Anno 3 - Numero 29 - Il Cantiere Venezia

Pagina creata da Angela Cavalli
 
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Anno 3 - Numero 29 - Il Cantiere Venezia
Anno 3 - Numero 29
Anno 3 - Numero 29 - Il Cantiere Venezia
indice
                            // IL NOSTRO MaGAZINE //                                                                                                  Notizie Locali:

                                                                                                                                                           Editoriale
                                                                                                                                                            Pagina 3
Carissimi lettori,
                                                                                                                                    Fermati che abbiamo (S)forato
l’associazione “Il Cantiere” è nata per mettere in rete esperienze in attività sociali e politiche, per coinvolgere,                                     Pagina 5
attraverso l’incontro e l’interazione di diverse generazioni, i cittadini in attività culturali e formative.
Attraverso il nostro Magazine, nato oltre due anni e mezzo fa, ogni mese cerchiamo di approfondire i
temi strettamente locali, senza tralasciare anche quelli di carattere regionale e nazionale.                                              Non prometteteci la Luna
Tutto questo è possibile grazie ad una squadra di ragazzi, che ogni mese condividono con noi le loro                                                     Pagina 7
riflessioni e loro conoscenze.
È così che attraverso interviste, approfondimenti ed articoli cerchiamo di affrontare i tanti temi che
riguardano noi cittadini in prima persona.                                                                                                  Ignorantia non excusat
                                                                                                                                                          Pagina 9
Buona lettura,
                                                                                                                                                  Approfondimenti:
                                                                                                    Isabella Cimino
                                                                                                        [Direttrice]
                                                                                                                                        La conquista della libertà e
                                                                                                                                                      la sua difesa
                                                                                                                                                         Pagina 11

                                                                                                                                 Non si può. Non si può. Non si può.
                                                                                                                                                          Pagina 13

                                                                                                                                Buoni propositi con le gambe corte:
                             DIRETTORE RESPONSABILE                                                                                              l’incertezza fatale.
                                                                                                                                                          Pagina 15

                                 Isabella Cimino
                                             ART DIRECTOR
                                          Alberto Bordoni
Anno 3 - Numero 29 - Il Cantiere Venezia
notizie locali
                                                                                                                         quest’anno l’ha definitivamente sforato. Ma siamo             hanno preferito vendere, o meglio svendere per la troppa
                                                                                                                         sicuri che la responsabilità di ciò sia dovuto solamente,     fretta od incapacità, moltissimi patrimoni immobiliari
                                                                                                                         come molti vogliono farci credere, alle minori risorse        veneziani, le azioni di Save e molto altro ancora.
                                                                                                                         economiche della città? Direi proprio di no.                  E non servirà nulla correre al riparo nei salotti romani
                                                                                                                         La vera causa di ciò va imputata alle Giunte di sinistra      nella speranza di un Decreto “Salva Venezia”, come
                                                                                                                         che negli ultimi vent’anni hanno amministrato il nostro       si tentò di fare l’anno scorso, perché non si risolvono
                                                                                                                         Comune. Va imputata agli stessi esponenti della ex            i problemi solamente con un aumento delle entrate
                                                                                                                         maggioranza, che ora si stracciano le vesti sui giornali      finanziarie, ma bisogna prima di chiedere ciò attuare
                                                                                                                         locali versando lacrime di coccodrillo, i quali fino a ieri   una seria politica di tagli per la Città e per i suoi cittadini.
                                                                                                                         pur di non toccare i fondi destinati prevalentemente al       Perché le pesanti ricadute sanzionatorie causate dal
                                                                                                                         sociale e a moltissimi altre aree di rendite di posizione,    malgoverno e dalla malagestione del nostro Comune,

  La proposta mancante oltre i tagli necessari  di Isabella Cimino

Per la copertina di questo numero abbiamo scelto            nemmeno lui a chiudere il suddetto patto, arrivando

