Palermo, spaccio sostanze dopanti: in manette 4 persone - L'Osservatore d'Italia

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Palermo, spaccio sostanze
dopanti: in manette 4 persone
Su delega della Procura della Repubblica presso il Tribunale
di Palermo, i Carabinieri del N.A.S., con il supporto
operativo del Comando Provinciale di Palermo, hanno notificato
quattro ordinanze di custodia cautelare agli arresti
domiciliari, emesse dal G.I.P. del medesimo Tribunale, a
quattro persone ritenute responsabili, a vario titolo, di
associazione per delinquere finalizzata alla ricettazione e
commercio di sostanze biologicamente o farmacologicamente
attive, al fine di alterare le prestazioni agonistiche di
atleti gravitanti nel mondo del bodybuilding e delle palestre

Inoltre, hanno eseguito
perquisizioni domiciliari, su mandato della citata Procura
della
Repubblica, rispettivamente nei confronti di altri 21 soggetti
di cui 16
anch’essi indagati, a vario titolo, per i medesimi reati. Sei
di essi sono
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ritenuti responsabili di esercizio abusivo della professione
sanitaria, in
quanto dispensavano terapie mediche e piani nutrizionali,
somministrando anche
farmaci per curare gli effetti collaterali provocati dalle
sostanze
dopanti.

Purtroppo, in questi ultimi
anni, il “doping”, inteso come assunzione di sostanze
stimolanti vietate
per ottenere risultati sportivi migliori di quelli
fisiologici, si è
esponenzialmente e rapidamente diffuso anche tra gli atleti
non professionisti,
finanche in palestra. Le sostanze proibite (Stimolanti –
Narcotici ed
analgesici – Steroidi anabolizzanti – Diuretici – Ormoni
peptidici ed
affini) sono molteplici, così come i metodi illegali di
assunzione. Nel body
building sono particolarmente utilizzati gli anabolizzanti
(testosterone, nandrolone, stanozololo) per accrescere la
massa
muscolare e gli ormoni peptidici ed affini (corticotropina e
ormone
della crescita), in grado di generare un aumento della forza e
della
muscolatura.

A fronte di
evidenze scientifiche piuttosto dubbie sul reale miglioramento
delle
performance, i rischi correlati all’uso di queste sostanze
sono ben risaputi e
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spesso irreversibili: si pensi, per esempio, agli effetti
devastanti connessi
all’uso di steroidi anabolizzanti sulla sfera sessuale e sui
caratteri somatici
sia maschili che soprattutto femminili, al rischio di crisi
ipoglicemiche
mortali per l’uso di insulina, ai devastanti effetti sul
sistema nervoso
centrale e sull’apparato cardiovascolare indotti dalle
amfetamine e dalla
cocaina.

Inoltre, gli
anabolizzanti aumentano il rischio di tumori al fegato e di
rotture dei tendini.

Oggigiorno il problema è
notevole, sebbene la vendita e l’uso di sostanze ha trovato un
fermo “contrasto”
da parte dello Stato, le vie per procurarsele sono molteplici,
internet su
tutte, e chi è convinto che lo sport sia ginnastica a base di
“steroidi”
scorgerà sempre un nuovo sistema per approvvigionarsene.
Soprattutto nei
giovani, le attività investigative condotte sul territorio
nazionale dai
Carabinieri del NAS hanno evidenziato che esiste l’impazienza
e il desiderio di
pervenire nel più breve tempo possibile ai risultati sperati o
spesso suggeriti
da istruttori privi di scrupoli. Quindi, accanto ad un effetto
economico-sociale
del doping, consistente nell’offesa della lealtà sportiva e
nell’alterazione
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delle regole della libera concorrenza, trattandosi di fenomeno
a doppia lesione
sia sotto il profilo della salute dell’atleta che dell’etica
sportiva, esiste un
ben più grave problema sanitario strettamente connesso alla
disonesta
manipolazione del corpo umano ed ai gravi esiti per la salute
che questa
manipolazione comporta.

È proprio in tale ambito, volto
alla tutela della salute dei cittadini che a volte,
volontariamente, mettono a
repentaglio la propria salute, si inserisce l’operazione
odierna. L’indagine è
scaturita da un controllo         eseguito    dagli    ispettori
investigativi antidoping del
NAS di Palermo su un atleta, risultato poi positivo, della
gara ciclistica
“Granfondo MTB – Baronessa di Carini”, disputata a Carini (PA)
il 29
maggio 2016. La positività ha originato una complessa attività
investigativa,
coordinata dalla   già   citata   Procura    della    Repubblica,
realizzata con servizi di
osservazione, controllo e pedinamento, intercettazioni
telefoniche e ambientali.
Questo ha permesso di risalire al sodalizio criminoso che
utilizzava come base
operativa e di copertura due palestre e un negozio di
integratori alimentari del
palermitano. I rispettivi titolari, tutti preparatori
atletici, assieme ad un
altro soggetto, anch’esso preparatore e body builder, attivo
collaboratore in
una delle palestre, avevano posto in essere un’intensa e ben
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avviata
associazione dedita al commercio di sostanze anabolizzanti
finalizzato ad
alterare le prestazioni agonistiche degli atleti. Tra i
farmaci e le sostanze
maggiormente spacciati vi erano Winstrol, Proviron, Testovis,
Sustanon,
Gonasi e Monores, nonché trenbolone e nandrolone
(quest’ultima sostanza, oltre che ad effetto dopante, è anche
ad effetto
stupefacente).

Gli anabolizzanti venivano
venduti al dettaglio o spediti nascosti all’interno di plichi
veicolati da
corrieri per   consegne   in    città   e   in   altre     località
dell’Italia. Si ipotizza che
il volume di affari dell’organizzazione si aggirasse sui
300.000,00 euro annui
circa, tenuto conto     dei    numerosi     episodi   di    vendita
documentati, del numero
delle transazioni post-pay accertate e del monitoraggio dei
pacchi
spediti.

