NATALE 2019 N.5 - PARROCCHIE SAN LEOPOLDO MANDIC E SAN SILVESTRO PAPA
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INDICE p.1 Tutto può cambiare Riprendiamo il cammino con il nuovo Vescovo Michele p.4 La Via del Vangelo p.8 Un cuore solo ed un’anima sola p.11 Io sono la vite, voi i tralci p.13 Tutto aperto Immagine di copertina: p.14 Spazio famiglia “Il Mandorlo” Adorazione dei Magi p.16 Noi c’eravamo Autore: Giotto, 1303-1305 Luogo: Cappella Scrovegni, Padova p.18 San Francesco in festa con NOI p.20 AC in festa a Vetrego p.21 Ricordi d’Estate p.22 Amicizia che cresce nella città L’artista raffigura l’episodio come avvenisse sotto una tettoia, segno di provvisorietà, forse per sottolineare p.24 Non si tratta solo di migranti che i Magi erano giunti lì a confermare la natura divina di Cristo. La Vergine, p.28 Chiese di Bangladesh, Grecia e Brasile con Giuseppe a fianco, come fosse seduta su un trono, offre il bimbo al p.30 Cena dell’Oca più anziano dei tre Magi che, come si faceva con gli imperatori, bacia i p.32 Il libro suoi piedini, mentre l’angelo regge il dono ch’egli aveva recato con sé, una pisside d’oro. Gli altri Magi, uno più p.34 Rallegriamoci nel Signore! maturo, l’altro più giovane, con abiti lussuosi, si preparano a presentare p.35 Confessioni, lectio biblica e adorazione i loro doni. Infine, Giotto arricchì la scena di un fenomeno che di certo p.36 Agenda osservò di persona: la stella cometa. Nel 1301, nei cieli italiani, fu possibile ammirare la cometa di Halley che rimase visibile dal settembre del 1301 al gennaio 1302
1 DALLA GIORNATA DI FORMAZIONE E DISCERNIMENTO SULLA STRADA DEL CAMMINO SINODALE TUTTO PUÒ CAMBIARE Riprendiamo il cammino con il nuovo vescovo Michele I l nostro nuovo vescovo Michele Tomasi intervenendo alla celebrazione d’apertura dell’anno pastorale 2019-2020 nel Tempio di San Nicolò il 14 ottobre si è espresso imprimendo un forte impulso alla continuità del percorso sinodale in atto favorendo “la formazione di persone che siano esse stesse soggetti e principi di vita buona, attori della vita comunitaria - ma anche sociale, politica ed economica - capaci di “lasciar emergere tutte le conseguenze dell’incontro con Gesù nelle relazioni con il mondo che li circonda” (LS, 217). A partire dalla fede, annunciata, trasmessa, celebrata, vissuta, le nostre comunità si manifestano sempre di più come quel “santo popolo fedele di Dio” di cui il Concilio Vaticano II ha tratteggiato gli elementi costitutivi e che papa Francesco mette al centro del suo messaggio e della sua azione. Insieme le persone si mettono in cammino, insieme si prendono cura gli uni degli altri, per accompagnarsi, sostenersi, consolarsi in questo cammino di crescita e di sevizio, alla Chiesa e a tutta la società. Insieme responsabili del bene donato dall’incontro personale e comunitario con il Signore Gesù, siamo in cammino per donare a nostra volta il bene che abbiamo ricevuto e che fonda la nostra stessa esistenza.” Parole protese ad incoraggiare l’impegno di tutta la comunità diocesana nel solco del Cammino Sinodale e del magistero di Papa Francesco, sempre sospinti dal vento dello Spirito che ispirò, condusse e portò a compimento il Concilio Vaticano II, bussola della navigazione della Chiesa Cattolica nell’epoca contemporanea. Ha inoltre esortato, sulla scorta della seconda lettera di Pietro, alla “pazienza! È la capacità di stare nelle situazioni, di non rifugiarsi in un altrove che magari si desidera, ma che non esiste, se non in alcune teorie. È anche l’attesa speranzosa, quella che sa vedere pur nelle difficoltà il molto bene seminato e che sta già germogliando, nella logica che, nel Signore innalzato sulla croce, ci fa guardare in alto, spinti dalla potenza del Risorto glorificato proprio su quella croce. Non rassegnazione dunque, ma accettazione del presente in cui già traspare la forza di novità donata dal Signore Gesù. Il cammino sinodale ha messo in moto processi, ha coinvolto molte persone, sta portando frutto: se accettiamo di non volere tutto subito e continuiamo
2 a coinvolgere sempre più persone in questa conversione pastorale vedremo i frutti giungere a maturazione.” Il cuore del nostro nuovo pastore è già immerso nella vita della Chiesa diocesana e cerca di accostarsi a tutti e a ciascuno con passo convinto ed insieme fraterno, amico, pieno di speranza e fiducia. Indicando nella continuità il desiderio di lasciarsi guidare dallo Spirito del Risorto come Chiesa, attraverso le modalità e le strutture di volta in volta necessarie, aggiunge: “camminare insieme come santo popolo fedele di Dio, in un atteggiamento di ascolto, di dialogo, di condivisione, consapevoli che in questo continueranno ad esserci guida i principi che papa Francesco dona alla Chiesa nella Evangelii Gaudium: “Il tempo è superiore allo spazio; l’unità prevale sul conflitto; la realtà è più importante dell’idea; il tutto è superiore alla parte” (EG 221-237). Altri tratti distintivi della strada che intraprenderemo con il vescovo Michele saranno la “compassione,” come quella “capacità umana di lasciarsi ferire dal destino, dalle sofferenze, dai bisogni di tutti i nostri compagni di viaggio, e di far spazio al grido dei poveri e della terra”, e “quell’amicizia civile che il Compendio della dottrina sociale della Chiesa ci consegna come il campo “del disinteresse, del distacco dai beni materiali, della loro donazione, della disponibilità interiore alle esigenze dell’altro” (CDSC 390).” La profondità del messaggio e l’ampio orizzonte di fonti ed esperienze con cui il nuovo vescovo ci ha introdotti alla ripresa del cammino non può che accendere entusiasmo ed imprimere forza a quanti collaborano nella Chiesa diocesana alla vita pastorale nelle tante parrocchie, comunità religiose, aggregazioni laicali e movimenti ecclesiali, con la serietà di chi è consapevole che “La sinodalità del cammino sarà questa
3 esperienza che non inizia ora, che coinvolgerà sempre più persone e realtà, che ci farà sperimentare fatiche, certo, ma anche la gioia di annunciare e vivere il Vangelo in questo nostro mondo.” Auguriamo al vescovo Michele di accompagnarci con la freschezza degli inizi e la sapienza di chi valorizza al contempo competenza e passione in una nuova stagione di Chiesa. Non temiamo davanti alle difficoltà e alle resistenze, che potremo sperimentare, perché la fede nel Risorto ci convince e l’azione dello Spirito Santo ci assicura, che procedendo insieme, assumendo “il passo gli uni degli altri – pazienti i più veloci, solleciti i più lenti – ci verrà donato di vedere il bene già presente, di desiderare e di compiere il bene possibile ed ancora da realizzare, nell’orizzonte non solo delle singole comunità, ma dell’umanità intera” e aggiungiamo, con sincera apertura spirituale in un contesto culturale e sociale insicuro e talvolta rassegnato, nella invincibile speranza che tutto può cambiare: “Gratis date”! (motto episcopale di mons. Michele Tomasi, in riferimento al versetto evangelico “Gratuitamente avete avuto, gratuitamente date, Mt. 10,8) don Mario Da Ros
