Ostia, patrimonio di 18 milioni tra beni mobili e immobili sequestrato al clan Spada
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Ostia, patrimonio di 18 milioni tra beni mobili e immobili sequestrato al clan Spada OSTIA (RM) – Confiscato in via definitiva il patrimonio del clan Spada di Ostia. La Guardia di Finanza sta eseguendo un provvedimento emesso dalla sezione misure di prevenzione del tribunale di Roma per la confisca dei beni mobili e immobili per un valore complessivo di 18 milioni. Il provvedimento ablativo, emesso dalla Sezione Specializzata Misure di Prevenzione del Tribunale capitolino, costituisce l’epilogo dell’attività investigativa coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Roma e sancisce l’acquisizione da parte dello Stato dell’ingente patrimonio mobiliare e immobiliare riconducibile al sodalizio criminale operante nel litorale romano, già oggetto di sequestro nell’ottobre 2018.
Gli specialisti del G.I.C.O. del Nucleo di Polizia Economico- Finanziaria della Capitale hanno ricostruito le ricchezze illecitamente accumulate dagli esponenti di spicco del clan – il capo Carmine SPADA alias Romoletto (classe 1967), Ottavio SPADA (classe 1963), Armando SPADA (classe 1967), Roberto SPADA (classe 1975) e Claudio GALATIOTO (classe 1951) – individuandone le fonti di finanziamento “occulte”. Gli approfondimenti economico-patrimoniali svolti, che hanno preso le mosse dalle note operazioni di polizia “ECLISSI” e “SUB URBE”,hanno consentito di dimostrare l’incoerenza dei modesti redditi dichiarati dagli interessati con i rilevanti investimenti posti in essere in svariate attività commerciali, finanziati, in realtà, dai profitti delle numerose condotte delittuose commesse nel tempo, quali fatti di estorsione, usura e traffico di sostanze stupefacenti. Né è servito intestare le imprese a compiacenti “prestanome”, apparentemente estraneial contesto criminale: gli accertamenti hanno infatti riguardato tutte le persone (circa 50tra familiari e terzi) coinvolte nelle compravendite di quote societarie, effettuate fittiziamente al solo scopo di “schermare” la titolarità effettiva delle aziende. In definitiva, conformemente allo spirito della normativa contenuta nel “Codice Antimafia”, la confisca ha permesso di sottrarre al clan beni in grado di “inquinare” l’economia legale. Nello specifico, si tratta del patrimonio aziendale –in tutto o in parte – di 19 società, 2 ditte individuali e 6 associazioni sportive/culturali site nel comune di Roma (per lo più ad Ostia) e operanti in svariati settori: la gestione
di forni, bar, sale slot, distributori di carburanti, palestre, scuole di danza, nonché il commercio di autovetture e l’edilizia. Tra le predette attività rientra anche l’associazione “FEMUS BOXE” che gestiva la palestra di Ostia dove, nel novembre del 2017, Roberto SPADA aggredì – venendo poi condannato per lesioni aggravate dal cosiddetto “metodo mafioso” – una troupe della RAI. Gli ulteriori beni confiscati sono costituiti da 2 immobili siti a Ostia e Ardea (RM), 13 automezzi e disponibilità finanziarie su rapporti bancari e postali. L’odierna operazione testimonia il costante impegno della Procura della Repubblica, del Tribunale e della Guardia di Finanza di Roma nell’aggressione alle ricchezze illecitamente accumulate dalla criminalità, al fine di restituirle alla collettività.
Ostia, colpi di pistola: cognato di Roberto Spada ferito ad una gamba OSTIA (RM) – Colpi di pistola a Ostia. Un 51enne romano si è presentato al pronto soccorso dell’ospedale Grassi con una ferita d’arma da fuoco alla gamba. Secondo quanto si apprende da fonti investigative, si tratta del cognato di Roberto Spada, che sferrò una testata a un giornalista. L’uomo ha raccontato di essere stato raggiunto da un proiettile a via Forni. Sulla vicenda indagano i carabinieri.
