Anno 3 - Numero 29 - Il Cantiere Venezia
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indice // IL NOSTRO MaGAZINE // Notizie Locali: Editoriale Pagina 3 Carissimi lettori, Fermati che abbiamo (S)forato l’associazione “Il Cantiere” è nata per mettere in rete esperienze in attività sociali e politiche, per coinvolgere, Pagina 5 attraverso l’incontro e l’interazione di diverse generazioni, i cittadini in attività culturali e formative. Attraverso il nostro Magazine, nato oltre due anni e mezzo fa, ogni mese cerchiamo di approfondire i temi strettamente locali, senza tralasciare anche quelli di carattere regionale e nazionale. Non prometteteci la Luna Tutto questo è possibile grazie ad una squadra di ragazzi, che ogni mese condividono con noi le loro Pagina 7 riflessioni e loro conoscenze. È così che attraverso interviste, approfondimenti ed articoli cerchiamo di affrontare i tanti temi che riguardano noi cittadini in prima persona. Ignorantia non excusat Pagina 9 Buona lettura, Approfondimenti: Isabella Cimino [Direttrice] La conquista della libertà e la sua difesa Pagina 11 Non si può. Non si può. Non si può. Pagina 13 Buoni propositi con le gambe corte: DIRETTORE RESPONSABILE l’incertezza fatale. Pagina 15 Isabella Cimino ART DIRECTOR Alberto Bordoni
notizie locali quest’anno l’ha definitivamente sforato. Ma siamo hanno preferito vendere, o meglio svendere per la troppa sicuri che la responsabilità di ciò sia dovuto solamente, fretta od incapacità, moltissimi patrimoni immobiliari come molti vogliono farci credere, alle minori risorse veneziani, le azioni di Save e molto altro ancora. economiche della città? Direi proprio di no. E non servirà nulla correre al riparo nei salotti romani La vera causa di ciò va imputata alle Giunte di sinistra nella speranza di un Decreto “Salva Venezia”, come che negli ultimi vent’anni hanno amministrato il nostro si tentò di fare l’anno scorso, perché non si risolvono Comune. Va imputata agli stessi esponenti della ex i problemi solamente con un aumento delle entrate maggioranza, che ora si stracciano le vesti sui giornali finanziarie, ma bisogna prima di chiedere ciò attuare locali versando lacrime di coccodrillo, i quali fino a ieri una seria politica di tagli per la Città e per i suoi cittadini. pur di non toccare i fondi destinati prevalentemente al Perché le pesanti ricadute sanzionatorie causate dal sociale e a moltissimi altre aree di rendite di posizione, malgoverno e dalla malagestione del nostro Comune, La proposta mancante oltre i tagli necessari di Isabella Cimino Per la copertina di questo numero abbiamo scelto nemmeno lui a chiudere il suddetto patto, arrivando EDITORIALE un porcellino salvadanaio che galleggia, con fare po’ così al suo sforamento. spaesato, nell’acqua. La questione del Patto di stabilità è triste cronaca di Abbiamo voluto così rappresentare in maniera spiritosa molti Comuni italiani. Da una parte, il patto di stabilità due temi, invece, molto seri che il Comune di Venezia da anni vede tutti i Comuni d’Italia uniti sulla necessità si trova da molti anni a dover ciclicamente affrontare: i di rivedere e migliorare alcuni dei meccanismi contabili, tagli al bilancio comunale e il patto di stabilità. cercando di allentare le sue morse per consentire Gli aspetti un po’ più tecnici, soprattutto riguardanti i maggiori manovre. Dall’altra parte, la scelta di non tagli, verranno affrontati in un altro articolo di questo modificare la normativa costringe i Sindaci a tagli Magazine, perché qui vorrei concentrarmi su un altro spesso molto significativi soprattutto nei servizi ai aspetto del problema. cittadini. La gravità della situazione economica che sta vivendo Sebbene le difficoltà che porta con sé il rispetto del il Comune di Venezia è sotto gli occhi di tutti. Una Patto di Stabilità, molti Comuni riescono a rispettarlo. situazione che ha visto necessario l’intervento di un La stessa cosa non la si può dire per il Comune di Commissario prefettizio, il quale, sebbene gli si debbano Venezia, che, dopo tre anni di rischio concreto, tra cui essere riconosciuti gli sforzi fatti, non è riuscito l’anno scorso con salvataggio in extremis del Governo,