4 DANIELE PAVANELLO E DON MARIO LA VIA DEL VANGELO Consegnata il 27 settembre la Scelta Sinodale per la nostra Collaborazione Pastorale I n Duomo a Mirano i Consigli Pastorali delle sette Parrocchie della Collaborazione Pastorale Miranese hanno ricevuto dal Consiglio della Collaborazione Pastorale nel contesto solenne di una veglia di preghiera la Scelta Sinodale affidata ora a tutti noi per essere vissuta in ogni comunità. “Ci pare di aver compreso che il primo passo da compiere e la prima e fondamentale direttrice da tener presente è uscire da una mentalità in cui la pastorale rischia di essere ridotta alle cose da fare. Ci siamo molte volte ripetuti che la decisiva fase dell’agire deve avere la forma di un inizio di cambiamenti o di un avvio di processi. Tutto ciò può aiutare a superare la tentazione di un certo ripiegamento intraecclesiale che si limita alla conservazione e ripetizione dell’esistente. Sono risuonati spesso il bisogno e l’invito a rendere le nostre comunità ancora più vicine alle esigenze delle persone e delle famiglie con un atteggiamento semplicemente più missionario”. Sono queste parole della lettera “Per una chiesa in cammino” (p. 27) del vescovo Gianfranco Agostino che hanno indicato la strada del discernimento da fare in tutti i Consigli Pastorali della Diocesi. Anche i nostri Consigli Pastorali hanno vissuto il discernimento sulle tre scelte indicate dall’assemblea sinodale e hanno consegnato il frutto del loro discernimento in una serata comunitaria nel mese di maggio nella chiesa di San Leopoldo, a partire dal quale il Consiglio di Collaborazione ha operato il discernimento conclusivo per l’intera Collaborazione Pastorale in una intensa serata di preghiera, ascolto e condivisione l’11 giugno 2019. Attraverso l’ascolto e la valutazione delle tre scelte, il Consiglio di
5 Collaborazione ha messo in atto il discernimento comunitario, dopo aver invocato prima di tutto il dono dello Spirito Santo, per individuare da quale delle tre scelte iniziare per crescere nell’incontro con Gesù e nella testimonianza di una fede adulta, tenendo conto del discernimento dei consigli pastorali parrocchiali e della realtà concreta della nostra collaborazione pastorale. Le scelte proposte dal cammino sinodale diocesano erano: Prima scelta “Curare l’inserimento e l’accoglienza delle nuove coppie e famiglie”; Seconda scelta “L’adozione di stili di vita maggiormente evangelici”; Terza scelta “Curare una conversione alla prossimità”. La domanda fondamentale da cui si è partiti è: “Perché questa scelta può aiutare le nostre comunità parrocchiali ad essere più vicine allo stile di Gesù e più fedeli al Vangelo? Perché può essere un’occasione positiva per lasciarci incontrare dal Signore ed annunciarlo? Quali eventuali fatiche dovremmo affrontare?” Nelle sintesi curate dai diversi consigli pastorali sono state evidenziate per ogni scelta: le motivazioni positive e le ragioni prevalenti per le quali tale scelta risponde alla domanda posta, le difficoltà intraviste per la realizzazione della scelta, le eventuali proposte concrete emerse. Il Consiglio di Collaborazione ha valutato le sintesi parrocchiali non solo con il criterio della maggioranza, pur tenendone conto, ma soffermandosi su ulteriori criteri evangelici e pastorali e ci si è accorti, alla fine, che forse era proprio lo Spirito Santo a parlare in mezzo al consiglio. La valutazione, comunque, non si è rivelata facile e tranquilla e i partecipanti al consiglio di collaborazione si sono trovati incerti tra due scelte in particolare. Alla fine del discernimento la scelta del Consiglio si è orientata come segue: la prima scelta 8 preferenze; la seconda scelta 7 preferenze; la terza scelta 1 preferenza.
6 Prioritaria quindi si è rivelata la scelta di “Adottare stili di vita maggiormente evangelici” per avviare processi di cambiamento che si prolungheranno nel tempo e a poco a poco raggiungeranno i vari aspetti della vita e dello stile della Chiesa. Ogni parrocchia è chiamata ora a tradurre tutto questo nella vita concreta, impegnando i diversi ambiti e settori pastorali. È significativo notare che già il vescovo Gianfranco Agostino nella sua lettera pastorale scriveva a pagina 48: “La visita pastorale aveva mostrato in vari casi un’adesione tiepida all’iniziative della parrocchia; ma veniva rilevata anche una certa tendenza a considerare vero credente solo colui o colei che dedica tutto il proprio tempo disponibile alle attività o ai servizi parrocchiali. Tale identificazione tra vita cristiana e vita in parrocchia può portare a dare scarso significato al vivere cristiano delle persone in famiglia, al lavoro, nella scuola, in politica, nei luoghi di cura della salute, nelle aggregazioni sociali,
7 negli spazi del tempo libero e in tutti gli altri tempi e luoghi della quotidianità. Avviene così che la fede sia talvolta completamente ininfluente rispetto a ciò che avviene nella vita concreta. Qualcuno osserva giustamente che la questione dei laici nella Chiesa riguarda la configurazione di una generazione di cristiani capaci di dare alla sequela di Gesù la forma della vita, non della parrocchia”. A questo punto, in sintonia con la Chiesa diocesana, siamo chiamati a impegnarci insieme per una “chiesa in missione” ed è significativo ricordare le prime parole della preghiera donataci dal vescovo Gianfranco Agostino: “Donaci, Signore Gesù, il coraggio di camminare insieme sulle strade percorse ogni giorno dalle donne e dagli uomini di questa nostra Chiesa, da te amati e redenti: strade di lutti e di feste, di affetti e di solitudini, di speranze e di amarezze, di accoglienze e di rifiuti. Lungo queste strade noi, chiesa in uscita, vogliamo portarti ma anche incontrarti, perché tu sei lì che ci attendi, come avvenne presso il pozzo per la donna di Samaria. Rinnova le nostre comunità rendendole Chiesa accogliente e Chiesa in missione.” Con il nuovo vescovo Michele Tomasi si riprende ora il cammino e si avvia una fase di conversione pastorale, nella quale ci auguriamo tutti possano avvertire un soffio di quello Spirito che con molta forza sta agendo nella Chiesa attraverso Papa Francesco e ci chiama a rispondere con parole e gesti nuovi a servizio del Vangelo del Signore Gesù anche nella nostra Diocesi e nelle Parrocchie. “Adottare stili di vita maggiormente evangelici” non potrà che condurci a ripensare e a trasformare alcuni tratti magari tipici delle nostre comunità, ma questo non deve farci paura. Sentiamoci anzi spinti a rinnovarci proprio dalla comune fede nel Risorto, il Primo ad aver scelto di entrare nella storia per farne luogo di incontro con Dio e di rinascita dell’uomo. Non temiamo la storia, specialmente quando essa ci è riconsegnata perché ne facciamo una cosa nuova, quando ci è affidata per essere luogo di trasformazione e risurrezione, non solo consuetudine e sicurezza. Come ci suggerisce San Giovanni nelle sue lettere: “Nell’amore non c’è timore, al contrario l’amore perfetto scaccia il timore, perché il timore suppone un castigo e chi teme non è perfetto nell’amore. Noi amiamo perché egli ci ha amati per primo.” (1 Gv 4,18-20)
