Bulletin - Ascesa di un continente - Credit Suisse
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Dal 1895. La più antica rivista bancaria del mondo. 3 / 2015 Africa CREDIT SUISSE Ascesa di un continente Bulletin
LO SVILUPPO genera PROFITTO «« »» r a l B i o p r o ducts Sresta Natu e n t e d e l 60% a l m cresce annu attribuisce im portanza a u na e s s e m e d ia in espansion ro d ucts, il più g rande U n a c la ra l B io p atori India: e n ta z io n e . Sresta Natu a g g o n o p rofitto i consum tr corretta alim n ti biologici, cre sce. Ne b il ity investono dal di a lim e re s p o n s A produttore ri. I fondi ge stiti da ico. e i picc o li a g ri c o lt o a l s u o s u c c esso econom ano sta e partecip 2011 in Sre 5 0 0 0ita 2 0 5agri0colt0ori 30 a0te 0di 0 tonnell punti ven d gici piccoli prodotti biolo ccessi. Qui di seguito: a delle 531 storie di su Un y.com responsAbilit Investments for Prosperity
L’Africa ha una superficie di oltre 30 milioni di chilometri quadrati ed è popolata da più di 1,1 miliardi di persone. Oggi 54 suoi Stati sono membri dell’ONU. 40 20 0 20 40 60 Oceano Atlantico del Nord 40 Algeri Tunisi Rabat TUNISIA Mar Mediterraneo MAROCCO Tripoli Cairo ALGERIA SAHARA OCCIDENTALE LIBIA EGITTO 20 20 MAURITANIA Mar CAPO VERDE Rosso lo Nouakchott Ni Praia NIGER Khartum ERITREA Dakar SENEGAL MALI TSCHAD Asmara GAMBIA Banjul Bamako BURKINA Niamey Bissau FASO SUDAN GIBUTI Golfo di Aden N'Djamena GUINEA-BISSAU Ouagadougou Gibuti GUINEA Conakry BENIN NIGERIA Addis Ababa Freetown COSTA GHANA Abuja SUDAN SIERRA LEONE D'AVORIO TOGO Monrovia Lomé Porto-Novo REPUBBLICA DEL SUD ETIOPIA Yamoussoukro Accra CENTRAFRICANA Giuba LIBERIA CAMERUN Bangui SOMALIA Malabo GUINEA Yaoundé UGANDA Congo Mogadiscio 0 EQUATORIALE REP. Kampala KENYA 0 Equatore São Tomé Libreville DEL CONGO GABUN Nairobi SÃO TOMÉ REP. RUANDA Kigali Lago E PRÍNCIPE Brazzaville DEMOCRATICA BURUNDI Vittoria Oceano DEL CONGO Bujumbura Indiano Victoria Kinshasa Dodoma ANGOLA (Cabinda) TANZANIA SEYCHELLES Luanda COMORE Moroni ANGOLA MALAWI Lilongwe Oceano ZAMBIA Atlantico Lusaka del Sud Harare MOZAMBICO MAURITIUS ZIMBABWE Antananarivo Port Louis 20 20 Windhoek BOTSWANA NAMIBIA Gaborone MADAGASCAR Pretoria Maputo Mbabane SWAZILAND Maseru LESOTHO SUDAFRICA 0 km 500 1000 40 40 20 0 20 40 60
Abitanti Quota della Arrivi di turisti Prevalenza di Età mediana Medaglie (in migliaia) popolazione all’anno malnutrizione della olimpiche con collega- (in migliaia) (in %) popolazione (oro/argento/ mento Internet bronzo) (in %) Pagina 3 Pagina 18 Pagina 19 Pagina 46 Pagina 47 Pagina 63 Algeria 35 423 17,2 2 733
— Editoriale — 4 3 2 Il continente 1 della speranza L Hanno collaborato a questo numero: a copertina, su fondo nero, mostrava i contorni del continente africano. All’interno un giovane soldato in una logora camicia smanicata. Aveva un lanciarazzi in spalla. Sopra, a caratteri cubi- tali, il titolo: The hopeless continent (Il continente senza speranza). Sono 1 Mfonobong Nsehe Non si sa mai di preciso dove rintracciarlo: il trascorsi appena 15 anni da quando l’Economist, metronomo degli opi- pluripremiato giornalista nigeriano viaggia nion leader di tutto il mondo, non vedeva alcun futuro per l’Africa. «Il costantemente in tutta l’Africa. Per la rivista continente sta sprofondando in conflitti e nell’arbitrio di Stato e uscirà di economia Forbes Africa racconta princi- sconfitto dalla lotta contro la povertà», constatava con rassegnazione la palmente di promettenti aziende e imprendi- rivista britannica. «La prossima generazione sarà più povera, meno tori di successo. Qui presenta 50 personalità istruita e ancora più disperata». Si è trattato di un colossale errore di va- che vivono in Africa e stanno dando partico- lutazione. Infatti, oggi l’Africa fa registrare impressionanti tassi di cre- lare impulso al loro continente. Pagina 64 scita. Nel primo decennio del nostro secolo sette dei dieci paesi a crescita più rapida erano a sud del Sahara. Un terzo degli abitanti dell’Africa è 2 Sven Torfinn Il fotografo olandese che con la sua famiglia assurto ormai al ceto medio. In Africa sono registrati 650 milioni di te- abita a Nairobi da 15 anni ha già lavorato in lefoni cellulari, più che in Europa o negli Stati Uniti. In Nigeria si pro- 38 paesi africani. Per questa edizione, insieme ducono più film che negli Stati Uniti. I media nei paesi industrializzati a Daniel Ammann della redazione di Bulletin, ne parlano poco. è stato in Ruanda. Entrambi hanno docu- Q mentato il miracoloso cambiamento di un uando l’Africa riempie i titoli dei giornali o viene citata nelle paese che, dopo il genocidio, era dato per trasmissione televisive, è sempre in relazione a catastrofi, crisi e spacciato. Pagina 30 guerre. Come lo scorso autunno, quando abbiamo iniziato a pianificare questo numero. Nella parte occidentale del con- 3 Philipp Waeber Per Global Macroeconomic Research di tinente imperversava l’ebola. In Nigeria, il paese africano più popoloso, i Credit Suisse, l’economista si occupa spesso di terroristi di Boko Haram sequestravano centinaia di studentesse. Si è contesti macroeconomici. Qui illustra perché quasi cristallizzata l’immagine di un angolo di terra inerme, dipendente negli ultimi decenni l’Africa, a dispetto delle e «sottosviluppato». Naturalmente, milioni di persone in Africa devono stime negative, abbia fatto registrare una con- ancora lottare per la sopravvivenza quotidiana. Tuttora sono all’ordine siderevole crescita economica. Pagina 20 del giorno carenze di cibo, istruzione scolastica (soprattutto per le ra- gazze) e diritti politici. Tuttora un numero imprecisato di persone tenta 4 Anja Bengelstorff di sfuggire alla povertà, spesso mettendo a rischio la propria vita. Questa La giornalista freelance vive da oltre dieci anni è una realtà. in Kenya. Non smette di essere affascinata dal M vedere come i giovani africani diano forma al loro futuro e alla loro identità culturale. Qui a esiste anche un’altra realtà, che diventa sempre più solida: racconta la storia del sistema di pagamento via per la prima volta da molto tempo più persone nutrono la cellulare M-Pesa, che ha innescato una rivolu- realistica speranza che i loro figli avranno una vita migliore zione destinata a diffondersi in tutto il mondo. della loro. Mediamente la generazione attuale è più ricca, meglio Pagina 50 PERFORM ANCE Una buona notizia, anzi due: Bulletin si è aggiudicato due argenti al Best of Corporate Publishing 2015 (BCP): neutral Stampato nelle categorie Migliore pubblicazione bancaria e assicurativa No. 01-15-440286 – www.myclimate.org © myclimate – The Climate Protection Partnership e Migliore copertina. Bulletin 3 / 2015 — 1
