Missionari di speranza - Rivista della parrocchia di Bellinzago Lombardo - Comunità Pastorale Divina Misericordia
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Missionari di speranza luglio/ottobre 2021 - Anno 54 Rivista della parrocchia di Bellinzago Lombardo
sommario copertina 1_Giornata missionaria mondiale 2021....a cura di MT editoriale 3_”Non possiamo tacere…”………………………........MT la parola del parroco 3_Andiamo DA Messa…………………….....don Matteo primo piano 5_GMM 2021 - Introduzione....................a cura di MT 6_GMM 2021 - Messaggio Francesco.......a cura di MT 8_GMM 2021 - Riflessione......................don A.Matteo 10_GMM 2021 - Lettere dalla missione....a cura di MT associazioni 15_Messa malato…………...a cura del Gruppo Unitalsi comunità pastorale 16_Esperienza estiva PG..........................a cura di DB 19_Gruppo famiglie in vacanza.....Barbara Cremonesi 22_Dal Consiglio pastorale………………....Loris Bertini oratorio 24_Oratorio 2021-2022...................Gruppo animatori amministrazione comunale 26_Consiglio comunale 26 luglio..................V.Cavalli 27_Consiglio comunale 27 settembre………..V.Cavalli letture consigliate 28_..............................…………..a cura di una lettrice sport 30_Arcieri..............................Daniele Alessandro Folli quarta di copertina 32_”Emmaus” - Sieger Koder....................a cura di MT In copertina: “Nel contesto attuale c’è bi- sogno urgente di missionari di speranza che, unti dal Signore, siano capaci di ri- cordare profeticamente che nessuno si salva da solo” Papa Francesco 2 il faro - luglio/ottobre 2021
editoriale N on possiamo tacere quello che ab- biamo visto e ascoltato (At 4,20). I discepoli di Emmaus sono la prima im- ne la fatica a farlo nelle nostre stesse parrocchie! Eppure ci sono nella nostra vita di tutti i magine che mi viene in mente sentendo giorni innumerevoli cose ce non possia- questa frase. Quei due che, dopo la cau- mo fare a meno di tacere, importanti o tela (o forse curiosità, interesse) di con- meno. I vari social media che spopolano vincere il misterioso viandante che li oggigiorno ci hanno regalato questa aveva intrattenuti fino a quel momento a grande possibilità di evitare di tacere di fermarsi con loro alla locanda perché “il qualsiasi cosa. Cosa mangiamo, che va- giorno già volge al declino”, dopo la canze faremo o abbiamo fatto, il nuovo straordinaria cena alla quale partecipano lavoro, il primo dentino spuntato a mio non si preoccupano minimamente di figlio, le vicissitudini di gatti e cani di mettersi in cammino a tarda ora per an- casa. Sarebbe un interessante esercizio dare a raccontare agli altri quello che pensare, di tutto quanto non riusciamo a hanno visto e ascoltato. tacere ogni giorno, quanto si riferisca L’antefatto di ogni missione è vedere e alla nostra fede. Il 10, 5, 1 percento? Per ascoltare qualcuno che ci cambia la vita. quanto mi riguarda sono già cifre ecces- In sostanza un incontro straordinario sive… dopo il quale non si può più tacere Come essere allora testimoni, profe- quanto si è visto e ascoltato. ti, missionari, se si tace così volen- Ma noi, cristiani di oggi, abbiamo ancora tieri di quanto ci ripetiamo tutte le qualcosa del quale non possiamo tacere? domeniche essere così importante Abbiamo veramente incontrato Qualcu- per la nostra vita? no che ci ha cambiato la vita tanto da Certo, di questi tempi il cristianesimo non poter fare a meno di raccontarlo (e il cattolicesimo in particolare) non agli altri per condividere la stessa buona se la passa proprio bene. Tanti fatti di notizia appresa? cronaca non aiutano certo a rendere Certo, mi si dirà. Avessimo tutti vissuto l’argomento fra i più ricercati e adatti l’esperienza dei due di Emmaus, chi po- a presentarsi ad altri e fare conversa- trebbe tacere? zione. Oggigiorno, allora, forse mancano i mira- La Chiesa stessa sembra pervasa dalla coli. Oppure anche noi non siamo più in domanda relativa a come vivere da cri- grado di accorgerci che avvengono. Op- stiani in un mondo post- cristiano. Se pure, più semplicemente, siamo fuori occorra fuggire sulla montagna, ritiran- strada. Quella che stiamo percorrendo dosi in un’opzione quasi monacale, op- non è la via giusta per la nostra persona- pure restare come una proposta tra le le Emmaus. altre, un argomento di discussione tra Perché, diciamoci la verità, chi può dire gli altri, nella prospettiva del dialogo e di non poter fare a meno di parlare di di una evangelizzazione light. questo Gesù? Chi può dire di parlarne al Forse, però, prima ancora di tutto que- lavoro, sulla metro, fuori da scuola, al sto, della missione, della testimonianza, negozio, al centro commerciale? Chi può dell’annuncio, tornando a quei due di dire di non poter fare a meno, ovunque Emmaus, occorre chiedersi, molto one- si trovi e a prescindere dalla compagnia, stamente: ma quella sera, per strada o di dire “vi devo proprio raccontare che alla taverna, abbiamo veramente incon- ho incontrato questo tale Gesù che mi ha trato Qualcuno? proprio cambiato la vita”? Sappiamo be- MT il faro - luglio/ottobre 2021 3
la parola del parroco Andiamo DA Messa N on è un errore quello del titolo! Quel “DA” indica il movimento che scaturi- sce dalla Messa. mondo. S. Teresina del Bambin Gesù, gio- vanissima monaca carmelitana, è la patro- na delle Missioni, pur non essendo mai Dal latino missa, participio passato femmi- uscita dal suo monastero. nile di mittĕre, “mandare, inviare”, la mes- Allora il mese missionario appena vissuto, sa, la più importante, preziosa e grande le testimonianze dei missionari, gli aiuti preghiera cristiana, a cui siamo invitati, in economici raccolti, le preghiere per il mon- realtà è un invio, un mandato. Tradizional- do, sono un aiuto a riscoprire la vera voca- mente i cristiani si radunano all’appunta- zione di tutti i battezzati: amarsi fraterna- mento domenicale della messa (chi può vi mente e portare quell’amore a tutti. Anche partecipa anche in settimana), ma non si il nostro essere Comunità Pastorale di più tratta di un semplice atto di devozione, di parrocchie, unite nel cammino di questi una preghiera fatta e finita; la celebrazione anni più recenti, nasce da uno slogan che eucaristica raccoglie i credenti in Cristo non può rimanere solo scritto nell’atto co- per inviarli in ogni luogo ad annunciare il stitutivo della stessa: Comunità Pastorale Vangelo di Gesù, l’amore di Dio che salva per la comunione e la missione. È chiarissi- ogni uomo e donna dalle tenebre di qual- mo, non possiamo che incontrarci, acco- siasi tipo. glierci con e come Gesù per poi saperci La messa è la partenza, non il traguardo! inviati a tutti coloro che Dio mette sul no- Dal temine latino missa al termine missio- stro cammino, ogni giorno, testimoniando ne, il passo è breve, anche per i non esper- il suo stile, la sua cura per ogni persona. ti di linguistica. I discepoli di Gesù, gli La messa diventa pertanto lo spunto setti- amici di Dio, vivono questo continuo equi- manale per riscoprire che cosa è scritto nel librio tra lo stare con il Signore e l’andare nostro DNA di credenti e cioè un legame a portarlo in tutto il mondo (leggi: almeno straordinario con Cristo e un compito/ dove si vive). Non esiste un cristiano chiu- responsabilità/missione che ci è dato: AN- so, non lo sono neppure i monaci che pre- DATE; dalla messa si parte, si va! gano per tutti - sono il polmone della Chie- vostro don Matteo sa – e si interessano di quanto accade nel 4 il faro - luglio/ottobre 2021
