IL PROGETTO DI ARCHITETTURA COME INTERSEZIONE DI SAPERI - Per una nozione rinnovata di Patrimonio - Re ...

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IL PROGETTO DI ARCHITETTURA COME INTERSEZIONE DI SAPERI - Per una nozione rinnovata di Patrimonio - Re ...
IL PROGETTO DI ARCHITETTURA
COME INTERSEZIONE DI SAPERI
Per una nozione rinnovata di Patrimonio

                              Atti dell’VIII Forum ProArch
Società Scientifica nazionale dei docenti ICAR 14,15 e 16

                          Napoli | 21-23 Novembre 2019
IL PROGETTO DI ARCHITETTURA COME INTERSEZIONE DI SAPERI - Per una nozione rinnovata di Patrimonio - Re ...
IL PROGETTO DI ARCHITETTURA COME INTERSEZIONE DI SAPERI
                       Per una nozione rinnovata di Patrimonio
    Atti del VIII Forum ProArch, Società Scientifica nazionale dei docenti di Progettazione Architettonica, SSD ICAR 14, 15 e 16
         Università degli Studi di Napoli “Federico II”, Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”, Politecnico di Bari
                                                                                                     Napoli, 21-23 novembre 2019

                                                                                                                        a cura di
                                                                  Alberto Calderoni, Bruna Di Palma, Antonio Nitti, Gaspare Oliva

                                                                                                                                     1
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Il Progetto di Architettura come intersezione di                         Comitato d’onore
                                                                         Gaetano Manfredi 		    Rettore Università degli Studi di Napoli “Federico II” e presidente CRUI
saperi. Per una nozione rinnovata di Patrimonio                          Giuseppe Paolisso
                                                                         Francesco Cupertino
                                                                                                Rettore Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”
                                                                                                Rettore del Politecnico di Bari
                                                                         Michelangelo Russo		   Direttore Dipartimento di Architettura_UNINA
                                                                         Luigi Maffei		         Direttore Dipartimento di Architettura e Disegno Industriale_UNICAMPANIA
                                                                         Giorgio Rocco		        Direttore Dipartimento di Scienze dell’Ingegneria Civile e dell’Architettura_
                                                                         			POLIBA
Atti dell’VIII Forum ProArch, Società Scientifica nazionale dei          			                    CSSAr_Società scientifica “Centro di Studi per la Storia dell’Architettura”
docenti di Progettazione Architettonica, SSD ICAR 14, 15 e 16.           Giovanni Durbiano		    ProArch_Società Scientifica nazionale dei docenti di Progettazione
                                                                         			Architettonica
Università degli Studi di Napoli “Federico II”, Università degli Studi   Maria Teresa Lucarelli SITdA_Società Italiana della Tecnologia dell’Architettura
della Campania “Luigi Vanvitelli”, Politecnico di Bari                   Stefano Musso		        SIRA_Società Italiana per il Restauro dell’Architettura
                                                                         Maurizio Tira		        SIU_Società Italiana degli Urbanisti
Napoli, 21-23 novembre 2019
                                                                         Comitato Scientifico e Promotore
                                                                         Pasquale Miano		              Dipartimento di Architettura_UNINA
                                                                         Renato Capozzi		              Dipartimento di Architettura_UNINA
a cura di                                                                Federica Visconti		           Dipartimento di Architettura_UNINA
                                                                         Marino Borrelli		             Dipartimento di Architettura e Disegno Industriale_UNICAMPANIA
Alberto Calderoni, Bruna Di Palma, Antonio Nitti, Gaspare Oliva          Francesco Costanzo		          Dipartimento di Architettura e Disegno Industriale_UNICAMPANIA
                                                                         Carlo Moccia		                Dipartimento di Scienze dell’Ingegneria Civile e dell’Architettura_POLIBA
                                                                         Francesco Defilippis		        Dipartimento di Scienze dell’Ingegneria Civile e dell’Architettura_POLIBA

Documento a stampa di pubblicazione on line                              Segreteria organizzativa
                                                                         Marianna Ascolese, Manuela Antoniciello, Adriana Bernieri, Alberto Calderoni, Vanna Cestarello, Francesca
ISBN 978-88-909054-9-0                                                   Coppolino, Domenico Cristofalo, Tiziano De Venuto, Gennaro Di Costanzo, Bruna Di Palma, Roberta
                                                                         Esposito, Rachele Lomurno, Antonio Nitti, Gaspare Oliva (coordinamento), Michele Pellino, Claudia Sansò
                                                                         (coordinamento), Giuseppe Tupputi

Copyright © 2019 ProArch                                                 Consiglio Direttivo ProArch
                                                                         Benno Albrecht		                 Università IUAV di Venezia
Società Scientifica nazionale dei docenti di Progettazione               Marino Borrelli		                Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”
Architettonica, SSD ICAR 14,15 e16                                       Renato Capozzi		                 Università degli Studi di Napoli “Federico II”
                                                                         Emilio Corsaro		                 Università di Camerino
www.progettazionearchitettonica.eu                                       Francesco Costanzo		             Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”
                                                                         Adriano Dessì		                  Università di Cagliari
Tutti i diritti riservati, è vietata la riproduzione                     Francesco Defilippis		           Politecnico di Bari
                                                                         Giovanni Durbiano		              Politecnico di Torino
                                                                         Massimo Ferrari		                Politecnico di Milano
                                                                         Andrea Gritti		                  Politecnico di Milano
                                                                         Filippo Lambertucci		            Sapienza Università di Roma
                                                                         Alessandro Massarente            Università degli Studi di Ferrara
                                                                         Carlo Moccia		                   Politecnico di Bari

