COMUNICATI COMMUNIQUÉS DE PRESSE PRESS RELEASES - EUROVISIONI XXVIII 196
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XXVIII FESTIVAL INTERNAZIONALE DI CINEMA E DI TELEVISIONE Roma, giovedì 9 – venerdì 10 ottobre 2014 «La riforma del canone radiotelevisivo in Europa nell’era digitale» Il Programma completo sul sito www.eurovisioni.it Tutti gli aggiornamenti sulla Pagina FB Euovisioni&Friends Roma, 3 ottobre Eurovisioni 2014 - giunta alla sua 28a edizione- si svolgerà a Roma giovedì 9 e venerdì 10 ottobre tra l’Accademia di Francia – Villa Medici e Palazzo Farnese, Ambasciata di Francia e avrà per tema quest'anno “La riforma del canone radiotelevisivo in Europa nell’era digitale”. Ad aprire i lavori, alle ore 15.00 nel Gran Salon dell’Accademia di Francia – Villa Medici in Viale Trinità dei Monti 1, sarà l’Associazione Infocivica, con “Per una responsabilità pubblica in Italia nelle comunicazioni dell’era digitale” alla presenza di Michel Boyon, Presidente di Eurovisioni, Alessandro Picardi, Direttore Rapporti Istituzionali e Internazionali Rai, Giampiero Gramaglia, Massimo de Angelis, Presidente di Infocivica, Robert Castrucci, Manlio Cammarata, Paolo Luigi de Cesare, Dario Evola, Gianni Bellisario, Stefano Luppi e Bruno Somalvico con le conclusioni di Carlo Rognoni, Antonio Pilati*, Gaetano Quagliariello*, Antonello Giacomelli*. Seguirà alle ore 18 la proiezione dell’Anteprima del film spagnolo "PRIM, EL ASESINATO EN LA CALLE DEL TURCO" regia di Miguel Bardem, prodotto da TV RTVE, durata 98’, con: Francesc Orella, Javier Godino, Daniel Grao, Victor Clavijo (versione originale in spagnolo sottotitolata in inglese) e alle ore 21.00 l’anteprima del film portoghese “E DEPOIS MATEI-O” regia di Lourenço De Mello, in collaborazione con l’Ambasciata del Portogallo, prodotto da RTP, durata 62’, con Isabel Abreu, Sónia Balacó, Albano Jerónimo, Pedro Giestas (versione originale in portoghese sottotitolata in inglese). I lavori di Eurovisioni, alle ore 9.00 di venerdì 10 ottobre, a Palazzo Farnese, verranno aperti da Michel Boyon, Presidente Eurovisioni, proseguiranno con la presentazione di Stefano Rolando del Rapporto sulle conclusioni della Conferenza «The Promise of the EU» seguito da Renato Farina, Eutelsat Italia, con “Television anytime, anywhere, anyhow: il contributo del satellite” *. Alle ore 10.00 ci sarà un confronto su “La riforma del canone in 5 Paesi europei: Finlandia, Olanda, Germania, Svizzera, Svezia”, al quale 197
parteciperanno Antonello Giacomelli, Sottosegretario alle Comunicazioni, Ministero dello Sviluppo Economico*, Mario Marazziti, membro Commissione Parlamentare di Vigilanza, Fabrice Lacroix, Direttore Generale Delegato alle risorse, FTV e un Rappresentante RAI*. Le conclusioni saranno affidate ad Anna Maria Tarantola, Presidente RAI e a Michel Boyon, Presidente Eurovisioni. Eurovisioni si sposterà nel pomeriggio di venerdì 10 ottobre nel Gran Salon dell’Accademia di Francia – Villa Medici, dove alle ore 15.30 l’Articolo 21 ed Eurovisioni discuteranno su “Una nuova carta d’identità per la Rai. I “valori” del servizio pubblico: Indipendenza economica, Indipendenza editoriale” alla presenza di Nicola D’Angelo, Magistrato, Paolo Gentiloni, Deputato e Giornalista, Beppe Giulietti, portavoce di Articolo 21, Commissione Cultura della Camera dei Deputati, Salvatore Margiotta, Senatore, Alessandro Pace, Avvocato e Professore, Vinicio Peluffo, Commissione Parlamentare di Vigilanza, Vincenzo Vita, Senatore, Roberto Zaccaria, Professore, Giuseppe Pierro, Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca. Seguirà alle ore 17.30 la proiezione dell’Anteprima del film tedesco "DER WAGNER- CLAN" di Christiane Balthasar, prodotto da TV ZDF, durata 108’ e 42”, con Iris Berben, Friederike Becht, Justus von Dohnànyi, Lars Eidinger (versione originale in tedesco con sottotitoli in inglese) e alle ore 20.00 l’Anteprima del film italiano "LA DAMA VELATA", regia di Carmine Elia,, prodotto da Rai fiction, durata 100’, con Miriam Leone, Lino Guanciale, Jaime Olias, Andrea Bosca, Lucrezia Lante della Rovere, Luciano Virgilio (versione originale in italiano con sottotitoli in inglese). Condizioni di accesso ai luoghi di Eurovisioni 2014: alcuni dei luoghi che ospitano la manifestazione sono sottoposti a particolari misure di sicurezza. In particolare, per l’Ambasciata di Francia e per l’Accademia di Francia è obbligatorio l’accredito o la prenotazione via e-mail: promozione@eurovisioni.it o telefonando al 06 59606372. L’assegnazione dei posti disponibili avverrà sulla base dell’ordine di prenotazione. * In attesa di conferma ore 20.00 ANTEPRIMA FILM RAI FICTION "LA DAMA VELATA" Regia di Carmine Elia, Il film verrà proiettato in lingua originale con sottotitoli in inglese Eurovisioni Festival Ufficio Stampa Alessandra Lombardi +39 347 7589385 alexlomb@gmail.com Pagina Facebook: www.facebook.com/Eurovisioni&Friends 198
