RICORDARE CASALE E GADDA - Ordine Ingegneri Terni
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
TERNI SCIENTIFICA LETTERARIA RICORDARE CASALE E GADDA UNA PARTE DELLA GLORIOSA STORIA INDUSTRIALE DELLA NOSTRA CITTÀ E DEL NOSTRO PAESE SCANDITA DAL RACCONTO POETICO DI UN GRANDE INGEGNERE SCRITTORE Sezione Chimica e Plastica Confindustria Umbria ORDINE INGEGNERI Ceplast S.p.A. Covestro S.p.A. PROVINCIA DI TERNI Gosource Italy S.r.l. Lechler S.p.A. Saci Industrie S.p.A. Tarkett S.p.A.
Nella valle incantata l’incontro tra scienza e letteratura Il “gran lombardo” va in provincia e ne rimane, in qualche modo, abbaci- nato. L’ingegner Gadda, milanesissimo e borghese, per un certo tempo, alla fine degli anni 30, ha abitato nella Terni operaia e fascista assai, in via Gari- baldi, nel palazzo proprio di fronte al mio. La Terni capitale della siderurgia e della ricerca in campo chimico. L’umorale e geniale autore del “Pasticciaccio brutto” e dell’ “Adalgisa” , di “Eros e Priapo” e soprattutto de “La cognizione del dolore”, è stato uno dei più importanti scrittori europei del 900, un inventore di linguaggi narrativi insoliti, ma, anche un tecnico di vaglia, irrestitibilmente attratto tanto dalla vocazione letteraria quanto da quella ingegneristica. Del resto, la grande let- teratura è a suo modo una scienza esatta e lo scrittore lombardo ne dà un saggio negli scritti, dal sapore divulgativo e giornalistico, laddove Gadda descrive la valle della Nera, Papigno, le centrali ideoelettriche con le enormi turbine, gli stabilimenti del carburo e del calciocianamide, la sintesi dell’ammomiaca di Casale. Pagine intense in cui lo scrittore lombardo palesa il suo bernoccolo tecnico con l’inconfondibile stile narrativo. La permanenza a Terni di un mae- stro della letteratura novecentesca ci ricorda che la seconda città umbra ha avuto un passato glorioso, laboratoriale, d’avanguardia. Da qui, dal luogo della vecchia fabbrica pontificia, ad un passo dal fiume, può partire l’idea di un parco scientifico-letterario che dal cuore della città possa dipanarsi tra le rupi della Valnerina ternana e fino Montoro, dove la Nera scorge il Tevere. Andrea Giuli Vice Sindaco e Assessore alla cultura del Comune di Terni
Terni e l’Ingegneria… una memoria che guarda al futuro “ La città delle acque energetiche…”, così la nostra Terni è definita nel suo libro da Guido Bergui, il primo Presidente dell’Ordine Provinciale degli Ingegneri. In effetti a ben vedere, il nostro territorio rappresenta un caso di eccellenza in cui le particolari prerogative naturalistiche hanno permesso e favorito uno sviluppo industriale di pura eccellenza. Dalla siderurgia alla chimica, dalla metallurgia all’industria tessile, sono solo esempi che ci per- mettono certamente dire che la tecnica, e più strettamente l’Ingegneria, sia da secoli legata ed infusa nell’essenza stessa della città. In questo quadro di riferimento è più che naturale quindi che grandi Colleghi del passato abbiano lasciato un segno indelebile, al punto da avere oggi a loro intitolate importanti vie, opere e percorsi. Come Ordine degli Ingegneri riteniamo fondamentale la conservazione di questa me- moria da tramandare e valorizzare; ma c’è di più, molto di più. Questa conoscenza può essere intesa come strumento efficace di sviluppo e rinnovato rilancio per il futuro. Luigi Casale, con il suo progetto di produzione di ammoniaca sintetica dall’azoto atmo- sferico e dall’idrogeno elettrolitico, può costituire a pieno titolo il “seme” per la nascita di un’Archeologia Industriale coinvolgente e culturalmente appagante, non relegata quindi alla esclusiva musealizzazione. Carlo Emilio Gadda, Ingegnere ma anche scrittore tra i più apprezzati del Novecento, ha seguito quegli impianti industriali e curato i relativi progetti di sviluppo, lasciandoci però anche tracce indelebili dei suoi racconti per lettori che “amino conoscere i dati di fatto, il meccanismo palese o segreto della vita e della tecnica”. Ecco allora che il Collega Gadda può essere oggi, con la sua opera, la “scintilla” che dia vita ad un nuovo modo di intendere Terni come capitale e pioniera di una visione Tecnico-Letterario Culturale di quell’epoca e del suo sviluppo industriale. Pensiamo alla Cascata delle Marmore