istruita e più speranzosa di molte che l’hanno preceduta. Nel 2014, un sondaggio del World Economic Forum ha evidenziato che l’Africa a sud 5 6 del Sahara è la regione più ottimista al mondo: l’Africa è diventata anche il continente della speranza. Q ui vorremmo esplorare quest’Africa moderna e consapevole, in- traprendente e creativa. In questo numero di Bulletin non pre- Hanno collaborato a questo numero: sentiamo un continente nel bisogno, ma un continente che cresce sempre più con le sue forze e trova soluzioni auto- nome. Per esempio a est, in Kenya, un paese che in tema di mobile ban- king supera di gran lunga l’Occidente e con il sistema di pagamento 5 Edwin Heathcote elettronico M-Pesa ha messo a segno un successo mondiale (da pagina L’architetto e scrittore inglese è critico di ar- 50). Oppure a ovest, in Togo, dove le imprenditrici locali controllano il chitettura per il «Financial Times». In esclu- redditizio commercio dei tessuti e sottolineano che le donne sono la siva per Bulletin, Heathcote ha ritratto uno spina dorsale delle società africane (da pagina 58). Nell’Africa centrale, degli architetti a suo avviso più interessanti in Ruanda, che ha lavorato con grande determinazione e metodi inediti della nostra epoca: il ghanese David Adjaye, che al momento sta costruendo lo «Smith per diventare, due decenni dopo uno dei più gravi genocidi della storia, sonian National Museum of African American un paese stabile ed economicamente fiorente (da pagina 30). Presente- History and Culture» a Washington, D. C. remo anche 50 personalità che vivono in Africa e che vale la pena cono- Pagina 26 scere: donne e uomini di tutte le regioni; manager e artisti, imprenditori e attivisti della società civile che stanno plasmando il continente. Dalla 6 Luisa Milani e Walter Molteni A di Abudu Mosunmola, imprenditrice nigeriana dei media, spesso de- I due grafici gestiscono l’agenzia milanese La finita l’«Oprah Winfrey africana», alla Z di Zapiro, un caricaturista su Tigre, i cui lavori sono già apparsi tra l’altro dafricano che se la prende con i potenti (da pagina 64). nelle riviste del «New York Times» o del «Süddeutsche Zeitung». Le loro infografiche N precise, essenziali, ricorrono in tutto il numero: aturalmente non possiamo fornire un quadro rappresentativo o cifre e fatti sull’Africa in carte geografiche. esaustivo di questo grande continente. Africa vuol dire 54 paesi, da 1500 a 2000 lingue diverse e altrettanti gruppi etnici. L’Africa è il secondo continente più grande della terra con oltre un mi- liardo di persone. Per non parlare della diaspora africana le cui tracce sono evidenti in tutto il mondo – e sulla quale volutamente non ci sof- fermeremo. Un filo conduttore che attraversa tutto il numero è l’epocale cambiamento dovuto a Internet e alla telefonia mobile. In Africa, più che in qualsiasi altro continente, i moderni mezzi di comunicazione trasfor- mano l’economia e il mondo della finanza, la cultura e la società. Grazie alla globalizzazione e alla digitalizzazione, l’Africa è sempre più vicina. È tempo di aprire gli occhi sull’enorme potenziale di questo affascinante continente. La redazione Foto di copertina: le imprenditrici Afua Osei (destra) e Yasmin Belo-Osagie. Per i ritratti di questo numero ci siamo ispirati ai canoni estetici della fotografia di studio africana degli anni Sessanta, per esempio di Seydou Keïta o Clic Clac Baby. Foto: Lakin Ogunbanwo, styling: Reni Folawiyo, vestiti: Alara Lagos 2 — Bulletin 3 / 2015
— Africa — 1/6 Il continente Vera grandezza La superficie dell’Africa può contenere quella di colossi come USA, Cina, India e gran parte dell’Europa. Solo un continente vanta una superficie maggiore: l’Asia. GERMANIA FRANCIA SVIZZERA BELGIO ITALIA PORTOGALLO SPAGNA EUROPA ORIENTALE USA Fonti: Kai Krause, worldatlas.com (2014), World Economics CINA 1 A PARTE INDIA 1 A PARTE SUPERFICIE IN MIO. KM 2 INDIA 2 A PARTE Asia 44,6 Africa 30,1 America del Nord 24,3 America del Sud 17,8 Antartide 13,2 GRAN Europa 9,9 BRETAGNA Australia/Oceania 8,1 CINA 2 A PARTE GIAPPONE INDIA 3 A PARTE ABITANTI IN MIO. Asia 4299 Africa 1111 Europa 742 America del Nord 565 SVEZIA America del Sud 406 Australia/Oceania 38 CRESCITA REALE ANNUA DEL PIL 1962–2012 IN % Asia 5,8 Africa 3,9 America 3,3 Europa 2,7 Dati demografici: vedasi pagina interna della copertina pieghevole. Grafico: La Tigre Bulletin 3 / 2015 — 3
— Africa — Sommario 3 1 /6: Il continente 26 Il ritorno in patria 58 La chiave per la crescita Vera grandezza: in Africa David Adjaye, primo architetto Le donne d’affari come c’è posto per tutto. africano di fama mondiale, Maggie Lawson sono modelli 6 lavora per il futuro. per un’intera generazione. 30 63 Nuove prospettive La mostra «Making Il paese della speranza 6/6: Sport Africa» presenta prospettive A 20 anni dal genocidio, il Dove nasce la corsa: le completamente nuove. Ruanda assiste a un miracolo numerosissime medaglie 18 economico. del continente. 64 2 /6: Digitale Collegati con il mondo: 50 Pensatori e condottieri Internet accelera la crescita. Queste personalità danno 19 forma al futuro dell’Africa. 3 /6: Turismo Bagni, viaggi culturali, trekking: non esiste una tipologia di vacanze che non si possa fare in Africa. 46 4 /6: Ridurre la malnutrizione Alimentazione, salute, istruzione: nonostante i progressi, molte persone sono ancora in TUNESIEN 6269 MAROKKO 10 046 ALGERIEN 2733 una situazione grave. ÄGYPTEN 9174 47 UGANDA 1206 KENIA 1619 SIMBABWE 1833 MOSAMBIK 2113 5/6: Età Il continente più giovane: la BOTSWANA 2145 SÜDAFRIKA 9510 metà di tutti gli africani non 80 ha ancora 20,5 anni. 20 48 Conoscete l’Africa? Le cose sono andate davvero «Giovani pieni di energia» Il questionario sul continente diversamente Il direttore esecutivo dell’ONU della speranza. Come procede la ripresa Achim Steiner parla dei economica? progressi in politica ambientale. 22 Seconda generazione 50 Successo mondiale dal Kenya Modi per uscire dalla M-Pesa, il sistema di pagamento povertà: le nuove strategie elettronico più celebre al mondo. 53 dei microcrediti. 23 Made in Africa Semplicemente Mozambico Sette invenzioni che Migliaia di portoghesi vivono fanno furore. Disponibile nell’App Store 56 meglio in Africa che in Europa. L’App «News & Expertise» L’Africa di Roger Federer con Bulletin e altre pubblicazioni Il tennista svizzero ci parla attuali di Credit Suisse. della sua famiglia africana. www.credit-suisse.com/bulletin Sigla editoriale: Editore: Credit Suisse AG, Direzione del progetto: Daniel Huber, Contenuto e redazione: Ammann, Brunner & Krobath AG (www.abk.ch), Progetto grafico, layout, realizzazione: Crafft Kommunikation AG (www.crafft.ch), Redazione fotografica: Studio Andreas Wellnitz, Berlino, Prestampa: n c ag (www.ncag.ch), Stampa: Stämpfli AG, Tiratura: 110 000 copie, Contatto: bulletin@abk.ch (redazione), abo.bulletin@credit-suisse.com (servizio abbonamenti) Grafico: La Tigre; foto: Sven Torfinn; Lakin Ogunbanwo Bulletin 3 / 2015 — 5
