Igor il russo arrestato in Spagna: sospesa estradizione in Italia

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Igor il russo arrestato in Spagna: sospesa estradizione in Italia
Igor il russo arrestato in
Spagna: sospesa estradizione
in Italia
E’ stato arrestato in Spagna ‘Igor il russo’, al termine di un
conflitto a fuoco nel quale sono morte tre persone (un civile
e due uomini della Guardia Civil). Igor, alias Norbert Feher
alias Igor Vaclavic, è ritenuto responsabile di due omicidi in
Emilia-Romagna lo scorso maggio.

La consegna di Igor ‘il russo’ all’Italia, che aveva spiccato
un mandato di cattura europeo nei suoi confronti, sarà molto
probabilmente sospesa dall’Audiencia Nacional spagnola “fino
al processo o fino all’esecuzione della pena” per gli omicidi
commessi in Spagna. Lo scrive l’agenzia Efe – secondo quanto
riporta El Pais – che cita fonti del tribunale aggiungendo che
già domenica il serbo comparirà in videoconferenza davanti
Igor il russo arrestato in Spagna: sospesa estradizione in Italia
alla giudice Carmen Lamela che gli notificherà i crimini per i
quali è ricercato in Italia.

L’arresto del latitante serbo accusato degli omicidi del
barista Davide Fabbri di Budrio (Bologna) e della guardia
ecologica volontaria Valerio Verri di Portomaggiore (Ferrara),
l’1 e l’8 aprile, è avvenuto durante una sparatoria nella zona
di El Ventorrillo, compresa tra le città di Terruel in Andorra
e Albalete del Arzobispo. La Procura della Repubblica di
Bologna, coordinando i carabinieri del Ros e del comando
provinciale di Bologna e Ferrara, aveva da tempo un’attività
di indagine con rogatorie in Spagna, avendo trovato riscontri
sulla presenza del ricercato, di origine serba. Altre indagini
sono state fatte proprio in Serbia, in Austria e Francia, con
trasferte degli investigatori, di concerto anche con le
autorità di polizia spagnole.

Al momento della cattura, ‘Igor il russo’ era “vestito in
uniforme e pesantemente armato” con le armi rubate agli agenti
della Guardia Civil uccisi ieri sera in una sparatoria.
Secondo fonti dell’inchiesta citate da El Mundo online, Igor
“sapeva dove sparare perché ha ferito mortalmente le due
guardie nonostante indossassero giubbotti antiproiettile. Gli
agenti non hanno avuto il tempo di sparare”.

La polizia scientifica italiana – secondo quanto apprende
l’ANSA – ha concluso positivamente il riscontro delle impronte
digitali rilevate ad Igor ‘il russo’ e immesse dalla guardia
civil nella banca dati europea Afis con quelle già in possesso
della polizia italiana. Il riscontro ha dato esito largamente
positivo, confermando definitivamente che la persona arrestata
è proprio quella ricercata per gli omicidi commessi a Budrio
(Bologna) e Portomaggiore (Ferrara), avvenuti rispettivamente
il primo e l’otto aprile scorsi.
Igor il russo arrestato in Spagna: sospesa estradizione in Italia
Capodimonte: al via la mostra
Carta Bianca
Igor il russo arrestato in Spagna: sospesa estradizione in Italia
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Igor il russo arrestato in Spagna: sospesa estradizione in Italia
Carta Bianca va in scena a
Capodimonte: da Sgarbi a
Muti, dieci curatori illustri
CARTA BIANCA IMAGINAIRE è il titolo della mostra dal 12
dicembre fino al 17 giugno al Museo e Real Bosco di
Capodimonte, da un’idea di Sylvain Bellenger direttore del
Museo di Capodimonte e Andrea Viliani direttore del Museo
Madre di Napoli insieme alla casa editrice Electa.
L’exhibition è stata concepita come una celebrazione del museo
contemporaneo, uno spazio e un tempo complesso, polisemico,
polifonico dove si organizza la memoria e si narra la storia.
l’idea nasce di voler riorganizzare il museo e suo linguaggio,
di riaprire le collezioni alla diversità delle esperienze,
questa riorganizzazione museale è stata “commissionata” a
dieci visitatori ideali – intellettuali, collezionisti,
Igor il russo arrestato in Spagna: sospesa estradizione in Italia
artisti ed imprenditori, ognuno di loro con il loro bagaglio
esperienziale, con il loro universo di sapere, interessi,
inclinazioni, sensibilità e formazioni, racconteranno le loro
scelte di opere e le ragioni.

