Normalità - Visioni di - Asarva
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
Poste Italiane S.p.a. - Spedizione in abbonamento postale - 70% - LO/VA M A G A Z I N E D I I N F O R M A Z I O N E D I C O N F A R T I G I A N AT O I M P R E S E VA R E S E Visioni di normalità 03 |
ONLINE NON CHIUDI MAI! Oggi più che mai essere online ti permette di rimanere sempre in contatto con i tuoi clienti, dare impulso alla tua attività ed aumentare le tue vendite anche quando non ci sei. Il digitale non chiude, non va in vacanza, non si ammala, non è messo in quarantena! Tre soluzioni per aiutarti a costruire, migliorare, promuovere la tua presenza online. Grazie alla convenzione con Confartigianato Imprese Varese per te ad un costo contenuto. Fabiana Amedeo Isabella Parrucchiera Impiantista Pasticcera Google MyBusiness Sito Web E-Commerce Fai in modo che la tua attività com- Entra nel mondo digitale dalla porta Porta la tua attività di vendita online! merciale venga visualizzata in primo principale: il sito web. Progettiamo e realizziamo un sito piano tra i risultati di Google, sia nella Progettiamo un sito moderno che e-commerce su misura, con un sistema Ricerca che su Maps. risponde alle nuove logiche di naviga- di gestione facile e sicuro per te e Creiamo, verifichiamo e ottimizziamo zione, dinamico, accessibile con ogni per il tuo cliente. Il tuo negozio online la tua scheda MyBusiness. I tuoi clienti tipo di dispositivo, che consente di ti consentirà di vendere 24 ore su 24, ti troveranno più facilmente, potrai presentare la tua realtà, i tuoi prodotti gestendo in autonomia articoli, ordini aggiornare le info di contatto quando o servizi e di raccontarti in una sezione e promozioni. vuoi e lanciare iniziative e promozioni. blog/news. OLTRE ALLA CONVENZIONE SONO ATTIVI BANDI CON CONTRIBUTI A FONDO PERDUTO FINO AL 70% Contattaci per maggiori dettagli: MAGOOT Comunicazione Costruttiva T. 0331.270002 - info@magoot.com - www.magoot.com
editoriale La distanza infelice della NUOVA NORMALITÀ Durante i mesi di lockdown, parlando della nuova normalità che fin dall’inizio ha usato la nostra quotidianità, è stata spesso usata l’e- stampella della temporaneità per tenere in piedi spressione «al tempo del coronavirus» per sot- la speranza di un ritorno alla vecchia normalità. tolineare l’eccezionalità della situazione che si Nemmeno il surrogato tecnologico ha potuto stava vivendo. La famiglia, la scuola, l’economia, colmare il vuoto di una risposta che deve fare le relazioni, la musica, il teatro, il cinema, la po- i conti con la nostra continua ricerca di senso. litica, persino la Tv: niente era più come prima. Come se la pandemia fosse stata uno scultore Non si dovrebbe mai rispondere a una doman- invisibile in grado di rimodellare la realtà e i sen- da con un’altra domanda, è vero, ma forse rifor- timenti che la attraversano. A ben vedere però mulando meglio la prima si può trovare anche la Covid-19 (già, è femminile) ha profondamente una risposta. Possiamo essere contemporane- cambiato una sola cosa: il significato del tem- amente felici e distanziati socialmente? Come po liberato. Per molti quel tempo agognato per spesso accade è l’arte ad aprire un varco sicu- MICHELE MANCINO VICEDIRETTORE VARESENEWS dedicarsi alle passioni e a ciò che piace fare, ro nella nebbia di incertezza che avvolge le no- la vera risorsa scarsa della nostra esistenza. stre vite. Nel film «Into the wild», in italiano «Nel- Questa volta ce n’è stato concesso tanto ma a le terre selvagge», tratto da una storia vera, il una condizione che ne ha completamente stra- protagonista è un giovane che subito dopo la volto il significato: l’impossibilità di condividerlo laurea abbandona la famiglia per intraprendere fisicamente con i nostri simili. un lungo viaggio attraverso gli Stati Uniti, fino a raggiungere le terre sconfinate e selvagge Quanto è importante la condivisione per gli es- dell’Alaska dove può respirare l’aria della libertà seri umani? La pandemia ci ha posto di fronte e riempirsi gli occhi della bellezza della natura in a una scelta limite: o l’isolamento o la vita. Al- totale solitudine, lontano da tutto e da tutti. Qui lontanare gli altri per allontanare il virus. Una troverà anche il suo tragico epilogo ma prima di battaglia combattuta sui balconi di tutta Italia, andarsene scriverà una frase che riporta il tem- nelle file ordinate fuori dai supermercati e nel- po sul binario dell’esistenza umana: «La felicità le spese solitarie nel negozio sotto casa. Una è reale solo quando è condivisa».
SOMMARIO editoriale LA DISTANZA INFELICE DELLA NUOVA NORMALITÀ_________________________________________03 primo piano RIPARTIAMO DA NOI. ROCCAFORTE VARESE NELLA LOMBARDIA IN AFFANNO____________________05 TENIAMOCI I TALENTI RIBELLI. CAMBIERANNO LE REGOLE E MIGLIORERANNO IL MONDO__________08 RIPARTIAMO SENZA CONFLITTI. LA GUERRA DEI SOLDI FA SOLO VITTIME_____________________ 10 VINCENTE E’ CHI SA COSTRUIRE PONTI DOVE GLI ALTRI VEDONO GLI ABISSI_________________ 12 TECNOLOGIE, INFRASTRUTTURE E TRANSIZIONE ENERGETICA. L’EUROPA HA LE IDEE CHIARE CONTRO LA CRISI. NOI UN UN PO’ MENO..._______________________________________________ 14 L’EUROPRESTITO DIVIDE L’ITALIA MA CHI CONOSCE DAVVERO IL MES?______________________ 16 dialoghi sul futuro UNA VETRINA IN RETE. IN TEORIA SIAMO PRONTI, NELLA PRATICA MOLTO MENO______________ 18 L’URLO DELLO IOP: E’ LA NOSTRA RIVINCITA SULLE COSE ________________________________20 DAL CONTROLLO ALLA DELEGA. IL NUOVO LAVORO DÀ FIDUCIA____________________________22 IL “TRIPLETE” DEL CAMBIAMENTO DELLE PMI: TELELAVORO, PRODUZIONE 4.0 E DIGITAL MARKETING____________________________________24 IL MEGAFONO DIGITALE FA VENDERE LA QUALITA’________________________________________26 consigli per le imprese LA CULTURA DEL RISCHIO_____________________________________________________________28 ALLA RICERCA DELL’INVESTITORE GIUSTO______________________________________________30 BELLA E SOSTENIBILE: AL MARKETING PIACE COSÌ_______________________________________32 storie di impresa SUCCESSI PER 100 ANNI DI “FILA” «IL MIO CONSIGLIO? PUNTATE SULL’IDENTITÀ» _______________34 IL NOSTRO VINO VIVE NEL TEMPO E HA LA FORZA NELLE PERSONE___________________________36 «NEL PERIODO PIÙ DURO NON CI SIAMO FERMATI. E HO REALIZZATO UN SOGNO»_____________38 DA COBRA A VODAFONE: L’INNOVAZIONE VA DI CORSA CON IL MOTORE DELLE COMPETENZE_________________________40 rubriche PRESSIONE SUI PREZZI. AVRÀ BUONE CHANCE CHI HA GUARDATO AVANTI___________________42 Magazine di informazione di Confartigianato Imprese Varese. Caporedattore - Davide Ielmini Viale Milano 5 Varese - Tel. 0332 256111 - www.asarva.org Progetto grafico e impaginazione - Confartigianato Imprese Varese Stampa Litografia Valli INVIATO IN OMAGGIO AD ASSOCIATI E ISTITUZIONI Tiratura, 8.600 copie - Chiuso il 15 luglio 2020 Autorizzazione Tribunale di Varese n.456 del 24/1/2002 Direttore Responsabile - Mauro Colombo Il prezzo di abbonamento al periodico è pari a euro 28 ed è compreso nella quota associativa. Presidente - Davide Galli La quota associativa non è divisibile. La dichiarazione viene effettuata ai fini postali
primo piano Ripartiamo da noi Roccaforte Varese nella Lombardia in affanno Lidia Romeo L’emergenza sanitaria dovuta al Covid 19 ha inciso pesantemente sul settore produttivo ed econo- mico italiano e lombardo. Seppure in un contesto generale di grande difficoltà, il sistema imprese di Va- rese e provincia sembra aver retto meglio di altri alla crisi, tanto che è l’unica provincia lombarda ad avere un saldo positivo tra aziende cessate e nuove attività nel primo semestre 2020 (+1% con 40 azien- de in più rispetto a dicembre 2019) assieme a Sondrio (+1% con 10 aziende in più).
