Missionari di speranza - Rivista della parrocchia di Bellinzago Lombardo - Comunità Pastorale Divina Misericordia

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Missionari di speranza - Rivista della parrocchia di Bellinzago Lombardo - Comunità Pastorale Divina Misericordia
Missionari
   di speranza

                                                  luglio/ottobre 2021 - Anno 54

Rivista della parrocchia di Bellinzago Lombardo
Missionari di speranza - Rivista della parrocchia di Bellinzago Lombardo - Comunità Pastorale Divina Misericordia
sommario
copertina
1_Giornata missionaria mondiale 2021....a cura di MT
editoriale
3_”Non possiamo tacere…”………………………........MT
la parola del parroco
3_Andiamo DA Messa…………………….....don Matteo
primo piano
5_GMM 2021 -      Introduzione....................a cura di MT
6_GMM 2021 -      Messaggio Francesco.......a cura di MT
8_GMM 2021 -      Riflessione......................don A.Matteo
10_GMM 2021       - Lettere dalla missione....a cura di MT
associazioni
15_Messa malato…………...a cura del Gruppo Unitalsi
comunità pastorale
16_Esperienza estiva PG..........................a cura di DB
19_Gruppo famiglie in vacanza.....Barbara Cremonesi
22_Dal Consiglio pastorale………………....Loris Bertini
oratorio
24_Oratorio 2021-2022...................Gruppo animatori
amministrazione comunale
26_Consiglio comunale 26 luglio..................V.Cavalli
27_Consiglio comunale 27 settembre………..V.Cavalli
letture consigliate
28_..............................…………..a cura di una lettrice
sport
30_Arcieri..............................Daniele Alessandro Folli
quarta di copertina
32_”Emmaus” - Sieger Koder....................a cura di MT

                                                                   In copertina: “Nel contesto attuale c’è bi-
                                                                   sogno urgente di missionari di speranza
                                                                   che, unti dal Signore, siano capaci di ri-
                                                                   cordare profeticamente che nessuno si
                                                                   salva da solo” Papa Francesco

2                                                                             il faro - luglio/ottobre 2021
Missionari di speranza - Rivista della parrocchia di Bellinzago Lombardo - Comunità Pastorale Divina Misericordia
editoriale

N     on possiamo tacere quello che ab-
      biamo visto e ascoltato (At 4,20).
I discepoli di Emmaus sono la prima im-
                                              ne la fatica a farlo nelle nostre stesse
                                              parrocchie!
                                              Eppure ci sono nella nostra vita di tutti i
magine che mi viene in mente sentendo         giorni innumerevoli cose ce non possia-
questa frase. Quei due che, dopo la cau-      mo fare a meno di tacere, importanti o
tela (o forse curiosità, interesse) di con-   meno. I vari social media che spopolano
vincere il misterioso viandante che li        oggigiorno ci hanno regalato questa
aveva intrattenuti fino a quel momento a      grande possibilità di evitare di tacere di
fermarsi con loro alla locanda perché “il     qualsiasi cosa. Cosa mangiamo, che va-
giorno già volge al declino”, dopo la         canze faremo o abbiamo fatto, il nuovo
straordinaria cena alla quale partecipano     lavoro, il primo dentino spuntato a mio
non si preoccupano minimamente di             figlio, le vicissitudini di gatti e cani di
mettersi in cammino a tarda ora per an-       casa. Sarebbe un interessante esercizio
dare a raccontare agli altri quello che       pensare, di tutto quanto non riusciamo a
hanno visto e ascoltato.                      tacere ogni giorno, quanto si riferisca
L’antefatto di ogni missione è vedere e       alla nostra fede. Il 10, 5, 1 percento? Per
ascoltare qualcuno che ci cambia la vita.     quanto mi riguarda sono già cifre ecces-
In sostanza un incontro straordinario         sive…
dopo il quale non si può più tacere           Come essere allora testimoni, profe-
quanto si è visto e ascoltato.                ti, missionari, se si tace così volen-
Ma noi, cristiani di oggi, abbiamo ancora     tieri di quanto ci ripetiamo tutte le
qualcosa del quale non possiamo tacere?       domeniche essere così importante
Abbiamo veramente incontrato Qualcu-          per la nostra vita?
no che ci ha cambiato la vita tanto da        Certo, di questi tempi il cristianesimo
non poter fare a meno di raccontarlo          (e il cattolicesimo in particolare) non
agli altri per condividere la stessa buona    se la passa proprio bene. Tanti fatti di
notizia appresa?                              cronaca non aiutano certo a rendere
Certo, mi si dirà. Avessimo tutti vissuto     l’argomento fra i più ricercati e adatti
l’esperienza dei due di Emmaus, chi po-       a presentarsi ad altri e fare conversa-
trebbe tacere?                                zione.
Oggigiorno, allora, forse mancano i mira-     La Chiesa stessa sembra pervasa dalla
coli. Oppure anche noi non siamo più in       domanda relativa a come vivere da cri-
grado di accorgerci che avvengono. Op-        stiani in un mondo post- cristiano. Se
pure, più semplicemente, siamo fuori          occorra fuggire sulla montagna, ritiran-
strada. Quella che stiamo percorrendo         dosi in un’opzione quasi monacale, op-
non è la via giusta per la nostra persona-    pure restare come una proposta tra le
le Emmaus.                                    altre, un argomento di discussione tra
Perché, diciamoci la verità, chi può dire     gli altri, nella prospettiva del dialogo e
di non poter fare a meno di parlare di        di una evangelizzazione light.
questo Gesù? Chi può dire di parlarne al      Forse, però, prima ancora di tutto que-
lavoro, sulla metro, fuori da scuola, al      sto, della missione, della testimonianza,
negozio, al centro commerciale? Chi può       dell’annuncio, tornando a quei due di
dire di non poter fare a meno, ovunque        Emmaus, occorre chiedersi, molto one-
si trovi e a prescindere dalla compagnia,     stamente: ma quella sera, per strada o
di dire “vi devo proprio raccontare che       alla taverna, abbiamo veramente incon-
ho incontrato questo tale Gesù che mi ha      trato Qualcuno?
proprio cambiato la vita”? Sappiamo be-                                               MT

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Missionari di speranza - Rivista della parrocchia di Bellinzago Lombardo - Comunità Pastorale Divina Misericordia
la parola del parroco