XXVIII FESTIVAL INTERNAZIONALE DI CINEMA E DI TELEVISIONE Roma, giovedì 9 – venerdì 10 ottobre 2014 «La riforma del canone radiotelevisivo in Europa nell’era digitale» Il Programma completo sul sito www.eurovisioni.it Tutti gli aggiornamenti sulla Pagina FB Euovisioni&Friends «La riforma del canone radiotelevisivo in Europa nell’era digitale» Condizioni di accesso ai luoghi di Eurovisioni 2013: alcuni dei luoghi che ospitano la manifestazione sono sottoposti a particolari misure di sicurezza. In particolare, per l’Ambasciata di Francia e per l’Accademia di Francia è obbligatorio l’accredito o la prenotazione via e-mail promozione@eurovisioni.it L’assegnazione dei posti disponibili avverrà sulla base dell’ordine di prenotazione. Il programma delle proiezioni potrebbe subire delle variazioni. Per sicurezza consultare il sito ww.eurovisioni.it EUROVISIONI 2014 GIOVEDÌ 10 OTTOBRE ORE 17.30 Accademia di Francia – Villa Medici (Viale Trinità dei Monti, 1) ANTEPRIMA SPAGNOLA RTVE presenta "PRIM, EL ASESINATO EN LA CALLE DEL TURCO" Regia di Miguel Bardem con: Francesc Orella, Javier Godino, Daniel Grao, Victor Clavijo Il film verrà proiettato in lingua originale con sottotitoli in inglese durata 98’ ore 21.00 ANTEPRIMA PORTOGHESE IN COLLABORAZIONE CON L’AMBASCIATA DI PORTOGALLO RTP presenta “E DEPOIS MATEI-O” Regia di Lourenço de Mello con. Isabel Abreu, Sónia Balacó, Albano Jerónimo, Pedro Giestas Il film verrà proiettato in lingua originale con sottotitoli in inglese durata 63’ 199
VENERDÌ 10 OTTOBRE ORE 17.30 Accademia di Francia – Villa Medici (Viale Trinità dei Monti, 1) ANTEPRIMA TEDESCA ZDF presenta "DER WAGNER-CLAN" Regia di Christiane Balthasar con: Iris Berben, Friederike Becht, Justus von Dohnànyi, Lars Eidinger Il film verrà proiettato in lingua originale con sottotitoli in inglese durata 108’, 42’’ ore 20.00 ANTEPRIMA FILM RAI FICTION "LA DAMA VELATA" Regia di Carmine Elia con: Miriam Leone, Lino Guanciale, Jaime Olias, Andrea Bosca, Lucrezia Lante della Rovere, Luciano Virgilio Il film verrà proiettato in lingua originale con sottotitoli in inglese durata 100’ 200
XXVIII FESTIVAL INTERNAZIONALE DI CINEMA E DI TELEVISIONE Roma, giovedì 9 – venerdì 10 ottobre 2014 «La riforma del canone radiotelevisivo in Europa nell’era digitale» Il Programma completo sul sito www.eurovisioni.it Tutti gli aggiornamenti sulla Pagina FB Euovisioni&Friends e twitter: @EurovisioniFest Dal 9 al 10 Ottobre torna a Roma il Festival Eurovisioni, l’appuntamento che mette a confronto i protagonisti dell’audiovisivo europeo, ospitato dalle prestigiose location di Palazzo Farnese e Villa Medici. L'evento, giunto alla sua XXVIII edizione, dedica il dibattito di quest'anno al tema “La riforma del canone radiotelevisivo in Europa nell’era digitale”. "La legittimità del canone radiotelevisivo – afferma Michel Boyon, Presidente Eurovisioni - è m essa in discussione in molti Paesi, Italia e Francia incluse. La tassa sul possesso dell'apparecchio radio o tv può sembrare obsoleta all'epoca di Internet e dei supporti multipli di ricezione. E può e deve evolversi al passo con le tecnologie e con I’evoluzione delle abitudini di consumo. Svezia, Finlandia, Germania e Svizzera ci hanno provato cambiando la legge sul canone in senso digitale. Sarà interessante ascoltare da loro come è andata e apprendere dalle loro esperienze, specie per quei Paesi -come Italia e Francia- che hanno annunciato l'intenzione di procedere quanto prima a riforme analoghe”. “Il servizio pubblico radiotelevisivo in Europa è un argomento lungamente discusso in altre edizioni - spiega Giacomo Mazzone, Segretario Generale Eurovisioni – dove abbiamo trattato i punti di forza e di debolezza del sistema misto divenuto lo standard europeo. Quest’anno discuteremo della Riforma del canone radiotelevisivo in Europa nell’era digitale mettendo a confronto 5 Paesi europei: Finlandia, Olanda, Germania, Svizzera, Svezia che hanno sperimentato diverse modalità per finanziare la Tv pubblica”. Il Governo italiano – che sarà rappresentato a Eurovisioni dal sottosegretario Giacomelli - ha annunciato che intende riformare il pagamento del nuovo canone con un decreto entro novembre. Dalle anticipazioni non confermate apparse sulla stampa, sembrerebbe che il governo stia considerando molte ipotesi: dai biglietti della storica Lotteria nata con la Canzonissima del lontano 1958 a un'imposta di consumo più alta per alcune tipologie di acquisti più costosi. Governo che, fra l’altro, vorrà dire la sua anche nel dibattito “infuocato” sulla recente decisione dell’AgCom sul riassetto delle frequenze tv, che ha portato la settimana scorsa al maxi sconto di 50 milioni di euro sui canoni per Rai e Mediaset. 201
