CAGIVA MITO 125 ELABORAZIONI
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ELABORAZIONI CAGIVA MITO 125 Illustriamo passo dopo passo il piano di intervento per potenziare la diffusa moto varesina. Non occorrono molte parti speciali, ma è necessario un razionale esame di tutti i dettagli del propulsore di serie. di Angelo Scarabello L e ultime generazioni di 125 glioramento, per quanto sempre più go, una serie di rilevamenti, così da stradali hanno raggiunto, in esiguo, per lo meno a fronte del po- avere sotto controllo tutti i parame- virtù (o a causa, secondo i tenziale operativo dell’appassionato tri dello specifico propulsore ogget- punti di vista) della corsa alle pre- medio: quando la meccanica diven- to delle nostre attenzioni. stazioni assolute, un livello qualita- ta sofisticata sono necessarie opera- Per quanto ridotti, infatti, possono tivo molto elevato, sia per quanto ri- zioni altrettanto sofisticate per spre- sempre esistere scostamenti, rispet- guarda i motori che, fortunatamen- mere qualcosa, altrimenti si rischia to ai valori nominali, di molte misu- te, per lo sviluppo della parte cicli- di alterare nella direzione sbagliata re (non dimentichiamo che tutti i stica. Trattandosi però in ogni caso il delicato equilibrio che governa prodotti industriali sono sempre af- di prodotti fabbricati in serie, non si queste macchine. fetti da un certo grado di tolleranza possono trovare quelle finezze pro- Per procedere quindi con l’elabora- di lavorazione) e d’altra parte gli in- prie di ogni special. zione del motore Mito 125 è perciò terventi “mirati” devono invece ri- Esiste comunque un margine di mi- necessario effettuare, in primo luo- spettare la più rigorosa precisione,
perchè errori anche apparentemen- te banali possono compromettere il risultato finale. Queste note sono specificamente ri- volte ai modelli dal ‘91 al ‘94 ma, con alcune puntualizzazioni, si pos- sono adattare anche ai modelli suc- cessivi, come la serie EV recente- mente introdotta. Le lavorazioni su questo motore sono state effettuate grazie alla collaborazione dell’offici- na di Massimo Morandin, a Carità di Villorba, presso Treviso. Chiariamo subito le differenze fon- damentali tra le varie versioni del medesimo propulsore. Limitandoci ad esaminare le moto stradali (Sport Production escluse, quindi) troviamo che nel corso degli anni sono stati introdotti via via dif- ferenti gruppi termici, fino ad arri- vare alle Mito Replica 2 del 1993. A partire da questo modello fino a tut - to il 1995, con le Mito EV, il gruppo cilindro-pistone è rimasto il medesi- mo, contraddistinto dal codice ri- cambio 800073034 per il cilindro + pistone, e dal codice 800072626 (a meno delle varie classi dimensiona- li) per il solo pistone. La prima Mito montava invece il gruppo termico 800060431 mentre ¶ Alcuni degli strumenti di misura e degli utensili necessari per i rilievi e le lavorazioni sul nostro motore: distinguiamo il disco goniometrico e, sotto, il calibro di profondità dotato di nasello, utilizzato per misurare la posizione delle luci nel cilindro. L’uso di questo calibro è schematizzato nel disegno a destra, e fornisce la quota HL. Il “flessibile” è corredato dal - la serie di portautensili variamente inclinati, necessari per raggiungere tutti i punti da lavorare.
