Pannelli isolanti, coppie perfette e cartoline dallo spazio

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Pannelli isolanti, coppie perfette e cartoline dallo spazio
numero 40
                        agosto 2013

            dal mondo di MATh.en.JEANS
                          NASA JPL

     Pannelli isolanti, coppie perfette e
     cartoline dallo spazio
                                                                                               a cura di PAOLA TESTI SALTINI
     Le vacanze sono ormai un ricordo, la         scelte tra quelle che ci sono arrivate. La   parte dei docenti che dei ragazzi che
     scuola sta per iniziare e lo staff MeJ sta   prima è della scuola secondaria di I         hanno partecipato al Progetto
     lavorando alacremente per avviare l’e-       grado “Lucio Bruno Vassena” di Valma-        2012/13 – ricchi di indicazioni utili per
     dizione 2013/14! Ivan – il nostro bra-       drera (LC), la seconda del Liceo Scienti-    organizzare il prossimo anno almeno
     vissimo grafico – nel sommario del n.        fico “A. Banfi” di Vimercate (MB) e l’ul-    tanto quanto lo sono state le relazioni
     39 aveva voluto dare risalto a quella        tima del Liceo Scientifico Intercultura-     dei ricercatori MeJ sull’esperienza
     terminata da qualche mese con la foto        le Collegio “San Carlo” di Milano.           fatta. Un esempio di queste ultime è
     della lavagna sulla quale uno studente       Le altre saranno pubblicate – come nelle     quella di Elena Panzeri, che trovate
     ha incitato MeJ con un grande “GO!”.         passate edizioni – sul sito www.xlatan-      nella prossima pagina. Elena ha seguito
                                                  gente.it nella sezione Over 25.              due classi MeJ di Liceo Scientifico sul
     Ora qui ci guardiamo i lavori prodotti                                                    problema “Cartolina dallo spazio”, che
     dai nostri ragazzi: nelle pagine che se-     Oltre alle relazioni, ci sono arrivati       trattava di Geometria sferica.
     guono presentiamo tre relazioni finali       anche parecchi commenti – sia da             Buona lettura!