                                                                                                                                                   EDITORIALE
un porcellino salvadanaio che galleggia, con fare po’       così al suo sforamento.
spaesato, nell’acqua.                                       La questione del Patto di stabilità è triste cronaca di
Abbiamo voluto così rappresentare in maniera spiritosa      molti Comuni italiani. Da una parte, il patto di stabilità
due temi, invece, molto seri che il Comune di Venezia       da anni vede tutti i Comuni d’Italia uniti sulla necessità
si trova da molti anni a dover ciclicamente affrontare: i   di rivedere e migliorare alcuni dei meccanismi contabili,
tagli al bilancio comunale e il patto di stabilità.         cercando di allentare le sue morse per consentire
Gli aspetti un po’ più tecnici, soprattutto riguardanti i   maggiori manovre. Dall’altra parte, la scelta di non
tagli, verranno affrontati in un altro articolo di questo   modificare la normativa costringe i Sindaci a tagli
Magazine, perché qui vorrei concentrarmi su un altro        spesso molto significativi soprattutto nei servizi ai
aspetto del problema.                                       cittadini.
La gravità della situazione economica che sta vivendo       Sebbene le difficoltà che porta con sé il rispetto del
il Comune di Venezia è sotto gli occhi di tutti. Una        Patto di Stabilità, molti Comuni riescono a rispettarlo.
situazione che ha visto necessario l’intervento di un       La stessa cosa non la si può dire per il Comune di
Commissario prefettizio, il quale, sebbene gli si debbano   Venezia, che, dopo tre anni di rischio concreto, tra cui
essere riconosciuti gli sforzi fatti, non è riuscito        l’anno scorso con salvataggio in extremis del Governo,
Anno 3 - Numero 29 - Il Cantiere Venezia
l’obbligo di agire tagliando in ogni capitolo di bilancio,     ma non vi tedio oltre. In conclusione possiamo anche
                                                                                                                             scontentando in questo modo ognuna delle mille lobby           noi affermare, come la maggior parte degli opinionisti,
                                                                                                                             parassitarie che vivono sulle spalle della città.              che il patto di stabilità va cambiato, che il meccanismo
                                                                                                                             A mio avviso per risolvere il problema c’è una sola            sanzionatorio è sbagliato e che porterà al default. Tutto
                                                                                                                             soluzione: da un lato l’attuazione del cosiddetto              purtroppo vero. Ma è altrettanto vero che Venezia è una
                                                                                                                             piano “Cottarelli” che prevede la privatizzazione delle        città ricca e unica al mondo. L’unica che non ha bisogno
                                                                                                                             municipalizzate in modo che sia il mercato stesso              di farsi pubblicità sui cartelloni perché comunque tutti,
                                                                                                                             a riorganizzarle (e sappiamo quanto l’economia di              dall’Alaska al Lesotho, almeno una volta nella loro
                                                                                                                             mercato abbia influito nelle dinamiche veneziane               vita sognano di venire a visitarla. Infine il rammarico
                                                                                                                             già dal tempo della Serenissima) e dall’altro lato             è grande perché potremmo vivere bene con quello
                                                                                                                             la revisione della spesa della macchina comunale               che abbiamo oggi se fosse amministrato con criterio.
                                                                                                                             unita alla riorganizzazione degli uffici. Per non              Nel mese di maggio saremo chiamati ad eleggere un
                                                                                                                             parlare dell’aggiornamento vero e serio del personale          nuovo Sindaco e una squadra che lo aiuti nel governo
                                                                                                                             dipendente.                                                    della città. A nostro avviso serve una persona slegata
                                                                                                                             Spero di sbagliarmi ma mi pare che i cittadini (dipendenti     dal mondo dei partiti e che abbia un qualche motivo,
                                                                                                                             comunali a parte) non si siano ancora resi conto della         dalla sua storia personale ad una sua qualche capacità
                                                                                                                             situazione. Certamente i problemi quotidiani sono tanti        riconosciuta dai più, per essere il trascinatore e vero
                                                                                                                             e le preoccupazioni legate al lavoro e alla crisi sovrastano   leader. Lavoreremo nelle prossime settimane anche per
                                                                                                                             tutto il resto. Se avete trovato cinque minuti per leggere     far sì che i cittadini veneziani possano andare a votare
                                                                                                                             questo articolo, impiegatene altri due per immaginare          sulla base di un progetto di riscatto e in controtendenza
                                                                                                                             di dovervi recare in ufficio in un autobus sovraffollato       rispetto alle politiche fallimentari degli ultimi anni. Il
                                                                                                                             a causa del taglio delle corse, oppure di dovervi recare       nome del nostro Sindaco ideale non lo facciamo ancora,
                                                                                                                             a pagare le imposte comunali con aliquote ancora               anche se pensiamo che tra gli amici del Cantiere ce ne
                                                                                                                             maggiori o di dover pagare le rette dell’asilo e i buoni       siano due, molto diversi tra loro, che corrispondono

                      Fermati che abbiamo (s)forato
                                                  di Alvise Canniello
                                                                                                                             pasto delle mense scolastiche con un sovrapprezzo.
                                                                                                                             Potremmo andare avanti con altre decine di esempi
                                                                                                                                                                                            alle nostre aspettative. Nel prossimo numero, molto
                                                                                                                                                                                            probabilmente, sveleremo l’identikit.

