VIA CURIEL SPAZIO GIOCO - Trieste Scuola

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VIA CURIEL SPAZIO GIOCO - Trieste Scuola
Servizio Scuola ed Educazione

                                            SPAZIO GIOCO

                                          VIA CURIEL
                                         VIA CURIEL, 2 – 34148 TRIESTE

        Progetto educativo per l'a. e. 2019/2020

     Il funzionario incaricato di P.O.                                       Il Coordinatore Pedagogico del Nido
Coordinamento Pedagogico del Servizio                                                  dott. Ilaria Santoro
             Antonella Brecel                                                          dott. Daniela Burolo
PROGETTO EDUCATIVO SPAZIO GIOCO

                     ANNO SCOLASTICO 2019/2020
Lo Spazio Gioco di via Curiel nasce nell’anno scolastico 2005/2006 all’interno del Polo d’Infanzia
inserito nel rione periferico di Borgo San Sergio che proprio in quel periodo era stato oggetto di
varie opere di riqualificazione. Esso è posto all’interno della scuola d’infanzia “Tre Casette” che ha
adiacente le strutture del nido “Colibrì” e della biblioteca” Stelio Mattioni”. Nel rione sono presenti
anche il ricreatorio “ Ricceri”, la scuola dell’infanzia “Capriola”, la scuola primaria e la scuola
secondaria di I grado dell'Istituto Comprensivo “Roli”. Ha quindi una collocazione privilegiata che
facilita la continuità educativa in rete tra le realtà presenti sul territorio e nasce, come servizio
integrativo al nido d’infanzia, con lo scopo di rispondere alle diverse esigenze delle famiglie e dei
bambini con un servizio che si caratterizza per la sua flessibilità di fruizione ed organizzazione.

 INTRODUZIONE, CONNESSIONE AL PROGETTO PEDAGOGICO

Lo Spazio Gioco nasce,come risposta alle molteplici esigenze di flessibilità dei servizi espresse dalle
famiglie, in funzione alle mutate situazioni sociali e lavorative.

La finalità principale del nido è quella di contribuire allo sviluppo psico-fisico e armonico della
personalità dei bambini, in collaborazione con le famiglie. Lo Spazio Gioco è un luogo educativo di
apprendimento e di socializzazione, che progetta i propri interventi adeguandoli alle necessità, alle
motivazioni, alle storie individuali di ogni di ogni singolo bambino e della sua famiglia nel pieno rispetto
dei principi costituzionali e dei diritti personali.

Al fine di garantire uno sviluppo armonico del bambino, il suo benessere, il rispetto delle potenzialità
dei singoli e al tempo stesso di valorizzare le diversità individuali, nell'ambito delle azioni di cura
quotidiane e della predisposizione di percorsi educativi adeguati, ci poniamo come finalità generali:

    •   lo sviluppo dell'autonomia, che sia essa motoria,sociale e relazionale;

    •   la competenza, intesa come acquisizione di capacità e apprendimenti;

    •   la costruzione della propria identità, favorendo un'immagine positiva di sé e delle proprie
        capacità, offrendo la possibilità di elaborare positivamente il “chi sono?” attraverso
        l'interazione con l'altro da sé.

Per quanto riguarda le finalità prioritarie per il sostegno alla genitorialità ci si pone di:

    •   creare un rapporto di fiducia tra nido e famiglie;

    •   la partecipazione attiva delle famiglie alla vita del nido;

    •   la continuità educativa tra nido e famiglia.
GLI OBIETTIVI IN RELAZIONE ALLE ATTIVITA’ EDUCATIVE

Lo Spazio Gioco attraverso attività specifiche si propone di raggiungere i seguenti obiettivi:
   •   favorire lo sviluppo motorio globale
   •   favorire lo sviluppo motorio fine
   •   favorire lo sviluppo del linguaggio
   •   favorire uno sviluppo socio-emotivo adeguato e del senso del sé
   •   favorire il benessere fisico e il conseguente senso di sicurezza
   •    favorire lo sviluppo dell'autonomia

