NATALE 2019 N.5 - PARROCCHIE SAN LEOPOLDO MANDIC E SAN SILVESTRO PAPA

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NATALE 2019 N.5 - PARROCCHIE SAN LEOPOLDO MANDIC E SAN SILVESTRO PAPA
NATALE 2019                                    N.5

PARROCCHIE SAN LEOPOLDO MANDIC E SAN SILVESTRO PAPA
NATALE 2019 N.5 - PARROCCHIE SAN LEOPOLDO MANDIC E SAN SILVESTRO PAPA
INDICE

                                             p.1   Tutto può cambiare
                                                   Riprendiamo il cammino con il nuovo
                                                   Vescovo Michele

                                             p.4   La Via del Vangelo

                                             p.8   Un cuore solo ed un’anima sola

                                             p.11 Io sono la vite, voi i tralci

                                             p.13 Tutto aperto

Immagine di copertina:
                                             p.14 Spazio famiglia “Il Mandorlo”
Adorazione dei Magi
                                             p.16 Noi c’eravamo
Autore: Giotto, 1303-1305
Luogo: Cappella Scrovegni, Padova            p.18 San Francesco in festa con NOI

                                             p.20 AC in festa a Vetrego

                                             p.21 Ricordi d’Estate

                                             p.22 Amicizia che cresce nella città
L’artista raffigura l’episodio come
avvenisse sotto una tettoia, segno di
provvisorietà, forse per sottolineare        p.24 Non si tratta solo di migranti
che i Magi erano giunti lì a confermare
la natura divina di Cristo. La Vergine,      p.28 Chiese di Bangladesh, Grecia e Brasile
con Giuseppe a fianco, come fosse
seduta su un trono, offre il bimbo al        p.30 Cena dell’Oca
più anziano dei tre Magi che, come
si faceva con gli imperatori, bacia i        p.32 Il libro
suoi piedini, mentre l’angelo regge il
dono ch’egli aveva recato con sé, una
pisside d’oro. Gli altri Magi, uno più       p.34 Rallegriamoci nel Signore!
maturo, l’altro più giovane, con abiti
lussuosi, si preparano a presentare          p.35 Confessioni, lectio biblica e adorazione
i loro doni. Infine, Giotto arricchì la
scena di un fenomeno che di certo            p.36 Agenda
osservò di persona: la stella cometa.
Nel 1301, nei cieli italiani, fu possibile
ammirare la cometa di Halley che
rimase visibile dal settembre del 1301
al gennaio 1302
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DALLA GIORNATA DI FORMAZIONE E DISCERNIMENTO
SULLA STRADA DEL CAMMINO SINODALE

TUTTO PUÒ CAMBIARE
Riprendiamo il cammino con il nuovo vescovo Michele

                   I     l nostro nuovo vescovo Michele Tomasi intervenendo
                   alla celebrazione d’apertura dell’anno pastorale 2019-2020 nel
                   Tempio di San Nicolò il 14 ottobre si è espresso imprimendo
                   un forte impulso alla continuità del percorso sinodale in atto
                   favorendo “la formazione di persone che siano esse stesse
                   soggetti e principi di vita buona, attori della vita comunitaria
                   - ma anche sociale, politica ed economica - capaci di “lasciar
                   emergere tutte le conseguenze dell’incontro con Gesù nelle
                   relazioni con il mondo che li circonda” (LS, 217). A partire
                   dalla fede, annunciata, trasmessa, celebrata, vissuta, le nostre
                   comunità si manifestano sempre di più come quel “santo
                   popolo fedele di Dio” di cui il Concilio Vaticano II ha tratteggiato
                   gli elementi costitutivi e che papa Francesco mette al centro
                   del suo messaggio e della sua azione. Insieme le persone si
                   mettono in cammino, insieme si prendono cura gli uni degli
                   altri, per accompagnarsi, sostenersi, consolarsi in questo
                   cammino di crescita e di sevizio, alla Chiesa e a tutta la società.
                   Insieme responsabili del bene donato dall’incontro personale
                   e comunitario con il Signore Gesù, siamo in cammino per
                   donare a nostra volta il bene che abbiamo ricevuto e che fonda
                   la nostra stessa esistenza.”
                   Parole protese ad incoraggiare l’impegno di tutta la comunità
                   diocesana nel solco del Cammino Sinodale e del magistero di
                   Papa Francesco, sempre sospinti dal vento dello Spirito che
                   ispirò, condusse e portò a compimento il Concilio Vaticano
                   II, bussola della navigazione della Chiesa Cattolica nell’epoca
                   contemporanea.
                   Ha inoltre esortato, sulla scorta della seconda lettera di Pietro,
                   alla “pazienza! È la capacità di stare nelle situazioni, di non
                   rifugiarsi in un altrove che magari si desidera, ma che non esiste,
                   se non in alcune teorie. È anche l’attesa speranzosa, quella che
                   sa vedere pur nelle difficoltà il molto bene seminato e che sta
                   già germogliando, nella logica che, nel Signore innalzato sulla
                   croce, ci fa guardare in alto, spinti dalla potenza del Risorto
                   glorificato proprio su quella croce. Non rassegnazione dunque,
                   ma accettazione del presente in cui già traspare la forza di
                   novità donata dal Signore Gesù. Il cammino sinodale ha messo
                   in moto processi, ha coinvolto molte persone, sta portando
                   frutto: se accettiamo di non volere tutto subito e continuiamo
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    a coinvolgere sempre più persone in questa conversione
    pastorale vedremo i frutti giungere a maturazione.”
    Il cuore del nostro nuovo pastore è già immerso nella vita della
    Chiesa diocesana e cerca di accostarsi a tutti e a ciascuno con
    passo convinto ed insieme fraterno, amico, pieno di speranza
    e fiducia. Indicando nella continuità il desiderio di lasciarsi
    guidare dallo Spirito del Risorto come Chiesa, attraverso le
    modalità e le strutture di volta in volta necessarie, aggiunge:
    “camminare insieme come santo popolo fedele di Dio, in un
    atteggiamento di ascolto, di dialogo, di condivisione, consapevoli
    che in questo continueranno ad esserci guida i principi che
    papa Francesco dona alla Chiesa nella Evangelii Gaudium: “Il
    tempo è superiore allo spazio; l’unità prevale sul conflitto; la
    realtà è più importante dell’idea; il tutto è superiore alla parte”
    (EG 221-237).
    Altri tratti distintivi della strada che intraprenderemo con
    il vescovo Michele saranno la “compassione,” come quella
    “capacità umana di lasciarsi ferire dal destino, dalle sofferenze,
    dai bisogni di tutti i nostri compagni di viaggio, e di far spazio
    al grido dei poveri e della terra”, e “quell’amicizia civile che
    il Compendio della dottrina sociale della Chiesa ci consegna
    come il campo “del disinteresse, del distacco dai beni materiali,
    della loro donazione, della disponibilità interiore alle esigenze
    dell’altro” (CDSC 390).”
    La profondità del messaggio e l’ampio orizzonte di fonti
    ed esperienze con cui il nuovo vescovo ci ha introdotti alla
    ripresa del cammino non può che accendere entusiasmo ed
    imprimere forza a quanti collaborano nella Chiesa diocesana
    alla vita pastorale nelle tante parrocchie, comunità religiose,
    aggregazioni laicali e movimenti ecclesiali, con la serietà di
    chi è consapevole che “La sinodalità del cammino sarà questa
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esperienza che non inizia ora, che
coinvolgerà sempre più persone e realtà,
che ci farà sperimentare fatiche, certo, ma
anche la gioia di annunciare e vivere il
Vangelo in questo nostro mondo.”
Auguriamo al vescovo Michele di
accompagnarci con la freschezza degli
inizi e la sapienza di chi valorizza al
contempo competenza e passione in una
nuova stagione di Chiesa. Non temiamo
davanti alle difficoltà e alle resistenze,
che potremo sperimentare, perché la fede
nel Risorto ci convince e l’azione dello
Spirito Santo ci assicura, che procedendo
insieme, assumendo “il passo gli uni
degli altri – pazienti i più veloci, solleciti
i più lenti – ci verrà donato di vedere
il bene già presente, di desiderare e di
compiere il bene possibile ed ancora da
realizzare, nell’orizzonte non solo delle
singole comunità, ma dell’umanità intera”
e aggiungiamo, con sincera apertura
spirituale in un contesto culturale e
sociale insicuro e talvolta rassegnato,
nella invincibile speranza che tutto può
cambiare: “Gratis date”! (motto episcopale
di mons. Michele Tomasi, in riferimento al
versetto evangelico “Gratuitamente avete
avuto, gratuitamente date, Mt. 10,8)

