PASQUA "IL VERO SIGNIFICATO"

Pagina creata da Claudia Stella
 
CONTINUA A LEGGERE
PASQUA “IL VERO SIGNIFICATO”

PREFAZIONE
Come la festa del Natale e simili, si riducono sempre a buoni giorni consumistici.
Regali, dolci, memorabile abbuffate, uova, colombe, panettoni e fiumi di spumante.
Tutti vestiti a festa, con “Buona Pasqua!” e Buon Natale!”, ci si vuole augurare di
tutto e di più. Con l’aggiunta di diversi riti religiosi, sembra tutto perfetto.
La religione dice che va bene così. Dio, tramite la Bibbia, ci dice che non va bene per
niente. Dopo aver osservato tutte le feste comandate, quel che varrà veramente è il
seguente monito: “Gesù ritorna, sei tu pronto?”

Molti credono che Gesù è nato, morto e risorto, ma pochi credono che ritornerà,
tantomeno sanno se sono pronti per quell’evento glorioso, quando tutti i credenti in
Cristo ancora in vita, insieme a quelli che risorti usciranno dalle tombe, incontreranno
il Signore nell’aria per andare a godere l’eternità nel Suo cielo glorioso (1Tes.
4:13/18).
A tutta questa grande beatitudine celestiale, invece, si preferisce spendere tempo,
denaro e vite intere alla ricerca di cose terrene che poi spesso ci lasceranno
totalmente insoddisfatti. C’è chi conosce a memoria la Divina Commedia e infinite
litanie religiose e non ha mai letto nella Bibbia le meravigliose promesse del Dio del
cielo; c’è chi sa tutto degli scudetti della Juventus e non sa nulla della vita eterna; c’è
chi è esperto di bare e pompe funebri e non sa nulla della vita dopo la morte.
Cercare di realizzare grossi affari terreni non è male, se si è consapevoli che alla fine
si dovrà lasciare tutto, e che quindi il migliore è quello di ricercare i tesori della
conoscenza di Dio, un investimento che non lascerà mai delusi e vuoti come le mete
terrene. Se l’uomo cercasse la sapienza e la volontà di Dio come cerca i soldi o il
piacere, il mondo sarebbe molto diverso.
“Se i morti non risuscitano” diceva l’apostolo Paolo, «mangiamo e beviamo, perché
domani morremo». Non v’ingannate: «Le cattive compagnie corrompono i buoni
costumi». Ridiventate sobri per davvero e non peccate; perché alcuni non hanno
conoscenza di Dio; lo dico a vostra vergogna. Ma qualcuno dirà: «Come risuscitano
i morti? E con quale corpo ritornano?» …Il corpo è seminato corruttibile e risuscita
incorruttibile; è seminato ignobile e risuscita glorioso; è seminato debole e risuscita
potente; è seminato corpo naturale e risuscita corpo spirituale…. E come abbiamo
portato l’immagine del terrestre, così porteremo anche l’immagine del celeste… La
morte è stata sommersa nella vittoria… ma ringraziato sia Dio, che ci dà la vittoria
per mezzo del nostro Signore Gesù Cristo” (1Corinzi 15:32/58).
Pasqua che vuol dire: “Passaggio”, non è il semplice passaggio da uno stomaco
vuoto a pieno, ma quello spirituale, che per il sacrificio di Gesù siamo passati dalla
morte alla vita, e di conseguenza siamo pronti a partire con Lui, passare quindi infine
da questo mondo di dolore, al Suo paradiso di gioia.
Gesù ritorna, sei tu pronto? Te lo auguro.

