Botta e risposta tra Caldoro e Russo - Cronache ...
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Botta e risposta tra Caldoro e Russo di Erika Noschese Forza Italia vive ore di caos profondo. Una situazione determinata sicuramente anche dalla decisione del coordinatore regionale Domenico De Siano di azzerare tutte le cariche, in attesa di nuove nomine che dovrebbero essere rese note nei prossimi giorni. Intanto, è scoppiata la polemica tra Stefano Caldoro, capo dell’opposizione, il parlamentare Paolo Russo e l’europarlamentare azzurro Fulvio Martusciello che “scende in campo” proprio per difendere l’eterno rivale del governatore De Luca. “Continuo a pensare che le menzogne, oltre le offensive argomentazioni di carattere anche personale, siano incompatibili in una comunità politica. Nessuna risposta. Silenzio”, ha scritto su Twitter Stefano Caldoro, capo dell’opposizione di centrodestra in Consiglio regionale della Campania, rispondendo al vicecapogruppo di Forza Italia alla Camera, Paolo Russo, su una presunta “desistenza” in favore di Vincenzo De Luca alle ultime elezioni regionali in Campania. Di fatti, Russo, nel corso di una intervista, parlando delle elezioni regionali parla “di una desistenza. Caldoro ha voluto essere il candidato e così si è celebrata la desistenza con De Luca”. Immediata la replica di Caldoro: “Mi chiedo se sia possibile che un esponente di Forza Italia faccia queste dichiarazioni. Se la menzogna, oltre le offensive argomentazioni di carattere anche personale, possano essere compatibili in una comunità politica”. L’area Caldoro incalza “ma quale desistenza, parlano gli uomini che hanno scelto la diserzione. L’area politica di Russo, la loro corrente, non ha fatto campagna per le regionali”. E in questo scenario di accuse reciproche entra in gioco anche Martusciello che difende Caldoro definendo il parlamentare “latitante”: “Latitante, chi non ha partecipato a quella campagna
elettorale oggi vorrebbe commentarla. Stefano, ignoralo”, ha infatti detto l’europarlamentare, aggiungendo – in un altro tweet – “chi non c’è stato in campagna elettorale non può permettersi di commentarla”. Speranza ha firmato e a sorpresa mette la Campania in zona gialla di Monica De Santis La voce è iniziata a circolare intorno alle 10,30 del mattino di ieri. Su gruppi whatsapp e davanti ai negozi finalmente aperti in tanti commentavano il possibile passaggio della Campania in zona gialla. Un passaggio che fino a ieri sembrava essere praticamente impossibile, tanto che tutti erano oramai pronti ad affrontare altri sette giorni in zona arancione. Poi le voci. Le notizie apparse su diversi siti. Tra chi dava per certo il passaggio e chi lo ipotizzava. Tra chi escludeva la zona gialla e chi diceva che i numeri c’erano ma non bastavano. Poi alle 18, di ieri sera ogni dubbio è stato sciolto. Speranza, ministro della Salute,, sulla base dei dati e delle indicazioni della Cabina di Regia, ha firmato la nuova ordinanza che andrà ufficialmente in vigore a partire da lunedì 26 aprile e che vede la nostra regione diventare dopo solo sette giorni in zona arancione, zona gialla. Dunque stando a quello che ha stabilito il Ministro della Salute in area rossa resterà una sola Regione, ovvero la Sardegna, che dopo aver goduto qualche settimana fa di essere riuscita a diventare unica regione zona bianca, è riuscita a fare molti passi indietro in pochissimo tempo e a tornare dunque in zona
rossa. Sono in area arancione invece le Regioni Basilicata, Calabria, Puglia, Sicilia e Valle d’Aosta. Mentre tutte le altre Regioni e Province Autonome sono in area gialla. Ovvero Abruzzo, Campania, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Toscana, Trentino Alto Adige, Umbria e Veneto: sono quindi 13 le Regioni che rientreranno in area gialla, sospesa da diverse settimane per far fronte alla diffusione delle varianti, e che potranno quindi dare il via al processo graduale di riaperture. Dal lunedì, nelle regioni in zona gialla, è consentito lo spostamento verso una sola abitazione privata abitata una volta al giorno, dalle 5 alle 22, a quattro persone oltre a quelle già conviventi nell’abitazione di destinazione. Le persone