Igor il russo arrestato in Spagna: sospesa estradizione in Italia
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Igor il russo arrestato in Spagna: sospesa estradizione in Italia E’ stato arrestato in Spagna ‘Igor il russo’, al termine di un conflitto a fuoco nel quale sono morte tre persone (un civile e due uomini della Guardia Civil). Igor, alias Norbert Feher alias Igor Vaclavic, è ritenuto responsabile di due omicidi in Emilia-Romagna lo scorso maggio. La consegna di Igor ‘il russo’ all’Italia, che aveva spiccato un mandato di cattura europeo nei suoi confronti, sarà molto probabilmente sospesa dall’Audiencia Nacional spagnola “fino al processo o fino all’esecuzione della pena” per gli omicidi commessi in Spagna. Lo scrive l’agenzia Efe – secondo quanto riporta El Pais – che cita fonti del tribunale aggiungendo che già domenica il serbo comparirà in videoconferenza davanti
alla giudice Carmen Lamela che gli notificherà i crimini per i quali è ricercato in Italia. L’arresto del latitante serbo accusato degli omicidi del barista Davide Fabbri di Budrio (Bologna) e della guardia ecologica volontaria Valerio Verri di Portomaggiore (Ferrara), l’1 e l’8 aprile, è avvenuto durante una sparatoria nella zona di El Ventorrillo, compresa tra le città di Terruel in Andorra e Albalete del Arzobispo. La Procura della Repubblica di Bologna, coordinando i carabinieri del Ros e del comando provinciale di Bologna e Ferrara, aveva da tempo un’attività di indagine con rogatorie in Spagna, avendo trovato riscontri sulla presenza del ricercato, di origine serba. Altre indagini sono state fatte proprio in Serbia, in Austria e Francia, con trasferte degli investigatori, di concerto anche con le autorità di polizia spagnole. Al momento della cattura, ‘Igor il russo’ era “vestito in uniforme e pesantemente armato” con le armi rubate agli agenti della Guardia Civil uccisi ieri sera in una sparatoria. Secondo fonti dell’inchiesta citate da El Mundo online, Igor “sapeva dove sparare perché ha ferito mortalmente le due guardie nonostante indossassero giubbotti antiproiettile. Gli agenti non hanno avuto il tempo di sparare”. La polizia scientifica italiana – secondo quanto apprende l’ANSA – ha concluso positivamente il riscontro delle impronte digitali rilevate ad Igor ‘il russo’ e immesse dalla guardia civil nella banca dati europea Afis con quelle già in possesso della polizia italiana. Il riscontro ha dato esito largamente positivo, confermando definitivamente che la persona arrestata è proprio quella ricercata per gli omicidi commessi a Budrio (Bologna) e Portomaggiore (Ferrara), avvenuti rispettivamente il primo e l’otto aprile scorsi.
