Meraviglie del Salento - Puglia

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Meraviglie del Salento - Puglia
Puglia

 Meraviglie
 del Salento
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Meraviglie del Salento - Puglia
Salento

                            Il blu del cielo e le trasparenze del mare delimitano
                           il Salento, l’antica Messapia, la “Terra fra due mari”.
                           In un mosaico di tesori opera della natura o dell’uomo

                          I  l Salento si estende sulla
                             parte meridionale della
                          Puglia (conosciuta come
                                                                                                     oggi si vedono lungo le coste.
                                                                                                     Nel volume Brindisi, una pro-
                                                                                                     vincia tra la terra e il mare di
                          “Tacco d’Italia”), tra il mar                                              Angela Marinazzo (Mario
                          Ionio ad ovest e il mar                                                    Adda Editore) si legge:
                          Adriatico ad est.                                                          “Generazioni di Micenei, Illiri,
                          Un territorio che racchiude l’in-                                          Romani, Longobardi, Bizan-
                          tera provincia di Lecce, quasi                                             tini, Arabi, Normanni, Svevi,
                          tutta quella di Brindisi e parte                                           Aragonesi, Spagnoli, vi hanno
                          di quella di Taranto. Un territo-                                          lasciato tracce più o meno
                          rio dove, tra il blu del cielo e le   ni illustri: Cicerone scrisse le     ravvisabili nella lingua, nelle
                          trasparenze verde-azzurre del         “Lettere Brindisine”, vi morì        tradizioni, nel diritto, nell’arte,
                          mare, a dominare il paesaggio         Virgilio mentre tornava proprio      nel costume, nell’architettura.
                          ci sono distese di olivi e innu-      da un viaggio in Grecia).            Terra di transito, di conquista,
                          merevoli segni del passaggio          Fino al VII secolo l’alto salento    a volte aggredita, spogliata,
                          di popoli e invasori.                 divenne terra di confine fra         sfruttata dall’invasore di turno,
                          Anticamente i greci chiamava-         Longobardi (a nord) e                ma anche - nei momenti felici
                          no Messapia (“Terra fra due           Bizantini (a sud).                   - utilizzata, stimolata, nutrita”.
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                          mari”) la penisola salentina.         Tra il IX e il X secolo la peniso-   Una storia che oggi si legge
                          Dopo l’ultima grande ribellione       la salentina fu spesso assalita      negli scavi archeologici (e
                          guidata da Taranto (ex capita-        dai Saraceni contrastati dai         molto è ancora da scavare,
                          le della Magna Grecia) nell’80        Bizantini che nel frattempo          scoprire, interpretare, legge-
                          a.C., alle popolazioni fu rico-       avevano strappato tutta la           re), nei musei, nelle chiese,
                          nosciuta la cittadinanza roma-        Puglia ai Longobardi.                nelle torri di avvistamento, ma
                          na. Brindisi divenne un porto         Guerre, incursioni di barbari o      anche nei frantoi ipogei, nelle
                          importante, anche se secon-           semplici pirati, tentativi di con-   ville e nei tanti monumenti
                          dario rispetto a quello della         quiste (con la forza o per           anche di un passato recente.
                          fiorente Egnatia (antica città        matrimonio) proseguirono nei         Tutto parla della terra tra i due
                          pugliese di cui oggi rimangono        secoli. Gli assalti via mare si      mari, il Salento, della sua
                          solo rovine nei pressi dell’o-        fecero particolarmente intensi       grande ricchezza fatta di tanti
                          dierna Fasano), e uno degli           nel XVI secolo, tanto che ven-       capolavori e meraviglie, siano
                          scali per l’Oriente e la Grecia       nero edificate centinaia di torri    essere opere della natura o
                          (da Brindisi transitarono roma-       di avvistamento, che ancor           dell’uomo.