                          don Mario Da Ros
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           DANIELE PAVANELLO E DON MARIO

                       LA VIA DEL VANGELO
           Consegnata il 27 settembre la Scelta Sinodale
              per la nostra Collaborazione Pastorale

    I
          n Duomo a Mirano i Consigli Pastorali delle sette Parrocchie
          della Collaborazione Pastorale Miranese hanno ricevuto
          dal Consiglio della Collaborazione Pastorale nel contesto
          solenne di una veglia di preghiera la Scelta Sinodale affidata
    ora a tutti noi per essere vissuta in ogni comunità.
    “Ci pare di aver compreso che il primo passo da compiere e la
    prima e fondamentale direttrice da tener presente è uscire da una
    mentalità in cui la pastorale rischia di essere ridotta alle cose da
    fare. Ci siamo molte volte ripetuti che la decisiva fase dell’agire
    deve avere la forma di un inizio di cambiamenti o di un avvio di
    processi. Tutto ciò può aiutare a superare la tentazione di un certo
    ripiegamento intraecclesiale che si limita alla conservazione e
    ripetizione dell’esistente. Sono risuonati spesso il bisogno e l’invito
    a rendere le nostre comunità ancora più vicine alle esigenze delle
    persone e delle famiglie con un atteggiamento semplicemente
    più missionario”. Sono queste parole della lettera “Per una chiesa
    in cammino” (p. 27) del vescovo Gianfranco Agostino che hanno
    indicato la strada del discernimento da fare in tutti i Consigli
    Pastorali della Diocesi.
    Anche i nostri Consigli Pastorali hanno vissuto il discernimento
    sulle tre scelte indicate dall’assemblea sinodale e hanno consegnato
    il frutto del loro discernimento in una serata comunitaria nel
    mese di maggio nella chiesa di San Leopoldo, a partire dal quale
    il Consiglio di Collaborazione ha operato il discernimento
    conclusivo per l’intera Collaborazione Pastorale in una intensa
    serata di preghiera, ascolto e condivisione l’11 giugno 2019.
    Attraverso l’ascolto e la valutazione delle tre scelte, il Consiglio di
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Collaborazione ha messo in atto il discernimento comunitario,
dopo aver invocato prima di tutto il dono dello Spirito Santo,
per individuare da quale delle tre scelte iniziare per crescere
nell’incontro con Gesù e nella testimonianza di una fede adulta,
tenendo conto del discernimento dei consigli pastorali parrocchiali
e della realtà concreta della nostra collaborazione pastorale. Le
scelte proposte dal cammino sinodale diocesano erano:
Prima scelta “Curare l’inserimento e l’accoglienza delle nuove
coppie e famiglie”;
Seconda scelta “L’adozione di stili di vita maggiormente evangelici”;
Terza scelta “Curare una conversione alla prossimità”.
La domanda fondamentale da cui si è partiti è: “Perché questa
scelta può aiutare le nostre comunità parrocchiali ad essere più
vicine allo stile di Gesù e più fedeli al Vangelo? Perché può essere
un’occasione positiva per lasciarci incontrare dal Signore ed
annunciarlo? Quali eventuali fatiche dovremmo affrontare?”
Nelle sintesi curate dai diversi consigli pastorali sono state
evidenziate per ogni scelta: le motivazioni positive e le ragioni
prevalenti per le quali tale scelta risponde alla domanda posta, le
difficoltà intraviste per la realizzazione della scelta, le eventuali
proposte concrete emerse.
Il Consiglio di Collaborazione ha valutato le sintesi parrocchiali
non solo con il criterio della maggioranza, pur tenendone conto,
ma soffermandosi su ulteriori criteri evangelici e pastorali e ci si
è accorti, alla fine, che forse era proprio lo Spirito Santo a parlare
in mezzo al consiglio. La valutazione, comunque, non si è rivelata
facile e tranquilla e i partecipanti al consiglio di collaborazione
si sono trovati incerti tra due scelte in particolare. Alla fine del
discernimento la scelta del Consiglio si è orientata come segue: la
prima scelta 8 preferenze; la seconda scelta 7 preferenze; la terza
scelta 1 preferenza.
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    Prioritaria quindi si è rivelata la scelta di “Adottare
    stili di vita maggiormente evangelici” per avviare
    processi di cambiamento che si prolungheranno nel
    tempo e a poco a poco raggiungeranno i vari aspetti
    della vita e dello stile della Chiesa. Ogni parrocchia
    è chiamata ora a tradurre tutto questo nella vita
    concreta, impegnando i diversi ambiti e settori
    pastorali.
    È significativo notare che già il vescovo Gianfranco
    Agostino nella sua lettera pastorale scriveva a pagina

    48: “La visita pastorale aveva mostrato in vari casi
    un’adesione tiepida all’iniziative della parrocchia;
    ma veniva rilevata anche una certa tendenza a
    considerare vero credente solo colui o colei che
    dedica tutto il proprio tempo disponibile alle attività
    o ai servizi parrocchiali. Tale identificazione tra vita
    cristiana e vita in parrocchia può portare a dare
    scarso significato al vivere cristiano delle persone
    in famiglia, al lavoro, nella scuola, in politica, nei
    luoghi di cura della salute, nelle aggregazioni sociali,
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negli spazi del tempo libero e in tutti gli altri tempi e luoghi della
quotidianità. Avviene così che la fede sia talvolta completamente
ininfluente rispetto a ciò che avviene nella vita concreta. Qualcuno
osserva giustamente che la questione dei laici nella Chiesa riguarda
la configurazione di una generazione di cristiani capaci di dare alla
sequela di Gesù la forma della vita, non della parrocchia”.
A questo punto, in sintonia con la Chiesa diocesana, siamo
chiamati a impegnarci insieme per una “chiesa in missione” ed è
significativo ricordare le prime parole della preghiera donataci dal
vescovo Gianfranco Agostino: “Donaci, Signore Gesù, il coraggio
di camminare insieme sulle strade percorse ogni giorno dalle
donne e dagli uomini di questa nostra Chiesa, da te amati e redenti:
strade di lutti e di feste, di affetti e di solitudini, di speranze e di
amarezze, di accoglienze e di rifiuti. Lungo queste strade noi,
chiesa in uscita, vogliamo portarti ma anche incontrarti, perché
tu sei lì che ci attendi, come avvenne presso il pozzo per la donna
di Samaria. Rinnova le nostre comunità rendendole Chiesa
accogliente e Chiesa in missione.”
Con il nuovo vescovo Michele Tomasi si riprende ora il cammino
e si avvia una fase di conversione pastorale, nella quale ci
auguriamo tutti possano avvertire un soffio di quello Spirito che
con molta forza sta agendo nella Chiesa attraverso Papa Francesco
e ci chiama a rispondere con parole e gesti nuovi a servizio del
Vangelo del Signore Gesù anche nella nostra Diocesi e nelle
Parrocchie. “Adottare stili di vita maggiormente evangelici” non
potrà che condurci a ripensare e a trasformare alcuni tratti magari
tipici delle nostre comunità, ma questo non deve farci paura.
Sentiamoci anzi spinti a rinnovarci proprio dalla comune fede nel
Risorto, il Primo ad aver scelto di entrare nella storia per farne
luogo di incontro con Dio e di rinascita dell’uomo. Non temiamo
la storia, specialmente quando essa ci è riconsegnata perché ne
facciamo una cosa nuova, quando ci è affidata per essere luogo di
trasformazione e risurrezione, non solo consuetudine e sicurezza.
Come ci suggerisce San Giovanni nelle sue lettere: “Nell’amore non
c’è timore, al contrario l’amore perfetto scaccia il timore, perché
il timore suppone un castigo e chi teme non è perfetto nell’amore.
Noi amiamo perché egli ci ha amati per primo.” (1 Gv 4,18-20)
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                                       DON MARIO

