Uso esclusivo e non esclusivo: I parchi urbani come beni comuni? Possibili scenari socio-spaziali per il Parco Colonnetti a Mirafiori sud, Torino ...
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
Uso esclusivo e non esclusivo: I parchi urbani come beni comuni? Possibili scenari socio-spaziali per il Parco Colonnetti a Mirafiori sud, Torino 1 Paola Pensato
Tesi magistrale | Politecnico di Torino Laurea Magistrale in Architettura per il progetto sostenibile A.A. 2019 - 2020 Uso esclusivo e non esclusivo: I parchi urbani come beni comuni? Possibili scenari sociospaziali per il Parco Colonnetti a Mirafiori sud, Torino RELATORE CANDIDATO Prof.ssa Daniela Ciaffi Paola Pensato s 263087 CORRELATORE Prof. Gustavo Ambrosini
RINGRAZIAMENTI Il lavoro di questa tesi è stata la conclu- perimetro di analisi e ad indirizzare le sione di un percorso ben più lungo, fat- risposte progettuali. Ringrazio tutti gli to di difficoltà ma anche di grandi sod- intervistati che con le loro informazioni disfazioni. Riconosco di essere arrivata mi hanno aiutato a definire il mio lavo- ad un traguardo, con la consapevolez- ro. za di avercela fatta da sola, tra gior- nate di studio e di lavoro, con la paura di non farcela ma la lungimiranza e la volontà di superare gli ostacoli. Tutto ciò però non sarebbe stato possibile se non avessi avuto delle persone al mio fianco, per questo ringrazio innanzitut- to la mia famiglia, ma soprattutto i miei genitori, i quali con la loro pazienza ed il loro supporto, mi hanno incoraggiato e sostenuto in ogni mio passo, pronti a sollevarmi ad ogni caduta, senza di loro tutto questo non sarebbe stato possibi- le. Devo un grande grazie anche a mia sorella Alessia, mio fratello Raffaele e mio cognato Stefano. Ringrazio i miei amici ma soprattutto le compagne uni- versitarie Carolina e Lucia, che durante questo percorso sono state fondamen- tali per il sostegno ricevuto. Ringrazio la nuova famiglia che ho acquisito e per ultimo, ma non meno importante, ringrazio il mio ragazzo Andrea, che in questi anni è stato al mio fianco ed ha saputo incoraggiarmi anche laddove pensavo di non farcela. Ringrazio i miei tutor, che con i loro consigli mi hanno aiutato a definire il
INDICE ABSTRACT 3 INTRODUZIONE 5 CAPITOLO 01_L'amministrazione condivisa di un bene comune 9 01.1_Governare un bene comune e le politiche urbanistiche di Torino 10 CAPITOLO 02_Elementi di lettura urbana 21 02.1_Lineamenti storico urbanistici del Parco Colonnetti 22 02.2_Inquadramento territoriale 32 02.3_La riqualificazione del Parco Colonnetti e dell'adiacente Parco Panetti 64 CAPITOLO 03_Il parco come bene comune 81 03.1_Il Parco Colonnetti come spazio esclusivo o non esclusivo? 82 CAPITOLO 04_La proposta progettuale 97 04.1_Gli scenari socio-spaziali attraverso l'immagine di Kevin Lynch 98 04.2_Post occupancy evaluation 128 04.3_La risposta al progetto ed al processo sociale tramite il Focus Group 140 CONCLUSIONE 151
CAPITOLO 05_APPENDICE 155 05.1_Interviste ai responsabili degli enti attivi sul territorio 157 05.2_Focus Group ai professionisti e volontari del territorio 178 05.3_Bibliografia e sitografia 188 1
ABSTRACT (it) ABSTRACT (en) Dalla fine degli anni '60 la tematica Since the end of the 1960, the issue della distruzione delle risorse natura- of the destruction of natural resources li ha acquisito una maggiore rilevanza has acquired greater relevance, beco- divenendo centrale nella discussione ming central to political and academic politica ed accademica. discussion. Sorge spontanea una domanda: chi A question spontaneously arises: who garantirà il rispetto di un bene comu- will ensure respect for a common? ne? When it comes to managing common Quando si parla di gestione delle ri- resources, it must always be borne in sorse collettive bisogna sempre tenere mind that without adequate coopera- presente che senza un'adeguata coo- tion between the appropriators, we perazione tra gli appropriatori si rischia risk destroying resources, generating a di distruggere le risorse, generando real "tragedy". una vera e propria "tragedia". So was born the idea of understanding Nasce così, l'idea di capire come una how a collective resource, such as the risorsa collettiva, quale il Parco Colon- Colonnetti Park, as an urban park, de- netti, in qualità di parco urbano, di- pends on territorial governance, whi- penda dalla governance del territorio, ch may have had a positive impact on la quale può avere delle ricadute posi- changing one's attitude and conside- tive nel cambiare la propria attitudine ring the choice of free access. e considerare le condizioni di libero ac- Through the socio-spatial scenarios, cesso di uno spazio. there is the intent to move new social Attraverso degli scenari socio-spaziali, relationships that aim to improve the vi è l'intento di muovere nuove relazio- area and therefore to a better use of ni sociali che mirino al miglioramento the place. dell'area e quindi ad una maggiore fru- izione del luogo. 2 3
INTRODUZIONE Mirafiori Sud è un quartiere territorial- con le sue grandi potenzialità, risultava mente con una grande estensione, ca- poco frequentato. ratterizzato da continue trasformazioni, Proprio dall'osservazione del luogo è che hanno coinvolto sia l'accrescimen- iniziato il lavoro svolto in questa tesi. to della popolazione che il mutare par- Uno degli aspetti che verranno mag- te degli edifici. Certamente l'aumento giormente analizzati riguarda l'esclusi- demografico degli abitanti di Mirafiori è vità e non degli spazi, in tal caso di un stato dovuto in gran parte dalla migra- parco urbano. zione a Torino per lo stabilimento del- Può considerarsi esso, in quanto parco la FIAT, rendendo il comune di Torino urbano, un bene comune? come la "città dell’automobile". È stato complesso cercare delle rispo- Dalla fine degli anni '90, con i pro- ste, piuttosto si è voluta porre l'atten- grammi del Settore Periferie della Cit- zione su una tematica alquanto difficile tà, Mirafiori Sud è stata protagonista di e ad oggi ancora poco conosciuta. un cambio di visione paradigmatico: da Si può pensare che l'esclusività e l'ec- area periferica e problematica, ricca di cessivo sfruttamento di un bene siano tensioni sociali, a risorsa urbana. Alcu- inerenti al bene stesso. Diventa neces- ni tra i più importanti degli interventi sario capire se il bene in sé possa esse- che si sono verificati in soli dieci anni re escludibile o se sono le persone ad (dal 1999 al 2009), sono il Programma essere escluse. di Recupero Urbano di Via Artom e la La questione sorge dal fatto che un'a- riqualificazione del Parco Colonnetti. rea verde di circa 350.000 m2, sia cir- condata da diverse proprietà, di diffe- In seguito alla fase di riqualificazione rente natura (dal privato, al pubblico del Parco, avvenuta nel periodo post fino al terzo settore). olimpico torinese del 2006, si è cercato Si percepisce una grande difficoltà di di dare una nuova veste ad una area fruizione di questo luogo, perché per- verde che presentava forti problemati- correndo i numerosi sentieri spesso ci che legate ad inappropriati utilizzi dello si trova di fronte ad un ostacolo, che spazio. però non può essere superato. La bar- Nonostante gli interventi di recupe- riera occlude la visuale e pone l'indi- ro urbano, fin da bambina osservavo viduo in una condizione di incomple- il parco come un luogo che, seppure tezza, in una sensazione di limitatezza 4 5
