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TMWmagazine Mensile di critica e approfondimento calcistico #59 - novembre 2016 TUTTOmercatoWEB com® PAZZA INTER foto Image Sport JUVENTUS NAPOLI FIORENTINA Il pianista InGabbiato VIETATO SOGNARE MILAN ROMA LAZIO SOLDI SPRECATI Injury Thomas Filip lo scontento
TMWmagazine TUTTOmercatoWEB com® di Michele CRISCITIELLO @MCriscitiello # EDITORIALE #INTER #PIOLI 2 Editore: TC&C srl Sede Centrale, Legale ed Amministrativa Strada Setteponti Levante, 114 52028 Terranuova B.ni (AR) Tel. 055 9175098 | Fax 055 9170872 Redazione giornalistica Tel. 055 9172741 | Fax 055 9170872 Sede redazione Firenze Via da Pordenone 12, Firenze Tel. 055 3999336 | Fax 055 3999336 Direttore Responsabile: Michele Criscitiello criscitiello@tmwmagazine.com Direttore Editoriale: Luca Bargellini bargellini@tmwmagazine.com Redazione: Marco Conterio conterio@tmwmagazine.com Chiara Biondini biondini@tmwmagazine.com Hanno collaborato: Simone Bernabei, Tommaso Bonan, foto Image Sport Ivan Cardia, Alessandro Carducci, Bar- bara Carere, Raimondo De Magistris, Lorenzo Di Benedetto, Luca Esposito, Marco Frattino, Andrea Giannattasio, Stefano Pietro Lazzerini, Gianluigi Longari, Tom- PIOLI maso Loreto, Simone Lorini, Andrea Losapio, Lorenzo Marucci, Tommaso Maschio, Gaetano Mocciaro, Andrea Improvvisazione meneghina Piras, Stefano Sica, Daniel Uccellieri, Antonio Vitiello. Fotografi: Federico De Luca, Federico Gaetano, I Image Sport Agency, Agenzia Liverani l caos in casa nerazzurra ha avuto una fine inevitabile per gran parte dell’opinione pubblica. Ed intendiamoci, non ci sono motivi per ritenere che Stefano Pioli non sia il tecnico giusto per i colori nerazzurri. Ciò che lascia inter-detti, per restare in tema, è piuttosto la scelta di arrivare alla decisione attraverso consultazioni pubbliche che hanno introdotto non la classica “pezza a colori” da qui al termine della stagione, ma piuttosto un progetto che si illude di essere ad Realizzazione grafica: ampio raggio. Secondo le nostre valutazioni, infatti, sarebbe stato più coerente proporre all’ex tecnico della Lazio un TC&C srl contratto semestrale piuttosto che lo scenario di essere il conduttore dell’Inter presente e futura. Sia perché la situa- TMWmagazine zione è complicata e portarla in salvo non sarà certamente facile, sia perché è inevitabile che in estate, con profili anche più spendibili Supplemento mensile gratuito alla testa- a livello mediatico di Pioli tra quelli disponibili, le scelte di una proprietà tanto abbiente come Suning possano rivolgersi altrove. ta giornalistica Tuttomercatoweb.com® Testata iscritta al Registro degli Opera- L’ennesimo inno ad un’improvvisazione che vorremmo non appartenesse ad una delle realtà più blasonate ed importanti del nostro tori di Comunicazione, numero 18246 calcio. Chiediamo troppo?
TMWmagazine Gianluigi EDITORIALE #INTER 3 di foto di Image LONGARI SPORT @Glongari #ICARDI TUTTOmercatoWEB com® “Pazza Inter” «Tutto nasce Icardi segna, dal rinnovo di Wanda ride. contratto di un L’Inter ha anno e mezzo fa» perso ancora Cronaca di un casus belli che farà storia. Anche nel club più “pazzo” della Serie A L’ autolesionismo è da sem- pre una delle prerogative principali di chi sano di mente non è. Figuriamoci allora se il soggetto in questione fa della sua vena di follia un motivo di vanto, al punto da cucirsene addosso l’etichetta con tanto di aggettivo “Pazza”, ad introdurre il nome della società “Inter” nel titolo dell’inno ufficiale. Colei che crea quasi scientemente situazioni ai limiti del surreale, e nelle quali sembra sguazzare con particolare appartenenza e dedizione. Difficile dare una spiegazione differente, se non scomodando la natura stessa della società nerazzurra quasi scomodan- dola a goffa giustificazione dell’avvenuto, per approfon- Mauro ICARDI dire lo spinoso “caso Mauro
TMWmagazine EDITORIALE #INTER 4 foto di Image SPORT #ICARDI TUTTOmercatoWEB com® Icardi” che ha contraddistinto la prima metà del mese appena «In casa Inter trascorso (per le due settimane le idee sono successive, come è noto, gli argomenti sono stati diversi). apparse fin Un’apologia dell’assurdo che parte da lontano, e che solo da subito con la ricostruzione delle ma- poco chiare» novre accessorie può arrivare a fornire un’idea il più possibile tangibile di quanto accaduto nel “casus belli” vero e proprio. Si parte da un rinnovo di con- tratto siglato un anno e mezzo fa, con la promessa di rivedere i termini contrattuali non appena le condizioni economiche del club lo avessero consentito. Protagonista della trattativa non un giocatore a caso tra quelli strapagati nella scalcagnata rosa nerazzurra, ma quello che i dirigenti stessi identificarono tempo addietro come il futuro simbolo di ciò che il club interi- sta avrebbe dovuto rappresen- tare da quel giorno in avanti. Una presa di posizione che evidentemente mette la società in una posizione di debolezza, dalla quale non si rialzerà più. Tantomeno nel goffo tentativo estivo di non rendersi ostaggio dei tweet di una neofita del mondo dei procuratori, ma comunque sufficientemente esperta per ottenere le cifre de- siderate nei tempi richiesti. Met- tendo sostanzialmente in risalto Mauro il concetto che le idee, dalle ICARDI
TMWmagazine EDITORIALE #INTER 5 foto di Image SPORT #ICARDI TUTTOmercatoWEB com® parti di corso Vittorio Emanuele, non sono per nulla chiare. Una tensione che si mantiene al filo del livello di guardia fino al giorno in cui Icardi pubblica un libro, su cui la comunica- zione ed il marketing dell’Inter non praticano il benché mini- mo controllo. E che mette in risalto un episodio di un paio di stagioni prima suggellato nella diatriba che abbiamo, nostro malgrado, imparato a memoria tra il centravanti e l’anima pul- sante del tifo nerazzurro. Tempistiche della polemica? Ovviamente poche ore prima del ciclo di ferro che avrebbe potuto riportare il sereno nel progetto de Boer, che due setti- mane dopo avrebbe fatto la fine che conosciamo. Uno psicodramma che vanta la partecipazione di tutte le componenti in causa, quasi in competizione nel tentativo di farla l’una più grossa dell’altra. Il capitano della squadra decide di stilare un’autobiografia a 23 anni; la Curva Nord anima del tifo nerazzurro per antonomasia che decide di attendere la notte prima della partita del presunto rilancio per giurare guerra al suo calciatore più rappresenta- tivo, la società che prende una posizione netta per poi riman- giarsela nemmeno 24 ore più tardi. Mauro E così il presunto rispetto nei Icardi