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Itinerari megalitici

 A Minervino di Lecce è stato realizzato un sentiero
    che, tra gli ulivi, conduce al dolmen “Scusi”.
Non lontano, a ricordare misteri non svelati, un menhir

M       inervino di Lecce (a 42
        km dal capoluogo), con
le frazioni di Cocumola e
                                                                          Il Comune, per valorizzare
                                                                          questo territorio così ricco di
                                                                          testimonianze megalitiche, ha
Specchia Gallone, si trova                                                inaugurato (aprile 2009) il
nella valle dell’Idro, una zona                                           Parco Culturale dolmen
ricca di acqua e con vastissi-                                            “Scusi”. L’itinerario propone
me estensioni di ulivi.                                                   una tranquilla passeggiata tra
Esistono diverse ipotesi sull’o-                                          ulivi plurisecolari e millenari,
rigine del nome. Secondo                                                  muretti a secco e viottoli di
alcuni studiosi, Minervino                                                campagna. Un sentiero deli-
sarebbe stato fondato dagli           ra dell’Adriatico siano stati       mitato da blocchi di pietra, che
Japigi nel luogo in cui aveva-        distrutti e rasi al suolo diverse   intendono ricreare la fisiono-
no eretto un tempio dedicato          volte, durante le invasioni dei     mia del territorio in epoca pre-
alla Dea Minerva. La presenza         Saraceni, VIII-IX secolo, e dei     romana e pre-ellenica, condu-
sul territorio comunale del dol-      Turchi, 1480-1481).                 ce al megalite composto da
men, che aveva la funzione di         C’è anche un’ipotesi che            una lastra di calcare non lavo-
accogliere sacrifici umani e di       accredita una Minervino di ori-     rata (3,80x2,50 m con un foro
animali agli dei, confermereb-        gine romana, avvalorata dai         del diametro di 20 cm al cen-
be il fatto.                          ritrovamenti di antiche vestigia    tro), poggiato ad un metro dal      www.luoghidelmondo.info
Un’altra ipotesi suggerisce           di tale periodo e di una strada     suolo su otto pilastri (uno è
che Minervino sia stata fonda-        la cui pavimentazione è molto       monolitico, gli altri sono costi-
ta nel IX secolo, a memoria           simile a quella della via Appia     tuiti da pietre sovrapposte).
dell’antica Castro, un tempo          che da Roma si estendeva            All’inizio del sentiero un altro
chiamata “Minervium”, distrut-        fino a Brindisi.                    percorso porta a uno dei più
ta dai pirati saraceni in una                                             bei menhir (men=pietra,
delle loro scorribande lungo le       Dolmen e menhir                     hir=lungo) pugliesi.
coste salentine. La popolazio-        Nella campagna di Minervino         E’ davvero emozionante pas-
ne scampata all’attacco, rifu-        si erge il dolmen “Scusi” (dol-     seggiare nella campagna
giatasi nell’entroterra, fondò il     men da dol=tavola e men=pie-        salentina tra dolmen e menhir,
nuovo nucleo (gli storici riten-      tra; Scusi è il nome del fondo),    segni straordinari di un tempo
gono che tutti i casali e i villag-   uno dei monumenti preistorici       per noi avvolto nel mistero,
gi posti sia nell’interno sia         più rappresentativi del Salento     pensando a chi, migliaia di
all’esterno della fascia costie-      risalenti all’età del Bronzo.       anni fa, qui vi abitava.

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I Bronzi di Brindisi

       Sono affascinanti e chiudono splendidamente
        il percorso che, di sezione in sezione, porta
    alla scoperta del Museo Archeologico Provinciale