8 DON MARIO UN CUORE SOLO ED UN’ANIMA SOLA DALLA GIORNATA DI FORMAZIONE E DISCERNIMENTO E DAL PRIMO CONSIGLIO PASTORALE CONGIUNTO C ome avviene già da alcuni anni, anche il 15 giugno 2019 i Consigli Pastorali Parrocchiali delle due comunità San Leopoldo Mandic in Mirano e San Silvestro Papa in Vetrego si sono recati presso la Casa di Spiritualità delle Suore Dorotee ad Asolo per una giornata dedicata a “ formazione e discernimento”. Di seguito ripresento i punti salienti emersi dalla condivisione in assemblea e l’invito, rivolto agli stessi CPP nel primo incontro dopo la pausa estiva il 21 ottobre, a fare nostro il cammino di Chiesa (nella Collaborazione, in Diocesi e nel Mondo), che oggi il Signore sta ispirando. Di questi contenuti possa essere memoria il segno del braccialetto consegnato nella celebrazione del 27 ottobre aprendo l’Anno Pastorale in parrocchia. A - Punti dalla condivisione realizzata dal concorso di Gabrieli, le sinergie avviate fatta ad Asolo il 15 giugno molti, la festa dell’Azione tra i vari Cori parrocchiali, scorso: Cattolica a Vetrego prima l’attività in favore dei della pausa estiva ad opera Missionari e dei più poveri, • Abbiamo potuto insieme di educatori, ragazzi e le iniziative in favore delle contemplare la bellezza e famiglie, la formazione su famiglie con le proposte la gioia dei doni ricevuti: figure testimoni di fede e formative delle parrocchie l’accompagnamento dei di umanità (Bonhoeffer, e della Rete Scuole Paritarie genitori al Battesimo Hillesum, Guardini), i in collaborazione con dei loro piccoli grazie a Concerti nelle due chiese il Centro della Famiglia due coppie di Catechisti e le collaborazioni con e l’Ufficio di Pastorale battesimali, le Lectio l’Istituto Comprensivo Famigliare, lo spazio bibliche “Sulla soglia della tenda…” grazie al servizio di Franco e Daniela, i tempi prolungati di Adorazione Eucaristica nelle nostre due chiese parrocchiali, il servizio dei Ministri Straordinari dell’Eucaristia con la visita ai malati e alle persone più anziane, la rappresentazione su San Leopoldo preparata e
9 famiglia dell’Oratorio San Cattolica, la tessitura relazione con il Signore, Francesco “Il Mandorlo” ed di relazioni secondo lo liberandoci da ciò che il gruppo “Vivere insieme”, Spirito del Signore tra noi ci appesantisce dentro le proposte del Comitato e quanti incontriamo in e fuori… per dirla con Genitori della Scuola paese, nei luoghi di vita, Papa Francesco, abbiamo dell’Infanzia e del Nido nei servizi che svolgiamo, bisogno di dire alle nostre Integrato, il Discernimento con particolare attenzione Comunità di San Leopoldo vissuto nella alle famiglie nuove o e San Silvestro, a ciascuno Collaborazione Pastorale giovani, ai più fragili di noi e a noi stessi “Tu sei che ha portato ultimamente che spesso avvertiamo felice perché hai creduto”. alla Scelta orientativa per difficili da intercettare, Questo profondo tutte le nostre parrocchie. comprendere ed aiutare, il convincimento sarà capace bisogno di recuperare “la di abbattere ogni ostacolo memoria della storia della sulla via della comunione • Abbiamo anche evidenziato salvezza” comprendendo reale tra noi e di alcuni ambiti da curare sempre più che il tempo sostenerci sulle strade più con attenzione, oltre a di Dio non è quello impervie della missione perseverare nel bene dell’uomo, che speranza, evangelizzatrice. appena ricordato: il pazienza, tenerezza, cammino dell’Associazione maternità, disponibilità NOI Oratorio San e specialmente un Francesco, la maturazione atteggiamento di profonda ed il radicamento della gratuità debbono crescere proposta dell’Azione da una più intensa
10 B - La Scelta frutto del con coraggio e gioia mondo, ma ci offre la giusta Discernimento a seguito tutti quanti, affrontando prospettiva per immergerci del Cammino Sinodale, i inevitabili salite e cadute, nuovamente in esso. nostri talenti, la fraternità incomprensioni e delusioni, “Non siamo nati per stare ed il dono della missione: ma sempre con lo sguardo a terra, per accontentarci rivolto al Signore che ci di cose piatte, siamo nati “Incrementare stili di vita ama e ci invita a seguirlo, per raggiungere le altezze”, maggiormente evangelici” non dimentichiamo: ha aggiunto il Papa nella è la Scelta che il Consiglio “… abbiamo dei talenti, sua omelia. Chiediamoci della Collaborazione siamo ‘talentuosi’ agli dunque come “salire”, come Pastorale ha consegnato occhi di Dio. Perciò “lottare contro la forza di a tutti noi, a partire dal nessuno può ritenersi gravità”… La missione “non Discernimento vissuto inutile, nessuno può dirsi è un peso da subire, ma un anche nel nostro Consiglio così povero da non poter dono da offrire”. Potremmo Interparrocchiale. Cosa donare qualcosa agli altri” trovarci a volte a portare comporterà questo? – “Io sono una missione avanti progetti, attività, Innanzitutto tenere aperto su questa terra” (EG 273). relazioni faticose, senza il cuore all’ascolto del Questo vuol dire che c’è gran sostegno da altri, Vangelo e del fratello. un’abissale differenza tra senza una proporzionata e Metterli costantemente in l’esserci e il non esserci, corresponsabile gestione relazione senza piegarci alla ma al contempo che di eventi e servizi… mentalità di questo mondo. solamente agli occhi di proprio in quei momenti Nella lettera di invito al Dio noi riconosciamo i verificheremo se la nostra primo CPP del nuovo anno veri nostri talenti e che missione è da Dio o è una pastorale 2019-2020 ho nessun discepolo divenuto nostra personale ricerca richiamato il Vangelo di apostolo ha bisogno di di gratificazione, di Giovanni “Io sono la vite, premi o applausi quando soddisfazione, di successo. voi i tralci”, espressione con percorre la via del Signore Nel ringraziarvi d’essere la quale ho introdotto gli nella comunione della qui, vi chiedo aiuto per incontri con i genitori alla sua Chiesa, e che tutti noi vivere “un anno di svolta”, ripresa degli itinerari di nelle forme e nei tempi più un anno di entusiasmante Catechesi. Non c’è Festa di diversi portiamo al lavoro vita ecclesiale. Vi chiedo di San Leopoldo, Processione nella Vigna del Signore spendervi per l’annuncio della Madonna del Rosario quel contributo che giova al del Vangelo e la prossimità o altre azioni pastorali o bene di tutti. a quanti tiepidi e delusi, liturgiche che possano “I fratelli non vanno distratti o distanti possono sostenersi ed essere selezionati, ma abbracciati” essere riavvicinati, feconde, se non rimaniamo diceva Papa Francesco coinvolti, amati soprattutto, attaccati alla Vite. nella Giornata Missionaria invitati a partecipare a All’inizio del Nuovo Mondiale. Il primo questa meravigliosa Via, Anno Pastorale, abbraccio è la preghiera, quella dei Discepoli del preparandoci a ripartire che non allontana dal Signore.