l’obbligo di agire tagliando in ogni capitolo di bilancio, ma non vi tedio oltre. In conclusione possiamo anche scontentando in questo modo ognuna delle mille lobby noi affermare, come la maggior parte degli opinionisti, parassitarie che vivono sulle spalle della città. che il patto di stabilità va cambiato, che il meccanismo A mio avviso per risolvere il problema c’è una sola sanzionatorio è sbagliato e che porterà al default. Tutto soluzione: da un lato l’attuazione del cosiddetto purtroppo vero. Ma è altrettanto vero che Venezia è una piano “Cottarelli” che prevede la privatizzazione delle città ricca e unica al mondo. L’unica che non ha bisogno municipalizzate in modo che sia il mercato stesso di farsi pubblicità sui cartelloni perché comunque tutti, a riorganizzarle (e sappiamo quanto l’economia di dall’Alaska al Lesotho, almeno una volta nella loro mercato abbia influito nelle dinamiche veneziane vita sognano di venire a visitarla. Infine il rammarico già dal tempo della Serenissima) e dall’altro lato è grande perché potremmo vivere bene con quello la revisione della spesa della macchina comunale che abbiamo oggi se fosse amministrato con criterio. unita alla riorganizzazione degli uffici. Per non Nel mese di maggio saremo chiamati ad eleggere un parlare dell’aggiornamento vero e serio del personale nuovo Sindaco e una squadra che lo aiuti nel governo dipendente. della città. A nostro avviso serve una persona slegata Spero di sbagliarmi ma mi pare che i cittadini (dipendenti dal mondo dei partiti e che abbia un qualche motivo, comunali a parte) non si siano ancora resi conto della dalla sua storia personale ad una sua qualche capacità situazione. Certamente i problemi quotidiani sono tanti riconosciuta dai più, per essere il trascinatore e vero e le preoccupazioni legate al lavoro e alla crisi sovrastano leader. Lavoreremo nelle prossime settimane anche per tutto il resto. Se avete trovato cinque minuti per leggere far sì che i cittadini veneziani possano andare a votare questo articolo, impiegatene altri due per immaginare sulla base di un progetto di riscatto e in controtendenza di dovervi recare in ufficio in un autobus sovraffollato rispetto alle politiche fallimentari degli ultimi anni. Il a causa del taglio delle corse, oppure di dovervi recare nome del nostro Sindaco ideale non lo facciamo ancora, a pagare le imposte comunali con aliquote ancora anche se pensiamo che tra gli amici del Cantiere ce ne maggiori o di dover pagare le rette dell’asilo e i buoni siano due, molto diversi tra loro, che corrispondono Fermati che abbiamo (s)forato di Alvise Canniello pasto delle mense scolastiche con un sovrapprezzo. Potremmo andare avanti con altre decine di esempi alle nostre aspettative. Nel prossimo numero, molto probabilmente, sveleremo l’identikit. La notizia dello sforamento del patto di stabilità per noi più profonde e ancorate ad una gestione “allegra” della del Cantiere è una non-notizia. Da anni nei nostri articoli città. Negli anni nei quali Venezia riceveva una pioggia andiamo sottolineando l’inefficacia e l’inconcludenza di contributi legati alla legge speciale e decine di milioni delle manovre di bilancio del centrosinistra veneziano. di euro dal Casinò è stato possibile ampliare il numero Negli ultimi anni tra manovre di assestamento di impiegati nella macchina pubblica (comune e società e rincorse al 31 dicembre per vendere l’ultimo partecipate) e, in contemporanea, la spesa per il palazzo in Canal Grande per far rispettare il patto di sociale è esplosa portando con sé da un lato un elevato stabilità, questo comune non è stato più in grado di livello degli standard legati al welfare e dall’altra una programmare il futuro di Venezia. Già nel 2011, da un lunghissima lista di spese inutili. Fanno quindi un po’ Fermati anno insediata la Giunta Orsoni, tenemmo una serie di sorridere le dichiarazioni del commissario Zappalorto incontri per leggere in maniera critica il bilancio e per quando dice che la spesa per il comparto del sociale avere un quadro preciso della situazione economica del non sarà toccata dato che proprio tra quelle voci, che comune. Era solo questione di tempo e dopo l’uscita impegnano