primo piano Giornata missionaria mondiale 2021 T estimoni e profeti” è il tema proposto per la Giornata missionaria mondiale 2021 (GMM 2021), tema che completa il percorso triennale di formazione missionaria pen- sato a partire dal mese missionario straordinario voluto da papa Francesco nel 2019 e che aveva avuto come temi precedenti “Battezzati e inviati” (2019) e “Tessitori di fraterni- tà” (2020). La nostra parrocchia ha una lunga e ricca “tradizione” missionaria ed è per questo, oltre che per la coincidenza temporale, che abbiamo voluto dedicare a questa ricorrenza il pri- mo piano del fascicolo che avete tra le mani. Confidiamo che quanto segue possa aiutare a riscoprire o ravvivare in tutti noi questo spirito missionario, che è prima di tutto un anelito ad annuncia- re una buona notizia. Ma questo annuncio non può avvenire senza essere fondato su uno sguardo di speranza e fiducia nel pre- sente e nel futuro, anche in una situazione di difficoltà come quella vissuta negli ultimi tempi a causa della pandemia. Una missione da attuare, come spesso si sente ripete- re, a partire dalle nostre co- munità, nelle nostre cerchie personali, senza necessaria- mente pensare di andare troppo lontano. Certo, c’è anche chi parte per mete più o meno lontane; alcune delle pagine che seguono ce ne daranno testimonianza. Una missione che ci faccia riflettere veramente su cosa valga la pena realmente ta- cere o non tacere di tutto quanto fa parte della nostra vita di tutti i giorni. Vita sempre così indaffarata e piena di cose; ma spesso vuota di quell’unico incontro che sentiamo spesso dirci essere il solo capace di cam- biare davvero le nostre esi- stenze. MT il faro - luglio/ottobre 2021 5
Messaggio del Santo Padre Francesco per la Giornata missionaria mondiale 2021. “Non possiamo tacere quello che abbiamo visto e ascoltato” (At 4,20) C ari fratelli e sorelle, quando sperimentiamo la forza dell’amore di Dio, quando ricono- sciamo la sua presenza di Padre nella nostra za che si raggiunge solo nell’amo- re» (Enc. Fratelli tutti, 68). Tempi nuovi che su- scitano una fede in grado di dare impulso a vita personale e comunitaria, non possiamo fare iniziative e plasmare comunità, a partire da a meno di annunciare e condividere ciò uomini e donne che imparano a farsi carico che abbiamo visto e ascoltato. La relazione di della fragilità propria e degli altri, promuoven- Gesù con i suoi discepoli, la sua umanità che ci do la fraternità e l’amicizia sociale (cfr ibid., si rivela nel mistero dell’Incarnazione, nel suo 67). […] Vangelo e nella sua Pasqua ci mostrano fino a Tuttavia, i tempi non erano facili; i primi cri- che punto Dio ama la nostra umanità e fa pro- stiani incominciarono la loro vita di fede in un prie le nostre gioie e le nostre sofferenze, i no- ambiente ostile e arduo. Storie di emarginazio- stri desideri e le nostre angosce (cfr Conc. ne e di prigionia si intrecciavano con resistenze Ecum. Vat. II, Cost. past. Gaudium et spes, 22). interne ed esterne, che sembravano contraddire Tutto in Cristo ci ricorda che il mondo in cui e perfino negare ciò che avevano visto e ascol- viviamo e il suo bisogno di redenzione non gli tato; ma questo, anziché essere una difficoltà o sono estranei e ci chiama anche a sentirci parte un ostacolo che li avrebbe potuti portare a ri- attiva di questa missione: «Andate ai crocicchi piegarsi o chiudersi in sé stessi, li spinse a tra- delle strade e tutti quelli che troverete, chiama- sformare ogni inconveniente, contrarietà e dif- teli» (Mt 22,9). Nessuno è estraneo, nessuno può ficoltà in opportunità per la missione. I limiti e sentirsi estraneo o lontano rispetto a questo gli impedimenti diventarono anch’essi luogo amore di compassione. privilegiato per ungere tutto e tutti con lo Spiri- to del Signore. Niente e nessuno poteva rimane- L’esperienza degli Apostoli re estraneo all’annuncio liberatore. La storia dell’evangelizzazione comincia con […] Il libro degli Atti degli Apostoli ci insegna a una ricerca appassionata del Signore che chiama vivere le prove stringendoci a Cristo, per matu- e vuole stabilire con ogni persona, lì dove si rare la «convinzione che Dio può agire in qual- trova, un dialogo di amicizia (cfr Gv 15,12-17). siasi circostanza, anche in mezzo ad apparenti Gli Apostoli sono i primi a riferirci questo, ri- fallimenti» e la certezza che «chi si offre e si cordando perfino il giorno e l’ora in cui lo in- dona a Dio per amore, sicuramente sarà fecon- contrarono: «Erano circa le quattro del pomerig- do (cfr Gv 15,5)» (Esort. ap. Evangelii gaudium, gio» (Gv 1,39). […] Come diceva il profeta Gere- 279). mia, questa esperienza è il fuo- co ardente della sua presenza attiva nel nostro cuore che ci spinge alla missione, benché a volte comporti sacrifici e incom- prensioni (cfr 20,7-9). L’amore è sempre in movimento e ci pone in movimento per condividere l’annuncio più bello e fonte di speranza: «Abbiamo trovato il Messia» (Gv 1,41). Con Gesù abbiamo visto, ascol- tato e toccato che le cose posso- no essere diverse. Lui ha inau- gurato, già oggi, i tempi futuri ricordandoci una caratteristica essenziale del nostro essere umani, tante volte dimenticata: «siamo stati fatti per la pienez- 6 il faro - luglio/ottobre 2021