                                                                         Segreteria tecnica
                                                                         Elisabetta Di Prisco             Capo Ufficio Area Didattica Architettura SPSB_UNINA
                                                                         Eleonora Di Vicino               Segreteria di Direzione DiARC_UNINA

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Ringraziamenti

Un ringraziamento particolare a Federica Visconti, la redazione di questo volume non sarebbe stata
possibile senza il suo supporto puntuale e la sua generosa disponibilità. Vorremmo anche ringra-
ziare Marino Borrelli, Renato Capozzi, Francesco Costanzo, Francesco Defilippis, Pasquale Miano
e Carlo Moccia per averci dato l’opportunità di lavorare insieme e confrontarci con questa comples-
sa sfida: la cura degli atti di questo Forum non ha significato soltanto un’operazione redazionale
di gruppo, ma ci ha dato l’opportunità di costruire e consolidare un rapporto di collaborazione
reciproca che speriamo sia fondamento per future iniziative comuni. Un ringraziamento ad Orfina
Fatigato e a Brigitte Bouvier, Direttrice della Fondazione Le Corbusier, per aver reso possibile l’in-
serimento all’interno del volume degli schizzi di Le Corbusier.

Crediti

Foto in copertina: courtesy Giovanni Menna
Disegno p.      6: Le Corbusier, Viaggio in Oriente IV Carnet, p. 4. Courtesy ©FLC-SIAE
Disegno p.      8: Le Corbusier, Viaggio in Oriente IV Carnet, p. 17. Courtesy ©FLC-SIAE
Disegno p. 12: Le Corbusier, Viaggio in Oriente IV Carnet, p. 105. Courtesy ©FLC-SIAE
Disegno p. 14: Le Corbusier, Viaggio in Oriente IV Carnet, p. 103. Courtesy ©FLC-SIAE
Disegno p. 18: Le Corbusier, Viaggio in Oriente IV Carnet, p. 47. Courtesy ©FLC-SIAE
Disegno p. 110: Le Corbusier, Viaggio in Oriente IV Carnet, p. 75. Courtesy ©FLC-SIAE
Disegno p. 208: Le Corbusier, Viaggio in Oriente IV Carnet, p. 82. Courtesy ©FLC-SIAE
Disegno p. 304: Le Corbusier, Viaggio in Oriente IV Carnet, p. 125. Courtesy ©FLC-SIAE
Disegno p. 404: Le Corbusier, Viaggio in Oriente IV Carnet, p. 111. Courtesy ©FLC-SIAE
Disegno p. 510: Le Corbusier, Viaggio in Oriente IV Carnet, p. 126. Courtesy ©FLC-SIAE
Disegno p. 610: Le Corbusier, Viaggio in Oriente IV Carnet, p. 74. Courtesy ©FLC-SIAE
Disegno p. 698: Le Corbusier, Viaggio in Oriente IV Carnet, p. 25. Courtesy ©FLC-SIAE
Disegno p. 786: Le Corbusier, Viaggio in Oriente IV Carnet, p. 31. Courtesy ©FLC-SIAE
Disegno p. 878: Le Corbusier, Viaggio in Oriente IV Carnet, p. 11. Courtesy ©FLC-SIAE
Disegno p. 974: Le Corbusier, Viaggio in Oriente IV Carnet, p. 101. Courtesy ©FLC-SIAE
Disegno p. 1106: Le Corbusier, Viaggio in Oriente IV Carnet, p. 19. Courtesy ©FLC-SIAE
Disegno p. 1238: Le Corbusier, Viaggio in Oriente IV Carnet, p. 81. Courtesy ©FLC-SIAE
Disegno p. 1344: Le Corbusier, Viaggio in Oriente IV Carnet, p. 83. Courtesy ©FLC-SIAE
Disegno p. 1466: Le Corbusier, Viaggio in Oriente IV Carnet, p. 117. Courtesy ©FLC-SIAE
Disegno p. 1594: Le Corbusier, Viaggio in Oriente IV Carnet, p. 99. Courtesy ©FLC-SIAE
Disegno p. 1706: Le Corbusier, Viaggio in Oriente IV Carnet, p. 49. Courtesy ©FLC-SIAE
Disegno p. 1828: Le Corbusier, Viaggio in Oriente IV Carnet, p. 71. Courtesy ©FLC-SIAE
                                                                                                    3
Indice                                                                                         S1,5 Trame interdisciplinari per il Patrimonio                                     405
                                                                                               Gabriele Ajò | Manuela Antoniciello | Francesco Pio Arcella | Claudia Aveta | Pier
                                                                                               Federico Caliari, Greta Allegretti | Valeria Carreras | Francesco Defilippis | Annalucia
Presentazione                                                                             7    D’Erchia | Giorgia De Pasquale | Luisa Ferro | Calogero Marzullo, Teresa Campisi |
                                                                                               Antonio Nitti | Camillo Orfeo | Andrea Pane | Giorgio Peghin | Enrica Petrucci | Irene
Introduzione                                                                              9    Romano | Michele Ugolini, Stefania Varvaro
                                                                                               S1,6 Strategie compositive per il Patrimonio                                      511
La call                                                                                 13
                                                                                               Ottavio Amaro | Claudia Ascione | Marco Borrelli | Simona Calvagna | Renato
                                                                                               Capozzi | Domenico Cristofalo | Marina D’Aprile | Gianluigi de Martino, Giovanni
Nota dei curatori                                                                       15     Multari | Gianluigi Freda | Giovanni Iovinella | Bianca Gioia Marino | Enrico Moncalvo
                                                                                               | Giulia Annalinda Neglia | Andrea Santacroce | Giuseppina Scavuzzo, Valentina