Ad aprire i lavori il 9 ottobre, alle ore 15.00 nel Gran Salon dell’Accademia di Francia – Villa Medici in Viale Trinità dei Monti 1, sarà l’Associazione Infocivica, con “Per una responsabilità pubblica in Italia nelle comunicazioni dell’era digitale” alla presenza di Stefano Rolando, Eurovisioni, Alessandro Picardi, Direttore Rapporti Istituzionali e Internazionali Rai, Giampiero Gramaglia,Robert Castrucci, Manlio Cammarata, Paolo Luigi de Cesare, Dario Evola, Gianni Bellisario, Stefano Luppi e Bruno Somalvico con un dibattito a cui parteciperanno Stefano Balassone, Ugo Cavaterra, Licia Conte, Piero De Chiara, Nicola d’Angelo, Lino De Seriis, Erik Lambert, Elio Matarazzo, Renato Parascandolo, Antonio Sassano e Laura Testa Seguirà alle ore 18 la proiezione dell’Anteprima del film spagnolo "PRIM, EL ASESINATO EN LA CALLE DEL TURCO" regia di Miguel Bardem, prodotto da TV RTVE, durata 98’, con: Francesc Orella, Javier Godino, Daniel Grao, Victor Clavijo (versione originale in spagnolo sottotitolata in inglese) e alle ore 21.00 l’anteprima -in collaborazione con l’Ambasciata del Portogallo- del film “E DEPOIS MATEI-O” regia di Lourenço De Mello, , prodotto da RTP, durata 62’, con Isabel Abreu, Sónia Balacó, Albano Jerónimo, Pedro Giestas (versione originale in portoghese sottotitolata in inglese). I lavori del convegno «La riforma del canone radiotelevisivo in Europa nell’era digitale», che è il cuore di Eurovisioni XVIII, inizieranno alle ore 9.00 di venerdì 10 ottobre, a Palazzo Farnese, verranno aperti da Michel Boyon, Presidente Eurovisioni, proseguiranno con la presentazione di Stefano Rolando del Rapporto sulle iniziative del Semestre di Presidenza italiano, seguito da Renato Farina, Eutelsat Italia, con “Television anytime, anywhere, anyhow: il contributo del satellite” *. Alle ore 10.00 ci sarà un confronto su “La riforma del canone in 5 Paesi europei: Finlandia, Olanda, Germania, Svizzera, Svezia”, al quale parteciperanno Antonello Giacomelli, Sottosegretario alle Comunicazioni, Ministero dello Sviluppo Economico, Mario Marazziti, membro Commissione Parlamentare di Vigilanza ed autore di una proposta di legge sulla riforma del canone, Luigi Gubitosi, direttore generale della Rai, Fabrice Lacroix, Direttore Generale Delegato alle risorse di France Télévisions. Le conclusioni saranno affidate ad Anna Maria Tarantola, Presidente RAI e a Michel Boyon, Presidente Eurovisioni. Eurovisioni si sposterà nel pomeriggio di venerdì 10 ottobre nel Gran Salon dell’Accademia di Francia – Villa Medici, dove alle ore 15.30 Articolo 21 ed Eurovisioni discuteranno su “Una nuova carta d’identità per la Rai. I “valori” del servizio pubblico: Indipendenza economica, Indipendenza editoriale” alla presenza , fra gli altri, di Nicola D’Angelo, Magistrato, Paolo Gentiloni, Deputato e Giornalista, Beppe Giulietti, portavoce di Articolo 21, Alessandro Pace, Avvocato e Professore, Vinicio Peluffo, Membro Commissione Parlamentare di Vigilanza, Vincenzo Vita, Senatore, Roberto Zaccaria, Professore, Giuseppe Pierro, Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca. Seguirà alle ore 17.30 la proiezione dell’Anteprima del film tedesco "DER WAGNER- CLAN" di Christiane Balthasar, prodotto da TV ZDF, durata 108’ e 42”, con Iris Berben, Friederike Becht, Justus von Dohnànyi, Lars Eidinger (versione originale in tedesco con sottotitoli in inglese) e alle ore 20.00 l’Anteprima del film italiano "LA DAMA VELATA", regia di Carmine Elia,, prodotto da Rai fiction, durata 100’, con Miriam Leone, Lino Guanciale, Jaime Olias, Andrea Bosca, Lucrezia Lante della Rovere, Luciano Virgilio (versione originale in italiano con sottotitoli in inglese). Sarà presente Luca Bernabei della 202
Lux Vide. XXVIII FESTIVAL INTERNAZIONALE DI CINEMA E DI TELEVISIONE Roma, giovedì 9 – venerdì 10 ottobre 2014 «La riforma del canone radiotelevisivo in Europa nell’era digitale» Tutti i documenti sono sul sito www.eurovisioni.it Tutti gli aggiornamenti sulla Pagina FB Eurovisioni&Friends Roma 10 ottobre 2014 In vista del dibattito italiano sul canone, Eurovisioni ha invitato i rappresentanti di cinque paesi dell’Europa occidentale dove la riforma del canone è stata effettuata, per conoscer- ne motivazioni, problemi incontrati e modalità di applicazione. Di questi cinque paesi: uno ha abolito il canone (Olanda), due hanno trasformato lo scopo del canone (Germania e Svizzera), uno ha legato il canone alla tassazione progressiva (Finlandia) ed uno ha ampliato il campo di applicazione (Svezia) CASO OLANDESE In Olanda il governo ha abolito il canone nel 2002 per sostituirlo con un prelievo diretto a carico del budget dello stato. Da allora ad oggi il trasferimento dello stato è stato sempre inferiore a quello promesso e con diversi tagli imposti dai vari governi succedutisi. In Olan- da nel 2013 l’importo dei trasferimenti pubblici alle varie reti tv e radio è stato significativa- mente inferiore alla somma percepita dal canone 10 anni prima. La cosa più grave è che la natura di questi tagli richiesti è stata puramente ideologica ed i tagli più aggressivi sono coincisi con la presenza di partiti populisti al governo o in grado di condizionare il governo. Un rischio diretto di usare l’arma del finanziamento dal budget dello stato come strumento di condizionamento dell’indipendenza del SP è assai concreto in Olanda, anche se finora non sono stati segnalati avvenimenti maggiori in questo senso. GERMANIA E SVIZZERA In Germania la riforma del canone è stata decisa dai rappresentanti dei Lander, d’intesa con la KEF, la Commissione indipendente che fissa ogni anno l’ammontare del canone ra- diotelevisivo. La riforma in Germana ha lasciato il canone ma ne ha cambiato la natura. Oggi esso è una tassa di scopo finalizzata al finanziamento del servizio pubblico e non è più legata al pos- sesso dell’uno o dell’altro dei device che possono ricevere segnale tv. Inoltre l’obbligo di pagare il canone radio tv è stato esteso a tutte le corporations che hanno un ufficio o una base operativa in Germania. 203