Carta Bianca va in scena a Capodimonte: da Sgarbi a Muti, dieci curatori illustri CARTA BIANCA IMAGINAIRE è il titolo della mostra dal 12 dicembre fino al 17 giugno al Museo e Real Bosco di Capodimonte, da un’idea di Sylvain Bellenger direttore del Museo di Capodimonte e Andrea Viliani direttore del Museo Madre di Napoli insieme alla casa editrice Electa. L’exhibition è stata concepita come una celebrazione del museo contemporaneo, uno spazio e un tempo complesso, polisemico, polifonico dove si organizza la memoria e si narra la storia. l’idea nasce di voler riorganizzare il museo e suo linguaggio, di riaprire le collezioni alla diversità delle esperienze, questa riorganizzazione museale è stata “commissionata” a dieci visitatori ideali – intellettuali, collezionisti,
artisti ed imprenditori, ognuno di loro con il loro bagaglio esperienziale, con il loro universo di sapere, interessi, inclinazioni, sensibilità e formazioni, racconteranno le loro scelte di opere e le ragioni. Sylvain Bellenger ha dichiarato durante la rassegna stampa –“La paternità dell’opera non è solo di chi l’ha realizzata, ma anche di chi la fruisce”, si tratta di una rigenerazione delle opere, riviste da altri punti di vista dove il filo conduttore non è l’epoca, ma il tema del curatore, questa modo di esibire le opere ridà una nuova idea di museo, una nuova concezione. Sono dieci le “sale deputate” nelle quali ogni “curatore” invitato ha avuto “carta bianca” per scegliere da una a dieci opere tra le 47mila delle collezioni di Capodimonte tra cui quadri, sculture e manufatti, con l’unico obbligo di voler argomentare la loro scelta e li senso della sala/mostra, con l’unico obbligo di voler argomentare la loro scelta museale. Il visitatore riceverà dalla mostra la possibilità di leggere le opere con un’altra chiave di lettura, aggiungendo un’altra vita all’opera, un nuovo modo di contemplare e di visitare il museo aggiungendo un’altra storia sia all’opere che a noi stessi. Se in un museo il filo conduttore è la storia dell’arte con la mostra-manifesto “Carta Bianca Imaginaire la storia dell’arte può essere vista da altre angolazioni, in molti modi diversi in maniera RIGENERATA. Il visitatore di “Carta bianca Imaginaire ha la possibilità di poter fruire la scelta del maestro Riccardo Muti –La crocifissione del Masaccio 1426, fruire la scelta museale del critico d’arte Vittorio Sgarbi in un unico evento senza tempo, e con uno sguardo rivolto al futuro. Ogni interpretazione dei “curatori” è raccontata in un video intervista, attraverso un’applicazione scaricabile dal cellulare scannerizzando le fotografie dei curatori poste all’ingresso di ogni sala. Infine il visitatore potrà interagire con il Museo e potrà essere “undicesimo curatore”
di Carta Bianca, infatti potrà immaginare la propria sala- mostra, fotografando dieci opere della collezione del Museo e Real Bosco di Capodimonte e partecipare al contest #lamiaCartaBianca sui social del museo e la scelta del “curatore” selezionato sarà allestita in una vera sala del museo. I partecipanti di Carta Bianca Imaginaire sono: Riccardo Muti, direttore d’orchestra Vittorio Sgarbi, critico e collezionista d’arte, scrittore, docente Laura Bossi Régnier, neuologa e storica della scienza Giuliana Bruno, professore di Visual and Environmenthal studies, Harvard University Marc Fumaroli, storico e saggista, membro dell’Académie française Giulio Paolini, Artista, Paolo Pejrone, architetto e paesaggista Francesco Vezzoli, artista Mariella Pandolfi, professore di Antropologia, Université de Montreal Gianfranco D’Amato, industriale e collezionista Giuseppina Ercole
Emilia Romagna e Puglia: Dia sequestra beni per 20 milioni euro EMILIA ROMAGNA, PUGLIA – Dalle prime ore di questa mattina, la Sezione operativa Dia di Bologna, coadiuvata dai Centri operativi di Bari, Firenze e Napoli, dalle Sezioni operative di Lecce e Salerno e dai Nuclei di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Ravenna e Foggia, sta dando esecuzione, nelle province di Ravenna, Foggia e Taranto, a 7 provvedimenti di cattura e contestuali decreti di sequestro per un patrimonio complessivo di 20 milioni di euro, emessi dal gip di Ravenna, nonché a numerosi decreti di perquisizione disposti dalla Procura di Ravenna. L’operazione, denominata ‘Malavigna’, ha permesso di ricostruire l’operato di un sodalizio criminale, specializzato nel riciclaggio di ingenti capitali di provenienza illecita e nelle frodi fiscali perpetrate mediante l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, capeggiato da un imprenditore ravennate e da pregiudicati contigui alla criminalità organizzata operante nella provincia di Foggia.