della fruizione. Se si provasse, inve- vo disegno urbano, che mira a muove- ce, ad invertire la conoscenza dei luo- re soprattutto nuove relazioni sociali, ghi sul fondamento della percezione promuovendo la concezione di risor- dell'uomo, potremmo avere un disegno sa collettiva, che fa parte della nostra del territorio differente. quotidianità. In questo senso, forse Dunque, forse, le condizioni di incom- non ci si dovrebbe concentrare sul- pletezza e disomogeneità del bene in la questione di chi sia un determinato oggetto, ovvero il Parco, si potrebbero spazio, ma piuttosto si dovrebbe ini- adattare alle conoscenze degli utiliz- ziare a rispettare il valore dello spazio zatori (esse derivano esclusivamente stesso e contribuire a mantenere una dopo la fruizione); queste possono es- risorsa comune in condizioni tali da cu- sere acquisite nel tempo e/o con l'uso rarla e farla nostra. della risorsa stessa. È il caso dell'area boschiva, una parte Si vuole fare, quindi, in questo caso del parco tenuta in stato di degrado ed studio torinese, l'esercizio di dire che abbandono e in quanto tale poco e mal la proprietà viene dopo la fruizione; frequentata. A volte la cura di un luo- questo scenario in fondo si presenta in go aiuta a migliorare la frequentazio- modo da poter mettere al primo posto ne di uno spazio e viceversa. Bisogna non la proprietà per ideologia, ma la che se ne prendano cura sia gli abitanti fruizione, semplicemente perché dalla che l'amministrazione. Sulla base di ciò divisione della proprietà ne esce fuori all'interno di questo lavoro si analizzerà un luogo fatto di barriere. come un bene comune possa essere sottoposto alle politiche urbanistiche È stato fatto un lavoro di analisi dell'a- territoriali, tramite l'amministrazione rea sulle chiusure, fisiche e percettive, condivisa. lavorando anche sull'aspetto del libero Sarà necessario, inoltre, per poter svi- accesso, cercando di capire come tale luppare il progetto di questa micro area risorsa (vista anche la sua grandez- urbana, valutare lo spazio per dare una za), si renda flessibile sulla questione risposta alle numerose domande che ci dell'accessibilità in condizioni di diritti si pone. Il progetto sarà una pura pro- e doveri. posta urbana che risponderà ai bisogni Questo tipo di analisi è stata un punto dei cittadini. di partenza per poter proporre un nuo- Edificato Area Verde Parco Colonnetti 6 7
01_L'AMMINISTRAZIONE CONDIVISA DI UN BENE COMUNE 01.1_Governare un bene comune e "Immaginate un pascolo aperto a tut- può, in effetti, essere evitata privatiz- Secondo il suo punto di vista, la so- le politiche urbanistiche di Torino ti. C’è da presumere che ciascun pa- zando il bene stesso, ma da ciò, però, si luzione non andrebbe cercata in for- store cercherà di far stare quanto più può cadere nell'eccesso opposto, ovve- me di gestione nuove, ma in dinami- Uno dei primi a porre la questione di bestiame possibile su questo bene co- ro bloccare l'accesso ad un bene. Poi- che di autogoverno che in alcuni casi quella che egli stesso ha definito la mune. Una simile sistemazione può ché tutte le risorse sono scarse nel bre- sono profondamente radicate nei di- "tragedia dei beni comuni", nel 1960, funzionare in modo ragionevolmente ve termine, le risorse ad accesso libero versi contesti. Nel suo "Governing the è stato Garret Hardin 1 (1913-2003). soddisfacente per secoli, perché guer- tendono ad essere sovra sfruttate. La commons" critica il modello di Hardin Metaforicamente, egli descrive un mo- re tra tribù, cacciatori di frodo e malat- strada più corretta secondo Hardin, sta che definisce come ciò che egli chiama dello che, si riferisce alla pressione di tie mantengono il numero sia di uomini nella regolarizzazione dei commons. "commons" non siano risorse comuni, una crescita incontrollata della popo- che di animali ben al di sotto della ca- Da questa teoria emerge l'incapacità bensì, risorse in libero accesso. Poiché i lazione sulle risorse terrestri, la qua- pacità di carico del terreno. Alla fine, da parte della comunità di darsi delle beni comuni sono spazi e risorse natu- le può tramutarsi in una tragedia della tuttavia, arriva il giorno della resa dei regole per fronteggiare tale problema- rali collettive, questa non è una sottile libertà su ciò che è una proprietà co- conti, il giorno cioè in cui l’obiettivo tica, in quanto sono delle regole ester- differenza, in quanto esse sono appro- mune. Gli utilizzatori della risorsa co- della stabilità sociale, a lungo ricerca- ne che garantiscono una corretta am- priate e gestite da un gruppo definito, mune tendono ad essere intrappolati in to, diventa realtà. A questo punto, la ministrazione delle risorse. Dunque, si secondo modalità e norme, mentre il un dilemma tra interesse individuale e logica intrinseca ai beni comuni sfocia crea un sistema di governance applica- libero accesso rappresenta l'eccezione. utilità collettiva, da cui è possibile usci- spietatamente in tragedia." 2 to a un bene comune e non vi è alcuna Dunque la tragedia di Hardin, sarebbe re solo con l'intervento di un'autorità soluzione alternativa alla cooperazione una tragedia del libero accesso: la pro- esterna, di solito lo Stato. Tuttavia, si per raggiungere qualsiasi risultato. L'u- prietà comune rappresenta una delle crea una tensione per la quale se un Hardin ha argomentato la tesi secon- nica soluzione sta nell'utilizzare stru- possibili risposte. bene non appartiene a nessuno, ma è do cui la libera iniziativa nella gestio- menti coercitivi in modo da costringere La domanda principale è, invece, cosa accessibile liberamente, vi è una natu- ne di un bene comune avrebbe portato gli attori a comportamenti in grado di possono fare i cittadini per (auto)gesti- rale tendenza a sovra sfruttarlo. alla rovina di tutti. La rovina è dovuta innalzare il beneficio collettivo. re le risorse naturali e artificiali 4 ? dal fatto che quando le risorse costano Che cosa manca in questa storia di 3 Economista statunitense che il 12 ottobre 2009 è stata poco, o sono di libero accesso, si tende possibili soluzioni? insignita del Premio Nobel per l'economia, insieme a Oli- a distruggerle. La società civile o la comunità, cui una ver Williamson, per l'analisi della governance e, in parti- colare, delle risorse comuni. Offre una testimonianza