11 CATECHISTI IO SONO LA VITE, VOI I TRALCI UN “PATTO DI ALLEANZA PER LA FORMAZIONE SPIRITUALE” PER UNA “CATECHESI DI COMUNITÀ” Nell’incontro di avvio dell’Itinerario di Catechesi 2019-2020 il nostro Parroco ha incontrato i genitori di bambini e ragazzi, in tre serate differenti nel tentativo di raggiungerne il maggior numero. Riportiamo qui i contenuti della proposta (presentata dopo la lettura del brano del vangelo secondo Giovanni, La vite e i tralci), che voleva aiutare tutti noi adulti a riconsiderare con serietà e profondità il cammino dell’Iniziazione Cristiana ed il suo legame con tutti gli aspetti di quella vita, che vuol dirsi cristiana. IL TERRENO FONDAMENTALE: LA FAMIGLIA Nella crescita dei nostri ragazzi sappiamo tutti come sia importante non solo cosa, quanto, perché si doni loro, ma anche il dove, il terreno su cui seminiamo, annaffiamo, coltiviamo…La famiglia è il terreno principale. E la via affettiva è la strada principale dell’educazione di ogni persona. Ecco il motivo di un rinnovato impegno da parte di tutti noi (genitori, catechisti, sacerdote…) nel connettere l’esperienza parziale e contingentata della Catechesi agli altri ambienti di vita dei nostri ragazzi, ma specialmente a quello originario, alla propria casa. CONNETTERE… TERRA E CIELO Gli incontri con i genitori, nelle fasce serali o preserali, sappiamo non essere sempre facili. Il lavoro ed i ritmi di vita, i bisogni ordinari o emergenziali delle nostre famiglie rendono faticoso ritagliarsi ulteriori momenti… Consapevoli di questo non possiamo però non riprendere il filo della comunicazione, non possiamo non cercare di ricongiungere, diciamo così, terra e cielo. CATECHESI E CAMMINO DELL’INIZIAZIONE CRISTIANA L’assenza ormai consueta e non più occasionale o saltuaria agli appuntamenti tipici della vita cristiana, com’è la Celebrazione Eucaristica domenicale, non può lasciarci indifferenti. Ormai il problema è grande e dobbiamo tutti insieme riconsiderare il significato che la Catechesi ed il Cammino dell’Iniziazione Cristiana hanno per le nostre famiglie all’interno di uno stile di vita veramente evangelico. VITA SPIRITUALE INTEGRALE Con l’attenzione di non volerci porre sul piano del giudizio discriminatorio, ma piuttosto su quello della verità che libera energie e capacità di scelta, catechisti e parroco si mettono accanto ai genitori ed insieme vorrebbero tornare a proporre non tanto la scuola dei contenuti della religione cristiana, quanto piuttosto una vita spirituale integrale. Una vita che riconosce nell’essere figli di Dio la gioia più grande di ogni dono e nella fraternità universale la via buona di ogni relazione.
12 TRE INGREDIENTI PRINCIPALI Catechesi, Liturgia e Carità sono da sempre i tre ingredienti principali di questa vita. La Fede conosciuta, la Speranza celebrata, l’Amore vissuto nella loro santa combinazione formano il Popolo di Dio ed ogni suo membro aiutandolo a stare nel mondo pur riconoscendo di non essere del mondo, perché col Battesimo noi tutti siamo di Dio e da Lui inviati, apostoli del Regno. CATECHESI… CURA EDUCATIVA Se un ragazzo per vari motivi non riesce a partecipare ad un incontro o due consecutivi di Catechesi, non muore nessuno, a volte il catechista lo cerca e chiede informazioni. Lo fa per la cura educativa che è giusto viva nei confronti di ogni ragazzo a lui affidato. Certo abbiamo modalità e atteggiamenti differenti, nessuno di noi è perfetto, tutti ci impegniamo con fiducia e passione. LITURGIA… EUCARISTIA Il vuoto di famiglie e ragazzi all’Eucaristia è invece un vuoto doloroso, un’assenza impoverente, un interrogativo radicale su quanto stiamo facendo e vivendo. L’Eucaristia, infatti, non è un di più, un extra, un optional della vita cristiana, ma ne è alimento e forza, Gesù stesso la dona dicendo “Questo è il mio corpo…”. Non possiamo accettare la situazione attuale, che afferma senza tanti giri di parole, nel silenzio e nella pratica osservante che non è più essenziale, tante altre cose valgono di più. Che si fa? Che facciamo? CARITÀ… AMORE Sull’Amore nessuno può giudicare. Lasciamo a quel dialogo profondo tra Dio e la nostra coscienza l’ultima parola. Ma come genitori, educatori, sacerdoti possiamo dire qualcosa, orientare, suggerire, invitare… Ci sono tanti aspetti della vita dei nostri ragazzi che hanno bisogno di una collaborazione grande, larga, di un patto di alleanza che coinvolga un popolo e non solo due genitori o qualche figura più significativa… pensiamo alla Rete che il digitale ha dispiegato, rete che raccoglie ogni genere di pesci (direbbe il Vangelo), alle possibili dipendenze ad essa collegate oppure offerte nei luoghi di vita dei nostri ragazzi… alla solitudine che abita anche il cuore delle persone più popolari e ricercate... L’ORATORIO A SERVIZIO DI UNA COMUNITÀ EDUCANTE Un’ultima attenzione va data all’esperienza dell’Oratorio San Francesco. Grazie all’Associazione NOI della nostra Diocesi, collegata alla rete nazionale più ampia, stiamo imparando a gestire, osservando le esigenti regole dettate dall’amministrazione pubblica, un ambiente che sia di riferimento per piccoli e grandi. Tentativo non ovvio di formazione di una comunità educante nel tempo della cultura dell’ “io” e del “mi piace”, delle communities come agenzie di servizio, servizio pubblico, ong… certamente realtà più comode, più funzionali, ma non sempre corrispondenti alla realtà dell’umano, molto più complessa e articolata per età, sensibilità, stili… proprio come una famiglia...