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Come i ricercatori MeJ scoprirono che
la Terra non è piatta...
Anche allo studente universitario ogni    una lista inizialmente ben nutrita, ho       alla paura che tutte le conoscenze già
tanto fa bene tornare tra i banchi di     iniziato pian piano a spuntare alcuni        apprese siano da buttare via, arrivan-
scuola, e non dalla parte di chi inse-    argomenti, finché, insieme alla profes-      do di fronte al baratro della cono-
gna, ma da quella di chi scopre.          soressa Di Sieno, si è deciso il verdet-     scenza: rimanere sulla terra salda,
Lezione troppo spesso dimenticata da      to finale: la Geometria Sferica.             sapendo che al di là potrebbe esserci
chi, talvolta con sollievo, con un        Argomento vasto e forse noto ai più,         un mondo inesplorato, oppure buttar-
diploma in mano inizia gli studi uni-     ma molto stimolante e concreto               si in avanti, col rischio di perdersi
versitari senza alcuna intenzione di      (viviamo o non viviamo su una sfera?),       nello sforzo? Infine, il coraggio del
tornare in classe. Io in realtà non ho    alla portata (perlomeno sotto certi          salto: e dopo la fatica, la meraviglia
mai smesso di pensare a quella scuola     aspetti) anche dello studente medio          del nuovo mondo che si apre davanti,
a cui devo tanto, ma che non sempre       delle superiori.                             una serie di risultati che sembrano
ricordo con piacere; credevo che                                                       pian piano prendere forma e avere un
dopo la laurea sarei diventata inse-      È iniziata così la mia avventura MeJ:        senso: triangoli sferici, spicchi, rette
gnante e avrei cercato di non ripetere    ero ancora un po’ sprovveduta, forse         sferiche, similitudine... concetti che
gli errori commessi dai professori con    anche un po’ supponente nel credere          credevamo di conoscere fino alla nau-
cui avevo avuto a che fare.               che, una volta pensato il problema, il       sea sono diventati nuovi e intriganti,
Poi capita che al termine del terzo       percorso sarebbe poi stato tutto in          perché visti sotto la luce di chi scopre
anno, a due passi dalla laurea trienna-   discesa. Ma le sorprese dovevano             e inventa nuove idee, definizioni, teo-
le, allo studente venga proposta un’at-   ancora arrivare! Mi sono stati assegna-      rie per spiegarsi il sapere che ha tra le
tività inaspettata: MATh.en.JEANS. Ne     ti due gruppi del Liceo Scientifico:         mani. Abbiamo dovuto mettere la
avevo già sentito parlare, ma mai mi      uno del secondo anno e uno del trien-        nostra creatività al servizio delle
sarei sentita capace di portare avanti    nio. Già dal primo incontro con i            osservazioni fatte per introdurre defi-
un progetto del genere! E invece quel-    ragazzi di seconda mi sono resa conto        nizioni che ci aiutassero a descrivere il
la proposta, buttata quasi per caso       che mi sarei dovuta mettere in gioco,        mondo della sfera in modo sensato,
nelle mani di chi (tra gli aspiranti      “sporcare” le mani: una volta esposto        magari in analogia col piano che, gra-
matematici di “Unimi”) voleva dedi-       il problema, i ragazzi, inizialmente         zie a Euclide, conosciamo bene. Ed è
carle un po’ di tempo, si è rivelata un   timidi e un po’ straniti, hanno iniziato     stato un vero piacere, una grande sod-
tesoro di esperienza per la mia forma-    a chiedere, proporre, intervenire... e io    disfazione, vedere che, dopo molti
zione personale e matematica.             partecipavo con loro, come se non            tentativi falliti, una strada buona ci si
                                          avessi saputo la soluzione del proble-       apriva davanti svelandoci proprietà
Con molto timore iniziale ho comin-       ma! Insomma, da esperta ero passata          del nostro amato-odiato triangolo
ciato a pensare a quale problema pro-     a compagna di scoperte. Questa               sferico, oggetto della nostra ricerca. E
porre agli studenti. Facile a dirsi, ma   impressione è stata poi accentuata           chissà dove saremmo potuti finire se
non a farsi! Già, perché la matematica    dall’incontro con l’altro gruppo, mate-      avessimo avuto a disposizione ancora
è costellata di problemi stimolanti,      maticamente più maturo perché com-           più tempo!
ma in questo caso si trattava di trova-   posto da studenti con qualche anno di
re un argomento di interesse per stu-     studio in più sulle spalle: con stupore      Certo non è stato facile, né per me né
denti non universitari e che di mate-     ho notato che molti di loro già ragio-       per gli studenti, capire come lavorare:
matica sanno ancora poco. Così per        navano da universitari, già avevano          per me, perché ero partita troppo
qualche settimana il problema è           autonomia e raffinatezza di pensiero.        sicura, troppo “arrivata”; per gli stu-
stato… il mio problema! Pur non aven-     Insomma, seguire questi studenti nei         denti, perché pensavano di poter
do dubbi sul fatto che l’argomento        mesi di MeJ è stato un po’ come riper-       risolvere il problema in modo stan-
dovesse essere di tipo geometrico         correre i passi di chi per primo si è        dard e velocemente, davano per scon-
(amata geometria!), mi trovavo di         posto il problema di una geometria           tate tante cose che scontate non
fronte a una questione di metodo          sulla sfera. In primo luogo lo stupore       erano e pensavano che io volessi da
fondamentale: c’è un abisso che sepa-     nel vedere che cose scontate (L’area         loro una risposta breve, un numero,
ra chi sa da chi non sa, non certo per-   del triangolo? Base per altezza diviso       non un lavoro di ricerca. Ma il bello è
ché chi sa sia migliore, ma perché chi    due! La somma degli angoli interni di        stato proprio camminare insieme, per
sa deve imparare a ragionare come se      un triangolo? 180°!) non lo sono affat-      scoprire e riscoprire cose nuove:
non sapesse; mi è diventato chiaro        to; poi passare dalla scoperta che           anche la matematica più elementare
che solo così avrei potuto scegliere su   qualcosa non torna (ahimé, sulla sfera       può riprendere colore se guardata
che cosa chiedere agli studenti di        la geometria euclidea, che spesso            sotto la luce giusta!
“perdere” ore della loro giornata. Da     diamo tanto per scontata, non vale!)                                   Elena Panzeri

                                                                                      dal mondo di MATh.en.JEANS                   15
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      Pannelli isolanti
      Il signor Baldi possiede un magazzino di stagionatura del
      formaggio. Per la crisi è costretto a vendere casa sua e
      andare a vivere nel magazzino.
      Decide quindi di creare una zona abitabile costruendo una
      parete divisoria.
      Per evitare di disperdere il calore della futura casa
      e per non sentire l’odore del formaggio, questa
      parete deve essere rivestita di pannelli isolanti.
      Il signor Baldi chiama suo cugino che ha una ditta
      che produce pannelli isolanti. Il cugino è
      disponibile a fornirglieli di qualunque foggia e
      dimensione; gli chiede soltanto di non usare le forme più comuni, ma solo quelle
      che si vendono meno.
      Quali forme potrebbero essere?

