Pasqua di vita nuova IN QUESTO NUMERO - CP Madonna del ...

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                               Pasqua
                  di vita nuova

        IN QUESTO NUMERO

        Le balaustre di 300 anni fa
        raccontano...

        Bella ISO 2018

        Anno LXXXIX -
        Numero 4 - Aprile 2018
Pasqua di vita nuova IN QUESTO NUMERO - CP Madonna del ...
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                                                                                               TRA LE GUGLIE
         2

      La vita nuova non è destinata alle
      lacrime, ma alla conversione del cuore
      Moltissimi fedeli hanno gremito il Duomo per il Pontificale di Pasqua presieduto
      dall’Arcivescovo, che ha chiesto di accogliere «la grazia di un rinnovamento profondo»

     L
              a storia nuova che è sempre possibile                impensati, di orizzonti affascinanti», ha scan-
              «per la novità di Pasqua che dà gioia,               dito l’Arcivescovo. La storia vecchia è quella
              alimenta la preghiera, lascia la re-                 delle lacrime di «un’umanità che avverte l’ir-
              sponsabilità di scrivere pagine inedite              reparabile assenza di motivi per essere lieta»;
      nel mondo». In una radiosa giornata di sole,                 su cui pesa la rivincita, come rimprovera
      si è celebrata la Pasqua di Risurrezione del                 Gesù ai discepoli. «Chi rimane imprigionato
      Signore, che ha definito il senso della gioia e              in questa storia invecchia lui stesso», ma per
      del partecipare a un nuovo inizio. «La storia                ognuno c’è la possibilità di un principio di no-
      vecchia che, anche in noi battezzati rischia                 vità annunciato proprio dalla Pasqua: di-
      di essere ancora la nostra vicenda quoti-                    sporsi ad accogliere lo Spirito del Risorto che
      diana, è conclusa, dobbiamo aprirci alla gra-                il Padre manda nel cuore dei credenti.
      zia di un rinnovamento profondo, di percorsi                 Continua su: www.incrocinews.it
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      Scene di vita diocesana

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      MILANO                                                       11:50 PM – 31 Mar 18 #Sabatosanto #Veglia pa-
      Nuove nomine: l’annuncio di Delpini al                       squale Delpini «La Chiesa è giovane e corre con gio-
      termine della Messa Crismale                                 ia vincendo la rassegnazione»
      Al termine della Messa Crismale nel Giove-
      dì Santo, l’Arcivescovo ha annunciato le no-                 9:05 PM – 30 Mar 18 #Venerdisanto #Passione
      mine di alcuni nuovi collaboratori, che sa-                  Delpini: «Dal “sì” di Gesù sulla croce nasce la vita»
      ranno effettive dal prossimo 1° luglio. Don
      Antonio Novazzi nuovo Vicario episcopale                     04:25 PM – 29 Mar 18 #Giovedisanto #Coena Do-
      per la Zona pastorale VII.                                   mini Delpini: «Ricominciare dalle lacrime»
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      LA PAROLA DEL PARROCO
                                                                                                                    3
      Come sciupare i momenti più intensi

      Una prima Comunione
      che non scorderò

      “M
                          a io sono la nonna!”. La voce è          mata da una illuminata catechista (“Vieni, è ar-
                          così alta che zittisce quelli che        rivata tua nonna!”) la nipotina, tutta vestita di bian-
                          via via giungono a quella Mes-           co, si avvicina alla nonna -che la guarda con
                          sa di prima Comunione. La                sguardo sognante- e le dà un bacio: poi la pren-
      voce urlante è di una signora vestita in modo ap-            de per mano, la fa alzare e la nonna si siede do-
      pariscente -troppo appariscente per quell’età,               cilmente là, dove la nipotina la conduce, sotto
      avevo pensato- seduta ai primi posti. Ma a quel-             l’abile regia della catechista. Ah, i miracoli delle
      lo sbagliato. L’esatta collocazione dei posti a ce-          donne!
      lebrazioni così è uno degli incubi delle catechi-            Ripenso a quella prima Comunione -che non
      ste. Calcolati quelli dei bambini, si predispongono          scorderò- e mi viene in mente quanto scriveva
      i genitori accanto a loro (nel caso delle famiglie           il Consiglio pastorale per incarnare il Giubileo del-
      separate o in nuova unione, è sempre delicato                la Misericordia col titolo: Lo stile centrato su Dio
      trovare una buona soluzione). Ovvio: i genitori              (e non su di sé) nelle nostre celebrazioni fami-
      sono i primi educatori alla vita di fede dei loro fi-        gliari. “Il Papa ci mette sempre in guardia da una
      gli, e la Comunità cristiana li accompagna con               Chiesa autoreferenziale, che dice io-io-io. Se tut-
      i suoi diversi carismi: le catechiste, il don del-           to è accentrato su di sé, non si sente il profumo
      l’oratorio e gli altri preti, gli animatori, i respon-       di Dio, né può sentirlo chi lo cerca. Ciò vale per
      sabili dei gruppi e dei laboratori, gli educatori nel-       la Chiesa nel suo insieme e per ogni singolo fe-
      lo sport... Certo, anche i nonni, che fanno mol-             dele. Sogniamo Battesimi, prime Comunioni e
      to, moltissimo. Ma i primi sono i genitori.                  Cresime non più ridotti a stucchevoli eventi mon-
      Però quella nonna non voleva ammetterlo. Ave-                dani famigliari, ma vissuti come momenti in cui
      va occupato il posto spettante a una mamma e                 si riconosce grati la presenza di Dio nel cammi-
      questo faceva sballare tutto il conteggio. “In-              no delle nostre famiglie.
      somma: io sono la nonna e questo posto non                   Sogniamo il momento in cui i matrimoni non sa-
      me lo toglie nessuno. Non ho mai mancato ai bei              ranno più l’esibizione della floridezza della fami-
      momenti della mia nipotina: il saggio di danza,              glia o della bizzarria degli sposi (e poi “eh, i ma-
      la finale del torneo di pallavolo, la festa nel locale       trimoni in chiesa costano!”...), ma la celebrazione
      per il suo compleanno. Modestamente ho sem-                  piena di gioia per aver ricevuto una vocazione al-
      pre pagato io, ma per mia nipote questo e altro.             l’amore così grande.
      E ora la prima Comunione. Quindi: io di qui non              Sogniamo il momento in cui ai funerali non ci si
      mi muovo”. Riesco a frenare una catechista che               aspetterà il panegirico del caro estinto, ma si po-
      vuole sbranarla e cerco di far valere la mia au-             trà percepire, nel dolore di chi vi partecipa, la fi-
      torità di parroco per persuaderla a spostarsi più            ducia nella promessa di Gesù e la speranza del-
      a lato. Nulla da fare. Nel frattempo arriva chi deve         la risurrezione.
      occupare legittimamente quel posto: e, ahimè,                Ci chiediamo: è mai possibile, oggi, continuare
      non mostra particolare pazienza. La situazione               così?”.
      si fa rovente e mancano pochi minuti all’inizio del-         Che qualcuno del CP fosse presente a quella
      la Messa.                                                    Messa di prima Comunione?
      Magicamente, la soluzione del dramma. Chia-                                              Il prevosto don Angelo
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                                                                              LA NOSTRA COMUNITÀ
          4

      Rinati al fonte battesimale
      -----------
      Sposati nel Signore
      -----------
      Riposano in Cristo
      MASTROMARINO Olindo di anni 86                               CASCIO RIZZO Filippo di anni 73
      CUOMO Anna di anni 81                                        PREATONI Luigia di anni 93
      MARINI Evelina di anni 99                                    BALBONI Adelaide di anni 98
      TASCA Rosa di anni 90                                        CITTERIO Ettore Enrico di anni 86
      BRUNONI Adriana di anni 95                                   PARADISO Sabino di anni 83
      ACQUATI Giulia di anni 93                                    LA SPADA Francesco di anni 68
      CORRADINI Cipriano di anni 91                                BALDUCCI Gerardo di anni 94
      MAZZIERI Giuliano di anni 73                                 BENEDETTI Adelina di anni 102
      GENTILE Giovanni di anni 85                                  ADAMI Gloria di anni 87

