Rivista della FIE - Federazione Italiana Escursionismo

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Rivista della FIE - Federazione Italiana Escursionismo
Rivista della FIE - Federazione Italiana Escursionismo
                                     Già ente morale, fondato nel 1946 - Personalità Giuridica riconosciuta con D.P.R. 23 novembre 1971 n. 1152 - Associazione di Protezione ambientale D.M.A.T.T.M. n.224 del 23/05/2018
                                     Aderente alla Federazione Europea Escursionismo - Europäische Wandervereinigung - European Ramblers’ Association - Fédération Européenne de la Randonnée Pédestre
ANNO 63 - NUMERO 2 - DICEMBRE 2022
Rivista della FIE - Federazione Italiana Escursionismo
In questo numero
Editoriale                                       L’escursionismo per i giovani                    Organo ufficiale della
di Mimmo Pandolfo............... 3               delle scuole                                     FEDERAZIONE ITALIANA ESCURSIONISMO
                                                 di Munaretti Antonio -                           Rivista fondata nel 1959,
La “53a” Conferenza della                                                                         iscritta al Tribunale di Torino
European Ramblers Association                    Massera Catherine ............. 42
                                                                                                  al n. 1961 del 26-09-1968
di Angelo M. Latorre ............. 4             L’escursionismo, i sentieri che ci               Anno 63 n. 2 - Dicembre 2022
Meeting internazionale                           portano sulle alte vette della
                                                 FiE – Comune di Almese                           DIRETTORE RESPONSABILE
“Digihike” in Portogallo                                                                          Giampaolo Olivari
di Renato Scarfi .................. 11           Progetto “Jo Volontari”
                                                 di Antonio Munaretti ........... 44              DIRETTORE EDITORIALE
lI sentiero E1 in Italia,                                                                         Domenico Pandolfo
il percorso ufficiale                            Genova: camminare in città
di Maurizio Boni.................. 23            lungo un circuito nel levante,                   DIRETTORE ORGANIZZATIVO
                                                 tra crêuze e strade…                             Fabrizio Rocci
L’escursionismo, i sentieri che
                                                 di Maurizio Lo Conti .......... 45
ci portano sulle alte vette                                                                       COMITATO DI REDAZIONE
della vita!                                      Escursionismo Urbano
                                                                                                  Mariacristina Andreotti, Alessio Capanni,
di Lorenzo Schia................. 27             Riserva naturale                                 Salvatore Donnarumma, Gianfranco Gallotti,
                                                 di Monte Mario a Roma                            Andrea Olcese, Alberto Soave.
L’ecomuseo quale nuova sfida                     di Natalino Appetecchia...... 53
per lo sviluppo del territorio                                                                    HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO
                                                 DipingiAMO Capri -
di Simona Fracasso ........... 31                                                                 Domenico Pandolfo, Angelo M. Latorre, Renato
                                                 Punta Campanella al tramonto
                                                                                                  Scarfi, Maurizio Boni, Lorenzo Schia, Simona
Raduno regionale veneto FIE                      di Ida Auletta....................... 57         Fracasso, Maria Grazia Comini, Antonio
di Maria Grazia Comini ...... 38                 Isola di Caprera                                 Munaretti - Catherine Massera, Maurizio
Maurizio Servidio un                             Un tesoro ambientale                             Lo Conti, Natalino Appetecchia, Ida Auletta.
escursionista al servizio sociale                immerso nella natura
di Renato Scarfi.................. 40            di Renato Scarfi.................. 59            FIE
                                                                                                  Sede Legale e Operativa:
                                                                                                  Via Imperiale, 14 - 16143 Genova
                                                                                                  Tel. 010 351 5736

                                                                                                  MAIL
     La Federazione Italiana                                                                      info@fieitalia.it
                                                                                                  redazione@fieitalia.it
     Escursionismo                                                                                INTERNET

     Augura a Tutti                                                                               www.fieitalia.com
                                                                                                  www.marciaregolarita.it
     Buon Natale e                                                                                www.sentierieuropei.it
                                                                                                  www.era-ewv-ferp.com
     Felice Anno Nuovo
                                                                                                  SOCIAL
                     Mimmo Pandolfo                                                                 @fieofficial
                        Presidente FIE                                                              @FieItalia
                                                                                                    fie_italia
                                                                                                    FIE-Federazione Italiana Escursionismo

                                                                                                  STAMPA
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2 ESCURSIONISMO                                                                                                             DICEMBRE 2022
Rivista della FIE - Federazione Italiana Escursionismo
EDITORIALE

                                      I
                                            l tempo scorre, inclemente ed inesorabile. Sembra ieri e siamo di nuovo in prossimità
                                            del periodo più bello dell’anno, il periodo delle festività natalizie. Le feste, in generale,
                                            illuminano con il sorriso il volto delle persone in quanto esse sono portatrici di senti-
                                     menti allegri, spensierati, dolci e profondi. Qualche volta le feste sono anche foriere di sana
                                     malinconia, di emozioni struggenti, soprattutto se ci si volta a guardare il passato, le emo-
                                     zioni che esso ha procurato, le persone che si sono incontrate, le cose che si sono realizzate, le
                                     vicissitudini che hanno caratterizzato il percorso. Ecco, tutto questo è quanto sto vivendo in
                                     questo scorcio di fine anno, mentre scrivo questo editoriale, l’ultimo che scriverò per la rivista
                                     Escursionismo, in virtù del fatto che il mio secondo mandato alla presidenza della FIE sca-

                                     Πάντα ῥεῖ (panta rei), dicevano gli antichi greci. In effetti è proprio così, tutto passa. Tut-
                                     drà il prossimo mese di aprile.

                                     to è in divenire e nessuno di noi può rendersi immune dallo scorrere del tempo, non ci si può
Mimmo Pandolfo                       sospendere da questo fenomeno universale, inarrestabile. Con il tempo si impara a governare
Presidente FIE                       le emozioni, a gestire le crisi e ad apprezzare quanto si è fatto o a criticare le proprie scelte
                                     quando queste non sono state veicolo di risultati soddisfacenti. Mi perdonerete se approfitto di
             questo spazio per accennare al mio stato d’animo, al racconto di come mi sento mentre scrivo questo editoriale, per
             la prima volta (probabilmente) esplicitamente meno tecnico e più interiore.
             Il bilancio complessivo di questo doppio mandato alla presidenza della FIE sarà redatto per il prossimo mese di
             aprile, in maniera da raccontare all’Assemblea dei Presidenti delle Associazioni, stati d’animo e una sintesi delle
             cose realizzate, di quelle che sono in itinere e di quelle che sono rimaste nel cassetto, in attesa che altri, se lo riter-
                                 ranno utile, vogliano dargli corpo. Questi quasi otto anni sono stati un periodo ineguagliabile,
CARISSIMI                        intenso e appagante. Spesso le forze fisiche sono arrivate al limite della loro disponibilità e quan-
                                 do ciò è successo è stata la vostra presenza, il vostro affetto che non ho mai smesso di sentire, il
PRESIDENTI                       vostro entusiasmo e la vostra passione che mi hanno assicurato, come diceva una pubblicità di
                                 qualche tempo fa, una super ricarica capace di far superare la stanchezza! Grazie! La FIE avrà
CARISSIMI                        sempre bisogno della passione dei suoi Presidenti, dei suoi Tesserati, dei suoi Amici per poter pro-
                                 seguire nel cammino che è stato avviato nel 1946, successivamente rimodulato nel Congresso di
TESSERATI                        Firenze di ottobre dell’anno scorso e che adesso deve essere portato in porto! Per realizzarlo oc-
                                 correrà che ognuno di noi porti in dote a questo progetto la propria goccia d’acqua che, insieme
             a quelle portate dagli altri, costituiranno il mare operoso che forgerà la FIE di domani.
             Stiamo uscendo dalla piccola dimensione dove in passato abbiamo operato per compiere un cammino che deve ne-
             cessariamente andare “oltre il confine”! Grazie ancora una volta, ancora mille volte per quanto abbiamo fatto in-
             sieme e per quanto faremo insieme nel prossimo futuro!
             Questo numero di Escursionismo mi piace in maniera particolare! Piacerà anche a voi, ne sono certo! Il novero
             degli articoli in esso contenuti è una miriade di racconti che fanno immergere nel paesaggio italiano, un caleido-
             scopio di colori e di atmosfere che solo il nostro Bel Paese può garantire. E seppure tutto scorre, resta intatto il fa-
             scino delle tante località che caratterizzano la penisola, da nord a sud, isole comprese. Il merito di questo racconto
             è da riconoscere a tutti i nostri giornalisti, in erba o di lunga esperienza poco conta: nei loro racconti c’è l’amore
             per la propria terra, c’è il racconto della loro passione trasferita nella pratica dell’escursionismo. Alcuni articoli so-
             no decisamente dei capolavori “tecnici”, altri sono acquerelli che dipingono i luoghi attraversati dagli autori con
             passi lievi e ponderati, quasi a non voler lasciare traccia, altri ancora raccontano l’uomo, con la sua nobiltà, con
             la forza del proprio operato che lascia segni indelebili: storie veramente forti e imprese veramente importanti. Credo
             che dopo aver letto l’intero numero di Escursionismo sarete d’accordo con quanto sto scrivendo. Anzi, vi invito a
             scrivermi raccontandomi le vostre impressioni. Sarà un ottimo regalo di Natale!
             Colgo l’occasione per ringraziare quanti hanno reso possibile l’evoluzione di questa testata. Mi riferisco a tutti i
             componenti della redazione, al grafico messoci a disposizione dalla nostra tipografia e al deus ex machina che la-
             vora sottotraccia ma in maniera efficiente: mi riferisco al Direttore Giampaolo Olivari, un efficientista per antono-
             masia. Grazie a tutti voi!
             Carissimi Presidenti, Carissimi Tesserati e Carissimi Amici della nostra Federazione il panta rei non potrà mai
             cambiare l’atmosfera di festa serena che ci apprestiamo a vivere in questo mese di dicembre, il mese eletto a scrigno
             di felicità e di benessere dell’anima da millenni. Buon Natale a voi tutti e alle vostre famiglie! Il mio è un augurio
             affinché le nostre liturgie, religiose e comportamentali, siano portatrici di momenti sereni, intrisi di gioia, di fra-
             tellanza e di speranza, alla stregua di oro, incenso e mirra. E in attesa di incontrarci nel nuovo anno per stringerci
             la mano e per continuare il nostro cammino insieme sotto l’insegna della FIE, auguro a tutti voi e alle vostre fa-
             miglie Buon Natale e un Felice Anno 2023!

DICEMBRE 2022                                                                                              ESCURSIONISMO 3
Rivista della FIE - Federazione Italiana Escursionismo
La “53 a” Conferenza
della European Ramblers
Association (ERA)

                                                                                           la città di Helsin-
                                                                                           børg, ad una sola
                                                                                           “consonante” di
                                                                                           distanza.
                                                                                           Non stupisce che
                                                                                           Danesi e Svedesi
                                                                                           siano      general-
                                                                                           mente in grado di
                                                                                           comprendersi, pur
                                                                                           parlando le rispet-
                                                                                           tive lingue madre.
                                                                                           Ho scritto cornice
                                                                                           particolare, in ef-
                                                                                           fetti lo è stata per
                                                                                           ragioni climatiche
                                                                                           e per ragioni so-
                                                                                           cioculturali. Il cli-
                                                                                           ma è stato davve-
                                                                                           ro inclemente con
               onostante i numeri della pandemia          quattro giorni di pioggia battente, con un solo spi-
N              non accennino a diminuire, la cin-
quantatreesima conferenza si è tenuta in presen-
                                                          raglio di sole, al momento della partenza, in ae-
                                                          roporto.
za, in Danimarca, nella particolare cornice di Hel-       La pioggia, presenza costante ed inesorabile,
singør.                                                   non ha comunque fermato le varie iniziative “ludi-
Da Helsingør lo stretto dell’’Öresund sembra              che”, nel corso delle quali abbiamo incontrato gli
davvero “stretto”, dato che a separare la Dani-           indomiti danesi, poco coperti e con bimbi al trai-
marca dalla Svezia, in questo punto, ci sono me-          no, intenti nel loro “Hygge” quotidiano.
no di tre miglia marittime.                               “Hygge” è una parola davvero speciale, merite-
A sottolineare questa vicinanza ci si mette anche         vole di una riflessione: pare che derivi da un ter-
la lingua: sull’altra sponda, infatti, si attracca nel-   mine norvegese che significa “benessere”, ma

4 ESCURSIONISMO                                                                               DICEMBRE 2022
Rivista della FIE - Federazione Italiana Escursionismo
c’è chi sostiene che derivi da “hugge” ovvero ab-      welfare, è ormai opinione diffusa che la ragione
bracciare, mentre altri pensano che derivi dalla       principale di questa felicità risieda nella filosofia
parola norrena “hygga” che significa invece “con-      Hygge. Nel suo libro “Hygge – La via danese del-
fortare”. Tutte e tre le derivazioni sono di fatto     la felicità, Meik Wiking, direttore della sezione di
presenti nel concetto: “Hygge” (si pronuncia Ju-       Copenaghen dell’Happiness Research Institute,
ghe, con una aspirata sulla J) è uno stile di vita,    prova a darci una definizione: “La hygge è legata
che pare essere alla radice della universalmente
                                                       a un’atmosfera e a un’esperienza più che a degli
riconosciuta felicità del popolo danese. L’essere
                                                       oggetti. È stare con le persone che amiamo. È la
da tanti anni ai primissimi posti del Wold Happi-
                                                       sensazione di essere a casa, di trovarci al sicuro,
ness Report commissionato dalle Nazioni Unite,
l’avere la propria capitale, Copenaghen, incoro-       di essere protetti dal mondo e poter quindi ab-
nata più volte come la città più vivibile del mondo,   bassare la guardia. Magari semplicemente con-
ha probabilmente contribuito alla costruzione del-     versando sulle piccole o grandi cose della vita,
la fama della Danimar-
ca quale “superpotenza
della felicità”.     Può
sembrare esagerato,
ma evidentemente non
lo è, se è stato addirit-
tura fondato l’Happi-
ness Research Institu-
te, il quale analizza il
benessere e la qualità
della vita dei danesi,
provando ad individuar-
ne le cause, per creare
un modello da esporta-
re nel resto del mondo.
Queste cause sono in-
dividuabili solo in parte
nell’elevato livello del

DICEMBRE 2022                                                                      ESCURSIONISMO 5
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godendoci una compagnia tranquilla e silenziosa           dal Lussemburgo, per la regione di Eisleck. Per
oppure sorseggiando una tazza di tè da soli”.             ottenere la certificazione le organizzazioni di Ei-
Mi sono soffermato a scrivere dello Hygge perché          sleck hanno svolto un importante lavoro di revi-
grazie agli organizzatori danesi lo abbiamo respi-        sione ed ottimizzazione del catasto dei sentieri,
rato in tutti i giorni di permanenza, che si trattasse    di unificazione della segnatura, di preparazione
di momenti di lavoro o di svago. Ci hanno inse-           di documentazione estensiva, cartacea ed elet-
gnato, infatti, a lasciare la nostra individualità, per   tronica sui sentieri a disposizione dei camminato-
vivere in una dimensione collettiva.                      ri/escursionisti e naturalmente, la costituzione di
Delle conferenze cui ho partecipato questa è sta-         punti di informazione e l’armonizzazione dell’ac-
ta sicuramente la più efficace dal punto di vista         cesso alle accoglienze.
della comunicazione e proficua per la costruzione         Di fatto ottenere la certificazione significa mettere
di relazioni umane tra i delegati e rappresentanti.       in piedi un sistema di servizi ad alto valore, che
Sin dal primo momento ho avuto l’impressione              rende necessaria la collaborazione di tutti i sog-
che non fosse casuale e infatti non lo era: In tutta      getti coinvolti dal fenomeno escursionismo, con
la “location” della conferenza, in qualsiasi edifi-
                                                          un recupero in qualità ed efficienza dei servizi of-
cio, c’erano dei punti di ristoro, (inclusi nel prez-
                                                          ferti. Eisleck era già frequentatissima da cammi-
zo), con caffè, frutta e dolci. Intorno ad essi tanti
                                                          natori e bikers: la volontà di dotarla di una certifi-
salottini, dove era possibile fare pausa o conti-
                                                          cazione di qualità, risiede nella convinzione che
nuare a discutere di un tema, in perfetto stile
                                                          questa possa portare ad un incremento ulteriore
“Hygge”.
                                                          delle presenze turistiche.
Dovrebbe essere ormai chiaro che sto approfon-
dendo personalmente l’argomento “Hygge”, può              La seconda sessione ha riguardato gli eventi in-
darsi che questa breve introduzione abbia stimo-          ternazionali di cui ERA è partner promotrice, que-
lato anche in voi lettori una curiosità che non           sti sono:
mancherete di soddisfare.                                     ● Winter Walking days a febbraio 2023,

Passando dal sociale alla concretezza della con-                dove si ripete il modello di una settimana
ferenza, anche quest’anno i lavori della conferen-              dedicata agli sport in ambiente innevato.
za si sono svolti secondo la consuetudine che                 ● European Mobility Week – dal 16 al 22

prevede le “Know-How Sessions” al venerdì e la                  settembre 2023
“General Assembly” al sabato. La sessione del                 ● La European Week of Sport – dal 23 al

venerdì, al solito, è stata molto interessante ed               30 Settembre.
ha visto anche un mio
intervento, quale leader
del gruppo di lavoro
che si occupa della re-
visione del Walk-Lea-
der Program. Di que-
sto intervento parlerò
più avanti, in questo ar-
ticolo.
La prima sessione ha
riguardato la revisione
del marchio “ERA Long
Quality Trails – Best of
Europe”. Esso si arric-
chisce di due nuovi li-
velli: Il Day Walk (cam-
mino su una sola gior-
nata) e il livello Region,
richiesto ed ottenuto

6 ESCURSIONISMO                                                                               DICEMBRE 2022
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L’International Landscape Day del Consi-         a voto palese, mi ha eletto Team Leader con la
       gilio di Europa il 20 ottobre 2023.              responsabilità di condurre il progetto.
   ●

       Sempre in ottobre i Giochi del Mediterra-        Il mio approccio, condiviso dal gruppo è stato quello
       neo, in Grecia, alle quali potranno parte-       di dividere il progetto in quattro fasi principali:
   ●

       cipare le selezioni di “Marcia Acquatica”            ● Fotografare la situazione corrente dei

       di Francia, Germania ed Italia.                         modelli formativi presenti tra le organizza-
Alcuni di questi eventi hanno già delle candidatu-             zioni affiliate, ricavandone delle informa-
re, per esempio la European Week of Sports sarà                zioni utili da utilizzare per le fasi succes-
organizzata da France Randonnée ad Haute de                    sive. Lo strumento utilizzato è stato
France.                                                        quello di un survey interattivo, distribuito
In ambito federale si sta pensando di potenziare               a tutte le organizzazioni.
le funzioni della Commissione Federazione Euro-             ● Sulla base dei risultati del survey sono

pea Escursionismo, la quale presiedo, per orga-                stati individuati i punti di forza e/o le de-
nizzare la partecipazione di una rappresentanza                bolezze dell’attuale sistema in modo da
FIE in questa ed altre manifestazioni paneuro-                 poterli utilizzare per la definizione degli
pee. Si tratta di una novità che potrebbe portare              obiettivi del progetto.
dei benefici alle affiliate FIE in termini di costru-       ● Definire il nuovo framework educativo,

zione di una rete di contatti internazionali, per al-          da presentare alla prima occasione rac-
largare la propria offerta escursionistica ad un li-           cogliendo dei feedback e delle proposte
vello internazionale.                                          di miglioramento da includere nella ver-
La terza sessione ha riguardato invece una ini-                sione definitiva.
                                                            ● Stabilire delle procedure organizzative
ziativa di France Randonnée, un ibrido di promo-
zione pubblicitaria e sondaggio d’opinione, che                interne per la verifica ed il riconoscimen-
permette agli escursionisti di votare la propria               to delle certificazioni di qualità Walk Lea-
Grand Randonnée preferita. Una Grand Randon-                   der alle organizzazioni che lo avessero
née (GR), lo ricordiamo, è un tracciato di lunga               richiesto.
percorrenza, effettuabile nell’arco di più giorni. Al   Il survey ha fornito un quadro completo delle esi-
solito i cugini francesi utilizzano a pieno le poten-   genze e ha fatto emergere le pratiche migliori già
zialità dei media, social inclusi, per cui le loro      presenti in alcuni sistemi informativi. Queste in-
campagne risultano di grande effetto. La loro pro-      formazioni hanno permesso di definire gli obietti-
posta è di estendere l’iniziativa ai Sentieri Euro-     vi del progetto, utili a circoscrivere il perimetro di
pei, gli E-Paths, utilizzando il format per aumenta-    intervento. Dei 10 totali riporto i tre che conside-
re la presenza di escursionisti su questi tracciati.    ro qualificanti:
                                                            ● Rendere Il nuovo Framework formativo
La quarta sessione, come anticipato, mi ha ri-
guardato direttamente, quale Leader del gruppo                 dei Walk Leader conforme agli standard
di lavoro che si sta occupando della revisione ed              europei, in modo da poterlo utilizzare
attualizzazione del Walk-Leader Program, ovvero                per armonizzare i programmi di forma-
il programma di certificazione di qualità riservata            zione esistenti nelle organizzazioni affi-
ai modelli di formazione delle Organizzazioni                  liate.
                                                            ● Migliorare e incrementare la qualità dei
Membro di ERA, per gli Accompagnatori di
Escursionismo (Walk Leader).                                   Walk Leader per ridurre il rischio di inci-
Per costituire il gruppo, ERA ha chiesto alle orga-            denti, grazie ad una migliore gestione
nizzazioni affiliate, di indicare, se interessate,             del gruppo accompagnato.
                                                            ● Promuovere lo scambio di idee, compe-
una persona di loro fiducia che potesse parteci-
pare attivamente al progetto. Tra le candidature               tenze e pratiche attraverso i Walk Leader,
sono state scelte quelle rappresentative delle                 possibilmente costituendo una “Comunità
principali organizzazioni e che potessero garanti-             virtuale dei Walk Leader”.
re una efficace distribuzione per area geografica.      Tra i diversi principi base del nuovo framework,
Il nuovo gruppo, costituito, nella prima riunione e     alcuni sono fondamentali:

DICEMBRE 2022                                                                        ESCURSIONISMO 7
Rivista della FIE - Federazione Italiana Escursionismo
di informazioni
                                                                                          più culturali co-
                                                                                          me ad esempio
                                                                                          flora, fauna, sto-
                                                                                          ria del territorio
                                                                                          di riferimento.
                                                                                          I problemi princi-
                                                                                          pali del sistema
                                                                                          AS-IS sono che:
                                                                                                 Le com-
                                                                                          petenze es-
                                                                                          ●

                                                                                          senziali e le
                                                                                          competenze
                                                                                          avanzate dei
                                                                                          Walk Leader
                                                Fig. 1                                    risiedono sul-
                                                                                          lo stesso li-
                                                                                          vello.
      Il nuovo framework, non obbligatorio, è                   Per avere dei Walk Leader formati sulle
       pensato per aiutare le organizzazioni af-                competenze essenziali è necessario
  ●                                                         ●

       filiate che vogliano migliorare il proprio               completare un corso relativamente lun-
       sistema di insegnamento; in questo sen-                  go di 80 ore.
       so, la conformità agli standard europei è                Molti argomenti posizionati in un solo li-
       un indiscutibile valore aggiunto.                        vello rendono difficile raggiungere un
                                                            ●

       Le organizzazioni affiliate alla ERA che                 buon grado di profondità nella trattazio-
       aderiranno al programma resteranno re-                   ne degli argomenti.
  ●

       sponsabili per la formazione e le qualifi-               È data poca enfasi sulle attività pratiche
       che assegnate ai propri corsisti.                        dei corsisti.
                                                            ●

       La certificazione del modello di insegna-         Per superare questi limiti e per rendere il frame-
       mento con il Framework Walk-Leader                work conforme alla European Qualification Fra-
  ●

       sarà effettuata ad intervalli regolari, di        mework, è stato disegnato un modello a tre livelli,
       circa tre anni.                                   che aumenta progressivamente la qualità e la
Per comprende-
re l’evoluzione
che il gruppo di
lavoro sta effet-
tuando, è ne-
cessario partire
dal modello AS-
IS che al mo-
mento prevede
80 ore di inse-
gnamento.
In questo sono
costruite delle
competenze es-
senziali unita-
mente ad altre
che arricchisco-
                        Fig. 2
no i Walk Ledear

8 ESCURSIONISMO                                                                            DICEMBRE 2022
Rivista della FIE - Federazione Italiana Escursionismo
competenza dei
Walk       Leader,
all’avanzare del
livello.
Volendo com-
mentare,          in
estrema sintesi,
la figura 1, pos-
siamo dire che
nel livello Basic
Walk Leader so-
no formati degli
accompagnatori
di escursionismo
che possiedono
tutte le compe-
tenze essenziali          Fig. 3
e basilari per
condurre un gruppo in sicurezza.                          spettivamente nella EQF Level 3, EQF Level 4 e
Nel livello Intermediate Walk Leader, l’accompa-          nella EQF Level 5, come è ben rappresentato in
gnatore di escursionismo è in grado di organizza-         figura 2.
re trekking su più giorni, in condizioni ambientali
                                                          Una analisi delle EQF richiederebbe uno spazio
anche complesse, come ad esempio terreno in-
                                                          maggiore a quello riservato all’articolo, mi limito a
nevato e possiede buone conoscenze riguardo a
                                                          riportare alcune caratteristiche essenziali in figu-
flora, fauna e storia del proprio territorio.
                                                          ra 3 e a rendermi disponibile per rispondere ad
Nel livello Avanzato sono ottenute le specializ-
zazioni per l’accompagnamento di gruppi giova-            eventuali richieste di approfondimento.
nili o scolastici e di persone con disabilità fisica      A questo punto è il momento di porsi la domanda
psichica.                                                 che sicuramente è rimasta latente per tutta la mia
Il framework è quindi passato dalle precedenti 80         descrizione del nuovo modello: “Qual è il benefi-
ore alle attuali 130. Il passaggio da un livello al-      cio di aderire al nuovo Framework di Formazione
l’altro è progressivo, ma non obbligatorio. L’ac-         Walk Leader per le organizzazioni affiliate?
compagnatore di escursionismo, infatti,
potrebbe decidere di fermarsi al primo li-
vello, dal quale ottiene le capacità essen-
ziali per la conduzione di un gruppo in si-
curezza, ad un buon livello di approfondi-
mento, senza sentire l’esigenza di prose-
guire negli altri.
È evidente che ad ogni livello, si acquisi-
scono delle competenze specifiche ag-
giuntive. Al terzo livello, ad esempio si im-
para a gestire la comunicazione e l’intera-
zione con le figure collaterali necessarie
quando si accompagnano giovani e disa-
bili, come ad esempio le professioni sco-
lastiche e le professioni sanitarie.
Riguardo alla corrispondenza con la Eu-
ropean Qualification Framework, i tre li-
                                                     Fig. 4
velli del modello Walk Leader ricadono ri-

DICEMBRE 2022                                                                         ESCURSIONISMO 9
Rivista della FIE - Federazione Italiana Escursionismo
È evidente che non può esistere una risposta uni-     sostenendo, per il completamento del nuovo fra-
ca, ma una serie di buone ragioni, delle quali ne     mework. Assieme al gruppo di lavoro volevo es-
riporto alcune a mio avviso importanti:               sere sicuro di stare seguendo la strada giusta,
   ● Aderire ad un framework comune per-
                                                      per questa ragione, durante la sessione ho lan-
       mette lo scambio di walk leader tra diffe-     ciato un survey istantaneo, che ha raccolto l’opi-
       renti nazioni, avendo la certezza di un
                                                      nione dei presenti.
       servizio di qualità. Questo è particolar-
                                                      Senza tediarvi con tutti i risultati della survey, in
       mente importante nelle cooperazioni
                                                      figura 4 riporto solo la risposta alle domande re-
       trans-frontaliere.
   ● È possibile ottenere dal framework Walk
                                                      lative alla adozione di un sistema multilivello,
       Leader, una buona conoscenza per mi-           compatibile con gli standard europei. Le altre
       gliorare la qualità della formazione nella     hanno avuto delle percentuali di risposta similari,
       propria organizzazione                         confermando la bontà della strada intrapresa.
   ● È possibile condividere le proprie buone         La General Assembly del sabato si è svolta in
       pratiche in termini di formazione con al-      tranquillità, anche in virtù della buona gestione
       tre organizzazioni europee.                    economica ed amministrativa attuata dal board di
   ● Il nuovo Framework si basa sulle prati-          ERA-EWV-FERP.
       che delle organizzazioni affiliate di ERA      Da qui l’approvazione di tutte le mozioni a voto
       e sui principi della EQF, questo significa     unanime favorevole.
       che sono state considerati i sistemi di        La cinquantaquatreesima conferenza il prossimo
       formazioni più forti e le migliori esperien-
                                                      anno si terrà ad Ilawa in Polonia, seguiranno la
       ze presenti.
                                                      Catalogna nel 2024, la Francia nel 2025 e la Ser-
   ● La EQF fornisce delle linee guida, l’area
                                                      bia nel 2026.
       dell’escursionismo e degli sport in natu-
       ra richiede lo sviluppo di contenuti spe-      A questo punto il tradizionale saluto che da quat-
       cifici, come è avvenuto per altre aree di      tro anni chiude i miei articoli sulle conferenze
       interesse. È quindi ragionevole che            ERA: “Uniti nella diversità” è possibile.
       possa svilupparsi una cooperazione con
       la European Qualification Authority, la
       quale detiene la gestione del modello.                                     Angelo M. Latorre
A questo punto dovrebbe risultare chiaro che un              Delegato FIE presso la ERA-EWV-FERP
grande sforzo è stato sostenuto e si sta ancora           Presidente del Comitato Regionale Toscano.

10 ESCURSIONISMO                                                                         DICEMBRE 2022
ALhEiRA E MEđiMuRskA GibAniCA
           Meeting internazionale
           “Digihike” in Portogallo

              al 5 al 7 ottobre si è svolta a Carval-                 rom 5 to 7 October, the international
              hais (Portogallo) la riunione interna-                  meeting of the organizations
D             zionale delle organizzazioni parteci-
panti al progetto “Digihike”, finanziato con fondi
                                                        F             participating at the project “Digihike”
                                                        took place in Carvalhais (Portugal). Digihike is
europei del programma ERASMUS+, nato per                financed with European funds from the
supportare nuove forme di turismo, che vedono           programme ERASMUS+ and was born to
le aree remote e rurali al centro dell’interesse        support new forms of tourism, which see remote
del viaggiatore. Un’iniziativa di cui abbiamo già       and rural areas at the center of the traveler’s
parlato in precedenza.                                  interest. An initiative that we have already written
    Nel corso dei due giorni di intensi incontri so-    about earlier.
no state messe a punto le strategie per la defi-           During the two days of intense meetings, the
nizione delle ultime fasi del progetto, le più de-      strategies for defining the last phases of the
licate dato che riguardano la stesura del rap-          project were developed, the most delicate since
porto finale e la disseminazione a tutti i paesi        they concern the drafting of the final report and the
dell’Unione Europea della documentazione pro-           dissemination, to all the countries of the European
dotta.                                                  Union, of the documentation produced.
    In particolare, è stata messa a punto l’illustra-      In particular, the illustration of some national
zione di alcuni percorsi escursionistici nazionali      hiking routes and their inclusion in the project site
e il loro inserimento nel sito del progetto             (www.digihike.eu), which is close to be
(www.digihike.eu/it/), in fase di completamento.        completed, has been developed. The description
La descrizione dei percorsi selezionati, che inte-      of the selected hiking routes, which touch

DICEMBRE 2022                                                                      ESCURSIONISMO 11
ressano località lungo tutta la penisola, sarà in-     locations along the whole italian peninsula, will
serita in italiano, inglese, spagnolo, croato e        be included in Italian, English, Spanish, Croatian
portoghese.                                            and Portuguese.
    Ma la riunione ha soprattutto permesso di fi-           But the meeting also made it possible to
nalizzare il “DigiHike Toolkit”, uno strumento         finalize the “DigiHike Toolkit”, a tool designed to
pensato per informare e aiutare nell’uso delle         inform and help in using digital technologies
tecnologie digitali coloro che intendono organiz-      those who intend to organize events in their
zare eventi nelle proprie aree di interesse. Uno       areas of interest. This tool is the main result of
strumento che rappresenta il principale risultato      the project, together with the ready-made “Guide
del progetto, unitamente alla già pronta “Guida        for the development of basic hiking skills”
per lo sviluppo delle competenze escursionisti-        (www.digihike.eu/it/io1/).
che di base” (www.digihike.eu/it/io1/).                     The occasion also propitiated a gastronomic
    L’occasione ha anche propiziato un incontro        meeting that ideally embraced the whole of
gastronomico che ha idealmente abbracciato             Europe of the Digihike project through the
tutta l’Europa del progetto Digihike attraverso        countries at the two western and eastern
due paesi agli estremi occidentale e orientale         extremes among those participating and saw, on
tra quelli partecipanti e ha visto, da una parte       one hand, the Alheira (pr. agliàira) and on the
l’Alheira (pr. agliàira) e dall’altra la Međimurska    other hand the Međimurska Gibanica (pr.
Gibanica (pr. mejumursca ghibanitsa).                  mejumursca ghibanitsa).
    L’alheira è un insaccato tipico dell’area di Mi-        Alheira is a sausage typical of the Mirandela
randela, una località a breve distanza da Carval-      area, a town at short distance from Carvalhais,
hais, i cui ingredienti principali sono carne di vo-   whose main ingredients are poultry meat
latili (pollo, tacchino, anatra) con pane, olio di     (chicken, turkey, duck) with bread, olive oil, lard
oliva, strutto e aglio. Secondo la tradizione, que-    and garlic.
sta specie di salsiccia è stata inventata da alcu-          According to tradition, this specie of sausages
ni ebrei appena convertiti che, dato che l’ebrai-      was invented by some newly converted Jews
smo proibisce il consumo di carne di maiale,           who, since Judaism prohibits the consumption of
hanno avuto l’idea di sostituirla con carni di vo-     pork meat, had the idea of replacing it with
latili. Tradizionalmente, l’alheira viene preparata    poultry meat. Traditionally, alheira is prepared on
alla griglia e accompagnata da olio di oliva e pa-     the grill and accompanied by olive oil and boiled
tate lesse.                                            (or baked) potatoes.
    La Međimurska Gibanica é una torta dolce,               Međimurska Gibanica is a sweet cake, nicely
graziosamente preparata e offerta dalle rappre-        prepared and offered by Croatian representatives,
sentanti croate, tradizionalmente presentata co-       traditionally presented as layered puff pastry
me pasta sfoglia a strati ripieni di noci, formag-     filled with nuts, fresh cheese (or cottage cheese),
gio fresco (o ricotta), semi di papavero e mele.       poppy seeds and apples.
Si tratta di un dolce tipico della Croazia setten-          It is a typical dessert of northern Croatia,
trionale, più saporito, morbido, delicato e calori-    tastier, softer, delicate and caloric than the other
co delle altre versioni di gibanica presenti lungo     versions of gibanica present throughout the
tutti i Balcani.                                       Balkans.
    In estrema sintesi, si è trattato di un’altra           In a nutshell, it was another wonderful
splendida occasione per mettere a confronto i          opportunity to compare the different approaches
diversi approcci all’escursionismo in aree remo-       to hiking in remote or rural areas and to deepen
te o rurali e di approfondire la conoscenza e la       the knowledge and trust between the participating
fiducia tra i paesi partecipanti, base indispensa-     countries, an indispensable basis on which to
bile sulla quale continuare a costruire un comu-       continue to build a common path of future
ne sentiero di future iniziative e attività.           initiatives and activities.

   Renato Scarfi è anche autore del libro “Gui-           Renato Scarfi is also the author of the book
da pratica per escursionisti curiosi”, Fusta Edi-      “Guida pratica per escursionisti curiosi“(Practical
tore.                                                  guide for curious hikers), Fusta Editore.
il sentiero E1 in italia,
il!"#$%&'(%)*#+,#(&#!'-"(-.#("#/%)0*)$*#122(0(-"%#
       percorso ufficiale
 !"#$%&'(%)*#+,#(&#!'-"(-.#("#/%)0*)$*#122(0(-"%#

Grazie     alla preziosa collaborazione di: Silvana Dolli e Paolo Ferrario (Lombardia), Attilio Richetto e
 #$%&'("%))%"*$(&'+,%"-+))%.+$%&'+/("0'1"2')3%/%"4+))'"("5%+)+"6($$%$'+"78+9.%$0'%:;"'-?(==+"("@%$)%"
Carla    Tazzer   (Piemonte), Emanuele Roccatagliata e Claudio Monteverde (Liguria), Gabriele Rossi (To-
   A%&&($"75'(9+/=(:;"B9%/C()(">+--%=%D)'%=%"("@)%C0'+"E+/=(3($0("78'DC$'%:;"#%.$'()(">+,,'"7A+,-%/%:;"
   A%&&($"75'(9+/=(:;"B9%/C()(">+--%=%D)'%=%"("@)%C0'+"E+/=(3($0("78'DC$'%:;"#%.$'()(">+,,'"7A+,-%/%:;"
scana), Giuseppe Virzì (Lazio), Fabio Leonardi (Abruzzo), Manuela Borriello (Campania), Giuseppe Ni-
   #'C,(**("F'$&G"78%&'+:;"6%.'+"8(+/%$0'"7
L’Alta Via dei Monti Liguri / E1 percorre il crinale dell’Appenino Ligure, sospeso fra il mare Mediter-
raneo a Sud e la Pianura Padana a Nord, lungo sentieri di montagna che raggiungono una quota
massima di 1600 m s.l.m.).
Gli ambienti attraversati sono spesso incontaminati in una miscela di montagna e mare, con lo
sguardo che può spaziare dalle Alpi Marittime, alla Corsica, alle Alpi Apuane.
In corrispondenza della Foce dei Tre Confini, l’Alta Via dei Monti Liguri si dirige a Sud Est verso la
costa, mentre il sentiero E1 se ne distacca verso il crinale dell’Appenino Tosco-Emiliano a Nord Est,
lungo il raccordo ligure-toscano fino al Passo dei Due Santi, punto iniziale ufficiale del suo tratto To-
sco-Emiliano.

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Qui il sentiero E1 si sovrappone per lunghi tratti agli storici “sentiero CAI 00” e “Grande Escursione Ap-
penninica, GEA”, discostandosene per evitare, ove le varianti siano possibili, tratti di crinale impegnativi
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umbromarchigiano,        toccata anche   nella  tappa  da  Valsorda al Monte  Alago. Attraversando ripetutamente
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Naturale     Regionale   dei Monti Sibillini, e infine arriva a Castelluccio di Norcia, un borgo meraviglioso nel
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ricordo    degli escursionisti e nelle immagini antecedenti al terremoto del 2016, che lo ha distrutto. Da
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Castelluccio     di Norcia, vi sono due possibilità: dirigersi a Forca di Presta, al confine con le Marche, op-
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pure    rimanere ancora nel Parco dei Sibillini e raggiungere Forca Canapine al confine con il Lazio.
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Cassino     (38 m s.l.m.) percorrendo il lastricato di un’antica via romana e in prossimità di alcuni resti ar-
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il Sacrario   di Collelungo. Da Scapoli, capitale mondiale della zampogna, scende gradatamente fino al
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fiume Volturno, per poi risalire ai mille metri dei Laghi di Gallo e di Letino. Qui si addentra nel Parco del
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Matese     con tre tappe molto affascinanti, ma anche impegnative. Da Letino partono due di esse, una
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dedicata agli escursionisti esperti che sale ai 2050 m s.l.m. del Monte Miletto, per poi scendere a Cam-
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pitello  Matese e l'altra, dedicata agli escursionisti medi, che si sviluppa tutta nella parte centrale del
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Parco alternando tratti di faggeta o piccoli pianori e a parti aperte tra erba e roccette.
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L’ultima tappa parte dalla località sciistica di Campitello sale al Monte Gallinola (1930 m s.l.m.), per poi
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scendere   a quote più basse, sempre alternando attraversamenti di faggete a pianori e a parti aperte rocciose
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    cui si può spaziare lo sguardo sui tre laghi e sui monti circostanti, fino alla località Bocca della Selva.
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L'E1
  " nel Molise attraversa boschi, pianori, crinali aperti, laghi e Borghi ricchi di storia e tradizioni.
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Le" tappe Sannite partono da Bocca della Selva / Monte Mutria e scendono nella valle del Fiume Titerno
che, dopo Cusano Mutri, si inserisce in una forra molto interessante. Da qui scavalca un'altura e ridi-
scende a San Lorenzello, cittadina che fin dal 1500 produce ceramiche di qualità. Si giunge così nella
valle del vino Solopaca, superando collinette con vigne a perdita d'occhio. Giunti a Solopaca bisogna
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superare il Monte Camposauro ed attraversare tutto il Parco fino a giungere al Monte Taburno, da dove
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si scende a Montesarchio, sulla Regina Viarum (Via Appia). Qui si supera il limite di Provincia Bene-
vento/Avellino e si passa nel Parco del Partenio, meta, soprattutto, di pellegrinaggi religiosi con il Santuario
benedettino di Montevergine, edificato nel 1124 da San Guglielmo da Vercelli. Si è passati dalla Valle Cau-
dina alla Valle del Sabato, con al centro la Città di Avellino. Da Abellinum, antico insediamento romano
sulla Via Appia, l' E1 continua risalendo il Fiume Sabato, toccando la struttura montuosa del Monte Ter-
minio ed inserendosi nel Parco dei Monti Picentini.
L'intero tratto alterna faggete a vigneti, castagneti, noccioleti e boschi cedui, pianori e corsi d'acqua.
Le tappe di attraversamento del Parco dei Monti Picentini sono tutte di media difficoltà e ci consentono
di passare dalla Valle del Calore a quella del Sele/Tanagro. Sono caratterizzate da pianori e vette dalle
quali si può ammirare il mare del golfo di Salerno. La vegetazione è molto fitta ed è costituita da casta-
gneti ben curati e faggete di notevole altezza e vetustà. Superato l'innesto tra Sele e Tanagro si passa
nel Parco Nazionale del Cilento-Vallo di Diano-Alburni con alcune tappe impegnative che ci fanno attra-
versare gli Alburni, ricchi di pianori e grotte carsiche. L'E1 continua verso sud e dopo San Rufo non in-
contra altri Borghi se non quello di Sanza, prima del quale sale sul Monte Cervati, la vetta più alta della
Campania. Da Sanza l'ultima tappa ci porta a Casalbuono, dove finisce il tratto campano.

