COSTRUIRE INSIEME - 01| - Impreseterritorio.org

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                                                                          M A G A Z I N E D I I N F O R M A Z I O N E D I C O N F A R T I G I A N AT O I M P R E S E V A R E S E

                                                                                                                                                   L’impatto delle scelte
                                                                                                                                                   Scelte di qualità

                                                                                   COSTRUIRE INSIEME

                                                                                                                                                                                   01|

                                                                          OPERA DI MARCELLO MORANDINI
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IPE
                                     IMPRESE DI PROVATA
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editoriale

                                                                                                        Il Recovery Fund ci darà le risorse

                                                                         MA LE COMPETENZE
                                                                    COSTRUIRANNO IL DOMANI
                                                                    Guardiamo al 30 aprile con attenzione e preoc-          (-0,4 solo tra novembre e dicembre 2020). Ep-
                                                                    cupazione: entro quella data l’Italia dovrà pre-        pure è oggi che è necessario costruire quel do-
                                                                    sentare il Piano nazionale di ripresa e resilienza      mani che arriverà, e sarà implacabile, richiederà
                                                                    (Pnrr), la porta d’accesso ai finanziamenti euro-       progettazione, organizzazione e, soprattutto,
                                                                    pei del Next Generation Eu. «L’occasione della          un saper fare nuovo, competitivo, in grado di
                                                                    vita» per usare le parole del commissario Paolo         farci correre con modalità differenti rispetto a
                                                                    Gentiloni. L’occasione per l’impresa, per usarne        quelle alle quali ci eravamo abituati. E, forse,
                                                                    di più prosaiche e concrete.                            sulle quali ci eravamo adagiati.
                                                                    Parliamo di un pacchetto di fondi rilevante, che        Scrive Giuliano Noci, ingegnere e prorettore del
                                                                    peserà sulle chance di riallineare il sistema eco-      polo territoriale cinese del Politecnico di Milano
                                                                    nomico nazionale – che nel 2020 è tornato ai            in una delle riflessioni che riportiamo di seguito,
                                                                    livelli di Pil del 1993, lasciando sul terreno pe-      che «la più grande sfida, oggi, è far crescere
                                                                    sante -8,8% - a quelli più avanzati d’Europa e          il capitale umano perché se non crescono le
                                                                    del mondo. E, auspicabilmente, offrirà occasio-         competenze, i lavoratori non potranno più es-
                                                                    ni di sviluppo sulla cui onda orientare il nostro       sere occupati». Aggiungo: se non crescono le
                                                                    modo di essere e fare imprese.                          competenze, le aziende non potranno più esse-
                                                                    Sei sono le mission che il piano si prefigura di        re ciò che sono sempre state, ovvero l’hub del
Mauro Colombo - Direttore generale Confartigianato Imprese Varese

                                                                    raggiungere: digitalizzazione e cultura, infrastrut-    saper creare attraverso un saper fare unico e
                                                                    ture per la mobilità, istruzione e ricerca, inclusio-   costantemente alimentato.
                                                                    ne e coesione, salute, rivoluzione verde e tran-        Confartigianato Varese, con la società di servizi
                                                                    sizione ecologica. Partite strategiche sulle quali.     Artser e la scuola di formazione VersioneBeta,
                                                                    Elementi strategici, non più rinviabili, ai quali ag-   ha inserito in questo solco il lancio di un proget-
                                                                    giungo un settimo elemento che non può non              to – IPE (Imprese di Provata Eccellenza) – che
                                                                    caratterizzare con convinzione la nostra rincor-        delle competenze fa la motrice di una spinta
                                                                    sa alla nuova normalità: le competenze. Abban-          alla proattività, al rilancio, alla qualificazione e
                                                                    donare le conoscenze che un tempo ci hanno              alla certificazione delle aziende che vorranno
                                                                    resi felici, prosperi, competitivi, all’avanguardia     investire su loro stesse, sui propri collaboratori
                                                                    è la richiesta che proviene da un mercato che           e su nuove opportunità di sviluppo. IPE è cono-
                                                                    ha cambiato connotati non soltanto negli ultimi         scenza ma è anche comunità. La comunità che
                                                                    dodici inimmaginabili mesi ma, più lentamente,          diventa acceleratore e motore di scambio.
                                                                    nel corso di un tempo che ha tracciato la linea         Aspettiamo i fondi europei, auspichiamo in una
                                                                    di confine tra “rimanere” e “diventare”.                loro corretta gestione, pianificazione e distri-
                                                                    È difficile, oggi, pensare al domani: siamo in una      buzione. Ma, nel frattempo, andiamo avanti.
                                                                    bolla di incertezze, con un piano di vaccinazioni       Acceleriamo, investiamo su noi stessi. Quando
                                                                    lento, colori e chiusure che variano ad una ve-         arriverà l’Europa saremo più forti e sapremo
                                                                    locità che non siamo più disposti a inseguire,          davvero finalizzarne le risorse a costruire il no-
                                                                    flessioni significative nei valori dell’occupazione     stro futuro.
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State su quello che fate nella vostra
                                                                          impresa, sulla lavorazione, sul prodotto.
                                                                           State sul pezzo. Questa deve essere
                                                                            la regola, il modo di attraversare
                                                                            pandemia: essere severi con quello che
                                                                           si faceva prima dell’inizio di questa crisi
                                                                         Giuseppe De Rita

SOMMARIO
                   editoriale
                                                 IL RECOVERY FUND CI DARÀ RISORSE MA LE COMPETENZE COSTRUIRANNO IL DOMANI _______________ 03

              cover story
                                                CAMBIANO LE IMPRESE TRA RETI, COMMUNITY E COLLABORAZIONE _______________________________ 05
                                                PIÙ COMPETENZE, PIÙ MERCATO. NASCE LA COMUNITÀ DELLE ECCELLENZE ________________________ 08
                                                SIAMO STATI BRAVISSIMI SOLISTI. MA ORA IL MERCATO VUOLE L’ORCHESTRA ______________________ 10
                                                L’INCERTEZZA È IL NOSTRO MALE. RISCOPRIAMO LA TERAPIA DEL VALORE ________________________ 12
                                                DAL PONTE MORANDI ALLA ZONA ROSSA. “CHIUDERE? PENSO AI MIEI COLLABORATORI” ____________ 14
                                                IL TERREMOTO E LA PANDEMIA: DOPPIO COLPO. MA CON IL DELIVERY SIAMO RIPARTITI ANCORA _______ 15
                                                PIÙ GIUSTIZIA DOPO IL COVID O CI GIOCHIAMO LA CREDIBILITÀ ___________________________________ 16
                                                CAMBIAMO DISCO: LA PA HA BISOGNO DELLE IMPRESE _________________________________________ 18

                          items
                                                SCELGO IL TURISMO IN TEMPO DI COVID. E DICO: TENGO DURO E PUNTO SULL’ITALIA ______________ 20
                                                L’IMPRESA DELLA “SECOND LIFE”. COSÌ SALVIAMO IL PATRIMONIO E I RICORDI ______________________ 21
                                                DECOLLANO LE “TECNOLOGIE” CHE CI CAMBIERANNO LA VITA ___________________________________22
                                                RICAPITALIZZARE PER CRESCERE. CHI È DEBOLE RISCHIA L’EFFETTO TSUNAMI _____________________24
                                                DALLE “STATICHE” ALLE “PROATTIVE AVANZATE”. FOTOGRAFIA DELLE IMPRESE TRAVOLTE DAL COVID ___ 26
                                                ALTERNANZA FRENATA DALLA PANDEMIA _____________________________________________________28

      profili di impresa
                                                IL CAMBIAMENTO IN AZIENDA ________________________________________________________________ 30

consigli per le imprese                         C’È VITA OLTRE ILPRODOTTO _________________________________________________________________32
                                                FARE EXPORT SENZA FIERE __________________________________________________________________34

             punti di vista
                                                IL COVID È UN GRANDE LETARGO DELL’ENERGIA. MA LE AZIENDE NON POSSONO PERMETTERSELO ___ 36
                                                LA PRIVACY HA DIVISO IL MONDO. E HA VINTO CHI HA MESSO PRIMA LA SALUTE ___________________ 38
                                                QUI È IL MANAGER CHE GUIDA. SI FA TUTTO DA REMOTO E FUNZIONA _____________________________ 40
                                                A NEW YORK NULLA È COME PRIMA. LA GRANDE MELA COSTRUISCE LA NUOVA NORMALITÀ _________ 41

      controcorrente
                                                STAKANOVISTI MA POCO PRODUTTIVI. STUDIAMOCI LE PMI VINCENTI E COPIAMOLE _____________________42