che si spostano potranno portare con sé i minorenni sui quali esercitino la responsabilità genitoriale e le persone con disabilità o non autosufficienti conviventi. E tra le regioni gialle ci si potrà muovere liberamente. Sempre in zona gialla, c’è il via libera anche agli spostamenti all’interno della regione. Nelle regioni in zona gialla si potrà tornare al ristorante già da lunedì 26 aprile a pranzo e a cena, purché all’aperto, ricordando però che vige il divieto di uscita notturna dalle 22. Nelle regioni in zona arancione e rossa saranno in vigore le stesse regole di sempre: è vietato consumare cibi e bevande all’interno dei ristoranti e delle altre attività di ristorazione (compresi bar, pasticcerie, gelaterie etc.) e nelle loro adiacenze. Dalle 5 alle 22 è consentita la vendita con asporto di cibi e bevande, come segue: dalle 5 alle 18 senza restrizioni; dalle 18 alle 22 è vietata ai soggetti che svolgono come attività prevalente quella di bar senza cucina. La consegna a domicilio è consentita senza limiti di orario, ma deve comunque avvenire nel rispetto delle norme sul confezionamento e sulla consegna dei prodotti. È consentita, senza limiti di orario, la consumazione di cibi e bevande all’interno degli alberghi e delle altre attività ricettive. Dal primo giugno, sempre in zona gialla, i ristoranti potranno aprire al chiuso ma solo fino alle 18.
Claudio Tortora, “Troppa fretta di riaprire. Meglio aspettare” di Monica De Santis “Forse era meglio aspettare un po’. Riaprire tra un paio di settimane forse sarebbe stata la scelta più giusta” Claudio Tortora direttore artistico del Teatro Delle Arti, e patron del Premio Charlot, giudica azzardata la decisione del Governo di riaprire tutto ma con un coprifuoco alle 22. “Stiamo assistendo al caos del caos. Un Governo che ha deciso di riaprire le scuole anche nelle zone rosse, e di riportare quasi tutti in presenza nelle zone arancione e tutti in presenza nelle zone gialle, deve spiegarci perchè allora non si possono effettuare spettacoli teatrali o altri eventi con gli orari classici. Francamente ci sono molte cose che non capisco. E’ come se da dopo le 22 il virus avesse una carica infettiva maggiore e di conseguenza è meglio che tutti rimangano a chiusi in casa. Ma davvero stiamo scherzano”. Tortora ribadisce il suo concetto, meglio aspettare prima di riaprire… “Le riaperture dovevano essere previste da maggio, diciamo dalla seconda settimana di maggio. 15 giorni in più vuol dire più persone vaccinate e viste le restrizioni meno casi. Senza contare poi che in regioni come la nostra è assurdo chiedere ai ristoranti di chiudere alle 22, quando la maggior parte delle persone va a cena dopo le 21,30. Assurdo, davvero assurdo”. Tortora parla anche delle difficoltà che un organizzatore teatrale ha con queste regole… “Personalmente sto lavorando al Premio Charlot, che si terrà l’ultima settimana di luglio, come se il coprifuoco non ci fosse. Ovviamente a tutti gli artisti che sto contattato, dico la
stessa cosa: virus permettendo. Perchè faccio così? Semplicemente perchè mi auguro che presto questa assurda scelta venga rivista. In caso contrario, ci regoleremo di conseguenza. Per il momento possiamo solo aspettare”. Coprifuoco alle 22, gli organizzatori non ci stanno: “Faremo tante proteste” di Monica De Santis “Noi operatori dello spettacolo faremo tante di quelle proteste che saranno costretti a cambiare l’orario del coprifuoco. Le ore 22 sono una presa in giro per tutti non solo per i teatri, ma anche per gli esercizi commerciali, bar ristoranti, ecc.”, commenta così, Antonio Marzullo segretario artistico del teatro Verdi di Salerno e braccio destro del maestro e direttore artistico Daniel Oren, il nuovo Dpcm, presentato nelle scorse ore dal presidente del consiglio Draghi. Un Dpcm che di fatto riapre i teatri ed i cinema imponendo loro però un orario di chiusura troppo presto. Un commento non positivo, come quello espresso da tanti, tantissimi operatori culturali che lamentano soprattutto la decisione da parte del governo di rivedere l’orario del coprifuoco ogni 15 giorni, impedendo di fatto di poter effettuare, come si conviene una programmazione degli eventi.