Così anche noi: nemmeno l’attuale momento gnore e dalla vita nuova che Egli offriva ad an- storico è facile. […] Noi, però, «non annuncia- dare tra le genti e testimoniare quello che ave- mo noi stessi, ma Cristo Gesù Signore: quanto a vano visto e ascoltato: il Regno di Dio è vicino. noi, siamo i vostri servitori a causa di Gesù» (2 Lo fecero con la generosità, la gratitudine e la Cor 4,5). Per questo sentiamo risuonare nelle nobiltà proprie di coloro che seminano sapen- nostre comunità e nelle nostre famiglie la Paro- do che altri mangeranno il frutto del loro impe- la di vita che riecheggia nei nostri cuori e ci gno e del loro sacrificio. Perciò mi piace pensa- dice: «Non è qui, è risorto» (Lc 24,6); Parola di re che «anche i più deboli, limitati e feriti pos- speranza che rompe ogni determinismo e, a sono essere [missionari] a modo loro, perché coloro che si lasciano toccare, dona la libertà e bisogna sempre permettere che il bene venga l’audacia necessarie per alzarsi in piedi e cerca- comunicato, anche se coesiste con molte fragili- re con creatività tutti i modi possibili di vivere tà» (Esort. ap. postsin. Christus vivit, 239). la compassione, “sacramentale” della vicinanza Nella Giornata Missionaria Mondiale, che si ce- di Dio a noi che non abbandona nessuno ai bor- lebra ogni anno nella penultima domenica di di della strada. In questo tempo di pandemia, ottobre, ricordiamo con gratitudine tutte le davanti alla tentazione di mascherare e giustifi- persone che, con la loro testimonianza di vita, care l’indifferenza e l’apatia in nome del sano ci aiutano a rinnovare il nostro impegno batte- distanziamento sociale, è urgente la missione simale di essere apostoli generosi e gioiosi del della compassione capace di fare della necessa- Vangelo. Ricordiamo specialmente quanti sono ria distanza un luogo di incontro, di cura e di stati capaci di mettersi in cammino, lasciare promozione. «Quello che abbiamo visto e ascol- terra e famiglia affinché il Vangelo possa rag- tato» (At 4,20), la misericordia che ci è stata giungere senza indugi e senza paure gli angoli usata, si trasforma nel punto di riferimento e di di popoli e città dove tante vite si trovano asse- credibilità che ci permette di recuperare la pas- tate di benedizione. sione condivisa per creare «una comunità di Contemplare la loro testimonianza missionaria appartenenza e di solidarietà, alla quale desti- ci sprona ad essere coraggiosi e a pregare con nare tempo, impegno e beni» (Enc. Fratelli tutti, insistenza «il signore della messe, perché man- 36). È la sua Parola che quotidianamente ci re- di operai nella sua messe» (Lc 10,2); infatti sia- dime e ci salva dalle scuse che portano a chiu- mo consapevoli che la vocazione alla missione derci nel più vile degli scetticismi: “tanto è lo non è una cosa del passato o un ricordo roman- stesso, nulla cambierà”. E di fronte alla doman- tico di altri tempi. Oggi, Gesù ha bisogno di da: “a che scopo mi devo privare delle mie sicu- cuori che siano capaci di vivere la vocazione rezze, comodità e piaceri se non posso vedere come una vera storia d’amore, che li faccia an- nessun risultato importante?”, la risposta resta dare alle periferie del mondo e diventare mes- sempre la stessa: «Gesù Cristo ha trionfato sul saggeri e strumenti di compassione. Ed è una peccato e sulla morte ed è ricolmo di potenza. chiamata che Egli rivolge a tutti, seppure non Gesù Cristo vive veramente» (cfr Esort. nello stesso modo. Ricordiamo che ci sono peri- ap. Evangelii gaudium, 275) e vuole anche noi ferie che si trovano vicino a noi, nel centro di vivi, fraterni e capaci di ospitare e condividere una città, o nella propria famiglia. C’è anche un questa speranza. Nel contesto attuale c’è biso- aspetto dell’apertura universale dell’amore che gno urgente di missionari di speranza che, unti non è geografico bensì esistenziale. Sempre, ma dal Signore, siano capaci di ricordare profetica- specialmente in questi tempi di pandemia, è mente che nessuno si salva da solo. […] importante aumentare la capacità quotidiana di allargare la nostra cerchia, di arrivare a quelli Un invito a ciascuno di noi che spontaneamente non li sentiremmo parte Il tema della Giornata Missionaria Mondiale di del “mio mondo di interessi”, benché siano vici- quest’anno, «Non possiamo tacere quello che no a noi (cfr Enc. Fratelli tutti, 97). Vivere la abbiamo visto e ascoltato» (At 4,20), è un invito missione è avventurarsi a coltivare gli stessi a ciascuno di noi a “farci carico” e a far cono- sentimenti di Cristo Gesù e credere con Lui che scere ciò che portiamo nel cuore. Questa mis- chi mi sta accanto è pure mio fratello e mia sione è ed è sempre stata l’identità della Chie- sorella. Che il suo amore di compassione risve- sa: «essa esiste per evangelizzare» (S. Paolo VI, gli anche il nostro cuore e ci renda tutti disce- Esort. ap. Evangelii nuntiandi, 14). La nostra poli missionari. vita di fede si indebolisce, perde profezia e ca- Maria, la prima discepola missionaria, faccia pacità di stupore e gratitudine nell’isolamento crescere in tutti i battezzati il desiderio di esse- personale o chiudendosi in piccoli gruppi; per re sale e luce nelle nostre terre (cfr Mt 5,13-14). sua stessa dinamica esige una crescente apertu- Roma, San Giovanni in Laterano, 6 gennaio ra capace di raggiungere e abbracciare tutti. I 2021, Solennità dell’Epifania del Signore. primi cristiani, lungi dal cedere alla tentazione di chiudersi in un’élite, furono attratti dal Si- Francesco il faro - luglio/ottobre 2021 7
Uno spunto di riflessione per cercare di vivere un po’ più “da cristiani” la Giornata missionaria mondiale e la missione in generale. Convertire i nostri occhi a Gesù per umanizzare il mondo C osa testimoniamo al mondo noi che crediamo in Gesù di Nazareth? Qual è il centro della testimonianza di noi cristiani? mo cura di noi. […] Ogni volta, dunque, che cerchiamo l’altro – o ci lasciamo cerca- re – come l’unica cosa amabile del mondo, Qual è la profezia decisiva del nostro essere l’unica realtà che può dare significato ad uomini e donne della Chiesa di Cristo? un’esistenza, il rischio è di innescare circo- Ritengo che la specificità del nostro crede- li viziosi di illusione e delusione. A tal fine re da cristiani abbia a che fare essenzial- Gesù puntualizza l’ordine con cui l’amore mente con una conversione dello sguardo va esercitato. […] La prima forma di testi- e precisamente con la nostra capacità di monianza, allora, che i cristiani sono chia- assimilare il modo di “vedere” che fu pro- mati a esprimere, vivendola ovviamente, è prio di Gesù: di fare nostre cioè la traietto- esattamente questa della loro fede in un ria e l’intensità con cui Gesù ha visto (e ha Dio che è padre: che è padre di ciascuno e insegnato a vedere) Dio, il mondo e sé perciò di tutti; che è padre e dunque radi- stesso. Di fare nostri i suoi occhi. [...] ce ultima della comune umanità che strin- ge tutti in un medesimo destino di vita Dio è Padre buona; che è