primo piano Le previsioni di Istat sul Pil italiano 2020 sono quelle meno drammatiche (-8,3%). Sia la Commissione eu- ropea sia il Fondo Monetario internazionale (Fmi) pre- vedono una contrazione del Pil nazionale superiore ai undici punti percentuali nel 2020. E il ritorno alla nor- malità nel 2021, sempre secondo le previsioni, porte- rebbe comunque un saldo negativo nel biennio 20-21 di almeno 3 punti percentuali rispetto al Pil 2019. A incidere sui dati c’è la flessione di 1,9% dell’export nazionale registrata nel primo trimestre 2020 (Istat) e riconducibile per circa il 40% alla Lombardia, regione trainante dove l’export ha perso ben 3 punti percen- tuali. La dinamica negativa è imputabile alla forte con- trazione dell’export verso Germania (-8,2%), Francia (-7,0%) e Spagna (-7,8%). Tra i settori le flessioni varia- no tra un minimo della chimica (-2,1%) a un massimo dell’auto (-25%). Secondo i dati presentati da Unioncamere Lombardia il calo della produzione industriale nel primo trimestre 2020 è di oltre 10 punti percentuali, con una relativa diminuzione degli ordini interni di -8.7%. «Ma l’anda- mento nel mese di aprile e nella prima metà di maggio saranno peggiori». Sempre secondo il rapporto di Unioncamere «il crollo nell’artigianato è stato maggiore che nell’industria». Per vari motivi, a cominciare dalla minore quota di fat- turato dipendente da ordinativi esteri, le dimensioni aziendali e la minore possibilità di passare a forme di telelavoro. A questo si aggiunga una crisi strutturale già in corso, con una sostanziale stagnazione regi- strata per tutto il 2019. A reagire peggio sono stati proprio i settori che già mostravano segni di crisi nel quarto trimestre 2019. Nei vari settori, la percentuale di aziende manifattu- riere che hanno riscontrato problemi finanziari va dal 20% al 50%. Per le imprese artigiane però questo va- lore è vicino o superiore al 50% in ogni area di atti- vità economica. Con significative eccezioni, secondo l’Istat, per i comparti che hanno potuto continuare in qualche modo a lavorare durante il lockdown come computer, agricoltura, alimentare e farmaceutica 6 | imprese e territorio
primo piano il quadro e le previsioni (+66,9%). Positiva anche l’iniziativa di alcune azien- de che si sono mostrate più pronte – o hanno avu- to maggiori possibilità – nel convertire la produzione. Nell’abbigliamento lombardo almeno 1 azienda su 4 (26,5% del totale), puntando sull’improvvisa neces- sità di dispositivi tessili di protezione individuale. La stessa strada hanno imboccato alcune aziende chi- miche. Ma in generale questa soluzione ha coinvolto solo il 2,6% delle imprese. Nei settori di meccanica, chimica, gomma e plastica, la percentuale di aziende manifatturiere che conta di recuperare le perdite in un anno oscilla tra il 25 e il 30 percento. I dati dei registri delle imprese lombarde segnalano complessivamente, nel periodo compreso tra il 24 febbraio 2020–7 giugno 2020, 11883 cancellazioni e 7784 iscrizioni, con un saldo negativo di oltre 4 mila imprese. Ma con significative differenze. A patire le perdite maggiori in termini assoluti e an- che percentuali è stata Milano (-1%) seguita, in termini percentuali, da Mantova e Pavia. Le uniche a segna- re un saldo positivo (+1%) sono state le province di Sondrio (10 aziende in più rispetto a dicembre 2019) e Varese (40 aziende in più). Un dato parti- colarmente significativo per la regione dei laghi che è arrivata al lockdown dopo un biennio particolarmente difficile (58028 aziende a fine 2019 contro le 62.798 del 2017) confermandosi comunque la quinta provin- cia lombarda per numero di aziende e valore aggiunto dopo Milano, Brescia, Bergamo e Monza e Brianza. Il tessuto economico di Varese si è dimostrato tra i più solidi davanti alla crisi (con Sondrio l’unica lombar- da a registrare un numero di chiusure inferiore al 1% di quelle attive) e anche particolarmente propositiva e ottimista, tanto da superare subito all’indomani del lockdown questo gap negativo, facendo registrare 580 nuove attività nei primi mesi del 2020 contro le 530 chiusure. imprese e territorio | 7
primo piano Tandon Family professor di Busi- ness Administration alla Harvard Business School, è tra i 50 mana- gement thinker più influenti del pianeta: «Non pensiamo a emargi- nati o piantagrane. I ribelli fanno domande con curiosità e guarda- no lo stesso problema o situazione da più punti di vista» Marilena Lualdi Teniamoci i talenti ribelli Cambieranno le regole e miglioreranno il mondo Il mondo nella fase 3 può rinascere con i di incoraggiare la ribellione costruttiva. zio. Quando pensiamo ai ribelli, pensiamo leader. Con i ribelli, quelli veri che sanno La professoressa Gino non ha dubbi: esse- ai guai – e prosegue - Bottura ha infranto spezzare i vincoli in maniera positiva. E si re ribelli sarà fondamentale. Solo che è un la tradizione trasformando ricette italiane trovano in ogni azienda: anzi, tutti dovreb- termine capace di creare fraintendimenti, tramandate da secoli. Mise in discussione bero essere talenti ribelli. mentre lei precisa: «Sembra che ci sia un’i- le procedure di cottura e creò versioni in- Francesca Gino, Tandon Family professor di dea fissa di ribelli. Sono creativi, le storie novative e spesso sorprendenti dei piatti Business Administration alla Harvard Busi- ci dicono, ma difficili per lavorarci insieme, tradizionali». ness School, ricercatrice e autrice di diversi i fanatici del controllo che creano il caos, libri (tra cui “Talento Ribelle” edito da Egea), persone che preferiresti non avere come Quindi il ribelle rompe le cattive abitudini. E inclusa da Thinkers50 nei 50 management capo o impiegato. Dobbiamo cambiare il no- ce ne sono tante: «Ci appoggiamo a ciò che thinker più influenti del pianeta, è trasci- stro modo di pensare ai ribelli: non signi- è comodo e familiare, fallendo facilmente nante esprimendo la sua speranza: «Che fica essere un emarginato o un pianta- nella routine. Preferiamo la certezza al dub- per i leader, per tutti noi, questo diventi un grane. Quelli efficaci infrangono le regole in bio. Accettiamo i ruoli sociali che ci vengo- momento di riflessione, e un’opportunità modi positivi e produttivi. Ed ecco perché no trasmessi, quasi senza domande, e se- per cambiare il modo in cui approcciamo il avere il 100% di ribelli è utile». guiamo il punto di vista della