Nel corso dell’attività
investigativa è stato accertato che molti degli acquirenti
erano atleti che
praticano il body-building a livello agonistico e
partecipavano regolarmente a
numerose manifestazioni di tale specialità, anche di livello
nazionale e
internazionale, classificandosi quasi sempre ai primi posti
delle competizioni.
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Nello specifico, una delle
palestre era diventata un vero e proprio “ambulatorio del
doping”,
infatti, all’interno dello spogliatoio i giovani body-builder
si somministravano
vicendevolmente le sostanze dopanti, attraverso iniezioni
intramuscolo o
sottocutanee. Altresì, grazie alla complicità di un infermiere
professionale,
che veniva chiamato appositamente, venivano eseguite delle
flebo per la
somministrazione di sostanze per via endovenosa. La
somministrazione delle
sostanze anabolizzanti avveniva anche all’interno del negozio
di integratori,
che, seppur all’apparenza       era   una   normale   attività
commerciale, nella realtà
funzionava come “un supermarket di sostanze dopanti”, ove si
rifornivano
numerosi giovani body-builder provenienti da tutta la Sicilia.
In un caso, per
raggiungere l’aumento della massa muscolare nel minor tempo
possibile, è stato
accertato l’utilizzo, da parte di un atleta, del medicinale
veterinario
STARGATE, un farmaco a base di stanozololo normalmente
utilizzato per il
potenziamento muscolare e scheletrico di cani e gatti.

Quando parlavano dei farmaci e
delle sostanze illecitamente commercializzate, gli indagati,
nel tentativo di
eludere le indagini e le intercettazioni, utilizzavano un
linguaggio in codice,
ovvero WINNIE THE POOH o DOPPIA V, riferito al Winstrol e
GIGETTO o
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GIUBOTTINO riferito al GH (la sostanza più cara, visto che
alcune di
queste fiale venivano vendute anche a 400 euro). Uno degli
arrestati, temendo di
essere intercettato, utilizzava anche una SIM intestata ad una
ignara cittadina
straniera.

Tra gli indagati figura anche un
bancario che suggeriva ad uno degli arrestati di effettuare i
versamenti di
contante in tre distinte tranche, di importi dispari,
invitandolo a
recarsi insieme a lui in banca per effettuare l’operazione,
aggiungendo che egli
stesso avrebbe provveduto ad eludere la disciplina sulla
segnalazione
obbligatoria in materia di antiriciclaggio.

Nel corso dell’attività
investigativa sono stati accertati casi di stati patologici
derivanti dall’uso
indiscriminato di sostanze anabolizzanti, come per esempio:
GINECOMASTIA,
DISTURBI TIROIDEI, IMPROVVISI AUMENTI DELLA PRESSIONE
ARTERIOSA, TACHICARDIA,
ACNE IN FORMA SEVERA E DISTURBI DELL’APPARATO GENITALE. A tal
proposito, senza
averne la benché minima competenza medica, i soggetti
arrestati
commercializzavano, consigliandone l’uso, anche specialità
farmaceutiche per
combattere tali patologie, ad esempio: farmaci per la cura
della ginecomastia
(ARIMIDEX e NOVALDEX) e un disintossicante epatico da assumere
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dopo i cicli di
anabolizzanti (TAD 600).

I provvedimenti dell’A.G.,
oltre che dai reparti palermitani, sono stati eseguiti anche
con la determinante
collaborazione dei NAS di Catania, Ragusa, Salerno, Treviso e
dei Comandi
Provinciali Carabinieri di Catania,
Caltanissetta, Enna, Siracusa, Ragusa, Salerno e Treviso.
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Ariccia, morto il                            sindaco
Roberto Di Felice
ARICCIA (RM) – Morto questa notte, all’età di 62 anni, il
sindaco di Ariccia Roberto Di Felice. Il primo cittadino era
ricoverato presso l’ospedale Regina Apostolorum per una grave
malattia con la quale conviveva ormai da tempo.
Milano, Gallerie d’Italia: in
mostra oltre 160 opere di
Canova e Thorvaldsen
MILANO – Le Gallerie d’Italia in piazza Scala, sede museale di
Intesa Sanpaolo a Milano, presentano fino al 15 marzo 2020 la
mostra Canova | Thorvaldsen.

La nascita della scultura moderna, a cura di Stefano Grandesso
e Fernando Mazzocca. Ancora qualche settimana, quindi, per
ammirare una mostra veramente rara. Realizzata in
collaborazione con il Museo Statale Ermitage di San
Pietroburgo e con il Museo Thorvaldsen di Copenaghen,
l’esposizione è resa possibile grazie all’apporto di prestiti
fondamentali concessi da musei e collezioni private italiani e
stranieri, solo per citarne alcuni: la Biblioteca Apostolica
Vaticana, le Gallerie degli Uffizi di Firenze, il J. Paul
Getty Museum di Los Angeles, il Museo Nacional del Prado di
Madrid, la Pinacoteca di Brera e la Pinacoteca della Veneranda
Biblioteca Ambrosiana di Milano, il Metropolitan Museum di New
York, le Gallerie Nazionali di Arte Antica di Roma, le
Gallerie dell’Accademia di Venezia.

Un consistente nucleo di opere proviene inoltre dal Museo e
Gypsotheca Antonio Canova di Possagno, promotore delle
celebrazioni canoviane, che sono iniziate a luglio 2019 – a
200 anni dalla posa della prima pietra del Tempio di Possagno
– e si concluderanno il 13 ottobre 2022, data che segna i due
secoli dalla morte dell’artista.

La mostra propone il confronto, mai tentato prima, tra i due
grandi protagonisti della scultura moderna in età neoclassica
e romantica: l’italiano Antonio Canova (1757-1822) e il danese
Bertel Thorvaldsen (1770-1844), i due “classici moderni” in
grado di trasformare l’idea stessa della scultura e la sua
tecnica, creando opere immortali, diventate popolari e
riprodotte in tutto il mondo.

Il terreno su cui si affrontarono originariamente i due
illustri maestri è stato il suolo romano, dove svolsero
entrambi una buona parte della loro carriera: Canova giunse a
Roma nel 1781 e vi morì nel 1822, mentre Thorvaldsen vi si
insediò a partire dal 1797 per i successivi quarant’anni. Qui,
i due artisti ingaggiarono una delle più note e produttive
sfide su identici temi e soggetti che regaleranno all’arte
alcuni capolavori: le figure della mitologia classica, come
Amore e Psiche, Venere, Paride, Ebe,le Grazie, rappresentavano
nell’immaginario comune l’incarnazione dei grandi temi
universali della vita,come il breve percorso della giovinezza,
l’incanto della    bellezza,   le   lusinghe   e   le   delusioni
dell’amore.