Pomezia, ambiente: messe a dimora 1000 piante ornamentali POMEZIA (RM) – Proseguono gli interventi di manutenzione straordinaria a Pomezia e Torvaianica. Approfittando della chiusura al pubblico di aree verdi, giardini e spiagge, l’Amministrazione comunale sta portando avanti una serie di interventi di recupero dei giardini pubblici urbani per renderli maggiormente vivibili e restituirli alla piena fruizione dei cittadini. Oltre alla pulizia delle aree verdi, si sta procedendo con la
messa a dimora delle circa 4mila piantine in piena fioritura che il vivaio Cellilli Piante ha donato alla nostra comunità. Sul litorale di Torvaianica, invece, prosegue la pulizia dell’arenile e dei passaggi a mare, iniziativa che conferma l’attenzione dell’Amministrazione comunale per il decoro delle spiagge anche al di fuori del periodo estivo.
“Stiamo intensificando le attività di manutenzione urbana – ha spiegato l’Assessore Giovanni Mattias – attraverso una particolare attenzione alla rimozione di rifiuti e detriti urbani accumulati abusivamente negli anni nei passi a mare di
Torvaianica, tutelando nel frattempo l’ecosistema dunale”. “Pomezia non si ferma – ha ribadito il Sindaco Adriano Zuccalà – Nonostante le difficoltà dovute alla fase emergenziale e alla carenza di personale, cerchiamo di sfruttare queste giornate per ottimizzare gli interventi di restyling cittadino in vista della stagione estiva. Con queste iniziative vogliamo valorizzare l’immagine di Pomezia e Torvaianica agli occhi dei cittadini e dei tanti turisti che siamo certi torneranno sul nostro litorale. Ringraziamo nuovamente il vivaio Cellilli Piante, che ci ha supportato nel rendere le rotatorie cittadine piene di vita e colore, e tutti i lavoratori che stanno prestando il proprio servizio in questo periodo”.
Pomezia, Covid-19: la Epta dona 100 mila euro al Comune. Il sindaco: “Gesto di forte altruismo con cui potremo aiutare centinaia di famiglie” POMEZIA (RM) – La multinazionale Epta ha realizzato una donazione di 100mila euro a favore del Comune di Pomezia per offrire un contributo importante in questa fase di emergenza che anche il nostro territorio sta affrontando. Epta, rappresentata dalle famiglie Nocivelli e Triglio Godino, è un gruppo che opera a livello internazionale nel mondo della refrigerazione commerciale per la grande distribuzione organizzata, per il canale Food & Bev ed Ho.re.ca, noto sul territorio locale per il suo stabilimento, storica sede del marchio Misa. Il contributo versato sarà utilizzato per le spese legate all’emergenza, quali pacchi alimentari, contributi a chi è in difficoltà, sostegno alle associazioni di volontariato, alla Protezione Civile e a tutto il personale impegnato in prima linea per gestire l’emergenza. “Si allunga la lista delle aziende e dei privati che scendono in campo per supportarci in questa fase emergenziale – ha commentato il Sindaco Adriano Zuccalà –. È importante fare squadra per uscire quanto prima da questa terribile pandemia e far ripartire Pomezia e l’Italia intera. Voglio ringraziare il gruppo Epta e il suo Presidente Marco Nocivelli per il gesto di forte altruismo con cui potremo aiutare centinaia di
famiglie. Questa crisi ha fatto emergere la centralità delle reti di solidarietà per supportare chi ha più bisogno e per contrastarne l’isolamento”. Pomezia: in corso lavori di manutenzione alla scuola d’infanzia Maria Immacolata e alle scuole primarie di Santa
Procula e San Giovanni Bosco POMEZIA (RM) – Non si fermano gli interventi di manutenzione negli istituti scolastici del territorio. Durante il periodo di chiusura delle scuole dovuto all’emergenza Covid-19, l’Amministrazione comunale sta portando avanti una serie di lavori di riqualificazione. La prima oggetto di intervento è stata la scuola d’infanzia Maria Immacolata, dove è stata effettuata una tinteggiatura totale di tutti gli spazi interni.
Presso la scuola primaria di Santa Procula sono state realizzate invece prove strutturali e prove geologiche: si tratta di sondaggi propedeutici per la progettazione di interventi finalizzati all’adeguamento degli edifici alla vigente normativa sismica. Ricordiamo che il Comune di Pomezia è risultato infatti vincitore di un bando – a cui ha partecipato nell’agosto del 2019 – per la progettazione di interventi finalizzati all’adeguamento degli edifici o delle strutture pubbliche alla vigente normativa sismica. Le prove sono state tutte eseguite, ora si procederà con la pittura totale delle pareti. A breve altre prove strutturali interesseranno anche la primaria San Giovanni Bosco. Anche in questo caso il Comune è risultato vincitore di un bando, per un importo totale di circa 2 milioni di euro, che comprende la progettazione e i lavori di messa in sicurezza e adeguamento sismico.