non solo naturalistica ma anche tecnologica, pensiamo alla valorizzazione di vecchi impianti con cambio di destinazione d’uso, all’utilizzo di elementi di eccellenza dismessi in chiave di arredo urbano e più in generale ad un percorso culturale e sensoriale capace di attrarre. Oggi celebriamo Casale e Gadda dedicando loro una targa posta in uno dei siti della grande Terni Industriale, affinché passando per quei luoghi ognuno possa conoscere di più e me- glio la loro opera contraddistinta dalla tenacia della ricerca, dalla genialità dell’Ingegneria, dal successo dei risultati conseguiti e brevettati e dalla capacità di raccontare e trasmettere tutto questo ai posteri. Da segnalare la benefica sinergia di intenti tra soggetti complementari a cui vanno i nostri ringraziamenti, a partire dal Comune di Terni e dagli attuali esponenti delle realtà industriali del territorio. Simone Monotti Presidente Ordine degli Ingegneri della Provincia di Terni
Una gloriosa pagina della nostra storia industriale Con molto piacere la Sezione Industria Chimica e della Plastica di Confin- dustria Umbria ha sostenuto questa lodevole iniziativa che celebra un’impor- tante tappa della lunga storia della chimica in Umbria che, fin dall’origine, rappresenta un asse fondamentale dell’industria chimica in Italia. Viene ricordato un evento di portata mondiale che rappresenta il perfetto connubio tra ricerca e industria che da sempre ha connotato il nostro settore: la ricerca tenace di Luigi Casale su una reazione chimica problematica e la geniale traduzione in processo industriale immediatamente competitivo a li- vello mondiale. Una pagina gloriosa della nostra storia industriale che onora il nostro territorio e il nostro Paese. È significativo celebrarla nel luogo in cui cent’anni fa si svolsero le fasi conclusive della fortunata vicenda, luogo re- centemente recuperato a nuova vita, ma che giustamente deve associare alla felice utilizzazione polifunzionale (musei, sale convegni, teatro) una memoria così ricca. Il luogo associa alla figura di Casale anche quella di uno dei più grandi au- tori italiani del Novecento, Carlo Emilio Gadda che, nella seconda metà degli anni ’20 era all’Ammonia Casale quale addetto alla progettazione impianti e che ha descritto, con la maestria del grande scrittore, questa vicenda industriale e le altre, pure importanti, sviluppate nel territorio in quel periodo tanto fe- condo. La vicenda di Gadda ricorda a sua volta quella di un altro grande in- gegnere letterato che nel 1937 fu alla Linoleum in qualità di pubblicitario: il poliedrico Leonardo Sinisgalli. Dunque un’operazione densa di significati che pone un importante tassello a quella memoria industriale così ricca di imponenti vestigia. Alessandro Campanile Presidente Sezione Industria Chimica e Plastica di Confindustria Umbria
Una targa commemorativa nel centenario della realizzazione a Terni del primo impianto italiano di sintesi dell’ammoniaca La targa commemorativa a Luigi Casale e a Carlo Emilio Gadda ha lo scopo di ricordare ai nostri concittadini e ai molti visitatori delle strutture del “Caos”, le attività di ricerca industriale che in questi edifici vennero svolte, all’inizio del secolo scorso, dal chimico Luigi Casale per la realizzazione del primo impianto sperimentale di produzione dell’am- moniaca sintetica (1919). La targa accomuna nel ricordo il grande scrittore del Novecento Carlo Emilio Gadda che era ingegnere elettrotecnico e ha lavorato all’Ammonia Casale dal 1925 al 1931 in qualità di dirigente addetto ai progetti di impianti, seguendo spesso la costruzione e il col- laudo degli impianti all’estero; Gadda tornò all’Ammonia Casale come collaboratore esterno dal 1937 al 1940. In particolare si suggella, nel centenario, un evento fondante della Chimica italiana quando, alla fine della Grande Guerra, l’Italia si affaccia sulla scena della chimica mon- diale con quella carica inventiva che sarà la chiave per conquistare i mercati internazionali. Gadda, che all’intelligenza dell’ingegnere univa la sensibilità dell’artista, dirà “si ebbero, in Italia, gli studi e le esperienze di Luigi Casale (omissis) concretati in un metodo indu- striale che ha caratteristiche proprie e reca, si può dire, l’impronta felice