Sylvain Bellenger ha dichiarato durante la rassegna stampa
–“La paternità dell’opera non è solo di chi l’ha realizzata,
ma anche di chi la fruisce”, si tratta di una rigenerazione
delle opere, riviste da altri punti di vista dove il filo
conduttore non è l’epoca, ma il tema del curatore, questa modo
di esibire le opere ridà una nuova idea di museo, una nuova
concezione. Sono dieci le “sale deputate” nelle quali ogni
“curatore” invitato ha avuto “carta bianca” per scegliere da
una a dieci opere tra le 47mila delle collezioni di
Capodimonte tra cui quadri, sculture e manufatti, con l’unico
obbligo di voler argomentare la loro scelta e li senso della
sala/mostra, con l’unico obbligo di voler argomentare la loro
scelta museale. Il visitatore riceverà dalla mostra la
possibilità di leggere le opere con un’altra chiave di
lettura, aggiungendo un’altra vita all’opera, un nuovo modo di
contemplare e di visitare il museo aggiungendo un’altra storia
sia all’opere che a noi stessi.

Se in un museo il filo conduttore è la storia dell’arte con la
mostra-manifesto “Carta Bianca Imaginaire la storia dell’arte
può essere vista da altre angolazioni, in molti modi diversi
in maniera RIGENERATA. Il visitatore di “Carta bianca
Imaginaire ha la possibilità di poter fruire la scelta del
maestro Riccardo Muti –La crocifissione del Masaccio 1426,
fruire la scelta museale del critico d’arte Vittorio Sgarbi in
un unico evento senza tempo, e con uno sguardo rivolto al
futuro.
Ogni interpretazione dei “curatori” è raccontata in un video
intervista, attraverso un’applicazione scaricabile dal
cellulare scannerizzando le fotografie dei curatori poste
all’ingresso di ogni sala. Infine il visitatore potrà
interagire con il Museo e potrà essere “undicesimo curatore”
Igor il russo arrestato in Spagna: sospesa estradizione in Italia
di Carta Bianca, infatti potrà immaginare la propria sala-
mostra, fotografando dieci opere della collezione del Museo e
Real Bosco di Capodimonte e partecipare al contest
#lamiaCartaBianca sui social del museo e la scelta del
“curatore” selezionato sarà allestita in una vera sala del
museo.
I partecipanti di Carta Bianca Imaginaire sono:
Riccardo Muti, direttore d’orchestra
Vittorio Sgarbi, critico e collezionista d’arte, scrittore,
docente
Laura Bossi Régnier, neuologa e storica della scienza
Giuliana Bruno, professore di Visual and Environmenthal
studies, Harvard University
Marc Fumaroli, storico e saggista, membro dell’Académie
française
Giulio Paolini, Artista,
Paolo Pejrone, architetto e paesaggista
Francesco Vezzoli, artista
Mariella Pandolfi, professore di Antropologia, Université de
Montreal
Gianfranco D’Amato, industriale e collezionista