PASQUA, L'ORIGINE
Il termine pasqua, è una traslitterazione dell'antica parola ebraica "pèsach", che
significa "passare oltre, passaggio" (Esodo 12:13,23).
La Pasqua veniva chiamata dagli ebrei anche "festa degli azzimi" (Esodo 23:15). La
Pasqua ebraica fu istituita in Egitto per commemorare l'avvenimento fondamentale
della liberazione degli israeliti (Esodo 12:1,14,42; 23:14-17). Per Israele fu "Un
nuovo inizio" (Esodo 12:2), l'inizio della sua nascita, allorché come nazione, dopo
430 anni, fu spinto fuori dal grembo egiziano di schiavitù, per seguire il sentiero che
Dio aveva loro assegnato.
La festa cominciava il 14 del mese Nisan (Marzo-Aprile) e si prolungava per sette
giorni (Esodo 12:14-20). Già il decimo giorno di quel mese, però, essi dovevano
scegliere un agnello dal gregge, senza macchia, e dovevano tenerlo fino alla sera del
quattordicesimo giorno. Quindi, dovevano mangiarlo, e il suo sangue doveva essere
sparso sopra l'architrave e sopra i due stipiti di ogni porta di tutte le loro case. Questo
doveva essere il segno della loro salvezza in vista del giudizio di Dio che in quella
notte sarebbe passato per l'Egitto. La promessa che Dio fece loro fu: "Quando vedrò
il sangue passerò oltre" (Esodo 12:13).
In seguito gli israeliti aggiunsero a questa festa diverse tradizioni.

IL SIGNIFICATO DELLA PASQUA
Anche Gesù Cristo sottostava alle ricorrenze ebraiche, ma con la Sua opera di
salvezza (morte e risurrezione), Lui ne adempie pienamente i significati profetici
(Mat:5:17Non pensate ch’io sia venuto per abolire la legge od i profeti; io son venuto
non per abolire ma per compire:,18; Gal:4:1-11[1]Or io dico: Fin tanto che l’erede è
fanciullo, non differisce in nulla dal servo, benché sia padrone di tutto;[2]ma è sotto
tutori e curatori fino al tempo prestabilito dal padre.[3]Così anche noi, quando
eravamo fanciulli, eravamo tenuti in servitù sotto gli elementi del mondo;[4]ma
quando giunse la pienezza de’ tempi, Iddio mandò il suo Figliuolo, nato di donna,
nato sotto la legge,[5]per riscattare quelli che erano sotto la legge, affinché noi
ricevessimo l’adozione di figliuoli.[6]E perché siete figliuoli, Dio ha mandato lo
Spirito del suo Figliuolo nei nostri cuori, che grida: Abba, Padre.[7]Talché tu non sei
più servo, ma figliuolo; e se sei figliuolo, sei anche erede per grazia di Dio.[8]In quel
tempo, è vero, non avendo conoscenza di Dio, voi avete servito a quelli che per
natura non sono dèi;[9]ma ora che avete conosciuto Dio, o piuttosto che siete stati
conosciuti da Dio, come mai vi rivolgete di nuovo ai deboli e poveri elementi, ai
quali volete di bel nuovo ricominciare a servire?[10]Voi osservate giorni e mesi e
stagioni ed anni.[11]Io temo, quanto a voi, d’essermi invano affaticato per voi.;
Col:1:16poiché in lui sono state create tutte le cose, che sono nei cieli e sulla terra; le
visibili e le invisibili; siano troni, siano signorie, siano principati, siano potestà; tutte
le cose sono state create per mezzo di lui e in vista di lui;,17). Ecco perché l'apostolo
Paolo dice espressamente che il Signore Gesù Cristo è la nostra pasqua immolata per
noi (1 Cor:5:7Purificatevi del vecchio lievito, affinché siate una nuova pasta, come
già siete senza lievito. Poiché anche la nostra pasqua, cioè Cristo, è stata
immolata.,8). Gesù Cristo è l'Agnello senza difetto (Giov. 1:29; 1 Piet. 1:17-21; Apo.
5:6,12) che bisogna "mangiare" per la nostra salvezza (Gio 6:51-63), e in cui bisogna
"dimorare" (Giov. 15:4; 1 Giov. 2:27-28).
Tutto ciò i primi cristiani lo esprimevano visibilmente nella Cena del Signore che
commemora, annuncia, e anticipa il sacrificio di Gesù (1 Cor:11:23-26[23]Poiché ho
ricevuto dal Signore quello che anche v’ho trasmesso; cioè, che il Signor Gesù, nella
notte che fu tradito, prese del pane;[24]e dopo aver reso grazie, lo ruppe e disse:
Questo è il mio corpo che è dato per voi; fate questo in memoria di
me.[25]Parimente, dopo aver cenato, prese anche il calice, dicendo: Questo calice è il
nuovo patto nel mio sangue; fate questo, ogni volta che ne berrete, in memoria di
me.[26]Poiché ogni volta che voi mangiate questo pane e bevete di questo calice, voi
annunziate la morte del Signore, finch’egli venga.).