maggioranza. lavoro e gli altri. Spero che il cambiamento Cita casi concreti: «Quando ho incontrato I ribelli fanno domande con curiosità e sia per il meglio. Spesso leader in diverse Massimo Bottura, dell’Osteria Francesca- guardano lo stesso problema o situazio- organizzazioni sostengono che la risorsa na in Modena, mi ha mostrato una foto di ne da più punti di vista. Non hanno paura più importante siano i loro dipendenti. Que- un artista concettuale cinese, Ai Weiwei, di esprimere opinioni sul lavoro o di render- sta crisi ha dato loro la possibilità di dimo- che aveva distrutto un vaso di 2000 anni: si vulnerabili di fronte agli altri». strarlo nelle loro azioni». Ciò significa fare in un’urna cerimoniale di grandi dimensioni in La professoressa ha già avuto modo di evi- modo che ci siano le opportunità di apprez- argilla, a forma di vaso di fiori contempora- denziare cinque elementi chiave nel talen- zare il lavoro invece di vederlo come una neo. In un istante, infranti due millenni di to ribelle. Si parte dalla novità, la ricerca di fonte di frustrazione, nonché assicurarsi storia. Perché? E per cosa? Un nuovo ini- ciò che ci spinge a un superamento verso 8 | imprese e territorio
primo piano CONTROCORRENTE: francesca gino Cosa fare in azienda? Ci sono due vie. La prima è attendere che la crisi passi. La se- conda è «ripensare il modo in cui lavoriamo e chiedersi cosa tenere e cosa gettar via» FRANCESCA GINO TANDON FAMILY PROFESSOR DI BUSINESS ADMINISTRATION ALLA HARVARD BUSINESS SCHOOL il nuovo. Poi la curiosità: «L’impulso che da tolinea - Il secondo approccio è molto più «Il cento per cento. È solo quando usiamo bambini spingeva noi tutti a domandare vincente. E ci darà il coraggio di ridisegnare questi elementi chiave del talento ribelle di continuo “perché?”. Il terzo elemento è il futuro del lavoro». che sentiamo gioia nel lavoro che faccia- la prospettiva, la capacità con cui i ribel- mo, un senso di soddisfazione completa li ampliano costantemente la loro visione Un esempio classico: «Prima del Covid19, nella vita. Quindi perché fermarsi a meno?». del mondo per riuscire a scorgerlo con gli non pensavamo fosse possibile incontrar- Così come il leader deve essere sì confi- occhi degli altri. Il quarto è la diversità, la si virtualmente per discussioni importanti. dente, ma anche umile. Cita Greg Dyke al tendenza a sfidare certi ruoli sociali prede- Invece lo si può fare, come abbiamo impa- suo arrivo alla Bbc all’inizio del 2000: «Per terminati per raggiungere quanti possono rato. Questa scoperta ci porterà a pensa- segnalare il tipo di cambiamento che vole- apparire differenti». Infine l’autenticità: «I re più attentamente alle scelte, a quando va vedere, il nuovo direttore generale ha ribelli abbracciano tutto ciò che fanno, ri- viaggiare, a come organizzare incontri, a distribuito cartellini gialli come quelli degli manendo aperti e vulnerabili per entrare in come connettersi con altri colleghi». arbitri. Se un membro dello staff ha visto contatto con gli altri e imparare da loro». La speranza di Francesca Gino è altresì qualcuno cercare di bloccare una buona Così una giusta dose di ribellione comporta che questa crisi profonda crei una chance idea, dovrebbe sventolare il cartellino giallo una miscela di questi tratti: «Solo così si per migliorare: «Spero che smetteremo di in aria e parlare. Dyke voleva che i dipen- possono cambiare le cose per il meglio, con prendere le cose e le persone per scon- denti usassero le carte per “dare un taglio un approccio di rispetto invece di essere tato, che apprezzeremo più spesso le parti alle stronzate e farlo accadere”». arroganti». del lavoro o della vita di cui siamo grati, e Ecco, i ribelli ispirano con le azioni: «Le or- Che cosa può significare in azienda? Ci che ci prenderemo il tempo di esprimere la ganizzazioni hanno molto da guadagnare sono due vie. La prima, attendere che la nostra gratitudine. Spero anche che la col- premiando l’esempio che hanno impostato. crisi passi. La seconda? «Ripensare il modo laborazione continui a portare fuori ener- Incoraggiare il giusto tipo di violazione del- in cui lavoriamo, chiedersi quali sono gli ele- gia positiva. E che il futuro delle aziende le regole è ciò che i leader di oggi devono menti che hanno funzionato bene in pas- incoraggi i ribelli». Ma quanti ne servono, in fare per aiutare le loro organizzazioni (e se sato da ritenere e quali da gettar via – sot- un’impresa? La risposta è sorprendente: stessi) ad adattarsi». imprese e territorio | 9
primo piano Ripartiamo senza conflitti La guerra dei soldi fa solo vittime L’era post Covid vista da Nadia Urbinati, do- cente di teoria politica alla Columbia Universi- ty: «Per la prima volta a nostra memoria ci siamo ritrovati in semi-libertà nella vita quotidiana: una condizione nuova» 10 | imprese e territorio
primo piano RIFLESSIONi SUL NOSTRO tempO Nell’era post Covid «occorre entrare in nasconde i dubbi: «È giusto essere scetti- lavoro. Oltre a minare la fiducia». Ma che un’ottica di socialità condivisa». Una collet- ci e critici sull’uso dei nostri dati da parte cosa accadrà di questa umanità prova- tività ritrovata o ricostruita, in cui l’Europa del sistema pubblico, i servizi che vengono ta dal coronavirus e dal lockdown? «Ha deve fare la sua parte. E il nostro Paese offerti passano di fatto dalle multinazionali. conosciuto tante pandemie – risponde la mostrarsi responsabile, fino in fondo. Ci dicono che in questa iniziativa, finalizza- professoressa Urbinati – dal Decameron ai Nadia Urbinati, professor of Political Theory ta alla nostra salute, i nostri dati verranno Promessi Sposi, non c’è nulla di nuovo sot- della Columbia University, guarda avanti, eliminati i 31 dicembre, ma io vorrei sapere to il sole. Certo, questa è capitata a noi e ma non tralascia la sua attenta analisi su se c’è un sistema di controllo. Al di là del- ci sembra dirompente, lo è. Porterà a posti ciò che abbiamo vissuto in questi mesi. Nel la magistratura, che può perseguire dopo di lavoro persi appunto, a tensione socia- nostro Paese e in America, dove appunto però che è stato compiuto il danno». lei insegna: qui al virus si è sovrapposta Negli Stati Uniti il controllo dei cittadini per le. Non vogliamo soffiare su questo fuoco. un’altra emergenza, quella del conflitto raz- battere la pandemia, non c’è stato: «Anche Come