Q      uante storie potrebbero
       raccontarci. Sono lì,
austeri ad ascoltare le suppo-
                                                                       Una sezione, quella dei bron-
                                                                       zi, davvero affascinante, ma
                                                                       anche gli altri percorsi in cui è
sizioni di chi, ammirato dalla                                         articolato il Museo Archeolo-
loro bellezza, li accerchia.                                           gico offrono preziose curio-
Furono forse gettati in mare                                           sità.
per alleggerire la nave che li
trasportava sorpresa da una                                            Il Museo
tempesta? O fu addirittura la                                          La visita al Museo si articola in
nave con tutto il suo prezioso                                         sei sezioni: l’epigrafica (con
carico ad inabbissarsi? E         Emilio Paolo, il console roma-       iscrizioni in latino, ebraico e
quale era, originariamente, la    no vincitore della battaglia di      greco), la statuaria (con le
loro destinazione? E’ vero che    Pidna del 168 a.C. Ma non            splendide statue romane rin-
erano diretti verso una fonde-    sono sole. Lì vicino altre deci-     venute nel centro storico di
ria?                              ne di reperti bronzei racconta-      Brindisi), l’“antiquarium” (con
Misteri che sembrano accre-       no frammenti di storia. Tutti        le due sezioni comprendenti le
scere il fascino dei Bronzi di    recuperati in circostanze for-       collezioni Civica-De Leo e
Brindisi. Tra i tanti pezzi che   tuite sin dal 1972. Nel 1992 fu      Marzano-Gorga con vasi àpuli
compongono le collezioni          condotta una campagna di             e àttici, monete…), la preisto-     www.luoghidelmondo.info
esposte al Mapri, il Museo        scavo subacqueo a Punta del          rica (con i materiali di scavo
Archeologico        Provinciale   Serrone (due miglia a nord del       rinvenuti nel territorio della
Francesco Ribezzo di Brindisi     porto di Brindisi) che, sebbene      provincia), la numismatica
(il museo, dedicato al grande     non abbia potuto svelare alcu-       (comprendente monete di età
studioso di cultura messapica,    ni dei misteri che avvolgono         classica, medioevale e moder-
è stato riaperto il 19 aprile     questi reperti, ha però riporta-     na) e la già descritta mostra
2009 dopo alcuni lavori di        to allo luce una serie di ulterio-   subacquea: “I Bronzi di Punta
ristrutturazione durati oltre     ri preziose testimonianze. Ci        del Serrone”.
due anni), sono loro, i famo-     sono due teste di personaggi         Ciascuna sezione espone
sissimi Bronzi di Punta del       con barba che riprendono il          pezzi di grande importanza
Serrone, a entusiasmare i visi-   tipo figurativo del filosofo, due    artistica provenienti da vari
tatori. Al terzo piano una sala   immagini femminili e fram-           siti, sia apuli, sia greci: vasi,
accoglie le splendide statue di   menti di panneggi databili           manufatti d’uso quotidiano,
un togato romano e di Lucio       attorno al IV-III secolo a.C.        epigrafi, oggetti votivi…