                  UN CUORE SOLO
                 ED UN’ANIMA SOLA
            DALLA GIORNATA DI FORMAZIONE E DISCERNIMENTO
             E DAL PRIMO CONSIGLIO PASTORALE CONGIUNTO

C          ome avviene già da alcuni anni, anche il 15 giugno 2019 i Consigli Pastorali
Parrocchiali delle due comunità San Leopoldo Mandic in Mirano e San Silvestro Papa in
Vetrego si sono recati presso la Casa di Spiritualità delle Suore Dorotee ad Asolo per una
giornata dedicata a “ formazione e discernimento”.
Di seguito ripresento i punti salienti emersi dalla condivisione in assemblea e l’invito,
rivolto agli stessi CPP nel primo incontro dopo la pausa estiva il 21 ottobre, a fare nostro
il cammino di Chiesa (nella Collaborazione, in Diocesi e nel Mondo), che oggi il Signore
sta ispirando.
Di questi contenuti possa essere memoria il segno del braccialetto consegnato nella
celebrazione del 27 ottobre aprendo l’Anno Pastorale in parrocchia.

A - Punti dalla condivisione   realizzata dal concorso di      Gabrieli, le sinergie avviate
fatta ad Asolo il 15 giugno    molti, la festa dell’Azione     tra i vari Cori parrocchiali,
scorso:                        Cattolica a Vetrego prima       l’attività in favore dei
                               della pausa estiva ad opera     Missionari e dei più poveri,
• Abbiamo potuto insieme       di educatori, ragazzi e         le iniziative in favore delle
contemplare la bellezza e      famiglie, la formazione su      famiglie con le proposte
la gioia dei doni ricevuti:    figure testimoni di fede e      formative delle parrocchie
l’accompagnamento dei          di umanità (Bonhoeffer,         e della Rete Scuole Paritarie
genitori al Battesimo          Hillesum, Guardini), i          in collaborazione con
dei loro piccoli grazie a      Concerti nelle due chiese       il Centro della Famiglia
due coppie di Catechisti       e le collaborazioni con         e l’Ufficio di Pastorale
battesimali, le Lectio         l’Istituto Comprensivo          Famigliare, lo spazio
bibliche “Sulla soglia della
tenda…” grazie al servizio
di Franco e Daniela, i tempi
prolungati di Adorazione
Eucaristica nelle nostre
due chiese parrocchiali,
il servizio dei Ministri
Straordinari dell’Eucaristia
con la visita ai malati e
alle persone più anziane,
la rappresentazione su
San Leopoldo preparata e
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famiglia dell’Oratorio San    Cattolica, la tessitura       relazione con il Signore,
Francesco “Il Mandorlo” ed    di relazioni secondo lo       liberandoci da ciò che
il gruppo “Vivere insieme”,   Spirito del Signore tra noi   ci appesantisce dentro
le proposte del Comitato      e quanti incontriamo in       e fuori… per dirla con
Genitori della Scuola         paese, nei luoghi di vita,    Papa Francesco, abbiamo
dell’Infanzia e del Nido      nei servizi che svolgiamo,    bisogno di dire alle nostre
Integrato, il Discernimento   con particolare attenzione    Comunità di San Leopoldo
vissuto nella                 alle famiglie nuove o         e San Silvestro, a ciascuno
Collaborazione Pastorale      giovani, ai più fragili       di noi e a noi stessi “Tu sei
che ha portato ultimamente    che spesso avvertiamo         felice perché hai creduto”.
alla Scelta orientativa per   difficili da intercettare,    Questo profondo
tutte le nostre parrocchie.   comprendere ed aiutare, il    convincimento sarà capace
                              bisogno di recuperare “la     di abbattere ogni ostacolo
                              memoria della storia della    sulla via della comunione
• Abbiamo anche evidenziato   salvezza” comprendendo        reale tra noi e di
alcuni ambiti da curare       sempre più che il tempo       sostenerci sulle strade più
con attenzione, oltre a       di Dio non è quello           impervie della missione
perseverare nel bene          dell’uomo, che speranza,      evangelizzatrice.
appena ricordato: il          pazienza, tenerezza,
cammino dell’Associazione     maternità, disponibilità
NOI Oratorio San              e specialmente un
Francesco, la maturazione     atteggiamento di profonda
ed il radicamento della       gratuità debbono crescere
proposta dell’Azione          da una più intensa
10
 B - La Scelta frutto del       con coraggio e gioia           mondo, ma ci offre la giusta
 Discernimento a seguito        tutti quanti, affrontando      prospettiva per immergerci
 del Cammino Sinodale, i        inevitabili salite e cadute,   nuovamente in esso.
 nostri talenti, la fraternità  incomprensioni e delusioni,    “Non siamo nati per stare
 ed il dono della missione:     ma sempre con lo sguardo       a terra, per accontentarci
                                rivolto al Signore che ci      di cose piatte, siamo nati
 “Incrementare stili di vita    ama e ci invita a seguirlo,    per raggiungere le altezze”,
 maggiormente evangelici”       non dimentichiamo:             ha aggiunto il Papa nella
 è la Scelta che il Consiglio   “… abbiamo dei talenti,        sua omelia. Chiediamoci
 della Collaborazione           siamo ‘talentuosi’ agli        dunque come “salire”, come
 Pastorale ha consegnato        occhi di Dio. Perciò           “lottare contro la forza di
 a tutti noi, a partire dal     nessuno può ritenersi          gravità”… La missione “non
 Discernimento vissuto          inutile, nessuno può dirsi     è un peso da subire, ma un
 anche nel nostro Consiglio     così povero da non poter       dono da offrire”. Potremmo
 Interparrocchiale. Cosa        donare qualcosa agli altri”    trovarci a volte a portare
 comporterà questo?             – “Io sono una missione        avanti progetti, attività,
 Innanzitutto tenere aperto su questa terra” (EG 273).         relazioni faticose, senza
 il cuore all’ascolto del       Questo vuol dire che c’è       gran sostegno da altri,
 Vangelo e del fratello.        un’abissale differenza tra     senza una proporzionata e
 Metterli costantemente in      l’esserci e il non esserci,    corresponsabile gestione
 relazione senza piegarci alla ma al contempo che              di eventi e servizi…
 mentalità di questo mondo. solamente agli occhi di            proprio in quei momenti
 Nella lettera di invito al     Dio noi riconosciamo i         verificheremo se la nostra
 primo CPP del nuovo anno       veri nostri talenti e che      missione è da Dio o è una
 pastorale 2019-2020 ho         nessun discepolo divenuto      nostra personale ricerca
 richiamato il Vangelo di       apostolo ha bisogno di         di gratificazione, di
 Giovanni “Io sono la vite,     premi o applausi quando        soddisfazione, di successo.
 voi i tralci”, espressione con percorre la via del Signore    Nel ringraziarvi d’essere
 la quale ho introdotto gli     nella comunione della          qui, vi chiedo aiuto per
 incontri con i genitori alla   sua Chiesa, e che tutti noi    vivere “un anno di svolta”,
 ripresa degli itinerari di     nelle forme e nei tempi più    un anno di entusiasmante
 Catechesi. Non c’è Festa di    diversi portiamo al lavoro     vita ecclesiale. Vi chiedo di
 San Leopoldo, Processione      nella Vigna del Signore        spendervi per l’annuncio
 della Madonna del Rosario      quel contributo che giova al   del Vangelo e la prossimità
 o altre azioni pastorali o     bene di tutti.                 a quanti tiepidi e delusi,
 liturgiche che possano         “I fratelli non vanno          distratti o distanti possono
 sostenersi ed essere           selezionati, ma abbracciati”   essere riavvicinati,
 feconde, se non rimaniamo diceva Papa Francesco               coinvolti, amati soprattutto,
 attaccati alla Vite.           nella Giornata Missionaria     invitati a partecipare a
 All’inizio del Nuovo           Mondiale. Il primo             questa meravigliosa Via,
 Anno Pastorale,                abbraccio è la preghiera,      quella dei Discepoli del
 preparandoci a ripartire       che non allontana dal          Signore.
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CATECHISTI