dopo ogni conflitto bisogna fare uno ziale. La professoressa Urbinati ha anche quando sono state prese misure severis- sforzo di ricostruzione, di pianificazione preso parte al libro curato da Andrea Fer- sime, New York e California ad esempio si straordinario. Vero che noi non usciamo razzi, “Il mondo che (ri)nasce. La nostra vita sono sempre affidate alla volontarietà. Mai da una guerra che ha portato distruzioni dopo la pandemia”, edito da Rubbettino. è stata usata la coercizione, un metodo fisiche, ma ha inciso sulla socialità, sulle «Per la prima volta a nostra memoria, ci imprese, sul lavoro». siamo trovati liberi cittadini per legge ma Ecco così – prosegue – che «si tratta di in semi-libertà nella vita quotidiana... Per Per il futuro serve un pensare in termini collettivi e solidali, non alcuni mesi (e per mesi ancora a venire) la nuovo approccio: «Pen- entrare in un’ottica di conflitto del tipo paura del contagio è stata il canovaccio siamo in termini col- “date più soldi a me, non a loro”, proprio delle nostre narrative, private e pubbliche». lettivi e solidali. Se en- perché se entriamo in una competizione, La ripresa spingerà ad un’altra narrativa, magari non impeccabile, ma scritta «di- triamo in competizione finiamo in un conflitto radicale». rettamente e liberamente» da noi. finiamo in un conflitto radicale che fa male» Secondo la docente, dobbiamo pensare in Un concetto che sta a cuore a Urbinati, termini di cooperazione, per il bene di tutti: attentissima anche al tema della privacy «Non solo chiedere, ma dare. Pretende- ravvivato dalla app Immuni. «Il modo di in- re, bensì essere disposti a cooperare». terpretare e proteggere la nostra libertà è diverso dal nostro, nei Paesi anglosasso- In questo senso l’Europa, apparsa prima cambiato – precisa – Rodotà ci ha provato, ni». Ciascuno ha anche usato un racconto sfilacciata e poi in parziale recupero, può uno dei primi in Italia e ed Europa. C’è tut- dei numeri a sé: «La pandemia ha messo in giocare un ruolo cruciale: «Non guardiamo to l’aspetto del diritto all’oblio, l’eliminazio- evidenza che ci sono regimi politici molto a quando la Germania incamerava le ma- ne dei segni del web che noi diffondiamo diversi e c’è stato un uso politico dei nu- scherine, ci sono stati elementi sbagliati, quando compriamo o parliamo via web. Se- meri». umanissimi, all’inizio, che poi sono stati gni che lasciamo anche involontariamente. corretti. Interessante la lettera di Conte ai Quando paghiamo con la nostra carta, ve- Gli Usa, però, hanno dovuto affrontare un primi di febbraio dove si mostrava che l’Eu- niamo tracciati nei nostri gusti, acquistia- altro problema, non nato dal virus ma non mo dei servizi e indichiamo i nostri desideri meno dirompente: «Il razzismo ancora così ropa non poteva intervenire nel classico nel futuro». violento. La polizia tra l’altro ha ancora pro- modo del prestito con condizioni capestro, Stiamo pagando un prezzo più alto di quan- filing fondati sulla razza, come condizione, come avvenuto con la Grecia, ma in modo to pensiamo alle multinazionali che di fatto naturale disposizione verso la delinquenza. nuovo». usano i nostri dati: «E il libero mercato è Ciò si è inserito in un quadro socioecono- A questo punto però – conclude – l’Italia una favola pura». Su Immuni, Urbinati non mico disastroso, con la perdita di posti di deve mostrare di meritarselo: « ». Ma. Lu. ma. imprese e territorio | 11
primo piano VINCENTE E’ CHI SA COSTRU dove gli altri vedono solo abissi Christian Busch, docente e direttore del programma di economia globale alla New York University, ci conduce nel concetto di serendi- pity: «In epoca Covid ci sono persone e attività che abbracciano l’inatte- so in modi creativi» C’è chi vede un vuoto, chi lo identifica come perla riconoscere e vale per tutti, piccole tante per loro. Anche sul nostro territorio, un ponte e ci sale sopra. Vale in ogni cir- imprese comprese. In ogni tempo, a comin- del resto, esperienze in tal senso non sono costanza, persino ai tempi del Covid-19: si ciare dal nostro scosso così fortemente mancate, pensiamo solo alla produzione di può avere una visione differente e quella dalla pandemia. «Il coronavirus è stato un mascherine che ha visto la conversione di che permette di andare avanti, anzi oltre, forte promemoria del fatto che il progres- tante aziende in periodi di scarso reperi- si chiama serendipity. Un concetto chiaro so dipende dall’abilità dell’uomo di trarre mento dei dispositivi di protezione. a Christian Busch, docente e direttore del il meglio dallo sconosciuto, dall’imprevisto programma di economia globale alla New – afferma Busch - Sullo sfondo di una pan- La sfida è navigare in tempi così incer- York University e visiting fellow alla London demia che ha mutato il corso della vita quo- ti verso riferimenti, porti quasi sicuri. E School of Economics. Che offre così dei tidiana ed esasperato le disuguaglianze, secondo il professor Busch, «i leader più suggerimenti validi per le piccole imprese, abbiamo potuto testimoniare il fatto che degni di nota hanno sviluppato – spesso anche nel suo libro “The Serendipity Mind- persone e attività abbracciano l’inatteso in inconsapevole – una predisposizione per set” https://theserendipitymindset.com. modi creativi». l’inatteso che ha rilasciato la loro creatività Serendipiry, quella capacità di trovare una Qualche esempio? Distillerie che invece e pienezza di risorse. Il segreto è scorgere cosa meravigliosa, quando non si cercava di chiudere si sono messe a produrre igie- e connettere i puntini, da lì costruire ponti o magari si era in attesa di altro o si lottava nizzanti. Compagnie di assicurazioni che dove altri vedono abissi» conclude. per esso. hanno dedicato il loro staff del call center Con qualche istruzione. Primo punto, cam- alla missione di diventare “eroi contro la so- biare lo schema delle situazioni. Questo Con una persuasione di fondo, la fortuna litudine”. E persone che si sono reinventate passa dalle domande giuste. «Quale potreb- uno deve andare a cercarsela e deve sa- e connesse a ciò che era davvero impor- be essere l’opportunità nella crisi? – chiede 12 | imprese e territorio
