Palermo, spaccio sostanze dopanti: in manette 4 persone - L'Osservatore d'Italia
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Palermo, spaccio sostanze dopanti: in manette 4 persone Su delega della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Palermo, i Carabinieri del N.A.S., con il supporto operativo del Comando Provinciale di Palermo, hanno notificato quattro ordinanze di custodia cautelare agli arresti domiciliari, emesse dal G.I.P. del medesimo Tribunale, a quattro persone ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata alla ricettazione e commercio di sostanze biologicamente o farmacologicamente attive, al fine di alterare le prestazioni agonistiche di atleti gravitanti nel mondo del bodybuilding e delle palestre Inoltre, hanno eseguito perquisizioni domiciliari, su mandato della citata Procura della Repubblica, rispettivamente nei confronti di altri 21 soggetti di cui 16 anch’essi indagati, a vario titolo, per i medesimi reati. Sei di essi sono
ritenuti responsabili di esercizio abusivo della professione sanitaria, in quanto dispensavano terapie mediche e piani nutrizionali, somministrando anche farmaci per curare gli effetti collaterali provocati dalle sostanze dopanti. Purtroppo, in questi ultimi anni, il “doping”, inteso come assunzione di sostanze stimolanti vietate per ottenere risultati sportivi migliori di quelli fisiologici, si è esponenzialmente e rapidamente diffuso anche tra gli atleti non professionisti, finanche in palestra. Le sostanze proibite (Stimolanti – Narcotici ed analgesici – Steroidi anabolizzanti – Diuretici – Ormoni peptidici ed affini) sono molteplici, così come i metodi illegali di assunzione. Nel body building sono particolarmente utilizzati gli anabolizzanti (testosterone, nandrolone, stanozololo) per accrescere la massa muscolare e gli ormoni peptidici ed affini (corticotropina e ormone della crescita), in grado di generare un aumento della forza e della muscolatura. A fronte di evidenze scientifiche piuttosto dubbie sul reale miglioramento delle performance, i rischi correlati all’uso di queste sostanze sono ben risaputi e
spesso irreversibili: si pensi, per esempio, agli effetti devastanti connessi all’uso di steroidi anabolizzanti sulla sfera sessuale e sui caratteri somatici sia maschili che soprattutto femminili, al rischio di crisi ipoglicemiche mortali per l’uso di insulina, ai devastanti effetti sul sistema nervoso centrale e sull’apparato cardiovascolare indotti dalle amfetamine e dalla cocaina. Inoltre, gli anabolizzanti aumentano il rischio di tumori al fegato e di rotture dei tendini. Oggigiorno il problema è notevole, sebbene la vendita e l’uso di sostanze ha trovato un fermo “contrasto” da parte dello Stato, le vie per procurarsele sono molteplici, internet su tutte, e chi è convinto che lo sport sia ginnastica a base di “steroidi” scorgerà sempre un nuovo sistema per approvvigionarsene. Soprattutto nei giovani, le attività investigative condotte sul territorio nazionale dai Carabinieri del NAS hanno evidenziato che esiste l’impazienza e il desiderio di pervenire nel più breve tempo possibile ai risultati sperati o spesso suggeriti da istruttori privi di scrupoli. Quindi, accanto ad un effetto economico-sociale del doping, consistente nell’offesa della lealtà sportiva e nell’alterazione
delle regole della libera concorrenza, trattandosi di fenomeno a doppia lesione sia sotto il profilo della salute dell’atleta che dell’etica sportiva, esiste un ben più grave problema sanitario strettamente connesso alla disonesta manipolazione del corpo umano ed ai gravi esiti per la salute che questa manipolazione comporta. È proprio in tale ambito, volto alla tutela della salute dei cittadini che a volte, volontariamente, mettono a repentaglio la propria salute, si inserisce l’operazione odierna. L’indagine è scaturita da un controllo eseguito dagli ispettori investigativi antidoping del NAS di Palermo su un atleta, risultato poi positivo, della gara ciclistica “Granfondo MTB – Baronessa di Carini”, disputata a Carini (PA) il 29 maggio 2016. La positività ha originato una complessa attività investigativa, coordinata dalla già citata Procura della Repubblica, realizzata con servizi di osservazione, controllo e pedinamento, intercettazioni telefoniche e ambientali. Questo ha permesso di risalire al sodalizio criminoso che utilizzava come base operativa e di copertura due palestre e un negozio di integratori alimentari del palermitano. I rispettivi titolari, tutti preparatori atletici, assieme ad un altro soggetto, anch’esso preparatore e body builder, attivo collaboratore in una delle palestre, avevano posto in essere un’intensa e ben
avviata associazione dedita al commercio di sostanze anabolizzanti finalizzato ad alterare le prestazioni agonistiche degli atleti. Tra i farmaci e le sostanze maggiormente spacciati vi erano Winstrol, Proviron, Testovis, Sustanon, Gonasi e Monores, nonché trenbolone e nandrolone (quest’ultima sostanza, oltre che ad effetto dopante, è anche ad effetto stupefacente). Gli anabolizzanti venivano venduti al dettaglio o spediti nascosti all’interno di plichi veicolati da corrieri per consegne in città e in altre località dell’Italia. Si ipotizza che il volume di affari dell’organizzazione si aggirasse sui 300.000,00 euro annui circa, tenuto conto dei numerosi episodi di vendita documentati, del numero delle transazioni post-pay accertate e del monitoraggio dei pacchi spediti. Nel corso dell’attività investigativa è stato accertato che molti degli acquirenti erano atleti che praticano il body-building a livello agonistico e partecipavano regolarmente a numerose manifestazioni di tale specialità, anche di livello nazionale e internazionale, classificandosi quasi sempre ai primi posti delle competizioni.
