Bulletin - Ascesa di un continente - Credit Suisse

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Bulletin - Ascesa di un continente - Credit Suisse
Dal 1895. La più antica rivista bancaria del mondo. 3 / 2015

         Africa
                                                                                                CREDIT SUISSE

Ascesa di un continente
                                                                                         Bulletin
Bulletin - Ascesa di un continente - Credit Suisse
LO SVILUPPO
genera PROFITTO

««                                                                     »»
             r a l B i o p r o ducts
 Sresta Natu        e  n t e d   e l 60%
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 cresce annu                attribuisce im
                                           portanza a u
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                                                                                            rande
         U n a  c la                                  ra l B  io p                                  atori
 India:
                   e n  ta  z io n e . Sresta Natu                a g g o n o   p rofitto i consum
                                                                tr
 corretta alim                n ti  biologici, cre
                                                   sce. Ne
                                                                           b il ity investono
                                                                                                dal
                di  a lim   e                              re  s p o n s A
  produttore                    ri. I fondi ge
                                               stiti da                              ico.
  e i picc o li a g ri c o lt o
                                              a l s u o s u c c esso econom
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                                                                        5  0   0   0ita
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                                                                        punti ven d

                                                      gici
     piccoli                           prodotti biolo

                                   ccessi. Qui di seguito:
          a delle 531  storie di su
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                                                                                  Investments for Prosperity
Bulletin - Ascesa di un continente - Credit Suisse
L’Africa ha una superficie di oltre 30 milioni di chilometri quadrati ed è popolata
                            da più di 1,1 miliardi di persone. Oggi 54 suoi Stati sono membri dell’ONU.

       40                                         20                                        0                                         20                                        40                                     60

                  Oceano
                  Atlantico
                  del Nord
40

                                                                                            Algeri        Tunisi

                                                       Rabat
                                                                                                         TUNISIA          Mar Mediterraneo
                                                         MAROCCO
                                                                                                                   Tripoli
                                                                                                                                                                           Cairo

                                                                           ALGERIA
                              SAHARA
                            OCCIDENTALE
                                                                                                                              LIBIA                           EGITTO

20                                                                                                                                                                                                                                                       20

                          MAURITANIA                                                                                                                                                               Mar
     CAPO VERDE                                                                                                                                                                                   Rosso

                                                                                                                                                                            lo
                             Nouakchott
                                                                                                                                                                           Ni
       Praia                                                                                         NIGER                                                            Khartum
                                                                                                                                                                                                  ERITREA
               Dakar
                           SENEGAL                             MALI                                                             TSCHAD                                                               Asmara
            GAMBIA         Banjul         Bamako                  BURKINA         Niamey
                  Bissau                                           FASO                                                                                            SUDAN                                            GIBUTI
                                                                                                                                                                                                                             Golfo di
                                                                                                                                                                                                                              Aden
                                                                                                                             N'Djamena
            GUINEA-BISSAU                                      Ouagadougou                                                                                                                                         Gibuti
                                     GUINEA
                     Conakry                                                 BENIN              NIGERIA                                                                                       Addis Ababa
                     Freetown                           COSTA      GHANA                          Abuja                                                               SUDAN
                       SIERRA LEONE                    D'AVORIO            TOGO
                           Monrovia                             Lomé               Porto-Novo
                                                                                                                                       REPUBBLICA                     DEL SUD                      ETIOPIA
                                                Yamoussoukro Accra
                                                                                                                                      CENTRAFRICANA                   Giuba
                                      LIBERIA
                                                                                                            CAMERUN          Bangui                                                                                          SOMALIA
                                                                                           Malabo
                                                                                           GUINEA              Yaoundé                                                           UGANDA
                                                                                                                                           Congo
                                                                                                                                                                                                                            Mogadiscio
0
                                                                                         EQUATORIALE
                                                                                                                       REP.                                                  Kampala          KENYA                                                           0
               Equatore                                                           São Tomé                Libreville DEL CONGO
                                                                                                           GABUN                                                                                  Nairobi
                                                                                   SÃO TOMÉ                                              REP.                     RUANDA Kigali        Lago
                                                                                   E PRÍNCIPE
                                                                                                            Brazzaville
                                                                                                                                      DEMOCRATICA                       BURUNDI
                                                                                                                                                                                       Vittoria                     Oceano
                                                                                                                                       DEL CONGO                         Bujumbura
                                                                                                                                                                                                                    Indiano                  Victoria
                                                                                                                              Kinshasa                                                       Dodoma
                                                                                                       ANGOLA
                                                                                                       (Cabinda)                                                                     TANZANIA                                      SEYCHELLES
                                                                                                                     Luanda

                                                                                                                                                                                                                   COMORE
                                                                                                                                                                                                                    Moroni
                                                                                                                              ANGOLA                                            MALAWI
                                                                                                                                                                           Lilongwe
                              Oceano                                                                                                                     ZAMBIA
                              Atlantico                                                                                                                   Lusaka

                               del Sud                                                                                                                            Harare             MOZAMBICO                                                    MAURITIUS
                                                                                                                                                                  ZIMBABWE                                                    Antananarivo       Port Louis
20                                                                                                                                                                                                                                                       20
                                                                                                                        Windhoek                   BOTSWANA

                                                                                                                              NAMIBIA         Gaborone                                                              MADAGASCAR
                                                                                                                                                              Pretoria
                                                                                                                                                                                 Maputo
                                                                                                                                                                  Mbabane
                                                                                                                                                                             SWAZILAND
                                                                                                                                                                  Maseru
                                                                                                                                                                  LESOTHO
                                                                                                                                             SUDAFRICA

                                                                                                                                                                                                            0 km      500          1000

40                                                                                                                                                                                                                                                       40

                                     20                                              0                                                  20                                              40                                              60
Bulletin - Ascesa di un continente - Credit Suisse
Abitanti        Quota della      Arrivi di turisti   Prevalenza di   Età mediana   Medaglie
                           (in migliaia)   popolazione      all’anno            malnutrizione   della         olimpiche
                                           con collega-     (in migliaia)       (in %)          popolazione   (oro/argento/
                                           mento Internet                                                     bronzo)
                                           (in %)
                             Pagina 3         Pagina 18       Pagina 19          Pagina 46       Pagina 47      Pagina 63
Algeria                          35 423          17,2             2 733
Bulletin - Ascesa di un continente - Credit Suisse
— Editoriale —

                    4
                                  3
                                                   2                    Il continente
1                                                                       della speranza

                                                                       L
Hanno collaborato a questo numero:
                                                                                   a copertina, su fondo nero, mostrava i contorni del continente
                                                                                   africano. All’interno un giovane soldato in una logora camicia
                                                                                   smanicata. Aveva un lanciarazzi in spalla. Sopra, a caratteri cubi-
                                                                        tali, il titolo: The hopeless continent (Il continente senza speranza). Sono
1 Mfonobong Nsehe
Non si sa mai di preciso dove rintracciarlo: il                         trascorsi appena 15 anni da quando l’Economist, metronomo degli opi-
pluripremiato giornalista nigeriano viaggia                             nion leader di tutto il mondo, non vedeva alcun futuro per l’Africa. «Il
costantemente in tutta l’Africa. Per la rivista                         continente sta sprofondando in conflitti e nell’arbitrio di Stato e uscirà
di economia Forbes Africa racconta princi-                              sconfitto dalla lotta contro la povertà», constatava con rassegnazione la
palmente di promettenti aziende e imprendi-                             rivista britannica. «La prossima generazione sarà più povera, meno
tori di successo. Qui presenta 50 personalità                           istruita e ancora più disperata». Si è trattato di un colossale errore di va-
che vivono in Africa e stanno dando partico-                            lutazione. Infatti, oggi l’Africa fa registrare impressionanti tassi di cre-
lare impulso al loro continente. Pagina 64
                                                                        scita. Nel primo decennio del nostro secolo sette dei dieci paesi a crescita
                                                                        più rapida erano a sud del Sahara. Un terzo degli abitanti dell’Africa è
2 Sven Torfinn
Il fotografo olandese che con la sua famiglia                           assurto ormai al ceto medio. In Africa sono registrati 650 milioni di te-
abita a Nairobi da 15 anni ha già lavorato in                           lefoni cellulari, più che in Europa o negli Stati Uniti. In Nigeria si pro-
38 paesi africani. Per questa edizione, insieme                         ducono più film che negli Stati Uniti. I media nei paesi industrializzati
a Daniel Ammann della redazione di Bulletin,                            ne parlano poco.
è stato in Ruanda. Entrambi hanno docu-