del Quale soluzione propone Hardin, quin- realtà che non può definirsi, né Stato, fallimento della lotta dell'individuo contro l'individuo, per 1 Ecologo statunitense, ha prodotto una riflessione sui di, per evitare questo esito? né mercato. la formazione di se stessi e del raggiungimento del benes- beni comuni. Nel 1968, ha scritto un famoso saggio intito- sere personale. Dunque, questo, non ha portato benessere lato "The tragedy of the commons" sulla rivista "Science", Una fra le possibili soluzioni è quella di Negli ultimi decenni la scienza sociale diffuso ma sopraffazione. che costituisce ancora oggi un importante riferimento: es- limitare l'accesso al bene, ma questo ed economica, ha proposto alternative Informazione tratta da ELINOR OSTROM, Governing the sendo la capacità di carico del pianeta la preoccupazione commons, Ed. Marsilio, Venezia, 2006 prioritaria di questo studioso, la sua attenzione non è an- deve essere sottoposto ad un regime di per ovviare al problema della rovina data tanto ai beni pubblici o a quelli privati, quanto all’uso proprietà pubblica o privata. dei commons. Elinor Ostrom 3 (1933- 4 Categoria che lei stessa declinò nella cornice dei beni esclusivo o non esclusivo dei beni, tanto pubblici quanto comuni, riferendosi a infrastrutture, servizi, patrimonio ar- privati, come beni comuni. La tragedia dei cosiddetti commons 2012), ha dato una lettura alternativa. chitettonico etc. Informazione reperibile da DANIELA CIAFFI, FILIPPO MA- Informazione reperibile da DANIELA CIAFFI, FILIPPO MA- RIA GIORDANO, Storia, percorsi e politiche della sussidia- RIA GIORDANO, Storia, percorsi e politiche della sussidia- rietà. Le nuove prospettive in Italia e in Europa, ED. il 2 GARRET HARDIN, The Tragedy of the Commons, Arti- rietà. Le nuove prospettive in Italia e in Europa, ED. il 10 Mulino, Bologna, 2020, p.315. colo, 1968, p.4. Mulino, Bologna, 2020 11
Secondo la Ostrom i fruitori sono in problematiche delle azioni collettive, un libero accesso per tutti, in cui non ce e pro-visioning). grado di definire le regole e sanzioni cominciando ad analizzare, già dai pri- si possiede nulla ma è tutto reso gra- I beni comuni (come alcuni di quelli ci- per le infrazioni commesse sulle risor- mi anni '60, le istituzioni preposte alla tuitamente. tati: l'acqua, i pascoli ed altre risorse), se. Questa è una valida alternativa alle gestione di una serie di falde acquifere I beni comuni tendono ad esaurirsi hanno le loro origini in forme molto an- soluzioni inizialmente prospettate tra nella California settentrionale e meri- quando vengono condivisi. Si può pen- tiche di diritti. Erano i cosiddetti "dirit- Stato o mercato. Tuttavia si andrebbe dionale. I casi presentati nel libro (ol- sare che l'esclusività e la depaupera- ti comunitari" a garantire agli abitan- a costituire un'espropriazione dei com- tre all'esempio della California) hanno bilità di un bene siano inerenti al bene ti l'utilizzo di risorse comuni. Già nel mons, considerando modelli di gestio- fornito chiare informazioni sui processi stesso, ma ciò è sbagliato. Il bene in 1762, Rosseau, ha elaborato il concet- ne dal basso, basate su forme di em- impliciti dell'autorganizzazione, rispon- sé non può essere escludibile, sono to di interesse generale, che nel corso powerment 5 delle comunità. dendo alle questioni legate all'ammi- le persone ad essere escluse o meno. della seconda metà del XVIII secolo si Prospetta, inoltre, anche come possa nistrazione delle risorse collettive di È stata fatta una scelta sociale. Allo è sostituito a quello di bene comune. esistere una gestione civica del bene lunga durata, alla trasformazione della stesso modo, la depauperabilità di un Nonostante il concetto di bene comune tramite istituzioni di autogoverno, struttura istituzionale e all'assenza di bene comune ha poco a che fare con il sia tornato nel dibattito pubblico, ci si dove si afferma la capacità degli indi- una risposta legata alla problematica bene stesso, e tutto ha a che fare con sofferma più sulla definizione di bene vidui stessi di estraniarsi e districarsi delle risorse collettive permanenti. Di- il modo in cui scegliamo di usare le pubblico e privato. Similmente, sono dai vari dilemmi delle circostanze, ma venta, perciò, necessario distinguere risorse comuni. molto ben definiti gli interessi pubblici anche delle problematiche interne al quello che è il sistema di produzione e privati, mentre l’interesse generale è gruppo. Per Elinor Ostrom, però, vie- delle risorse e il flusso di unità di risor- un concetto che compare solo in alcune ne a mancare una specificazione del- se prodotte dal sistema stesso. Ostrom "Chiamando la terra, l'acqua o la fo- costituzioni nazionali, tra cui quelle la teoria delle azioni collettive, cioè rinomina il processo di prelievo dalle resta come "bene", effettivamente gli italiana, spagnola, portoghese e ame- tutte quelle azioni mediante le quali risorse come "appropriazione", quindi economisti stanno esprimendo un giu- ricana. un gruppo si autorganizza per gode- gli individui sono appropriatori dei beni dizio sociale: stanno presumendo che re della stessa risorsa. Tuttavia il suo stessi. qualsiasi cosa sia una risorsa sosteni- lavoro parte proprio dallo studio delle bile adatta alla valutazione di mercato "L’Italia è un contesto legislativo d’a- Secondo David Bollier 6 i beni comu- e del commercio - una presunzione che vanguardia rispetto all’uso della cate- 5 È lo sviluppo di capacità dei partecipanti, che entrano ni sono dei sistemi sociali durevoli che una cultura diversa potrebbe voler ri- goria dei beni comuni: nel 2011 ab- nel processo partecipato diversi da come ne escono, ad esempio sapendo rappresentare il punto di vista proprio sono utili per produrre delle cose e fiutare." 7 biamo votato a maggioranza (seppur e del gruppo di appartenenza, oppure avendo imparato a svolgere attività che siano condivisibili, inutilmente) a favore dell’acqua come parlare una lingua, o, ancora, avendo trovato un’occupa- zione. L'empowerment insieme alle tre azioni quali comu- a differenza di ciò che sosteneva Har- bene comune e non come servizio pub- nicazione, consultazione ed animazione sociale, definisco- din, che a parere di Bollier stava defi- Il mantenimento dei beni comuni, per blico. D’altra parte la seconda metà no un processo partecipato. Le azioni di comunicazione, investono sulla fase di ricezione del messaggio e di fee- nendo una risorsa comune non gestita, Bollier, dipende dai processi sociali, degli anni Duemila era stata contras- dback; quelle di consultazione hanno lo scopo di raccoglie- dalla condivisione delle conoscenze e segnata dai lavori della Commissione re opinioni diffuse rispetto ad un determinato tema; men- tre l'animazione sociale ha il compito di saper coniugare 6 Scrittore e stratega politico americano, co-fondatore del dalle risorse fisiche (sociale, governan- Rodotà, che aveva introdotto la cate- momenti di gioco e festa a sessioni di lavoro. Commons Strategies Group, Senior Fellow presso il Nor- Informazione reperibile da DANIELA CIAFFI, SILVIA CRI- man Lear Center della USC Annenberg School for Com- 7 DAVID BOLLIER, SILKE HELFRICH, Free, Fair, and Ali- VELLO, ALFREDO MELA, Le città contemporanee. Prospet- munication, scrive relazioni sulla tecnologia per l' Aspen ve: The Insurgent Power of the Commons, Canada, 2019, 12 tive sociologiche, ED. Carocci, Roma, 2020 Institute. p.17. 13
