COMUNICATI COMMUNIQUÉS DE PRESSE PRESS RELEASES - EUROVISIONI XXVIII 196

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COMUNICATI COMMUNIQUÉS DE PRESSE PRESS RELEASES - EUROVISIONI XXVIII 196
EUROVISIONI XXVIII

      COMUNICATI

          ______

COMMUNIQUÉS DE PRESSE
       ______

   PRESS RELEASES

                         196
COMUNICATI COMMUNIQUÉS DE PRESSE PRESS RELEASES - EUROVISIONI XXVIII 196
XXVIII FESTIVAL INTERNAZIONALE DI CINEMA E DI TELEVISIONE
                      Roma, giovedì 9 – venerdì 10 ottobre 2014

          «La riforma del canone radiotelevisivo in Europa nell’era digitale»

                   Il Programma completo sul sito www.eurovisioni.it
              Tutti gli aggiornamenti sulla Pagina FB Euovisioni&Friends

Roma, 3 ottobre

Eurovisioni 2014 - giunta alla sua 28a edizione- si svolgerà a Roma giovedì 9 e venerdì
10 ottobre tra l’Accademia di Francia – Villa Medici e Palazzo Farnese, Ambasciata di
Francia e avrà per tema quest'anno “La riforma del canone radiotelevisivo in Europa
nell’era digitale”.

Ad aprire i lavori, alle ore 15.00 nel Gran Salon dell’Accademia di Francia – Villa Medici in
Viale Trinità dei Monti 1, sarà l’Associazione Infocivica, con “Per una responsabilità
pubblica in Italia nelle comunicazioni dell’era digitale” alla presenza di Michel Boyon,
Presidente di Eurovisioni, Alessandro Picardi, Direttore Rapporti Istituzionali e
Internazionali Rai, Giampiero Gramaglia, Massimo de Angelis, Presidente di Infocivica,
Robert Castrucci, Manlio Cammarata, Paolo Luigi de Cesare, Dario Evola, Gianni
Bellisario, Stefano Luppi e Bruno Somalvico con le conclusioni di Carlo Rognoni,
Antonio Pilati*, Gaetano Quagliariello*, Antonello Giacomelli*.

Seguirà alle ore 18 la proiezione dell’Anteprima del film spagnolo "PRIM, EL ASESINATO
EN LA CALLE DEL TURCO" regia di Miguel Bardem, prodotto da TV RTVE, durata 98’,
con: Francesc Orella, Javier Godino, Daniel Grao, Victor Clavijo (versione originale in
spagnolo sottotitolata in inglese) e alle ore 21.00 l’anteprima del film portoghese “E
DEPOIS MATEI-O” regia di Lourenço De Mello, in collaborazione con l’Ambasciata del
Portogallo, prodotto da RTP, durata 62’, con Isabel Abreu, Sónia Balacó, Albano Jerónimo,
Pedro Giestas (versione originale in portoghese sottotitolata in inglese).

I lavori di Eurovisioni, alle ore 9.00 di venerdì 10 ottobre, a Palazzo Farnese, verranno
aperti da Michel Boyon, Presidente Eurovisioni, proseguiranno con la presentazione di
Stefano Rolando del Rapporto sulle conclusioni della Conferenza «The Promise of the
EU» seguito da Renato Farina, Eutelsat Italia, con “Television anytime, anywhere,
anyhow: il contributo del satellite” *. Alle ore 10.00 ci sarà un confronto su “La riforma del
canone in 5 Paesi europei: Finlandia, Olanda, Germania, Svizzera, Svezia”, al quale
                                                                                          197
COMUNICATI COMMUNIQUÉS DE PRESSE PRESS RELEASES - EUROVISIONI XXVIII 196
parteciperanno Antonello Giacomelli, Sottosegretario alle Comunicazioni, Ministero dello
Sviluppo Economico*, Mario Marazziti, membro Commissione Parlamentare di
Vigilanza, Fabrice Lacroix, Direttore Generale Delegato alle risorse, FTV e un
Rappresentante RAI*. Le conclusioni saranno affidate ad Anna Maria Tarantola,
Presidente RAI e a Michel Boyon, Presidente Eurovisioni.

Eurovisioni si sposterà nel pomeriggio di venerdì 10 ottobre nel Gran Salon
dell’Accademia di Francia – Villa Medici, dove alle ore 15.30 l’Articolo 21 ed Eurovisioni
discuteranno su “Una nuova carta d’identità per la Rai. I “valori” del servizio
pubblico: Indipendenza economica, Indipendenza editoriale” alla presenza di Nicola
D’Angelo, Magistrato, Paolo Gentiloni, Deputato e Giornalista, Beppe Giulietti,
portavoce di Articolo 21, Commissione Cultura della Camera dei Deputati, Salvatore
Margiotta, Senatore, Alessandro Pace, Avvocato e Professore, Vinicio Peluffo,
Commissione Parlamentare di Vigilanza, Vincenzo Vita, Senatore, Roberto Zaccaria,
Professore, Giuseppe Pierro, Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca.

Seguirà alle ore 17.30 la proiezione dell’Anteprima del film tedesco "DER WAGNER-
CLAN" di Christiane Balthasar, prodotto da TV ZDF, durata 108’ e 42”, con Iris Berben,
Friederike Becht, Justus von Dohnànyi, Lars Eidinger (versione originale in tedesco con
sottotitoli in inglese) e alle ore 20.00 l’Anteprima del film italiano "LA DAMA VELATA",
regia di Carmine Elia,, prodotto da Rai fiction, durata 100’, con Miriam Leone, Lino
Guanciale, Jaime Olias, Andrea Bosca, Lucrezia Lante della Rovere, Luciano Virgilio
(versione originale in italiano con sottotitoli in inglese).

Condizioni di accesso ai luoghi di Eurovisioni 2014: alcuni dei luoghi che ospitano la
manifestazione sono sottoposti a particolari misure di sicurezza. In particolare, per
l’Ambasciata di Francia e per l’Accademia di Francia è obbligatorio l’accredito o la
prenotazione via e-mail: promozione@eurovisioni.it o telefonando al 06 59606372.
L’assegnazione dei posti disponibili avverrà sulla base dell’ordine di prenotazione.