della genialità” (è importante ricordare che Casale è celebrato in una bella targa marmorea sotto il busto di Avogadro nell’atrio dello storico Istituto di Chimica dell’Università di Torino, che così recita: “Luigi Casale che gloriosamente affermò col suo processo industriale di sintesi dell’ammoniaca il nome d’Italia presso tutte le nazioni del mondo fu allievo di questo isti- tuto”). Di qui la necessità di valorizzare quel recupero della memoria storica già iniziato negli ultimi anni del secolo scorso da qualificati studiosi del nostro territorio, recupero che si può avvalere della copiosa raccolta di affascinanti articoli di divulgazione tecnica che Carlo Emilio Gadda ci ha lasciato. Gadda infatti non ha solo parlato in modo poetico del- l’ammoniaca sintetica (si vedano gli articoli “Azoto” e “Azoto atmosferico trasmutato in pane”), ma anche degli altri processi e prodotti che hanno scandito la ricca vita industriale di Terni e della Valle del Nera, dal carburo di calcio alla calciocianamide, alle centrali idroelettriche. Si tratta di una vicenda molto importante che, oltre a rammentarci l’origine delle strut- ture architettoniche del Caos, dovrebbe permettere alla nostra Città di porre le basi per l’istituzione di un percorso scientifico-letterario che dal “Caos” potrà proseguire verso Papigno e la Cascata delle Marmore, dove esistono le altre pregevolissime strutture indu- striali elettrotecniche e della chimica del primo Novecento, già oggetto di operazioni di parziale recupero e che fanno parte del grande patrimonio di archeologia industriale di cui la nostra città è ricca. Carlo Niri e Paolo Olivieri (redazione di Ingenium)
Un ingegnere tra scienza e letteratura La nobile "tragedia" di Carlo Emilio Gadda si consuma tutta in una pas- sione, di cui una volta ci ha voluto lasciare un indizio. Quando definì l'uomo un "ingegnere inguaribile" che tenta di riscattarsi da indigenza e angoscia dando ordine al mondo. Ecco, lui stesso attraverso l'opera letteraria e scienti- fica ha provato ostinatamente a dare ordine a un mondo che però somiglia a un groviglio inestricabile di relazioni, che consiste spinozianamente e leibni- zianamente (i suoi filosofi prediletti) in una molteplicità e varietà irriducibili a qualsiasi ordine. Ci muoviamo tutti in un universo che sfugge a ogni com- prensione ultima, ad ogni determinazione (Gadda si interessò a Einstein e alla fisica quantistica), in una realtà continuamente mutevole e sempre pronta a disfarsi, in cui le cose e le persone altro non sono che relazioni momentanee, in un"pasticcio"senza soluzione. Per rappresentarlo letterariamente lo scrittore Gadda ha inventato un personalissimo e mirabile "pastiche" linguistico, men- tre per venirne a capo dal punto di vista pratico e riuscire a "usarlo" adattan- dolo – sempre limitatamente – alle nostre esigenze, l'ingegner Gadda ha studiato le macchine (procedimenti mentali automatizzati in una prassi), le ha fabbricate e collaudate in Italia e nel mondo, come testimonia il suo lavoro presso la Ammonia Casale ternana dal 1925 al 1931 ( e anche dopo attraverso varie collaborazioni). Soffermiamoci un momento sulla sua prosa letteraria - funambolica, de- bordante, "barocca" - diversa da quella che dedicò alla divulgazione tecnico- scientifica (gli articoli apparsi sulla rivista Ingenium dell'Ordine degli ingegneri di Terni, a poposito di elettrotecnica, chimica industriale, geologia, idraulica, metallurgia, sono competenti, sobri e di assoluta limpidezza). Lo stile gaddiano è stato accostato, dal suo critico più celebre, Gianfranco Contini (responsabile però di una lettura riduttiva della sua opera, che esalta il prosa- tore ma deprime il narratore!) al plurilinguismo - tanto amato da Pasolini - , alla letteratura maccheronica del '500, per la sua attitudine a accogliere e me- scolare creativamente gli innumerevoli idiomi della società (arcaismi, dialetti, aulicismi, gerghi, nomenclatura tecnica, etc.). Qui ha radice il suo espressio- nismo: una lingua grottesca, comica, deformante, proprio al fine di ritrarre un mondo fenomenico anch'esso deformato e arzigogolato (appunto: barocco),