— Africa — Nuove prospettive Il Vitra Design Museum ha allestito una mostra sensazionale che pone sotto una luce nuova il design contemporaneo africano: dalle arti figurative alla fotografia, sino all’architettura. Protagonista è una nuova generazione di artisti che vogliono far cancellare l’immagine dell’Africa come continente arretrato e che accompagnano, accelerandolo, il processo di cambiamento politico ed economico. Oggi, grazie alle nuove tecnologie, essi fanno presto a conquistare un pubblico globale. «Making Africa» è stata creata in collaborazione con il nigeriano Okwui Enwezor, Direttore del Settore Arti Visive della Biennale d’Arte di Venezia. La mostra è curata da Amelie Klein, che durante un viaggio in Africa durato due anni ha incontrato artisti, galleristi e designer, raggruppando 120 opere. In esclusiva per Bulletin, Klein commenta otto opere che le stanno particolarmente a cuore e spiega ciò che esprimono dell’Africa di oggi. Come gli occhiali-scultura di Cyrus Karibu: «Sono una forte metafora dell’intento di ‹Making Africa›: rappresentano quel cambiamento di prospettiva che in Africa è ancora parecchio in ritardo; pretendono il dialogo da pari a pari, consentono di osservare il mondo con più chiarezza e mettono in discussione quello che pensiamo di vedere realmente: siamo noi (i visitatori, il Nord) a osservare l’Africa, o è l’Africa a osservare noi?». 6 — Bulletin 3 / 2015
— Africa — 1 Cyrus Karibu, «Caribbean Sun», 2012 immagine tratta dalla serie fotografica «C-Stunners», © Carl de Souza / AFP / Getty Images Bulletin 3 / 2015 — 7
— Africa — 8 — Bulletin 3 / 2015
— Africa — 2 Fabrice Monteiro, «Prophecy #2», 2013 per gentile concessione della M.I.A Gallery, design della scenografia e costumi: Aam, © Fabrice Monteiro Bulletin 3 / 2015 — 9
— Africa — 3 Meschac Gaba, «Perruque architecture Tour la Défense», 2006 dalla serie «Perruques-Architecture», © per gentile concessione di Meschac Gaba e Galerie in situ – Fabienne Leclerc, Paris 10 — Bulletin 3 / 2015
4 Omar Victor Diop, «Jean-Baptiste Belley», 2014 dalla serie «Project Diaspora», per gentile concessione della Galerie Magnin-A, © Omar Victor Diop Bulletin 3 / 2015 — 11
— Africa — 5 Gonçalo Mabunda, «www.crise.com», 2012 Collection Vitra Design Museum, foto: © Vitra Design Museum, Jürgen Hans 12 — Bulletin 3 / 2015
— Africa — 6 Ikiré Jones, «Nairobi 2081 A.D.», 2014 dalla serie «Our Africa 2081 A.D.», © Walé Oyéjidé (Ikiré Jones), Olalekan Jeyifous (Vigilism) Bulletin 3 / 2015 — 13
— Africa — 7 Mário Macilau, «Alito, The Guy with Style», 2013 dalla serie «Moments of Transition», © Mário Macilau, per gentile concessione di Ed Cross Fine Art Ltd, Londra 14 — Bulletin 3 / 2015
— Africa — Bulletin 3 / 2015 — 15
— Africa — 8 Bodys Isek Kingelez, «Etoile Rouge Congolaise», 1990 © Bodys Isek Kingelez, per gentile concessione di C.A.A.C. – The Pigozzi Collection, Ginevra 16 — Bulletin 3 / 2015
— Africa — Making sopportano il peso dell’eredità coloniale a distanza di decenni dalla conquista dell’indipen- denza. addice perfettamente alla nostra mostra). E allora perché non crederci? Africa 7 4 Mário Macilau, Omar Victor Diop, «Alito, The Guy with Style», 2013 «Jean-Baptiste Belley», 2014 Mário Macilau, nella Nel suo «Project Diaspora» Omar sua serie «Moments of Victor Diop si autoritrae nei panni Transition» ritrae una 1 di personaggi africani dei secoli scena giovane e urbana Cyrus Karibu, scorsi che raggiunsero la popolarità di Maputo, capitale «Caribbean Sun», 2012 in Europa, rappresentanti di una del Mozambico, dove la Gli occhiali di Karibu, i cosiddetti diaspora ancora agli inizi. Come domenica si indossano i migliori abiti vintage per «C-Stunners», sono stati realizzati Jean-Baptiste Belley, ex schiavo senegalese che gettarsi in vere e proprie competizioni di stile. I con materiale di recupero, ognuno ha durante la Rivoluzione francese divenne membro costanti rifornimenti arrivano dai paesi del Nord: la propria storia e il proprio nome della Convenzione nazionale. Diop aggiunge ai i nostri vestiti dismessi giungono sul mercato (si veda a pagina 6). ritratti un simbolo della professione in cui oggi africano in container (peraltro un business in- gli africani all’estero hanno più successo: il calcio. credibile) e vengono poi adattati allo stile 2 personale. I ritratti ricordano lo stile di Seydou Fabrice Monteiro, 5 Keïta, Malick Sidibé e Samuel Fosso, i grandi «Prophecy #2», 2013 Gonçalo Mabunda, maestri della fotografia in studio africana. «www.crise.com», 2012 Macilau si riallaccia così anche all’atmosfera dei A Dakar, capitale primi anni postcoloniali, che aveva influenzato del Senegal, la scena Quest’opera tratta dalla serie di tutto il continente e un’intera generazione. Oggi creativa e artistica è troni realizzati da Mabunda è come allora, i giovani africani sentono, e non molto vivace. Di fronte stata il nostro primo acquisto per stupisce, di meritare gli stessi diritti del resto del alla sede dei rappresen- «Making Africa» e nessuno mondo. tanti dell’associazione vedendola ha potuto sottrarsi alla artistica «Les Petites Pierres» si erge una sua incredibile energia. Il Mozam- 8 gigantesca scultura realizzata con materiali di bico, patria di Gonçalo Mabunda, ha assistito a Bodys Isek Kingelez, scarto: è il costume creato per la serie di una delle guerre civili più brutali della storia. Dal «Étoile Rouge Congolaise», 1990 fotografie «The Prophecy» di Fabrice Monteiro, 1977 al 1992 si sono contati circa 900 000 morti, realizzato con rifiuti plastici dal costumista milioni di persone hanno dovuto abbandonare il Il 14 marzo 2015 è scompar- Doulcy. Le fotografie sono state scattate in luoghi loro paese e migliaia sono state mutilate dalle so Bodys Isek Kingelez, uno noti per gravi disastri ambientali. Sfondo di «The mine. Anche l’infanzia di Mabunda è stata dei più importanti artisti Prophecy #2», ad esempio, è la Baia di Hann a pesantemente segnata dalla guerra. Egli realizza i africani. Perciò è ancora più Dakar. Un tempo una splendida spiaggia, oggi si suoi troni con vecchie armi di questo conflitto, importante per noi esibire è trasformata in una cloaca maleodorante per via la maggior parte delle quali provenienti dall’allora una delle sue opere. Kingelez delle acque di scolo non depurate provenienti da Blocco orientale. I fucili d’assalto diventano era e resterà sempre un visionario. I paesaggi un mattatoio e dai rifiuti plastici contaminati da schienali, le granate gambe del trono e le pistole urbani che costruiva, con carta, cartone e altri oli. Nell’immagine profetica di Monteiro sedili. Con il trono come simbolo del potere, materiali di recupero, hanno sempre manifestato vediamo una figura impregnata d’olio ergersi Mabunda si rifà anche alle culture tribali in cui fiducia in un futuro migliore. La stella rossa dal mare, metà mostro e metà essere umano. è cresciuto. non ha dato soltanto il nome a questa costruzione È provata dalla sofferenza, ma riesce tuttavia a futuristica, bensì rappresenta anche il modello incutere terrore. 