* In attesa di conferma

                                       ore 20.00
                               ANTEPRIMA FILM RAI FICTION

                                      "LA DAMA VELATA"
                                      Regia di Carmine Elia,
                 Il film verrà proiettato in lingua originale con sottotitoli in inglese

Eurovisioni Festival

Ufficio Stampa
Alessandra Lombardi         +39 347 7589385 alexlomb@gmail.com
Pagina Facebook:            www.facebook.com/Eurovisioni&Friends

                                                                                           198
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XXVIII FESTIVAL INTERNAZIONALE DI CINEMA E DI TELEVISIONE
                      Roma, giovedì 9 – venerdì 10 ottobre 2014

          «La riforma del canone radiotelevisivo in Europa nell’era digitale»

                   Il Programma completo sul sito www.eurovisioni.it
              Tutti gli aggiornamenti sulla Pagina FB Euovisioni&Friends
    «La riforma del canone radiotelevisivo in Europa nell’era digitale»
Condizioni di accesso ai luoghi di Eurovisioni 2013: alcuni dei luoghi che ospitano la
manifestazione sono sottoposti a particolari misure di sicurezza. In particolare, per l’Ambasciata
di Francia e per l’Accademia di Francia è obbligatorio l’accredito o la prenotazione via e-mail
promozione@eurovisioni.it L’assegnazione dei posti disponibili avverrà sulla base dell’ordine
di prenotazione.
Il programma delle proiezioni potrebbe subire delle variazioni. Per sicurezza
consultare il sito ww.eurovisioni.it
EUROVISIONI 2014

                          GIOVEDÌ 10 OTTOBRE ORE 17.30
               Accademia di Francia – Villa Medici (Viale Trinità dei Monti, 1)
                                       ANTEPRIMA SPAGNOLA
                                             RTVE presenta
                  "PRIM, EL ASESINATO EN LA CALLE DEL TURCO"
                                 Regia di Miguel Bardem
              con: Francesc Orella, Javier Godino, Daniel Grao, Victor Clavijo
                   Il film verrà proiettato in lingua originale con sottotitoli in inglese
                                                  durata 98’

                                                ore 21.00
   ANTEPRIMA PORTOGHESE IN COLLABORAZIONE CON L’AMBASCIATA DI PORTOGALLO

                                      RTP presenta
                                  “E DEPOIS MATEI-O”
                                Regia di Lourenço de Mello
             con. Isabel Abreu, Sónia Balacó, Albano Jerónimo, Pedro Giestas
                   Il film verrà proiettato in lingua originale con sottotitoli in inglese
                                                  durata 63’

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VENERDÌ 10 OTTOBRE ORE 17.30
 Accademia di Francia – Villa Medici (Viale Trinità dei Monti, 1)
                       ANTEPRIMA TEDESCA
                           ZDF presenta
                     "DER WAGNER-CLAN"
                    Regia di Christiane Balthasar
 con: Iris Berben, Friederike Becht, Justus von Dohnànyi, Lars Eidinger
    Il film verrà proiettato in lingua originale con sottotitoli in inglese
                               durata 108’, 42’’

                          ore 20.00
                  ANTEPRIMA FILM RAI FICTION
                     "LA DAMA VELATA"
                     Regia di Carmine Elia
con: Miriam Leone, Lino Guanciale, Jaime Olias, Andrea Bosca,
          Lucrezia Lante della Rovere, Luciano Virgilio
    Il film verrà proiettato in lingua originale con sottotitoli in inglese
                                   durata 100’

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XXVIII FESTIVAL INTERNAZIONALE DI CINEMA E DI TELEVISIONE
                      Roma, giovedì 9 – venerdì 10 ottobre 2014

          «La riforma del canone radiotelevisivo in Europa nell’era digitale»

                   Il Programma completo sul sito www.eurovisioni.it
             Tutti gli aggiornamenti sulla Pagina FB Euovisioni&Friends e
                                twitter: @EurovisioniFest

Dal 9 al 10 Ottobre torna a Roma il Festival Eurovisioni, l’appuntamento che mette a confronto
i protagonisti dell’audiovisivo europeo, ospitato dalle prestigiose location di Palazzo Farnese e
Villa Medici.
L'evento, giunto alla sua XXVIII edizione, dedica il dibattito di quest'anno al tema “La riforma del
canone radiotelevisivo in Europa nell’era digitale”.
"La legittimità del canone radiotelevisivo – afferma Michel Boyon, Presidente Eurovisioni - è
m
‎ essa in discussione in molti Paesi, Italia e Francia incluse. La tassa sul possesso
 dell'apparecchio radio o tv può sembrare obsoleta all'epoca di Internet e dei supporti multipli di
 ricezione. E può e deve evolversi al passo con le tecnologie e con I’evoluzione delle abitudini di
 consumo. Svezia, Finlandia, Germania e Svizzera ci hanno provato cambiando la legge sul
 canone in senso digitale. Sarà interessante ascoltare da loro come è andata e apprendere dalle
 loro esperienze, specie per quei Paesi -come Italia e Francia- che hanno annunciato l'intenzione
 di procedere quanto prima a riforme analoghe”.
“Il servizio pubblico radiotelevisivo in Europa è un argomento lungamente discusso in
altre edizioni - spiega Giacomo Mazzone, Segretario Generale Eurovisioni – dove
abbiamo trattato i punti di forza e di debolezza del sistema misto divenuto lo standard
europeo. Quest’anno discuteremo della Riforma del canone radiotelevisivo in Europa
nell’era digitale mettendo a confronto 5 Paesi europei: Finlandia, Olanda, Germania,
Svizzera, Svezia che hanno sperimentato diverse modalità per finanziare la Tv pubblica”.
Il Governo italiano – che sarà rappresentato a Eurovisioni dal sottosegretario Giacomelli -
ha annunciato che intende riformare il pagamento del nuovo canone con un decreto entro
novembre. Dalle anticipazioni non confermate apparse sulla stampa, sembrerebbe che il
governo stia considerando molte ipotesi: dai biglietti della storica Lotteria nata con la
Canzonissima del lontano 1958 a un'imposta di consumo più alta per alcune tipologie di
acquisti più costosi.
Governo che, fra l’altro, vorrà dire la sua anche nel dibattito “infuocato” sulla recente decisione
dell’AgCom sul riassetto delle frequenze tv, che ha portato la settimana scorsa al maxi sconto di
50 milioni di euro sui canoni per Rai e Mediaset.
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Ad aprire i lavori il 9 ottobre, alle ore 15.00 nel Gran Salon dell’Accademia di Francia –
Villa Medici in Viale Trinità dei Monti 1, sarà l’Associazione Infocivica, con “Per una
responsabilità pubblica in Italia nelle comunicazioni dell’era digitale” alla presenza
di Stefano Rolando, Eurovisioni, Alessandro Picardi, Direttore Rapporti Istituzionali e
Internazionali Rai, Giampiero Gramaglia,Robert Castrucci, Manlio Cammarata, Paolo
Luigi de Cesare, Dario Evola, Gianni Bellisario, Stefano Luppi e Bruno Somalvico
con un dibattito a cui parteciperanno Stefano Balassone, Ugo Cavaterra, Licia Conte,
Piero De Chiara, Nicola d’Angelo, Lino De Seriis, Erik Lambert, Elio Matarazzo,
Renato Parascandolo, Antonio Sassano e Laura Testa