“Il coprifuoco alle 22 è in palese contraddizione con il primo serio tentativo di ritorno alla normalità per quanto riguarda l’apertura dei teatri – commenta il regista Riccardo Canessa – non dà il tempo di allestire niente. A meno che uno spettacolo non inizi alle 18, il che è impossibile, se non come da tradizione nei giorni festivi. Del resto questo coprifuoco alle 22, fino ad ora, non ha inciso moltissimo sul calo dei contagi specialmente in Campania. Ecco perchè non sono daccordo con questo Dpcm, anrebbe rivisto il coprifuoco. spostandolo almeno fino alle 23, per non dire alle 24”. Nuovo Dpcm, al via le riaperture con coprifuoco alle 22 di Monica De Santis Entrerà in vigore ufficialmente lunedì il nuovo decreto Covid, presentato mercoledì dal premier Draghi e firmato nella
mattinata di ieri. Il nuovo Dpcm resterà valido fino al 31 luglio. Un nuovo Dpcm che da lunedì segna l’inizio della road map, stabilita dal Governo, delle riaperture. Una road map annunciata già la scorsa settimana e che ora ha subito qualche modifica e che avrà diverse tappe in calendario fino a luglio, legate in ogni caso alla conferma del coprifuoco dalle 22 alle 5. Conferma questa del coprifuoco che purtroppo non è stata vista di buon occhio da molte categorie lavorative. Dalle scuole ai ristoranti, dalle palestre agli stadi, dagli spettacoli alle fiere, la ripartenza prevede che da lunedì verrà ripristinata la zona gialla dopo oltre un mese di stop, ma con qualche stretta. In tutte le zone gialle ci si potrà spostare liberamente senza green pass o autocertificazione, mentre per spostarsi verso regioni rosse o arancioni servirà il pass (rappresentato dal certificato vaccinale, di negatività al tampone o di guarigione dal Covid). Ed ancora in zona gialla sarà possibile
pranzare o cenare solo nei luoghi di ristorazione con tavoli all’aperto. Mentre in zona arancione e rossa sarà mantenuta la sola possibilità di asporto. Sempre da lunedì in zona gialla riapriranno i musei, mentre gli eventi in teatri, sale da concerto, cinema, live-club e in altri locali o spazi anche all’aperto si svolgeranno solo con posti a sedere preassegnati e con distanziamento. La capienza non può essere superiore al 50% di quella massima, ma con un tetto di 1.000 spettatori all’aperto e 500 al chiuso. Inoltre saranno consentiti gli sport all’aperto, anche di contatto. Cambio anche per le scuole da lunedì le superiori potranno adottare forme flessibili nell’organizzazione, in zona rossa, la presenza ad almeno il 50% e fino a un massimo del 75%, mentre in zona gialla e arancione la didattica in presenza deve essere garantita ad almeno il 70% e fino al 100% della popolazione studentesca Presi in 4 per l’omicidio Cerrato a Torre Annunziata Presi in 4 per l’omicidio Cerrato a Torre Annunziata https://youtu.be/vXLlFgpHuNg