 SVILUPPO MOTORIO GLOBALE

 Il bambino conosce il mondo fisico e sociale attraverso il suo corpo.
 Il movimento permette ad ogni bambino di prendere coscienza del suo schema corporeo e delle
 potenzialità del corpo stesso in tutte le sue parti.
 Egli inoltre sperimenta attraverso il movimento il suo stare nello spazio, esplora l'ambiente e si
 relaziona con i suoi pari.
 Queste conquiste gli infondono fiducia, dandogli sempre di più il senso d'autonomia e gli permette
 di dar sfogo alle sue energie e alle sue emozioni oltre a sviluppare vari concetti topologici (sopra-
 sotto, vicino-lontano, dentro-fuori, davanti-dietro).
 Le esperienze motorie, il desiderio di movimento e l'esercizio fisico coinvolgono anche dimensioni
 emotive e relazionali, permettono di “lasciarsi andare”, di mettersi alla prova.

 ATTIVITA' PREVISTE:

 -ATTIVITA' MOTORIA LIBERA: nella stanza dello Spazio Gioco sono presenti alcuni giochi e
 strumenti che sono finalizzati alla sperimentazione del movimento come ad esempio uno scivolo,
 tunnel ,piscina con le palline materassi e tricicli( questi ultimi utilizzati nello spazio esterno).Alcune
 volte viene utilizzato lo spazio del salone della sezione medio-grandi del nido Colibrì concordando
 l'utilizzo in accordo con le educatrici e nel rispetto della non interferenza tra servizi.
 I bambini, in alcuni momenti della giornata possono correre muoversi e liberare le emozioni.

 -ATTIVITA' MOTORIA STRUTTURATA: nello spazio d'entrata e nella stanza a noi riservata si
 possono predisporre veri e propri percorsi motori. Vengono utilizzati cerchi, coni bastoni,pedane ,
tunnel. Il materiale viene predisposto a terra dall'educatrice e i bambini vengono invitati a turno a
 provare il percorso. Si può quindi camminare, strisciare, gattonare saltare a piedi uniti e non,
 camminare all'indietro e tutte queste azioni vengono messe in atto dai bambini durante queste
 attività.

 -MUSICA E MOVIMENTO: la musica è uno strumento perfetto per stimolare il movimento nei
 bambini.
 Assecondare il movimento del corpo al ritmo della musica è un esercizio che stimola la
 coordinazione      e   la     percezione     delle   diverse   reazioni   del   corpo   (   saper   rallentare,
 accelerare,strisciare, saltare ecc.... a seconda del tipo di musica che si ascolta).
 Le esperienze sonoro-musicali proposte ai bambini hanno lo scopo di svilupparne la capacità di
 ascolto e di educarli al gusto e al piacere musicale.

SVILUPPO MOTORIO FINE

La motricità fine consiste nel controllo motorio sui piccoli movimenti delle mani e delle dita.
Questa tipologia di movimento favorisce un gioco più complesso ed elaborato da parte del bambino,
inoltre si traduce in una maggior autonomia.
 Lo sviluppo della motricità fine richiede un lavoro più strutturato da parte del bambino poiché
coinvolge più azioni nello stesso momento: calcolare la distanza, la velocità del movimento, le
caratteristiche fisiche dell'oggetto che si utilizza, la forza da impiegare, controllare l'esecuzione del
gesto e valutare il rischio.

ATTIVITA' PREVISTE:

-MANIPOLAZIONE MATERIALI NON STRUTTURATI: ai bambini viene proposta la manipolazione
della pasta di sale (farina, acqua e sale).
Questo tipo di pasta molto modellabile e morbida offre un'esperienza sensoriale ai bambini:toccare,
schiacciare, stracciare, assaggiare ed impastare sono le azioni che permettono di sviluppare la
motricità fine e la coordinazione oculo- manuale.