“Stiamo lavorando cercando di sfruttare al massimo questo periodo di chiusura delle scuole – ha spiegato l’Assessore Federica Castagnacci – per portare avanti una serie di interventi di manutenzione. A causa delle restrizioni dovute all’emergenza sanitaria molte ditte hanno difficoltà nel reperimento dei materiali e di conseguenza tante attività lavorative non possono essere portate avanti, ma stiamo cercando di effettuare più lavori possibile. A fronte del reperimento dei materiali continuerà l’attività di pittura anche delle altre scuole”. “L’Amministrazione comunale – ha proseguito il Sindaco Adriano Zuccalà – sta proseguendo nella riqualificazione del patrimonio scolastico di competenza comunale. Il nostro obiettivo è garantire la sicurezza e l’efficienza dei luoghi frequentati da bambini e ragazzi, docenti e operatori. Di
solito gli interventi più significativi nelle scuole vengono effettuati soltanto nei periodi di chiusura dei plessi, ovvero nei mesi di luglio e agosto; in questo caso abbiamo approfittato dello stop dell’attività didattica ordinaria per anticipare alcuni interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria”. Torvaianica, riqualificazione lungomare delle Meduse: chiesto finanziamento regionale di 1,4 milioni di euro POMEZIA (RM) – Approvato il progetto definitivo per la riqualificazione del lungomare delle Meduse a Torvaianica, nel tratto compreso tra via Francoforte e il Fosso Rio Torto. Il progetto prevede interventi di arredo urbano nel tratto
della passeggiata a mare prospiciente piazza Ungheria; la realizzazione della rete di raccolta acque meteoriche e di marciapiedi lato mare nel tratto tra via Atene e Fosso Rio Torto (il tratto tra via Grenoble e Via Atene sarà realizzato nel corso dei prossimi mesi). “Un intervento importante che mira a realizzare un sistema di pedonalizzazione del lungomare per restituirlo alla cittadinanza – spiega l’Assessore Federica Castagnacci – Il progetto include l’incremento di spazi verdi, l’abbattimento delle barriere architettoniche, la valorizzazione dei varchi pedonali a mare, impianti di videosorveglianza, colonnine di ricarica per auto e bici elettriche; aree wi-fi di libero accesso; la realizzazione e riqualificazione dell’arredo urbano del lungomare mediante l’utilizzo di materiale ecocompatibile; la realizzazione di un sistema integrato di segnaletica turistica; strumenti di comunicazione visiva che promuovano, anche in forma interattiva, una campagna di sensibilizzazione sui temi della sostenibilità; l’utilizzo di sistemi di illuminotecnica mirata all’efficienza energetica”. “Il progetto richiede un importante investimento al fine di riqualificare il nostro litorale – aggiunge il Sindaco di Pomezia Adriano Zuccalà – per rendere Torvaianica più sicura, più bella e più vivibile. Il mare è una delle nostre risorse più preziose, soprattutto dal punto di vista turistico: realizzare un percorso pedonale, accessibile a tutti, ecocompatibile, con un sistema di videosorveglianza ed illuminazione a led che va a potenziare la sicurezza urbana e un sistema informativo innovativo dedicato a cittadini e turisti, significa potenziare e valorizzare il nostro litorale, con uno sguardo di speranza al futuro turistico della nostra Città”. Per il progetto, del valore totale di 1.600.000 euro, è
previsto un finanziamento regionale di 1,4 milioni di euro e 200 mila euro di fondi comunali. L’apertura del bando regionale è stata prorogata a ottobre. Regione Lazio, Covid-19. trend contagi rallenta al 3,9 percento: la situazione aggiornata nelle ASL e