goria dei beni comuni come oggetto ordinamento fra Stato e Regioni nelle scusso per molti anni, perché mette- piattaforma virtuale, Labsus 13, un la- paradigmatico dell’interesse generale, materie di cui alle lettere b) e h) del va a rischio il ruolo dello Stato, con un boratorio sulla sussidiarietà sotto for- differenziandoli dai beni pubblici per secondo comma dell'articolo 117, e eventuale arretramento in campo deci- ma di una rivista online. La finalità è via della loro titolarità diffusa, potendo disciplina inoltre forme di intesa e co- sionale e di potere, per dare spazio ad quella di dare voce e una chiara visibili- infatti appartenere a soggetti tanto ordinamento nella materia della tutela una cittadinanza attiva. tà a forme di amministrazione condivi- pubblici quanto privati (zone monta- dei beni culturali. Stato, Regioni, Cit- Nel 2004, Gregorio Arena 12, fonda una sa dei beni comuni. Diventa chiaro che ne di alta quota, tratti protetti di costa tà metropolitane, Province e Comu- il principio di sussidiarietà, così come marina, zone paesaggistiche tutelate, ni favoriscono l'autonoma iniziativa 12 Nel 1997 ha teorizzato in maniera innegabilmente uto- era stato formulato, è un principio re- pica uno scenario positivo per definire l'interesse generale, beni culturali, archeologici e ambienta- dei cittadini, singoli e associati, per lo basato su tre punti: lazionale. La sua corretta applicazione li, oltre a laghi, fiumi, torrenti)." 8 svolgimento di attività di interesse ge- • la collaborazione tra amministrazione e cittadini; dipende, infatti, dalle relazioni tra gli • il miglioramento dei modelli esistenti, basati su una nerale, sulla base del principio di sus- separazione più o meno netta tra amministrazione e attori del cambiamento nel prender- sidiarietà." 9 cittadini, verso una maggiore armonia tra l’ammini- si cura dei beni comuni: cittadini atti- strazione e alcune caratteristiche positive della so- Nel 2001, nella Costituzione italiana, è cietà italiana; vi, singoli e associati; soggetti privati; stato introdotto l'articolo 118, ultimo In questo articolo viene introdotto il • il passaggio dei cittadini da un ruolo passivo di am- amministratori pubblici con responsa- ministrati a un’attitudine attiva, integrando le risorse comma, che così recita: principio di sussidiarietà 10 attraverso il che portano loro e le rispettive capacità con quelle bilità politiche e tecniche. patto di collaborazione 11. di cui l’amministrazione è dotata, e assumendosi una parte di responsabilità nella risoluzione dei problemi Questo nuovo principio è stato di- di interesse generale. "Le funzioni amministrative sono at- Informazione reperibile da DANIELA CIAFFI, FILIPPO MA- "In questa prospettiva, il principio co- 9 Informazione tratta da senato.it RIA GIORDANO, Storia, percorsi e politiche della sussidia- tribuite ai Comuni salvo che, per assi- rietà. Le nuove prospettive in Italia e in Europa, ED. il stituzionale della sussidiarietà orizzon- curarne l'esercizio unitario, siano con- 10 Si pone come la piattaforma costituzionale sulla quale Mulino, Bologna, 2020, p.320. tale 14 rappresentava un «ombrello» costruire una società di cittadini autonomi, responsabili e ferite a Province, Città metropolitane, solidali, che si alleano con la pubblica amministrazione per Ne “Introduzione all’amministrazione condivisa”, Gregorio unico sotto il quale molta esperienza Regioni e Stato, sulla base dei princi- curare insieme i beni comuni. Arena cercava di mettere in risalto il fatto che le ammini- d’avanguardia iniziava a trovare una Informazione reperibile da Labsus, Rapporto 2019 sull'am- strazioni pubbliche non riescono ad affrontare da sole tutte pi di sussidiarietà, differenziazione ed ministrazione condivisa dei beni comuni. le problematiche della società in cui viviamo oggi. Questo nuova legittimità in senso stretto e il adeguatezza. non derivava dal fatto che la struttura non fosse abbastan- diritto di esistere in senso lato." 15 11 Definito dall'art. 5, è lo strumento con cui il consiglio za organizzata o che non ci fossero le capacità, ma perché comunale e i cittadini attivi si accordano su tutto ciò che è non è possibile immaginare che si possa amministrare la I Comuni, le Province e le Città metro- necessario per attuare nostra società odierna lasciando il compito di tutelare l'in- l’assistenza, la rigenerazione e la gestione dei beni comuni. teresse pubblico unicamente alle amministrazioni. Si va politane sono titolari di funzioni ammi- I patti possono essere proposti dagli amministratori pub- per questo verso un'amministrazione condivisa, non par- È fondamentale, per fa si che questo nistrative proprie e di quelle conferite blici e dai cittadini, dalle associazioni di cittadini informali tecipata. principio si attui, un lavoro di alfabe- e formali. I patti possono essere semplici o complessi. La con legge statale o regionale, secondo prima categoria comprende i patti riferiti al mantenimen- 13 Labsus è l’acronimo del Laboratorio per la sussidia- tizzazione e, soprattutto, è necessario le rispettive competenze. to dello spazio verde locale, all’animazione del territorio rietà, un’associazione culturale fondata nel 2005 da alcu- attraverso piccoli eventi e così via. La seconda categoria ni soggetti appartenenti al mondo del volontariato e della 14 Giuseppe Cotturri è stato uno dei padri del principio di comprende i patti che hanno come oggetto la rigenerazio- società civile, con lo scopo di promuovere l’attuazione del sussidiarietà orizzontale, il quale ha definito il monopolio La legge statale disciplina forme di co- ne di beni comuni come il riuso di luoghi ed edifici, o forme principio di sussidiarietà, sancito dalla Costituzione italia- dello Stato, e definendo il «potere sussidiario» aperto ai innovative di cogestione, che non sono governabili percor- na nell’art. 118, ultimo comma. cittadini attivi come la fine di tale monopolio. rendo procedure amministrative tradizionali. Dal 2012 al 2014, nel ruolo di consulente gratuito del Co- 8 DANIELA CIAFFI, FILIPPO MARIA GIORDANO, Storia, Informazione tratta da DANIELA CIAFFI, FILIPPO MARIA mune di Bologna, ha elaborato il primo "regolamento loca- 15 DANIELA CIAFFI, FILIPPO MARIA GIORDANO, Storia, percorsi e politiche della sussidiarietà. Le nuove prospet- GIORDANO, Storia, percorsi e politiche della sussidiarietà. le per l’amministrazione condivisa dei beni comuni". percorsi e politiche della sussidiarietà. Le nuove prospet- tive in Italia e in Europa, ED. il Mulino, Bologna, 2020, Le nuove prospettive in Italia e in Europa, ED. il Mulino, Informazione reperibile da Labsus, Rapporto 2019 sull'am- tive in Italia e in Europa, ED. il Mulino, Bologna, 2020, 14 p.318. Bologna, 2020 ministrazione condivisa dei beni comuni. p.320. 15