                                                    Andiamo DA Messa

N     on è un errore quello del titolo! Quel
      “DA” indica il movimento che scaturi-
sce dalla Messa.
                                                mondo. S. Teresina del Bambin Gesù, gio-
                                                vanissima monaca carmelitana, è la patro-
                                                na delle Missioni, pur non essendo mai
Dal latino missa, participio passato femmi-     uscita dal suo monastero.
nile di mittĕre, “mandare, inviare”, la mes-    Allora il mese missionario appena vissuto,
sa, la più importante, preziosa e grande        le testimonianze dei missionari, gli aiuti
preghiera cristiana, a cui siamo invitati, in   economici raccolti, le preghiere per il mon-
realtà è un invio, un mandato. Tradizional-     do, sono un aiuto a riscoprire la vera voca-
mente i cristiani si radunano all’appunta-      zione di tutti i battezzati: amarsi fraterna-
mento domenicale della messa (chi può vi        mente e portare quell’amore a tutti. Anche
partecipa anche in settimana), ma non si        il nostro essere Comunità Pastorale di più
tratta di un semplice atto di devozione, di     parrocchie, unite nel cammino di questi
una preghiera fatta e finita; la celebrazione   anni più recenti, nasce da uno slogan che
eucaristica raccoglie i credenti in Cristo      non può rimanere solo scritto nell’atto co-
per inviarli in ogni luogo ad annunciare il     stitutivo della stessa: Comunità Pastorale
Vangelo di Gesù, l’amore di Dio che salva       per la comunione e la missione. È chiarissi-
ogni uomo e donna dalle tenebre di qual-        mo, non possiamo che incontrarci, acco-
siasi tipo.                                     glierci con e come Gesù per poi saperci
La messa è la partenza, non il traguardo!       inviati a tutti coloro che Dio mette sul no-
Dal temine latino missa al termine missio-      stro cammino, ogni giorno, testimoniando
ne, il passo è breve, anche per i non esper-    il suo stile, la sua cura per ogni persona.
ti di linguistica. I discepoli di Gesù, gli     La messa diventa pertanto lo spunto setti-
amici di Dio, vivono questo continuo equi-      manale per riscoprire che cosa è scritto nel
librio tra lo stare con il Signore e l’andare   nostro DNA di credenti e cioè un legame
a portarlo in tutto il mondo (leggi: almeno     straordinario con Cristo e un compito/
dove si vive). Non esiste un cristiano chiu-    responsabilità/missione che ci è dato: AN-
so, non lo sono neppure i monaci che pre-       DATE; dalla messa si parte, si va!
gano per tutti - sono il polmone della Chie-                                vostro don Matteo
sa – e si interessano di quanto accade nel

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Missionari di speranza - Rivista della parrocchia di Bellinzago Lombardo - Comunità Pastorale Divina Misericordia
primo piano
Giornata missionaria
mondiale 2021
T    estimoni e profeti” è il tema proposto per la Giornata missionaria mondiale 2021
     (GMM 2021), tema che completa il percorso triennale di formazione missionaria pen-
sato a partire dal mese missionario straordinario voluto da papa Francesco nel 2019 e
che aveva avuto come temi precedenti “Battezzati e inviati” (2019) e “Tessitori di fraterni-
tà” (2020).
La nostra parrocchia ha una lunga e ricca “tradizione” missionaria ed è per questo, oltre
che per la coincidenza temporale, che abbiamo voluto dedicare a questa ricorrenza il pri-
mo piano del fascicolo che avete tra le mani.
Confidiamo che quanto segue possa aiutare a riscoprire o ravvivare in tutti noi questo spirito
missionario, che è prima di
tutto un anelito ad annuncia-
re una buona notizia.
Ma questo annuncio non
può avvenire senza essere
fondato su uno sguardo di
speranza e fiducia nel pre-
sente e nel futuro, anche in
una situazione di difficoltà
come quella vissuta negli
ultimi tempi a causa della
pandemia.
Una missione da attuare,
come spesso si sente ripete-
re, a partire dalle nostre co-
munità, nelle nostre cerchie
personali, senza necessaria-
mente pensare di andare
troppo lontano. Certo, c’è
anche chi parte per mete più
o meno lontane; alcune delle
pagine che seguono ce ne
daranno testimonianza.
Una missione che ci faccia
riflettere veramente su cosa
valga la pena realmente ta-
cere o non tacere di tutto
quanto fa parte della nostra
vita di tutti i giorni. Vita
sempre così indaffarata e
piena di cose; ma spesso
vuota di quell’unico incontro
che sentiamo spesso dirci
essere il solo capace di cam-
biare davvero le nostre esi-
stenze.                   MT
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Missionari di speranza - Rivista della parrocchia di Bellinzago Lombardo - Comunità Pastorale Divina Misericordia
Messaggio del Santo Padre Francesco per la Giornata missionaria mondiale
2021.

                      “Non possiamo tacere quello
            che abbiamo visto e ascoltato” (At 4,20)
C    ari fratelli e sorelle, quando sperimentiamo
     la forza dell’amore di Dio, quando ricono-
sciamo la sua presenza di Padre nella nostra
                                                     za    che     si   raggiunge      solo    nell’amo-
                                                     re» (Enc. Fratelli tutti, 68). Tempi nuovi che su-
                                                     scitano una fede in grado di dare impulso a
vita personale e comunitaria, non possiamo fare      iniziative e plasmare comunità, a partire da
a meno di annunciare e condividere ciò               uomini e donne che imparano a farsi carico
che abbiamo visto e ascoltato. La relazione di       della fragilità propria e degli altri, promuoven-
Gesù con i suoi discepoli, la sua umanità che ci     do la fraternità e l’amicizia sociale (cfr ibid.,
si rivela nel mistero dell’Incarnazione, nel suo     67). […]
Vangelo e nella sua Pasqua ci mostrano fino a        Tuttavia, i tempi non erano facili; i primi cri-
che punto Dio ama la nostra umanità e fa pro-        stiani incominciarono la loro vita di fede in un
prie le nostre gioie e le nostre sofferenze, i no-   ambiente ostile e arduo. Storie di emarginazio-
stri desideri e le nostre angosce (cfr Conc.         ne e di prigionia si intrecciavano con resistenze
Ecum. Vat. II, Cost. past. Gaudium et spes, 22).     interne ed esterne, che sembravano contraddire
Tutto in Cristo ci ricorda che il mondo in cui       e perfino negare ciò che avevano visto e ascol-
viviamo e il suo bisogno di redenzione non gli       tato; ma questo, anziché essere una difficoltà o
sono estranei e ci chiama anche a sentirci parte     un ostacolo che li avrebbe potuti portare a ri-
attiva di questa missione: «Andate ai crocicchi      piegarsi o chiudersi in sé stessi, li spinse a tra-
delle strade e tutti quelli che troverete, chiama-   sformare ogni inconveniente, contrarietà e dif-
teli» (Mt 22,9). Nessuno è estraneo, nessuno può     ficoltà in opportunità per la missione. I limiti e
sentirsi estraneo o lontano rispetto a questo        gli impedimenti diventarono anch’essi luogo
amore di compassione.                                privilegiato per ungere tutto e tutti con lo Spiri-
                                                     to del Signore. Niente e nessuno poteva rimane-
L’esperienza degli Apostoli                          re estraneo all’annuncio liberatore.
La storia dell’evangelizzazione comincia con         […] Il libro degli Atti degli Apostoli ci insegna a
una ricerca appassionata del Signore che chiama      vivere le prove stringendoci a Cristo, per matu-
e vuole stabilire con ogni persona, lì dove si       rare la «convinzione che Dio può agire in qual-
trova, un dialogo di amicizia (cfr Gv 15,12-17).     siasi circostanza, anche in mezzo ad apparenti
Gli Apostoli sono i primi a riferirci questo, ri-    fallimenti» e la certezza che «chi si offre e si
cordando perfino il giorno e l’ora in cui lo in-     dona a Dio per amore, sicuramente sarà fecon-
contrarono: «Erano circa le quattro del pomerig-     do (cfr Gv 15,5)» (Esort. ap. Evangelii gaudium,
gio» (Gv 1,39). […] Come diceva il profeta Gere-     279).
mia, questa esperienza è il fuo-
co ardente della sua presenza
attiva nel nostro cuore che ci
spinge alla missione, benché a
volte comporti sacrifici e incom-
prensioni (cfr 20,7-9). L’amore è
sempre in movimento e ci pone
in movimento per condividere
l’annuncio più bello e fonte di
speranza: «Abbiamo trovato il
Messia» (Gv 1,41).
Con Gesù abbiamo visto, ascol-
tato e toccato che le cose posso-
no essere diverse. Lui ha inau-
gurato, già oggi, i tempi futuri
ricordandoci una caratteristica
essenziale del nostro essere
umani, tante volte dimenticata:
«siamo stati fatti per la pienez-