TMWmagazine EDITORIALE #INTER 6 foto di Image SPORT #ICARDI TUTTOmercatoWEB com® confronti dei tifosi richiesto da Javier Zanetti nell’immediato «Gli unici ad pre Inter-Cagliari, diventa una aver capito la multa senza la minima conse- guenza disciplinare il giorno situazione sono successivo. Con l’unico risulta- to di scontentare tutti, premu- stati Icardi e sua randosi tuttavia di mantenere moglie Wanda» comunque sempre piuttosto evidente e tangibile la sensazio- ne che sia la disorganizzazione a regnare sovrana. Una sensazione che diventa certezza con i riscontri che arri- vano puntuali dal campo. Con Icardi protagonista di medie realizzative fuori dalla norma e progetti tecnici che, di contro, si susseguono a cadenza ormai tristemente regolare senza che agli annunci di fiducia incondi- zionata faccia seguito una co- municazione coerente rispetto alle intenzioni. Ammesso che siano state tali. Ammesso che qualcuno ci abbia capito qual- cosa. A parte Icardi e Wanda Nara. Mauro Icardi
TMWmagazine di Giacomo INTERVISTA/#GrazianoBINI 7 foto di Agenzia IACOBELLIS LIVERANI #INTER TUTTOmercatoWEB com® Icardi o i tifosi? A sbagliare è stata la società In una stagione tutt’altro che semplice per l’Inter lo scontro fra il capitano e la curva ha amplificato il tutto N on è un perio- do semplice per l’Inter. Dai deludenti risultati tanto in Italia quanto in Europa all’esonero di Frank de Boer, passando per il lungo casting per scegliere il nuovo allenatore e lo scottante caso Icardi. Sono tanti i temi che in questi giorni hanno fatto discutere, ma uno in particolare potrebbe riservare ai tifosi nuo- Graziano ve sorprese durante la gestione BINI Pioli. Dopo i dissidi coi tifosi, El
TMWmagazine INTERVISTA/#GrazianoBINI 8 foto di Image SPORT #INTER TUTTOmercatoWEB com® Cañito manterrà la fascia da ca- pitano? Per cercare di risponde- «La situazione re a questo importante quesito, Icardi è stata TMW Magazine ha intervistato chi tale fascia l’ha indossata gestita con onore per ben sette anni (dal 1978 al 1985): parliamo malissimo. La dello storico capitano Graziano biografia andava Bini, che in bacheca vanta uno Scudetto (1979-1980) e due letta prima Coppe Italia (1977-1978; 1981- 1982). che uscisse» Bini, innanzitutto cosa signi- fica indossare la fascia da capitano dell’Inter secondo lei? “Si tratta di una grandissima re- sponsabilità, qualcosa di sensa- zionale che va però onorato col massimo impegno e col giusto esempio a tutta la squadra”. Pensa che Mauro Icardi sia il capitano giusto per guidare questa Inter? “Icardi è il top come bomber e tecnicamente non si discute. Lo reputo un calciatore straordina- rio, dotato di grandi qualità e un innato istinto del gol. Se è stato scelto un motivo c’è, ma credo che al momento quello legato alla fascia da capitano sia l’ulti- mo dei problemi dell’Inter”. A cosa si riferisce di preciso? “In questo momento l’Inter ha La protesta bisogno soprattutto di dirigenti della Curva Nord veri, capaci di farsi ascoltare
TMWmagazine INTERVISTA/#GrazianoBINI 9 foto di Image SPORT #INTER TUTTOmercatoWEB com® dalla proprietà e dalla squadra. Prima va costruita una socie- «L’argentino è tà, poi si possono analizzare i un bomber singoli casi. Ciò che è successo con Icardi è solamente una del- straordinario. le tante dimostrazioni di instabi- lità del club nerazzurro”. Tecnicamente non si discute» Non Icardi o i tifosi, secondo lei dunque è stata la società a commettere il principale errore? “Esatto. Se dobbiamo dare la colpa a qualcuno per la sgrade- vole situazione che si è creata, questa va senza dubbio all’Inter. I dirigenti erano a conoscenza della biografia di Icardi e dove- vano leggerne una bozza prima della sua pubblicazione. Era chiaro che certe frasi avrebbero creato pareri contrastanti tra i tifosi”. Contrastanti sono state anche le dichiarazioni pubbliche di Ausilio e Zanetti all’indomani della prima contestazione nei confronti del giocatore. “Hanno sbagliato entrambi. Zanetti si è schierato al fianco dei tifosi, ma sarebbe dovuto ri- manere super partes. Ausilio ha mostrato invece di non essersi minimamente preoccupato della vicenda. Insomma, il caso Icardi è stato gestito malissimo”. Mauro Cosa consiglia all’Inter e al ICARDI suo capitano?
TMWmagazine INTERVISTA/#GrazianoBINI 10 foto di Image SPORT #INTER TUTTOmercatoWEB com® “L’Inter deve prima di tutto riacquistare serenità e fidu- «Pioli non alteri cia, intraprendendo un lungo gli equilibri percorso col suo nuovo allena- tore. Proprio a Pioli consiglio di dell’Inter: la non stravolgere gli equilibri già esistenti, ma di tentare piuttosto fascia deve di fare dei piccoli cambiamenti rimanere senza creare nuove tempeste”. ad Icardi» Guai, quindi, a togliere la fa- scia a Icardi proprio adesso? “Guai. L’Inter pensi a ritrovarsi e Icardi cerchi invece di miglio- rare in termini di partecipazione alla manovra per diventare un calciatore ancora più completo. Il resto sono solo chiacchiere”. La protesta della Curva Nord
TMWmagazine Andrea 12 di editoriale ALBERTO «Paloschi da titolare indiscusso a ultima LOSAPIO #PALOSCHI alternativa» TUTTOmercatoWEB com® @Losapiotmw #ATALANTA Fra porta l’ultimo nel giro delle rotazioni atalantine, anche die- tro a Pesic, finora oggetto misterioso per l’attacco. Se il serbo comunque era arrivato come opportunità e attacco delle ultime ore di agosto, Paloschi è stato pagato 7,5 milioni di euro, più un contratto quinquennale (con possibilità di prolungarlo ulteriormente) da ol- tre uno – netto – a stagione. Forse l’investimento più L’Atalanta viaggia spedita, ma oneroso della storia bergamasca, bruciato sull’altare Pinilla, Paloschi e Sportiello di un rigore sbagliato contro il Cagliari e di qualche opportunità gettata alle ortiche. La sua storia asso- sono casi da risolvere miglia molto a quella di un altro numero nove arriva- L’ Atalanta viaggia a gonfie vele. Pure to con tante pressioni a Bergamo: Robert Acquafre- troppo, considerando i punti delle ul- sca dalla sua esperienza in nerazzurro non si è più time sette gare, se comparati ai tre ripreso, Paloschi probabilmente avrà un’opportunità delle prime cinque. L’Europa sembra alla Lazio. Infine, ma non in ordine di importanza, lì, a un passo, ma non tutto va per il Marco Sportiello. La sua gestione è stata presso- verso giusto. Perché ci sono almeno ché paradossale, da parte di tutte le parti in causa. tre calciatori che rischiano, a gennaio, di lasciare Ber- Del portiere, che voleva andarsene a Napoli oppure gamo con una valutazione estremamente inferiore a a Firenze, dell’allenatore, che ha denunciato il com- quella di agosto. Il primo è Mauricio Pinilla, perché portamento poco professionale a mezzo stampa il cileno ha avuto qualche problemino a Genova con dopo l’amichevole del Bortolotti contro l’Eintracht Gian Piero Gasperini, con strascichi che si sono a inizio agosto, della società, che ha giocato a rim- protratti anche nelle prime settimane della nuova piattino all’ultimo giorno, prendendo sì Berisha con avventura bergamasca. La situazione sembrava sta- la convinzione che Sportiello sarebbe partito, senza bile, ma la crescita di Andrea Petagna – e le scelte però averne la certezza. La sua valutazione, dai die- del tecnico ex Genoa – allontano ulteriormente il cile- ci milioni di euro di quest’estate, è già