Aziende Ospedaliere Si è conclusa alla presenza dell’assessore alla Sanità e l’Integrazione Sociosanitaria della Regione Lazio Alessio D’Amato la videoconferenza della task-force regionale per il COVID-19 con i direttori generali delle Asl e Aziende ospedaliere e Policlinici universitari e ospedale Pediatrico Bambino Gesù. “Oggi registriamo un dato di 151 casi di positività, si conferma il rallentamento del trend al 3,9%. A Rieti si registra un dato di 58 casi in prevalenza già noti, relativi ai cluster delle case di riposo, notificati in ritardo e che rappresenta 1/3 dei casi totali nella regione, mentre Roma città continua il rallentamento. Buone le performance registrate dalle terapie intensive dell’A.O. Sant’Andrea che hanno un dato di bassa mortalità. Su dieci pazienti critici che entrano in terapia intensiva infatti otto di questi hanno un esito clinico positivo. Proseguono i controlli nelle case di cura, circa 1/3 di queste strutture sono state controllate su tutto il territorio e oltre il 60% delle RSA. Da questa mattina partono le prime RSA COVID. Questa mattina ho inoltre fatto visita al COVID Center dell’Ospedale dei Castelli e ho potuto apprezzare una particolare attenzione alla sicurezza e i percorsi. Un ringraziamento va a tutti gli operatori. Superata quota 50 mila tamponi effettuati da inizio emergenza e sono in continua crescita i guariti che salgono di 27 unità nelle ultime 24h arrivando a 502 totali. Sono usciti dalla sorveglianza domiciliare in 12.684 e i decessi nelle ultime 24h sono stati 10” commenta l’Assessore D’Amato. La nuova app della Regione ‘LazioDrCovid’ in collaborazione con i medici di medicina generale e i pediatri di libera
scelta, ha già registrato oltre 81 mila utenti che hanno scaricato l’applicazione e 2.200 medici di famiglia e 310 pediatri di libera scelta collegati. Per quanto riguarda infine i DPI – dispositivi di protezione individuale oggi sono in distribuzione presso le strutture sanitarie: 64.000 mascherine chirurgiche, 32.200 maschere FFP2, 3.200 maschere FFP3, 6.500 camici impermeabili, 28.000 calzari, 63.000 guanti e 15.000 cuffie. La situazione nelle Asl e Aziende Ospedaliere: Asl Roma 1 – 15 nuovi casi positivi. 2 i pazienti che sono guariti. 1.498 le persone che sono uscite dall’isolamento domiciliare. Controllate 10 RSA su 18 e più di 40 case di riposo del territorio; Asl Roma 2 – 16 nuovi casi positivi. 43 le persone che sono uscite dall’isolamento domiciliare. Controllate 10 RSA su 18 e il 70% delle case di riposo del territorio; Asl Roma 3 – 8 nuovi casi positivi. 10 i pazienti che sono guariti. 2 i decessi: due uomini di 79 e 84 anni con precedenti patologie. 1.545 le persone che sono uscite dall’isolamento domiciliare. Attivati oggi 4 posti di terapia intensiva all’Ospedale Grassi. Controllate 5 RSA sulle 10 presenti nel territorio; Asl Roma 4 – 3 nuovi casi positivi. 1 paziente è guarito. 0 decessi. 1.498 le persone che sono uscite dall’isolamento domiciliare. Si sono conclusi i controlli su tutte le RSA e
case di riposo del territorio; Asl Roma 5 – 12 nuovi casi positivi. 4 i pazienti sono guariti. 3 pazienti sono deceduti. 1.577 le persone che sono uscite dall’isolamento domiciliare. 44 su 49 le case di riposo controllate. Una risultata abusiva è stata denunciata; Asl Roma 6 – 11 nuovi casi positivi. 2 decessi: una donna di 70 anni di Albano e un uomo di Velletri di 44 anni. 54 le persone che sono uscite dall’isolamento domiciliare. A Genzano da oggi operativo il laboratorio per il test COVID. Completate le verifiche sulle strutture socio assistenziali del territorio; Asl di Latina – 14 nuovi casi positivi. Deceduta una donna di 80 anni con precedenti patologie. 3 pazienti sono guariti. 3.832 le persone che sono uscite dall’isolamento domiciliare. Controllato il 58% delle case di riposo e il 100% delle RSA; Asl di Frosinone – 6 nuovi casi positivi. 2 pazienti sono guariti. 0 decessi nelle ultime 24 ore. 301 le persone che sono uscite dall’isolamento domiciliare. Prevista la riapertura il PS di Alatri dopo la sanificazione da parte dei Vigili del Fuoco. Controllate l’85% delle case di riposo e il 100% delle RSA del territorio; Asl di Viterbo – 8 nuovi casi positivi. 5 pazienti sono guariti. Anche oggi non si registrano decessi nella provincia. 2.305 le persone che sono uscite dall’isolamento domiciliare. Controllate il 30% delle RSA e delle case di riposo del territorio;