Risultato imprevisto di questa riforma è stato che il gettito cosi procurato ha superato di un miliardo le previsioni ed ora si stanno identificando dei correttivi per riportare il gettito ad una cifra più ragionevole specie per le imprese. Nel frattempo i soldi in più incassati nel 2014 rispetto al fabbisogno previsto sono stati congelati in un conto e potranno esser usati in futuro in caso di emergenze. SVIZZERA La riforma è stata già approvata dal governo e dal Parlamento sulla falsariga di quanto de- ciso in Germania. Ma la sua entrata in vigore è stata ritardata al 2019, in quanto la riscos- sione del canone (attualmente affidato ad un organismo indipendente chiamato Billag) do- vrà essere assegnata con una gara internazionale che non potrà tenersi prima del febbraio 2015. Nel frattempo la scorsa settimana (dopo un grande battage pubblicitario) un referen - dum abrogativo contro la legge di riforma del canone è stato promosso dalla Confedera- zione elvetica delle PMI, i cui aderenti sono spaventati del ripetersi del caso tedesco. SVEZIA In Svezia la riforma del canone è stata effettuata nel 2007, quando la tassa venne estesa dal possesso della tv al possesso di qualsiasi device capace di ricevere i segnali televisivi in diretta via Internet. Quindi un processo ancora tutto nella logica del vecchio canone. Il fatto nuovo è però intervenuto nel 2011-2012, quando le prime trasmissioni in diretta di ca- nali tv su internet sono cominciate. Da allora il servizio pubblico svedese (attraverso la sua consociata incaricata della riscossione del canone) ha cominciato a chiedere il pagamento del canone anche ai possessori di I-pad, I-phone ecc. L’inizio della riscossione di questa nuova interpretazione della tassa è stata contestata da alcuni “smanettoni informatici” pri- vati che hanno fatto ricorso in tribunale. I ricorsi sono stati rigettati per ben due volte, sino a che la Corte Suprema di Svezia la scorsa settimana, ne ha accolto uno, cancellando la legge attuale per “difetto di motivazione”. E così in Svezia si è tornati allo status di pre- 2007 con 80.000 utenti che hanno subito chiesto la restituzione del prelievo sui nuovi me - dia. Il cambiamento di governo intercorso nel frattempo lascia sperare che presto una nuo- va versione della legge possa prendere corpo. FINLANDIA Il caso più complesso è quello della Finlandia, dove si è voluto sostituire il canone dovuto per il possesso di apparecchi atti alla ricezione tv o cavo con una “media tax” calcolata e riscossa in base alla tassazione ordinaria delle persone. Il canone, infatti, è stato ritenuto ingiusto perché tassa non proporzionale al reddito. Sono stati creati tre livelli di contribu- zione: una fascia esente sino a 7500 EUR di reddito, una media ed una alta. Il ricavo è esclusivamente destinato al finanziamento del servizio pubblico radiotelevisivo. Nella leg- ge istitutiva era stato anche identificato un livello minimo di finanziamento da garantire da parte dello stato ed un adeguamento periodico del finanziamento, per mettere alla YLE ed i suoi investimenti di natura pluriannuale, al riparo dalle eventuali fluttuazioni del reddito nazionale. Purtroppo questa clausola di salvaguardia è stata subito disattesa dal Parla- mento che ha congelato l’indicizzazione sin dal primo anno di vita del nuovo regime. Cosi già nel 2015 si determinerà uno squilibrio dei conti della YLE di circa 10 milioni di EUR, cui il servizio pubblico ha fatto fronte con un piano di licenziamenti (200 unità) volto a riequili- brare il bilancio ed a liberare una certa quantità di risorse necessaria per gli investimenti. DICHIARAZIONE DI MARIO MARAZZITI, membro Commissione Parlamentare di Vigilan- za. Presentatore proposta riforma canone RAI “Le risorse gestite dalla Germania sono il doppio di quelle pagate dagli italiani dove l’eva - sione è pari al 27%. Il problema vero è quello di non avere certezze per poter fare una pro- grammazione in tempi lunghi. Guardiamo con attenzione al modello Ue di tv pubbliche con passaggio di canone dal possesso di tv a una tassa sulla ricezione. Occorre un contributo universale per rispettare il diritto dei cittadini di una tv pubblica e con il principio di pagare meno ma pagare tutti. Dobbiamo provare cioè ad avere la certezza delle entrate e a delle 204