La notizia dello sforamento del patto di stabilità per noi    più profonde e ancorate ad una gestione “allegra” della
del Cantiere è una non-notizia. Da anni nei nostri articoli   città. Negli anni nei quali Venezia riceveva una pioggia
andiamo sottolineando l’inefficacia e l’inconcludenza         di contributi legati alla legge speciale e decine di milioni
delle manovre di bilancio del centrosinistra veneziano.       di euro dal Casinò è stato possibile ampliare il numero
Negli ultimi anni tra manovre di assestamento                 di impiegati nella macchina pubblica (comune e società
e rincorse al 31 dicembre per vendere l’ultimo                partecipate) e, in contemporanea, la spesa per il
palazzo in Canal Grande per far rispettare il patto di        sociale è esplosa portando con sé da un lato un elevato
stabilità, questo comune non è stato più in grado di          livello degli standard legati al welfare e dall’altra una
programmare il futuro di Venezia. Già nel 2011, da un         lunghissima lista di spese inutili. Fanno quindi un po’

                                                                                                                                                        Fermati
anno insediata la Giunta Orsoni, tenemmo una serie di         sorridere le dichiarazioni del commissario Zappalorto
incontri per leggere in maniera critica il bilancio e per     quando dice che la spesa per il comparto del sociale
avere un quadro preciso della situazione economica del        non sarà toccata dato che proprio tra quelle voci, che
comune. Era solo questione di tempo e dopo l’uscita           impegnano grande parte del bilancio comunale, si
dal patto nel 2013 con pesanti sanzioni mitigate              annidano sprechi stratificati negli anni. Non parliamo
solo dall’intervento romano del decreto ribattezzato          poi dell’operato delle aziende partecipate: vere e
“Salva Venezia”, anche il 2014 ha visto la situazione         proprie casematte e “stipendifici” gestiti dalla politica.
precipitare con uno sforamento di altri 60 milioni di         Non è difficile trovare nei loro bilanci incarichi a società
euro. L’aspetto per certi versi ancora più pesante è          esterne per prestazioni fuori dalla loro competenza
che dal luglio 2014 siede a Ca’ Farsetti il Commissario       od attività commissionate per servizi che dovrebbero
Zappalorto che proprio in virtù della sua nomina ha           essere in capo alle partecipate stesse.
assunto poteri speciali. Poteri che, purtroppo per noi,       Il doppio sforamento del patto di stabilità e le
non sono bastati ad evitare l’inevitabile. Le motivazioni     sanzioni che ne deriveranno porteranno la prossima
per tale disastro sono molteplici e non ascrivibili agli      amministrazione a fare i conti (ironico gioco di parole)
ultimi mesi di amministrazione ma hanno radici ben            con l’impossibilità di fare spese per investimenti e con
Anno 3 - Numero 29 - Il Cantiere Venezia
incisivo e di facile attuazione che metta al centro le       Il secondo è quello di favorire lo stop dell’emorragia di
                                                                                                                            esigenze del cittadino che vive quotidianamente la città     residenti che inarrestabile si verifica da ormai troppi
                                                                                                                            e le sue difficoltà.                                         anni. Per farlo, bisogna intervenire sul patrimonio
                                                                                                                            Ripartire si può, anche senza promettere la luna e per       immobiliare popolare del Comune andando a vendere
                                                                                                                            farlo, bisogna mettere necessariamente in primo piano        le abitazioni sfitte che sono troppe. In quest’ottica di
                                                                                                                            due aspetti:                                                 azione, attraverso un Piano Giovani ad hoc, si potrebbe
                                                                                                                            Il primo è senza ombra di dubbio la difesa della Marittima   prevedere un certo numero di spazi da destinare a
                                                                                                                            e della Croceristica. In momenti congiunturali come          giovani coppie che vogliano riportare la residenza a
                                                                                                                            quello attuale, eliminare o perdere il potenziale che la     Venezia.
                                                                                                                            croceristica offre a Venezia sarebbe come darsi una          Sono due semplici punti da cui ripartire, che non sono
                                                                                                                            zappa sui piedi da soli. La marittima contribuisce alla      sicuramente semplici da risolvere, ma devono essere
                                                                                                                            vita della città tramite profitti e tramite una quantità     affrontati, se non si vuole che questo Comune sprofondi
                                                                                                                            di posti di lavoro incredibili. Difenderla è un obbligo e    irreversibilmente nel baratro che le precedenti
                                                                                                                            anche un onore.                                              amministrazioni hanno creato.