13 TUTTO APERTO PER COPPIE E FAMIGLIE TRE PROPOSTE DI FORMAZIONE, COMUNIONE E RELAX Continua il cammino del Gruppo giovani coppie Vivere insieme, che periodicamente, circa una volta ogni mese mezzo si ritrova nella condivisione della Parola di Dio e della vita. Il gruppo è aperto a tutte quelle coppie che desiderino percorrere un tratto di strada con altre coppie. Alcuni hanno bambini piccoli o molto piccoli, altri non hanno ancora figli. Solitamente l’incontro avviene la domenica dalle ore 16.00 alle ore 18.00. Per informazione e contatti si può chiamare Elena (3461664482). L’Ass. NOI Oratorio San Francesco invita i genitori agli Incontri Educativi. Il primo si è già svolto lo scorso 28 novembre. Grazie alla competente presenza dello psicologo e pedagogista prof. Salvatore Porcelluzzi (collaboratore Cospes, dirigente scolastico, docente all’Università di Udine e alla Scuola Superiore Internazionale di Scienze della Formazione di Venezia) si propongono altri due appuntamenti: 28 gennaio ore 20.45 Educare i figli all’autonomia responsabile 28 febbraio ore 20.45 Le sfide educative del mondo d’oggi: il pluralismo culturale, la dipendenza tecnologica, l’emergenza ambientale ed ecologica. Speriamo possa essere l’inizio di un percorso da consolidare nel tempo. Per informazioni e contatti si può chiamare Nadia (339 827 8583). Le nostre Parrocchie di San Leopoldo e San Silvestro lanciano per il “ponte del 1° maggio 2020” un Campo Famiglie, che vuol essere un’esperienza di vacanza, formazione e condivisione vissuta tra famiglie, coppie, genitori e figli (indicativamente non maggiori di 12 anni). Il campo avrà luogo in Valle Aurina dal 30 aprile sera al 3 maggio a pranzo. Il trasporto sarà autonomo, mentre vitto e alloggio è compreso nella quota di iscrizione di € 75 per gli adulti e € 50 per i figli. “Tutto aperto” è il titolo della proposta che vorremmo fosse indicativo di quella meraviglia presente in ogni incontro, in ogni occasione di amicizia e relazione. Per informazioni si può contattare il parroco don Mario (3339773775).
14 SPAZIO FAMIGLIA “IL MANDORLO” Non solo uno spazio, non solo un tempo, ma relazioni di vita MARIA TERESA DANIELLI “P er crescere i nostri Un cammino iniziato domenica 25 bambini e bambine fin novembre 2018 con la piantumazione da appena nati/e non di un Mandorlo, che ha donato servono orologi, metodi, fiori e frutti preziosi alla comunità libri, prescrizioni altrui, mode o e al territorio. Un albero che ben opinioni: serve la relazione. Servono rappresenta l’amore di un genitore: occhi per osservare, a volte per in ebraico significa infatti vigilante, piangere, orecchi per ascoltare, operoso; non teme il freddo e bocca per baciare, ridere o chiedere preannuncia la primavera fiorendo in aiuto, nasi per annusarsi, braccia per febbraio; le mandorle, dolci e nutrienti con-tenere. Servono informazioni sono protette da un solido guscio, e aggiornate corrette e non corrotte da da loro si ricava un olio delicato per il interessi commerciali... serve infine, massaggio infantile. non lasciare sole le madri a fare tutto E accanto al nostro Mandorlo un questo, ma ascoltarle e mai giudicarle.” piccolo Acero Rosso Giapponese Le parole della psicologa perinatale rappresenta la memoria e la vicinanza Alessandra Bortolotti raccontano bene ai genitori e alle famiglie colpite da lutto l’essenza del nostro Spazio Famiglia perinatale, grazie alla collaborazione “Il Mandorlo”, il progetto di sostegno iniziata quest’anno con l’associazione alla genitorialità e prima infanzia CiaoLapo Onlus. promosso dall’Oratorio NOI San Nella luminosa sala dell’Oratorio San Francesco APS e dalla Parrocchia San Francesco mamme, papà e cuccioli Leopoldo Mandic, in collaborazione trovano un luogo accogliente e con il reparto di Pediatria dell’Ospedale baby friendly dotato di fasciatoio, di Mirano, grazie al supporto del Dr tappetone, cuscini e comode sedie per Vecchiato Luca, dell’Infermiera Paola allattare, scaldapappa/biberon, libri e Garbin e della Coordinatrice Ostetrica giocattoli, e proposte di condivisione, Bregantin Valentina. ascolto e confronto tra genitori con il
15 supporto di figure professionali, oltre a momenti formativi di qualità. Ecco le nostre iniziative: COLAZIONE DELLE MAMME il mercoledì ore 10-12 per donne in gravidanza e neo mamme con Rita Palù (puericultrice), dr.ssa Monica Cazzin (pediatra), Alice Salvagno (psicoterapeuta), Maria Teresa Danielli (educatrice perinatale in formazione presso Mipa Brescia) info tel. 347/1650363 CORSO DI MASSAGGIO INFANTILE il giovedì ore 10 - 12 per mamme papà e bimbi 0 – 12 mesi con Guanita Dri, Insegnante diplomata Associazione Italiana Massaggio Infantile info tel. 328/0028756 PERCORSI DI PSICOMOTRICITÀ RELAZIONALE il giovedì ore 15 – 19 per bambini dai 10 mesi ai 10 anni con Stefania Della Mattia e Patrizia Massagrande, Psicomotriciste Anupi info tel. 347/2547544 SOSTEGNO ALL’ALLATTAMENTO con La Leche League Italia, consulenti di riferimento Jessica (tel. 349/1836082) e Magda (tel. 333/3660399) SENSIBILIZZAZIONE E ACCOMPAGNAMENTO NEL LUTTO PERINATALE con Stefania Semenzato, CiaoLapo Onlus CORSI DI PRIMO SOCCORSO PEDIATRICO con PhysioDocet e CardioAmico Coordinatrice del progetto: Maria Teresa Danielli, vice presidente dell’Associazione Noi Oratorio San Francesco APS (tel. 347/1650363; mariateresa.danielli@gmail.com) Serve un villaggio per crescere bene un bambino e ogni mamma deve diventare il villaggio di un’altra finché nessuna sarà più sola. (Evita Greco) 3
16 … E NOI C’ERAVAMO! FRIDAYS FOR FUTURE NELLE PAROLE DEI NOSTRI GIOVANI CHIARA DE ROSSI (5^ LICEO SCIENTIFICO) “V enerdì 27 settembre 2019: appuntamento a Venezia per partecipare alla manifestazione per il clima organizzata da Fridays for Future. Eravamo veramente tanti: studenti di ogni età, universitari, genitori, nonni e professori … una massa colorata di migliaia di persone! Non si respirava l’aria dello sciopero, nemmeno quello della protesta; sembrava di essere dentro ad una grande pacifica festa tra manifesti e striscioni, cartelli e coloratissimi slogan, musica e felici risate. Decine e decine i cartelli, molti anche su temi legati alla città lagunare come “No Grandi Navi”, “Venezia 2050” con un disegno del campanile di San Marco sommerso dall’acqua ma anche moltissimi cartelli ironici. Molti manifestanti avevano maschera e boccaglio perché Venezia è la città più a rischio per l’innalzamento del livello del mare. Il percorso andava da piazzale Roma e dalla stazione Santa Lucia, lungo le vie della città, per concludersi in campo Sant’Angelo. Il corteo è passato per campo San Geremia dove si trova la sede regionale della Rai e qui si è improvvisato un sit-in, con il suono delle sirene, un ipotetico allarme atomico e osservando infine un minuto di silenzio in ricordo delle vittime del clima.