Seguirà alle ore 18 la proiezione dell’Anteprima del film spagnolo "PRIM,
EL ASESINATO EN LA CALLE DEL TURCO" regia di Miguel Bardem, prodotto da
TV RTVE, durata 98’, con: Francesc Orella, Javier Godino, Daniel Grao, Victor
Clavijo (versione originale in spagnolo sottotitolata in inglese) e alle ore 21.00 l’anteprima
-in collaborazione con l’Ambasciata del Portogallo- del film “E DEPOIS MATEI-O” regia
di Lourenço De Mello, , prodotto da RTP, durata 62’, con Isabel Abreu, Sónia Balacó,
Albano Jerónimo, Pedro Giestas (versione originale in portoghese sottotitolata in
inglese).

I lavori del convegno «La riforma del canone radiotelevisivo in Europa nell’era
digitale», che è il cuore di Eurovisioni XVIII, inizieranno alle ore 9.00 di venerdì 10
ottobre, a Palazzo Farnese, verranno aperti da Michel Boyon, Presidente Eurovisioni,
proseguiranno con la presentazione di Stefano Rolando del Rapporto sulle iniziative del
Semestre di Presidenza italiano, seguito da Renato Farina, Eutelsat Italia, con
“Television anytime, anywhere, anyhow: il contributo del satellite” *. Alle ore 10.00 ci sarà
un confronto su “La riforma del canone in 5 Paesi europei: Finlandia, Olanda,
Germania, Svizzera, Svezia”, al quale parteciperanno Antonello Giacomelli,
Sottosegretario alle Comunicazioni, Ministero dello Sviluppo Economico, Mario
Marazziti, membro Commissione Parlamentare di Vigilanza ed autore di una proposta di
legge sulla riforma del canone, Luigi Gubitosi, direttore generale della Rai, Fabrice
Lacroix, Direttore Generale Delegato alle risorse di France Télévisions. Le conclusioni
saranno affidate ad Anna Maria Tarantola, Presidente RAI e a Michel Boyon,
Presidente Eurovisioni.

Eurovisioni si sposterà nel pomeriggio di venerdì 10 ottobre nel Gran Salon
dell’Accademia di Francia – Villa Medici, dove alle ore 15.30 Articolo 21 ed Eurovisioni
discuteranno su “Una nuova carta d’identità per la Rai. I “valori” del servizio
pubblico: Indipendenza economica, Indipendenza editoriale” alla presenza , fra gli
altri, di Nicola D’Angelo, Magistrato, Paolo Gentiloni, Deputato e Giornalista, Beppe
Giulietti, portavoce di Articolo 21, Alessandro Pace, Avvocato e Professore, Vinicio
Peluffo, Membro Commissione Parlamentare di Vigilanza, Vincenzo Vita, Senatore,
Roberto Zaccaria, Professore, Giuseppe Pierro, Ministero dell’Istruzione, Università e
Ricerca.

Seguirà alle ore 17.30 la proiezione dell’Anteprima del film tedesco "DER WAGNER-
CLAN" di Christiane Balthasar, prodotto da TV ZDF, durata 108’ e 42”, con Iris Berben,
Friederike Becht, Justus von Dohnànyi, Lars Eidinger (versione originale in tedesco con
sottotitoli in inglese) e alle ore 20.00 l’Anteprima del film italiano "LA DAMA VELATA",
regia di Carmine Elia,, prodotto da Rai fiction, durata 100’, con Miriam Leone, Lino
Guanciale, Jaime Olias, Andrea Bosca, Lucrezia Lante della Rovere, Luciano Virgilio
(versione originale in italiano con sottotitoli in inglese). Sarà presente Luca Bernabei della
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Lux Vide.