Nello specifico, una delle palestre era diventata un vero e proprio “ambulatorio del doping”, infatti, all’interno dello spogliatoio i giovani body-builder si somministravano vicendevolmente le sostanze dopanti, attraverso iniezioni intramuscolo o sottocutanee. Altresì, grazie alla complicità di un infermiere professionale, che veniva chiamato appositamente, venivano eseguite delle flebo per la somministrazione di sostanze per via endovenosa. La somministrazione delle sostanze anabolizzanti avveniva anche all’interno del negozio di integratori, che, seppur all’apparenza era una normale attività commerciale, nella realtà funzionava come “un supermarket di sostanze dopanti”, ove si rifornivano numerosi giovani body-builder provenienti da tutta la Sicilia. In un caso, per raggiungere l’aumento della massa muscolare nel minor tempo possibile, è stato accertato l’utilizzo, da parte di un atleta, del medicinale veterinario STARGATE, un farmaco a base di stanozololo normalmente utilizzato per il potenziamento muscolare e scheletrico di cani e gatti. Quando parlavano dei farmaci e delle sostanze illecitamente commercializzate, gli indagati, nel tentativo di eludere le indagini e le intercettazioni, utilizzavano un linguaggio in codice, ovvero WINNIE THE POOH o DOPPIA V, riferito al Winstrol e GIGETTO o
GIUBOTTINO riferito al GH (la sostanza più cara, visto che alcune di queste fiale venivano vendute anche a 400 euro). Uno degli arrestati, temendo di essere intercettato, utilizzava anche una SIM intestata ad una ignara cittadina straniera. Tra gli indagati figura anche un bancario che suggeriva ad uno degli arrestati di effettuare i versamenti di contante in tre distinte tranche, di importi dispari, invitandolo a recarsi insieme a lui in banca per effettuare l’operazione, aggiungendo che egli stesso avrebbe provveduto ad eludere la disciplina sulla segnalazione obbligatoria in materia di antiriciclaggio. Nel corso dell’attività investigativa sono stati accertati casi di stati patologici derivanti dall’uso indiscriminato di sostanze anabolizzanti, come per esempio: GINECOMASTIA, DISTURBI TIROIDEI, IMPROVVISI AUMENTI DELLA PRESSIONE ARTERIOSA, TACHICARDIA, ACNE IN FORMA SEVERA E DISTURBI DELL’APPARATO GENITALE. A tal proposito, senza averne la benché minima competenza medica, i soggetti arrestati commercializzavano, consigliandone l’uso, anche specialità farmaceutiche per combattere tali patologie, ad esempio: farmaci per la cura della ginecomastia (ARIMIDEX e NOVALDEX) e un disintossicante epatico da assumere
dopo i cicli di anabolizzanti (TAD 600). I provvedimenti dell’A.G., oltre che dai reparti palermitani, sono stati eseguiti anche con la determinante collaborazione dei NAS di Catania, Ragusa, Salerno, Treviso e dei Comandi Provinciali Carabinieri di Catania, Caltanissetta, Enna, Siracusa, Ragusa, Salerno e Treviso.
Ariccia, morto il sindaco Roberto Di Felice ARICCIA (RM) – Morto questa notte, all’età di 62 anni, il sindaco di Ariccia Roberto Di Felice. Il primo cittadino era ricoverato presso l’ospedale Regina Apostolorum per una grave malattia con la quale conviveva ormai da tempo.
Milano, Gallerie d’Italia: in mostra oltre 160 opere di Canova e Thorvaldsen MILANO – Le Gallerie d’Italia in piazza Scala, sede museale di Intesa Sanpaolo a Milano, presentano fino al 15 marzo 2020 la mostra Canova | Thorvaldsen. La nascita della scultura moderna, a cura di Stefano Grandesso e Fernando Mazzocca. Ancora qualche settimana, quindi, per ammirare una mostra veramente rara. Realizzata in collaborazione con il Museo Statale Ermitage di San Pietroburgo e con il Museo Thorvaldsen di Copenaghen, l’esposizione è resa possibile grazie all’apporto di prestiti fondamentali concessi da musei e collezioni private italiani e stranieri, solo per citarne alcuni: la Biblioteca Apostolica Vaticana, le Gallerie degli Uffizi di Firenze, il J. Paul Getty Museum di Los Angeles, il Museo Nacional del Prado di Madrid, la Pinacoteca di Brera e la Pinacoteca della Veneranda Biblioteca Ambrosiana di Milano, il Metropolitan Museum di New York, le Gallerie Nazionali di Arte Antica di Roma, le Gallerie dell’Accademia di Venezia. Un consistente nucleo di opere proviene inoltre dal Museo e Gypsotheca Antonio Canova di Possagno, promotore delle celebrazioni canoviane, che sono iniziate a luglio 2019 – a 200 anni dalla posa della prima pietra del Tempio di Possagno – e si concluderanno il 13 ottobre 2022, data che segna i due secoli dalla morte dell’artista. La mostra propone il confronto, mai tentato prima, tra i due