Giuseppina Ercole
Igor il russo arrestato in Spagna: sospesa estradizione in Italia
Emilia Romagna e Puglia: Dia
sequestra beni per 20 milioni
euro
EMILIA ROMAGNA, PUGLIA – Dalle prime ore di questa mattina, la
Sezione operativa Dia di Bologna, coadiuvata dai Centri
operativi di Bari, Firenze e Napoli, dalle Sezioni operative
di Lecce e Salerno e dai Nuclei di Polizia Tributaria della
Guardia di Finanza di Ravenna e Foggia, sta dando esecuzione,
nelle province di Ravenna, Foggia e Taranto, a 7 provvedimenti
di cattura e contestuali decreti di sequestro per un
patrimonio complessivo di 20 milioni di euro, emessi dal gip
di Ravenna, nonché a numerosi decreti di perquisizione
disposti dalla Procura di Ravenna.
L’operazione, denominata ‘Malavigna’,       ha   permesso   di
ricostruire l’operato di un sodalizio criminale, specializzato
nel riciclaggio di ingenti capitali di provenienza illecita e
nelle frodi fiscali perpetrate mediante l’utilizzo di fatture
per operazioni inesistenti, capeggiato da un imprenditore
ravennate e da pregiudicati contigui alla criminalità
organizzata operante nella provincia di Foggia.
Igor il russo arrestato in Spagna: sospesa estradizione in Italia
Roma,   murales   Zicchieri.
Schiuma: “Un gesto di inutile
propaganda politica messo in
atto dal sindaco”
ROMA – Mario Zicchieri venne ucciso da un commando rosso una
mattina di fine ottobre ’75, a soli sedici anni. Gli addetti
dell’Ama per il decoro urbano della città di Roma Capitale
hanno cancellato la scritta “Mario Vive” dalla facciata del
palazzo che ospitava la storica sezione del Movimento Sociale
Italiano. “Mario Vive”, due semplici parole a memoria di Mario
Zicchieri, la cui morte è rimasta impunita. Alcuni brigatisti
“indicati come coinvolti” nell’episodio sono stati infatti
assolti in appello. Quello dedicato a Zicchieri murale
presente nel quartiere da quasi quarant’anni e che aveva
resistito ai tanti tentativi di “sbianchettamento”
cancellazione operati da anni di giunte di sinistra. Secondo i
dirigenti di Fratelli d’Italia, la responsabilità è tutta del
sindaco di Roma Virginia Raggi. Senza l’ approvazione
dell’amministrazione comunale la cancellazione non sarebbe
stata possibile
Igor il russo arrestato in Spagna: sospesa estradizione in Italia
“L’ufficio per il Decoro Urbano del Campidoglio è stato
mobilitato dopo una segnalazione di una condomina di un
palazzo privato, ma la rimozione della scritta ‘Mario vive’
costituirebbe così un uso improprio anche di denaro pubblico,
oltre a un gesto di inutile propaganda politica messo in atto
dal sindaco”. Lo dichiara il consigliere del Municipio V,
Fabio Sabbatani Schiuma di Riva Destra, gia’ candidato alla
presidenza del municipio, il quale “ha illustrato ieri in aula
una question time urgente sulla cancellazione del murales nel
quartiere Prenestino”. “L’ufficio in questione infatti -
continua la nota- e’ chiamato a intervenire su aree private in
caso di ‘scritte murarie con particolare riferimento a quelle
razziste, xenofobe, omofobe, sessiste, che incitano alla
violenza, che fanno apologia di fascismo e nazismo; segni e
simboli riconducibili a ideologia fascista e nazista’. Ebbene
-prosegue la nota- in un murales che ricorda, da piu’ di 40
anni, la memoria di un sedicenne, Mario Zicchieri, trucidato
dai fucili a pompa di un commando della sinistra
extraparlamentare, dove sono i presupposti per un intervento
utilizzando uno strumento pubblico, pagato dai cittadini? Si
sarebbe potuto evitare -conclude la nota- di offendere la
memoria di un ragazzino ucciso barbaramente e soprattutto
l’utilizzo di denaro pubblico per ingraziarsi qualche
elettrice, che avrebbe potuto con soldi propri ripulirsi in
muro di casa”.
Tuscania, arte e poesia:
Bruna Regina presenta “Quando
il gabbiano oltrepassa il
mare”
TUSCANIA (VT) – Dopo il successo di pubblico di Ronciglione
dello scorso 11 Marzo, la pittrice e poetessa Bruna Regina
presenterà, il giorno 18 dicembre, alle ore 17,00, presso la
sede della ACTAS, Associazione Culturale Turismo Arte
Spettacolo, in piazza Matteotti 5,6,7,8 a Tuscania (VT), il
libro di poesie dal titolo “Quando il gabbiano oltrepassa il
mare”.