-TRAVASI:i bambini sono invitati a prendere confidenza con il materiale da utilizzare (pasta secca, riso,
farina gialla , acqua).vengono messe a disposizione ciotole trasparenti, piccole palette, secchielli e
setacci. A questo punto i bambini possono mettersi in relazione con il materiale e con gli oggetti
forniti: riempire, svuotare, rovesciare da recipienti più piccoli a quelli più grandi e viceversa.
-COSTRUZIONI: mattoncini tipo LEGO sia rigidi che morbidi, cubi di varia grandezza,scatoline da
impilare, sono tutti materiali utilizzati per stimolare il bambino ad esplorare le caratteristiche del
materiale e trarre esperienza dalla sua interazione.
Il tatto e la coordinazione sono elementi fondamentali per questo tipo di attività.

-CHIODINI DI PLASTICA: vengono forniti chiodini di plastica da incastrare su tavolette forate. Anche
questa attività richiede un buon controllo della coordinazione oculo- manuale stimolando la creatività
del bambino per comporre la figura che desidera.

-PUZZLE DI LEGNO: in questo tipo di attività il bambino mette in campo più abilità per portare a
termine il compito in modo corretto. Il bambino avrà a disposizione una tavoletta di legno con delle
formine dotate di pomello per essere sollevate e a questo punto il bambino può tirarle fuori tutte
quante dalla tavoletta ed incastrarle nuovamente. Andrà            per tentativi ed errori e dovrà fare
attenzione alla gestualità fine per trovare il verso che gli permetterà di mettere in relazione il disegno
vuoto sulla tavoletta e le formine di legno.

-ATTIVITA’ GRAFICO/PITTORICA: cerette colorate, pennarelli, tempera, colla, carte, pennelli,
rulli,spugnette, cavalletti, sono alcuni degli strumenti utilizzati per dare la possibilità ai bambini di
lasciare una traccia esprimendo sensazioni emotive e tattili. Questa attività stimola l’uso appropriato
dei materiali e lo sviluppo dell’espressività personale e della creatività.

-GIOCO EURISTICO: vengono offerti ai bambini oggetti di uso comune, di diversa forma, consistenza,
colore, materiale, contenuti all’interno di grandi sacchi di stoffa, per un determinato periodo di tempo
e in uno spazio controllato (tubi di gomma o cartone, scatole, catene, bigodini, anelli di legno, mollette
di legno ecc….)con i quali è possibile giocare liberamente senza l’intervento dell’adulto.
 Il termine “euristico” ci rimanda nel suo significato a procedimenti di scoperta di tipo intuitivo e
creativo: questo è ciò che i bambini fanno da soli senza il bisogno che gli adulti li indirizzino attraverso
errori e tentativi, perché non esiste una sola soluzione “giusta”o “ sbagliata”del gioco; a conclusione è
importante che siano proprio i bambini a riordinare gli oggetti riponendoli nei rispettivi sacchi.
Proponendo in modo costante questo gioco si migliora la concentrazione del bambino, si affina la
competenza oculo-motoria, si sviluppano le capacità sensoriali percettive, uditive,la nascita dei primi
concetti (dentro, fuori, aperto, chiuso).
Il desiderio di scoperta è particolarmente intenso durante l’infanzia, insieme al bisogno di autonomia
nel percorrere strade personali e non preconfezionate dagli adulti,al bisogno di imparare da soli,
necessità fondamentale per assicurare al bambino uno sviluppo completo che comprende la
gratificazione e la fiducia in se stessi.
L’AMBIENTE E GLI ELEMENTI NATURALI( PROGETTO NATURA): l’ambiente naturale rappresenta
un'inesauribile fonte di esperienze educative, spesso i bambini giocano con materiali strutturati,
asettici,tecnologici,finalizzati,mentre vivono una povertà di esplorazione di materiali e spazi naturali. A
loro viene detto di “non toccare” e di “ non sporcarsi”,ma crediamo che i bambini non solo abbiano il
diritto ma debbano giocare con i materiali naturali: la sabbia, la terra, l’erba, le foglie, i sassi, i rametti, la
neve e l’acqua.
Giocare con ciò che la natura offre e ci mette a disposizione, sia all’interno che all’aria aperta,
permette al bambino di fare esperienze piacevoli e importanti a contatto diretto con i suoi elementi.
Le strutture educative offrono in questo caso una grossa opportunità proprio perché questo tipo di
esperienze rappresentano occasioni uniche di affinamento delle potenzialità percettive, motorie e
cognitive nei primi anni di vita.
I primi approcci con la natura, sono caratterizzati da esperienze di tipo percettivo e sensoriale che
implicano il raccogliere, l’annusare, il manipolare, sperimentando materiali inaspettati, occasionali,
imperfetti ma molto interessanti e stimolanti.
Attraverso questo tipo di esperienze si vuole:
-appassionare i bambini alla natura attraverso l’incontro, il contatto, l’esplorazione;
-sensibilizzare i genitori a promuovere occasioni di vita all’aperto, camminare favorisce il benessere
psicofisico e ha positive implicazioni per la salute dei bambini e dei genitori;
-sperimentare sensazioni tattili, visive, olfattive e gustative;
-cogliere i cambiamenti in relazione al susseguirsi delle stagioni e alle condizioni atmosferiche;
-indurre un atteggiamento attento e rispettoso verso il mondo naturale, perché il contatto, la
conoscenza ed il rispetto per l’ambiente va curato sin dalla prima infanzia.