IO SONO LA VITE, VOI I TRALCI
UN “PATTO DI ALLEANZA PER LA
FORMAZIONE SPIRITUALE” PER UNA
“CATECHESI DI COMUNITÀ”
Nell’incontro di avvio dell’Itinerario di Catechesi 2019-2020 il nostro Parroco ha
incontrato i genitori di bambini e ragazzi, in tre serate differenti nel tentativo
di raggiungerne il maggior numero. Riportiamo qui i contenuti della proposta
(presentata dopo la lettura del brano del vangelo secondo Giovanni, La vite e i
tralci), che voleva aiutare tutti noi adulti a riconsiderare con serietà e profondità
il cammino dell’Iniziazione Cristiana ed il suo legame con tutti gli aspetti di
quella vita, che vuol dirsi cristiana.

IL TERRENO FONDAMENTALE: LA FAMIGLIA
Nella crescita dei nostri ragazzi sappiamo tutti come sia importante non solo
cosa, quanto, perché si doni loro, ma anche il dove, il terreno su cui seminiamo,
annaffiamo, coltiviamo…La famiglia è il terreno principale. E la via affettiva è la
strada principale dell’educazione di ogni persona. Ecco il motivo di un rinnovato
impegno da parte di tutti noi (genitori, catechisti, sacerdote…) nel connettere
l’esperienza parziale e contingentata della Catechesi agli altri ambienti di vita dei
nostri ragazzi, ma specialmente a quello originario, alla propria casa.

CONNETTERE… TERRA E CIELO
Gli incontri con i genitori, nelle fasce serali o preserali, sappiamo non essere
sempre facili. Il lavoro ed i ritmi di vita, i bisogni ordinari o emergenziali delle
nostre famiglie rendono faticoso ritagliarsi ulteriori momenti… Consapevoli
di questo non possiamo però non riprendere il filo della comunicazione, non
possiamo non cercare di ricongiungere, diciamo così, terra e cielo.

CATECHESI E CAMMINO DELL’INIZIAZIONE CRISTIANA
L’assenza ormai consueta e non più occasionale o saltuaria agli appuntamenti
tipici della vita cristiana, com’è la Celebrazione Eucaristica domenicale, non
può lasciarci indifferenti. Ormai il problema è grande e dobbiamo tutti insieme
riconsiderare il significato che la Catechesi ed il Cammino dell’Iniziazione
Cristiana hanno per le nostre famiglie all’interno di uno stile di vita veramente
evangelico.

VITA SPIRITUALE INTEGRALE
Con l’attenzione di non volerci porre sul piano del giudizio discriminatorio, ma
piuttosto su quello della verità che libera energie e capacità di scelta, catechisti e
parroco si mettono accanto ai genitori ed insieme vorrebbero tornare a proporre
non tanto la scuola dei contenuti della religione cristiana, quanto piuttosto una
vita spirituale integrale. Una vita che riconosce nell’essere figli di Dio la gioia più
grande di ogni dono e nella fraternità universale la via buona di ogni relazione.
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 TRE INGREDIENTI PRINCIPALI
 Catechesi, Liturgia e Carità sono da sempre i tre ingredienti principali di questa vita.
 La Fede conosciuta, la Speranza celebrata, l’Amore vissuto nella loro santa combinazione
 formano il Popolo di Dio ed ogni suo membro aiutandolo a stare nel mondo pur
 riconoscendo di non essere del mondo, perché col Battesimo noi tutti siamo di Dio e da
 Lui inviati, apostoli del Regno.

 CATECHESI… CURA EDUCATIVA
 Se un ragazzo per vari motivi non riesce a partecipare ad un incontro o due consecutivi
 di Catechesi, non muore nessuno, a volte il catechista lo cerca e chiede informazioni.
 Lo fa per la cura educativa che è giusto viva nei confronti di ogni ragazzo a lui affidato.
 Certo abbiamo modalità e atteggiamenti differenti, nessuno di noi è perfetto, tutti ci
 impegniamo con fiducia e passione.

 LITURGIA… EUCARISTIA
 Il vuoto di famiglie e ragazzi all’Eucaristia è invece un vuoto doloroso, un’assenza
 impoverente, un interrogativo radicale su quanto stiamo facendo e vivendo. L’Eucaristia,
 infatti, non è un di più, un extra, un optional della vita cristiana, ma ne è alimento e
 forza, Gesù stesso la dona dicendo “Questo è il mio corpo…”. Non possiamo accettare
 la situazione attuale, che afferma senza tanti giri di parole, nel silenzio e nella pratica
 osservante che non è più essenziale, tante altre cose valgono di più. Che si fa? Che
 facciamo?

 CARITÀ… AMORE
 Sull’Amore nessuno può giudicare. Lasciamo a quel dialogo profondo tra Dio e la nostra
 coscienza l’ultima parola. Ma come genitori, educatori, sacerdoti possiamo dire qualcosa,
 orientare, suggerire, invitare… Ci sono tanti aspetti della vita dei nostri ragazzi che hanno
 bisogno di una collaborazione grande, larga, di un patto di alleanza che coinvolga un
 popolo e non solo due genitori o qualche figura più significativa… pensiamo alla Rete
 che il digitale ha dispiegato, rete che raccoglie ogni genere di pesci (direbbe il Vangelo),
 alle possibili dipendenze ad essa collegate oppure offerte nei luoghi di vita dei nostri
 ragazzi… alla solitudine che abita anche il cuore delle persone più popolari e ricercate...

 L’ORATORIO A SERVIZIO DI UNA COMUNITÀ EDUCANTE
 Un’ultima attenzione va data all’esperienza dell’Oratorio San Francesco. Grazie
 all’Associazione NOI della nostra Diocesi, collegata alla rete nazionale più ampia,
 stiamo imparando a gestire, osservando le esigenti regole dettate dall’amministrazione
 pubblica, un ambiente che sia di riferimento per piccoli e grandi. Tentativo non ovvio
 di formazione di una comunità educante nel tempo della cultura dell’ “io” e del “mi piace”,
 delle communities come agenzie di servizio, servizio pubblico, ong… certamente realtà più
 comode, più funzionali, ma non sempre corrispondenti alla realtà dell’umano, molto più
 complessa e articolata per età, sensibilità, stili… proprio come una famiglia...
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                         TUTTO APERTO