          XXVIII FESTIVAL INTERNAZIONALE DI CINEMA E DI TELEVISIONE
                      Roma, giovedì 9 – venerdì 10 ottobre 2014

            «La riforma del canone radiotelevisivo in Europa nell’era digitale»

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Roma 10 ottobre 2014
In vista del dibattito italiano sul canone, Eurovisioni ha invitato i rappresentanti di cinque
paesi dell’Europa occidentale dove la riforma del canone è stata effettuata, per conoscer-
ne motivazioni, problemi incontrati e modalità di applicazione.
Di questi cinque paesi: uno ha abolito il canone (Olanda), due hanno trasformato lo scopo
del canone (Germania e Svizzera), uno ha legato il canone alla tassazione progressiva
(Finlandia) ed uno ha ampliato il campo di applicazione (Svezia)

CASO OLANDESE
In Olanda il governo ha abolito il canone nel 2002 per sostituirlo con un prelievo diretto a
carico del budget dello stato. Da allora ad oggi il trasferimento dello stato è stato sempre
inferiore a quello promesso e con diversi tagli imposti dai vari governi succedutisi. In Olan-
da nel 2013 l’importo dei trasferimenti pubblici alle varie reti tv e radio è stato significativa-
mente inferiore alla somma percepita dal canone 10 anni prima.
La cosa più grave è che la natura di questi tagli richiesti è stata puramente ideologica ed i
tagli più aggressivi sono coincisi con la presenza di partiti populisti al governo o in grado di
condizionare il governo.
Un rischio diretto di usare l’arma del finanziamento dal budget dello stato come strumento
di condizionamento dell’indipendenza del SP è assai concreto in Olanda, anche se finora
non sono stati segnalati avvenimenti maggiori in questo senso.
GERMANIA E SVIZZERA
In Germania la riforma del canone è stata decisa dai rappresentanti dei Lander, d’intesa
con la KEF, la Commissione indipendente che fissa ogni anno l’ammontare del canone ra-
diotelevisivo.
La riforma in Germana ha lasciato il canone ma ne ha cambiato la natura. Oggi esso è una
tassa di scopo finalizzata al finanziamento del servizio pubblico e non è più legata al pos-
sesso dell’uno o dell’altro dei device che possono ricevere segnale tv. Inoltre l’obbligo di
pagare il canone radio tv è stato esteso a tutte le corporations che hanno un ufficio o una
base operativa in Germania.
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Risultato imprevisto di questa riforma è stato che il gettito cosi procurato ha superato di un
miliardo le previsioni ed ora si stanno identificando dei correttivi per riportare il gettito ad
una cifra più ragionevole specie per le imprese. Nel frattempo i soldi in più incassati nel
2014 rispetto al fabbisogno previsto sono stati congelati in un conto e potranno esser usati
in futuro in caso di emergenze.
SVIZZERA
La riforma è stata già approvata dal governo e dal Parlamento sulla falsariga di quanto de-
ciso in Germania. Ma la sua entrata in vigore è stata ritardata al 2019, in quanto la riscos-
sione del canone (attualmente affidato ad un organismo indipendente chiamato Billag) do-
vrà essere assegnata con una gara internazionale che non potrà tenersi prima del febbraio
2015. Nel frattempo la scorsa settimana (dopo un grande battage pubblicitario) un referen -
dum abrogativo contro la legge di riforma del canone è stato promosso dalla Confedera-
zione elvetica delle PMI, i cui aderenti sono spaventati del ripetersi del caso tedesco.
SVEZIA
In Svezia la riforma del canone è stata effettuata nel 2007, quando la tassa venne estesa
dal possesso della tv al possesso di qualsiasi device capace di ricevere i segnali televisivi
in diretta via Internet. Quindi un processo ancora tutto nella logica del vecchio canone. Il
fatto nuovo è però intervenuto nel 2011-2012, quando le prime trasmissioni in diretta di ca-
nali tv su internet sono cominciate. Da allora il servizio pubblico svedese (attraverso la sua
consociata incaricata della riscossione del canone) ha cominciato a chiedere il pagamento
del canone anche ai possessori di I-pad, I-phone ecc. L’inizio della riscossione di questa
nuova interpretazione della tassa è stata contestata da alcuni “smanettoni informatici” pri-
vati che hanno fatto ricorso in tribunale. I ricorsi sono stati rigettati per ben due volte, sino
a che la Corte Suprema di Svezia la scorsa settimana, ne ha accolto uno, cancellando la
legge attuale per “difetto di motivazione”. E così in Svezia si è tornati allo status di pre-
2007 con 80.000 utenti che hanno subito chiesto la restituzione del prelievo sui nuovi me -
dia. Il cambiamento di governo intercorso nel frattempo lascia sperare che presto una nuo-
va versione della legge possa prendere corpo.
FINLANDIA
Il caso più complesso è quello della Finlandia, dove si è voluto sostituire il canone dovuto
per il possesso di apparecchi atti alla ricezione tv o cavo con una “media tax” calcolata e
riscossa in base alla tassazione ordinaria delle persone. Il canone, infatti, è stato ritenuto
ingiusto perché tassa non proporzionale al reddito. Sono stati creati tre livelli di contribu-
zione: una fascia esente sino a 7500 EUR di reddito, una media ed una alta. Il ricavo è
esclusivamente destinato al finanziamento del servizio pubblico radiotelevisivo. Nella leg-
ge istitutiva era stato anche identificato un livello minimo di finanziamento da garantire da
parte dello stato ed un adeguamento periodico del finanziamento, per mettere alla YLE ed
i suoi investimenti di natura pluriannuale, al riparo dalle eventuali fluttuazioni del reddito
nazionale. Purtroppo questa clausola di salvaguardia è stata subito disattesa dal Parla-
mento che ha congelato l’indicizzazione sin dal primo anno di vita del nuovo regime. Cosi
già nel 2015 si determinerà uno squilibrio dei conti della YLE di circa 10 milioni di EUR, cui
il servizio pubblico ha fatto fronte con un piano di licenziamenti (200 unità) volto a riequili-
brare il bilancio ed a liberare una certa quantità di risorse necessaria per gli investimenti.