scesa verso no. Per cui, almeno pare, non sono arrivare richieste i sette, con outlook negativo (per usare un termine nella scorsa sessione di mercato, eccezion fatta per parecchio in voga nei mercati finanziari). Sportiello quella della U de Chile, sua ex squadra ai tempi delle difficilmente vedrà la porta ancora con Gasperini e giovanili, che però lo avrebbe voluto gratis. Situazio- rischia di essere il caso più spinoso: nessuno spen- ne che potrebbe sbloccarsi nel corso del prossimo de soldi per un portiere, di base. Figuriamoci se in gennaio, perché Pinilla lascerà con ogni probabilità panchina a Bergamo. Bergamo, a meno che – per una questione di oppor- tunità – non debba rimanere quasi a forza. È però il caso meno spinoso in seno alla famiglia Percassi. Perché per un attaccante che dovrebbe andarsene, ce n’è un altro che rischia seriamente di bruciarsi dopo soli sei (due?) mesi di Atalanta. Ed è Alberto foto Image Sport foto Image Sport Paloschi, ex centravanti di Chievo Verona e Swan- sea, che nelle prime giornate era partito come tito- lare indiscusso, come una delle poche certezze di questa squadra, ma che poi piano piano è diventato Mauricio PINILLA
TMWmagazine Tommaso 13 di editoriale ADAM «Mi piacerebbe entrare nella storia del club» MASCHIO #MASINA TUTTOmercatoWEB com® #BOLOGNA Da bandiera a poter incrinare. Sono invece bastate poche gior- nate di campionato e qualche prestazione sottoto- no a rovinare tutto e far emergere le prime crepe sopravvalutato nel rapporto culminate con i gravi insulti ricevuti da Masina a opera di ignoti attraverso Wikipedia. “Nato in Marocco, viene adottato prima da un grup- In poche partite Masina po di suricati del deserto poi grazie all’intervento dei biologi ed esperti animalisti, passa ad una famiglia finisce all’indice. E spunta di Galliera, crescendo nell’hinterland bolognese”, anche l’insulto razzista così si è letto per qualche ora nella grande enciclo- N el calcio si sa, basta davvero poco pedia online prima che si intervenisse a cancellare per cambiare gli umori dei tifosi e l’insulto razziale e che la piazza e la società si strin- far passare dalle stelle alla stalle, e gessero attorno al loro cinno. “Dopo l’incursione a viceversa, un calciatore. Se poi que- sfondo razzista su Wikipedia, il Club e tutti i tifosi sto calciatore è un enfant du pays sono al fianco di Adam Masina”, ha twittato il Bo- la pressione e le attese nei suoi logna venendo ritwittato dalla gran parte dei tifosi confronti si fanno ancora più elevate e il cambio felsinei pronti a difendere il terzino e allontanare le di vento più forte. Questo sta accadendo a Bolo- accuse di razzismo ricadute, senza prove oggetti- gna al terzino classe ‘94 Adam Masina dopo un ve, sulla città emiliana. Altri hanno invece suggerito avvio di stagione al di sotto delle attese. Il ragaz- di mandare in tribuna il calciatore per farlo smonta- zo nato in Marocco e adottato da bambino da una re, pensando che le voci di mercato possano aver famiglia di Galliera, nell’hinterland bolognese, ha influito sulla testa del ragazzo e di conseguenza bruciato le tappe esordendo appena ventenne in sulle sue prestazioni. Starà a Masina ora risponde- Serie B senza praticamente più uscire dal campo re sul campo, allontanare i fantasmi e riprendersi conquistando in rapida successione la promozione quello che è suo, non per diritto, ma per merito. in massima serie e poi la permanenza nella stessa sfoggiando prestazioni importanti tanto da arrivare a conquistare la maglia dell’Italia Under 21 e l’at- tenzione di grandi club come per esempio l’Inter. Il sogno di Masina però è sempre stato quello di essere profeta in patria, cosa mai semplice, e in più di un’occasione il ragazzo ha ribadito di voler legare il proprio nome al Bologna e diventarne un giorno capitano e simbolo come lo fu Giacomo Bulgarelli negli anni ‘60 e ‘70 dello scorso secolo. “Io al Bologna a vita? A chi non piacerebbe entra- re nella storia di un club”, è stata una delle frasi più sottolineate nel capoluogo emiliano per esalta- foto Image Sport foto Image Sport re il legame fra la squadra e uno dei suoi ragazzi più promettenti. Una storia d’amore che sembra- va non dovesse regalare intoppi e che neanche le voci di mercato dell’ultima estate sembravano Adam MASINA
TMWmagazine Tommaso 14 di editoriale MARCO «Una vicenda delicata, fatta di cori pesanti nel bel BONAN #STORARI mezzo di una gara» TUTTOmercatoWEB com® #CAGLIARI e che Massimo Cellino (l’allora presidente) non Un caso solo non gli aveva accordato, ma che provocarono anche la sua mancata conferma nella rosa. Un tito- lo di “mercenario”, dunque, conquistato con la ver- tra i pali sione di parte della società cagliaritana, per quella trattativa non andata in porto. Una versione rima- sta nella penombra negli anni, riaffiorata nell’ultimo periodo, legata al valore simbolico della fascia di Storari dalla fascia capitano. Insomma, una vicenda delicata, fatta di di capitano alla cori pesanti nel bel mezzo di una gara, condivisi in curva ma respinti in altre zone dello stadio, dove contestazione degli ultras ci sono stati anche gli applausi per Storari. Il quale D all’esaltazione massima, all’insulto, ha prontamente fatto valere la sua versione: quella fino alla contestazione. Il rapporto cioè in cui non ha mai chiesto adeguamenti di con- tra giocatori ed ultras non conosce tratto, e in cui per la sua conferma mancò l’accor- mezze misure e passare dall’amore, do tra le società per effetto di sgarri precedenti di quasi idolatria, alla ripugnanza è un Cellino al Milan relativi ad altri affari e altri calciatori. attimo. Basta un gesto, un errore o Amarezza da una parte, dunque, e versioni che non un messaggio equivocato perché tutto cambi in combaciano dall’altra. Il tutto, con la netta presa di un attimo. In tutti i campionati, in tutte le serie, a posizione da parte della società in favore del por- qualsiasi livello, per qualsiasi giocatore o dirigen- tiere, una volta affidata la fascia a Sau: “La tifoseria te (basti pensare ai vari Maldini, Galliani e Icardi, ha contestato Storari perché pensa, per motivi che tanto per citare i più noti). E spesso – per l’appun- non capisco, che lui non debba essere capitano. to – c’è di mezzo la fascia di capitano e il ruolo di L’allenatore – ha affermato il presidente Tommaso rappresentante in campo della maglia e dei valori Giulini – ha scelto di dare la fascia a Sau, e il nostro del club. Come è successo a Cagliari, uno dei casi portiere ha capito dimostrando di essere un capita- più recenti: è il 18 settembre, quando, al Sant’Elia, no vero. Non posso fare altro che ringraziarlo”. L’e- durante Cagliari-Atalanta, un gruppo di ultras ca- volversi della situazione – come sempre succede in gliaritani diffonde in curva un volantino in cui accu- questi casi – sarà poi affidata al campo. E al tempo. sa il portiere Marco Storari. “Quel mercenario non Con una salvezza sullo sfondo da raggiungere. deve mai più scendere in campo da capitano”. Det- to, fatto: dalla successiva partita in casa, contro la Sampdoria, la fascia rossoblù passa sul braccio di Marco Sau. “Gara troppo importante per farsi con- dizionare da queste cose”, spiegherà poi l’allenato- re Massimo Rastelli. Ma prima facciamo un passo indietro, alla base delle motivazioni. Che non sono da ricondursi a prestazioni ritenute insufficienti, né foto Image Sport foto Image Sport tanto meno a dichiarazioni considerate inapropria- te. Quanto piuttosto a questioni di soldi. Ovvero quelli che il portiere avrebbe chiesto in più alla fine della stagione 2007-2008, per ritoccare l’ingaggio, Massimo RASTELLI