fatto di zucche oblunghe, fagioli, gobbe di dromedari, trippe, femori e trom- boni ritorti, di oggetti naturali e macchinari inventati dall'uomo... Gadda elabora un meraviglioso, franante "romanzo contemporaneo come enciclopedia" (Italo Calvino, nelle "Lezioni americane"), sapendo però che si tratta di una enciclopedia impossibile, fiabesca, immaginaria, un po' alla Bor- ges, poiché la complessità del reale non può essere incasellata in voci enci- clopediche. Tuttavia - e questo è il punto - non rinuncia a comporre la sua personalissima enciclopedia, non rinuncia a dare ordine alle cose, come scrit- tore e come ingegnere. E, voglio ricordarlo, si lascia incantare, nel 1937, da una automobile alimentata ad ammoniaca, che ad uno della mia generazione evoca la - profetica! - auto elettrica che usava Nonna Papera in un celebre albo di Topolino degli anni '60 (certamente l'industria automobilistica ha se- guito finora altre strade!). Senza condividere l'enfasi sul progresso del "so- maro" Marinetti, ammira la spinta prometeica che sottende la civiltà industriale, l'ingegno degli "omiciattoli" che ce la mettono tutta per fermare il fiume Devero in piena. Forse al mito di Prometeo bisognerebbe accostare quello di Sisifo, che ogni volta riporta - instancabilmente e testardamente - il suo masso in cima alla montagna. Una volta Albert Camus ha detto che oc- corre immaginare Sisifo felice, e cioè consapevole, orgoglioso, convinto di essere superiore a un cosmo insensato e caotico. Gadda, benché precipitato in un universo-rete segnato dal dolore, in un garbuglio multiforme e insonda- bile, ha fiducia - come altri scrittori-scienziati del '900 (Primo Levi, Leonardo Sinisgalli) - nel ben fare e nella razionalità pratica, nella umile operosità degli umani, nella qualità artigianale dei mestieri (fatta di ingegno, precisione, ac- curatezza, pazienza, piacere del lavoro ben fatto). Primo Levi ha scritto che amare il proprio lavoro è la migliore approssimazione al paradiso terrestre. Possiamo essere certi che in questo senso il pur iracondo, sdegnato, malinco- nico, risentito Gadda, con i suoi umori incontrollabili e la sua straziante pietà per le creature, ha abitato per larga parte della sua vita il paradiso. Filippo La Porta Saggista e critico
Per meglio rappresentare il racconto di que- sta straordinaria avventura della genialità e del lavoro di tutti gli uomini che vi hanno contribuito, abbiamo raccolto qui di seguito alcuni articoli editi sull’argomento dalla ri- vista Ingenium dell’Ordine degli Ingegneri di Terni tra il 2017 e il 2018, nonchè una copia anastatica del prezioso opuscolo sulla SIRI (ora esaurito) prodotto nel 2003 dal- l’ICSIM (Istituto per la Cultura e la Storia d'Impresa “Franco Momigliano”). Da ultimo desideriamo rivolgere un ringraziamento particolare ai Dirigenti e ai Funzionari del Comune di Terni che hanno agevolato questa realizzazione e all’Ingegner Giuseppe Cioffi, Amministratore Delegato della Tarkett, che, sempre attento alla conservazione della memoria storica, ha condiviso e sostenuto il nostro progetto fin dall’inizio con slancio ed entusiasmo.
a cura di C.N.
ICSIM - Istituto per la Cultura e la Storia dImpresa Franco Momigliano La SIRI la fabbrica della ricerca Luigi Casale e lammoniaca sintetica a Terni a cura di Letizia Fabi con il patrocinio si COMUNE PROVINCIA DI TERNI DI TERNI Catalogo della mostra Centro di Documentazione sul Patrimonio Industriale, Locale Antenna Pressa via Mascio Terni 21 novembre 2003 21 maggio 2004
Direzione mostra Fonti iconografiche $%& e documentarie # *& Ricerca iconografica, # *& bibliografica # *&) e documentaria # *&/&0 ' () &( % ) Testi ' () Si ringraziano per la disponibilità Progetto esecutivo mostra e la fornitura di materiale * # ) documentario e fotografico + #, # ) Acquisizione immagini /&0 ed elaborazioni # ( ) $! Progettazione video e intervista !(( a Renato Casale ' () ' (* "# $ % Riprese video % " - e, in particolare, Montaggio video gli ex dipendenti SIRI - & # Stampa pannelli (( #) - Progettazione inviti, locandina e copertina catalogo # $ " + #, & %' " # $ % Stampa catalogo " )$ .* - " & ( ) Segreteria # $ % ) In copertina: ritratto di Luigi Casale (collezione Renato Casale); in quarta di copertina: il cancello di ingresso della SIRI, 1984 (Fototeca Servizio Musei e Beni Culturali della Regione Umbria, foto di Elio Benvenuti).