                                              Legati del mese di aprile
                 13     ore        9         DONZELLI Gino e Carla
                 14     ore        9         BERTASI Giuseppe e Maria Grazia
                 18     ore        7         BORTOLETTO Antonio e CASAGRANDE Antonietta
                 21     ore    18,30         CAVENAGO Mario e Peppino
                 23     ore        9         MEANA Giuseppe, Nino e Giuditta, Maddalena e Giuseppe
                 24     ore        7         LOVATI Carlo e SAVINO Claudia
                 28     ore    18.30         LESMA Adelio
                 30     ore        9         CAVENAGO Battista, Emilia e Rina
                                             Legati del mese di maggio
                  2     ore        7         VITTORI Guido e DE PONTI Giuseppina
                  3     ore        7         COLOMBO Piero e RECALCATI Virginia
                  5     ore        9         MEANA Cesare e CAPPELLETTI Irene e Mariangela
                  7     ore        7         RECALCATI Virginio e ALFIERI Angela
                 12     ore    18.30         BIANCHI Elena e PAROLINI Enrico,
                                             ANDREONI Enrico e Brigida
                 15     ore        9         CAVENAGO Maria e Rina
                 16     ore        7         CASSAMAGNAGHI Ines, Carlo e SORMANI Maria
                 17     ore        7         MAZZOLA Angelo e BIANCHI Maria
                 19     ore    18.30         CORNO Pietro e Lucia
                 21     ore        9         MAGNI Pierino e Cavenago Melania
                 25     ore        9         LOVATI Innocente e Rosa
                 26     ore        9         BIANCHI Erminio
                        ore    18.30         MAZZOLA Enrico, Carolina, Emilia
                 28     ore        9         PEREGO Giulio e ANDREONI Giulia
                 30     ore        7         CONSORELLE DEL SS. SACRAMENTO
                        ore        9         ORIANI Vittorio
                 31     ore        7         GIUSSANI Carlo e Camilla
              Per verificare il calendario 2018 dei legati i parenti - qualora non l’avessero
                      già fatto gli scorsi anni - passino in Segreteria Parrocchiale
                                         (lun-ven h. 17.30-19.00).
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      NOTIZIARIO
                                                                                                                5

      Il percorso al matrimonio
      Ecco i partecipanti al
      percorso verso il matri-
      monio cristiano, che
      hanno concluso il tem-
      po in cui scaldare i mo-
      tori. Perché col matri-
      monio comincia la cor-
      sa: la corsa di un amo-
      re in cui dovranno
      “amarsi gli uni gli altri
      con affetto fraterno” e
      “gareggiare nello sti-
      marsi a vicenda” (Rm
      12,10) “portando i pesi gli uni degli altri”                 miglie con il vescovo di Novara, Franco Giu-
      Gal 6,2).                                                    lio Brambilla; alla Via Crucis della zona pa-
      Buon cammino!                                                storale a Sesto, con l’arcivescovo Mario Del-
                                                                   pini. Per non parlare delle Confessioni,
      Momenti di qualità                                           sempre abbondanti e ricche di misericordia,
      La Quaresima come tempo di rigenerazio-                      o delle domeniche di fraternità nei nostri ora-
      ne non ha mancato di offrire spunti per tut-                 tori per ogni fascia d’età, con famiglie e ra-
      ti: pensiamo alla bella serata con il vatica-                gazzi. Lo Spirito di Dio non fa mancare la sua
      nista Tornielli sulla presenza di Dio e sulla fi-            presenza per profumare la storia: per que-
      gura di Papa Francesco in questi tempi in-                   sto non siamo facile preda del pessimismo
      quieti. O alla Via Crucis e all’Adorazione del-              e dell’amarezza, conserviamo il sorriso e un
      la Croce del venerdì, vere scuole di vita spi-               po’ di umorismo e abbiamo una invidiabile
      rituale. Al momento di formazione per le fa-                 voglia di vivere.

                                                                     L’AVO di Bresso festeggia i suoi 25 anni
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         6
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                            a
      NOTIZIARIO 3 ETÀ
                                                                                                      7

                                     Gruppo parrocchiale Terza Età
                                      Programma attività mese di Aprile
            Giovedì         5:     Ore       15 Raccontiamoci...
            Giovedì        12:     Ore       15 Tombolata
            Giovedì        19:     Andiamo a visitare S. Maurizio al Monastero Maggiore,
                                   la Cappella Sistina di Milano, Ore 14 partenza da Piazza Martiri
                                   rientro ore 18,30 circa
            Giovedì        26:     Ore       15 Parla il medico

                                 Ogni mercoledì alle ore 15.00, si può partecipare
                            ai lavori a maglia e in stoffa a favore dei nostri missionari.
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                                                                                       AFFARI ECONOMICI
          8
      I decori più ammalorati sono stati restaurati

      Ritocchi e pulizie interne
      Ma ora ci fermiamo
      per pagare i debiti…
                                      di Roberto Cassamagnaghi per la Commissione Affari economici

     I
          n marzo, a lavori esterni quasi completa-                re la chiesa libera dai cantieri nella settima-
          ti (mancano ancora la sistemazione del-                  na santa e soprattutto perché è finita la di-
          lo zoccolo di pietra della facciata della                sponibilità economica essendo tutti impe-
          Chiesa e la verniciatura delle inferriate del-           gnati a risparmiare quanto serve per la re-
      le finestre), abbiamo sistemato alcune zone                  stituzione della quota 2018 del prestito
      interne fortemente rovinate.                                 che i parrocchiani hanno fatto.
      Il primo intervento, come già preannuncia-                   Vista la continua e costante discesa del-
      to, ha interessato la zona                                                        l’umidità abbiamo instal-
      all’interno del campanile                                                         lato una piccola boiserie
      dove c’è la scaletta che                                                          nella zona a lato dell’alta-
      porta al pulpito; è stato si-                                                     re della Madonna a pro-
      stemato e rifatto l’intona-                                                       tezione dei muri che ven-
      co e ridipinte le murature                                                        gono rovinati dalle sedie.
      dopo tantissimi anni di                                                           Questo piccolo interven-
      “quasi abbandono”. An-                                                            to ci è sembrato valido
      che la base della cella                                                           per poter poi pensare,
      campanaria, con ancora                                                            nel tempo, ad intervenire
      le corde per l’eventuale                                                          nelle due aree a lato del-
      suono manuale delle                                                               l’altare maggiore per pro-
      campane, è ora in ordine.                                                         teggere i muri in partico-
      Poi, all’interno della Chie-                                                      lare sotto le finestre.
      sa e, proprio partendo                                                            Infine la luce: dopo la
      dalla zona tra il campani-                                                        perfetta installazione del-
      le e l’altare dei SS. Naza-                                                       le nuove luci nella cupo-
      ro e Celso, sono state ri-                                                        la con il “mostruoso ra-
      sistemate le murature e ri-                                                       gno” “ dobbiamo ancora
      dipinta la zona con colo-                                                         completare alcune zone
      ri appropriati. Nella parte alta, un team di de-             intervenendo per eliminare le fasce più
      coratori specializzati, ha ripreso e rifatto i de-           scure e regolare le nuove luci per avere il
      cori. Dopo questa prova l’intervento è con-                  massimo dell’intensità sia nella parte cen-
      tinuato per altre zone della chiesa fortemente               trale della Chiesa sia sull’altare. Anche se con
      ammalorate (vedi sopra il pulpito, ecc.) e                   difficoltà e cercando di ottimizzare al mas-
      sono state interessate anche alcune colonne                  simo le poche risorse, completeremo quan-
      dove sono stati rifatti gli intonaci con malte               to sopra e contemporaneamente inizieremo
      specifiche e ridipinto il finto marmo quale                  con interventi di manutenzione affinché
      completamento degli interventi.                              quanto è stato fatto venga conservato in ot-
      Ora ci siamo fermati per due motivi: lascia-                 timo stato a lungo.
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      DARE CORPO ALLA FEDE
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         10
      Il contributo di Bresso al Sinodo ambrosiano “Chiesa dalle genti”

      Dalle periferie
      si vede meglio
      L’incontro pieno di sorprese e di gratitudine
      coi cattolici migranti giunti nelle nostre comunità
                                                                      dalla segreteria del Consiglio pastorale