TMWmagazine Lorenzo 15 di editoriale ANTONIO «Inglese è un 1991. Il tempo è dalla sua parte» MARUCCI #FLOROFLORES TUTTOmercatoWEB com® @lorenzomarucci #CHIEVO VERONA Attacco va dimenticato del resto che poco più di un anno fa si stava parlando dell’ipotesi di una chiamata in Nazio- nale viste le buone prestazioni al Sassuolo. sotto esame A proposito di attaccanti va sottolineato anche come dopo una buona partenza, Roberto Inglese non sia ultimamente riuscito a confermarsi su buoni livelli. Su di lui il tecnico Rolando Maran conta molto, in esta- La squadra di Maran viaggia te ha preteso e ottenuto che restasse, sconsigliando ma Floro Flores e Inglese fortemente il club a cederlo nonostante fossero arri- vate varie richieste per il centravanti. In un percorso sono un caso di crescita come quello di Inglese possono verificarsi S e c’è un giocatore da cui il Chievo momenti di alti e bassi anche se per lui pare essere si aspetta senz’altro di più, questo è arrivato il momento della svolta: Inglese è un classe Antonio Floro Flores. Sia per le sue ’91 e per il vero salto di qualità questa può e deve es- qualità tecniche, sia per l’esperienza sere la stagione giusta. C’è ancora tempo per impor- accumulata in tanti anni di carriera si e far vedere le proprie qualità, per affermarsi come anche in serie A. La squadra di Ma- una pedina inamovibile del Chievo. Anche Maran ran, al di là di qualche flessione comunque spora- farà di tutto per esaltare le caratteristiche di questo dica, resta un gruppo molto valido e solido, capace giocatore potente fisicamente, cresciuto nel Pescara anche di andare oltre le proprie possibilità, come ha e approdato al Chievo nel 2010. Ad inizio settem- dimostrato lo scorso anno e pure in questa stagio- bre il tecnico dei veneti si è sbilanciato notevolmente ne. L’attacco però non pare – almeno a giudicare dai su Inglese, forte delle sue convinzioni maturate nel numeri e dai primi mesi di campionato – il punto for- corso dell’anno passato e durante la preparazione te dei veneti, che sopperiscono a questo difetto con estiva: “Spero che uno dei ragazzi che alleno, possa le reti dei centrocampisti e dei difensori. Non a caso confermarsi elemento da Serie A. In particolare pen- proprio lo stesso Floro Flores di recente ha detto: so a Roberto Inglese: quest’anno per lui potrebbe “Noi viviamo per il gol, ma adesso non è un proble- essere quello della consacrazione”. Tocca a inglese ma. Arriverà. Per fortuna abbiamo in rosa centrocam- ora riemergere e trovare la giusta continuità di rendi- pisti che segnano, come ad esempio Castro”. Certo mento. Anche il Chievo lo aspetta. adesso serve un apporto anche del reparto offensivo e in particolare pure da Floro Flores, approdato al Chievo alla fine dello scorso mercato di gennaio dal Sassuolo, dopo la partenza di Paloschi. Il suo pri- mo gol con la maglia del Chievo lo ha realizzato il 16 aprile contro il Frosinone: in generale però il suo rendimento è stato, guardando anche al campiona- to in corso, al di sotto delle attese. Il trentatreeenne napoletano non può comunque aver perso il fiuto foto Image Sport foto Image Sport del gol, la cattiveria non gli manca e peraltro è anche un giocatore abituato a ricoprire vari ruoli in attacco, dunque non appena per lui scoccherà una nuova scintilla potrebbe tornare molto utile al Chievo. Non Roberto INGLESE
TMWmagazine Ivan F. 16 di editoriale Davide «Se retrocessione deve essere, che sia col coltello tra CARDIA #nicola i denti» TUTTOmercatoWEB com® @ivanfcardia #CROTONE vicepresidente Gualtieri, che ad aprile, nel giorno Non sarà più bello della sua vita calcistica, parlava così: “An- cora non ci credo. Questa era una squadra di Terza Categoria, fondata da mio padre. Abbiamo fatto 35 un’avventura? anni di dilettanti, poi nel 1991 sono arrivati i fratelli Vrenna e con loro siamo arrivati in Serie A”. Una Serie A da non godersi, almeno per lui, almeno per ora. Una Serie A che rischia di essere una breve Il Crotone e la Serie A: visita: la vittoria col Chievo può essere un segna- quando non è amore le di svolta, ma servirebbe molto altro. Servirebbe, fra le altre cose, un leader vero. Come era Ivan a prima vista Juric l’anno scorso, come non riesce a essere Da- L a Serie A conquistata sul campo vide Nicola in questa stagione. L’ottima stagione in dell’Ezio Scida. Con la spinta e la B col Livorno resta un ricordo troppo lontano nel passione di un’intera città alle spal- tempo, il tecnico piemontese ha le sue qualità ma le. E poi non giocata, almeno nelle ha fallito le esperienze successive. E la differen- sue battute iniziali, su quello stes- za, rispetto all’uomo nuovo di casa Genoa, si sta so manto erboso. Ma a Pescara, facendo sentire davvero troppo pesante. A livello a 607 chilometri di distanza, inaccessibile per il di motivazioni, prima ancora che di idee tattiche, tifoso nelle cui vene non scorra davvero sangue dove pure qualcosa da dire vi sarebbe. Ma, anche rossoblù. Per individuare cosa non ha funzionato, lì, servirebbe del capitale umano di più alto livello almeno per ora, nell’approccio del Crotone con la tecnico. Soprattutto, quando individuare un caso massima categoria calcistica italiana, si può partire è difficile perché un po’ tutto sembra preludere da lì. Da quelle forzate trasferte in Abruzzo, da un allo spauracchio retrocessione, lo scenario diventa impianto del tutto impreparato all’impatto con una davvero fosco. Però, se retrocessione deve essere, nuova realtà. Un po’ come tutta la squadra, direb- che sia col coltello tra i denti. Non sarà un’avven- bero i maligni. Lo stadio come simbolo, anche se tura, cantava Battisti. Rischia di esserlo, la liaison non si può far pesare sulle spalle dei rossoblù tutto tra il Crotone e la Serie A. Ma non molto piacevole. il peso del cronico ritardo italiano nella gestione dei propri impianti sportivi. Però il ritardo in quell’a- spetto può essere un simbolo. E poi si scende nei dettagli. Quelli di un mercato non proprio lineare: l’affare Mazzarani ne è un altro simbolo. Ma in ge- nerale, col massimo rispetto per i diretti interessati, se in Serie A fa il titolare chi in Serie B ha faticato a salvarsi (e a volte non vi è riuscito), magari anche da comparsa, qualche problema c’è, inutile na- foto Federico Gaetano scondersi dietro un dito. La gestione dello spoglia- foto Image Sport toio, poi: tutti uniti, a parole. Però la sceneggiata tra Falcinelli e Trotta non è lo spot migliore per l’unità d’intenti che si dovrebbe respirare nell’ambiente pitagorico. E ancora, le dimissioni a sorpresa del Raffaele VRENNA