  Magazine di informazione di Confartigianato Imprese Varese.                            Caporedattore - Davide Ielmini
  Viale Milano 5 Varese - Tel. 0332 256111 - www.impreseterritorio.org                   Progetto grafico e impaginazione - Confartigianato Imprese Varese
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  INVIATO IN OMAGGIO AD ASSOCIATI E ISTITUZIONI                                          Tiratura, 8.500 copie - Chiuso il 16 Febbraio 2021
  Autorizzazione Tribunale di Varese n.456 del 24/1/2002
  Direttore Responsabile - Mauro Colombo                                                 Il prezzo di abbonamento al periodico è pari a euro 28 ed è compreso nella quota associativa.
  Presidente - Davide Galli                                                              La quota associativa non è divisibile. La dichiarazione viene effettuata ai fini postali

                                                                         In copertina l’opera in plexiglas n. 634-2015 | Per gentile concessione di Marcello Morandini
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   Cambiano le imprese tra reti,

      COMMUNITY
E COLLABORAZIONE
                  Il modello Ipe
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                                                     La pandemia ha provoca-
                                                     to gravi danni al sistema
                                                     economico. Una ricaduta
                                                   positiva è stato far sì che gli
                                                   imprenditori abbiano matu-
                                                    rato, in brevissimo tempo,
                                                   la consapevolezza di quanto
                                                    fosse necessario aprirsi al
                                                           cambiamento

 PIÙ   FORTI,     PIÙ    IN   RETE
 La pandemia cambia anche le partnership
                           Enrico Marletta   «Ma come? Abbiamo sempre fatto così...».         mico una ricaduta positiva però è stato far
                                             Quante volte, a colloquio con gli imprendi-      sì che gli imprenditori abbiano maturato,
                                             tori, ci si è sentiti dire così, quasi a voler   in brevissimo temo, la consapevolezza di
                                             giustificare la limitata propensione a met-      quanto fosse necessario aprirsi al cambia-
                                             tere in discussione il proprio modello di        mento.
                                             business. Peccato che, in un contesto di
                                             grande complessità come l’attuale, la di-        Tra le strategie che le imprese possono
                                             sponibilità al cambiamento è il principale       perseguire per aumentare la propria com-
                                             fattore culturale che garantisce continuità      petitività, una delle più efficaci, è la creazio-
                                             alle imprese.                                    ne delle reti di impresa. Si tratta un istituto
                                             La globalizzazione, la digitalizzazione, la      giuridico regolamentato a livello nazionale
                                             generale fragilità degli equilibri di mercato    con la Legge 5/2009: «Con il contratto di
                                             con interi settori rivoluzionati in pochi anni   rete – si legge all’articolo3 - due o più im-
                                             dall’affermazione di singole società (emble-     prese si obbligano ad esercitare in comune
                                             matico il caso di Amazon ma anche di Air-        una o più attività economiche rientranti nei
                                             bnb) hanno determinato negli ultimi anni         rispettivi oggetti sociali allo scopo di accre-
                                             un contesto radicalmente nuove con cui           scere la reciproca capacità innovativa e la
                                             le imprese, anche quelle piccole, hanno          competitività sul mercato».
                                             ora necessità di fare i conti. In uno scena-     Lo strumento è poco utilizzato dalle impre-
                                             rio già in rapido mutamento, la crisi legata     se, anche se in Lombardia, lo scorso anno,
                                             al Covid ha avuto l’effetto di un formidabile    il numero dei contratti è cresciuto del 10%.
                                             acceleratore. La pandemia ha provocato           «La natura degli interventi per la promo-
                                             certamente gravi danni al sistema econo-         zione dello sviluppo locale territoriale si è

6 | imprese e territorio
               errito
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                                                        Tra gli aspetti più importanti
                                                        della rete di imprese vi sono
                                                         le performance nell’ambito
                                                         dell’innovazione. Le reti, se
                                                        opportunamente organizzate
                                                        e coordinate, consentono una
                                                         crescita generale delle com-
                                                                petenze diffuse

spostata da una logica territoriale (propria      keting o nel settore ricerca e sviluppo.          ministrazione con la possibilità di una otti-
dei distretti, ndr) ad una logica funzionale»     Dal punto di vista produttivo emergono in         mizzazione dei processi attraverso la cen-
dice l’economista Cesare Benzi in un artico-      particolare tre aspetti positivi: riduzione dei   tralizzazione di una serie di attività comuni
lo sulle normative regionali in materia, pub-     tempi di lavorazione, aumento della quali-        (un caso tipico è l’istituzione di un ufficio
blicato dall’Osservatorio dei distretti. «Le      tà del prodotto finale e integrazione degli       gare congiunto per la partecipazione ad
norme sul contratto di rete - continua - si                                                         opportunità di finanziamento e di progetto)
pongono l’obiettivo di perseguire strategie                                                         e ovviamente anche della finanza con il mi-
di crescita delle imprese basate sullo svi-                                                         glioramento delle condizioni di pagamento
luppo di risorse esterne alle imprese che              «Le norme sul contratto di                   e dei tempi e l’accesso al credito a migliori
derivano da rapporti di cooperazione tra di            rete si pongono l’obiettivo                  condizioni.
loro: la capacità innovativa e la competiti-           di perseguire strategie di                   Tra gli aspetti più importanti della rete di
vità dipendono quindi, almeno in parte, da                                                          imprese vi sono le performance nell’am-
                                                       crescita delle imprese ba-
fattori esterni».                                                                                   bito dell’innovazione. Le reti, se oppor-
                                                       sato sullo sviluppo di risor-                tunamente organizzate e coordinate,
I potenziali benefici, sulla base delle espe-          se esterne che derivano da                   consentono una crescita generale delle
rienze già maturate, sono diversi. L’aumen-            rapporti di cooperazione»                    competenze diffuse. L’insieme delle co-
to della capacità di affacciarsi su nuovi                                                           noscenze, infatti, approfondite dal singolo
mercati, in particolare all’estero; ma an-                                                          nodo della rete e relative ad aggiornamenti
che l’attivazione di economie di scala,                                                             su innovazioni tecnologiche e di mercato,
l’aumento delle proprie performance in            aspetti tecnologici.                              creano una conoscenza diffusa di rete che
termini di produttività e flessibilità; l’ac-     Evidenti le ricadute nel settore commer-          aumenta le competenze dell’intero distret-
crescimento della capacità di mobilitare          ciale, ma concreti sono anche i potenziali        to e, di conseguenza, la sua capacità di svi-
risorse in particolare investendo sul mar-        benefici nell’ambito della logistica e dell’am-   luppare innovazione.