Il plauso con cui vennero entrambi accolti dalla critica coeva
è emblema di una civiltà che guardava all’antico,ma che
aspirava nello stesso tempo alla modernità, dualità che
seppero magistralmente interpretare e guidare: Canova era
stato l’artista rivoluzionario, capace di garantire alla
scultura un primato sulle altre arti, nel segno del confronto
e del superamento dell’antico; Thorvaldsen, guardando
all’opera e alla strategia del rivale, si era ispirato a
un’idea della classicità più severa e austera, avviando una
nuova stagione dell’arte nordica, ispirata alle civiltà
mediterranee.

Entrambi avevano saputo emanciparsi dal vincolo che la
committenza poneva tradizionalmente alla scultura a causa dei
costi elevati del marmo o del bronzo, fondando grandi studi
che avevano le dimensioni di complesse officine, con numerosi
collaboratori e allievi: con le innovazioni tecniche
introdotte da Canova e utilizzate su larga scala da
Thorvaldsen – creazione di un modello in gesso prima della
statua in marmo – lo scultore acquisiva infatti per la prima
volta la libertà di esprimere nella statua, ideata senza
commissione, la propria poetica.

Attraverso oltre 160 opere divise in diciassette sezioni la
mostra documenta la straordinaria complessità delle creazioni
di Canova e Thorvaldsen, destinate ad un collezionismo di alto
profilo sia italiano sia internazionale, e l’enorme seguito
che la loro scultura ebbe, proponendo continui confronti con
gli altri artisti di ogni nazionalità.