                             Non prometteteci la luna
                                                   Di Matteo Marino

Il prossimo Maggio la città di Venezia sarà chiamata ad        scranno più alto di Ca’ Farsetti, le segreterie di partiti
eleggere il nuovo Sindaco e il nuovo Consiglio Comunale.       e movimenti civici sono impegnati nella scrittura dei
L’appuntamento primaverile con le urne, in questa              programmi elettorali da sottoporre ai cittadini veneziani,
tornata, assume un significato particolare per la storia       cittadini che sono delusi ed esasperati da una classe
politica della nostra città.                                   politica, sia di maggioranza che di opposizione, che ha
Dopo i fatti dell’ormai famoso Quattro Giugno, data            fallito più e più volte negli ultimi anni.
che rimarrà indelebile negli almanacchi della nostra           La situazione economica e sociale del nostro
città, Venezia appare come una città ferita e ancor più        Comune, che come anticipato precedentemente sarà
decadente rispetto a quanto già fosse.                         quanto più incerta possibile, costringe chi scrive a

                                                                                                                                                      Promesse
La gestione commissariale che ha seguito le dimissioni         lanciare un messaggio a quanti si propongono come
dalla carica di primo cittadino dell’Avvocato Giorgio          guida amministrativa della città: non prometteteci
Orsoni, nonostante abbia fatto di tutto per salvare il         l’impossibile.
bilancio cittadino, non ha potuto evitare lo sforamento        Il clima buio in cui è piombata Venezia, infatti, impone
del patto di stabilità (di certo non per proprie               a chi si butta nella mischia dei candidati di agire
responsabilità) e le conseguenti sanzioni che da esso          e promettere con sobrietà e serietà. La continua
derivano. Malgrado si aspetti ancora qualche segnale           congiuntura che viviamo, infatti, sarà di difficile
di aiuto da parta della politica romana, oggi impegnata        risoluzione da parte del prossimo Sindaco e il rischio
nell’elezione del nuovo Capo dello Stato, quello che           di avere un nuovo commissariamento a causa di futuri
è appena iniziato si prospetta come un nuovo anno              sforamenti del patto di stabilità è altissimo.
all’insegna dell’incertezza per la città capoluogo lagunare.   Non è quindi il tempo di proclami che promettono di
In uno scenario siffatto, tra poche settimane prenderà         rivoltare Venezia come un calzino visto che sarebbero
quindi il via una delle campagne elettorali più dure e         necessari tesoretti di cui, al momento, la nostra città
aspre di sempre.                                               ne è sprovvista.
Mentre vanno delineandosi le prime candidature allo            È necessario quindi ripartire da un programma semplice,
Anno 3 - Numero 29 - Il Cantiere Venezia
ignorantia
                                  IGNORANTIA NON EXCUSAT
                                                     Di Marco Ladiana