S1,1 Patrimoni fisici ed immateriali                                                    19     Rodani | Gianluca Sortino | Marina Tornatora, Francesco Leto
Azzurra Acciani, Alberto La Notte | Santi Centineo | Bruna Di Palma, Lucia Alberti             S1,7 Il Patrimonio come proiezione                                                 611
| Vincenzo Esposito | Giuseppe Ferrarella | Antonella Indrigo | Alessandro Labriola
                                                                                               Barbara Angi | Giuseppe Arcidiacono | Carlo Atzeni, Stefano Cadoni, Adriano Dessì,
| Angelo Giuseppe Landi, Alisia Tognon | Giuseppe Mangiafico | Andreina Milan |
                                                                                               Francesco Marras | Alessandra Capanna, Giampiero Mele | Orazio Carpenzano,
Iole Nocerino | Delia Alexandra Prisecaru | Manuela Raitano | Francesco Sorrentino |
                                                                                               Giovanni Rocco Cellini, Angela Fiorelli, Filippo Lambertucci, Manuela Raitano |
Giovangiuseppe Vannelli | Benedetta Verderosa                                                  Giovanni Marco Chiri, Donatella Rita Fiorino | Giovanni Battista Cocco, Adriano
S1,2 Intervenire sul Patrimonio                                                        111     Dessì, Caterina Giannattasio | Fabrizio Foti | Andrea Grimaldi, Cristina Imbroglini |
Vitangelo Ardito | Viola Bertini | Giovanni Battista Cocco, Caterina Giannattasio |            Simone Leoni | Olivia Longo, Davide Sigurtà | Edoardo Marchese | Pasquale Mei |
Cassandra Cozza | Zaira Dato | Roberta Esposito | Gaetano Fusco | Anna Giovannelli             Luigi Stendardo, Luigi Siviero | Valerio Tolve | Luigi Veronese, Viviana Saitto
| Mario Losasso | Chiara Occelli, Riccardo Palma | Maurizio Oddo, Antonella Versaci |          S1,8 La pratica progettuale per il Patrimonio                                      699
Giulia Proto | Elisa Prusicki | Gianpaola Spirito | Zeila Tesoriere | Daria Verde | Federica
                                                                                               Antonio Acierno, Maria Cerreta, Pasquale De Toro, Lilia Pagano, Giuliano Poli, Paola
Visconti                                                                                       Galante, Gianluca Lanzi, Giuseppe Schiattarella | Paolo Belardi | Francesco Felice
S1,3 Il patrimonio come genius loci                                                   209      Buonfantino | Alberto Calderoni | Maria Claudia Clemente | Francesco Costanzo |
Raffaele Amore | Luca Cardani | Gennaro Di Costanzo | Marco Falsetti | Davide                  Elena Fontanella, Fabio Lepratto | Paola Galante | Sara Iaccarino | Ferruccio Izzo |
Franco, Chiara Frisenna | Lorenzo Giordano | Andrea Iorio | Mariagrazia Leonardi |             Edoardo Narne | Gaspare Oliva | Michele Pellino | Claudia Pirina | Carlo Quintelli |
Rachele Lomurno | Riccardo Lopes | Roberta Lucente | Eliana Martinelli | Alessandro            Fabrizio Rossi Prodi | Marco Russo
Mauro | Giovanni Menna | Alessandro Oltremarini | Nicola Panzini | Francesca Patrono           S1,9 Forma in divenire e memoria del Patrimonio                                    787
S1,4 Pensare il Patrimonio                                                             305     Paolo Carlotti | Federica Deo, Claudia Sansò | Ermelinda Di Chiara | Enrico Formato
Marianna Ascolese, Vanna Cestarello | Aldo Aveta | Michele Bagnato | Rosalba                   | Giovanna Franco | Francesco Iodice | Francesco Leoni | Luciana Macaluso | Luigi
Belibani | Marco Bovati, Daniele Villa | Francesca Brancaccio | Alessandro Camiz               Savio Margagliotta | Giulia Menzietti | Carlo Moccia | Laura Parrivecchio | Anna Lisa
| Alessandro Castagnaro | Mattia Cocozza | Riccardo Dalla Negra | Fabrizio De                  Pecora | Renata Picone | Ludovico Romagni | Adriana Sarro
Cesaris, Liliana Ninarello | Alessia Fusciello, Stefano Guadagno | Alessandro Gaiani
| Ludovica Grompone | Matteo Ieva | Antonino Margagliotta, Paolo De Marco | Dina
Nencini
4
S2,1 I luoghi della dismissione come Patrimonio                                   879     Gabriella Errico | Mario Ferrara | Enrico Formato, Anna Attademo | Camillo Frattari
Maria Pia Amore | Antonella Barbato | Andrea Califano | Andrea Di Franco | Massimo        | Fabio Guarrera | Fabrizia Ippolito | Alessandro Lanzetta | Nicoletta Nicolosi | Ciro
Faiferri, Samanta Bartocci, Lino Cabras, Fabrizio Pusceddu | Donatella Rita Fiorino,      Priore, Martina Russo | Nicola Davide Selvaggio
Pasqualino Iannotti, Paolo Mellano | Giulio Girasante | Roberta Ingaramo | Giovanni       S2,6 Recuperare Patrimoni tra natura e memoria                                  1467
Laino | Marco Lecis, Pier Francesco Cherchi | Nicola Marzot | Manuela Mattone, Elena
Vigliocco | L. Carlo Palazzolo | Irene Peron | Francesca Privitera | Francesco Paolo      Gioconda Cafiero, Aurosa Alison | Cristiana Cellucci | Giulia Cervini | Amanzio Farris
                                                                                          | Silvana Kuhtz, Chiara Rizzi | Renzo Lecardane | Federica Marchetti | Antonello
Protomastro | Marianna Sergio | Luigi Stendardo, Luigi Siviero | Roberto Vanacore