grandi protagonisti della scultura moderna in età neoclassica e romantica: l’italiano Antonio Canova (1757-1822) e il danese Bertel Thorvaldsen (1770-1844), i due “classici moderni” in grado di trasformare l’idea stessa della scultura e la sua tecnica, creando opere immortali, diventate popolari e riprodotte in tutto il mondo. Il terreno su cui si affrontarono originariamente i due illustri maestri è stato il suolo romano, dove svolsero entrambi una buona parte della loro carriera: Canova giunse a Roma nel 1781 e vi morì nel 1822, mentre Thorvaldsen vi si insediò a partire dal 1797 per i successivi quarant’anni. Qui, i due artisti ingaggiarono una delle più note e produttive sfide su identici temi e soggetti che regaleranno all’arte alcuni capolavori: le figure della mitologia classica, come Amore e Psiche, Venere, Paride, Ebe,le Grazie, rappresentavano nell’immaginario comune l’incarnazione dei grandi temi universali della vita,come il breve percorso della giovinezza, l’incanto della bellezza, le lusinghe e le delusioni dell’amore. Il plauso con cui vennero entrambi accolti dalla critica coeva è emblema di una civiltà che guardava all’antico,ma che aspirava nello stesso tempo alla modernità, dualità che seppero magistralmente interpretare e guidare: Canova era stato l’artista rivoluzionario, capace di garantire alla scultura un primato sulle altre arti, nel segno del confronto e del superamento dell’antico; Thorvaldsen, guardando all’opera e alla strategia del rivale, si era ispirato a un’idea della classicità più severa e austera, avviando una nuova stagione dell’arte nordica, ispirata alle civiltà mediterranee. Entrambi avevano saputo emanciparsi dal vincolo che la
committenza poneva tradizionalmente alla scultura a causa dei costi elevati del marmo o del bronzo, fondando grandi studi che avevano le dimensioni di complesse officine, con numerosi collaboratori e allievi: con le innovazioni tecniche introdotte da Canova e utilizzate su larga scala da Thorvaldsen – creazione di un modello in gesso prima della statua in marmo – lo scultore acquisiva infatti per la prima volta la libertà di esprimere nella statua, ideata senza commissione, la propria poetica. Attraverso oltre 160 opere divise in diciassette sezioni la mostra documenta la straordinaria complessità delle creazioni di Canova e Thorvaldsen, destinate ad un collezionismo di alto profilo sia italiano sia internazionale, e l’enorme seguito che la loro scultura ebbe, proponendo continui confronti con gli altri artisti di ogni nazionalità. 1. La prima sezione affronta il tema de L’immagine dell’artista. Gli autoritratti, con i lavori eseguiti dai due artisti in tre momenti: all’inizio della loro carriera, quando si erano ormai affermati, e quelli realizzati in maturità. Canova si è rappresentato sia come scultore che come pittore in una serie di dipinti. Thorvaldsen ci ha lasciato in alcuni disegni un’immagine più intima del suo volto dai lineamenti romantici. Ma i due ritratti ufficiali sono quelli in cui si sono raffigurati in due busti di carattere eroico, cioè di dimensioni maggiori del vero, all’antica: due ritratti autocelebrativi, proiettati in una dimensione senza tempo, ma animati anche da una grande carica introspettiva. 2. Si prosegue con la sezione de Gli studi di Canova e di Thorvaldsen a Roma, con una serie di opere che rimandano alle vere e proprie officine in cui operavano i due maestri nel centro di Roma: in mostra i lavori che
testimoniano come lo studio sia diventato per Canova e Thorvaldsen una sorta di museo dell’artista, dove esporre il proprio operato e i modelli in gesso da copiare. Le sezioni seguenti, dedicate ai ritratti, per lo più a quelli tributati ai due scultori, testimoniano un fenomeno che per numero e qualità non ha eguali nella storia dell’arte, giustificato dall’ammirazione di cui furono oggetto. Canova vi appare contemporaneamente come l’artista di fama universale e la personificazione dell’identità nazionale italiana. Thorvaldsen, il Fidia nordico, è il riferimento per la rinascita dell’arte germanica e nordica in generale. 3. Nella terza sezione, La gloria di Canova, una serie di effigi, opere di Andrea Appiani, Giuseppe Bossi, Giovanni Ceccarini, Hugh Douglas Hamilton, Angelica Kauffmann, John Jackson, Giovanni Battista Lampi Junior, Thomas Lawrence, Ludovico Lipparini, hanno come soggetto Antonio Canova, immagini molto diverse tra loro che rivelano la grandezza dell’artista, a volte rappresentato accanto alle sue opere, e l’ammirazione nei suoi confronti. Emblematica è la statua monumentale, posta al centro di questa sezione, in cui Canova non appare in abiti moderni come negli altri ritratti, ma seduto e seminudo con un corpo atletico, con accanto la testa antica del cosiddetto Giove di Otricoli. 4. Si prosegue con Ritratti in scena, che riunisce i ritratti di carattere celebrativo tra cui quelli dei due artisti in posa nei loro abiti cerimoniali (tre di Rudolph Suhrlandt e uno di Jacob Munch), ma anche le opere di François Xavier Fabre con Ugo Foscolo, Vittorio Alfieri, Antonio Canova identificati come le grandi glorie d’Italia; la Venere Italica e il ritratto di Maria Luigia d’Asburgo e il gesso per il Monumento a Vittorio Alfieri, tutti di Canova, segnano l’ultima grande stagione del ritratto allegorico come apoteosi all’antica.