DICEMBRE 2022                                                                         ESCURSIONISMO 21
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Lasciata  la Campania, l'E1, passa in Basilicata. Le prime tappe si sviluppano su un vecchio percorso
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una ferrovia dismessa, mentre, da Castelluccio inf., inizia il tratto di penetrazione nel Parco Nazionale
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del Pollino, con bellissimi pianori e vette che superano i 2000 metri.
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Da" non perdere la visita ai siti del Pino Loricato, splendide strutture arboree di rara bellezza. D'inverno
è possibile attraversare il Parco con ciaspole e soggiornare nei Rifugi. Il tratto della Basilicata finisce a
Castrovillari in Calabria. Il tratto Calabrese di E1 è in fase di progettazione/realizzazione.
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Oltrepassato lo stretto di Messina, il sentiero E1 prosegue inizialmente in direzione SudOvest, attraversando i
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Monti   Nebrodi e le valli dell’Alcantara, fino a “circumnavigare” l’Etna lungo le pendici occidentali, per dirigersi
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poi verso Catania. Il sentiero E1 segue quindi la costa orientale, poi si dirige verso i Monti Iblei e quindi nuova-
mente    verso Noto, a Sud Est, e quindi nuovamente     sullaTW
                                                              costa orientale sicula, che segue fino a Capo Passero
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(36°41′06″N      15°08′24″E), estremo meridionale del Sentiero Europeo E1, dopo
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                                                                                       !TbI"YfQV[WYbB:;"("VQ"*%$%))()'"("!Z"
nel  suo  tratto Italiano (Porto Ceresio, 45°54′12”N    8°53’48”E),  e 35 paralleli e  17 meridiani  nel suo percorso
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totale  (da Capo Nord, 71°10′21″N 25°47′04″E), sogno di un’Europa in pace e senza frontiere.
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Festeggiati con una staffetta
i 50 anni del Sentiero
Europeo E5

          l 4 settembre 2022 si è conclusa l’avven-
          tura sul Sentiero Europeo E5 iniziata 17
I         giorni prima dall’ associazione ABAZIA
APSS di Badia Calavena (VR). 400 km circa di
cammino tra cime, vallate, siti Unesco, parchi e
paesaggi spettacolari. Ad aspettare la rappresen-
tanza degli escursionisti-staffettisti in piazza Brà a
Verona oltre al sindaco della città scaligera Da-
miano Tommasi erano presenti il presidente fede-
rale della FIE-Federazione Italiana Escursionismo
Domenico Pandolfo e Roberto Rosi, rappresen-
tante della commissione sentieri FIE che ha fatto
con noi le ultime quattro tappe della staffetta.
Pensata nel 2017 in occasione dell’inaugurazione         ve comuni ed enti vari il patrocinio della manife-
del cippo a ricordo dei 45 anni del Sentiero Euro-       stazione, mentre la rappresentanza dell’escursio-
peo E5, questa staffetta-evento per il 50°, travolta     nismo nazionale era garantita dalle quattro princi-
dalle avversità naturali «ha subito da subito molti      pali associazioni di settore ovvero il CAI “Club Al-
ritardi» commentano gli ideatori della manifesta-        pino Italiano”; la SAT “Società degli Alpinisti Tri-
zione Boni e Comini, «vuoi voluti dal Covid 19,          dentini”; la FIE “Federazione Italiana Escursioni-
vuoi per ritardi vari. Il grosso del lavoro è iniziato   smo” e la AVS “Alpenverein Südtirol”, tutti entusia-
solo nei primi giorni di settembre 2021». È stato ri-    sti per la bella iniziativa.
chiesto a due regioni, quattro provincie, trentano-      «Alla parte burocratica relativa agli enti pubblici e

DICEMBRE 2022                                                                       ESCURSIONISMO 23
privati» continuano Boni e Comini «si
aggiungeva la parte tecnica-organizza-
tiva che ci vedeva impegnati in sposta-
menti sul territorio dell’evento nell’in-
tento di recuperare stanze negli hotel,
rifugi, locande per un gruppo di
dieci/quindici persone alla volta per una
notte. Dato il periodo, dal 20 agosto al
3 settembre, non è stato facile».
Altra priorità si è materializzata nel co-
ordinare tre squadre appoggio, munite
di furgoncino che seguivano, su strada
collegati a mezzo radio, gli escursioni-
sti e dove serviva li raggiungevano,
magari scarpinando un po’, garantendo
il cambio staffetta senza perdere tempo
prezioso.
Il 19 agosto finalmente la partenza per       Posa del cippo commemorativo dei 50 anni del Sentiero E5 a Giazza (Vr)
Moso in Passiria, dove confluivano tutti
gli staffettisti del primo gruppo pronti per il giorno     ciannove staffettisti-escursionisti accompagnati ol-
successivo, con nel pomeriggio una visita guidata          tre che dal Sindaco di Badia Calavena (VR) Fran-
al Bunker Museum del comune di Moso in Passiria.           cesco Valdegamberi, da sei sindaci di comuni del-
Al via da Zwieselstein in Austria alle ore 09,00 di-       la Val Passiria, dal sindaco di Sölden (Austria),

24 ESCURSIONISMO                                                                                 DICEMBRE 2022
il Passo del Rombo (Timmelsjoch), pun-
                                                                     to che determina il confine tra Italia ed
                                                                     Austria.
                                                                     Il festeggiamento con lo scambio dei
                                                                     gagliardetti e la firma della bandiera te-
                                                                     stimone della manifestazione è stato un
                                                                     momento commovente: «Si è voluto in-
                                                                     traprendere questa iniziativa per omag-
                                                                     giare questo grande sentiero che par-
                                                                     tendo dal nord della Francia arriva fin
                                                                     sulle porte di casa nostra per poi prose-
                                                                     guire verso Verona e Venezia» esordiva
                                                                     il Presidente di Abazia Luigi Venturini a
                                                                     cui faceva eco il commento del sindaco
                                                                     di Badia Calavena Francesco Valde-
                                                                     gamberi: «volevo solo aggiungere a
                                                                     quanto espresso dal presidente Ventu-
Passo del Rombo con il sindaco di Badia Calavena e rappresentanti
                                                                     rini che come sindaco sono veramente
Austriaci e della Val Passiriacopia
                                                                     orgoglioso che all’interno della nostra
dalle guide del Parco Monte Tessa e dalla dirigen-        piccola  comunità   ci sia una associazione come
te della locale Azienda del turismo per un totale di      Abazia, che sa esprimere queste iniziative di livel-
circa trenta persone. Sotto una pioggia battente si       lo internazionale». Seguivano i ringraziamenti per
sono incamminati per raggiungere a mezzogiorno            la gioiosa e fraterna accoglienza da parte di tutti i

DICEMBRE 2022                                                                        ESCURSIONISMO 25
sindaci presenti. Il momento,
tra chiacchiere e tartine, duran-
te il breve rinfresco presso il
Museo del Passo ha permesso
al tempo di rimettersi al bello.
Per la staffetta l’Associazione
Abazia APSS realizzerà un vo-
lumetto che riporterà tutto il
racconto giornaliero della ma-
nifestazione. Oltre ad Abazia
hanno dato la loro adesione le
associazioni venete della FIE:
El Capel di Verona, Associa-
zione Severino Arigliani di Bat-
taglia Terme (PD) e GAM Vec-
chio Scarpone di Limena (PD).
Una prima valutazione della Il presidente federale FIE Domenico Pandolfo firma la bandiera della staffetta
staffetta-evento Sentiero Euro-
peo E5 è stata la sensazione di grande amicizia e    sentanza della Regione. Tutto questo ci ha confor-
fraterno coinvolgimento tra tutti i cinquanta parte- tato e fatto comprendere l’importanza di un sentie-
cipanti. Tutti hanno apprezzato le parole positive,  ro europeo se viene studiato e gestito nella giusta
di allegria, di grande interesse dimostrato da sin-  ottica ad esso riservata.
daci e persone che nel lungo percorso hanno av-      Il 16 settembre in occasione del World Tourism
vicinato il gruppo.                                  Event a Verona, la vicepresidente di Abazia APPS
Durante il lungo percorso si sono anche inaugurati   Maria Grazia Comini, a nome del presidente Ven-
alcuni cippi commemorativi come, per esempio,        turini, di tutto il direttivo e - principalmente - di tutti
quello posto a Giazza, enclave cimbra, dove oltre    i cinquanta escursionisti/staffettisti consegnava al
al sindaco locale si sono associati anche i sindaci  Governatore del Veneto Luca Zaia il gagliardetto
dei comuni limitrofi, il presidente del locale GAL   del 50° della manifestazione.
Baldo Lessinia, Ermanno Anselmi ed il consigliere
regionale veneto Stefano Valdegamberi in rappre-                                               Maurizio Boni

Arrivo a Verona accolti da sindaco Damiano Tommasi

26 ESCURSIONISMO                                                                              DICEMBRE 2022
i sentieri
che ci portano
sulle alte vette
della vita!

I sentieri ci fanno sentire vivi e assaporare
quello che la natura ci offre; solo in quella
possiamo trovare quello che ci manca
realmente per poter vivere serenamente.
La montagna e la natura sono una realtà a
cui non potrò mai rinunciare perché è solo
in queste che trovo l’essenza della mia vita.

              a atleta di UltraTrail Running, ho pas-
              sato buona parte della mia vita nel-
D             l’ambiente della montagna praticando
diversi sport ad essa collegati che mi hanno rega-
                                                        !"#$%&''(&#
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lato tanti successi e tante soddisfazioni. Per motivi
                                                        . / 0 1 / 2 3 1 1 4 #5
                                                                             5 6 #,
                                                                                  ,%&$('&$(#   797++#

sportivi, per passione o divertimento, per guarire o
                                                        ./01/23114#:;-+#

per stare bene, continuerò a percorrere i tanti sen-
                                                        . / 0 1 / 2 3 1 1 4 #:
                                                                             :;
e pozze d’acqua, diversi vertical, ferrate e ponti ti-     fradicio, isolato e stanco, arrivo straziato ad un bi-
betani, gli animali e le tradizioni territoriali, ma so-   vacco e finalmente trovo un tetto sotto cui riparami.
prattutto le visuali panoramiche che portano poi ad        Fa freddo e la mente, che accusa ancora la situa-
arrivare nel paese più ambito.                             zione passata, comincia a mostrare le prime debo-
Purtroppo, a inizio anno, un problema di salute mi         lezze; arriva il primo e grande segnale di sconforto.
ha condizionato fisicamente. Nonostante tutto, il          Il segnale telefonico è scarso ma riesco ugualmen-
mio spirito e il bisogno di ritornare quanto prima         te ad inviare alcuni messaggi, pensavo già di ri-
sulle vette ha continuato a farmi studiare questo          nunciare a questa impresa, ma le risposte ricevute
nuovo sentiero. I diversi contatti intrattenuti nel        parlano del contrario. L’intensità della pioggia dimi-
mentre con il supporto tecnico della Federazione,          nuisce, e decido di ripartire; non è facile, ma recu-
hanno portato al completamento di questo nuovo             pero le poche energie rimaste per terminare la tap-
progetto che provvisoriamente ho dovuto riporre in         pa di quella strana giornata.
un angolino sulla mia scrivania, con la speranza di        Sono ormai in Veneto, salgo verso la cima più alta
riprenderlo tra le mani quanto prima.                      di questa mia prima parte, sempre più affaticato e
È ad agosto che la mia situazione personale                disorientato; mi rendo conto che iniziano a prende-
migliora, siamo in avanzata stagione e so che i            re il sopravvento alcuni pensieri precedenti, le pau-
rischi legati a questo periodo saranno diversi: le         re, la solitudine, gli animali che, anche se sono abi-
minori ore di luce giornaliera e la scarsa dispo-          tuato a incontri ravvicinati, mi destano forte preoc-
nibilità da parte delle strutture ricettive prossi-        cupazione. Con fatica, riesco ad arrivare sulla cima
me alla chiusura di fine stagione. Tutto questo            più alta, vedo un panorama a 360 gradi, quello che
sarebbe ricaduto sulla mia capacità di adatta-             amo, ma non riesco ad apprezzarlo come dovrei,
mento alle circostanze e mi avrebbe messo a                tutto era diventato troppo complicato e difficoltoso;
dura prova. Sapevo che le mie condizioni attua-            ero incredulo di quello che mi stava accadendo.
li non mi avrebbero permesso errori e tanto me-            All’improvviso noto un piccolo spiazzo con una Ma-
no mi avrebbero concesso di rispettare una                 donnina dallo sguardo rivolto all’estesa vallata; mi
programmazione sportiva su tempi e chilome-                siedo a lato e resto lì ad aspettare, non so cosa.
traggi da percorrere giornalmente come mia                 Proprio da quella cima, però, qualcosa in me è ini-
abitudine.                                                 ziato a cambiare. Il limpido paesaggio e quelle ci-
“Ora o mai più!”, recupero quel progetto ormai im-         me che mi circondavano iniziavano a prendere il
polverato, rivedo gli ultimi dettagli e modifico alcuni    loro colore; è riapparsa una strana determinazio-
elementi, come quello di suddividerlo in tre parti ed      ne, forse quella da atleta oppure qualcosa che non
ecco la decisione fulminea di affrontare questa            sono riuscito a definire ma che mi ha permesso di
nuova impresa sul sentiero Europeo “E7”.                   tornare a vedere quel panorama nella giusta ma-
Nulla è facile, soprattutto perché in questo periodo       niera, e soprattutto di superare il momento negati-
dell’anno, non incontrerò nessuna persona e sto an-        vo che stavo attraversando con il suo passato che
dando in avanscoperta su una prima parte di territo-       da anni mi rincorreva. Su quel monte ho ritrovato
rio che non conosco. Siamo solo io e la natura; l’uni-     me stesso, quello di diversi anni fa, e da quel mo-
co elemento realmente vicino a me e nel quale ho           mento è iniziata la vera sfida su questo E7.
riposto la mia vita è uno strumento satellitare con        Ritorna la voglia di riprendere questo sentiero e il
una traccia da seguire, colui che da lì a poco sareb-      modo di vedere quanto mi circonda e anche modo
be diventato il mio inseparabile compagno di viag-         di affrontare le difficili situazioni che si presentano
gio!                                                       lungo il percorso. Sono ancora frastornato da que-
Kobarid è il paese della mia partenza: il tempo            sto cambiamento ma inizio ad assaporare quello
non era dei migliori, supero il confine ed entro in        che stavo vivendo, nella giusta maniera.
“Italia”. Da lì a poco mi avrebbe atteso la parte più      Questo E7 inizia a mostrarmi quelle sfaccettature
difficile di questo percorso, il Friuli con le sue alte    di cui parlavo, il contrasto nel transitare in luoghi
cime. Iniziano le prime colline che mi portano in di-      dove non solo la Grande Guerra è stata la regina
rezione delle alte vette con forti dislivelli da affron-   ma l’alternanza con le località turistiche/sportive, il
tare. Un continuo saliscendi tra una montagna e            paesaggio, gli animali, fanno affiorare in me ricordi
l’altra. Mentre sono in una massima pendenza, ar-          indelebili e nuove emozioni, soprattutto la voglia di
riva la pioggia, un temporale improvviso e le con-         continuare a vivere questa grande esperienza.
dizioni quasi proibitive mi costringono al primo e         Gli alti monti e gli impegnativi dislivelli da affrontare
pericoloso inconveniente che temevo. Sono ormai            non sono più un problema, come l’incontro con i di-

28 ESCURSIONISMO                                                                                 DICEMBRE 2022
Un altro nuovo giorno e mi avvicino alle Gallerie,
                                                             arrivo al rifugio “Achille Papa”, un caffè e la strada
                                                             degli Eroi mi porta verso il ponte tibetano che mi in-
                                                             troduce nell’estesa vallata dove incontro il massic-
                                                             cio del Carega. Un vertical che conosco in roccia
                                                             friabile veramente impegnativo – con i camosci
                                                             che salgono al mio fianco quasi ad incitarmi come
                                                             all’arrivo di una gara di corsa in montagna – mi
                                                             porta ad arrivare sulla forcella che apre la visuale
                                                             verso una lunga e interminabile discesa, che tra
                                                             colline ed enormi pascoli che mi apre le porte al
                                                             territorio della Lessinia.
                                                             Un’altra ripida discesa ed ecco il fiume Adige; di
                                                             fronte una via crucis che mi porta lassù dove un
                                                             santuario fiabesco incastonato nella roccia proteg-
                                                             ge un paesino di altri tempi. La notte purtroppo fa
versi animali selvatici e il loro conviverci non è più       svanire la magia di questo luogo lasciando spazio
                                                             ad un forte diluvio che mi accompagna verso l’ulti-
una minaccia ma la gioia di viverli.
                                                             ma montagna da superare in questa mia prima
Altri giorni di cammino e sono ancora nel territorio
                                                             parte. Salgo di quota e la temperatura scende im-
della Grande Guerra, ma le zone isolate ora fanno
                                                             provvisamente e diventa sempre più pungente,
spazio alla civiltà. Inizio a vedere le prime malghe
                                                             l’abbigliamento ormai inzuppato mostra un velo
ancora aperte e i paesini di fondovalle dove posso
                                                             biancastro, la temperatura è sotto gli zero gradi e
terminare le mie tappe giornaliere. Il mio passag-
                                                             mentre la vetta si avvicina, ecco la prima neve di
gio e la sosta spesso incuriosiscono i gestori dei lo-
                                                             stagione che mi accompagna verso il monte Bal-
cali che mi offrono un’accoglienza esemplare e i             do. Inizia la discesa e le nubi si diradano, ora un
clienti mi accerchiano chiedendomi di raccontare             tiepido sole quasi primaverile mi accoglie come in
maggiormente le esperienze vissute fino a quel               trionfo sul lago di Garda.
momento. Tutto sta tornando come ai vecchi tem-              Inizia la seconda parte di questo mio E7, sono sul-
pi; sentire l’attenzione delle persone che mi circon-        la sponda ovest del lago che mi apre le porte al
dano mi desta una grande gioia e rivivo quella feli-         tratto lombardo: ancora montagne da superare ma
cità che avevo perso da troppi anni.                         questa volta con dislivelli più leggeri, che mi porta-
Continuo ad attraversare le zone della Grande                no verso un parco avventura; salgo lungo le casca-
Guerra; i monti: Grappa, Pasubio, Ortigara; i vari           telle e ad aspettarmi il primo incontro istituzionale
forti; le diverse trincee; i tunnel scavati nella roccia;    con il Sindaco di Bione, che in maniera insolita mi
i resti di edifici ancora ben visibili e i tanti monumenti   riceve lungo il percorso per poi accompagnarmi in
sulle varie vette attraversate che con la loro linea di      zone che riconosco e dove ho percorso alcune ga-
collegamento, fanno da cornice ad alcuni compren-            re di trail. Le presentazioni di rito due chiacchiere
sori sciistici che mi riportano alla mente vecchi ricor-     sul territorio e l’attività sportiva che ci lega arrivia-
di legati al mio primo sport praticato, lo sci.              mo sulla vetta del monte Prealba. Neanche il tem-
Non sono solo io a raccontare quanto stavo viven-            po di scattare una foto e salutarci, ed ecco arrivare
do ma anche le persone che incontro, nei rifugi,             il maltempo che mi accompagna lungo le succes-
nelle baite o spesso i pastori che con piacere mi            sive valli. Sul percorso incontro l’unica persona
raccontano qualcosa di loro e del territorio che sto         della giornata: è un runner che mi fa strada verso
attraversando.                                               l’Eremo di S. Emiliano dove ad attendermi c’è una
L’oscurità della sera sta scendendo, sono ai piedi           calorosa accoglienza da parte dell’associazione lo-
delle 52 gallerie, ormai stanco decido di fermarmi           cale che lo gestisce. Una tavolata enorme con tanti
quando da lontano sento un sottile e delicato suo-           amici e un pasto caldo, poi la ripartenza per affron-
no avvicinarsi e un velato bagliore sta rischiarando         tare un’altra impegnativa montagna che mi porta in
la stretta via del paese. La transumanza, un greg-           direzione di un altro lago, quello di Iseo.
ge composto da più di mille capi transita davanti i          Risalgo le ultime colline e da lassù la visuale si
miei occhi, resto impietrito e affascinato da questo         apre verso un grande lago contornato da un centro
magico momento.                                              abitato. Arrivo nel centro di Lecco e sbuco sul lun-