   1. La prima sezione affronta il tema de L’immagine
      dell’artista. Gli autoritratti, con i lavori eseguiti
     dai due artisti in tre momenti: all’inizio della loro
     carriera, quando si erano ormai affermati, e quelli
     realizzati in maturità. Canova si è rappresentato sia
     come scultore che come pittore in una serie di dipinti.
      Thorvaldsen ci ha lasciato in alcuni disegni un’immagine
      più intima del suo volto dai lineamenti romantici. Ma i
      due ritratti ufficiali sono quelli in cui si sono
      raffigurati in due busti di carattere eroico, cioè di
      dimensioni maggiori del vero, all’antica: due ritratti
      autocelebrativi, proiettati in una dimensione senza
      tempo, ma animati anche da una grande carica
      introspettiva.
   2. Si prosegue con la sezione de Gli studi di Canova e di
      Thorvaldsen a Roma, con una serie di opere che rimandano
      alle vere e proprie officine in cui operavano i due
      maestri nel centro di Roma: in mostra i lavori che
testimoniano come lo studio sia diventato per Canova e
   Thorvaldsen una sorta di museo dell’artista, dove
   esporre il proprio operato e i modelli in gesso da
   copiare.
   Le sezioni seguenti, dedicate ai ritratti, per lo più a
   quelli tributati ai due scultori, testimoniano un
   fenomeno che per numero e qualità non ha eguali nella
   storia dell’arte, giustificato dall’ammirazione di cui
   furono oggetto. Canova vi appare contemporaneamente come
   l’artista di fama universale e la personificazione
   dell’identità nazionale italiana. Thorvaldsen, il Fidia
   nordico, è il riferimento per la rinascita dell’arte
   germanica e nordica in generale.
3. Nella terza sezione, La gloria di Canova, una serie di
   effigi, opere di Andrea Appiani, Giuseppe Bossi,
  Giovanni Ceccarini, Hugh Douglas Hamilton, Angelica
  Kauffmann, John Jackson, Giovanni Battista Lampi Junior,
  Thomas Lawrence, Ludovico Lipparini, hanno come soggetto
  Antonio Canova, immagini molto diverse tra loro che
  rivelano la grandezza dell’artista, a volte
  rappresentato accanto alle sue opere, e l’ammirazione
  nei suoi confronti. Emblematica è la statua monumentale,
  posta al centro di questa sezione, in cui Canova non
  appare in abiti moderni come negli altri ritratti, ma
  seduto e seminudo con un corpo atletico, con accanto la
   testa antica del cosiddetto Giove di Otricoli.
4. Si prosegue con Ritratti in scena, che riunisce i
   ritratti di carattere celebrativo tra cui quelli dei due
   artisti in posa nei loro abiti cerimoniali (tre di
   Rudolph Suhrlandt e uno di Jacob Munch), ma anche le
   opere di François Xavier Fabre con Ugo Foscolo, Vittorio
   Alfieri, Antonio Canova identificati come le grandi
   glorie d’Italia; la Venere Italica e il ritratto di
   Maria Luigia d’Asburgo e il gesso per il Monumento a
   Vittorio Alfieri, tutti di Canova, segnano l’ultima
   grande stagione del ritratto allegorico come apoteosi
   all’antica.
5. Una particolare attenzione è dedicata nella quinta
   sezione, Icone popolari. L’immagine moltiplicata dei
   capolavori, alla circolazione delle riproduzioni
   eseguite da altri artisti in tutti i materiali e
   tecniche, dalle riduzioni in bronzo alle incisioni. Un
   posto di rilievo viene accordato alle riduzioni in
   bronzo dorato usate come eccezionali pezzi d’arredo:
   mentre Desiderio Cesari ritrae con questa tecnica il
   maestro danese, viene esposto in mostra uno dei soggetti
   prediletti da Canova, un’Ebe eseguita dalla manifattura
   Strazza e Thomas, a confronto con quella eseguita su
   modello di Pietro Galli, da Thorvaldsen, da Wilhelm
   Hopfgarten e Benjamin Ludwig Jollage, di cui viene
   esposto anche Giasone con il vello d’oro. Concludono la
   sezione le litografie a soggetto religioso e ritratti in
  stile neoclassico di Michele Fanoli provenienti dalla
  Biblioteca Nazionale Braidense, che furono pubblicate e
  diffuse in tutto il mondo, testimoniando la vastità e la
  versatilità della produzione di Canova.
6. Nella sesta sezione La gloria di Thorvaldsen, intorno
   all’effigie     monumentale     a   figura    intera
  dell’Autoritratto con la statua della Speranza, dove
  l’artista seppe far rivivere la misteriosa bellezza
  dell’arte greca di età arcaica, troviamo effigi che lo
  ritraggono o che riproducono le sue opere: l’immagine di
   Thorvaldsen divenne straordinariamente popolare,
   alimentando il mito dello scultore che, venuto dal Nord,
   si era fatto interprete di un ideale classico e
   mediterraneo di bellezza.
7. Il primato della scultura e la celebrazione del genio si
   sofferma sulla fortuna che il genere scultoreo assunse
   grazie a Canova e Thorvaldsen, testimoniata sia sul
   piano illustrativo sia allegorico, su marmo e su tela.
   Le allegorie di derivazione classica sono state
   utilizzate per celebrare il potere delle arti ed in
   particolare della scultura come quella che più di tutte
   riesce a imitare e gareggiare con la Natura, creando
figure tridimensionali capaci di vivere nello spazio.
    Non mancano i ritratti di Canova dove viene celebrato
    nelle solenni cerimonie officiate per la sua morte,
    vissuta come un lutto nazionale, e nei monumenti che lo
    ricorderanno come il genio universale. Anche
    Thorvaldsen, al suo ritorno a Copenaghen, fu festeggiato
    come un dio e gli fu dedicato un museo personale, onore
    mai prima di allora concesso ad un artista in vita.
 8. Nel grande salone centrale, attorno cui si impernia
    l’esposizione, Le Grazie e la danza, la sezione dedicata
    al sensazionale confronto, mai proposto prima, tra i due
    celeberrimi capolavori, i due gruppi marmorei de Le
    Grazie dove Canova e Thorvaldsen hanno espresso meglio
    il proprio ideale di bellezza. Al concetto di grazia
    come movimento, varietà e sentimento del gruppo di
    Canova proveniente dall’Ermitage, Thorvaldsen risponde
    ribadendo il suo ideale austero di casta semplicità con
    Le Grazie con Cupido, dal Thorvaldsens Museum. Queste
    due opere sono circondate da una coreografia di quattro
    figure in cui Canova, Thorvaldsen e un loro seguace,
    Gaetano Matteo Monti, hanno rappresentato il motivo
    della danza, grande novità perché tema mai affrontato
    prima in scultura.
 9. I ritratti come specchio di un’epoca ripercorre la vasta
    produzione ritrattistica in marmo di Canova e di
    Thorvaldsen, restituendo l’immagine dei personaggi più
    in vista del tempo, sovrani, aristocratici,
    collezionisti, artisti e letterati che vollero farsi
    immortalare in sembianze idealizzate. Nonostante
    l’idealizzazione, questi volti non appaiono freddi, ma
    animati da una straordinaria capacità di rendere la
    psicologia dei personaggi.
10. A l t r a t e m a t i c a c a r a a i d u e s c u l t o r i s i t r o v a
    esemplificata nella sezione Venere e il trionfo della
    bellezza.Canova, Thorvaldsen e il loro seguace Mathieu
    Kessels sono messi a confronto nella rappresentazione di
    Venere, la dea dell’amore. Soprattutto Canova ha
prediletto questo soggetto, rappresentando in diverse
    statue, leggermente diverse l’una dall’altra, il motivo
    di Venere che uscendo dal bagno cerca di coprirsi da
    sguardi indiscreti. Intendeva così rendere l’emozione
    che si prova ogni volta alla comparsa della bellezza. La
    dea di Canova appare più donna e quindi più sensuale
    rispetto a quella di Thorvaldsen che, nella sua nudità
    assoluta, rimane una divinità: una Venere vincitrice
    che, perfettamente immobile, esibisce trionfante il pomo
    della vittoria assegnatale nella celebre gara.
11. L ’ u n d i c e s i m a s e z i o n e , A m o r v i n c i t o m n i a . L a
    rappresentazione d’Amore, prende in esame uno dei temi
    più amati dalla scultura e dalla pittura tra
    Neoclassicismo e Romanticismo, ovvero quello di Amore o
    Cupido. Simbolo di grazia sensuale, bellezza intatta e
    innocente, con il corpo di un adolescente o di un
    bambino, la figura di Cupido offriva un’occasione di
    virtuosismo unica nella rappresentazione delle ali, che
    rendono queste immagini straordinariamente seducenti.
    Thorvaldsen e il suo seguace Wolff raffigurano Amore
    come una divinità vittoriosa e fiera del proprio
    trionfo, rendendo così la potenza di questo sentimento
    universale, dominante sulla vita e sul destino
    dell’uomo. Particolarmente apprezzati e richiesti sono
    stati i bassorilievi in cui Thorvaldsen ha saputo
    rendere con infinita grazia l’antico mito di Amore
    bambino consolato da Venere o come emblema, insieme a
    Bacco o Anacreonte, delle stagioni, dove la bellezza
    giovanile è indagata insieme alle risorse allegoriche
    del mito, a simboleggiare che c’è sempre un tempo per
    amare. Nell’Apollo che si incorona, esperimento
    giovanile di Canova eseguito nell’atelier di Roma nel
    1781-82 e conservato oggi al Getty Museum di Los
    Angeles, e nell’Apollino riscoperto di recente, si
    ritrova più accentuata l’attenzione al movimento. In
    mostra anche le opere su tela di vari autori. Sulla scia
    di Cupido, si inseriscono le due sezioni interamente
dedicate ai soggetti prediletti dai due scultori: la
dodicesima ad Amore e Psiche e la tredicesima ad Ebe.
La prima, Nel segno della grazia. Amore e Psiche, e la
seconda, Figure in volo. Ebe coppiera degli dei; un
capitolo a parte, I grandi mecenati. Napoleone e
Sommariva, si sofferma sulla committenza dei due
maestri: mecenati come Napoleone e la sua famiglia e il
grande collezionista lombardo Giambattista Sommariva,
che acquisì numerose statue di Canova ed ebbe da
Thorvaldsen il suo capolavoro, Il trionfo di Alessandro
in Babilonia, commissionato da Napoleone per il
Quirinale ma poi eseguito per la villa di Tremezzo sul
lago di Como. Grazie a Sommariva e ad altri committenti,
entrambi gli artisti ebbero con Milano un rapporto
privilegiato. Ritraendo Napoleone, Canova ha cercato di
rendere il fascino dell’eroe, dell’uomo del destino,
mentre Thorvaldsen ha divinizzato l’imperatore
rappresentandolo come Giove con l’aquila. Sommariva è
rappresentato nel magnifico ritratto di Prud’hon
ispirato a quelli di grandi collezionisti inglesi che si
erano fatti ritrarre da Batoni insieme alle statue
antiche ammirate a Roma.
Si prosegue sui temi cari a Thorvaldsen, con L’incanto
dell’eterna giovinezza. Ganimede: il soggetto prediletto
dal maestro, complementare a quello di Ebe, non è mai
stato considerato da Canova. Il danese ne ha fatto
l’immagine al maschile di una bellezza adolescenziale
simbolo di eterna giovinezza, sperimentando diversi modi
di rappresentarlo, influenzando i pittori e gli scultori
contemporanei, come nel caso delle opere di Camillo
Pacetti, presentate in mostra.
L’eredità romantica. Il pastore errante riassume, con
opere dedicate alla bellezza naturale e al carattere
sentimentale dei soggetti arcadici e pastorali di
Hippolyte Flandrin, John Gibson, Aleksandr Andreevic
Ivanov e Bertel Thorvaldsen, l’eredità degli stilemi e
dei modelli di universalità senza tempo del linguaggio
di Canova e Thorvaldsen. Qui, alle sembianze più
     idealizzate di Ganimede, si sostituiscono quelle più
     naturali del Pastorello che nella versione della
     Manchester Art Gallery posa ancora sul suo piedistallo
     originale disegnato da Flaxman. Nel Fauno rappresentato
     dal migliore seguace di Thorvaldsen, Pietro Tenerani,
     seduce la verosimiglianza al vivo mentre suona una
     musica che sembra addolcire le sue membra. Allo stesso
     modo, il sonno conferisce un sentimento di malinconia
     alla figura abbandonata e sognante del pastore di
     Gibson. Lo stesso languore lo ritroviamo nel Giovane
     pastore dipinto da Flandrin, nostalgico di un’Arcadia
     perduta.
     Rientra nel percorso espositivo, concludendolo, la
     splendida serie di 13 bassorilievi in gesso di Canova
     permanentemente esposti alle Gallerie d’Italia e
     appartenenti alla collezione dell’Ottocento della
     Fondazione Cariplo. Essi immortalano scene mitiche e
     rappresentazioni di alcuni precetti della filosofia
     socratica.