17 Un fiume di persone in festa che però urlava al mondo di agire subito, di passare dalle parole ai fatti per salvare il pianeta. La causa comune era ed è convincere tutti ma soprattutto i potenti a salvare il pianeta e preservarlo dai cambiamenti climatici. Ma da quel venerdì 27 settembre cosa è nato? Sicuramente molta più consapevolezza tra noi giovani: se l’umanità non agisce subito ci saranno danni irreversibili per la nostra Terra. Noi giovani chiediamo l’attenzione dei governi sui temi ambientali, sui disastri che l’attuale sistema sta creando, disastri dai quali, se non si interviene subito, non ci sarà più ritorno, disastri che colpiscono soprattutto i luoghi più poveri del mondo ma che cominciano anche a colpire “casa nostra”. E se si continua ad ignorare questa situazione, chi pagherà le spese? Pagheremo noi giovani che tra 30 anni non potremo più vivere su questo pianeta come hanno fatto le generazioni prima della nostra. E dopo la manifestazione cosa è rimasto nella nostra vita quotidiana? Qualcosa è cambiato, piccole ma importanti azioni: l’uso più frequente della bicicletta, l’acqua non più in bottiglietta di plastica ma in borraccia, acquisti di prodotti con meno imballaggi, maggiore attenzione al riciclo e alla raccolta differenziata. Ma serve soprattutto un cambio radicale e immediato delle politiche fin qui adottate per contrastare i cambiamenti climatici, azioni urgenti e decisive per affrontare la crisi climatica e salvaguardare la Terra, perché non stiamo parlando di probabilità ma di certezze! E di Terra ce n’è una sola e bisogna tenercela cara.
18 ASS. NOI ORATORIO S. FRANCESCO APS SAN FRANCESCO IN FESTA CON NOI TRE GIORNI DI INIZIATIVE ECCEZIONALI PER IL PATRONO DELL’ORATORIO “S an Francesco in festa con NOI” ha animato la parrocchia di San Leopoldo Mandic il 4, 5 e 6 ottobre scorso con tre serate di incontri conviviali e momenti di riflessione alternati a momenti più leggeri all’insegna del gioco, della buona musica e della poesia. Motore della festa è stato l’Oratorio San Francesco che, grazie all’energia instancabile dei suoi volontari, ha cercato di diffondere il messaggio di promozione sociale e aggregazione tra gli individui che sta alla base del proprio statuto associativo. Le tre serate sono state scandite da tre momenti diversi di condivisione, indirizzati ad intercettare differenti destinatari. Nella serata di venerdì 4 ottobre, giorno di San Francesco, Santo patrono d’Italia e Santo al quale sono stati dedicati gli spazi dell’Oratorio, si è tenuta una cena comunitaria con soci e amici dell’associazione. La degustazione del Menù del Pellegrino messo a punto dallo chef è stata impreziosita dalla presenza del coro Croda Rossa di Mirano che ha accompagnato la serata con canti e musica a commento di brani scelti dall’enciclica di Papa Francesco Laudato sì. Una serata conviviale per ritrovarsi davanti ad un buon piatto e a un buon bicchiere di vino, trascorrendo una serata in compagnia di amici e conoscenti tra una risata, una chiacchiera con un intermezzo musicale di assoluto valore. La giornata di sabato 5 ottobre è stata suddivisa in due parti. Nel primo pomeriggio i giovani Animatori del GREST hanno accolto i bambini con giochi e animazioni all’insegna del divertimento. In serata il chiostro antistante la chiesa San Leopoldo ha ospitato l’esibizione di due gruppi musicali formati da giovani artisti del territorio miranese, i John Mate e gli Alien Ducks from Outer Space, mentre uno spazio un po’ più intimo e riservato è stato dedicato alle letture poetiche di Dice il Serpente – libraio errante. Per questa serata i volontari hanno
19 allestito un piccolo stand gastronomico con l’immancabile panin onto, tanto apprezzato dai giovani che sono venuti a trovarci. Nella serata di domenica 6 ottobre infine, si è tenuta in Chiesa un’interessante incontro-dibattito sui temi della salvaguardia dell’ambiente promosso in collaborazione con l’associazione San Tommaso Moro. I temi molto importanti e dibattuti oggi, sottolineati dal recente magistero di Papa Francesco e promossi in tutto il mondo dalle iniziative della giovane Greta Thunberg, sono stati presentati dagli ospiti Andrea Razzini, Direttore Generale di Veritas, Francesco Borga, Consigliere di Fondazione di Venezia, Pierluigi Poscia, Presidente del Circolo Miranese di Legambiente, Matteo Mascia, Coordinatore del Progetto Etica e Politiche Ambientali della Fondazione Lanza e Direttore dell’Ass. Diritti Umani – Sviluppo Umano di Padova. “San Francesco in festa con NOI” è stato un momento importante per la crescita della nostra associazione. Ci ha fatto capire chi siamo, quali devono essere i nostri obiettivi e il servizio che dobbiamo rendere all’interno della comunità parrocchiale di San Leopoldo Mandic. Ha manifestato i nostri punti di forza e i nostri punti deboli, ma con l’operare di tutti siamo sicuri che da qui potremo solamente maturare come individui, come gruppo e come comunità.
20 VANIA VECCHIATO AC IN FESTA A VETREGO Un’associazione sempre pronta fare comunità L’ultimo weekend di maggio si sono riuniti dai genitori, che si sono ben amalgamati al a Vetrego, tutti assieme per la conclusione gruppo, coinvolti nella preparazione di una dell’anno associativo, i ragazzi ed i giovani succulenta grigliata e dei gazebo davanti dell’Azione Cattolica. Erano circa una alla canonica dove si è consumato il lauto trentina. Volevano condividere dei momenti pranzo. in compagnia rinsaldando i legami di Molto importante è stato il rito di passaggio amicizia, gioia, preghiera, che si sono venuti dei ragazzi di terza media dall’Azione a creare nell’anno appena trascorso. Cattolica Ragazzi all’Azione Cattolica L’appuntamento era alle 18.30: tutti Giovani. Ciascuno con il proprio nome pronti per trascorrere un fine settimana scritto in un cartoncino ha attraversato straordinario, diverso da tutti gli altri! un tunnel formato da tutti gli altri ragazzi È seguita poi la cena dove ciascuno ha congiungendo a ponte le loro braccia e portato qualcosa da condividere con tutti stringendo forti le mani gli uni agli altri. gli altri. La serata è stata animata da diversi Hanno poi incollato il nome su un grande giochi di gruppo che sono culminati in cartellone colorato. una entusiasmante caccia al tesoro. In E’ stata la prima festa di chiusura dell’anno attesa della lunga notte trascorsa assieme associativo organizzata in parrocchia, accampati con sacchi a pelo e materassini che ha visto riuniti ragazzi e giovani di in patronato! Il divertimento è stato diverse età e condividere assieme momenti grandissimo, soprattutto per coloro che indimenticabili, ed è stata anche l’occasione per la prima volta dormivano fuori casa. per i genitori di trascorrere tempo prezioso La mattina, alzati presto per una ricca assieme ai propri figli e coetanei. Momenti colazione e la preparazione della Santa che sicuramente non rimarranno isolati! Messa, che li ha visti protagonisti nella Davvero questi amici di Azione Cattolica proclamazione della Parola di Dio e nei canti. possono dire che per la rinascita di Prima di mezzogiorno sono stati raggiunti Vetrego: “Noi ci siamo!”