DICEMBRE 2022                                                                             ESCURSIONISMO 29
golago dove ad attendermi ci sono al-
cuni componenti della FIE Nazionale
ed altri del Comitato Regionale Lom-
bardo. La giornata è ricca di impegni
istituzionali, alcune interviste per i gior-
nali locali e poi una lunga passeggiata
a bordo lago che mi introduce in uno
splendido palazzo storico, l’ultimo in-
contro di giornata, quello con il Sindaco
di Lecco. Devo abbandonare il lago per
superare l’ultima montagna lombarda che continua           quota e il sole fa risaltare alcune aquile che volteg-
a mostrarmi scorci di quanto ho appena lasciato            giando in maniera esemplare sembrano darmi il
Arrivo in vetta dove dall’Eremo del monte Barro, si        benvenuto, mi dirigo verso una grande statua ar-
apre la visuale sulla pianura, altri laghi e laggiù sul-   gentata, è il Redentore che veglia sulla valle e al
lo sfondo c’è Milano. La discesa mi porta verso le         suo fianco il monte” Saccarello”. Veramente strano
alzaie dell’Adda e poi i canali con l’ecomuseo del         ma sembra quasi che l’inizio e la fine siano uguali
grande Leonardo da Vinci; le sue opere, ancora             e vogliano farmi vedere il meglio di questo percor-
parzialmente esistenti, mi accompagnano verso la           so. Torno sul percorso e scendo di quota, sono nel-
pianura fino alla riva del fiume Po. Supero il ponte       la direzione che mi porta verso il mare, dall’ultima
di S. Nazzaro e mi ritrovo nella mia Emilia e qui          collina un altro splendido panorama ma questa vol-
termina la mia seconda parte.                              ta sullo sfondo c’è il mare, arrivo a Ventimiglia e co-
Inizio quindi la terza ed ultima parte, percorro l’ar-     me mi immetto nel centro abitato mi trovo immerso
gine che costeggia il fiume Po e arrivo a Piacenza.
                                                           in un gruppo di sbandieratori accompagnati da rulli
Mi immetto nella Val trebbia per poi dirigermi nelle
                                                           di tamburo. Che dire, questo E7 continua a stupir-
prime colline che mi portano nel paese di Bobbio
                                                           mi e a regalarmi tante emozioni.
dove un’accoglienza veramente particolare mi
                                                           Mancano ormai pochi Km al mio arrivo finale, pro-
aspetta. Il giorno successivo è dedicato agli incon-
                                                           seguo verso il confine con la Francia, sono a Men-
tri istituzionali, questa volta è stato organizzato un
                                                           tone, qualche foto di rito e riparto per Cap Martin,
incontro speciale, una festa a me dedicata dove al-
cuni responsabili della FIE, di un’Associazione di         per poi immettermi sul lungomare dove il cartello
escursionismo locale, alcuni componenti della mia          Monaco mi mostra questa tanto attesa cittadina, fi-
squadra sportiva assieme ad amici inseriti nel             nalmente sono nella tanto ambita città di Monte-
mondo trail sono ad attendermi. Che sorpresa ma            carlo. Un breve giro turistico e le foto ai punti ca-
soprattutto che onore! Sono emozionato e dopo un           ratteristici quasi mi fanno perdere l’ultimo incontro
breve racconto su quanto percorso fino ad ora,             istituzionale, alcune persone del comitato FIE Li-
un’altra sorpresa sta per arrivare, una torta gigante      guria mi accolgono in grande festa, bandiere sven-
dedicata a me e al sentiero E7, il cui logo è ben          tolanti ed una torta raffigurante lo scudetto della
evidenziato; le parole faticano a uscire e riesco so-      FIE affiancato dal simbolo Europeo dell’E7, quel
lo a dire “grazie”. Una giornata veramente indimen-        simbolo che mi ha accompagnato per tutto questo
ticabile che mi ha dato lo stimolo giusto per ripren-      viaggio. Ci salutiamo ma all’improvviso spunta una
dere il sentiero verso il confine con la Liguria ma,       bottiglia, ecco l’ultimo brindisi che segna la fine di
proprio sul confine una grandinata mi dà il benve-         questa speciale giornata che ha segnato la fine di
nuto nel nuovo territorio. Le ore di luce sono vera-       questa fantastica impresa.
mente ridotte, ma il mio chilometraggio giornaliero
                                                           Questo E7 mi ha regalato veramente tante e
non cambia e spesso devo utilizzare le torce per
                                                           grandi emozioni, che resteranno indelebili nel-
arrivare a concludere la tappa di giornata. Mi im-
                                                           la mia memoria, non solo la natura e gli incre-
metto sull’Alta Via dei Monti liguri e inizia ancora
                                                           dibili panorami, le zone ricche di storia e gli
un saliscendi tra castagneti, faggeti e parchi eolici,
                                                           animali selvatici ma, soprattutto le persone che
proseguo e ancora il mal tempo non mi lascia, ab-
                                                           sono state a me vicine, facendo sì che questo
bandono gli Appennini e dopo tanto tempo ritorno
a immettermi sulle Alpi. Il dislivello torna a farsi       percorso abbia mostrato il meglio di se’, tra-
sentire, ma non importa: finalmente torno in quota         sformandosi in una fantastica avventura.
ed uno splendido sole ritorna a farmi rivedere quei                                              Lorenzo Schia
panorami che da tempo non vedevo più. Arrivo in

30 ESCURSIONISMO                                                                               DICEMBRE 2022
L’ECOMusEO QuALE nuOVA
sFiDA PER LO sViLuPPO
DEL TERRiTORiO

         SOMMARIO: 1. Gli albori transalpini dell’istituto.
                          2. Il quadro normativo statale e regionale.
                          3. L’ecomuseo nella prospettiva dello sviluppo locale.

1. Gli albori transalpini dell’istituto                       Il progetto d’ecomuseo si caratterizza per
                                                          l’attenzione alle tradizioni locali, ancorché non
    La nozione di ecomuseo trova le sue origini           necessariamente testimoniate da “cose” mate-
nella Francia di fine XX secolo come testimone            riali, alla cultura cd. minore, al rapporto con il
e promotore del rapporto tra la comunità locale,          territorio e, nel contempo, alla partecipazione
il patrimonio culturale ed il territorio, distinguen-     diretta di chi vive il territorio, proponendo un’im-
dolo per l’effetto dall’esperienza dei musei et-          magine di museo diverso da quello usuale, pen-
nografici ovvero diffusi.                                 sato e gestito da una élite intellettuale e spesso
    Il nuovo termine venne coniato dal museolo-           vissuto come un mero “contenitore” di oggetti ri-
go transalpino De Varine che ha poi sviluppato            tenuti particolarmente rilevanti dal punto di visto
l’idea d’ecomuseo con Rivière – ambedue per-              storico-antropologico.
sonaggi di spicco dell’International Council of               In sintesi, con questo nuovo modello musea-
Museums (ICOM), pur con prospettive in parte              le, s’intende “uscire”, anche fisicamente, dal
diverse fra i due. Il primo ha inteso il concetto         museo, proponendo un’organizzazione che, al
ecomuseale come processo sociale, rivolto alla            contempo, sia della comunità e s’atteggi anche
comunità locale che interpreta il patrimonio cul-         quale motore sociale di sviluppo, pur prestando
turale come chiave per il proprio sviluppo. Il se-        attenzione alle esigenze ambientali.
condo, invece, ha sviluppato l’idea d’ecomuseo                In questa prospettiva, un elemento tipico che
più quale museo della natura e dell’uomo, a te-           si colloca sullo sfondo dell’esperienza dell’eco-
stimonianza del rapporto della comunità con il            museo, è costituito dall’interrelazione tra uomo
suo territorio d’afferenza1.                              e contesto, anche naturalistico, in cui ha vissu-
    La nuova idea di museo è volutamente non              to, ma, soprattutto, vive, spingendo dunque a
del tutto definita, almeno nei limiti in cui lascia in-   superare la logica della mera “rappresentazio-
determinato l’oggetto: spetta, infatti, alla comuni-      ne” distaccata del passato attraverso le testi-
tà di riferimento il compito di decidere in concreto      monianze materiali.
i contenuti del proprio ecomuseo, a fronte di un              Forte di questi propositi, l’ecomuseo ha tro-
percorso il più possibile partecipativo2.                 vato sin da subito consensi, e diversi sono stati

DICEMBRE 2022                                                                       ESCURSIONISMO 31
i progetti che al nuovo modello si sono ispirati,       del delicato nodo relativo all’individuazione del
non solo in Francia, ma più in generale nel con-        livello normativo competente ad occuparsi del
testo europeo – per esempio in Italia, Portogal-        progetto in esame, va per ora osservato che
lo e Spagna – nonché in altri continenti, come          non appaiono profilabili questioni di diretta in-
quello sudamericano.                                    terferenza rispetto alla potestà statale, atteso
    A voler proporne una prima definizione, mol-        che, in relazione all’art. 117, Cost., nel concetto
to lata, si può affermare che l’ecomuseo rappre-        di bene culturale non sono incluse le attività
senta un progetto partecipato, espressione di           culturali. Il patrimonio culturale di cui all’art. 2,
una comunità locale, teso a valorizzare ed, in          D.Lgs. 42/2004 (cd. Codice Urbani), infatti, è
alcuni casi, anche tutelare, il patrimonio cultura-     costituito dai beni culturali e dai beni paesaggi-
le del territorio, in un’ottica di sviluppo sosteni-    stici. Più in particolare, sono beni culturali le co-
bile.                                                   se immobili e mobili che, ai sensi degli artt. 10
    Secondo un’efficace espressione, gli ecomu-         e 11 del Codice, presentano interesse artistico,
sei si connotano molto di più per “ciò che fanno”       storico, archeologico, etnoantropologico, archi-
che per “ciò che hanno”3. Infatti, di tutti i profili   vistico e bibliografico e le atre cose individuate
che l’analisi dell’ecomuseo involge, forse quello       dalla legge o in base alla legge.
più delicato è rappresentato dai rapporti con la             Invero, nella specie nell’ultimo ventennio,
tematica del patrimonio culturale, anche per le         non sono mancate voci critiche, consapevoli del
conseguenze da un punto di vista giuridico.             problema di disancorare il concetto di bene cul-
    In ragione della filosofia di fondo del proget-     turale dal riferimento essenziale e univoco della
to, l’ecomuseo non disdegna la valorizzazione           res: basti ricordare il parere rilasciato dal Con-
del bene culturale perché minore, o il dato pae-        siglio nazionale per i beni culturali e ambientali,
saggistico perché di modesto interesse. Vero è          in ordine al punto non recepito, all’interno di
piuttosto che l’ecomuseo rifugge dall’intendo di        quello che sarebbe poi divenuto il D.Lgs.
contenere e rappresentare unicamente “il me-            490/1999 (Testo unico dei beni culturali e am-
glio” del territorio. Non è, infatti, quella la sua     bientali) nella parte in cui proponeva l’adozione
prevalente finalità: l’obiettivo è piuttosto quello     di un concetto più ampio di bene culturale, an-
di favorire l’acquisizione di consapevolezza in         che al fine «[…] di contrastare il pericolo di
capo alla comunità circa l’esistenza del proprio        un’interpretazione restrittiva dell’elenco conte-
patrimonio culturale diffuso, atteso che è que-         nuto negli artt. 2 e 3, di porre le premesse per
sta la dimensione in cui va ricercata la propria        passare nell’art. 2 dal termine cosa, ormai con-
identità.                                               cettualmente superato, augello, oggi in uso, di
    L’ecomuseo dunque, valorizza anche le “co-          bene (e non si tratta solo di uso: non ha senso,
se” culturali di valore secondario laddove esse         per esempio, parlare di cose d’interesse demo-
si configurano come insostituibili elementi della       etnoantropologico, dato che gran parte dei beni
storia, necessari per il “vivere” di una certa co-      demoetnoantropologici sono beni immateriali:
munità.                                                 linguaggio, musiche, canti, tradizioni, costumi,
    In altri termini, per parafrasare una famosa        riti, etc.»)4.
definizione di filosofia, l’ecomuseo rappresenta             Niente in ogni caso è cambiato, neppure in
dinamicamente il tempo appreso mediante le              seguito all’entrata in vigore del Codice Urbani e
tradizioni e le testimonianze di una collettività.      successive innumerevoli modifiche ed integra-
    Con questo non s’è ancora in grado di fornire       zioni al testo originario5. La quaestio è solo tor-
un inquadramento convincente dell’ecomuseo,             nata d’attualità in quanto la l. 19/2007 ha ratifi-
anche se le numerose caratteristiche e le mol-          cato la Convenzione UNESCO sulla protezione
teplici specificità fino ad ora individuate sono        e promozione delle diversità delle espressioni
senz’altro assai utili al riguardo. Questo tentati-     culturali, che non fa distinzioni fra attività, beni
vo sarà particolarmente condotto nel corso              e servizi culturali, essendo tutti elementi ritenuti
dell’ultimo paragrafo, dopo aver acquisito ulte-        testimonianze culturali.
riori elementi all’analisi.                                  Inoltre, a stretto giro, con la l. 167/2007 è
    A prescindere per il momento dalla soluzione        stata ratificata anche la Convenzione UNESCO
per la salvaguardia del patrimonio culturale im-          tà. Tale identità, una volta definita, potrebbe ri-
materiale, sulla quale torneremo in sede con-             sultare utile onde assumere le scelte più oppor-
clusiva.                                                  tune e coerenti circa l’utilizzo del territorio, in
                                                          un’ottica di sviluppo sostenibile e, quindi, d’at-
                                                          tenzione anche alle generazioni future.
                                                              Vero è che questo percorso dev’essere di
2. Il quadro normativo statale e regionale                norma predisposto, pianificato ed accompagnato
                                                          da persone tecnicamente preparate, sicché il
    A livello di normativa statale non si rinviene        progetto non può essere completamente integra-
alcuna specifica regolamentazione con partico-            to da forme di espressione dello spontaneismo
lare attenzione all’ecomuseo.                             della comunità. Precisamente in questa prospet-
    Il D.Lgs. 42/2004 non menziona, né espres-            tiva, “ritornano in gioco” l’origine museale del-
samente s’occupa, degli ecomusei, benché un               l’ecomuseo e le forti affinità che ricorrono tra le
accenno indiretto sia percepibile leggendo il cor-        due realtà, risultando opportuna l’esistenza, an-
po normativo. Il riferimento è all’art. 10, c. 4, lett.   che nell’ecomuseo, d’una struttura permanente
h), secondo cui sono qualificabili come beni cul-         dotata di capacità organizzative e scientifiche.
turali anche i siti minerari d’interesse storico-et-      Tuttavia, le regole valevoli per i musei non pos-
noantropologico, che sono stati negli anni scorsi         sono essere automaticamente estese alle strut-
riscoperti proprio grazie a progetti ecomuseali6.         ture ecomuseali. Esse devono invece essere as-
    Potrebbe ritenersi che, in realtà, il Codice Ur-      sunte come riferimento, per essere poi adattate
bani non menzioni gli ecomusei perché li qualifi-         alla luce della specificità del modello. Si ponga
ca come specie della più ampia categoria di mu-           per esempio mente alla questione degli stan-
seo, che, ai sensi dell’art. 101, c. 2, lett. a), del     dards museali, di cui al D.M. Beni e attività cultu-
Codice, è definito come «una struttura perma-             rali del 10 maggio 2001, recante l’Atto d’indirizzo
nente che acquisisce, conserva, ordina ed espo-           sui criteri tecnico-scientifici e sugli standards di
ne beni culturali per finalità di educazione e di         funzionamento e sviluppo dei musei8: essi sono
studio». Tale nozione rimanda in buona parte a            del tutto inadeguati rispetto alle realtà ecomu-
quella adottata dall’ICOM, che, tra le finalità, an-      seali che non necessariamente si giovano di un
novera anche quella dello svago.                          immobile destinato a museo, inteso come spazio
    Invero, pur dando atto dell’evoluzione del            espositivo e di ricerca, “dimensione”, questa, vi-
concetto di museo, passato dalla considerazione           ceversa interessata dalla disciplina di cui al sud-
di mera universitas rerum a quella di realtà orga-        detto decreto ministeriale. L’ecomuseo, inoltre,
nizzata, sempre più votata ad uscire dalla pro-           più che di un direttore necessita di una persona
pria sede per dialogare con la comunità7, è ar-           che svolga il ruolo di coordinatore, il che anche
duo sostenere la tesi secondo cui l’ecomuseo              a livello di esigenze organizzative, conferma le
rientrerebbe agevolmente nella definizione legi-          differenze che intercorrono fra il museo, che rap-
slativa sopra riportata, perché essa non fa alcun         presenta principalmente un’istituzione, e l’eco-
cenno ai profili, caratterizzanti il progetto in esa-     museo inteso invece anzitutto come progetto.
me, della partecipazione, dell’attività culturale e           La questione non è solo qualificatoria, perché
della promozione dello sviluppo sostenibile.              se si ritiene l’ecomuseo un’istituzione, in qualche
    Al fine di cogliere il carattere peculiare del-       modo lo si entifica, imbrigliandolo in regole ed in
l’ecomuseo, in sostanza, occorre porre mente al           parametri organizzativi presi a riferimento princi-
momento dinamico che lo percorre, prevalente              palmente dall’esperienza museale, in ordine alla
rispetto a quello statico. La sua fisionomia es-          quale, effettivamente, l’entificazione è stato un
senziale è costituita non già dalla presenza di           risultato di rilevo, a fronte della precedente con-
una struttura permanente, al limite entificata,           cezione che lo descriveva come mera raccolta di
bensì dal fatto d’incentrarsi su di un progetto,          oggetti di rilievo. La valorizzazione dell’aspetto
che riflette la presenza di un percorso che la co-        progettuale e dinamico, rispetto all’etichetta
munità locale si propone di percorrere al fine di         d’istituzione, tuttavia, sembra far risaltare mag-
preservare al fine di preservare la propria identi-       giormente la natura dell’ecomuseo fondata sulla
partecipazione e, come s’è detto, più su che            che solo l’ente regionale ovvero provinciale ab-
“cosa di fa” rispetto a su “che cosa si ha”. In         bia il potere di generare una certa realtà orga-
ogni caso, il legame con il mondo museale per-          nizzativa; “riconoscerlo”, invece, presuppone un
mane forte ed ampiamente giustificato, anche            rapporto tendenzialmente paritario fra ente terri-
dal punto di vista dell’origine storica della “pro-     torialmente superiore e comunità locali, in quan-
vocazione” ecomuseale.                                  to il riconoscimento non produce la nascita del
    Al riguardo si ricorda anche la c.d. Carta di       progetto, ma implica una sorta di accreditamen-
Catania del 2007 in cui si definisce che: «L’eco-       to di quanto ideato e già esistente (al di là del
museo è una pratica partecipata di valorizzazio-        nomen) a livello locale.
ne del patrimonio culturale materiale e immate-             La legge piemontese citata è stata oggetto di
riale, elaborata e sviluppata da un soggetto or-        riferimento per quella della Provincia autonoma
ganizzato, espressione di una comunità locale,          di Trento 113/2000, in cui il termine «istituzione»
nella prospettiva dello sviluppo sostenibile»9.         convive con quello di «riconoscimento», non si
    Del resto, a fronte dell’assenza di una com-        sa quanto volutamente. Più ristretto è il novero
piuta disciplina a livello statale, maggiore vivaci-    dei potenziali soggetti gestori: solo i singoli Co-
tà, hanno invece mostrato le Regioni, ad iniziare       muni o quelli contermini che hanno promosso
dal caso piemontese che ha giocato il ruolo pio-        l’ecomuseo, infatti, possono assumere siffatto
neristico con la l.r. 31/1995, il cui art. 1 non pro-   ruolo.
pone una definizione di ecomuseo ma ne riporta              L’approccio muta con la l.r. Friuli Venezia-
le finalità qualificanti, e cioè «ricostruire, testi-   Giulia 10/2006, che contiene, all’art. 1, per la
moniare e valorizzare la memoria storica, la vi-        prima volta, una definizione di ecomuseo:
ta, la cultura materiale, le relazioni tra ambiente     «L’ecomuseo è una forma museale mirante a
naturale ed ambiente antropizzato, le tradizioni,       conservare, comunicare e rinnovare l’identità
le attività ed il modo in cui l’insediamento tradi-     culturale di una comunità. Consiste in un pro-
zionale ha caratterizzato la formazione e l’evo-        getto integrato di tutela e valorizzazione di un
luzione del paesaggio». La legge in questione           territorio geograficamente, socialmente, ed eco-
prevede che l’istituzione dell’ecomuseo avven-          nomicamente omogeneo che produce e contie-
ga ad opera del Consiglio regionale, su propo-          ne paesaggi, risorse naturali ed elementi patri-
sta dell’organo esecutivo, alla luce d’indicazioni      moniali, materiali e immateriali». Inoltre, essa
provenienti dagli Enti locali, associazioni cultu-      merita una segnalazione in quanto, tra le finalità
rali ed ambientaliste, istituti universitari e spe-     previste, indica chiaramente la promozione del-
cializzati. Una volta attivato, l’ecomuseo è affi-      la sostenibilità ambientale.
dato ad un gestore, scelto dallo stesso organo              A seguire è venuta la legge della Regione
consiliare, alla luce del progetto presentato           autonoma Sardegna 14/2006, che ricalca il mo-
dall’aspirante gestore stesso. Possono svolgere         dello piemontese, peraltro effettuando, come
tale ruolo gli enti di gestione delle aree protette,    già aveva fatto la legge friulano-giuliano, uno
le Province e le associazioni appositamente co-         sforzo definitorio. L’art. 11, prevede che: «L’eco-
stituite. È previsto anche un comitato scientifico      museo è un’istituzione culturale volta a rappre-
avente il compito di selezionare e promuovere i         sentare, valorizzare e comunicare al pubblico i
progetti ecomuseali.                                    caratteri, il paesaggio, la memoria e l’identità di
    Il sistema delineato dal legislatore piemonte-      un territorio e della popolazione che vi è storica-
se rappresenta una sintesi ed un bilanciamento          mente insediata, anche al fine di orientarne lo
tra la necessaria riferibilità del progetto alle co-    sviluppo futuro in una logica di sostenibilità, re-
munità locali – la proposta ecomuseale deve ar-         sponsabilità e partecipazione dei soggetti pub-
rivare dal basso, e così dev’essere espressione         blici e privati e della comunità locale in senso la-
del territorio l’aspirante gestore – ed il ruolo di     to». La legge sarda è poi interessante in quanto
referente del sistema ritagliatosi dalla regione,       menziona espressamente principi importanti an-
che istituzionalizza (e non solo riconosce) il pro-     che alla luce della corretta definizione del rap-
getto ecomuseale e designa il soggetto gestore.         porto tra uomo e risorse del territorio: sostenibi-
    “Istituire” un ecomuseo significa supporre          lità, partecipazione e responsabilità10.