Insieme al libro saranno in mostra trenta opere della Regina
ad acquerello, la maggior parte delle quali già pubblicate nel
libro insieme alle poesie. All’evento sarà presente il sindaco
di Tuscania, Fabio Bartolomei, l’Assessore alla Cultura Franco
Piccioli. Dialogherà con la scrittrice Ennio Staccini.
L’attore e musicista Girolamo Mariani leggerà alcune poesie
accompagnandosi con la chitarra. Il tema del gabbiano è caro
alla scrittrice, originaria di Bari, una città di mare, in cui
il mare è un sottofondo costante, nei suoi umori; è il respiro
dell’anima e una colonna sonora che scandisce il tempo. Il
gabbiano è simbolo di libertà totale: un uccello dalle “Lunghe
bianche ali” che non ha limiti nè confini, e neanche
l’orizzonte lo può contenere, dato che ogni orizzonte
raggiunto propone un nuovo traguardo. Oltrepassare il mare,
per Bruna Regina, vuol dire andare ‘oltre’, tendere a
traguardi non scritti né canonizzati, in uno slancio che
coinvolge l’anima e lo spirito. Di questo sono testimonianza
le trenta opere realizzate negli anni, che faranno da
corollario alla presentazione, in una cornice di storia e di
antica bellezza come solo la città di Tuscania può offrire.
Roberto Ragone

Antifascismo? Qualcuno vive
su Marte…
Un paese fermo, triste e senza futuro. In un Italia che non
trova nessuna soluzione ai mille problemi che circondano i
cittadini, a pochi giorni dal 2018 il problema da risolvere
rimane solo uno: il fascismo. Lontani dal tempo, da qualsiasi
forma di realismo tutti compresi si uniscono nella paura di
rivedere all’orizzonte il ventennio fascista. Non si parla di
altro. Sembra un paese rimasto al 1946 o magari nel pieno
degli anni di piombo, dove c’era sempre chi vedeva il pericolo
“nero” all’orizzonte, mandando una generazione allo scontro
armato.

E’ un dovere di tutti aprire gli occhi,
non raccogliere sempre quello chi ci
viene fatto vedere per sa quali scopi o
direttive
La lista dei problemi che devono affrontare i politici è
immensa. Dalla sanità allo sbando, ai trasporti, ad un tasso
di disoccupazione spaventoso, ad un territorio regionale (come
il Lazio per esempio) che vede la presenza di oltre 90 clan
legati alla criminalità organizzata, ad aumento indescrivibile
di tumori per cause ambientali e non solo e potremmo
continuare all’infinito.

Ma il problema              nel     2018     rimane       il
fascismo
La stessa giunta Raggi qualche giorno fa, probabilmente non
avendo nulla a cui pensare, vista la situazione in cui versa
la Capitale ha mandato una squadra a togliere un murales nel
quartiere Prenestino dove si ricorda un ragazzo missino ucciso
nel 1975, quando aveva appena 16 anni, da un commando
brigatista.

Siamo al paradosso storico
Non avendo argomenti da trattare, non avendo la capacità per
risolvere i problemi si rispolvera la storia di 100 anni fa,
distraendo la popolazione su paure inesistenti. Del resto è un
classico per chi detiene il potere. Ad un’intera popolazione,
che per fare un’analisi specialistica in una struttura
ospedaliera, deve aspettare dai 6 mesi ad un anno, potremmo
chiedere se all’orizzonte vede le camicie nere. O magari ai
cittadini coinvolti nei terremoti, se desiderano una casa
(costretti a vivere un altro inverno al freddo) o magari se
intravedono in lontananza il Duce con il Re. Non è una storia
divertente, ma è quello che si respira nel bel Paese. A noi
cittadini (quelli liberi), rimane il diritto di vedere la
realtà con i nostri occhi. Di non farci intrappolare dai
soliti giochetti visti e rivisti.