6 ideale della società per l’artista. Sebbene fosse Ikiré Jones, socialista, Kingelez condivideva l’idea di Kwame 3 «Nairobi 2081 A.D.», 2014 Nkrumah, il primo presidente del Ghana, che Meschac Gaba, nel 1960 affermò: «Non guardiamo né a Est, né «Perruque architecture «Escape to New Lagos» a Ovest: guardiamo avanti». Tour la Défense», 2006 è il nome della prima collezione del marchio di Nel 1952 Frantz Fanon, abbigliamento Ikiré uno dei principali rappresentanti Jones, fondato da Wale della teoria post coloniale, scrisse Oyejide, nigeriano che se l’uomo accetta di esprimersi residente a Brooklyn. Il lookbook è stato nella lingua dei suoi colonizzatori, illustrato dal suo conterraneo Olalekan Jeyifous, accetta al contempo il peso della meglio noto come Vigilism. L’uomo della cultura straniera e quindi anche l’oppressione nei collezione Ikiré Jones, sempre cosmopolita e Making Africa. propri confronti. Un concetto simile a quello ben vestito, viene trasportato nella metropoli A Continent of Contemporary Design espresso dall’artista beninese Meschac Gaba nella nigeriana del 2081, dove combatte i cattivi e salva sua serie «Tresses». Le tresseuses sono donne i buoni. La serie si è estesa anche ad altre città Vitra Design Museum, Weil am Rhein che intrecciano i capelli per professione. Proprio africane dove gli eroi, come a Nairobi, devono Ancora sino al 13 settembre 2015 come le loro acconciature, le sculture di Gaba affrontare gli onnipresenti droni. I protagonisti sono create con capelli posticci sapientemente sono i rappresentanti di un’Africa nuova, Guggenheim Museum Bilbao intrecciati. Egli accosta quest’arte tradizionale acclamati per le loro coraggiose imprese non solo 30 ottobre 2015 – 21 febbraio 2016 all’aura, carica di valori simbolici, dell’architettura in patria, ma anche, ad esempio, nella Parigi del di Parigi. Chi le indossa deve sopportare il loro 2081. L’idea che l’Africa in futuro possa salvare il Centre de Cultura Contemporània de Barcelona peso, così come ancora oggi le società africane mondo non è una tesi così audace (e per questo si 22 marzo 2016 – 31 luglio 2016 Bulletin 3 / 2015 — 17
— Africa — 2/6 Digitale Collegati L’Africa deve a Internet gran parte del suo sviluppo: molte zone remote si sono collegate al mondo grazie al World Wide Web, spesso via cellulare. Grafico: quota della popolazione con collegamento Internet 17,2% 61,3% 46,2% SOCIAL MEDIA. Gli utenti di Facebook vivono perlopiù in Egitto (oltre 12 mio.), cui fanno seguito Nigeria e Sudafrica (oltre 6 mio. entrambi). 21,8% 53,2% Fonti: UIT, Facebook, U.S. Census Bureau e altri uffici di statistica locali. Tratto da: www.internetworldstats.com, Ericsson 1,7% 5,9% 13% 37,5% 72,1% 9,9% 23,40% 2,8% 14,1% 26,2% 3,4% 4,4% 1,8% 4,9% 39,7% 6,4% 1,6% 1,7% 3,5% 4,2% 20,1% 1,9% 4,6% 4,8% 47,3% 18,2% 39,3% 25,6% 6,6% Nel CONFRONTO GLOBALE 17,2% 2,2% 54,8% la diffusione di Internet nella maggior parte dei paesi afri- 6,5% 3,9% cani è ancora bassa: la media 9,0% mondiale è del 42 per cento, in Africa del 27 per cento. Eppure 15,3% i tassi di crescita sono enormi: 70,5% tra il 2000 e il 2014 il numero degli africani con accesso a 22,5% Internet è aumentato di quasi 39,0% 300 milioni. 15,8% 15,8% 38,8% 5,9% Secondo un rapporto, nei 15,0% paesi a sud del Sahara tra il 2013 e il 2019 le comunica- zioni telefoniche sono desti nate a raddoppiare, mentre 24,7% 74,7% il traffico dati aumenterà di venti volte. La CRESCITA sarebbe quindi il doppio 5,7% rispetto al resto del mondo. 51,5% Le cifre per tutti i paesi: si veda la pagina interna della copertina pieghevole. 18 — Bulletin 3 / 2015 Grafico: La Tigre
— Africa — 3/6 Turismo Il continente delle vacanze Non esiste una tipologia di vacanze che non si possa fare in Africa. Parole chiave: bagni, viaggi culturali, trekking – i Big 5, mercati, monumenti – Marrakech, Kilimangiaro, Seychelles. Grafico: arrivi di turisti all’anno (in migliaia) TUNISIA 6269 MAROCCO 10 046 ALGERIA 2733 EGITTO 9174 Fonti: Organizzazione mondiale del turismo (UNWTO) UGANDA 1206 KENYA 1619 LE 5 METE TOP TripAdvisor Travelers’ Choice 1 Marrakech, Marocco 2 Città del Capo, Sudafrica 3 Fès, Marocco 4 Ukunda, Kenya (Mombasa) 5 Knysna, Sudafrica (Garden Route) ZIMBABWE 1833 MOZAMBICO 2113 ANDAMENTO NUMERO DI TURISTI Totale 55,8 Africa meridionale Africa settentrionale BOTSWANA 2145 (in mio., 2013) 36,2 19,6 14,7 8,4 6,3 1990 1995 2000 2005 2010 2013 SUDAFRICA 9510 Le cifre per tutti i paesi: si veda la pagina interna della copertina pieghevole. Grafico: La Tigre Bulletin 3 / 2015 — 19
— Africa — Le cose sono andate in modo molto diverso Fino a qualche tempo fa l’Africa era considerata «perduta». Ma negli ultimi 15 anni in molti Stati si è verificata una forte crescita economica. Che cosa è accaduto? E come si prospetta il futuro? Di Philipp Waeber L’Africa è stata a lungo l’antitesi del pro- genti dell’America latina e dell’Europa (secondo le stime della Banca africana di svi- gresso. Afflitta da povertà, corruzione, malat- orientale. Con il successo economico sono luppo) raggiungerà 1,1 miliardi di persone. tie e conflitti, era considerata «perduta», o il migliorate anche le condizioni di vita: Le condizioni di vita sono tuttora «continente senza speranza» come titolava povertà, malnutrizione e mortalità infantile molto modeste per ampi strati della popola- l’Economist nel 2000. sono diminuite drasticamente, ampi strati zione. Sicurezza alimentare, accesso alle Ma poi le cose sono andate diversa- della popolazione hanno avuto accesso all’ac- strutture igienico-sanitarie e assistenza sani- mente: negli ultimi 15 anni le economie qua potabile e l’aspettativa di vita è in au- taria rappresentano importanti sfide. africane sono cresciute in media del 5 per mento. È nata una classe media che conta Tuttavia, l’Africa si sta trasformando cento l’anno, superando molti paesi emer- oggi 350 milioni di persone ed entro il 2060 in un continente colmo di speranza che 20 — Bulletin 3 / 2015 Illustrazione: Jörn Kaspuhl
— Africa — attira investitori da tutto il mondo. Dal Una rapida crescita 2000 gli investimenti diretti esteri sono Le dieci economie africane più grandi e le dieci con il maggiore tasso di crescita. Nel 2014 infatti aumentati in media del 20 per l’Etiopia è stato il paese in più rapida crescita (10,3 per cento). Il PIL ammonta a 52,3 miliardi cento l’anno. Anche se il settore più finan- di dollari o 575 dollari pro capite. L’economia più grande è la Nigeria: PIL 573,7 mia. USD ziato è stato quello delle materie prime, ne hanno beneficiato anche il settore finan- ziario, le telecomunicazioni, il commercio PIL 2014, in mia. USD: più grande economia e in più rapida crescita al dettaglio e i trasporti. 1 Niger, 8,0 A rendere possibile questo straordi- 12 Crescita del PIL Fonte: Banca mondiale in % 2 Mozambico, 16,7 3 Ruanda, 8,0 nario sviluppo è stata l’interazione tra di- Etiopia 4 Mali, 11,9 52,3 versi fattori, in parte autoctoni e in parte 5 Tanzania, 47,9 6 Ciad, 14,0 esterni. Essenziale è stata sicuramente la Rep. Dem. del Congo 34,7 7 Costa d’Avorio, 34,0 diminuzione dei conflitti armati, che sono Nigeria scoppiati anche per i confini tracciati arbi- 8 2 7 573,7 5 trariamente dalle potenze coloniali dopo 1 3 4 6 l’indipendenza. Ancora all’inizio degli anni Kenya Novanta del secolo scorso uno Stato afri- 60,8 Algeria Angola cano su tre era teatro di scontri armati. Da 128,6 214,1 allora si è registrato un netto calo – in base 4 Sudan Marocco 109,2 al numero di vittime – non solo del numero 73,8 Tunisia di conflitti, ma anche della loro intensità. 