TMWmagazine di Andrea 17 editoriale RICCARDO «Per lui in estate l’Empoli aveva chiesto una cifra GIANNATTASIO #SAPONARA superiore ai 20 milioni» TUTTOmercatoWEB com® @giannattasius #EMPOLI metamorfosi tre assist vincenti (oggi invece è inchiodato alla casella zero in entrambe le voci). Un’involuzione davvero paz- zesca. Inevitabile, dunque, che sulle rive dell’Arno si Saponara parli di Saponara come di un vero e proprio “caso”, una metamorfosi al negativo che di fatto ha contribuito in maniera decisiva alle difficoltà di tutto l’Empoli, parti- to con un evidente freno a mano (sotto l’aspetto sia del Un gol e un assist per gioco che dei risultati) e fin da inizio settembre perico- il fantasista dopo una losamente immerso nelle sabbie mobili della parte più lunga estate di mercato bassa della classifica. E il momento “no” di Saponara non ha avuto ripercussioni solo sull’andamento della D alle parti del Castellani - almeno fino squadra di Giovanni Martusciello ma inevitabilmente ad una settimana fa, prima dell’exploit ha comportato anche un discreto abbassamento del di Pescara - si era cominciato a dice livello di “appeal” del giocatore stesso, che in questo ormai da tempo che Riccardo Sapo- momento - come confermano i primi spifferi di merca- nara avesse trovato davvero in fretta to in ottica invernale - avrebbe già iniziato a guardarsi il suo proverbiale alter ego, alla luce attorno pur non trovando fino a questo momento rispo- soprattutto della sua chiacchieratissima estate, dell’im- ste troppo gratificanti. Chi ben presto però potrebbe ponente valutazione che di lui aveva fatto il presidente tornare a farsi sotto per il fantasista di Forlì è sicura- Fabrizio Corsi ma soprattutto dello scadente rendi- mente il Bologna, che non potrà avere a disposizione mento che il fantasista sta inanellando in questo inizio Verdi per molto tempo, così come la Fiorentina, ancora di stagione. In Toscana in tanti lo definirebbero una va- alla perenne ricerca di un vero sostituto di Ilicic che né riazione al maschile sul tema della “bella di Campiglia”, Borja Valero né Hagi hanno sin qui saputo rimpiazzare ovvero l’affascinante fanciulla che “tutti vogliono ma adeguatamente. Tutto ovviamente ruota attorno (come nessuno piglia”. Ecco, gli ultimi, tormentati mesi di Sa- sempre) alla valutazione che l’Empoli farà di Sapona- ponara potrebbero essere riassunti in questa simpati- ra: se i toscani abbasseranno le pretese, per Riky le ca definizione. Perché se è vero che l’ex Milan, alla luce porte della cessione si potrebbero improvvisamente della sua ultima bella stagione con la maglia dell’Em- spalancare già a gennaio. In caso contrario, la preoc- poli (cinque gol e dieci assist), ha attirato su di sé l’inte- cupazione maggiore del fantasista dovrà essere quella resse di tante squadre di Serie A (Bologna, Sassuolo e di riuscire a tornare ai suoi livelli il prima possibile per Fiorentina su tutte) e non solo (a fine agosto si è vocife- poter dare una mano decisiva alla sua squadra e farla rato anche di un presunto pressing di Southampton ed uscire dalla lotta per non retrocedere. Atlético Madrid), è altrettanto evidente come poi nes- sun club abbia voluto affondare il colpo per aggiudicar- si il trequartista romagnolo, spaventato dall’eccessiva richiesta fatta pervenire dagli uffici del presidente Corsi e dal dg Marcello Carli (oltre 20 milioni di euro). Tan- te lunghe storie di corteggiamento, dunque, terminate foto Image Sport foto Image Sport poi con una serie di nulla di fatto, che inevitabilmente hanno scosso il giocatore, ad oggi uno tra i calciatori più in calo rispetto alla passata stagione, dove di questi tempi Saponara aveva già segnato quattro gol e fornito Giovanni MARTUSCIELLO
TMWmagazine Tommaso 18 di editoriale PAULO «Eppure gli oltre ventimila tifosi viola meriterebbero LORETO #SOUSA eccome di sognare» TUTTOmercatoWEB com® @To_Lo_ #FIORENTINA Sousa, scorso, quando invece di Lisandro Lopez o Em- manuel Mammana arrivarono Yohan Benalouane, Tino Costa e Panagiotis Kone. Un vaso che da più il realista parti si è provato a ricostruire incollando i pezzi rotti, forse facendo anche finta di nulla, ma che oggi Sou- sa racconta con la metafora di un brusco richiamo alla realtà. Proprio come quando ci si sveglia di so- Il tecnico della Fiorentina prassalto nel bel mezzo della fase r.e.m.. “Ho spinto azzera i sogni viola e riporta il sogno l’anno scorso – ha ribadito Sousa in sala tutti alla realtà stampa, a fine ottobre – ma alla fine mi hanno impo- sto la realtà”. Non è, per la verità, il solo concetto pe- un nuovo capitolo. Un argomento sante riferito dal portoghese (anche il riferimento a È fino a qualche anno fa come minimo un carattere della squadra impossibile da cambiare scottante e da qualche anno riposto, non è da poco, ancor più se considerato alla luce di invece, semplicemente in un cas- come potrebbero pensarla gli stessi calciatori), ma setto. Probabilmente nel comodino certamente è uno degli ambiti più scottanti dell’uni- accanto a letto, in attesa di tempi mi- verso Fiorentina. Perché se c’è qualcuno che avreb- gliori. Il tabù dei sogni, dell’emozionalità del calcio be invece bisogno di sognare (se non nel calcio o che pian piano si va perdendo, è in effetti questio- nello sport, in cos’altro in tempi complessi come ne assai spinosa. Praticamente per tutti. Stritolata quelli attuali?) sono proprio quei ventimila abbonati com’è tra le dinamiche di un calcio sempre più nuo- che, a Firenze, questa estate non hanno esitato. Nè vo e brutto almeno alle latitudini italiane (altrove non sono stati realisti. E non lo stati nemmeno quando, è così) e la messaggistica assortita che la proprietà in un mercoledì di pioggia torrenziale, si sono presi (quella viola in questo caso) ha collezionato nell’ul- una valanga d’acqua per vedere la scarsa intensità timo decennio, la questione è stata di nuovo affron- mostrata al cospetto del Crotone. Dopo anni in cui, tata proprio da Paulo Sousa. Per inciso, alla vigilia praticamente, i tifosi in questione hanno studiato più della vittoriosa trasferta di Bologna. Parlare di sogni, il bilancio che altro, che anche l’allenatore mettesse in ambito di Fiorentina, non è mai stato semplice. il carico sul realismo (nei confronti di tutti, squadra Perché se dal campo qualche annata ha spinto dav- inclusa) non è sembrata propriamente un’ottima vero a sognare grazie ai suoi protagonisti, nei piani idea. Per tanti motivi, non ultimo un futuro che, sogni alti del club la strada lungo la quale coltivare i sogni di gloria a parte, sembra allontanare sin da ora Paulo è sempre stata tortuosa. E spesso descritta con la Sousa dalla Fiorentina dei Della Valle. calligrafia del bilancio, del gap insuperabile con altre società, degli investimenti misurati al fair play finan- ziario. E, chiaramente, comunque intrecciata al bi- sogno di uno stadio di proprietà che, otto anni dopo la primissima presentazione di Diego Della Valle, resta ancora tutto teorico. In mezzo a plusvalenze foto @FDLCOM foto @FDLCOM diventate più famose di calciatori che hanno lasciato il segno con il gol, s’incastra l’attuale posizione di Paulo Sousa. Il tecnico non ha potuto fare a meno di riaprire quel vaso di Pandora esploso a gennaio Paulo SOUSA