“L’ignoranza non scusa”. Inizio con questo efficace               che ricorda quel famoso poeta. Entrate in quel portone
motto latino la mia breve scorribanda attraverso la               così bello davanti al quale passate ogni giorno con una
“Cultura” a Venezia. Il motivo è presto detto. Se la città        domanda la cui risposta è stata sempre rimandata a
più bella del mondo da tempo è vittima di un dilagante            domani. Vi troverete mille storie e vi si aprirà un mondo
degrado che la sta lentamente (ma non troppo)                     che non vorrete più smettere di scoprire. Anche questa
consumando, la colpa è proprio dell’ “Ignorantia” cioè            è “Cultura” che rende più “ricchi”, spunto di sapere e di
del “non conoscere”. Che è il contrario della “Cultura”.          conoscenza. Perché a Venezia le pietre parlano e il loro
Quella con la “C” maiuscola. L’ ”Ignorantia” di gran              è un racconto suggestivo di Santi ed Eroi, di letterati
parte dei turisti che a frotte capitano quasi per caso            e fantasmi. Che vi diranno delle loro virtù e delle loro
in piazza S.Marco e poi chiedono al primo “locale” che            gesta, dei loro scritti e delle loro leggende. Se li vorrete
passa a tiro dove si trovino, unita all’ancor più stolta          ascoltare. Il “Museo a cielo aperto” di cui spesso si sente
ignoranza, e stavolta senza virgolettato, dei veneziani           parlare riguardo Venezia, con tanto di paventato ticket
che ciecamente non sanno quasi nulla della loro città             d’ingresso per i turisti, voi provate a viverlo così… Senza
e quindi non possono rendersi conto della preziosità di           ticket e senza museo. Tra un giardino e una nascosta
quanto sia stato dai Serenissimi loro antenati affidato in        osteria, dove al riparo di un “pergolo” gustare una
più di mille anni. Di chi la colpa? Difficile dirlo. Forse solo   buona ombra. Tra una passeggiata nelle corti “coperte”
dei tempi moderni che corrono e bruciano ogni cosa e              dai panni stesi sui fili ad asciugare e una preghiera, per
non lasciano il tempo per ammirare.. per ascoltare…               chi crede, a quella Madonnina solitaria su quel dimesso
per ricordare. E di noi che troppo spesso, impigriti o            capitello. Oltre S.Marco. Oltre Rialto. Anche se volete
assuefatti, non rompiamo queste catene anche solo per             lungo una rotta verso le isole “minori”.. Dove il rumore
qualche ora. Provateci… Un giorno, come disse Goethe,             dei negozi di chincaglieria di importazione tace e dove
perdetevi tra le calli di una parte di Venezia dove non           nessuno ti importuna per venderti un selfie. Questa
andate da anni. Svoltate l’angolo di quella calle stretta,        Venezia esiste ancora. E’ li, dietro la nostra “Ignorantia”.
alzate lo sguardo sopra quell’arco, leggete quella targa          Che ci aspetta.
                                                                                                                                 Designed by Alberto Bordoni - facebook.com/alberto.bordoni - Twitter: web_wood - Email: abcloudart@gmail.com
Anno 3 - Numero 29 - Il Cantiere Venezia
Approfondimenti
                                                                                                                          minacce pubbliche per la ripubblicazione delle vignette         gentilmente concesso da qualcuno, ma sono figli di
                                                                                                                          contro Maometto ad opera di un giornale danese.                 lotte e di conquiste, di cittadini che si sono rivoltati
                                                                                                                          Non lo eravamo quando il regista olandese Theo Van              contro loro aguzzini, di figli che si sono rivoltati contro i
                                                                                                                          Gogh veniva trucidato per le strade della sua città da          padri, di donne che si sono rivoltate contro una società
                                                                                                                          un estremista islamico come ritorsione contro alcune            che le voleva solo appendici mute degli uomini.
                                                                                                                          immagini del suo film “Sottomissione”.                          La nostra libertà ci pare oggi come qualcosa di acquisito
                                                                                                                          Non lo eravamo quando una giornalista americana, che            che al massimo potrà solo che aumentare, migliorare,
                                                                                                                          aveva difeso il cartone animato South Park nel quale si         ma mai diminuire. Invece, abbiamo visto in queste
                                                                                                                          irrideva il profeta (come in egual misura il cartone ha         ultime settimane che non è così.
                                                                                                                          sempre fatto con tutte le altre religioni, partiti, star o      E questo deve essere ben chiaro a quelle generazioni
                                                                                                                          altro al mondo!), veniva colpita dalla fatwa e costretta        cresciute in un periodo di pace, nel quale si può
                                                                                                                          ora a vivere sotto protezione dal Governo americano.            viaggiare e comunicare tra i vari Paesi europei e del
                                                                                                                          Non lo eravamo nemmeno quando lo scrittore Salman               Mondo senza alcuna restrizione o problema. Quella
                                                                                                                          Rashdie, compito anch’egli da una fatwa mondiale per il         stessa generazione per cui la guerra è solo un’eco nei
                                                                                                                          suo libro “versetti satanici”, si vide costretto a rifugiarsi   titoli dei telegiornali, una pagina del libro di storia o un
                                                                                                                          in Europa; né lo eravamo mentre il suo traduttore               racconto lontano dei loro nonni che l’hanno vissuta.
                                                                                                                          giapponese veniva sgozzato in mezzo ad una strada e             Deve essere chiaro anche per le donne, le quali hanno
                                                                                                                          quello italiano ridotto in fin di vita da un aggressore.        combattuto secoli per rivendicare i loro diritti e per
                                                                                                                          No, non siamo tutti Charlie. Dovremmo esserlo, ma non           conquistare le loro libertà in Paesi che ha visto solo
                                                                                                                          lo siamo.                                                       in epoca recentissima riconoscere loro anche solo il
                                                                                                                                                                                          diritto di voto.
                                                                                                                          Quella domenica di Gennaio Piazza della Repubblica a
                                                                                                                          Parigi era piena. Stracolma, come non la si vedeva da           E’ come un corpo sano che di colpo viene attaccato
                                                                                                                          decenni. Mentre si levavano le grida “Je suis Charlie”,         da una malattia difficile da curare, che fino ad allora
                                                                                                                          un’altra parola echeggiava in quella piazza in mezzo            si pensava non potesse accadere. Perché solo quando
                                                                                                                          a quei milioni di cittadini francesi che hanno sfilato          si è malati si capisce il valore della salute e quanto sia
                                                                                                                          assieme ai Capi di Stato dei principali Paesi: liberté.         importante curarci e prevenire i mali.
                                                                                                                          Libertà.                                                        Quella che si prospetta nei prossimi anni sarà una
                                                                                                                          Ma che cos’è la libertà? Riusciamo ancora a                     battaglia lunga e complicata, quasi “a puntate” per
                                                                                                                          comprenderne la portata? Ne capiamo ancora il valore?           molti aspetti. Sarà una battaglia talmente diversa
                                                                                                                          Quella libertà per la quale si è lottato per secoli, per        dalle precedenti che richiederà prese di posizione