padre e dunque garanzia as- Vedere come Gesù significa, per prima co- soluta che nessuno è mai lasciato in balia sa, accogliere la buona notizia che è al cen- del male. L’amore tra gli umani trova per- tro del Vangelo e cioè la rivelazione della ciò il suo sostegno e la sua garanzia nell’a- paternità divina. Sotto questa luce, non è more che ciascuno e ciascuna saprà rico- affatto un caso che Gesù concentri tutto il noscere a colui che Gesù ci ha mostrato suo insegnamento nel grande comanda- essere il Padre di tutti. mento dell’amore, alla cui formulazione annette una particolare importanza. Se- Possiamo fare sempre meglio condo la nuova legge, che è essenzialmen- […] È essenziale, per il pensiero e per la te una legge dell’amore, ciò che è cruciale prassi cristiana, guardare al mondo non è l’ordine dell’amore: è Dio che deve essere solo nella sua data fattualità ma anche nel- considerato, visto e amato per primo, con la sua possibilità, non solo dunque per ciò tutto se stessi e poi il prossimo con che è ma anche per ciò che può diventare: quell’intensità di amore con cui ci prendia- soprattutto quel “mondo” che è il risultato delle mille relazioni tra gli umani, del con- fluire delle loro libertà e dei loro desideri. Per Gesù la “salvezza” del mondo passa at- traverso l’impegno per la costruzione del regno di Dio, segno e sogno di un’umanità che non si regge sulla collusione di alcuni contro altri, che non sfrutta la debolezza dei molti a vantaggio dei pochi, che non pone continuamente in essere condizioni di vita talmente degradanti da far desiderare a mi- lioni di esseri umani la fine della vita piutto- sto che la vita sino alla sua fine. […] Proprio dinanzi a coloro che invece categoricamente affermano l’inevitabilità dell’ingiustizia, del sopruso, della violenza, in una parola dinan- zi a coloro che giustificano il bruto mondo 8 il faro - luglio/ottobre 2021
dicendo bene del male, la parola del regno di liberarsi. Piuttosto il nostro essere nati al Dio inaugura e annuncia la possibilità di un mondo va interpretato come apertura di essere altrimenti umani che tocca ogni uomo uno spazio di libertà e di possibilità, cui ed ogni donna della terra. Secondo questa dover e poter corrispondere con generosi- parola, nessuno è destinato a legarsi alle par- tà ed impegno. [...] Per questo, poi, in se- ti negative del suo carattere, nessuno è co- condo luogo, ciascuno può e deve impe- stretto a vivere sotto la soggezione di uno gnare sé stesso con molta generosità in ciò spirito malvagio inestirpabile, nessuno è con- che compie, ma senza dimenticare appun- dannato a forme di egoismo e di individuali- to che la storia di ciascuno è più grande di smo insuperabili: nessuno deve fare il male. quella che possiamo registrare solo con il L’ingiustizia non è il marchio definitivo del- passare degli anni. I credenti testimoniano la storia. Allo stesso tempo la parola del e danno riscontro concreto cioè a quella Regno annuncia che a nessuno dovrebbe verità annunciata da Gesù per la quale la essere negato il desiderio di cose davvero verità di/su ciascun uomo e donna della belle, piene, gratificanti, consonanti con i terra reca il sigillo del futuro, il crisma ritmi più profondi del cuore. A nessuno dell’incontro definitivo con Dio, cui rinvia- dovrebbe essere negata la possibilità di re ogni giudizio ultimo su sé stessi e sulla una contentezza del proprio essere al storia. [...] mondo, a nessuno dovrebbe essere con- Ecco, infine, di cosa i cristiani debbono sentito di addurre ragionevoli e fondati oggi diventare testimoni e profeti: l’espe- motivi per maledire la propria esistenza. rienza del credere in Gesù è, in verità, Ecco il regno di Dio in presa diretta: esso è null’altro che un continuo perforamento di la radicale possibilità di immaginare un tutte le cappe che la vita inventa quando si mondo diverso, un mondo semplicemente inceppa qualche meccanismo, un perma- più umano. […] nente scioglimento di tutte le catene che fabbrichiamo quando non viviamo corret- Cittadini della patria futura tamente la nostra libertà, un abbattimento La terza conversione dello sguardo, in cui di quella stanza blindata nella quale ci rin- si realizza ogni autentica esperienza di serriamo quando la paura di desiderare si fede cristiana e che sostanzia la testimo- trasforma tragicamente in desiderio della nianza e la profezia dei battezzati, ha a paura. E nello stesso tempo l’esperienza che fare con l’immagine che il soggetto credente è, positivamente, un costante invi- umano ha di sé stesso. Si tratta di impara- to ad ospitare sé stessi ed il mondo in Dio. È re a vedere il proprio essere umani con gli in lui che si può davvero trovare la pienez- occhi di Gesù. E questo non è cosa da po- za e la verità di noi stessi. Per questo la fe- co. Ciò che pensiamo di essere e soprattut- de è soprattutto speranza, custode delicata to di non essere ancora ha sempre un peso di quella dialettica tra passato e presente, decisivo nelle cose che invece decidiamo di terra e cielo che ci abita, e che è pertanto mettere in opera. Per questo, per rispar- capace di dare lena e di far da leva al gesto miare al soggetto umano la vana fatica di quotidianamente richiestoci di scommettere un impossibile compimento intramonda- sulla fecondità del nostro essere/agire con- no, per sottrarlo all’ansia di una conquista tro la diffusa sensibilità depressiva che del mondo al prezzo salatissimo della per- ovunque ci avvinghia e contro la tentazio- dita dell’anima, i credenti propongono la ne di far ripiegare su se stesso il nostro es- parola del Vangelo quale straordinaria sere anche parte di questo mondo, dimenti- scuola di una vera ed autentica prassi di cando che, per quanto bello possa risultare, benevola ospitalità nei confronti di sé stes- esso non coincide con il paradiso promesso, si e del mondo in Dio. La parola di Gesù vero compimento del Regno che qui ci sfor- circa l’efficace amore paterno di Dio per ziamo in ogni modo di anticipare. […] ciascun uomo e per ciascuna donna com- porta innanzitutto una radicale revisione di don Armando Matteo dell’immaginario della finitezza che con- Sotto-segretario aggiunto alla nota la nostra umanità. Essa non è un limi- Congregazione per la dottrina della fede te, una colpa da espiare, un fardello di cui il faro - luglio/ottobre 2021 9