                                                                                                                                 imprese e territorio | 7
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                                                   Si chiama IPE (Imprese di
                                                    Provata Eccellenza) ed è
                                                   una risposta concreta alla
                                                   crisi: non solo formazione
                                                   di alto livello, ma anche un
                                                  luogo dove scambiare espe-
                                                  rienze e trovare opportunità                        Ipe si rivolge, in questa
                                                     di business e una porta                          prima fase di lancio, al
                                                    spalancata sul marketing                          settore degli impiantisti
                                                                                                      elettrici e termoidraulici.
                                                                                                      Il progetto verrà poi repli-
                                        Più competenze,                                               cato su tutti gli altri com-
                                                                                                      parti.
                                        più mercato                                                   E’ uno strumento per fare
                                                                                                      crescere il proprio busi-
                                        Nasce la comunità                                             ness e dimostrare la qua-
                                                                                                      lità della propria impresa.
                                        delle eccellenze                                              Dopo un percorso di for-
                       Davide Ielmini   Dinamiche, competitive, pronte ad affrontare le oscillazio-   mazione innovativo con
                                        ni economiche del mercato attraverso competenze più
                                                                                                      partner leader del settore
                                        specialistiche, affamate di innovazione, attratte dalle po-
                                                                                                      (i migliori corsi con i mi-
                                        tenzialità delle nuove tecnologie, consapevoli del cambia-
                                        mento irrevocabile. È questa la fotografia delle piccole e
                                                                                                      gliori partner), la qualità
                                        medie imprese coinvolte da una crisi, quella della pande-
                                                                                                      dell’impresa sarà certifi-
                                        mia da Covid 19, che ha stravolto il concetto di crescita     cata dal Badge Ipe.
                                        e produttività.
                                                                                                      Una volta ottenuto il Ba-
                                        Imprenditori che cercano di andare oltre le conoscen-
                                        ze che già hanno per acquisirne invece di nuove, più
                                                                                                      dge, l’impresa verrà inse-
                                        adatte a creare una rete di collaborazioni tra colleghi,
                                                                                                      rita nel Registro online
                                        affinare le loro capacità nelle relazioni con i clienti e     delle Imprese di Provata
                                        offrire servizi più mirati e completi.                        Eccellenza promosso da
                                                                                                      Confartigianato.
                                        Da questo bisogno nasce il progetto di Confartigianato
                                        Varese messo a punto dalla società di servizi Artser e        Il Registro on line può es-
                                        dalla scuola di formazione per le imprese Versione Beta:      sere consultato da forni-
                                        IPE, Imprese di Provata Eccellenza.                           tori e clienti grazie ad un
                                        Nel dettaglio:                                                QR Code.

8 | imprese e territorio
COSTRUIRE INSIEME - 01| - Impreseterritorio.org
COVER STORY         Un progetto, una visione di impresa

Il progetto Ipe vuole essere una testa di ponte in un mer-     mare e aumentare il proprio giro d’affari. Dalla rete na-
cato che, da un lato, apre nuove opportunità con il super      scono nuove opportunità di dialogo e la costruzione
ecobonus al 110% (prorogato al 2022) e, dall’altro, scom-      di nuovi business.
mette sulle risorse del Recovery Fund, che fa breccia nei      E’ per questo che Imprese di Provata Eccellenza scom-
grandi temi della sostenibilità ambientale e dello smart
                                                               mette sulla riconoscibilità del Made in per trovare un
living.
                                                               giusto equilibrio tra qualità e fatturato e accompagnare

Ma come trovare ed estendere il proprio spazio di mano-        le imprese ad essere parte di un “sistema di matching”
vra in un mercato imperfetto, dove l’accesso alle infor-       che le renderà più performanti. Perché la competitività
mazioni da parte del cliente non porta sempre ad otte-         non si realizza più e solo riducendo i costi, ma facendo
nere le giuste garanzie e la giusta fiducia nei confronti      anche parte di un circuito dove è facile scambiarsi in-
dell’impresa?                                                  formazioni e specializzazioni per poter trovare soluzioni
                                                               collettive ai problemi.
Attraverso le tre leve che stanno alla base di Imprese di
                                                               Al centro di IPE, dunque, c’è il lavoro: non solo il prodotto
Provata Eccellenza: competenze (formazione continua),
                                                               finito ma anche come si arriva a quel prodotto (proget-
comunità (rete) e innovazione (le nuove tecnologie).
                                                               tualità, conoscenze ed esperienze da mettere a fattor
La formazione è il “punto di non ritorno” di un modo           comune) per poter soddisfare i bisogni più diversi dei
di fare impresa che, oggi, non può resistere e matu-           clienti. Senza dimenticare, però, il ruolo che deve avere
rare senza un aggiornamento continuo di quel “saper            l’innovazione nella produzione.
fare”, e di quelle conoscenze, che possono accrescere
la reputazione dell’azienda affinché si distingua dai con-     Innovazione nei materiali e nelle tecniche, ma anche
correnti attraverso un servizio sempre più completo e          nella comunicazione. Nel mercato a “geometria varia-
di altissimo valore.
                                                               bile”, infatti, le imprese devono parlare un linguaggio
Ciascuna impresa che vorrà ottenere la garanzia IPE po-
                                                               comune ma devono anche essere preparate a rag-
trà scegliere il pacchetto di corsi più adatto alle proprie
                                                               giungere i committenti con i loro stessi mezzi: offline
esigenze, individuare i collaboratori che dovranno fre-
quentare le lezioni secondo le modalità prestabilite (in       e online; con una visita personale o con un contatto a
aula o online) e avviare il percorso della collaborazione      distanza, attraverso i social, per raccontarsi e per rac-
reciproca.                                                     contare ciò che fanno. Un’offerta sempre più distintiva
Al termine dei corsi sarà obbligatorio un test finale di       e di qualità passa anche dalla relazione che si mantie-
verifica delle competenze pratiche e teoriche sotto la su-     ne nel tempo attraverso quel rapporto di fiducia che
pervisione di un tecnico qualificato.                          l’imprenditore, grazie alla sua professionalità d’eccellen-
Il punto d’appoggio di Ipe è quella formazione di qualità
                                                               za, costruisce con la committenza. IPE serve anche a
maturata in anni di lavoro da Versione Beta e in 53 corsi
                                                               questo: ad affrontare un mercato dove il cliente finale
tecnici effettuati solo negli ultimi tre anni, per un totale
di quasi diecimila ore di formazione/allievo e 535 allievi     si muove spesso in autonomia informandosi, grazie al
totali.                                                        web, su interventi, prodotti e costi che soddisfino i suoi
                                                               gusti sempre più diversificati, particolareggiati e com-
Una rete di conoscenze, esperienze e scopi per affer-          plessi.

                                                                                                            imprese e territorio | 9
COSTRUIRE INSIEME - 01| - Impreseterritorio.org
COVER STORY

                                                                        Grande la spinta tecnologi-
                                                                        ca favorita dal super ecobo-
                                                                        nus ma affrontare da soli le
                                                                        novità non basta: dobbiamo

SIAMO STATI
                                                                        lavorare tra noi e con i pro-
                                                                         fessionisti. Da competitors
                                                                               a collaborators