48,6 Egitto Sudafrica 286,4 350,1 Materie prime e Stato di diritto Il continente africano è stato inoltre inve- 0 PIL pro capite in USD 2000 4000 6000 stito da un’ondata di democratizzazione che ha influito positivamente sul modo di governare in diversi paesi. Questa evolu- zione è stata sostenuta dalla diffusione di moderni mezzi di comunicazione e da un migliore livello di istruzione di decisori e porti da parte di gruppi multinazionali. Un Da un’analisi degli ultimi anni emerge che cittadini. Anche le finanze statali più sane, paese povero come il Mozambico ha così il progresso economico è stato reso possi- favorite da ampi condoni del debito al la possibilità di diventare uno dei più im- bile da una combinazione di diversi fattori. l’inizio degli anni Duemila, sono una portanti paesi produttori di gas naturale. Che cosa se ne può dedurre per il futuro prova dei progressi compiuti in ambito dell’Africa? La fase di sviluppo proseguirà governativo. Le casse statali devono in- Ma la strada è ancora in salita come nelle economie asiatiche, che nel vece colmare un divario tra una base fi- Il settore delle materie prime è influenzato corso di decenni hanno realizzato notevoli scale relativamente modesta e le forti esi- anche da fattori globali che sfuggono al progressi, lasciandosi alle spalle la povertà? genze d’investimento in infrastrutture, controllo dei singoli paesi. Le fasi rialziste Vi sono buone speranze, anche grazie al istruzione e sanità. dei prezzi alimentano investimenti ed en- miglioramento del quadro istituzionale, e In molti paesi le finanze pubbliche trate, mentre i ribassi generano rapida- importanti operatori internazionali come il hanno tratto profitto dal boom delle ma- mente buchi nelle casse dello Stato. Data la Fondo monetario internazionale (FMI) e la terie prime, che ha portato a un impo- dominanza del settore delle materie prime Commissione economica per l’Africa delle nente aumento dei prezzi di diverse ri- in Africa, che rappresenta circa il 70 per Nazioni Unite (UNECA) prevedono per i sorse naturali dalla metà degli anni cento delle esportazioni totali, queste oscil- prossimi anni pari livelli di crescita. Ma la Duemila, con qualche interruzione, fino a lazioni si ripercuotono sull’intera economia. strada da percorrere è ancora in salita, se si poco tempo fa. Il settore delle materie Le eccedenze commerciali portano pensa alla povertà diffusa e alla carenza di prime ha trainato la crescita economica in inoltre a un apprezzamento della moneta e infrastrutture. numerosi paesi africani procurando note- riducono la competitività in altri settori, Una delle importanti leve da sfruttare voli entrate per lo Stato. pregiudicandone lo sviluppo in misura de- è la politica commerciale esterna. Nel com- L’impennata dei prezzi, unitamente cisiva: un fenomeno osservato per la prima mercio mondiale l’Africa è tuttora emargi- al potenziamento dello Stato di diritto e volta negli anni Sessanta in seguito alla sco- nata, con una quota di appena il tre per dei diritti di proprietà, ha incoraggiato perta di giacimenti di gas naturale nei Paesi cento delle esportazioni globali. E la sua gli investimenti e incrementato l’attività Bassi (la cosiddetta «malattia olandese»). partecipazione si limita prevalentemente estrattiva e le esportazioni. Il boom sem- Inoltre, conflitti, corruzione e inquina- alle materie prime. La sfida da affrontare bra proseguire, grazie alle considerevoli ri- mento ambientale in passato sono stati oggi per i paesi africani è quella di definire, serve e alle scoperte di nuovi giacimenti. spesso le conseguenze negative dei boom come indica l’ultimo rapporto UNECA Ad esempio, per l’utilizzo delle ricche ri- delle materie prime. La scienza è infatti an- sulle prospettive economiche, una politica serve di gas scoperte di recente in Africa cora divisa su benefici e svantaggi dei ricchi commerciale a sostegno della concorrenza, orientale sono stati investiti ingenti im- giacimenti. dell’innovazione e di un’allocazione ef- Bulletin 3 / 2015 — 21
— Africa — ficiente delle risorse, che non pregiudichi lo Crescita in miliardi per il commercio mondiale. Questa storia di sviluppo di settori nascenti. Ammontare degli investimenti diretti esteri successo potrebbe così continuare. in Africa. I benefici del libero scambio 60 Le esperienze di alcuni paesi emergenti in in mia. USD Asia mostrano che una liberalizzazione se- lettiva del commercio può dare buoni risul- tati. A tale proposito un potenziale non uti- lizzato è rappresentato dal commercio 40 intra-africano. Il fatto che quasi il 90 per cento dei beni intermedi per la produzione in Africa venga importato da paesi non afri- cani dimostra che le catene di creazione di 20 Fonte: UNCTAD valore regionali sono poco sfruttate. Un ac- cordo di libero scambio all’interno del con- tinente può rafforzare le imprese africane Philipp Waeber lavora presso Global posizionandole in maniera più vantaggiosa 1980 1990 2000 2010 Macroeconomic Research di Credit Suisse. Seconda Nel frattempo, le società che offrono pro- dotti innovativi hanno imparato dagli errori riuscite a risparmiare più denaro da investire nella propria attività. Inoltre, hanno aumen- generazione commessi inizialmente. Attualmente si ri- tato le proprie spese private rispetto a un pongono grandi speranze nella cosiddetta gruppo di controllo almeno del 37 per cento «Financial Inclusion». L’offerta di microfi- in un arco di tempo compreso tra 4 e 6 mesi. nanza viene ampliata grazie a un migliore Molto valide sono anche le assicura- accesso ai prodotti bancari e assicurativi: chi zioni basate su indici meteorologici. I conta- I microcrediti sono stati ha già solo un conto di risparmio (una mi- dini interessati vengono indennizzati ad noranza in Africa), può anche investire pic- esempio quando le precipitazioni restano in- considerati strumenti coli risparmi o eccedenze senza rischio di feriori a una determinata soglia minima. In miracolosi finché non sono perdita. E con una microassicurazione ci si questo modo gli assicurati non hanno la pos- emersi i lati negativi. Per può tutelare per il caso di catastrofe contro sibilità di influenzare il pagamento, e i pro- perdite di raccolto e di animali da reddito. dotti possono essere offerti facilmente e con uscire dalla povertà vi è un Le entrate non sicure spesso non ven- premi più bassi. Da alcuni studi attuali in nuovo tipo di piccolo gono infatti investite alla base della pira- Ghana e Kenya emerge sia un incremento in mide del reddito. Vengono quindi