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La sistemazione museale                                                    Al primo piano sono collocate
                          comprende reperti che dall'età                                             due sezioni dedicate rispetti-
                          preistorica giungono fino al                                               vamente alla Preistoria e alla
                          tarda età romana. Sul sito                                                 Messapia. La prima raccoglie i
                          della Provincia di Brindisi                                                risultati di varie campagne di
                          dedicata al museo si legge:                                                scavo effettuate nella provin-
                          “La complessità dei contenuti                                              cia di Brindisi. La seconda si
                          da comunicare e dei percorsi                                               sviluppa lungo un articolato
                          da seguire ha suggerito la rea-                                            percorso dove le pareti delle
                          lizzazione di strumenti visivi a                                           sale sono trasformate nelle
                          supporto dei materiali esposti.                                            pagine di un libro che accom-
                          Lungo il percorso museale si                                               pagna il visitatore alla scoper-
                          incontrano pannelli caratteriz-                                            ta dei Messapi, popolazione di
                          zati dalla presenza di testi e                                             antiche origini che abitò la
                          supporti grafici tali da consen-                                           penisola salentina a partire
                          tire la comprensione del conte-        vano l’acqua dal pozzo), cra-       dall’VIII sec a.C.
                          sto storico dei reperti esposti,       teri (vasi utilizzati nell’antica   Interessante, lungo il percor-
                          in un racconto continuo sceno-         Grecia per mescolare acqua e        so, la vetrina che custodisce
                          graficamente comunicativo”.            vino). Nelle teche sono espo-       gli oggetti ritrovati nella tomba
                          Il percorso di visita prende           sti anche manufatti in metallo      di un giocatore.
                          avvio nel porticato dove sono          (fibule, statuine, lucerne e        Al terzo piano, al centro di una
                          collocati una serie di oggetti         lamine miniaturistiche con          sala, è stato collocato un
                          eterogenei: ceppi d’ancora in          iscrizioni), vetri, monete e una    grande mosaico pavimentale
                          piombo, sculture, stele onora-         ricca collezione di figure ed       romano con la rappresenta-
                          rie municipali, sarcofagi e vari       elementi decorativi in terracot-    zione del labirinto e, nel qua-
                          elementi architettonici.               ta come arule (piccoli altarini),   drato centrale, la lotta tra
                          Al piano terra si incontra la          antefisse (elemento della           Teseo e il Minotauro.
                          prima sezione, l’Antiquaria,           copertura dei tetti) ed elemen-     Si arriva infine alla sezione
                          dedicata alle “Collezioni”             ti votivi.                          dedicata all’archeologia sub-
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                          esposte per classi di materiali:       L’esposizione prosegue al           acquea e ai Bronzi. Con la
                          ceramica, manufatti in bronzo,         piano sotterraneo dove è ospi-      guida di vasellame, sculture,
                          terracotte votive e architettoni-      tata la sezione epigrafica con      anfore, ceppi d’ancora in
                          che, vetri, lucerne, monete            iscrizioni greche, latine e alcu-   piombo e ancore in pietra e
                          (queste ultime databili dall'età       ne epigrafi ebraiche.               attraverso un ricco apparato
                          classica a quella medievale). I        Al centro della sala sono           didattico si cerca di far coglie-
                          pannelli didattici aiutano a           esposte le sculture (per lo più     re al visitatore le connessioni
                          comprendere l’uso e la desti-          sculture funerarie e decorative     che la civiltà pugliese, nella
                          nazione dei vari reperti.              pertinenti a monumenti pubbli-      fattispecie brindisina, ha intes-
                          Notevole è la collezione di            ci e privati) di età romana pro-    suto con il mondo balcanico,
                          ceramica (con esemplari rea-           venienti dalla città: statue        la Grecia e l’Egeo orientale.
                          lizzati a partire dal VI fino al III   decorative di età repubblica-       Attraversando la ricostruzione
                          sec a.C.) che comprende vasi           na, statue iconiche e ritratti      in scala di una prua, ricolma di
                          attici, italioti, trozzelle (vasi      maschili e femminili di età         anfore, di una nave onoraria si
                          con le quali le donne attinge-         imperiale.                          arriva al termine del percorso.

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Meraviglie del Salento - Puglia
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                              Puglia

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Meraviglie del Salento - Puglia
Antiche testimonianze

                           L’area archeologica di Roca Vecchia a Melendugno,
                              gli affreschi a Specchia Gallone e a Poggiardo,
                                  il Museo della Civiltà Messapica di Vaste