21 RICORDI D’ESTATE 2019 TRA BAMBINI, RAGAZZI E GIOVANI A CACCIA DI GIOIA L’estate è sempre un periodo eccezionale nella vita delle nostre Parrocchie. Grandi energie e creatività vengono messe in gioco per far sperimentare ai più giovani specialmente un altro mondo possibile. Questo mondo parla al nostro mondo e quasi lo interroga: “Che te ne pare? Si può far tesoro di queste esperienze? Archiviamo ogni cosa da perfetti consumatori o ci lasciamo accompagnare e formare dai sentieri, dai giochi, dal servizio, dalla preghiera, dai balli, dai canti, dai volti e dalle mane che abbiamo potuto sentire nostri e così vicini ed importanti in questi mesi?” Una galleria di immagini è quella che qui presentiamo, affinché almeno i protagonisti di queste avventure possano ripensarci e le tante famiglie coinvolte ringraziare Dio per un percorso e delle opportunità affatto scontati, che richiedono anno dopo anno giovani e adulti disponibili e generosi per renderli possibili. Un sorriso e un arrivederci a tutti! Animatori, educatori, catechisti, don Mario e don Enrico 1. Il Grest della Città 2019 “YES” 2. Campo ragazzi 1 e 2 “INSIDE OUT” a Borgo Valsugana 3. Campo post-Cresima “CHE GIOIA LA VITA!” in Valle Aurina 4. Campo giovanissimi “SOGNI IN UNA NOTTE DI MEZZA ESTATE” a Pedavena 5. Campo giovani “SERMIG – FRATERNITA’ DELLA SPERANZA” a Torino 6. Uscita animatori “UN RAGGIO DI SOLE PER TE” a Vallombrosa e Firenze
22 AMICIZIA CHE CRESCE NELLA CITTÀ CRISTIANI IN DIALOGO COL MONDO PER L’UNITÀ, LA PACE E LA FRATELLANZA Nella primavera di quest’anno tre eventi molto belli e trasversali per età ed interessi hanno coinvolto le nostre comunità cristiane, le associazioni, i volontari giovani e adulti, le scuole secondarie di primo e secondo grado. Li vogliamo ricordare come indicazione di una rotta, una navigazione della collaborazione e di quella che il vescovo Michele chiama splendidamente “amicizia civile”. Il 9 maggio con l’Istituto Comprensivo “G. Gabrieli” abbiamo celebrato la Festa dell’Europa, appuntamento annuale, che coincide anche con il ricordo dell’assassinio dell’on. Aldo Moro e del giornalista Peppino Impastato. Una data molto significativa per richiamare tutti noi al cammino di democrazia e giustizia per tutti a cui il processo di integrazione europeo è rivolto fin dalla sua origine in seguito all’orrore e alla distruzione delle guerre mondiali.
23 Il concerto degli alunni nell’aula magna “IL VICINO DELLA PORTA ACCANTO” e delle scuole secondarie di primo grado ha “PEDALA CON ARISTOTELE”, conoscendo segnato con vivacità e gioia la giornata. le vicende tragiche insieme ai segni di La loro musica ha anche festeggiato a fine speranza legati a Mostar e Sarajevo e maggio nella chiesa San Leopoldo Mandic indagando sull’importanza delle virtù la conclusione dell’anno scolastico. che costruiscono il dialogo democratico, L’11 maggio la nuova iniziativa delle Acli insieme a quelli che col progetto BE HUMAN provinciali di Venezia in collegamento con hanno visitato l’isola di Lampedusa hanno la realtà di Sarajevo è ripartita da Mirano, raccontato ai loro coetanei quanta strada laddove negli anni Novanta nacque il ancora abbiamo da compiere per superare ponte di amicizia tra le Acli veneziane e la i confini dell’odio e dell’esclusione. Danny, Bosnia. Nella chiesa San Leopoldo Mandic è ospite della Casa San Raffaele di Mira, ha stato presentato il libro “Sarajevo, scuola di reso la sua testimonianza sul genocidio pace” della giornalista Francesca Bellemo, in Camerun. Croce Rossa e partecipanti perno del progetto che fin dal prossimo al progetto UN RIFUGIATO IN CASA MIA anno scolastico punta a coinvolgere gli hanno arricchito con i loro racconti i istituti superiori della provincia. “Vogliamo forum di approfondimento. Gli stand rinnovare – sottolinea Paolo Grigolato, delle associazioni, le band musicali e la presidente provinciale delle Acli – il nostro performance OLTRE IL MURO, IL PONTE impegno per questa splendida città e per DELLA PACE hanno animato la Piazzetta la sua gente. Un impegno partito proprio del Pensiero. da Mirano, con il progetto autotassazione avviato durante la guerra dell’ex Jugoslavia, e che tanti frutti, non solo materiali, ha portato in questi anni”. Ad impreziosire l’evento il Quintetto Pisani, ensemble di fiati che con la direzione artistica del maestro Pietro Semenzato ha accompagnato i racconti di viaggio con brani legati, per motivi diversi, alla cultura e alla storia dei Balcani. Il 1° giugno il tradizionale appuntamento presso la Cittadella Scolastica di Mirano ha nuovamente coinvolto studenti ed associazioni nella cornice della Festa di Sguardi “Mauerfall”. A trent’anni dalla caduta del Muro di Berlino il prof. Josè Carlos Cabrera Medina da Ceuta e Melilla ha dialogato con i ragazzi sui nuovi muri, che vanno diffondendosi in tante parti del mondo. Gli studenti che hanno partecipato ai progetti PON 2014-2020
24 DAL VATICANO, 27 MAGGIO 2019 PAPA FRANCESCO “NON SI TRATTA SOLO DI MIGRANTI” MESSAGGIO DI PAPA FRANCESCO PER LA GIORNATA MONDIALE DEL MIGRANTE 2019 C ari fratelli e sorelle, la fede ci assicura che il Regno di Dio è già presente sulla terra in modo misterioso (cfr Conc. Ecum. Vat. II, Cost. Gaudium et spes, 39); tuttavia, diventa a rischio di emarginazione e di esclusione. Per questo, la presenza dei migranti e dei rifugiati – come, in generale, delle persone vulnerabili – rappresenta anche ai nostri giorni, dobbiamo con oggi un invito a recuperare alcune dolore constatare che esso incontra dimensioni essenziali della nostra ostacoli e forze contrarie. Conflitti esistenza cristiana e della nostra violenti e vere e proprie guerre non umanità, che rischiano di assopirsi cessano di lacerare l’umanità; ingiustizie in un tenore di vita ricco di comodità. e discriminazioni si susseguono; si stenta Ecco perché “non si tratta solo di a superare gli squilibri economici e migranti”, vale a dire: interessandoci di sociali, su scala locale o globale. E a fare loro ci interessiamo anche di noi, di tutti; le spese di tutto questo sono soprattutto i prendendoci cura di loro, cresciamo più poveri e svantaggiati. tutti; ascoltando loro, diamo voce anche Le società economicamente più a quella parte di noi che forse teniamo avanzate sviluppano al proprio nascosta perché oggi non è ben vista. interno la tendenza a un accentuato «Coraggio, sono io, non abbiate individualismo che, unito alla mentalità paura!» (Mt 14,27). Non si tratta solo di utilitaristica e moltiplicato dalla rete migranti: si tratta anche delle nostre mediatica, produce la “globalizzazione paure. Le cattiverie e le brutture del dell’indifferenza”. In questo scenario, nostro tempo accrescono «il nostro i migranti, i rifugiati, gli sfollati e timore verso gli “altri”, gli sconosciuti, le vittime della tratta sono diventati gli emarginati, i forestieri […]. E questo emblema dell’esclusione perché, oltre si nota particolarmente oggi, di fronte ai disagi che la loro condizione di per all’arrivo di migranti e rifugiati che sé comporta, sono spesso caricati di un bussano alla nostra porta in cerca di giudizio negativo che li considera come protezione, di sicurezza e di un futuro causa dei mali sociali. L’atteggiamento migliore. È vero, il timore è legittimo, nei loro confronti rappresenta un anche perché manca la preparazione a campanello di allarme che avvisa del questo incontro» (Omelia, Sacrofano, 15 declino morale a cui si va incontro se si febbraio 2019). Il problema non è il fatto continua a concedere terreno alla cultura di avere dubbi e timori. Il problema è dello scarto. Infatti, su questa via, ogni quando questi condizionano il nostro soggetto che non rientra nei canoni modo di pensare e di agire al punto da del benessere fisico, psichico e sociale renderci intolleranti, chiusi, forse anche
