CSV FC ASSIPROV Domenica, 26 luglio 2015
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CSV FC ASSIPROV Domenica, 26 luglio 2015 Prime Pagine 26/07/2015 Prima Pagina Il Resto del Carlino (ed. Forli) 1 26/07/2015 Prima Pagina La Voce di Romagna (ed. Forli) 2 ambiente e protezione civile 26/07/2015 Il Resto del Carlino (ed. Forlì) Temporali lampo': oggi tregua al caldo 3 csv e scenario locale 26/07/2015 Il Resto del Carlino (ed. Cesena) GIACOMO MASCELLANI La sfilata degli abiti ricicloni' 4 26/07/2015 Il Resto del Carlino (ed. Forlì) Regina Pacis, mano tesa a Mosul 5 26/07/2015 Il Resto del Carlino (ed. Forlì) Festa del bentornato: pranzo e mostra di foto 6 26/07/2015 Il Resto del Carlino (ed. Forlì) Raccolti 400 euro per le scuole 7 26/07/2015 La Voce di Romagna (ed. Forlì) Pagina 23 Giovanni Zaccherini La grande arte al servizio dell' infanzia 8 26/07/2015 La Voce di Romagna (ed. Forlì) Pagina 24 Servizio civile a Bagno 10 salute e assistenza 26/07/2015 La Voce di Romagna (ed. Forlì) Pagina 25 In piazza delle Conserve torna la Soffitta sul Canale 11 volontariato 26/07/2015 Il Resto del Carlino Alessandro Farruggia Ici sulle paritarie, l'ira dei vescovi Il governo: «Ora leggi... 12 26/07/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 2 G.Tr. Lo scontro vale 500 milioni ma le regole sono a rischio 14 26/07/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 2 GianniTrovati Per il settore una disciplina che sembra ingestibile 16 26/07/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 2 Eugenio Bruno Scuole, il Governo riapre il dossierIci 18 26/07/2015 La Repubblica Pagina 4 GIOVANNA CASADIO Ici, i vescovi protestano Il governo:"Le paritarie non pagheranno" 20 26/07/2015 La Repubblica Pagina 4 CORRADO ZUNINO Oltre 13 mila parificate, tutte esentate dall' imposta 22
26 luglio 2015 Il Resto del Carlino (ed. Forli) Prima Pagina Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 1
26 luglio 2015 La Voce di Romagna (ed. Forli) Prima Pagina Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 2
26 luglio 2015 Il Resto del Carlino (ed. Forlì) ambiente e protezione civile BREVE STOP, POI TORNA L'AFA Temporali lampo': oggi tregua al caldo «DOPO circa un mese l'Italia viene nuovamente interessata da una perturbazione che spezza l'egemonia di un super anticiclone africano». A dirlo è il meteorologo di 3bmeteo.com Francesco Nucera che aggiunge: «Si tratta di una parziale tregua della canicola grazie all'arrivo di una massa d'aria relativamente più fresca ma i cui effetti saranno limitati». Secondo l'allerta meteo diramata ieri dalla Protezione civile, infatti, la possibilità di temporali nella nostra zona (dalle 18 di ieri) si esaurirà oggi alle 14. Nello specificio, spiega Arpa, «l'infiltrazione di aria più fresca, associata a un debole minimo depressionario presente sul nord adriatico, determinerà condizioni di instabilità con fenomeni temporaleschi che tenderanno ad esaurirsi dal primo pomeriggio di oggi». Le temperature, dunque, sono oggi in sensibile calo: la massima prevista è di 30 gradi. Ma già domenica prossima (fonte: 3bmeteo.com) la massima toccherà ancora i 39 gradi. Nella scorsa settimana, inoltre, Arpa ha registrato per ben due giorni (21 e 23 luglio) un superamento della soglia di informazione per quanto riguarda l'ozono. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 3
26 luglio 2015 Il Resto del Carlino (ed. Cesena) csv e scenario locale LA KERMESSE APPUNTAMENTO STASERA IN PIAZZA SPOSE DEI MARINAI La sfilata degli abiti ricicloni' I modelli, in materiali di recupero, della stilista Ambra Fabbri TORNA la moda riciclata a Cesenatico e sfila per la prima volta nella cornice di piazza Spose dei Marinai. L'appuntamento è stasera, alle 21.15, quando si terrà una sfilata di abiti completamente realizzati con materiali di recupero. In cabina di regia c'è la Tribù di chi burdèl', un'associazione formata da un centinaio di giovani di Cesenatico, Cesena, Savignano sul Rubicone, Forlì e San Marino. Ogni anno la tribù che si ritrova nella