Asl di Rieti – 58 nuovi casi positivi di cui 30 dal cluster di Contigliano e gli altri riferibili alle case di riposo del territorio. Il dato è frutto di un ritardo delle notifiche nelle giornate precedenti. 2 pazienti sono guariti. 2 decessi: un uomo di 91 e un uomo di 83 anni con patologie pregresse. 31 le persone che sono uscite dall’isolamento domiciliare. Controllato il 50% delle case di riposo e il 100% delle RSA del territorio; Policlinico Umberto I – Attualmente 134 pazienti ricoverati in degenza ordinaria e 23 pazienti ricoverati in terapia intensiva. 2 pazienti sono guariti; Azienda Ospedaliera San Giovanni – Non si registrano operatori sanitari positivi. Domani sarà attivato il laboratorio per il test COVID h24; Azienda Ospedaliera Sant’Andrea – Attivo servizio psicologico per cittadini e operatori h24. Terapie intensive: ad oggi su 10 pazienti ricoverati in terapia intensiva 8 sopravvivono; Policlinico Gemelli – 250 pazienti ricoverati in posti letto ordinari. 40 pazienti ricoverati in terapia intensiva; Policlinico Tor Vergata – 7 pazienti sono guariti. Domani saranno attivati ulteriori 16 posti letto dedicati; Azienda Ospedaliera San Camillo – Operativo il laboratorio per il test COVID;
Ospedale Pediatrico Bambino Gesù – 8 pazienti ricoverati. 3 neonati e 2 mamme di Civitavecchia sono risultati negativi al primo tampone, in attesa del secondo per la conferma della guarigione; Ares 118: Non si registra nessuna difficoltà sui trasferimenti e sulle terapie intensive IFO – Attivo il servizio di consulenza dermatologica e venereologica a distanza per tutti coloro che hanno necessità di contattare uno specialista. Da domani operativo il laboratorio per il test COVID; Università Campus Bio-Medico – 8 pazienti ricoverati in terapia intensiva e 2 in degenza ordinaria al COVID Center Campus Biomedico.
Ladispoli, non si fermano all’alt dei carabinieri: arrestati due uomini dopo rocambolesco inseguimento LADISPOLI (RM) – Non si fermano all’alt vengono inseguiti e arrestati dai carabinieri. Si tratta di due cittadini romeni, rispettivamente di 28 e 36 anni, accusati di resistenza a pubblico ufficiale, lesioni personali e guida in stato di ebrezza alcolica. La scorsa notte, una pattuglia della sezione radiomobile ha notato i due a bordo di un’auto per le vie del centro di Ladispoli e ha intimato loro l’alt per eseguire una verifica.
Il conducente, però, ha accelerato repentinamente per evitare il controllo dei militari. Durante l’inseguimento, l’auto in fuga ha perso il controllo e, dopo aver urtato alcuni veicoli in sosta, ha terminato la sua corsa al centro della carreggiata. Entrambi gli occupanti, hanno poi tentato la fuga a piedi ma sono stati raggiunti dai carabinieri. Uno dei due ha opposto resistenza colpendoli con calci e pugni nel tentativo di scappare, ma i carabinieri li hanno definitivamente bloccati. Il conducente è risultato in stato di ebbrezza alcolica, con tasso alcolemico di 1,8 g/l. La macchina è stata sequestra mentre i due sono stati arrestati e portati nelle proprie abitazioni in regime di arresti domiciliari a disposizione dell’autorità giudiziaria. Gli stessi sono stati sanzionati altresì amministrativamente per essere stati sorpresi fuori dalla loro abitazione senza giustificato motivo, in violazione al d.l. 19/2020 riguardante l’attuale emergenza sanitaria.