PER COPPIE E FAMIGLIE
TRE PROPOSTE DI FORMAZIONE, COMUNIONE E RELAX
 Continua il cammino del Gruppo giovani coppie Vivere insieme,
 che periodicamente, circa una volta ogni mese mezzo si ritrova nella
 condivisione della Parola di Dio e della vita. Il gruppo è aperto a tutte
 quelle coppie che desiderino percorrere un tratto di strada con altre
 coppie. Alcuni hanno bambini piccoli o molto piccoli, altri non hanno
 ancora figli. Solitamente l’incontro avviene la domenica dalle ore 16.00
 alle ore 18.00. Per informazione e contatti si può chiamare Elena
 (3461664482).
 L’Ass. NOI Oratorio San Francesco invita i genitori agli Incontri
 Educativi. Il primo si è già svolto lo scorso 28 novembre. Grazie alla
 competente presenza dello psicologo e pedagogista prof. Salvatore
 Porcelluzzi (collaboratore Cospes, dirigente scolastico, docente
 all’Università di Udine e alla Scuola Superiore Internazionale di Scienze
 della Formazione di Venezia) si propongono altri due appuntamenti:
 28 gennaio ore 20.45 Educare i figli all’autonomia responsabile
 28 febbraio ore 20.45 Le sfide educative del mondo d’oggi: il pluralismo
 culturale, la dipendenza tecnologica, l’emergenza ambientale ed
 ecologica. Speriamo possa essere l’inizio di un percorso da consolidare
 nel tempo.
 Per informazioni e contatti si può chiamare Nadia (339 827 8583).
 Le nostre Parrocchie di San Leopoldo e San Silvestro lanciano per
 il “ponte del 1° maggio 2020” un Campo Famiglie, che vuol essere
 un’esperienza di vacanza, formazione e condivisione vissuta tra
 famiglie, coppie, genitori e figli (indicativamente non maggiori di
 12 anni). Il campo avrà luogo in Valle Aurina dal 30 aprile sera al 3
 maggio a pranzo. Il trasporto sarà autonomo, mentre vitto e alloggio è
 compreso nella quota di iscrizione di € 75 per gli adulti e € 50 per i figli.
 “Tutto aperto” è il titolo della proposta che vorremmo fosse indicativo
 di quella meraviglia presente in ogni incontro, in ogni occasione di
 amicizia e relazione.
 Per informazioni si può contattare il parroco don Mario (3339773775).
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                    SPAZIO FAMIGLIA “IL MANDORLO”
        Non solo uno spazio, non solo un tempo, ma relazioni di vita

                                  MARIA TERESA DANIELLI

     “P
                    er crescere i nostri         Un cammino iniziato domenica 25
                    bambini e bambine fin        novembre 2018 con la piantumazione
                    da appena nati/e non         di un Mandorlo, che ha donato
                   servono orologi, metodi,      fiori e frutti preziosi alla comunità
     libri, prescrizioni altrui, mode o          e al territorio. Un albero che ben
     opinioni: serve la relazione. Servono       rappresenta l’amore di un genitore:
     occhi per osservare, a volte per            in ebraico significa infatti vigilante,
     piangere, orecchi per ascoltare,            operoso; non teme il freddo e
     bocca per baciare, ridere o chiedere        preannuncia la primavera fiorendo in
     aiuto, nasi per annusarsi, braccia per      febbraio; le mandorle, dolci e nutrienti
     con-tenere. Servono informazioni            sono protette da un solido guscio, e
     aggiornate corrette e non corrotte da       da loro si ricava un olio delicato per il
     interessi commerciali... serve infine,      massaggio infantile.
     non lasciare sole le madri a fare tutto     E accanto al nostro Mandorlo un
     questo, ma ascoltarle e mai giudicarle.”    piccolo Acero Rosso Giapponese
     Le parole della psicologa perinatale        rappresenta la memoria e la vicinanza
     Alessandra Bortolotti raccontano bene       ai genitori e alle famiglie colpite da lutto
     l’essenza del nostro Spazio Famiglia        perinatale, grazie alla collaborazione
     “Il Mandorlo”, il progetto di sostegno      iniziata quest’anno con l’associazione
     alla genitorialità e prima infanzia         CiaoLapo Onlus.
     promosso dall’Oratorio NOI San              Nella luminosa sala dell’Oratorio San
     Francesco APS e dalla Parrocchia San        Francesco mamme, papà e cuccioli
     Leopoldo Mandic, in collaborazione          trovano un luogo accogliente e
     con il reparto di Pediatria dell’Ospedale   baby friendly dotato di fasciatoio,
     di Mirano, grazie al supporto del Dr        tappetone, cuscini e comode sedie per
     Vecchiato Luca, dell’Infermiera Paola       allattare, scaldapappa/biberon, libri e
     Garbin e della Coordinatrice Ostetrica      giocattoli, e proposte di condivisione,
     Bregantin Valentina.                        ascolto e confronto tra genitori con il
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supporto di figure professionali, oltre
a momenti formativi di qualità.
Ecco le nostre iniziative:

COLAZIONE DELLE MAMME
il mercoledì ore 10-12
per donne in gravidanza e neo mamme
con Rita Palù (puericultrice), dr.ssa
Monica Cazzin (pediatra), Alice
Salvagno (psicoterapeuta), Maria
Teresa Danielli (educatrice perinatale
in formazione presso Mipa Brescia)
info tel. 347/1650363

CORSO DI MASSAGGIO INFANTILE
il giovedì ore 10 - 12
per mamme papà e bimbi 0 – 12 mesi
con Guanita Dri, Insegnante diplomata
Associazione      Italiana Massaggio
Infantile
info tel. 328/0028756

PERCORSI DI PSICOMOTRICITÀ
RELAZIONALE il giovedì ore 15 – 19
per bambini dai 10 mesi ai 10 anni
con Stefania Della Mattia e Patrizia
Massagrande, Psicomotriciste Anupi
info tel. 347/2547544

SOSTEGNO ALL’ALLATTAMENTO
con La Leche League Italia, consulenti
di riferimento Jessica (tel. 349/1836082)
e Magda (tel. 333/3660399)

SENSIBILIZZAZIONE E
ACCOMPAGNAMENTO NEL LUTTO
PERINATALE
con Stefania Semenzato, CiaoLapo
Onlus

CORSI     DI    PRIMO     SOCCORSO
PEDIATRICO
con PhysioDocet e CardioAmico
Coordinatrice del progetto: Maria
Teresa Danielli,     vice presidente
dell’Associazione Noi Oratorio San
Francesco APS (tel. 347/1650363;
mariateresa.danielli@gmail.com)

Serve un villaggio per crescere bene
un bambino e ogni mamma deve
diventare il villaggio di un’altra finché
nessuna sarà più sola. (Evita Greco)
                                             3
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                … E NOI C’ERAVAMO!
                       FRIDAYS FOR FUTURE
                 NELLE PAROLE DEI NOSTRI GIOVANI
                     CHIARA DE ROSSI (5^ LICEO SCIENTIFICO)

     “V            enerdì 27 settembre 2019: appuntamento a Venezia per partecipare
                   alla manifestazione per il clima organizzata da Fridays for Future.
                   Eravamo veramente tanti: studenti di ogni età, universitari,
     genitori, nonni e professori … una massa colorata di migliaia di persone!
     Non si respirava l’aria dello sciopero, nemmeno quello della protesta; sembrava
     di essere dentro ad una grande pacifica festa tra manifesti e striscioni, cartelli e
     coloratissimi slogan, musica e felici risate.

     Decine e decine i cartelli, molti anche su temi legati alla città lagunare come “No
     Grandi Navi”, “Venezia 2050” con un disegno del campanile di San Marco sommerso
     dall’acqua ma anche moltissimi cartelli ironici. Molti manifestanti avevano
     maschera e boccaglio perché Venezia è la città più a rischio per l’innalzamento del
     livello del mare.
     Il percorso andava da piazzale Roma e dalla stazione Santa Lucia, lungo le vie
     della città, per concludersi in campo Sant’Angelo. Il corteo è passato per campo
     San Geremia dove si trova la sede regionale della Rai e qui si è improvvisato un
     sit-in, con il suono delle sirene, un ipotetico allarme atomico e osservando infine
     un minuto di silenzio in ricordo delle vittime del clima.
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Un fiume di persone in festa che però urlava al
mondo di agire subito, di passare dalle parole ai
fatti per salvare il pianeta. La causa comune era ed
è convincere tutti ma soprattutto i potenti a salvare
il pianeta e preservarlo dai cambiamenti climatici.