Qualche lettera dalla missione... Ecco la lettera di ringraziamento per l’offerta della Quaresima, alla quale aggiungo anche il mio GRAZIE a tutti in particolare al gruppo missionario. Un forte abbraccio a tutti, una preghiera per i vostri bisogni e ancora GRAZIE! Singhila minghi! Sr. Carla 29 agosto 2021 stro generoso contributo. Resto sempre senza parole quando arrivano delle of- C arissimi, pur non conoscendovi, sono contenta di raggiungervi con questo breve scritto. ferte per la missione, soprattutto in un momento così delicato e difficoltoso co- me quello che tutti noi stiamo vivendo a Grazie di vero cuore per la vostra gene- causa della pandemia. A voi piacendo la rosa offerta avuta tramite sr. Carla che vostra offerta verrà utilizzata per aiuta- vi qualifica speciali collaboratori della re il gruppo di poveri che aiutiamo rego- missione affinché possiamo continuare a larmente nella nostra parrocchia sant’ far conoscere e amare Gesù attraverso Antonio di Padova a Bangui (capitale del- uno dei servizi ai poveri e ai bambini la Repubblica Centrafricana) acquistan- orfani. do per loro riso, sardine, caffè, zucche- Intanto vi mando un Grande Grazie a ro, olio ma anche per sostenere i 45 nome di quanti potranno godere del vo- bambini orfani che sono presi in carico Una bambina orfana che frequenta la scuola 10 il faro - luglio/ottobre 2021
sempre dalla stessa parrocchia, e noi partecipiamo acquistando per loro quan- to serve per la scuola (quaderni, pastelli, penne, ecc.). La situazione del coronavirus ha reso la vita molto difficile a tutti. Bisogna dire che esiste un solo Centro sicuro per fare il test ed è l’Istituto Pasteur di Bangui, quindi non ci sono dati sicuri su tutto il territorio nazionale. Possiamo però dire che in Centrafrica la pandemia si è mani- festata in modo attenuato e diverse per- sone sono guarite. Oggi, le persone che portano la masche- rina sono molto poche anche se c’è sem- pre la paura di questo virus ma si pensa che alcuni elementi contribuiscano a far sì che, rispetto ad altri continenti, qui il numero di decessi sia relativamente li- mitato così pure come la virulenza della malattia: Il clima caldo non contribuisce al diffon- dersi di raffreddore e influenze La gente ha già lottato contro diverse vostra generosità, ancora una volta avete infezioni e malattie ed ha accumulato dimostrato che è possibile seminare il diversi anticorpi bene e far crescere l'attenzione a chi vi- La popolazione è relativamente giovane; ve in situazioni d'indigenza e di povertà. è rarissimo trovare una persona che ha Il Signore vi benedica. raggiunto gli 80 anni, per non parlare Con riconoscenza e gratitudine vi saluto. dei 90. Con affetto, sr. Rosaria Ma forse c’è una pandemia anco- ra più pericolo- sa che insinua questo Paese da molti anni ed è la Guerra che non ha fine. E la gente è vera- mente stanca ma porta in cuore la certez- za che il Signo- re ascolta il gri- do del suo po- polo e che con- tinuerà ad ascoltarlo ma restiamo fidu- ciosi che la gra- zia di Dio non ci abbandonerà. Grazie, con la il faro - luglio/ottobre 2021 11
Agosto 2021 Carissimi, in allegato, assieme ai miei ringraziamenti più sentiti per la ricca offerta di Quaresima per le nostre mamme gestanti in Togo, la comunicazione di una "novità". Per tutto, mi affido alle vostre preghiere e garantisco il mio ricordo. Ogni bene, sr Silvia pssf S i riparte! Carissimi amici e amiche, vi raggiungo per condividere con voi un dunque mi attende è di far re-innamorare gli albanesi della loro terra. Certo, la prima “sfida” sarà comunicare con loro! L’albane- “passo” che il Signore, nella Sua fedeltà, mi se è una lingua molto difficile, di origine chiede. turca, per cui all’inizio dovrò essere pa- Dopo l’esperienza in Argentina e il ritorno ziente e accettare di essere “serva inutile”. in Italia, ora sono chiamata a… ripartire! Mi accompagna in questa nuova missione Destinazione l’Albania. Una terra tanto il brano del mandato ai discepoli del Van- vicina, ma molto diversa, per lingua, cultu- gelo secondo Matteo (Mt 10, 7b-12): ra, molto povera. Uscita da 50 anni di dit- “Strada facendo, predicate, dicendo che il tatura comunista, l’Albania è in bilico tra regno dei cieli è vicino. Guarite gli infermi, tradizioni consolidate e secolarizzazione risuscitate i morti, purificate i lebbrosi, dilagante, che creano una vera e propria scacciate i demòni. Gratuitamente avete “frattura” tra le generazioni giovani e le ricevuto, gratuitamente date. Non procu- più mature. Dall’Albania si fugge, per cer- ratevi oro né argento né denaro nelle vo- care condizioni di vita migliori e… stipen- stre cinture, né sacca da viaggio, né due di migliori! Il costo della vita è elevatissi- tuniche, né sandali, né bastone, perché chi mo e gli stipendi bassi. Una delle sfide che lavora ha diritto al suo nutrimento. 12 il faro - luglio/ottobre 2021
In qualunque città o villaggio entriate, do- come diceva la nostra Cofondatrice b. M. mandate chi là sia degno e rimanetevi fin- Domenica Mantovani. ché non sarete partiti. Entrando nella casa, Mi affido alla vostra preghiera e alla vostra rivolgetele il saluto”. vicinanza, sulla quale so di poter contare! Ho ricevuto tanto nella mia vita: l’affetto Grazie per la vostra provvidente offerta di della mia famiglia, la loro vicinanza nelle Quaresima, davvero ricchissima: è andata mie scelte, la fiducia e la stima delle con- a sostenere il nostro progetto per la cura sorelle, la cura… è tempo, per usare un’e- delle mamme gestanti in Togo. Grazie di spressione francescana, di “restituire”, di cuore! Ricambio con la preghiera! riconsegnare a Dio e a Lui tramite i fratelli La s. Famiglia benedica ogni vostro deside- quanto ricevuto a lode della Sua gloria. rio di bene Vado per “amare e far amare il Signore”, Sr Silvia Panizzari pssf Ottobre 2021 Ecco la richiesta di aiuto giunta alla nostra Comunità da suor Silvia in occasione dell’ottobre missionario. C arissimi, come ormai saprete, sono in missione in Albania e mi sto guardan- do attorno, lasciandomi incontrare dalla doposcuola, che quest’anno riprenderemo dopo la pausa Covid, anche se l’allerta ri- mane. realtà che mi accoglie. Siamo nella casa che ci è offerta dalla Dio- La zona è povera, ma la gente molto cara e cesi, che ci paga luce e gas; per il resto vi- generosa, c’è anche un bel gruppo di gio- viamo solo di Provvidenza, di quello che la vani. Noi viviamo in Parrocchia e ci è affi- gente ci porta. Abbiamo però un problema: data la liturgia, la catechesi, il tempo libe- qui d’estate fa molto caldo (fino a 46°C!) e ro (abbiamo un piccolo campo giochi) e il d’inverno fa molto freddo, ma noi non ab- il faro - luglio/ottobre 2021 13