Il catalogo della mostra è edito da Edizioni Gallerie d’Italia
| Skira

INFORMAZIONI UTILI
Apertura al pubblico: 25 ottobre 2019 – 15 marzo 2020
Sede: Gallerie d’Italia – Piazza Scala – Piazza della Scala, 6
Milano
Orari: dalle 09.30 alle 19.30 (giovedì chiusura alle ore
22:30) – Chiuso lunedì.

Ingresso
Biglietto: intero 10 euro, ridotto 8 euro, ridotto speciale 5
euro. È prevista una riduzione reciproca con la mostra Canova.
I volti ideali alla Galleria d’Arte Modena (GAM): il biglietto
d’ingresso della prima mostra visitata dà diritto all’ingresso
ridotto a 8 euro alla seconda esposizione.
Gratuità: convenzionati, scuole, minori di 18 anni e ogni
prima domenica del mese. #canovamilano
Informazioni
numero verde 800 167619
info@gallerieditalia.com
www.gallerieditalia.com
Anguillara Sabazia, Gerardo
Casarelli a Sara Galea: “Si
faccia un esame di coscienza”
ANGUILLARA SABAZIA (RM) – Il cognato della ex vice sindaco di
Anguillara Sabazia, Gerardo Casarelli, chiede a questo
quotidiano la pubblicazione di una sua nota in merito alla
lettera di dimissioni di Sara Galea, ex vice sindaco e
assessore di Anguillara Sabazia, protocollata in Comune lo
scorso 24 gennaio 2020, dove tra l’altro a chiosa della
missiva è scritto:

“…quando si sta lottando contro un mostro che sta nutrendosi
di un proprio caro qualsiasi altra situazione perde
consistenza e ci si concentra soltanto su ciò che unico vale
la pena di salvare: l’essere umano”.

Di seguito la nota del signor Gerardo Casarelli

“In riferimento alla lettera di dimissioni datata 24/01/2020
della sig.ra Sara Galea ex vice sindaco del comune di
Anguillara Sabazia vorrei fare le mie rimostranze su alcuni
punti in quanto essendo venuto a conoscenza di quest’ultima mi
sento tirato in causa io come la mia famiglia in quanto la
persona in questione era mio fratello anche se non è stato
specificato, adopero il passato in quanto deceduta.

Vorrei puntualizzare alcuni punti.

1) Non ritengo opportuno che in una lettera di dimissioni
venga menzionata una persona malata come ulteriore scusa per
divergenze in ambito politico come possa essere una giunta
comunale.
2) Per quanto riguarda una persona di famiglia voglio
precisare che l’ex vice sindaco quando intraprese la sua
carriera politica mio fratello – Oliviero Casarelli Ndr. – non
viveva più sotto lo stesso tetto coniugale.
3) Da quanto mi risulta i rapporti tra l’ex vice sindaco e la
stessa giunta erano già incrinati da tempo non capisco il
perché questa lettera di dimissioni è uscita fuori solo
durante la malattia di mio fratello come ulteriore scusa.
4) Ritengo una cosa ignobile e deprecabile che una persona che
ricopre un ruolo istituzionale mescoli politica e malattia.

Per ultimo non mi aspetto delle scuse dall’ex vice sindaco ma
si faccia un esame di coscienza su ciò che ha scritto su una
persona malata terminale”.