      “È
                      un’esigenza della Chiesa mi-                 E dimentichiamo qualcuno di certo…
                      lanese incontrare e ascoltare                Potremmo evidenziare questi aspetti su
                      i fratelli cattolici provenienti             cui meditare attentamente.
                      da altri Paesi del mondo”.                   1 “A Bresso ci sentiamo a casa”:
      Questa frase sintetizza bene il senso del Si-                il primato delle relazioni fraterne.
      nodo ambrosiano: come in una famiglia è                      I migranti sono stati sorpresi dall’acco-
      una esigenza vitale incontrarsi e ascoltarsi,                glienza ricevuta. “A Bresso ci si sente a casa”
      così nella famiglia della Chiesa.                            hanno detto in molti. Prima ancora dei bi-
      Le nostre tre parrocchie hanno voluto in-                    sogni reali e concreti (con approcci alla Ca-
      contrare semplicemente, ma intensamente,                     ritas, alla San Vincenzo, alle due scuole di
      alcuni fra i cattolici provenienti da altri Pae-             lingua e cultura italiana promosse nelle no-
      si in uno stile semplice e famigliare. Abbia-                stre parrocchie, al Centro per la Famiglia);
      mo ascoltato storie di persone provenienti                   prima ancora di una necessità di natura re-
      da quattro continenti (Europa, Asia, Africa e                ligiosa (i bimbi da battezzare, i -pochissimi-
      Sud America): Albania, Romania, Filippine,                   funerali, i matrimoni...), ciò che ha colpito i
      Sri Lanka, Perù, Ecuador, San Salvador, Ca-                  migranti cattolici è la disponibilità delle no-
      merun, Uganda.                                               stre parrocchie.
                                                                                    Parole di gratitudine affet-
                                                                                    tuosa per i fedeli che li han-
                                                                                    no accostati e hanno mo-
                                                                                    strato amicizia e pazienza:
                                                                                    “Questa famiglia italiana ci ha
                                                                                    aiutati tantissimo”; singolare
                                                                                    apprezzamento per i nostri
                                                                                    preti, accostabili e fraterni,
                                                                                    non capi da riverire o funzio-
                                                                                    nari di cose di chiesa: “Si par-
                                                                                    la tanto coi preti, qui, e che
                                                                                    bello che vengono a benedi-
                                                                                    re casa per casa!”; ricono-
                                                                                    scimento della preziosità del-
                                                                                    le operatrici nella carità, at-
                                                                                    tente alle persone, più che a
                                                                                    “casi”. Con loro sono nate
                                                                                    amicizie vere: “Abbiamo cer-
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      CONSIGLIO PASTORALE
                                                                                                                11

      cato nella Chiesa persone che ci capisco-                    gava sempre e raccontava il Vangelo, non
      no: le abbiamo trovate e ci hanno dato spe-                  sarei mai stata cristiana. Tutto doveva essere
      ranza”. Prima del pacco viveri o dell’aiuto nel-             fatto di nascosto. Qui da voi la prova è cau-
      la giungla della burocrazia i migranti hanno                 sata dal benessere, da noi dalla dittatura”.
      colto lo stile fraterno della nostra Chiesa.                 “Da piccola in casa si leggeva la Bibbia e si
      Così la carità viene accolta con minore ver-                 pregava: non l’ho mai dimenticato”.
      gogna e come un aiuto reciproco che ci si                    Su questo punto la nostra Chiesa ambro-
      dà in famiglia: “Cui fu donato in copia, doni                siana sta rimodulando il suo stile educativo:
      con volto amico, con quel tacer pudico, che                  senza la famiglia tutto è fragile e l’educazione
      accetto il don ti fa” (A. Manzoni, Penteco-                  alla fede non attecchisce nel cuore. Abbia-
      ste 125). Certo, non sono mancate le diffi-                  mo da imparare dai migranti fratelli nella fede.
      coltà e l’incontro coi pregiudizi. Ma è la gra-              4 “Le nostre Messe sono belle,
      titudine che prevale. La carità fa sempre la                 vivaci e lunghe: qui non è così”:
      differenza.                                                  la qualità alta delle liturgie.
      2 “Nel mio paese è difficile                                 I migranti non mostrano particolare difficol-
      spiegare la bellezza dell’oratorio”:                         tà nel riconoscersi nei nostri stili formativi alla
      una specificità della Chiesa ambrosiana                      fede, nelle nostre liturgie o nella nostra spi-
      che non tramonta.                                            ritualità. Evidenziano però freddezze nelle ce-
      Singolare stima verso l’oratorio, che svolge                 lebrazioni. “Da noi in Africa la Messa dura
      anche oggi una funzione primaria: quanto più                 una mattina, tutti cantano, ci sono danze, la
      un oratorio si mostra fraterno (coi più gran-                musica è coinvolgente. Qui non è così” e si
      di) e materno (coi più piccoli), tanto più è                 fermano pudicamente, quasi a non voler fe-
      strumento efficace di comunicazione del                      rire. Qualcuno è più esplicito: “A Milano, la
      Vangelo: “In oratorio siamo stati aiutati a cre-             grande città, c’è più freddezza nelle Messe.
      scere nella fede, noi e i nostri figli”. “Bisogna            Qui è meglio, però…”. “Frequentiamo la
      essere fortunati a incontrare le persone giu-                chiesa di Santo Stefano a Milano, siamo tut-
      ste e lì lo siamo stati”. “Che belli gli incontri            ti sudamericani. La chiesa è sempre piena,
      delle famiglie in oratorio!”. “All’inizio ero un             ci sono tanti giovani”. Dobbiamo cogliere l’in-
      po’ diffidente verso gli altri due oratori, poi              vito a celebrazioni più calde, meno sbriga-
      col tempo, conoscendo le persone, ho                         tive, più coralmente partecipate, dove non
      colto l’opportunità. Adesso faccio l’anima-                  si percepisce lo stile del “son qui per sbri-
      trice”. Ma qualche giovane ammonisce:                        gare ’sta faccenda con Dio, e sbrigarla in fret-
      “Mi sono allontanato dall’oratorio perché a                  ta”. Meditate gente, meditate…
      qualcuno stavo antipatico”. Senza fraterni-                  In sintesi: ci sono state sorprese che non im-
      tà, nulla vale.                                              maginavamo. Ci aspettavamo racconti di di-
      3 “La fede ci è stata trasmessa in casa”:                    sagi, nostalgie, fatiche, e abbiamo invece tro-
      lo strategico ruolo della famiglia.                          vato storie di ammirazione per le nostre co-
      Tanti migranti cattolici hanno evidenziato il                munità ricche di carità, di gratitudine, di af-
      ruolo della famiglia d’origine nella trasmis-                fettuosa vicinanza. Una cascata di inco-
      sione della fede. “La mia famiglia mi ha tra-                raggiamento per noi che, quando ci con-
      smesso una fede molto forte. In gioventù mi                  frontiamo sulle nostre parrocchie, mettiamo
      sono allontanata ma poi sono venuta qui e                    sempre in evidenza i problemi e le fatiche che
      ho trovato voi”. “In Albania c’era la proibi-                ci affannano. Un vero segno dello Spirito.
      zione di pregare: senza la nonna, che pre-                   Dalle periferie si vede meglio!
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                                                                              COLORI DEGLI ORATORI
         12
      La Pasqua coi ragazzi

      A servizio,
      accanto alla nostra gente
      Educare le nuove generazioni, coi segni della Liturgia,
      è meglio che tante parole

                                                                                 La Domenica delle Palme

                               La lavanda dei piedi il Giovedì Santo
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      GRUPPI, ASSOCIAZIONI, MOVIMENTI
                                                                                                                13
      L’Isola dei Compiti

      Cercatori d’infinito
      Una esperienza di servizio
      tra i ragazzi
                                                             di Carla Oriani Mazzola per L’Isola dei Compiti