Asl Rm6, i dati non sono allineati: l’editoriale del direttore A volte è importante riflettere ad alta voce. Per alcuni versi sono profondamente toccata dall’umanità e dalla competenza di molti colleghi che ai tempi del Coronavirus preferiscono tacere e contare fino a dieci anziché correre dietro una conta spasmodica dei positivi, anche ufficiosi, svilendo e demolendo tutto il lavoro buono che la categoria porta avanti. Non è semplice per nessuno. E mi si permetta uno sfogo, non sono affatto soddisfatta di come certe Asl, come la Rm6, gestiscano la comunicazione con i giornalisti, le amministrazioni locali che diventa poi la comunicazione con la cittadinanza. Mi spiego meglio, spesso la realtà non coincide con la conta. Si vedono camper che circolano e fanno i tamponi, cittadini chiusi in casa perché hanno ricevuto i risultati, altri con parenti stretti positivi ma che non riescono a ottenere la possibilità di fare un tampone per escludere un possibile contagio. Mi arrivano telefonate di persone in lacrime che non possono dire addio ai loro cari entrati per una patologia e diventati positivi nelle strutture. Ci sono altri residenti del territorio Asl Rm6 che comunicano la loro positività al loro sindaco, tanto per essere
trasparenti e per ricevere una parola di solidarietà ma che non risultano nel conteggio del giorno che fa la Asl. I dati che arrivano dalla Asl Rm6 ai sindaci non appaiono allineati con la realtà. Le dimostrazioni sono innumerevoli basta citare i casi di Albano, è stata data notizia sia dei primi casi positivi che non erano stati comunicati, sia dell’età delle persone e delle circostanze del contagio vedi la gita religiosa ad Assisi che poi ha causato almeno cinque ricoveri e una persona deceduta ieri. Tutta questa cronaca chi ce l’ha fornita? Nessuna delle istituzioni, proiettandoci come cronisti allo sbaraglio a caccia dei contagiati omessi. Poi con il contagocce sono arrivate le informazioni e questo grande gap ha fatto sì che si creasse un grande spartiacque tra i quotidiani che come il nostro preferiscono non fare falsi allarmismi e si attengono a una conta ufficiale che ci arriva con enorme approssimazione e i quotidiani che comunque vogliono contare anche i positivi sommersi. In pratica la carenza d’informazione ha messo tutti contro tutti. Invece, questo non dovrebbe accadere. Qui non si pretende di sapere nome e cognome ma soltanto il numero di positivi esatto di ogni giorno con specifica dei Comuni di appartenenza e di informazioni che si ritengono importanti per la collettività come ad esempio se il contagiato sia entrato a contatto con qualcuno con particolare attenzione ai focolai (case di riposo, posti di lavoro come addetti ai supermercati ecc)… Lavoro encomiabile stanno facendo quasi tutti i sindaci che cercano il più possibile di aggiornare i cittadini sullo stato
dei fatti, sui contagi sebbene leggo in alcune situazioni la volontà di mettere la polvere sotto il tappeto. Di dire che i contagi sono pochi, di sminuire una situazione pandemica unica e devastante. La mia impressione, confortata anche da lunghe chiacchierate con chi naturalmente e per ovvi motivi non può palesarsi e metterci la faccia è che le conte giornaliere siano poco attendibili e che se un giorno ci sono 3 contagiati e il giorno dopo 20 dipende soltanto dal numero di tamponi che si effettuano. Ci sono giorni dove in alcuni Comuni non si effettuano tamponi e quindi i contagiati risultano stabili, non aumentano. E noi pensiamo che sia un bene ma in realtà non è un dato attendibile. Si muore per delle patologie pregresse o soltanto per coronavirus? In entrambi i casi penso ma sarebbe bene scindere meglio questo dato perché se ogni giorno contiamo i decessi di anziani già malati rischiamo di non avere i dati puliti. Bisognerebbe fermarsi. Oggi abbiamo perso molto tempo intorno alla comunicazione di un sito online fatta ieri nel tardo pomeriggio (3 aprile) su un contagiato a Nemi. Si è aperta una vera e propria caccia al positivo cercando di circoscrivere il campo. In tanti ci hanno telefonato e tanti abbiamo contattato noi: “Come stai cara vicina di casa? Quanto tempo che non ci sentiamo…”. I sospetti hanno cavalcato e predominato sulla nostra capacità di essere razionali. Chi non ha una stabilità psicofisica ben salda con una notizia del genere può essere colto da attacco di panico, da crisi e non a caso i distretti sanitari hanno attivato i consulti psicologici per telefono.