Con questa mostra storico-documentaria sulla SIRI e il suo fondatore, Luigi Casale, lICSIM prosegue il suo impegno nelloffrire spunti di riflessione su un settore industriale, quale quello chimico, che ancora oggi caratterizza il tessuto socio-economico e la struttura produttiva di tutta la Conca Ternana. Agli aspetti legati a questo settore sono già state dedicate altre importanti iniziative. Qui basti ricordare la mostra sullex SPEA, organizzata in collaborazione con il Comune di Narni, incentrata soprattutto sulle tematiche legate al recupero e alla valorizzazione di grandi aree industriali dismesse; il convegno su Giulio Natta e la scoperta del polipropilene, organizzato in collaborazione con lOsservatorio della Chimica, che ha posto in luce limportanza della ricerca e analizzato le problematiche legate al suo trasferimento nel ciclo produttivo; la mostra sullindustria chimica nella Valle del Nera, che ha riproposto le vicende delle sue maggiori imprese in quanto emblematiche del sorgere di nuove industrie nellItalia di fine Ottocento, ma anche degli sviluppi successivi, che hanno interessato lindustria nazionale, fino al recente ingresso delle multinazionali a capitale straniero. Questa mostra sulla SIRI, introdotta da una giornata di studi sullindustria chimica a Terni e Luigi Casale, ha un taglio particolare. Grazie al prezioso contributo della professoressa Letizia Fabi e del dottor Renato Casale, offre infatti una serie di immagini e documenti prevalentemente inediti che consentono di sottolineare come lo stretto rapporto tra ricerca scientifica e industria, prima ancora di quello tra mondo imprenditoriale e finanziario, sia indispensabile per dar vita a imprese e processi produttivi di successo. Il sistema per la produzione di ammoniaca sintetica, a partire dai suoi componenti cioè dallazoto presente nellaria e dallidrogeno dellacqua messo a punto da Luigi Casale in alcuni locali dellex Ferriera di Terni, è infatti uno dei pochi processi industriali esportati dallItalia in tutto il mondo (e ancora oggi largamente utilizzato, con gli adeguamenti resi necessari dal progresso tecnologico, dalla Ammonia Casale di Lugano). Grazie agli studi e alla volontà di sperimentare di Luigi Casale (e della moglie Maria Sacchi, anchessa laureata in chimica) sorsero decine di stabilimenti: primo fra tutti quello di Nera Montoro, ancora attivo, e poi altri in Giappone, Francia, Spagna, Svizzera, Stati Uniti dAmerica, Russia ecc. Della SIRI, vera e propria fabbrica della ricerca come recita il titolo la mostra evidenzia gli aspetti più caratteristici, riproponendo anche i luoghi dove si svolgevano le attività di produzione e ricerca e le problematiche connesse al riuso di aree industriali dismesse. Franco Giustinelli Presidente ICSIM
Indice $ Pre-storia & La SIRI e il suo fondatore La ricerca pura Impianto e ciclo Casale " Il tubo di sintesi $ La ricerca applicata in Italia & La ricerca applicata allestero La sintesi del metanolo Le materie prime " Il sito $ I luoghi & Curiosità della SIRI ! Carlo Emilio Gadda, ingegnere e filosofo
Carta intesta del 1863 La SIRI (Società Italiana Ricerche Industria- della Società Romana delle li) nasce l8 luglio l925 a Terni, in via Miniere di Ferro e sue Campofregoso 36A, presso Ponte Garibaldi, Lavorazioni (Archivio di Stato di Terni, Archivio già Ponte del Sesto, nei locali dellex Ferriera Storico del Comune di pontificia. Subentra alla SIAS (Società Ita- Terni, II versamento, liana dellAmmoniaca Sintetica) nella gestio- b. 454). ne dello stabilimento già attivo nella produ- zione di Ammoniaca Sintetica con brevetto Casale. La Ferriera utilizzava i prodotti ferrosi della Miniera di