Roma, murales Zicchieri. Schiuma: “Un gesto di inutile propaganda politica messo in atto dal sindaco” ROMA – Mario Zicchieri venne ucciso da un commando rosso una mattina di fine ottobre ’75, a soli sedici anni. Gli addetti dell’Ama per il decoro urbano della città di Roma Capitale hanno cancellato la scritta “Mario Vive” dalla facciata del palazzo che ospitava la storica sezione del Movimento Sociale Italiano. “Mario Vive”, due semplici parole a memoria di Mario Zicchieri, la cui morte è rimasta impunita. Alcuni brigatisti “indicati come coinvolti” nell’episodio sono stati infatti assolti in appello. Quello dedicato a Zicchieri murale presente nel quartiere da quasi quarant’anni e che aveva resistito ai tanti tentativi di “sbianchettamento” cancellazione operati da anni di giunte di sinistra. Secondo i dirigenti di Fratelli d’Italia, la responsabilità è tutta del sindaco di Roma Virginia Raggi. Senza l’ approvazione dell’amministrazione comunale la cancellazione non sarebbe stata possibile
“L’ufficio per il Decoro Urbano del Campidoglio è stato mobilitato dopo una segnalazione di una condomina di un palazzo privato, ma la rimozione della scritta ‘Mario vive’ costituirebbe così un uso improprio anche di denaro pubblico, oltre a un gesto di inutile propaganda politica messo in atto dal sindaco”. Lo dichiara il consigliere del Municipio V, Fabio Sabbatani Schiuma di Riva Destra, gia’ candidato alla presidenza del municipio, il quale “ha illustrato ieri in aula una question time urgente sulla cancellazione del murales nel quartiere Prenestino”. “L’ufficio in questione infatti - continua la nota- e’ chiamato a intervenire su aree private in caso di ‘scritte murarie con particolare riferimento a quelle razziste, xenofobe, omofobe, sessiste, che incitano alla violenza, che fanno apologia di fascismo e nazismo; segni e simboli riconducibili a ideologia fascista e nazista’. Ebbene -prosegue la nota- in un murales che ricorda, da piu’ di 40 anni, la memoria di un sedicenne, Mario Zicchieri, trucidato dai fucili a pompa di un commando della sinistra extraparlamentare, dove sono i presupposti per un intervento utilizzando uno strumento pubblico, pagato dai cittadini? Si sarebbe potuto evitare -conclude la nota- di offendere la memoria di un ragazzino ucciso barbaramente e soprattutto l’utilizzo di denaro pubblico per ingraziarsi qualche elettrice, che avrebbe potuto con soldi propri ripulirsi in muro di casa”.
Tuscania, arte e poesia: Bruna Regina presenta “Quando il gabbiano oltrepassa il mare” TUSCANIA (VT) – Dopo il successo di pubblico di Ronciglione dello scorso 11 Marzo, la pittrice e poetessa Bruna Regina presenterà, il giorno 18 dicembre, alle ore 17,00, presso la sede della ACTAS, Associazione Culturale Turismo Arte Spettacolo, in piazza Matteotti 5,6,7,8 a Tuscania (VT), il libro di poesie dal titolo “Quando il gabbiano oltrepassa il mare”. Insieme al libro saranno in mostra trenta opere della Regina ad acquerello, la maggior parte delle quali già pubblicate nel libro insieme alle poesie. All’evento sarà presente il sindaco di Tuscania, Fabio Bartolomei, l’Assessore alla Cultura Franco Piccioli. Dialogherà con la scrittrice Ennio Staccini. L’attore e musicista Girolamo Mariani leggerà alcune poesie accompagnandosi con la chitarra. Il tema del gabbiano è caro alla scrittrice, originaria di Bari, una città di mare, in cui il mare è un sottofondo costante, nei suoi umori; è il respiro dell’anima e una colonna sonora che scandisce il tempo. Il gabbiano è simbolo di libertà totale: un uccello dalle “Lunghe bianche ali” che non ha limiti nè confini, e neanche l’orizzonte lo può contenere, dato che ogni orizzonte raggiunto propone un nuovo traguardo. Oltrepassare il mare, per Bruna Regina, vuol dire andare ‘oltre’, tendere a traguardi non scritti né canonizzati, in uno slancio che coinvolge l’anima e lo spirito. Di questo sono testimonianza le trenta opere realizzate negli anni, che faranno da corollario alla presentazione, in una cornice di storia e di antica bellezza come solo la città di Tuscania può offrire.