Ma torniamo ai fatti. Come è possibile che abbiano scritto di un contagiato senza che sia stata diffusa alcuna comunicazione ufficiale? Evidentemente avranno avuto i loro motivi e le loro fonti. Ma perché nel 2020 queste fonti rimangono carbonare? Ebbene su Nemi, la Asl non comunica nulla al Comune (quindi si deduce che ad oggi non ci siano contagi) ma il sito locale è ancora lì con la notizia di un positivo e il link rimbalza sui social, viene condiviso e crea agitazione, preoccupazione e anche tanti sospetti: cosa ci nascondono? Di chi è la mancanza? Perché? Non ho scritto per dare delle risposte a tutte queste domande ma per denunciare una gestione della comunicazione da parte della Asl Rm6 che non funziona. Ripeto, i decessi, i dati, i fatti spesso non sono confortati dai numeri che vengono dati con ritardo o messi in un calderone approssimativo e dunque poco attendibile. sicuramente sono dati non allineati con la realtà. Domani è domenica e chissà quanti tamponi fatti avranno un esito, chissà se la situazione sarà stabile per poi tornare a impennarsi lunedì e soprattutto chissà se veramente c’è questo positivo a Nemi a cui a questo punto facciamo i nostri migliori auguri ovunque egli sia e se realmente esista.
Oltre 20 milioni di euro dalla Regione Lazio per buoni spesa: ecco come funziona La Regione Lazio con due apposite delibere di giunta approvate oggi su proposta dell’assessore alle Politiche sociali Welfare ed Enti locali Alessandra Troncarelli, sono stati approvati due provvedimenti: “Buono spesa” che stanzia 19 milioni di euro in favore dei Comuni e misure straordinarie per gli enti del terzo settore per un importo di 2 milioni di euro. Nel dettaglio, i 19 milioni di euro sono così suddivisi: 7 milioni sono destinati ai Municipi di Roma Capitale, mentre i restanti 12 milioni sono ripartiti tra gli altri Comuni del Lazio, in proporzione alla popolazione.
“Le risorse di “Buono spesa” – spiega l’assessore Troncarelli – sono riservate all’acquisto di cibo, alla distribuzione di pacchi alimentari, nonché alla copertura dei costi sostenuti per i medicinali. Destinatari sono le famiglie e tutte quelle persone che, con l’attuale crisi, non hanno mezzi per far fronte ai bisogni primari. In un momento tanto difficile, la Regione Lazio sta mettendo in campo una serie di azioni concrete e immediate per alleviare le difficoltà delle fasce più vulnerabili, assicurando i beni di prima necessità e dando la possibilità di acquistare anche le medicine. È prevista la possibilità di usufruire delle convenzioni con gli enti del terzo settore per la distribuzione a domicilio”. Per accedere al servizio, va presentata domanda al segretariato sociale territorialmente competente (anche per via telefonica o mail) oppure bisogna essere segnalati da parte degli enti del Terzo settore. Tra i requisiti richiesti, l’essere in carico ai servizi sociali comunali oppure trovarsi in una situazione di bisogno a causa dell’emergenza derivante dalla epidemia, previa autocertificazione soggetta a successiva verifica. Il buono spesa o pacco alimentare ha un valore di 5 euro a persona al giorno, elevabile a 7 euro in caso in cui il destinatario sia un minore. Al fine di raggiungere il maggior numero di soggetti possibile, il massimo importo concedibile per singolo nucleo familiare ammonta a 100 euro a settimana. Le spese per medicinali sono riconosciute in base alla situazione di disagio economico, fino a un massimo di 100 euro al mese. I Comuni provvederanno tempestivamente all’erogazione dei
buoni spesa o dei pacchi alimentari ai beneficiari, anche attraverso l’attivazione di accordi con le catene di distribuzione alimentare o con singoli esercizi per il servizio di consegna a domicilio. Fondamentale sarà anche il ruolo degli uffici di piano dei distretti socio-sanitari a supporto dei singoli Comuni. “Con lo stanziamento in favore degli enti del terzo settore – continua l’assessore Troncarelli – diamo un ulteriore riconoscimento al mondo del volontariato che, ancora una volta, assicura un supporto insostituibile nella erogazione di servizi essenziali a favore delle fasce più deboli della popolazione”. Tra le iniziative finanziate: acquisto e consegna al domicilio di pasti, beni di prima necessità, farmaci, alimentari, prodotti per igiene e profilassi; acquisto e distribuzione di dispositivi di protezione individuale dal Covid19 anche per gli ospiti di case di riposo, ‘dopo di noi’ e altre strutture di accoglienza; acquisto pasti per le mense sociali, per i dormitori e per le strutture di accoglienza. Le risorse sono destinate tramite avviso pubblico, per un massimo di 200mila euro per ciascun ente del terzo settore.