forme di riscossione che ci permetta di ottenerle pensando, nello stesso tempo, a sgravi per le famiglie più disagiate. Il pagamento del canone perché il servizio pubblico possa avere l’indipendenza dai governi”. DICHIARAZIONE DI LUIGI GUBITOSI, direttore generale RAI “La Rai deve continuare a fare servizio pubblico e il fatto di percepire un canone deve far sì che il suo utilizzo sia molto accorto e attento ai programmi che programmiamo e man- diamo in onda. Si può pensare a un canone sociale e a trovare il modo per far pagare tutti in modo da ridurre l’importo per ogni famiglia. Un grande competitor per l’Europa è, al momento, Google e altri che si avvantaggiano in - debitamente dal punto di vista fiscale oltre ai problemi di privacy e competitività che tutto ciò comporta. Inoltre la Rai non ha solo il compito di trasmettere ma anche quella di sostenere tutta la fi - liera audiovisiva come fa ormai da anni rai cinema che sostiene i film italiani sia opere pri- me che seconde, le fiction. Il settore audiovisuale ha una grande valenza economica e uno sforzo importante da parte nostra sarà quello di razionalizzare le risorse e reinvestirle so - prattutto in cultura come ruolo di rete pubblica”. DICHIARAZIONE DI ANNA MARIA TARANTOLA, presidente della Rai “Vorrei riflettere con voi su alcuni aspetti comuni della riforma del canone che è un tema molto ampio e trasversale e la sua riscossione è importante per la programmazione e come volano di crescita anche per i cittadini perché un servizio pubblico efficace può con- tribuire alla democrazia. Finora 5 Paesi europei hanno modificato il canone ma ho avvertito che c’è una grossa pressione per quanto riguarda la digitalizzazione. Infatti anche i Paesi più virtuosi si sono dovuti confrontare con il fenomeno dell’evasione del canone a causa della digitalizzazione ormai comune a tutti. Un secondo fattore che mi ha colpito è quello che ovunque si voglia cambiare il canone in - sorgono grandi discussioni anche positive come è successo in Germania il cambiamento è stato positivo Su 5 Paesi che hanno cambiato ben 4 hanno confermato un contributo pubblico alla televi- sione di Stato. Non si può parlare di indipendenza senza indipendenza economica. Ogni sistema va adattato a ogni Paese ma esistono alcune caratteristiche che il sistema del ca- none deve avere: essere equo, adeguato, certo e stabile nel tempo”. Ufficio stampa: Alessandra Lombardi 347 7589385 alexlomb@gmail.com 205
Consultazione pubblica UNA NUOVA CARTA D'IDENTITÀ PER LA RAI I "VALORI" DEL SERVIZIO PUBBLICO: INDIPENDENZA ECONOMICA INDIPENDENZA EDITO RIALE VILLA MEDICI; VIALE DELLA TRINIT À DEI MONTI 1; ROMA VENERDÌ 10 OTTOBRE 2014; ORE 15,00 Introduzione: Michel Boyon, Beppe Giulietti Presentazione: Renato Parascandolo Partecipanti: Barbara Apuzzo, Stefano Balassone, Giovanna Boda, Gabriella Cims, Silvia Costa, Nicola D'Angelo; Massimo De Angelis, Roberta De Robilant, Luigi De Siervo, Claudio Franchi, Paolo Gentiloni, Carlo Mari, Antonio Nicita, Alessandro Pace, Vinicio Peluffo, Rossana Rummo, Benedetta Tobagi, Vincenzo Vita, Roberto Zaccaria, Sergio Zavoli. Hanno aderito: Appello Donne e Media; Associazione Dirigenti Rai (ADRAI); Associazione Nazionale Autori Cinematografici (ANAC); Associazione Ricreativa e Culturale Italiana (ARCI); Associazione Produttori Televisivi (APT); Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico (AAMOD); Associazione Italiana Maestri Cattolici (AIMC); Federazione Italiana Laureate e Diplomate Istituti Superiori (FILDIS); Federazione Informazione, Spettacolo e Telecomunicazione (FISTEL CISL); Coordinamento Genitori Democratici; Federazione Nazionale della Stampa Italiana (FNSI); Fondazione Giuseppe Di Vittorio; Infocivica; Libera Informazione; Libertà e Giustizia; Ricerca Educazione e Scienza (RES); Sindacato Lavoratori Comunicazione (SLC CGIL); Tavola della Pace; Unione Italiana Lavoratori della Comunicazione (UILCOM); Unione Circoli Cinematografici ARCI (UCCA); Unione Cattolica Stampa Italiana; Unione Sindacale Giornalisti Rai (USIGRAI) Scuole aderenti all'iniziativa: Roma: Liceo scientifico Pasteur; Liceo scientifico Nomentano ; Liceo classico Dante Alighieri; Liceo classico e linguistico Tacito; Liceo classico Albertelli; Istituto Comprensivo Piazza Filattiera; Istituto Liceo Caetani; Liceo classico scientifico linguistico Mamiani; Istituto paritario Giovanni Paolo II; Liceo artistico Caravillani; Istituto Comprensivo Dante Alighieri; Istituto Pacinotti/Archimede; Istituto Comprensivo San Francesco; Istituto Tecnico Leon Battista Alberti; Istituto Istruzione Superiore Via Sarandi; Istituto Professionale Servizi Sociali J. Piaget. Ferrara: Istituto Comprensivo n. 2 Argenta . Tivoli: Liceo Scienze Umane Isabella d’Este. Sessa Aurunca: Liceo Classico Agostino Nifo, Liceo Scientifico Ettore Majorana, Liceo Artistico di Cascano, Liceo Musicale. Napoli: Dipartimento di Sociologia, Federico II. Torino: Dipartimento di culture politiche e società. A partire dal 6 maggio 2016 il Servizio pubblico radiotelevisivo 206
dovrà essere regolato da una nuova Concessione che prenderà corpo in un contesto radicalmente mutato rispetto a quello radio- televisivo del XX secolo già stabilmente presidiato dai grandi network della comunicazione globale che, di fatto, plasmano valori, comportamenti e modelli di consumo culturale. Per evitare che il rinnovo della Concessione si riduca a un semplice atto amministrativo confinato in ristretti ambiti politici e specialistici, l'Associazione Articolo 21 ed Eurovisioni hanno dato vita a un'iniziativa rivolta al mondo della scuola e dell'università: un concorso consistente nel riscrivere, in non più di mille caratteri, la missione che la Rai dovrà svolgere nei prossimi dieci-quindici anni: qualcosa di analogo, anche nella forma, a un articolo della