-GIOCHI CON L’ACQUA: questo è un elemento magico dal quale i bambini si sentono attratti a
qualsiasi età. La trasparenza, la fluidità di questo elemento,danno sensazioni tattili e visive particolari.
Oltre a proporre l’acqua come elemento da “manipolare” o da utilizzare con piccole piscine, travasi
con vari recipienti, schiume ecc.., vengono anche proposte situazioni di gioco riconducibili all’ambiente
marino o ai fenomeni atmosferici (pioggia, neve, ghiaccio).
Tali esperienze verranno fatte negli ambienti esterni e nella stagione più calda ma anche nel bagno
utilizzando i lavandini come macro contenitori.

-SCATOLA AZZURRA:si tratta di una                   grande scatola di legno di colore azzurro creata
appositamente per il nido, in cui vi sono delimitati spazi/contenitori di varia dimensione.
Questo gioco, attraverso i materiali naturali contenuti negli spazi contenitori ( rametti, sassi, foglie,
conchiglie), permette ai bambini di esprimere attraverso al fantasia, i propri stati d’animo ed i propri
vissuti in assoluta libertà; l’educatrice presente veste il ruolo di “ascoltatrice silenziosa” del loro
racconto.
Questa attività solitamente viene svolta nell'atelier del nido adiacente dove è presente la scatola
azzurra.

RICICLARE PER REINVENTARE ( PROGETTO RICICLO): spesso si ha la tendenza ad utilizzare un
oggetto in un unico modo e per una sola volta per poi buttarlo via.
Questa abitudine consumistica diventa così quasi una consegna non esplicita ai bambini a fare nello
stesso modo.
Si vuole invece sensibilizzare i bambini e le loro famiglie sul fatto che molti materiali possono essere
riciclati e riutilizzati e che, all’interno del contesto educativo, possono diventare elementi preziosi e
utili per percorsi di manipolazione, di esplorazione tattile-sensoriale e di riutilizzo creativo. I rifiuti
diventano una risorsa per il mondo educativo.

In questo modo si vuole:
-promuovere una cultura ecologica attraverso un’educazione al rispetto dell’ambiente che incida sul
comportamento quotidiano delle persone.
-coinvolgere i bambini e le loro famiglie nella ricerca di materiali di recupero, suggerendo che un
oggetto già sfruttato può essere riutilizzato e diventare qualcosa d’altro.
Con la collaborazione delle famiglie si raccoglie durante tutto l’anno oggetti e materiali che verranno
utilizzati per creare elaborati .
Attraverso la trasformazione di questi materiali poveri, i bambini hanno modo di esprimere e
sviluppare la loro creatività.