GLI USI DELLA PASQUA
Quindi, la festività di Pasqua, come essa è intesa oggi, è assolutamente estranea al
Nuovo Testamento. Un'autorevole enciclopedia afferma che: "Non c'è nessuna
indicazione nel Nuovo Testamento o negli scritti dei Padri apostolici che fosse
osservata la festa di Pasqua. La santità di tempi speciali fu un'idea assente nella mente
dei primi cristiani" (1).
Di conseguenza molti riti pasquali sono estranei al ricordo della vera Pasqua, come
ad esempio il famoso uovo di cioccolata. Ora, le uova erano considerate simbolo di
fertilità e di vita. I persiani le regalavano nell'equinozio di primavera. Anche gli
egiziani, i greci e i romani le coloravano e ne mangiavano nelle festività del periodo
primaverile. Persino studiosi cattolici lo confermano: "Un gran numero di usanze
pagane per celebrare il ritorno della primavera gravitarono sulla Pasqua. L'uovo è il
simbolo della vita che germina all'inizio della primavera... Il coniglio è un simbolo
pagano ed è sempre stato simbolo di fertilità" (2). Ecco che l'idea delle uova pasquali
portate dal coniglio (simbolo scelto nel Nord America) si dimostra essere
completamente pagana.
CONCLUSIONE
Da questi accenni si deduce che spesso la celebrazione della Pasqua ha poco a che
fare con il ricordo della morte e risurrezione di cui si è detto. Spesso la cristianità
professante, quella che ha solo il nome ma non la sostanza del cristianesimo, mischia
usi pagani ad insegnamenti cristiani. Per cui alla domanda posta, rispondiamo che
oggi la Pasqua non è una festività cristiana, nè una ricorrenza o una liturgia, anzi,
piuttosto, alla luce del Nuovo Testamento la Pasqua è la Persona stessa di Cristo
Gesù (1 Cor:5:7-8[7]Purificatevi del vecchio lievito, affinché siate una nuova pasta,
come già siete senza lievito. Poiché anche la nostra pasqua, cioè Cristo, è stata
immolata.[8]Celebriamo dunque la festa, non con vecchio lievito, né con lievito di
malizia e di malvagità, ma con gli azzimi della sincerità e della verità.).
Ogni giorno avendo Lui e seguendo Lui è continuamente Pasqua. Egli è l'Agnello di
Dio, immolato una volta, ma ora vivente e vittorioso per sempre, per cui, per mezzo
dello Spirito Santo, possiamo dire con gran voce: "A Colui che siede sul trono e
all'Agnello siano la benedizione e l'onore e la gloria e l'imperio, nei secoli dei secoli"
(Apo.5:13).

E` interessante notare che chiunque celebra la pasqua, non celebra assolutamente
nulla di Scritturale. Nelle Sacre Scritture la festività della pasqua e` relativa all`uscita
degli ebrei dall`Egitto . Se poi vogliamo celebrare la pasqua con altre motivazioni,
allora non siamo in coerenza con la Bibbia.
Puoi anche leggere