Covid-19, distretto socio- sanitario Rm 6.1: attivo sos psicologico Il Distretto socio-sanitario RM 6.1 nell’ottica della gestione associata dei servizi sociali e nel quadro del Piano Operativo di riorganizzazione dei servizi socio-sanitari ha attivato dal 20 Marzo scorso il Servizio di Emergenza Psicologico Telefonico “SOS PSICOLOGICO che risponde al numero 06 83793190” per tutti i cittadini dei Comuni afferenti al Distretto RM 6.1 (Colonna, Frascati, Grottaferrata, Monte Porzio Catone, Monte Compatri, Rocca di Papa e Rocca Priora, riconvertendo risorse del Comune Capofila Grottaferrrata e del Piano di Zona del Distretto,al fine di sostenere i cittadini in un momento di grande difficoltà, come quello che stiamo vivendo al tempo del COVID 19. “Ciò che stiamo vivendo, – dichiarano da Distretto – al tempo del Coronavirus, è uno stato d’animo collettivo che da parecchi giorni ormai ci segue come un compagno inseparabile.
Questo stato d’animo, si chiama paura, insieme a un senso di impotenza e di minaccia. Ciò che sentiamo è la persistente e totalizzante incertezza sull’evoluzione della situazione, la paura di sentire minacciata la propria integrità fisica e quella dei propri cari, la difficoltà di non poter vivere la propria quotidianità, di perdere i propri riferimenti, le proprie abitudini e certezze, la sofferenza per non poter essere vicini ai propri familiari, la preoccupazione per i figli piccoli a cui dover spiegare tutto ciò, il disagio di dover gestire familiari con disabilità a cui è particolarmente difficile trasmettere tranquillità …. Questo sentire ci accomuna tutti, ognuno con il proprio carico. In una situazione come questa, una misurata dose di ansia e di paura è normale, ci aiuta a proteggerci, è buona ed è fondamentale per la nostra difesa e per la sopravvivenza. Ma quando ci rendiamo conto che abbiamo un eccesso di ansia e di stress, che stiamo mettendo in atto comportamenti controproducenti, che abbiamo la necessità di essere ascoltati sostenuti e confortati , è necessario farsi aiutare e rivolgersi al SOS PSICOLOGICO servizio di emergenza telefonico, appositamente istitutito in questa fase di emergenza nazionale e mondiale, a cui tutti i cittadini del Distretto socio-sanitario RM 6.1 possono accedere e da cui possono ricevere un aiuto immediato nel contenimento dello stress e delle preoccupazioni”. “Il contatto emotivo, in questo momento più che mai è necessario – dichiara il sindaco di Grottaferrata, Luciano Andreotti – e la vicinanza di uno specialista, appositamente formato, può rappresentare un grande sostegno, sia nella condizione immediata che anche nella gestione del post- emergenza. Per questo, d’accordo con tutti i colleghi sindaci del Distretto socio-sanitario Rm 6.1 da Grottaferrata, come comune capofila, abbiamo voluto mettere a disposizione questa opportunità che aiuterà tutte le amministrazioni, attraverso
gli operatori delle equipe di psicologi che si presteranno, a sentirsi più vicini a ognuno dei propri cittadini. L’apetto psicologico del “dopo” non va infatti trascurato – conclude Andreotti – al contrario ha un importanza cruciale per i riflessi che potrà assumera a breve a medio e a lungo termine ed è giusto, opportuno e doveroso che le amministrazioni comunali se ne occupino così come stiamo facendo. Insieme. Nel modo che, più che mai ora, ci aiuterà ad uscire tutti più forti da questo momento di grave emergenza”.
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