SVILUPPO DEL LINGUAGGIO

Il corretto sviluppo del linguaggio consente ai bambini di creare una base solida per le relazioni sia
verso i coetanei che verso gli adulti.
Il primo linguaggio utilizzato dai bambini è fatto dalle interazioni che ha con gli adulti; le prime
vocalizzazioni, le prime risposte gestuali che ha con l’adulto sono già segno di un “parlare”, di un
“rispondere” ai gesti dell’adulto abbozzando un'alternanza dei turni.
All’interno del contesto educativo, chi opera con i bambini dovrà tener conto di alcuni aspetti
importanti per agevolare lo sviluppo del linguaggio:

-esporre il bambino a più parole e linguaggi espressivi possibili
-ripetere delle parole, sia quelle familiari che quelle non ancora conosciute
-sviluppare il linguaggio come un insieme di parole, fonetica e grammatica
-creare un clima relazionale positivo
-ascoltare il bambino e sostenerlo nella volontà di raccontarsi

ATTIVITA’ PREVISTE:

Verranno proposte canzoncine e filastrocche anche se lo strumento principale diventa la lettura di
libri e fiabe.
Con l’espressione “leggere ai bambini” si intendono tutte quelle attività che vanno dallo sfogliare
insieme un libro di sole immagini, al raccontare storie, al leggere piccoli testi narrativi.
Leggere insieme è un momento di grande intensità e complicità emotiva.
Il rapporto di confidenza e reciproca attenzione, che si crea tra l’adulto che legge e il bambino che
ascolta, permette la nascita di una relazione in cui le emozioni possono essere riconosciute, accolte e
condivise.
L’ascolto delle fiabe e di racconti e l’identificazione con i vari personaggi aiuta il bambino a conoscersi,
riconoscersi e a dare significato alle proprie esperienze all’interno di un contesto relazionale positivo.
Il bambino prende consapevolezza di sé e dei propri stati emotivi e si abitua a comunicarle.
Specialmente con i bambini più grandi il modo con cui l’adulto affronta la lettura è significativo e ha un
ruolo fondamentale: una lettura vivace e appassionata, così come la capacità di animare e
drammatizzare il libro, il tipo di domande che l’adulto pone ai bambini, il loro coinvolgimento e il loro
stile di gestione della conversazione rappresentano indici della qualità dell’interazione.
Fare domande aperte, lasciare l’iniziativa ai bambini, incoraggiare commenti e ragionamenti liberi: tutto
ciò favorisce l’apprendimento linguistico e la capacità di espressione.

FAVORIRE UNO SVILUPPO SOCIO-EMOTIVO E DEL SENSO DEL SE’

Per favorire lo sviluppo emotivo del bambino di ogni fascia d’età è necessario:
-creare un ambiente emotivo sicuro
-essere empatici, dando risposte emotive appropriate e reali
-accompagnare il bambino a riconoscere e vivere correttamente le proprie emozioni e quelle degli
altri

-GIOCO SIMBOLICO: con questo termine si intende indicare un contesto nel quale il bambino
giocando, fa finta di rappresentare ruoli, gesti, azioni e situazioni che fanno parte della sua quotidianità.
Il bambino recita un ruolo o esprime un azione anche con oggetti non corrispondenti a quelli reali
( un piattino può diventare un telefono…), che assumono un significato e rimandando ad un contesto
di azioni vissute o osservate in un altro momento e in un altro luogo.
Il gioco del far finta permette ai bambini di esercitarsi e sperimentarsi non solo nelle azioni con gli
oggetti quotidiani,ma anche di elaborare le emozioni,cambiando a bisogno i termini della situazione,
ribaltando funzionalmente la realtà oggettiva, per potervi poi rientrare con maggior sicurezza e
competenza.
Il gioco del far finta favorisce anche la socializzazione tra pari, in quanto si deve raggiungere un
accordo sui significati attribuiti agli oggetti e ai ruoli.