BRAVISSIMI SOLISTI
Ma ora il mercato vuole l’orchestra
 Non sempre l’impresa che si vorrebbe              ca, nella videosorveglianza, nella gestione   la tecnica), a calibrare interventi sempre
 coincide con quella più adatta ad affron-         da remoto di telecamere e dispositivi an-     più performanti e a convincerci del fatto
 tare e sostenere le tensioni del mercato.         tiintrusione. Per affrontare tutto questo,    che bisogna stare al centro di un gruppo
 In questi ultimi anni, le Pmi stanno spo-         il professionista deve fare un upgrade su     di lavoro non solo per sapere come usa-
 stando sempre più il baricentro del proprio       tutto ciò che è tecnologico. Rintanarsi       re i nuovi prodotti, ma anche per affron-
 lavoro «dall’Io al Noi; da quell’individualismo   nel proprio credo non ha alcun senso e,       tare nuovi problemi». Affrontarli all’interno
 che ancora c’è a quella rete che gradata-         ancora peggio, porta alla perdita di gros-    di una rete che Gabriele Cova pensa non
 mente sta diventando strumento strate-            se fette di mercato. L’elettricista che       solo per le imprese di uno stesso setto-
 gico nella professionalità di tutti i giorni.     interviene su un impiantino con quattro       re, o di comparti affini uniti da una logica
 Nel Dna i piccoli imprenditori sono ancora        prese e due interruttori scomparirà grada-    produttiva, ma anche trasversale: «Il pro-
 solisti, ma il mercato ci chiede di lavorare      tamente».                                     gettista deve collaborare con l’architetto,
 come se fossimo un’orchestra».                                                                  e l’elettricista e il termoidraulico con le
 A dirlo sono Andrea Rorato della Cabec            Il mercato comanda e guida alla trasfor-      aziende della meccanica che sono in gra-
 Srl di Saronno (impianti idraulici) e Ga-         mazione: adeguarsi significa allargare le     do di studiare componenti su misura per
 briele Cova della Cova Group Technolo-            maglie del business. È quello che sta ac-     le loro esigenze». Insomma, i due impren-
 gies (impianti elettrici), con sede a Be-         cadendo anche con il super ecobonus al        ditori tengono a battesimo un mondo nel
 sano. Che dubbi non ne hanno e insistono          110%, complice di un cambio di passo al       quale i competitor diventano collaborator;
 «su una formazione diffusa e sull’efficacia       quale si devono adattare anche le picco-      dove allo scambio di know how, informa-
 di un network tra imprese». Perché, sotto-        le realtà. Lo sostengono gli imprenditori     zioni e idee strategiche si abbina la cul-
 linea Cova, «la formazione è fondamentale         quando parlano di «un bonus che ci sta        tura d’impresa e gli incontri a tema sulla
 per trasformare sé stessi e la propria atti-      forzando ad abbracciare lo sviluppo tec-      gestione aziendale.
 vità. Ormai sta cambiando tutto: il merca-        nologico, a seguire percorsi formativi sem-
 to, oggi, chiede competenze nella domoti-         pre più spinti (e non solo sul fronte del-    Rocco Dabraio, titolare della Impianti

10 | imprese e territorio
COVER STORY     Comunità anticrisi/la voce delle imprese

Elettrici Dabraio, aggiunge un tassello in
più alla discussione: «Da anni mi occupo in
prima persona di formare i ragazzi che si
candidano ad entrare nelle nostre azien-
de, ed è chiaro che l’era di chi si “accon-
tenta” è finita: dobbiamo fare di più, dob-
biamo padroneggiare bene e con solidità
le nuove tecnologie, dobbiamo dialogare.           Il settore casa visto
A chiedercelo sono i clienti. Gli stessi che       con gli occhi di chi ci
Stefano Comida, titolare della CBS Ser-
                                                   lavora tutti i giorni:
ramenti e Infissi, affronta con un baga-
                                                   Andrea Rorato (Ca-
glio di competenze che non sono inchio-
                                                   bec), Gabriele Cova
date alle sole riqualificazioni e patentini
tecnici, ma invadono il campo della comu-
                                                   (Cova Group Techno-
nicazione fatta con i nuovi canali social:
                                                   logies), Rocco Dabraio
«E’ anche grazie a questi strumenti che            (Impianti Elettrici Da-
entri in contatto con i nuovi clienti e mo-        braio) e Stefano Comi-
stri loro cosa sai fare. Li aiuti a distinguere    da (CBS Serramenti).
l’improvvisazione dal lavoro programmato           Rintanarsi nel proprio
e di qualità, spiegandogli le soluzioni più        credo non basta, la ri-
adatte alle loro esigenze».                        voluzione è cominciata

I clienti al centro, dunque, più e meglio di
prima perché con loro bisogna aprire un
confronto che parte, quasi sempre, da ciò
che hanno raccolto in rete. Ancora Andrea
Rorato: «I clienti sono più informati di un
tempo, conoscono materiali, costi, prodot-
ti ma spesso ciò che trovano su Internet
non è corretto. Anzi, a volte ci si parla
come se si fosse ad un telefono senza fili:
si dice A e all’altro capo il cliente capisce
C. È per questo che il professionista deve
essere formato e informato: se ti dimostri
meno preparato della committenza non fai
bella figura. E alcuni errori nascono da una
mancata formazione. La fiducia si basa
sulle garanzie e sulla professionalità che
dimostri ogni giorno». Davide Ielmini

                                                                                             imprese e territorio | 11
COVER STORY

                                                    L’incertezza
                            Se un’impresa si tira
                              indietro di fronte
                                                    è il nostro male
                             alle incertezze e ai
                             rischi, offre spazio
                                                    Riscopriamo
                             ai concorrenti per
                             occupare una fetta
                                                    la terapia
                             di mercato rimasta     del valore
                                   sguarnita

                                                    Andrea Aliverti

                                                        La pandemia ci
                                                      ha proiettato in un
                                                        periodo senza
                                                          punti fermi.
                                                          Il filosofo e
                                                     psicologo Manzotti:
                                                       «I valori sono ciò
                                                     per cui siamo pronti
                                                        a fare sacrifici
                                                       e correre rischi»

12 | imprese e territorio
COVER STORY        GUARDIAMOCI DENTRO

                                                                   RICCARDO MANZOTTI
                                                                   FILOSOFO E PSICOLOGO

La pandemia ci ha proiettato nel tempo           al rischio imprenditoriale, che hanno una          rischia grosso». E il professor Manzotti fa
dell’incertezza. «La soluzione? Sono i valo-     visione per il futuro, una prospettiva pro-        l’esempio concreto di «un negozio di scarpe
ri». Riccardo Manzotti, filosofo, psicologo,     gettuale del valore».                              aperto da tre generazioni in via Roma nel
esperto di intelligenza artificiale e pro-                                                          centro di Lavagna, dove vivo io, che pensa-
fessore associato di filosofia teoretica         Ed è qui che è insita la possibilità di rischia-   va di essere intoccabile e ha deciso di non
all’Università Iulm di Milano, riflette su un    re per traguardare le incertezze: «Se devi         investire per aprire un nuovo punto vendita
tema sempre più cruciale soprattutto per         vedere la tua fidanzata, anche se nevica           nella città vicina, e che quest’anno ha chiu-
chi fa impresa e fatica a programmare il         e c’è il ghiaccio in strada ci vai lo stesso -     so perché sono arrivati l’eCommerce e la
futuro di fronte alle indeterminatezze lega-     sintetizza con un esempio il professore - ti       pandemia. In realtà ha chiuso perché non
te alla ripartenza economica e al continuo       prendi un rischio, poi su diecimila fidanzati      si è preso dei rischi prima».
pingpong tra aperture e chiusure.                ce ne sarà uno che esce fuori strada. Ma
«Nei tempi di incertezza la differenza la        se non vai, poi potrebbe andarci qualcun al-       Una metafora, per molti versi, della storia
fanno i valori, vale a dire quello per cui       tro al tuo posto e portarti via la fidanzata».     d’Italia: «Che è fatta di momenti in cui le
siamo pronti a fare sacrifici e a prendere       Una “lezione” che può essere traslata sul          classi che godevano nella rendita sono ri-
dei rischi» sottolinea Manzotti. «Noi oggi       mercato: se un’impresa si tira indietro di         maste immote e poi hanno visto regolar-
ci troviamo in una condizione disastrosa
                                                                                                    mente passare sulla loro testa gli eserciti
perché vogliamo la botte piena e la moglie
                                                         Come ripartire? Biso-                      degli invasori, perché indebolito il tessuto
ubriaca, siamo in un deficit di scelte - spie-
                                                         gna far leva su quelle                     - spiega il filosofo - al di là delle conside-
ga il filosofo - negli anni del Boom la gente
                                                                                                    razione storiche ed economiche, è chiaro
voleva il benessere economico e lo rag-                  parti della società più
                                                                                                    che nel momento in cui l’essere umano
giungeva, negli anni della dittatura voleva              propense al rischio im-                    non è più guidato da cose e principi che
la libertà e combatteva per ottenerla. Ora               prenditoriale, che han-                    valgono qualche rischio e che nella tradi-
vogliamo tutto gratis, tutte le garanzie                 no una visione per il                      zione vengono pomposamente chiamate
del mondo, vogliamo che lo Stato dia i
                                                         futuro, una prospettiva                    valori, è destinato a medio lungo termine
ristori ma anche che non ci faccia paga-
re le tasse, vogliamo tornare a scuola ma
                                                         progettuale del valore                     all’estinzione. Per il principio di Malthus: le
                                                                                                    risorse sono limitate».
pretendiamo che la sicurezza sia assoluta.
Il detto dice “chi non risica non rosica”, e
la nostra è una società che non vuole ri-        fronte alle incertezze e ai rischi, offre spa-     E dietro l’angolo può sempre arrivare qual-
sicare».                                         zio ai concorrenti per occupare una fetta di       cosa che fa crollare le certezze: «Anche
Il quadro attuale vede una situazione in         mercato rimasta sguarnita. «Ma pensiamo            in passato - aggiunge Riccardo Manzotti
cui, secondo Riccardo Manzotti, rispetto         anche a quante volte ha rischiato Steve            - i tempi di grandi incertezze sono sta-
ad un’idea di responsabilità e di convivenza     Jobs per arrivare dove è arrivato. Oppure          ti quelli che hanno selezionato chi sa-
con il Covid, prevale «un clima generale in      all’Inghilterra del 1939: isolata da tutti, in     peva prendersi dei rischi. E chi poteva
cui, anche per motivazioni opportunistiche       base alla logica avrebbe dovuto arrender-          farlo, perché oggi in Italia tra leggi, regole,
e politiche, si sta facendo leva sulle clas-     si al Terzo Reich e chiedere le condizioni         lacci e lacciuoli, uno dei motivi per cui ab-
si che hanno meno da rischiare». Così si è       migliori. Ma c’erano dei valori, che l’hanno       biamo un’imprenditorialità in declino è che
scelto di “sacrificare” l’economia sull’altare   spinta a combattere».                              in nome della sicurezza stiamo impeden-
della sicurezza nel fronteggiare la pande-                                                          do agli imprenditori di prendere dei rischi,
mia. «L’incertezza c’è - sottolinea il filoso-   A maggior ragione anche perché, e gli im-          come abbiamo fatto anche in questa fase
fo - ma per risolverla bisognerebbe far leva     prenditori lo vivono sulla loro pelle quo-         della pandemia, lasciano che siano padroni
su quelle parti della società più propense       tidianamente, «chi non rischia in realtà           di loro stessi e delle loro scelte».