Prescrizione,    il   governo
lavora a un disegno di legge
Un disegno di legge del governo sulla prescrizione, da
approvare in Consiglio dei ministri giovedì, insieme alla
riforma del processo penale. E’ l’opzione principale cui si
starebbe lavorando in queste ore, dopo la scelta di non
inserire il “lodo Conte bis” nel decreto Milleproroghe.

A quanto spiegano più fonti parlamentari di maggioranza,
l’idea sarebbe quella di recepire l’intesa raggiunta da M5s,
Pd e Leu in un disegno di legge ad hoc, anche se il testo è
ancora in fase di discussione.

Resta però in campo, anche se al momento è considerata meno
probabile, l’ipotesi di tradurre l’accordo in un emendamento
alla proposta di legge Costa sulla prescrizione che è già
all’esame della commissione Giustizia della Camera ed è in
calendario in Aula il 24 febbraio.

Intanto il governo e i relatori hanno dato parere contrario al
lodo Annibali, l’emendamento di Italia viva al Milleporoghe
che mira a rinviare di un anno l’entrata in vigore della
riforma sulla prescrizione.

In mattinata la Lega ha annunciato che
intende   sottoscrivere  l’emendamento
renziano.

Il lavoro in commissione procede: il voto sul ‘lodo Annibali’
è atteso nel corso della seduta. Intanto Italia Viva ha votato
a favore di un emendamento di Riccardo Magi (+E) per
sospendere fino al 2023 la riforma sulla prescrizione.
L’emendamento è stato votato anche dalle opposizioni. Il resto
della maggioranza ha invece votato contro. L’emendamento è
stato bocciato con 42 sì e 44 no.
“Sto lavorando senza fare la sponda a chi la vuole per alzare
i toni. Vado avanti per la mia strada”, ha detto il ministro
della Giustizia, Alfonso Bonafede, rispondendo ai giornalisti
a margine di un convegno all’Anac sulle posizioni di Italia
Viva relativamente all’ipotesi di una mozione di sfiducia nei
suoi confronti. Sul veicolo normativo del Conte bis “stiamo
facendo valutazioni anche sulle dinamiche parlamentari e i
tempi”.,ha aggiunto il ministro sul veicolo legislativo del
lodo Conte bis sulla prescrizione.

“La decisione del Governo di non inserire il Lodo Conte sulla
prescrizione nel Mille Proroghe mi sembra un gesto di buon
senso, che evita forzature e spaccature. Lo apprezzo. Quando
arriverà la legge sulla prescrizione in Aula noi voteremo
coerenti con le nostre idee e il garantismo che ci
caratterizza. Adesso concentriamoci sull’emergenza crescita,
sulla produzione industriale, sui dati negativi del Pil.
L’Italia ha bisogno di ripartire dall’economia”. Lo annuncia
il leader Iv Matteo Renzi su fb.