DICHIARAZIONE DI MARIO MARAZZITI, membro Commissione Parlamentare di Vigilan-
za. Presentatore proposta riforma canone RAI
“Le risorse gestite dalla Germania sono il doppio di quelle pagate dagli italiani dove l’eva -
sione è pari al 27%. Il problema vero è quello di non avere certezze per poter fare una pro-
grammazione in tempi lunghi. Guardiamo con attenzione al modello Ue di tv pubbliche con
passaggio di canone dal possesso di tv a una tassa sulla ricezione. Occorre un contributo
universale per rispettare il diritto dei cittadini di una tv pubblica e con il principio di pagare
meno ma pagare tutti. Dobbiamo provare cioè ad avere la certezza delle entrate e a delle
                                                                                               204
forme di riscossione che ci permetta di ottenerle pensando, nello stesso tempo, a sgravi
per le famiglie più disagiate. Il pagamento del canone perché il servizio pubblico possa
avere l’indipendenza dai governi”.

DICHIARAZIONE DI LUIGI GUBITOSI, direttore generale RAI
“La Rai deve continuare a fare servizio pubblico e il fatto di percepire un canone deve far
sì che il suo utilizzo sia molto accorto e attento ai programmi che programmiamo e man-
diamo in onda. Si può pensare a un canone sociale e a trovare il modo per far pagare tutti
in modo da ridurre l’importo per ogni famiglia.
Un grande competitor per l’Europa è, al momento, Google e altri che si avvantaggiano in -
debitamente dal punto di vista fiscale oltre ai problemi di privacy e competitività che tutto
ciò comporta.
Inoltre la Rai non ha solo il compito di trasmettere ma anche quella di sostenere tutta la fi -
liera audiovisiva come fa ormai da anni rai cinema che sostiene i film italiani sia opere pri-
me che seconde, le fiction. Il settore audiovisuale ha una grande valenza economica e uno
sforzo importante da parte nostra sarà quello di razionalizzare le risorse e reinvestirle so -
prattutto in cultura come ruolo di rete pubblica”.

DICHIARAZIONE DI ANNA MARIA TARANTOLA, presidente della Rai
“Vorrei riflettere con voi su alcuni aspetti comuni della riforma del canone che è un tema
molto ampio e trasversale e la sua riscossione è importante per la programmazione e
come volano di crescita anche per i cittadini perché un servizio pubblico efficace può con-
tribuire alla democrazia.
Finora 5 Paesi europei hanno modificato il canone ma ho avvertito che c’è una grossa
pressione per quanto riguarda la digitalizzazione. Infatti anche i Paesi più virtuosi si sono
dovuti confrontare con il fenomeno dell’evasione del canone a causa della digitalizzazione
ormai comune a tutti.
Un secondo fattore che mi ha colpito è quello che ovunque si voglia cambiare il canone in -
sorgono grandi discussioni anche positive come è successo in Germania il cambiamento è
stato positivo
Su 5 Paesi che hanno cambiato ben 4 hanno confermato un contributo pubblico alla televi-
sione di Stato. Non si può parlare di indipendenza senza indipendenza economica. Ogni
sistema va adattato a ogni Paese ma esistono alcune caratteristiche che il sistema del ca-
none deve avere: essere equo, adeguato, certo e stabile nel tempo”.

Ufficio stampa:
Alessandra Lombardi 347 7589385 alexlomb@gmail.com

                                                                                           205
Consultazione pubblica
                 UNA   NUOVA   CARTA       D'IDENTITÀ            PER   LA   RAI
                       I "VALORI"       DEL      SERVIZIO   PUBBLICO:
                               INDIPENDENZA        ECONOMICA
                               INDIPENDENZA        EDITO RIALE

               VILLA MEDICI; VIALE     DELLA     TRINIT À DEI MONTI 1; ROMA
                          VENERDÌ 10   OTTOBRE   2014; ORE 15,00

Introduzione: Michel Boyon, Beppe Giulietti
Presentazione: Renato Parascandolo
Partecipanti: Barbara Apuzzo, Stefano Balassone, Giovanna
Boda, Gabriella Cims, Silvia Costa, Nicola D'Angelo; Massimo
De Angelis, Roberta De Robilant, Luigi De Siervo, Claudio
Franchi,  Paolo   Gentiloni,   Carlo  Mari,   Antonio   Nicita,
Alessandro Pace, Vinicio Peluffo, Rossana Rummo, Benedetta
Tobagi, Vincenzo Vita, Roberto Zaccaria, Sergio Zavoli.

Hanno aderito:
Appello Donne e Media; Associazione Dirigenti Rai (ADRAI);
Associazione Nazionale Autori Cinematografici (ANAC); Associazione
Ricreativa e Culturale Italiana (ARCI); Associazione Produttori
Televisivi (APT); Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e
Democratico (AAMOD); Associazione Italiana Maestri Cattolici
(AIMC);   Federazione   Italiana   Laureate   e  Diplomate   Istituti
Superiori   (FILDIS);    Federazione   Informazione,   Spettacolo   e
Telecomunicazione     (FISTEL    CISL);     Coordinamento    Genitori
Democratici; Federazione Nazionale della Stampa Italiana (FNSI);
Fondazione Giuseppe Di Vittorio; Infocivica; Libera Informazione;
Libertà e Giustizia; Ricerca Educazione e Scienza (RES); Sindacato
Lavoratori Comunicazione (SLC CGIL); Tavola della Pace; Unione
Italiana Lavoratori della Comunicazione (UILCOM); Unione Circoli
Cinematografici ARCI (UCCA); Unione Cattolica Stampa Italiana;
Unione Sindacale Giornalisti Rai (USIGRAI)