spiaggia cesenaticense, propone un tema nuovo e quello di quest'estate è legato agli abiti da sposa. IL TITOLO della serata è Le spose di Ambra', con una collezione della stilista romagnola Ambra Fabbri per la coreografia di Paride Abbondanza. Fra i nuovi materiali impiegati ci sono lenzuoli, panno carta, tubi idraulici, isolanti, tovaglie e altri ancora. Fra le novità c'è la partecipazione come ospiti d'onore dei neo campioni di Latino americano danza caraibica, Franco e Francesca, i quali hanno conquistato il titolo tricolore a Roma. Franco e Francesca sono i portacolori della scuola di ballo combinacion perfecta' di San Mauro Pascoli. La stilista Ambra Fabbri aprirà la sfilata con due baby creazioni indossate dalle sue figlie di 13 e 8 anni e mezzo. Poi la passerella sarà tutta per le modelle e i modelli, con intermezzi di musica, balletti e coreografie, che trasformano la sfilata in uno spettacolo vero e proprio. Fra le modelle in passerella, ci saranno Asia Fornari (Miss Romagna 2015), Alina Pasnicu e alcune ombrelline viste alle gare di Moto Gp. La manifestazione è il frutto dell'impegno di un gruppo di volontari, sostenuti con il contributo di Welcompany, Bcc di Sala, Chimicart, Tuttoplast e il patrocinio del Comune di Cesenatico. E' uno degli eventi più attesi e curiosi dell'estate, al quale lavora per settimane intere un gruppo di lavoro formato da Emanuele Bastoni, Herman Fantozzi, Michele Magnani, Claudio Pianticelli, Luca Ravegnini, Piero Saragoni e Mauro Toni. Per l'organizzazione della serata la Tribù di chi burdèl' si occupa degli aspetti tecnici, della musica, le luci, il trucco e la fotografia. Ambra Fabbri, la quale ha partecipato a varie trasmissioni televisive della Rai, è una stilista che ha varcato i confini romagnoli ed è sempre più richiesta in varie città. GIACOMO MASCELLANI Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 4
26 luglio 2015 Il Resto del Carlino (ed. Forlì) csv e scenario locale SOLIDARIETÀ UNA RACCOLTA FONDI PER I CRISTIANI IRACHENI CACCIATI DALL'ISIS Regina Pacis, mano tesa a Mosul Filo diretto grazie ai contatti tra don Rossi e l'ex diacono Majeed PARTE da Forlì l'adozione a distanza delle famiglie cristiane cacciate da Mosul dall'Isis. Il filo che lega Regina Pacis all'Iraq è nato anni fa in virtù dei lunghi periodi di servizio del diacono Majeed Attalla. Majeed in primavera è tornato in città accompagnato dal vescovo di Mosul. Hanno raccontato della cacciata e della fuga da Mosul di 150 mila cristiani, nella notte del 6 agosto 2014. «Una cosa indescrivibile riuscì a dire Majeed al telefono a don Roberto Rossi ci vogliono ammazzare tutti. Hanno cominciato a segnare le case dei cristiani con la lettera N (Nazzareni) e hanno occupato il vescovado sul quale ora sventola la loro bandiera». Gli esiliati sono stati accolti poi nei campi profughi. A Forlì, grazie ai contatti frequenti con padre Majeed e alla testimonianza di don Roberto Rossi (i due nella foto a sinistra), che in primavera si è recato a Mosul per portare aiuti immediati alla popolazione in difficoltà, ha avuto inizio la campagna Adottiamo i cristiani di Mosul', per offrire sostegno alle famiglie profughe. O 12 euro, ossia a un euro al mese; o 52, pari a un euro a settimana; oppure 365 euro. Il versamento o il bonifico si può fare sul conto intestato a Gruppo Missionario parrocchia Regina Pacis, Cassa dei Risparmi di Forlì. Iban: IT64 R060 1013 2040 7400 0008 302. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 5
26 luglio 2015 Il Resto del Carlino (ed. Forlì) csv e scenario locale CORNIOLO Festa del bentornato: pranzo e mostra di foto SI TIENE oggi la Festa del bentornato. Corniolese al 100%'. Si parte alle 12,30 con il tradizionale pranzo nello stand della Pro loco preparato dai volontari, un pranzo completo per circa 200 ospiti, con piatti che rimandano alla gastronomia toscoromagnola di questa parte d'Appennino. Tante portate al costo di 20 euro per gli adulti e 12 euro per i bambini. Sarà inoltre possibile visitare la mostra con oltre 1.000 fotografie del territorio di Corniolo dall'Ottocento ai giorni nostri oltre a numerosi giochi collettivi. Premio per l'ospite che arriva dalla località più lontana e premio alla coppia più anziana. Per informazioni e prenotazioni: ð 388.4551601. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 6