biamo riscaldamento, o meglio c’è un im- pianto vecchio di 20 anni che perde e la nafta costa molto. Con il vostro aiuto potremmo raccogliere i fondi per sistemare il riscaldamento e ren- dere più accogliente la struttura. Non è un diretto servizio ai poveri, ma credo capire- te quanto può essere difficile essere a ser- vizio se mancano le condizioni più essen- ziali. Grazie di cuore. Sr Silvia Panizzari pssf Ottobre 2021 Grazie di cuore a tutta la Comunità! Il vostro sostegno è vera Provvidenza. Vi ricordo perché lo spirito missionario sia vissuto nella dispo- nibilità e nell’accoglienza degli ultimi vicini e lontani. Tutti sia- mo testimoni, sulle orme di Gesù Missionario del Padre. Ogni bene nella S.Famiglia e buon mese missionario! Sr Silvia Panizzari pssf Il mercatino allestito per aiutare suor Silvia e i ringraziamenti da lei giunti per tutta la Comunità 14 il faro - luglio/ottobre 2021
associazioni Unitalsi: messa del malato N ella messa di mercoledì 15 settembre abbiamo pregato per i malati e gli an- ziani della nostra parrocchia. Nel rispetto zio. I malati sono co- me i polmoni della chiesa perché prega- delle norme e contrariamente agli altri an- no e, come i polmoni, ni, questo momento di preghiera, nel pe- danno vita alla chie- riodo della festa della Madonna del Rosa- sa. La loro sofferenza rio, si è limitato alla messa senza il mo- e la loro fatica dà più senso alla loro vita mento conviviale che di solito ne era la che essere festeggiati. Siamo servi inutili conclusione. non vuol dire che non serviamo a niente Riportiamo il commento di don Matteo al ma che non cerchiamo il nostro interesse: Vangelo: la nostra vita ha senso quando siamo capa- “Nel Vangelo di oggi, Gesù ci invita ad un ci di donare la preghiera, la cura e l’atten- atteggiamento di chi si dà da fare non per- zione, sicuramente un servizio. È un dono chè si viene riconosciuti ma perchè è giu- non sempre riconosciuto ma che ha un sto. Davanti alla Madonna Addolorata ed valore indispensabile e sconfinato. alle persone che hanno problemi ci viene Maria ha sofferto sotto la croce. Lei crede- da pensare di metterci al servizio. Dobbia- va che Gesù sarebbe risorto ma ha ugual- mo essere più contenti di aver fatto qual- mente sofferto, ha attraversato la sofferen- cosa che serve anzichè vedere riconosciuti za, è rimasta sotto la croce. Ha fatto un i meriti. servizio apparentemente inutile ma ora Parlando di persone in difficoltà, penso a siamo ancora qui a pregarla perché ci so- quelle che oggi non sono presenti perché a stenga quando la sofferenza e la prova ci casa con problemi: un malato che prega sembrano inutili e invece sono la via della per qualcuno ci mostra una sensibilità salvezza nostra e di ogni uomo.” grande e ci insegna come mettersi al servi- A cura del Gruppo Unitalsi il faro - luglio/ottobre 2021 15
comunità pastorale Esperienza Estiva PG: Spiazzi… A nche quest’anno l’estate dei ragazzi della nostra comunità pastorale si è animata di una esperienza in montagna perché in ogni luogo c’è gente che è capace di amare perché è amata dal Signore”. Lo ha affermato mons. Mario Delpini, arcive- guidata dal nostro coadiutore don Paolo. scovo di Milano “Sono venuto per esaltare La cornice è sempre quella di Spiazzi di l’amicizia, perché si è cristiani solo insieme. Gromo, i protagonisti sempre ragazzi e L’amicizia è la grazia di rapporti che aiu- ragazze delle medie e delle superiore con i tano a diventare migliori. È un aiuto per loro animatori e educatori. Le norme anti- compiere le grandi imprese del bene. contagio, mascherina, tamponi, green Nell’amicizia – tanto importante per i ra- pass, vaccino…tutto rispettato ed osserva- gazzi e gli adolescenti – ognuno dona un to. Le gite in montagna, le esperienze di po’ di sé all’altro”. “Vorrei anche dire che fraternità e condivisione serali, i giochi, insieme possiamo imparare a pregare. La l’animazione, le amicizie: tutto portato a vita non è un insieme di coincidenze: è una termine con successo, anche quando il me- vocazione, perché il Padre, attraverso Ge- teo ha tirato qualche brutto scherzo. Due sù, ci chiama alla felicità. Dunque, pre- sono stati i turni, due le settimane: divisi ghiamo per ricordarci sempre la nostra per età prima i ragazzi delle medie (dalla chiamata ad essere felici”. Mons. Delpini, quinta elementare) e poi quelli delle supe- accolto con entusiasmo dai ragazzi e dai riori. L’arcivescovo Mario ha visitato qual- loro educatori, ha affermato durate un che esperienza estiva della nostra diocesi. momento di preghiera: “Non perdete l’oc- In una di queste, parlando ha detto: “Sono casione per amare”; “non lasciate che nes- venuto qui per dire ai nostri ragazzi che la suno vada via da voi senza un sorriso”; terra è piena della gloria di Dio, che in que- “non sottovalutatevi mai perché siete fatti sti luoghi così belli si percepisce con facilità. a immagine di Dio”; “non dimenticatevi La terra è piena della gloria di Dio anche della vostra vocazione a essere felici”. Un 16 il faro - luglio/ottobre 2021
invito che è rivolto ai ragazzi della nostra po fa ebbe a dire Papa Francesco: “Donare comunità che hanno partecipato all’espe- fa sentire più felici noi stessi e gli altri; do- rienza in montagna, ma anche a tutti noi. nando si creano legami e relazioni che for- Vale la pena ringraziare, a nome di tutti, tificano la speranza in un mondo migliore. quanti hanno aiutato don Paolo ad orga- Il dono più grande che Dio ha fatto a cia- nizzare il tutto. Gabriele e Rachele che scuno di noi è la vita, e la vita fa parte di hanno supportato, lavorato e accompagna- un altro dono divino originario che è il to i ragazzi per un’intera settimana. Un creato. Il dono non è un concetto astratto, ringraziamento da estendere a giovani e un generico richiamo al regalo – tanti rega- animatori che si sono alternati per cammi- li possono essere interessati, non gratuiti –, nare insieme ai ragazzi: donando tempo, ma un atteggiamento e un’azione che han- se stessi e la parte della loro vita. Quale no le proprie radici nel messaggio del Van- dono prezioso per tutti. Questa dimensio- gelo. Tutti, specialmente i ragazzi e i giova- ne del gratuitamente offrire sé stessi è ni sono chiamati a fare la stupenda espe- quanto mai di più importante per i ragaz- rienza del dono”. zi e per la vita della Chiesa. Qualche tem- Diego il faro - luglio/ottobre 2021 17