                                                                                          Monaco | Federica Morgia | Maria Rita Pinto, Serena Viola, Katia Fabbricatti, Donatella
S2,2 Infrastrutture e geografia come Patrimonio                                   975     Diano, Anna Onesti, Patrizio De Rosa, Francesca Ciampa, Simona Schiazzano |
Consuelo Isabel Astrella | Mauro Berta, Davide Rolfo | Bruno Billeci, Josep Miás,         Enrico Prandi | Laura Pujia | Riccardo Renzi | Gennaro Rossi | Guendalina Salimei,
Antonello Monsù Scolaro, Francesco Spanedda | Emma Buondonno | Maria Fabrizia             Giusi Ciotoli, Angela Fiorelli, Anna Riciputo con Michele Astone, Martina Fiorentini,
Clemente | Vincenzo d’Abramo | Giuseppe D’Ascoli | Felice De Silva | Tiziano De           Marzia Ortolani | Lea Stazi | Claudia Tinazzi | Fabrizio Toppetti | Giovanni Francesco
Venuto | Corrado Di Domenico | Romeo Farinella, Elena Dorato | Massimo Ferrari            Tuzzolino | Marco Veneziani | Claudio Zanirato | Annarita Zarrillo
| Dora Francese, Luca Buoninconti | Martina Landsberger, Angelo Lorenzi |                 S2,7 Patrimonio disperso                                                        1595
Gianni Lobosco | Marco Mannino | Alessandro Mazzotta, Nadia Caruso | Michele
                                                                                          Francesca Belloni | Marino Borrelli | Marco Burrascano | Nicola Campanile | Luigi
Montemurro | Andrea Oldani | Cinzia Paciolla | Giuseppe Tupputi | Margherita Vanore
                                                                                          Cimmino | Gianluca Cioffi | Alessandra Como | Emilia Corradi, Elena Scattolini | Isotta
S2,3 Luoghi marginali come Patrimonio                                           1107      Cortesi | Paola Veronica Dell’Aira | Lorenzo Di Stefano | Marianna Frangipane | Andrea
Francesca Addario | Marta Averna, Roberto Rizzi | Fabrizia Berlingieri | Francesco        Gritti | Maurizio Meriggi | Marco Stefano Orsini | Alessandro Raffa | Carlo Ravagnati |
Casalbordino | Ivana Coletta | Francesca Coppolino | Mariateresa Giammetti |              Salvatore Rugino | Donatella Scatena | Luisa Smeragliuolo Perrotta
Vincenzo Gioffrè | Santiago Gomes, Maddalena Barbieri | Marson Korbi | Lucia              S2,8 Patrimoni ‘minori’?                                                        1707
La Giusa | Jacopo Leveratto, Francesca Gotti | Monica Manfredi | Alessandro
Massarente, Alice Gardini | Nicola Parisi | Giorgio Peghin, Adriano Dessì | Massimo       Roberta Albiero | Luigiemanuele Amabile | Michele F. Barale, Margherita Valcanover
Perriccioli, Roberto Ruggiero | Valeria Pezza | Raffaele Pontrandolfi | Sergio Rinaldi,   | Enrico Bascherini | Francesca Capano | Antonio Capestro | Alessandra Carlini |
                                                                                          Domenico Chizzoniti | Sara D’Ottavi, Alberto Ulisse | Roberto Dini | Andrea Donelli |
Gianmarco Chiribiri | Antonello Russo | Luca Tommasi
                                                                                          Giuseppe Fallacara | Orfina Fatigato, Laura Lieto | Nicola Flora | Rossella Gugliotta
S2,4 Recuperare Patrimoni rimossi                                               1239      | Marco Maretto, Greta Pitanti | Adelina Picone | Domenico Potenza | Alessandra
Paola Ascione, Mariangela Bellomo | Erminia Attaianese, Nunzia Coppola | Carlo            Pusceddu | Giancarlo Stellabotte | Alberto Ulisse | Giovangiuseppe Vannelli
Atzeni, Silvia Mocci | Lucia Baima, Elena Guidetti | Fabio Balducci | Francesco Camilli   S2,9 Teorie e metodi di azione sul Patrimonio                                   1829
| Roberto A. Cherubini | Anna Del Monaco | Vito Fortini, Paolo Fortini | Maria Gelvi |
Paolo Marcoaldi | Luca Molinari | Filippo Orsini | Caterina Padoa Schioppa, Luca          Daniela Buonanno, Carmine Piscopo | Michele Caja | Barbara Coppetti, Sandra
Porqueddu | Laura Anna Pezzetti | Antonio Riondino | Alessio Tamiazzo | Nicoletta         Maglio | Dario Costi | Alberto Cuomo | Sebastiano D’Urso, Grazia Maria Nicolosi | Luca
                                                                                          Galofaro | Esther Giani | Claudio Marchese | Anna Bruna Menghini, Vito Quadrato |
Trasi | Michele Ugolini | Ettore Vadini | Giuseppe Verterame
                                                                                          Umberto Minuta | Giancarlo Motta, Andrea Alberto Dutto | Cristiana Penna | Efisio
S2,5 Curare Patrimoni fragili                                                   1345      Pitzalis | Anna Maria Puleo | Valentina Radi | Concetta Tavoletta | Vincenzo Valentino
Stefanos Antoniadis, Raffaele Spera | Daniele Balzano, Antonino De Natale | Carlo         | Massimo Zammerini
Berizzi | Adriana Bernieri | Antonio Bosco, Mihaela Bianca Maienza | Cristina Casadei
| Emilio Corsaro, Raffaele Mennella | Angela D’Agostino | Paola De Joanna, Antonio
Passaro, Giuseppe Vaccaro | Fabio Di Carlo | Lavinia Dondi | Ruggero Ermini | Maria
                                                                                                                                                                                5
S2 Patrimonio: Città e paesaggio