Carta costituzionale. Una giuria, presieduta da Sergio Zavoli, e composta da quaranta eminenti rappresentanti del mondo della cultura, del diritto e dei mass media, premierà la migliore definizione di "mission" per consegnarla nelle mani del Capo dello Stato, del Presidente della Commissione Parlamentare, dei Ministri competenti e dei vertici aziendali della Rai. La "carta d'identità", frutto di questa capillare consultazione, sarà la bussola che ci auguriamo possa orientare le istituzioni, e in primo luogo il Parlamento, cui spetta il compito di rinnovare la Concessione del Servizio pubblico assicurando alla Rai le risorse e un contesto legislativo che le assicurino una piena e reale indipendenza. Per tracciare un primo bilancio della consultazione in corso, Articolo 21 e Eurovisioni hanno organizzato un incontro con le scuole del Lazio che hanno aderito al concorso. www.cartadidentitarai.it 207
EUROVISIONI XXVIII RASSEGNA SUL DIBATTITO LANCIATO DA EUROVISIONI 2014 newsletter.comunicatoriecomunicazione.it 208
29 settembre Comunicazione, potere e cittadini. Tra propaganda e partecipazione Autore: Stefano Rolando Editore: Egea Nel corso del tempo si sono affermati tre tipi di comunicazione pubblica: la comunicazione di controllo fondata sulla cultura giuridica, la comunicazione orientata alla gestione basata sulla cultura economica e infine la comunicazione orientata alla relazione fondata sulla cultura delle scienze sociali. I tre tipi di comunicazione, secondo Rolando, riflettono tre modi di essere della Pubblica Amministrazione, spesso slegati tra di loro. E' solo negli anni Novanta che la comunicazione pubblica comincia ad uscire dal suo guscio passando dalla cultura del "silenzio e del segreto" all'accesso e alla trasparenza con la legge sul procedimento amministrativo (Legge 241 del 1990) e la Legge 150 del 2000 sulla funzione, gli ambiti e i ruoli della comunicazione e delle Istituzioni. Norme che pongono le basi di un tipo di comunicazione pubblica di "relazione" in cui comincia a delinearsi un rapporto circolare e sussidiario tra società e Istituzioni che spinge ad intendere sempre di più la comunicazione più come "accompagnamento che segno, più relazione che intervento, più processo che prodotto". Per questo sono necessari professionisti comunicatori (che l'autore definisce "architetti sociali") che sappiano interpretare i bisogni dei cittadini e in grado di costruire un ponte con essi, perché la comunicazione pubblica deve porsi il problema di interpretare e dare risposta a questioni di interesse comune. www.corrierecomunicazioni.it 209
30 Settembre 2014 Canone frequenze, l'Agcom approva il nuovo regolamento LA DECISIONE Il consiglio dell'Authority vara le norme sulla concessione delle frequenze televisive. Ma spetterà al Mise l'ultima parola sulla progressività dell'andata a regime dei pagamenti: quattro anni per Rai e Mediaset, otto per le Tv locali di Antonello Salerno Il Consiglio dell’Agcom ha approvato il nuovo regolamento che normerà il canone per la concessione delle frequenze televisive. I criteri generali erano stati fissati dall’Authority il 6 agosto, e da allora la delibera era stata tenuta in stand by in attesa di un possibile provvedimento legislativo ventilato dal sottosegretario alle Comunicazioni Antonello Giacomelli entro la fine di settembre e che però non ha visto la luce. Nello schema approvato oggi, rispetto alla versione del sei agosto, sarebbe prevista, a quanto risulta al Corriere delle Comunicazioni (il comunicato stampa sulla conclusione del Consiglio non è ancora stato emesso), la possibilità che il Mise modifichi la progressività dei pagamenti previsti da Agcom (a regime dopo 4 anni per Rai e Mediaset, 8 anni per le Tv locali) in caso si verifichi il rischio di minori incassi per lo Stato rispetto al sistema attuale. Dubbi sollevati anche in sede parlamentare, ad esempio dal presidente della Commissione trasporti e Tlc alla Camera Michele Meta .che sulla questione ha chiesto l'audizione dell'Agcom. Il nuovo regolamento cui ha lavorato Agcom nasce dopo la legge che nel febbraio 2012 ha imposto un totale cambio di rotta nel sistema di pagamento del canone dovuto dalle aziende Tv allo Stato: il baricentro si sposta dal fatturato (le società Tv “analogiche” pagavano l’1% del fatturato allo Stato) al valore delle frequenze possedute. Quindi dalle imprese editoriali a quelle tecnologiche (gli operatori di rete) che detengono i diritti d’uso delle frequenze. I criteri delle nuove regole, aveva spiegato il 6 agosto un comunicato Agcom , “sono stati individuati a conclusione di un lungo e accurato lavoro istruttorio, sulla base di una proposta del relatore Francesco Posteraro, che ha tra l’altro tenuto nel massimo conto - in applicazione del dovere di leale cooperazione di cui all’articolo 4(3) del Trattato sull’Unione Europea - le osservazioni formulate nei giorni scorsi dalla Commissione europea. L’Autorità ha così dato applicazione al vigente quadro normativo, frutto del combinato disposto dell’articolo 3-quinquies, comma 4, del decreto legge 2 marzo 2012, n. 16 (convertito, con modificazioni, dalla legge 26 aprile 2012, n. 44) e dall’art. 35 del Codice delle comunicazioni elettroniche. Norme in virtù delle quali il contributo grava oggi sugli operatori di rete, e non più sulle emittenti, come avveniva nel passato". 210