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Gruppo famiglie in vacanza L ’esperienza del gruppo famiglie della Comunità Pastorale della Divina Miseri- cordia è nata diversi anni fa dal desiderio di un gruppo di famiglie di condividere il proprio cammino di fede di coppia e di famiglia. Di solito ci si incontra una volta al mese per un momento di riflessione tra le cop- pie, a partire da un testo delle Scritture, dopo aver participato alla Messa insieme e aver condiviso la cena, Covid permettendo. Da quando don Matteo, qualche anno fa, ci ha proposto di trascorrere insieme una settimana in montagna alla fine di luglio, la vacanza estiva è diventata il momento più lungo e intenso di condivisione per noi. Durante la vacanza, il gruppo si allarga anche ad altre famiglie e amici che vivono esperienze di fede in gruppi diversi e si diventa un’ unica grande famiglia dove vivere insieme tutti i momenti della gior- nata: si pranza insieme, si cucina insieme, si gioca e si canta insieme. Insieme si cam- mina, si prega e si va a dormire. Il luogo della nostra vacanza è stato per 3 anni la Val di Rhems, l’anno scorso la Val Formazza, quest’anno la Val Saiento, in Valtellina. Tutti luoghi splendidi, dove la il faro - luglio/ottobre 2021 19
bellezza della natura aiuta a ritrovare la dimensione dello stupore e della gratitudi- ne. Avete mai visto una cielo stellato a 2000 m di altezza? Sembra di poter raccogliere le stelle. Ci si sente parte dell’infinito, ab- bracciati da Dio. E che dire dei panorami che si possono ammirare durante le camminate e una vol- ta raggiunta la meta? Una meraviglia che ripaga della fatica della salita. In vacanza ognuno mette a disposizione degli altri i suoi doni e le sue abilità: chi in cucina, chi preparando giochi e canti, chi facendo le pulizie. C’è un posto per ognu- no e diventa più facile fare anche quello che normalmente costa fatica. E’ uno spet- tacolo vedere i ragazzi sparecchiare e lava- re i piatti insieme ridendo e scherzando. Ogni momento della giornata è un’occasio- ne per scoprirsi a vicenda e piano piano si cominciano a condividere le gioie e le preoccupazioni, ci si da supporto e si crea un legame e una compagnia che rimane anche al rientro dalla vacanza, quando ognuno ritorna alla propria casa e alla pro- pria quotidianità. Quest’anno il soggiorno presso il rifugio, al posto del campeggio o della casa come negli anni passati, ci ha costretto a rinun- ciare all’autogestione della cucina, ma ci ha dato l’opportunità di fare un bellissimo 20 il faro - luglio/ottobre 2021
incontro: Davide e Elisa, con i loro figli, Alcuni spunti di riflessione di alcuni amici e un gruppo di giovani stu- denti di Torino, che ogni anno, per una questa estate, tratti dalla lettera settimana, gestiscono il rifugio, contri- che una mamma (Chiara Corbel- buendo con il loro lavoro gratuito a soste- la) scrive per il figlio nere le missioni in Sud America dell’Ope- Sei stato un dono grande nella nostra razione Mato Grosso. vita, perchè ci hai aiutato a guardare Durante la vacanza, la Messa e la preghiera oltre i nostri limiti umani,... quotidiana sono la base di questo spirito Viviamo per amare e per essere amati. di fraternità. La familiarità con Gesù è il Per quel poco che ho capito in questi an- sostegno per le nostre famiglie. ni, posso solo dirti che l’amore è il centro Quest’estate don Matteo, che ci accompa- della nostra vita, perchè nasciamo da un gna anche nel nostro cammino mensile, ci atto di amore, viviamo per amare e per ha proposto ogni giorno degli spunti di essere amati e moriamo per conoscere riflessione sull’Amore nelle sue varie di- l’amore vero di Dio. mensioni: per Dio, per il coniuge, per i fi- Qualsiasi cosa farai avrà senso solo se la gli, per glli amici, per la natura... vedrai in funzione della vita eterna. Il 13 Novembre inizieremo il nuovo percor- Se starai amando veramento te ne accor- so seguendo la proposta della diocesi per i gerai dal fatto che nulla ti appartiene gruppi familiari ‘La vita è l’arte dell’incon- veramente, perchè tutto è dono. tro’. Sarebbe davvero bello per noi iniziare Ci siamo sposati senza niente, mettendo con l’incontro di qualche nuova famiglia. però Dio al primo posto e credendo all’a- VI ASPETTIAMO! more che ci chiedeva questo grande pas- Il Gruppo Famiglie della Comunità Pastora- so. Non siamo mai rimasti delusi. le della Divina Misericordia. il faro - luglio/ottobre 2021 21
comunità pastorale Nel numero precedente de “Il Faro” non è stato pubblicato, per un errore in fase di impaginazione, un contributo della rubrica “Primo piano” relativo al lavoro di riflessione in corso all’interno del Consiglio Pastorale della nostra Comunità sul ruolo missionario della Chiesa (e quindi anche delle nostre Parrocchie). Rimedia- mo qui alla dimenticanza. Per una conversione al servizio dell’evangelizzazione D urante il mese di maggio, il Consiglio Pa- storale è stato invitato, dal nostro parroco don Matteo, a riprendere un lavoro di verifica e riflessione, iniziato due anni fa e poi sospeso con l’inizio della pandemia, sulla missione e sulla evangelizzazione della Chiesa (e quindi anche delle nostre parrocchie) nel contesto sto- rico nel quale siamo inseriti. Il titolo che introduce questi lavori, anticipa con chiarezza lo scopo, la direzione e la meta che, come comunità cristiana, siamo invitati ad assumere: “Per una conversione pastorale della comunità parrocchiale al servizio della missio- ne evangelizzatrice della Chiesa”. L’accento è posto sul termine conversione. La condizione perché la comunità cristiana sia realmente missionaria e quindi credibile e rico- noscibile come il luogo nel quale ogni uomo possa fare esperienza del Signore Gesù, è quel- la di intraprendere un cammino di conversione, innanzitutto proprio da parte di chi si dichiara vori del primo ambito, quello appunto di credente e discepolo di Gesù! “Evangelizzazione e missione”, che ritengo es- Si tratta di una grande opportunità che ci viene sere quello più importante e centrale, dal quale data e che non dobbiamo assolutamente sotto- gli altri ambiti dipendano e debbano necessa- valutare e sprecare. riamente riferirsi. Nelle serate di maggio, i consiglieri sono stati invi- Dunque, confrontandoci sul tema della missio- tati a confrontarsi, a riflettere, e provare a ipotiz- ne, ci siamo trovati a riconosce che come Chie- zare possibili passi da compiere, rispetto a quat- sa Europea, e quindi anche italiana, stiamo vi- tro ambiti della vita della Chiesa, che sono, co- vendo ormai da decenni un momento di crisi munque, tra loro connessi e interdipendenti: della fede e inevitabilmente della vita comuni- taria, nonostante il numero dei battesimi, per 1. Evangelizzazione e missione ora, non sia ancora crollato. Anche le nostre 2. Carità e servizio parrocchie soffrono di un venir meno della par- 3. Educazione e formazione tecipazione dei fedeli alla celebrazione dell’Eu- 4. Liturgia e celebrazioni carestia domenicale e dei sacramenti in genera- le, alle varie proposte di preghiera o di cateche- Durante il Consiglio del 7 giugno, le diverse si. Inoltre, diminuisce continuamente anche il commissioni, hanno fatto una prima sintesi per numero dei nuovi sacerdoti ordinati ogni anno ciascun lavoro, in vista di una ripresa del cam- e le aspettative per il futuro non sono confor- mino di riflessione previsto in autunno. tanti. Tutte queste cose, comunque, le sappia- Non è mia intenzione, in questa sede, fare una mo e ce le ridiciamo da parecchi anni. Ma ce le relazione conclusiva o di sintesi rispetto ai nu- diciamo senza crederci veramente! Non ci vo- merosi punti di confronto affrontati, ma prova- gliamo credere, perché tanto una soluzione si re a mettere a fuoco quanto sia emerso nei la- trova! Perché tanto, se dovesse essere proprio 22 il faro - luglio/ottobre 2021