Ritardi nella realizzazione della Rampa di S. Egidio, pressing di Villani “Non si può più aspettare, è tempo di dare risposte ai cittadini. Troppi sono i ritardi per la realizzazione della rampa di accesso all’Autostrada A3 in direzione nord dell’uscita Angri Sud e per la realizzazione dell’allacciamento di Via Dante Alighieri e di Via Coscioni nel Comune di Sant’Egidio del Monte Albino, l’amministrazione solleciti gli uffici tecnici e intervenga il prima possibile affinchè queste opere possano essere portate a compimento prima possibile, risolvendo uno dei principali problemi di collegamento stradale dell’Agro Sarnese Nocerino”: così la Deputata del MoVimento 5 Stelle, Virginia Villani interviene chiedendo chiarimenti all’Ente locale sui ritardi dell’intervento strategico per il territorio. “E’ inaccettabile che a distanza di due anni dal finanziamento del Piano Strade Regionale e di nove anni trascorsi, dalla firma della Convenzione per la realizzazione rampa di accesso all’Autostrada A3 in direzione nord dell’uscita Angri Sud e altri lavori viari nel Comune di Sant’Egidio del Monte Albino,nulla sia stato ancora fatto! Per questo motivo, anche alla luce delle innumerevoli segnalazioni di disagi da parte dei cittadini del mio territorio, ho scritto al sindaco per chiedere dei chiarimenti in merito a tali ritardi che stanno comportando enormi disagi nel sistema viario dell’Agro Sarnese Nocerino” dichiara la Deputata M5S “Nella mia missiva, indirizzata anche al Presidente della Regione Campania, al Cipe, alla Provincia di Salerno e ad Autostrade per l’Italia ho voluto segnalare un eccessivo rallentamento nella realizzazione di un’infrastruttura che dovrebbe semplificare l’intera rete viaria del nostro territorio con una serie di vantaggi in ambito cittadino, imprenditoriale, turistico e
commerciale. Ad oggi siamo ancora in attesa dell’affidamento di entrambi i lotti di tale assetto viario. Insomma, vi è un palese ritardo sull’intervento! La Regione, infatti, già nel 2019 aveva finanziato con 4 milioni e 724.784 euro l’opera nell’ambito del “Piano Strade” per garantire un migliore collegamento della nuova struttura autostradale connessa alla SS268 del Vesuvio. Si tratta di tre opere che sono di fondamentale importanza per decongestionare il piano viario nel nostro territorio e per cui la comunità attende la realizzazione da oltre 20 anni: non possiamo più aspettare! L’Ente ha il dovere di intervenire il prima possibile! Mi auguro di ricevere a breve chiarimenti in merito” conclude la Deputata Villani. Allarme bomba in via Santi Martiri, panico in città Attimi di panico in via Santi, in pieno centro cittadino. Verso le 10 è stato lanciato un allarme bomba all’interno di un negozio di calzature. Sul posto ci sono ora gli uomini della sezione artificieri della polizia, la squadra dei vigili del fuoco per mettere in sicurezza la zona e chiuderla al traffico. Proprio in questi minuti dovrebbe giungere sul posto anche il reparto artificieri dei carabinieri di Napoli.