grande parte del bilancio comunale, si dal patto nel 2013 con pesanti sanzioni mitigate annidano sprechi stratificati negli anni. Non parliamo solo dall’intervento romano del decreto ribattezzato poi dell’operato delle aziende partecipate: vere e “Salva Venezia”, anche il 2014 ha visto la situazione proprie casematte e “stipendifici” gestiti dalla politica. precipitare con uno sforamento di altri 60 milioni di Non è difficile trovare nei loro bilanci incarichi a società euro. L’aspetto per certi versi ancora più pesante è esterne per prestazioni fuori dalla loro competenza che dal luglio 2014 siede a Ca’ Farsetti il Commissario od attività commissionate per servizi che dovrebbero Zappalorto che proprio in virtù della sua nomina ha essere in capo alle partecipate stesse. assunto poteri speciali. Poteri che, purtroppo per noi, Il doppio sforamento del patto di stabilità e le non sono bastati ad evitare l’inevitabile. Le motivazioni sanzioni che ne deriveranno porteranno la prossima per tale disastro sono molteplici e non ascrivibili agli amministrazione a fare i conti (ironico gioco di parole) ultimi mesi di amministrazione ma hanno radici ben con l’impossibilità di fare spese per investimenti e con
incisivo e di facile attuazione che metta al centro le Il secondo è quello di favorire lo stop dell’emorragia di esigenze del cittadino che vive quotidianamente la città residenti che inarrestabile si verifica da ormai troppi e le sue difficoltà. anni. Per farlo, bisogna intervenire sul patrimonio Ripartire si può, anche senza promettere la luna e per immobiliare popolare del Comune andando a vendere farlo, bisogna mettere necessariamente in primo piano le abitazioni sfitte che sono troppe. In quest’ottica di due aspetti: azione, attraverso un Piano Giovani ad hoc, si potrebbe Il primo è senza ombra di dubbio la difesa della Marittima prevedere un certo numero di spazi da destinare a e della Croceristica. In momenti congiunturali come giovani coppie che vogliano riportare la residenza a quello attuale, eliminare o perdere il potenziale che la Venezia. croceristica offre a Venezia sarebbe come darsi una Sono due semplici punti da cui ripartire, che non sono zappa sui piedi da soli. La marittima contribuisce alla sicuramente semplici da risolvere, ma devono essere vita della città tramite profitti e tramite una quantità affrontati, se non si vuole che questo Comune sprofondi di posti di lavoro incredibili. Difenderla è un obbligo e irreversibilmente nel baratro che le precedenti anche un onore. amministrazioni hanno creato. Non prometteteci la luna Di Matteo Marino Il prossimo Maggio la città di Venezia sarà chiamata ad scranno più alto di Ca’ Farsetti, le segreterie di partiti eleggere il nuovo Sindaco e il nuovo Consiglio Comunale. e movimenti civici sono impegnati nella scrittura dei L’appuntamento primaverile con le urne, in questa programmi elettorali da sottoporre ai cittadini veneziani, tornata, assume un significato particolare per la storia cittadini che sono delusi ed esasperati da una classe politica della nostra città. politica, sia di maggioranza che di opposizione, che ha Dopo i fatti dell’ormai famoso Quattro Giugno, data fallito più e più volte negli ultimi anni. che rimarrà indelebile negli almanacchi della nostra La situazione economica e sociale del nostro città, Venezia appare come una città ferita e ancor più Comune, che come anticipato precedentemente sarà decadente rispetto a quanto già fosse. quanto più incerta possibile, costringe chi scrive a Promesse La gestione commissariale che ha seguito le dimissioni lanciare un messaggio a quanti si propongono come dalla carica di primo cittadino dell’Avvocato Giorgio guida amministrativa della città: non prometteteci Orsoni, nonostante abbia fatto di tutto per salvare il l’impossibile. bilancio cittadino, non ha potuto evitare lo sforamento Il clima buio in cui è piombata Venezia, infatti, impone del patto di stabilità (di certo non per proprie a chi si butta nella mischia dei candidati di agire responsabilità) e le conseguenti sanzioni che da esso e promettere con sobrietà e serietà. La continua derivano. Malgrado si aspetti ancora qualche segnale congiuntura