a man- termini di raccolto e reddito, sia un passaggio prestito. care le garanzie per i crediti e le riserve a coltivazioni con un rendimento più elevato. Di Luca Spichtig fungono da ammortizzatori in caso di per- Una tale combinazione di prodotti di dite di reddito, il che impedisce ai contadini microfinanza potrebbe quindi permettere di investire nella produzione. di spezzare il circolo vizioso della povertà. I prodotti di microfinanza sono oggetto di Un risultato prematuro negativo non ren- critiche: in particolare, viene messa in dub- La soluzione delle assicurazioni derebbe giustizia agli sforzi intrapresi con la bio l’efficacia del loro approccio, ossia con- Le mancate entrate dei singoli membri ven- microfinanza. sentire con un piccolo credito di uscire da gono sostenute all’interno della comunità, una situazione di povertà con un lavoro in ma in caso di pioggia persistente o in periodi proprio. Ad esempio, non è chiaro l’effetto di siccità questa rete sociale crolla rapida- positivo sul benessere delle persone che ne mente. I nuovi prodotti di microfinanza sono beneficiano. stati concepiti proprio per proteggere le eco- Oggi tutti concordano nel riconoscere nomie domestiche dalle perdite di reddito e Per il progresso economico dell’Africa sono che la semplice offerta di finanziamenti di av- al tempo stesso facilitare l’accesso ai crediti. determinanti l’istruzione e la disponibilità di viamento non è sufficiente per sconfiggere la Con queste garanzie e la stabilità che ne con- alloggi a prezzi accessibili. Credit Suisse, in collaborazione con Opportunity International, povertà e permettere alle persone di reggersi segue i mutuatari sono più disposti a imboc- Habitat for Humanity e Swiss Capacity Building sulle proprie gambe. I tassi d’interesse più ele- care la strada del lavoro autonomo. Facility, permette anche ai ceti più poveri di vati a causa della mancanza di garanzie, un’as- Uno studio attuale sulle venditrici accedere a un’istruzione scolastica di qualità e ad sistenza insufficiente, nonché la mancanza di presso le bancarelle dei mercati in Kenya ha alloggi convenienti attraverso i microcrediti. competenze finanziarie, possono addirittura fornito risultati promettenti: con questi pro- Luca Spichtig lavora presso Regional Research generare casi di indebitamento eccessivo. dotti di seconda generazione, le donne sono di Credit Suisse. 22 — Bulletin 3 / 2015
Simboli dello sviluppo: gru a Maputo. Semplicemente Mozambico In ogni angolo d’Africa la gente sogna Il fermento è evidente. Nel cielo azzurro di Maputo, capitale del Mozambico, svettano l’Europa? Non esattamente. le gru. Sulla pittoresca baia nell’Oceano In- In Mozambico vivono 68 000 portoghesi diano nascono condomini, uffici e centri di- rezionali ricoperti di specchi. Enormi navi e approfittano del boom economico. mercantili aspettano di entrare in porto e Molti conducono una vita migliore qui che scaricare le loro merci. L’ingresso è già stato non nella stagnante Europa. reso più profondo per la seconda volta, la zona portuale viene ampliata costante- Di Leonie March mente. Sulle strade asfaltate di fresco sfrec- ciano SUV nuovi di zecca. Ingorghi e Foto: Jeroen van Loon/hollandse hoogte/laif Bulletin 3 / 2015 — 23
— Africa — cantieri sono all’ordine del giorno, racconta bito dopo il suo arrivo a Maputo è entrato Dopo aver ottenuto l’indipendenza dal con orgoglio Vasco Guerra, mentre si de- nel redditizio settore dell’edilizia. Le abita- Portogallo nel 1975, entrambi i paesi sono streggia con la sua auto nel traffico caotico. zioni e gli uffici sono rari, espatriati da tutto stati teatro per anni di sanguinose guerre il mondo hanno fatto salire i prezzi degli civili, i cui vincitori ora siedono al governo Espatriati da tutto il mondo immobili alle stelle, tanto che oggi i canoni con grande maggioranza. Tuttavia, mentre Il portoghese vive a Maputo dal 2009. Al- locativi nella capitale sono ai livelli europei. in Angola dal 1979 è al potere il presidente lora il suo paese era già in crisi, nella ex co- In modo amichevole, ma deciso, discute José Eduardo Dos Santos, il Mozambico lonia, invece, iniziava un vero e proprio brevemente con il suo capomastro le attività con Filipe Nyusi del partito Frelimo è già al boom delle materie prime. Enormi giaci- del giorno. Il fatto che qui si parli porto- quarto capo di Stato. La stabilità politica, menti di carbone, gas naturale e petrolio at- ghese naturalmente è un grande vantaggio, malgrado le tensioni latenti con l’ex avver- tiravano nel paese gruppi internazionali spiega Guerra salendo di nuovo in auto. sario durante la guerra civile Renamo, è un quali Vale, Rio Tinto o ENI. Deve tornare in ufficio per occuparsi di altri asso nella manica. Guerra intravide nuove opportunità: lavori. L’instancabile uomo d’affari opera Qualche anno fa europei come Vasco «Dal punto di vista professionale, ero in un non solo nel settore edile, ma anche come Guerra erano ancora rari nel panorama cit- vicolo cieco». Laureato in economia azien- consulente e project manager. Già in Porto- tadino; oggi ci sono bar, ristoranti e alberghi dale ed esperto di marketing, si occupava di gallo era pieno di idee, ma non era mai riu- su misura per loro. Durante la settimana prevale la presenza di uomini d’affari, men- tre nel fine settimana quella dei villeggianti, racconta Bruce Chapman, direttore del Southern Sun Hotel, un albergo di Maputo direttamente sulla spiaggia. «Il potenziale turistico del Mozambico è ancora lontano dall’essere pienamente sfruttato». Britan- nico di nascita, Chapman vive e lavora da tempo nel continente africano: inizialmente in Zambia, un altro paese dai forti tassi di crescita; da nove anni a Maputo. «La città ha un fascino inconfondibile: aperta, rilas- sante, allegra», racconta con entusiasmo. Non stupisce dunque che il numero di turisti cresca anno dopo anno. Chapman ha appena ampliato il suo hotel, per rispondere all’aumento della domanda. «Ma le belle ca- mere non bastano se il servizio non è all’al- tezza». Perciò investe molto tempo nella formazione del personale, che, oltre all’in- «Sogni professionali»: l’imprenditore Vasco Guerra (2° da sin.). frastruttura, per molti settori continua a essere una delle maggiori sfide, spiega Chapman. mediazione del personale per una società di scito a realizzarle. «In Mozambico, invece, i Cercasi specialisti lavoro temporaneo a Lisbona. Un lavoro sogni professionali possono avverarsi». Know-how, specialisti e aziende estere, non particolarmente stimolante, aggiunge il L’economia cresce da oltre un decen- quindi, in generale sono benvenuti e neces- trentanovenne. Venne a sapere del boom nio di circa il sette per cento annuo, trai- sari per l’ulteriore sviluppo del Mozam- nell’ex colonia da suo padre, che lavorava in nata soprattutto dagli investimenti in bico. Il paese, del resto, non può lamentare Mozambico come partner in un progetto grandi progetti, come l’ampliamento della una