                                                                       Q
mentato il miracoloso cambiamento di un                                           uando l’Africa riempie i titoli dei giornali o viene citata nelle
paese che, dopo il genocidio, era dato per                                        trasmissione televisive, è sempre in relazione a catastrofi, crisi e
spacciato. Pagina 30
                                                                                  guerre. Come lo scorso autunno, quando abbiamo iniziato a
                                                                                       pianificare questo numero. Nella parte occidentale del con-
3 Philipp Waeber
Per Global Macroeconomic Research di                                    tinente imperversava l’ebola. In Nigeria, il paese africano più popoloso, i
Credit Suisse, l’economista si occupa spesso di                         terroristi di Boko Haram sequestravano centinaia di studentesse. Si è
contesti macroeconomici. Qui illustra perché                            quasi cristallizzata l’immagine di un angolo di terra inerme, dipendente
negli ultimi decenni l’Africa, a dispetto delle                         e «sottosviluppato». Naturalmente, milioni di persone in Africa devono
stime negative, abbia fatto registrare una con-                         ancora lottare per la sopravvivenza quotidiana. Tuttora sono all’ordine
siderevole crescita economica. Pagina 20                                del giorno carenze di cibo, istruzione scolastica (soprattutto per le ra-
                                                                        gazze) e diritti politici. Tuttora un numero imprecisato di persone tenta
4 Anja Bengelstorff
                                                                        di sfuggire alla povertà, spesso mettendo a rischio la propria vita. Questa
La giornalista freelance vive da oltre dieci anni
                                                                        è una realtà.
in Kenya. Non smette di essere affascinata dal

                                                                        M
vedere come i giovani africani diano forma al
loro futuro e alla loro identità culturale. Qui                                     a esiste anche un’altra realtà, che diventa sempre più solida:
racconta la storia del sistema di pagamento via                                     per la prima volta da molto tempo più persone nutrono la
cellulare M-Pesa, che ha innescato una rivolu-                                      rea­listica speranza che i loro figli avranno una vita migliore
zione destinata a diffondersi in tutto il mondo.                        della loro. Mediamente la generazione attuale è più ricca, meglio
Pagina 50

                                                                                                                                                                 PERFORM ANCE
            Una buona notizia, anzi due: Bulletin si è aggiudicato due
            argenti al Best of Corporate Publishing 2015 (BCP):                                                                                                           neutral
                                                                                                                                                                        Stampato
            nelle categorie Migliore pubblicazione bancaria e assicurativa                                                              No. 01-15-440286 – www.myclimate.org
                                                                                                                                        © myclimate – The Climate Protection Partnership

            e Migliore copertina.

                                                                                                                                     Bulletin 3 / 2015 — 1
Bulletin - Ascesa di un continente - Credit Suisse
istruita e più speranzosa di molte che l’hanno preceduta. Nel 2014, un
sondaggio del World Economic Forum ha evidenziato che l’Africa a sud                       5
                                                                                                                          6
del Sahara è la regione più ottimista al mondo: l’Africa è diventata anche
il continente della speranza.

Q
           ui vorremmo esplorare quest’Africa moderna e consapevole, in-
           traprendente e creativa. In questo numero di Bulletin non pre-
                                                                                     Hanno collaborato a questo numero:
           sentiamo un continente nel bisogno, ma un continente che
                cresce sempre più con le sue forze e trova soluzioni auto-
nome. Per esempio a est, in Kenya, un paese che in tema di mobile ban-
king supera di gran lunga l’Occidente e con il sistema di pagamento                  5 Edwin Heathcote
elettronico M-Pesa ha messo a segno un successo mondiale (da pagina                  L’architetto e scrittore inglese è critico di ar-
50). Oppure a ovest, in Togo, dove le imprenditrici locali controllano il            chitettura per il «Financial Times». In esclu-
redditizio commercio dei tessuti e sottolineano che le donne sono la                 siva per Bulletin, Heathcote ha ritratto uno
spina dorsale delle società africane (da pagina 58). Nell’Africa centrale,           degli architetti a suo avviso più interessanti
in Ruanda, che ha lavorato con grande determinazione e metodi inediti                della nostra epoca: il ghanese David Adjaye,
                                                                                     che al momento sta costruendo lo «Smith­
per diventare, due decenni dopo uno dei più gravi genocidi della storia,
                                                                                     sonian National Museum of African American
un paese stabile ed economicamente fiorente (da pagina 30). Presente-
                                                                                     History and Culture» a Washington, D. C.
remo anche 50 personalità che vivono in Africa e che vale la pena cono-              Pagina 26
scere: donne e uomini di tutte le regioni; manager e artisti, imprenditori
e attivisti della società civile che stanno plasmando il continente. Dalla           6 Luisa Milani e Walter Molteni
A di Abudu Mosunmola, imprenditrice nigeriana dei media, spesso de-                  I due grafici gestiscono l’agenzia milanese La
finita l’«Oprah Winfrey africana», alla Z di Zapiro, un caricaturista su­            Tigre, i cui lavori sono già apparsi tra l’altro
da­fricano che se la prende con i potenti (da pagina 64).                            nelle riviste del «New York Times» o del
                                                                                     «Süddeutsche Zeitung». Le loro infografiche

N
                                                                                     precise, essenziali, ricorrono in tutto il numero:
         aturalmente non possiamo fornire un quadro rappresentativo o
                                                                                     cifre e fatti sull’Africa in carte geografiche.
         esaustivo di questo grande continente. Africa vuol dire 54 paesi,
         da 1500 a 2000 lingue diverse e altrettanti gruppi etnici.
L’Africa è il secondo continente più grande della terra con oltre un mi-
liardo di persone. Per non parlare della diaspora africana le cui tracce
sono evidenti in tutto il mondo – e sulla quale volutamente non ci sof-
fermeremo. Un filo conduttore che attraversa tutto il numero è l’epocale
cambiamento dovuto a Internet e alla telefonia mobile. In Africa, più che
in qualsiasi altro continente, i moderni mezzi di comunicazione trasfor-
mano l’economia e il mondo della finanza, la cultura e la società. Grazie
alla globalizzazione e alla digitalizzazione, l’Africa è sempre più vicina.
È tempo di aprire gli occhi sull’enorme potenziale di questo affascinante
continente.

La redazione

Foto di copertina: le imprenditrici Afua Osei (destra) e Yasmin Belo-Osagie. Per i
ritratti di questo numero ci siamo ispirati ai canoni estetici della fotografia di
studio africana degli anni Sessanta, per esempio di Seydou Keïta o Clic Clac Baby.
Foto: Lakin Ogunbanwo, styling: Reni Folawiyo, vestiti: Alara Lagos

2 — Bulletin 3 / 2015
Bulletin - Ascesa di un continente - Credit Suisse
— Africa —

                                                                                                                                   1/6 Il continente
                                                                                                                                 Vera grandezza
                                                                                            La superficie dell’Africa può contenere quella di colossi come USA,
                                                                                              Cina, India e gran parte dell’Europa. Solo un continente vanta
                                                                                                               una superficie maggiore: l’Asia.

                                                                                                                     GERMANIA
                                                                                                      FRANCIA                                 SVIZZERA
                                                                                            BELGIO                                   ITALIA
                                                                                                                    PORTOGALLO
                                                                                      SPAGNA

                                                                                                                                                               EUROPA ORIENTALE

                                                                                                                     USA
Fonti: Kai Krause, worldatlas.com (2014), World Economics

                                                                                                                                                          CINA
                                                                                                                                                          1 A PARTE                            INDIA
                                                                                                                                                                                               1 A PARTE

                                                                                SUPERFICIE           IN MIO. KM 2                                                      INDIA
                                                                                                                                                                       2 A PARTE
                                                                                Asia                     44,6
                                                                                Africa                   30,1
                                                                                America del Nord         24,3
                                                                                America del Sud          17,8
                                                                                Antartide                13,2
                                                                                                                                                                         GRAN
                                                                                Europa                    9,9                                                          BRETAGNA
                                                                                Australia/Oceania         8,1                                 CINA
                                                                                                                                              2 A PARTE           GIAPPONE
                                                                                                                                                                                   INDIA
                                                                                                                                                                                   3 A PARTE
                                                                                ABITANTI                  IN MIO.

                                                                                Asia                   4299
                                                                                Africa                 1111
                                                                                Europa                  742
                                                                                America del Nord        565                                                                                                SVEZIA
                                                                                America del Sud         406
                                                                                Australia/Oceania        38

                                                                                CRESCITA REALE ANNUA
                                                                                DEL PIL
                                                                                1962–2012                   IN %

                                                                                Asia                       5,8
                                                                                Africa                     3,9
                                                                                America                    3,3
                                                                                Europa                     2,7

                                                               Dati demografici: vedasi pagina interna della copertina pieghevole.

                                                            Grafico: La Tigre                                                                                                                                  Bulletin 3 / 2015 — 3
Bulletin - Ascesa di un continente - Credit Suisse
Bulletin - Ascesa di un continente - Credit Suisse
— Africa —

                                                                                                                                Sommario

3      1 /6: Il continente                                                                                  26            Il ritorno in patria                            58      	
                                                                                                                                                                                     La chiave per la crescita
       Vera grandezza: in Africa                                                                                            David Adjaye, primo architetto                           Le donne d’affari come
        c’è posto per tutto.                                                                                                africano di fama mondiale,                               Maggie Lawson sono modelli

6
                                                                                                                            lavora per il futuro.                                    per un’intera generazione.

                                                                                                              30                                                            63
       Nuove prospettive
       La mostra «Making                                                                                        Il paese della speranza                                                 6/6: Sport
       Africa» presenta prospettive                                                                           	A 20 anni dal genocidio, il                                             Dove nasce la corsa: le
       completamente nuove.                                                                                     Ruanda assiste a un miracolo                                            numerosissime medaglie

18
                                                                                                                economico.                                                              del continente.