che viviamo, infatti, sarà di difficile di aiuto da parta della politica romana, oggi impegnata risoluzione da parte del prossimo Sindaco e il rischio nell’elezione del nuovo Capo dello Stato, quello che di avere un nuovo commissariamento a causa di futuri è appena iniziato si prospetta come un nuovo anno sforamenti del patto di stabilità è altissimo. all’insegna dell’incertezza per la città capoluogo lagunare. Non è quindi il tempo di proclami che promettono di In uno scenario siffatto, tra poche settimane prenderà rivoltare Venezia come un calzino visto che sarebbero quindi il via una delle campagne elettorali più dure e necessari tesoretti di cui, al momento, la nostra città aspre di sempre. ne è sprovvista. Mentre vanno delineandosi le prime candidature allo È necessario quindi ripartire da un programma semplice,
ignorantia IGNORANTIA NON EXCUSAT Di Marco Ladiana “L’ignoranza non scusa”. Inizio con questo efficace che ricorda quel famoso poeta. Entrate in quel portone motto latino la mia breve scorribanda attraverso la così bello davanti al quale passate ogni giorno con una “Cultura” a Venezia. Il motivo è presto detto. Se la città domanda la cui risposta è stata sempre rimandata a più bella del mondo da tempo è vittima di un dilagante domani. Vi troverete mille storie e vi si aprirà un mondo degrado che la sta lentamente (ma non troppo) che non vorrete più smettere di scoprire. Anche questa consumando, la colpa è proprio dell’ “Ignorantia” cioè è “Cultura” che rende più “ricchi”, spunto di sapere e di del “non conoscere”. Che è il contrario della “Cultura”. conoscenza. Perché a Venezia le pietre parlano e il loro Quella con la “C” maiuscola. L’ ”Ignorantia” di gran è un racconto suggestivo di Santi ed Eroi, di letterati parte dei turisti che a frotte capitano quasi per caso e fantasmi. Che vi diranno delle loro virtù e delle loro in piazza S.Marco e poi chiedono al primo “locale” che gesta, dei loro scritti e delle loro leggende. Se li vorrete passa a tiro dove si trovino, unita all’ancor più stolta ascoltare. Il “Museo a cielo aperto” di cui spesso si sente ignoranza, e stavolta senza virgolettato, dei veneziani parlare riguardo Venezia, con tanto di paventato ticket che ciecamente non sanno quasi nulla della loro città d’ingresso per i turisti, voi provate a viverlo così… Senza e quindi non possono rendersi conto della preziosità di ticket e senza museo. Tra un giardino e una nascosta quanto sia stato dai Serenissimi loro antenati affidato in osteria, dove al riparo di un “pergolo” gustare una più di mille anni. Di chi la colpa? Difficile dirlo. Forse solo buona ombra. Tra una passeggiata nelle corti “coperte” dei tempi moderni che corrono e bruciano ogni cosa e dai panni stesi sui fili ad asciugare e una preghiera, per non lasciano il tempo per ammirare.. per ascoltare… chi crede, a quella Madonnina solitaria su quel dimesso per ricordare. E di noi che troppo spesso, impigriti o capitello. Oltre S.Marco. Oltre Rialto. Anche se volete assuefatti, non rompiamo queste catene anche solo per lungo una rotta verso le isole “minori”.. Dove il rumore qualche ora. Provateci… Un giorno, come disse Goethe, dei negozi di chincaglieria di importazione tace e dove perdetevi tra le calli di una parte di Venezia dove non nessuno ti importuna per venderti un selfie. Questa andate da anni. Svoltate l’angolo di quella calle stretta, Venezia esiste ancora. E’ li, dietro la nostra “Ignorantia”. alzate lo sguardo sopra quell’arco, leggete quella targa Che ci aspetta. Designed by Alberto Bordoni - facebook.com/alberto.bordoni - Twitter: web_wood - Email: abcloudart@gmail.com