Roberto Ragone Antifascismo? Qualcuno vive su Marte… Un paese fermo, triste e senza futuro. In un Italia che non trova nessuna soluzione ai mille problemi che circondano i cittadini, a pochi giorni dal 2018 il problema da risolvere rimane solo uno: il fascismo. Lontani dal tempo, da qualsiasi forma di realismo tutti compresi si uniscono nella paura di rivedere all’orizzonte il ventennio fascista. Non si parla di altro. Sembra un paese rimasto al 1946 o magari nel pieno degli anni di piombo, dove c’era sempre chi vedeva il pericolo “nero” all’orizzonte, mandando una generazione allo scontro armato. E’ un dovere di tutti aprire gli occhi, non raccogliere sempre quello chi ci
viene fatto vedere per sa quali scopi o direttive La lista dei problemi che devono affrontare i politici è immensa. Dalla sanità allo sbando, ai trasporti, ad un tasso di disoccupazione spaventoso, ad un territorio regionale (come il Lazio per esempio) che vede la presenza di oltre 90 clan legati alla criminalità organizzata, ad aumento indescrivibile di tumori per cause ambientali e non solo e potremmo continuare all’infinito. Ma il problema nel 2018 rimane il fascismo La stessa giunta Raggi qualche giorno fa, probabilmente non avendo nulla a cui pensare, vista la situazione in cui versa la Capitale ha mandato una squadra a togliere un murales nel quartiere Prenestino dove si ricorda un ragazzo missino ucciso nel 1975, quando aveva appena 16 anni, da un commando brigatista. Siamo al paradosso storico Non avendo argomenti da trattare, non avendo la capacità per risolvere i problemi si rispolvera la storia di 100 anni fa, distraendo la popolazione su paure inesistenti. Del resto è un classico per chi detiene il potere. Ad un’intera popolazione, che per fare un’analisi specialistica in una struttura ospedaliera, deve aspettare dai 6 mesi ad un anno, potremmo chiedere se all’orizzonte vede le camicie nere. O magari ai cittadini coinvolti nei terremoti, se desiderano una casa (costretti a vivere un altro inverno al freddo) o magari se intravedono in lontananza il Duce con il Re. Non è una storia
divertente, ma è quello che si respira nel bel Paese. A noi cittadini (quelli liberi), rimane il diritto di vedere la realtà con i nostri occhi. Di non farci intrappolare dai soliti giochetti visti e rivisti. Marco Staffiero Asd Judo Frascati, Flavia Favorini protagonista nel campionato italiano a squadre Frascati (Rm) – Flavia Favorini ha iniziato la stagione con grande sprint. La promettente atleta dell’Asd Judo Frascati, dopo aver conquistato un bel secondo posto nel Gran Prix Campania e il primo posto nel Gran Prix Spagna disputato a
Gran Canaria (entrambi nella categoria Junior che la vedrà protagonista nel 2018), ha dato un grande contributo alla società romana del Banzai Cortina a cui il club tuscolano l’ha “prestata” per partecipare al campionato italiano a squadre della classe Cadetti che si è tenuto al PalaPellicone di Ostia Lido. Alla sua ultima prova ufficiale da Cadetta, Flavia ha sfoderato una grande prestazione vincendo tutti i quattro incontri disputati e mettendo in mostra un’ottima condizione fisica e mentale. «E’ stata una bella esperienza anche se non l’ho fatta difendendo i colori della mia società – racconta la Favorini – Sono andata lì spensierata e con l’obiettivo di applicare le cose imparate ultimamente: posso dire di esserci riuscita, ho vinto tutti gli incontri per ippon e le cose sono andate decisamente bene». Per la cronaca, la squadra Cadette del Banzai Cortina ha ottenuto il secondo posto nella A2 e un ottimo terzo posto nella A1, con