                                                                                                                                  imprese e territorio | 13
COVER STORY       Resistere nell’incertezza/1

                                                                   Andrea Aliverti

                     Dal Ponte Morandi alla zona Rossa
                  «Chiudere? Penso ai miei collaboratori»
 Da una zona rossa all’altra, il mondo che           delle aziende che finiscono in zona rossa,       li sto spendendo tutti per tenerla aperta».
 crolla addosso due volte. E l’incertezza che        dove c’era il divieto di accesso.                La nuova sede è a Tagliolo Monferrato, ap-
 diventa rabbia. È una storia di resistenza                                                           pena oltre il confine tra la Liguria e il Pie-
 quella della Acremoni Srl, piccola azienda          «Non potevamo neppure entrare, ma non            monte, e l’inaugurazione, nel settembre del
 genovese con appena 5 dipendenti, lea-              ho mai pensato di chiudere - rivela l’impren-    2019, è caratterizzata da grande entusia-
 der nello stampaggio delle guarnizioni in           ditore - se l’avessi fatto, non avrei potu-      smo. Il trasloco è in tempi da record e «la
 gomma per il settore navale e industriale:          to più guardare in faccia i miei operai». La     disponibilità dei ragazzi e la soddisfazione
 in meno di due anni è passata dalla “zona           Acremoni ha più di 70 anni di età: fondata       di veder crescere qualcosa di nuovo» sop-
 rossa” del Ponte Morandi di Genova a quel-          nel 1948, era stata rilevata dal padre di        piantavano anche lo stress, la fatica e le in-
 la del lockdown per la pandemia Covid. Nel          Michele, Angelo Vassallo, che era un di-         certezze di una nuova avventura. Poi però
 mezzo, il trasferimento di sede: dal capan-
                                                                                                      arriva la pandemia e la rinascita si ferma
 none di via Greto di Cornigliano, esattamen-
 te sotto la campata crollata del Morandi, ai                La struttura di Geno-                    sul più bello. I ristori? «Insufficienti, sia
 nuovi spazi a Tagliolo Monferrato, vicino a                 va che cade addosso                      dopo il crollo del Ponte, sia dopo il lock-
 Ovada, in Piemonte. Dove la ripartenza, da-                 allo stabilimento, poi                   down - rivela l’imprenditore genovese - le
 tata settembre 2019, è stata bruscamente                                                             istituzioni assenti, lo Stato una vergogna
                                                             il lockdown. La Aere-
 interrotta dalla crisi Covid. «Questa cosa                                                           assoluta, a cui non interessa niente se fat-
 che è successa con la pandemia è stato
                                                             moni è ripartita fino                     turiamo o meno».
 il colpo di grazia - ammette Michele Vas-                   alla batosta del Covid.                  E così, dopo aver superato persino la di-
 sallo, 53 anni, titolare della Acremoni - oggi              E ora il pensiero va ai                  struzione della zona rossa del Morandi,
 stiamo fatturando quasi la metà di prima                    dipendenti                               stavolta a Michele Vassallo viene voglia di
 della pandemia, quando ci stavamo ripren-                                                            gettare la spugna: «Sarebbe un peccato,
 dendo».                                                                                              perché è un’azienda che ha più di 70 anni,
                                                     pendente dell’azienda. Lo stesso Michele         ma se non fosse per quelle cinque fami-
 Qui occorre fare rewind, per tornare al 14          ha iniziato a lavorare come operaio quan-        glie che si mantengono lavorando lì dentro
 agosto 2018, il giorno che ha cambiato la           do ancora c’era la vecchia proprietà. Dopo       avrei già chiuso - confessa - il futuro pur-
 storia di Genova. E della Acremoni, perché il       l’incertezza dei mesi successivi al crollo,      troppo è un punto di domanda, con questo
 ponte dell’autostrada A10 è letteralmen-            arriva l’aiuto di Società Autostrade che ac-     continuo chiudere e aprire. Appena ricomin-
 te crollato addosso allo stabilimento. «Io          quista l’area dello stabilimento di Acremoni     cia a muoversi il lavoro, c’è un lockdown
 ero in vacanza e quando mi hanno telefo-
                                                     come forma di sostegno alla ripresa delle        che ferma di nuovo tutto. Noi poi lavoriamo
 nato pensavo fosse uno scherzo - raccon-
                                                     attività e all’occupazione.                      tanto con le compagnie di navigazione, che
 ta Michele Vassallo - in fabbrica c’era mio
                                                     «L’unico vero aiuto che abbiamo avuto, an-       sono nell’incertezza più totale». La doppia
 nipote Luca, che racconta di un pavimento
                                                     che se mi hanno pagato per quel che mi           mazzata rischia di essere letale per la Acre-
 che si è alzato sotto i suoi piedi. Lui si è sal-
                                                     spettava - sottolinea Vassallo - quei soldi li   moni. Soprattutto se non arrivano certezze
 vato perché era in fondo allo stabilimento
                                                     ho investiti per dare un futuro all’azienda,     e misure di sostegno concrete che sappia-
 per recuperare una felpa prima di andare a
 casa». Tutto distrutto. La Acremoni è una           perché era la cosa giusta da fare, e adesso      no dare una prospettiva a chi lavora.