primo piano E SE CAMBIASSIMO PROSPETTIVA? RUIRE PONTI il professore – Ad esempio, se sei una so- citati, Turkcell che ha reagito al terremoto, incubatori o di microimprese. Haier ha svi- cietà di design ed esplode l’emergenza Co- mandando droni che permettessero alle luppato proprio un modello di micro attività vid, la gente comprerà meno vestiti. Ma tu reti telefoniche di funzionare. Così i dipen- in cui i dipendenti sono incoraggiati a sfrut- potresti produrre maschere e camici. Come denti si sono sentiti orgogliosi di lavorare tare le opportunità e impegnarsi in quelle compagnie di auto possono produrre venti- più promettenti. latori e via dicendo. Da notare che in Asia, quando si diffuse la Sars, molte aziende di- Primo punto, cambiare Ma la quinta direttiva è quella che abbrac- vennero di e-commerce, andarono dove la lo schema delle situa- cia anche le precedenti: ovvero coltivare domanda già era andata». zioni. Secondo, trovare la capacità di individuare la serendipity. una direzione mentre si Ovvero stare all’erta per cogliere eventi Seconda, preziosa direttiva: trovare una è pronti per l’inatteso. inattesi e trasformarli in eventi positivi. direzione mentre si è pronti per l’inatte- E poi sfruttare l’impre- Non è un processo facile, è come cerca- so. Qui bisogna avere la consapevolezza visto per formare una re di notare qualcosa senza cercarlo. Ma che non si controlla il futuro. E un buon questo tenere alte le antenne è importan- cultura aziendale modo può ispirare questo a dipendenti e te perché affina la capacità di cogliere una stakeholder, affinché vedano il loro scopo potenziale serendipity. Tanto che ci sono individuale che si connette con quello ge- per la loro azienda, i suoi client grati e leali. aziende che incoraggiano i componenti dei nerale dell’organizzazione. loro team a incontrarsi settimanalmente Terza istruzione: sfruttare l’imprevisto per Il quarto punto passa dal piazzare scom- per cogliere se hanno incrociato qualcosa formare una cultura aziendale. Tra i casi messe. Un esempio può essere quelle degli di imprevisto nei giorni precedenti. Ma.Lu. imprese e territorio | 13
primo piano Tecnologie, infrastrutture «L’Italia ha un track record tutt’altro che e transizione lusinghiero nell’utilizzo dei fondi europei, basti energetica pensare all’incapacità L’Europa ha le idee chiare di assorbire le risorse destinate alle nostre per portarci fuori dalla crisi Regioni attraverso i fondi di coesione» Noi, forse, un un po’ meno... Nicola Antonello 14 | imprese e territorio
primo piano da riforma ad ammoderamento PAOLO MAGRI EXECUTIVE VICE PRESIDENT AND DIRECTOR DELL’ISPI Il Recovery fund servirà anche alle piccole la qualità della spesa pubblica e sull’impatto possibilmente già a partire da fine estate. e medie imprese? L’Italia riuscirà a spen- delle riforme sulle potenzialità di crescita del Il motivo è legato al fatto che il prolunga- dere questi fondi e dov’è meglio utilizzarli? Paese». mento dei negoziati e la relativa incertezza In attesa che arrivi il sostegno dell’Europa, «L’ideale sarebbe che il termine “riforma” sulle risorse da destinare ai Paesi membri previsto per il 2021, anche se il Governo ha fosse proprio eliminato e sostituito da “am- più colpiti dalla crisi potrebbe innervosire i chiesto un anticipo, è meglio attrezzarsi con modernamento dell’economia”, di cui l’Italia mercati e far lievitare lo spread dei Paesi più progetti e idee pronte. e molti altri Paesi europei hanno assoluta- fortemente indebitati. Tuttavia l’opposizione Anche se, come sottolinea Paolo Magri, exe- mente bisogno. Quali siano queste misure al Recovery Fund da parte di vari paesi del cutive vice president and director dell’Ispi, ci vengono periodicamente indicate dall’Ue nord, a iniziare da Olanda e Austria, allunghe- (Italian institute for international political stessa e vanno dalla riforma del sistema fi- ranno inevitabilmente i tempi. Difficile che le studies) «è la stessa Commissione Europea scale, nella direzione di una maggiore equità risorse possano essere concretamente ero- a indicare come dovrebbero essere utilizza- e della riduzione delle tasse che gravano sul gate prima del prossimo anno. Ma la chiu- te le risorse del fondo. Il rilancio della cre- sura del negoziato già nei prossimi mesi, scita sostenibile, in particolare, rimane una durante il semestre di presidenza tedesca priorità per la Commissione. Saranno quindi Il punto di vista di Pao- del Consiglio dell’Ue, lancerebbe comunque certamente supportati i piani del Governo lo Magri, executive vice un segnale positivo ai mercati». legati, ad esempio, allo sviluppo di nuove Infine un altro problema italiano: quello di president and director tecnologie, al rafforzamento delle infrastrut- riuscire a spendere e bene i fondi europei. dell’Ispi: «Le idee della ture, incluse quelle digitali e alla transizione Stavolta sarà quella buona? «In effetti – Commissione Europea energetica. Difficile non essere d’accordo conclude Magri - l’Italia ha un track record su obiettivi di questo tipo, così come su sono chiare e si sa che i tutt’altro che lusinghiero nell’utilizzo dei fon- quelle ulteriori misure del fondo che mirano tempi sono stretti» di europei. Basti pensare all’incapacità di as- a incentivare gli investimenti privati europei sorbire tutte le risorse destinate alle nostre e a incanalarli verso le aziende momentane- Regioni attraverso i fondi di coesione; per amente in difficolta nei Paesi maggiormente non parlare dei vari scandali legati all’utilizzo colpiti dal coronavirus». lavoro, alla maggiore efficienza della Pubbli- dei fondi stessi. È una dinamica che in que- ca amministrazione, inclusa l’istruzione e la sto caso bisognerà evitare a tutti i costi. An- Di certo, cittadini, imprese ed Europa si at- formazione professionale, dalla lotta all’eva- zitutto con uno stretto monitoraggio da par- tendono delle riforme rinviate e mai attuate: sione fiscale e alla riduzione dei tempi della te della Commissione sull’utilizzo dei fondi e «Il termine “riforma” – aggiunge Magri - in Ita- giustizia, inclusa quella civile». sulla qualità della spesa. Poi attraverso uno lia e in altri Paesi europei ricorda da vicino stretto coordinamento tra il Governo cen- il periodo della precedente crisi finanziaria, Già, ma quando arriveranno i soldi? «La ri- trale, le Regioni e le parti sociali per far sì quando spesso si accompagnava ai tagli e chiesta, forte, del Governo italiano e dei Pae- che tutte le risorse vengano utilizzate e agli interventi della troika. Ma sembra che la si del Sud dell’Eurozona, inclusa la Francia, è che affluiscano laddove ci sia veramente Commissione abbia imparato dal passato e che le risorse messe a disposizione dal Fon- più bisogno nella prospettiva di rilanciare questa volta miri piuttosto a monitorare sul- do possano essere erogate in tempi brevi, crescita e occupazione». imprese e territorio | 15