“Iv ha voluto il governo con i 5s, a parole è nata per
allargare il campo democratico ai moderati contro Salvini,
oggi è la principale causa di fibrillazione di questo campo e
fa un favore al leader della Lega. Io lo chiamerei un
fallimento strategico che non va scaricato sugli italiani”.
Così il segretario del Pd Nicola Zingaretti a margine di una
iniziativa a Roma. “Mozione di sfiducia a Bonafede? C’era una
volta una bella trasmissione di Arbore, con il grande comico
Catalano… se un partito presenta una mozione di sfiducia al
governo di cui fa parte la risposta è nelle cose. Io credo che
siano appunto parte di un insopportabile teatrino della
cattiva politica di cui gli italiani non ne possono più. Nel
merito della prescrizione, penso che la soluzione sia a
portata di mano se c’è volontà politica”, ha aggiunto il
segretario dem.
Atletico Lodigiani (calcio,
Under 14 reg.), Augello: “Con
l’Atletico 2000 è una partita
da Elite”
Roma – L’Under 14 regionale dell’Atletico Lodigiani vivrà un
fine settimana di grandi emozioni. La squadra di mister
Fernando Mastropietro (che è anche direttore tecnico del
settore giovanile del club capitolino) si prepara alla
supersfida interna di sabato contro l’Atletico 2000 capolista.
Le due squadre sono divise da appena tre punti e in mezzo c’è
anche il “terzo incomodo” Lupa Frascati che ha una lunghezza
di vantaggio rispetto ai ragazzi di Mastropietro: “Questo
gruppo ha lavorato tantissimo per tutta la stagione e lo ha
fatto anche per giocarsi partite importanti come quella di
sabato – dice Andrea Augello, copresidente dell’Atletico
Lodigiani assieme a Camillo Carlini – Per il valore delle
squadre che saranno in campo, direi che è già una partita da
Elite perché a livello tecnico ci sono ragazzi di qualità
molto importante e allenatori estremamente capaci”. A
proposito di allenatori, Augello non può non sottolineare il
peso specifico del lavoro di mister Mastropietro: “Non
scopriamo certo ora le qualità umane e professionali di
Fernando – dice Augello – Quando il sottoscritto e Camillo
Carlini gli hanno chiesto di prendere in carico questi
ragazzi, lo ha fatto con grande entusiasmo e il gruppo ha
trovato nel tempo una regolarità impressionante, basti pensare
che nelle ultime undici partite la squadra ha collezionato 31
punti”. Il big match di sabato “sarà una gara aperta, senza
troppi tatticismi – prosegue il copresidente – In generale ci
aspettavamo che questo gruppo potesse essere competitivo per i
vertici della classifica e così è stato finora. Al di là del
risultato finale di questo campionato, la società è felice di
evidenziare la notevole crescita che hanno avuto questi
ragazzi, primo obiettivo per ogni         gruppo giovanile
dell’Atletico Lodigiani”. Nell’ultimo     turno, l’Under 14
regionale di Mastropietro ha sconfitto con un rotondo 4-0 il
Certosa in campo esterno: “Ma non è stata una sfida semplice:
siamo andati al riposo sull’1-0 col gol di Ferri, poi la
partita è rimasta in bilico fino alla parte conclusiva quando
sono arrivati il gol dell’esordiente 2007 Betti e la doppietta
di Paba, al rientro dopo un infortunio”.
Bellegra (calcio, I cat.),
Titocci: “Non pensavamo di
poter stare lassù, ma ora ce
la giochiamo”
Bellegra (Rm) – Un altro turno di campionato di Prima
categoria è stato messo alle spalle e in vetta c’è ancora il
Bellegra. La squadra di mister Vinicio Quaresima ha battuto
per 2-0 il Casilina e ha “respinto” l’assalto del Villa
Adriana, rimanendo avanti di un punto. “Non è stata una gara
semplice – dice l’attaccante classe 1995 Valerio Titocci, a
bersaglio assieme a Parfene – D’altronde quando giochi contro
la prima in classifica provi sempre a tirare fuori quel
qualcosa in più e così è stato anche per il Casilina, alla
ricerca di punti salvezza. Noi siamo stati bravi a sbloccarla
prima dell’intervallo, poi abbiamo sciupato qualche occasione
buona per chiuderla e il risultato è stato in bilico fino a
una decina di minuti dalla fine, anche se non abbiamo
praticamente corso rischi”. Grazie a questo successo, la
formazione di mister Quaresima ha allungato sulla terza
piazza, stante la sconfitta interna dell’Atletico Colleferro
contro lo Sporting San Cesareo: “Ma credo che non si possa
ancora parlare di “solo duello” tra noi e il Villa Adriana. Al
momento l’Atletico Colleferro è lontano otto punti, ma ha
anche giocato una gara in meno e quindi potenzialmente è a
cinque lunghezze da noi. Inoltre parliamo di una squadra che è
approdata alle semifinali di Coppa Lazio e quindi ha valori
tecnici importanti”. In ogni caso il Bellegra può davvero
sognare: “All’inizio della stagione non pensavamo di poter
stare lassù, anche perché questo è un gruppo abbastanza
rinnovato. Col passare delle settimane, però, la squadra ha
preso fiducia, entusiasmo e consapevolezza nei suoi mezzi e
ora che siamo lì ovviamente ci crediamo anche se sarà molto
complicato spuntarla”. Con quello al Casilina, sono nove i gol
stagionali di Titocci, al quarto anno con la maglia del
Bellegra e punto di forza di un reparto d’attacco che fa…
paura: “Ma c’è tanta qualità anche in altri reparti, segno che
la società ha allestito un gruppo importante”. Nel prossimo
turno Titocci e soci saranno impegnati sul campo dell’Oir
penultimo della classe con appena quattro punti:
“Sottovalutare l’avversario sarebbe un errore gravissimo,
d’altronde all’andata pareggiammo 1-1 e quello ci deve servire
da lezione. E’ una partita pericolosissima in cui abbiamo
tutto da perdere”.
Volley Club Frascati, Under
14 campionessa territoriale.
Musetti: “Ora il tabellone
Eccellenza”
Frascati (Rm) – L’Under 14 femminile del Volley Club Frascati
si è laureata campionessa territoriale. Le ragazze di coach
Flavia Mola hanno battuto per 3-1 il Volleyro’ nella finale
giocata a Formello domenica sera. “Non è stata la miglior
prestazione delle nostre ragazze, ma contava vincere e lo
hanno fatto – dice con evidente soddisfazione il presidente
tuscolano Massimiliano Musetti – Nel primo parziale è stata
palese la “tensione” che attanagliava le nostre atlete,
rimontate dal 23-21 al 23-25 e sconfitte in un set per la
prima volta in stagione. Successivamente, però, è venuta fuori
la qualità del nostro gruppo che si è imposto per 25-23, 25-15
e 25-18. Siamo felici di questo risultato anche se sapevamo di
avere un gruppo competitivo per arrivare fino in fondo in
questo campionato territoriale”. La festa della squadra
frascatana si è completata con il premio assegnato a Helen
Fischella, votata miglior giocatrice della finale: “Si tratta
di una ragazza meritevole che è riuscita a limitare gli errori
al massimo e si è aggiudicata questo riconoscimento
individuale”. Ora il gruppo di Flavia Mola sarà impegnata nel
tabellone “Eccellenza” e provenendo dal campionato
territoriale sarà costretta a giocare sempre fuori casa:
“Sarebbe bellissimo poter arrivare tra le prime quattro anche
in quel tabellone, ma sappiamo che ora viene il difficile:
cercheremo di andare avanti il più possibile. Incontreremo
avversari di livello alto e servirà sfoderare il meglio delle