6                                                                 il faro - luglio/ottobre 2021
Missionari di speranza - Rivista della parrocchia di Bellinzago Lombardo - Comunità Pastorale Divina Misericordia
Così anche noi: nemmeno l’attuale momento            gnore e dalla vita nuova che Egli offriva ad an-
storico è facile. […] Noi, però, «non annuncia-      dare tra le genti e testimoniare quello che ave-
mo noi stessi, ma Cristo Gesù Signore: quanto a      vano visto e ascoltato: il Regno di Dio è vicino.
noi, siamo i vostri servitori a causa di Gesù» (2    Lo fecero con la generosità, la gratitudine e la
Cor 4,5). Per questo sentiamo risuonare nelle        nobiltà proprie di coloro che seminano sapen-
nostre comunità e nelle nostre famiglie la Paro-     do che altri mangeranno il frutto del loro impe-
la di vita che riecheggia nei nostri cuori e ci      gno e del loro sacrificio. Perciò mi piace pensa-
dice: «Non è qui, è risorto» (Lc 24,6); Parola di    re che «anche i più deboli, limitati e feriti pos-
speranza che rompe ogni determinismo e, a            sono essere [missionari] a modo loro, perché
coloro che si lasciano toccare, dona la libertà e    bisogna sempre permettere che il bene venga
l’audacia necessarie per alzarsi in piedi e cerca-   comunicato, anche se coesiste con molte fragili-
re con creatività tutti i modi possibili di vivere   tà» (Esort. ap. postsin. Christus vivit, 239).
la compassione, “sacramentale” della vicinanza       Nella Giornata Missionaria Mondiale, che si ce-
di Dio a noi che non abbandona nessuno ai bor-       lebra ogni anno nella penultima domenica di
di della strada. In questo tempo di pandemia,        ottobre, ricordiamo con gratitudine tutte le
davanti alla tentazione di mascherare e giustifi-    persone che, con la loro testimonianza di vita,
care l’indifferenza e l’apatia in nome del sano      ci aiutano a rinnovare il nostro impegno batte-
distanziamento sociale, è urgente la missione        simale di essere apostoli generosi e gioiosi del
della compassione capace di fare della necessa-      Vangelo. Ricordiamo specialmente quanti sono
ria distanza un luogo di incontro, di cura e di      stati capaci di mettersi in cammino, lasciare
promozione. «Quello che abbiamo visto e ascol-       terra e famiglia affinché il Vangelo possa rag-
tato» (At 4,20), la misericordia che ci è stata      giungere senza indugi e senza paure gli angoli
usata, si trasforma nel punto di riferimento e di    di popoli e città dove tante vite si trovano asse-
credibilità che ci permette di recuperare la pas-    tate di benedizione.
sione condivisa per creare «una comunità di          Contemplare la loro testimonianza missionaria
appartenenza e di solidarietà, alla quale desti-     ci sprona ad essere coraggiosi e a pregare con
nare tempo, impegno e beni» (Enc. Fratelli tutti,    insistenza «il signore della messe, perché man-
36). È la sua Parola che quotidianamente ci re-      di operai nella sua messe» (Lc 10,2); infatti sia-
dime e ci salva dalle scuse che portano a chiu-      mo consapevoli che la vocazione alla missione
derci nel più vile degli scetticismi: “tanto è lo    non è una cosa del passato o un ricordo roman-
stesso, nulla cambierà”. E di fronte alla doman-     tico di altri tempi. Oggi, Gesù ha bisogno di
da: “a che scopo mi devo privare delle mie sicu-     cuori che siano capaci di vivere la vocazione
rezze, comodità e piaceri se non posso vedere        come una vera storia d’amore, che li faccia an-
nessun risultato importante?”, la risposta resta     dare alle periferie del mondo e diventare mes-
sempre la stessa: «Gesù Cristo ha trionfato sul      saggeri e strumenti di compassione. Ed è una
peccato e sulla morte ed è ricolmo di potenza.       chiamata che Egli rivolge a tutti, seppure non
Gesù Cristo vive veramente» (cfr Esort.              nello stesso modo. Ricordiamo che ci sono peri-
ap. Evangelii gaudium, 275) e vuole anche noi        ferie che si trovano vicino a noi, nel centro di
vivi, fraterni e capaci di ospitare e condividere    una città, o nella propria famiglia. C’è anche un
questa speranza. Nel contesto attuale c’è biso-      aspetto dell’apertura universale dell’amore che
gno urgente di missionari di speranza che, unti      non è geografico bensì esistenziale. Sempre, ma
dal Signore, siano capaci di ricordare profetica-    specialmente in questi tempi di pandemia, è
mente che nessuno si salva da solo. […]              importante aumentare la capacità quotidiana di
                                                     allargare la nostra cerchia, di arrivare a quelli
Un invito a ciascuno di noi                          che spontaneamente non li sentiremmo parte
Il tema della Giornata Missionaria Mondiale di       del “mio mondo di interessi”, benché siano vici-
quest’anno, «Non possiamo tacere quello che          no a noi (cfr Enc. Fratelli tutti, 97). Vivere la
abbiamo visto e ascoltato» (At 4,20), è un invito    missione è avventurarsi a coltivare gli stessi
a ciascuno di noi a “farci carico” e a far cono-     sentimenti di Cristo Gesù e credere con Lui che
scere ciò che portiamo nel cuore. Questa mis-        chi mi sta accanto è pure mio fratello e mia
sione è ed è sempre stata l’identità della Chie-     sorella. Che il suo amore di compassione risve-
sa: «essa esiste per evangelizzare» (S. Paolo VI,    gli anche il nostro cuore e ci renda tutti disce-
Esort. ap. Evangelii nuntiandi, 14). La nostra       poli missionari.
vita di fede si indebolisce, perde profezia e ca-    Maria, la prima discepola missionaria, faccia
pacità di stupore e gratitudine nell’isolamento      crescere in tutti i battezzati il desiderio di esse-
personale o chiudendosi in piccoli gruppi; per       re sale e luce nelle nostre terre (cfr Mt 5,13-14).
sua stessa dinamica esige una crescente apertu-      Roma, San Giovanni in Laterano, 6 gennaio
ra capace di raggiungere e abbracciare tutti. I      2021, Solennità dell’Epifania del Signore.
primi cristiani, lungi dal cedere alla tentazione
di chiudersi in un’élite, furono attratti dal Si-                                             Francesco

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Missionari di speranza - Rivista della parrocchia di Bellinzago Lombardo - Comunità Pastorale Divina Misericordia
Uno spunto di riflessione per cercare di vivere un po’ più “da cristiani” la
Giornata missionaria mondiale e la missione in generale.