S2,3 Luoghi marginali come Patrimonio

                                        1107
S2 Patrimonio: Città e Paesaggio
       In questa sessione s’indaga il ruolo del Progetto di Architettura nella
       sua capacità di rinvenire e riconoscere ordini e relazioni preesistenti e
       persistenti alla scala della città e del territorio: antropico, naturale e co-
       struito. Una interrogazione sulla capacità del Progetto di Architettura di
       riconoscere relazioni strutturali per la messa in valore dei sistemi natura-
       paesaggio-città.

       S2,3 Luoghi marginali come Patrimonio

       La sotto-sessione “Luoghi marginali come patrimonio” intende riflette-
       re sulla possibilità di interpretare gli spazi urbani irrisolti e per questo
       marginali, tra i quali, ad esempio, le periferie costruite negli ultimi cin-
       quant’anni e che finora hanno costituito una scomoda eredità e un fatto-
       re di crisi delle nostre città, come una rinnovata risorsa per ripensare la
       forma e gli spazi della città contemporanea. È possibile individuare del-
       le teorie della trasformazione urbana, soggiacenti ai progetti di rinnova-
       mento urbano in atto nelle nostre città? In che modo queste teorie inter-
       pretano l’eredità del Moderno? A quali nuove idee di città si riferiscono,
       e attraverso quali tecniche della composizione trovano concretezza?

1108
Francesca Addario                                                                     Jacopo Leveratto, Francesca Gotti
La periferia di Roma e l’ordine della trasformazione. Ipotesi di riconfigurazione     Memorie fragili: Il progetto per la riattivazione di patrimoni difficili
urbana
                                                                                      Monica Manfredi
Marta Averna, Roberto Rizzi                                                           A partire dallo spazio pubblico
Edilizia economico popolare: da patrimonio a bene comune
                                                                                      Alessandro Massarente, Alice Gardini
Fabrizia Berlingieri                                                                  Esplorare le aree di margine
Sintassi urbane del progetto di Architettura
                                                                                      Nicola Parisi
Francesco Casalbordino                                                                Progetto tra città e campagna. La rigenerazione delle maglie periferiche
Nei dis-ordini urbani di Buenos Aires. Pratiche progettuali glocali, il caso di
Adamo-Faiden                                                                          Giorgio Peghin, Adriano Dessì
                                                                                      Topografie industriali. Il recupero del deposito del Carbone come nuovo
Ivana Coletta                                                                         Landmark della grande miniera
Qualità abitativa e innovazioni tecnologiche per la riqualificazione del patrimonio
residenziale delle periferie                                                          Massimo Perriccioli, Roberto Ruggiero
                                                                                      Innovazione digitale per nuove forme dell’abitare
Francesca Coppolino
Risignificare i patrimoni fragili. Progetti per Castel Volturno                       Valeria Pezza
                                                                                      Architettura prêt-à porter
Mariateresa Giammetti
Il progetto del vuoto: una nuova visione per la città del futuro                      Raffaele Pontrandolfi
                                                                                      Riconoscimento e valorizzazione del patrimonio edilizio residenziale del
Vincenzo Gioffrè                                                                      secondo dopoguerra in Italia di valore storico-testimoniale per un recupero e
Nuovi paesaggi per la città contemporanea: brevi considerazioni sulla                 riuso compatibile tra urbano e periurbano
specificità di approcci progettuali, strategie e modalità operative
                                                                                      Sergio Rinaldi, Gianmarco Chiribiri
Santiago Gomes, Maddalena Barbieri                                                    Nuovi scenari del rapporto tra ideazione e costruzione nel processo edilizio
Ricorrenze Urbane.                                                                    digitalizzato
Il progetto per Fontainhas tra morfologia, tipologia e tettonica
                                                                                      Antonello Russo
Marson Korbi                                                                          La città per isole.
Camera 47. Abitare come studenti e lavoratori intellettuali nelle case collettive     Intersezioni tra architettura, città, pianificazione e paesaggio
del patrimonio pubblico
                                                                                      Luca Tommasi
Lucia La Giusa                                                                        Leinefelde: la riforma tipologica nell’edilizia pubblica dell’ex DDR
Rigenerazione urbana del Quartiere Sbarre Inferiore, Reggio Calabria