la Mito 2 il gruppo 800072970; il pi- stone a due segmenti rimaneva in- vece sempre il numero 8A0054888. Insieme ai gruppi termici sono sta- te modificate le teste, nelle quali la forma della camera di combustione è passata da emisferica (con banda anulare di squish) a tronco conica (sempre con squish circonferenzia- le) degli ultimi modelli: per la pri- ma versione di Mito il codice ri- c am b io de ll a s ola tes ta er a 800054946; per la Mito 2 invece 800072642. A partire dalla Replica 2 fino alla EV la testa, con cupola tronco conica, ha invece il codice 800073038. Naturalmente insieme ai gruppi ter- mici sono stati adottati anche diffe- renti impianti di scarico e nelle ver- sioni più recenti è stato modificato ¶ I cilindri dei motori Mito che si sono via via succeduti sono soltanto appa - rentemente uguali: rimane il disegno esterno, ma con l’evoluzione sono radi- calmente mutate le dimensioni dei con- dotti e delle luci. § Uno dei particolari che permettono di distinguere immediatamente i cilindri più recenti (a destra) da quelli dei pre- cedenti modelli è, oltre alla verniciatu- ra, il diametro del condotto di scarico che è passato da 33 a 35 mm per le ul- time versioni. Se poi si va ad analizzare nel dettaglio questi pezzi, si trovano differenze evidenti anche a livello di condotti di lavaggio, che pur mantengono lo stesso schema. A sinistra vediamo il cilindro vecchio tipo, con il condotto del travaso inferiore sensibil - mente più stretto di quello del cilindro fotografato a destra.
il diametro di uscita del condotto il PMS servendosi di un comparato- questo stesso attrezzo si potrà poi dal cilindro, passato da 33 a 35 mm re centesimale applicato sull’oppor- procedere alla successiva regolazio- con la Mito 2. Addirittura è stata so- tuno adattatore per il foro candela, ne dell’anticipo, una volta rimontato stituita la marmitta sulla recente EV con filetto M 14 x 1,25. il tutto. quando si è passati dal carburatore In alternativa si possono usare un Dell’Orto da 28 mm al Mikuni da 35. disco goniometrico applicato all’al- Spessore dello squish e rapporto Una importante modifica da appor- bero motore ed una falsa candela di compressione tare in ogni caso a tutti questi moto- che blocchi la corsa del pistone: il Si smonta la testa e si incolla sul ri, che non ne fossero già stati dotati PMS corrisponde alla metà dell’an- cielo del pistone, con un poco di a suo tempo, consiste nel montare la golo complementare di quello com- plastilina oppure stucco da vetraio, valvola di scarico in acciaio codice preso tra le due posizioni, nelle qua- un pezzo di filo di stagno in posi- 8A0067781 che può sostituire tutte li il pistone va ad arrestarsi contro zione diametrale, prestando atten- le precedenti; giacchè si è in tema di la falsa candela. zione perchè le sue estremità non dispositivi di scarico, notiamo come Ad ogni modo una volta individuato vadano a strisciare contro le pareti siano stati impiegati due differenti con precisione il PMS si misura del cilindro. centraline, che comandavano l’aper- l’anticipo di accensione: innanzitut- Ora si può rimontare la testa e ser- tura a regimi diversi: per la Mito si to occorre staccare il rotore del ge- rare i cinque dadi alla coppia pre- usava l’attuatore codice 800059033 neratore dall’albero e quindi monta- scritta di 22-25 Nm; si fa quindi mentre per tutti i modelli successivi re sul cono l’apposito attrezzo Cagi- ruotare il motore nell’intorno del (dalla Mito 2 in poi) è stato utilizza- va cod. 800048803. PMS schiacciando il filo di stagno. to il numero 800072272. Si porta quindi la tacca di questo at- Una volta smontato tutto, lo spesso- Vediamo ora di iniziare con i con- trezzo a coincidere con quella, fissa, re