        Scuola secondaria di I grado “Lucio Bruno Vassena” - Valmadrera
        Classe MeJ formata da alunni di II A, II B, II C e II D
        Insegnanti di riferimento: Angela Catalano, Cinzia Del Chiaro, Elisabetta Papini e Franca Romano
        Ricercatore: Colomba Cecere
        Partecipanti: Roberto Anghileri, Jaken Carvelli, Alice Cavasino, Giulia Colombo, Mattia Dell’Oro,
        Riccardo Dell’Oro, Samuele Dell’Oro, Beatrice Di Pietro, Giorgia Fiorentino, Lorenzo Girelli, Valbona
        Lorenci, Laura Mariella, Luna Mohsin, Aurora Muraca, Lidia Nanjintim, Eliza Niedbala, Chiara Rusconi,
        Davide Rusconi, Giulia Rusconi, Francesca Vergottini

      Siamo partiti esaminando alcune figure a 3 e 4 lati: trian-   È possibile ottenere diversi quadrilateri utilizzando i trian-
      golo rettangolo isoscele, triangolo rettangolo scaleno,       goli come modulo di base:
      triangolo equilatero e molti altri…
      È possibile ottenere un quadrato utilizzando un triangolo
      rettangolo isoscele come modulo di base:

                                                                    Successivamente abbiamo usato anche poligoni regolari
                                                                    con più lati (pentagono, esagono…).

      È possibile ottenere un
      rettangolo utilizzando
      un triangolo rettangolo
      scaleno come modulo di                                        Con gli esagoni non rimangono   Con gli ottagoni rimangono spazi
      base:                                                         spazi vuoti                     vuoti

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Con i dodecagoni rimangono spazi vuoti                                      Le figure a forma di “elle” formano dei rettangoli

Abbiamo capito che la domanda a cui dovevamo rispon-
dere per risolvere il problema è:
“Qual è la condizione perché dei poligoni possano rico-
prire una parete senza lasciare spazi vuoti?”
RISPOSTA: La somma degli angoli che si incontrano nello
stesso vertice deve formare un angolo giro (360°)

                                                                            Figure a forma di “stella” si uniscono tra loro solo se si utilizzano anche
                                                                            i rombi, mentre figure a forma di “effe” si uniscono formando dei ret-
Pentagoni regolari: ogni angolo è      Esagoni regolari: ogni angolo è di   tangoli
di 108° e quindi se ne possono         120°. Componendone tre non
comporre tre. Rimangono tutta-         restano spazi vuoti
via non ricoperti 36°                                                       Abbiamo poi provato ad assemblare figure complesse.
                                                                            Provando ad assemblare pentagoni senza lasciare spazi
In un secondo momento, abbiamo osservato che, arrivan-                      vuoti, ci siamo accorti che la figura si innalza dal piano;
do ai bordi della parete, alcune figure devono essere ta-                   quindi alla fine abbiamo formato un solido tridimensio-
gliate e altre no. Quindi, se vogliamo che le figure utilizza-              nale: il dodecaedro.
te non abbiano bisogno di tagli, ci saranno delle altre con-                Ci siamo chiesti, allora, come sarebbe venuta la parete se
dizioni sia sugli angoli che sui lati di tali figure.                       avessimo usato direttamente dei mattoni (tridimensionali)
Questo non importerebbe se la parete fosse un piano geo-                    di materiale isolante anziché ricoprire la parete con dei
metrico e quindi infinito.                                                  pannelli.

                                                                            (dodecaedri, ottaedri, tetraedri, icosaedri) ma ci siamo ac-
                                                                            Abbiamo provato a costruire diversi solidi tridimensionali

                                                                            corti che tutti lasciano degli spazi vuoti.