34 ESCURSIONISMO                                                                          DICEMBRE 2022
Anche la Regione Lombardia ha adottato una           «per “patrimonio culturale immateriale” s’inten-
normativa al riguardo, l.r. 13/2007, che si segna-       dono le prassi, le rappresentazioni, le espres-
la per la qualificazione dell’ecomuseo come isti-        sioni, le conoscenze, il know-how – come pure
tuzione culturale e per il fatto che la regione non      gli strumenti, gli oggetti, i manufatti e gli spazi
sostiene finanziariamente in toto gli ecomusei           culturali associati agli stessi – che le comunità,
regionali riconosciuti, ma soltanto fino al 50%          i gruppi ed in alcuni casi gli individui riconosco-
della spesa sostenuta. Questo comporta che gli           no in quanto parte del loro patrimonio culturale.
ecomusei (ed i loro referenti del territorio) deb-       Questo patrimonio culturale immateriale, tra-
bono organizzarsi autonomamente dalla regione            smesso di generazione in generazione, è co-
onde sostenere il progetto in una giusta logica di       stantemente ricreato dalle comunità e dai gruppi
maggiore responsabilizzazione.                           in risposta al loro ambiente, alla loro interazione
    A conclusione di questa breve rassegna sulla         con la natura e alla loro storia e dà loro un sen-
disciplina regionale, va osservato che, a prescin-       so d’identità e di continuità, promuovendo in tal
dere dall’esistenza di una normativa regionale,          modo il rispetto per la diversità culturale e la
gli ecomusei sono comunque presenti su tutto il          creatività umana […]».
territorio nazionale (allo stato sono circa un cen-          Le Convenzioni UNESCO esibiscono altri
tinaio). Nel 2004 è sorto financo un ecomuseo            profili d’interesse ai fini del nostro tema, che sa-
urbano, a Torino, a dimostrazione del fatto che il       ranno analizzate in sede di conclusioni.
modello ecomuseale ha possibilità applicative
non solo in realtà rurali ovvero in piccole comu-
nità bensì anche nelle periferie11.
    La descrizione del contesto normativo sareb-         3. L’ecomuseo nella prospettiva
be parziale se non s’accennasse allo scenario               dello sviluppo locale
internazionale, caratterizzato dalle due citate e
ratificate Convenzioni UNESCO: la prima, sulla               Proseguendo in questa direzione appare
protezione e promozione delle diversità delle            conseguenziale pervenire ad un approdo che
espressioni culturali del 20 ottobre 2005; la se-        consenta di inquadrare coerentemente l’istituto
conda, per la salvaguardia del patrimonio cultu-         ecomuseale.
rale immateriale del 17 ottobre 2003.                        Lo stesso risponde esattamente alla logica
    La prima convenzione si correla con il tema          della sussidiarietà orizzontale ovvero a quella
degli ecomusei in quanto è indirizzata a tutelare        forma attenuata del principio che è stata accolta
e promuovere la diversità delle espressioni cul-         e cristallizzata dall’art. 118, ultimo comma, Cost.
turali, a fronte del rischio di standardizzazione12.         I cittadini, infatti, mediante la collettività che li
La convenzione accoglie un concetto d’espres-            raggruppa, assumono un’autonoma iniziativa
sione culturale molto ampio, come s’evince               che il potere pubblico ha il compito di favorire.
dall’art. 4 (recante le «Definizioni», secondo cui,          Ove si decidesse d’aderire a questa ricostru-
«per “espressioni culturali” s’intendono le              zione, che, non a caso, si fonda su di un princi-
espressioni che risultano dalla creatività degli in-     pio che caratterizza anche le tematiche ambien-
dividui, dei gruppi e delle società e che hanno          tali – il riferimento è all’Agenda 21 –, occorre-
contenuto culturale», concepito, quest’ultimo,           rebbe però pervenire alla conclusione che l’eco-
come «[…] il senso simbolico, la dimensione ar-          museo richiede un intervento non invasivo del
tistica e i valori culturali che hanno alla radice o     potere pubblico. Viceversa, l’analisi della legi-
che esprimono identità culturali».                       slazione mostra, pur se solo in alcuni casi, un
    Ancora più rilevante la seconda Convenzione          protagonismo forse eccessivo da parte degli en-
UNESCO, relativa alla salvaguardia del patrimo-          ti pubblici, e, in particolare, delle regioni.
nio culturale immateriale, perché s’occupa ap-               Del resto, sussiste un orientamento del diritto
punto dell’ambito – la tutela dell’attività culturale,   verso l’ecologia come testimoniato anche da re-
e non solo dei beni – in ordine al quale il nostro       centi atti normativi, quali il VII Programma di
sistema normativo interno era più carente. Ai            Azione per l’Ambiente (PAA) dell’Unione Euro-
sensi dell’art. 2 della convenzione in esame,            pea per il periodo 2013-2020, approvato con la

DICEMBRE 2022                                                                         ESCURSIONISMO 35
Decisione n. 1386/2013/UE del Parlamento eu-             delle generazioni future. L’art. 11, invece, sanci-
ropeo e del Consiglio del 20 novembre 2013.              sce l’importanza del ruolo della «società civile»
Non a caso il VII PAA s’intitola significativamente      nella protezione e nella promozione della diver-
“Vivere bene entro i limiti del nostro pianeta” e si     sità delle espressioni culturali, dovendo quindi
fonda, in maniera espressa, proprio sulla recen-         gli Stati contraenti incoraggiare la partecipazio-
te teoria ecologica dei planetary boundaries13. A        ne attiva della società civile ai loro sforzi per
questo documento s’aggiunga la dichiarazione             raggiungere gli obiettivi della convenzione.
finale del Summit mondiale sullo sviluppo soste-              E di sviluppo sostenibile e di partecipazione
nibile (WSSD) di Johannesburg del 4 settembre            s’interessa anche la Convenzione UNESCO per
2002 (c.d.Rio+10)14 nonché l’esito della Confe-          la salvaguardia del patrimonio culturale immate-
renza delle Nazioni Unite sullo sviluppo sosteni-        riale. Giova richiamare, relativamente alla parte-
bile (UNCSD) di Rio de Janeiro del 2012 (c.d.            cipazione, l’art. 15 della convenzione in esame,
Rio+20) che s’è conclusa con il documento pro-           per cui ciascun Stato contraente deve fare ogni
grammatico The Future We Want, approvato con             sforzo per garantire la più ampia partecipazione
risoluzione dell’Assemblea Generale ONU del              di comunità, gruppi e, ove appropriato, individui
27 luglio 2012, n. 66/288, che avvia numerosi            che creano, mantengano e trasmettono tale pa-
processi internazionali e nazionali su temi consi-       trimonio culturale, al fine di coinvolgerli attiva-
derati cruciali per il futuro del Pianeta. Tra questi    mente nella sua gestione.
figura, in primo luogo, il processo di definizione            La Convenzione sul patrimonio culturale im-
di nuovi «Obiettivi globali per lo sviluppo sosteni-     materiale va poi ulteriormente ricordare perché
bile» e la creazione di un «Foro politico di alto li-    impone agli Stati firmatari interventi più stringen-
vello sullo sviluppo sostenibile»15.                     ti rispetto a quelli previsti dalla Convenzione sul-
    A tacere di tali rilievi, occorre aggiungere che     la diversità delle espressioni culturali. Tra le mi-
l’ecomuseo si colloca in una dimensione delimi-          sure d’intervento, previste agli artt. 11-14, vi so-
tata non soltanto dal riferimento al principio della     no quelle: della compilazione d’inventari; della
sussidiarietà orizzontale. Accanto ad esso, infat-       designazione, istituzione di organismi compe-
ti, si staglia con chiarezza anche un ulteriore          tenti a salvaguardare il patrimonio culturale im-
principio, più volte richiamato nel corso delle ri-      materiale presente sul territorio; della creazione
flessioni fin qui svolte. Si tratta dello sviluppo so-   di centri di documentazione; della promozione
stenibile.                                               dell’educazione e sensibilizzazione della cittadi-
    L’operazione ricostruttiva appare agevolata in       nanza verso il patrimonio culturale immateriale;
modo significativo dalla vicenda d’ampliamento           della promozione dell’educazione «[…] relativa
di contenuti di cui il principio è stato protagonista    alla protezione degli spazi naturali e ai luoghi
in ragione della sua riferibilità anche a tradizione     della memoria, la cui esistenza è necessaria ai
e cultura, elementi che non debbono essere uni-          fini dell’espressione del patrimonio culturale im-
camente tutelati, ma divengono “motori” dello            materiale»16.
sviluppo.                                                     S’individua, quindi, un ulteriore profilo d’ana-
    Al riguardo, risulta essenziale il riferimento al-   logia con l’ambiente (o, meglio, con una delle
le già citate Convenzioni UNESCO sulla prote-            caratteristiche dell’evoluzione della relativa di-
zione e la promozione della diversità delle              sciplina – e, cioè, la circostanza che il diritto in-
espressioni culturali ed a quella per la salvaguar-      ternazionale giochi un ruolo essenziale di sup-
dia per il patrimonio culturale immateriale. In es-      plenza a fronte di una lacuna nell’ordinamento
se si discetta anche di sviluppo sostenibile e di        interno.
partecipazione della cosiddetta società civile alle           Al contempo, si coglie che il quadro giuridico
azioni a tutela del patrimonio culturale.                all’interno del quale inserire l’ecomuseo è rap-
    L’art. 6 della Convenzioni sulle diversità delle     presentato dalla convenzione, la cui applicazio-
espressioni culturali, al riguardo, afferma che la       ne, illuminata dai principi di sviluppo sostenibile
protezione, la promozione e la conservazione             e di sussidiarietà orizzontale, consente di deli-
della diversità culturale sono una condizione es-        neare l’humus di un istituto i cui contorni appa-
senziale per lo sviluppo sostenibile a beneficio         iono sfuggenti soltanto ove ci si limiti, parados-

36 ESCURSIONISMO                                                                            DICEMBRE 2022
salmente, a considerare il livello normativo che                  musei, si vedano M. RENNA, I beni museali (privati ed
sino ad oggi s’è occupato della fattispecie e,                    ecclesiastici) nel Codice dei beni culturali e del pae-
cioè, la normativa regionale. In questa prospetti-                saggio, in «Aedon», 2005, 1 e G. SEVERINI, Musei
                                                                  pubblici e musei privati. Un genere, due specie, ib.,
va si comprende anche meglio la relativa indiffe-
                                                                  2002, 2.
renza della qualificazione soggettiva interna
                                                                  Sull’analisi dell’esperienza lombarda in tema di stan-
dell’ecomuseo, che non interferisce in ordine
                                                               8

                                                                  dards museali, cfr. A. GARLANDINI, L’intervento delle
all’applicazione dei principi definiti dalle Conven-              regioni a favore dei musei: uno scenario in profondo
zioni.                                                            cambiamento, in «Aedon», 2006, 2.
    In altri termini, nel nostro sistema è già pre-            9
                                                                  Documento elaborato in occasione dell’incontro na-
sente uno strumento per dare attuazione alle                      zionale «Verso un Coordinamento Nazionale degli
Convenzioni UNESCO, al fine di valorizzare il                     Ecomusei: un processo da condividere» nell’ambito
patrimonio culturale inteso in senso ampio, in                    del convegno «Giornate dell’Ecomuseo – Verso una
una logica di sviluppo sostenibile, sussidiarietà e               nuova offerta culturale per lo sviluppo sostenibile del
partecipazione: questo strumento, cui ovviamen-                   territorio» svoltosi a Catania il 12-13 ottobre 2007. Il
te ben potranno accostarsene altri, è appunto                     testo è reperibile al seguente indirizzo:
                                                                  http://www.bda.unict.it/Public/Uploads/article/Car-
l’ecomuseo, progetto che ben può coordinarsi (o
                                                                  ta%20di%20Catania.pdf.
anche fondersi) con gli interventi a tutela ed a
                                                                   A tal riguardo, correlato all’accezione d’ambiente, da
valorizzazione dei beni paesaggistici ed ambien-
                                                               10

                                                                  intendersi non tanto come diritto ma come bene/va-
tali, attuati in questi anni anche tramite le aree                lore che tutti hanno l’obbligo di tutelare, in una logica
protette.                                                         di solidarietà tra enti ed individui, anche nei confronti
                                                                  delle generazioni future. Cfr. F. FRACCHIA, Sulla confi-
                              Simona Fracasso                     gurazione giuridica unitaria dell’ambiente: art. 2
             Dottore in Scienze dei beni culturali;               Cost. e doveri di solidarietà ambientale, in «Il Diritto
       dottore magistrale in Scienze preistoriche                 dell’economia», 2002, 2, 215-259.
nonché in Linguaggi e forme della comunicazione
                                                               11
                                                                   Cfr. V. CAPUTI IAMBRENGHI, Interventi sul territorio ex-
                                                                  traurbano. Ecomusei, paesaggi, periferie, in «Giu-
                                                                  stAmm.it», 2019, 11, 1-19.
                                                               12
                                                                   Cfr. G. POGGESCHI, La “Convenzione sulla protezione
                                                                  e la promozione della diversità delle espressioni cul-
                                                                  turali” dell’Unesco entra a far parte del corpo legisla-
NOTE AL TESTO                                                     tivo italiano. Una novità nel panorama degli strumenti
                                                                  giuridici internazionali?, in «Aedon», 2007, 2, che
1
  Cfr. H. DE VARINE (a cura di D. Jalla), Le radici del fu-       sancisce il «diritto alla diversità» (già affermato, an-
  turo. Il patrimonio culturale al servizio dello sviluppo        che a livello interno, ad esempio in tema di libertà re-
  locale, Bologna, CLUEB, 2005.                                   ligiosa o di protezione delle minoranze linguistiche) a
2
  Ib., 155 ss.                                                    favore delle culture “deboli”.
3
  Cfr. M. MAGGI, C.A. DONDONA, Le leggi per gli ecomu-         13
                                                                    Cfr. A. VETTORI, Un nuovo programma generale
  sei. Prime esperienze e cantieri in atto, in                    d’azione dell’Unione in materia di ambiente fino al
  http://www.irespiemonte.it.                                     2020, in «Rivista giuridica dell’ambiente», 2014, 2,
4
  Il parere é reperibile in M. CAMMELLI (cur.), La nuova          283-290.
disciplina dei beni culturali e ambientali, Bologna, Il        14
                                                                   Cfr. R. ANDREI (cur.), I nuovi riferimenti internazionali
Mulino, 2000, 543 ss.                                             dello sviluppo sostenibile: i documenti di Johanne-
5
  Cfr. S. CASSESE, Il futuro della disciplina dei beni cul-       sburg ed il 6. Programma comunitario di azione in
  turali, in «Giornale di diritto amministrativo», 2012, 7,       materia di ambiente, Firenze, Edifir, 2002.
  781-782.                                                     15
                                                                   Cfr. F. DODDS, J. LAGUNA-CELIS, E. THOMPSON, From-
6
  Cfr. G. FAMIGLIETTI, D. CARLETTI, Commento all’art. 10,         Rio+20 to a New Development Agenda. Bilding a
  in R. TAMIOZZO (cur.), Codice dei Beni culturali e del          Bridge to a Sustainable Future, London, Routledge,
  paesaggio. Decreto legislativo, 22 gennaio 2004, n.             2014; X. EZEIZABARRENA SAENZ, Rio+20 (1992-2012).
  42, Milano, Giuffré, 2005, 39 ss.                               El reto del desarrollo sostenible, Bilbao, Universidad
7
  Cfr. D. JALLA, Il museo contemporaneo. Introduzione             de Deusto, 2013.
  al nuovo sistema museale italiano, Torino, Giappi-           16
                                                                   Art. 14, lett. c), Convenzione UNESCO per la salva-
  chelli, 2003. Inoltre, circa sull’evoluzione del ruolo dei      guardia del patrimonio culturale immateriale.

DICEMBRE 2022                                                                                 ESCURSIONISMO 37
RADunO REGiOnALE
                            VEnETO FiE
                                                                           2 OTTOBRE 2022

           l Raduno Regionale Veneto della FIE-           A questo raduno hanno partecipato oltre 180
           Federazione Italiana Escursionismo ha          escursionisti provenienti da tutto il Veneto; era
I          origini antiche ed è stato coltivato ap-
passionatamente negli anni per permettere un
                                                          presente anche Massimo Mandelli, Tesoriere na-
                                                          zionale, in rappresentanza di FIE Italia.
contatto tra le associazioni, i soci, i referenti e re-   L’organizzazione come sempre attenta ha godu-
sponsabili vari della Federazione a livello nazio-        to anche di una bella giornata non tanto calda
nale e regionale.                                         ma di sole; i percorsi erano due, uno di maggior
La data scelta, ovvero la prima domenica di otto-         difficoltà di una decina di chilometri e l’altro più
bre, ha origini ancor più antiche: negli anni ’80         tranquillo della metà lunghezza. Tutti e due i per-
l’allora presidente della Commissione Turismo             corsi hanno attraversato parte del territorio della
Sociale, Giovanni Graniti, propose per il Raduno          Val d’Illasi mettendo in risalto le peculiarità stori-
Nazionale la data più vicina alla festività di San        che, ambientali, architettoniche della zona per
Francesco, un santo che fece del camminare il             poi terminare con la parte enogastronomica al ri-
suo baluardo, tanto che si usa dire “il cavallo di        storante Ca’ del Diaolo per un momento convi-
San Francesco” per intendere l’andar a piedi.             viale prima di terminare la visita con canti e balli
Pian piano a livello nazionale questa data è sva-         a cura di un gruppo folcloristico locale e visita al-
nita a favore di altri periodi maggiormente favo-         la Abazia Benedettina di Badia Calavena.
revoli al grande afflusso, mentre nel Veneto si è         Il gruppo folcloristico i Pistonieri dell’Abazia non
mantenuta la tradizione anno dopo anno, salvo             solo tramandano antichi balli e usanze, ma utiliz-
nel 2020 annullata all’ultimo per la pandemia.            zano uno strano armamento non offensivo che
Per quest’anno nel giorno di domenica 2 ottobre           produce un forte botto per dare il benvenuto al
2022 l’appuntamento è stato organizzato, su               forestiero di passaggio: un segno di benvenuto
mandato del CRV, dall’Associazione ABAZIA                 che un tempo, molti secoli fa, era riservato a ve-
APSS di Badia Calavena, già reduce da un pre-             scovi ed autorità civili e militari.
cedente raduno organizzato nel 2018.                      Durante la giornata ci sono stati i saluti del Pre-

38 ESCURSIONISMO                                                                              DICEMBRE 2022
sidente FIE Veneto Ivo Callegari: «Per me oggi
                questa manifestazione rappresenta un giorno di
                festa, non solo per il numero di associazioni
                iscritte ma e soprattutto per la quantità di escur-
                sionisti e la loro qualità dimostrata nel mondo
                dell’andar per monti, accompagnati da molti ac-
                compagnatori escursionistici», seguiti poi dal pri-
                mo cittadino di Badia Calavena Francesco Val-
                degamberi: «Sono qui per portare e dimostrare
                la vicinanza dell’istituzione a questo evento che
                ci inorgoglisce si sia svolto nel nostro territorio,
                un territorio particolarmente adatto ad una offerta
                ambientale, storico, culturale ed enogastronomi-
                co, per cui speriamo che queste occasioni serva-
                no per farlo riscoprire al di fuori della nostra pro-
                vincia. Ringrazio l’associazione ABAZIA che si
                prodiga ad organizzare eventi anche di portata
                internazionale, abbiamo visto tutti quanto orga-
                nizzato per il festeggiamento del 50° del Sentiero
                Europeo E5 e oggi con questo raduno regionale
                della FIE-Federazione Italiana Escursionismo.
                Complimenti all’ associazione ABAZIA e… vi
                aspettiamo alla prossima».
                Seguivano i saluti il Presidente di ABAZIA APSS
                Luigi Venturini e del tesoriere nazionale della FIE
                Massimo Mandelli. Tutti i presidenti presenti sa-
                lutavano e avanzavano i loro dubbi, critiche e lodi
                al Comitato Regionale Veneto nell’ottica di un
                confronto leale e chiarificatore.
                Arrivederci al prossimo Raduno Regionale Vene-
                to della FIE il giorno 1° ottobre 2023.