gare disputate tutte nella giornata di domenica. Intanto per l’Asd Judo Frascati è in arrivo un week-end ricco di impegni, di fatto l’ultimo con prove ufficiali prima della pausa natalizia. Molti atleti del club tuscolano del presidente e maestro Nicola Moraci saranno al palazzetto di Monterotondo Scalo: domani otto di loro parteciperanno al 16esimo trofeo nazionale di judo “Città di Monterotondo” riservato alle classi Junior, Cadetti ed Esordienti A, mentre domenica tredici atleti prenderanno parte alla 30esima “Coppa di Natale”, riservata alle classi Fanciulli (nati nel 2008-09) e Ragazzi (2006-07). Va ricordato, infine, che sempre domani presso la palestra comunale di via Conti di Tuscolo, il settore della ginnastica ritmica terrà delle “lezioni dimostrative di Natale”, una sorta di saggio aperto a genitori, parenti e amici delle piccole atlete: dalle 10 alle 12 saranno protagoniste le ginnaste dai 4 ai 6 anni, poi nel pomeriggio dalle 15 alle 17 si esibiranno le bambine dai 6 ai 9 anni.
Monza, omicidio del calciatore Andrea La Rosa: due fermi MONZA – Due persone, un uomo e una donna, sono state sottoposte a fermo per l’omicidio e la soppressione del cadavere di Andrea La Rosa, 35 enne milanese ex calciatore di serie C e neo direttore sportivo del Brugherio calcio (Monza), scomparso il 14 novembre scorso. Il corpo di Andrea La Rosa era stato trovato all’interno di un’auto. La vettura è stata notata dai militari lungo la Milano-Meda, all’altezza del comune di Varedo, in provincia di Monza-Brianza dai militari, ferma, mentre la donna stava tentando di liberarsi del cadavere.
L’iMac Pro arriva anche in Italia a partire da 5.599 euro Apple lancia giusto in tempo per Natale l’iMac Pro, il nuovo computer desktop svelato alla conferenza degli sviluppatori del giugno scorso e in vendita da oggi, anche in Italia. Pensato per gli utenti professionali, cui offre caratteristiche top di gamma, il pc non è però un regalo alla portata di tutti, il prezzo infatti, parte dai 4.999 dollari negli Stati Uniti – che diventano 5.599 euro in Italia – e arriva fino a oltre 13mila dollari. L’iMac Pro è “il Mac più potente mai creato da Apple, progettato per supportare i flussi di lavoro più complessi degli utenti professionali”, per “editing grafico evoluto, realtà virtuale immersiva e rendering 3D in tempo reale”, spiega Apple. Il computer “all
in one” ha un display Retina 5K da 27 pollici che supporta un miliardo di colori, processori Xeon da 8 a 18 core ed elaborazione grafica fino a 22 teraflops, racchiusi in un guscio nel colore grigio siderale. Monta una scheda grafica Radeon Pro Vega, Ram fino a 128 GB e memoria Ssd fino a 4 TB. Insomma, se avete esigenze lavorative particolari con iMac Pro sarà possibile fare qualunque cosa e il costo è sicuramente giustificato, ma se avete intenzione di utilizzarlo per diletto è preferibile navigare verso altri lidi. Caratteristiche nello specifico Gli iMac Pro sono disponibili rigorosamente con processori Intel Xeon, fino a 18 core (Turbo Boost fino a 4,5 GHz), con capacità grafiche fino a 22 Teraflops e display 27 pollici Retina con risoluzione 5K (500 nits di luminosità). A queste “macchine” spetta per il momento lo scettro di soluzioni più potenti in assoluto nel catalogo Mac. Gli all-in-one iMac Pro saranno destinabili senza patemi quindi a tutti i carichi di lavoro immaginabili con la grafica 3D, rendering, applicazioni immersive di AR e VR, ma anche flussi di lavoro e testing intensiv per gli sviluppatori, l’elaborazione fotografica di alto livello con file anche di diverse centinaia di Mbyte e