                                                                            RICAPITOLANDO…
                                                                            - Per ricoprire la parete senza lasciare spazi vuoti, la
                                                                            somma degli angoli (dei pannelli utilizzati) che si incontra-
                                                                            no in uno stesso vertice deve essere 360°.
                                                                            - Per utilizzare le figure senza tagliarle, bisogna che le mi-
                                                                            sure dei lati siano sottomultipli delle dimensioni della pa-
                                                                            rete.
                                                                            - È inutile usare figure complesse se queste ne formano
     Le figure a forma di “razzo” si uniscono tra loro                      altre più semplici.

                                                                                                    dal mondo di MATh.en.JEANS                            17
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      La coppia perfetta
      Su un’isola sperduta vive un gruppo di persone, formato sia da uomini che da
      donne, guidati da un capovillaggio. Per essere felice, ogni isolano vuole trovare
      il partner che più gli si addica e così il capovillaggio deve cercare un metodo
      per formare delle coppie in modo tale che siano il più possibile stabili ovvero
      che non siano portate al tradimento

        Liceo Scientifico A. Banfi – Vimercate (MB)
        Classe IV G
        Insegnante di riferimento: Maria Concetta D’Alessandro
        Ricercatore: Giulia Bernardi
        Partecipanti: Eleonora Bellani, Luca Biraghi, Giorgio Casiraghi, Mauro D’Anna, Chiara Ferraro, Ilaria
        Fumagalli, Clarissa Gervasoni, Erica Gessati, Giulia Giustiniani, Andrea Gherardi, Paolo Grassi, Arianna
        Lerco, Andrea Mazzei, Giorgio Mercone, Valentina Meregalli, Flavia Paganella, Davide Pellegatta, Mario
        Sacchi, Alice Scotti, Silvia Spinelli, Andrea Valente, Giacomo Villa

      Ad ognuno di noi nella vita potrebbe, prima o poi, capita-        e quante donne ci siano sull’isola, né si specifica se qual-
      re di dover formare dei gruppi o delle coppie. Decidere,          cuno possa voler rimanere da solo oppure con una perso-
      per esempio, con chi condividere la camera in una gita,           na dello stesso sesso. L’unica certezza data è che non ci de-
      creare gruppi di studio o, più banalmente, decidere il com-       vono essere in alcun modo tradimenti. Per semplificare il
      pagno di banco. In genere la soluzione di questi problemi         problema e giungere a una soluzione, si è deciso di consi-
      non è così immediata. Non è sempre semplice trovare un            derare il caso in cui sull’isola vivano donne e uomini in
      accordo che soddisfi tutti. Quale potrebbe essere il mi-          ugual numero - cinque donne (A, B, C, D, E) e cinque uomi-
      glior metodo per formare coppie senza scontentare nessu-          ni (F, G, H, I, L) - che nessuno voglia stare da solo e che nes-
      no? Quale la scelta migliore da poter fare? Noi ci siamo          suno sia omosessuale.
      occupati proprio di questo problema: trovare il metodo            Un secondo problema da risolvere era quello di decidere il
      migliore per formare delle “coppie perfette”, cioè delle          significato matematico di un “Ti amo” o un “Mi piaci”, cioè
      coppie che siano il più possibile stabili.                        la modalità oggettiva per esprimere le preferenze di ognu-
      Il quesito propostoci rientra nello studio dei problemi af-       no. Come farlo?
      frontabili attraverso la “Teoria dei Giochi”, disciplina vasta,   La risposta immediata è stata quella di esprimere le prefe-
      il cui scopo è quello di analizzare i comportamenti strate-       renze con dei valori numerici: “Ti amo” equivale a 5, “Mi
      gici dei giocatori, ovvero studiare le situazioni in cui diver-   piaci” a 4, fino ad arrivare a 1 che esprime “Non mi piaci”.
      si giocatori interagiscono perseguendo obiettivi comuni,          Così facendo abbiamo creato una sorta di graduatoria che
      diversi o conflittuali. Un ruolo centrale nella Teoria dei        ci permette di creare delle coppie (Tab.1).
      Giochi è svolto dal concetto di soluzione di un gioco, che
      è l’identificazione di una o più strategie, da parte dei di-
      versi giocatori, compatibili con determinate assunzioni di
      razionalità e intelligenza dei giocatori stessi.
      Per rendere il tutto più chiaro, il problema ci è stato pre-
      sentato nel modo indicato sopra.

