PROGETTO DEMOCRATICO 2010
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2010 PROGETTO DEMOCRATICO CON IL PARTITO DEMOCATRICO PER UNA NUOVA STAGIONE POLITICA DOCUMENTO PROGRAMMATICO Aprilia, Gennaio 2011
UN LUNGO VIAGGIO. La nascita del Partito Democratico ha rappresentato nel panorama politico italiano la più importante novità degli ultimi anni. Con il Partito Democratico i riformismi di matrice socialista, cattolica e liberale sono stati riuniti in una grande famiglia, la cui costruzione ha rappresentato l’approdo finale di un lungo viaggio avviato molti anni prima dai suoi partiti fondatori. La globalizzazione esplosa con tutta la sua forza alla fine degli anni 80 è alla base dei profondi mutamenti che stanno cambiando fin dalle radici la nostra società. Nel nuovo mondo in cui viviamo la precarietà diviene il paradigma della nostra esistenza. Precario il lavoro e i mezzi che da esso ricaviamo per sopravvivere, precaria la nostra vita messa in pericolo dal vivere in una società sempre più egoista, precario l’ambiente e la natura che si può distruggere in qualsiasi momento. A sua volta la precarietà ha generato la paura, humus ideale del conservatorismo e del populismo, spalancando alle destre la strada del governo. La paura ha generato l’idea che solo arroccandosi in difesa di un mondo minacciato dall’abbattimento di frontiere e dalle migrazioni di milioni di persone si potessero difendere privilegi e benessere. Questa mistificazione della realtà da parte delle destre ha fallito, come testimonia il perdurare di una crisi economica senza precedenti: è tempo di una forza riformista che sappia
proporre una chiave di interpretazione diversa della complessità postmoderna e delle problematiche contemporanee. Il Partito Democratico ha di fronte a sé una sfida senza precedenti:in tempi difficili e in un clima di dilagante diffidenza Dovrà far capire alla gente che il mondo e con esso la società sono cambiati e bisogna guardare a questi mutamenti con l’ intelligenza e il coraggio necessari per saperli leggere e governare, considerandoli risorse fondamentali per costruire un mondo migliore, in cui siano garantiti percorsi di uscita dalla povertà e dalla marginalità Tutto ciò sarà possibile solo se il Partito Democratico sarà innovativo nell’elaborare politiche adeguate per governare una società molto più complessa rispetto a quella del passato. Non dovrà mai perdere di vista quei valori e quegli ideali che gli appartengono e connotano la sua identità, schierandosi sempre con gli uomini e le donne che chiedono tutele e opportunità per essere effettivamente cittadini con pari dignità, liberi di fare scelte di vita diverse tra loro, ma ciascuna equamente riconosciuta. Solo garantendo libertà individuale e distribuzione di risorse ed opportunità, si potrà affermare il paradigma della giustizia sociale. L’attuale fase storica rappresenta sicuramente una delle pagine più buie della Repubblica con un’ Italia sempre più disorientata e umiliata da un berlusconismo che la sta lasciando più povera e più fragile su tutti i fronti. La crisi attraversata dal nostro Paese non è solo economica, ma sempre di più riguarda anche aspetti etici, culturali e sociali. Dalla fine della prima repubblica il centrodestra ha governato in misura preponderante (oltre due terzi del periodo) senza avviare nessun tipo di riforme strutturali significative: le performance del sistema produttivo segnalano valori sempre più preoccupanti, a conferma del fatto che il principale interesse del centrodestra in questi anni
sia stato quello di risolvere i problemi giudiziari del suo leader, piuttosto che le difficoltà del Paese che andavano facendosi sempre più gravi. Diversamente da un partito come il Popolo delle Libertà che si caratterizza per un organizzazione di tipo padronale, priva di strutture territoriali e che privilegia il metodo dell’ingresso per cooptazione, il nostro partito, anche a livello locale, dovrà sempre più mostrarsi capace di consentire la più ampia partecipazione all’elaborazione di una piattaforma programmatica per futuro del nostro Paese, riuscendo a superare pregiudizi e perplessità che tengono lontani molti cittadini dalla vita politica. Ad Aprilia la costruzione del Partito Democratico di non è stata facile e presenta tuttora delle criticità: tuttavia siamo convinti che ciò non debba rappresentare una ragione per farci tornare indietro. Dobbiamo continuare il nostro percorso, per radicarci sempre meglio nel territorio e farci portatori dei bisogni dei cittadini. Se riusciremo in questo compito lo