Nell’ambito dell’emer- primo piano genza Coronavirus, tra le misure messe in campo dall’Europa a sostegno FOCUS MES degli Stati membri più colpiti è stata prevista la possibilità di finanziare MES VS BTP parte delle spese straor- Tasso di interesse dinarie in ambito sanita- rio attraverso il ricorso MES a 10 anni: 0,13% circa ai fondi del Mes. E si è BTP a 10 anni: aperto il dibattito 1,70% annuo L’Europrestito divide l’Italia MA CHI CONOSCE DAVVERO I Pro e contro il Mes. L’Europa mette a di- (tra cui l’Italia) è stata prevista la possi- teria tecnica del ministero dello Sviluppo sposizione le risorse per fronteggiare la bilità di finanziare parte delle spese stra- Economico, che insieme al ricercatore spesa sanitaria, senza condizionalità, ma ordinarie in ambito sanitario attraverso il dell’IBL Luca Fava ha pubblicato un “brie- l’Italia si divide sull’opportunità o meno di ricorso ai fondi del Mes. Per il nostro Pa- fing paper” sulle ragioni a favore dell’utiliz- attivare questa opzione. Il Meccanismo ese si tratterebbe di avere accesso ad zo delle risorse messe a disposizione dal europeo di stabilità (Mes) è stato creato una somma di circa 36 miliardi di euro Meccanismo europeo di stabilità. Ragioni nel 2012 per sostenere gli Stati membri ad un tasso vicino allo zero, con l’unica di convenienza, ma anche strategiche, dell’Eurozona temporaneamente impossi- condizione che vengano utilizzati per in- perché non solo «il finanziamento avrà un bilitati a finanziarsi sul mercato: è un trat- vestimenti di carattere sanitario legati al costo decisamente inferiore rispetto alle tato intergovernativo, nel cui board sono superamento dell’emergenza Covid-19. I alternative», come sottolineano Stagnaro presenti i ministri delle finanze dei 19 Stati favorevoli sostengono che, in tal modo, il e Fava, ma c’è da considerare anche il fat- aderenti (con decisioni da prendere all’u- nostro Paese potrebbe avere accesso a to che «l’Italia gioca un ruolo determinan- nanimità o con una maggioranza qualifica- una linea di credito estremamente conve- te all’interno della governance del Mes» e ta dell’85% in presenza di minacce per la niente, alleggerendo in tal modo la pres- che «rifiutando queste risorse, si rischia di stabilità finanziaria ed economica dell’area sione sui mercati. I contrari temono che dare l’impressione di un Governo ostaggio Eu). L’Italia, che ha partecipato portan- ex post possano essere introdotte delle dei veti incrociati tra i partiti, e incapace di do in dote 14 miliardi di euro al capitale condizioni capestro, tali da menomare la prendere decisioni razionali». del Mes, è il terzo azionista del Mes e ha nostra sovranità nazionale. di fatto il diritto di veto su qualunque de- E in questa fase delicata, «anche alla luce cisione presa in condizioni di emergenza a Pro-MES: della sentenza della Corte costituziona- cui l’Italia. Negli anni della crisi del debito «Offerta che non si può rifiutare» le tedesca sulla legittimità delle politiche sovrano i fondi del Mes sono stati attivati Il Mes «è un’offerta che l’Italia non può e non convenzionali della Banca centrale a favore di Grecia, Spagna, Portogallo, Ir- non deve rifiutare» per Carlo Stagnaro, europea, è imperativo mostrare che gli in- landa e Cipro. direttore ricerche terventi di Francoforte rispondono a solide Carlo Stagnaro Nell’ambito dell’emergenza Coronavirus, Direttore e studi dell’Istituto valutazioni costi-benefici e non ai capricci ricerche e studi tra le misure messe in campo dall’Europa dell’Istituto Bruno Leoni e già degli Stati membri – spiegano i ricercatori a sostegno degli Stati membri più colpiti Bruno Leoni capo della segre- dell’Ibl – quest’ultimo punto, in particola- 16 | imprese e territorio
primo piano FACCIAMOCI I CONTI IN TASCA IPOTESI DI SPESA COME Il Corriere della SPENDERE Sera ha fatto una simulazione La condizione è delle risorse che che vengano det- spetterebbero tagliate le spese IPOTESI DI alle Regioni sulla sanitarie fino al SPESA/1 base del riparto 2% del Pil.Rien- del Fondo nazio- trano tra le spese nale sanitario. IPOTESI DI ammissibili quelle Il segretario del Pd Alla Lombardia per ospedali, SPESA/2 Nicola Zingaretti ha più di 6 miliardi centri di cura e messo a punto una riabilitativi, ambu- serie di proposte per Italia Viva propo- latori, diagnosti- l’uso dei fondi: inve- ne: 10 miliardi per ca, farmaceutici, prevenzione... stire nella ricerca; ospedali e personale digitalizzare il settore sanitario; 10 miliardi sanitario; dare cen- per i servizi medici tralità a medicina e assistenza territo- O IL MES? territoriale e distretti riale; 2 miliardi per la digitalizzazione; 5 miliardi per la ricerca; 8 miliardi per imprese re, dovrebbe essere tenuto in conto da rie – sottolinea Del Debbio – ogni anno l’I- sparmiare, magari togliendo qualche letto Roma, in quanto l’Italia è tra i massimi be- talia spende nella sanità circa 120 miliardi di terapia intensiva, e ridare indietro quel- neficiari dell’attuale conduzione della Bce». di euro, vi pare ragionevole indebitarsi per lo che ci hanno dato». Insomma, il gioco, Oltretutto, fanno notare Stagnaro e Fava, circa un terzo della spesa annua, quando per Paolo Del Debbio, non vale la candela, «il nuovo programma in corso di adozione ogni anno si discute se aumentare la spe- ma fa emergere un problema strutturale non prevede alcuna condizionalità, tranne sa di uno o due miliardi? Ma poi, in questo l’obbligo di destinare i finanziamenti rac- momento, abbiamo bisogno di un prestito I favorevoli sostengono colti tramite il Mes alle spese sanitarie an- per la sanità? Non è certo la priorità, ce che il nostro Paese po- ti-coronavirus». Per l’Italia significherebbe ne sono altre: ad esempio distribuire soldi trebbe avere accesso a «accedere ad un finanziamento dell’ordine a fondo perduto alle piccole e medie im- di 36 miliardi di euro a costo circa zero». una linea di credito con- prese che hanno già deciso di chiudere, Il che, «a parità di altri elementi, potrebbe perché questi mesi le hanno distrutte. E