      Cercare il metodo adatto per il capovillaggio, a prima
      vista, potrebbe sembrare semplice e quasi banale, ma dopo
      un’attenta analisi si può notare che tradurre un problema
      come questo in un linguaggio matematico non è facile.
      Il nostro scopo era quello di cercare un algoritmo che per-       Tab. 1 Vi si vede, per esempio, che F ama E, mentre B ama F
      mettesse al capovillaggio di trovare un’unica soluzione al
      problema, cioè di formare tra tutti gli abitanti dell’isola       Dall’analisi delle coppie formate, si può notare che questo
      delle coppie “stabili”.                                           metodo porta alla formazione di coppie che definiamo
                                                                        “coppie perfette” (5-5), di altre poco stabili (2-5 oppure 3-
      Il primo passo è stato quello di porre delle limitazioni.         1) o addirittura instabili (1-1). Da ciò si può dedurre che l’u-
      Nell’enunciato del problema non si parla di quanti uomini         tilizzo dei soli valori numerici non è efficace.

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Pannelli isolanti, coppie perfette e cartoline dallo spazio
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                                                                                                        agosto 2013

In realtà l’utilizzo dei numeri non era altro che l’espressio-

                                                                                                                                     Foto di Jastrow
ne di una graduatoria di gradimento tra gli isolani che,
quindi, potevano essere semplicemente sostituiti da una
classifica (Tab. 2).

              Tab. 2

Purtroppo anche con questa semplificazione non era sem-
pre possibile formare delle coppie stabili. Ad esempio, in
un caso più semplice (Tab. 3):

              Tab. 3
                                                                  Amore e Psiche, Canova - Louvre, Parigi
A ha come prima preferenza F; tuttavia non può essere ac-
coppiato con F, perché F tradirebbe A con B. Anche C ha           no a considerare le preferenze dell’uomo (L: E>B>A>C>D).
come prima preferenza E, che però tradirebbe C sia con A          Quindi sarà possibile formare la terza coppia guardando
che con B, perché C è l’ultima preferenza.                        l’ordine di preferenza dell’uomo tra quelle che lo hanno
                                                                  scelto (L-E). Le donne rimaste dovranno ripiegare sulle loro
Si è deciso allora di considerare le classifiche di gradimen-     seconde scelte (C-H e D-I). Nel caso in cui ci si trovi nuo-
to di uno solo dei due generi (donne oppure uomini), in           vamente ad aver scelto uno stesso uomo, si valuteranno le
modo tale che la prima scelta venga fatta solo da parte di        preferenze maschili e così via.
uno dei due gruppi e che solo in caso di una stessa prefe-
renza da parte di due elementi, si prendano in considera-         Questo algoritmo ci porta ad una soluzione stabile del no-
zione le preferenze del secondo gruppo.                           stro problema. Nel caso in cui siano gli uomini a scegliere
                                                                  per primi, si nota che spesso si vengono a creare coppie
Consideriamo il primo esempio proposto (Tab. 1).                  esattamente identiche alle precedenti oppure coppie
                                                                  completamente diverse ma con la stessa stabilità.
Inizialmente formiamo coppie in cui ogni donna (A, B, C, D,
E) è legata alla sua prima scelta (rispettivamente G, F, L, L,    Giunti alla soluzione del problema con un numero ristret-
L). In alcuni casi si formeranno delle coppie stabili (A-G, B-    to di abitanti, non resta che divertirsi nel verificare la vali-
F), in altri (C-L, D-L, E-L) avremo situazioni in cui più donne   dità dell’algoritmo con un numero superiore di elementi,
avranno scelto lo stesso uomo. A questo punto si andran-          cercando tutte le possibili “coppie perfette”.

                                                                                          dal mondo di MATh.en.JEANS                                   19
Pannelli isolanti, coppie perfette e cartoline dallo spazio
numero 40
                          agosto 2013

      Cartolina dallo spazio
      Un astronauta si trova su una navicella spaziale che orbita attorno alla Terra e
      deve misurare l’area di un triangolo che possiede i suoi vertici nelle città di
      Milano, Berlino e Mosca. Per fare ciò ha a sua disposizione soltanto due strumenti,
      uno per misurare le lunghezze e uno per misurare le ampiezze degli angoli. Può
      effettuare questa operazione? Se sì, sono necessari entrambi gli strumenti?