                                                                                                                                                                            64
       2 /6: Digitale
        Collegati con il mondo:                                                                                                                                                         50 Pensatori e condottieri
        Internet accelera la crescita.                                                                                                                                                  Queste personalità danno

19
                                                                                                                                                                                        forma al futuro dell’Africa.
       3 /6: Turismo
        Bagni, viaggi culturali, trekking:
        non esiste una tipologia di
       vacanze che non si possa fare in
        Africa.

                                                                                                              46            4 /6: Ridurre la malnutrizione
                                                                                                                            Alimentazione, salute, istruzione:
                                                                                                                            nonostante i progressi,
                                                                                                                            molte persone sono ancora in
                                      TUNESIEN 6269
                MAROKKO 10 046

                                 ALGERIEN 2733

                                                                                                                            una situazione grave.
                                                                       ÄGYPTEN 9174

                                                                                                              47
                                                                      UGANDA 1206
                                                                                                KENIA 1619

                                                      SIMBABWE 1833

                                                                                    MOSAMBIK 2113                       	5/6: Età
                                                                                                                          Il continente più giovane: la
                                             BOTSWANA 2145

                                          SÜDAFRIKA 9510
                                                                                                                          metà di tutti gli africani non

                                                                                                                                                                            80
                                                                                                                          ha ancora 20,5 anni.

20                                                                                                            48
                                                                                                                                                                                        Conoscete l’Africa?
     	Le cose sono andate davvero                                                                                      	
                                                                                                                         «Giovani pieni di energia»                                     Il questionario sul continente
       diversamente                                                                                                      Il direttore esecutivo dell’ONU                                della speranza.
       Come procede la ripresa                                                                                           Achim Steiner parla dei
       economica?                                                                                                        progressi in politica ambientale.

22     Seconda generazione                                                                                    50
                                                                                                               	
                                                                                                                Successo mondiale dal Kenya
       Modi per uscire dalla                                                                                  	M-Pesa, il sistema di pagamento
       povertà: le nuove strategie                                                                              elettronico più celebre al mondo.

                                                                                                              53
       dei microcrediti.

23
                                                                                                                       	
                                                                                                                        Made in Africa
       Semplicemente Mozambico                                                                                          Sette invenzioni che
       Migliaia di portoghesi vivono                                                                                    fanno furore.
                                                                                                                                                                                         Disponibile nell’App Store

                                                                                                              56
       meglio in Africa che in Europa.                                                                                                                                                   L’App «News & Expertise»
                                                                                                                        	
                                                                                                                         L’Africa di Roger Federer                                       con Bulletin e altre pubblicazioni
                                                                                                                         Il tennista svizzero ci parla                                   attuali di Credit Suisse.
                                                                                                                         della sua famiglia africana.                                    www.credit-suisse.com/bulletin

                                                                                                             Sigla editoriale: Editore: Credit Suisse AG, Direzione del progetto: Daniel Huber, Contenuto e redazione: Ammann,
                                                                                                             Brunner & Krobath AG (www.abk.ch), Progetto grafico, layout, realizzazione: Crafft Kommunikation AG
                                                                                                             (www.crafft.ch), Redazione fotografica: Studio Andreas Wellnitz, Berlino, Prestampa: n c ag (www.ncag.ch),
                                                                                                             Stampa: Stämpfli AG, Tiratura: 110 000 copie, Contatto: bulletin@abk.ch (redazione),
                                                                                                             abo.bulletin@credit-suisse.com (servizio abbonamenti)

                                                                                                             Grafico: La Tigre; foto: Sven Torfinn; Lakin Ogunbanwo                                          Bulletin 3 / 2015 — 5
Bulletin - Ascesa di un continente - Credit Suisse
— Africa —

Nuove
prospettive
                        Il Vitra Design Museum ha allestito una mostra
                        sensazionale che pone sotto una luce nuova il design
                        contemporaneo africano: dalle arti figurative alla
                        fotografia, sino all’architettura. Protagonista è una nuova
                        generazione di artisti che vogliono far cancellare
                        l’immagine dell’Africa come continente arretrato e che
                        accompagnano, accelerandolo, il processo di cambiamento
                        politico ed economico. Oggi, grazie alle nuove tecnologie,
                        essi fanno presto a conquistare un pubblico globale.
                        «Making Africa» è stata creata in collaborazione con il
                        nigeriano Okwui Enwezor, Direttore del Settore Arti Visive
                        della Biennale d’Arte di Venezia. La mostra è curata da
                        Amelie Klein, che durante un viaggio in Africa durato due
                        anni ha incontrato artisti, galleristi e designer, raggruppando
                        120 opere. In esclusiva per Bulletin, Klein commenta otto
                        opere che le stanno particolarmente a cuore e spiega ciò che
                        esprimono dell’Africa di oggi. Come gli occhiali-scultura di
                        Cyrus Karibu: «Sono una forte metafora dell’intento di
                        ‹Making Africa›: rappresentano quel cambiamento di
                        prospettiva che in Africa è ancora parecchio in ritardo;
                        pretendono il dialogo da pari a pari, consentono di osservare
                        il mondo con più chiarezza e mettono in discussione quello
                        che pensiamo di vedere realmente: siamo noi (i visitatori, il
                        Nord) a osservare l’Africa, o è l’Africa a osservare noi?».

6 — Bulletin 3 / 2015
— Africa —

1
Cyrus Karibu,
«Caribbean Sun», 2012
immagine tratta dalla serie fotografica
«C-Stunners»,
© Carl de Souza / AFP / Getty Images

                                                       Bulletin 3 / 2015 — 7
— Africa —

8 — Bulletin 3 / 2015
— Africa —

             2
             Fabrice Monteiro,
             «Prophecy #2», 2013
             per gentile concessione
             della M.I.A Gallery, design della
             scenografia e costumi: Aam,
             © Fabrice Monteiro

                                Bulletin 3 / 2015 — 9
— Africa —

      3
      Meschac Gaba,
      «Perruque architecture
      Tour la Défense», 2006
      dalla serie
      «Perruques-Architecture»,
      © per gentile concessione
      di Meschac Gaba e Galerie in
      situ – Fabienne Leclerc, Paris

10 — Bulletin 3 / 2015
4
Omar Victor Diop,
«Jean-Baptiste Belley», 2014
dalla serie «Project Diaspora», per gentile
concessione della Galerie Magnin-A,
© Omar Victor Diop

                                              Bulletin 3 / 2015 — 11
— Africa —

5
Gonçalo Mabunda,
«www.crise.com», 2012
Collection Vitra Design
Museum, foto: © Vitra Design
Museum, Jürgen Hans

12 — Bulletin 3 / 2015
— Africa —

6
Ikiré Jones,
«Nairobi 2081 A.D.», 2014
dalla serie «Our Africa 2081 A.D.»,
© Walé Oyéjidé (Ikiré Jones),
Olalekan Jeyifous (Vigilism)

                                                   Bulletin 3 / 2015 — 13
— Africa —

7
Mário Macilau,
«Alito, The Guy with Style», 2013
dalla serie «Moments
of Transition»,
© Mário Macilau, per gentile
concessione di Ed Cross
Fine Art Ltd, Londra

14 — Bulletin 3 / 2015
— Africa —

             Bulletin 3 / 2015 — 15
— Africa —

8
Bodys Isek Kingelez,
«Etoile Rouge Congolaise», 1990
© Bodys Isek Kingelez, per
gentile concessione di C.A.A.C. –
The Pigozzi Collection, Ginevra

16 — Bulletin 3 / 2015
— Africa —

Making                                                    sopportano il peso dell’eredità coloniale a
                                                          distanza di decenni dalla conquista dell’indipen-
                                                          denza.
                                                                                                                   addice perfettamente alla nostra mostra). E allora
                                                                                                                   perché non crederci?