veniente, alleggerendo la determinare un risparmio annuo tra 500 e l’Europa può fare qualcosa in questo sen- pressione sui mercati. I 600 milioni di euro per circa 10 anni». so, ma ho poca fiducia che abbia la voglia contrari temono le con- No-MES: di farlo sul serio». dizioni capestro «Indebitarci per la sanità non è la priorità» Inoltre c’è la questione delle “condiziona- Ma sono ragioni strategiche e di conve- lità”, che peserebbe sul rientro del debito nienza, sebbene opposte, anche quelle contratto con il Mes: «Le condizionalità dell’Europa: «Certi Paesi pensano che i che spingono Paolo Del Debbio, opinioni- sono nello Statuto del Mes – precisa il parametri, come deficit e debito pubblico, sta, anchorman e docente di Etica ed Eco- professore dello Iulm – per il primo anno siano intoccabili e validi in ogni momento, nomia all’università Iulm di Milano, a pro- non ci saranno, ma dal secondo parte la indipendentemente dalla situazione eco- pendere per il “No” al ricorso al prestito del rumba. Mettiamo che, dopo il primo anno, nomica. Come se l’economia non abbia i Mes. «Ci darebbe al massimo un prestito il Coronavirus non rappresenti più un’e- suoi cicli, in cui non valgono le regole di Paolo Del Debbio di circa 35 miliardi mergenza, cosa facciamo? Torniamo alle sempre ma quelle straordinarie. Non si Opinionista e da utilizzare solo condizionalità ordinarie? Molto probabile, bada al debito quando c’è una pandemia Docente di Etica ed Economia alla per spese sanita- e allora sarebbero dolori seri. Potrebbero terribile in atto. Il debito si fa nei momenti Iulm di Milano chiederci qualche riforma sanitaria per ri- di crisi, non quando tutto va bene». A.Li. imprese e territorio | 17
dialoghi sul futuro Il lockdown ha costretto gli impren- ditori a reinventarsi online sia nel B2B che nel B2C portando i propri prodotti in uno spazio digitale. Tutto in discesa? Non ancora Una vetrina in Rete In teoria siamo pronti In pratica forse no Il lockdown, che ha impedito l’interazione le oppure una “bottega virtuale” all’interno del territorio. Se il Covid-19 ha preso molti fisica, ha costretto un po’ tutti gli impren- di un portale come bottegheartigianali. alla sprovvista nella “Fase 1” dell’emergen- ditori a reinventarsi online. Dagli atelier che it (di Confartigianato Artser) o di uno dei za, farsi trovare preparati per intercettare hanno organizzato veri e propri tour virtuali grandi marketplace che nel periodo del lock- il cambiamento della “Fase 3” e per preve- all’interno dei loro laboratori, mostrando le down hanno ancor di più acquisito quote di nire future ricadute diventa indispensabile. fasi di lavorazione, agli agenti immobiliari mercato e di audience, o ancora modelli di A maggior ragione se pensiamo che «su che hanno iniziato a dare appuntamento in vendita innovativi come il dropshipping (un 760mila Pmi che abbiamo in Italia - il dato streaming ai potenziali acquirenti per delle venditore che pubblicizza e vende il pro- rivelato dal ministro dell’innovazione Paola visite virtuali in diretta all’interno degli im- dotto all’utente finale senza materialmente Pisano - solo il 9% sfrutta il canale digi- mobili in vendita. possederlo nel proprio magazzino, ma fa- tale in confronto alle aziende europee Fino al “social selling”, il coinvolgimento cendo da intermediario rispetto al fornitore che sono sul 15%. Bisogna aiutare le no- e la fidelizzazione degli utenti sui social che si occuperà della spedizione): mettere stre imprese a sviluppare canali digitali per network attraverso notizie, approfondimen- in vetrina i propri prodotti sulla Rete e ren- attirare i consumatori e farsi conoscere ti e consigli legati al proprio core business. derli immediatamente acquistabili anche anche all’estero». Ma al di là del marketing digitale, a cui tut- direttamente con un click è diventata una Una ricerca dell’Osservatorio Digital B2b ti si sono dovuti abituare anche a forza, necessità ormai improcrastinabile per qual- della school of management del Politecni- per mettere in vendita i propri prodotti c’è siasi attività artigianale. co di Milano ha evidenziato che nell’emer- bisogno di un e-commerce, una vetrina o genza Covid-19 le organizzazioni già strut- uno showroom virtuale in cui trasferire il Soprattutto se si considera il rischio di turate con processi digitali hanno avuto un proprio catalogo e concretizzare le transa- nuove ondate del Coronavirus, anche solo vantaggio competitivo in termini di continu- zioni con i clienti, siano essi del segmento in termini di nuovi focolai che potrebbero ità operativa rispetto a quelle più indietro business (B2B) o consumer (B2C). costringere le autorità a ricorrere all’istitu- nel percorso di digitalizzazione. Ad oggi in- Che sia un vero e proprio sito web azienda- zione di nuove “zone rosse” su aree limitate fatti, risulta essere la fatturazione elettro- 18 | imprese e territorio
dialoghi sul futuro Tendenze a doppia cifra per l’e-commerce nica, implementata dal 78% delle aziende, tare singoli strumenti non integrati fra loro. dall’inizio della crisi sanitaria, che andranno la soluzione digitale più diffusa. Ma è un ob- Ora più che mai, per restare competitivi e a consolidarsi anche in futuro. «Potrebbero bligo normativo che, secondo la ricerca, ha sopravvivere, le imprese devono accelera- rappresentare, non solo in questa fase di trainato anche la crescita dell’ecommerce re i processi di digitalizzazione e di integra- transizione, ma anche nel futuro, un effi- B2B: il valore degli ordini scambiati trami- zione». cace modello di sviluppo di retail omni- te strumenti digitali fra imprese nel 2019 canale per l’economia locale - secondo ha raggiunto i 410 miliardi di euro, pari al il presidente di Netcomm Roberto Liscia - 19% del fatturato complessivo tra azien- La School of Manage- con il click&collect è possibile ordinare de (2.200 miliardi). ment del Politecnico di online i prodotti da ritirare direttamente «Durante l’emergenza Covid-19 - afferma Milano: «Gli investimenti in negozio, e grazie al digitale i negozi di Riccardo Mangiaracina, responsabile in integrazione e collabo- un territorio possono fare sistema fino a scientifico dell’Osservatorio Digital b2b razione si stanno diffon- organizzarsi in un micro-marketplace lo- - il digitale è diventato uno strumento in- cale, raccogliendo in un’unica piattaforma dendo ma siamo