Approfondimenti minacce pubbliche per la ripubblicazione delle vignette gentilmente concesso da qualcuno, ma sono figli di contro Maometto ad opera di un giornale danese. lotte e di conquiste, di cittadini che si sono rivoltati Non lo eravamo quando il regista olandese Theo Van contro loro aguzzini, di figli che si sono rivoltati contro i Gogh veniva trucidato per le strade della sua città da padri, di donne che si sono rivoltate contro una società un estremista islamico come ritorsione contro alcune che le voleva solo appendici mute degli uomini. immagini del suo film “Sottomissione”. La nostra libertà ci pare oggi come qualcosa di acquisito Non lo eravamo quando una giornalista americana, che che al massimo potrà solo che aumentare, migliorare, aveva difeso il cartone animato South Park nel quale si ma mai diminuire. Invece, abbiamo visto in queste irrideva il profeta (come in egual misura il cartone ha ultime settimane che non è così. sempre fatto con tutte le altre religioni, partiti, star o E questo deve essere ben chiaro a quelle generazioni altro al mondo!), veniva colpita dalla fatwa e costretta cresciute in un periodo di pace, nel quale si può ora a vivere sotto protezione dal Governo americano. viaggiare e comunicare tra i vari Paesi europei e del Non lo eravamo nemmeno quando lo scrittore Salman Mondo senza alcuna restrizione o problema. Quella Rashdie, compito anch’egli da una fatwa mondiale per il stessa generazione per cui la guerra è solo un’eco nei suo libro “versetti satanici”, si vide costretto a rifugiarsi titoli dei telegiornali, una pagina del libro di storia o un in Europa; né lo eravamo mentre il suo traduttore racconto lontano dei loro nonni che l’hanno vissuta. giapponese veniva sgozzato in mezzo ad una strada e Deve essere chiaro anche per le donne, le quali hanno quello italiano ridotto in fin di vita da un aggressore. combattuto secoli per rivendicare i loro diritti e per No, non siamo tutti Charlie. Dovremmo esserlo, ma non conquistare le loro libertà in Paesi che ha visto solo lo siamo. in epoca recentissima riconoscere loro anche solo il diritto di voto. Quella domenica di Gennaio Piazza della Repubblica a Parigi era piena. Stracolma, come non la si vedeva da E’ come un corpo sano che di colpo viene attaccato decenni. Mentre si levavano le grida “Je suis Charlie”, da una malattia difficile da curare, che fino ad allora un’altra parola echeggiava in quella piazza in mezzo si pensava non potesse accadere. Perché solo quando a quei milioni di cittadini francesi che hanno sfilato si è malati si capisce il valore della salute e quanto sia assieme ai Capi di Stato dei principali Paesi: liberté. importante curarci e prevenire i mali. Libertà. Quella che si prospetta nei prossimi anni sarà una Ma che cos’è la libertà? Riusciamo ancora a battaglia lunga e complicata, quasi “a puntate” per comprenderne la portata? Ne capiamo ancora il valore? molti aspetti. Sarà una battaglia talmente diversa Quella libertà per la quale si è lottato per secoli, per dalle precedenti che richiederà prese di posizione LA CONQUISTA DELLA LIBERTA’ E LA SUA DIFESA la quale milioni di persone sono morte e per la quale i nette, ma sagge, senza populismi o facili intolleranze nostri nonni hanno combattuto e, spesso, sono morti. che rischiano oggi di minare nel profondo quell’Europa Perché i diritti e le libertà che tutti noi abbiamo, non espressione di libertà che i nostri padri hanno costruito Di Isabella Cimino sono scontate, non sono qualcosa che ci è stato e che tutti noi ora dobbiamo difendere e mantenere. La satira viene definita come un genere artistico che colpire il simbolo dell’economia e del potere americano, vuole proporre le contraddizioni di una società, facendo con l’attacco alla redazione di Charlie Hebdo avvenuto il Libertà e difesa leva sugli aspetti più sensibili di essa, che spaziano 7 Gennaio scorso a Parigi si è scelto di colpire il simbolo dalla politica sino alla religione. Pertanto, è per sua della libertà di espressione dell’occidente, del dissenso stessa natura irriverente e propensa a superare i limiti. sarcastico, ed anche della democrazia. Ammetto che non è un genere che mi sia mai piaciuto particolarmente, proprio per quella sua natura In questi giorni tutti noi eravamo Charlie. Lo si gridava necessariamente esagerata ed irriverente, lontana dal a gran voce sui giornali, sui social network, nelle piazze. mio modo di pensare e di esprimermi; ed è per questo Tutti urlavano che non avrebbero ceduto, che avrebbero motivo che non la guardo in televisione e non compro i difeso la libertà di espressione, la nostra libertà. giornali che la trattano. Ma la verità è che non eravamo più Charlie già dal Qualche giorno fa, invece, ho comprato per la prima volta momento in cui abbiamo riposto le bandiere di Francia una rivista satirica: Charlie Hebdo. Questo non perché, e le matita rivolte al cielo. Anzi, forse non lo siamo mai ripeto, la satira mi piaccia, ma per quello che questo stati nemmeno prima. periodico oggi rappresenta. Perché come con l’attacco Non lo eravamo quando non abbiamo difeso la stessa alle Torri Gemelle l’11 Settembre del 2001 si volle redazione di Charlie Hebdo quando nel 2006 fu vittima di