Marco Staffiero

Asd Judo Frascati, Flavia
Favorini protagonista nel
campionato italiano a squadre
Frascati (Rm) – Flavia Favorini ha iniziato la stagione con
grande sprint. La promettente atleta dell’Asd Judo Frascati,
dopo aver conquistato un bel secondo posto nel Gran Prix
Campania e il primo posto nel Gran Prix Spagna disputato a
Gran Canaria (entrambi nella categoria Junior che la vedrà
protagonista nel 2018), ha dato un grande contributo alla
società romana del Banzai Cortina a cui il club tuscolano l’ha
“prestata” per partecipare al campionato italiano a squadre
della classe Cadetti che si è tenuto al PalaPellicone di Ostia
Lido. Alla sua ultima prova ufficiale da Cadetta, Flavia ha
sfoderato una grande prestazione vincendo tutti i quattro
incontri disputati e mettendo in mostra un’ottima condizione
fisica e mentale. «E’ stata una bella esperienza anche se non
l’ho fatta difendendo i colori della mia società – racconta la
Favorini – Sono andata lì spensierata e con l’obiettivo di
applicare le cose imparate ultimamente: posso dire di esserci
riuscita, ho vinto tutti gli incontri per ippon e le cose sono
andate decisamente bene». Per la cronaca, la squadra Cadette
del Banzai Cortina ha ottenuto il secondo posto nella A2 e un
ottimo terzo posto nella A1, con gare disputate tutte nella
giornata di domenica.
Intanto per l’Asd Judo Frascati è in arrivo un week-end ricco
di impegni, di fatto l’ultimo con prove ufficiali prima della
pausa natalizia. Molti atleti del club tuscolano del
presidente e maestro Nicola Moraci saranno al palazzetto di
Monterotondo Scalo: domani otto di loro parteciperanno al
16esimo trofeo nazionale di judo “Città di Monterotondo”
riservato alle classi Junior, Cadetti ed Esordienti A, mentre
domenica tredici atleti prenderanno parte alla 30esima “Coppa
di Natale”, riservata alle classi Fanciulli (nati nel 2008-09)
e Ragazzi (2006-07).
Va ricordato, infine, che sempre domani presso la palestra
comunale di via Conti di Tuscolo, il settore della ginnastica
ritmica terrà delle “lezioni dimostrative di Natale”, una
sorta di saggio aperto a genitori, parenti e amici delle
piccole atlete: dalle 10 alle 12 saranno protagoniste le
ginnaste dai 4 ai 6 anni, poi nel pomeriggio dalle 15 alle 17
si esibiranno le bambine dai 6 ai 9 anni.
Monza,     omicidio    del
calciatore Andrea La Rosa:
due fermi
MONZA – Due persone, un uomo e una donna, sono state
sottoposte a fermo per l’omicidio e la soppressione del
cadavere di Andrea La Rosa, 35 enne milanese ex calciatore di
serie C e neo direttore sportivo del Brugherio calcio (Monza),
scomparso il 14 novembre scorso.

Il corpo di Andrea La Rosa era stato     trovato all’interno di
un’auto. La vettura è stata notata       dai militari lungo la
Milano-Meda, all’altezza del comune di   Varedo, in provincia di
Monza-Brianza dai militari, ferma,       mentre la donna stava
tentando di liberarsi del cadavere.
L’iMac Pro arriva anche in
Italia a partire da 5.599
euro
Apple lancia giusto in tempo per Natale l’iMac Pro, il nuovo
computer desktop svelato alla conferenza degli sviluppatori
del giugno scorso e in vendita da oggi, anche in Italia.
Pensato per gli utenti professionali, cui offre
caratteristiche top di gamma, il pc non è però un regalo alla
portata di tutti, il prezzo infatti, parte dai 4.999 dollari
negli Stati Uniti – che diventano 5.599 euro in Italia – e
arriva fino a oltre 13mila dollari. L’iMac Pro è “il Mac più
potente mai creato da Apple, progettato per supportare i
flussi di lavoro più complessi degli utenti professionali”,
per “editing grafico evoluto, realtà virtuale immersiva e
rendering 3D in tempo reale”, spiega Apple. Il computer “all
in one” ha un display Retina 5K da 27 pollici che supporta un
miliardo di colori, processori Xeon da 8 a 18 core ed
elaborazione grafica fino a 22 teraflops, racchiusi in un
guscio nel colore grigio siderale. Monta una scheda grafica
Radeon Pro Vega, Ram fino a 128 GB e memoria Ssd fino a 4 TB.
Insomma, se avete esigenze lavorative particolari con iMac Pro
sarà possibile fare qualunque cosa e il costo è sicuramente
giustificato, ma se avete intenzione di utilizzarlo per
diletto è preferibile navigare verso altri lidi.