mancanza di interesse: secondo la agricolo. Senza pensarci troppo, fece le va- fonderia di alluminio più grande del Banca mondiale, gli investimenti diretti lige. Essendo single, godeva di autonomia e mondo, Mozal, il potenziamento del ga- esteri tra il 2010 e il 2013 sono più che flessibilità. Molti suoi amici allora ritene- sdotto verso il Sudafrica e, naturalmente, quintuplicati. Molti paesi, fra cui la Sviz- vano la sua scelta rischiosa, spiega sorri- l’attività estrattiva. Il Mozambico è una zera, hanno concluso accordi bilaterali fi- dendo. «Oggi vorrebbero essere emigrati delle economie nazionali maggiormente in nalizzati a incentivare e tutelare gli investi- anche loro». crescita dell’Africa meridionale. Ha supe- menti. Le imprese svizzere operano, oltre Guerra parcheggia davanti a una villa rato addirittura un paese ricco di petrolio che nel settore delle materie prime, nella del periodo coloniale e apre il portone az- come l’Angola, anch’esso una ex colonia logistica, nell’agricoltura e nel settore in zurro, che rivela uno dei tanti cantieri. Su- portoghese. espansione della subfornitura. 24 — Bulletin 3 / 2015 Foto: Leonie March
— Africa — non portano alcun capitale, bensì si conten- dono con la popolazione locale i pochi posti di lavoro disponibili. Per uno sviluppo sostenibile il governo dovrebbe non solo creare più posti di lavoro, ma incentivare maggiormente la costitu- zione di imprese locali, sostiene Lopes, ci- tando l’Angola, la cui economia, che un tempo cresceva con tassi a due cifre, è crollata quando il prezzo del petrolio è sceso. È im- portante diversificare l’economia, passando dalla mera produzione di materie prime all’industria manifatturiera. Investimenti diretti esteri quintuplicati: passeggiata sulla baia di Maputo. Vasco Guerra lavora spesso nel fine settimana e fino a sera. Occorre prendersi tempo per capire le pratiche d’affari locali, Le imprese europee, tuttavia, sono superate paese. Costruire infrastrutture gli piaceva, evitare un tono da colonizzatore, adeguarsi ai (ad eccezione del Portogallo) dalle imprese racconta il cinquantunenne: «Ho l’impres- ritmi quotidiani più lenti e costruirsi una so- dei cosiddetti paesi BRICS: il Sudafrica è sione di contribuire davvero allo sviluppo lida rete professionale. Guerra non vuole ri- uno dei principali partner commerciali; i del paese con la mia preparazione». Ora of- velare quanto, ma guadagna più che in Por- gruppi brasiliani operano, oltre che nel set- fre il suo know-how come consulente indi- togallo. Nel complesso, qui si è potuto tore minerario, anche nel settore energetico, pendente e, come Vasco Guerra, lavora con- costruire una vita più felice e ricca di successi edile e agricolo. La Cina, come in Angola e temporaneamente a più idee commerciali. che nella sua patria. molti altri paesi africani, partecipa in mi- A sentire i due, sembra di aver raggiunto sura determinante alla ricostruzione e l’Eldorado. all’ampliamento delle infrastrutture: aero- Salvatore Costa può dire solo bene dei porti, strade, ponti e linee ferroviarie. Le suoi dipendenti locali: lavorano in modo materie prime che la Repubblica popolare scrupoloso e imparano rapidamente. Lui riceve in cambio del suo lavoro, infatti, de- stesso si considera un po’ un fratello mag- vono essere trasportate. Gli immigrati ci- giore. Ancora più della metà della popola- nesi, tuttavia, non figurano in nessuna stati- zione vive al di sotto della soglia di povertà, stica. Secondo stime dell’Organizzazione la disoccupazione è elevata e le qualifiche professionali basse. Ma Costa è convinto che al massimo entro dieci anni il Mozambico disporrà di specialisti sufficienti a sostenere «In Mozambico l’economia con le proprie forze. «Allora le imprese non dovranno più assumere stra- i sogni possono nieri pagandoli 5000 dollari al mese. I locali si accontentano anche della metà». avverarsi.» Affermazioni come questa feriscono i mozambicani. Alcuni parlano addirittura di una nuova colonizzazione, racconta Horten- cio Lopes dell’Istituto CEMO di studi mo- internazionale per la migrazione, la maggior zambicani e internazionali di Maputo. Si ri- parte degli immigrati proviene dal vicino ferisce non solo ai portoghesi, ma anche ad Sudafrica (circa 154 000), poi dal Portogallo altri stranieri, come i cinesi. «Le quote di (circa 68 000). legge volte a limitare la presenza di stranieri nelle aziende vengono spesso ignorate». Un fratello maggiore Inoltre, nella maggior parte dei casi i mo- Salvatore Costa è arrivato a Maputo come zambicani vengono pagati meno rispetto ai dipendente di un gruppo di telecomunica- colleghi stranieri, benché questi non siano Leonie March vive dal 2009 in Sudafrica. La giornalista freelance è corrispondente dall’Africa zioni portoghese. L’ingegnere costruiva ri- necessariamente più qualificati. Proprio i meridionale, tra gli altri, per la radio tedesca, petitori per telefonia mobile, linee telefoni- portoghesi, fuggiti nell’ex colonia a causa la SRF, il «Frankfurter Rundschau» e Monocle 24. che dedicate e cavi in fibra ottica in tutto il della crisi economica nel loro paese, spesso Fa parte della rete di corrispondenti weltreporter.net Foto: Marc Shoul Bulletin 3 / 2015 — 25
— Africa — Britannico e ghanese, David Adjaye è uno dei più noti architetti e designer al mondo. Qui è seduto sulla sedia «Washington Skeleton» da lui progettata (per Knoll). 26 — Bulletin 3 / 2015 Foto: Pari Dukovic/Trunk Archive
— Africa — «Sono l’uno e l’altro» David Adjaye ha costruito molte case per personalità di spicco, è amico degli Obama, eppure si definisce il «Robin Hood degli architetti». Il quarantottenne ghanese ha recentemente riscoperto il suo continente di origine: Adjaye vuole contribuire a plasmare il futuro dell’Africa. Di Edwin Heathcote David Adjaye possiede una collezione di Adjaye è ben consapevole delle sue radici can History and Culture, è in costruzione – foto, e fin qui nulla di strano. Nel suo caso africane. «Sono il primo architetto di ori- presumibilmente l’ultimo grande museo sul si tratta di fotografie di architettura afri- gine africana che sia riuscito a farsi un Mall di Washington nonché eccezionale te- cana contemporanea che l’architetto di nome a livello internazionale», mi ha di- stimonianza del riconoscimento e della ri- fama mondiale ha realizzato nel poco chiarato in un’intervista nel 2012. Subito conciliazione con uno dei capitoli più oscuri tempo libero a disposizione. Non sono le preoccupato che la sua osservazione po- della storia americana. L’edificio, che aprirà solite foto di architettura, immagini cristal- tesse risultare arrogante, alla mia domanda i battenti il prossimo anno, sarà anche una line di edifici moderni in un paesaggio successiva, se si sentisse più africano o bri- sorta di eredità di Barack e Michelle vuoto sovrastato da cieli azzurri, bensì tannico, ha fornito una risposta elusiva: Obama, che si sono impegnati energica- scatti di una modernità