Catello Maresca: “L’emergenza Covid ha favorito la criminalità organizzata” di Erika Noschese “L’emergenza Covid non ha frenato il dilagante fenomeno della criminalità organizzata”. Lo ha confermato il dottor Catello Maresca, sostituto procuratore generale di Napoli, intervenuto all’incontro in video conferenza “Pandemia & virus sociale” organizzato dal Liceo R. Caccioppoli di Scafati. Moderatrice dell’incontro la dottoressa Federica Auricchio, referente territoriale dell’associazione Animus, che da qualche tempo si occupa di organizzare queste interessanti video conferenze, con gli studenti del liceo di Scafati. La scuola è istituzione e insieme comunità sociale di crescita umana e civile e, in quest’ottica, il Liceo R. Caccioppoli e l’associazione Animus di Scafati hanno ideato questo nuovo incontro-dibattito nell’ambito delle attività di arricchimento del curricolo di Educazione civica, curato dalle referenti professoresse Elena Battigaglia ed Emilia Vitale, per la costruzione armonica di cittadinanza attiva dei giovani cittadini affinché il contributo concreto di ciascuno possa diventare apporto integrante della crescita del territorio. “La pandemia non ha placato le organizzazioni mafiose, le ha accresciute e fatte sviluppare in altri modi, spesso molto più subdole. La criminalità porta con sé un portato di inganno, in questo momento la grande capacità che le organizzazioni criminali hanno è di presentarsi come benefattori, come coloro che vogliono aiutare le persone che sono in difficoltà, vogliono prestare danaro – ha dichiarato il sostituto procuratore Maresca – Si fanno accettare in certi contesti ambientali, i malavitosi si presentano come persone che fanno del bene, ovviamente questo è assolutamente falso, contrario a ciò che accade”. Per Maresca, infatti, questo altro non è che un modo
per avvicinarli alla criminalità organizzata. Non è un caso, infatti, che in piena emergenza Covid sia aumentata anche l’usura “che sta crescendo particolarmente, così come lo spaccio di droga e tutte quelle attività criminali che purtroppo alimentano il cosiddetto mercato del vizio – ha aggiunto il sostituto procuratore di Napoli – La criminalità conta tanto su questo mercato che purtroppo le persone perbene, della cosiddetta società civile contribuiscono ad alimentare”. Maresca lancia poi un appello a “stare vicino ai ragazzi. Noi facciamo quotidianamente battaglie in questo senso, per cercare di smascherare gli inganni che la criminalità mette in atto nei confronti delle fasce più deboli e in questo periodo di Covid questo inganno è ancora più profondo, così come è ancora più pericoloso l’approccio alla criminalità organizzata e noi dobbiamo essere coesi, determinati per fare ciò che si dovrebbe aspettare dalla società civile: essere civili per l’appunto”. A coordinare i lavori la professoressa Patrizia Polverino. Le mani della criminalità organizzata sulla pandemia” hanno prospettato la crescita esponenziale dei profitti della criminalità e l’ultima Relazione semestrale della Direzione investigativa antimafia (Dia) parla di seri rischi di infiltrazione e della crescita di riciclaggio e corruzione in vari settori dell’economia legale, soprattutto in aree territoriali già svantaggiate. Si percepisce, un po’ ovunque, il rischio concreto che la criminalità organizzata sfrutti l’aumento della povertà per insinuarsi nelle nostre piccole e grandi comunità locali. Il nesso causale tra povertà e illegalità è complesso, ma non sconosciuto o nuovo. Tante e interessanti le domande degli studenti al dottor Maresca. “Spero che la giustizia cambi sempre, in meglio. C’è da investire nella giustizia affinché possa essere sempre un servizio per il prossimo e possa rappresentare quella risposta rispetto alle esigenze della collettività che ripone nella magistratura e nella giustizia le sue legittime aspettative ma purtroppo, come accade in tutte le buone famiglie, ci possono essere situazioni non del tutto edificanti: la magistratura, in