dello squish dovrebbe essere trolli e le misure sul nostro motore, praticata sullo statore, di solito nei compreso tra 1,45 ed 1,55 mm. per farci un’idea chiara della base di pressi di una delle tre viti di fissag- Per calcolare il rapporto di com- partenza di cui disponiamo. gio. pressione (geometrico) si deve ov- L’anticipo letto sul comparatore do- viamente misurare il volume della Anticipo di accensione vrebbe corrispondere alla distanza camera di combustione con il pisto- Per prima cosa occorre individuare di 1 mm dal PMS; naturalmente con ne al PMS: prima di rimontare an- In questo sviluppo del cilindro Cagiva vediamo nella parte sinistra le quote relative alle luci originali, mentre a destra sono- ri portate le stesse misure per le luci modificate. In nero le parti da asportare per ottenere i nuovi diagrammi che prevedono: - durata dello scarico, luce principale 194° - durata del lavaggio, luci anteriori 130° luci ausiliarie 192° luci laterali 124° luci posteriori 130°
cora una volta la testa, si spalma un poco di grasso sulla periferia del pi- stone, e lo si porta al PMS, in modo da riempire il gioco con il cilindro per ottenere una tenuta perfetta. Con la testa montata correttamente si introduce olio fluido (ad esempio quello per sospensioni) nel foro del- la candela, servendosi di una buret- ta graduata. Durante questa operazione conviene mantenere il cilindro in posizione verticale inclinando un poco il mo- tore, per favorire l’uscita dell’aria. Il volume di fluido introdotto va let- to quando il livello raggiunge il margine superiore del foro candela; naturalmente il valore rilevato va di- minuito di quello corrispondente al foro candela, che in questo caso va- le 2,3-2,4 cm 3. Si ottiene così il volu- me della camera VC, che per i mo- delli meno recenti di Mito vale circa 11,8 cm3. La cilindrata V è pari a 124,6 cm3, per cui il rapporto di compressione geometrico RCG si calcola come: RCG = (V+VC)/VC Con questi numeri il valore ottenuto si aggira intorno a 11,5. Da notare che per i modelli recenti il rapporto aumenta fino a 15. Rilevamento delle quote sul cilindro Per questo lavoro abbiamo operato sul gruppo termico di una Mito 2, ¶ Un intervento molto importante riguarda la profilatura dell’uscita dei travasi laterali, uno dei quali è indicato nella sezione del cilindro. Con A nel disegno abbiamo contrasse - gnato la parte di condotto da orientare verso il centro del ci- lindro. § Per ottenere la medesima altezza dei vari gruppi di luci è molto conveniente usare tamponi come questi, che una volta infilati nel cilindro materializzano con precisione la posizio - ne dei margini da lavorare.
codice 800072970: tali modifiche possono però essere effettuate an- che sugli altri modelli. Con il solito disco goniometrico si rilevano le durate angolari delle fasi di travaso e di scarico; come ulterio- re controllo si misurano poi le di- stanze dei bordi superiori delle luci dal margine del cilindro, utilizzando un calibro di profondità munito di nasello laterale. In mancanza di questo strumento ci si può servire di un normale calibro usando come ri- ferimento il cielo del pistone oppure un segmento inserito perfettamente in quadro nella canna. Per non falsare la misura si deve prestare bene attenzione ad appog- giare correttamente il calibro al pia- no superiore del cilindro stesso. ¶© Schema della lavorazione cui si deve sottoporre la flangia dello scarico per adattarla sia alla nuova marmitta sia alle modifiche del condotto nel cilindro spiegate nel testo. Questi motori hanno utilizzato dal principio pistoni con il cielo leggermen- te convesso e dotati di due segmenti; in seguito si è passati a pistoni monofa - scia a cielo piano, come quello a