     F
                ebbraio 2018. Primo pomeriggio.                    ta con vicende alterne, dentro e fuori dal-
                Un’insegnante in pensione entra a                  l’oratorio, grazie alla generosa disponibilità
                prendere un caffè in un bar. Da pa-                di tante persone - impossibile qui ricordar-
                recchi anni ormai dedica alcune ore                le tutte - fino ad arrivare all’oggi. L’Isola dei
      del suo tempo a un’attività di aiuto allo stu-               Compiti è parte di Portofranco, un’opera
      dio che si chiama “Isola dei Compiti”. Ac-                   nata a Milano nel 2000 e che nel tempo si
      cenna al fatto che sta andando proprio lì.                   è sviluppata in varie parti d’Italia. Si tratta per
      “L’Isola dei Compiti? Si tratta di quel luogo                lo più di docenti, in servizio o in pensione,
      dove vengono parcheggiati nel pomeriggio                     ma anche di professionisti, casalinghe, im-
      dei ragazzi?”, si intromette un avventore. L’in-             piegati, universitari che prestano gratuita-
      segnante è amareggiata e invita il signore in                mente il loro servizio nell’interesse dei ra-
      questione a venire a vedere di persona di che                gazzi. Ci si prende a cuore il ragazzo nella
      cosa si tratta e magari, perché no?, a dare                  sua interezza. Lo studio è l’attività prepon-
      una mano.                                                    derante, ma da noi non mancano anche mo-
      Cos’è l’Isola dei Compiti? È un’attività che                 menti di convivialità, momenti in cui si dà un
      risponde a un bisogno conosciuto già tan-                    giudizio a partire da una lettura comune.
      ti anni fa. Nel 1967 don Silvano Colombo,                    Ogni giorno si inizia con una preghiera alla
      responsabile dell’oratorio, aveva sollecitato                quale i ragazzi partecipano liberamente nel
      un gruppo di studenti universitari ad impe-                  rispetto reciproco. E ci si rende conto di ave-
      gnarsi in un’attività di doposcuola di aiuto ad              re tutti lo stesso bisogno: di essere accol-
      alcuni ragazzini delle elementari e delle                    ti, voluti bene, valorizzati, perdonati.
      medie. Per capire il senso del gesto don Sil-                Dal 2008 la sede è in una palazzina che fa
      vano faceva leggere agli “educatori in erba”                 parte del complesso Cooperativa dei Fiori in
      “Lettera a una professoressa” di don Mila-                   via don Minzoni, 58. Così la descrive Be-
      ni e “Il senso della caritativa” di don Giussani.            nedetta, dodici anni: Oggi parlerò di un po-
      Scrive don Giussani: «Quando c’è qualco-                     sto dove vado ogni giorno della settimana,
      sa di bello in noi, noi ci sentiamo spinti a co-             ovvero del mio doposcuola: “L’Isola dei
      municarlo agli altri. Quando si vedono altri                 Compiti”. Per molti è una semplice struttu-
      che stanno peggio di noi, ci sentiamo spin-                  ra, ma per me è una grande casa formata
      ti ad aiutarli in qualcosa di nostro. Tale esi-              da una grande famiglia. Tutto inizia da fuo-
      genza è talmente originale, talmente natu-                   ri. Di solito la porta è aperta: come le brac-
      rale, che è in noi prima ancora che ne sia-                  cia di una mamma, pronta ad accoglierti,
      mo coscienti e noi la chiamiamo giustamente                  sempre…
      legge dell’esistenza. La legge suprema,                      La responsabile, Nicoletta, e la sua valida
      cioè, del nostro essere è condividere l’es-                  “vice” Giulia sono presenti dal lunedì al ve-
      sere degli altri, è mettere in comune se stes-               nerdì coadiuvate da trenta volontari più
      si».                                                         una decina di universitari che si alternano nei
      Nel corso degli anni l’attività si è sviluppa-               vari giorni. Il bisogno è grande e a volte può
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                                                               GRUPPI, ASSOCIAZIONI, MOVIMENTI
         14

      sembrare che sia troppo poco quello che si                   arido, invogliarli ad affrontare la realtà. In-
      fa, ma un sano realismo impone di stare al-                  credibile! Si può persino arrivare ad appas-
      l’evidenza dei fatti. Non ci si accontenta di                sionarsi stupefatti nel ricercare rime e as-
      meno e si cerca di dare il massimo possi-                    sonanze nel “Cantico delle Creature”. Un
      bile. L’attività si articola su due turni dalle              particolare diventa occasione per spalancarsi
      15.00 alle 16.30 e dalle 17.00 alle 18.30 e                  all’infinito.
      vede coinvolti 150 ragazzi delle elementari                  “Che cosa c’entrano le espressioni di ma-
      e delle medie, qualcuno anche delle supe-                    tematica con la vita?”, si è sentita chiedere
      riori; italiani e stranieri, cattolici e musulma-            una volontaria. Citando Plutarco ti rendi sem-
      ni, alcuni addirittura si dichiarano “atei”!                 pre più conto che «i ragazzi non sono vasi
      Eppure, nel rapporto con loro, che parte                     da riempire ma fuochi da accendere» e sco-
      sempre dal fare i compiti, dallo studio, si sco-             pri che accendendo loro tieni vivo anche il
      pre di avere a che fare con dei “cercatori di                fuoco che è in te. Spesso sollevi lo sguar-
      infinito”. Un esempio di pochi giorni fa. Si la-             do e contempli con commozione, stupore
      vora sul verbo inglese can (essere in grado                  e gratitudine la bellezza di questo luogo col-
      di) “Can your Mum speak French? Tua mam-                     mo di passione.
      ma sa parlare francese? Rispondi!”. “Cosa                    Una gratitudine ben espressa negli auguri di
      vuoi che ne sappia! Non la vedo da tre anni!”                Natale inviati da una ragazzina:
      replica D., undicenne di origine musulmana.                  Ciao Nico, volevo augurarti ancora buon Na-
      E così si scopre che suo papà non si sa dove                 tale, e volevo ringraziarti, anzi ringrazio tut-
      sia, che lui viveva coi nonni ma che di re-                  ti per quest’anno di aiuto.
      cente il nonno è morto. Gli è rimasta solo la                Fate davvero tanto per noi, dei semplici ra-
      nonna. Ti guarda negli occhi e ti chiede: “Ma                gazzi che voi accogliete sempre, e anche se
      se alla fine si muore, che senso ha vivere?”.                si sbaglia siete sempre pronti a perdonare .
      “Tu credi?”. “No. Sono ateo”. Ci si sente toc-               Davvero non so come facciate a venire tut-
      cati nel profondo. B., che sta lavorando in-                 ti i giorni da noi, a ricominciare sempre e co-
      sieme a lui, osserva: “Non si può vivere sen-                munque, a dire “oggi è un altro giorno”. Rin-
      za credere a qualcosa”. Le grandi doman-                     grazia davvero di cuore il Bobbi per la sto-
      de, scoprire il senso della vita! Gli dici che               ria narrataci, che mi ha fatto riflettere tanto,
      la sua è la domanda più importante di tut-                   su come Gesù perdona, perdona sempre,
      te, di tenerla desta perché a ogni doman-                    mette da parte l’orgoglio e perdona.
      da del cuore c’è una risposta. È un pezzo                    GRAZIE DAVVERO GRAZIE PER TUTTO
      di strada che possiamo percorrere insieme.                   QUESTO.
      La sfida, os-
      serva un inse-
      gnante che da
      più anni aiuta i
      ragazzi, è cer-
      care di accen-
      dere il loro io,
      condurli          a
      prendere gu-
      sto a qualcosa
      che di per sé
      sembrerebbe
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      APPROFONDIAMO
                                                                                                             15
      Sull’Amoris laetitia basta pregiudizi e resistenze

      «Accogliere i risposati
      non è motivo di scandalo»
      Il vescovo Semeraro: leggere tra le righe di ogni storia personale per-
      ché chi vuole cercare la volontà di Dio giunga a metterla in pratica
                                                                                                 di Luciano Moia