caotica, una civiltà «Mi guardi», ha affermato, «evidentemente mente per il progetto e sono legati ad Adjaye in trasformazione, vedute dei paesaggi ur- sono africano e ho un’anima africana, ma da profonda amicizia. bani più dinamici al mondo. non posso certo negare il mio lato britan- Questo prezioso album, pubblicato da nico. Sono l’uno e l’altro. La mia genera- Il Robin Hood degli architetti Thames and Hudson con il titolo «Adjaye zione può definire la propria nazionalità La costruzione, del tutto inedita, ha la Africa Architecture», in cui la quotidianità anche senza passaporto». forma di una corona bronzea a tre piani, e la spontaneità convivono con elementi L’anima africana di Adjaye gli è stata ispirata alla civiltà Yoruba dalla quale di- monumentali, induce a chiedersi se Adjaye, di grande aiuto. In poco tempo è assurto scende la maggior parte degli schiavi depor- nato in Tanzania, figlio di un diplomatico all’aristocrazia dell’architettura, ma anche a tati in America. Opera di uno degli archi- ghanese, cresciuto in Arabia Saudita, al quel mondo esclusivo di arte e celebrità nel tetti più enigmatici della nostra epoca, Cairo, in Yemen e altri luoghi, ma vissuto a quale raramente ci si imbatte in un archi- l’edificio, con la sua luccicante struttura do- Londra negli anni della maturità, sia un ar- tetto. Il suo progetto più significativo, lo rata destinata a scurirsi nel tempo, dovrebbe chitetto africano o tutt’altro. Smithsonian Museum of African Ameri- risultare particolarmente suggestivo tra Bulletin 3 / 2015 — 27
— Africa — le costruzioni bianche di stile neoclassico David Adjaye è uno dei tratti più salienti thy, l’architettura in argilla del Mali e la del National Mall. della nostra casa», ha affermato Craig Ro- modernità postcoloniale degli anni Ses- La carriera di Adjaye ha avuto inizio bins. «Ci arricchisce la vita». santa. Sa intrecciare magistralmente i suoi verso la fine degli anni Novanta e nei primi David Adjaye si muove sul filo tra ce- edifici in racconti affascinanti, seducenti. anni Duemila con una serie di case illustri lebrità e architettura seria, come solo pochi Con le loro misteriose facciate nere e gli per artisti, attori e personalità di spicco dei suoi colleghi riescono a fare. Fa il pen- interni sorprendentemente luminosi, tal- dell’East End londinese. A Shoreditch e dolare tra il suo appartamento nel quartiere volta queste costruzioni sono state parago- Hoxton, con le loro strade dimesse e le de- Chelsea di New York e un’abitazione clas- nate all’architetto stesso. Niente male come crepite aree industriali, spuntano come fun- sica dal lusso discreto nei pressi di Downing confronto. Elegante e urbano all’esterno, ghi gallerie, bar e atelier. Qui Adjaye ha pro- Street e, vista la sua attività internazionale, l’interno caldo e spontaneo, ampiamente gettato case per l’attore Ewan McGregor, non è mai molto lontano dai centri di potere nascosto dietro una facciata accattivante, gli stilisti Alexander McQueen (mai co- dell’establishment. Sempre affabile e affa- ma pressoché impenetrabile – al tempo struita) e Roksanda Ilincic, gli artisti Chris scinante, con sua moglie, la modella di na- stesso insider e outsider. Ofili, Tom Noble e Sue Webster, Juergen zionalità americana Ashley Shaw-Scott, Adjaye è uno dei designer più origi- Teller e Jake Chapman. Queste case, spesso forma una coppia incantevole e ben vista, nali e coerenti al mondo. È un architetto rivestite in cemento ultranero o legno anne- sempre presente agli eventi mondani su en- globale, che trova ispirazione nella sua rito, hanno rivelato il genio di Adjaye. Ciò trambi i lati dell’Atlantico. «anima africana». Rispetto al futuro delle che si è visto qui era una sorta di architet- città africane, si dice «più che ottimista». A tura nascosta, esternamente nera e fredda, E il passo successivo? L’Africa suo avviso non c’è tempo da perdere. La ri- all’interno sorprendentemente aperta e lu- L’architettura è una professione antica, con- costruzione dell’Africa è in corso e lui in- minosa. Il lusso nasce dalla trasformazione solidata, in cui anche un cinquantenne è tende sfruttare l’opportunità per influenzare di materiali umili, quotidiani, che sono im- considerato «giovane». Adjaye ha solo 48 e plasmare il futuro del continente. Gli au- piegati in modo sbalorditivo e in punti ina- guriamo buona fortuna: l’Africa ha atteso spettati e, insieme all’architettura inedita, abbastanza a lungo! creano un effetto inusuale, quasi esotico. Adjaye si è definito il «Robin Hood degli architetti», affermando: «Per i ricchi offu- «Per i poveri schiamo le cose, per i poveri le rendiamo più rendiamo le cose accattivanti». Una volta consolidata la propria repu- più accattivanti.» tazione, ha messo in atto il suo credo: sfrut- tava le esperienze raccolte lavorando per i ricchi e le personalità di spicco per proget- tare con altrettanto entusiasmo edifici negli anni. Con il Museum of African American spazi pubblici – a cominciare dagli Ideas History ha creato un edificio che molti ar- Stores (biblioteche pubbliche nell’East chitetti considererebbero il capolavoro di End), al Bernie Arts Centre di Tottenham una vita. Qui le sue idee e ambizioni perso- (il quartiere di Londra che qualche anno fa nali trovano un’espressione spiccatamente fu scosso da disordini razziali), fino al suo sociale e politica. Cosa lo aspetta ora? La ultimo progetto abitativo, un’imponente risposta è facile: l’Africa. costruzione a Harlem, un blocco aspro, dai Da una casa per Kofi Annan, ex se- volumi movimentati. gretario generale dell’ONU, sulla costa del Ma Adjaye ha anche progettato mo- Ghana a un palazzo presidenziale a Libre- bili pregevoli, altrettanto suggestivi, e creato ville (Gabon): Adjaye percorre tutto il con- installazioni con artisti come Olafur Elias- tinente. Tra i suoi progetti due musei sulla son, con cui ha allestito il padiglione «Your schiavitù in Ghana, strutture residenziali a Black Horizon», animato da una cupa poe- Johannesburg, un master plan per Kampala sia, per la Biennale di Venezia 2005. Recen- e la sede della International Finance Cor- temente ho avuto occasione di ammirare la poration a Dakar. In Ghana è anche a capo casa di Craig Robins, che ha dato l’impulso di un ufficio. In un certo senso è un ritorno decisivo alla realizzazione del Miami De- obbligato per un architetto che ha così a Edwin Heathcote è un architetto, progettista e autore britannico. Dal 1999 è critico di architettura sign District, e sono rimasto sorpreso nel cuore le sue radici culturali. Adjaye è aperto e design per il «Financial Times», inoltre scrive una trovarmi davanti una delle opere di Adjaye, agli influssi africani: i principi e le forme rubrica per «GQ Magazine» ed è redattore capo un padiglione sulla spiaggia. «‹Genesis› di sociali dell’architetto egiziano Hassan Fa- di un sito web di letteratura architettonica. 28 — Bulletin 3 / 2015
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