                             Convertire i nostri occhi a Gesù
                                  per umanizzare il mondo
C    osa testimoniamo al mondo noi che
     crediamo in Gesù di Nazareth? Qual è
il centro della testimonianza di noi cristiani?
                                                  mo cura di noi. […] Ogni volta, dunque,
                                                  che cerchiamo l’altro – o ci lasciamo cerca-
                                                  re – come l’unica cosa amabile del mondo,
Qual è la profezia decisiva del nostro essere     l’unica realtà che può dare significato ad
uomini e donne della Chiesa di Cristo?            un’esistenza, il rischio è di innescare circo-
Ritengo che la specificità del nostro crede-      li viziosi di illusione e delusione. A tal fine
re da cristiani abbia a che fare essenzial-       Gesù puntualizza l’ordine con cui l’amore
mente con una conversione dello sguardo           va esercitato. […] La prima forma di testi-
e precisamente con la nostra capacità di          monianza, allora, che i cristiani sono chia-
assimilare il modo di “vedere” che fu pro-        mati a esprimere, vivendola ovviamente, è
prio di Gesù: di fare nostre cioè la traietto-    esattamente questa della loro fede in un
ria e l’intensità con cui Gesù ha visto (e ha     Dio che è padre: che è padre di ciascuno e
insegnato a vedere) Dio, il mondo e sé            perciò di tutti; che è padre e dunque radi-
stesso. Di fare nostri i suoi occhi. [...]        ce ultima della comune umanità che strin-
                                                  ge tutti in un medesimo destino di vita
Dio è Padre                                       buona; che è padre e dunque garanzia as-
Vedere come Gesù significa, per prima co-         soluta che nessuno è mai lasciato in balia
sa, accogliere la buona notizia che è al cen-     del male. L’amore tra gli umani trova per-
tro del Vangelo e cioè la rivelazione della       ciò il suo sostegno e la sua garanzia nell’a-
paternità divina. Sotto questa luce, non è        more che ciascuno e ciascuna saprà rico-
affatto un caso che Gesù concentri tutto il       noscere a colui che Gesù ci ha mostrato
suo insegnamento nel grande comanda-              essere il Padre di tutti.
mento dell’amore, alla cui formulazione
annette una particolare importanza. Se-           Possiamo fare sempre meglio
condo la nuova legge, che è essenzialmen-         […] È essenziale, per il pensiero e per la
te una legge dell’amore, ciò che è cruciale       prassi cristiana, guardare al mondo non
è l’ordine dell’amore: è Dio che deve essere      solo nella sua data fattualità ma anche nel-
considerato, visto e amato per primo, con         la sua possibilità, non solo dunque per ciò
tutto se stessi e poi il prossimo con             che è ma anche per ciò che può diventare:
quell’intensità di amore con cui ci prendia-      soprattutto quel “mondo” che è il risultato
                                                  delle mille relazioni tra gli umani, del con-
                                                  fluire delle loro libertà e dei loro desideri.
                                                  Per Gesù la “salvezza” del mondo passa at-
                                                  traverso l’impegno per la costruzione del
                                                  regno di Dio, segno e sogno di un’umanità
                                                  che non si regge sulla collusione di alcuni
                                                  contro altri, che non sfrutta la debolezza dei
                                                  molti a vantaggio dei pochi, che non pone
                                                  continuamente in essere condizioni di vita
                                                  talmente degradanti da far desiderare a mi-
                                                  lioni di esseri umani la fine della vita piutto-
                                                  sto che la vita sino alla sua fine. […] Proprio
                                                  dinanzi a coloro che invece categoricamente
                                                  affermano l’inevitabilità dell’ingiustizia, del
                                                  sopruso, della violenza, in una parola dinan-
                                                  zi a coloro che giustificano il bruto mondo
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Missionari di speranza - Rivista della parrocchia di Bellinzago Lombardo - Comunità Pastorale Divina Misericordia
dicendo bene del male, la parola del regno di     liberarsi. Piuttosto il nostro essere nati al
Dio inaugura e annuncia la possibilità di un      mondo va interpretato come apertura di
essere altrimenti umani che tocca ogni uomo       uno spazio di libertà e di possibilità, cui
ed ogni donna della terra. Secondo questa         dover e poter corrispondere con generosi-
parola, nessuno è destinato a legarsi alle par-   tà ed impegno. [...] Per questo, poi, in se-
ti negative del suo carattere, nessuno è co-      condo luogo, ciascuno può e deve impe-
stretto a vivere sotto la soggezione di uno       gnare sé stesso con molta generosità in ciò
spirito malvagio inestirpabile, nessuno è con-    che compie, ma senza dimenticare appun-
dannato a forme di egoismo e di individuali-      to che la storia di ciascuno è più grande di
smo insuperabili: nessuno deve fare il male.      quella che possiamo registrare solo con il
L’ingiustizia non è il marchio definitivo del-    passare degli anni. I credenti testimoniano
la storia. Allo stesso tempo la parola del        e danno riscontro concreto cioè a quella
Regno annuncia che a nessuno dovrebbe             verità annunciata da Gesù per la quale la
essere negato il desiderio di cose davvero        verità di/su ciascun uomo e donna della
belle, piene, gratificanti, consonanti con i      terra reca il sigillo del futuro, il crisma
ritmi più profondi del cuore. A nessuno           dell’incontro definitivo con Dio, cui rinvia-
dovrebbe essere negata la possibilità di          re ogni giudizio ultimo su sé stessi e sulla
una contentezza del proprio essere al             storia. [...]
mondo, a nessuno dovrebbe essere con-             Ecco, infine, di cosa i cristiani debbono
sentito di addurre ragionevoli e fondati          oggi diventare testimoni e profeti: l’espe-
motivi per maledire la propria esistenza.         rienza del credere in Gesù è, in verità,
Ecco il regno di Dio in presa diretta: esso è     null’altro che un continuo perforamento di
la radicale possibilità di immaginare un          tutte le cappe che la vita inventa quando si
mondo diverso, un mondo semplicemente             inceppa qualche meccanismo, un perma-
più umano. […]                                    nente scioglimento di tutte le catene che
                                                  fabbrichiamo quando non viviamo corret-
Cittadini della patria futura                     tamente la nostra libertà, un abbattimento
La terza conversione dello sguardo, in cui        di quella stanza blindata nella quale ci rin-
si realizza ogni autentica esperienza di          serriamo quando la paura di desiderare si
fede cristiana e che sostanzia la testimo-        trasforma tragicamente in desiderio della
nianza e la profezia dei battezzati, ha a         paura. E nello stesso tempo l’esperienza
che fare con l’immagine che il soggetto           credente è, positivamente, un costante invi-
umano ha di sé stesso. Si tratta di impara-       to ad ospitare sé stessi ed il mondo in Dio. È
re a vedere il proprio essere umani con gli       in lui che si può davvero trovare la pienez-
occhi di Gesù. E questo non è cosa da po-         za e la verità di noi stessi. Per questo la fe-
co. Ciò che pensiamo di essere e soprattut-       de è soprattutto speranza, custode delicata
to di non essere ancora ha sempre un peso         di quella dialettica tra passato e presente,
decisivo nelle cose che invece decidiamo di       terra e cielo che ci abita, e che è pertanto
mettere in opera. Per questo, per rispar-         capace di dare lena e di far da leva al gesto
miare al soggetto umano la vana fatica di         quotidianamente richiestoci di scommettere
un impossibile compimento intramonda-             sulla fecondità del nostro essere/agire con-
no, per sottrarlo all’ansia di una conquista      tro la diffusa sensibilità depressiva che
del mondo al prezzo salatissimo della per-        ovunque ci avvinghia e contro la tentazio-
dita dell’anima, i credenti propongono la         ne di far ripiegare su se stesso il nostro es-
parola del Vangelo quale straordinaria            sere anche parte di questo mondo, dimenti-
scuola di una vera ed autentica prassi di         cando che, per quanto bello possa risultare,
benevola ospitalità nei confronti di sé stes-     esso non coincide con il paradiso promesso,
si e del mondo in Dio. La parola di Gesù          vero compimento del Regno che qui ci sfor-
circa l’efficace amore paterno di Dio per         ziamo in ogni modo di anticipare. […]
ciascun uomo e per ciascuna donna com-
porta innanzitutto una radicale revisione                           di don Armando Matteo
dell’immaginario della finitezza che con-                     Sotto-segretario aggiunto alla
nota la nostra umanità. Essa non è un limi-          Congregazione per la dottrina della fede
te, una colpa da espiare, un fardello di cui
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Missionari di speranza - Rivista della parrocchia di Bellinzago Lombardo - Comunità Pastorale Divina Misericordia
Qualche lettera dalla missione...