      C
                 ome tutte le rivoluzioni, anche                   conferenze regionali, si è dotata di un’“Istru-
                 quella determinata da Amoris lae-                 zione pastorale” per «accogliere, discerne-
                 titia comporta una grande fatica.                 re e integrare nella comunità ecclesiale i fe-
                 Molto più comoda una pastorale                    deli divorziati e risposati civilmente». Un im-
      con linee ben definite e colori senza sfu-                   pegno a cui non si può sfuggire perché, an-
      mature. Bianchi di qua, neri di là. Vietati i gri-           nota Semeraro, «questi nostri fratelli e so-
      gi. «Comprendo coloro che preferiscono una                   relle hanno anche loro bisogno di vicinanza
      pastorale più rigida che non dia luogo ad al-                e di accompagnamento». Va quindi consi-
      cuna confusione – scrive Papa Francesco                      derato che si tratta di persone che, pur se-
      nell’Esortazione postsinodale (Al, 308) – ma                 gnate dalla delusione e dal fallimento, non
      credo sinceramente che Gesù vuole una                        hanno perso la fiducia verso l’istituzione ma-
      Chiesa attenta al bene che lo Spirito spar-                  trimoniale. La loro presenza nelle comunità,
      ge in mezzo alle fragilità». Nella nuova pa-                 la loro partecipazione alla liturgia domenicale,
      storale familiare senza ricette predefinite, pro-            la loro richiesta per un’educazione cristiana
      prio come le reali situazioni di vita della mag-             dei figli e per il cammino di preparazione ai
      gior parte delle persone, non bisogna stan-                  Sacramenti, obbliga a prendere in consi-
      carsi di verificare, approfondire, porre a con-              derazione quella tacita domanda per un’ac-
      fronto, perché dobbiamo «piuttosto impa-                     coglienza più autentica. Queste persone non
      rare a leggere tra le righe di ogni storia per-              possono quindi essere lasciate ai margini
      sonale, cercando di creare le condizioni per-                delle comunità, anche se queste situazioni
      ché chi ne ha bisogno e vuole dav-
      vero cercare la volontà di Dio, illu-
      minato dalla sua Parola nella Chie-
      sa, giunga a metterla in pratica;
      possa farlo non da solo, ma attra-
      verso un cammino di accompagna-
      mento».
      Così osserva il vescovo Marcello Se-
      meraro, vescovo di Albano e segre-
      tario del C9, il gruppo di cardinali che
      aiuta il Papa nella riforma della Cu-
      ria, in un volumetto denso e corag-
      gioso Rallegratevi con me. Nei gior-                                    Mons. Marcello Semeraro, vescovo di
      ni scorsi anche la diocesi laziale,                                              Albano e segretario del C9
      come già altre comunità ed alcune
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                                                                                          APPROFONDIAMO
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      richiedono un «attento discernimento e un                    partner, verso i figli, verso la comunità. E ora,
      accompagnamento di grande rispetto».                         nella nuova unione, prendere in esame fe-
      Chiarita l’urgenza dell’obiettivo, definite le ra-           deltà, responsabilità, impegno, disponibili-
      gioni che impongono a una comunità di non                    tà, apertura alla carità. A questo punto, si
      sottrarsi, occorre addentrarsi nel merito                    può avviare il processo di integrazione nel-
      dei criteri. E qui entra in gioco lo strumen-                la comunità, l’opera attraverso cui «un fedele
      to fondamentale che si chiama discerni-                      è reso consapevole di essere membro del-
      mento. Semeraro, che ha già affrontato lo                    la Chiesa e – ricorda ancora il vescovo di Al-
      scorso anno il tema nel saggio L’occhio e la                 bano – parte attiva di una determinata co-
      lampada. Il discernimento in Amoris laetitia                 munità». Non è detto che questo percorso
      (Edb, pagg. 160, euro 14), spiega in questa                  «debba portare necessariamente all’ac-
      occasione che discernere vuol dire, qui e ora,               cesso ai Sacramenti». Amoris laetitia non
      «riconoscere la voce e l’opera di Dio nella                  parla di un «permesso generalizzato» ma di
      propria vita e nella propria storia al fine di ri-           un aiuto possibile che va concretizzato in
      spondergli col rendere la propria vita il più                modo paziente. Di grande originalità l’ap-
      possibile conforme alla sua volontà, cono-                   profondimento sul tema dello scandalo
      sciuta e amata». Non significa abbassare                     che, come spesso si dice, sarebbe rappre-
      l’asticella, accontentarsi del minimo male                   sentato dall’accoglienza palese dei divorziati
      praticabile ma puntare al massimo bene                       risposati nella comunità. Semeraro critica
      possibile. E questo bene, secondo la legge                   questo atteggiamento. Un conto è assicu-
      della gradualità, non è fissato una volta per                rare riservatezza e discrezione, un altro è
      tutte ma segue un percorso dinamico, se-                     «giustificare pregiudizi e resistenze che im-
      condo una linea che si muove dalla fragili-                  pediscono di accogliere l’altro senza pos-
      tà all’ideale.                                               sibilità di dialogo e superamento delle di-
      Alla luce del discernimento appare com-                      stanze». Un atteggiamento che va supera-
      prensibile guardare al proprio passato,                      to nella logica della misericordia pastorale.
      chiedersi come ci si è comportati verso l’ex                 Tratto da Avvenire di venerdì 9 marzo 2018
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      OLTRE IL CAMPANILE
                                                                                                             17
      Una tragedia peggiore di quella siriana

      Yemen tra fame,
      colera e bombe
      Raid su ospedali e civili, carestia, epidemie. Il Paese arabo più povero e
      isolato sta vivendo una crisi senza precedenti. E senza acqua potabile,
      elettricità, medicine, a farne le spese sono sempre i bambini
                                                                                                di Barbara Ciolli

     B
                ombardamenti a tappeto, care-                      occidentale – a guida saudita; il colera, di-
                stia, colera. In Yemen è in atto un                lagato in particolar modo nella capitale Sa-
                disastro umanitario maggiore di                    naa a causa del forte deteriorarsi dei servi-
                quello siriano, a sua volta dichiarato             zi di base e conseguentemente delle con-
      in precedenza il peggiore per mano del-                      dizioni di vita.
      l’uomo dalla fine della Seconda guerra                       I morti nel conflitto, una guerra civile co-
      mondiale. Il più grave al mondo, insomma,                    minciata nel settembre 2014, oscillano a se-
      anche perché uccide soprattutto bambini.                     conda delle diverse fonti tra gli 8 mila e gli
      E se è opinabile una contabilità delle migliaia              oltre 10 mila, in maggioranza civili, e tra loro
      di morti e dell’orrore di due Paesi in balia del-            circa 2 mila minorenni. I feriti sono oltre 45
      la guerra civile e delle ingerenze straniere,                mila, 2 mila i bambini soldato e circa 3 mi-
      l’obiettivo della tragica classifica è far ac-               lioni gli sfollati. Circa 17 milioni (il 62% de-
      cendere i riflettori sulla catastrofe ignorata               gli yemeniti) non hanno di che mangiare e
      dello Yemen.                                                 l’80% dei bambini ha immediato bisogno di
      Catastrofe umanitaria. Tre cause di distru-                  assistenza umanitaria. I casi sospetti di
      zione di massa concomitanti devastano il                     colera sono oltre 1 milione e circa 2 mila i
      Paese millenario più povero della regione: le                morti per la malattia.
      armi, acquistate per
      migliaia di dollari da-
      gli Usa e dalla Gran
      Bretagna (fornitori di
      supporto logistico e
      di intelligence nei
      raid) ma anche dal-
      l’Italia e sganciate
      dall’Arabia Saudita
      senza distinzione tra
      obiettivi militari e po-
      polazione civile; la
      carestia innescata
      dal blocco aereo-na-
      vale disposto da ol-
      tre due anni sempre
      dalla coalizione – filo-
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                                                                                    OLTRE IL CAMPANILE
         18