misureremo nelle settimane, nei mesi e negli anni che verranno. Il risultato giungerà per la qualità delle idee e dei progetti che riusciremo a sviluppare e dalla quantità delle persone che saranno con noi, perché in democrazia la quantità è qualità. La nostra città non è ancora uscita da una lunga e logorante crisi democratica e rimane in bilico fra tentazioni populistiche, personalistiche e plebiscitarie. La politica ha perso legittimità, perché nel tessuto sociale della città le sue radici si sono indebolite con le conseguenze che sono sotto gli occhi di tutti. In questo contesto nelle ultime elezioni comunali c’è stata la vittoria del Polo civico guidato da Domenico D’Alessio che con una proposta legalitario – populista ha approfittato della frammentazione e della conseguente debolezza delle forze politiche popolari per imporre il suo messaggio. Dopo solo un anno e mezzo
però le debolezze di quella proposta stanno emergendo tutte, ed a questo punto per D’Alessio la scelta è fra ripiegare o alzare la posta. Il venir meno di una promessa populista produce sempre infatti, direttamente o specularmente, fenomeni di distacco dei cittadini dalla politica, una spinta alla radicalizzazione impotente e vere e proprie manifestazioni di antipolitica . In questi ultimi 18 mesi abbiamo lavorato per rafforzare il partito, sforzandosi quotidianamente di costruire una forza democratica che esprimesse il desiderio di cambiamento in un progetto condivisibile. C’è stato un tentativo onesto e realistico di costruire un confronto aperto e positivo con tutto il partito, di sottrarsi ai personalismi e alle semplificazioni che cristallizzano le posizioni e non consentono azioni incisive per la soluzione dei problemi che preoccupano i cittadini. Tutto questo è stato possibile perché si è compreso che per essere credibili e incisivi occorre uscire dalla condizione subalterna di un partito ripiegato su se stesso e bloccato da discussioni personalistiche. Noi crediamo che questo percorso non vada interrotto, ma potenziato immettendo nel Pd, nei ruoli di dirigenza politica locale, nuove energie capaci di dare forza politica e organizzativa al partito. Noi siamo convinti che sia necessario impegnarsi per continuare a costruire un partito riformista capace di dettare le regole di una società aperta e responsabile, nella quale la insopprimibile aspirazione di ognuno a realizzare le proprie scelte di vita si accompagni alla consapevolezza dei diritti e dei doveri e al valore dell’interesse generale. Un partito che ha una forma, un radicamento e un’organizzazione nel territorio fatta di iscritti, di luoghi di discussione politica e di partecipazione vera di tutti. Noi crediamo ci voglia un partito saldamente strutturato, anche se in termini notevolmente diversi dal vecchio partito burocratico di massa. Pensiamo che
vada evitata una nuova burocratizzazione , come quella che si verrebbe inevitabilmente a creare se noi optassimo per la creazione di nuovi circoli. In questi anni i 2 circoli del Pd presenti ad Aprilia non hanno funzionato adeguatamente; si sono occupati praticamente soltanto del tesseramento e tutto questo non per la loro dimensione o per la loro poca omogeneità, ma perché sono stati essenzialmente vissuti da molti dei nostri iscritti ed elettori come un modello organizzativo insufficiente, autoreferenziale, alla prova dei fatti inutile. Però è questo il schema con cui dobbiamo fare i conti, e allora ci impegneremo affinché i 2 circoli locali del Pd diventino dei veri luoghi di partecipazione, di discussione, di elaborazione, di aggregazione. Tutto ciò assume un importanza anche maggiore nelle nostra città dove gli attuali partiti del centrosinistra sono sempre più piccoli, deboli, autoreferenziali, con scarsissima penetrazione nel tessuto sociale cittadino, e spesso sono ridotti ad essere comitati elettorali in servizio permanente effettivo che si attivano ora per un elezione, ora per un referendum, ora per le primarie. Nonostante tutte le difficoltà, siamo riusciti a costruire un partito che a 3 anni dalla sua nascita non è più una sterile somma di Ds e Margherita, e dove c’è rispetto per la generazione che viene prima e dove chi fa politica da più anni considera suo compito aprire la strada alla nuova generazione sostenendola e accompagnandola con la sua esperienza e la sua competenza. Noi siamo fortemente convinti che c’è bisogno di una forza che ritorni ad essere il partito del lavoro, il partito dei diritti, il partito dei più deboli, ovvero un partito che sia strumento per promuovere cambiamenti utili alla vita collettiva della città. Ma ne ha bisogno anche, e soprattutto, la città di Aprilia che ormai da quasi un decennio non trova un governo locale in grado di affrontare e risolvere i problemi. La crisi amministrativa ha raggiunto livelli mai toccati nella storia cittadina: nel corso di appena 10 anni si sono succeduti alla