Africa
                                                                                                                   7
                                                          4                                                        Mário Macilau,
                                                          Omar Victor Diop,                                        «Alito, The Guy with Style», 2013
                                                          «Jean-Baptiste Belley», 2014
                                                                                                                                                Mário Macilau, nella
                                                                           Nel suo «Project Diaspora» Omar                                      sua serie «Moments of
                                                                           Victor Diop si autoritrae nei panni                                  Transition» ritrae una
1                                                                          di personaggi africani dei secoli                                    scena giovane e urbana
Cyrus Karibu,
                                                                           scorsi che raggiunsero la popolarità                                 di Maputo, capitale
«Caribbean Sun», 2012
                                                                           in Europa, rappresentanti di una                                     del Mozambico, dove la
             Gli occhiali di Karibu, i cosiddetti                          diaspora ancora agli inizi. Come         domenica si indossano i migliori abiti vintage per
             «C-Stunners», sono stati realizzati          Jean-Baptiste Belley, ex schiavo senegalese che           gettarsi in vere e proprie competizioni di stile. I
             con materiale di recupero, ognuno ha         durante la Rivoluzione francese divenne membro            costanti rifornimenti arrivano dai paesi del Nord:
             la propria storia e il proprio nome          della Convenzione nazionale. Diop aggiunge ai             i nostri vestiti dismessi giungono sul mercato
             (si veda a pagina 6).                        ritratti un simbolo della professione in cui oggi         africano in container (peraltro un business in-
                                                          gli africani all’estero hanno più successo: il calcio.   ­credibile) e vengono poi adattati allo stile
2                                                                                                                   personale. I ritratti ricordano lo stile di Seydou
Fabrice Monteiro,                                         5                                                         Keïta, Malick Sidibé e Samuel Fosso, i grandi
«Prophecy #2», 2013                                       Gonçalo Mabunda,                                          maestri della fotografia in studio africana.
                                                          «www.crise.com», 2012                                     Macilau si riallaccia così anche all’atmosfera dei
                            A Dakar, capitale                                                                       primi anni postcoloniali, che aveva influenzato
                            del Senegal, la scena                         Quest’opera tratta dalla serie di
                                                                                                                    tutto il continente e un’intera generazione. Oggi
                            creativa e artistica è                        troni realizzati da Mabunda è
                                                                                                                    come allora, i giovani africani sentono, e non
                            molto vivace. Di fronte                       stata il nostro primo acquisto per
                                                                                                                    stupisce, di meritare gli stessi diritti del resto del
                            alla sede dei rappresen-                      «Making Africa» e nessuno
                                                                                                                    mondo.
                            tanti dell’associazione                       vedendola ha potuto sottrarsi alla
artistica «Les Petites Pierres» si erge una                               sua incredibile energia. Il Mozam-
                                                                                                                   8
gigantesca scultura realizzata con materiali di           bico, patria di Gonçalo Mabunda, ha assistito a
                                                                                                                   Bodys Isek Kingelez,
scarto: è il costume creato per la serie di               una delle guerre civili più brutali della storia. Dal    «Étoile Rouge Congolaise», 1990
fotografie «The Prophecy» di Fabrice Monteiro,            1977 al 1992 si sono contati circa 900 000 morti,
realizzato con rifiuti plastici dal costumista            milioni di persone hanno dovuto abbandonare il                                 Il 14 marzo 2015 è scompar-
Doulcy. Le fotografie sono state scattate in luoghi       loro paese e migliaia sono state mutilate dalle                                so Bodys Isek Kingelez, uno
noti per gravi disastri ambientali. Sfondo di «The        mine. Anche l’infanzia di Mabunda è stata                                      dei più importanti artisti
Prophecy #2», ad esempio, è la Baia di Hann a             pesantemente segnata dalla guerra. Egli realizza i                             africani. Perciò è ancora più
Dakar. Un tempo una splendida spiaggia, oggi si           suoi troni con vecchie armi di questo conflitto,                               importante per noi esibire
è trasformata in una cloaca maleodorante per via          la maggior parte delle quali provenienti dall’allora                           una delle sue opere. Kingelez
delle acque di scolo non depurate provenienti da          Blocco orientale. I fucili d’assalto diventano           era e resterà sempre un visionario. I paesaggi
un mattatoio e dai rifiuti plastici contaminati da        schienali, le granate gambe del trono e le pistole       urbani che costruiva, con carta, cartone e altri
oli. Nell’immagine profetica di Monteiro                  sedili. Con il trono come simbolo del potere,            materiali di recupero, hanno sempre manifestato
vediamo una figura impregnata d’olio ergersi              Mabunda si rifà anche alle culture tribali in cui        fiducia in un futuro migliore. La stella rossa
dal mare, metà mostro e metà essere umano.                è cresciuto.                                             non ha dato soltanto il nome a questa costruzione
È provata dalla sofferenza, ma riesce tuttavia a                                                                   futuristica, bensì rappresenta anche il modello
incutere terrore.                                         6                                                        ideale della società per l’artista. Sebbene fosse
                                                          Ikiré Jones,                                             socialista, Kingelez condivideva l’idea di Kwame
3                                                         «Nairobi 2081 A.D.», 2014                                Nkrumah, il primo presidente del Ghana, che
Meschac Gaba,                                                                                                      nel 1960 affermò: «Non guardiamo né a Est, né
«Perruque architecture                                                               «Escape to New Lagos»         a Ovest: guardiamo avanti».
Tour la Défense», 2006                                                               è il nome della prima
                                                                                     collezione del marchio di
                Nel 1952 Frantz Fanon,                                               abbigliamento Ikiré
                uno dei principali rappresentanti                                    Jones, fondato da Wale
                della teoria post coloniale, scrisse                                 Oyejide, nigeriano
                che se l’uomo accetta di esprimersi       residente a Brooklyn. Il lookbook è stato
                nella lingua dei suoi colonizzatori,      illustrato dal suo conterraneo Olalekan Jeyifous,
                accetta al contempo il peso della         meglio noto come Vigilism. L’uomo della
cultura straniera e quindi anche l’oppressione nei        collezione Ikiré Jones, sempre cosmopolita e             Making Africa.
propri confronti. Un concetto simile a quello             ben vestito, viene trasportato nella metropoli           A Continent of Contemporary Design
espresso dall’artista beninese Meschac Gaba nella         nigeriana del 2081, dove combatte i cattivi e salva
sua serie «Tresses». Le tresseuses sono donne             i buoni. La serie si è estesa anche ad altre città       Vitra Design Museum, Weil am Rhein
che intrecciano i capelli per professione. Proprio        africane dove gli eroi, come a Nairobi, devono           Ancora sino al 13 settembre 2015
come le loro acconciature, le sculture di Gaba            affrontare gli onnipresenti droni. I protagonisti
sono create con capelli posticci sapientemente            sono i rappresentanti di un’Africa nuova,                Guggenheim Museum Bilbao
intrecciati. Egli accosta quest’arte tradizionale         acclamati per le loro coraggiose imprese non solo        30 ottobre 2015 – 21 febbraio 2016
all’aura, carica di valori simbolici, dell’architettura   in patria, ma anche, ad esempio, nella Parigi del
di Parigi. Chi le indossa deve sopportare il loro         2081. L’idea che l’Africa in futuro possa salvare il     Centre de Cultura Contemporània de Barcelona
peso, così come ancora oggi le società africane           mondo non è una tesi così audace (e per questo si        22 marzo 2016 – 31 luglio 2016

                                                                                                                                                   Bulletin 3 / 2015 — 17
— Africa —

                                                                                                            2/6 Digitale
                                                                                                       Collegati
                                                      L’Africa deve a Internet gran parte del suo sviluppo:
                                                     molte zone remote si sono collegate al mondo grazie al
                                                             World Wide Web, spesso via cellulare.
                                                                         Grafico: quota della popolazione con collegamento Internet

                                                                     17,2%
                                         61,3%
                                                                                           46,2%                                                                                                       SOCIAL MEDIA. Gli utenti
                                                                                                                                                                                                       di Facebook vivono perlopiù in
                                                                                                                                                                                                       Egitto (oltre 12 mio.), cui fanno
                                                                                                                                                                                                       seguito Nigeria e Sudafrica
                                                                                                                                                                                                       (oltre 6 mio. entrambi).
                                                                                                                         21,8%                                    53,2%

                                                                                                                                                                                                                                                         Fonti: UIT, Facebook, U.S. Census Bureau e altri uffici di statistica locali. Tratto da: www.internetworldstats.com, Ericsson
                                                                                                1,7%                                                                                                  5,9%
                                  13%
37,5%

                                                                 72,1%
                                                                                                                                                                                                                    9,9%
                23,40%
                                                                                                                          2,8%
        14,1%                                                                                                                                               26,2%
                3,4%                                        4,4%
                                1,8%                                     4,9%           39,7%              6,4%
                                                                                                                                                                                                                              1,6%
                         1,7%
                                                                                                                                         3,5%
                                              4,2%
                                                         20,1%                                                                                                                                               1,9%
                                       4,6%                         4,8%                                                                                                              47,3%

                                                                                                                                 18,2%
                                                                                                   39,3%
                                                                                25,6%                             6,6%
Nel CONFRONTO GLOBALE                                        17,2%
                                                                                                                          2,2%                                                                                                         54,8%
la diffusione di Internet nella
maggior parte dei paesi afri-                                                                                                                                                                                          6,5%
                                                                                                                                                    3,9%
cani è ancora bassa: la media                                                                                                             9,0%
mondiale è del 42 per cento, in
Africa del 27 per cento. Eppure                                                                                                                                                               15,3%
i tassi di crescita sono enormi:                                                                                                                                              70,5%
tra il 2000 e il 2014 il numero
degli africani con accesso a                                                                                         22,5%
Internet è aumentato di quasi                                                                                                                                                                                                                  39,0%
300 milioni.                                                                                                                               15,8%

                                                                                                             15,8%                                                  38,8%     5,9%
                                         Secondo un rapporto, nei
                                                                                                                                            15,0%
                                         paesi a sud del Sahara tra il
                                         2013 e il 2019 le comunica-
                                         zioni telefoniche sono desti­
                                         nate a raddoppiare, mentre                                                                                                   24,7%
                                                                                                                                                                                                         74,7%
                                         il traffico dati aumenterà di
                                         venti volte. La CRESCITA
                                         sarebbe quindi il doppio                                                                                          5,7%
                                         rispetto al resto del mondo.

                                                                                                                             51,5%

  Le cifre per tutti i paesi: si veda la pagina interna della copertina pieghevole.