TMWmagazine di Simone 19 editoriale LUCAS «Il paragone con Cristiano Ronaldo si porta dietro tante BERNABEI #OCAMPOS aspettative» TUTTOmercatoWEB com® @Simo_Berna #GENOA PAROLA contro la Sampdoria e nella gara col Milan quando comunque Ocampos non era al meglio. In gene- rale intorno a ‘La Mole’, questo il suo soprannome ALL’OCAMPOS dovuto alla corporatura non proprio mingherlina, si respira un’aria di incertezza. Chi è il vero Ocam- pos? Il talento dalle immense potenzialità osserva- to nelle giovanili e in prima squadra al River Plate, Il talentino argentino o il funambolo indolente del triennio al Monaco? La risposta come sempre dovrà dettarla il campo, ma non ha impressionato. il giudizio (del tutto parziale) emerso fino ad oggi è Almeno fino a oggi. più tendente alla seconda ipotesi. Il tempo comun- C hiamarlo caso è probabilmente una que è ancora tutto dalla sua parte, non dimentichia- forzatura, soprattutto alla luce dell’in- moci che gli addetti ai lavori con l’occhio lungo lo fortunio che lo ha tenuto lontano dal hanno paragonato, per potenzialità, ad un certo campo per diverse settimane. Ma Cristiano Ronaldo. Normale avere enormi aspetta- sembra altresì lecito poter dire con tive, se sulle spalle ti porti certi parallelismi. Norma- estrema onestà che dai primi mesi le, come conseguenza, restare delusi se i numeri italiani di Lucas Ocampos tutti, dagli addetti ai la- non vanno a sostegno di questi paragoni. La sosta vori ai tifosi passando per il tecnico Ivan Juric, si per gli impegni delle Nazionali servirà anche e so- aspettavano qualcosa di più. Qualcuno a fine esta- prattutto a lui. Un modo utile per ritrovare la miglior te lo aveva definito senza mezzi termini il vero colpo condizione e magari convincere Juric a regalargli del calciomercato italiano, vista la sua conclamata sempre più continuità. Con la speranza, di tifosi, classe e le precedenti esperienze in club importan- amanti del calcio e fantallenatori di tutta Italia, che ti e blasonati. La formula del prestito con diritto di il talentino albiceleste possa ripercorrere le orme riscatto fissato a 8 milioni di euro non ha fatto altro di un suo illustre connazionale come Diego Perot- che aggiungere un tocco di bontà all’operazione ti. Uno che a Genova, dopo qualche problemino portata avanti da Preziosi e Milanetto, visto che iniziale, è tornato agilmente agli antichi splendori. con una spesa tutto sommato adeguata e dopo un anno di studio il Grifone aveva la possibilità di por- tarsi a casa un potenziale crack di livello mondiale. Tutto questo a bocce ferme, perché come detto per ora il campo ha raccontato tutta un’altra storia. Ad oggi, nelle poche presenze dell’argentino da titola- re, non è stato lasciato il segno fatta eccezione per la recente gara con l’Udinese. E dire che il modulo di Juric, un 3-4-3 in grado di diventare facilmente 3-5-2, sembrava costruito appositamente per esal- tare le sue qualità di tecnica e profondità. L’infor- foto Image Sport foto Image Sport tunio al ginocchio ne ha frenato la crescita e l’in- serimento e forse ha fatto sì che altri prendessero il suo posto nelle gerarchie tattiche di Juric, come dimostrano le due panchine consecutive nel derby Ivan Juric
TMWmagazine di Marco 20 editoriale Miralem «Pjanic ha tutto del campione. Gli manca solo una CONTERIO #Pjanić cosa, ancora: il piglio del vincente» TUTTOmercatoWEB com® @marcoconterio #JUVENTUS GLI ACUTI DEL “va aspettato, con calma”. è comprensibile che sottilinei come “si è inserito con difficoltà, ma è un ottimo professionista ed ha tutte le caratteristi- PIANISTA che per affermarsi; nei recenti anni ha dimostrato di avere valore, per cui dobbiamo avere la pazien- za di aspettarlo”. Pazienza, nessuna fretta. La Ju- ventus è una macchina in corsa, una fuoriserie, e Dopo un inizio stonato, il gol Pjanić le è salito in corsa. Doveva esser da subito col Chievo è un nuovo inizio il cavallo in più, ma spesso questi s’imbizzarrisco- no e anche un fantino vincente come Massimi- per Pjanić liano da Livorno ha dovuto dosare nerbate e ca- D eve ancora entrare sotto le coperte rote, prima di inserirlo al meglio nel suo progetto. tattiche di Massimiliano Allegri, Mi- “Voglio fare sempre meglio -sottolinea il pianista di ralem Pjanić. Al caldo del successo, Tuzla, nato sotto le bombe di Bosnia ed Erzegovi- delle vittorie. Nel tepore dei trion- na-: qui alla Juventus c’è un nuovo sistema di gioco fi e di quei trofei che, al di là della ed un altro tipo di calcio rispetto a Roma, c’è meno gloria, a Roma non ha mai vissuto, palleggio e mi sto adattando. Aspettative? Sono conosciuto. Pjanić in giallorosso è stato Mozart, sempre alte in una grande squadra, ma io sono se- violinista e pianista, spesso direttore d’orchestra. reno e contento di essere qui. Speriamo di conti- Però non ha vissuto da protagonista le grandi pla- nuare a vincere. Il modulo dove possa rendere me- tee, non è mai stato chiamato al di là del sipario glio? L’importante è la mentalità e sono certo presto per ringraziare festante il pubblico che applaude. ci integreremo al meglio”. Ha ragione Marotta. Non Esser talenti non è essere vincenti ed è questo serve fretta. Pjanić ha personalità da vendere e ta- spirito, questo approccio che è mancato finora al lento da svendere. Gli manca la mentalità del vin- bosniaco. La punizione contro il Chievo Verona, il cente, non un’altra qualità del campione. Solo l’ac- grido di gioia e le braccia al cielo, sono le fotogra- cento. La parentesi la chiude lui, con gli arcobaleni fie di tutta la qualità che Miralem Pjanić da Tuzla su punizione. Due braccia al cielo, un sorriso, un possa esprimere. Nato in un’area calda e incande- grido di gioia. Il gol da sogno contro il Chievo Ve- scente della Bosnia ed Erzegovina, fulcro e incro- rona come nuova partenza. Come un nuovo inizio. cio di commerci ed economie di musulmani, croati, Per infilarsi dolce, sotto le coperte tattiche juventine. serbi, è poi cresciuto in Lussemburgo laddove la famiglia si era rifugiata per le bombe, per la guer- ra. Lì Pjanić studia, poi vira in Francia e là, al Metz e al Lione, prende il volo. Perché da sempre il ta- lento innato e le qualità balistiche, lo rendono un giocatore geniale e quasi unico. Leggero, morbido, un ballerino sulle punte ma con un’anima fragile che gli permette poco d’avere il piglio del vincente foto Image Sport foto Image Sport che spesso è l’appiglio giusto nei momenti difficili. E siccome campioni si nasce ma trionfatori si può anche diventare, è normale che Giuseppe Marot- ta, amministratore delegato di casa Juventus, dica Miralem Pjanić