25 – senza accorgercene – razzisti. E così realtà e della sofferenza degli altri» la paura ci priva del desiderio e della (Discorso presso la Caritas Diocesana di capacità di incontrare l’altro, la persona Rabat, 30 marzo 2019). diversa da me; mi priva di un’occasione «Invece un Samaritano, che era in di incontro col Signore (cfr Omelia nella viaggio, passandogli accanto lo vide e Messa per la Giornata Mondiale del ne ebbe compassione» (Lc 10,33). Non Migrante e del Rifugiato, 14 gennaio si tratta solo di migranti: si tratta della 2018). nostra umanità. Ciò che spinge quel «Se amate quelli che vi amano, quale Samaritano – uno straniero rispetto ai ricompensa ne avete? Non fanno così giudei – a fermarsi è la compassione, anche i pubblicani?» (Mt 5,46). Non si un sentimento che non si spiega solo a tratta solo di migranti: si tratta della livello razionale. La compassione tocca le carità. Attraverso le opere di carità corde più sensibili della nostra umanità, dimostriamo la nostra fede (cfr Gc 2,18). provocando un’impellente spinta a “farsi E la carità più alta è quella che si esercita prossimo” di chi vediamo in difficoltà. verso chi non è in grado di ricambiare Come Gesù stesso ci insegna (cfr Mt 9,35- e forse nemmeno di ringraziare. «Ciò 36; 14,13-14; 15,32-37), avere compassione che è in gioco è il volto che vogliamo significa riconoscere la sofferenza darci come società e il valore di ogni dell’altro e passare subito all’azione vita. […] Il progresso dei nostri popoli per lenire, curare e salvare. Avere […] dipende soprattutto dalla capacità compassione significa dare spazio alla di lasciarsi smuovere e commuovere da tenerezza, che invece la società odierna chi bussa alla porta e col suo sguardo tante volte ci chiede di reprimere. scredita ed esautora tutti i falsi idoli che «Aprirsi agli altri non impoverisce, ma ipotecano e schiavizzano la vita; idoli arricchisce, perché aiuta ad essere più che promettono una felicità illusoria umani: a riconoscersi parte attiva di un ed effimera, costruita al margine della insieme più grande e a interpretare la
26 vita come un dono per gli altri; a vedere individualista è terreno fertile per il come traguardo non i propri interessi, maturare di quel senso di indifferenza ma il bene dell’umanità» (Discorso verso il prossimo, che porta a trattarlo nella Moschea “Heydar Aliyev”di Baku, come mero oggetto di compravendita, Azerbaijan, 2 ottobre 2016). che spinge a disinteressarsi dell’umanità «Guardatevi dal disprezzare uno solo di degli altri e finisce per rendere le questi piccoli, perché vi dico che i loro persone pavide e ciniche. Non sono forse angeli nel cielo vedono sempre la faccia questi i sentimenti che spesso abbiamo del Padre mio che è nei cieli» (Mt 18,10). di fronte ai poveri, agli emarginati, agli Non si tratta solo di migranti: si tratta ultimi della società? E quanti ultimi di non escludere nessuno. Il mondo abbiamo nelle nostre società! Tra questi, odierno è ogni giorno più elitista e crudele penso soprattutto ai migranti, con il con gli esclusi. I Paesi in via di sviluppo loro carico di difficoltà e sofferenze, che continuano ad essere depauperati affrontano ogni giorno nella ricerca, delle loro migliori risorse naturali e talvolta disperata, di un luogo ove vivere umane a beneficio di pochi mercati in pace e con dignità» (Discorso al Corpo privilegiati. Le guerre interessano solo Diplomatico, 11 gennaio 2016). Nella alcune regioni del mondo, ma le armi logica del Vangelo gli ultimi vengono per farle vengono prodotte e vendute in prima, e noi dobbiamo metterci a loro altre regioni, le quali poi non vogliono servizio. farsi carico dei rifugiati prodotti da tali «Io sono venuto perché abbiano la vita conflitti. Chi ne fa le spese sono sempre e l’abbiano in abbondanza» (Gv 10,10). i piccoli, i poveri, i più vulnerabili, ai Non si tratta solo di migranti: si tratta di quali si impedisce di sedersi a tavola tutta la persona, di tutte le persone. In e si lasciano le “briciole” del banchetto questa affermazione di Gesù troviamo il (cfr Lc 16,19-21). «La Chiesa “in uscita” cuore della sua missione: far sì che tutti [...] sa prendere l’iniziativa senza paura, ricevano il dono della vita in pienezza, andare incontro, cercare i lontani e secondo la volontà del Padre. In ogni arrivare agli incroci delle strade per attività politica, in ogni programma, in invitare gli esclusi» (Esort. ap. Evangelii ogni azione pastorale dobbiamo sempre gaudium, 24). Lo sviluppo esclusivista mettere al centro la persona, nelle sue rende i ricchi più ricchi e i poveri più molteplici dimensioni, compresa quella poveri. Lo sviluppo vero è quello che si spirituale. E questo vale per tutte le propone di includere tutti gli uomini e le persone, alle quali va riconosciuta la donne del mondo, promuovendo la loro fondamentale uguaglianza. Pertanto, crescita integrale, e si preoccupa anche «lo sviluppo non si riduce alla semplice delle generazioni future. crescita economica. Per essere autentico «Chi vuole diventare grande tra voi sviluppo, deve essere integrale, il che sarà vostro servitore, e chi vuole essere vuol dire volto alla promozione di ogni il primo tra voi sarà schiavo di tutti» uomo e di tutto l’uomo» (S. Paolo VI, Enc. (Mc 10,43-44). Non si tratta solo di Populorum progressio, 14). migranti: si tratta di mettere gli ultimi «Così dunque voi non siete più stranieri al primo posto. Gesù Cristo ci chiede né ospiti, ma siete concittadini dei di non cedere alla logica del mondo, santi e familiari di Dio» (Ef 2,19). Non che giustifica la prevaricazione sugli si tratta solo di migranti: si tratta di altri per il mio tornaconto personale o costruire la città di Dio e dell’uomo. In quello del mio gruppo: prima io e poi gli questa nostra epoca, chiamata anche altri! Invece il vero motto del cristiano l’era delle migrazioni, sono molte le è “prima gli ultimi!”. «Uno spirito persone innocenti che cadono vittime
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