guida della città, per crisi amministrative e scioglimenti continui del Consiglio Comunale ben due commissari straordinari e quattro sindaci. In questa situazione noi crediamo che il Partito Democratico debba continuare il percorso iniziato nell’estate 2009 con l’elezione - unanime - di Gabriele Marziali alla guida del partito cittadino e continuare lo sforzo per il rafforzamento di una forte ed autorevole forza in grado di dialogare con tutta la città, recepire i problemi e mettere in campo le iniziative necessarie per la loro soluzione. Siamo consapevoli che il nostro insediamento sociale è ancora insufficiente, che vanno rafforzati i rapporti con il variegato mondo dell’associazionismo cittadino, con i comitati di quartiere, con le associazioni professionali. Per fare questo vanno coinvolte e convinte ad impegnarsi insieme a noi, tante nuove persone, tante nuove energie che ci sono in città, e aspettano da noi un segno. In noi ci deve essere più generosità, più assunzione di responsabilità. Mancano poco più di 3 anni alle prossime elezioni comunali, c’è il tempo per portare avanti senza l’incombere di scadenze troppo vicine, il lavoro iniziato molti mesi fa. Noi siamo convinti che per il Pd di Aprilia la scelta non riguardi più solo un’amministrazione, ma finalmente una idea di democrazia e di società. La prossima scadenza elettorale, comporterà in ogni caso una scelta di fondo. Rispetto a tutto questo, la nostra proposta alternativa soffre ancora di debolezze che devono essere rapidamente superate. Il Pd non è autosufficiente nella costruzione di una proposta di governo nuovo e credibile. Il nostro compito è raccogliere le forze di opposizione, anche quelle che non sono presenti in consiglio comunale, e trasformare grande parte di queste energie disperse in forza propositiva, collegandole ad un progetto politico capace di sorreggere non solo una proposta di governo ma una idea nuova di città. Dobbiamo confrontarci con tutte quelle forze di centrosinistra, civiche, ma
anche di ispirazione centrista disposte a collaborare intorno ad un programma amministrativo . Tocca a noi, al Partito Democratico , come maggiore forza dell'opposizione, indicare una strada che colleghi efficacemente l'iniziativa di oggi alla sfida radicale e dirimente di domani. Occorre per essere all’altezza di questo compito, un grande partito in grado di esprimere quello che in un linguaggio antico, si sarebbe definito un “nuovo blocco sociale”, di cui il lavoro è una componente essenziale, ma che non può - come ricorda spesso Bersani - prescindere dalla vitalità del mondo dell’impresa. il Partito Democratico e il centrosinistra possono vincere anche ad Aprilia se, in qualche modo, vanno oltre i propri confini per costruire nuove sintesi e nuove alleanze. Non ci sono scorciatoie né colpi di comunicazione risolutivi. In quest’ultimo anno molto è stato fatto ma c’è ancora un duro lavoro da fare per rimettere il nostro partito sui giusti binari di un viaggio lungo e tortuoso. Un viaggio nel corso del quale dovremmo essere in grado di comprendere e dare una risposta alle mille sollecitazioni provenienti dalla nostra città, raggiungere ogni singola abitazione presente nel nostro vastissimo territorio per far comprendere la nostra azione e per ricreare un dialogo indispensabile per acquisire tutti quegli elementi utili per migliorare la nostra condotta. Si, cari amici e cari compagni, un viaggio lungo e difficile durante il quale potrà prevalere il sentimento della nostra inadeguatezza e quindi la volontà di fermarsi; ma è un viaggio indispensabile per crescere, per riuscire a diventare un forza politica in grado di guidare una città complessa come Aprilia. Con il presente documento programmatico vogliamo indicare le prossime tappe del nostro viaggio, partendo dal lavoro già svolto in quest’ultimo anno e mezzo
dal partito e dal nostro gruppo consiliare. Ciò che vorremmo fare rappresenta un proseguimento di ciò che abbiamo fatto, una conseguenza logica in un percorso che ci vedrà protagonisti nella costruzione di un progetto politico che parta dal centrosinistra e sia poi in grado di dialogare anche con gli altri; un progetto in grado di farci vincere alle prossime elezioni amministrative del 2014.