ancora dispensabile per garantire la continuità l’offerta dei commercianti per soddisfare lontani da una piena ma- operativa delle imprese. Ha consentito sia non solo la domanda del bacino di utenza turità digitale» di portare avanti i processi aziendali sia di locale, ma favorendo anche un ampliamen- abilitare nuovi servizi e opportunità di bu- to dei propri confini, fino all’esportazione siness». Gli investimenti in integrazione e dei prodotti». collaborazione «si stanno diffondendo an- Insomma, le soluzioni (e con esse le oppor- che nelle imprese più piccole e meno strut- Secondo Netcomm, il Consorzio del Com- tunità) sono innumerevoli, perfette per co- turate, ma siamo ancora lontani da una mercio Digitale in Italia, sono il click&collect struire un “abito su misura” per ciascuna piena maturità digitale. La maggior parte e l’eCommerce di prossimità i nuovi para- impresa. Anche di piccole e medie dimen- di queste imprese infatti si limita ad adot- digmi di consumo degli italiani, osservati sioni. A. Ali. imprese e territorio | 19
dialoghi sul futuro L’URLO DELLO IOP: E’ LA NOSTR Abbiamo spinto all’e- stremo le conseguenze dell’internet of things e abbiamo trascurato il valore dell’uomo. Ne parla Filippo Poletti: «Le aziende parlino alle persone e tramite le persone» Iop: tre lettere e un urlo quasi liberato- – Anche l’emergenza coronavirus l’ha mo- sieme grazie (anche) alla tecnologia: «Che rio. Dopo essersi concentrati per anni sul strato. Io credo che sia l’ora di rimetterle al bello potersi rivedere e parlarsi – osserva cruciale Internet delle cose, è tempo di centro. Intranet of people Intranet of pe- ancora Poletti – L’uno di fronte all’altro. destarsi e focalizzare un altro tema: “In- ople, indica la comunicazione digitale che Anche con tutte le precauzioni per ragio- tranet of people”, ovvero delle persone. possono fare le aziende rivolte alle perso- ni sanitarie. Eppure mi è venuto in mente Non è solo un desiderio, bensì una strada ne, e con le persone protagoniste. Siamo stando con mia moglie e le mie due figlie, tracciata e confermata da esempi dei no- in un momento difficilissimo, drammatico. Elena e Francesca… noi usiamo lo smar- stri giorni, così dilaniati dall’emergenza ma Ci troviamo in un nuovo mondo, quello del- tphone, io per mestiere mi occupo di co- anche “curati” dalla capacità di reagire. le persone per le persone». In realtà, un municazione ma attenzione, c’è una rela- filo afferra quest’epoca e il libro, legandoli zione tra le persone. Per cui la tecnologia Così sprona con il suo libro Filippo Polet- strettamente a un evento di cinquant’anni può essere abilitante, ma di un rapporto. ti, giornalista e influencer, in particolare fa: «Sì, nel maggio del 1970 – spiega Filip- Non credo alla tecnologia per la tecno- su Linkedin dove sa porgere notizie rige- po Poletti – fu approvato lo Statuto dei logia. Tanto che per me Iot potrebbe es- neranti e con garbo indirizzare verso oriz- lavoratori, che mise al centro dell’attenzio- sere Internet of things to do». Le cose zonti di speranza. Il suo “Tempo di Iop. In- ne alle persone. E il mio libro vuole esse- da fare, non da lasciar “comandare” sulle tranet of people” (Dario Flaccovio Editore) re un contributo per questo anniversario, nostre vite. disponibile sia come ebook sia in formato questo motivo, ovvero concentrarsi su di Nel libro di Poletti scorrono storie che si cartaceo, conduce a una meta precisa ep- loro». nutrono di questa comunicazione in una pure che si rinnova sempre: indirizzare i direzione, quella dell’uomo. nostri sforzi a sviluppare la comunicazione L’opera ha unito il lockdown e la fase suc- Per le grandi imprese, o è una raccoman- interna sul posto di lavoro. «È il tempo di cessiva di allentamento responsabile, il dazione utile anche per quelle di minori ripartire dalle persone – ribadisce Poletti distanziamento e la bellezza di restare in- dimensioni? «Vale per tutti, grandi, medie, 20 | imprese e territorio
dialoghi sul futuro l’era dell’intranet of people TRA RIVINCITA SULLE COSE piccole» assicura il giornalista. Linkedin municazione». Il volume di Poletti propone, ratori polmonari: così hanno potuto curare è un luogo dove Filippo Poletti dialoga a alla fine di ciascuno dei dieci capitoli, un’in- i pazienti gravi colpiti da coronavirus, rico- fondo, con un riscontro crescente: «Credo tervista con professionisti della comuni- verati nelle terapie intensive. O ancora la nelle relazioni. Perché lo faccio? Perché cazione, imprenditori, consulenti aziendali Mondora a Berbenno di Valtellina, specia- imparo tantissimo e ricevo dalle persone. e docenti. Tra questi c’è anche Gianluca lizzata in prodotti informativi: tra le prime Mi impegno quotidianamente, sulla rete in Italia a conquistare la certificazione di bisogna essere presenti tutti i giorni. E B-corp e società benefit. Perché i fratel- mi piace aver dato vita a uno scambio sul- li Francesco e Michele Mondora credono la positività, perché credo che ci debba «Intranet significa la nella sostenibilità e, ad esempio, assumo- essere una buona notizia per tutti. Poi c’è rete che sa promuovere no un contadino ogni 20 persone. Che non anche la paura, certo». l’unità per il bene comu- solo coltivano i campi, ma creano momenti ne, il dialogo aperto, la di socialità attraverso la consegna delle È quella che ci consente di non prendere formazione per la cre- cassette di verdura settimanali. sottogamba le situazioni, come accaduto quest’anno con il coronavirus: «Basta che scita continua, il benes- non diventi chiusura. Nei giorni di lock- sere e la sostenibilità» Insieme, si può battere ogni nemico, persi- down con mia figlia, stavamo studiando no fronteggiare il Covid e ogni tipo di crisi. insieme e dal latino abbiamo preso una Ecco allora - è il messaggio di Poletti – che frase: anche se il timore avrà sempre più Preziosa, direttore generale di Siare En- Intranet significa la rete che sa promuo- argomenti, tu scegli la speranza. Questo gineering, l’azienda alle porte di Bologna vere l’unità per il bene comune, il dialogo io credo: scegliamo sempre la speranza, incaricata all’inizio del mese di marzo dalla aperto, la formazione per la crescita conti- anche nell’intranet e nel resto della co- Protezione civile di fabbricare 2.350 respi- nua, il benessere e la sostenibilità. Ma.Lu. imprese e territorio | 21
Puoi anche leggere