nostre potenzialità per riuscire a ben figurare anche in quel
tabellone”. Il titolo territoriale dell’Under 14 femminile
impreziosisce una stagione che per il Volley Club Frascati si
sta facendo estremamente interessante anche nell’Under 13
femminile, con due squadre (quella denominata Frascati
Volleyrò di coach Adriano Di Peco e quella chiamata Azzurra di
coach Luca De Gregorio) che sono a un passo dalla
qualificazione in semifinale. “In queste categorie siamo
arrivati ad avere quasi uno strapotere a livello territoriale,
frutto di un lavoro partito da tempo. Consideriamo queste
fasce d’età il fulcro dell’attività della nostra società”
conclude il presidente Musetti.
Ssd Colonna (calcio, Under 17
prov.),    primo    squillo.
Pannacci: “Ora inizia il
nostro campionato”
Colonna (Rm) – L’Under 17 provinciale del Colonna ha battuto
un colpo. Nella prima giornata di ritorno, la formazione di
mister Davide Pannacci ha ottenuto il suo primo successo
stagionale piegando con un rotondo 3-0 l’Accademia Real
Tuscolano in campo esterno grazie al tris personale di uno
scatenato Scacco: “Già dopo metà del primo tempo eravamo in
vantaggio per 2-0 – commenta Pannacci – Poi nella ripresa
abbiamo arrotondato i conti. A livello di prestazione non
siamo stati brillantissimi anche per via di un campo in terra
su cui non era facile giocare, ma abbiamo “vendicato” la
sconfitta dell’andata e agganciato in classifica l’avversario
di turno. Inoltre questi tre punti possono regalare ulteriore
autostima al gruppo”. L’allenatore dell’Under 17 del Colonna,
già fiducioso qualche tempo fa, si dice convinto delle
potenzialità di crescita del suo gruppo: “A parte le prime tre
o quattro gare di campionato, la squadra ha avuto una notevole
“escalation” di prestazioni e se l’è giocata praticamente con
tutte le avversarie. Sapevo che la prima vittoria sarebbe
arrivata presto, ora ci siamo sbloccati e iniziamo un nuovo
campionato”. Che secondo Pannacci può portare l’Under 17 a
scalare posizioni in classifica: “Il nostro obiettivo
dev’essere quello di finire a metà della graduatoria. I
ragazzi lo meritano perché si sono sempre allenati con impegno
e costanza e questa prima vittoria è il frutto dei loro
sacrifici. Sapevamo che sarebbe stata un’annata sofferta
perché alcuni elementi del nostro gruppo sono al primo anno di
calcio e altri giocano sotto età, ma la loro determinazione è
notevole e ha prodotto una chiara crescita collettiva. I
ragazzi non si sono mai abbattuti e ora iniziano a togliersi
delle soddisfazioni”. Nel prossimo turno il Colonna ospiterà
il Football Club Frascati per un derby che è molto atteso:
“All’andata subimmo una pesante sconfitta che ci fece molto
male – ricorda Pannacci – La sfida di ritorno sarà sicuramente
diversa e sono certo che creeremo molte più difficoltà ai
nostri avversari. Ci prepareremo al meglio per cercare di dare
continuità al bel risultato dell’ultimo turno”.
Frascati Scherma: la Volpi
terza nella prova di Coppa
del Mondo di Torino, sesta la
Errigo
Frascati (Rm) – Il Frascati Scherma applaude la bella
prestazione in Coppa del Mondo di Alice Volpi. Nella gara
“casalinga” di Torino disputata nello scorso fine settimana,
la fiorettista ha conquistato un buon terzo posto ed è così
tornata sul podio dopo il trionfo dicembrino di Saint Maur (in
Francia). Una prestazione complessivamente molto positiva per
l’atleta toscana che si è “spenta” solo nella semifinale
contro l’americana Kiefer: in vantaggio per 8-2, la Volpi si è
fatta rimontare fino al 14-15 conclusivo e si è così dovuta
accontentare di un bronzo che è comunque positivo. In
precedenza il cammino della forte fiorettista l’aveva vista
eliminare nei quarti di finale la russa Anastasiia Ivanova
(col punteggio di 15-7), agli ottavi la compagna di società
Camilla Mancini (arresasi “solo” per 15-13) e nei primi due
turni la statunitense Iman Blow per 15-13 e poi la canadese
Alanna Goldie per 15-7. Nell’ambito della stessa prova, va
sottolineato anche il buon sesto posto di Arianna Errigo,
fermata nei quarti di finale (per 15-13) dalla francese Thibus
che ha poi vinto la prova. In precedenza la fiorettista
lombarda aveva estromesso la giapponese Azuma (15-12), la
statunitense Rhodes (15-13) e la russa Zagidullina con un
netto 15-7. Nessun risultato di rilievo nella prova maschile
dove, comunque, va sottolineata la bella gara del giovane
Guillaume Bianchi, prodotto purissimo del sempre florido
vivaio tuscolano. Il suo 12esimo posto conclusivo è un
risultato di valore, considerato che l’atleta del Frascati
Scherma ha pure provato a giocarsi l’ingresso ai quarti contro
il fortissimo americano Massialas perdendo per 15-9. Nessuno
“squillo” nemmeno dalla prova di Coppa del Mondo Under 20 di
sciabola che si è tenuta a Plovdiv (in Bulgaria) dove hanno
gareggiato Lorenzo Ottaviani, Alberto Fornasir e Vally
Giovannelli. Rientrando nei confini nazionali, nessun
qualificato dalla prova di qualificazione zonale di spada che
si è tenuta ad Ariccia, mentre nel trofeo promozionale
disputato sempre nella cittadina castellana è arrivato un buon
terzo posto nel fioretto per il classe 2004 Flavio Iacuitti.
Serie C Silver – Uisp XVIII
Roma – Pallacanestro Veroli
2016
Veroli non sbaglia contro la Uisp XVIII Roma! Era un’occasione
da non perdere per i ragazzi di Coach De Rosa che in un colpo
solo allungano su una diretta concorrente e conquistano la
terza vittoria consecutiva. La gara è stata tutt’altro che
semplice e decisa solo nell’ultimo periodo quando Veroli ha
saputo mettere in campo una maggiore esperienza, nei momenti
cruciali del match. Solito approccio positivo per Fiorini e
compagni che provano subito ad indirizzare la gara sui propri
ritmi, ma sono comunque bravi i padroni di casa a restare a
contatto e chiedere all’intervallo sul +1. È però un’altra
Veroli quella vista nelle ultime uscite, che non interrompe il
proprio gioco in fase offensiva e mostra una buona
organizzazione difensiva che proprio nella gara contro UISP
XVIII Roma è stata determinante nella vittoria finale. Certo
che finalmente Coach De Rosa ed il suo assistente Magnone da
qualche settimana possono finalmente lavorare con un Roster
completo in tutti i suoi reparti e con le rotazioni allungate
a 9 effettivi. Una situazione impensabile prima della sosta
natalizia. La Società Verolana, infatti, oltre all’innesto di
Santos Brum, può ora contate sul recupero dall’infortunio di
Renzi e Galuppi, pedine fondamentale per dare fiato ai Senior
Giallo-Rossi.

Neanche il tempo di festeggiare però, che i giocatori ciociari
saranno di nuovo in campo giovedì 13 nel recupero
infrasettimanale della gara contro il Basket Cassino.

Appuntamento per tifosi ed appassionati alle ore 19:45 presso
la Tensostruttura PalaCoccia.

Uisp XVII Roma 68 – Pallacanestro Veroli 2016 76

Pall. Veroli: Fiorini G. 13, Fiorini M. 11, Vinci 5, Mauti 13,
Iannarilli 2, Galuppi 5, Santos 21, Renzi 6, De Francesco,
Fontana n.e, Coach De Rosa, Assistente Magnone, Preparatore
Pagliarella

Dirigenti Cerro, Baldassarra, Igliozzi.
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