14 | imprese e territorio
COVER STORY       Resistere nell’incertezza/2

            Il terremoto e la pandemia: doppio colpo
           Ma con il delivery siamo ripartiti ancora
La doppia rinascita di chi era già ripartito      Prefabbricati: «Il 2 novembre avevamo qua        zi di mio padre, eravamo riusciti a riparti-
dopo il terremoto. A Norcia la pandemia           fuori la prima gru e ai primi di dicembre ave-   re, adesso non so se riusciremo a riapri-
ha avuto l’effetto di una nuova “scossa”,         vamo già rimesso a posto tutto, inaugura-        re» aveva raccontato Arianna Verucci a un
a meno di quattro anni dal terremoto che          to il 6 gennaio 2017. Purtroppo pochi giorni
                                                                                                   giornale locale in occasione della Pasqua,
aveva distrutto la città. «Il 2020 doveva         dopo, il 1° febbraio, è venuto a mancare mio
                                                                                                   quando in pieno lockdown aveva deciso di
essere l’anno della vera ripartenza e rina-       padre e mi trovo titolare dell’azienda».
scita, e invece ci è capitato il Covid. Arriva-   Con un mutuo sul groppone per la ricostru-       regalare uova di cioccolata ai bambini in
to all’improvviso, proprio come il sisma del      zione del laboratorio, Arianna si è rimbocca-    ospedale.
2016» rivela Arianna Verucci, titolare del-       ta le maniche ancora una volta, fino a che       Perché a Norcia la preoccupazione per il
la Cioccolateria Vetusta Nursia, fondata                                                           post-Covid si accompagna ad una ricostru-
da suo padre Gabriele nel 1985 a Norcia.                                                           zione che non è ancora decollata, con le
Un’attività artigianale con laboratorio e ne-           Arianna Verucci, titolare                  macerie del sisma ancora presenti in città.
gozio, che produce cioccolateria ma anche               della Cioccolateria Vetusta                È stata una vera botta «chiudere un’attività
pasticceria secca e lievitata, esportando               Nursia, si è vista crollare                come la mia per circa tre mesi, nel periodo
anche all’estero. Completamente spazzata
                                                        tutto addosso nel 2016,                    più importante dell’anno, la Pasqua, dopo
via dal terremoto, ha avuto la forza di ri-
prendersi, con grandi sacrifici.
                                                        con il terremoto. «Aveva-                  aver passato tre anni e mezzo di rinunce e
Una delle tante attività colpite nel Centro             mo ripreso, il 2020 avreb-                 sacrifici per far rimanere in piedi un’attivi-
Italia sconvolto dalla terribile sequenza di            be dovuto essere l’anno                    tà con nove collaboratori senza un giorno
scosse tra l’agosto del 2016 e il gennaio               della rinascita…»                          di riposo, perché questo doveva essere, e
del 2017. «La resa dei conti fu il 30 ottobre
                                                                                                   sottolineo “doveva”, l’anno della vera ri-
2016 - racconta l’imprenditrice umbra - ho
                                                                                                   partenza». Ma anche stavolta la resilienza
ancora impresso nella mente il momento in
cui, mentre salivo e scendevo da casa per         è arrivata un’altra botta micidiale. «Il 2020    ha prevalso. Anche grazie alle consegne a
recuperare quel che si poteva, mi dissero:        doveva essere l’anno della vera riparten-        domicilio e alla solidarietà arrivata con gli
“la tua cioccolateria non c’è più”».              za. Avevamo investito soldi e tempo, ave-        ordini da tutta Italia durante il lockdown.
                                                  vamo puntato tutto su questa stagione            «Accetto il destino, perché credo che per-
«Mi sedetti sul muretto piangendo, ma mio         - racconta la titolare di Vetusta Nursia - non   sone forti e resilienti come noi ne usciran-
figlio mi disse “le donne forti non piango-       avevamo messo in conto il virus, che è ar-       no più motivate di prima» afferma Arianna
no mai”. E abbiamo fatto come sempre, ci          rivato all’improvviso come il terremoto tre
                                                                                                   Verucci. «Se ci piangiamo addosso è peg-
siamo rimboccati le maniche per ripartire».       anni e mezzo fa e ci ha rimesso in ginoc-
                                                                                                   gio, bisogna trarre il positivo da ogni cosa e
Senza perdersi d’animo e senza perdere un         chio, dando il colpo di grazia ad un centro
minuto, anche grazie al supporto di azien-        Italia già in sofferenza». Quasi una maledi-     quando scende una lacrima bisogna asciu-
de del territorio con cui si è consolidato        zione.                                           garsi gli occhi e rimboccarsi le maniche».
un rapporto di vicinanza, come la Borgioni        «Se dopo il sisma del 2016, grazie agli sfor-    A. Ali.

                                                                                                                                imprese e territorio | 15
COVER STORY

 PIÙ GIUSTIZIA   DOPO     IL   COVID
            o ci giochiamo la credibilità
        I numeri sono da brivido: la durata
       media di un processo civile in Italia,
      8 anni e 1 mese, è più del doppio della
      Francia e il triplo della Germania. E, a
       proposito di cause civili, quelle pen-
       denti sono qualcosa come 3,8 milioni

16 | imprese e territorio
COVER STORY          L’orologio (lento) della giustizia

                                                    Spesso prevale la sfiducia, soprattutto nelle
                                                     aziende piccole e il problema non è solo a
                                                   causa della durata dei giudizi, ma soprattutto
                                                    per le esecuzioni, che sono un collo di botti-
                                                   glia. Avvocati aperti al dialogo e al confronto

Una giustizia più efficiente è un fattore            E il problema non è tanto e solo la durata        gistrati e personale amministrativo, ma
di competitività per le imprese. Ed è uno            dei giudizi, ma soprattutto delle esecuzioni,     anche avvocati, che con l’Ordine devono
degli ambiti su cui lavorare per la ripartenza       che «è un collo di bottiglia». Il rischio è che   vigilare sulla corretta applicazione delle
post-Covid. Lo si capisce partendo dai nu-           «l’impresa e il cittadino non si rivolgano più    norme), un’interlocuzione che porti a mi-
meri choc della giustizia italiana. Quelli della     alla giustizia, fino a rinunciare ai crediti da   gliorare l’efficienza della giustizia e dunque
durata media del processo civile in Italia,          riscuotere». Tanto che negli ultimi anni, e       anche l’economia». Perché, ricorda Mara-
8 anni e 1 mese, vale a dire più del doppio          non solo per il ricorso ai sistemi alternativi    sciulo, «la giustizia è un sistema aperto. Se
della Francia e il triplo della Germania. Op-        (come la mediazione), si sta assistendo ad        è efficiente, aumenta la competitività delle
pure quelli delle cause civile pendenti, qual-       una «riduzione drastica» del contenzioso          imprese, mentre invece la lentezza del pro-
cosa come 3,8 milioni. Anche se diminuite            sul nostro territorio. Dove la situazione va      cesso civile distorce i mercati, scoraggia
dell’11,3% tra il 2016 e il 2019.                    da un Tribunale di Busto Arsizio che «forse
                                                                                                       gli investimenti, incentiva a disattendere
                                                     è un’isola felice, con la durata dei processi
                                                                                                       gli impegni contrattuali».
«Scontiamo un decennio di recupero del
“debito” della giustizia - sottolinea Giusep-
pe Battarino, magistrato, scrittore e sag-                                                             Ma le norme e le riforme non bastano. «La
gista - la macchina funziona meglio ma ha
                                                             Carenza di amministra-                    ipercomplessità della realtà non richiede
ancora dei limiti, e l’impressione comune                    tivi, la scelta dei ma-                   una ipercomplessità delle norme ma l’in-
rimane negativa». Sono diversi i fattori che                 gistrati onorari per la                   telligenza da parte di tutti gli attori» l’in-
hanno contribuito all’ingigantirsi dell’arre-                giustizia di prossimità                   vito di Giuseppe Battarino. E c’è anche un
trato: dal fatto che «fino al 2017, per ben                  e la critica distribuzione                problema culturale e di comportamenti da
18 anni non si è svolto nessun concorso                      delle risorse sono i nodi                 affrontare. «Il cliente - fa notare l’avvocato
per l’accesso all’amministrazione della giu-                 da sciogliere. Ma anche                   Picco Bellazzi - dovrebbe considerare l’av-
stizia» ad una giustizia di prossimità «devo-                                                          vocato più come il medico di famiglia che
                                                             la cultura delle imprese
luta ai magistrati onorari, sulla cui efficacia                                                        non come il chirurgo, e interpellarlo preven-
qualche dubbio è lecito», fino all’iniqua di-
                                                             in tema di giustizia
                                                                                                       tivamente, prima che la situazione precipiti
stribuzione delle risorse destinate al set-                                                            Così facendo, si ridurrebbero anche i tempi
tore, che «in generale non sono inferiori a
                                                                                                       della giustizia».
quelle degli altri Paesi europei, ma sul per-        tra le più basse d’Italia», come testimonia
sonale amministrativo in Italia ne abbiamo           Picco Bellazzi, e quello di Varese che invece
                                                     «è agli ultimi posti nel distretto della Corte    Un approccio che sarebbe essenziale so-
quasi la metà della media europea. E il triplo
                                                     d’appello di Milano», come constata ama-          prattutto per le aziende. Le quali, fa notare
degli avvocati.
                                                     ramente Domenico Marasciulo, avvocato             il giudice Battarino, «non investono abba-
Un’inefficienza cronica che si riflette sulla        del Foro varesino.                                stanza in cultura giuridica di base, che
quotidianità della vita di chi ha bisogno di         Così, quello dei tempi e dell’efficienza del-     da noi non esiste». Su questo fronte, «le
rivolgersi alla giustizia. Spesso prevale «la        la giustizia è un tema «da approfondire»,         associazioni imprenditoriali possono gioca-
sfiducia, soprattutto nelle aziende picco-           per l’avvocato Marasciulo, che lancia una         re un ruolo», ma per Battarino occorrereb-
le», come fa notare Walter Picco Bellazzi,           proposta: «A Varese è necessario creare           be anche «un investimento rivoluzionario
avvocato del Foro di Busto Arsizio e già             tavolo tecnico tra associazioni impren-           sulla fiducia reciproca» tra le parti coinvol-
presidente della locale sezione dell’Ordine.         ditoriali e operatori della giustizia (ma-        te. A. Ali.