Ecco la lettera di ringraziamento per l’offerta della Quaresima,
alla quale aggiungo anche il mio GRAZIE a tutti in particolare al
gruppo missionario. Un forte abbraccio a tutti, una preghiera
per i vostri bisogni e ancora GRAZIE! Singhila minghi!
                                                                          Sr. Carla
29 agosto 2021                              stro generoso contributo. Resto sempre
                                            senza parole quando arrivano delle of-

C   arissimi, pur non conoscendovi, sono
    contenta di raggiungervi con questo
breve scritto.
                                            ferte per la missione, soprattutto in un
                                            momento così delicato e difficoltoso co-
                                            me quello che tutti noi stiamo vivendo a
Grazie di vero cuore per la vostra gene-    causa della pandemia. A voi piacendo la
rosa offerta avuta tramite sr. Carla che    vostra offerta verrà utilizzata per aiuta-
vi qualifica speciali collaboratori della   re il gruppo di poveri che aiutiamo rego-
missione affinché possiamo continuare a     larmente nella nostra parrocchia sant’
far conoscere e amare Gesù attraverso       Antonio di Padova a Bangui (capitale del-
uno dei servizi ai poveri e ai bambini      la Repubblica Centrafricana) acquistan-
orfani.                                     do per loro riso, sardine, caffè, zucche-
Intanto vi mando un Grande Grazie a         ro, olio ma anche per sostenere i 45
nome di quanti potranno godere del vo-      bambini orfani che sono presi in carico

 Una bambina orfana che frequenta la scuola

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sempre dalla stessa parrocchia, e noi
partecipiamo acquistando per loro quan-
to serve per la scuola (quaderni, pastelli,
penne, ecc.).
La situazione del coronavirus ha reso la
vita molto difficile a tutti. Bisogna dire
che esiste un solo Centro sicuro per fare
il test ed è l’Istituto Pasteur di Bangui,
quindi non ci sono dati sicuri su tutto il
territorio nazionale. Possiamo però dire
che in Centrafrica la pandemia si è mani-
festata in modo attenuato e diverse per-
sone sono guarite.
Oggi, le persone che portano la masche-
rina sono molto poche anche se c’è sem-
pre la paura di questo virus ma si pensa
che alcuni elementi contribuiscano a far
sì che, rispetto ad altri continenti, qui il
numero di decessi sia relativamente li-
mitato così pure come la virulenza della
malattia:
Il clima caldo non contribuisce al diffon-
dersi di raffreddore e influenze
La gente ha già lottato contro diverse         vostra generosità, ancora una volta avete
infezioni e malattie ed ha accumulato          dimostrato che è possibile seminare il
diversi anticorpi                              bene e far crescere l'attenzione a chi vi-
La popolazione è relativamente giovane;        ve in situazioni d'indigenza e di povertà.
è rarissimo trovare una persona che ha         Il Signore vi benedica.
raggiunto gli 80 anni, per non parlare         Con riconoscenza e gratitudine vi saluto.
dei 90.
                                                                 Con affetto, sr. Rosaria
Ma forse c’è una
pandemia anco-
ra più pericolo-
sa che insinua
questo Paese da
molti anni ed è
la Guerra che
non ha fine. E la
gente è vera-
mente      stanca
ma     porta    in
cuore la certez-
za che il Signo-
re ascolta il gri-
do del suo po-
polo e che con-
tinuerà        ad
ascoltarlo     ma
restiamo     fidu-
ciosi che la gra-
zia di Dio non
ci abbandonerà.
Grazie, con la
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Agosto 2021

Carissimi, in allegato, assieme ai miei ringraziamenti più sentiti
per la ricca offerta di Quaresima per le nostre mamme gestanti
in Togo, la comunicazione di una "novità". Per tutto, mi affido
alle vostre preghiere e garantisco il mio ricordo.
Ogni bene,
                                                                            sr Silvia pssf

S   i riparte!
    Carissimi amici e amiche,
vi raggiungo per condividere con voi un
                                                 dunque mi attende è di far re-innamorare
                                                 gli albanesi della loro terra. Certo, la prima
                                                 “sfida” sarà comunicare con loro! L’albane-
“passo” che il Signore, nella Sua fedeltà, mi    se è una lingua molto difficile, di origine
chiede.                                          turca, per cui all’inizio dovrò essere pa-
Dopo l’esperienza in Argentina e il ritorno      ziente e accettare di essere “serva inutile”.
in Italia, ora sono chiamata a… ripartire!       Mi accompagna in questa nuova missione
Destinazione l’Albania. Una terra tanto          il brano del mandato ai discepoli del Van-
vicina, ma molto diversa, per lingua, cultu-     gelo secondo Matteo (Mt 10, 7b-12):
ra, molto povera. Uscita da 50 anni di dit-      “Strada facendo, predicate, dicendo che il
tatura comunista, l’Albania è in bilico tra      regno dei cieli è vicino. Guarite gli infermi,
tradizioni consolidate e secolarizzazione        risuscitate i morti, purificate i lebbrosi,
dilagante, che creano una vera e propria         scacciate i demòni. Gratuitamente avete
“frattura” tra le generazioni giovani e le       ricevuto, gratuitamente date. Non procu-
più mature. Dall’Albania si fugge, per cer-      ratevi oro né argento né denaro nelle vo-
care condizioni di vita migliori e… stipen-      stre cinture, né sacca da viaggio, né due
di migliori! Il costo della vita è elevatissi-   tuniche, né sandali, né bastone, perché chi
mo e gli stipendi bassi. Una delle sfide che     lavora ha diritto al suo nutrimento.

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In qualunque città o villaggio entriate, do-     come diceva la nostra Cofondatrice b. M.
mandate chi là sia degno e rimanetevi fin-       Domenica Mantovani.
ché non sarete partiti. Entrando nella casa,     Mi affido alla vostra preghiera e alla vostra
rivolgetele il saluto”.                          vicinanza, sulla quale so di poter contare!
Ho ricevuto tanto nella mia vita: l’affetto      Grazie per la vostra provvidente offerta di
della mia famiglia, la loro vicinanza nelle      Quaresima, davvero ricchissima: è andata
mie scelte, la fiducia e la stima delle con-     a sostenere il nostro progetto per la cura
sorelle, la cura… è tempo, per usare un’e-       delle mamme gestanti in Togo. Grazie di
spressione francescana, di “restituire”, di      cuore! Ricambio con la preghiera!
riconsegnare a Dio e a Lui tramite i fratelli    La s. Famiglia benedica ogni vostro deside-
quanto ricevuto a lode della Sua gloria.         rio di bene
Vado per “amare e far amare il Signore”,                               Sr Silvia Panizzari pssf

Ottobre 2021

Ecco la richiesta di aiuto giunta alla nostra Comunità da suor
Silvia in occasione dell’ottobre missionario.