                                                                                                                                                                 1109
Sintassi Urbane e Progetto di Architettura                                   L’area disciplinare del Progetto Urbano presenta, fin dai primi tentativi
                                                                             di codificazione agli inizi degli anni Settanta, una condizione plurale ed
                                                                             uno statuto ambiguo. Il suo nascere, secondo Bernard Huet, costitui-
Fabrizia Berlingieri
                                                                             sce una reazione critica alla progressiva scissione tra dimensione ar-
Politecnico di Milano, DASTU - Dipartimento di Architettura e Studi
                                                                             chitettonica e urbanistica nel progetto della città, proponendosi «come
Urbani, ricercatore universitario, ICAR 14, fabrizia.berlingieri@polimi.it
                                                                             alternativa ad un’urbanistica che si era separata dall’arte urbana dopo
                                                                             l’ultima guerra»1, tanto che, aggiunge, «rivendicare il progetto urbano
                                                                             era rivendicare il progetto contro il piano.»2
                                                                             Attorno a questa demarcazione, diverse sono state le esperienze pro-
                                                                             gettuali e di ricerca concentratesi sulla necessità di recuperare un lega-
                                                                             me tra architettura e città, individuando nel progetto urbano una scala
                                                                             intermedia capace di riattivare il dialogo interrotto nella Modernità 3. Altre
                                                                             ne hanno esplicitato la centralità sul ruolo dello spazio pubblico4 come
                                                                             elemento di riconnessione e necessaria relazione tra gli edifici, altre an-
                                                                             cora ne hanno riconosciuto il valore di metodo operativo5 per definire un
                                                                             insieme di regole coerenti e finalizzate alla stessa costruzione, o rico-
                                                                             struzione, di parti urbane. Una definizione più estesa e comprensiva di
                                                                             questa condizione plurale di significati è espressa ancora dallo stesso
                                                                             Huet, che afferma: «Il progetto urbano non definisce l’involucro di edifici
                                                                             (…) bensì consiste nell’individuazione di quattro elementi costitutivi del
                                                                             tessuto urbano: il tracciato, le gerarchie monumentali, la suddivisione e
                                                                             infine le regole di organizzazione spaziale.»6
                                                                             Diventa importante qui sottolineare come gli elementi, a partire dai
                                                                             quali è possibile parlare di progetto urbano, hanno un’origine eterono-
                                                                             ma. Tracciati e allineamenti, gerarchie e presenze monumentali, regole
                                                                             e suddivisioni spaziali appartengono ad un ambito di determinazione
                                                                             esterno al progetto di architettura, essi non sono allocati all’interno di
                                                                             quadri compositivi strumentali all’opera, ma al contrario in ciò che la
                                                                             circoscrive. Alcuni anni più tardi e sempre sulle pagine della rivista Lo-
                                                                             tus, attenta nel registrare un importante ritorno teorico alla questione
                                                                             urbana, Manuel de Solà Morales riprende e ulteriormente sviluppa una
                                                                             possibile definizione di progetto urbano, tuttavia in maniera più com-
                                                                             plessa e inaspettata.
                                                                             Secondo l’architetto e teorico spagnolo la possibilità di definire un pro-
                                                                             getto, urbano, è data dalla (com)presenza di cinque caratteristiche: la
1122
capacità di estendere gli effetti e il riverbero del progetto oltre i confi-     inquadrare nel nostro campo disciplinare. Il contributo proposto tenta di
ni spaziali e di occupazione volumetrica dell’oggetto in sé; una certa           riconsiderare queste narrazioni frammentarie, queste Architetture Urba-
complessità del programma funzionale che si pone come obiettivo la               ne, a partire dal significato di Patrimonio in due diverse interpretazioni
mescolanza di usi; la riconoscibilità di una scala e di un tempo intermedi       del Novecento.
e cioè un ensemble di edifici che possa completarsi in alcuni anni; la           La nozione di Patrimonio è assunta quale categoria estesa e per questo
presenza di una committenza o di una partecipazione pubblica; infine             suscettibile a considerazioni molto distanti tra loro, ma che presuppone
un «impegno volontariamente assunto di adottare un’architettura urba-            un comune denominatore nella consapevolezza di un dialogo aperto
na, indipendentemente dall’architettura degli edifici.»7                         rispetto al pre-esistente e di un processo progettuale rivolto alla sua
Proprio l’ultima caratteristica interessa il piano di osservazione che que-      trasformazione non solo spaziale ma, soprattutto, di senso. Da un lato,
sto contributo propone perché sposta il baricentro della discussione,            quindi, riconosce un ordine formale che sottace al nostro presente e
e cioè sulla definizione di progetto urbano, da un’attribuzione esterna          dall’altro la necessità di una sua continua risignificazione, e anche di
all’opera ad una interna, ponendo il problema di un linguaggio archi-            una manipolazione sostanziale, attraverso il progetto:
tettonico capace di dialogare con la città, meglio ancora di un’opera            «Modificazione in architettura non significa altro che il riconoscimento
capace di individuare nella stessa composizione architettonica e nella           di caratteristiche e di qualità nella realtà e la loro trasformazione in una
restituzione volumetrica il suo valore urbano, un’architettura come forma        nuova forma di realtà. Fondamentalmente non è né più né meno che il
della città.                                                                     costante rinnovo delle forme del pensiero e delle situazioni reali.»11
«Volevo parlare di questo edificio più che della città, che altri possono
studiare, eppure mi accorgo che i due termini sono inscindibili.»8               Due interpretazioni di Patrimonio
In effetti, questo slittamento di significato è difficile da esporre per di-     La prima delle due interpretazioni proposte insiste su alcune premesse
verse ragioni. Mentre siamo abbastanza sicuri, infatti, del significato del      dimenticate dal main stream del Moderno e riferibili alla cultura archi-
progetto urbano quando parliamo di spazio pubblico o di composizione             tettonica e urbana sviluppatasi principalmente in Europa centrale nei
di più edifici attorno ad uno spazio di relazione, lo siamo molto meno nel       primi due decenni del XX secolo, intorno al valore dell’architettura come
riconoscere quando alcune opere considerano la città come bacino del             arte civile; la seconda sul lavoro intellettuale del Post Moderno, per cui
proprio linguaggio formale, superando i confini della costruzione archi-         il patrimonio urbano diventa materiale linguistico e formale del progetto
tettonica per influenzare o sovvertire, con la loro presenza, il significato     di architettura, come costruzione attualizzata del divenire12.
del contesto o le stesse regole dei costrutti urbani. Anche nella storio-        Intorno agli inizi del XX secolo, l’immaginario anello atletico del Moderno
grafia e nella critica architettonica del Moderno e del Contemporaneo è          vedeva sfilare in corsie distinte e parallele diverse tradizioni che sareb-
difficile rintracciare una riconoscibilità di specifiche strategie progettuali   bero confluite in maniera più o meno evidente e diretta nella codifica-
di urbanità al di fuori del nodo tematico del rapporto tra monumento e           zione di un nuovo linguaggio, espresso attraverso importanti manifesti
tessuto9, probabilmente perché meno esplicite nei processi, meno tra-            architettonici. Tra queste alcune affermavano un rapporto di continuità
smissibili negli obiettivi e invece molto più ancorate a traiettorie indivi-     tra architettura e città, seguendo modelli e programmi sociali di tipo
duali ed autografiche dell’esperienza di architettura10.                         progressista e comunitario, come ad esempio gli interventi residenziali
Il termine Architetture Urbane fa riferimento ad un’accezione sfuggente          e urbani delle città olandesi o nei paesi scandinavi.
che, seppure appare con continuità nell’operato di alcuni architetti dal         Willem Dudok, Pieter Oud e Hendrik Peter Berlage in Olanda, Kay Otto
Novecento ad oggi, definisce artefatti ambigui ed eccezioni difficili da         Fisker e Carl Petersen in Danimarca, Sigur Lewerents e Gunnar Asplund
                                                                                                                                                          1123
sono solo alcuni dei protagonisti di un’altra tradizione del Moderno che
«trattano la città come campo aperto alla nuova architettura senza che
quest’ultima perda mai la propria connotazione di strumento di struttu-
razione urbana.»13
A sostanziare tali posizioni due importanti pubblicazioni, quali quella
sulla Civic Art di Hegemann14 e il precedente trattato di Sitte15 sulla co-
struzione della città, in qualche modo si scontravano sulle premesse te-
oriche e le modalità operative dell’altro Moderno, avvertendo il pericolo
di una rottura definitiva tra opera architettonica e costruzione urbana.
Tuttavia, sono da registrare importanti differenze con cui le diverse voci
parlano del rapporto architettura e città.
Se, infatti, da un lato Sitte e Hegemann16 lavorano su una tradizione
geometrica che risente delle impostazioni più rigide della Beaux Arts,
dall’altro lato i protagonisti citati espongono al contrario le ricerche più
ambigue ed innovative del momento illuminista di codificazione morfo-
tipologica della città attraverso l’architettura. Proprio Durand17 supera il
dualismo monumento/tessuto a favore di un nuovo ruolo e una concre-
tizzazione spaziale dei cambiamenti sociali e tecnologici sotto la spinta
della Rivoluzione Industriale. Il metodo combinatorio di Durand osserva
il dato storico attraverso le sue forme in una condizione di sospensione
del giudizio di valore, per poterne indagare le leggi interne attraverso
un processo binario di scomposizione e montaggio, spogliando quelle
stesse forme di ogni propria eroicità.
«Intendere l’edificio come composizione costituisce allora il fondamento
di una concezione analitica dell’architettura dove progettare consiste
nel decomporre l’immagine unitaria che si offre all’immaginazione per
poterne individuare gli elementi costitutivi. Solo dopo questa operazio-
ne, ricostruendo con questi stessi elementi, dotati ciascuno di proprie
potenzialità espressive, un sistema di relazioni misurabili e determinate,
acquistiamo la piena comprensione dell’edificio.»18
La seconda interpretazione prende in considerazione l’importante filone
di ricerche europee ed internazionali a partire dal secondo dopoguerra19
e che ha in diversi esponenti, quali ad esempio Oswald Mathias Ungers,
James Stirling, Aldo Rossi, John Heyduk, Saverio Muratori e Ludovico
Quaroni, seppure con profonde differenze linguistiche e impostazioni
1124
teorico concettuali, la predominanza del ruolo che la città assume nella
composizione architettonica degli edifici.
L’idea di Patrimonio assume un valore di conoscenza tecnica e reper-
torio da cui attingere, in maniera diacronica, alle leggi di regolamen-
tazione spaziale e di rapporti linguistici che raggiungono sfumature di
evocazione nostalgica, a volte di irrigidimento o di travalicamento, tanto
da restare spesso ai lati della trasmissibilità storiografica, figure sempre
cercate e sempre laterali proprio perché più difficili da restituire.