      Paese isolato. I dati
      sullo Yemen sono
      terrificanti, ma ven-
      gono narrati poco e
      in ritardo, come i
      soccorsi messi in
      atto, anche per la
      quasi impossibilità
      dei giornalisti di en-
      trare nel Paese: per-
      sino l’atterraggio a
      Sanaa degli aerei
      delle Nazioni Unite e degli operatori umani-                 che per il blocco commerciale. Gli yemeni-
      tari viene ostacolato da Riad. Alla chiusura                 ti intrappolati nei luoghi più irraggiungibili non
      dello spazio aereo e navale, con l’interven-                 sono neanche consapevoli della natura
      to militare dell’Arabia Saudita, quasi tutti gli             dell’epidemia: osservano la loro gente mo-
      stranieri e in particolar modo gli occidentali               rire, soprattutto i più piccoli, indifesi anche
      sono stati evacuati, la maggioranza delle am-                perché malnutriti. Per l’Unicef ogni minuto
      basciate straniere ha chiuso. Migliaia di ye-                un bambino yemenita è colpito da diarrea
      meniti si sono riversati nei barconi verso il Gi-            acuta. Molte famiglie non hanno radio né
      buti, ma la maggioranza di loro non ha avu-                  tivù, spesso neanche il telefono. Non pos-
      to i mezzi per scappare.                                     sono pagarsi il viaggio né le cure mediche
      La miseria, aggravata dalle barriere di un                   e continuano a bagnarsi nei corsi d’acqua
      paesaggio bellissimo ma aspro e inconta-                     che occorre rendere di nuovo potabili, an-
      minato, ha trattenuto milioni di cittadini a Sa-             che con un’azione coordinata di organiz-
      naa e nelle valli più impervie, un rifugio an-               zazioni internazionali e sovranazionali.
      che per sfuggire ai bombardamenti. A di-                     Tratto da Lettera43.it
      stanza di ore dai centri abitati e
      con gli ospedali situati su stra-
      de malandate o distrutte negli
      attacchi, raggiungerle è molto
      difficoltoso. Come lo è salvare
      vite umane e tamponare il pro-
      pagarsi dell’epidemia. Medici
      senza frontiere (Msf), Ong con
      diverse basi in Yemen, ha mes-
      so in guardia: «Senza portare
      aiuti e fare prevenzione nelle
      aree remote, il colera non potrà
      essere sconfitto, anche se nel-
      l’ultimo mese i casi sono rallen-
      tati».
      Le acque sono contaminate,
      manca l’elettricità per refrigera-
      re i cibi e i medicinali, carenti an-
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      CIVICA
                                                                              19
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        20
      L'area ISO sede di un evento internazionale dall'11 maggio

      Bella ISO 2018,
      tra motori e best seller
      Un'occasione per scoprire una e cento storie,
      che rendono Bresso unica
                                                                                               di Iso Millennium

     L
               o hanno definito come uno dei più                   la Casa automobilistica bavarese BMW. Così
               brillanti ed inaspettati successi lette-            tra Bresso e Monaco si crea un feeling, una
               rari tedeschi degli ultimi anni e parla             complicità che riprende forma quest’anno.
               di una vicenda nata a Bresso e pro-                 È così che, passando dal romanzo alla re-
      iettata verso la Baviera del secondo dopo-                   altà, l’autore s’innamora sempre più dei gio-
      guerra. Stiamo parlando del romanzo inti-                    ielli prodotti dalla ISO al punto da diventa-
      tolato “Bella Germania” di Daniel Speck, ac-                 re orgoglioso proprietario proprio di una del-
      creditato di oltre trecentomila copie vendu-                 le Gran Turismo nate a Bresso e narrate nel
      te nella sua edizione originale in lingua te-                suo libro. Così il passo è breve a decidere
      desca (non tradisca il titolo!). L’avvincente tra-           di ripercorrere i passi del protagonista del suo
      ma ci parla di una storia d’amore sboccia-                   romanzo, Vincent, partendo dalla sua Mo-
      ta tra le mura della fabbrica ISO ai tempi del-              naco alla volta di Bresso. L’idea, nata sul fi-
      l’Isetta. Sì, perché Speck coglie proprio quel-              nire dell’anno scorso, ha presto raccolto il
      la fase storica in cui il frutto della geniale in-           consenso di numerosi appassionati del
      tuizione del commendator Rivolta e dei                       marchio bressese, tra cui il Comitato Iso Mil-
      suoi tecnici diventa l’ancora di salvezza del-               lennium che già stava pensando ad un even-
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      CIVICA
                                                                                                                 21

      to in omaggio ai 70 anni dalla produzione del                dall’impegno dell’Amministrazione comunale
      primo veicolo, uscito dalle officine dei Rivolta             con il patrocinio alla manifestazione e la fat-
      nel lontano 1948. Da qui è nata l’idea del-                  tiva collaborazione nell’organizzazione e
      l’evento “Bella ISO 2018” (a richiamo del ti-                nel coinvolgimento delle Associazioni, le quali
      tolo del romanzo di Speck) programmato per                   animeranno i nuovi spazi (capannone Nord)
      il secondo week-end di maggio.                               negli anni a venire ed il cui impegno è già ini-
      Sarà così che a partire da venerdì 11, con                   ziato l’anno scorso, all’indomani della vincita
      l’arrivo dei partecipanti esteri da Monaco, si               del “Bando Patrimonio e Sviluppo” asse-
      inizierà con la presentazione dell’edizione ita-             gnato dalla Fondazione Cariplo al progetto
      liana del romanzo, edito da Sperling &                       “Da Fabbrica di motori a Fabbrica di cultu-
      Kupfer, con il nuovo titolo “Volevamo andare                 ra”.
      lontano” in una avvincente ambientazione                     La voglia di fare riemergere e tutelare valo-
      proprio sotto le volte della fabbrica ISO. Sa-               ri culturali e storici della nostra città vuole far-
      bato 12 ci sarà la grande convention con                     si strada anche di fronte a ventilati proget-
      esposizione di auto, moto e Isette provenienti               ti di palestre o supermercati al posto di un
      da tutta Europa a cui la cittadinanza è invi-                museo ISO, per il quale quegli stessi ca-
      tata. La giornata sarà occasione per pre-                    pannoni vennero salvati con petizione cit-
      sentare ad ospiti e cittadini bressesi l’avan-               tadina anni fa. Quando la storia, la cultura
      zare del progetto “Da Fabbrica di motori a                   ed i primati vengono soppiantati da scelte
      Fabbrica di cultura” che darà nuovo volto al                 che nulla hanno di virtuoso, anzi che se-
      capannone Nord, rendendolo cuore pulsante                    gnano fatalmente la perdita d’identità di una
      della città per la cultura e per le “start-up”               città, c’è da stare molto vigili.
      che vogliono offrire nuovi sbocchi ai giova-                 Allora, appuntamento per tutti alla vec-
      ni con la voglia di fare innovazione.                        chia, anzi, nuova ISO per scoprirne passa-
      Domenica 13 sarà la giornata conclusiva, de-                 to e futuro in una kermesse internazionale
      dicata a nuove esposizioni ed ai saluti a co-                che ci farà conoscere quanto di buono han-
      loro che hanno affrontato lunghi viaggi per                  no costruito i nostri cari bressesi e quanto
      poter dire “io c’ero”. Le iscrizioni aperte da               il frutto del loro lavoro abbia segnato un’epo-
      alcune settimane hanno già fatto registrare                  ca, divenendo oggetto d’ammirazione in tut-
      adesioni oltre che da varie regioni italiane, an-            to il mondo!
      che da Gran Breta-
      gna, Francia, Olanda,
      Belgio, Svizzera, Un-
      gheria e naturalmente
      Germania. Non hanno
      saputo resistere an-
      che delegazioni dagli
      USA e addirittura dal-
      l’Australia!
      Hotel della zona pieni
      di ospiti che si danno
      appuntamento a Bres-
      so: un vero fenomeno
      cui ormai siamo abi-
      tuati e che è salutato
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                                                                                       MEMORIE BRESSESI
        22
      Un frammento di storia della nostra chiesa e della nostra città

      Le balaustre di
      300 anni fa raccontano…
      Una iscrizione del 1718
      di un dono alla chiesa dei conti Perini
                                                                                                          di P.B.