18 — Bulletin 3 / 2015                                                                                                                                                                                                               Grafico: La Tigre
— Africa —

                                                                                                                                 3/6 Turismo
                                                                                                             Il continente delle vacanze
                                                                              Non esiste una tipologia di vacanze che non si possa fare in Africa.
                                                                         Parole chiave: bagni, viaggi culturali, trekking – i Big 5, mercati, monumenti –
                                                                                             Marrakech, Kilimangiaro, Seychelles.
                                                                                                              Grafico: arrivi di turisti all’anno (in migliaia)

                                                                                                                                             TUNISIA 6269
                                                                                           MAROCCO 10 046

                                                                                                                                       ALGERIA 2733

                                                                                                                                                                              EGITTO 9174
Fonti: Organizzazione mondiale del turismo (UNWTO)

                                                                                                                                                                            UGANDA 1206
                                                                                                                                                                                                      KENYA 1619

                                                     LE 5 METE TOP
                                                     TripAdvisor Travelers’ Choice

                                                     1    Marrakech, Marocco
                                                     2    Città del Capo, Sudafrica
                                                     3    Fès, Marocco
                                                     4    Ukunda, Kenya (Mombasa)
                                                     5    Knysna, Sudafrica (Garden Route)
                                                                                                                                                            ZIMBABWE 1833

                                                                                                                                                                                          MOZAMBICO 2113
                                                     ANDAMENTO NUMERO DI TURISTI
                                                       Totale                                        55,8
                                                        Africa meridionale
                                                       Africa settentrionale                                                                       BOTSWANA 2145
                                                     (in mio., 2013)
                                                                                                     36,2

                                                                                                     19,6
                                                     14,7
                                                     8,4
                                                     6,3
                                                       1990         1995    2000   2005    2010   2013

                                                                                                                                                SUDAFRICA 9510

                                                         Le cifre per tutti i paesi: si veda la pagina interna della copertina pieghevole.

                                                     Grafico: La Tigre                                                                                                                                             Bulletin 3 / 2015 — 19
— Africa —

                                 Le cose sono andate in
                                  modo molto diverso
                           Fino a qualche tempo fa l’Africa era considerata «perduta».
                              Ma negli ultimi 15 anni in molti Stati si è verificata
                                         una forte crescita economica.
                              Che cosa è accaduto? E come si prospetta il futuro?
                                                                 Di Philipp Waeber

L’Africa è stata a lungo l’antitesi del pro-       genti dell’America latina e dell’Europa         (secondo le stime della Banca africana di svi-
gresso. Afflitta da povertà, corruzione, malat-    orientale. Con il successo economico sono       luppo) raggiungerà 1,1 miliardi di persone.
tie e conflitti, era considerata «perduta», o il   migliorate anche le condizioni di vita:                Le condizioni di vita sono tuttora
«continente senza speranza» come titolava          povertà, malnutrizione e mortalità infantile    molto modeste per ampi strati della popola-
l’Economist nel 2000.                              sono diminuite drasticamente, ampi strati       zione. Sicurezza alimentare, accesso alle
       Ma poi le cose sono andate diversa-         della popolazione hanno avuto accesso all’ac-   strutture igienico-sanitarie e assistenza sani-
mente: negli ultimi 15 anni le economie            qua potabile e l’aspettativa di vita è in au-   taria rappresentano importanti sfide.
africane sono cresciute in media del 5 per         mento. È nata una classe media che conta               Tuttavia, l’Africa si sta trasformando
cento l’anno, superando molti paesi emer-          oggi 350 milioni di persone ed entro il 2060    in un continente colmo di speranza che

20 — Bulletin 3 / 2015                                                                                                           Illustrazione: Jörn Kaspuhl
— Africa —

attira investitori da tutto il mondo. Dal        Una rapida crescita
2000 gli investimenti diretti esteri sono
                                                 Le dieci economie africane più grandi e le dieci con il maggiore tasso di crescita. Nel 2014
infatti aumentati in media del 20 per
                                                 l’Etiopia è stato il paese in più rapida crescita (10,3 per cento). Il PIL ammonta a 52,3 miliardi
cento l’anno. Anche se il settore più finan-     di dollari o 575 dollari pro capite. L’economia più grande è la Nigeria: PIL 573,7 mia. USD
ziato è stato quello delle materie prime, ne
hanno beneficiato anche il settore finan-
ziario, le telecomunicazioni, il commercio
                                                 PIL 2014, in mia. USD:         più grande economia e        in più rapida crescita
al dettaglio e i trasporti.
                                                                                             1    Niger, 8,0
      A rendere possibile questo straordi-       12 Crescita del PIL

                                                                                                                                                                       Fonte: Banca mondiale
                                                    in %                                     2    Mozambico, 16,7
                                                                                             3    Ruanda, 8,0
nario sviluppo è stata l’interazione tra di-                      Etiopia                    4    Mali, 11,9
                                                                  52,3
versi fattori, in parte autoctoni e in parte                                                 5    Tanzania, 47,9
                                                                                             6    Ciad, 14,0
esterni. Essenziale è stata sicuramente la                   Rep. Dem. del Congo
                                                             34,7                            7    Costa d’Avorio, 34,0
diminuzione dei conflitti armati, che sono
                                                                                                                            Nigeria
scoppiati anche per i confini tracciati arbi-    8
                                                             2                 7                                            573,7
                                                                      5
trariamente dalle potenze coloniali dopo                 1       3
                                                                  4       6

l’indipendenza. Ancora all’inizio degli anni
                                                                                   Kenya
Novanta del secolo scorso uno Stato afri-                                          60,8                                                                  Algeria
                                                                                                                                      Angola
cano su tre era teatro di scontri armati. Da                                                                                          128,6              214,1

allora si è registrato un netto calo – in base   4                            Sudan
                                                                                                                     Marocco
                                                                                                                     109,2
al numero di vittime – non solo del numero                                    73,8
                                                                                                                                       Tunisia
di conflitti, ma anche della loro intensità.                                                                                           48,6
                                                                                                  Egitto                                          Sudafrica
                                                                                                  286,4                                           350,1
Materie prime e Stato di diritto
Il continente africano è stato inoltre inve-
                                                  0 PIL pro capite in USD                  2000                                4000                           6000
stito da un’ondata di democratizzazione
che ha influito positivamente sul modo di
governare in diversi paesi. Questa evolu-
zione è stata sostenuta dalla diffusione di
moderni mezzi di comunicazione e da un
migliore livello di istruzione di decisori e     porti da parte di gruppi multinazionali. Un                             Da un’analisi degli ultimi anni emerge che
cittadini. Anche le finanze statali più sane,    paese povero come il Mozambico ha così                                  il progresso economico è stato reso possi-
favorite da ampi condoni del debito al­          la possibilità di diventare uno dei più im-                             bile da una combinazione di diversi fattori.
l’inizio degli anni Duemila, sono una            portanti paesi produttori di gas naturale.                              Che cosa se ne può dedurre per il futuro
prova dei progressi compiuti in ambito                                                                                   dell’Africa? La fase di sviluppo proseguirà
governativo. Le casse statali devono in-         Ma la strada è ancora in salita                                         come nelle economie asiatiche, che nel
vece colmare un divario tra una base fi-         Il settore delle materie prime è influenzato                            corso di decenni hanno realizzato notevoli
scale relativamente modesta e le forti esi-      anche da fattori globali che sfuggono al                                progressi, lasciandosi alle spalle la povertà?
genze d’investimento in infrastrutture,          controllo dei singoli paesi. Le fasi rialziste                          Vi sono buone speranze, anche grazie al
istruzione e sanità.                             dei prezzi alimentano investimenti ed en-                               miglioramento del quadro istituzionale, e
       In molti paesi le finanze pubbliche       trate, mentre i ribassi generano rapida-                                importanti operatori internazionali come il
hanno tratto profitto dal boom delle ma-         mente buchi nelle casse dello Stato. Data la                            Fondo monetario internazionale (FMI) e la
terie prime, che ha portato a un impo-           dominanza del settore delle materie prime                               Commissione economica per l’Africa delle
nente aumento dei prezzi di diverse ri-          in Africa, che rappresenta circa il 70 per                              Nazioni Unite (UNECA) prevedono per i
sorse naturali dalla metà degli anni             cento delle esportazioni totali, queste oscil-                          prossimi anni pari livelli di crescita. Ma la
Duemila, con qualche interruzione, fino a        lazioni si ripercuotono sull’intera economia.                           strada da percorrere è ancora in salita, se si
poco tempo fa. Il settore delle materie                 Le eccedenze commerciali portano                                 pensa alla povertà diffusa e alla carenza di
prime ha trainato la crescita economica in       inoltre a un apprezzamento della moneta e                               infrastrutture.
numerosi paesi africani procurando note-         riducono la competitività in altri settori,                                    Una delle importanti leve da sfruttare
voli entrate per lo Stato.                       pregiudicandone lo sviluppo in misura de-                               è la politica commerciale esterna. Nel com-
       L’impennata dei prezzi, unitamente        cisiva: un fenomeno osservato per la prima                              mercio mondiale l’Africa è tuttora emargi-
al potenziamento dello Stato di diritto e        volta negli anni Sessanta in seguito alla sco-                          nata, con una quota di appena il tre per
dei diritti di proprietà, ha incoraggiato        perta di giacimenti di gas naturale nei Paesi                           cento delle esportazioni globali. E la sua
gli investimenti e incrementato l’attività       Bassi (la cosiddetta «malattia olandese»).                              partecipazione si limita prevalentemente
estrattiva e le esportazioni. Il boom sem-       Inoltre, conflitti, corruzione e inquina-                               alle materie prime. La sfida da affrontare
bra proseguire, grazie alle considerevoli ri-    mento ambientale in passato sono stati                                  oggi per i paesi africani è quella di definire,
serve e alle scoperte di nuovi giacimenti.       spesso le conseguenze negative dei boom                                 come indica l’ultimo rapporto UNECA
Ad esempio, per l’utilizzo delle ricche ri-      delle materie prime. La scienza è infatti an-                           sulle prospettive economiche, una politica
serve di gas scoperte di recente in Africa       cora divisa su benefici e svantaggi dei ricchi                          commerciale a sostegno della concorrenza,
orientale sono stati investiti ingenti im-       giacimenti.                                                             dell’innovazione e di un’allocazione ef-