26 luglio 2015 Il Resto del Carlino (ed. Forlì) csv e scenario locale SOLIDARIETÀ A VILLAFRANCA Raccolti 400 euro per le scuole SONO state tante le emozioni che hanno caratterizzato la serata organizzata lo scorso 3 luglio dall'associazione La Tevla de' Sdaz' presso l'azienda agricola La Cicala e la Formica' di Villafranca. C'è chi ha descritto l'allestimento dell'iniziativa come il boccacesco villaggio Bengodi e chi si è sentito protagonista di un film di Fellini. Ancora più importante il risultato raggiunto con la consegna di un contributo di 400 euro all'Associazione dei genitori di Villafranca e San Martino in Villafranca che, sommati ad altri fondi ancora da reperire, serviranno per l'acquisto di una lavagna Lim per le scuole del quartiere. Nella foto: il presidente dell'associazione La Tevla de' Sdaz' Gabriele Zelli insieme alle socie Elisa Fabbri e Elisabetta Morelli e a Sergio Ceccarelli, titolare dell'azienda agricola La Cicala e la Formica', consegnano a Mattarozzi Enrica, in rappresentanza dell'Associazione dei genitori, la somma raccolta. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 7
26 luglio 2015 Pagina 23 La Voce di Romagna (ed. Forlì) csv e scenario locale La grande arte al servizio dell' infanzia Grande successo nel Castello di Diegaro per l' asta benefica dell' associazione Percorsi "Ci piacerebbe operare anche a Cesena" nefica per raccogliere fondi per permettere a bambini, adolescenti e genitori con problemi emotivo comportamentali di poter essere sottoposti a trattamenti di carattere psicoterapeutico, psicomotorio o logopedico a seconda della necessità, come ha spiegato la presidente dottoressa Daniela Gaddoni: "In un momento in cui le famiglie sono sempre più in difficoltà a livello economico, un momento in cui sono tantissimi i papà e le mamme che perdono il lavoro e che faticano ad arrivare a fine mese, abbiamo pensato a sostenerle, a creare un servizio per loro. Siamo partiti da un problema che, come liberi professionisti, riscontriamo nei nostri studi (come psicologi e psicoterapeuti, psichiatri, logopedisti, medici, avvocati... ): spesso incontriamo bambini che hanno un disagio, che stanno attraversando delle sofferenze, che necessiterebbero di una terapia per curare i loro problemi, ma che non possono permettersi di pagarla. La proposta di un servizio di psicoterapia nasce dalla domanda crescente sul territorio, che però purtroppo non trova completamente risposta nel Servizio Pubblico oberato di richieste. Il Servizio Pubblico eroga: valutazioni psicodiagnostiche, consulenze psicologiche, in pochi casi, psicoterapie con tempo limitato; presa in carico di pazienti gravi o in condizioni sociali di forte disagio. I servizi pubblici, i consultori e gli sportelli scolastici riescono quindi solo a garantire pochi colloqui ad una stessa famiglia o allo stesso bambino. Avendo tante richieste, non possono farsi carico di percorsi lunghi, duraturi nel tempo, diversamente non riuscirebbero a farsi carico di tutte le domande". sintomi diagnosticati ai pazienti per i quali il trattamento scientifico elettivo di cura è la psicoterapia. Se c' è un disagio conclamato o una psicopatologia occorrono percorsi che possono durare anche anni. E se la famiglia non ha la disponibilità economica per rivolgersi ad un professionista privato, non può curare i suoi bambini, non riesce ad uscire da circoli viziosi di sofferenza che spesso incastrano i rapporti genitori figli. E oggi sono sempre di più le famiglie che non possono permettersi di pagare una terapia settimanale, per anni. L' aspirazione è poi quella di creare una rete di professionisti, anche appartenenti a Comuni diversi, che condividano lo stesso progetto e gli stessi intenti, per poter offrire psicoterapie anche in altre città, ricercando insieme fondi e avviando iniziative comuni. E' proprio per questo ha spiegato la Gaddoni nella serata di Diegaro che siamo qui. Siamo nati a Castel san Pietro Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 8