Monteleone di Spoleto, sorta nel 1641 per volere del Papa Urbano VIII, ma non corrispo- se alle aspettative anche per linsuffi- ciente quantità di materia prima e per il costo del trasporto; già nel 1797 di- ventò zecca. Con la discesa di Napoleone e lavvento della Repubblica Romana nel l798 tornò linteresse per la Ferriera: il cittadino Scipione Breislak nellanno VI Repubbli- Pubblicità dei prodotti della Ferriera durante la gestione cano scrisse una Relazione con un punti- della Società delle Ferriere Italiane di San Giovanni glioso bilancio economico. Valdarno (L. Lanzi e V. Alterocca, Guida di Terni Carta intestata della ditta Le concessioni di sfruttamento della Ferriera e dintorni..., Terni 1899). Sinigaglia del 1888 si susseguono nel 1805, 1820, 1827, fino al (Archivio di Stato di 1846, quando lo stabilimento, posto in mez- 1.650 metri, che sfrutta una caduta di 12 Terni, Archivio Storico del Comune di Terni, II zo a numerosi canali artificiali derivati dal metri. Questa stessa derivazione verrà poi versamento, b. 704, canale Sersimone, è ampliato e rinnovato. utilizzata dalla SIRI per la propria centralina fasc. Commissione per Nel 1861 è considerata lo stabilimento elettrica. lampliamento della città). umbro a più alto grado di meccanizzazione. Nel 1897 la Società delle Ferriere Italiane, di Nel 1886 pas- San Giovanni Valdarno, acquista la Ferriera. sa ad Angelo Nel 1910 la Società Anonima Cooperativa per Sinigaglia, che lEsercizio delle Arti Meccaniche e Metallur- installa tre for- giche di Terni vi attiva proprie officine, se- ni Siemens e guita poi nel 1916 dalla società IDROS, che dispone della produce idrogeno, ossigeno, azoto ed ener- forza motrice idraulica assicurata da un gia elettrica. canale derivato dal Nera, lungo circa La IDROS firma con lAmministrazione mi- litare un contratto per la fornitura di vari tipi di bombe e di ossigeno. Produce anche idro- geno per i dirigibili della Marina Militare. Veduta prospettica della Questa singolare attrezzatura costituita da Ferriera pontificia, reparti metalmeccanici ed elettrochimici, in pubblicata nella copertina de grado di fornire idrogeno e azoto ha certa- LAlbum. Giornale letterario e di belle arti, mente costituito un contesto ideale per Lui- XIII, 5 settembre 1846. gi Casale, il chimico piemontese che presso $
! !! 9 ' * +/ ' 4 5 - ' &# 67(7 2%3!!!. #! ' 0 8' 9,"" 8 ' 9 #: ' ; ' '?" 2#: ,
4 ! & #$% - 0#0# . @A & .. - , = = ' 0
' 2= " ' ',, 9 , "&# . ' ' *' - 2 = 2$ ,' , = 4 0#"6 * !!; ' & ' '# - = #/ # $'# %'# #@ ( # 2'#1 , )#A B # ='#" $ '# % #8 '# "&# '
@ @. F 9 -''" " ' *9 0- *' ' 4 2==, !!* 2$ # 4 - $- ' . - * 2*9 . - * * *&*9 ' - ! '' ' * 8C(!- ' 4 '' . . - 9 . ' 4 .. - ? - 8 ' ' B - *' 2$ ' ,' !!# , * ,' 2 ; , * & " CD , ,* & "&#
, ,, -, ! - -> - ' "&# " 2% # !! ,* , , , "&# !" , ' ** ,' ' - !! !! "# %(&#
*. 8! ' ' C! . . . ,, ' . . 4 ' 01!- . . 0! $!- 4 , ; #" 2 4 - , "%< = ' " , E =#, * E - ? ' #,, E 9 (# . .- $# , ,, $6#
, ' . ' * , #=)) F B , * %) . * - ' > ; -> ' !! - ' ? ' ' ##=)))7=)) - ,,#%7%$&# *' * - -, : &# !" -, ; # , E=#, * E# ,E $#E%# -E #" E (#*'E # , , - 9 E 2# " E )#9 E #" - 9 E =# , - 9 E # " " , - 9 E $# - , " , E %# E # ' ,'E (# ' ,E # , -9 , , ' ,'E 2# - , , E =)# ' -9 ,E= # E ==# ', -9 ** E =# , *'E =$# -9 *' - , # *'&#
" * 8C(! . - . - , 09 ( ' ' 4 +: %
' . .- . = 4 ' ' . 4 ' . - , * , " -' " ' ; ->!! - ? ##=)))7=)) ,# (&# - ; , , !! "#()&E", - , *"" , !GH 2=)E * " !! "#()&#
8 / ; ' ,, & " & , " - # * . 0#$1 4 ! 6% * ' . . . ' = . > C : , !- = . ' !' - ' & ,% # . - . ! 0 ,, ' . , = . "&# $
, , - " : !; #,, , E =#*'E # E $# 9 E %#' E #, * (%) *E (# ,E #" E 2# E )#' , E #,, E =#, " , # '' !- 4 C$A! .. . .. ! . = ' ' .- . = B !- 8 . = A / , * : &- .. ! . - , , , # G ; ,, , 9 E ' *& " *'# %