       LA CONQUISTA DELLA LIBERTA’ E LA SUA DIFESA
                                                                                                                          la quale milioni di persone sono morte e per la quale i         nette, ma sagge, senza populismi o facili intolleranze
                                                                                                                          nostri nonni hanno combattuto e, spesso, sono morti.            che rischiano oggi di minare nel profondo quell’Europa
                                                                                                                          Perché i diritti e le libertà che tutti noi abbiamo, non        espressione di libertà che i nostri padri hanno costruito
                                                 Di Isabella Cimino                                                       sono scontate, non sono qualcosa che ci è stato                 e che tutti noi ora dobbiamo difendere e mantenere.

La satira viene definita come un genere artistico che       colpire il simbolo dell’economia e del potere americano,
vuole proporre le contraddizioni di una società, facendo    con l’attacco alla redazione di Charlie Hebdo avvenuto il

                                                                                                                                                     Libertà e difesa
leva sugli aspetti più sensibili di essa, che spaziano      7 Gennaio scorso a Parigi si è scelto di colpire il simbolo
dalla politica sino alla religione. Pertanto, è per sua     della libertà di espressione dell’occidente, del dissenso
stessa natura irriverente e propensa a superare i limiti.   sarcastico, ed anche della democrazia.
Ammetto che non è un genere che mi sia mai piaciuto
particolarmente, proprio per quella sua natura              In questi giorni tutti noi eravamo Charlie. Lo si gridava
necessariamente esagerata ed irriverente, lontana dal       a gran voce sui giornali, sui social network, nelle piazze.
mio modo di pensare e di esprimermi; ed è per questo        Tutti urlavano che non avrebbero ceduto, che avrebbero
motivo che non la guardo in televisione e non compro i      difeso la libertà di espressione, la nostra libertà.
giornali che la trattano.                                   Ma la verità è che non eravamo più Charlie già dal
Qualche giorno fa, invece, ho comprato per la prima volta   momento in cui abbiamo riposto le bandiere di Francia
una rivista satirica: Charlie Hebdo. Questo non perché,     e le matita rivolte al cielo. Anzi, forse non lo siamo mai
ripeto, la satira mi piaccia, ma per quello che questo      stati nemmeno prima.
periodico oggi rappresenta. Perché come con l’attacco       Non lo eravamo quando non abbiamo difeso la stessa
alle Torri Gemelle l’11 Settembre del 2001 si volle         redazione di Charlie Hebdo quando nel 2006 fu vittima di
Anno 3 - Numero 29 - Il Cantiere Venezia
la questione è sempre quella. Che tu faccia satira, che   Si può premere un grilletto e ammazzare qualcuno che
                                                                                                                                tu faccia inchiesta, che tu faccia reportage la domanda   ha premuto una penna? No. Non si può. Si può uccidere
                                                                                                                                è: si può morire sotto colpi di arma da fuoco per aver    qualcuno perché ha usato un colore diverso dal nostro?
                                                                                                                                usato un termine, un colore, un’ espressione, per aver    No non si può. E se lo permettiamo il colore sarà uno
                                                                                                                                documentato qualcosa di reale che nessuno avrà mai il     soltanto: quello di chi spara e pretende di fare più rumore.
                                                                                                                                coraggio di raccontare? No. Non si può.