questo periodo, sta vivendo una di quelle fasi in cui ci sono delle situazioni critiche e da queste bisogna ripartire per dimostrare che la giustizia è una cosa seria, la magistratura è in grado di superare questi momenti di difficoltà e di rappresentare al meglio il servizio alla collettività – ha dichiarato ancora Maresca – La magistratura antimafia ha un ruolo fondamentale nella lotta al crimine organizzato e deve perseguire con tutta la forza di cui dispone per raggiungere questo obiettivo per sradicare in maniera definitiva questo cancro dalla società”. IeS Studio, un’occasione per i giovani e per il Sud Italia IeS studio finanza agevolata e Architettura, è una studio costituito da due giovani professioniste, l’Architetto Giulia Izzo e il Dott. Commercialista Antonietta Salvato. Lo studio ha sede ad Eboli in provincia di Salerno, in centro, in via Giacomo Matteotti n°6 e in via SS19 n°12. Il loro forte entusiasmo nella rinascita del territorio risulta estremamente coinvolgente, la fusione tra due mondi paralleli, tra due competenze diverse, sembra sia la chiave per sbloccare il sistema in panne. Ci accomodiamo nella sede dello studio in centro, ci accolgono l’Architetto e la Commercialista, alle quali poniamo alcune domande. Cos’è IeS Studio? “IeS Studio – Finanziare per Costruire è uno studio di consulenza specializzato in Finanza Agevolata e Architettura e Design fondato da Giulia Izzo e Antonietta Salvato, da cui prende il nome. Si rivolge ai privati e alle imprese con l’obiettivo di aiutarli a dare forma ai loro progetti: dalla progettazione di una casa, alla progettazione di un’attività
commerciale. Ci occupiamo di ottenere contributi a fondo perduto, finanziamenti a tasso zero e crediti d’imposta, nonché le necessarie pratiche edilizie”. Come nasce? “IeS Studio nasce da un’esigenza: aiutare concretamente i giovani ad investire nel Sud. Molti di loro non avendo i mezzi per aprire attività con le loro economie, chiedono finanziamenti agevolati, in particolare RESTO AL SUD, commettendo, però, alcuni errori di percorso che potrebbero mettere a rischio tutto il progetto. Ė qui, infatti, che subentriamo noi: accogliamo l’idea senza snaturarla, ma gli diamo una rotta, ragionando sin dall’inizio sulla fattibilità, realizzando un business plan dettagliato e cercando di ridurre al massimo il rischio d’impresa”. Chi si rivolge a voi? Abbiamo un ampio ventaglio di Committenze: da un lato ci rivolgiamo ad aspiranti imprenditori e/o imprese già attive ottenendo contributi a fondo perduto e finanziamenti a tasso zero elargiti da Invitalia Spa, dall’altro ci siamo ritrovate nell’affascinante opportunità dettata dal decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 luglio 2020, n. 77 riguardante il Superbonus 110%. Ed ecco che il ventaglio di Committenze, rivolto prima a Giovani imprenditori, ha spostato lo sguardo su tutte le età, in quanto i beneficiari del Superbonus 110% sono condomini, villette e unifamiliari, con l’opportunità di rendere una casa ecosostenibile, a bassa emissione e ad alto efficientamento energetico, aumentando la qualità della vita e del pianeta dove si vive”. IeS Studio un volano per il Sud? “Noi crediamo che il Sud sia una risorsa per l’Italia intera. Io e la Dott.ssa Antonietta Salvato vediamo la nostra terra, come un luogo dalla bellezza disarmante e dall’ alto potenziale. Così ci siamo unite, io come Architetto avrei contribuisco a costruire le idee di chi decide di rimanere o di ritornare e la Dott.ssa Salvato come Commercialista aiuta a ottenere i mezzi finanziari per realizzare i sogni dei
visionari. Abbiamo fondato Ies – Studio Finanza Agevolata e Architettura e investiamo nel futuro del Sud, contribuendo ad un cambiamento territoriale che vede molti, come noi, impegnati in un’idea comune di evoluzione. Inoltre, la pandemia ci ha insegnato a modificare radicalmente la prospettiva e ci ha fatto porre attenzione sul concetto d’appartenenza, sul bisogno di casa. Abbiamo assistito a questo cambiamento, ancora in atto, ce ne siamo rese conto, professionalmente e personalmente. Io sono un Architetto con forte stampo umanistico, sono convinta che gli spazi di casa, del lavoro, della scuola, sono fortemente violentati, hanno bisogno di un’anima dei luoghi. I movimenti, all’interno dello spazio, devono essere pensati e gestiti in armonia con la vocazione del luogo, devono tendere all’autonomia dell’individuo che sia un bambino, un adulto o un anziano. È necessario vivere un luogo chiuso in maniera armonica, ricordando l’importanza della luce, degli arredi, delle distribuzioni interne. Abbiamo dimenticato che le scuole non sono luoghi statici, non può evolversi la didattica e rimanere stazionario lo spazio dell’ambiente in cui la didattica esiste. Bisogna demolire le aule delle classi eccessivamente ristrette e circoscritte, i corridoi delle case senza luce, gli ambienti lavorativi monotoni e opprimenti, per creare luoghi in grado di nutrire, e in particolare parlo della scuola perché è dalle generazioni future che si rinasce”.
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