C    arissimi, come ormai saprete, sono in
     missione in Albania e mi sto guardan-
do attorno, lasciandomi incontrare dalla
                                                 doposcuola, che quest’anno riprenderemo
                                                 dopo la pausa Covid, anche se l’allerta ri-
                                                 mane.
realtà che mi accoglie.                          Siamo nella casa che ci è offerta dalla Dio-
La zona è povera, ma la gente molto cara e       cesi, che ci paga luce e gas; per il resto vi-
generosa, c’è anche un bel gruppo di gio-        viamo solo di Provvidenza, di quello che la
vani. Noi viviamo in Parrocchia e ci è affi-     gente ci porta. Abbiamo però un problema:
data la liturgia, la catechesi, il tempo libe-   qui d’estate fa molto caldo (fino a 46°C!) e
ro (abbiamo un piccolo campo giochi) e il        d’inverno fa molto freddo, ma noi non ab-

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biamo riscaldamento, o meglio c’è un im-
pianto vecchio di 20 anni che perde e la
nafta costa molto.
Con il vostro aiuto potremmo raccogliere i
fondi per sistemare il riscaldamento e ren-
dere più accogliente la struttura. Non è un
diretto servizio ai poveri, ma credo capire-
te quanto può essere difficile essere a ser-
vizio se mancano le condizioni più essen-
ziali.
Grazie di cuore.
                      Sr Silvia Panizzari pssf

Ottobre 2021

Grazie di cuore a tutta la Comunità!
Il vostro sostegno è vera Provvidenza.
Vi ricordo perché lo spirito missionario sia vissuto nella dispo-
nibilità e nell’accoglienza degli ultimi vicini e lontani. Tutti sia-
mo testimoni, sulle orme di Gesù Missionario del Padre.
Ogni bene nella S.Famiglia e buon mese missionario!
                                                     Sr Silvia Panizzari pssf

 Il mercatino allestito per aiutare suor Silvia
 e i ringraziamenti da lei giunti per tutta la Comunità

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associazioni

Unitalsi: messa del malato
N    ella messa di mercoledì 15 settembre
     abbiamo pregato per i malati e gli an-
ziani della nostra parrocchia. Nel rispetto
                                              zio. I malati sono co-
                                              me i polmoni della
                                              chiesa perché prega-
delle norme e contrariamente agli altri an-   no e, come i polmoni,
ni, questo momento di preghiera, nel pe-      danno vita alla chie-
riodo della festa della Madonna del Rosa-     sa. La loro sofferenza
rio, si è limitato alla messa senza il mo-    e la loro fatica dà più senso alla loro vita
mento conviviale che di solito ne era la      che essere festeggiati. Siamo servi inutili
conclusione.                                  non vuol dire che non serviamo a niente
Riportiamo il commento di don Matteo al       ma che non cerchiamo il nostro interesse:
Vangelo:                                      la nostra vita ha senso quando siamo capa-
“Nel Vangelo di oggi, Gesù ci invita ad un    ci di donare la preghiera, la cura e l’atten-
atteggiamento di chi si dà da fare non per-   zione, sicuramente un servizio. È un dono
chè si viene riconosciuti ma perchè è giu-    non sempre riconosciuto ma che ha un
sto. Davanti alla Madonna Addolorata ed       valore indispensabile e sconfinato.
alle persone che hanno problemi ci viene      Maria ha sofferto sotto la croce. Lei crede-
da pensare di metterci al servizio. Dobbia-   va che Gesù sarebbe risorto ma ha ugual-
mo essere più contenti di aver fatto qual-    mente sofferto, ha attraversato la sofferen-
cosa che serve anzichè vedere riconosciuti    za, è rimasta sotto la croce. Ha fatto un
i meriti.                                     servizio apparentemente inutile ma ora
Parlando di persone in difficoltà, penso a    siamo ancora qui a pregarla perché ci so-
quelle che oggi non sono presenti perché a    stenga quando la sofferenza e la prova ci
casa con problemi: un malato che prega        sembrano inutili e invece sono la via della
per qualcuno ci mostra una sensibilità        salvezza nostra e di ogni uomo.”
grande e ci insegna come mettersi al servi-                     A cura del Gruppo Unitalsi

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comunità pastorale

Esperienza Estiva PG: Spiazzi…
A     nche quest’anno l’estate dei ragazzi
      della nostra comunità pastorale si è
animata di una esperienza in montagna
                                                    perché in ogni luogo c’è gente che è capace
                                                    di amare perché è amata dal Signore”. Lo
                                                    ha affermato mons. Mario Delpini, arcive-
guidata dal nostro coadiutore don Paolo.            scovo di Milano “Sono venuto per esaltare
La cornice è sempre quella di Spiazzi di            l’amicizia, perché si è cristiani solo insieme.
Gromo, i protagonisti sempre ragazzi e              L’amicizia è la grazia di rapporti che aiu-
ragazze delle medie e delle superiore con i         tano a diventare migliori. È un aiuto per
loro animatori e educatori. Le norme anti-          compiere le grandi imprese del bene.
contagio, mascherina, tamponi, green                Nell’amicizia – tanto importante per i ra-
pass, vaccino…tutto rispettato ed osserva-          gazzi e gli adolescenti – ognuno dona un
to. Le gite in montagna, le esperienze di           po’ di sé all’altro”. “Vorrei anche dire che
fraternità e condivisione serali, i giochi,         insieme possiamo imparare a pregare. La
l’animazione, le amicizie: tutto portato a          vita non è un insieme di coincidenze: è una
termine con successo, anche quando il me-           vocazione, perché il Padre, attraverso Ge-
teo ha tirato qualche brutto scherzo. Due           sù, ci chiama alla felicità. Dunque, pre-
sono stati i turni, due le settimane: divisi        ghiamo per ricordarci sempre la nostra
per età prima i ragazzi delle medie (dalla          chiamata ad essere felici”. Mons. Delpini,
quinta elementare) e poi quelli delle supe-         accolto con entusiasmo dai ragazzi e dai
riori. L’arcivescovo Mario ha visitato qual-        loro educatori, ha affermato durate un
che esperienza estiva della nostra diocesi.         momento di preghiera: “Non perdete l’oc-
In una di queste, parlando ha detto: “Sono          casione per amare”; “non lasciate che nes-
venuto qui per dire ai nostri ragazzi che la        suno vada via da voi senza un sorriso”;
terra è piena della gloria di Dio, che in que-      “non sottovalutatevi mai perché siete fatti
sti luoghi così belli si percepisce con facilità.   a immagine di Dio”; “non dimenticatevi
La terra è piena della gloria di Dio anche          della vostra vocazione a essere felici”. Un

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invito che è rivolto ai ragazzi della nostra   po fa ebbe a dire Papa Francesco: “Donare
comunità che hanno partecipato all’espe-       fa sentire più felici noi stessi e gli altri; do-
rienza in montagna, ma anche a tutti noi.      nando si creano legami e relazioni che for-
Vale la pena ringraziare, a nome di tutti,     tificano la speranza in un mondo migliore.
quanti hanno aiutato don Paolo ad orga-        Il dono più grande che Dio ha fatto a cia-
nizzare il tutto. Gabriele e Rachele che       scuno di noi è la vita, e la vita fa parte di
hanno supportato, lavorato e accompagna-       un altro dono divino originario che è il
to i ragazzi per un’intera settimana. Un       creato. Il dono non è un concetto astratto,
ringraziamento da estendere a giovani e        un generico richiamo al regalo – tanti rega-
animatori che si sono alternati per cammi-     li possono essere interessati, non gratuiti –,
nare insieme ai ragazzi: donando tempo,        ma un atteggiamento e un’azione che han-
se stessi e la parte della loro vita. Quale    no le proprie radici nel messaggio del Van-
dono prezioso per tutti. Questa dimensio-      gelo. Tutti, specialmente i ragazzi e i giova-
ne del gratuitamente offrire sé stessi è       ni sono chiamati a fare la stupenda espe-
quanto mai di più importante per i ragaz-      rienza del dono”.
zi e per la vita della Chiesa. Qualche tem-                                              Diego