Ma da quel venerdì 27 settembre cosa è nato?
Sicuramente molta più consapevolezza tra noi
giovani: se l’umanità non agisce subito ci saranno
danni irreversibili per la nostra Terra. Noi giovani
chiediamo l’attenzione dei governi sui temi
ambientali, sui disastri che l’attuale sistema sta
creando, disastri dai quali, se non si interviene
subito, non ci sarà più ritorno, disastri che
colpiscono soprattutto i luoghi più poveri del
mondo ma che cominciano anche a colpire “casa
nostra”.

E se si continua ad ignorare questa situazione, chi
pagherà le spese? Pagheremo noi giovani che tra 30
anni non potremo più vivere su questo pianeta come
hanno fatto le generazioni prima della nostra.

E dopo la manifestazione cosa è rimasto nella nostra
vita quotidiana? Qualcosa è cambiato, piccole
ma importanti azioni: l’uso più frequente della
bicicletta, l’acqua non più in bottiglietta di plastica
ma in borraccia, acquisti di prodotti con meno
imballaggi, maggiore attenzione al riciclo e alla
raccolta differenziata.

Ma serve soprattutto un cambio radicale e
immediato delle politiche fin qui adottate per
contrastare i cambiamenti climatici, azioni
urgenti e decisive per affrontare la crisi climatica
e salvaguardare la Terra, perché non stiamo
parlando di probabilità ma di certezze! E di Terra
ce n’è una sola e bisogna tenercela cara.
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                         ASS. NOI ORATORIO S. FRANCESCO APS

                                  SAN FRANCESCO
                                 IN FESTA CON NOI
                          TRE GIORNI DI INIZIATIVE ECCEZIONALI
                             PER IL PATRONO DELL’ORATORIO

     “S
                   an Francesco in festa con NOI” ha animato la parrocchia di San
                   Leopoldo Mandic il 4, 5 e 6 ottobre scorso con tre serate di incontri
                   conviviali e momenti di riflessione alternati a momenti più leggeri
                    all’insegna del gioco, della buona musica e della poesia.
                    Motore della festa è stato l’Oratorio San Francesco che, grazie
     all’energia instancabile dei suoi volontari, ha cercato di diffondere il messaggio
     di promozione sociale e aggregazione tra gli individui che sta alla base del proprio
     statuto associativo. Le tre serate sono state scandite da tre momenti diversi di
     condivisione, indirizzati ad intercettare differenti destinatari.
     Nella serata di venerdì 4 ottobre, giorno di San Francesco, Santo patrono d’Italia
     e Santo al quale sono stati dedicati gli spazi dell’Oratorio, si è tenuta una cena
     comunitaria con soci e amici dell’associazione. La degustazione del Menù del
     Pellegrino messo a punto dallo chef è stata impreziosita dalla presenza del coro
     Croda Rossa di Mirano che ha accompagnato la serata con canti e musica a
     commento di brani scelti dall’enciclica di Papa Francesco Laudato sì. Una serata
     conviviale per ritrovarsi davanti ad un buon piatto e a un buon bicchiere di vino,
     trascorrendo una serata in compagnia di amici e conoscenti tra una risata, una
     chiacchiera con un intermezzo musicale di assoluto valore.
     La giornata di sabato 5 ottobre è stata suddivisa in due parti. Nel primo
     pomeriggio i giovani Animatori del GREST hanno accolto i bambini con giochi
     e animazioni all’insegna del divertimento. In serata il chiostro antistante la
     chiesa San Leopoldo ha ospitato l’esibizione di due gruppi musicali formati da
     giovani artisti del territorio miranese, i John Mate e gli Alien Ducks from Outer
     Space, mentre uno spazio un po’ più intimo e riservato è stato dedicato alle letture
     poetiche di Dice il Serpente – libraio errante. Per questa serata i volontari hanno
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allestito un piccolo stand gastronomico con l’immancabile panin onto, tanto
apprezzato dai giovani che sono venuti a trovarci.
Nella serata di domenica 6 ottobre infine, si è tenuta in Chiesa un’interessante
incontro-dibattito sui temi della salvaguardia dell’ambiente promosso in
collaborazione con l’associazione San Tommaso Moro. I temi molto importanti e
dibattuti oggi, sottolineati dal recente magistero di Papa Francesco e promossi in
tutto il mondo dalle iniziative della giovane Greta Thunberg, sono stati presentati
dagli ospiti Andrea Razzini, Direttore Generale di Veritas, Francesco Borga,
Consigliere di Fondazione di Venezia, Pierluigi Poscia, Presidente del Circolo
Miranese di Legambiente, Matteo Mascia, Coordinatore del Progetto Etica e
Politiche Ambientali della Fondazione Lanza e Direttore dell’Ass. Diritti Umani –
Sviluppo Umano di Padova.
“San Francesco in festa con NOI” è stato un momento importante per la crescita
della nostra associazione. Ci ha fatto capire chi siamo, quali devono essere i nostri
obiettivi e il servizio che dobbiamo rendere all’interno della comunità parrocchiale
di San Leopoldo Mandic. Ha manifestato i nostri punti di forza e i nostri punti
deboli, ma con l’operare di tutti siamo sicuri che da qui potremo solamente
maturare come individui, come gruppo e come comunità.
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 VANIA VECCHIATO

 AC IN FESTA A VETREGO
 Un’associazione sempre pronta fare comunità
 L’ultimo weekend di maggio si sono riuniti        dai genitori, che si sono ben amalgamati al
 a Vetrego, tutti assieme per la conclusione       gruppo, coinvolti nella preparazione di una
 dell’anno associativo, i ragazzi ed i giovani     succulenta grigliata e dei gazebo davanti
 dell’Azione Cattolica. Erano circa una            alla canonica dove si è consumato il lauto
 trentina. Volevano condividere dei momenti        pranzo.
 in compagnia rinsaldando i legami di              Molto importante è stato il rito di passaggio
 amicizia, gioia, preghiera, che si sono venuti    dei ragazzi di terza media dall’Azione
 a creare nell’anno appena trascorso.              Cattolica Ragazzi all’Azione Cattolica
 L’appuntamento era alle 18.30: tutti              Giovani. Ciascuno con il proprio nome
 pronti per trascorrere un fine settimana          scritto in un cartoncino ha attraversato
 straordinario, diverso da tutti gli altri!        un tunnel formato da tutti gli altri ragazzi
 È seguita poi la cena dove ciascuno ha            congiungendo a ponte le loro braccia e
 portato qualcosa da condividere con tutti         stringendo forti le mani gli uni agli altri.
 gli altri. La serata è stata animata da diversi   Hanno poi incollato il nome su un grande
 giochi di gruppo che sono culminati in            cartellone colorato.
 una entusiasmante caccia al tesoro. In            E’ stata la prima festa di chiusura dell’anno
 attesa della lunga notte trascorsa assieme        associativo organizzata in parrocchia,
 accampati con sacchi a pelo e materassini         che ha visto riuniti ragazzi e giovani di
 in patronato! Il divertimento è stato             diverse età e condividere assieme momenti
 grandissimo, soprattutto per coloro che           indimenticabili, ed è stata anche l’occasione
 per la prima volta dormivano fuori casa.          per i genitori di trascorrere tempo prezioso
 La mattina, alzati presto per una ricca           assieme ai propri figli e coetanei. Momenti
 colazione e la preparazione della Santa           che sicuramente non rimarranno isolati!
 Messa, che li ha visti protagonisti nella         Davvero questi amici di Azione Cattolica
 proclamazione della Parola di Dio e nei canti.    possono dire che per la rinascita di
 Prima di mezzogiorno sono stati raggiunti         Vetrego: “Noi ci siamo!”
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            RICORDI D’ESTATE 2019
 TRA BAMBINI, RAGAZZI E GIOVANI A CACCIA DI GIOIA

L’estate è sempre un periodo eccezionale nella vita delle nostre Parrocchie.
Grandi energie e creatività vengono messe in gioco per far sperimentare ai
più giovani specialmente un altro mondo possibile. Questo mondo parla al
nostro mondo e quasi lo interroga: “Che te ne pare? Si può far tesoro di queste
esperienze? Archiviamo ogni cosa da perfetti consumatori o ci lasciamo
accompagnare e formare dai sentieri, dai giochi, dal servizio, dalla preghiera,
dai balli, dai canti, dai volti e dalle mane che abbiamo potuto sentire nostri e
così vicini ed importanti in questi mesi?”
Una galleria di immagini è quella che qui presentiamo, affinché almeno i
protagonisti di queste avventure possano ripensarci e le tante famiglie
coinvolte ringraziare Dio per un percorso e delle opportunità affatto scontati,
che richiedono anno dopo anno giovani e adulti disponibili e generosi per
renderli possibili. Un sorriso e un arrivederci a tutti!