ovviamente l’elaborazione video 4K e 8K. Il comparto grafico è alimentato con Gpu Radeon Pro Vega (8 e 16 Gbyte di memoria ad ampia banda – HBM2), sono supportati i dischi fino a 4 TB SSD e fino a 128 Gbyte di memoria Ram ECC. iMac Pro dispone inoltre di 4 porte Thunderbolt, e quattro porte USB 3 oltre allo slot SDXC mentre per la rete è disponibile la connettività 10 Gbit Ethernet e WiFi 802.11 ac, oltre a Bluetooth 4.2. Tanta potenza è erogabile ora anche senza porsi preoccupazioni sulla corretta dissipazione perché Apple ha completamente ridisegnato l’architettura “termica”, così da consentire ad iMac Pro di offrire capacità di raffreddamento fino all’80 percento superiori con un design esterno per nulla rivoluzionato. I nuovi iMac Pro hanno uno spessore di appena mezzo centimetro sul bordo, arrivano completi di Magic
Keyboard, Magic Mouse e Magic Trackpad. Gli iMac Pro sono corredati di quattro microfoni e di una Webcam 1080p Face Time HD. F.P.L. Star Wars: Gli ultimi Jedi, sul grande schermo arriva l’ottavo capitolo della saga Tanto tempo fa, nel 1977, in una galassia lontana lontana… arrivava nelle sale cinematografiche il primo film della saga di Guerre Stellari, “Una nuova speranza”. Oggi a distanza di 40 anni il mito continua vivere grazie a Walt Disney Studios Motion Picture e Lucasfilm che dopo aver portato al cinema, Star Wars episodio VII, “Il Risveglio della Forza” e lo spin off “Rogue One”, hanno appena lanciato sul grande schermo Star
Wars episodio VIII “Gli Ultimi Jedi”, secondo capitolo della nuova trilogia di Guerre Stellari. Solitamente le trilogie hanno quasi sempre un punto debole nel secondo episodio, capita molto frequentemente che lasciano con troppi quesiti e troppe vicende aperte o siano del tutto deludenti. Fortunatamente Star Wars: gli Ultimi Jedi non possiede questa fragilità e riesce a stupire sia dal punto di vista degli effetti speciali che della storia: è un blockbuster bello, complesso, con una buona trama e soprattutto, auto conclusivo nonostante lasci bene intendere che ci saranno degli sviluppi per il nono episodio e la già annunciata quarta trilogia. Quando Gli Ultimi Jedi inizia, dopo che la trionfale musica di apertura svanisce e tutte le scritte scorrevoli si sono rimpicciolite fino a sparire, lo spettatore si ritrova nello spazio, come sempre del resto, dove un convoglio di navi del Primo Ordine è arrivato davanti al pianeta in cui l’ultimo avamposto con gli ultimi ribelli è in fuga. Da questo punto di partenza prende vita una trama bella e profonda intorno alla quale orbiteranno le avventure di tutti, sia di Rey, che era appena arrivata dinanzi Luke Skywalker, sia di Kylo Ren, alle prese con i suoi drammi interiori, sia di Poe Dameron, del generale Leila Organa, di Finn e di un nuovo personaggio femminile. Il cuore pulsante dell’avventura è a bordo dell’incrociatore stellare ribelle che vedrà l’equipaggio della resistenza tentare di sfuggire dalla morsa degli antagonisti. Da questa location quindi vanno e vengono tutti i personaggi, e il progressivo avvicinarsi della minaccia è scandito dal conto alla rovescia che dà gran ritmo ad una storia capace di chiudere molte delle porte aperte da episodio VII ma anche di aprirne tante altre come è giusto che sia per un capitolo “di mezzo” di una trilogia. Venendo ai protagonisti, c’è una crescita esponenziale in tutti, buoni neutrali e cattivi. Durante il film nascerà, sempre nel filone dei grandi dualismi, a cavallo tra odio e amore, tra comprensione e avversione, un rapporto imprevedibile e speciale tra Kylo Ren e Rey. E nonostante sembri dal principio anche questo un cliché, ci saranno parecchie sorprese