? ,"" @ 0#$( ' ' ' ,* , 7 ' ' '.. 2 * > 0#$6- 0% ' "
? , " "' ,' !! "#()$&# , " GI D , 2= , , ,, , , !! "#()&# G ' " "' ,' !! "#()$&# '
/ * / C(AC! = > ' 2 - ' #$" '' ' ' ' . - . - . 0#(% ' ' * ' - 0#(% '- * + -, , , ; #" ' E =# . E . - 8 #*'E $# E , *& %#,, ' %$6 D*@ &* $%
;' ,! )) !! 22) " 8 ' -?"&# '.. ' ' . . - ' ' ' * ' ' - ! " , !! ' &#
*//A8 **9 8C( . 0 . 8! ( - * = C!- > - - = . ' ' . . - . . - * - 4 *FA&A9 ' = (% G- ' 2 9 . .. *. 6"H ! A $0H ! 4 > !- '- * ''' . * , ' 4 " - . ' , ' - B , , . 4 ," - .. - @A8A9 ' 4 C$A! !! "#()&# - ' ' 4 ' ' 4 ' - '' . - *&* FF*&A 9 . . ' ' . . ' . G ' ,, , , ' ##A $& 8# , %& #8' 2==&#
+/ " #!!#".#! '#2 & ' 8 =*"" 2) + . / "+ . -''" , +"., ' , ' ,"&#!,, , *"" ''#: *" *;/ " ,, &""&# = /' , + !!.' . 4- .. "&# . . '' . ' - A . 9 . * . -
! , ,, # / " !!# ' ** ! * , *"" % ,&# ,"" ' /; " , E * ' " GE ,,;** ,' ' 8" E *; G# ,; ,E ,,; " # # /,' 08 0' '?"7 @ 22 ,#$#' 9 ,' ' ,"" 9 2 $ @ 8# , , *, E ; * " ' ,' $ ,& " =& & , , &# G, ' ; , ' **%& *(&E - *, - & #
" !! H"# , , ( ,&, , " # -**== ,&# , ' ,& -9 : # ** %== ,& , = ,&#
+/ " J>- ,, !! . 22 0&# , * ,,# !" ; " -" , , , E* , ),;K, E"K, ' , "" E * 'K "E ' **# * 'K, E,,; " * 'K**,' ' G *# *,; K, E K** 'E,,; , 9 K"G,'# +, -, ; ,, , " , E , E** &# , > K* ,* , *#
, & , , " # !" ; -** &,, , ,# !" ; ' -** & , * E 9 #
. *//A8 * * * = ' '' ' - . ' ' . - * ' 0#(% = ' , *& %
; " A : 8,+ &- ,' ' . .*'* ' '- '*#! 3 '' ' ,' , ' . - @ = * ' ' !! "# )%&# - > / - 8 ' ' . - 2 ' ' . = / 0#$
Carlo Emilio Gadda, ingegnere e filosofo Il 4 novembre 1927 Gadda così scrive al suo braccio e della mano e di tutti i diti parevano ulti- amico drammaturgo Ugo Betti: marsi dentro la virtù dell’utensile: questo si era fatto l’organo di una loro prassi istintiva. Avreb- ho dato un esame di filosofia. Questo mi ha pre- bero lavorato nel sonno (p. 59). so naturalmente tempo e fatica, mi ha silurato il resto. [...]. La mia crisi intima... si è recentemente E ancora: risolta in un atto pazzesco: ho dato le dimissioni dalla Società in cui mi trovo... per vedere di Nel nostro Occidente ancora una volta è poesia incanalarmi sulla miserabile via delle lettere più o e poi filosofia, e poi tutte e due insieme a volerci meno belle e della più o meno consolante filoso- rammentare la potestà superumana delle macchi- fia. ne. Nel maggio del 1929 rientrerà nella stessa Così nella costruzione delle macchine e nel loro Società, la Ammonia Casale, presso lo sta- progetto (italianamente disegno) occorrono due bilimento di Terni della SIRI. Nel frattem- ordini di considerazioni, che ci determinano a po scrive il libro Meditazione milanese e nella riscontrare nella realtà due ordini di fatti: la men- prefazione spiega tra l’altro che «le citazioni te disegnatrice è preda di un “richiamo finale o di fatti e fatterelli certo poco si addicono tensione risolvente il problema” e di un richiamo alla severità filosofica» a cui ricorre invece del precedente o dell’indugio bruto onde le in molta parte. acquisizioni logiche del mondo, la materia (que- sta parola nel senso più lato) si frappongono alla È spiacevole... che certuni abbiano ricusato di esecuzione-pensiero. [...]