legittimare l'autonoma iniziativa delle mazione per occuparsi della proprietà • piazze e strade (9%); ne, che sarebbero curati "dall'ufficio persone come risposta alle varie pro- comune in modo condiviso, poiché tali • scuole (7%); beni comuni" 19. Nonostante ciò, nello blematiche (in tale modalità non sarà azioni sono una concreta manifestazio- • opere murarie (7%); stesso anno, il comune ha dato il via al più la pubblica amministrazione auto- ne della partecipazione alla vita della • edifici (6%); progetto "CO-CITY" 20, con cui ha vinto rizzata come sola a risolvere le tema- comunità e uno strumento per il pieno • spazi culturali (6%); il bando della comunità europea U.I.A. tiche, ma potrà anche essere compito sviluppo della persona umana; come • altro (21%). (Urban Innovative Actions) 21. delle associazioni, formalmente rico- tali sono aperti a tutti." 17 Questo progetto, avviato nel marzo nosciute, prendersi cura dei cittadini). del 2017, ha lo scopo di promuovere Inoltre viene rivisto il rapporto ammi- "L’art. 5 definisce il dispositivo princi- Tra i comuni che hanno fatto proprio la gestione condivisa dei beni comuni. nistrati - amministratori, poiché in una pale: il patto di collaborazione, ovvero il patto di collaborazione, vi è Torino, Tuttavia viene prevista la riqualifica- visione di interesse generale, cioè in lo strumento con cui il consiglio comu- che da gennaio 2016, ha adottato delle zione dei beni immobili e spazi pubblici un processo di co-amministrazione dei nale e i cittadini attivi si accordano su strategie di collaborazione tra cittadini in condizioni di degrado o parzialmen- beni comuni (patto di collaborazione), tutto ciò che è necessario per attuare ed amministratori al fine della rigene- te utilizzati, tramite la stipulazione del devono avere un rapporto alla pari. l’assistenza, la rigenerazione e la ge- razione dei beni comuni. patto fra amministrazione e cittadinan- stione dei beni comuni." 18 In primo luogo, la città di Torino, ha za attiva, per il contrasto alla povertà e Più di 200 comuni italiani, quindi, han- iniziato a raccogliere delle proposte per per il degrado nelle zone più fragili del- no utilizzato il regolamento per l'am- la stipulazione dei patti di collaborazio- la città. Il progetto ha attivato co-pro- ministrazione condivisa, fornito dal Il regolamento stabilisce come il pat- duzione di servizi e nuovo welfare ur- portale Labsus, adottandolo al proprio to di collaborazione sia uno strumen- 19 Coordina tutte le attività che l’ente svolge intorno ai bano (in questo modo si è avvalorato contesto urbano. Ad alcuni articoli pre- to che può essere utilizzato dai citta- patti di collaborazione e rappresenta l’anello di congiunzio- il lavoro del terzo settore, quindi delle ne tra istituzione e cittadini. Non solo uno sportello dove senti nel regolamento, però, non sono dini ma in primis dagli amministratori presentare le proposte di collaborazione, che verranno poi associazioni e di cittadinanza già atti- state apportate modifiche. pubblici, piuttosto che da associazioni valutate e prese in carico dai settori di competenza, ma il va), percorsi di co-progettazione per primo momento di quella “condivisione di responsabilità” (formali o informali). Inoltre, il disposi- di cui il patto di collaborazione è l’espressione formale. È la rigenerazione condivisa di spazi ed tivo può essere semplice, se riferito al qui che si costruisce la fiducia che è alla base del rapporto idee di impresa di comunità, . sussidiario. "L’art. 1 si concentra su una relazione mantenimento del bene comune (non- Informazione tratta da Labsus, Rapporto 2019 sull'ammi- paritaria e non autoritativa tra i citta- ché della risorsa presa in considerazio- nistrazione condivisa dei beni comuni. dini e l’amministrazione comunale, per ne), oppure complesso, se riferito alla 20 È stato realizzato dalla Città di Torino in partenaria- "Il terzo settore passa a una posizione condividere l’amministrazione dei beni rigenerazione del bene stesso. to con Università di Torino (Dipartimento di Informatica e di primo piano da una invece tradizio- Dipartimento di Giurisprudenza), ANCI nazionale, Fon- comuni." 16 Sono state individuate sette categorie dazione Cascina Roccafranca e la Rete delle Case del Quar- nalmente marginale rispetto al settore principali di beni in oggetto dei patti: tiere. pubblico e privato." 22 Informazione tratta da comune.torino.it "L’art. 4 fornisce una definizione di • giardini pubblici, aiuole e parchi cittadini attivi, specificando che non (44%); 21 È un'iniziativa dell'Unione Europea che fornisce alle aree urbane di tutta Europa risorse per testare soluzioni è necessario ulteriore titolo di legitti- nuove e non provate per affrontare le sfide urbane. Sulla 16 - 17 - 18 DANIELA CIAFFI, FILIPPO MARIA GIORDANO, base dell'articolo 8 del FESR (Fondo Europeo di Sviluppo Storia, percorsi e politiche della sussidiarietà. Le nuove Regionale), l'iniziativa ha un bilancio totale del FESR di 22 DANIELA CIAFFI, SILVIA CRIVELLO, ALFREDO MELA, prospettive in Italia e in Europa, ED. il Mulino, Bologna, 372 milioni di EUR per il periodo 2014-2020. Le città contemporanee. Prospettive sociologiche, ED. Ca- 16 2020, p.321. Informazione reperibile da uia-initiative.eu rocci, Roma, 2020, p.172. 17
Nel gennaio 2020, la sperimentazione ni, riconoscendo nuove forme per la i cittadini e i tradizionali detentori del del Regolamento ha portato ad una re- gestione collettiva delle risorse. Posso- potere (parteniariato). Quando i rap- visione completa del documento stes- no intervenire sia gli esperti (in quali- presentanti dei cittadini rendono conto so, il quale è diventato vigente nel tà di garanti dei beni comuni), ma in delle loro azioni a una base comunita- nuovo Regolamento per il governo dei primo luogo i cittadini (evitando così ria organizzata, questo può funzionare bei comuni urbani (n. 391). la privatizzazione dei beni), per via del piuttosto efficace. patto di collaborazione. Il settimo gradino consiste nella delega dei poteri con attenzione particolare al Sherry Arnstein 23 (1930-1997), nel concetto di accountability, inteso come Chiedersi chi definisce l’interesse ge- 1969, ha scritto un articolo in cui mette responsabilità da parte delle comunità, nerale è molto diverso dal chiedersi chi a punto una "scala di partecipazione", come loro gestione diretta di quote di è