                                             Maria Grazia Comini

DICEMBRE 2022                              ESCURSIONISMO 39
MAuRiZiO sERViDiO
un escursionista
al servizio del sociale

                                                                                       É stato un colpo
                                                                                       di fulmine e, da
                                                                                       allora, è scoppia-
                                                                                       ta la sua passione
                                                                                       per la montagna e
                                                                                       la natura. Si è
                                                                                       iscritto alla Fede-
                                                                                       razione Italiana
                                                                                       Escursionismo,
                                                                                       ha fatto il corso
                                                                                       per diventare ac-
                                                                                       compagnatore
                                                                                       escursionistico,
                                                                                       ha lasciato le sue
                                                                                       orme sui sentieri
                                                                                       calabresi      del-
                                                                                       l’Aspromonte, del
                                                                                       Pollino, della Sila.
                                                                                       Ogni volta che
                                                                                       può, come lui af-
           ento parlare di Maurizio durante            ferma, si mette le scarpe da trekking, indossa lo
           un’escursione sui monti della Garfa-        zaino e via, sui sentieri.
S          gnana. Un amico, che durante l’estate
era stato in Aspromonte, mi racconta di questo
                                                            Maurizio, comunque, ha un’altra bellissima
                                                       caratteristica: l’empatia. Abbiamo detto che ha
socio della FIE che sprizza entusiasmo, simpa-         lavorato a Gioia Tauro. Era il postino incaricato
tia e altruismo. Mi viene voglia di incontrarlo e di   di consegnare la posta in una certa zona di Gio-
raccontarlo. Ci vediamo online un pomeriggio di        ia, dove era stato creato un ghetto di ROM. Eb-
ottobre e subito mi colpisce la sua schiettezza.       bene, la sua trasparente giovialità e altruismo
Sono emozionato, mi dice, “…stanotte non ci ho         gli hanno permesso di diventare un punto di ri-
dormito…”. Pare strano, proprio lui, che è anda-       ferimento per quella comunità, afflitta da molti
to perfino in onda su RAI 1 “Via delle storie”,        grossi problemi. Una disponibilità che gli ha fat-
nello scorso maggio.                                   to percepire il suo lavoro in quell’area come una
     Un calabrese verace, che abita a Trebisacce       missione, come Maurizio ama sottolineare,
(CS), che ha lavorato molto tempo a Gioia Tauro.       un’esperienza che dal punto di vista umano gli
Mi racconta che ha scoperto l’escursionismo da         ha cambiato la vita e che gli ha permesso di es-
“soli” 12 anni, coinvolto da amici che lo hanno        sere visto non come un personaggio delle istitu-
convinto a calcare i sentieri della sua bella terra.   zioni ma come un mediatore, un amico intimo al

40 ESCURSIONISMO                                                                         DICEMBRE 2022
che, oltre alla buona musica, è
                                                                   diventato sede di incontri, dibatti-
                                                                   ti, presentazione di libri e che ha
                                                                   regalato divertimento e soddisfa-
                                                                   zione a chi lo ha seguito. Un mi-
                                                                   racolo laico, come Maurizio ama
                                                                   definirlo, iniziato nel 1998 che
                                                                   evidenzia come la buona volon-
                                                                   tà, l’onestà e la dedizione posso-
                                                                   no permettere anche ai centri
                                                                   che non fanno parte del grande

quale, se necessario, chiedere aiuto.
E Maurizio l’aiuto lo ha fornito, per
esempio, sotto forma di lettura delle
lettere agli analfabeti. Da quelle lette-
re, mi dice, traspariva un’umanità vita-
le ma piena di problemi, anche giudi-
ziari.
     Ma la sua disponibilità si è espres-
sa anche al suo paese di residenza,
Santa Caterina Albanese (CS), con
l’organizzazione annuale di un festival
musicale, lo “Joggi Avant Folk”. Grazie
a lui e agli altri organizzatori, una pic-
cola frazione di circa 100 anime, Joggi
(433 mslm), per tre giorni ad agosto si
popola di musicisti e spettatori che arrivano da   circuito turistico di attirare visitatori e di attivare
ogni angolo d’Italia, per immergersi nella natu-   un circuito economico virtuoso.
ra e nella buona musica. Un evento culturale            Maurizio continua a raccontarmi delle sue
ad ampio spettro autogestito e autofinanziato      escursioni estive in Aspromonte, dove le fiumare (i
                                                             torrenti) formano delle cascate e permet-
                                                             tono di rinfrescarsi. E mentre racconta gli
                                                             brillano gli occhi, da vero appassionato
                                                             di escursionismo e amante della natura
                                                             che, come lui afferma, ti permette di rige-
                                                             nerarti e rilassarti, consentendoti di sco-
                                                             prire la tua vera essenza.
                                                                   Arrivato il momento dei saluti mi
                                                             stupisce ancora una volta dicendomi
                                                             “…il nostro territorio ha dannatamente
                                                             bisogno di una crescita culturale…”.
                                                             Ciao Maurizio, sei una ventata di aria
                                                             pulita.

                                                                                         Renato Scarfi
                                                                                       autore del libro
                                                               “Guida pratica per escursionisti curiosi”,
                                                                                         Fusta Editore

DICEMBRE 2022                                                                  ESCURSIONISMO 41
L’escursionismo
per i giovani delle scuole

           l nostro Comitato Re-
           gionale, da sempre
I          attento alle problema-
tiche del territorio, anche que-
st’anno ha voluto che l’escur-
sionismo, tramite i suoi accom-
pagnatori, si dedicasse in pri-
mis ai ragazzi delle scuole, con
l’obiettivo di porre i presupposti
per un loro futuro di adulti at-
tenti all’ambiente, alla sua con-
servazione, salvaguardia e va-
lorizzazione.
Sono così riprese dopo quasi
due anni di fermo causa Covid
le attività di accompagnamento
escursionistico con le scuole
primarie del nostro territorio.
La destinazione è stata la Sa-
cra di San Michele, utilizzando
le mulattiere che partono dai
due paesi ai piedi del monte
Pirchiriano (Sant’Ambrogio e
Chiusa San Michele).
Su questi percorsi i ragazzi
vengono invitati a porre atten-
zione alla flora e alla fauna pre-
senti, alla formazione geologi-
ca del monte e della Valle
(massi erratici) e alle tracce la-
sciate dalla storia millenaria
della zona (cava, mulattiera,
Sacra, via Crucis).
Notizie e informazioni che si
trasformano in un approfondi-
mento e arricchimento della
programmazione annuale scolastica relativa a     scienze, educazione civica) poi riprese, affron-
diverse materie (religione, storia, geografia,   tate e sviluppate dalle insegnanti durante le le-

42 ESCURSIONISMO                                                                 DICEMBRE 2022
scoperto sentieri a loro
                                                                           sconosciuti.
                                                                           Ricco il programma delle
                                                                           uscite relativo il mese di
                                                                           aprile.
                                                                        La prima è stata con la
                                                                        classe quinta A del plesso
                                                                        di Mongrando Curanuova
                                                                        nel parco della Bessa dove
                                                                        hanno potuto vedere mas-
                                                                        si erratici, incisioni rupe-
                                                                        stri, e cumuli di pietre la-
                                                                        sciati dal ghiaccio dopo il
                                                                        suo scioglimento. A segui-
                                                                        re tre classi di Vigliano
                                                                        Biellese: con la terza A ci si
                                                                        è recati alla Villa Malpenga
                                                                        con la sua storia; il giorno
                                                                        successivo con la quarta A
                                                                        al Brich di Zumaglia (per-
                                                                        corso di 13 km). L’ultimo
                                                                        giorno     abbiamo      fatto
                                                                        l’esperimento di portare in
                                                                        gita una classe di prima,
                                                                        su un percorso più corto vi-
                                                                        cino al torrente Cervo, poi
zioni in aula.                                       al parco giochi e con l’aiuto delle insegnanti
Nel mese di aprile abbiamo accompagnato due          abbiamo organizzato una piccola caccia al te-
classi quarte del plesso scolastico di Villardora,   soro.
una classe quarta e quinta del plesso di Rivera      Intensa anche l’attività del mese di maggio: sia-
e a maggio due classi quinte sempre del plesso       mo usciti con due classi quarte di “Biella-città”,
di Villardora.                                       nel Gorgomoro, lungo il torrente Oropa, luogo
Notevole anche l’attività portata avanti con al-     ricco della storia industriale del nostro territorio.
cune classi delle scuole primarie del circonda-      Con la classe quarta A di Mongrando Curanuo-
rio di Biella.                                       va torneremo nella Bessa, mentre con la classe
In questo caso, prima dell’escursione i ragazzi      seconda A di Verrone torneremo al Borgo di
vengono preparati con una lezione teorica, do-       Bagneri.
ve vengono date indicazioni su come preparare        L’attività con le scuole si concluderà a giugno
uno zaino, sul modo più adeguato di vestire e        quando accompagneremo due classi quarte A
soprattutto sul comportamento da tenere duran-       e B del plesso di Occhieppo Superiore al Piaz-
te l’escursione.                                     zo di Biella passando dal Parco Bellone.
Si è iniziato accompagnando già lo scorso me-        L’attività, cominciata in condizioni di difficoltà
se di novembre, la classe quinta A di Sordevolo,     causa Covid, è riuscita: dei sette plessi iniziali
con destinazione Borgo di Bagneri, dove i bam-       che avevano aderito lo scorso anno, quest’an-
bini hanno potuto ammirare le sculture in pietra     no si è arrivati a dodici con una proficua colla-
di Cecilia Martin Birsa.                             borazione delle insegnanti.
L’attività è ripresa a marzo accompagnando la
classe quarta A di Ronco Biellese al Castello di
Zumaglia (Brich di Zumaglia), dove molti hanno            Munaretti Antonio - Massera Catherine

DICEMBRE 2022                                                                   ESCURSIONISMO 43
Intervista alla nipote del dott.   Lezione presso la sede Fie.            Alla scoperta del centro storico di Almese.
Scipione Riva Rocci inventore
dello sfigmomanometro (ap-
parecchio per la misurazione
della pressione sanguigna).

FiE – Comune di Almese
Progetto “Jo Volontari”
                luglio si sono tenuti i campi che han-           e i principali animali che popolano i versanti del
                no coinvolto i ragazzi in attività legate        torrente Messa, scoprendo anche la peculiarità e
A
del territorio.
                al turismo, all’archeologia e alla cura          l’importanza delle sue acque sia per l’irrigazione,
                                                                 sia per le normali pratiche quotidiane.
La proposta è stata realizzata in collaborazione                 Durante gli incontri si è parlato anche dei cambia-
con il nostro Comitato Regionale FIE e altre asso-               menti che hanno interessato la nostra società dal
ciazioni presenti sul territorio.                                secolo scorso ad oggi, portando i ragazzi a riflet-
L’iniziativa ha riscosso un grande successo, a                   tere sulla necessità di un’educazione ambientale
conferma dell’alto gradimento da parte degli stu-                basata sulla valorizzazione e sulla tutela del terri-
denti partecipanti, che quest’anno hanno potuto                  torio, anche in relazione ai cambiamenti climatici
scegliere il percorso da intraprendere.                          in atto, per preservare l’ambiente in cui viviamo in
Dal 5 al 16 luglio presso la sede regionale FIE in-              quanto patrimonio comune che va custodito anche
sieme ai nostri volontari si è svolto il progetto turi-          per le generazioni future.
stico rivolto agli studenti della scuola secondaria di           A questi incontri teorici ne sono seguiti altri più pra-
secondo grado.                                                   tici; sotto la guida dei volontari FIE i partecipanti
Un percorso educativo articolato su più fronti, per              hanno effettuato due percorsi escursionistici, uno
trasmettere informazioni ai ragazzi e alle ragazze               con partenza da piazza Martiri della Libertà e arri-
aumentando le loro conoscenze sulla storia della                 vo alla vecchia chiesa che sovrasta l’abitato di Al-
nostra Federazione, l’ambiente e le tradizioni del               mese, l’altro sempre dalla piazza fino alla “Goja
territorio almesino.                                             del Pis”, dove hanno appreso numerose nozioni
Le giovani aspiranti guide hanno imparato a inter-               storiche e ambientali che li hanno stimolati a svol-
pretare la cartina geografica di Almese, cercando                gere ulteriori ricerche di approfondimento.
le coordinate e la composizione della mappa stes-                Grazie a questa esperienza, infatti i ragazzi e le
sa per rilevare l’altimetria dei luoghi; hanno appre-            ragazze hanno imparato a descrivere i due tragitti
so informazioni sull’ambiente di montagna, con le                e i rispettivi punti d’interesse, con l’obiettivo di ve-
sue caratteristiche morfologiche, sul vallone del                stire i panni di “guide turistiche” in occasione delle
torrente Messa di origine glaciale, sulle caratteri-             escursioni che organizzerà la FIE in futuro.
stiche principali delle sue rocce, esaminato le di-
verse essenze delle piante della pineta di Almese                                                   Antonio Munaretti

44 ESCURSIONISMO                                                                                        DICEMBRE 2022
GEnOVA:
 camminare in città lungo
 un circuito nel levante,
 tra crêuze e strade…
              a vita odierna è spesso frenetica e lascia pochi
              spazi per assaporare attimi di vera quiete. A volte,
 L            solo in vacanza, si riesce ad avere lo spirito giusto
 per guardarsi intorno, osservando tutti i vari particolari che ci
 circondano; l’escursionismo ben si collega con questi aspetti.
 Quindi, l’idea di presentare un percorso urbano, offrendo
 qualche occasione di riflessione, sembra accattivante e
 serve, almeno in una circostanza, per affrontare con maggior
 tranquillità il quotidiano. In fondo, in città ogni singolo angolo
 può regalarci storie recenti e non, sempre interessanti (le
 vicende legate a un edificio o a una chiesa, le notizie sul
 nome di una via o di un giardino pubblico, tanto per formulare
 delle ipotesi…).
 L’articolo cerca di analizzare tali elementi: un anello per crêuze e strade nel levante genovese,
 fornendo distinti spunti d’approfondimento che i lettori incuriositi potranno sviluppare, soffermandosi

 Priaruggia

DICEMBRE 2022                                                                    ESCURSIONISMO 45
Priaruggia arenile al tramonto

 sui temi che più li avranno colpiti. Diversi         spiaggia di ciottoli e dell’omonimo rio. Dai
 passaggi, sebbene stretti, sono aperti al traffico   portici, si tiene la destra in via Majorana (non è
 veicolare, peraltro limitato soprattutto nei week-   il fisico che sparì in maniera misteriosa nel 1938
 end, e in questi tratti bisognerà prestare la        durante un viaggio in nave tra Palermo e Napoli,
 massima attenzione (comunque nel seguito del         bensì un sottotenente originario di Nervi,
 testo è evidenziato).                                insignito della medaglia d’oro al valor militare
 Il punto di partenza dell’itinerario è Quinto al     alla memoria; perì nel Mediterraneo nel 1941, in
 Mare. Analogamente a Quarto e Sestri Ponente,        uno scontro aereo impari con caccia nemici). A
 il nome deriva dalla collocazione sulla via          sinistra, è ubicata la sezione di Genova Quinto
 Aurelia antica (cinque miglia romane dalla città,    della Lega Navale Italiana in funzione da oltre
 pari a 7,4 km) e ha una storia millenaria. Basti     cinquanta anni.
 pensare al fatto che nel 1033 ottenne lo status      Si arriva a un bivio e non si considera Via
 di comune, abbandonato solo nel 1926, con la         Marussig (artigliere friulano caduto in Grecia nel
 creazione di un unico nucleo amministrativo. Di      1941). A destra, c’è la Croce Verde di Quinto,
 conseguenza, fino a pochi anni fa, gli anziani       che ha festeggiato il centenario nel 2010 (è una
 erano abituati a dire “vado a Genova”, per           delle associazioni liguri di volontariato più
 intendere che si spostavano verso il centro          antiche).
 (modo usato pure dalle persone che vivevano          Passati sotto il ponte della ferrovia, il
 negli altri borghi e che subirono la medesima        marciapiede si sviluppa in salita e, dal n. 36, c’è
 sorte d’accorpamento). La gita ha una durata di      la bottega di un falegname, attività lavorativa
 circa 1h30, più la visita dei vari luoghi che        ormai rara! All’incrocio con via Granello, si svolta
 s’incontrano, con una pendenza minima.               a sinistra in discesa, superando il rio Bagnara.
                                                      Continuando a sinistra, la crêuza si snoda tra
                                                      muri fino a piazzetta Granello, dove è possibile
 Il tracciato                                         studiare meglio l’omonima villa, che deriva da
 Con il bus n. 15 delle linee urbane Amt, si          una struttura del XVI secolo. Si rasentano altri
 scende a Bagnara, minuscola frazione di              palazzi e, dalla stretta, ma a doppio senso, via
 Quinto, che sorge in corrispondenza della            Fabrizi (patriota attivo nel risorgimento: si

46 ESCURSIONISMO                                                                          DICEMBRE 2022
Villa Granello

 aggregò a Garibaldi in Sicilia, dopo lo sbarco         pure l’ingresso dell’autostrada, anch’esso degli
 dei Mille, e poi fu suo compagno in molte              anni Sessanta del XX secolo, e si nota come,
 battaglie; in seguito, ricoprì la carica di deputato   per ragioni turistiche, il casello fu chiamato
 del Regno d’Italia per otto legislature) si gira a     Genova Nervi, nonostante sia a Quarto.
 destra e salta all’occhio la frase “piazzetta di       Si ricalca via Romana della Castagna in
 assoluta proprietà Granello”.                          discesa, trascurando a sinistra via Luigi Montani
 Evitato viale Primavera, al successivo bivio si        (compositore ottocentesco dimenticato) con un
 curva a destra per ammirare uno degli ultimi           pilone votivo proprio sullo spigolo del palazzo.
 lembi coltivati. Scelta via Crosini, in una lastra     Si osserva l’osteria Gigino, avviata nel 1920 e
 appare Comune di Quinto! Perciò è lì da una            conosciuta per i piatti di carne. Superato il
 data precedente al 1926! Si va dritti                  piccolo rio Fontagne, occultato dalla
 immettendosi in via dell’Ulivo e, dopo, via Antica     vegetazione, si incrocia viale Quartara
 Romana di Quinto (ci sono le frecce gialle             (direttrice che scende verso il mare). Si
 bidirezionali riconducibili alla “Via della Costa”,    persevera dritti, ponendo cura alle macchine, e,
 percorso devozionale di 348 km sulle strade            a sinistra, spunta un’antenna di notevole altezza
 della Liguria). Si piega a sinistra in salita, su di   (ex impianti di telecomunicazioni del CIRM,
 un tracciato a larghezza ridotta aperto alle auto      Centro Internazionale Radio Medico, che
 (attenzione!). In un minuto, raggiunti un paio di      risponde al Ministero delle Infrastrutture e dei
 stabili, inizia via Romana della Castagna e si         Trasporti ed è sorto nel 1935 per l’assistenza
 ignora via Fabrizi.                                    gratuita d’emergenza ai marittimi imbarcati).
 Si continua in modo rettilineo (prudenza per il        A destra, comincia via Ribaldone. È dedicata a
 flusso dei mezzi a due e quattro ruote), mentre        un giovane alpinista e speleologo, preparato e
 una deviazione carrabile a destra porta a un           capace di vincere difficoltà che per altri erano
 campo polifunzionale (tennis/calcetto) e a corso       insuperabili; ebbe la medaglia d’oro al valor
 Europa. È un’arteria a doppia carreggiata con          civile per aver salvato, dopo che in giornata
 un limite elevato - 60 km/h; fu costruita in dieci     aveva scalato nella zona del Bianco, alcuni
 anni dal 1958 ed è essenziale per la città,            esperti in forte difficoltà in una grotta del
 unendo San Martino a Nervi. Poco sopra, c’è            bergamasco. Mori a soli 24 anni, durante una

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Crêuza Via dell'Ulivo

 ascensione di addestramento per la caduta di           trogoli (lavatoi) in evidente abbandono. Il
 un allievo che lo trascinò nel baratro... ecco cosa    cammino si impenna, restringendosi, tuttavia c’è
 testimonia un resoconto dell’accaduto: “una            la possibilità del transito di qualche mezzo
 cordata che segue dappresso vede Gianni                motorizzato…
 frenare con la piccozza, con tutte le forze, ma        A sinistra, nascosta dal muro di cinta, è lambita
 non c’era niente da fare contro l’ineluttabile e       villa Quartara, costruita nel XIV secolo e allora
 dopo un po’ la piccozza cessa di mandare               famosa con la denominazione “Spinola”; nel
 scintille”... diversamente, sarebbe diventato          tempo subì molteplici trasformazioni e ospitò
 celebre pure al grande pubblico.                       personaggi illustri (ad esempio, Papa Pio VII,
 Ci sono due case con un giardinetto, una               durante il suo viaggio d’esilio nel periodo
 ringhiera a protezione e delle vecchie targhe di       napoleonico). Assunse il suo attuale nome solo
 divieto di sosta, che dovevano essere state            nel XIX secolo, dopo l’acquisto del sindaco di
 affisse quando i fabbricati erano adiacenti alla       Genova dell’epoca: Emanuele Quartara.
 strada (sul secondo edificio, si legge villa           Si raggiunge in piano lo slargo che sulla destra
 Bianca, già Gervasoni, in cui Puccini dilettò gli      accoglie l’oratorio della confraternita di S. Rocco
 ospiti con il pianoforte).                             e la chiesa di S. Maria della Castagna. Il
 Lasciata via Cottolengo, che arriva da corso           santuario Mariano è riferito a una famiglia
 Europa (cautela alle vetture), si cala a sinistra su   medioevale e ha una lunga storia: le prime
 una larga crêuza, vedendo una bella immagine           notizie risalgono al XII secolo e un quadro
 sacra sopra un portone. Subito, c’è una fontana,       raffigurante una Madonna con Bimbo e due
 appena visibile, perché incassata nella parete         angeli fu dipinto nel 1424. L’edificio conserva
 che costeggia la carrozzabile. Una scritta             elementi dell’impianto originario (una colonna,
 rovinata       dalle   intemperie      ammonisce       tracce di pietre squadrate sulla facciata e
 sull’utilizzo: “è severamente vietato attingere        un’epigrafe in latino del 1429 sul sepolcro della
 acqua per usi non domestici” (divieto ricorrente).     famiglia Cassina) e una tela del pittore Luca
 Un inconfondibile rumore segnala la presenza           Cambiaso (entrando a destra). Da segnalare
 del rio Castagna (oasi per oche e papere), che         che, nella parte non visitabile, è collocata una
 si attraversa su di un ponte, e spiccano dei           statuetta lignea quattrocentesca (forse