Animatori, educatori, catechisti, don Mario e don Enrico

1. Il Grest della Città 2019 “YES”
2. Campo ragazzi 1 e 2 “INSIDE OUT” a Borgo Valsugana
3. Campo post-Cresima “CHE GIOIA LA VITA!” in Valle Aurina
4. Campo giovanissimi “SOGNI IN UNA NOTTE DI MEZZA ESTATE” a Pedavena
5. Campo giovani “SERMIG – FRATERNITA’ DELLA SPERANZA” a Torino
6. Uscita animatori “UN RAGGIO DI SOLE PER TE” a Vallombrosa e Firenze
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     AMICIZIA CHE
     CRESCE NELLA CITTÀ
     CRISTIANI IN DIALOGO COL MONDO
     PER L’UNITÀ, LA PACE E LA FRATELLANZA

 Nella primavera di quest’anno tre eventi molto belli e trasversali
 per età ed interessi hanno coinvolto le nostre comunità cristiane,
 le associazioni, i volontari giovani e adulti, le scuole secondarie di
 primo e secondo grado. Li vogliamo ricordare come indicazione di
 una rotta, una navigazione della collaborazione e di quella che il
 vescovo Michele chiama splendidamente “amicizia civile”.

 Il 9 maggio con l’Istituto Comprensivo “G. Gabrieli” abbiamo
 celebrato la Festa dell’Europa, appuntamento annuale, che
 coincide anche con il ricordo dell’assassinio dell’on. Aldo Moro
 e del giornalista Peppino Impastato. Una data molto significativa
 per richiamare tutti noi al cammino di democrazia e giustizia per
 tutti a cui il processo di integrazione europeo è rivolto fin dalla sua
 origine in seguito all’orrore e alla distruzione delle guerre mondiali.
23

Il concerto degli alunni nell’aula magna          “IL VICINO DELLA PORTA ACCANTO” e
delle scuole secondarie di primo grado ha         “PEDALA CON ARISTOTELE”, conoscendo
segnato con vivacità e gioia la giornata.         le vicende tragiche insieme ai segni di
La loro musica ha anche festeggiato a fine        speranza legati a Mostar e Sarajevo e
maggio nella chiesa San Leopoldo Mandic           indagando sull’importanza delle virtù
la conclusione dell’anno scolastico.              che costruiscono il dialogo democratico,
L’11 maggio la nuova iniziativa delle Acli        insieme a quelli che col progetto BE HUMAN
provinciali di Venezia in collegamento con        hanno visitato l’isola di Lampedusa hanno
la realtà di Sarajevo è ripartita da Mirano,      raccontato ai loro coetanei quanta strada
laddove negli anni Novanta nacque il              ancora abbiamo da compiere per superare
ponte di amicizia tra le Acli veneziane e la      i confini dell’odio e dell’esclusione. Danny,
Bosnia. Nella chiesa San Leopoldo Mandic è        ospite della Casa San Raffaele di Mira, ha
stato presentato il libro “Sarajevo, scuola di    reso la sua testimonianza sul genocidio
pace” della giornalista Francesca Bellemo,        in Camerun. Croce Rossa e partecipanti
perno del progetto che fin dal prossimo           al progetto UN RIFUGIATO IN CASA MIA
anno scolastico punta a coinvolgere gli           hanno arricchito con i loro racconti i
istituti superiori della provincia. “Vogliamo     forum di approfondimento. Gli stand
rinnovare – sottolinea Paolo Grigolato,           delle associazioni, le band musicali e la
presidente provinciale delle Acli – il nostro     performance OLTRE IL MURO, IL PONTE
impegno per questa splendida città e per          DELLA PACE hanno animato la Piazzetta
la sua gente. Un impegno partito proprio          del Pensiero.
da Mirano, con il progetto autotassazione
avviato durante la guerra dell’ex Jugoslavia,
e che tanti frutti, non solo materiali, ha
portato in questi anni”. Ad impreziosire
l’evento il Quintetto Pisani, ensemble di fiati
che con la direzione artistica del maestro
Pietro Semenzato ha accompagnato i
racconti di viaggio con brani legati, per
motivi diversi, alla cultura e alla storia dei
Balcani.
Il 1° giugno il tradizionale appuntamento
presso la Cittadella Scolastica di Mirano
ha nuovamente coinvolto studenti ed
associazioni nella cornice della Festa di
Sguardi “Mauerfall”. A trent’anni dalla
caduta del Muro di Berlino il prof. Josè
Carlos Cabrera Medina da Ceuta e Melilla
ha dialogato con i ragazzi sui nuovi
muri, che vanno diffondendosi in tante
parti del mondo. Gli studenti che hanno
partecipato ai progetti PON 2014-2020
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                             DAL VATICANO, 27 MAGGIO 2019
                                    PAPA FRANCESCO

                 “NON SI TRATTA SOLO DI MIGRANTI”
                         MESSAGGIO DI PAPA FRANCESCO PER
                    LA GIORNATA MONDIALE DEL MIGRANTE 2019