difficili da prevedere. I due personaggi principali, che rappresentano il lato chiaro e il lato oscuro della forza, maturano, crescono e si scambiano in continuazione emozioni e battute grazie a un legame mistico e per ora ancora senza spiegazione. Daisy Ridley nel ruolo di Rey era già stata convincente nella prima interpretazione e ora è fantastica. Adam Driver, nei panni di Kylo Ren invece è cresciuto molto, il suo personaggio prende finalmente forma mostrando dei nuovi lati di se e mostrando tutto quello che non si era visto in Episodio VII. Finn, che sembrava il coprotagonista dell’episodio precedente, non dona quel peso che tutti si aspetterebbero. Ovviamente non è colpa dell’interpretazione di John Boyega, che recita il suo ruolo in maniera sempre molto credibile, ma proprio di un personaggio che ancora non si sa bene che ruolo abbia all’interno del tutto. Un plauso invece va a Oscar Isaac che recita un Poe Dameron veramente incredibile. È un mix di passione, esuberanza e coraggio incredibili per un personaggio che non ha poteri speciali, ma riesce sempre ad essere epico e furioso come un vero eroe dei ribelli. Dameron è assistito anche stavolta da una fortuna sfacciata che gli permette di passare sempre indenne tra i colpi dei nemici che abbattono qualsiasi veicolo sia nel mirino tranne il suo. Carrie Fisher, deceduta un anno fa proprio a fine dicembre, è ricordata con affetto nei titoli di coda. L’interpretazione non lascia il segno, ma il personaggio di Leila Organa è tanto pregno di storia e significato da continuare a consacrare Carrie in questa saga immortale. Gli Ultimi Jedi coglie di sorpresa sia per come risolve alcune singole scene, i piccoli o grandi conflitti o i combattimenti, sia per le svolte che fa prendere a tutta la storia. Al di là di tutto, la forza dell’universo di Guerre Stellari si conferma essere quella di aver creato una mitologia i cui caratteri sono così cari al pubblico che ogni cosa accada in quel mondo, ogni svolta, mistero, possibile cambiamento o rivelazione improvvisa, generi
grandissimo interesse. Questo è il segreto di Gli Ultimi Jedi, e la regia di Rian Johnson ne abusa in maniera intelligente. Finito il film, dopo ben 152 minuti di emozioni, una valanga di colpi di scena e qualche risata, è infatti decisamente più chiaro comprendere quale sia l’argomento e l’arco di questa terza trilogia, ma soprattutto la direzione che Disney ha intenzione di far prendere alla saga intera. Tirando le somme, Star Wars: gli Ultimi Jedi è un film da vedere e rivedere, comprendere, capire e amare. La pellicola ovviamente è un tripudio di effetti speciali, colpi di scena più o meno prevedibili e grandi trovate, a nostro parere salvo per un paio di scelte anche i puristi della saga resteranno soddisfatti. Episodio 8 è soprattutto una serie di tributi velati ed espliciti alla primissima trilogia che faranno la gioia dei fan più anziani, aiutandoli a ingoiare il boccone amaro delle nuove generazioni di eroi che inevitabilmente prenderanno il posto da protagonista nell’universo di Guerre Stellari. Disney e Lucasfilm hanno fatto davvero un buon lavoro mettendo su un film diretto a diverse fasce di età, con l’evidente obiettivo di creare eroi ed eroine per le nuove generazioni, ovviamente per vendere merchandising fra vestiario, gadget, giocattoli, videogames e molto altro ancora, ma anche per far sognare e rinnovare il mito che le parole Star Wars rappresentano. Francesco Pellegrino Lise
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