                                                                                                                                                    Bulletin 3 / 2015 — 21
— Africa —

ficiente delle risorse, che non pregiudichi lo      Crescita in miliardi                                          per il commercio mondiale. Questa storia di
sviluppo di settori nascenti.                       Ammontare degli investimenti diretti esteri                   successo potrebbe così continuare.
                                                    in Africa.
I benefici del libero scambio
                                                    60
Le esperienze di alcuni paesi emergenti in          in mia. USD
Asia mostrano che una liberalizzazione se-
lettiva del commercio può dare buoni risul-
tati. A tale proposito un potenziale non uti-
lizzato è rappresentato dal commercio               40

intra-africano. Il fatto che quasi il 90 per
cento dei beni intermedi per la produzione
in Africa venga importato da paesi non afri-
cani dimostra che le catene di creazione di         20

                                                                                                  Fonte: UNCTAD
valore regionali sono poco sfruttate. Un ac-
cordo di libero scambio all’interno del con-
tinente può rafforzare le imprese africane                                                                        Philipp Waeber lavora presso Global
posizionandole in maniera più vantaggiosa                1980       1990        2000       2010                   Macroeconomic Research di Credit Suisse.

Seconda                                             Nel frattempo, le società che offrono pro-
                                                    dotti innovativi hanno imparato dagli errori
                                                                                                                  riuscite a risparmiare più denaro da investire
                                                                                                                  nella propria attività. Inoltre, hanno aumen-

generazione
                                                    commessi inizialmente. Attualmente si ri-                     tato le proprie spese private rispetto a un
                                                    pongono grandi speranze nella cosiddetta                      gruppo di controllo almeno del 37 per cento
                                                    «Financial Inclusion». L’offerta di microfi-                  in un arco di tempo compreso tra 4 e 6 mesi.
                                                    nanza viene ampliata grazie a un migliore                            Molto valide sono anche le assicura-
                                                    accesso ai prodotti bancari e assicurativi: chi               zioni basate su indici meteorologici. I conta-
I microcrediti sono stati                           ha già solo un conto di risparmio (una mi-                    dini interessati vengono indennizzati ad
                                                    noranza in Africa), può anche investire pic-                  esempio quando le precipitazioni restano in-
considerati strumenti                               coli risparmi o eccedenze senza rischio di                    feriori a una determinata soglia minima. In
miracolosi finché non sono                          perdita. E con una microassicurazione ci si                   questo modo gli assicurati non hanno la pos-
emersi i lati negativi. Per                         può tutelare per il caso di catastrofe contro                 sibilità di influenzare il pagamento, e i pro-
                                                    perdite di raccolto e di animali da reddito.                  dotti possono essere offerti facilmente e con
uscire dalla povertà vi è un                               Le entrate non sicure spesso non ven-                  premi più bassi. Da alcuni studi attuali in
nuovo tipo di piccolo                               gono infatti investite alla base della pira-                  Ghana e Kenya emerge sia un incremento in
                                                    mide del reddito. Vengono quindi a man-                       termini di raccolto e reddito, sia un passaggio
prestito.                                           care le garanzie per i crediti e le riserve                   a coltivazioni con un rendimento più elevato.
Di Luca Spichtig                                    fungono da ammortizzatori in caso di per-                            Una tale combinazione di prodotti di
                                                    dite di reddito, il che impedisce ai contadini                microfinanza potrebbe quindi permettere
                                                    di investire nella produzione.                                di spezzare il circolo vizioso della povertà.
I prodotti di microfinanza sono oggetto di                                                                        Un risultato prematuro negativo non ren-
critiche: in particolare, viene messa in dub-       La soluzione delle assicurazioni                              derebbe giustizia agli sforzi intrapresi con la
bio l’efficacia del loro approccio, ossia con-      Le mancate entrate dei singoli membri ven-                    microfinanza.
sentire con un piccolo credito di uscire da         gono sostenute all’interno della comunità,
una situazione di povertà con un lavoro in          ma in caso di pioggia persistente o in periodi
proprio. Ad esempio, non è chiaro l’effetto         di siccità questa rete sociale crolla rapida-
positivo sul benessere delle persone che ne         mente. I nuovi prodotti di microfinanza sono
beneficiano.                                        stati concepiti proprio per proteggere le eco-
       Oggi tutti concordano nel riconoscere        nomie domestiche dalle perdite di reddito e                   Per il progresso economico dell’Africa sono
che la semplice offerta di finanziamenti di av-     al tempo stesso facilitare l’accesso ai crediti.              determinanti l’istruzione e la disponibilità di
viamento non è sufficiente per sconfiggere la       Con queste garanzie e la stabilità che ne con-                alloggi a prezzi accessibili. Credit Suisse, in
                                                                                                                  collaborazione con Opportunity International,
povertà e permettere alle persone di reggersi       segue i mutuatari sono più disposti a imboc-                  Habitat for Humanity e Swiss Capacity Building
sulle proprie gambe. I tassi d’interesse più ele-   care la strada del lavoro autonomo.                           Facility, permette anche ai ceti più poveri di
vati a causa della mancanza di garanzie, un’as-            Uno studio attuale sulle venditrici                    accedere a un’istruzione scolastica di qualità e ad
sistenza insufficiente, nonché la mancanza di       presso le bancarelle dei mercati in Kenya ha                  alloggi convenienti attraverso i microcrediti.
competenze finanziarie, possono addirittura         fornito risultati promettenti: con questi pro-                Luca Spichtig lavora presso Regional Research
generare casi di indebitamento eccessivo.           dotti di seconda generazione, le donne sono                   di Credit Suisse.

22 — Bulletin 3 / 2015
Simboli dello sviluppo: gru a Maputo.

                Semplicemente
                Mozambico
                In ogni angolo d’Africa la gente sogna      Il fermento è evidente. Nel cielo azzurro di
                                                            Maputo, capitale del Mozambico, svettano
                l’Europa? Non esattamente.                  le gru. Sulla pittoresca baia nell’Oceano In-
                In Mozambico vivono 68 000 portoghesi       diano nascono condomini, uffici e centri di-
                                                            rezionali ricoperti di specchi. Enormi navi
                e approfittano del boom economico.          mercantili aspettano di entrare in porto e
                Molti conducono una vita migliore qui che   scaricare le loro merci. L’ingresso è già stato
                non nella stagnante Europa.                 reso più profondo per la seconda volta, la
                                                            zona portuale viene ampliata costante-
                Di Leonie March                             mente. Sulle strade asfaltate di fresco sfrec-
                                                            ciano SUV nuovi di zecca. Ingorghi e

Foto: Jeroen van Loon/hollandse hoogte/laif                                            Bulletin 3 / 2015 — 23
— Africa —

        cantieri sono all’ordine del giorno, racconta         bito dopo il suo arrivo a Maputo è entrato          Dopo aver ottenuto l’indipendenza dal
        con orgoglio Vasco Guerra, mentre si de-              nel redditizio settore dell’edilizia. Le abita-     Portogallo nel 1975, entrambi i paesi sono
        streggia con la sua auto nel traffico caotico.        zioni e gli uffici sono rari, espatriati da tutto   stati teatro per anni di sanguinose guerre
                                                              il mondo hanno fatto salire i prezzi degli          civili, i cui vincitori ora siedono al governo
        Espatriati da tutto il mondo                          immobili alle stelle, tanto che oggi i canoni       con grande maggioranza. Tuttavia, mentre
        Il portoghese vive a Maputo dal 2009. Al-             locativi nella capitale sono ai livelli europei.    in Angola dal 1979 è al potere il presidente
        lora il suo paese era già in crisi, nella ex co-      In modo amichevole, ma deciso, discute              José Eduardo Dos Santos, il Mozambico
        lonia, invece, iniziava un vero e proprio             brevemente con il suo capomastro le attività        con Filipe Nyusi del partito Frelimo è già al
        boom delle materie prime. Enormi giaci-               del giorno. Il fatto che qui si parli porto-        quarto capo di Stato. La stabilità politica,
        menti di carbone, gas naturale e petrolio at-         ghese naturalmente è un grande vantaggio,           malgrado le tensioni latenti con l’ex avver-
        tiravano nel paese gruppi internazionali              spiega Guerra salendo di nuovo in auto.             sario durante la guerra civile Renamo, è un
        quali Vale, Rio Tinto o ENI.                          Deve tornare in ufficio per occuparsi di altri      asso nella manica.
               Guerra intravide nuove opportunità:            lavori. L’instancabile uomo d’affari opera                  Qualche anno fa europei come Vasco
        «Dal punto di vista professionale, ero in un          non solo nel settore edile, ma anche come           Guerra erano ancora rari nel panorama cit-
        vicolo cieco». Laureato in economia azien-            consulente e project manager. Già in Porto-         tadino; oggi ci sono bar, ristoranti e alberghi
        dale ed esperto di marketing, si occupava di          gallo era pieno di idee, ma non era mai riu-        su misura per loro. Durante la settimana
                                                                                                                  prevale la presenza di uomini d’affari, men-
                                                                                                                  tre nel fine settimana quella dei villeggianti,
                                                                                                                  racconta Bruce Chapman, direttore del
                                                                                                                  Southern Sun Hotel, un albergo di Maputo
                                                                                                                  direttamente sulla spiaggia. «Il potenziale
                                                                                                                  turistico del Mozambico è ancora lontano
                                                                                                                  dall’essere pienamente sfruttato». Britan-
                                                                                                                  nico di nascita, Chapman vive e lavora da
                                                                                                                  tempo nel continente africano: inizialmente
                                                                                                                  in Zambia, un altro paese dai forti tassi di
                                                                                                                  crescita; da nove anni a Maputo. «La città
                                                                                                                  ha un fascino inconfondibile: aperta, rilas-
                                                                                                                  sante, allegra», racconta con entusiasmo.
                                                                                                                          Non stupisce dunque che il numero di
                                                                                                                  turisti cresca anno dopo anno. Chapman ha
                                                                                                                  appena ampliato il suo hotel, per rispondere
                                                                                                                  all’aumento della domanda. «Ma le belle ca-
                                                                                                                  mere non bastano se il servizio non è all’al-
                                                                                                                  tezza». Perciò investe molto tempo nella
                                                                                                                  formazione del personale, che, oltre all’in-
«Sogni professionali»: l’imprenditore Vasco Guerra (2° da sin.).                                                  frastruttura, per molti settori continua a essere
                                                                                                                  una delle maggiori sfide, spiega Chapman.