      S
                e salite i gradini del presbiterio -sen-           Significa: “Per la devozione e i soldi dell’il-
                za scorrazzarvi!- e guardate sulla ba-             lustrissimo signor conte signor Giuseppe An-
                laustra di sinistra, sulla prima co-               tonio Perini, primo feudatario di questo
                lonnina trovate una scritta latina, in-            paese. 1718”.
      cisa nel bel marmo rosso di Verona. Eccola:                  Ma chi è costui? La famiglia Perini ha una
                           PIETATE                                 lunga storia; per accennarla attingiamo alle
                          ÆT AERE                                  lezioni tenute all’UTE dal nostro concitta-
                   ILL.MI D. COMITIS                               dino Adriano Radaelli.
                  D. IOSEPH ANTONI                                 Proveniente dall’alto Lario, la famiglia Pe-
                            PERINI                                 rini non vantava quarti di nobiltà, ma solo
                   PRIMI HUIUS LOCI                                quella di una laboriosa ricchezza; trasferi-
                        FEUDATARII                                 tisi a Milano, accrescono la loro fortuna, ge-
                             1718                                  nerazione dopo generazione. Il primo le-
                                                                   game con Bresso è documentato nel
                                                                   1707: il nostro Giuseppe Antonio, insigne
                                                                   avvocato e fiscalista, acquista in paese beni
                                                                   e case. L’anno memorabile è il 1716: il go-
                                                                   verno austriaco, che da pochi anni domi-
                                                                   na il Milanese, lo nomina Conte di Bresso,
                                                                   allora paesino di campagna che contava cir-
                                                                   ca 650 abitanti. Questa famiglia si trova così
                                                                   legata alla storia locale, ed è ricordata da
                                                                   tre opere. Innanzitutto la villa Perini, resi-
                                                                   denza di famiglia, con l’annesso ampio par-
                                                                   co retrostante, che allora giungeva quasi
                                                                   fino all’attuale via Galliano: di esso riman-
                                                                   gono le alte piante che svettano intorno alla
                                                                   casetta dell’acqua di piazza Martiri della li-
                                                                   bertà. Una seconda opera è la cappella di
                                                                   famiglia, dedicata a sant’Antonio nella
                                                                   chiesa dei Santi Nazaro e Celso: lì vedete
                                                                   il loro stemma gentilizio con la corona di
                                                                   conte.
                                                                   E, plausibilmente, la Castela, allora innal-
                                                                   zata tra la chiesa e l’attuale Comune, rea-
      La colonnina della balaustra e l’iscrizione                  lizzata con l’arenaria tipica dell’alto Lario,
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      MEMORIE BRESSESI
                                                                                                               23

                                                                       sempre questa antica e ormai anacroni-
                                                                       stica istituzione”. Invano i Patellani, col ri-
                                                                       torno degli austriaci nel 1815, chiesero
                                                                       per la loro famiglia l’infeudamento di Bres-
                                                                       so: rimasero a bocca asciutta, il tempo
                                                                       dei feudi era ormai scaduto.
                                                                       E quella balaustra tre volte centenaria?
                                                                       Essa svela che gli interventi dei Perini sul-
                                                                       la nostra chiesa parrocchiale andarono
                                                                       oltre la cappella di famiglia. E lo fecero sa-
                                                                       pere ai secoli con quella pomposa inci-
                                                                       sione nel marmo, della serie: “Non sap-
                                                                       pia la tua sinistra ciò che fa la tua destra”
                                                                       (Mt 6,4)…
         Lo stemma dei conti Perini                                    La balaustra era un manufatto di prima
         nella cappella gentilizia di S. Antonio                       importanza dell’altar maggiore, che nel
                                                                       Settecento si trovava all’altezza dell’at-
      luogo d’origine della casata dei Perini e                    tuale cappella del Crocifisso: tutto l’altare era
      dove essa aveva ampi possedimenti.                           dono dei feudatari locali? Non lo sappiamo.
      Insomma: volevano non far passare inos-                      Quando la chiesa fu allungata nel 1835, l’al-
      servato il loro potere e il loro rango.                      tare con relativa antica balaustra traslocò nel-
      Successe al nostro Giuseppe Antonio -nel                     la nuova sede, più o meno dove oggi c’è il
      frattempo diventato anche senatore a Mi-                     grande pulpito. Con l’ampliamento del
      lano- il conte Francesco Maria, che aveva                    1901-1904, ad opera dell’architetto Alfon-
      quattro sorelle: brutto segno per il futuro di               so Parrocchetti, nuovo trasferimento per la
      una casa nobile… E l’ultimo feudatario di                    balaustra: lì dove noi la troviamo oggi, na-
      Bresso fu il conte Giampietro, un prete, che                 scosta agli occhi dei più, ma non a quelli del
      perciò non ebbe discendenza diretta, e che                   sacrestano Bruno, che ha segnalato la sua
      si spense nel 1793. Abbiamo già ipotizza-                    presenza.
      to che potrebbe essere
      lui il mecenate della mo-
                                     Villa Perini
      dernizzazione nello stile
      neoclassico della faccia-
      ta della chiesa parroc-
      chiale, congedandosi la
      nobile stirpe dalla storia
      di Bresso: ma non ab-
      biamo elementi per aver-
      ne sicurezza. Scrive Ra-
      daelli: “Il feudo di Bresso
      non viene assegnato,
      ma diventa oggetto di
      devoluzione, finché nel
      1796 l’arrivo di Napo-
      leone spazza via per
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                                                                                                   RECENSIONI
        24

      Una biografia nuova di san Francesco                         Un capolavoro immortale
      “L’omo                                                       Roma città aperta
      che sapeva dire no”                                                     di Sarah Rosignoli, CineCircolo
                              di Alberto Laggia,
                                                                           apolavoro del cinema italiano, Roma
               da Famiglia Cristiana n. 10, 2018
               on il poverello o il giullare di Dio o             C        città aperta è una delle pellicole più

      N
                                                                           rappresentative del Neorealismo.
               l’ecologista. Padre Enzo Fortunato,                 Ideato per essere un documentario sui sa-
               frate conventuale, nella sua nuova                  cerdoti e partigiani don Giuseppe Morosini
      biografia di san Francesco sottolinea un’al-                 e don Pietro Pappagallo, trucidati dai nazi-
      tra “cifra” della grandezza del santo: il suo                fascisti nel 1944, il soggetto diventa presto
      dire “no” ai conformismi della sua epoca con                 un progetto molto più complesso. Am-
      una testimonianza nuova. Fin dal titolo:                     bientato negli anni dell’occupazione nazista,
      “Francesco il ribelle”.                                      narra le storie di personaggi semplici e di-
      Perché ribelle, e contro chi?                                sarmanti che incarnano i valori del popolo
      Quella di Francesco non è mai una ribellio-                  italiano in cui, appena usciti dalla guerra, tut-
      ne contro qualcuno, men che mai contro la                    ti potevano riconoscersi. La bellezza e il suc-
                                    Chiesa. Caso-                  cesso della pellicola risiedono proprio in que-
                                    mai è contro il                sto, rappresentandolo sul grande schermo
                                    suo tempo, per-                con grande natu-
                                    ché va contro                  ralezza. Gli attori,
                                    l’individualismo e             fra cui risplendo-
                                    una società del-               no Anna Magna-
                                    l’avere.                       ni e Aldo Fabrizi
                                    Dov’è la sua novi-             per le loro mera-
                                    tà rivoluzionaria?             vigliose interpre-
                                    La possiamo                    tazioni, hanno
                                    leggere su tre                 dato vita a figure
                                    piani: primo nel               simboliche inten-
                                    suo linguaggio,                sissime. Restau-
                                    che passa dal                  rata nel 2014 dal-
      latino, incomprensibile a molti, al volgare, per             la Cineteca di Bo-
      comunicare con tutti. Secondo, nei luoghi:                   logna, la pellicola
      non predica più nelle abazie, ma nel nuovo                   è una delle opere più importanti che hanno
      chiostro che è la piazza, il mondo. Terzo, nei               saputo raccontare con maestria un capito-
      gesti di rottura.                                            lo della storia del nostro Paese e mostrare
      Perché quest’uomo né bello né colto con-                     al mondo intero la grandezza del nostro ci-
      tinua ad affascinare?                                        nema.
      Lui è l’uomo disarmato che ha accolto tut-
      ti, nel dialogo, nella reciprocità e nella fra-              Roma città aperta
      ternità.                                                     Cinema San Giuseppe
      P. Enzo Fortunato                                            Giovedì 19 aprile, ore 21
      Francesco il ribelle
      Mondadori
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      PAROLE D’AUTORE
                                                                              25

                                                   L‘aquilone

              Che divertimento per bimbi e ragazzi!
              Quel piccolo foglio di carta colorato con quel filo
              attaccato al dito, che volteggia, vibra nell’aria.
              Gli occhi seguono rapiti il volo che si staglia nel cielo
              di un azzurro intenso.
              Volteggia ai comandi con grazia e le sue volute
              sono affascinanti.
              Va verso il sole i cui raggi sono lievi per abbagliare.
              Rapiti con il naso in su, sembra che voli verso la libertà.
              Solo se quell’esile filo si incaglia o si spezza, ecco che
              l’aquilone sbanda, volteggia su se stesso ed atterra.
              All’aquilone è come si fossero spezzate le ali.
              L’incantesimo ed il gioco svaniscono insieme al
              desiderio di libertà.