responsabile delle politiche pubbli- che ha lo scopo di mettere a conoscen- denaro. che? za i cittadini delle retoriche politiche. Per Arnstein, il controllo dei cittadini, è L'Unione Europea ha definito i servizi Nella scala di partecipazione il primo quel gradino della scala partecipativa di interesse generale come quei servizi e il secondo gradino sono la manipo- che permette ai cittadini di governare che possono essere forniti dallo Stato lazione e la terapia che definiscono la dal punto di vista sociale ed economi- o dai settori privati, suddivisibili in tre non-partecipazione (la partecipazione co, perché sono responsabili delle di- categorie: economici, non economici dei cittadini viene vista come un'illu- namiche decisionali e quindi in grado di e sociali. In particolare, quest'ultimi, sione, poiché le loro richieste non ven- gestire e negoziare. sono quelli che rispondono ai bisogni gono prese in considerazione). dei cittadini vulnerabili, perché si ba- Al terzo piolo vi è l'informazione, che è sano sui principi di solidarietà e parità un fondamento della politica di parte- "Il comune denominatore di questi pen- di accesso. cipazione attiva, seguita dalla consul- satori può essere individuato nella spe- Il Consiglio Europeo ha segnalato tazione. L'intermediazione è un piolo ranza dell’evoluzione delle istituzioni il progetto Co-City come il migliore della scala, che permette ai cittadini come preoccupazione trasversale. Per esempio di progetto di impatto sul ter- di esercitare un'influenza nelle poli- Arnstein questa doveva avvenire nella ritorio, nell’ambito della campagna di tiche decisionali. Per poter arrivare a direzione della condivisione del potere, comunicazione per le ultime Elezioni dinamiche di partecipazione più reale per Hardin verso partenariati capaci di europee. La Commissione europea l'ha si deve trattare della negoziazione tra scongiurare il tragico esaurimento delle selezionato fra i dieci progetti urbani risorse naturali, per Ostrom nel nome più innovativi realizzati in Europa. 23 È l'autore dell'articolo di giornale altamente influente dell’azione collettiva e con lo scopo di Dunque, il nuovo strumento, pone l’ac- "Ladder of Citizen Participation". Attraverso il Dipartimen- governare i beni comuni." 24 to per l'edilizia abitativa, l'istruzione e il welfare (HUD) de- cento sull’autogoverno dei beni comu- gli Stati Uniti, lavorando come assistente speciale dell'as- sistente segretaria, ha sviluppato le intuizioni che hanno 24 DANIELA CIAFFI, FILIPPO MARIA GIORDANO, Storia, portato allo sviluppo del suo documento fondamentale nel percorsi e politiche della sussidiarietà. Le nuove prospet- campo del processo decisionale partecipativo. tive in Italia e in Europa, ED. il Mulino, Bologna, 2020, 18 Informazione tratta da wikipedia.org p.316. 19
CAPITOLO 02_ELEMENTI DI LETTURA URBANA 20 21
02_ELEMENTI DI LETTURA URBANA 02.1_Lineamenti storico urbanisti- do l’area di Mirafiori alla sua più florida infatti spostati nel 1972 nel cimitero L’Ippodromo di Mirafiori venne inau- ci del Parco Colonnetti produttività agricola. monumentale di Torino, dopo alcuni gurato nel 1906, ben prima della Fiat episodi di saccheggio. Mirafiori, che arrivò solo negli anni 30. Nel 1585 il duca Carlo Emanuele I donò Accanto al vecchio borgo di Mirafiori, in Era uno degli ippodromi più moderni alla giovane moglie Caterina d’Asbur- prossimità dell’attuale Strada Castello d’Italia, con una pista di 1800 m, uti- go la Villa Pellegrina, posta sulle spon- di Mirafiori, sorgeva nel 1866 il tem- lizzata anche per le corse ad ostacoli. de del fiume Sangone. Il nome della pio funerario destinato alla moglie del Non erano solo corse dei cavalli, erano villa divenne in suo onore un invito: re Vittorio Emanuele II, Rosa Vercel- incontri, erano relazioni sociali, era ve- "Miraflores" ovvero "guarda i fiori". Il lana. La costruzione, conosciuta come dere e farsi vedere. nome e l’invito finirono per designa- il Mausoleo della Bella Rosin, fu voluta Situato in un contesto ancora agricolo, re anche il Borgo e la Chiesa. Nacque, dai figli come tomba di famiglia. Rosa tra quelle che oggi sono Corso Unione così, nel 1866, con il nome Mirafiori, Vercellana, contessa di Mirafiori e Fon- Sovietica, Via Onorato Vigliani, Corso una parrocchia autonoma. tanafredda, fu prima amante e poi mo- Traiano e Corso Benedetto Croce, nel Foto tratta da icis.it, il Mausoleo della “Bela Rosin” prima glie del primo re d’Italia. del restauro integrale e consolidamento 1910 ospitò un avvenimento importan- Verso la prima metà dell’800, nella Il Mausoleo fu costruito tra il 1886 ed il te non solo per la città ma per l’intera zona dell’attuale Parco Colonnetti, era- 1888. Progettato dall’architetto Angelo Nazione: il primo volo aereo in territo- no presenti due edifici rurali isolati tra Demezzi, in stile neoclassico, riprende rio italiano. L’evento, organizzato dal- i campi, la Cascina Blachier, verso l’at- la struttura del Pantheon di Roma, con la S.A.T. (Società Aviazione Italiana), tuale strada di Castello di Mirafiori e la alcune modifiche ed adattamenti. Sul avrà un impatto tale da convincere le Baracca del Briolotto, verso l’attuale fronte è inciso il motto della famiglia Autorità cittadine a dotare le città di Via Onorato Vigliani, divisi da un cana- dei conti di Mirafiori “Dio Patria Fami- un Aerodromo (o Campo Volo), che le irriguo, la Gora del Duca. Il canale glia”. All’interno si trovavano le tombe sorgerà, l’anno seguente, nell’area che in quanto permetteva l’irrigazione dei di Rosa Vercellana ed i figli, oggi rima- oggi è occupata, in parte, dal Parco Co- camp, era di molto importante, portan- ste vuote. I resti delle salme furono Foto tratta da rottasutorino.it, l’Ippodromo di Mirafiori lonnetti. Il nuovo aerodromo venne inaugurato tra il 13 ed il 15 novembre del 1910, in ambito dei festeggiamenti per il cin- quantennio dell’Unità d’Italia. Nel giugno del 1913 l’aerodromo di Mi- rafiori è ormai un aeroporto Militare, dopo l’interessamento del progettista di aerei Antonio Chiribiri che, nel 1912, Foto tratta da museotorino.it, gli aerei schierati sul campo aprì una scuola di volo. Immagine tratta dall’Archivio Storico Città di Torino, Carta del Catasto Rabbini del 1879 volo “Gino Lisa” 22 23