Scuole aderenti all'iniziativa:
Roma: Liceo scientifico Pasteur; Liceo scientifico     Nomentano ;
Liceo classico Dante Alighieri; Liceo classico e linguistico
Tacito; Liceo classico Albertelli; Istituto Comprensivo Piazza
Filattiera; Istituto Liceo Caetani; Liceo classico scientifico
linguistico Mamiani; Istituto paritario Giovanni Paolo II; Liceo
artistico Caravillani; Istituto Comprensivo      Dante Alighieri;
Istituto Pacinotti/Archimede; Istituto Comprensivo San Francesco;
Istituto Tecnico Leon Battista Alberti; Istituto Istruzione
Superiore Via Sarandi; Istituto Professionale Servizi Sociali J.
Piaget. Ferrara: Istituto Comprensivo n. 2      Argenta . Tivoli:
Liceo Scienze Umane Isabella d’Este.        Sessa Aurunca: Liceo
Classico Agostino Nifo, Liceo Scientifico Ettore Majorana, Liceo
Artistico di Cascano, Liceo Musicale. Napoli: Dipartimento di
Sociologia, Federico II. Torino: Dipartimento di culture politiche
e società.
A partire dal 6 maggio 2016 il Servizio pubblico radiotelevisivo
                                                                                  206
dovrà essere regolato da una nuova Concessione che prenderà corpo
in un contesto radicalmente mutato rispetto a quello radio-
televisivo del XX secolo già stabilmente presidiato dai grandi
network della comunicazione globale che, di fatto, plasmano
valori, comportamenti e modelli di consumo culturale. Per evitare
che il rinnovo della Concessione si riduca a un semplice atto
amministrativo    confinato    in   ristretti   ambiti    politici   e
specialistici, l'Associazione Articolo 21 ed Eurovisioni hanno
dato vita a un'iniziativa rivolta al mondo della scuola e
dell'università: un concorso consistente nel riscrivere, in non
più di mille caratteri, la missione che la Rai dovrà svolgere nei
prossimi dieci-quindici anni: qualcosa di analogo, anche nella
forma, a un articolo della Carta costituzionale. Una giuria,
presieduta da Sergio Zavoli, e composta da quaranta eminenti
rappresentanti del mondo della cultura, del diritto e dei mass
media,   premierà   la   migliore   definizione   di   "mission"   per
consegnarla nelle mani del Capo dello Stato, del Presidente della
Commissione Parlamentare, dei Ministri competenti e dei vertici
aziendali della Rai. La "carta d'identità", frutto di questa
capillare consultazione, sarà la bussola che ci auguriamo possa
orientare le istituzioni, e in primo luogo il Parlamento, cui
spetta il compito di        rinnovare la Concessione del Servizio
pubblico assicurando alla Rai le risorse e un contesto legislativo
che le assicurino una piena e reale indipendenza. Per tracciare un
primo bilancio della consultazione in corso, Articolo 21 e
Eurovisioni hanno organizzato un incontro con le scuole del Lazio
che hanno aderito al concorso.
                     www.cartadidentitarai.it

                                                                   207
EUROVISIONI XXVIII

     RASSEGNA SUL DIBATTITO LANCIATO

                      DA EUROVISIONI 2014

newsletter.comunicatoriecomunicazione.it

                                               208
29 settembre

Comunicazione, potere e cittadini. Tra propaganda e partecipazione

Autore: Stefano Rolando

Editore: Egea

Nel corso del tempo si sono affermati tre tipi di comunicazione pubblica: la comunicazione
di controllo fondata sulla cultura giuridica, la comunicazione orientata alla gestione basata
sulla cultura economica e infine la comunicazione orientata alla relazione fondata sulla
cultura delle scienze sociali. I tre tipi di comunicazione, secondo Rolando, riflettono tre modi
di essere della Pubblica Amministrazione, spesso slegati tra di loro.

E' solo negli anni Novanta che la comunicazione pubblica comincia ad uscire dal suo guscio
passando dalla cultura del "silenzio e del segreto" all'accesso e alla trasparenza con la
legge sul procedimento amministrativo (Legge 241 del 1990) e la Legge 150 del 2000 sulla
funzione, gli ambiti e i ruoli della comunicazione e delle Istituzioni.

Norme che pongono le basi di un tipo di comunicazione pubblica di "relazione" in cui
comincia a delinearsi un rapporto circolare e sussidiario tra società e Istituzioni che spinge
ad intendere sempre di più la comunicazione più come "accompagnamento che segno, più
relazione che intervento, più processo che prodotto". Per questo sono necessari
professionisti comunicatori (che l'autore definisce "architetti sociali") che sappiano
interpretare i bisogni dei cittadini e in grado di costruire un ponte con essi, perché la
comunicazione pubblica deve porsi il problema di interpretare e dare risposta a questioni di
interesse comune.

www.corrierecomunicazioni.it
                                                                                           209
30 Settembre 2014

Canone frequenze, l'Agcom approva il nuovo regolamento

LA DECISIONE

Il consiglio dell'Authority vara le norme sulla concessione delle frequenze
televisive. Ma spetterà al Mise l'ultima parola sulla progressività dell'andata a
regime dei pagamenti: quattro anni per Rai e Mediaset, otto per le Tv locali
di Antonello Salerno

Il Consiglio dell’Agcom ha approvato il nuovo regolamento che normerà il canone per la
concessione delle frequenze televisive. I criteri generali erano stati fissati dall’Authority il
6 agosto, e da allora la delibera era stata tenuta in stand by in attesa di un possibile
provvedimento           legislativo       ventilato      dal        sottosegretario        alle
Comunicazioni Antonello Giacomelli entro la fine di settembre e che però non ha visto la
luce.
Nello schema approvato oggi, rispetto alla versione del sei agosto, sarebbe prevista, a
quanto risulta al Corriere delle Comunicazioni (il comunicato stampa sulla conclusione del
Consiglio non è ancora stato emesso), la possibilità che il Mise modifichi la progressività
dei pagamenti previsti da Agcom (a regime dopo 4 anni per Rai e Mediaset, 8 anni per le
Tv locali) in caso si verifichi il rischio di minori incassi per lo Stato rispetto al sistema
attuale. Dubbi sollevati anche in sede parlamentare, ad esempio dal presidente della
Commissione trasporti e Tlc alla Camera Michele Meta .che sulla questione ha chiesto
l'audizione dell'Agcom.
Il nuovo regolamento cui ha lavorato Agcom nasce dopo la legge che nel febbraio 2012
ha imposto un totale cambio di rotta nel sistema di pagamento del canone dovuto dalle
aziende Tv allo Stato: il baricentro si sposta dal fatturato (le società Tv “analogiche”
pagavano l’1% del fatturato allo Stato) al valore delle frequenze possedute. Quindi dalle
imprese editoriali a quelle tecnologiche (gli operatori di rete) che detengono i diritti d’uso
delle frequenze.
I criteri delle nuove regole, aveva spiegato il 6 agosto un comunicato Agcom , “sono stati
individuati a conclusione di un lungo e accurato lavoro istruttorio, sulla base di una
proposta del relatore Francesco Posteraro, che ha tra l’altro tenuto nel massimo conto -
in applicazione del dovere di leale cooperazione di cui all’articolo 4(3) del Trattato
sull’Unione Europea - le osservazioni formulate nei giorni scorsi dalla Commissione
europea. L’Autorità ha così dato applicazione al vigente quadro normativo, frutto del
combinato disposto dell’articolo 3-quinquies, comma 4, del decreto legge 2 marzo 2012, n.
16 (convertito, con modificazioni, dalla legge 26 aprile 2012, n. 44) e dall’art. 35 del Codice
delle comunicazioni elettroniche. Norme in virtù delle quali il contributo grava oggi sugli
operatori di rete, e non più sulle emittenti, come avveniva nel passato".