sini - stra nella foto. In questa versione spe - ciale del propulsore si è optato per il primo tipo di stantuffo, da accoppiare alla camera di combustione modificata. Ä Lavorazione del cilindro E’ bene chiarire subito che non si tratta di una operazione alla portata di tutti, perchè per modificare il profilo dei condotti si deve procede- re con molta cautela e con gli uten- sili adatti. Gli interventi riguardano le sei luci di travaso e le due piccole luci ausi- liarie dello scarico (booster), mentre la luce di scarico principale non vie- ne modificata. Le finestre dei travasi anteriori, i più prossimi allo scarico, vanno al- zate e raccordate nel margine supe- riore come indicato nel disegno: è fondamentale non alterarne l’incli- nazione nel piano orizzontale, per- chè devono comunque essere dirette verso la parete del cilindro opposta allo scarico. L’altezza dei travasi laterali invece
rimane invariata, ma si opera un Rappresentazione schematica del profilo della camera di combustione modificata ampliamento in senso orizzontale. mediante tornitura e lavorazione del piano testa, per aumentare il rapporto di E’ importante lavorare il margine compressione e nel contempo ridurre l’altezza di squish. Come spiegato sopra, posteriore (nella figura è indicato questa camera va utilizzata in unione con il pistone a cielo bombato, disponibile con A) in modo da indirizzare il come normale ricambio Cagiva. flusso entrante verso il centro del ci- lindro (che si tratti di una intuizio- ne corretta è dimostrato dal fatto che questo stesso profilo è stato poi adottato di serie sui motori succes- sivi, n.d.r.). I travasi disposti di fronte allo scarico devono essere al- zati nella stessa misura dei due an- teriori per favorire una buona spin- ta ai gas combusti da parte della corrente di lavaggio. I booster vengono alzati ed allargati in senso orizzontale verso il lato po- steriore del cilindro, facendo però attenzione a non esagerare per evi- tare che, quando il pistone arriva al PMS, le sue feritoie inferiori li sco- prano, provocando una perdita allo scarico della miscela contenuta nel carter pompa. Si procede poi con una accurata ri- finitura del vano lamelle, eliminan- do tutte le bave di fusione nelle par- ti adiacenti alle luci di aspirazione ed anche a quelle che sfociano diret- tamente nei travasi. Tutti i condotti di aspirazione do- vranno apparire con una finitura se- milucida-opaca, ma non speculare. Per realizzare facilmente le altezze Questa è invece la versione più recente della testa Mito, con camera di combustio - riportate nello schema si possono ne tronco conica, che lavora con il pistone a cielo piano ed una altezza di squish utilizzare opportuni tamponi di rife- pari a 0,8 mm.
rimento, che consentono di lavorare vorevole per ottenere una elevata opportuno alle pareti, senza però ri- i bordi superiori delle luci alla stessa turbolenza nell’ultima fase della durre la larghezza dell’area di squi- misura senza possibilità di errori. compressione, tanto più che se il pi- sh, che rappresenta un buon com- La parte iniziale del condotto di sca- stone è del tipo a cielo piano la se- promesso tra le esigenze di coppia e rico (dove confluiscono i booster) zione della zona di squish risulta quelle di allungo. presenta l’inconveniente di avere conica, come è evidenziato nelle il- Con le misure del disegno si dovreb - uno scalino piuttosto marcato in lustrazioni. be realizzare una capacità della ca- corrispondenza della flangia di at- Per questa elaborazione si è adotta- mera di (12,1-2,4) 9,7 cm3, per un tacco dello scarico; tale gradino va to invece il pistone a cielo lievemen- rapporto di compressione geometri- eliminato lavorando la flangia con te bombato , con due segmenti e co del tutto accettabile, pari a 13,8. la conicità illustrata dal disegno. mantello grafitato, disponibile con I condotti ausiliari di scarico vanno il codice ricambio 8A0054888, nelle Carburatore ampliati e raddrizzati utilizzando esecuzioni /1, /2 o /3 secondo la sele- Per quanto riguarda la carburazione come dima di passaggio un tondino zione dimensionale necessaria per si rende soltanto necessaria una di acciaio oppure una punta da tra- accoppiarlo correttamente al cilin- parziale modifica della taratura ori- pano da 8,5 mm di diametro. dro in nostro possesso. ginale, dopo aver controllato che Raccordare poi la valvola di scarico Quindi è stata riprofilata la testa nessun passaggio (aria o benzina) al condotto in modo tale che questa, asportando in primo luogo 0,7 mm risulti otturato. a tutta apertura, non costituisca al- di materiale dal piano di unione con Per scongiurare pericoli di grippag- cun ostacolo ai gas; la finitura di il cilindro e lavorando poi la coni- gio si può inizialmente mettere a questo condotto potrà essere a spec- cità della banda di squish con un punto la carburazione con un getto chio per diminuire l’accumulo dei angolo di 8,5° in luogo dei 10° ori- massimo leggermente superiore a depositi carboniosi. ginali. quello indicato, e procedere speri- Queste lavorazioni portano però ad mentalmente alla scelta definitiva Modifiche della camera un rapporto di compressione troppo con la classica “staccata”. di combustione, dello squish elevato per le normali benzine com- In alternativa al carburatore origi- e del rapporto di compressione merciali (si arriva intorno a 16,7), si nale Dell’Orto PHBH 28 RD si può Lo spessore di squish rilevato nei deve quindi ampliare la camera di utilizzare un Dell’Orto VHSB 34 LD motori di serie non è certamente fa- combustione conferendo il raggio modificato nella parte alta del con- Il carburatore Dell’Orto VHSB 34 può essere lavorato nella parte alta del condotto, che viene ampliato mediante fresatu - ra. In questo modo alle piccole aperture il condotto ha una sezione relativamente ridotta visto l’ampio raggio di raccor - do, mentre con la valvola completamente sollevata si recupe- ra una maggiore sezione di passaggio.
dotto per aumentarne la sezione di passaggio. Questa lavorazione dovrebbe essere eseguita con una fresa a candela da 10 mm di diametro, lunga quanto meno come il condotto del carbura- tore; successivamente è opportuno raccordare a mano, con il flessibile, l a pa rte in ter na nel mod o p iù uniforme, eseguendo al solito una finitura opaca semilucida. Un condotto di questo genere trova i suoi vantaggi nel fatto che il moto- re ai bassi regimi di rotazione ha una risposta come con un normale VHSB a profilo ovale, ed agli alti re- gimi invece si ha una sezione di pas- saggio più elevata, onde aumentare le prestazioni in questo range. Lamelle Dopo vari esperimenti per quanto riguarda spessori e materiali si è Quando si mette a punto una elaborazione diventa essenziale anche la cura dei scelto di utilizzare lamelle in fibra particolari, come per esempio il raccordo tra il collettore di aspirazione e l’inserto di carbonio da 0,6 mm di spessore, guidaflusso che viene montato nella valvola lamellare. §¶ Un componente fondamentale del lavo - ro di modifica è ovviamente lo scarico, qui riprodotto sia con le misure (inter - ne) rettilinee necessarie per costruire i coni, sia una volta messo in opera se - guendo il profilo della moto. Il rivesti - mento della parte finale serve per impe - dire un eccessivo raffreddamento dei gas di scarico, e quindi una conseguente va - riazione della velocità locale del suono, che è un parametro fondamentale per il funzionamento dell’espansione.