26 luglio 2015 Pagina 23 La Voce di Romagna
26 luglio 2015 Pagina 24 La Voce di Romagna (ed. Forlì) csv e scenario locale Servizio civile a Bagno Aperte fino al 30 luglio le candidature al bando d i S e r v i z i o C i v i l e (www.provincia.fc.it/coprescfc.it) all' interno del quale vi è il progetto di Bagno di Romagna che si intitola "Per una carta dei beni artistici e culturali dell' alta Valle del Savio" e che vedrà impegnati due volontari, per 25 ore settimanali per 8 mesi ( 360 al mese). Il progetto vuole identificare i tanti beni culturali del territorio e dare loro importanza per favorirne la visita (Info 05423/900430). Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 10
26 luglio 2015 Pagina 25 La Voce di Romagna (ed. Forlì) salute e assistenza AGOSTO: IL MESE DEDICATO ALLE DONNE. In piazza delle Conserve torna la Soffitta sul Canale Torna la Soffitta sul Canale, il mercatino dedicato alle donne, organizzato dalla Croce Rossa Italiana in collaborazione con il Centro Donna e con il patrocinio del Comune di Cesenatico. Filo conduttore del mercatino l' usato, lo scambio, il riciclo e la beneficenza. Sui banchi si potranno trovare abiti, scarpe, borse, bigiotteria, tazzine, stoviglie, pizzi, biancheria per la casa, accessori e tutto ciò che si ha in cantina e in soffitta e che non serve più. L' evento è rivolto alle donne di ogni età, non è ammessa la partecipazione di commercianti. La Soffitta sul Canale si svolgerà in piazza delle Conserve sabato 1°, 8 e 15 agosto e domenica 23 e 30 agosto dalle 21 alle 24. Il costo di partecipazione è di 10 euro a serata. Il ricavato delle iscrizioni verrà utilizzato dalla Cri a favore di una bambina malata (iscrizioni 0547 673334). Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 11
26 luglio 2015 Il Resto del Carlino volontariato Ici sulle paritarie, l'ira dei vescovi Il governo: «Ora leggi più chiare» La Cei: sentenza ideologica, basta sparare sulla Chiesa. Ed è scontro ROMA SULLE PARITARIE è bufera. La Conferenza Episcopale Italiana spara ad alzo zero e il governo ora cerca una via d'uscita che mitighi l'ennesima conseguenza politica di una sentenza. Ieri della Corte Costituzionale sui contratti pubblici, oggi della Cassazione sulla scuola. «Siamo davanti a una sentenza pericolosa e incongrua. È una sentenza ideologica. Smettiamola di pensare che sia la chiesa Cattolica ad affamare l'Italia. Basta con questi tiri allargati. Si rischia davvero la chiusura delle scuole paritarie, con grave limitazione della libertà educativa», attacca il segretario generale della Cei, Nunzio Galantino. All'indomani della decisione della Cassazione che, ribaltando quanto stabilito nei primi due gradi di giudizio ha deciso che due scuole cattoliche livornesi dovranno pagare gli arretrati Ici/Imu dal 2004 al 2009 la Chiesa Cattolica teme un effetto contagio. E non usa mezze misure. «Non stiamo parlando solo di scuole cattoliche sottolinea m a d i s c u o l e paritarie. Ci sono un milione e 300mila studenti nella scuole paritarie, e a fronte dei 520 milioni che ricevono le scuole paritarie, lo stato risparmia 6 milioni e mezzo. Attenzione quindi a non farsi mettere il prosciutto sugli occhi dall'ideologia... ». Protestano con forza Area Popolare, gran parte di Forza Italia, i cattolici del Pd, Scelta Civica. Mentre il presidente della Regione Lombardia, il leghista Maroni, ha detto di essere pronto, se necessario, a «sostenere le scuole paritarie ». Plauso alla sentenza viene invece dai radicali e da Sel. Rita Bernardini, segretario generale dei Radicali, sottolinea come «la sentenza della Cassazione si rifà a quanto previsto dalla legge Monti, emanata a seguito di una procedura d'infrazione aperta proprio dall'Europa nei confronti dell'Italia nell'ottobre del 2010 dopo il