UN PARTITO CHE RAFFORZARZA LA PRESENZA SUL TERRITORIO. Il Partito Democratico nasce come un partito che intende rappresentare gran parte della società italiana, un Partito che riesca ad interpretare profondamente i sentimenti ed i bisogni delle persone e sappia tradurli in proposte politiche di spessore, sempre con uno sguardo rivolto al futuro. Naturalmente anche ad Aprilia è fondamentale che questo avvenga per far si che il PD diventi un interlocutore importante dei vari settori della società apriliana oltre che dei vari territori. Un Partito radicato è infatti un Partito che riesca ad aprire un confronto costante con le realtà cittadine, con le persone ed i loro problemi quotidiani, con i sindacati, con le forze produttive della città, con il mondo delle associazioni. Tutto questo sarà possibile soltanto se si comincerà a concepire radicato il Partito non soltanto in base al numero di circoli che riesce a formare sul territorio, ma in base al modo di rappresentare i cittadini di Aprilia nelle loro battaglie e difficoltà quotidiane. Per arrivare ad un radicamento forte sarà necessario ridare vigore ai circoli territoriali, componendoli in modo tale da rappresentare al meglio una società ampia e differenziata come quella di Aprilia. A tal proposito è indispensabile che i circoli siano luoghi aperti e partecipati, formati da persone provenienti dalla società civile, dal mondo della tutela dell’ambiente, dal mondo dei giovani, dal mondo del sindacato, persone capaci di portare linfa nuova alle
idee del PD. Questo significa aprire il Partito, renderlo luogo di discussione ed elaborazione, questo significa cominciare a radicarlo profondamente nella nostra città, in maniera da renderlo visibile, riconoscibile. Per arrivare a rappresentare quelle tante persone che oggi, anche nella nostra città sono distanti o sfiduciate dalla politica. Radicare il Partito in una Città come Aprilia è una sfida bella e difficile. Aprilia è infatti una Città composita e differenziata dove le istanze che i vari territori pongono alla politica sono complesse e particolari. C’ è bisogno di una profonda analisi della Città, dei suoi bisogni per poterla ben rappresentare. Incontri con i vari comitati di quartiere, con le associazioni di volontariato, gazebi, petizioni e qualsiasi altra forma di incontro con i cittadini dovranno essere messe in campo dal Partito. C’è bisogno di una moltiplicazione delle iniziative, nei vari territori apriliani, finalizzate alla difesa di tutti gli interessi, da quelli che toccano una sola zona della Città a quei problemi che, invece, toccano l’intera cittadinanza. E’ inoltre necessario rivedere e rafforzare l’azione dei Circoli Territoriali, rendendoli “avamposti” del Partito nelle varie aree di Aprilia capaci non soltanto di raccogliere le istanze degli abitanti, ma anche di promuovere e far conoscere le proposte che,a tutti i livelli, il Partito Democratico ha messo in campo, per costruire una rete di persone informate, capaci di valutare il PD in maniera chiara, per ciò che propone. Il Partito Democratico è indubbiamente il Partito del futuro e come tale non può non essere profondamente radicato all’interno della popolazione giovanile di
questa città. C’è bisogno però di mettere in campo un Partito che, per diventare interlocutore dei giovani, per essere “riconoscibile” dai giovani, si sforzi di parlare il loro stesso linguaggio. Un Partito che si sforzi di comprendere i bisogni, le ambizioni e i problemi dei giovani. A tal fine è necessario rendere il PD di Aprilia raggiungibile dai ragazzi attraverso quegli strumenti che le fasce più giovani della popolazione maggiormente utilizzano come canali di informazione. Internet su tutti. Migliorare e rinforzare il sito Internet, aggiornandolo costantemente e “pubblicizzandolo” il più possibile su manifesti, locandine ed altro. Sviluppare sempre meglio le pagine all’interno dei social network (Facebook, Twitter ecc.), strumenti di condivisione immediata delle informazioni che garantiscono un’interazione costante ed efficace con le persone. Aprire dei Forum di discussione sulle proposte del Partito Democratico di Aprilia al fine di creare, anche su Internet, un’efficace discussione delle iniziative del Partito. Tutto questo è fondamentale, ma ovviamente non basta. Sarà necessario, nei prossimi anni, affiancare tutto questo ad un interessamento serio e forte del Partito sulle tematiche più sentite dai giovani : Lavoro, Scuola e Formazione, Futuro. Uscendo dalle “sale riuonioni”, partecipando attivamente alle iniziative che tanti giovani di questa città mettono in campo o provano a mettere in campo, molto spesso inascoltati dalla politica. Il Partito Democratico invece, sente forte la responsabilità di dare a questi giovani un futuro migliore di quello che si prospetta loro oggi. Per fare questo dovrà ascoltarli e condividere le loro battaglie e le loro problematiche, con la capacità di costruire intorno a queste problematiche proposte in grado di risolverle. Tutto ciò è necessario non solo per radicare il Partito Democratico tra i giovani, significa connetterlo con il futuro di questa città.