5. Una particolare attenzione è dedicata nella quinta sezione, Icone popolari. L’immagine moltiplicata dei capolavori, alla circolazione delle riproduzioni eseguite da altri artisti in tutti i materiali e tecniche, dalle riduzioni in bronzo alle incisioni. Un posto di rilievo viene accordato alle riduzioni in bronzo dorato usate come eccezionali pezzi d’arredo: mentre Desiderio Cesari ritrae con questa tecnica il maestro danese, viene esposto in mostra uno dei soggetti prediletti da Canova, un’Ebe eseguita dalla manifattura Strazza e Thomas, a confronto con quella eseguita su modello di Pietro Galli, da Thorvaldsen, da Wilhelm Hopfgarten e Benjamin Ludwig Jollage, di cui viene esposto anche Giasone con il vello d’oro. Concludono la sezione le litografie a soggetto religioso e ritratti in stile neoclassico di Michele Fanoli provenienti dalla Biblioteca Nazionale Braidense, che furono pubblicate e diffuse in tutto il mondo, testimoniando la vastità e la versatilità della produzione di Canova. 6. Nella sesta sezione La gloria di Thorvaldsen, intorno all’effigie monumentale a figura intera dell’Autoritratto con la statua della Speranza, dove l’artista seppe far rivivere la misteriosa bellezza dell’arte greca di età arcaica, troviamo effigi che lo ritraggono o che riproducono le sue opere: l’immagine di Thorvaldsen divenne straordinariamente popolare, alimentando il mito dello scultore che, venuto dal Nord, si era fatto interprete di un ideale classico e mediterraneo di bellezza. 7. Il primato della scultura e la celebrazione del genio si sofferma sulla fortuna che il genere scultoreo assunse grazie a Canova e Thorvaldsen, testimoniata sia sul piano illustrativo sia allegorico, su marmo e su tela. Le allegorie di derivazione classica sono state utilizzate per celebrare il potere delle arti ed in particolare della scultura come quella che più di tutte riesce a imitare e gareggiare con la Natura, creando
figure tridimensionali capaci di vivere nello spazio. Non mancano i ritratti di Canova dove viene celebrato nelle solenni cerimonie officiate per la sua morte, vissuta come un lutto nazionale, e nei monumenti che lo ricorderanno come il genio universale. Anche Thorvaldsen, al suo ritorno a Copenaghen, fu festeggiato come un dio e gli fu dedicato un museo personale, onore mai prima di allora concesso ad un artista in vita. 8. Nel grande salone centrale, attorno cui si impernia l’esposizione, Le Grazie e la danza, la sezione dedicata al sensazionale confronto, mai proposto prima, tra i due celeberrimi capolavori, i due gruppi marmorei de Le Grazie dove Canova e Thorvaldsen hanno espresso meglio il proprio ideale di bellezza. Al concetto di grazia come movimento, varietà e sentimento del gruppo di Canova proveniente dall’Ermitage, Thorvaldsen risponde ribadendo il suo ideale austero di casta semplicità con Le Grazie con Cupido, dal Thorvaldsens Museum. Queste due opere sono circondate da una coreografia di quattro figure in cui Canova, Thorvaldsen e un loro seguace, Gaetano Matteo Monti, hanno rappresentato il motivo della danza, grande novità perché tema mai affrontato prima in scultura. 9. I ritratti come specchio di un’epoca ripercorre la vasta produzione ritrattistica in marmo di Canova e di Thorvaldsen, restituendo l’immagine dei personaggi più in vista del tempo, sovrani, aristocratici, collezionisti, artisti e letterati che vollero farsi immortalare in sembianze idealizzate. Nonostante l’idealizzazione, questi volti non appaiono freddi, ma animati da una straordinaria capacità di rendere la psicologia dei personaggi. 10. A l t r a t e m a t i c a c a r a a i d u e s c u l t o r i s i t r o v a esemplificata nella sezione Venere e il trionfo della bellezza.Canova, Thorvaldsen e il loro seguace Mathieu Kessels sono messi a confronto nella rappresentazione di Venere, la dea dell’amore. Soprattutto Canova ha
prediletto questo soggetto, rappresentando in diverse statue, leggermente diverse l’una dall’altra, il motivo di Venere che uscendo dal bagno cerca di coprirsi da sguardi indiscreti. Intendeva così rendere l’emozione che si prova ogni volta alla comparsa della bellezza. La dea di Canova appare più donna e quindi più sensuale rispetto a quella di Thorvaldsen che, nella sua nudità assoluta, rimane una divinità: una Venere vincitrice che, perfettamente immobile, esibisce trionfante il pomo della vittoria assegnatale nella celebre gara. 11. L ’ u n d i c e s i m a s e z i o n e , A m o r v i n c i t o m n i a . L a rappresentazione d’Amore, prende in esame uno dei temi più amati dalla scultura e dalla pittura tra Neoclassicismo e Romanticismo, ovvero quello di Amore o Cupido. Simbolo di grazia sensuale, bellezza intatta e innocente, con il corpo di un adolescente o di un bambino, la figura di Cupido offriva un’occasione di virtuosismo unica nella rappresentazione delle ali, che rendono queste immagini straordinariamente seducenti. Thorvaldsen e il suo seguace Wolff raffigurano Amore come una divinità vittoriosa e fiera del proprio trionfo, rendendo così la potenza di questo sentimento universale, dominante sulla vita e sul destino dell’uomo. Particolarmente apprezzati e richiesti sono stati i bassorilievi in cui Thorvaldsen ha saputo rendere con infinita grazia l’antico mito di Amore bambino consolato da Venere o come emblema, insieme a Bacco o Anacreonte, delle stagioni, dove la bellezza giovanile è indagata insieme alle risorse allegoriche del mito, a simboleggiare che c’è sempre un tempo per amare. Nell’Apollo che si incorona, esperimento giovanile di Canova eseguito nell’atelier di Roma nel 1781-82 e conservato oggi al Getty Museum di Los Angeles, e nell’Apollino riscoperto di recente, si ritrova più accentuata l’attenzione al movimento. In mostra anche le opere su tela di vari autori. Sulla scia di Cupido, si inseriscono le due sezioni interamente