                          M       elendugno, Specchia
                                  Gallone, Poggiardo e
                          Vaste. Sono nomi collegati ad
                                                                                                   ricettacolo delle acque; fu
                                                                                                   riscoperta nel 1929 nel corso
                                                                                                   di uno scavo).
                          altrettanti pezzi di storia e                                            Vaste (l’antica Basta, fonda-
                          sono alcune delle meraviglie                                             ta probabilmente attorno al
                          del Salento.                                                             600 a.C.), oggi frazione di
                          A Melendugno si trova l’a-                                               Poggiardo, fu una città di con-
                          rea archeologica di Roca                                                 siderevole importanza. Il mi-
                          Vecchia (sorta su un prece-                                              gliaio di abitanti di oggi sono
                          dente      sito     preistorico).                                        ben poca cosa rispetto ai
                          Durante l’età del Bronzo            rappresentazione del Giudizio        30mila stimati nel periodo di
                          venne distrutta dal fuoco e poi     Universale, di San Francesco         massimo splendore della città
                          ricostruita. Con i Messapi          d’Assisi, di Sant’Antonio da         al tempo dei Messapi.
                          venne ampliata e cinta da           Padova e di San Giorgio che          A Vaste si trova il Museo della
                          imponenti mura che dovevano         uccide il drago.                     Civiltà Messapica. Il Museo,
                          difenderla dagli attacchi via       A Poggiardo una piccola              ospitato nelle sale del Palazzo
                          terra mentre a est era protetta     piazza-giardinetto cela un           Baronale, raccoglie un impor-
                          dal mare. Centro fiorente e         vero tesoro: il Museo (sotter-       tante patrimonio di oggetti
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                          popoloso, fu frequentato fino       raneo) degli Affreschi di Santa      d’arte messapica, romana e
                          al Medioevo e venne abban-          Maria degli Angeli, importante       medievale. Degni di menzione
                          donta, per rifugi più sicuri,       testimonianza della civiltà          le teche che accolgono i resti
                          dopo l’invasione dei Turchi.        bizantina. Una suggestiva            del cavaliere e dell’atleta, con
                          All’interno, invece, della chiesa   esposizione lascia intuire           i loro corredi funerari rinvenuti
                          di Sant’Anna a Specchia             come doveva essere la cripta         in due tombe messapiche.
                          Gallone si può ammirare un          ipogea di Santa Maria (sorta         Vaste vanta anche il possesso
                          ciclo pittorico di dipinti murali   intorno all’anno Mille) che li       di 17 “tesserae lusoriae” (anti-
                          del XIV sec che copre comple-       ospitava. La bellezza dei tratti     co gioco romano) in avorio e
                          tamente le pareti della navata      dei volti dei Santi è giunta         di un “tesoretto” di monete
                          e del presbiterio. Gli affreschi    quasi intatta fino ai nostri gior-   romane (150 stateri in argento
                          rappresentano scene dell’An-        ni nonostante secoli di noncu-       del III sec a.C.) che sono in
                          tico e del Nuovo Testamento         ranza (la cripta, abbandonata        attesa di ulteriori lavori di
                          oltre alle raffigurazioni di        nel XV sec, fu riempita di pie-      ampliamento del Museo per
                          Santi. Di particolare pregio la     trame e usata addirittura come       poter essere esposte.

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Meraviglie in tavola

                              Trionfo di profumi e sapori, dall’olio al vino,
                             dai prodotti più semplici ai più fantasiosi, tante
                          specialità di mare e di terra. Anche questo è Salento

                          L     e distese di olivi fanno
                                subito capire che nel
                          Salento olive e olio sono una
                                                                                                 prodotta, per affioramento, in
                                                                                                 quantità limitata. E’ quanto di
                                                                                                 meglio si possa chiedere per
                          cosa seria. Ma non sono l’uni-                                         purezza, aroma e ricchezza di
                          ca eccellenza di questa terra.                                         sostanze nutrizionali. Il secon-
                          Un’altra colonna portante è                                            do, ottenuto dalle olive raccol-
                          rappresentata dalla viticoltura.                                       te nei mesi di ottobre e
                          Il Negroamaro, coltivato quasi                                         novembre, ha un colore giallo
                          esclusivamente in Pugllia, è                                           oro con riflessi verdi, profumo
                          un vitigno tipico del Salento.                                         fruttato con tipico retrogusto di
                          Con esso si ottengono, anche        (moderne tecnologie) si fon-       mandorla. Il sapore è pieno e
                          in purezza, dei grandi vini         dono per dare prodotti come        vivace, di oliva appena franta.
                          rossi. Spesso al Negroamaro         l’olio ottenuto da olive raccol-   Il “Masseria QuattroMacine” è
                          si accompagna la Malvasia           te, fra ottobre e gennaio, dalle   infine un extravergine dal
                          Nera di Brindisi e di Lecce,        migliori piante, messe a dimo-     gusto più maturo e dolce. E’
                          anch’essa capace di connota-        ra da più di quattrocento anni.    ottenuto dal sapiente connu-
                          re fortemente il territorio.        Le olive sono immediatamen-        bio di olive, raccolte nei mesi
                          In tutti i giardini, poi, ci sono   te portate nel frantoio divise     di novembre e dicembre, pro-
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                          piante di agrumi, dal limone,       per cultivar e campagne di ori-    venienti da oliveti della fami-
                          all’arancio, al mandarino, in       gine per individuare resa e        glia Cazzetta e di quelle di
                          alcuni casi anche il cedro.         qualità oltre che per poterne      selezionati produttori locali.
                                                              conservare al meglio fragan-       Un breve accenno a una
                          Olio e olive                        za, profumi e proprietà orga-      novità dell’azienda: il liquore-
                          Parliamo di olivi, olive e olio e   nolettiche.                        infusione di olive a base di
                          parliamo dell’azienda Terra         L’olio extravergine Biologico,     grappa nato dal recupero di
                          d’Otranto di Palmariggi in pro-     ad esempio, ottenuto dalle         un’antica ricetta.
                          vincia di Lecce (info: tel.         cultivar Ogliarola Salentina e
                          0836.354473, www.oliocazzet-        Cellina di Nardò, è rigorosa-      Vite e vino
                          ta.com) da quattro generazioni      mente controllato e certificato.   Passiamo ai grandi vini e visitia-
                          della famiglia Cazzetta, “olivi-    La gamma degli extravergine        mo la Cantine Due Palme di
                          coltori per storia e passione”.     include anche “Spontaneo” e        Cellino San Marco in provincia di
                          In azienda vecchio (tradizione      “Prezioso”. Il primo è una vera    Brindisi (info: tel. 0831.617909,
                          ed esperienza) e nuovo              e propria “spremuta di olive”      www.cantineduepalme.it).