ACQUA, RIFIUTI E SERVIZI PUBBLICI. Nei prossimi anni il benessere e la qualità della vita di tutti noi, dipenderà sempre di più da un insieme di servizi, fondamentali in quanto rivolti alla produzione di beni ed attività necessarie a realizzare i fini sociali e a promuovere lo sviluppo economico e civile della comunità. Gli enti locali, nell’ambito delle rispettive competenze, sono chiamati a svolgere un ruolo essenziale per la loro erogazione, sia sotto il profilo quantitativo che qualitativo. Il Partito Democratico deve avere fin da oggi, e diversamente da quanto accaduto in passato, ben in mente l’attualità e la centralità di questi servizi ai fini della crescita del nostro territorio in quanto servizio idrico, raccolta dei rifiuti solidi urbani, gestione dei tributi locali, manutenzione dei parchi e giardini e per chiudere quelli di natura sociale ed assistenziale, incideranno in maniera fondamentale sulle possibilità di crescita delle famiglie apriliane. Avere ben in mente significa aver chiaro l’approccio politico da seguire in questa importante materia proponendo alla città le scelte migliori perché più rispondenti ai lori bisogni ed al passo con i tempi. Oltre dieci sono gli anni ormai passati da quel lontano 9 marzo 1999, quando l’allora amministrazione di centrosinistra decise di costituire la società A.Ser. S.r.l. per affidarle la gestione delle attività di accertamento, liquidazione e riscossione dei tributi locali. Nella breve storia della nostra città mai una scelta politica, seppur in settori fondamentali, ha suscitato all’interno del suo corpo
sociale, una reazione di tale intensità come quella che si è avuto con riferimento alla vicenda A.Ser. S.r.l.. Non è questa la sede per ripercorre le tappe di una vicenda complessa, ma la cancellazione, dall’Albo dei soggetti abilitati a riscuotere i tributi locali, del socio privato della società A.Ser. S.r.l. per mano del Ministero dell’Economia e delle Finanze, ha rappresentato l’atto finale di una storia che ha lacerato quel legame di fiducia tra la politica e gli apriliani. Si è interrotto fin a segnarne la loro crisi e la conseguente sconfitta alle recenti amministrative del 2009, quel indispensabile rapporto di lealtà tra gli elettori e i partiti che si avvicendano alla giuda della città ovvero tra gran parte delle forze del centrosinistra a cui viene imputata tale scelta e quelli di centrodestra che non sono stati in grado di gestirne le conseguenze successive. In questo ultimo anno il Partito Democratico di Aprilia molto ha fatto per ricostruire questo legame, riflettendo, da un lato, sugli errori commessi dai suoi partiti fondatori (Democratici di Sinistra e la Margherita) e, dall’altro, proponendo all’attuale amministrazione due possibili percorsi per la risoluzione del rapporto con la società A.Ser. e il suo socio privato ovvero la società Tributi Italia, sostenendo al tempo stesso tutti quegli atti ritenuti più opportuni per raggiungere questo risultato. La fermezza con cui abbiamo affrontato questa ultima fase, riconoscendo sbagli e proponendo possibili soluzioni, ci consente oggi di affrontare con maggiore consapevolezza e preparazione tutte quelle scelte amministrative che la città dovrà compiere nell’ambito della gestione dei servizi pubblici locali.
TERRITORIO ED URBANISTICA. Il nostro paese è al pari di altri coinvolto in una crisi strutturale del sistema economico globale che è anche una forti connotazioni di carattere ambientale. Per decenni si è pensato che lo sfruttamento e il consumo delle risorse primarie del pianeta, acqua, fonti fossili, territorio era un prezzo da pagare per garantire lo sviluppo ed il benessere. Oggi, affiora la consapevolezza che questo modello sta generando gravi processi di cambiamento sugli ecosistemi che se non adeguatamente modificati rischiano di compromettere il futuro dell’intero pianeta. Anche Aprilia vive oggi gli effetti di questa profonda crisi. Di quel originario borgo rurale concepito all’epoca della bonifica pontina resta ben poco. Prima lo sviluppo industriale legato alla Cassa del Mezzogiorno, successivamente le ondate migratorie degli anni ’90 ci consegnano oggi un agglomerato urbano disarticolato e privo d’identità. Il fenomeno di un abusivismo massivo e l’espansione di edilizia abitativa anche di natura speculativa ne hanno segnato profondamente la fisionomia attuale. Tutto questo ha comportato enorme consumo di territorio, alterazione ed inquinamento dei sistemi naturali, compromissioni di beni paesaggistici ed ambientali. Occorre voltare pagina se vogliamo dare speranza alle future generazioni. Dobbiamo essere portatori di politiche innovative che si basino sulla tutela e miglioramento dell’ambiente in tutte le sue più ampie articolazioni. Investire sulle politiche ambientali è la migliore scelta per far ripartire l’economia del