L’aeroporto torinese, nel 1912, vide il presi tutti i documenti del vecchio frire consulenza tecnico scientifica agli decollo della prima flottiglia di aviato- Aerodromo). Dopo cinque anni di ab- operatori del settore agricolo. ri volontari alla volta della Cirenaica bandono totale, le autorità militari re- Inseguito il Centro di Ricerca cederà in e nel 1913, alla presenza del duca di stituirono i terreni al Comune di Torino, uso parte dei terreni alla Facoltà Agra- Genova, ospitò la prima Rivista Milita- che li affittò al Consiglio Nazionale del- ria dell’Università di Torino che vi inse- re Aerea con lo schieramento di set- le Ricerche (C.N.R). Da quel momento dierà il suo Centro Sperimentale. Pro- te squadriglie. Nel 1923, all’atto della i terreni dell’ex Campo Volo vennero prio in questo periodo l’impianto ebbe costituzione dell’aeronautica Militare destinati alla ricerca in campo agricolo, modo di coltivare particelle sperimen- Italiana, l’impianto è dedicato al mag- tornando alla loro antica vocazione. tali a prato e cereali, e numerosi alberi giore Carlo Piazza, morto a Milano per da frutta (di quest’ultimi ne sono rima- una malattia contratta in guerra. Negli Il 16 marzo del 1951, sui terreni del sti ancora alcuni esemplari). anni ‘20 e ‘30, l’aeroporto di Mirafiori vecchio Aerodromo venne inaugura- divenne sede dell’Aeroclub di Torino. to il C.N.R. (Centro Nazionale Mecca- Nel 1939 viene costruito lo stabilimen- nico-Agricolo del Consiglio Nazionale to di Fiat Mirafiori e le zone circostanti delle Ricerche). Il Centro, intitolato a cominciano ad essere edificate con le Gustavo Colonnetti, fondatore e presi- Foto tratta da Google Earth, l’aeroporto e l’ippodromo di “case Fiat”. Mirafiori, 1943 dente dell’Istituto, ha fra i suoi obietti- vi quelli di promuovere studi, ricerche L’attività aeroportuale durò fino al dere. In quello stesso anno le truppe e sperimentazioni in campo agrario, 1945, quando il bombardamento delle tedesche distrussero definitivamente favorire l’uso delle macchine agricole, aviorimesse obbliga i fondatori a chiu- ciò che rimaneva del “Gino Lisa” (com- progettare corsi di formazione ed of- 24 1880 - 1908 1908 - 1936 1936 - 1950 1950 - 1974 25
“Dopo la guerra, la città cresce: nel Agli inizi degli anni ‘60 una parte dell’a- 1951 gli abitanti sono 719.300, nel 1958 erodromo prende parte all’avvio dell'e- sono 916.652, nel 1963 1.114.300. Gli dificazione, già cominciata con il trac- uomini e le donne del sud arrivano a ciamento di Via Artom. Tuttavia, nel Torino con le loro povere cose e le loro 1962, venne approvata la legge 167 dal ricche speranze. In molti non trovano governo Fanfani 26,la quale permette- nemmeno una casa.” 25 va ai comuni di procedere all'esproprio delle aree fabbricabili a prezzi inferiori di quelli del mercato speculativo. In quell'anno vi era la previsione di costruire circa 800 alloggi tramite l'in- cremento del "Piano Torino Casa". L'in- tervento pubblico favorì, tra il 1964 ed il 1971, l'edificazione di quasi 17.000 alloggi. Sorgevano, così, i primi condomini, in- Foto tratta da Archivio Giorgio Pelassa su rottasutorino.it, primi insediamenti tra le Vie Vigliani, Artom, De Maistre (vista da nordest), tra campi e cascine, 1960 sieme al nucleo delle case Fiat di Via Onorato Vigliani. Tra il 1965 e il 1966 venne costruito il grande complesso ERP 27 (Edilizia residenziale pubblica), Elaborazione dati Censimento ISTAT della popolazione di costituito dai quartieri I.A.C.P. (Istituto Torino (2011) Autonomo Case Popolari) denominati M22, M23 e M24. 26 Il Pli di Malagodi durante il terzo governo Fanfani ave- va votato a favore dell'approvazione della legge 167 sulle "acquisizioni delle aree per l'edilizia popolare sovvenziona- ta", legge che prevedeva il diritto di superficie. GIANNI SILEI, Tutela, sicurezza e governo del territorio in Italia negli anni del centro-sinistra, ED. FrancoAngeli, Milano, 2016, p.141 27 Attività diretta all’acquisizione, alla costruzione o al recupero di fabbricati da destinare ad abitazioni per le per- sone meno abbienti o per quelle che, dotate di un reddito fisso da lavoro dipendente, non potrebbero reperire un’a- bitazione ai prezzi di mercato, il tutto a totale carico o con il concorso o contributo dello Stato, della Regione, degli Foto tratta da Archivio Giorgio Pelassa su rottasutorino.it, primi insediamenti tra le Vie Vigliani, Artom, De Maistre (vista enti pubblici territoriali, delle edilizia Aziende territoriali da sudest), tra campi e cascine, 1960 25 DAVIDE BAZZINI, MATTEO PUTTILLI, Il senso delle pe- per l’edilizia residenziale pubblica (già Istituti autonomi riferie. Un approccio relazionale alla rigenerazione urbana, per le case popolari, IACP). 26 ED. Elèuthera, Milano, 2008, p.87. Informazione reperibile da treccani.it 27
L'aeroporto, nei suoi 47.000 m2 era e fortuna nella città di Torino tramite la tra cui molte conifere ad alto fusto, etc.). Con gli interventi di riqualifica- mutato in "Basse Lingotto", un'area producente industria della Fiat. conservando anche alcuni di quelli che zione messi in atto con i mezzi offerti che ospitava 8 edifici di nove piani. già popolavano le parcelle del Centro dal programma di riqualificazione Ur- Il CNR nel 1976, alla scadenza del con- sperimentale, e verrà tracciata la Via bana (PRU) di Via Artom, il Parco Co- tratto di comodato gratuito, partito nel Guido Fubini, una strada forse desti- lonnetti ha avuto modo di salvaguar- "Nell'ottobre-novembre 1965 i primi 1951, riconsegnava l’area del centro nata a sostenere futuri interventi di dare in parte la sua ricchezza. Quando 750 alloggi vengono assegnati e si po- sperimentale al Comune di Torino (in urbanizzazione che in realtà si trasfor- il PRU 31 ha avuto inizio (1999), gli abi- polano di persone e gruppi familiari di- base al Piano Regolatore Generale del merà ben presto in un arido “deserto tanti avevano un alto livello di sfiducia versi, risalenti a tre diverse categorie: 1977) 29, che individuava nuove desti- di asfalto”. nei confronti dell’ente pubblico, ricono- 342 sono trasferiti direttamente dai nazioni per le aree lasciate libere. sciuto nel Comune o nell’ATC (Agenzia baraccamenti, 321 vincono il concorso, In quegli anni Torino era una città in Il Parco Colonnetti, negli anni, sarà Territoriale per la Casa). 87 sono trasferiti da altri alloggi." 28 piena emergenza abitativa ma allo soggetto di interventi volti a stimolare stesso tempo in pieno sviluppo econo- la fruizione da parte dei cittadini, come mico e questo comportava una crescita la realizzazione di aree gioco e la do- Alle spalle delle residenze si trovava- della richiesta di abitazioni, dei servizi tazione delle attrezzature ludiche av- no due edifici scolastici e un palazzet- e di nuove strutture pubbliche. venute in occasione dell’Anno Interna- to dello sport, sul lato opposto di via Una parte della superficie del Centro zionale del Fanciullo alla fine degli anni Artom si collocava la rimanente parte Sperimentale viene dismessa e occu- '70. 