        Liceo Scientifico Interculturale Collegio “San Carlo” – Milano
        Classi II B e II D
        Insegnante di riferimento: Francesca Perugino
        Ricercatore: Elena Panzeri
        Partecipanti: Niccolò Bevacqua, Riccardo Broggi, Pietro Maronati, Ilaria Navone, Emanuele Scalfi,
        Benedetta Spadaro, Giovanni Tarizzo

      Durante il primo incontro conosciamo la ricercatrice Elena            lorare tutta la sfera. Abbiamo notato
      Panzeri, che ci pone il quesito riportato qui sopra.                  inoltre che il triangolo risultante dal-
      Ci siamo scervellati su possibili metodi di risoluzione e subito      l’intersezione degli spicchi viene co-
      abbiamo capito che la geometria euclidea non era utile alla           lorato tre volte. Stessa cosa avviene
      soluzione del problema.                                               per il triangolo diametralmente op-
      Ci trovavamo su un terreno per noi del tutto inesplorato: la          posto.
      geometria su una superficie sferica.
      Così abbiamo deciso di utilizzare alcuni oggetti sferici facil-       In conclusione, chiamando a, b e c gli angoli del triangolo e
      mente reperibili e manipolabili e abbiamo iniziato con un po-         considerando la misura degli angoli in radianti:
      melo per poi passare all’uso
      delle arance.                                                                        R Aspicchi = Asfera + 4Atriangolo
      Con il pomelo ci siamo su-                                                                           RAspicchi – Asfera
      bito resi conto che l’area di                                                         Atriangolo =
                                                                                                                   4
      due triangoli con gli stessi
      lati, ma uno su un piano e                                                                   2(2ar2) + 2(2br2) + 2(2cr2) – 4rr2
                                                                                    Atriangolo =
      uno su una sfera, non sono                                                                                   4
      uguali.                                                                                   4r2 (a + b + c – r)
                                                                                 Atriangolo =                       = r2 (a + b + c – r).
                                                                                                         4
      Utilizzando arance ed elastici, abbiamo definito gli enti fon-
      damentali della geometria sulla sfera e abbiamo capito che il         Dopo questo ragionamento abbiamo potuto affermare con
      corrispondente del segmento sulla sfera è un tratto di circon-        certezza che il nostro astronauta può calcolare l’area del
      ferenza massima.                                                      triangolo e che ha bisogno solo della misura degli angoli.
      Abbiamo osservato che gli angoli sulla sfera, come sul                Ci siamo chiesti allora come possano essere gli angoli del
      piano, sono individuati dall’intersezione di due rette (cir-          triangolo sulla sfera dato che (con quello che abbiamo appe-
      conferenze massime) e anche che gli angoli sulla sfera deli-          na visto) ci siamo resi conto che non è più vero che la somma
      mitano una superficie limitata, che abbiamo chiamato                  degli angoli interni di un triangolo è di 180°.
      “spicchio”. In realtà abbiamo visto che una coppia di circon-         Abbiamo verificato con spilli, elastici e palla di polistirolo che
      ferenze massime individua sempre quattro spicchi a due a              può esistere, per esempio, un triangolo con due angoli retti. E,
      due congruenti.                                                       poiché l’area non può essere negativa, la somma degli angoli
      Utilizzando la proporzione: AS : ATOT = a : 360° (dove a indica       interni è sicuramente maggiore di un angolo piatto.
      l’angolo dello spicchio) siamo riusciti a trovare l’area AS di cia-   Può esistere anche un triangolo con tre angoli retti, quindi la
      scuno spicchio:                                                       somma degli angoli interni di un triangolo su una sfera non è
                         a · Atot                                           costante.
                   AS =           = a · 4rr2 = 2ar2.
                            2r      2r
      Sempre con i nostri strumenti “pratici” siamo riusciti a com-         Arriviamo così a dire che:
      prendere che un triangolo su una sfera equivale all’intersezio-       - sul piano i lati del triangolo ne definiscono gli angoli;
      ne di tre spicchi.                                                    - sulla sfera sono gli angoli a definire i lati.
                                                                            Allora sulla sfera non valgono i criteri di similitudine; infat-
      Colorando gli spicchi congruenti con lo stesso colore, abbia-         ti non si possono avere triangoli aventi angoli uguali ma lati
      mo osservato che utilizzando tre colori diversi si riesce a co-       diversi.

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