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18   il faro - luglio/ottobre 2021
Gruppo famiglie in vacanza
L    ’esperienza del gruppo famiglie della
     Comunità Pastorale della Divina Miseri-
cordia è nata diversi anni fa dal desiderio
di un gruppo di famiglie di condividere il
proprio cammino di fede di coppia e di
famiglia.
Di solito ci si incontra una volta al mese
per un momento di riflessione tra le cop-
pie, a partire da un testo delle Scritture,
dopo aver participato alla Messa insieme e
aver condiviso la cena, Covid permettendo.
Da quando don Matteo, qualche anno fa, ci
ha proposto di trascorrere insieme una
settimana in montagna alla fine di luglio,
la vacanza estiva è diventata il momento
più lungo e intenso di condivisione per
noi.
Durante la vacanza, il gruppo si allarga
anche ad altre famiglie e amici che vivono
esperienze di fede in gruppi diversi e si
diventa un’ unica grande famiglia dove
vivere insieme tutti i momenti della gior-
nata: si pranza insieme, si cucina insieme,
si gioca e si canta insieme. Insieme si cam-
mina, si prega e si va a dormire.
Il luogo della nostra vacanza è stato per 3
anni la Val di Rhems, l’anno scorso la Val
Formazza, quest’anno la Val Saiento, in
Valtellina. Tutti luoghi splendidi, dove la

il faro - luglio/ottobre 2021                              19
bellezza della natura aiuta a ritrovare la
     dimensione dello stupore e della gratitudi-
     ne.
     Avete mai visto una cielo stellato a 2000 m
     di altezza? Sembra di poter raccogliere le
     stelle. Ci si sente parte dell’infinito, ab-
     bracciati da Dio.
     E che dire dei panorami che si possono
     ammirare durante le camminate e una vol-
     ta raggiunta la meta? Una meraviglia che
     ripaga della fatica della salita.
     In vacanza ognuno mette a disposizione
     degli altri i suoi doni e le sue abilità: chi in
     cucina, chi preparando giochi e canti, chi
     facendo le pulizie. C’è un posto per ognu-
     no e diventa più facile fare anche quello
     che normalmente costa fatica. E’ uno spet-
     tacolo vedere i ragazzi sparecchiare e lava-
     re i piatti insieme ridendo e scherzando.
     Ogni momento della giornata è un’occasio-
     ne per scoprirsi a vicenda e piano piano si
     cominciano a condividere le gioie e le
     preoccupazioni, ci si da supporto e si crea
     un legame e una compagnia che rimane
     anche al rientro dalla vacanza, quando
     ognuno ritorna alla propria casa e alla pro-
     pria quotidianità.
     Quest’anno il soggiorno presso il rifugio,
     al posto del campeggio o della casa come
     negli anni passati, ci ha costretto a rinun-
     ciare all’autogestione della cucina, ma ci
     ha dato l’opportunità di fare un bellissimo

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incontro: Davide e Elisa, con i loro figli,       Alcuni spunti di riflessione di
alcuni amici e un gruppo di giovani stu-
denti di Torino, che ogni anno, per una           questa estate, tratti dalla lettera
settimana, gestiscono il rifugio, contri-         che una mamma (Chiara Corbel-
buendo con il loro lavoro gratuito a soste-       la) scrive per il figlio
nere le missioni in Sud America dell’Ope-
                                                  Sei stato un dono grande nella nostra
razione Mato Grosso.
                                                  vita, perchè ci hai aiutato a guardare
Durante la vacanza, la Messa e la preghiera
                                                  oltre i nostri limiti umani,...
quotidiana sono la base di questo spirito
                                                  Viviamo per amare e per essere amati.
di fraternità. La familiarità con Gesù è il
                                                  Per quel poco che ho capito in questi an-
sostegno per le nostre famiglie.
                                                  ni, posso solo dirti che l’amore è il centro
Quest’estate don Matteo, che ci accompa-
                                                  della nostra vita, perchè nasciamo da un
gna anche nel nostro cammino mensile, ci
                                                  atto di amore, viviamo per amare e per
ha proposto ogni giorno degli spunti di
                                                  essere amati e moriamo per conoscere
riflessione sull’Amore nelle sue varie di-
                                                  l’amore vero di Dio.
mensioni: per Dio, per il coniuge, per i fi-
                                                  Qualsiasi cosa farai avrà senso solo se la
gli, per glli amici, per la natura...
                                                  vedrai in funzione della vita eterna.
Il 13 Novembre inizieremo il nuovo percor-
                                                  Se starai amando veramento te ne accor-
so seguendo la proposta della diocesi per i
                                                  gerai dal fatto che nulla ti appartiene
gruppi familiari ‘La vita è l’arte dell’incon-
                                                  veramente, perchè tutto è dono.
tro’. Sarebbe davvero bello per noi iniziare
                                                  Ci siamo sposati senza niente, mettendo
con l’incontro di qualche nuova famiglia.
                                                  però Dio al primo posto e credendo all’a-
VI ASPETTIAMO!
                                                  more che ci chiedeva questo grande pas-
Il Gruppo Famiglie della Comunità Pastora-
                                                  so. Non siamo mai rimasti delusi.
                  le della Divina Misericordia.

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comunità pastorale
Nel numero precedente de “Il Faro” non è stato pubblicato, per un errore in fase
di impaginazione, un contributo della rubrica “Primo piano” relativo al lavoro di
riflessione in corso all’interno del Consiglio Pastorale della nostra Comunità sul
ruolo missionario della Chiesa (e quindi anche delle nostre Parrocchie). Rimedia-
mo qui alla dimenticanza.