TMWmagazine di Lorenzo 21 editoriale Filip «A gennaio possibile la partenza del centravanti Di Benedetto #Djordjevic serbo» TUTTOmercatoWEB com® @Lore_Dibe88 #LAZIO Il Djordjevic troppo caos all’interno dello spogliatoio. Qualora però, durante la prossima finestra di trasferimenti estiva il giocatore dovesse chiedere la cessione perduto Claudio Lotito e Igli Tare sarebbero forse pronti ad accontentarlo, a patto che arrivi un’offerta allettante che possa soddisfare sia la società capitolina che il giocatore. Se l’operazione, qualsiasi essa sia, do- La Lazio ha iniziato alla grande vesse andare in porto il direttore sportivo dovrebbe la sua stagione, facendo però mettersi al lavoro e non sarebbe certamente facile trovare il suo sostituto, visto che Immobile non si scoppiare il caso Djordjevic tocca e trovare un giocatore disposto a fare la ri- P serva, senza neanche avere la possibilità di giocare artiamo da un presupposto: trovare in coppa, visto che i biancocelesti non partecipano un caso, un qualcosa che non va, in a nessuna competizione europea, sarà un compito casa Lazio, non è stato affatto facile, molto duro, specie nel mercato di gennaio quando perché Simone Inzaghi sta facendo molte squadre tendono a tenersi stretti tutti i gioca- un grandissimo lavoro alla sua pri- tori. Difficile capire se la società deciderà comun- ma stagione, dall’inizio del campio- que di cedere il calciatore senza avere già pronto nato, sulla panchina biancoceleste, e dopo una sta- il suo sostituto, ma comunque sia mancano an- gione anonima i capitolini sono pronti a tornare a cora tanti giorni alla riapertura del mercato e sia la lottare per l’Europa, o addirittura per la Champions dirigenza che il calciatore avranno la possibilità di League. Se vogliamo però trovare il pelo nell’uo- capire quale possa essere la soluzione migliore per vo in questa prima parte di stagione della Lazio, il tutti. La cosa importante per la Lazio sarà continua- nome in cima alla lista degli insoddisfatti e di coloro re sulla strada imboccata a inizio campionato, per dei quali ci si sarebbe aspettato sicuramente di più, far sì che l’unico caso degno di nota resti quello re- è senza ombra di dubbio quello di Filip Djordjevic. lativo a un attaccante che spera e pretende di gio- L’arrivo di Ciro Immobile durante la scorsa esta- care di più. Inzaghi ha risollevato le sorti della sua te lo ha spento, oscurato e il serbo non è riuscito Lazio, e pensare che la stagione dei biancocelesti a imporsi, neanche nelle poche volte nelle quali il era iniziata con un vero e proprio caso di mercato, tecnico gli ha dato una chance. Sarà difficile per quello relativo a Marcelo Bielsa, mai arrivato a For- l’attaccante arrivato a Roma nell’estate del 2014 mello nonostante un presunto accordo già firmato. a parametro zero dal Nantes recuperare posizioni nelle gerarchie di Inzaghi e per questo molto pro- babilmente a gennaio potrebbe chiedere la ces- sione, ma a quel punto la Lazio dovrebbe tornare sul mercato degli attaccanti. Questo rappresenta dunque il problema più grande di questo splendido inizio di stagione dei biancocelesti e il malconten- to del centravanti serbo potrebbe in qualche modo foto Image Sport foto Image Sport danneggiare la serenità dell’ambiente e scombus- solare i piani della società, anche se, conoscendo il tipo, lo stesso Djordjevic non dovrebbe creare Simone INZAGHI
TMWmagazine Antonio 22 di editoriale VINCENZO «Montella spera nei soldi dei cinesi a gennaio» vitiellO #MONTELLA TUTTOmercatoWEB com® @AntoVitiello #MILAN I sei la squadra a gennaio per trovare maggiore spazio. Josè Sosa invece si è ritagliato scampoli di partita ma non ha mai convinto. Sia da regista che da mez- sconosciuti zala l’ex Napoli è apparso lento e impacciato, un al- tro acquisto discutibile se si considerano i 7,5 milioni che il Milan ha versato nelle casse del Besiktas per prelevarlo ad agosto scorso. L’esplosione di Manuel Più di 25 milioni investiti Locatelli lo ha offuscato ma senza il giovane rosso- dalla dirigenza ma nero il Milan avrebbe molte più difficoltà con Sosa titolare. L’argentino dovrà darsi una svegliata se vuo- nessuno è titolare le davvero conquistare i tifosi e soprattutto convince- I l Milan vola alto in classifica, oltre re Montella. Infine Mati Fernandez che non ha mai quello che si poteva attendere prima giocato un minuto a causa di un infortunio ottenuto del via. Una squadra che sta provan- durante gli impegni con la Nazionale cilena. E’ un do a combattere con i propri difetti Milan che sta sfruttando davvero poco gli acquisti cronici per risalire dalla mediocrità in estivi e nessuno dà la sensazione di poter insidiare cui era sprofondata da qualche anno. i titolari. Montella si aspettava tutt’altro mercato ma I problemi ci sono ancora ma l’allenatore e il suo staff alla fine si è dovuto accontentare perché il club ha stanno ottenendo il massimo da questo gruppo. fatto i conti la grandissima difficoltà di chiudere l’af- Vincenzo Montella punta sullo zoccolo italiano, fat- fare con la cordata cinese in tempi brevi. Nonostante to per lo più di giovani cresciuti nel vivaio milanista, tutto il Milan è li tra i primi posti della classifica e se la e ha recuperato giocatori che in passato sono stati sta giocando con tutti, ha battuto la Juve campione solo di passaggio in quel di Milanello come Gabriel d’Italia dopo quattro anni di sconfitte, e sta recitan- Paletta e Suso. Il grande cruccio però è relativo do un ruolo da protagonista grazie ad un ambiente agli acquisti del mercato estivo, complicato perché più sereno. Con il cambio di proprietà il Milan dovrà legato al budget dei cinesi e soprattutto alla proprie- tornare necessariamente sul mercato per rinforzare tà Berlusconi che sta per uscire di scena. Adriano il gruppo e dare ai titolari alternative qualitativamente Galliani ha speso 25 milioni per acquistare sostan- più importanti. Ora sta ai cinesi accontentare il tec- zialmente 6 riserve. Nessuno dei volti nuovi è titolare nico campano e provare a sfruttare l’attuale annata in questo Milan e pochi hanno un alto minutaggio, per tornare in Europa dopo un lungo digiuno. Montella utilizza gli ultimi arrivati sono quando è co- stretto a cambiare per squalifiche e infortuni. Gianlu- ca Lapadula e Gustavo Gomez sono i giocatori che sono stati impiegati di più dall’allenatore campano, il paraguayano ha sostanzialmente sostituito Roma- gnoli e Paletta quando sono stati costretti a saltare impegni ufficiali, mentre Marko Pasalic ha esordito in campionato solo dopo undici giornate, prima era foto Image Sport foto Image Sport un oggetto misterioso per tutti. Per non parlare di Le- onel Vangioni, arrivato dal River Plate a parametro zero e mani utilizzato da Montella. L’argentino se do- vesse continuare su questo trend potrebbe lasciare Gianluca LAPADULA