. prendere a considerare con serenità i fenomeni Un esempio. Il fine fece desiderare agli umani la dell’artificio o vita meccanica... Quei fatti della costruzione di alternatori ad asse verticale, perché invenzione son fatti e son dunque natura: ché la tale struttura consente risparmio di spazio e di mente disegnatrice è natura e la storia degli uomi- costo dei fabbricati e migliore emungimento del ni tutta è natura (p. 262). salto fluviale. Ma la costruzione di alternatori siffatti proponeva alla mente esecutrice la difficoltà gran- Ho vissuto fra gli uomini delle macchine. Ope- de del sospendere le pesanti ruote e il lor asse: si rai, capitecnici, ingegneri. Al paragone d’alcuno ebbe ricorso a delle sfere di acciaio duro e a una di essi e in alcuna occasione ero un inesperto... lubrificazione, eseguita mediante olio in pressio- Ho conosciuto operai che avevano trent’anni di ne. Il tutto non soddisfece agli umani; il costo lavoro dentro le mani: dai quindici ai quarantacinque. E io rimpetto a loro pensoso, con adosso quel po’ po’ di Politecnico, una zimarra infilata a furia, nel buio degli anni: molta matematica, è vero, del disegno, del buon senso, e, laso me, poca pratica. E anche quella tiritera di un discorso di piazza Cavour (il Politecnico di Milano era alloggiato a piazza Cavour) tagliato in due dai quattro anni di penna (alpina), come un serpente brutto che abbia preso una tortorata a metà stri- scio. E chi mi stava innanzi, trent’anni! Officina, montaggio: il tornio e il raschino, e le pinze, e la limetta, e lo scalpello: come frullar l’ova; un istinto oramai; i bicipiti, i fasci muscolari, i flessi dell’avam- 30
della manutenzione era elevato e gli arresti eran frequenti. Gli umani preferirono allora macchine ad asse oriz- zontale; le ragioni dell’indugio bruto trionfarono sul “richiamo finalistico” (pp. 22-23). È qui molto plausibile un riferimento alla gestione della centrale elettrica della SIRI e ai suoi operatori. Ne I viaggi la morte (pp. 62 e sgg.) Gadda de- scrive l’arrivo dei materiali e il rapido magi- co montaggio a Terte, in Belgio, di un im- Concetto della incongruenza o diversa pianto Casale e racconta con ammirazione sovrapponibilità dei sistemi: cioè l’io monade è e simpatia la figura di un capo-operaio to- in parte comune in parte non ad altri ii o monadi scano abilissimo e sguaiato. Descrive i dise- (p.e. - esercizio di una società ferroviaria gnatori con altrettanta ironia. e direttore) (Meditazione milanese, p. 313). Nel Giornale di guerra e di prigionia riporta schizzi e disegni di fantasie geometriche. Era solito prendere personaggi dalla realtà pur temendo che si riconoscessero. Ne La cognizione del dolore (pp. 13-14) descrive Pedro Mahagones, cioè Gaetano Palumbo, come il perito, di nome Palumbo, della SIRI, e lo ripropone con una fedeltà assoluta (cfr. foto a pagina 23): Un bel giorno, tutt’a un tratto, si venne a sapere universalmente che certo Pedro Mahagones, e cioè appunto il vigile ciclista di quella zona, che tutti lo conoscevano per Manganones o Pedro, non era affatto Manganones, né (per di meglio) Mahagones, e tanto meno Pedro: ma quello era il nome e co- gnome di un prozio materno e il vero nome, inve- ce, era Gaetano Palumbo. [...]. Era sopra la corpu- lenta imponenza della persona, e sul collo chiuso dell’uniforme, una faccia larga e paterna dai corti baffi, a spazzola e rossi, dal naso breve, dritto: gli occhi affossati, piccoli, lucidi, assai mobili e con faville acutissime d’una luce di lama nello sguardo, cui la visiera attenuava ma non poteva spegnere interamente. Quando levava il berretto, come a lasciar vaporare la cabeza, allora la fronte appariva alta, ma più stretta degli zigomi, e sfugiva con al- cune modulazioni di tinta nella cupola del cranio calvo, bianco e a onor del vero, assai pulito, cioè senza lentiggini di crassume e di polvere impastati insieme. Allora, senza visiera, gli occhi rimaneva- no soli al comando, ferivano l’interlocutore con una espressione di richiesta e di attesa, si aveva la sensazione di dover assolutamente pagare qualche cosa, una specie di multa virtuale, per legge. 31
Puoi anche leggere