paese. Anche la nostra economia. Aprilia deve ritornare ad avere una vera identità urbana, una città riconoscibile, moderna e compiuta, dove si sceglie di vivere ed abitare. Per questo è necessario avviare una grande opera di riqualificazione urbana e di recupero delle aree degradate e compromesse della città. Lo si deve fare utilizzando nuove tecnologie ambientali, fonti rinnovabili, usando sistemi di risparmio energetico, delle risorse idriche e di un minor consumo di suoli. Per questo la nostra azione politica dovrà basarsi su un azione di indirizzo e pianificazione urbanistica, per ricostruire quel tessuto urbano oggi fortemente lacerato. Il primo obiettivo è quello di avviare concretamente il recupero degli insediamenti spontanei, attraverso la riqualificazione urbanistico - ambientale e il risanamento igienico-sanitario dei 55 nuclei abusivi della città, restituendo piena cittadinanza ai tanti cittadini che oggi abitano nelle ampie periferie apriliane. Per il Partito Democratico la Variante speciale per il recupero urbanistico degli insediamenti spontanei rappresenta lo strumento prioritario d’intervento così come prescritto dalle normative vigenti. Tuttavia, l’utilizzo di questo strumento nella nostra realtà ha subito delle vistose distorsioni in senso speculativo, sia con l’inserimento di nuclei non rispondenti alle specifiche normative e sia con l’utilizzo distorto delle c.d. aree verdi a compensazioni, entrambi, oggetto di sicura contestazione da parte dei competenti organi regionali a cui spetta il compito di esaminare, da un punto di vista tecnico, la Variante di recupero. Gli inevitabili rilievi regionali non potranno che formare oggetto di una riflessione critica da parte del nostro partito, soprattutto, per il fatto che in sede di osservazioni, in più occasioni sono state proposte modifiche all’impostazione della Variante volte ad evitare censure da parte della Regione Lazio. Il
recepimento di tali rilievi, l’approvazione definitiva della Variante di recupero e l’adozione degli strumenti attuativi contendo al massimo gli effetti di espansione urbanistica dovranno essere le nostre priorità future in campo urbanistico. L’approvazione definitiva della Variante di recupero sarà anche la base per il risanamento igienico – ambientale dei nuclei spontanei per mezzo delle infrastrutture primarie (fognature, acquedotti, strade, illuminazione pubblica) da realizzarsi con il concorso degli enti territoriali (Comune e Provincia) e della Regione Lazio. Al riguardo l’approvazione della Legge 6 del 2006 da parte della Giunta Marrazzo e grazie all’impegno dei Consiglieri Regionali Domenico Di Resta e Claudio Moscardelli, sta rappresentando da oltre due anni una concreta opportunità per avviare un realistico risanamento delle nostre periferie. Questo intervento regionale dovrà rappresentare un primo tassello di un programma specifico dedicato al risanamento igienico – ambientale, necessario per realizzare una corretta integrazione funzionale delle reti a livello territoriale, per pianificare temporalmente gli interventi, per individuare e reperire le risorse finanziare necessarie. L’altro principale strumento, che il Partito Democratico di Aprilia ritiene fondamentale per una corretta impostazione della politica urbanistica, dovrà essere il Piano Urbanistico Comunale Generale (L.r. 38/99) che detterà indirizzi per le zone del territorio di nuova edificazione o da assoggettare a riqualificazione o ristrutturazione urbana, anche tramite demolizioni e ricostruzioni, definendo le dimensioni massime ammissibili, le quantità di spazi necessari per la localizzazione dei servizi, con particolare riferimento a quelli pubblici o collettivi, secondo il criterio del massimo recupero e riuso del
territorio urbanizzato e delle altre aree edificate esistenti, al fine di determinare il minimo ricorso all'edificazione di nuove zone ed aree. Anche qui va incentivato l’uso dei sistemi della bioedilizia e della bioarchitettura, utili per contenere il consumo delle risorse e migliorare il confort climatico delle abitazioni. Per raggiungere questo obiettivo dovremmo proporre l’approvazione di un nuovo Regolamento Edilizio comunale che contenga norme specifiche per i sistemi di risparmio ed efficienza energetica e della risorsa idrica. In attesa della definizione del nuovo strumento si dovrà adottare una Variante dei Servizi e delle Tutele, che consenta di individuare in tempi rapidi la natura e l’ubicazione dei servizi e delle aree di pregio da sottoporre a misure di tutela. Per quei borghi la cui tradizione storica risulta in parte connotativa del tessuto urbano, come Campoverde, Campo di Carne e Campoleone si possono adottare Piani di Recupero di