                                                                           12
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fantasia. Ingrediente base la
                                                                   genuinità. I profumi e i sapori
                                                                   del mare si mescolano con
                                                                   quelli dell’orto, allo straordina-
                                                                   rio olio di oliva, il tutto accom-
                                                                   pagnato da pane, taralli e fri-
                                                                   selle, inaffiati da splendidi vini.
                                                                   Fra le specialità troviamo la
                                                                   pitta, una pizza bassa di pata-
                                                                   te contente una gran quantità
                                                                   di ingredienti vegetali, quali
                          Un’altra bellissima realtà del           cipolle, rape, pomodoro.                   un filo di mosto cotto di fichi e
                          Salento. Ne fanno parte 850              Tipico anche il pane con le                una spolverata di zucchero a
                          soci viticoltori, produttori di          olive chiamato puccia e, per               velo (nella foto).
                          uve Negroamaro, Primitivo,               quel che riguarda la gastrono-
                          Susumaniello e Malvasia Nera             mia da “passeggio”, il rustico,            Dal forno
                          (vitigni autoctoni) oltre a              una sfoglia sottile cotta in               Proprio le pittule sono una
                          Sangiovese, Montepulciano,               forno contenente un impasto                delle specialità del forno
                          Cabernet Sauvignon e Merlot,             di besciamella, mozzarella,                Caroppo di Specchia Gallone
                          Pinot nero e bianco,                     pomodoro, pepe ed occasio-                 in provincia di Lecce (info:
                          Chardonnay e Sauvignon.                  nalmente noce moscata.                     www.panificiocaroppo.it, tel.
                          Un notevole medagliere pre-              Tipiche sono le frisedde o                 0836.818519). Ma ogni pane,
                          mia qualità e impegno ed è               frise, ciambelle di pane biscot-           tarallo o frisa che esce dal
                          indice degli alti livelli qualitativi    tato di una certa durezza, rea-            forno leccese (in pietra, ali-
                          raggiunti dalla Cantina guidata          lizzate spesso con grano d’or-             mentato da ramaglie d’ulivo e
                          dall’enologo Angelo Maci.                zo e tagliate a metà cottura in            pulito dopo ogni cottura con
                          Notevoli il “Canonico”, Salento          senso orizzontale, che vanno               foglie d’alloro) di Donato
                          Igt Negroamaro, e “Primitivo”,           ammorbidite immergendole                   Caroppo è davvero speciale. E
                          Rosso Salento Igt.                       brevemente in acqua prima di               non potrebbe essere altrimen-
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                                                                   condirle con olio, sale e pomo-            ti: per la scelta delle materie
                          La gastronomia                           doro.                                      prime, delle ricette, del meto-
                          La cucina salentina viene defi-          Assolutamente da provare le                do di lavorazione (impasto
                          nita “povera”, ma alla quale             pittule, frittelle di forma gros-          indiretto), sempre nel rispetto
                          certo non è mai mancata la               solana, magari guarnite con                assoluto della tradizione.