dedicate ai soggetti prediletti dai due scultori: la dodicesima ad Amore e Psiche e la tredicesima ad Ebe. La prima, Nel segno della grazia. Amore e Psiche, e la seconda, Figure in volo. Ebe coppiera degli dei; un capitolo a parte, I grandi mecenati. Napoleone e Sommariva, si sofferma sulla committenza dei due maestri: mecenati come Napoleone e la sua famiglia e il grande collezionista lombardo Giambattista Sommariva, che acquisì numerose statue di Canova ed ebbe da Thorvaldsen il suo capolavoro, Il trionfo di Alessandro in Babilonia, commissionato da Napoleone per il Quirinale ma poi eseguito per la villa di Tremezzo sul lago di Como. Grazie a Sommariva e ad altri committenti, entrambi gli artisti ebbero con Milano un rapporto privilegiato. Ritraendo Napoleone, Canova ha cercato di rendere il fascino dell’eroe, dell’uomo del destino, mentre Thorvaldsen ha divinizzato l’imperatore rappresentandolo come Giove con l’aquila. Sommariva è rappresentato nel magnifico ritratto di Prud’hon ispirato a quelli di grandi collezionisti inglesi che si erano fatti ritrarre da Batoni insieme alle statue antiche ammirate a Roma. Si prosegue sui temi cari a Thorvaldsen, con L’incanto dell’eterna giovinezza. Ganimede: il soggetto prediletto dal maestro, complementare a quello di Ebe, non è mai stato considerato da Canova. Il danese ne ha fatto l’immagine al maschile di una bellezza adolescenziale simbolo di eterna giovinezza, sperimentando diversi modi di rappresentarlo, influenzando i pittori e gli scultori contemporanei, come nel caso delle opere di Camillo Pacetti, presentate in mostra. L’eredità romantica. Il pastore errante riassume, con opere dedicate alla bellezza naturale e al carattere sentimentale dei soggetti arcadici e pastorali di Hippolyte Flandrin, John Gibson, Aleksandr Andreevic Ivanov e Bertel Thorvaldsen, l’eredità degli stilemi e dei modelli di universalità senza tempo del linguaggio
di Canova e Thorvaldsen. Qui, alle sembianze più idealizzate di Ganimede, si sostituiscono quelle più naturali del Pastorello che nella versione della Manchester Art Gallery posa ancora sul suo piedistallo originale disegnato da Flaxman. Nel Fauno rappresentato dal migliore seguace di Thorvaldsen, Pietro Tenerani, seduce la verosimiglianza al vivo mentre suona una musica che sembra addolcire le sue membra. Allo stesso modo, il sonno conferisce un sentimento di malinconia alla figura abbandonata e sognante del pastore di Gibson. Lo stesso languore lo ritroviamo nel Giovane pastore dipinto da Flandrin, nostalgico di un’Arcadia perduta. Rientra nel percorso espositivo, concludendolo, la splendida serie di 13 bassorilievi in gesso di Canova permanentemente esposti alle Gallerie d’Italia e appartenenti alla collezione dell’Ottocento della Fondazione Cariplo. Essi immortalano scene mitiche e rappresentazioni di alcuni precetti della filosofia socratica. Il catalogo della mostra è edito da Edizioni Gallerie d’Italia | Skira INFORMAZIONI UTILI Apertura al pubblico: 25 ottobre 2019 – 15 marzo 2020 Sede: Gallerie d’Italia – Piazza Scala – Piazza della Scala, 6 Milano Orari: dalle 09.30 alle 19.30 (giovedì chiusura alle ore 22:30) – Chiuso lunedì. Ingresso Biglietto: intero 10 euro, ridotto 8 euro, ridotto speciale 5 euro. È prevista una riduzione reciproca con la mostra Canova.
I volti ideali alla Galleria d’Arte Modena (GAM): il biglietto d’ingresso della prima mostra visitata dà diritto all’ingresso ridotto a 8 euro alla seconda esposizione. Gratuità: convenzionati, scuole, minori di 18 anni e ogni prima domenica del mese. #canovamilano Informazioni numero verde 800 167619 info@gallerieditalia.com www.gallerieditalia.com
Anguillara Sabazia, Gerardo Casarelli a Sara Galea: “Si faccia un esame di coscienza” ANGUILLARA SABAZIA (RM) – Il cognato della ex vice sindaco di Anguillara Sabazia, Gerardo Casarelli, chiede a questo quotidiano la pubblicazione di una sua nota in merito alla lettera di dimissioni di Sara Galea, ex vice sindaco e
assessore di Anguillara Sabazia, protocollata in Comune lo scorso 24 gennaio 2020, dove tra l’altro a chiosa della missiva è scritto: “…quando si sta lottando contro un mostro che sta nutrendosi di un proprio caro qualsiasi altra situazione perde consistenza e ci si concentra soltanto su ciò che unico vale la pena di salvare: l’essere umano”. Di seguito la nota del signor Gerardo Casarelli “In riferimento alla lettera di dimissioni datata 24/01/2020 della sig.ra Sara Galea ex vice sindaco del comune di Anguillara Sabazia vorrei fare le mie rimostranze su alcuni punti in quanto essendo venuto a conoscenza di quest’ultima mi sento tirato in causa io come la mia famiglia in quanto la persona in questione era mio fratello anche se non è stato specificato, adopero il passato in quanto deceduta. Vorrei puntualizzare alcuni punti. 1) Non ritengo opportuno che in una lettera di dimissioni venga menzionata una persona malata come ulteriore scusa per divergenze in ambito politico come possa essere una giunta comunale. 2) Per quanto riguarda una persona di famiglia voglio precisare che l’ex vice sindaco quando intraprese la sua carriera politica mio fratello – Oliviero Casarelli Ndr. – non viveva più sotto lo stesso tetto coniugale. 3) Da quanto mi risulta i rapporti tra l’ex vice sindaco e la stessa giunta erano già incrinati da tempo non capisco il perché questa lettera di dimissioni è uscita fuori solo
durante la malattia di mio fratello come ulteriore scusa. 4) Ritengo una cosa ignobile e deprecabile che una persona che ricopre un ruolo istituzionale mescoli politica e malattia. Per ultimo non mi aspetto delle scuse dall’ex vice sindaco ma si faccia un esame di coscienza su ciò che ha scritto su una persona malata terminale”. Prescrizione, il governo lavora a un disegno di legge Un disegno di legge del governo sulla prescrizione, da approvare in Consiglio dei ministri giovedì, insieme alla
riforma del processo penale. E’ l’opzione principale cui si starebbe lavorando in queste ore, dopo la scelta di non inserire il “lodo Conte bis” nel decreto Milleproroghe. A quanto spiegano più fonti parlamentari di maggioranza, l’idea sarebbe quella di recepire l’intesa raggiunta da M5s, Pd e Leu in un disegno di legge ad hoc, anche se il testo è ancora in fase di discussione. Resta però in campo, anche se al momento è considerata meno probabile, l’ipotesi di tradurre l’accordo in un emendamento alla proposta di legge Costa sulla prescrizione che è già all’esame della commissione Giustizia della Camera ed è in calendario in Aula il 24 febbraio. Intanto il governo e i relatori hanno dato parere contrario al lodo Annibali, l’emendamento di Italia viva al Milleporoghe che mira a rinviare di un anno l’entrata in vigore della riforma sulla prescrizione. In mattinata la Lega ha annunciato che intende sottoscrivere l’emendamento renziano. Il lavoro in commissione procede: il voto sul ‘lodo Annibali’ è atteso nel corso della seduta. Intanto Italia Viva ha votato a favore di un emendamento di Riccardo Magi (+E) per sospendere fino al 2023 la riforma sulla prescrizione. L’emendamento è stato votato anche dalle opposizioni. Il resto della maggioranza ha invece votato contro. L’emendamento è stato bocciato con 42 sì e 44 no.