                  NON SI PUO’. NON SI PUO’. NON SI PUO’.
                                                    Di Serenella Bettin

Stephane Carbonnier, Georges Wolinski, Jean Cabut,               direttore, la matita era tutto per lui; la compagna aveva
Bernard Verlhac, Philippe Honoré, Bernard Maris, Elsa            detto: “Non ha mai voluto avere figli perché sapeva che
Cayat, Mustapha Orraud, Michel Renaud. Sono tutti i              sarebbe stato ucciso”. Verlhac di anni ne aveva 57. A 13
nomi dei giornalisti morti ammazzati all’ interno della          comincia a disegnare le prime strisce. Anche lui non c’è
loro redazione mentre svolgevano il proprio lavoro. Tutti        più. Philippe Honoré, autodidatta, aveva pubblicato il
con il loro particolare tratto, tutti con il loro particolare    suo primo disegno a 16 anni sul quotidiano Sud-Ouest.
distinguo che se ne va. Ogni qual volta muore un artista,        Anch’egli trucidato. Michel Renaud, giornalista, era lì
un autore, un pittore, uno scrittore, il mondo perde un          per caso. Elsa Cayat: 55 anni, scrittrice, è l’unica donna
pezzo. Perde un punto di vista, che per quanto possa             tra le vittime della redazione. Lei ora non c’è più. Come

                                                                                                                                                        NON SI PUò.
essere o meno condiviso, va rispettato. Abbiamo                  non c’è più Mustapha Ourrad, correttore di bozze, il più
impiegato anni a conquistare una libertà di espressione,         giovane forse; quando aveva 20 anni era migrato in
di opinione, di stampa, di manifestazione del pensiero           Francia e si era iscritto alla Sorbona; lascia due figli. A
che poi, in una triste mattina di gennaio, di ritorno            questa carrellata di nomi, cui se vogliamo segue quella
dalle feste, qualcuno, armato di kalashnikov pretende            di tanti altri giornalisti morti perché scomodi, perché
di spazzare via. Non lo possiamo permettere. Quando              hanno detto o fatto qualcosa di troppo. O forse troppo
i terroristi fanno incursione nella redazione di Charlie         poco perché non hanno avuto il tempo di fare di più, i
Hebdo, è in corso la riunione del mercoledì. Un normale          terroristi hanno fatto saltar loro la testa. Santiago Ilídio
mercoledì che ora passerà alla storia e che qualcuno             Andrade: 10 gennaio 2014, Brasile; Pedro Palma: 13
ha già ribattezzato come l’ undici settembre parigino.           febbraio, Brasile; Andrea Rocchelli e Andrei Mironov : 19
Wolinski: 80 anni, verrà subito trucidato. Era un idolo per      febbraio, Ucraina; Nils Horner: 11 marzo, Afghanistan;
i francesi, il vignettista più irriverente, il disegnatore più   Anya Niedringhaus: 4 aprile, Afghanistan; Deniz Firat:
anziano della redazione; in Italia era stato reso celebre        8 agosto, Iraq; Simone Camilli: 13 agosto, Striscia di
da Linus. Egli ora non c’è più. Cabu, di anni ne aveva           Gaza; James Foley: agosto, Siria. Questi sono solo nove
76, anche lui ora non c’è più. Charb: appena 47 anni,            dei 44 giornalisti morti nel 2014 nel resto del mondo. E
Anno 3 - Numero 29 - Il Cantiere Venezia
da un tweet, risalente ad un’utenza presumibilmente         Ransoms, Europe Bankrolls Qaeda Terror), i governi
                                                                                                                                vicina ai rapitori, ripreso dalla tv siriana Al Aan.        europei sarebbero soliti procedere in questo senso per
                                                                                                                                Allora, ammesso e non concesso che il pagamento sia         evitare vittime tra gli ostaggi, arrivando a giustificare –
                                                                                                                                realmente avvenuto, ammesso e non concesso che              come nel citato caso tedesco – il pagamento in termini
                                                                                                                                il costo medio di un fucile d’assalto AK 47 si attesta      di “aiuto umanitario”.
                                                                                                                                attorno ai 500 Euro (al mercato nero) e ammesso e           Pare risibile interrogarsi, oggi, circa il “come” taluni
                                                                                                                                non concesso che i rapitori delle due italiane e, quindi,   soggetti possano finanziare le proprie attività
                                                                                                                                i beneficiari del pagamento sarebbero membri del cd.        terroristiche e pare ancora più risibile provvedere
                                                                                                                                fronte al – Nusra (organizzazione sunnita che lotta         all’armamento di determinati gruppi, come
                                                                                                                                contro il regime di Assad, costituita soprattutto da        evidenziatosi in Siria, dove gli USA in primis, travolti
                                                                                                                                ex combattenti siriani fedeli a tale Abu Mussab al-         dalla foga di piantare altre bandierine nello scacchiere
                                                                                                                                Zarqawi e noti per essere stati recentemente reclutati      mediorientale, hanno provveduto, con gli alleati europei,
                                                                                                                                anche da al-Baghdadi nonché per le eccelse doti             a fornire “supporto logistico” a chi, attualmente e sotto il
                                                                                                                                belliche dimostrate durante l’assedio di Aleppo), il        nome, ad esempio, di al – Nusra si rende responsabile di
                                                                                                                                Governo italiano, insieme alle altre cancellerie europee,   fatti criminosi. Il terrorismo non può assumere – come
                                                                                                                                dovrebbe interrogarsi se continuare su questa linea         avviene troppo spesso nell’attuale dottrina strategica –
                                                                                                                                con riguardo ai rapimenti oppure cambiare strategia.        i connotati del “buono” o del “cattivo”, in base al fine
                                                                                                                                Soprattutto, se come piegato in un articolo di Rukmini      perseguito: o li si finanzia sempre, sennò non lo si deve
                                                                                                                                Callimachi pubblicato dal New York Times (Paying            fare mai.