iniziativa pubblico-privato per un riassetto urbanistico e una riqualificazione architettonica del nucleo. In questo modo si completa la rete di servizi territoriali che devono meglio qualificare una città. Infine, il centro della città, che include il nucleo di fondazione deve essere al centro di un programma di riqualificazione e recupero urbano, valorizzando e rinnovando il patrimonio edilizio esistente e conformando gli spazi pubblici attraverso centralità a forte connotazione e aggregazione sociale. Fondamentale sarà la predisposizione di un Piano dell’Arredo Urbano, lo strumento per definire l’immagine di riferimento connotativa del cuore della città. L’urbanistica ad Aprilia ha rappresentato, da sempre, il luogo delle grandi speculazioni basti pensare all’elevato numero di palazzi oggi in costruzioni. A breve la nostra città vedrà crescere in misura esponenziale il numero dei propri
abitanti a cui difficilmente potranno essere offerti servizi adeguati. Ciò non deve spaventarci, perché un maggior numero di abitanti equivale a dire una maggiore capacità contributivo presente nel nostro territorio ovvero una maggiore disponibilità di entrate per l’amministrazione, ciò che deve spaventarci è il modo in cui in questi anni la politica ha gestito la pianificazione urbanistica. Una pianificazione orientata all’interesse collettivo avrebbe dovuto evitare che di quell’inevitabile guadagno derivante dal riconoscimento dell’edificabilità di un area la quasi totalità andasse a beneficio di pochi speculatori e ben poco al miglioramento della città. Da subito dobbiamo proporre alla città una proposta di pianificazione urbanistica che si orienti alla sviluppo urbano del nostro territorio sanando tutti gli errori di un passato fin troppo recente.
LA POLITICA DELLE ALLEANZE. Il tema delle alleanze rappresenta un passaggio fondamentale per il nostro partito, impegnato nella costruzione di una alternativa di centrosinistra che possa contendere alle altre proposte, civiche e di centrodestra, la giuda della nostra città. In quest’ultimo anno il partito ha riavviato un dialogo politico e programmatico con l’Italia dei Valori, Sinistra Ecologia e Libertà e Federazione della Sinistra, partendo da quei temi che in passato ci hanno visto troppo spesso su linee divergenti. In particolare, la riflessione sulla privatizzazione del servizio idrico ha consentito di raggiungere una sintesi tra le nostre posizioni e quelle degli altri partiti riconducibili allo schieramento di centrosinistra. Punto di partenza è stato il comune riconoscimento delle profonde lacerazioni che tali politiche hanno creato nella nostra società per giungere al superamento di un sistema generatore di profonde iniquità sociali. Da qui l’adesione al “Comitato Si Acqua Pubblica” e la recente proposta di modifica dello statuto comunale per l’introduzione del concetto di acqua come bene pubblico. L’esperienza maturata con riferimento al tema dell’acqua dovrà rappresentare il nostro modus operandi per la costruzione di una nuova alleanza di centro sinistra. Confrontarsi sui problemi fondamentali, sui temi cruciali per lo sviluppo della nostra società e trovare insieme delle soluzioni condivise in quanto espressione di una superiore sintesi a livello politico. Tutto ciò richiederà al nostro partito un ampio sforzo perché, diversamente da un passato non troppo lontano, dovremmo definire la nostra posizione su temi fondamentali quali la gestione dei servizi pubblici a livello locale (acqua, rifiuti,
tributi), dell’ambiente (Turbogas e risanamento igienico sanitario delle nostre periferie), dell’urbanistica (variante di recupero e nuovo piano regolatore generale), dei servizi sociali ed infine dei problemi produttivi ed occupazionali del nostro territorio, solo per citarne alcuni. Per confrontarci con gli altri partiti in vista della costruzione della nostra alternativa, dovremmo sciogliere tutte quelle ambiguità che ci hanno penalizzato in passato, definire la nostra proposta ovvero costruire la nostra identità. Faro per la nostra azione dovranno essere le parole di Enrico Berlinguer che nell’affrontare il tema delle alleanza del Partito Comunista Italiano si richiamava alla politica di Gramsci e di Togliatti secondo i quali prima viene la conquista dei caratteri peculiari nuovi che danno una identità sua al PCI, e poi viene la ricerca delle alleanze. Seguendo questo sentiero potremmo trovare molti temi sulla base dei quali costruire insieme ad Italia dei Valori, Sinistra Ecologia e Libertà e Federazione della Sinistra un alleanza in grado di vincere le prossime elezioni comunali del 2014. Nell’affrontare il tema delle alleanze non si può non far cenno a due aspetti di fondamentale importanza. Il primo è rappresentato dal rapporto che il Partito Democratico e con esso tutto il centrosinistra dovrà costruire con il Partito Socialista. Oggi, l’amministrazione della nostra città è stata dagli elettori affidata ad una coalizione di liste civiche alla cui giuda siede una dei più importanti esponenti dell’area socialista di Aprilia. Molto spesso nell’affrontare questo delicato tema si tende a confondere due piani separati, dando luogo ad una commistione dannosa non solo per noi e il centrosinistra, ma per l’intera città. La manifestazione più evidente di questa commistione può essere riassunta attraverso l’espressione che spesso risuona nel nostro dibattito ovvero