in quanto garantiscono un ottimo TABELLA COMPARATIVA DELLE CARBURAZIONI compromesso fra coppia ai medi re- gimi ed allungo in alto. Carburatore Dell’Orto PHBH 28 Dell’Orto VHSB 34 Un aspetto fondamentale riguarda il controllo del perfetto appoggio delle originale modificato lamelle una volta inserite nel loro Getto massimo 148 160 168 vano; in caso di mancata chiusura si Getto minimo 48 52 55 deve riprofilare il piano di appoggio della valvola. Questa verifica va ef- Getto avviamento 65 65 65 fettuata a cilindro smontato, dopo Valvola gas 45 45 40 aver serrato anche il collettore di aspirazione in gomma. Spillo conico X19-2a tacca X19-3a tacca K49-2a tacca Polverizzatore 266 T 266 T 266 DP Filtro aria Si sconsiglia l’eliminazione della Galleggiante g 6,5 g 6,5 g9 cassetta filtro, mentre è opportuno utilizzare una spugna a celle più © Il riferimento per la fasatura di accen - sione si trova stampigliato sul piatto dello statore, in corrispondenza di una delle tre asole di fissaggio. Nella foto abbiamo indicato la vite di spurgo del circuito di lubrificazione se- parata: allentandola si deve verificare la fuoriuscita dell’olio che arriva dal ser - batoio. Questa sta ad indicare che non vi sono bolle di aria nel tubo. Natural- mente poi è necessario controllare an - che che l’olio esca dalla pompa ed arrivi al raccordo del carburatore. Ä aperte, facilmente reperibile in fogli da ritagliare. Fasatura di accensione L’anticipo va regolato come spiega- to all’inizio, portandolo da 1 ad 1,7 mm dal PMS. Durante la fase di messa a punto si potrà poi giocare sulla regolazione di questo parametro, come del resto con la carburazione: aumentando l’anticipo si privilegerà la coppia ai regimi medio-bassi, riducendolo si d ovre bb e o tt ene re un a ume nto dell’allungo. Per effettuare le prove sarà necessa- ria una strada rettilinea sufficiente- mente lunga, magari chiusa al traf- fico, o meglio una pista. Lo scarico Questo è uno dei punti fondamenta- li di tutto il lavoro svolto.
L’espansione dovrebbe essere co- modo da raccordare gli angoli delle La prova struita rispettando le misure del di- cave che muovono le forcelle. Si de- Prima di dedicarsi alle smanettate è segno; esse rappresentano il frutto ve poi procedere alla lucidatura del- necessario un periodo di rodaggio di lunghe prove e la conformazione le aste sulle quali si muovono le for- del propulsore, durante il quale ci si finale è stata scelta per le sue carat- celle stesse: queste operazioni assi- deve accertare che non vi siano bol- teristiche in fatto di allungo e di ot- curano una perfetta scorrevolezza le d’aria nel circuito di lubrificazio- timo tiro ai regimi intermedi. ed una morbidezza di innesto delle ne. Il controllo si effettua su due marce eccezionale. Al rimontaggio fronti. In primo luogo si allenta la Il basamento degli organi del cambio è opportuno vite posta lateralmente al miscelato- Gli unici accorgimenti che hanno utilizzare grasso al bisolfuro di mo- re e si verifica che l’olio defluisca interessato il manovellismo consi- libdeno mescolato con una piccola con continuità. Serrata questa vite stono nel chiudere i fori di equili- q uantità dello stesso olio che si si stacca momentaneamente il tubo bratura con tappi di alluminio svuo - userà nella trasmissione. di entrata del lubrificante nel carbu- tati all’interno per renderli più leg- E’ altresì necessario controllare l’al- ratore, lo si sostituisce con un con- geri possibile. In questo modo non lineamento fra i travasi del cilindro tenitore provvisorio e, con il motore si pregiudica l’equilibratura dell’al- ed i rispettivi inviti nel basamento in moto, si osserva se l’olio arriva bero in maniera apprezzabile. per evitare che rimangano gradini regolarmente. Questo intervento si può effettuare ed irregolarità. Serrando il cilindro Queste modifiche dovrebbero au- soltanto nel caso non si partecipi a prima su un semicarter e poi sull’al- mentare notevolmente la coppia ai competizioni S.P. tro si può raccordare al meglio ogni medi regimi e fornire una erogazio- Un altro intervento di rilevante im- imperfezione. ne estremamente fluida con un al- portanza riguarda la levigatura e la Va da sè che è necessario effettuare lungo fino a 12500 giri effettivi sen- lucidatura delle scanalature del questo controllo anche sulla guarni- za che il motore dia luogo ad esita- tamburo selettore del cambio, in zione tra cilindro e basamento. zioni di sorta. ■
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