        mediazione del personale per una società di           scito a realizzarle. «In Mozambico, invece, i       Cercasi specialisti
        lavoro temporaneo a Lisbona. Un lavoro                sogni professionali possono avverarsi».             Know-how, specialisti e aziende estere,
        non particolarmente stimolante, aggiunge il                  L’economia cresce da oltre un decen-         quindi, in generale sono benvenuti e neces-
        trentanovenne. Venne a sapere del boom                nio di circa il sette per cento annuo, trai-        sari per l’ulteriore sviluppo del Mozam-
        nell’ex colonia da suo padre, che lavorava in         nata soprattutto dagli investimenti in              bico. Il paese, del resto, non può lamentare
        Mozambico come partner in un progetto                 grandi progetti, come l’ampliamento della           una mancanza di interesse: secondo la
        agricolo. Senza pensarci troppo, fece le va-          fonderia di alluminio più grande del                Banca mondiale, gli investimenti diretti
        lige. Essendo single, godeva di autonomia e           mondo, Mozal, il potenziamento del ga-              esteri tra il 2010 e il 2013 sono più che
        flessibilità. Molti suoi amici allora ritene-         sdotto verso il Sudafrica e, naturalmente,          quintuplicati. Molti paesi, fra cui la Sviz-
        vano la sua scelta rischiosa, spiega sorri-           l’attività estrattiva. Il Mozambico è una           zera, hanno concluso accordi bilaterali fi-
        dendo. «Oggi vorrebbero essere emigrati               delle economie nazionali maggiormente in            nalizzati a incentivare e tutelare gli investi-
        anche loro».                                          crescita dell’Africa meridionale. Ha supe-          menti. Le imprese svizzere operano, oltre
               Guerra parcheggia davanti a una villa          rato addirittura un paese ricco di petrolio         che nel settore delle materie prime, nella
        del periodo coloniale e apre il portone az-           come l’Angola, anch’esso una ex colonia             logistica, nell’agricoltura e nel settore in
        zurro, che rivela uno dei tanti cantieri. Su-         portoghese.                                         espansione della subfornitura.

        24 — Bulletin 3 / 2015                                                                                                                       Foto: Leonie March
— Africa —

                                                                                                                  non portano alcun capitale, bensì si conten-
                                                                                                                  dono con la popolazione locale i pochi posti
                                                                                                                  di lavoro disponibili.
                                                                                                                         Per uno sviluppo sostenibile il governo
                                                                                                                  dovrebbe non solo creare più posti di lavoro,
                                                                                                                  ma incentivare maggiormente la costitu-
                                                                                                                  zione di imprese locali, sostiene Lopes, ci-
                                                                                                                  tando l’Angola, la cui economia, che un
                                                                                                                  tempo cresceva con tassi a due cifre, è crollata
                                                                                                                  quando il prezzo del petrolio è sceso. È im-
                                                                                                                  portante diversificare l’economia, passando
                                                                                                                  dalla mera produzione di materie prime
                                                                                                                  all’industria manifatturiera.
Investimenti diretti esteri quintuplicati: passeggiata sulla baia di Maputo.
                                                                                                                         Vasco Guerra lavora spesso nel fine
                                                                                                                  settimana e fino a sera. Occorre prendersi
                                                                                                                  tempo per capire le pratiche d’affari locali,
        Le imprese europee, tuttavia, sono superate             paese. Costruire infrastrutture gli piaceva,      evitare un tono da colonizzatore, adeguarsi ai
        (ad eccezione del Portogallo) dalle imprese             racconta il cinquantunenne: «Ho l’impres-         ritmi quotidiani più lenti e costruirsi una so-
        dei cosiddetti paesi BRICS: il Sudafrica è              sione di contribuire davvero allo sviluppo        lida rete professionale. Guerra non vuole ri-
        uno dei principali partner commerciali; i               del paese con la mia preparazione». Ora of-       velare quanto, ma guadagna più che in Por-
        gruppi brasiliani operano, oltre che nel set-           fre il suo know-how come consulente indi-         togallo. Nel complesso, qui si è potuto
        tore minerario, anche nel settore energetico,           pendente e, come Vasco Guerra, lavora con-        costruire una vita più felice e ricca di successi
        edile e agricolo. La Cina, come in Angola e             temporaneamente a più idee commerciali.           che nella sua patria.
        molti altri paesi africani, partecipa in mi-            A sentire i due, sembra di aver raggiunto
        sura determinante alla ricostruzione e                  l’Eldorado.
        all’ampliamento delle infrastrutture: aero-                     Salvatore Costa può dire solo bene dei
        porti, strade, ponti e linee ferroviarie. Le            suoi dipendenti locali: lavorano in modo
        materie prime che la Repubblica popolare                scrupoloso e imparano rapidamente. Lui
        riceve in cambio del suo lavoro, infatti, de-           stesso si considera un po’ un fratello mag-
        vono essere trasportate. Gli immigrati ci-              giore. Ancora più della metà della popola-
        nesi, tuttavia, non figurano in nessuna stati-          zione vive al di sotto della soglia di povertà,
        stica. Secondo stime dell’Organizzazione                la disoccupazione è elevata e le qualifiche
                                                                professionali basse. Ma Costa è convinto che
                                                                al massimo entro dieci anni il Mozambico
                                                                disporrà di specialisti sufficienti a sostenere
        «In Mozambico                                           l’economia con le proprie forze. «Allora le
                                                                imprese non dovranno più assumere stra-
        i sogni possono                                         nieri pagandoli 5000 dollari al mese. I locali
                                                                si accontentano anche della metà».
        avverarsi.»                                                     Affermazioni come questa feriscono i
                                                                mozambicani. Alcuni parlano addirittura di
                                                                una nuova colonizzazione, racconta Horten-
                                                                cio Lopes dell’Istituto CEMO di studi mo-
        internazionale per la migrazione, la maggior            zambicani e internazionali di Maputo. Si ri-
        parte degli immigrati proviene dal vicino               ferisce non solo ai portoghesi, ma anche ad
        Sudafrica (circa 154 000), poi dal Portogallo           altri stranieri, come i cinesi. «Le quote di
        (circa 68 000).                                         legge volte a limitare la presenza di stranieri
                                                                nelle aziende vengono spesso ignorate».
        Un fratello maggiore                                    Inoltre, nella maggior parte dei casi i mo-
        Salvatore Costa è arrivato a Maputo come                zambicani vengono pagati meno rispetto ai
        dipendente di un gruppo di telecomunica-                colleghi stranieri, benché questi non siano       Leonie March vive dal 2009 in Sudafrica.
                                                                                                                  La giornalista freelance è corrispondente dall’Africa
        zioni portoghese. L’ingegnere costruiva ri-             necessariamente più qualificati. Proprio i        meridionale, tra gli altri, per la radio tedesca,
        petitori per telefonia mobile, linee telefoni-          portoghesi, fuggiti nell’ex colonia a causa       la SRF, il «Frankfurter Rundschau» e Monocle 24.
        che dedicate e cavi in fibra ottica in tutto il         della crisi economica nel loro paese, spesso      Fa parte della rete di corrispondenti weltreporter.net

        Foto: Marc Shoul                                                                                                                         Bulletin 3 / 2015 — 25
— Africa —

                                      Britannico e ghanese,
                                      David Adjaye è uno dei
                                      più noti architetti e
                                      designer al mondo. Qui
                                      è seduto sulla sedia
                                      «Washington Skeleton»
                                      da lui progettata
                                      (per Knoll).