così (ma sarà proprio così!?) sarà un problema 1) Occorre, prima di tutto, riconoscersi tra i desti- che riguarderà altri. Mettiamo la testa sotto la natari di un annuncio rinnovato. È necessario es- sabbia come gli struzzi e andiamo avanti a fare sere i primi ascoltatori di un annuncio. Si può esattamente le stesse cose di sempre, salvo annunciare solo ciò che si è ricevuto e accolto. lamentarci che i giovani e i bambini non vengo- 2) È possibile così recuperare un incontro con no a messa, che non conoscono le preghiere e l’agire e lo stile che sono propri di Gesù le verità di fede, ecc.. Tutto questo perché ab- (pensiamo ad esempio quando incontra la donna biamo ancora l’illusione di pensare di vivere in samaritana al pozzo di Giacobbe), frequentando- un mondo cristiano. Mettiamocelo bene in te- lo nella Parola di Dio e nella Eucarestia. Il disce- sta, la società nella quale viviamo, non è una polo è colui che ha lo stesso stile del maestro. società cristiana; i modelli di vita e i comporta- 3) Non dobbiamo pensare di aver già capito menti proposti non sono quelli del Vangelo. E tutto e di potercela fare da soli. Mettiamoci in allora? Cosa dobbiamo fare? Lamentarci? Chiu- discussione e facciamoci aiutare. È possibile derci a riccio per difendere le nostre posizioni? imparare dall’incontro con la testimonianza di Andarcene anche noi? Gesù l’ha chiesto ai suoi cristiani che hanno già iniziato a fare qualche discepoli: “Volete andarvene anche voi?” passo nell’ambito del primo annuncio. La Chiesa ha motivo di esserci, solo se è missio- 4) Ecco che diventa così indispensabile percor- naria! La comunità cristiana è il luogo e la con- rere un itinerario dove sviluppare conoscenze e dizione perché gli uomini, anche oggi, possano competenze per annunciare e andare verso l’al- incontrare Gesù vivo, e fare esperienza della tro, con un linguaggio che incontri la contempo- sua amicizia e della sua salvezza. Per troppi raneità. Ci verrà chiesto sicuramente di rendere secoli ci siamo abituati a vivere un contesto di ragione della speranza che è in noi, e dovremo Chiesa nel quale l’evangelizzazione avveniva essere pronti a rispondere, senza paura e senza (giustamente) in casa, attraverso l’educazione arroganza, ma con la chiarezza e la gioia di chi dei genitori, e la comunità cristiana, con i suoi ha risposto ad un appello dopo un incontro. sacerdoti, si limitava a dispensare i sacramenti 5) Infine, non deve essere il compito o l’impe- e ad essere di supporto con la catechesi per chi gno di un singolo, ma lo stile e il volto di una era già cristiano. Per molti secoli il primo an- intera comunità cristiana, capace di sostenere nuncio cristiano è avvenuto in famiglia. Oggi, chi è inviato. nella stragrande maggioranza dei casi, non è più così! Sembra si sia persa la trasmissione A questo punto, penso sia evidente a tutti, che della fede e “manchi una generazione”. Siamo di la riflessione sugli altri tre ambiti di lavoro, non fronte a una “generazione incredula” che non è, possa non tener conto di questa tesi sul primo innanzitutto, caratterizzata dai ragazzi, ma dai annuncio. Questo perché anche la Carità e il quaranta-cinquantenni. Uomini e donne che Servizio, la Formazione e l’Educazione, la Litur- forse hanno tolto dalla loro vita le domande di gia e le Celebrazioni, sono da sempre, espres- senso (tra cui quella religiosa). Forse perché le sioni, strumenti e linguaggi attraverso cui si fatiche e le (pre)occupazioni della vita le hanno trasmette il Vangelo e la salvezza di Gesù. Di- sepolte, oppure perché hanno avuto magari del- venta urgente, allora, domandarsi, ad esempio, le risposte certe ma non credibili … che hanno come deve essere vissuta la preghiera comuni- “tolto il respiro” e fatto perdere l’affezione e la taria o la stessa celebrazione dell’Eucarestia per voglia di mettersi o stare in cammino. essere espressione di un primo annuncio? O La conversione alla quale siamo chiamati, dun- ancora, la catechesi dell’iniziazione cristiana, que, sta in questo: come comunità cristiana, così come viene proposta oggi, è capace di in- dobbiamo recuperare, a partire dalla comunione tercettare e mettersi in ascolto di chi non ha che viviamo quando ci raduniamo insieme come mai sentito parlare di Gesù, oppure presuppo- fratelli per celebrare l’Eucarestia, la dimensione ne ancora che tutti siano già cristiani? E si po- missionaria! Per dirlo in altre parole, come co- trebbe andare avanti all’infinito. munità cristiana dobbiamo sentire forte l’urgen- Tutto questo in un contesto di Chiesa con sem- za di annunciare il Vangelo a chi, di fatto, è co- pre meno preti, e quindi con sempre meno cele- me se lo incontrasse per la prima volta. Ma, per brazioni eucaristiche, e con l’urgenza, anche, di vivere la dimensione del “primo annuncio” è mettere in campo nuove ministerialità laicali. indispensabile prepararsi; non è qualcosa che si Spero di essere riuscito a porre in evidenza improvvisa! È qualcosa che molto probabilmen- l’importanza delle questioni e delle sfide che ci te facciamo per la prima volta! Non è la stessa attendono. Siamo chiamati a farle nostre, senza cosa rispetto alla proposta della catechesi! paura e affanno, sapendo che lo Spirito Santo Quali, allora, i passi concreti che siamo chiamati a continua a soffiare e a guidare la Chiesa; sapen- fare per vivere, come comunità cristiana, l’espe- do che abbiamo come riferimenti sicuri, la Pa- rienza del “primo annuncio” del Vangelo di Gesù, rola di Dio, l’Eucarestia e il Magistero del Conci- oggi? Abbiamo provato a delinearne alcuni: lio Vaticano II. Loris Bertini il faro - luglio/ottobre 2021 23
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