30 dell’ex campo volo (quella più consi- pata da impianti sportivi e attrezzature L'area verde diverrà meta della vita stente) che, dopo il progetto di riqua- di varia tipologia, mentre il resto viene cittadina degli abitanti del quartiere, lificazione, diventerà Parco Colonnetti. destinato alla realizzazione di un gran- conservando nel suo impianto grande Elaborazione dati (2017) sulla distribuzione del patrimonio dell'Agenzia Territoriale per la Casa, in Territorio della ex de parco che verrà poi nominato come parte dei tracciati del C.N.R. Circoscrizione 10 parco Colonnetti. Dagli anni ’80 in poi, il parco ha visto Nei quartieri ERP cambiava anche la Questa grande area verde, anch’essa crescere il proprio patrimonio verde e fascia d'età della popolazione, dive- intitolata al fondatore del C.N.R., rap- naturalistico, ma è stato oggetto di de- Dalla fine degli anni ’70 fino agli inizi nendo molto più giovane. Tuttavia il presenterà una notevole risorsa per gli grado. Se lo sviluppo e l’insediamento degli anni ‘90, il Comune, infatti, ave- 63,1% apparteneva alla fascia tra gli abitanti della zona e per tutta la città, di flora e fauna selvatica hanno favo- va messo in campo una serie di ipotesi zero e i ventiquattro anni, mentre nel anche se non mancheranno situazioni rito un interessante sviluppo, dall’al- d’intervento per dotare l’area di ser- resto della stessa Torino, la medesima di degrado e tentativi di speculazione. tra parte la condizione di abbandono fascia d'età diminuiva al 31,7%. Que- Verranno piantati centinaia di alberi, ha generato un utilizzo inappropriato 31 I programmi di recupero urbano sono un insieme si- stematico di opere finalizzate al miglioramento dei servizi sto avveniva perché erano soprattutto 29 La Regione esercita le proprie funzioni in materia di dell’area (scarico di inerti, vandalismo, e degli impianti a rete dei quartieri degradati di proprietà i giovani a spostarsi dalle regioni del pianificazione del territorio disciplinando, con la presente pubblica. Sono proposti dai Comuni alle Regioni, che, con legge, la tutela, la limitazione del consumo del suolo, al 30 La Convenzione ONU sui Diritti dell'infanzia fu appro- i fondi Gescal, possono finanziare le opere al servizio pre- sud dell'Italia, i quali cercavano lavoro fine di giungere all'obiettivo di un consumo zero e gli in- vata dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 20 no- valente del patrimonio residenziale pubblico e la manuten- terventi di conservazione e di trasformazione del territorio vembre 1989. Essa esprime un consenso su quali sono zione delle case popolari. Per finanziare le opere pubbliche 28 DAVIDE BAZZINI, MATTEO PUTTILLI, Il senso delle pe- a scopi insediativi, residenziali e produttivi,commerciali e gli obblighi degli Stati e della comunità internazionale nei i Comuni devono garantire la partecipazione finanziaria di riferie. Un approccio relazionale alla rigenerazione urbana, turistico-ricettivi. confronti dell'infanzia. soggetti privati. 28 ED. Elèuthera, Milano, 2008, p.88. Informazione reperibile da consiglioregionale.piemonte.it Informazione tratta da wikipedia.org Informazione tratta da sistemapiemonte.it 29
vizi: farmacia, strutture scolastiche, va dell’immagine negativa che gravava mica e sociale del territorio. Il PRU e il ne, dei servizi sociali di Via Monastir e spazi di aggregazione, servizi socia- sul luogo. PAS (strumento attraverso il quale gli di due edifici di nove piani. li e sanitari, migliori collegamenti con interventi di riqualificazione si evolvo- i trasporti pubblici. Solo alcuni erano Le caratteristiche del patrimonio edi- no in politiche di sviluppo locale) sono stati realizzati, fra questi, perciò si era lizio e del tessuto sociale di Mirafio- intenti nell'attivare un processo di tra- presa in considerazione l'idea di abbat- ri sud, all'inizio degli anni '90, quindi, sformazione. Gli interventi urbanistici, tere gli edifici che erano stati costruiti. sono rientrate nel Progetto Periferie del con un investimento di 281 miliardi di Dagli anni ’60 in poi, l'area circostan- Comune di Torino. lire, prevedono tra le opere anche la te il Parco, finisce per rappresentare il valorizzazione del Parco Colonnetti con simbolo del degrado fisico e dell’emar- L'avvio del percorso di riqualificazione la costruzione di un centro servizi per ginazione sociale. è avvenuto nel 2000, quando il Comu- il parco; la realizzazione dell'ingresso Per via delle gravi problematiche di no- ne di Torino e la Regione Piemonte si del Parco Tecnologico Experimenta; la mea, all'inizio degli anni '90, una del- sono accordati per la realizzazione del progettazione di parcheggi a supporto le prime idee progettuali proposte dal PRU. Ad esso si affianca il PAS (Pia- della fruizione del Parco Colonnetti. PRU è di cambiare il nome delle vie, e no di accompagnamento sociale), in Insieme a questi interventi si è prevista in primo luogo di via Artom. La propo- modo da poter costruire occasioni di anche la demolizione di un fabbricato sta non ha avuto seguito ma è indicati- sviluppo e di rilancio della vita econo- lungo 90 metri, al centro di Via Pisaca- 30 1968 1981 1990 1996 31
02_ELEMENTI DI LETTURA URBANA 02.2_Inquadramento territoriale tasso di disoccupazione in aumento, un livello di scolarità mediamente basso. Mirafiori Sud è un quartiere della pe- Mirafiori Sud, ha un’estensione di 11,5 GRUGLIASCO riferia di Torino, il più a sud di Torino, km², e costituisce più della metà della confina con i Comuni della Città Metro- Circoscrizione 2 di cui fa parte, la quale politana di Moncalieri, Nichelino, Bei- è la più popolata per via del numero di nasco, Orbassano, Rivoli e Grugliasco. abitanti (42.175). Emerge, però, che È noto per la presenza del principale circa il 20% degli abitanti abbia un'età impianto di produzione della FIAT ed è superiore ai 70 anni, indice di una po- la zona con più alta densità di edilizia polazione leggermente anziana. popolare della città. Il quartiere, con i suoi più di 40.000 abitanti è il meno popoloso della Cit- "La ex circoscrizione 10 (Mirafiori sud), tà di Torino, ma uno dei più estesi. La con i suoi 42.175 abitanti, pesa solo composizione sociale del quartiere di per il 4,8% sul totale della popolazione BEINASCO Mirafiori riflette il percorso che questo torinese: essa rappresentava, prima ha vissuto dall’apertura degli stabili- della sua fusione con la 2, la circoscri- menti FIAT ad oggi, definendone un’i- zione con minore popolazione." 32 dentità caratterizzata principalmente dai fenomeni migratori del dopoguerra e dalla forte presenza operaia. Gli interventi di riqualificazione urbana realizzati negli ultimi anni, tramite il PRU, hanno portato una riqualificazio- Scenario di ne e una valorizzazione sia di aree ver- studio di sia di zone del quartiere degradate Parco Colonnetti migliorando notevolmente la vivibilità dell’area. Il quartiere subisce tuttavia gli effetti Elaborazione dati Censimento ISTAT della popolazione di Torino (2011) NICHELINO di criticità significative quali una ten- denza alla diminuzione della popolazio- ne residente e all’invecchiamento, un Circ. 2 32 PLANET IDEA. Mirafiori Sud in numeri. Raccolta e ela- borazione dati per MiraForum 2018 il Forum Territoriale di Ex Circ. 10 32 Mirafiori Sud, Torino, 2018, p.19. 33
Puoi anche leggere