la questione è sempre quella. Che tu faccia satira, che Si può premere un grilletto e ammazzare qualcuno che tu faccia inchiesta, che tu faccia reportage la domanda ha premuto una penna? No. Non si può. Si può uccidere è: si può morire sotto colpi di arma da fuoco per aver qualcuno perché ha usato un colore diverso dal nostro? usato un termine, un colore, un’ espressione, per aver No non si può. E se lo permettiamo il colore sarà uno documentato qualcosa di reale che nessuno avrà mai il soltanto: quello di chi spara e pretende di fare più rumore. coraggio di raccontare? No. Non si può. NON SI PUO’. NON SI PUO’. NON SI PUO’. Di Serenella Bettin Stephane Carbonnier, Georges Wolinski, Jean Cabut, direttore, la matita era tutto per lui; la compagna aveva Bernard Verlhac, Philippe Honoré, Bernard Maris, Elsa detto: “Non ha mai voluto avere figli perché sapeva che Cayat, Mustapha Orraud, Michel Renaud. Sono tutti i sarebbe stato ucciso”. Verlhac di anni ne aveva 57. A 13 nomi dei giornalisti morti ammazzati all’ interno della comincia a disegnare le prime strisce. Anche lui non c’è loro redazione mentre svolgevano il proprio lavoro. Tutti più. Philippe Honoré, autodidatta, aveva pubblicato il con il loro particolare tratto, tutti con il loro particolare suo primo disegno a 16 anni sul quotidiano Sud-Ouest. distinguo che se ne va. Ogni qual volta muore un artista, Anch’egli trucidato. Michel Renaud, giornalista, era lì un autore, un pittore, uno scrittore, il mondo perde un per caso. Elsa Cayat: 55 anni, scrittrice, è l’unica donna pezzo. Perde un punto di vista, che per quanto possa tra le vittime della redazione. Lei ora non c’è più. Come NON SI PUò. essere o meno condiviso, va rispettato. Abbiamo non c’è più Mustapha Ourrad, correttore di bozze, il più impiegato anni a conquistare una libertà di espressione, giovane forse; quando aveva 20 anni era migrato in di opinione, di stampa, di manifestazione del pensiero Francia e si era iscritto alla Sorbona; lascia due figli. A che poi, in una triste mattina di gennaio, di ritorno questa carrellata di nomi, cui se vogliamo segue quella dalle feste, qualcuno, armato di kalashnikov pretende di tanti altri giornalisti morti perché scomodi, perché di spazzare via. Non lo possiamo permettere. Quando hanno detto o fatto qualcosa di troppo. O forse troppo i terroristi fanno incursione nella redazione di Charlie poco perché non hanno avuto il tempo di fare di più, i Hebdo, è in corso la riunione del mercoledì. Un normale terroristi hanno fatto saltar loro la testa. Santiago Ilídio mercoledì che ora passerà alla storia e che qualcuno Andrade: 10 gennaio 2014, Brasile; Pedro Palma: 13 ha già ribattezzato come l’ undici settembre parigino. febbraio, Brasile; Andrea Rocchelli e Andrei Mironov : 19 Wolinski: 80 anni, verrà subito trucidato. Era un idolo per febbraio, Ucraina; Nils Horner: 11 marzo, Afghanistan; i francesi, il vignettista più irriverente, il disegnatore più Anya Niedringhaus: 4 aprile, Afghanistan; Deniz Firat: anziano della redazione; in Italia era stato reso celebre 8 agosto, Iraq; Simone Camilli: 13 agosto, Striscia di da Linus. Egli ora non c’è più. Cabu, di anni ne aveva Gaza; James Foley: agosto, Siria. Questi sono solo nove 76, anche lui ora non c’è più. Charb: appena 47 anni, dei 44 giornalisti morti nel 2014 nel resto del mondo. E