26 — Bulletin 3 / 2015                          Foto: Pari Dukovic/Trunk Archive
— Africa —

«Sono l’uno
e l’altro»
David Adjaye ha costruito molte case per personalità di spicco, è amico degli
Obama, eppure si definisce il «Robin Hood degli architetti». Il quarantottenne
ghanese ha recentemente riscoperto il suo continente di origine: Adjaye vuole
contribuire a plasmare il futuro dell’Africa.
Di Edwin Heathcote

David Adjaye possiede una collezione di          Adjaye è ben consapevole delle sue radici        can History and Culture, è in costruzione –
foto, e fin qui nulla di strano. Nel suo caso    africane. «Sono il primo architetto di ori-      presumibilmente l’ultimo grande museo sul
si tratta di fotografie di architettura afri-    gine africana che sia riuscito a farsi un        Mall di Washington nonché eccezionale te-
cana contemporanea che l’architetto di           nome a livello internazionale», mi ha di-        stimonianza del riconoscimento e della ri-
fama mondiale ha realizzato nel poco             chiarato in un’intervista nel 2012. Subito       conciliazione con uno dei capitoli più oscuri
tempo libero a disposizione. Non sono le         preoccupato che la sua osservazione po-          della storia americana. L’edificio, che aprirà
solite foto di architettura, immagini cristal-   tesse risultare arrogante, alla mia domanda      i battenti il prossimo anno, sarà anche una
line di edifici moderni in un paesaggio          successiva, se si sentisse più africano o bri-   sorta di eredità di Barack e Michelle
vuoto sovrastato da cieli azzurri, bensì         tannico, ha fornito una risposta elusiva:        Obama, che si sono impegnati energica-
scatti di una modernità caotica, una civiltà     «Mi guardi», ha affermato, «evidentemente        mente per il progetto e sono legati ad Adjaye
in trasformazione, vedute dei paesaggi ur-       sono africano e ho un’anima africana, ma         da profonda amicizia.
bani più dinamici al mondo.                      non posso certo negare il mio lato britan-
       Questo prezioso album, pubblicato da      nico. Sono l’uno e l’altro. La mia genera-       Il Robin Hood degli architetti
Thames and Hudson con il titolo «Adjaye          zione può definire la propria nazionalità        La costruzione, del tutto inedita, ha la
Africa Architecture», in cui la quotidianità     anche senza passaporto».                         forma di una corona bronzea a tre piani,
e la spontaneità convivono con elementi                 L’anima africana di Adjaye gli è stata    ispirata alla civiltà Yoruba dalla quale di-
monumentali, induce a chiedersi se Adjaye,       di grande aiuto. In poco tempo è assurto         scende la maggior parte degli schiavi depor-
nato in Tanzania, figlio di un diplomatico       all’aristocrazia dell’architettura, ma anche a   tati in America. Opera di uno degli archi-
ghanese, cresciuto in Arabia Saudita, al         quel mondo esclusivo di arte e celebrità nel     tetti più enigmatici della nostra epoca,
Cairo, in Yemen e altri luoghi, ma vissuto a     quale raramente ci si imbatte in un archi-       l’edificio, con la sua luccicante struttura do-
Londra negli anni della maturità, sia un ar-     tetto. Il suo progetto più significativo, lo     rata destinata a scurirsi nel tempo, dovrebbe
chitetto africano o tutt’altro.                  Smithsonian Museum of African Ameri-             risultare particolarmente suggestivo tra

                                                                                                                             Bulletin 3 / 2015 — 27
— Africa —

le costruzioni bianche di stile neoclassico        David Adjaye è uno dei tratti più salienti        thy, l’architettura in argilla del Mali e la
del National Mall.                                 della nostra casa», ha affermato Craig Ro-        modernità postcoloniale degli anni Ses-
       La carriera di Adjaye ha avuto inizio       bins. «Ci arricchisce la vita».                   santa. Sa intrecciare magistralmente i suoi
verso la fine degli anni Novanta e nei primi              David Adjaye si muove sul filo tra ce-     edifici in racconti affascinanti, seducenti.
anni Duemila con una serie di case illustri        lebrità e architettura seria, come solo pochi     Con le loro misteriose facciate nere e gli
per artisti, attori e personalità di spicco        dei suoi colleghi riescono a fare. Fa il pen-     interni sorprendentemente luminosi, tal-
del­l’East End londinese. A Shoreditch e           dolare tra il suo appartamento nel quartiere      volta queste costruzioni sono state parago-
Hoxton, con le loro strade dimesse e le de-        Chelsea di New York e un’abitazione clas-         nate all’architetto stesso. Niente male come
crepite aree industriali, spuntano come fun-       sica dal lusso discreto nei pressi di Downing     confronto. Elegante e urbano all’esterno,
ghi gallerie, bar e atelier. Qui Adjaye ha pro-    Street e, vista la sua attività internazionale,   l’interno caldo e spontaneo, ampiamente
gettato case per l’attore Ewan McGregor,           non è mai molto lontano dai centri di potere      nascosto dietro una facciata accattivante,
gli stilisti Alexander McQueen (mai co-            dell’establishment. Sempre affabile e affa-       ma pressoché impenetrabile – al tempo
struita) e Roksanda Ilincic, gli artisti Chris     scinante, con sua moglie, la modella di na-       stesso insider e outsider.
Ofili, Tom Noble e Sue Webster, Juergen            zionalità americana Ashley Shaw-Scott,                   Adjaye è uno dei designer più origi-
Teller e Jake Chapman. Queste case, spesso         forma una coppia incantevole e ben vista,         nali e coerenti al mondo. È un architetto
rivestite in cemento ultranero o legno anne-       sempre presente agli eventi mondani su en-        globale, che trova ispirazione nella sua
rito, hanno rivelato il genio di Adjaye. Ciò       trambi i lati dell’Atlantico.                     «anima africana». Rispetto al futuro delle
che si è visto qui era una sorta di architet-                                                        città africane, si dice «più che ottimista». A
tura nascosta, esternamente nera e fredda,         E il passo successivo? L’Africa                   suo avviso non c’è tempo da perdere. La ri-
all’interno sorprendentemente aperta e lu-         L’architettura è una professione antica, con-     costruzione dell’Africa è in corso e lui in-
minosa. Il lusso nasce dalla trasformazione        solidata, in cui anche un cinquantenne è          tende sfruttare l’opportunità per influenzare
di materiali umili, quotidiani, che sono im-       considerato «giovane». Adjaye ha solo 48          e plasmare il futuro del continente. Gli au-
piegati in modo sbalorditivo e in punti ina-                                                         guriamo buona fortuna: l’Africa ha atteso
spettati e, insieme all’architettura inedita,                                                        abbastanza a lungo!
creano un effetto inusuale, quasi esotico.
Adjaye si è definito il «Robin Hood degli
architetti», affermando: «Per i ricchi offu-
                                                   «Per i poveri
schiamo le cose, per i poveri le rendiamo più      rendiamo le cose
accattivanti».
       Una volta consolidata la propria repu-      più accattivanti.»
tazione, ha messo in atto il suo credo: sfrut-
tava le esperienze raccolte lavorando per i
ricchi e le personalità di spicco per proget-
tare con altrettanto entusiasmo edifici negli      anni. Con il Museum of African American
spazi pubblici – a cominciare dagli Ideas          History ha creato un edificio che molti ar-
Stores (biblioteche pubbliche nell’East            chitetti considererebbero il capolavoro di
End), al Bernie Arts Centre di Tottenham           una vita. Qui le sue idee e ambizioni perso-
(il quartiere di Londra che qualche anno fa        nali trovano un’espressione spiccatamente
fu scosso da disordini razziali), fino al suo      sociale e politica. Cosa lo aspetta ora? La
ultimo progetto abitativo, un’imponente            risposta è facile: l’Africa.
costruzione a Harlem, un blocco aspro, dai                Da una casa per Kofi Annan, ex se-
volumi movimentati.                                gretario generale dell’ONU, sulla costa del
       Ma Adjaye ha anche progettato mo-           Ghana a un palazzo presidenziale a Libre-
bili pregevoli, altrettanto suggestivi, e creato   ville (Gabon): Adjaye percorre tutto il con-
installazioni con artisti come Olafur Elias-       tinente. Tra i suoi progetti due musei sulla
son, con cui ha allestito il padiglione «Your      schiavitù in Ghana, strutture residenziali a
Black Horizon», animato da una cupa poe-           Johannesburg, un master plan per Kampala
sia, per la Biennale di Venezia 2005. Recen-       e la sede della International Finance Cor-
temente ho avuto occasione di ammirare la          poration a Dakar. In Ghana è anche a capo
casa di Craig Robins, che ha dato l’impulso        di un ufficio. In un certo senso è un ritorno
decisivo alla realizzazione del Miami De-          obbligato per un architetto che ha così a         Edwin Heathcote è un architetto, progettista e
                                                                                                     autore britannico. Dal 1999 è critico di architettura
sign District, e sono rimasto sorpreso nel         cuore le sue radici culturali. Adjaye è aperto    e design per il «Financial Times», inoltre scrive una
trovarmi davanti una delle opere di Adjaye,        agli influssi africani: i principi e le forme     rubrica per «GQ Magazine» ed è redattore capo
un padiglione sulla spiaggia. «‹Genesis› di        sociali dell’architetto egiziano Hassan Fa-       di un sito web di letteratura architettonica.

28 — Bulletin 3 / 2015
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