     C         ari fratelli e sorelle,
               la fede ci assicura che il Regno
               di Dio è già presente sulla terra
     in modo misterioso (cfr Conc. Ecum. Vat.
     II, Cost. Gaudium et spes, 39); tuttavia,
                                                    diventa a rischio di emarginazione e di
                                                    esclusione.
                                                    Per questo, la presenza dei migranti e
                                                    dei rifugiati – come, in generale, delle
                                                    persone vulnerabili – rappresenta
     anche ai nostri giorni, dobbiamo con           oggi un invito a recuperare alcune
     dolore constatare che esso incontra            dimensioni essenziali della nostra
     ostacoli e forze contrarie. Conflitti          esistenza cristiana e della nostra
     violenti e vere e proprie guerre non           umanità, che rischiano di assopirsi
     cessano di lacerare l’umanità; ingiustizie     in un tenore di vita ricco di comodità.
     e discriminazioni si susseguono; si stenta     Ecco perché “non si tratta solo di
     a superare gli squilibri economici e           migranti”, vale a dire: interessandoci di
     sociali, su scala locale o globale. E a fare   loro ci interessiamo anche di noi, di tutti;
     le spese di tutto questo sono soprattutto i    prendendoci cura di loro, cresciamo
     più poveri e svantaggiati.                     tutti; ascoltando loro, diamo voce anche
     Le società economicamente più                  a quella parte di noi che forse teniamo
     avanzate sviluppano al proprio                 nascosta perché oggi non è ben vista.
     interno la tendenza a un accentuato            «Coraggio, sono io, non abbiate
     individualismo che, unito alla mentalità       paura!» (Mt 14,27). Non si tratta solo di
     utilitaristica e moltiplicato dalla rete       migranti: si tratta anche delle nostre
     mediatica, produce la “globalizzazione         paure. Le cattiverie e le brutture del
     dell’indifferenza”. In questo scenario,        nostro tempo accrescono «il nostro
     i migranti, i rifugiati, gli sfollati e        timore verso gli “altri”, gli sconosciuti,
     le vittime della tratta sono diventati         gli emarginati, i forestieri […]. E questo
     emblema dell’esclusione perché, oltre          si nota particolarmente oggi, di fronte
     ai disagi che la loro condizione di per        all’arrivo di migranti e rifugiati che
     sé comporta, sono spesso caricati di un        bussano alla nostra porta in cerca di
     giudizio negativo che li considera come        protezione, di sicurezza e di un futuro
     causa dei mali sociali. L’atteggiamento        migliore. È vero, il timore è legittimo,
     nei loro confronti rappresenta un              anche perché manca la preparazione a
     campanello di allarme che avvisa del           questo incontro» (Omelia, Sacrofano, 15
     declino morale a cui si va incontro se si      febbraio 2019). Il problema non è il fatto
     continua a concedere terreno alla cultura      di avere dubbi e timori. Il problema è
     dello scarto. Infatti, su questa via, ogni     quando questi condizionano il nostro
     soggetto che non rientra nei canoni            modo di pensare e di agire al punto da
     del benessere fisico, psichico e sociale       renderci intolleranti, chiusi, forse anche
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– senza accorgercene – razzisti. E così         realtà e della sofferenza degli altri»
la paura ci priva del desiderio e della         (Discorso presso la Caritas Diocesana di
capacità di incontrare l’altro, la persona      Rabat, 30 marzo 2019).
diversa da me; mi priva di un’occasione         «Invece un Samaritano, che era in
di incontro col Signore (cfr Omelia nella       viaggio, passandogli accanto lo vide e
Messa per la Giornata Mondiale del              ne ebbe compassione» (Lc 10,33). Non
Migrante e del Rifugiato, 14 gennaio            si tratta solo di migranti: si tratta della
2018).                                          nostra umanità. Ciò che spinge quel
«Se amate quelli che vi amano, quale            Samaritano – uno straniero rispetto ai
ricompensa ne avete? Non fanno così             giudei – a fermarsi è la compassione,
anche i pubblicani?» (Mt 5,46). Non si          un sentimento che non si spiega solo a
tratta solo di migranti: si tratta della        livello razionale. La compassione tocca le
carità. Attraverso le opere di carità           corde più sensibili della nostra umanità,
dimostriamo la nostra fede (cfr Gc 2,18).       provocando un’impellente spinta a “farsi
E la carità più alta è quella che si esercita   prossimo” di chi vediamo in difficoltà.
verso chi non è in grado di ricambiare          Come Gesù stesso ci insegna (cfr Mt 9,35-
e forse nemmeno di ringraziare. «Ciò            36; 14,13-14; 15,32-37), avere compassione
che è in gioco è il volto che vogliamo          significa riconoscere la sofferenza
darci come società e il valore di ogni          dell’altro e passare subito all’azione
vita. […] Il progresso dei nostri popoli        per lenire, curare e salvare. Avere
[…] dipende soprattutto dalla capacità          compassione significa dare spazio alla
di lasciarsi smuovere e commuovere da           tenerezza, che invece la società odierna
chi bussa alla porta e col suo sguardo          tante volte ci chiede di reprimere.
scredita ed esautora tutti i falsi idoli che    «Aprirsi agli altri non impoverisce, ma
ipotecano e schiavizzano la vita; idoli         arricchisce, perché aiuta ad essere più
che promettono una felicità illusoria           umani: a riconoscersi parte attiva di un
ed effimera, costruita al margine della         insieme più grande e a interpretare la
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     vita come un dono per gli altri; a vedere      individualista è terreno fertile per il
     come traguardo non i propri interessi,         maturare di quel senso di indifferenza
     ma il bene dell’umanità» (Discorso             verso il prossimo, che porta a trattarlo
     nella Moschea “Heydar Aliyev”di Baku,          come mero oggetto di compravendita,
     Azerbaijan, 2 ottobre 2016).                   che spinge a disinteressarsi dell’umanità
     «Guardatevi dal disprezzare uno solo di        degli altri e finisce per rendere le
     questi piccoli, perché vi dico che i loro      persone pavide e ciniche. Non sono forse
     angeli nel cielo vedono sempre la faccia       questi i sentimenti che spesso abbiamo
     del Padre mio che è nei cieli» (Mt 18,10).     di fronte ai poveri, agli emarginati, agli
     Non si tratta solo di migranti: si tratta      ultimi della società? E quanti ultimi
     di non escludere nessuno. Il mondo             abbiamo nelle nostre società! Tra questi,
     odierno è ogni giorno più elitista e crudele   penso soprattutto ai migranti, con il
     con gli esclusi. I Paesi in via di sviluppo    loro carico di difficoltà e sofferenze, che
     continuano ad essere depauperati               affrontano ogni giorno nella ricerca,
     delle loro migliori risorse naturali e         talvolta disperata, di un luogo ove vivere
     umane a beneficio di pochi mercati             in pace e con dignità» (Discorso al Corpo
     privilegiati. Le guerre interessano solo       Diplomatico, 11 gennaio 2016). Nella
     alcune regioni del mondo, ma le armi           logica del Vangelo gli ultimi vengono
     per farle vengono prodotte e vendute in        prima, e noi dobbiamo metterci a loro
     altre regioni, le quali poi non vogliono       servizio.
     farsi carico dei rifugiati prodotti da tali    «Io sono venuto perché abbiano la vita
     conflitti. Chi ne fa le spese sono sempre      e l’abbiano in abbondanza» (Gv 10,10).
     i piccoli, i poveri, i più vulnerabili, ai     Non si tratta solo di migranti: si tratta di
     quali si impedisce di sedersi a tavola         tutta la persona, di tutte le persone. In
     e si lasciano le “briciole” del banchetto      questa affermazione di Gesù troviamo il
     (cfr Lc 16,19-21). «La Chiesa “in uscita”      cuore della sua missione: far sì che tutti
     [...] sa prendere l’iniziativa senza paura,    ricevano il dono della vita in pienezza,
     andare incontro, cercare i lontani e           secondo la volontà del Padre. In ogni
     arrivare agli incroci delle strade per         attività politica, in ogni programma, in
     invitare gli esclusi» (Esort. ap. Evangelii    ogni azione pastorale dobbiamo sempre
     gaudium, 24). Lo sviluppo esclusivista         mettere al centro la persona, nelle sue
     rende i ricchi più ricchi e i poveri più       molteplici dimensioni, compresa quella
     poveri. Lo sviluppo vero è quello che si       spirituale. E questo vale per tutte le
     propone di includere tutti gli uomini e le     persone, alle quali va riconosciuta la
     donne del mondo, promuovendo la loro           fondamentale uguaglianza. Pertanto,
     crescita integrale, e si preoccupa anche       «lo sviluppo non si riduce alla semplice
     delle generazioni future.                      crescita economica. Per essere autentico
     «Chi vuole diventare grande tra voi            sviluppo, deve essere integrale, il che
     sarà vostro servitore, e chi vuole essere      vuol dire volto alla promozione di ogni
     il primo tra voi sarà schiavo di tutti»        uomo e di tutto l’uomo» (S. Paolo VI, Enc.
     (Mc 10,43-44). Non si tratta solo di           Populorum progressio, 14).
     migranti: si tratta di mettere gli ultimi      «Così dunque voi non siete più stranieri
     al primo posto. Gesù Cristo ci chiede          né ospiti, ma siete concittadini dei
     di non cedere alla logica del mondo,           santi e familiari di Dio» (Ef 2,19). Non
     che giustifica la prevaricazione sugli         si tratta solo di migranti: si tratta di
     altri per il mio tornaconto personale o        costruire la città di Dio e dell’uomo. In
     quello del mio gruppo: prima io e poi gli      questa nostra epoca, chiamata anche
     altri! Invece il vero motto del cristiano      l’era delle migrazioni, sono molte le
     è “prima gli ultimi!”. «Uno spirito            persone innocenti che cadono vittime
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