                   Buoni propositi con gambe corte:
                          l’incertezza fatale   Di Luca Cadamuro

Il triste epilogo parigino, già classificato come l’         conducono ad una sparatoria con le forze speciali della
“undici settembre europeo”, riporta alle cronache la         polizia e alla fuga, verso l’Italia, di due ricercati, arrestati
discussione relativa al terrorismo in Europa.                nei pressi dell’ex frontiera tra la Francia ed il Bel Paese.
Dalle cronache veniamo a sapere che Coulibaly, il            Infine in Germania le autorità ammettono l’esistenza del
sequestratore del negozio ebraico, sarebbe già stato         rischio attentati a Dresda e a Berlino, ove è già scattata
precedentemente detenuto per concorso nella tentata          un’operazione del SEK che ha condotto all’arresto
evasione del terrorista Ali Belkacem ed avrebbe              di due soggetti che avrebbero favorito il terrorismo
acquistato armi in Belgio; dopo ciò avrebbe trascorso        internazionale.
alcuni giorni a Madrid, ospitato da una supposta cellula     Si delinea un quadro preoccupante ed imbarazzante:

                                                                                                                                                         Incertezza
iberica del sistema jihadista ed avrebbe pubblicamente       come è possibile che queste persone possano muoversi
affermato di essere finanziato dal fronte yemenita di al     liberamente per l’Europa e dispongano dei fondi
– Qaeda.                                                     necessari per perseguire i propri fini?
Charif Kouachi, uno dei due fratelli che hanno fatto         A quest’ultima domanda pare interessante rispondere
irruzione nella redazione di Charlie Hebdo, invece,          con un argomento che pare legato solo marginalmente
sarebbe stato più volte ripreso dalle forze dell’ordine      a quanto affermato all’inizio: la vicenda delle due
durante gli incontri con Djamel Beghal, figura nota alle     cooperanti italiane recentemente rimpatriate. In
autorità inglesi per i rapporti con l’imam Abu Hamza,        particolare, si consideri la più eclatante notizia legata
conosciuto dal Kouachi durante un periodo di detenzione      al rientro delle due giovani: il supposto pagamento di un
nel quale il Beghal avrebbe istigato il giovane francese a   riscatto di 12 milioni di Dollari. È opportuno premettere
condividere gli obiettivi di una rete terroristica.          che la notizia del pagamento del riscatto non è stata
Anche in Italia – stando alle dichiarazioni rese dal         data da fonti italiane che, anzi, a mezzo servizi,
Ministro Alfano – sarebbe stato noto alle forze              avrebbero smentito il pagamento (mentre il Ministro
dell’ordine uno dei fratelli Kouachi.                        Gentiloni ha diplomaticamente evaso una risposta
Nel frattempo si avviano indagini in Belgio che              puntuale) che pare, a questo punto, confermato solo
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