Caratteristiche nello specifico

Gli iMac Pro sono disponibili rigorosamente con processori
Intel Xeon, fino a 18 core (Turbo Boost fino a 4,5 GHz), con
capacità grafiche fino a 22 Teraflops e display 27 pollici
Retina con risoluzione 5K (500 nits di luminosità). A queste
“macchine” spetta per il momento lo scettro di soluzioni più
potenti in assoluto nel catalogo Mac. Gli all-in-one iMac Pro
saranno destinabili senza patemi quindi a tutti i carichi di
lavoro immaginabili con la grafica 3D, rendering, applicazioni
immersive di AR e VR, ma anche flussi di lavoro e testing
intensiv per gli sviluppatori, l’elaborazione fotografica di
alto livello con file anche di diverse centinaia di Mbyte e
ovviamente l’elaborazione video 4K e 8K. Il comparto grafico è
alimentato con Gpu Radeon Pro Vega (8 e 16 Gbyte di memoria ad
ampia banda – HBM2), sono supportati i dischi fino a 4 TB SSD
e fino a 128 Gbyte di memoria Ram ECC. iMac Pro dispone
inoltre di 4 porte Thunderbolt, e quattro porte USB 3 oltre
allo slot SDXC mentre per la rete è disponibile la
connettività 10 Gbit Ethernet e WiFi 802.11 ac, oltre a
Bluetooth 4.2. Tanta potenza è erogabile ora anche senza porsi
preoccupazioni sulla corretta dissipazione perché Apple ha
completamente ridisegnato l’architettura “termica”, così da
consentire ad iMac Pro di offrire capacità di raffreddamento
fino all’80 percento superiori con un design esterno per nulla
rivoluzionato. I nuovi iMac Pro hanno uno spessore di appena
mezzo centimetro sul bordo, arrivano completi di Magic
Keyboard, Magic Mouse e Magic Trackpad. Gli iMac Pro sono
corredati di quattro microfoni e di una Webcam 1080p Face Time
HD.

F.P.L.

Star Wars: Gli ultimi Jedi,
sul grande schermo arriva
l’ottavo capitolo della saga
Tanto tempo fa, nel 1977, in una galassia lontana lontana…
arrivava nelle sale cinematografiche il primo film della saga
di Guerre Stellari, “Una nuova speranza”. Oggi a distanza di
40 anni il mito continua vivere grazie a Walt Disney Studios
Motion Picture e Lucasfilm che dopo aver portato al cinema,
Star Wars episodio VII, “Il Risveglio della Forza” e lo spin
off “Rogue One”, hanno appena lanciato sul grande schermo Star
Wars episodio VIII “Gli Ultimi Jedi”, secondo capitolo della
nuova trilogia di Guerre Stellari. Solitamente le trilogie
hanno quasi sempre un punto debole nel secondo episodio,
capita molto frequentemente che lasciano con troppi quesiti e
troppe vicende aperte o siano del tutto deludenti.
Fortunatamente Star Wars: gli Ultimi Jedi non possiede questa
fragilità e riesce a stupire sia dal punto di vista degli
effetti speciali che della storia: è un blockbuster bello,
complesso, con una buona trama e soprattutto, auto conclusivo
nonostante lasci bene intendere che ci saranno degli sviluppi
per il nono episodio e la già annunciata quarta trilogia.
Quando Gli Ultimi Jedi inizia, dopo che la trionfale musica di
apertura svanisce e tutte le scritte scorrevoli si sono
rimpicciolite fino a sparire, lo spettatore si ritrova nello
spazio, come sempre del resto, dove un convoglio di navi del
Primo Ordine è arrivato davanti al pianeta in cui l’ultimo
avamposto con gli ultimi ribelli è in fuga. Da questo punto di
partenza prende vita una trama bella e profonda intorno alla
quale orbiteranno le avventure di tutti, sia di Rey, che era
appena arrivata dinanzi Luke Skywalker, sia di Kylo Ren, alle
prese con i suoi drammi interiori, sia di Poe Dameron, del
generale Leila Organa, di Finn e di un nuovo personaggio
femminile. Il cuore pulsante dell’avventura è a bordo
dell’incrociatore stellare ribelle che vedrà l’equipaggio
della resistenza tentare di sfuggire dalla morsa degli
antagonisti. Da questa location quindi vanno e vengono tutti i
personaggi, e il progressivo avvicinarsi della minaccia è
scandito dal conto alla rovescia che dà gran ritmo ad una
storia capace di chiudere molte delle porte aperte da episodio
VII ma anche di aprirne tante altre come è giusto che sia per
un capitolo “di mezzo” di una trilogia. Venendo ai
protagonisti, c’è una crescita esponenziale in tutti, buoni
neutrali e cattivi. Durante il film nascerà, sempre nel filone
dei grandi dualismi, a cavallo tra odio e amore, tra
comprensione e avversione, un rapporto imprevedibile e
speciale tra Kylo Ren e Rey. E nonostante sembri dal principio
anche questo un cliché, ci saranno parecchie sorprese
difficili da prevedere. I due personaggi principali, che
rappresentano il lato chiaro e il lato oscuro della forza,
maturano, crescono e si scambiano in continuazione emozioni e
battute grazie a un legame mistico e per ora ancora senza
spiegazione.