quale rapporto avere con la maggioranza (molto spesso si arriva ad usare finanche l’espressione giunta) D’Alessio. Il rapporto tra Partito Democratico e maggioranza D’Alessio dovrà essere un qualcosa di diverso da quello con il Partito Socialista o meglio con quell’importante sensibilità socialista presente nella nostra città. Il primo dovrà riguardare la normale dialettica tra un partito di opposizione e quelle forze alle quali è stato delegato il compito di amministrare la città. Da questo punto di vista, il nostro atteggiamento non può che ispirarsi a quel modus operandi volto a definire la nostra identità e sulla base di essa avanzare proposte, sostenere le iniziative lodevoli, criticare ciò che si ritenga vada in contrasto con gli interessi generali della città e denunciare ciò che oggettivamente non corrisponde alla legge. Ciò è quanto abbiamo fatto come partito e gruppo consiliare in quest’ultimo anno e come è ampiamente descritto nella seconda parte del presente documento. Nel prossimo futuro dobbiamo continuare a svolgere questo ruolo, perfezionandolo e coinvolgendo anche Sinistra Ecologia e Libertà, Italia dei Valori e Federazione della Sinistra che attraverso il nostro gruppo consiliare potranno usufruire di uno sbocco istituzionale per far valere le loro istanze. Dai banchi dell’opposizione ed attraverso il coinvolgimento delle altre forze del centrosinistra dobbiamo favorire lo sviluppo di un rapporto tra minoranza e maggioranza che possa dare un contributo utile allo sviluppo di un dibattito politico ed amministrativo funzionale allo sviluppo della nostra città. Tuttavia, ai fini della costruzione di una alleanza politica ciò che sarà rilevante è il secondo rapporto ovvero quello con tutta quell’area socialista che da sempre si richiama a valori del centrosinistra, perché la costruzione di una risposta efficiente alle innumerevoli problematiche che affliggono la nostra realtà non può far a meno del contributo proveniente dalle personalità e dal pensiero
socialista. Il tema dei rapporti con questa area non va posto sul piano amministrativo, ma su quello politico di individuazione di un progetto comune per la guida della nostra città attraverso il quale presentarsi uniti alle prossime elezioni comunali del 2014. Questo percorso è già stato avviato dal nostro partito in occasione della costituzione a livello locale del comitato elettorale a sostegno della candidatura a Presidente della Regione Lazio di Emma Bonino, a cui a preso parte anche il Partito Socialista. Dobbiamo essere consapevoli che la costruzione di questo rapporto politico sarà difficile ed oggetto di speculazioni tuttavia, è necessario crederci con tutte le nostre forze per poter costruire un nuovo e più forte centrosinistra. Il secondo tema da affrontare è quello dei rapporti con quell’elettorato che sempre più deluso dalle forze del centrodestra, sia a livello nazionale che locale, possano porgere lo sguardo su di noi e, attraverso noi, al centrosinistra. Dobbiamo essere in grado di capire questo loro disincanto, le ragioni di una sfiducia che alle ultime elezioni comunali li ha indotti a votare per un insieme di liste civiche o disertare le urne, ma soprattutto, dobbiamo fargli percepire la bontà e la serietà della nostra proposta politica come l’unica in grado di soddisfare le loro aspettative. La conquista di questo elettorato sarà fondamentale per la vittoria alle prossime amministrative e, all’interno del centrosinistra, spetta al Partito Democratico raggiungere questo arduo obiettivo. Sulla base di quanto già fatto in quest’ultimo anno, nei prossimi mesi, il nostro partito dovrà intensificare i suoi sforzi e la sua attività politica per costruire insieme a Sinistra Ecologia e Libertà, Italia dei Valori e Federazione della Sinistra il nucleo fondante di un alleanza di centrosinistra che si confronti
politicamente con l’area socialista e con tutto quell’elettorato sempre più deluso, disaffezionato alla politica e che ha manifestato il suo malessere attraverso il sostegno a movimenti civici, per presentarsi uniti alle elezioni amministrative del 2014.
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