48 ESCURSIONISMO                                                                           DICEMBRE 2022
Crêuza Via dell'Ulivo che sfocia in Via Antica Romana di Quinto

 precedente), mentre il campanile venne                        a sinistra, c’è l’asilo nido di villa Stalder (dalla
 aggiunto nell’Ottocento. Sul lato opposto della               famiglia di Quarto; fu acquistata dal comune nel
 strada, dentro Villa Quartara, c’era l’ingresso al            1958) e il vicino parco pubblico. Andando avanti,
 Cisef (centro d’eccellenza nell’attività formativa,           a destra è sfiorata via San Giovanni di Quarto
 nella ricerca scientifica e orientato alla pediatria,         (dal nome del cugino di secondo grado di Gesù)
 essendo riconducibile all’istituto Gaslini). Oltre            ed è superata, pure, la scuola elementare
 la chiesa, a un bivio (dritto, a 5 metri, c’è una             intitolata a Italo D’Eramo (geometra presso
 fonte), si tiene la sinistra in via Priaruggia (dalla         l’ufficio tecnico del comune di Genova; partecipò
 famiglia dei Pietra Roggia che qui aveva ampi                 alla Seconda guerra mondiale con il grado di
 possedimenti e casolari). Il percorso è chiuso al             tenente degli Alpini dimostrando un singolare
 traffico veicolare, per un breve tratto, e si                 valore: cadde in modo eroico sul fronte russo
 sviluppa tra alti muretti. Un’apertura a destra               nel gennaio del 1943).
 introduce a un ordinato parco pubblico (sopra                 Il cammino è sempre più stretto, fino a
 un complesso commerciale di medie                             trasformarsi in una scalinata che velocemente
 dimensioni), ideale per una pausa nel verde                   scende e si immette, attenzione alle auto, in
 (45’). Il giardino Alexander Langer rievoca                   viale Giorgio Des Geneys (promotore dello
 l’ambientalista e pacifista altoatesino che prese             sviluppo della marina militare sotto il regno
 a cuore la causa dell’ex Jugoslavia, martoriata               sabaudo, tra il XVIII e il XIX secolo; comandava
 dalla guerra civile. Di fronte a una diffusa apatia           una piccola squadra: una galera, due mezze
 dell’Europa, si scoraggiò tanto… fino alle                    galere e 4 navicelle). Si sbuca, così, sulla
 estreme e tragiche conseguenze nel 1995… Si                   spiaggia di Priaruggia (15’): è un’insenatura con
 continua in via Priaruggia, scavalcando Viale                 l’arenile libero, la sosta per le barche di una
 Pio VII sulle strisce pedonali. Si scorge, ormai              società sportiva di vela e alcuni esercizi
 ristrutturato (con piscina) e abitato da privati              commerciali, tra cui un gelataio. Da ricordare,
 cittadini, l’ex istituto reumatologico Bruzzone,              come, negli anni Venti del secolo scorso, la baia
 che nel 2008 era rientrato tra gli immobili                   fu frequentata dal poeta Eugenio Montale che
 dell’Asl 3 Genovese messi in vendita dalla                    qui scrisse la poesia “Falsetto”, dedicata a una
 regione Liguria, per ridurre il debito. Poco dopo,            ragazza della zona di nome Esterina, che fu

DICEMBRE 2022                                                                              ESCURSIONISMO 49
era     soprannominato         “Maciste”.
                                               Tuttavia, per far posto alla struttura,
                                               furono smantellati i ruderi del castello
                                               della Calcinara, che era servito in
                                               passato per fronteggiare gli attacchi dei
                                               corsari saraceni. Di recente, l’area è
                                               stata soggetta a un corposo
                                               rinnovamento, in occasione dei 150
                                               anni dell’unità d’Italia (2011). In verità,
                                               le opere sono due. La più antica fu
                                               inaugurata il 5 maggio 1915 alla
                                               presenza di Gabriele D’Annunzio, che
                                               sfruttò la ricorrenza per sostenere la
                                               causa dell’entrata in guerra. La
                                               seconda testimonianza dell’avventura
                                               garibaldina, da un’idea di Cesare
                                               Abba, è invece del 2011: una semplice
                                               lastra d’acciaio che riunisce, in ordine
                                               alfabetico, l’elenco dei Mille. Al tempo,
                                               il luogo era abbastanza isolato e
                                               spazioso per le due navi (Piemonte e
 Bivio con via Luigi Montani
                                                        Crêuza Via Romana della Castagna
 inclusa nella raccolta “Ossi di Seppia”
 (dopo aver vinto nel 1975 il premio
 Nobel per la letteratura, declamò proprio
 questo componimento durante una
 trasmissione radiofonica a Roma).
 Meno bucolica è la scritta appesa alla
 parete sul partigiano Carlo Palli,
 trucidato negli ultimi giorni del confitto
 (24/04/1945).
 Per ritornare a Quinto, si deve piegare a
 sinistra, ma a destra (via Cinque
 Maggio), a poche centinaia di metri,
 ecco lo scoglio di Quarto, dal piazzale
 Crispi (fu uno degli organizzatori del
 viaggio dei Mille e in seguito si distinse
 come uomo politico e presidente del
 Consiglio). Si tratta della località da
 dove, la notte tra il 5 e il 6 maggio 1860,
 partì l’impresa capeggiata da Giuseppe
 Garibaldi contro il regno delle due
 Sicilie. Il monumento sulla spedizione è
 dell’artista Eugenio Baroni. Lo scultore
 plasmò la figura dell’eroe nizzardo
 prendendo a modello il camallo del
 porto di Genova Bartolomeo Pagano,
 che aveva recitato nel film Cabiria ed

50 ESCURSIONISMO                                                         DICEMBRE 2022
Lombardo della società Rubattino, che fu
  poi ricompensata dal futuro regno d’Italia,
  facilitando l’espansione delle sue rotte
  commerciali) e, essendo un’operazione
  semi clandestina, non si poteva salpare
  dal porto… Fu inscenato il loro furto, cosa
  stravagante per dei piroscafi a vapore con
  le caldaie che dovevano andare in
  pressione... Però, era prioritario non
  compromettere          eccessivamente        il
  governo sabaudo nell’iniziativa.
  I volontari rappresentavano la parte più
  moderna e istruita del popolo (assenti i
  contadini). In principio, erano 1162, ma,
  dopo la sosta a Talamone, scesero a
  1089, per la rinuncia di alcuni convinti
  mazziniani e repubblicani quando
  Garibaldi specificò meglio l’appoggio di
  Vittorio Emanuele II. La provenienza
  geografica, grosso modo, era la seguente:
  il 40% erano lombardi (di cui il 16%
  bergamaschi), il 14% liguri e altrettanti
  veneti, e poi toscani, emiliani, friulani e
  delle regioni centrali; solo un 10% era del
  Sud, con una manciata di piemontesi,
  perché, di norma, erano nell’esercito
  regolare. C’era una donna (la moglie di
  Crispi), un ragazzo, condotto dal padre, e
                                                    Immagine Sacra Via Romana della Castagna
  due scrittori: Giuseppe Cesare Abba e
  Ippolito Nievo. In zona, diverse sono le vie            Quarto) c’è un’iscrizione che rammenta il primo
  intitolate ai garibaldini. Dopo la digressione (15’     laboratorio italiano di biologia marina.
  A/R, oltre la visita) in uno dei simboli dell’unità     I dati riportati sono, incomprensibilmente,
  d’Italia, si continua sul lungomare (a sinistra, via    sbagliati: nel 1889 aveva funzionato a Rapallo,
  Silvano Stacchetti, partigiano morto in val             per qualche tempo, un gabinetto scientifico,
  d’Aveto, con targhe commemorative sulla SS              anch’esso privato (scopo, attrezzature e
  586 e presso il liceo Cassini). È trafficato di         dimensioni simili). Ma, forse, il primo al mondo in
  macchine, ma è sufficiente volgere lo sguardo           assoluto fu il laboratorio marino di Spallanzani,
  dal marciapiede verso la linea di costa,                nel 1797 a Portovenere. Comunque, i fondatori
  soprattutto nel periodo invernale, per scordare         furono: Alessandro Brian, Raffaele Issel (figlio
  ogni cosa.                                              del famoso Arturo Issel) e William Mackenzie.
  Il mare fuori stagione ha un fascino particolare        Affittarono una baracca in legno rossiccio sulla
  e sul percorso capiterà di incrociare dei               scogliera di Quarto. In concreto, dai documenti
  corridori, impegnati in sessioni d’allenamento.         e le foto d’epoca, risulta che il capanno era dove
  Nell’area, durante la Seconda guerra mondiale,          fu innalzato il monumento dei Mille. Invece, a
  cadde l’unica bomba che colpì il quartiere, per         Capo San Rocco, c’era una piccola costruzione
  fortuna senza vittime, provocando danni a una           in muratura, sempre rossa (la confusione è
  fabbrica di profumi (e, per giorni, nell’ambiente       derivata da questo particolare?), adibita a punto
  rimase un intenso odore di essenze). Dal                d’osservazione della Guardia di Finanza. La
  novembre 2005, a capo San Rocco (via                    direzione fu affidata al Prof. Issel, dal 1911 fino

DICEMBRE 2022                                                                        ESCURSIONISMO 51
alla sua morte (1936). Più longevi gli altri due      molti paesi del Centro e Sud America:
 protagonisti della vicenda: Brian morì nel 1969       Venezuela, Colombia e Panama (uniti in
 e     Mackenzie          nel    1970,    entrambi     un’unica nazione; nel 1903 gli Usa, con il
 ultranovantenni. Il locale lasciò il posto alla       presidente Teddy Roosevelt, volendo la
 scultura sui Mille e fu trasferito a Sturla, vicino   concessione per il canale, sobillarono una
 al Gaslini (1915-1925), poi, per uno sfratto, fu      rivolta per favorirla, con la separazione dei due
 necessario un nuovo trasloco a San Giuliano, in       stati), Ecuador, Perù e Bolivia (che aveva
 corso Italia. La fine del laboratorio marino          un’estensione nettamente maggiore rispetto ad
 giunse nel 1942 a causa degli eventi bellici.         oggi). Si guadagnò l’appellativo di “americano
 Proseguendo sul litorale, si arriva dall’Antica       più importante del XIX secolo” e fu insignito del
 Osteria del Bai (rimasta chiusa per alcuni anni).     titolo di Libertador.
 È uno dei pubblici esercizi più vecchi d’Italia       Si giunge in via Quinto dal depuratore,
 (licenza del 1790!) e sorse sulle rovine di un        ammodernato di recente (l’impianto iniziale era
 fortino del ‘400, edificato a protezione dalle        di una cinquantina d’anni fa). Sul tetto (giardini
 scorrerie dei saraceni. Proprio qui, in prossimità    Giacomo Lercaro, arcivescovo di Bologna dal
 della partenza, sostò Garibaldi nel maggio del        1952 al 1968 e nativo di Quinto), c’è un ampio
 1860... Subito, si attraversano i giardini Simon      spazio per bambini e ragazzi con un chiosco (il
 Bolivar, in onore dell’eroe latino-americano. C’è     gestore si occupa della pulizia in zona). Infine,
 un busto di marmo, restaurato nel 2012 e              l’anello cittadino, così ricco di storia e aneddoti,
 scolpito in precedenza (1987) da un artista di        si chiude a Bagnara (15’).
 Massa Carrara. Si trova in una superficie di 240
 mq, con sette piazzole floreali (donati dal                                                Testo e foto
 Venezuela e da un gruppo di imprenditori italo-                                      Maurizio Lo Conti
 venezuelani) e una fontanella.
 Da evidenziare, però, che la targa del comune
 di Genova è erronea, in quanto parla                  NB: in caso di gita, verificare, sempre, le
 genericamente di “uomo politico venezuelano”.         variazioni che potrebbero aver aumentato le
 In realtà, si trattò di un personaggio storico che,   difficoltà! Si declina ogni responsabilità. Il
 pur nella brevità della sua vita (47 anni),           presente testo ha solo carattere indicativo e non
 contribuì con il suo esercito all’indipendenza di     esaustivo.

  Vista verso Genova

52 ESCURSIONISMO                                                                           DICEMBRE 2022
ESCURSIONISMO URBANO
Riserva naturale
di Monte Mario a Roma
Siamo nel cuore di Roma nell’area protetta della Riserva Naturale di Monte Mario,
che occupa una superficie di 238 ettari ed è stata istituita nel 1997.
Il territorio con i suoi 139 metri d’altezza è il rilievo più imponente del sistema dei colli
denominati Monti della Farnesina e rappresenta per le sue caratteristiche ambientali
un vero mosaico di diversità biologica ormai raro a Roma.
Un percorso sorprendentemente selvaggio in un’area verde e misteriosa, con punti e
luoghi insospettabili per una città, con continui squarci di panorami sulla Capitale e
verso le montagne dell’Appennino abruzzese.
A volte non sembra nemmeno di stare a pochi passi dal centro.
Il percorso fa anche parte del grande progetto Via Francigena e rappresenta
l’ultima area verde che accompagna i pellegrini fino al Vaticano.

        ra dalla fine dell’estate dello scorso anno     nuti poiché le previsioni meteo danno pioggia nel
        che ci pensavamo. Pianificare e mettere         primo pomeriggio.
E       nel programma dell’anno successivo del-
la nostra associazione alcune escursioni urbane,
                                                        Tutti presenti e puntualissimi, quindi si parte at-
                                                        traversando il cancello di ingresso al civico 81.
                                                        Saliamo su una stradina selciata a tornanti im-
di prossimità. Mi sono convinto che abitando a
Roma qualcosa di idoneo lo avremmo trovato. Il          mersi in un’area verde e dopo pochi minuti arri-
periodo condizionato dalla pandemia non ha aiu-         viamo nei pressi di Villa Mazzanti, realizzata nella
tato, ma ora le cose stanno migliorando e sicura-       seconda metà del XIX secolo, edificio architetto-
mente dobbiamo essere molto decisi nel ripartire        nicamente interessante, esempio dello “stile
con le nostre attività escursionistiche. Ed eccomi      eclettico” che si affermò a partire dal 1870, dove
qua in Via Gomenizza, all’ingresso della Riserva,       suggestioni cinquecentesche e classiche si acco-
dove sto aspettando gli altri del gruppo. Ieri sera     stano ad elementi esotici e fantasiosi per soddi-
ho anticipato l’orario di inizio escursione di 30 mi-   sfare il gusto del committente dell’epoca. Oggi

DICEMBRE 2022                                                                     ESCURSIONISMO 53
Roma - Monte Mario, vista su San Pietro

ospita la sede dell’Ente Regionale Roma Natura.           Parco della Vittoria e costeggiamo l’ingresso del-
Proseguiamo salendo e percorrendo un tratto               la Scuola G. Leopardi pensando a quanto siano
estremamente panoramico con la vista del “cu-             fortunati i bambini che la frequentano, essendo
polone” della Basilica di San Pietro sullo sfondo.        immersi in un’ampia area verde. Da qui ha inizio
Arriviamo ad uno dei cancelli del Parco e se-
guendo a destra la strada asfaltata ci ritroviamo
sulla terrazza Zodiaco, punto più alto a 139 m
s.l.m., da cui possiamo osservare il fiume Tevere
sottostante e, con un panorama mozzafiato: l’in-
tera città di Roma. Si vede sempre gran parte
della capitale ma soprattutto le montagne del-
l’Appennino verso l’Abruzzo. Tornando indietro
incontriamo l’Osservatorio Astronomico di Ro-
ma, visitabile su prenotazione (ma non rientra
nei nostri obiettivi odierni), che risiede nella quat-
trocentesca Villa Mellini e che ospitò illustri artisti
quali il pittore Philipp Hackert e gli scrittori Wol-
fgang von Goethe, Stendhal (pseudonimo di Ma-
rie-Henri Beyle), Henry James. Proseguiamo
percorrendo un tratto della Via Francigena che
rappresenta l’ultima area verde che accompa-
gna i pellegrini fino al Vaticano. Attraverso un
piccolo parco, sbuchiamo in via Trionfale. Qui ci
soffermiamo un istante ed è una cosa emozio-
nante ricordare che, in epoca antica, essa era
percorsa dagli Eserciti romani di ritorno dalle
campagne militari e diretti verso il Foro romano
per ricevere gli onori.
La nostra escursione va avanti. Attraversiamo             Sentiero

54 ESCURSIONISMO                                                                           DICEMBRE 2022
Roma - Scorcio su quartiere Prati e il Vaticano

                                                                                       so uno stretto vialetto,
                                                                                       nella zona più selvag-
                                                                                       gia e integrale del Par-
                                                                                       co, denominata “I Bo-
                                                                                       schetti”. Percorriamo
                                                                                       un sentiero stretto, tor-
                                                                                       tuoso e scosceso fino
                                                                                       ad un ponticello di le-
                                                                                       gno che ci permette di
                                                                                       andare sul lato oppo-
                                                                                       sto di questa inestrica-
                                                                                       bile vallata. Vegetazio-
                                                                                       ne fitta, rami bassi,
                                                                                       sentiero a tratti in con-
                                                                                       tropendenza. Avviso di
Roma - Epigrafe di Marziale con descrizione del panorama
                                                                                       fare attenzione in alcu-
il tratto veramente selvaggio della nostra escur-          ni passaggi. Incredibile, non si direbbe che siamo
sione. Transitiamo in un’area compresa tra Villa           nel centro di Roma! Finalmente usciamo dalla zo-
Stuart e Villa Madama (non visibile). Entriamo in          na “no limits” e arriviamo, attraverso una stradina
una vallata in lieve discesa e poi lieve salita che        asfaltata, in una (verdissima) zona di confine
ci conduce ad una bellissima pineta con l’ennesi-          post-industriale con una serie di edifici e capan-
mo affaccio spettacolare su Roma. Breve sosta,             noni. Incontriamo una struttura riadattata a con-
panorama, acqua e si riparte. Con una ripida di-           vegni ed eventi, siamo alle Officine Farneto, ex
scesa usciamo e rientriamo nel Parco, attraverso           casermaggio del Foro Italico degli anni 30, oggi
i soliti cancelli, percorrendo un breve tratto di          recuperato con gusto. Qui facciamo una sosta e
strada asfaltata in salita. Siamo arrivati nella zo-       gustiamo un ottimo caffè nel bar ristorante che
na verde che circonda il Don Orione, storico cen-          dalle ore 12:00 offre anche il brunch, ma il nostro
tro religioso e sociale oggi anche sanitario. Dopo         programma prevede altro.
questo tratto ci immergiamo, scendendo attraver-           Abbandonate le sorprendenti Officine Farneto
Roma - Monte Mario stadio Olimpico

saliamo lungo una stradina asfaltata per poi im-
boccare un sentiero a destra che ci riporta ad im-
mergerci nel verde della collina. Propongo una
breve deviazione per una doverosa visita al Cimi-
tero dei Francesi ove riposano parte dei caduti
transalpini dell’ultimo conflitto mondiale. Luogo
severo e raffinato che ci risulta poco conosciuto.
Riprendiamo il percorso, sulla nostra destra in
basso appare l’imponente struttura dello Stadio
Olimpico, lo Stadio dei Marmi e il Ministero degli
Esteri. Mentre scendiamo percepiamo sempre di
più il rumore delle auto su Via dei Colli della Far-
nesina e sul Lungotevere. Tagliando l’Olimpica
raggiungiamo l’area nord del Foro Italico e arri-
viamo sul Lungotevere. Siamo quasi alla fine de-
gli 8 chilometri del nostro percorso. Passiamo da-
vanti alla struttura del Foro Italico, dove si stanno
svolgendo gli Internazionali di tennis. Una varie-      Roma - Verso il belvedere
gata moltitudine di persone si appresta ad entra-
re per gustarsi il programma tennistico della gior-
nata. Un gruppetto di ragazzi ci osserva passare,
in fila con i nostri zaini, con uno sguardo tra am-
mirazione e sorpresa. Il cielo, già coperto nell’ul-
tima ora, è sempre più minaccioso. Mancano me-
no di 500 metri alla fine ed inizia una leggera
pioggerellina. Mancano cento metri al parcheggio
e piove, iniziamo a correre verso le nostre auto.
Ci salutiamo in fretta, uno degli amici partecipanti
salutandomi esclama “Complimenti per l’organiz-
zazione dell’escursione e soprattutto per aver
calcolato anche la pioggia”. Penso tra di me “Già,
la pioggia. Oggi con il meteo è andata bene!”.