Repubblica - Affari e Finanza 01 ottobre 2014 La Lotteria per finanziare il canone Rai Allo studio un riordino sui contributi. Intanto il Garante delle Comunicazioni (AgCom) taglia il fitto per i ripetitori. Da Viale Mazzini e Mediaset 12,56 milioni a regime. Il governo: ora una legge di ETTORE LIVINI e ALDO FONTANAROSA La regia della Rai di Napoli MILANO - L'Agcom fa a Rai e Mediaset un maxi-sconto sul fitto delle frequenze mentre il governo - su tutt'altro fronte - accelera nella riforma del canone televisivo. Canone che sarà alimentato (anche) attraverso la Lotteria Italia. Viale Mazzini e il Biscione, intanto, festeggiano. Il Garante delle Comunicazioni approva a maggioranza il nuovo tariffario sulle frequenze. Risultato: Saxa Rubra e Cologno pagheranno 12,56 milioni di affitto annuo a testa (ma solo quando il provvedimento andrà a regime). Nel 2013, in base alle vecchie norme ora superate, Rai aveva staccato un assegno da 26 milioni e Mediaset da 20,3 milioni. L'Agcom non stabilisce quando la tv di Stato, il Biscione e tutti gli altri editori tv dovranno pagare la cifra massima per il fitto delle frequenze (12,56 milioni). La decisione sui tempi viene rimessa al ministero per lo Sviluppo Economico. E il ministero potrebbe portare subito la Rai e Mediaset alla somma più alta (perché aziende più forti, perché ex monopolisti) e concedere invece un tempo maggiore agli editori emergenti per farsi carico dell'esborso totale. Proprio questa possibile progressività del canone ha convinto il commissario Nicita ad astenersi sul provvedimento che, per mesi, nelle precedenti formulazioni, ha aspramente combattuto. Irremovibile invece il presidente dell'Agcom, Angelo Cardani, che conferma il suo categorico no alla delibera. La vecchia norma prevedeva che le emittenti tv pagassero l'1% del fatturato che realizzavano in qualità di editori. La delibera dell'Agcom, invece, tiene fuori gli editori in quanto tali (Rai, Mediaset) e sposta l'onere del canone sulle società che detengono i ripetitori (RaiWai per Rai, Elettronica Industriale per Mediaset). Un salto che Cardani non ha mai accettato. Alla fine, votano a favore della delibera Agcom i commissari Martusciello (ex Publitalia e sottosegretario del governo Berlusconi), Preto (ex assistente di Antonio Tajani e Renato Brunetta) e Posteraro, componente in quota Udc. La decisione dell'Agcom è duramente attaccata da Vinicio Peluffo (Pd): "Si procede a maggioranza nonostante una lettera del governo ad agosto chiedesse di sospendere ogni determinazione". E Michele Anzaldi, lui pure del Pd: "Al danno per l'erario si aggiunge la beffa per le emittenti locali. Molte dovranno chiudere perché non pagheranno più un forfait, 17.776 euro fissi, ma molto di più". Il sottosegretario Antonello Giacomelli confida di mettere ogni tassello a posto con un provvedimento legislativo che, a novembre, regolerà l'intera materia delle "frequenze e dei canoni". Intanto a Viale Mazzini, sede della tv di Stato, circolano prime (e fondatissime) indiscrezioni sul nuovo canone Rai che il governo riformerà con decreto questo novembre. 211
E' l'imposta che noi cittadini paghiamo ogni anno. Ora, la "gabella" sparirà per come la conosciamo, e con essa il tradizionale bollettino di pagamento che utilizziamo per versarla. In campo arriverà - questo è ormai certo - la Lotteria Italia. Gli italiani, in altre parole, finanzieranno la televisione pubblica acquistando i biglietti della storica Lotteria nata con la Canzonissima del lontano 1958. Questa sarà la prima gamba del finanziamento. La seconda gamba sarà legata alla capacità di spesa delle famiglie. Possibile che pagheremo un'imposta di consumo - più alta per alcune tipologie di acquisti più costosi - che verrà poi girata alla Rai. Ma su questo secondo meccanismo il governo ancora lavora. 212
www.corrierecomunicazioni.it 02 Ottobre 2014 Canone frequenze, Meta (Pd): "Intervenga il Governo" Il presidente della commissione Trasporti e Tlc della Camera: "Dall'Authority un passo indietro per equità e ragionevolezza. Vengono penalizzati gli editori indipendenti, e si prospettano mancati introiti per lo Stato" di D.Q. “La moral suasion del ministero sul Agcom non è bastata, e ora bisognerà rimediare”. Così Michele Meta (Pd), presidente della commissione Trasporti e Telecomunicazioni della Camera, spiega la decisione di convocare in audizione non soltanto l’Authority, come aveva fatto a ridosso della votazione del Consiglio Agcom sui nuovi canoni per le frequenze Tv, ma anche il Governo. Per capire come intenda affrontare una questione che “penalizza gli editori indipendenti” e lascia intravedere “mancati introiti per lo Stato”. Meta, è soddisfatto del nuovo regolamento approvato da Agcom? No, perché è un passo indietro dal punto di vista dell’equità e della ragionevolezza. Prima c’era un parametro ragionevole, quello del fatturato, che teneva conto di un panorama piuttosto eterogeneo: accanto ai colossi, come Rai e