“Sto lavorando senza fare la sponda a chi la vuole per alzare i toni. Vado avanti per la mia strada”, ha detto il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, rispondendo ai giornalisti a margine di un convegno all’Anac sulle posizioni di Italia Viva relativamente all’ipotesi di una mozione di sfiducia nei suoi confronti. Sul veicolo normativo del Conte bis “stiamo facendo valutazioni anche sulle dinamiche parlamentari e i tempi”.,ha aggiunto il ministro sul veicolo legislativo del lodo Conte bis sulla prescrizione. “La decisione del Governo di non inserire il Lodo Conte sulla prescrizione nel Mille Proroghe mi sembra un gesto di buon senso, che evita forzature e spaccature. Lo apprezzo. Quando arriverà la legge sulla prescrizione in Aula noi voteremo coerenti con le nostre idee e il garantismo che ci caratterizza. Adesso concentriamoci sull’emergenza crescita, sulla produzione industriale, sui dati negativi del Pil. L’Italia ha bisogno di ripartire dall’economia”. Lo annuncia il leader Iv Matteo Renzi su fb. “Iv ha voluto il governo con i 5s, a parole è nata per allargare il campo democratico ai moderati contro Salvini, oggi è la principale causa di fibrillazione di questo campo e fa un favore al leader della Lega. Io lo chiamerei un fallimento strategico che non va scaricato sugli italiani”. Così il segretario del Pd Nicola Zingaretti a margine di una iniziativa a Roma. “Mozione di sfiducia a Bonafede? C’era una volta una bella trasmissione di Arbore, con il grande comico Catalano… se un partito presenta una mozione di sfiducia al governo di cui fa parte la risposta è nelle cose. Io credo che siano appunto parte di un insopportabile teatrino della cattiva politica di cui gli italiani non ne possono più. Nel merito della prescrizione, penso che la soluzione sia a portata di mano se c’è volontà politica”, ha aggiunto il segretario dem.
Atletico Lodigiani (calcio, Under 14 reg.), Augello: “Con l’Atletico 2000 è una partita da Elite” Roma – L’Under 14 regionale dell’Atletico Lodigiani vivrà un fine settimana di grandi emozioni. La squadra di mister Fernando Mastropietro (che è anche direttore tecnico del settore giovanile del club capitolino) si prepara alla supersfida interna di sabato contro l’Atletico 2000 capolista. Le due squadre sono divise da appena tre punti e in mezzo c’è anche il “terzo incomodo” Lupa Frascati che ha una lunghezza di vantaggio rispetto ai ragazzi di Mastropietro: “Questo gruppo ha lavorato tantissimo per tutta la stagione e lo ha fatto anche per giocarsi partite importanti come quella di
sabato – dice Andrea Augello, copresidente dell’Atletico Lodigiani assieme a Camillo Carlini – Per il valore delle squadre che saranno in campo, direi che è già una partita da Elite perché a livello tecnico ci sono ragazzi di qualità molto importante e allenatori estremamente capaci”. A proposito di allenatori, Augello non può non sottolineare il peso specifico del lavoro di mister Mastropietro: “Non scopriamo certo ora le qualità umane e professionali di Fernando – dice Augello – Quando il sottoscritto e Camillo Carlini gli hanno chiesto di prendere in carico questi ragazzi, lo ha fatto con grande entusiasmo e il gruppo ha trovato nel tempo una regolarità impressionante, basti pensare che nelle ultime undici partite la squadra ha collezionato 31 punti”. Il big match di sabato “sarà una gara aperta, senza troppi tatticismi – prosegue il copresidente – In generale ci aspettavamo che questo gruppo potesse essere competitivo per i vertici della classifica e così è stato finora. Al di là del risultato finale di questo campionato, la società è felice di evidenziare la notevole crescita che hanno avuto questi ragazzi, primo obiettivo per ogni gruppo giovanile dell’Atletico Lodigiani”. Nell’ultimo turno, l’Under 14 regionale di Mastropietro ha sconfitto con un rotondo 4-0 il Certosa in campo esterno: “Ma non è stata una sfida semplice: siamo andati al riposo sull’1-0 col gol di Ferri, poi la partita è rimasta in bilico fino alla parte conclusiva quando sono arrivati il gol dell’esordiente 2007 Betti e la doppietta di Paba, al rientro dopo un infortunio”.