                          Il pasticciotto “Obama”
                                                                  Entusiasmante la pasticceria salentina. Tra i dolci si distingue il pasticciotto
                                                                  leccese. Anzi, su tutto trionfa la versione di Angelo Bisconti, della pasticce-
                                                                  ria Chéri di Campi Salentina, che dal classico “biondo” si è tinto di “marro-
                                                                  ne” (grazie al cacao) e, al suo interno, nasconde una deliziosa crema al cioc-
                                                                  colato. Un nuovo dolce, dedicato al presidente degli Stati Uniti Barak
                                                                  Obama, che sembrerebe nato quasi per caso, quasi una “dolce casualità”,
                                                                  ma così non è. E’ solo il risultato di un pizzico di fantasia, tanta esperienza
                                                                  e innumerevoli tentativi per ottenere il pasticciotto, al cacao e cioccolato,
                                                                  perfetto. Info: www.pasticciottoaobama.com

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Cittàdagustare                                     MangiareBereDormire

Palazzo Scarciglia                      Il Villino                               L’Araba Fenice
Un antico palazzo settecentesco         A Santa Cesarea Terme (Le) “Il           Specialità salentine, ma sopratut-
(fu anche residenza vescovile) nel      Villino” (via Umberto I, 19) è un        to di pesce per questo bel risto-
cuore del centro storico di             ristorante sul mare tutto da “gusta-     rante nel cuore di Brindisi (corso
Minervino di Lecce racchiude il         re”. Incredibili antipasti di pesce      Roma 31). Il titolare, Dario
B&B Palazzo Scarciglia gestito con      (chiedendo le “delizie” vengono          Schina, saprà consigliare il pesce
amorevole cura da Carmela e             serviti: polpo in umido e in insala-     più fresco. D’altronde la famiglia
Giuseppe. La loro missione sem-         ta, moscardini fritti, seppie arro-      Schina è da generazioni impegna-
bra quella di far sentire il loro       stite e gratinate, pesce spada in        ta nella ristorazione e ogni giorno
ospite più che gradito. Sono sem-       capaccio e gratinato, salmone e          Dario sceglie i prodotti più genui-
                                        cozze), linguine all’astice, arago-      ni da proporre ai propri ospiti.
                                        sta (al vapore o alla griglia)…          Tel. 0831.590009
                                        Tel. 0836.944202
                                        www.ilvillinosrl.it

                                                                                                                        www.luoghidelmondo.info

                                                           Foto Spiagge Puglia   Casa Pasca
                                                                                 A Cocumula (Le) in via Bonaven-
pre pronti ad accogliere ogni           Li Pusciai                               tura Pasca si trova questo B&B
richiesta e a far in modo che sia       B&B a Cocumula (Le) in via               ricavato da Casa Pasca, una
esaudita.                               Martiri d’Otranto.                       corte, risalente al XVI secolo,
La colazione, semplice, ma non          Cocumola, vecchio granaio della          posizionata nel retro di Palazzo
banale, mette in tavola le migliori     messapica Bastae (oggi Vaste), è         Pasca, uno dei palazzi barocchi
specialità salentine, i dolcetti e le   un piccolo grazioso centro               più affascinanti della zona. Qui un
torte sono tutte fatte in casa oltre    immerso nel verde argento di oli-        tempo vi erano le cantine, le stalle
che dai titolari, da figli e nipoti.    veti secolari. Non mancano i loca-       ed i magazzini che fungevano da
Da Palazzo Scarciglia bastano po-       li caratteristici dove è d'obbligo       area attrezzata per i servizi e lo
chi minuti in auto per raggiungere      gustare piatti tipici del posto o        svolgimento delle attività agricole.
il Dolmen “Li Scusi”, Santa Cesa-       sorbire ottimi gelati.                   Spazi oggi trasformati in deliziose
rea Terme dista 3 km, Otranto 8.        Tel. 0836.954726                         camere e spazi comuni.
Tel. 0836.818142                        www.lipusciai.it                         Tel. 338.9296715
www.palazzoscarciglia.it                                                         www.casapasca.it

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Testi e foto di Rosangela Castelli
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                                                     Spiagge Puglia cell. 348.6283353
                                                          www.spiaggepuglia.it
                                                              Semar Viaggi
                                                           www.semar-viaggi.it

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