                                                                                                                                     imprese e territorio | 17
COVER STORY

                                    Ripensare il rapporto tra Pa e
                                     imprese per mettere fine alla
                                    dittatura della burocrazia: «Le
                                     aziende hanno bisogno che le
                                     istituzioni pubbliche siano in
                                     grado di svolgere un ruolo di
                                    supporto e di consulenza e che
                                      non si limitino solo ad azioni
                                             sanzionatorie»

                                  Cambiamo disco:
                            la Pa ha bisogno delle imprese
                                             Matteo Fontana

18 | imprese e territorio
COVER STORY       Costruiamo una nuova semplicità

Per costruire un nuovo modello economico         che le riforme approvate dal mondo della        re una cultura manageriale all’interno del
che sappia davvero superare il problema          politica non hanno certo aiutato.               settore pubblico che oggi manca a mag-
atavico dell’oppressione burocratica che
                                                                                                 gior ragione dopo i tagli al personale effet-
le aziende sentono sulla loro pelle da ben       «Si sono adottate solo politiche di austerità
prima della crisi generata dalla pandemia,       che si sono limitare a ridurre il numero di     tuati negli scorsi anni che sono stati l’unica
occorre prima di tutto ripensare al rappor-      dipendenti senza investire sulla loro qualità   vera “riforma” della pubblica amministra-
to tra le pubbliche amministrazioni e le         – osserva la professoressa della Bocconi –      zione. «Non è in questo modo che si crea
imprese.                                         così oggi ci troviamo personale vecchio         una classe manageriale pubblica che abbia
                                                 e scarsamente qualificato che non cono-
Ne è convinta Raffaella Saporito, profes-                                                        obiettivi di gestione e che venga valutata
sore associato of Practice of Govern-                                                            in base ai risultati ottenuti – afferma Sapo-
ment, Health and Nor for Profit dell’uni-             Il problema? «Ci troviamo                  rito – una valutazione nella quale dovreb-
versità Bocconi di Milano, dove è direttore
                                                      personale vecchio e scarsa-                bero essere coinvolti tutti gli stakeholder
del corso “Selezionare, motivare e valutare
nella Pa”, che abbiamo intervistato per par-          mente qualificato che non                   comprese quindi le imprese». Esiste poi
lare del sempre tormentato rapporto tra               conosce la grammatica degli                una burocrazia “politica” e istituzionale
burocrazia e imprese. «Secondo la narra-              investimenti ma è fondamen-                che non prende decisioni, rinvia e non si
zione corrente il rapporto tra pubblico e pri-        tale ad esempio nell’applica-              assume responsabilità creando quel cli-
vato è all’insegna della contrapposizione –
sottolinea la professoressa – ma dovremo
                                                      zione del Recovery Fund, che               ma di incertezza che tanto fa male alle
costruire un racconto diverso, dove il biso-          dovrà poggiare sul ruolo dalla             imprese.
gno delle istituzioni pubbliche sia quello            pubblica amministrazione»
di rispondere ai bisogni delle imprese che                                                       «Stiamo attraversando una fase di grande
sono quelle che più stanno patendo la
                                                                                                 fragilità dei corpi intermedi e di una grande
crisi. Occorre un modo di lavorare diverso,      sce la grammatica degli investimenti che
dove a prevalere devono essere spirito di        però è fondamentale ad esempio nell’ap-         volatilità della classe politica che non fa in
servizio e collaborazione».                      plicazione del Recovery Fund che non po-        tempo a maturare le competenze necessa-
                                                 trà non passare dalla pubblica amministra-      rie e che fa fatica a capire le trasformazio-
Costruire un nuovo rapporto insomma.             zione». I tagli hanno comportato un calo
                                                                                                 ni in atto – conclude la docente – quando
«Molto concretamente – prosegue Sapori-          del livello dell’efficienza che si ripercuote
                                                 sui cittadini e sulle imprese. «Ci vuole un     invece c’è grande bisogno, ancora più di
to – le imprese hanno bisogno che le isti-
tuzioni pubbliche siano in grado di svolge-      cambio di passo - sostiene Saporito - con       prima, di trovare nuovi spazi dove i corpi
re un ruolo di supporto e di consulenza e        la consapevolezza che se crollassero le         intermedi possano esprimere i loro biso-
non sanzionatorio di chi produce. Penso ai       aziende non ci sarebbero più le istituzioni     gni e le loro visioni; è una questione che
Centri per l’Impiego che dovrebbero dare         pubbliche, ecco perché la collaborazione è
                                                                                                 riguarda da vicino anche le imprese che
una mano in questo senso sul versante del        l’unica strada».
mondo del lavoro». D’obbligo anche ripensa-                                                      sono molto differenziate tra loro come an-
re a una “nuova” pubblica amministrazione        Cambio di passo vuol dire anche introdur-       che il mondo del lavoro».