                                                                                            210
Repubblica - Affari e Finanza

01 ottobre 2014

La Lotteria per finanziare il canone Rai

Allo studio un riordino sui contributi. Intanto il Garante delle Comunicazioni (AgCom) taglia
il fitto per i ripetitori. Da Viale Mazzini e Mediaset 12,56 milioni a regime. Il governo: ora
una legge
di ETTORE LIVINI e ALDO FONTANAROSA

La regia della Rai di Napoli MILANO - L'Agcom fa a Rai e Mediaset un maxi-sconto sul
fitto delle frequenze mentre il governo - su tutt'altro fronte - accelera nella riforma del
canone televisivo. Canone che sarà alimentato (anche) attraverso la Lotteria Italia.

Viale Mazzini e il Biscione, intanto, festeggiano. Il Garante delle Comunicazioni approva a
maggioranza il nuovo tariffario sulle frequenze. Risultato: Saxa Rubra e Cologno
pagheranno 12,56 milioni di affitto annuo a testa (ma solo quando il provvedimento andrà
a regime). Nel 2013, in base alle vecchie norme ora superate, Rai aveva staccato un
assegno da 26 milioni e Mediaset da 20,3 milioni.

L'Agcom non stabilisce quando la tv di Stato, il Biscione e tutti gli altri editori tv dovranno
pagare la cifra massima per il fitto delle frequenze (12,56 milioni). La decisione sui tempi
viene rimessa al ministero per lo Sviluppo Economico. E il ministero potrebbe portare
subito la Rai e Mediaset alla somma più alta (perché aziende più forti, perché ex
monopolisti) e concedere invece un tempo maggiore agli editori emergenti per farsi carico
dell'esborso totale. Proprio questa possibile progressività del canone ha convinto il
commissario Nicita ad astenersi sul provvedimento che, per mesi, nelle precedenti
formulazioni, ha aspramente combattuto. Irremovibile invece il presidente dell'Agcom,
Angelo Cardani, che conferma il suo categorico no alla delibera.

La vecchia norma prevedeva che le emittenti tv pagassero l'1% del fatturato che
realizzavano in qualità di editori. La delibera dell'Agcom, invece, tiene fuori gli editori in
quanto tali (Rai, Mediaset) e sposta l'onere del canone sulle società che detengono i
ripetitori (RaiWai per Rai, Elettronica Industriale per Mediaset). Un salto che Cardani non
ha mai accettato. Alla fine, votano a favore della delibera Agcom i commissari Martusciello
(ex Publitalia e sottosegretario del governo Berlusconi), Preto (ex assistente di Antonio
Tajani e Renato Brunetta) e Posteraro, componente in quota Udc.

La decisione dell'Agcom è duramente attaccata da Vinicio Peluffo (Pd): "Si procede a
maggioranza nonostante una lettera del governo ad agosto chiedesse di sospendere ogni
determinazione". E Michele Anzaldi, lui pure del Pd: "Al danno per l'erario si aggiunge la
beffa per le emittenti locali. Molte dovranno chiudere perché non pagheranno più un forfait,
17.776 euro fissi, ma molto di più". Il sottosegretario Antonello Giacomelli confida di
mettere ogni tassello a posto con un provvedimento legislativo che, a novembre, regolerà
l'intera materia delle "frequenze e dei canoni".

Intanto a Viale Mazzini, sede della tv di Stato, circolano prime (e fondatissime)
indiscrezioni sul nuovo canone Rai che il governo riformerà con decreto questo novembre.
                                                                                    211
E' l'imposta che noi cittadini paghiamo ogni anno. Ora, la "gabella" sparirà per come la
conosciamo, e con essa il tradizionale bollettino di pagamento che utilizziamo per versarla.

In campo arriverà - questo è ormai certo - la Lotteria Italia. Gli italiani, in altre parole,
finanzieranno la televisione pubblica acquistando i biglietti della storica Lotteria nata con la
Canzonissima del lontano 1958. Questa sarà la prima gamba del finanziamento. La
seconda gamba sarà legata alla capacità di spesa delle famiglie. Possibile che pagheremo
un'imposta di consumo - più alta per alcune tipologie di acquisti più costosi - che verrà poi
girata alla Rai. Ma su questo secondo meccanismo il governo ancora lavora.

                                                                                            212
www.corrierecomunicazioni.it

02 Ottobre 2014

Canone frequenze, Meta (Pd): "Intervenga il Governo"

Il presidente della commissione Trasporti e Tlc della Camera: "Dall'Authority un passo
indietro per equità e ragionevolezza. Vengono penalizzati gli editori indipendenti, e si
prospettano mancati introiti per lo Stato"
di D.Q.