                                                                Lucia Porro
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                                                                              CALENDARIO LITURGICO
        26

       APRILE 2018
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      FARMACIE DI TURNO
                                                                                                        27

      APRILE 2018 (Bresso - Cormano - Cusano)
                                                                 a cura della Farmacia Rivolta - Cormano
      1         Domenica            RIVOLTA - Cormano                         Via Caduti della Libertà, 10
      2         Lunedì              COMUNALE N ° 5 - Bresso                   Via Vittorio Veneto, 26
      3         Martedì             PALTRINIERI -Cusano Milanino              Via Cooperazione, 20
      4         Mercoledì           SCOTTI - Bresso                           Via A. Manzoni, 14
      5         Giovedì             SORRENTINO - Cormano                      Via Gramsci 44
      6         Venerdì             BAIO - Bresso                             Via Vittorio Veneto, 5/D
      7         Sabato              COMUNALE N ° 5 - Bresso                   Via Vittorio Veneto, 26
      8         Domenica            COMUNALE -Cusano Milanino                 Esselunga Cusano
      9         Lunedì              MODERNA - Bresso                          Via Vittorio Veneto, 51
      10        Martedì             TESTI - fraz. Ospitaletto                 Via XXIV Maggio, 21
      11        Mercoledì           COMUNALE N ° 4 - Bresso                   Via Papa Giovanni XXIII, 43
      12        Giovedì             MORETTI -Cusano Milanino                  V.le Matteotti, 2
      13        Venerdì             COMUNALE N ° 5 - Bresso                   Via Vittorio Veneto, 26
      14        Sabato              BRUSUGLIO - Cormano                       Via V. Veneto, 27
      15        Domenica            GIUGLIANO -Cusano Milanino                Via C. Sormani, 89
      16        Lunedì              COMUNALE N ° 1 - Bresso                   Via Roma, 87
      17        Martedì             DEL CORSO -Cusano Milanino                P.za Trento e Trieste, 4
      18        Mercoledì           FORNASÈ - Cormano                         P.zza Bernini, 1/A
      19        Giovedì             RIVOLTA - Cormano                         Via Caduti della Libertà, 10
      20        Venerdì             COMUNALE N ° 5 - Bresso                   Via Vittorio Veneto, 26
      21        Sabato              PALTRINIERI -Cusano Milanino              Via Cooperazione, 20
      22        Domenica            SCOTTI - Bresso                           Via A. Manzoni, 14
      23        Lunedì              SORRENTINO - Cormano                      Via Gramsci 44
      24        Martedì             BAIO - Bresso                             Via Vittorio Veneto, 5/D
      25        Mercoledì           COMUNALE N ° 5 - Bresso                   Via Vittorio Veneto, 26
      26        Giovedì             COMUNALE -Cusano Milanino                 Esselunga Cusano
      27        Venerdì             MODERNA - Bresso                          Via Vittorio Veneto, 51
      28        Sabato              TESTI - fraz. Ospitaletto                 Via XXIV Maggio, 21
      29        Domenica            COMUNALE N ° 5 - Bresso                   Via Vittorio Veneto,26
      30        Lunedì              MORETTI -Cusano Milanino                  V.le Matteotti, 2
      1         Martedì             COMUNALE N ° 5 - Bresso                   Via Vittorio Veneto, 26
      2         Mercoledì           BRUSUGLIO - Cormano                       Via V. Veneto, 27
      3         Giovedì             GIUGLIANO -Cusano Milanino                Via C. Sormani, 89
      4         Venerdì             COMUNALE N ° 5 - Bresso                   Via Vittorio Veneto, 26
      5         Sabato              DEL CORSO -Cusano Milanino                P.za Trento e Trieste, 4
      6         Domenica            FORNASÈ - Cormano                         P.zza Bernini, 1/A
      7         Lunedì              RIVOLTA - Cormano                         Via Caduti della Libertà, 10
      8         Martedì             COMUNALE N ° 2 - Bresso                   Via Ambrogio Strada, 56
      9         Mercoledì           PALTRINIERI -Cusano Milanino              Via Cooperazione, 20
      10        Giovedì             SCOTTI - Bresso                           Via A. Manzoni, 14
      11        Venerdì             SORRENTINO - Cormano                      Via Gramsci 44
      12        Sabato              BAIO - Bresso                             Via Vittorio Veneto, 5/D

                GUARDIA FARMACEUTICA DALLE ORE 19.30 ALLE ORE 8.30
                            DEL GIORNO SUCCESSIVO
Squilla aprile 2018 stampa_La Squilla ottobre 2017 03/04/18 15.43 Pagina 28

                                                                                                      I NUMERI DELLA COMUNITÀ
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      Orari delle SS. Messe in Bresso
                    SS. NAZARO E CELSO - feriali: ore 7 (escluso il sabato) - 9
                    sabato e vigiliari: ore 18.30
                    festivi: ore 7.30 - 9 - 10.15 - 11.30

                    Santuario della Madonna del Pilastrello
                    tutti i giorni ore 17 S. Rosario
                    lunedì 9 aprile S. Messa ore 17.30

                    SAN CARLO - feriali: ore 8 - 18.30
                    sabato e vigiliari: ore 19
                    festivi: ore 8.30 - 10.30 - 19

                    MADONNA DELLA MISERICORDIA - feriali: ore 17.30
                    sabato e vigiliari: ore 17.15
                    festivi: ore 10 - 17.30

                    Chiesa di San Francesco - feriali: ore 9 (escluso il sabato)
                    sabato e vigiliari: ore 18.30
                    festivi: ore 11.15
        Orario Confessioni                                                                                                         Indirizzo
        Parrocchia SS. Nazaro e Celso                                                                            via Roma, 12 - 20091 Bresso
        feriali: ore 8.45 - 9.30                                                                               www.madonnadelpilastrello.it.
        sabato: ore 16-19                                                                                         e-mail: sncbresso@tiscali.it

                 Numeri utili
                      Prevosto - don Angelo Zorloni                                                                          02 610 08 82
                      Orari segreteria parrocchiale: dal lun. al ven. 17.30 - 19
                      don Saulo Monti                                                                                     380 49 13 987
                      Oratorio - don Andrea Carrozzo                                                                       02 610 17 68
                      Carabinieri Bresso                                                                                   02 610 89 51
                      Vigili del Fuoco                                                                                              115
                      Croce Rossa                                                                                          02 610 73 68
                      Ambulanza                                                                                                     118
                      Servizio di guardia medica                                                                               02 34567
                      Comune                                                                                                 02 614 551
                      Polizia Locale                                                                                      02 614 554 00
                      Ospedale Bassini                                                                                        02 5799.1
                      Acli                                                                                                02 66 50 10 72
                      Associazione Centro sociale anziani                                                                  02 610 72 36
                      AVIS                                                                                                 02 614 00 95
                      Biblioteca Comunale                                                                                 02 614 55 349
                      Casa dell’Anziano                                                                                   02 66 50 30 70
                      Centro della Famiglia                                                                               02 66 50 34 39
                      Centro di ascolto Caritas                                                                            366 4892343
                      Cinema-Teatro San Giuseppe                                                                          02 66 50 24 94
                      Parrocchia San Carlo                                                                                 02 614 26 60
                      Parrocchia Madonna della Misericordia                                                                02 610 09 96

                                         Direttore: Don Angelo Zorloni                  Redazione: Ambrogio Giussani - Luca Baraggia
                                                                                        Walter Baraggia - Flavio Campetti - Valentina Villa
                                                                                        Dario Landreani - Francesco Boso
                                                          Foto: Autori vari             Copertina: P.B

                                                        Autorizzazione del Tribunale di Milano n. 405 del 18-11-1978
                          Grafiche Baraggia s.r.l. - Via Ornato, 14 - MILANO - Tel. 02.6425737 - Fax 02.66104118 - e-mail: info@baraggia.com
                                                                       Direttore: ANGELO ZORLONI
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