Montaggi, metafore, analogie
“Osserviamo ora un monumento: il Pantheon. Prescindiamo dalla com-
plessità urbana che presiede a questa architettura. In un certo senso noi
possiamo riferirci al progetto del Pantheon o addirittura ai suoi principi,
agli enunciati logici che presiedono alla sua progettazione, io credo che
la lezione che posso prendere da questi enunciati sia del tutto attuale
quanto la lezione che noi riceviamo da un’opera dell’architettura moder-
na; o possiamo confrontare due opere, e vedere come tutto il discorso
dell’architettura, per quanto complesso, possa essere compreso in un
solo discorso, ridotto a degli enunciati di base. Allora l’Architettura si
presenta come una meditazione sulle cose, sui fatti; i principi sono po-
chi e immutabili ma moltissime sono le risposte concrete che l’architetto
e la società si danno ai problemi che via via si pongono nel tempo.»20
La lettura e l’analisi del fenomeno urbano, svincolato da suddivisioni
storiche e da giudizio di valore sulle sue parti, acquisito nella sua realtà
formale come materiale del progetto «offre l’opportunità di operare una
serie di montaggi ripresi nei progetti, nelle relazioni e negli schizzi, sin-
cronizzando architetture temporalmente anche distanti (…).»21
La differenza tra queste due interpretazioni del Novecento non consiste
tanto nelle modalità operative e compositive con cui la nozione stessa di
patrimonio è impiegata, quanto forse nell’individuazione dell’utente fina-
le, laddove la prima si identifica con la nascente società della borghesia
e del proletariato, la seconda con la sua scomparsa definitiva.
Mettendo a confronto queste interpretazioni del progetto architettoni-
co fortemente ed indissolubilmente ancorato alla città, emergono alcuni
caratteri, a volte sottaciuti, che fanno riferimento alla nozione di storia
                                                                         1125
come materiale e di linguaggio diacronico contribuendo entrambi alla
formulazione teorica della condizione formale dell’architettura come
espressione di un fare collettivo.
L’importanza di questo assunto, travalicando derive ed oblii del post-
moderno, sta nella volontaria scelta di lavorare, nella composizione lin-
guistica e formale dell’architettura, attraverso l’idea di patrimonio come
scrittura operante, e quindi trasmissibile nel nostro campo disciplinare
proprio attraverso le sue espressioni e cioè le stesse architetture. Si
tratta quindi di lavorare ad un rivelamento delle sintassi urbane che co-
struiscono il progetto a partire dal suo valore urbano, e che per questo
non deve essere confuso con il dato contestuale come realtà fisica di
riferimento. Il tema Architetture Urbane, architetture a partire dalla città,
vuole essere una modalità operativa che si costruisce rifondando an-
che il significato di patrimonio, non come catalogo di forme ma come
analogia, metafora e montaggio. Accettando l’indicibile come parte del
processo di trasmissibilità della pratica architettonica e del suo concre-
tarsi nel reale.