                                                                                                                              imprese e territorio | 19
items     Crescere da startup/1

                                                                Marilena Lualdi

                              Scelgo il turismo in tempo di Covid
                            E dico: tengo duro e punto sull’Italia

 Metti che un giorno decidi di aprire un’a-       lavoravo in una fabbrica. Ma fin da piccolo        costruire oggi per un giovane come lui, che
 zienda e scoppia l’emergenza Covid. Sfor-        avevo una passione, riparare le cose. Con          ha detto addio al posto in azienda per far
 tuna numero uno. Metti che quell’azienda         Ploy ho quindi iniziato un’attività un po’ di-     nascere il suo percorso autonomo e si è
 l’hai pensata con un target molto mirato,        versa. In un posto che vive di turismo, non
                                                                                                     trovato in mezzo alla tempesta. «Secondo
 in base alle caratteristiche del luogo dove      esiste altro, non c’è l’industria, solo un po’
                                                                                                     me - sottolinea – se migliorano le cose, si
 vivi e lavorerai: quello dei turisti. A questo   di agricoltura. Allora mi viene quest’idea,
 punto, la bastonata appare in tutta la sua       del noleggio di biciclette». Un mezzo che          può investire sulle novità anche traendo
 potenza e la primavera 2020 sembra desti-        consente di riscoprire i bei posti attorno a       qualcosa dal passato, tirando fuori quello
 nata a far sfiorire tutto.                       tutti e a chi non ha tempo allenarsi o non         che è stato abbandonato. La pandemia ha
                                                  può viaggiare con una bici classica, ben           cambiato il modo di pensare della gente».
 Eppure Boris Trisolini, con la sua “Ploy”,       presto l’elettrico viene in soccorso. Sic-         Così anche una bici può rappresentare un
 non si è mai scoraggiato: ha avuto un inizio     come la cosa piaceva, ecco che il giovane
                                                                                                     tesoro, uno sfogo per sottrarsi ai problemi
 tutto in salita, ma lui si occupa di noleg-      apre il negozio oltre che la riparazione.
                                                                                                     della giornata e vivere i propri territori». Vici-
 gio e vendita di biciclette a Maccagno.
 Anche bici elettriche, e questo suona mol-       Costruire una nuova attività di cui si sen-        no a casa, e poi magari oltre ancora. «Spero
 to simbolico, per battere questa parete di       tiva il bisogno è fantastico, ma poi il Covid      di riuscire a crescere parecchio – afferma –
 fronte che mette alla prova i muscoli e la       ferma l’arrivo dei turisti. Come si fa? «Il tu-    a lungo termine ingrandire il punto vendita
 speranza.                                        rismo è durato poco – ammette Trisolini –          e diventare un’istituzione nel Nord del Vare-
 Che cosa vuol dire costruire per un neo im-      ma poi c’è stato l’interesse ad esempio
                                                                                                     sotto. Anche perché la mia attività è tutta
 prenditore di 32 anni? Prima di tutto passa      da parte degli italiani, dai bambini agli
                                                                                                     made in Italy». La stessa storia dietro le bici
 dall’aver guardato dentro di sé dopo un’e-       anziani. Molti avevano le case qui fin da-
 sperienza lavorativa e aver deciso che la        gli Cinquanta, Sessanta, ma non venivano           elettriche è interessante: si tratta di pro-
 sua vita, la sua attività, voleva impostarla     più». Con l’emergenza sanitaria, riprende          duttori umbri, una vecchia fabbrica di telai
 lui, con le sue mani.                            fiato il turismo di prossimità. Dà sollievo,       che sembrava aver scritto la parola fine a
 Detto con altre parole: da dipendente tra-       certo non è un vento che gonfia le vele            causa della concorrenza. «Invece si sono
 sformarsi in imprenditore.                       degli affari.                                      reinventati – conclude Boris – e hanno co-
                                                  «Il 2020 non mi vede economicamente
                                                                                                     struito un prodotto totalmente artigianale».
 Una scelta forse fondamentale, quasi             soddisfatto – rileva Trisolini – ma lo sono
                                                                                                     Un’azienda che viene da lontano e ha sa-
 quanto il percorso di formazione che si          per le prospettive future. Con il migliora-
 sceglie di affrontare. Perché è una struttu-     mento della situazione, ci sarà la possibilità     puto cambiare la pelle e un giovane che si
 ra mentale completamente diversa.                di stare nel business».                            è costruito da zero: questo incontro vuole
 «Io ero nella meccanica – spiega Trisolini –     Allora l’imprenditore analizza il significato di   viaggiare nel futuro, pedalando o no.

20 | imprese e territorio
items     Crescere da startup/2

                     L’impresa della “second life”
               Così salviamo il patrimonio e i ricordi

Costruire è una parola plasmata nella vita,      lavoro di pulizia e ripensamento, piuttosto       con Casamatta, «dove ho voluto grazie alla
fin dai primi passi di Marco Zanini, figlio di   che costruire nuove cattedrali. Ad esempio        sensibilità di Legambiente vivere tutte le
un imprenditore edile. Non l’ha mai abban-       realizzare edifici non con materiale estrat-      mie velleità da progettista – sorride – di-
donato, infatti è progettista, ma le attribu-    to da cave bensì dalle nostre città o riusan-     mostrare che c’era un altro modo di fare
isce un particolare significato: «Risignifica-   do componenti».                                   architettura. Non usando materiali nuovi
re. Ecco perché l’impresa che ho fondato                                                           ma riutilizzandone. Questo è un luogo che
e di cui sono amministratore delegato, si        Zanini ha sempre bazzicato i cantieri: quel-      ha una storia pazzesca, che ha resistito».
chiama RE-sign». Con lui Michele Cervini,        lo di papà, già suo nonno faceva questo
Nicolò Bernaschina e Francesca Zanotto.          mestiere. «Mi sono sporcato le mani, so pia-      Il riuso è una macchina che fa sbocciare
Una piattaforma per il riuso dei materiali,      strellare, intonacare – spiega – Sono diven-      davvero nuovi significati: «Un generatore di
che ha vinto anche riconoscimenti (dal Co-       tato geometra, poi ho scelto Architettura         senso, perché non prendi un materiale che
mune di Varese ai bandi della Regione), a        ambientale. Da anni sono in uno studio di         non ha una storia, ma continui uno sforzo
cui si affianca un’altra sfida quella di Casa-   progettazione e faccio questo, il progetti-       fatto. Anche a livello territoriale, ribadisco,
matta, dimora aperta e anch’essa avampo-         sta. Il disegno, la relazione, la programma-      si è costruito tantissimo ed è arrivato il
sto di un modello circolare di economia e        zione urbana confluiscono in esperienze           momento di dare un senso. Alcune cose
permeabile di comunità, capace di generare       che spingono avanti verso nuove esperien-         non ce l’hanno, hanno assolto una funzio-
legami di appartenenza, ai Molini di Gurone.     ze, che non tralasciano ciò che si è trovato.     ne».
                                                 A Zanini piace «mettere al suolo dei pensie-
Ma torniamo al senso della costruzione           ri» e anche questa è un’immagine rivelatri-       È importante, doveroso, rintracciare quel
oggi da parte di chi sembra appena partito,      ce del suo approccio.                             senso anche nei confronti del lavoro im-
come degli startupper. Non è ricominciare                                                          menso affrontato dalle generazioni prece-
da capo, come non lo era all’avvio dell’a-       «Il primo tentativo di costruzione – raccon-      denti nel costruire il nostro Paese. Non va
zienda. Né la paura può abitare da queste        ta - è stato quello di una ciclo-officina popo-   demolito, perdendo la sua energia: è qui
parti, in un mondo che già non ha detto in       lare con un mio amico. Io avevo un bisogno,       che scatta l’operazione di ri-significare.
tempi meno drammatici: avanti, giovani, la       nessuno rispondeva a quel bisogno e allora
porta è aperta.                                  abbiamo aperto questa realtà. Per finan-          «Ho parecchi scenari esistenziali, come
                                                 ziarla abbiamo creato una campagna di             abitare al Sacro Monte o al lago di Iseo.
«Si è costruito tantissimo in passato – sot-     crowdfunding».                                    Se mi immagino però l’anno prossimo, si-
tolinea Zanini – Io penso che oggi sia do-                                                         curamente sarà di svolta per RE-sign. I
vere mio e della mia generazione andare a        Lavorare dal basso è un’altra immagine che        concetti su cui stiamo sperimentando da
risignificare il dono che ci hanno lasciato,     usa Zanini e in fondo si collega al costruire:    anni ormai sono sempre più fondamentali».
un grande patrimonio. Bisogna svolgere un        così è avvenuto anche ai Molini di Gurone         Marilena Lualdi

                                                                                                                                 imprese e territorio | 21
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