Daisy Ridley nel ruolo di Rey era già stata convincente nella
prima interpretazione e ora è fantastica. Adam Driver, nei
panni di Kylo Ren invece è cresciuto molto, il suo personaggio
prende finalmente forma mostrando dei nuovi lati di se e
mostrando tutto quello che non si era visto in Episodio VII.
Finn, che sembrava il coprotagonista dell’episodio precedente,
non dona quel peso che tutti si aspetterebbero. Ovviamente non
è colpa dell’interpretazione di John Boyega, che recita il suo
ruolo in maniera sempre molto credibile, ma proprio di un
personaggio che ancora non si sa bene che ruolo abbia
all’interno del tutto. Un plauso invece va a Oscar Isaac che
recita un Poe Dameron veramente incredibile. È un mix di
passione, esuberanza e coraggio incredibili per un personaggio
che non ha poteri speciali, ma riesce sempre ad essere epico e
furioso come un vero eroe dei ribelli. Dameron è assistito
anche stavolta da una fortuna sfacciata che gli permette di
passare sempre indenne tra i colpi dei nemici che abbattono
qualsiasi veicolo sia nel mirino tranne il suo. Carrie Fisher,
deceduta un anno fa proprio a fine dicembre, è ricordata con
affetto nei titoli di coda. L’interpretazione non lascia il
segno, ma il personaggio di Leila Organa è tanto pregno di
storia e significato da continuare a consacrare Carrie in
questa saga immortale. Gli Ultimi Jedi coglie di sorpresa sia
per come risolve alcune singole scene, i piccoli o grandi
conflitti o i combattimenti, sia per le svolte che fa prendere
a tutta la storia. Al di là di tutto, la forza dell’universo
di Guerre Stellari si conferma essere quella di aver creato
una mitologia i cui caratteri sono così cari al pubblico che
ogni cosa accada in quel mondo, ogni svolta, mistero,
possibile cambiamento o rivelazione improvvisa, generi
grandissimo interesse. Questo è il segreto di Gli Ultimi Jedi,
e la regia di Rian Johnson ne abusa in maniera intelligente.
Finito il film, dopo ben 152 minuti di emozioni, una valanga
di colpi di scena e qualche risata, è infatti decisamente più
chiaro comprendere quale sia l’argomento e l’arco di questa
terza trilogia, ma soprattutto la direzione che Disney ha
intenzione di far prendere alla saga intera.

Tirando le somme, Star Wars: gli Ultimi Jedi è un film da
vedere e rivedere, comprendere, capire e amare. La pellicola
ovviamente è un tripudio di effetti speciali, colpi di scena
più o meno prevedibili e grandi trovate, a nostro parere salvo
per un paio di scelte anche i puristi della saga resteranno
soddisfatti. Episodio 8 è soprattutto una serie di tributi
velati ed espliciti alla primissima trilogia che faranno la
gioia dei fan più anziani, aiutandoli a ingoiare il boccone
amaro delle nuove generazioni di eroi che inevitabilmente
prenderanno il posto da protagonista nell’universo di Guerre
Stellari. Disney e Lucasfilm hanno fatto davvero un buon
lavoro mettendo su un film diretto a diverse fasce di età, con
l’evidente obiettivo di creare eroi ed eroine per le nuove
generazioni, ovviamente per vendere merchandising fra
vestiario, gadget, giocattoli, videogames e molto altro
ancora, ma anche per far sognare e rinnovare il mito che le
parole Star Wars rappresentano.

Francesco Pellegrino Lise
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