Note
1
 Bernard, Huet (2003), “Il progetto urbano e la storia”, in Rassegna di Architettura e
   Urbanistica, n.110/11, maggio-dicembre 2003, p.38.
2
  Ibidem, p.38.
3
  Alcune importanti testimonianze sul lavoro italiano sono contenute nel volume di:
   Mario, Ferrari (2005), Il progetto urbano in Italia 1940-1990, Firenze, Alinea Editrice.
4
  Ignasi, de Solà Morales (1983), “Arte civica contro città funzionale. Problematiche at-
   tuali dello spazio pubblico”, in Lotus, n.39,p.12.
5
  Si pensi agli importanti lavori di ricostruzione di brani storici delle città europee come il
   caso del Chiado a Lisbona, o della Diagonal di Barcellona, in Lotus, n. 51, 1986.
6
  Bernard, Huet (1984), “La città come spazio abitabile: alternative alla Carta di Atene”,
   in Lotus, n. 41, p.14.
7
  Manuel, de Solà Morales (1989), “Un’altra tradizione moderna”, in Lotus, n.64, p.14.
8
  Citazione di Aldo Rossi, contenuta nella relazione di progetto per la Schutzenstrasse a
   Berlino, all’interno dell’introduzione di C. Bolognesi al volume di Aldo, ROSSI (1999),
   Luoghi Urbani, intervista di Cecilia Bolognesi, Milano, Unicopli, p.12.
9
  Come riferimenti dell’ampio dibattito si considerano, tra molti altri, per il quadro italiano
   i volumi di Antonio, Monestiroli (1997), Temi Urbani, Milano, Unicopli e Aldo, Rossi
   (1975), Scritti scelti sull’Architettura e la Città 1956-1972, Milano, Clup.

1126
10
  Rafael, Moneo (2007), Inquietudine teorica e strategia progettuale nell’opera di otto
  architetti contemporanei, Milano, Electa.
11
   Oswald Mathias, Ungers (1984), “Modificazione come tema”, in Casabella, n.498-499,
  gennaio/febbraio, p. 28.
12
   Francesco, Moschini (2013), “Saverio Muratori e Aldo Rossi, le forme dell’architettura
  e le forme della città”, in Saverio Muratori architetto. Atti del Convegno itinerante Mo-
  dena 1910 - Roma 1973 a cento anni dalla nascita, a cura di G. Castaldi, Firenze, Aiòn
  Edizioni, p.172.
13
  Manuel, de Solà Morales, “op. cit.”, p.8
14
  Werner, Hegemann (1922), The American Vitruvius: An Architects’ Handbook of Civic
  Art, New York, The Architectural Book Publishing Co.
15
  Camillo, Sitte (1889), L’arte di costruire la città. L’urbanistica secondo i suoi fondamenti
  artistici (I ed.it. 1981), Milano, Jaca Books.
16
  Charles C., Bohl; Jean Francois, Lejeun (2009), Sitte, Hegemann and the Metropolis.
  Modern Civic art and international exchanges, London, Routledge.
17
   Jean Nicolas Louis, Durand (1809), Précis des leçons d’architecture données à l’École
  royale polytechnique, Paris.
18
  Jacques, Gubler (1986), “Progetto vs Composizione: una piccola antologia”, in Casa-
  bella, n.520-521, gennaio/febbraio, p.6.
19
   Francesco, Tentori (1984), “L’Architettura urbana in Italia”, in Rassegna di Architettura
  e Urbanistica, n.58-59-60, p.27.
20
  Aldo, Rossi (1968), “Architetture per i Musei”, in AA. VV., Teoria della progettazione
  architettonica, Bari, Dedalo libri.
21
  Cecilia, Bolognesi (1999), “Introduzione”, in Aldo,ROSSI, Luoghi Urbani, intervista di
  Cecilia Bolognesi, Milano, Unicopli, p.12.

Didascalie
Fig. 1,2: (Thomas Nemeskeri, Cimitero di Modena, Aldo Rossi/source: flickr cc).
Fig. 3,4: (Thomas Nemeskeri, Monumento a Sandro Pertini, Aldo Rossi/source: flickr cc).

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