                        Natalino Appetecchia
             Accompagnatore Escursionistico FIE
                  Delegazione Territoriale Lazio        Roma - Boscaglia selvaggia

56 ESCURSIONISMO                                                                     DICEMBRE 2022
DipingiAMO Capri
        Punta Campanella al tramonto

              ra il golfo di Napoli e quello di Saler-   auto hanno raggiunto la località Termini di Massa
              no, si protende verso Capri la ben no-     Lubrense (NA): un piccolo paesino che, al con-
T             ta penisola sorrentina che coi suoi pit-
toreschi promontori caratterizza un territorio va-
                                                         trario del proprio nome, Terminus (fine), ha rap-
                                                         presentato l’inizio del sentiero e della mia perso-
                                                         nale avventura da neofita escursionauta. L’itine-
riegato di scorci e vedute, con panorami mozza-
fiato e piccole realtà che resistono nei secoli, tra     rario da seguire è stato scelto con un livello di dif-
mito e leggende.                                         ficoltà facile/turistico, per garantire la più ampia
Lo sanno bene gli Escursionauti e i ragazzi dell’as-     partecipazione possibile e il superamento di tutte
sociazione Prendiamoci per mano. La prima asso-          le “barriere”. Il gruppo ha, infatti, percorso l’anti-
ciazione di promozione sociale nasce ad Angri            ca mulattiera che da Termini conduce a Punta
(SA) nel 2020, dal connubio di amicizia e passioni       Campanella, l’estremità del promontorio, a picco
condivise, come gruppo di “insaziabili curiosi, in-      sul mare, là dove il mito vuole che Ulisse abbia
stancabili esploratori e inarrestabili escursionisti”    incontrato le Sirene e, scampato alla loro malìa,
(come cita la descrizione nella pagina Facebook);        abbia poi edificato un santuario dedicato alla dea
la seconda è stata, invece, fondata a Scafati (SA)       Athena/Minerva, i cui resti sono testimoniati da
nel 2017 per incoraggiare l’integrazione dei ragaz-      un’antica incisione in Osco. L’area circostante, a
zi affetti da sindrome di Down e migliorarne la qua-     tutt’oggi, è ancora fortemente interessata da evi-
lità della vita. Questi due gruppi, lo scorso 22 mag-    denze archeologiche sparpagliate lungo il percor-
gio, hanno collaborato nella realizzazione del-          so che conduce all’antica torre di avvistamento. Il
l’evento denominato “DipingiAMO Capri”, un               sentiero stesso, in alcuni tratti, ripercorre il trac-
evento di escursionismo, arte e solidarietà.             ciato dell’antica mulattiera greco-romana e pre-
I gruppi delle due associazioni si sono dati ap-         stando particolare attenzione ai dintorni, durante
puntamento alle ore 15 ad Angri e a bordo delle          la passeggiata, è possibile individuare tra la ve-

DICEMBRE 2022                                                                       ESCURSIONISMO 57
getazione circostante, tracce di resti pro-
babilmente attribuibili all’antico tempio.
Dal Chiosco San Costanzo il gruppo si è
incamminato per Via Campanella, un
tratto sinuoso d’asfalto che discende dol-
cemente verso il mare. Superata l’area
abitata, l’allegra comitiva si è immessa
sul vero e proprio sentiero che fiancheg-
gia la collina e concede innumerevoli e
meravigliosi scorci verso l’isola di Capri.
Tra la tipica vegetazione della macchia
mediterranea, con l’odore della ginestra e
del rosmarino ad accompagnare il passo
dei partecipanti, tra mirto, lentisco e albe-
ri di ginepro, il sentiero si è sviluppato
verso il mare per circa tre chilometri, per-
corsi in armonia e in tutta calma, goden-
do dei magici colori che precedono il tra-
monto.
L’evento organizzato dalle due associazioni pre-
                                                         zionante, non soltanto grazie al contesto, ai pae-
vedeva l’arrivo al faro di Punta Campanella, nei
                                                         saggi e all’atmosfera mistica che aleggia su Pun-
cui pressi poi fermarsi a dipingere il bellissimo
                                                         ta della Campanella, coi suoi miti e le sue leg-
panorama dell’isola di Capri mentre il sole tra-
                                                         gende. Ciò che più di tutto ha suscitato grande
montava all’orizzonte. L’entusiasmo è stato pal-
                                                         emozione è stata la carica di calore umano pro-
pabile e ognuno dei presenti ha partecipato atti-
                                                         vata assieme ai ragazzi dell’Associazione Pren-
vamente all’iniziativa che ha prodotto tele, acque-
                                                         diamoci per mano e a tutta la comitiva degli
relli, disegni a mano libera, graffiti su cera e tante
                                                         escursionauti.
altre piccole opere artistiche da incorniciare.
L’esperienza vissuta è stata suggestiva ed emo-
                                                                                               Ida Auletta

58 ESCURSIONISMO                                                                          DICEMBRE 2022
ISOLA DI CAPRERA

                       Un tesoro ambientale
                       immerso nella natura
6

                  inverno è freddo, ma a scaldarci        ria vivono, si contemperano, respirano insieme.
                  il cuore abbiamo i ricordi delle            Ma andiamo con ordine. La partenza è previ-
    L’            escursioni fatte e i programmi di
quelle che faremo. In attesa di un periodo meno
                                                          sta dal centro abitato di La Maddalena, l’isola più
                                                          grande dell’omonimo arcipelago, che (spoiler)
                                                          sarà il soggetto di un prossimo articolo. Già in
impegnativo (sotto il profilo climatico), infatti,
questo è il momento in cui possiamo programma-            paese è possibile assaporare i profumi che poi ci
re i nostri appuntamenti escursionistici e prepa-         solleticheranno le narici durante la nostra escur-
rarci adeguatamente a lasciare le nostre orme             sione. Salsedine, mirto, essenze di vario tipo, in-
lungo i sentieri.                                         fatti, si possono percepire anche all’interno del
    Questa volta vorrei attirare l’attenzione degli       centro abitato.
escursionisti sull’isola di Caprera, che fa parte             Nei pressi della Chiesa dedicata a Santa Ma-
dell’arcipelago di La Maddalena, famosa soprat-           ria Maddalena visitiamo il museo diocesano (ri-
tutto per le sue acque cristalline e incontaminate.       cordarsi di prenotare la visita), che conserva uno
Le bellezze di Caprera, tuttavia, non si limitano al-     stupendo corredo d’altare donato dall’Ammiraglio
le pur stupende spiagge, ma l’isola offre anche           Nelson alla popolazione maddalenina, quale rin-
una fitta rete sentieristica, molto ben segnalata e       graziamento e segno di stima. Nel museo si tro-
percorribile tutto l’anno grazie al clima mite, che       vano anche moltissimi oggetti ex-voto, segno
permette di immergersi nella natura camminando            della devozione popolare.
a piedi e assaporando ogni “angolo” di questo pa-             Iniziato il nostro viaggio nella natura e nella
radiso sardo immerso nella storia. Per chi ama la         storia, che sarà il leit motif dell’escursione, ci diri-
natura ed è appassionato di storia, quindi, non c’è       giamo a piedi verso il lungomare e poi a est verso
luogo migliore da visitare. Qui, infatti, natura e sto-   Caprera, sono circa 6 km fino al Compendio ga-

DICEMBRE 2022                                                                         ESCURSIONISMO 59
ribaldino, la casa dove il condottiero ha tra-
scorso gli ultimi anni della sua vita e oggi mu-
seo a lui dedicato.
    Lungo questo primo tratto possiamo ammi-
rare le tante tonalità di blu e di verde delle ac-
que e la vegetazione tipica dell’isola. Per i più
pigri, si può arrivare al Compendio con i mezzi
pubblici. Verificare bene gli orari, che possono
variare in base al periodo dell’anno.
    Il Compendio (ingresso a pagamento) è                        1
gestito dal Ministero della Cultura – Direzione Pino piantato nel 1867 per la nascita di Clelia Garibaldi
Regionale Musei Sardegna ed è un piccolo
parco storico che permette di immergersi nella                      matrimoniale, con i ritratti della moglie France-
seconda metà dell’800. Costituito dagli edifici in                  sca (Anita era deceduta nel 1849 e, quindi, non
cui visse Garibaldi dopo che decise di stabilirsi                   ha mai vissuto a Caprera) e dei figli Clelia (dece-
sull’isola nel 1856, offre un ritratto della vita di al-            duta nel 1959, all’età di 92 anni) e Manlio, Te-
lora e consente di comprendere come a quel                          nente di Vascello della Marina deceduto all’età di
tempo la vita non dovesse essere facile (secon-                     soli 27 anni per tubercolosi.
do i nostri parametri di oggi) neanche per chi                          La cucina presenta alcuni aspetti di modernità
avesse una posizione agiata. In questo contesto                     e comodità, segno di un discreto livello di benes-
paradisiaco il Generale curava personalmente                                             sere della famiglia come, per
l’orto e il giardino, volendo ottenere                                                   esempio, la pompa per l’acqua
prodotti agricoli senza                                                                   (avere l’acqua in cucina non
alterare le peculiarità                                                                   era molto comune) (foto 2).
del territorio.                                                                                La sala da pranzo è stata
    Entrando nel cortile                                                                   trasformata in museo militare,
possiamo ammirare il                                                                        con gli oggetti e indumenti che
maestoso pino, piantato                                                                     Garibaldi ha usato durante le
nel 1867 in occasione                                                                        sue vittoriose campagne. Tra
della nascita della figlia                                                                   questi possiamo vedere dei
Clelia (foto 1).                                                                              vecchi sestanti e delle carte
    La stalla è stata tra-                                                                    nautiche, dei fucili e delle pi-
sformata in un piccolo                                                                         stole. Qui sono conservati
museo delle arti lavorati-                                                                     anche il suo famoso pon-
ve, con esposti oggetti da                                                                      cho, la camicia rossa e il
falegname, fabbro, mani-                                                                        mantello che indossava
scalco, agricoltore, marina-                                                                     quando incontrò Vittorio
io e attrezzi più complessi                                                                      Emanuele II, alla fine della
quali la tramoggia per la pu-                                                                    spedizione dei Mille nel
litura del grano, lo sgrana-                                                                      1860 (foto 3).
mais, la trebbiatrice e la “lo-                                                                      Nell’ultima stanza tro-
comobile”, un meccanismo               2
                                                                                                  viamo il letto dove Gari-
per azionare il mulino in                          l'a cq u a in cucina                            baldi morì il 2 giugno
                                     Po mp a p e r
mancanza di vento.                                                            1882, all’età di 75 anni. Durante gli ultimi
    La casa è una dimora                                            giorni egli chiese di stare in quella stanza dalla
dall’architettura semplice, che ha le stanze co-                    quale si gode di una stupenda vista sul mare e
municanti, come usava al tempo, articolate attor-                   sulla Corsica. Nella stanza sono ancora custoditi
no a un piccolo disimpegno. Il percorso obbligato                   il calendario originale del 1882 e l’orologio, fermo
porta il visitatore nelle stanze dove vivevano Ga-                  all’orario della sua morte, le 06:21 (del pomerig-
ribaldi e la sua famiglia. Attraversiamo la camera                  gio (foto 4)).

60 ESCURSIONISMO                                                                                         DICEMBRE 2022
Il Compendio è circondato da un muro, fatto
                                                    costruire da Garibaldi per proteggere le colture
                                                    dagli animali selvatici. Ai margini del complesso
                                                    di immobili ci sono ancora alcuni alberi ad alto fu-
                                                    sto di quel periodo: pini, ginepri, frassini e carrubi
                                                    (foto 6).
                                                        Terminata la visita ci incamminiamo verso
                                                    Forte Arbuticci, diventato Memoriale Garibaldi, la

  3
Poncho e armi di Garibaldi

   All’esterno, troviamo un busto del Generale e
Ammiraglio, il mulino e numerose piante tipiche
dell’isola, la barca usata per i collegamenti con
La Maddalena (allora non esisteva alcun ponte di
collegamento) e le tombe di Garibaldi e dei suoi
familiari (foto 5).

                                                       5
                                                    Busto di Garibaldi

                                                    terza tappa “storica” della nostra escursione di
                                                    oggi. Si tratta di circa 2,5 km su asfalto in leggera
                                                    salita. Il Forte, infatti, è stato costruito attorno al
                                                    1890 sul punto più alto dell’isola (130 mslm), al
                                                    fine di consentire una visuale che comprendesse
                                                    ampie zone di mare, di controllare l’accesso alle
                                                    Bocche di Bonifacio e di consentire la difesa del-
                                                    la baia di La Maddalena.
                                                       La costruzione militare, di circa venticinque-
                                                    mila metri quadrati, è caratterizzata da un terra-
                                                    pieno verso mare, fossato e robusto muro peri-
                                                    metrale e da varie aree dove erano sistemate le
                                                    batterie principali, secondarie e di rilevazione te-
                                                    lemetrica (foto 7).
                                                       La fortificazione è completata dai locali di vita
                                                    dei circa 130 militari assegnati e dai depositi mu-
  4

Letto di Garibaldi                                  nizioni. Sono ancora visibili le piazzole dei canno-

DICEMBRE 2022                                                                   ESCURSIONISMO 61
Il sentiero, stupendamente panoramico, stori-
                                                        co e naturalistico è abbastanza facile da percor-
                                                        rere in meno di tre ore tra andata e ritorno (circa
                                                        4,5 km), con un dislivello di circa 100 m lungo
                                                        una mulattiera con molti tornanti, che portano fi-
                                                        no al mare, dove possiamo trovare anche la vec-
                                                        chia banchina militare che serviva per i riforni-
                                                7

Forte Arbuticci
                                                        menti.
                                                            Lungo il cammino vediamo la Scarlina (Galac-
ni da 75 mm a retrocarica e degli obici (sei in tota-
                                                        tites tomentosus), una pianta spontanea che ri-
le) da 280 mm. Con lo scoppio della Prima Guerra
                                                        corda il cardo selvatico e che popola i ruderi e,
Mondiale l’artiglieria venne spostata per armare il     più in generale, i terreni incolti e aridi. Anticamen-
fronte terrestre nord-occidentale. Durante la Se-       te veniva usata per cicatrizzare piaghe e ferite
conda Guerra Mondiale fu dapprima adibito a de-         grazie alle sue proprietà cicatrizzanti, oltre che
posito di viveri e poi come sede di un Battaglione      digestive, diuretiche, dissetanti, rinfrescanti e an-
fucilieri. Nel 2011 fu completamente restaurato e       tisettiche. Veniva, infine, anche impiegata per far
portato a nuova vita, divenendo nel 2012 Memo-          cagliare il latte e ottenere formaggi.
riale Giuseppe Garibaldi. I suoi spazi espositivi           Proseguendo il cammino troviamo poi la pian-
contengono circa duecento oggetti appartenuti a         ta che, più di ogni altra, è legata ai sapori e ai
Garibaldi o che illustrano la sua vita e le sue cam-    profumi della Sardegna: il mirto. Si tratta di una
pagne militari. L’offerta culturale è completata da     specie arbustiva spontanea tipica dei Paesi me-
sale multimediali, una sala proiezioni, una bibliote-   diterranei, molto apprezzata per le sue proprietà
ca e una videoteca specializzate (foto 8).              aromatiche. A Caprera il mirto fiorisce tra metà
    All’uscita da Forte Arbuticci ci immettiamo sul     giugno e inizio di luglio, ma non è raro che i suoi
sentiero n. 11 che porta alla batteria antinave         fiori bianchi si manifestino anche tra fine agosto
Candeo, fortificazione militare perfettamente mi-       e metà settembre. Un fenomeno conosciuto co-
metizzata con l’ambiente circostante e, quindi,         me doppia fioritura. Le sue apprezzate bacche
praticamente invisibile dal mare. Il sentiero è per-    maturano tra ottobre e dicembre. In questo perio-
corribile senza l’obbligo di una guida. Ciò nono-       do vengono prevalentemente raccolte per prepa-
stante, la presenza di chi conosce bene il territo-     rare il famoso liquore.
rio, la sua vegetazione e la sua storia è consiglia-        La batteria Candeo, quarto appuntamento di
bile, in quanto permette di cogliere tutta la bellez-   oggi con la storia, risale al 1928 ed era armata con
za dei luoghi attraversati.                             4 cannoni da 152 mm in impianto singolo. La ca-

  8
Ingresso Memoriale a Garibaldi

62 ESCURSIONISMO                                                                            DICEMBRE 2022
9
I fiori e le bacche mature del mirto                        Una capra curiosa osserva gli escursionisti

ratteristica di questa fortificazione, che presidiava             Che si percorra a piedi o con il bus, tuttavia, il
la costa nord-orientale di Caprera, è la perfetta mi-         paesaggio in cui ci troviamo immersi rimarrà inde-
metizzazione, ottenuta impiegando prevalente-                 lebilmente scolpito nella nostra memoria e nel no-
mente il materiale locale e sfruttando l’orografia del        stro cuore. Un fenomeno piuttosto comune in que-
terreno. Il risultato, di grande impatto emotivo, è           sti luoghi, che hanno stregato anche personaggi
una quasi completa invisibilità dal mare. In questo           famosi. L’attore Gian Maria Volonté, per esempio,
luogo, lontano dai rumori e dal traffico, oggi possia-        negli anni ’60 si innamorò dell’arcipelago, della
mo anche “ascoltare” … il silenzio, rotto solo dal            sua natura, dei suoi sapori e profumi, del suo ma-
vento che scivola tra gli arbusti, dal mare che si            re, tanto da diventare istruttore del Centro velico di
frange sugli scogli e dalle
capre. In tutta l’isola, infatti,
le capre sono diventate abi-
tanti stanziali, insieme ai cin-
ghiali, al gabbiano corso, al-
la Berta maggiore e al Ma-
rangone dal ciuffo (foto 9).
    La pace e la tranquillità
di questi luoghi hanno fatto
sì che, dal 1953 al 1966, la
batteria di Candeo sia stata
la méta preferita delle va-
canze estive di Oriana Fal-
                                   Borracina azzurra o Uva Titina
laci, che qui amava ritirarsi
per riposarsi in solitudine.                                  Caprera e da decidere di voler riposare per sem-
    Rientrando verso Forte Arbuticci è facile notare          pre a La Maddalena. In sua memoria ogni anno
piante che durante la prima tratta non avevamo in-            viene organizzata una importante rassegna cine-
dividuato. Così è per la Borracina azzurra (Sedum             matografica “La valigia dell’attore”, che coinvolge
caeruleum), in maddalenino nota come “Uva Titi-               artisti famosi, italiani ed europei.
na”, che presenta foglie piene di liquido che, al lo-             Tutto questo fa parte della magia dell’arcipela-
ro massimo in aprile, sembrano acini d’uva.                   go, di cui Caprera è elemento essenziale. Una
    Poco prima di immetterci sulla strada asfaltata           magia che si ripete ogni anno e che dura dodici
abbiamo il tempo di ammirare alcuni arbusti di                mesi. Una magia che Caprera rappresenta mira-
Agnocasto (Vites agnus-castus), conosciuto an-                bilmente con il suo tesoro di flora e fauna protetti
che come “pepe dei monaci”. Essendo un seda-                  dall’Ente Parco. Un tesoro ambientale intima-
tivo naturale era, infatti, ampiamente coltivato e            mente immerso nella storia.
impiegato nei monasteri.
                                                                                                   * Renato Scarfi
    Tornati sulla strada asfaltata ripercorriamo il
cammino a ritroso (circa 7 km) a piedi fino all’abi-          Per le visite guidate contattare Eleonora
tato di La Maddalena o, se si è particolarmente               al 335-5829321, dell’Associazione Passu Malu,
stanchi, con i mezzi pubblici.                                guide ambientali della Regione Sardegna.

   * Renato Scarfi è anche autore del libro “Guida pratica per escursionisti curiosi”, Fusta Editore.
   Prefazione di Domenico Pandolfo, Presidente della Federazione Italiana Escursionismo.

DICEMBRE 2022                                                                             ESCURSIONISMO 63
FEDERAZIONE ITALIANA ESCURSIONISMO
           COMITATO REGIONALE LOMBARDO
      COMMISSIONE SPORTIVA FEDERALE SCI

CAMPiOnATi iTALiAni sCi 2023
        59° EDiZiOnE
    17 - 18 - 19 - MARZO
Ponte di Legno - Passo del Tonale
                       VENERDÌ 17/03
                  SUPER GIGANTE - pista SERODINE
                SLALOM PER COMBINATA - Pista CADI’

                        SABATO 18/03
             SLALOM SPECIALE 2 manches pista CADI’
 GINKANA (per categorie fino ai cuccioli) 1 manche su pista da definire

                     DOMENICA 19/03
               Gare di GIGANTE 1 sola manche per tutti
  2 piste: SERODINE per categorie piccoli - DOSSI per categorie adulti

     Apertura impianti ore 7.30 - partenza gare ore 9.00

 (IL PROGRAMMA COMPLETO È IN FASE DI DEFINIZIONE)
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