ricorso di due esponenti radicali». «La sentenza aggiunge il capogruppo di Sel alla Camera, Arturo Scotto ripristina solo equità, mettendo fine a un privilegio medioevale». MA IL GOVERNO non intende subire la sentenza. Il ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini (Sc), avverte: «Penso che ci sia una riflessione da fare, anche perchè ci sono regioni come il Veneto nelle quali il 67% della educazione infantile e della scuola primaria è coperta dalle scuole paritarie. E quindi si troverebbero in enormi difficoltà economiche e strutturali». Del tema la Giannini ha parlato ieri con Renzi e, in serata, è intervenuto il sottosegretario Claudio De Vincenti. Sulla vicenda dell'Ici Imu sulle scuole paritarie, il governo avvierà un «tavolo di confronto » per arrivare «a un definitivo chiarimento normativo» dopo che la sentenza ha evidenziato «una difficoltà interpretativa». «La norma del Governo Monti ha aggiunto De Vincenti era una norma senza dubbio equilibrata, dal momento che riconduceva il pagamento solo alle componenti di natura commerciale». «Dobbiamo avviare una riflessione seria aggiunge il Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 12
26 luglio 2015 Il Resto del Carlino
26 luglio 2015 Pagina 2 Il Sole 24 Ore volontariato Il quadro. I possibili effetti delle decisioni dei giudici di legittimità. Lo scontro vale 500 milioni ma le regole sono a rischio Le due sentenze con cui la Corte di cassazione ha dato ragione al Comune di Livorno e ha imposto a due scuole cattoliche di pagare l' Ici mette a rischio anche l' esenzione dall' Imu, per importi che giustificano l' agitazione che muove il mondo dell' istruzione paritaria da quando le due pronunce sono state depositate (si veda Il Sole 24 Ore del 15 luglio). Per capirlo basta fare due conti. Le scuole private in Italia sono circa 13mila, in prevalenza cattoliche nei primi ordini di studio e laiche fra gli istituti secondari. Se fossero assoggettate integralmente all' Imu potrebbero vedersi presentare ogni anno un conto da circa 500 milioni. Le due scuole livornesi sono state condannate a pagare circa 40mila euro all' anno: la cifra comprende interessi e sanzioni, ma va considerato il fatto che l' Imu è più cara dell' Ici in fatto di aliquote (anche se per le scuole, accatastate in B/5, il valore catastale non cambia rispetto a quello della vecchia imposta). Ma come mai la Corte, occupandosi dell' Ici, può mettere in crisi anche la barriera faticosamente costruita contro l' Imu? Proprio per la difficoltà con cui si è arrivati alle nuove regole, scritte in un decreto ministeriale (il Dm 200/2012 dell' Economia) che è nato per attuare una legge, ma in realtà ha aggiunto molti elementi autonomi. E la Cassazione si ferma davanti alla legge, non certo ai regolamenti. Per capire il problema bisogna ripartire dall' inizio, cioè da quando l' Unione europea ha contestato le esenzioni d' imposta per il terzo settore scritte nel 1992, che bloccavano il pagamento sugli edifici in cui si svolgessero attività «non esclusivamente commerciali»; regole considerate troppo generose, tali da mettere a rischio la concorrenza con gli altri soggetti attivi negli stessi settori ma destinatari regolari dei bollettini di Ici e Imu (in gioco non ci sono solo le scuole, ma anche alberghi, ristoranti, ospedali e così via). Il Governo Monti, allora, è intervenuto nel decreto "liberaItalia" (articolo 93bis del Dl 1/2012) e ha ribaltato il principio: l' esenzione sarebbe toccata solo agli immobili occupati da attività svolte con modalità «non commerciali». L' Economia è stata quindi incaricata di fissare con decreto il modo per separare paganti ed esenti. Fin qui la legge. Il decreto, arrivato dopo parecchi mesi, ha deciso che per essere «non commerciali» le attività dovessero essere accompagnate da tariffe «simboliche», cioè tali da non essere collegate al costo del servizio, ma per la scuola ha fatto un passo in più: l' esenzione è riconosciuta fino a quando la Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 14