“La moral suasion del ministero sul Agcom non è bastata, e ora bisognerà rimediare”. Così
Michele Meta (Pd), presidente della commissione Trasporti e Telecomunicazioni della
Camera, spiega la decisione di convocare in audizione non soltanto l’Authority, come aveva
fatto a ridosso della votazione del Consiglio Agcom sui nuovi canoni per le frequenze Tv,
ma anche il Governo. Per capire come intenda affrontare una questione che “penalizza gli
editori indipendenti” e lascia intravedere “mancati introiti per lo Stato”.
Meta, è soddisfatto del nuovo regolamento approvato da Agcom?
No, perché è un passo indietro dal punto di vista dell’equità e della ragionevolezza. Prima
c’era un parametro ragionevole, quello del fatturato, che teneva conto di un panorama
piuttosto eterogeneo: accanto ai colossi, come Rai e Mediaset, esistono anche delle realtà
che svolgono un servizio importante a livello locale ma che, naturalmente, hanno risorse
piuttosto limitate. Non entrano in concorrenza diretta con i grandi network, ma giocano un
campionato diverso; hanno affrontato negli ultimi anni una riconversione al digitale piuttosto
onerosa per i propri bilanci, eppure sono sopravvissute; rappresentano, in ogni caso, una
pluralità di voci ascoltate da milioni di italiani; infine, e non è un dettaglio, sono piccole e medie
imprese che danno lavoro a migliaia di famiglie, e che in questo modo rischiano di chiudere.
Quali sono ancora i punti critici?
Quelli evidenziati da tempo da varie associazioni del settore. Si è data un’interpretazione
piuttosto discutibile della legge di riferimento, la 16 del 2012, e si è deciso di spostare il criterio
sugli impianti e sui multiplex, ossia sugli operatori di rete anziché sugli editori. Senza entrare
troppo nel tecnico, riassumerei dicendo che una decisione di questo genere finisce per
premiare gli operatori di rete verticalmente integrati con i fornitori di contenuti e per
penalizzare gli editori indipendenti. Inoltre, se i conti non verranno smentiti, l’altra grande
criticità riguarda i mancati introiti per lo Stato.
Avete poi sentito Agcom in Parlamento?
Ancora no: li abbiamo convocati e siamo in attesa. Temo comunque che ora non basti più:
bisognerà infatti sentire anche il governo al riguardo, per capire quali intenzioni abbia. Da un
lato, l’esecutivo si è mosso per tempo, perché l’avviso all’Agcom sull’inopportunità del
provvedimento è dei mesi scorsi, ma dall’altro la moral suasion non è bastata e ora bisognerà
rimediare. Nel medio periodo, siamo d’accordo con l’annuncio del sottosegretario Giacomelli di
voler riformare la disciplina in materia di frequenze, contributi e canoni; nel breve, però, c’è un
problema di entrate da risolvere in fretta. Le possibilità sono due: o la nuova disciplina non è a
costo zero per le casse pubbliche, e in questo caso va chiarito da dove verranno tolte le
risorse per tappare il buco, oppure si pensa davvero di caricare tutto il peso degli sconti ai
grandi network sulle spalle delle imprese locali, che già lottano a mani nude contro la crisi del
settore.
Perché Cardani unico oppositore?
Forse, più che a me, dovrebbe chiederlo agli altri commissari. Posso solo dire di avere
apprezzato il suo voto contrario e di non essermi stupito per quello favorevole dei
commissari Agcom nominati dal Centrodestra: segno che a Berlusconi, evidentemente, la
                                                                                                   213
partita sta molto a cuore.

www.webnews.it

2 ottobre 2014

Canone Rai sarà la Lotteria Italia a pagarlo
Il Governo starebbe studiando di rivoluzionare il Canone Rai che sarebbe sostituito dai
proventi della Lotteria Italia e da un'imposta di consumo

Filippo Vendrame

Il Canone Rai sarà pagato, in parte, dai proventi della Lotteria Italia. La tassa sul
possesso degli apparecchi televisivi, da sempre al centro di forti polemiche, starebbe ora
per essere totalmente rivista con lo scopo di abbattere l’evasione stimata oggi al 27% delle
unità famigliari e di renderla parallelamente più “sopportabile” dalle famiglie, soprattutto in
un periodo di crisi economica. L’odioso balzello da pagare alle poste ogni anno potrebbe
dunque sparire già da quest’anno. Al Ministero dello Sviluppo starebbero infatti lavorando
ad un Decreto che se approvato permetterà di rivoluzionare il finanziamento alla TV di
Stato.

Sarebbero principalmente due i calderoni a cui attingere per finanziare la TV di Stato. Il
primo strumento prevede di dirottare una parte delle vendite dei biglietti della Lotteria
Italia. Gli italiani, con la loro passione per il gioco e le lotterie, andrebbero a finanziare
dunque indirettamente la RAI ogni volta che andranno ad acquistare i biglietti della Lotteria
Italia. Inoltre il Governo starebbe studiando anche un secondo strumento legato alla
capacità di spesa delle famiglie.

La proposta di inserire la tassa direttamente nella dichiarazione Irpef sembra oramai
tramontata e al suo posto dovrebbe arrivare un’imposta di consumo, più alta per alcune
tipologie di prodotti più costosi, che sarà poi girata alla Rai. Su questa seconda strada, si
starebbe però ancora lavorando per trovare la perfetta quadratura del cerchio.

Attraverso questi due filoni di finanziamento si auspica di ricavare annualmente 2 miliardi
di euro, un valore superiore al miliardo e settecento milioni che oggi si ricava dal canone
RAI, andando così a recuperare quasi del tutto i 600 milioni di euro di evasione stimata.
I tempi per un eventuale iter di un Decreto sul Canone Rai sono comunque stretti. Se
l’intento è quello di rendere la rivoluzione esecutiva già dal prossimo anno, è necessario
che il Decreto sia approvato entro la fine di ottobre o al massimo nei primissimi giorni di
novembre per poi essere convertito in legge entro la fine del 2014.

                                                                                           214
Repubblica
18 ottobre

             215
Repubblica
21 novembre

              216
Messaggero
23 novembre

              217
EUROVISIONI XXVIII

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9 ottobre

             219
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