Bellegra (calcio, I cat.),
Titocci: “Non pensavamo di poter stare lassù, ma ora ce la giochiamo” Bellegra (Rm) – Un altro turno di campionato di Prima categoria è stato messo alle spalle e in vetta c’è ancora il Bellegra. La squadra di mister Vinicio Quaresima ha battuto per 2-0 il Casilina e ha “respinto” l’assalto del Villa Adriana, rimanendo avanti di un punto. “Non è stata una gara semplice – dice l’attaccante classe 1995 Valerio Titocci, a bersaglio assieme a Parfene – D’altronde quando giochi contro la prima in classifica provi sempre a tirare fuori quel qualcosa in più e così è stato anche per il Casilina, alla ricerca di punti salvezza. Noi siamo stati bravi a sbloccarla prima dell’intervallo, poi abbiamo sciupato qualche occasione buona per chiuderla e il risultato è stato in bilico fino a una decina di minuti dalla fine, anche se non abbiamo praticamente corso rischi”. Grazie a questo successo, la formazione di mister Quaresima ha allungato sulla terza piazza, stante la sconfitta interna dell’Atletico Colleferro contro lo Sporting San Cesareo: “Ma credo che non si possa ancora parlare di “solo duello” tra noi e il Villa Adriana. Al momento l’Atletico Colleferro è lontano otto punti, ma ha anche giocato una gara in meno e quindi potenzialmente è a cinque lunghezze da noi. Inoltre parliamo di una squadra che è approdata alle semifinali di Coppa Lazio e quindi ha valori tecnici importanti”. In ogni caso il Bellegra può davvero sognare: “All’inizio della stagione non pensavamo di poter stare lassù, anche perché questo è un gruppo abbastanza rinnovato. Col passare delle settimane, però, la squadra ha preso fiducia, entusiasmo e consapevolezza nei suoi mezzi e ora che siamo lì ovviamente ci crediamo anche se sarà molto complicato spuntarla”. Con quello al Casilina, sono nove i gol stagionali di Titocci, al quarto anno con la maglia del
Bellegra e punto di forza di un reparto d’attacco che fa… paura: “Ma c’è tanta qualità anche in altri reparti, segno che la società ha allestito un gruppo importante”. Nel prossimo turno Titocci e soci saranno impegnati sul campo dell’Oir penultimo della classe con appena quattro punti: “Sottovalutare l’avversario sarebbe un errore gravissimo, d’altronde all’andata pareggiammo 1-1 e quello ci deve servire da lezione. E’ una partita pericolosissima in cui abbiamo tutto da perdere”.
Volley Club Frascati, Under 14 campionessa territoriale. Musetti: “Ora il tabellone Eccellenza” Frascati (Rm) – L’Under 14 femminile del Volley Club Frascati si è laureata campionessa territoriale. Le ragazze di coach Flavia Mola hanno battuto per 3-1 il Volleyro’ nella finale giocata a Formello domenica sera. “Non è stata la miglior prestazione delle nostre ragazze, ma contava vincere e lo hanno fatto – dice con evidente soddisfazione il presidente tuscolano Massimiliano Musetti – Nel primo parziale è stata palese la “tensione” che attanagliava le nostre atlete, rimontate dal 23-21 al 23-25 e sconfitte in un set per la prima volta in stagione. Successivamente, però, è venuta fuori
la qualità del nostro gruppo che si è imposto per 25-23, 25-15 e 25-18. Siamo felici di questo risultato anche se sapevamo di avere un gruppo competitivo per arrivare fino in fondo in questo campionato territoriale”. La festa della squadra frascatana si è completata con il premio assegnato a Helen Fischella, votata miglior giocatrice della finale: “Si tratta di una ragazza meritevole che è riuscita a limitare gli errori al massimo e si è aggiudicata questo riconoscimento individuale”. Ora il gruppo di Flavia Mola sarà impegnata nel tabellone “Eccellenza” e provenendo dal campionato territoriale sarà costretta a giocare sempre fuori casa: “Sarebbe bellissimo poter arrivare tra le prime quattro anche in quel tabellone, ma sappiamo che ora viene il difficile: cercheremo di andare avanti il più possibile. Incontreremo avversari di livello alto e servirà sfoderare il meglio delle nostre potenzialità per riuscire a ben figurare anche in quel tabellone”. Il titolo territoriale dell’Under 14 femminile impreziosisce una stagione che per il Volley Club Frascati si sta facendo estremamente interessante anche nell’Under 13 femminile, con due squadre (quella denominata Frascati Volleyrò di coach Adriano Di Peco e quella chiamata Azzurra di coach Luca De Gregorio) che sono a un passo dalla qualificazione in semifinale. “In queste categorie siamo arrivati ad avere quasi uno strapotere a livello territoriale, frutto di un lavoro partito da tempo. Consideriamo queste fasce d’età il fulcro dell’attività della nostra società” conclude il presidente Musetti.