26 luglio 2015 Pagina 2 Il Sole 24 Ore
26 luglio 2015 Pagina 2 Il Sole 24 Ore volontariato L' ANALISI. Per il settore una disciplina che sembra ingestibile Per il momento, in Corte di cassazione il regolamento che disciplina l' Imu del non profit non si è nemmeno affacciato, quindi non è il caso di immaginare che le due sentenze "livornesi" abbiano conseguenze immediate anche sulla nuova imposta. È utile, invece, trarre dal caso delle due scuole toscane una lezione che all' apparenza è ovvia, ma è spesso dimenticata dalla politica: i problemi che non si affrontano difficilmente si risolvono. Le scelte normative che hanno prodotto le regole attuali, come sanno bene gli amministratori di migliaia di enti non profit impazziti sulle dichiarazioni per il diritto all' esenzione, hanno preferito aggirare la questione di fondo, con una serie di contorsioni che hanno finito per complicare il quadro anche oltre i livelli abituali per il nostro fisco. Per rendersene conto basta ripensare a come si calcola l' Imu sugli immobili a uso "promiscuo", utilizzati in parte per attività commerciali e in parte per servizi esenti. In questo caso, il povero proprietario dovrebbe calcolare la quota di immobile occupato dalle attività esenti, la porzione di anno in cui queste attività vengono svolte e poi distinguere la quota di utenti che le utilizza da quella che, invece, sfrutta i servizi commerciali. In un conteggio così cervellotico si è perso anche il ministero, che nelle istruzioni ai modelli chiede, fatti i calcoli, di sommare i tre parametri, anziché rapportarli fra loro. Risultato: il proprietario di un immobile occupato da attività commerciali al 50%, che si rivolgono a metà degli utenti per sei mesi all' anno dovrebbe pagare il 150% dell' Imu dovuta (50 + 50 + 50) invece del 12,5% (la metà della metà della metà) che sarebbe corretto sulla base delle premesse regolamentari. Questa stessa tendenza si è manifestata in pieno anche nel parametro numerico dedicato alla scuola, che nasce per evitare al maggior numero possibile di istituti il pagamento dell' Imu (non sono molti i casi di rette superiori alla soglia che garantisce l' esenzione) ma è privo di una base normativa e quindi può cadere alla prima decisione giurisprudenziale. A dirlo è stato lo stesso Consiglio di Stato, nel parere ricco di osservazioni con cui ha accolto, storcendo parecchio il naso, il decreto del 2012. La strada, insomma, non è quella giusta. Se il governo vuole esentare dall' Imu le scuole paritarie, è bene che scriva una legge chiara e la difenda in Europa rimarcando il valore sociale ed educativo che questo settore ha nel nostro Paese. L' alternativa non può essere costringere i contribuenti a destreggiarsi in una giungla burocratica fatta di parametri cervellotici e di moduli incomprensibili, esponendoli al rischio di pagare arretrati, sanzioni e interessi quando si finisce davanti al giudice. Se la scelta è, invece, quella di prevedere che in alcuni casi si debba versare l' imposta, al contribuente va garantita (almeno) una procedura lineare per capire Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 16
26 luglio 2015 Pagina 2 Il Sole 24 Ore
26 luglio 2015 Pagina 2 Il Sole 24 Ore volontariato Scuole, il Governo riapre il dossierIci I vescovi contro la tassazione per le paritarie: decisioni pericolose De Vincenti: via al confronto. ROMA Nella complessa e lunga partita su Ici e istituti paritari scendono in campo anche i vescovi. Definendo «ideologica» e «pericolosa» la sentenza (che in realtà sono due, le n. 14225 e 14226 del 2015, ndr) con cui la Corte di cassazione ha stabilito che due scuole livornesi gestite dalle suore debbano pagare l' ex imposta comunale sugli immobili perché a detta dei giudici «idonee a configurare un' attività commerciale». Parole che sembrano aver fatto breccia nel Governo. Dal momento che Palazzo Chigi annuncia l' avvio di un confronto per arrivare «a un definitivo chiarimento normativo». A farlo è in serata il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Claudio