da un tweet, risalente ad un’utenza presumibilmente Ransoms, Europe Bankrolls Qaeda Terror), i governi vicina ai rapitori, ripreso dalla tv siriana Al Aan. europei sarebbero soliti procedere in questo senso per Allora, ammesso e non concesso che il pagamento sia evitare vittime tra gli ostaggi, arrivando a giustificare – realmente avvenuto, ammesso e non concesso che come nel citato caso tedesco – il pagamento in termini il costo medio di un fucile d’assalto AK 47 si attesta di “aiuto umanitario”. attorno ai 500 Euro (al mercato nero) e ammesso e Pare risibile interrogarsi, oggi, circa il “come” taluni non concesso che i rapitori delle due italiane e, quindi, soggetti possano finanziare le proprie attività i beneficiari del pagamento sarebbero membri del cd. terroristiche e pare ancora più risibile provvedere fronte al – Nusra (organizzazione sunnita che lotta all’armamento di determinati gruppi, come contro il regime di Assad, costituita soprattutto da evidenziatosi in Siria, dove gli USA in primis, travolti ex combattenti siriani fedeli a tale Abu Mussab al- dalla foga di piantare altre bandierine nello scacchiere Zarqawi e noti per essere stati recentemente reclutati mediorientale, hanno provveduto, con gli alleati europei, anche da al-Baghdadi nonché per le eccelse doti a fornire “supporto logistico” a chi, attualmente e sotto il belliche dimostrate durante l’assedio di Aleppo), il nome, ad esempio, di al – Nusra si rende responsabile di Governo italiano, insieme alle altre cancellerie europee, fatti criminosi. Il terrorismo non può assumere – come dovrebbe interrogarsi se continuare su questa linea avviene troppo spesso nell’attuale dottrina strategica – con riguardo ai rapimenti oppure cambiare strategia. i connotati del “buono” o del “cattivo”, in base al fine Soprattutto, se come piegato in un articolo di Rukmini perseguito: o li si finanzia sempre, sennò non lo si deve Callimachi pubblicato dal New York Times (Paying fare mai. Buoni propositi con gambe corte: l’incertezza fatale Di Luca Cadamuro Il triste epilogo parigino, già classificato come l’ conducono ad una sparatoria con le forze speciali della “undici settembre europeo”, riporta alle cronache la polizia e alla fuga, verso l’Italia, di due ricercati, arrestati discussione relativa al terrorismo in Europa. nei pressi dell’ex frontiera tra la Francia ed il Bel Paese. Dalle cronache veniamo a sapere che Coulibaly, il Infine in Germania le autorità ammettono l’esistenza del sequestratore del negozio ebraico, sarebbe già stato rischio attentati a Dresda e a Berlino, ove è già scattata precedentemente detenuto per concorso nella tentata un’operazione del SEK che ha condotto all’arresto evasione del terrorista Ali Belkacem ed avrebbe di due soggetti che avrebbero favorito il terrorismo acquistato armi in Belgio; dopo ciò avrebbe trascorso internazionale. alcuni giorni a Madrid, ospitato da una supposta cellula Si delinea un quadro preoccupante ed imbarazzante: Incertezza iberica del sistema jihadista ed avrebbe pubblicamente come è possibile che queste persone possano muoversi affermato di essere finanziato dal fronte yemenita di al liberamente per l’Europa e dispongano dei fondi – Qaeda. necessari per perseguire i propri fini? Charif Kouachi, uno dei due fratelli che hanno fatto A quest’ultima domanda pare interessante rispondere irruzione nella redazione di Charlie Hebdo, invece, con un argomento che pare legato solo marginalmente sarebbe stato più volte ripreso dalle forze dell’ordine a quanto affermato all’inizio: la vicenda delle due durante gli incontri con Djamel Beghal, figura nota alle cooperanti italiane recentemente rimpatriate. In autorità inglesi per i rapporti con l’imam Abu Hamza, particolare, si consideri la più eclatante notizia legata conosciuto dal Kouachi durante un periodo di detenzione al rientro delle due giovani: il supposto pagamento di un nel quale il Beghal avrebbe istigato il giovane francese a riscatto di 12 milioni di Dollari. È opportuno premettere condividere gli obiettivi di una rete terroristica. che la notizia del pagamento del riscatto non è stata Anche in Italia – stando alle dichiarazioni rese dal data da fonti italiane che, anzi, a mezzo servizi, Ministro Alfano – sarebbe stato noto alle forze avrebbero smentito il pagamento (mentre il Ministro dell’ordine uno dei fratelli Kouachi. Gentiloni ha diplomaticamente evaso una risposta Nel frattempo si avviano indagini in Belgio che puntuale) che pare, a questo punto, confermato solo
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