Ssd Colonna (calcio, Under 17 prov.), primo squillo. Pannacci: “Ora inizia il nostro campionato” Colonna (Rm) – L’Under 17 provinciale del Colonna ha battuto un colpo. Nella prima giornata di ritorno, la formazione di mister Davide Pannacci ha ottenuto il suo primo successo stagionale piegando con un rotondo 3-0 l’Accademia Real Tuscolano in campo esterno grazie al tris personale di uno scatenato Scacco: “Già dopo metà del primo tempo eravamo in vantaggio per 2-0 – commenta Pannacci – Poi nella ripresa abbiamo arrotondato i conti. A livello di prestazione non siamo stati brillantissimi anche per via di un campo in terra su cui non era facile giocare, ma abbiamo “vendicato” la sconfitta dell’andata e agganciato in classifica l’avversario di turno. Inoltre questi tre punti possono regalare ulteriore autostima al gruppo”. L’allenatore dell’Under 17 del Colonna, già fiducioso qualche tempo fa, si dice convinto delle potenzialità di crescita del suo gruppo: “A parte le prime tre o quattro gare di campionato, la squadra ha avuto una notevole “escalation” di prestazioni e se l’è giocata praticamente con tutte le avversarie. Sapevo che la prima vittoria sarebbe arrivata presto, ora ci siamo sbloccati e iniziamo un nuovo campionato”. Che secondo Pannacci può portare l’Under 17 a scalare posizioni in classifica: “Il nostro obiettivo dev’essere quello di finire a metà della graduatoria. I ragazzi lo meritano perché si sono sempre allenati con impegno e costanza e questa prima vittoria è il frutto dei loro sacrifici. Sapevamo che sarebbe stata un’annata sofferta perché alcuni elementi del nostro gruppo sono al primo anno di calcio e altri giocano sotto età, ma la loro determinazione è notevole e ha prodotto una chiara crescita collettiva. I
ragazzi non si sono mai abbattuti e ora iniziano a togliersi delle soddisfazioni”. Nel prossimo turno il Colonna ospiterà il Football Club Frascati per un derby che è molto atteso: “All’andata subimmo una pesante sconfitta che ci fece molto male – ricorda Pannacci – La sfida di ritorno sarà sicuramente diversa e sono certo che creeremo molte più difficoltà ai nostri avversari. Ci prepareremo al meglio per cercare di dare continuità al bel risultato dell’ultimo turno”.
Frascati Scherma: la Volpi terza nella prova di Coppa del Mondo di Torino, sesta la Errigo Frascati (Rm) – Il Frascati Scherma applaude la bella prestazione in Coppa del Mondo di Alice Volpi. Nella gara “casalinga” di Torino disputata nello scorso fine settimana, la fiorettista ha conquistato un buon terzo posto ed è così tornata sul podio dopo il trionfo dicembrino di Saint Maur (in Francia). Una prestazione complessivamente molto positiva per
l’atleta toscana che si è “spenta” solo nella semifinale contro l’americana Kiefer: in vantaggio per 8-2, la Volpi si è fatta rimontare fino al 14-15 conclusivo e si è così dovuta accontentare di un bronzo che è comunque positivo. In precedenza il cammino della forte fiorettista l’aveva vista eliminare nei quarti di finale la russa Anastasiia Ivanova (col punteggio di 15-7), agli ottavi la compagna di società Camilla Mancini (arresasi “solo” per 15-13) e nei primi due turni la statunitense Iman Blow per 15-13 e poi la canadese Alanna Goldie per 15-7. Nell’ambito della stessa prova, va sottolineato anche il buon sesto posto di Arianna Errigo, fermata nei quarti di finale (per 15-13) dalla francese Thibus che ha poi vinto la prova. In precedenza la fiorettista lombarda aveva estromesso la giapponese Azuma (15-12), la statunitense Rhodes (15-13) e la russa Zagidullina con un netto 15-7. Nessun risultato di rilievo nella prova maschile dove, comunque, va sottolineata la bella gara del giovane Guillaume Bianchi, prodotto purissimo del sempre florido vivaio tuscolano. Il suo 12esimo posto conclusivo è un risultato di valore, considerato che l’atleta del Frascati Scherma ha pure provato a giocarsi l’ingresso ai quarti contro il fortissimo americano Massialas perdendo per 15-9. Nessuno “squillo” nemmeno dalla prova di Coppa del Mondo Under 20 di sciabola che si è tenuta a Plovdiv (in Bulgaria) dove hanno gareggiato Lorenzo Ottaviani, Alberto Fornasir e Vally Giovannelli. Rientrando nei confini nazionali, nessun qualificato dalla prova di qualificazione zonale di spada che si è tenuta ad Ariccia, mentre nel trofeo promozionale disputato sempre nella cittadina castellana è arrivato un buon terzo posto nel fioretto per il classe 2004 Flavio Iacuitti.
Serie C Silver – Uisp XVIII
Roma – Pallacanestro Veroli 2016 Veroli non sbaglia contro la Uisp XVIII Roma! Era un’occasione da non perdere per i ragazzi di Coach De Rosa che in un colpo solo allungano su una diretta concorrente e conquistano la terza vittoria consecutiva. La gara è stata tutt’altro che semplice e decisa solo nell’ultimo periodo quando Veroli ha saputo mettere in campo una maggiore esperienza, nei momenti cruciali del match. Solito approccio positivo per Fiorini e compagni che provano subito ad indirizzare la gara sui propri ritmi, ma sono comunque bravi i padroni di casa a restare a contatto e chiedere all’intervallo sul +1. È però un’altra Veroli quella vista nelle ultime uscite, che non interrompe il proprio gioco in fase offensiva e mostra una buona organizzazione difensiva che proprio nella gara contro UISP XVIII Roma è stata determinante nella vittoria finale. Certo che finalmente Coach De Rosa ed il suo assistente Magnone da qualche settimana possono finalmente lavorare con un Roster completo in tutti i suoi reparti e con le rotazioni allungate a 9 effettivi. Una situazione impensabile prima della sosta natalizia. La Società Verolana, infatti, oltre all’innesto di Santos Brum, può ora contate sul recupero dall’infortunio di Renzi e Galuppi, pedine fondamentale per dare fiato ai Senior Giallo-Rossi. Neanche il tempo di festeggiare però, che i giocatori ciociari saranno di nuovo in campo giovedì 13 nel recupero infrasettimanale della gara contro il Basket Cassino. Appuntamento per tifosi ed appassionati alle ore 19:45 presso la Tensostruttura PalaCoccia. Uisp XVII Roma 68 – Pallacanestro Veroli 2016 76 Pall. Veroli: Fiorini G. 13, Fiorini M. 11, Vinci 5, Mauti 13,
Iannarilli 2, Galuppi 5, Santos 21, Renzi 6, De Francesco, Fontana n.e, Coach De Rosa, Assistente Magnone, Preparatore Pagliarella Dirigenti Cerro, Baldassarra, Igliozzi.
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