                                            Per una conversione
                               al servizio dell’evangelizzazione
D     urante il mese di maggio, il Consiglio Pa-
      storale è stato invitato, dal nostro parroco
don Matteo, a riprendere un lavoro di verifica e
riflessione, iniziato due anni fa e poi sospeso
con l’inizio della pandemia, sulla missione e
sulla evangelizzazione della Chiesa (e quindi
anche delle nostre parrocchie) nel contesto sto-
rico nel quale siamo inseriti.
Il titolo che introduce questi lavori, anticipa
con chiarezza lo scopo, la direzione e la meta
che, come comunità cristiana, siamo invitati ad
assumere: “Per una conversione pastorale della
comunità parrocchiale al servizio della missio-
ne evangelizzatrice della Chiesa”.
L’accento è posto sul termine conversione. La
condizione perché la comunità cristiana sia
realmente missionaria e quindi credibile e rico-
noscibile come il luogo nel quale ogni uomo
possa fare esperienza del Signore Gesù, è quel-
la di intraprendere un cammino di conversione,
innanzitutto proprio da parte di chi si dichiara         vori del primo ambito, quello appunto di
credente e discepolo di Gesù!                            “Evangelizzazione e missione”, che ritengo es-
Si tratta di una grande opportunità che ci viene         sere quello più importante e centrale, dal quale
data e che non dobbiamo assolutamente sotto-             gli altri ambiti dipendano e debbano necessa-
valutare e sprecare.                                     riamente riferirsi.
Nelle serate di maggio, i consiglieri sono stati invi-   Dunque, confrontandoci sul tema della missio-
tati a confrontarsi, a riflettere, e provare a ipotiz-   ne, ci siamo trovati a riconosce che come Chie-
zare possibili passi da compiere, rispetto a quat-       sa Europea, e quindi anche italiana, stiamo vi-
tro ambiti della vita della Chiesa, che sono, co-        vendo ormai da decenni un momento di crisi
munque, tra loro connessi e interdipendenti:             della fede e inevitabilmente della vita comuni-
                                                         taria, nonostante il numero dei battesimi, per
1. Evangelizzazione e missione                           ora, non sia ancora crollato. Anche le nostre
2. Carità e servizio                                     parrocchie soffrono di un venir meno della par-
3. Educazione e formazione                               tecipazione dei fedeli alla celebrazione dell’Eu-
4. Liturgia e celebrazioni                               carestia domenicale e dei sacramenti in genera-
                                                         le, alle varie proposte di preghiera o di cateche-
Durante il Consiglio del 7 giugno, le diverse            si. Inoltre, diminuisce continuamente anche il
commissioni, hanno fatto una prima sintesi per           numero dei nuovi sacerdoti ordinati ogni anno
ciascun lavoro, in vista di una ripresa del cam-         e le aspettative per il futuro non sono confor-
mino di riflessione previsto in autunno.                 tanti. Tutte queste cose, comunque, le sappia-
Non è mia intenzione, in questa sede, fare una           mo e ce le ridiciamo da parecchi anni. Ma ce le
relazione conclusiva o di sintesi rispetto ai nu-        diciamo senza crederci veramente! Non ci vo-
merosi punti di confronto affrontati, ma prova-          gliamo credere, perché tanto una soluzione si
re a mettere a fuoco quanto sia emerso nei la-           trova! Perché tanto, se dovesse essere proprio
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così (ma sarà proprio così!?) sarà un problema         1) Occorre, prima di tutto, riconoscersi tra i desti-
che riguarderà altri. Mettiamo la testa sotto la       natari di un annuncio rinnovato. È necessario es-
sabbia come gli struzzi e andiamo avanti a fare        sere i primi ascoltatori di un annuncio. Si può
esattamente le stesse cose di sempre, salvo            annunciare solo ciò che si è ricevuto e accolto.
lamentarci che i giovani e i bambini non vengo-        2) È possibile così recuperare un incontro con
no a messa, che non conoscono le preghiere e           l’agire e lo stile che sono propri di Gesù
le verità di fede, ecc.. Tutto questo perché ab-       (pensiamo ad esempio quando incontra la donna
biamo ancora l’illusione di pensare di vivere in       samaritana al pozzo di Giacobbe), frequentando-
un mondo cristiano. Mettiamocelo bene in te-           lo nella Parola di Dio e nella Eucarestia. Il disce-
sta, la società nella quale viviamo, non è una         polo è colui che ha lo stesso stile del maestro.
società cristiana; i modelli di vita e i comporta-     3) Non dobbiamo pensare di aver già capito
menti proposti non sono quelli del Vangelo. E          tutto e di potercela fare da soli. Mettiamoci in
allora? Cosa dobbiamo fare? Lamentarci? Chiu-          discussione e facciamoci aiutare. È possibile
derci a riccio per difendere le nostre posizioni?      imparare dall’incontro con la testimonianza di
Andarcene anche noi? Gesù l’ha chiesto ai suoi         cristiani che hanno già iniziato a fare qualche
discepoli: “Volete andarvene anche voi?”               passo nell’ambito del primo annuncio.
La Chiesa ha motivo di esserci, solo se è missio-      4) Ecco che diventa così indispensabile percor-
naria! La comunità cristiana è il luogo e la con-      rere un itinerario dove sviluppare conoscenze e
dizione perché gli uomini, anche oggi, possano         competenze per annunciare e andare verso l’al-
incontrare Gesù vivo, e fare esperienza della          tro, con un linguaggio che incontri la contempo-
sua amicizia e della sua salvezza. Per troppi          raneità. Ci verrà chiesto sicuramente di rendere
secoli ci siamo abituati a vivere un contesto di       ragione della speranza che è in noi, e dovremo
Chiesa nel quale l’evangelizzazione avveniva           essere pronti a rispondere, senza paura e senza
(giustamente) in casa, attraverso l’educazione         arroganza, ma con la chiarezza e la gioia di chi
dei genitori, e la comunità cristiana, con i suoi      ha risposto ad un appello dopo un incontro.
sacerdoti, si limitava a dispensare i sacramenti       5) Infine, non deve essere il compito o l’impe-
e ad essere di supporto con la catechesi per chi       gno di un singolo, ma lo stile e il volto di una
era già cristiano. Per molti secoli il primo an-       intera comunità cristiana, capace di sostenere
nuncio cristiano è avvenuto in famiglia. Oggi,         chi è inviato.
nella stragrande maggioranza dei casi, non è
più così! Sembra si sia persa la trasmissione          A questo punto, penso sia evidente a tutti, che
della fede e “manchi una generazione”. Siamo di        la riflessione sugli altri tre ambiti di lavoro, non
fronte a una “generazione incredula” che non è,        possa non tener conto di questa tesi sul primo
innanzitutto, caratterizzata dai ragazzi, ma dai       annuncio. Questo perché anche la Carità e il
quaranta-cinquantenni. Uomini e donne che              Servizio, la Formazione e l’Educazione, la Litur-
forse hanno tolto dalla loro vita le domande di        gia e le Celebrazioni, sono da sempre, espres-
senso (tra cui quella religiosa). Forse perché le      sioni, strumenti e linguaggi attraverso cui si
fatiche e le (pre)occupazioni della vita le hanno      trasmette il Vangelo e la salvezza di Gesù. Di-
sepolte, oppure perché hanno avuto magari del-         venta urgente, allora, domandarsi, ad esempio,
le risposte certe ma non credibili … che hanno         come deve essere vissuta la preghiera comuni-
“tolto il respiro” e fatto perdere l’affezione e la    taria o la stessa celebrazione dell’Eucarestia per
voglia di mettersi o stare in cammino.                 essere espressione di un primo annuncio? O
La conversione alla quale siamo chiamati, dun-         ancora, la catechesi dell’iniziazione cristiana,
que, sta in questo: come comunità cristiana,           così come viene proposta oggi, è capace di in-
dobbiamo recuperare, a partire dalla comunione         tercettare e mettersi in ascolto di chi non ha
che viviamo quando ci raduniamo insieme come           mai sentito parlare di Gesù, oppure presuppo-
fratelli per celebrare l’Eucarestia, la dimensione     ne ancora che tutti siano già cristiani? E si po-
missionaria! Per dirlo in altre parole, come co-       trebbe andare avanti all’infinito.
munità cristiana dobbiamo sentire forte l’urgen-       Tutto questo in un contesto di Chiesa con sem-
za di annunciare il Vangelo a chi, di fatto, è co-     pre meno preti, e quindi con sempre meno cele-
me se lo incontrasse per la prima volta. Ma, per       brazioni eucaristiche, e con l’urgenza, anche, di
vivere la dimensione del “primo annuncio” è            mettere in campo nuove ministerialità laicali.
indispensabile prepararsi; non è qualcosa che si       Spero di essere riuscito a porre in evidenza
improvvisa! È qualcosa che molto probabilmen-          l’importanza delle questioni e delle sfide che ci
te facciamo per la prima volta! Non è la stessa        attendono. Siamo chiamati a farle nostre, senza
cosa rispetto alla proposta della catechesi!           paura e affanno, sapendo che lo Spirito Santo
Quali, allora, i passi concreti che siamo chiamati a   continua a soffiare e a guidare la Chiesa; sapen-
fare per vivere, come comunità cristiana, l’espe-      do che abbiamo come riferimenti sicuri, la Pa-
rienza del “primo annuncio” del Vangelo di Gesù,       rola di Dio, l’Eucarestia e il Magistero del Conci-
oggi? Abbiamo provato a delinearne alcuni:             lio Vaticano II.                       Loris Bertini

il faro - luglio/ottobre 2021                                                                            23
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