Mediaset, esistono anche delle realtà che svolgono un servizio importante a livello locale ma che, naturalmente, hanno risorse piuttosto limitate. Non entrano in concorrenza diretta con i grandi network, ma giocano un campionato diverso; hanno affrontato negli ultimi anni una riconversione al digitale piuttosto onerosa per i propri bilanci, eppure sono sopravvissute; rappresentano, in ogni caso, una pluralità di voci ascoltate da milioni di italiani; infine, e non è un dettaglio, sono piccole e medie imprese che danno lavoro a migliaia di famiglie, e che in questo modo rischiano di chiudere. Quali sono ancora i punti critici? Quelli evidenziati da tempo da varie associazioni del settore. Si è data un’interpretazione piuttosto discutibile della legge di riferimento, la 16 del 2012, e si è deciso di spostare il criterio sugli impianti e sui multiplex, ossia sugli operatori di rete anziché sugli editori. Senza entrare troppo nel tecnico, riassumerei dicendo che una decisione di questo genere finisce per premiare gli operatori di rete verticalmente integrati con i fornitori di contenuti e per penalizzare gli editori indipendenti. Inoltre, se i conti non verranno smentiti, l’altra grande criticità riguarda i mancati introiti per lo Stato. Avete poi sentito Agcom in Parlamento? Ancora no: li abbiamo convocati e siamo in attesa. Temo comunque che ora non basti più: bisognerà infatti sentire anche il governo al riguardo, per capire quali intenzioni abbia. Da un lato, l’esecutivo si è mosso per tempo, perché l’avviso all’Agcom sull’inopportunità del provvedimento è dei mesi scorsi, ma dall’altro la moral suasion non è bastata e ora bisognerà rimediare. Nel medio periodo, siamo d’accordo con l’annuncio del sottosegretario Giacomelli di voler riformare la disciplina in materia di frequenze, contributi e canoni; nel breve, però, c’è un problema di entrate da risolvere in fretta. Le possibilità sono due: o la nuova disciplina non è a costo zero per le casse pubbliche, e in questo caso va chiarito da dove verranno tolte le risorse per tappare il buco, oppure si pensa davvero di caricare tutto il peso degli sconti ai grandi network sulle spalle delle imprese locali, che già lottano a mani nude contro la crisi del settore. Perché Cardani unico oppositore? Forse, più che a me, dovrebbe chiederlo agli altri commissari. Posso solo dire di avere apprezzato il suo voto contrario e di non essermi stupito per quello favorevole dei commissari Agcom nominati dal Centrodestra: segno che a Berlusconi, evidentemente, la 213
partita sta molto a cuore. www.webnews.it 2 ottobre 2014 Canone Rai sarà la Lotteria Italia a pagarlo Il Governo starebbe studiando di rivoluzionare il Canone Rai che sarebbe sostituito dai proventi della Lotteria Italia e da un'imposta di consumo Filippo Vendrame Il Canone Rai sarà pagato, in parte, dai proventi della Lotteria Italia. La tassa sul possesso degli apparecchi televisivi, da sempre al centro di forti polemiche, starebbe ora per essere totalmente rivista con lo scopo di abbattere l’evasione stimata oggi al 27% delle unità famigliari e di renderla parallelamente più “sopportabile” dalle famiglie, soprattutto in un periodo di crisi economica. L’odioso balzello da pagare alle poste ogni anno potrebbe dunque sparire già da quest’anno. Al Ministero dello Sviluppo starebbero infatti lavorando ad un Decreto che se approvato permetterà di rivoluzionare il finanziamento alla TV di Stato. Sarebbero principalmente due i calderoni a cui attingere per finanziare la TV di Stato. Il primo strumento prevede di dirottare una parte delle vendite dei biglietti della Lotteria Italia. Gli italiani, con la loro passione per il gioco e le lotterie, andrebbero a finanziare dunque indirettamente la RAI ogni volta che andranno ad acquistare i biglietti della Lotteria Italia. Inoltre il Governo starebbe studiando anche un secondo strumento legato alla capacità di spesa delle famiglie. La proposta di inserire la tassa direttamente nella dichiarazione Irpef sembra oramai tramontata e al suo posto dovrebbe arrivare un’imposta di consumo, più alta per alcune tipologie di prodotti più costosi, che sarà poi girata alla Rai. Su questa seconda strada, si starebbe però ancora lavorando per trovare la perfetta quadratura del cerchio. Attraverso questi due filoni di finanziamento si auspica di ricavare annualmente 2 miliardi di euro, un valore superiore al miliardo e settecento milioni che oggi si ricava dal canone RAI, andando così a recuperare quasi del tutto i 600 milioni di euro di evasione stimata. I tempi per un eventuale iter di un Decreto sul Canone Rai sono comunque stretti. Se l’intento è quello di rendere la rivoluzione esecutiva già dal prossimo anno, è necessario che il Decreto sia approvato entro la fine di ottobre o al massimo nei primissimi giorni di novembre per poi essere convertito in legge entro la fine del 2014. 214
Repubblica 18 ottobre 215
Repubblica 21 novembre 216
Messaggero 23 novembre 217
EUROVISIONI XXVIII INSERZIONI PUBBLICITARIE _______________ MANCHETTES _______________ ADVERTISING 218
Repubblica 9 ottobre 219
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