De Vincenti. Confermando l' intenzione di fare sedere allo stesso tavolo tutte «le organizzazioni non profit, comprese quelle religiose», l' esponente democrat si sofferma sulla soluzione trovata nel 2012 dal Governo Monti sull' Imu, definendola «una norma senza dubbio equilibrata, dal momento che riconduceva il pagamento solo alle componenti di natura commerciale». Il suo intervento giunge dopo un fiume di polemiche che è andato avanti per tutto il giorno. Da registrare c' è innanzitutto la posizione della Cei che parla di pronuncia che mina gravemente «la garanzia di libertà di educazione richiesta anche dall' Europa» e mette fortemente a rischio la «sopravvivenza» degli istituti paritari. A dirlo è il segretario generale, monsignor Nunzio Galantino, che invita chi è chiamato ad adottare decisioni a «essere meno ideologico» e avverte: «Non ci si rende conto del servizio che svolgono gli istituti pubblici paritari». Una dichiarazione accompagnata dai numeri: «Non è la Chiesa cattolica ad affamare l' Italia denuncia il numero due della Conferenza episcopale italiana . A scegliere le scuole paritarie sono un milione e 300 mila studenti, con grandi risparmi per lo Stato. Mentre gli istituti paritari ricevono contributi per 520 milioni di euro, lo Stato risparmia 6 miliardi e mezzo». L' ultima fotografia delle paritarie in Italia che a differenza di quelle tout court private rientrano a pieno titolo nel sistema nazionale di istruzione risale all' anno scolastico 2013/2014. Quando erano 13.625 e ospitavano quasi un milione di studenti: il 71,8% dell' infanzia, l' 11% della primaria, il 5% delle medie, il 12,3% delle superiori. Mentre per i primi cicli gli istituti religiosi sono oltre il 60%, tale rapporto si ribalta alla secondaria di II grado. Senza dimenticare che di paritarie si è occupata recentemente la «Buona scuola». Sia prevedendo una detrazione Irpef del 19% sulle rette fino a 400 euro, sia avviando una stretta contro i "diplomifici". Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 18
26 luglio 2015 Pagina 2 Il Sole 24 Ore
26 luglio 2015 Pagina 4 La Repubblica volontariato Ici, i vescovi protestano Il governo:"Le paritarie non pagheranno" Le altre private sì. L' esecutivo interverrà nella legge di stabilità. La Cei: dalla Cassazione sentenza liberticida. GIOVANNA CASADIO ROMA. Una norma di chiarimento. Il governo è pronto a inserirla nella prossima legge di stabilità o a scrivere un decreto per sancire che le scuole paritarie non devono pagare l' Ici/ Imu/Tasi. Una differenza però va subito fatta: una cosa sono le scuole paritarie, quelle cioè che svolgono la funzione della scuola pubblica, ad esempio moltissime materne, altra sono le scuole private. Dopo la sentenza della Cassazione che ha dato ragione al Comune di Livorno e imposto a due scuole cattoliche di pagare l' Ici arretrata per 422 mila euro e l' Imu dovuta, i vescovi sono sulle barricate. La Cei attacca: «È una sentenza ideologica, pericolosa, che intacca la garanzia di libertà di educazione richiesta dall' Europa». I cattolici di tutti gli schieramenti politici protestano e danno l' altolà. I Radicali applaudono: «Un privilegio è stato revocato ». Ma la palla ora è nelle mani dei sindaci. L' Anci si riunirà la prossima settimana. Piero Fassino, il presidente, è prudente. Matteo Ricci, vice, è convinto che una sentenza è una sentenza, va cioè rispettata e applicata anche se ci vuole misura, tenuto conto della «risorsa e della funzione sociale che le scuole paritarie svolgono». In pratica ogni Comune potrebbe decidere di fare di testa propria. Le casse comunali sono svuotate e l' Imu è un tributo locale, per cui la prima parola è dell' Anci. A Palazzo Chigi si vuole attendere prima di tutto un confronto con i sindaci. Il sottosegretario Claudio De Vincenti spiega che «la sentenza della Cassazione sul pagamento dell' Imu da parte delle organizzazioni no profit, prevista dal governo Monti, segnala una difficoltà interpretativa nel caso delle scuole paritarie». Perciò ci vuole un tavolo