TMWmagazine di Marco 23 editoriale MANOLO «Da qui a gennaio l’ex Samp deve dimostrare di FRATTINO #GABBIADINI meritare l’azzurro» TUTTOmercatoWEB com® @MFrattino #NAPOLI assicurare a Sarri - che alterna la soluzione Gabbia- InGabbiato dini con quella del ‘falso nueve’ - un altro attaccante per fare fronte agli impegni in Italia ed Europa. Ma Manolo, in queste settimane, sa di giocarsi anche la conferma in maglia azzurra. Arrivato due anni fa Il ko di Milik arma a grazie all’ok dell’ex tecnico Rafa Benitez, l’ex do- doppio taglio per Manolo riano con l’avvento di Sarri non ha mai reso secon- L’ umore di Manolo Gabbiadini in do le aspettative. Questione di posizione in campo, queste ultime settimane corrispon- probabilmente. Poiché l’ex trainer dell’Empoli ritie- de esattamente a quello del Napo- ne Gabbiadini una prima punta, quando in passato li, dall’infortunio di Arkadiusz Milik ha fatto benissimo come esterno offensivo. con la nazionale polacca a oggi. Ed ecco che i due gol siglati finora (uno in cam- L’attaccante ex Sampdoria vorreb- pionato, l’altro in Champions) rendono amara la be spaccare il mondo ogniqualvolta schierato in prima parte di stagione disputata dall’attaccante di campo da Maurizio Sarri, ma la scarsa verve di Calcinate, le cui doti sono indiscutibili. Ne sa qual- questo momento - unita alla manovra partenopea cosa Giampiero Ventura, che ha deciso di puntare meno fluida del passato in zona gol - ha reso quasi anche su di lui per il nuovo ciclo della nazionale disastroso il mese di ottobre e l’inizio di novembre italiana. Ma le voci sul futuro altrove sono sempre sotto il profilo dei risultati. Colpa dei sette punti con- lì, ad aspettarlo appena sbaglia un movimento in quistati negli ultimi sei turni di Serie A e dei punti area avversaria oppure una conclusione a rete. C’è persi nel girone di Champions League in occasio- solo un modo per mettere a tacere tutto e tutti: fare ne della doppia sfida contro il Besiktas. Trascorso gol e riportare il Napoli a vincere con continuità. Per Halloween, in casa Napoli si continuano a vedere non restare ingabbiato tra speranze e aspettative, i mostri e i fantasmi del passato. Su tutti quello di ma per mostrare a tutti che è finalmente pronto a Gonzalo Higuain, ex azzurro che ha salutato Ca- caricarsi la squadra sulle sue spalle. stel Volturno per vincere con la maglia della Juven- tus. Gabbiadini, invece, s’è trovato a fare i conti con la pressione della piazza partenopea e l’ambizione di club e tifosi che vogliono vincere anche senza l’uomo dei 36 gol realizzati nell’ultimo campionato. Un affare decisamente difficile. Prendere il posto dell’argentino, per Manolo, è mis- sione impossibile e lo si sapeva dall’estate. Non è una novità, e per questo il Napoli aveva deciso di alternare - almeno a inizio stagione - lui e Milik. Ma i risultati attesi non sono arrivati e la tifoseria ha af- fidato a Gabbiadini gran parte delle proprie speran- ze di tenere a galla il Napoli almeno fino a gennaio. foto Image Sport foto Image Sport Quando Milik sarà alla fase finale del recupero fisi- co dopo l’intervento di ricostruzione del legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro, con Au- relio De Laurentiis e Cristiano Giuntoli pronti ad Manolo GABBIADINI
TMWmagazine di Gaetano 24 editoriale Alessandro «Diamanti doveva essere un leader. Ad oggi non ha MOCCIARO #DIAMANTI inciso» TUTTOmercatoWEB com® @gaemocc #PALERMO Nestorovski speso oltre 3 milioni di euro ma salvo la partita con- tro il Crotone dove ha offerto una prova più che suffi- ciente non si è mai elevato dal minimo indispensabi- e poco altro le, per non dire dal mediocre. Tanto da essere stato anche scalzato nelle gerarchie. Diamanti era l’uomo di esperienza e qualità tecniche che doveva prende- re per mano un Palermo troppo giovane e inesperto. Il Palermo cerca un volto A oggi un assist contro il Torino, una bella prova con- nuovo ma il mercato estivo tro l’Atalanta e nulla più. Rajkovic è stato presentato da Maurizio Zamparini come vero colpo di mercato ha regalato poco del Palermo, sottolineando come i centrali più forti I n un Palermo che ha perso i suoi siano maturati alla sua età. Il curriculum dice Chel- leader nello spogliatoio come Sor- sea, PSV, Amburgo, oltre che diversi gettoni con la rentino e Maresca e in campo nazionale serba. Piccolo dettaglio: gli infortuni. Pro- con gli addii di Vazquez e Gilar- prio ad Amburgo ha raccolto solo 45 presenze in 4 dino, la speranza riposta nei tifo- anni. E anche a Palermo prima il setto nasale, poi il si rosanero era che i nuovi arrivi ginocchio l’hanno fatto giocare pochissimo. E quel fossero ben oltre le aspettative, considerato che per quel che si è visto in realtà in tifosi hanno per- nomi illustri, Diamanti a parte, non ne sono arrivati. so poco: un’espulsione all’esordio al termine di una Il primo terzo della stagione ha evidenziato un dato. prestazione orribile e altre due gare da dimenticare. Fra tutti l’unico acquisto davvero azzeccato è quel- Scendendo d’ingaggio troviamo un Gazzi mai an- lo di Ilija Nestorovski, il quale si sta sobbarcando dato oltre il compitino, mentre Embalo, rientrato dal da solo il peso dell’attacco. In verità altri due nomi prestito a Brescia, sta pagando l’impatto nel mas- sono da salvare, quelli di Josip Posavec e Haitam simo campionato e la concorrenza. Infine Sallai. Aleesami. Il portiere dopo le incertezze iniziali è L’ungherese doveva essere una delle alternative cresciuto con il tempo, mettendoci in alcune occa- in attacco a Nestorovski e Balogh ma sta anco- sioni più di una pezza e dimostrando di poter stare ra pagando l’adattamento in una nuova realtà, pur in Serie A. L’esterno norvegese è fin qui il miglior avendo mostrato nelle prime uscite delle buoni doti assist-man, pure meglio di alcuni compagni più tecniche. Tanti, troppi volti nuovi che non riesco- “blasonati” e in questo inizio stagione ha mostrato no a cambiare faccia al Palermo, almeno per ora. anche una certa duttilità, potendo giocare esterno basso, alto e all’occorrenza anche esterno d’at- tacco in un 4-2-3-1. Considerato l’ingaggio dei tre giocatori che non rientrano fra i più pagati della rosa se non altro non c’è da essere insoddisfatti. Diverso il discorso relativo Bruno Henrique, Ales- sandro Diamanti e Slobodan Rajkovic. Se esclu- diamo Gonzalez con i suoi 600mila euro annui i tre foto Image Sport foto Image Sport appena citati sono i più pagati (700mila euro il brasi- liano, 650mila Alino e 500mila il serbo). I tre avrebbe- ro dovuto garantire il salto di qualità a livello tecnico e di esperienza. Per Bruno Henrique, Zamparini ha Bruno Henrique
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