anche con gli istituti religiosi. Il pressing parte dagli stessi cattolici del Pd: «Occorre rivedere la norma e chiarire. Assurdo far pagare l' Imu a una scuola paritaria, quelle statali mica la pagano... », spiega Giorgio Tonini, senatore dem. Rincara Beppe Fioroni: «Renzi potrebbe fare subito un decreto della presidenza del consiglio dei ministri in cui si dice che le scuole paritarie non sono imprese commerciali anche se fanno pagare rette, peraltro senza lucrare». Fioroni, ex ministro dell' Istruzione del governo Prodi, ha chiamato subito l' attuale ministro Stefania Giannini. Che ha garantito: «Credo ci sia una riflessione da fare, in alcune regioni come il Veneto, senza le scuole paritarie Stato e Regione si troverebbero in enormi difficoltà economiche e strutturali». Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 20
26 luglio 2015 Pagina 4 La Repubblica
26 luglio 2015 Pagina 4 La Repubblica volontariato Oltre 13 mila parificate, tutte esentate dall' imposta CORRADO ZUNINO ROMA. Nel mondo delle scuole paritarie cattoliche e laiche la preoccupazione per la sentenza di Cassazione sulle suore di Livorno (Mantellate e Salesiane) è alta. Non è in discussione il presente oggi una legge del governo Monti dà la possibilità a tutte le 13.625 paritarie pubbliche di non pagare l' Ici ImuTasi , ma si teme che molti tra gli 8.047 comuni italiani, soprattutto quelli con i bilanci disastrati, siano contagiati dall' effetto Livorno (i due istituti religiosi, lì, devono al Comune 422.000 euro, sei anni di Ici arretrata). Il 64 per cento delle 13.625 scuole paritarie italiane sono cattoliche: 8.763. Nel 2011 se ne contavano seicento in più. Le scuole private sono altra cosa ancora: sono 700, l' un per cento del totale, e non possono rilasciare diplomi riconosciuti. La preoccupazione post sentenza dei "paritari" si innesta su un dato di crisi che riguarda tanto i comuni italiani che le scuole non statali: gli otto anni di austerity hanno portato via studenti e rette. Nel 20122013 (ultimo dato disponibile) ci sono state 40 mila iscrizioni in meno rispetto al 2010. Le paritarie italiane, con oltre l' ottanta per cento di insegnanti laici, danno istruzione a un milione e centomila giovani (sono otto milioni quelli che vanno alle pubbliche). Il 71 per cento degli iscritti sono infanti da asilo, solo l' otto per cento studenti di scuole superiori. Questo servizio toglie comunque come dice il segretario della Conferenza episcopale italiana spese per 6,5 miliardi allo Stato a fronte di «un finanziamento pubblico di 494 milioni». Il ministro dell' Istruzione Stefania Giannini è vicina al mondo delle scuole non statali, e in particolare a quello cattolico, e con l' appoggio del sottosegretario Gabriele Toccafondi e l' imprimatur del premier ha inserito nella legge "La buona scuola" sgravi fiscali per le famiglie che pagano rette a scuole non statali. CÕè da dire, tuttavia, che i finanziamenti pubblici sono diminuiti di pari passo con la crisi: dai 535 milioni di euro erogati dallo Stato nel 2008 si è passati ai 494 milioni dellÕesercizio 2014, minimo storico. Dice Alberto Mainardi, portavoce dellÕAssociazione genitori scuole cattoliche: «Le paritarie, tutte, non possono essere considerati enti profit, sono piuttosto enti educativi che aiutano lo Stato a far crescere i nostri ragazzi ». Il sottosegretario Toccafondi ricorda i parametri che consentono a una paritaria di non pagare la tassa sullÕimmobile: il singolo istituto non deve superare il Òcosto medio per studenteÓ della scuola pubblica Ñ è di 5.739,17 euro per le materne, 6.914,31 euro nelle superiori Ñ . Nessuna scuola cattolica paritaria supera questa soglia: tutte, quindi, oggi sono esentate dalla Tasi. Il mancato introito per lo Stato viene calcolato in 620 milioni. Domani? Se lÕindicazione della Cassazione non trover argine in una nuova legge gli istituti paritari per permettersi di pagare la Tasi dovranno Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 22
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