-MUSICA:i bambini amano molto muoversi con la musica e sono interessati a produrre suoni, rumori
o musicalità con il proprio corpo o con vari oggetti e strumenti.
La musica investe, quindi, tutta la persona e la coinvolge affettivamente permettendole di esprimere le
proprie emozioni.
Tutto ciò favorisce il percorso di crescita del bambino e lo porta alla consapevolezza di sé , dell’altro e
dell’ambiente che lo circonda.
All’ascolto della musica e alla produzione di suoni e rumori sono naturalmente legati i canti e le
filastrocche che i bambini hanno la possibilità di imparare e di condividere con il gruppo.

Lo sviluppo socio-emotivo passa inevitabilmente attraverso quelle che sono le scelte legate agli spazi
utilizzati dal bambino e gli atteggiamenti dell’educatrice che se ne prende cura.

Uno spazio sicuro garantisce coerenza e stabilità nel tempo.
L’ambiente di base rassicurante è rafforzato dall’educatore che in modo coerente e comprensibile,
risponde ai bisogni e alle emozioni dei bambini rendendole “leggibili” all’interno del contesto vissuto
in quel momento.
Questa conquista avviene grazie al personale che favorisce e supporta le varie strategie di regolazione
delle emozioni acquisite dai bambini al fine di renderli autonomi e sviluppando la loro autostima:
riconoscere l’ambiente e le emozioni vissute durante la giornata come positivi permetterà di vivere
serenamente anche la convivenza con gli altri e allargherà la rete sociale di appartenenza.

FAVORIRE IL BENESSERE FISICO E IL CONSEGUENTE SENSO DI SICUREZZA
L’obiettivo principale del servizio, necessario per lo svolgimento di tutte le altre attività, è quello di
creare situazioni che portano al complessivo benessere del bambino.
Entrando in un servizio educativo il bambino troverà un ambiente nuovo che inizialmente creerà ansia
per la lontananza dalla famiglia e per gli spazi, i ritmi diversi da quelli abituali e per la presenza di
persone al momento sconosciute: per superare queste difficoltà l’ambiente educativo deve porsi
come un luogo rassicurante e pieno di opportunità.
Gli strumenti attraverso i quali si realizza tutto ciò sono:

-L’INSERIMENTO DEI BAMBINI

L’inserimento     del    bambino   è   un’esperienza     particolarmente     significativa   che   coinvolge
contemporaneamente il bambino, la famiglia e l’educatrice.
L’obiettivo dell’inserimento è quello di aiutare il bambino a familiarizzare con il nuovo ambiente e ad
instaurare un rapporto positivo con l’educatrice e con gli altri bambini.
In questa fase, il genitore o un’altra figura di riferimento che lo accompagna in questo primo periodo,
ha un ruolo fondamentale poiché rappresenta per il bambino una base sicura da cui partire per
scoprire un mondo popolato di persone, oggetti e spazi a lui sconosciuti.
La buona riuscita di un inserimento sta a significare che si è stabilito un buon rapporto di fiducia e
collaborazione con la famiglia, fondato sul rispetto dei bambini e sull’impegno ad assumersi le comuni
responsabilità.
L’inserimento iniziale, accompagnato poi da un ambiente rassicurante e positivo e da un gruppo di
lavoro attento e capace di rispondere alle necessità dei bambini, permettono il raggiungimento di
questo obiettivo.

-LO SVILUPPO DELL’AUTONOMIA

Lo Spazio Gioco nella sua organizzazione, risulta essere un luogo molto favorevole allo sviluppo
dell’autonomia dei bambini perché permette di organizzare spazi e tempi dove i bambini possono
piacevolmente fare da soli, con tranquillità nel rispetto dei tempi individuali.
L’educatrice si pone infatti con un atteggiamento fatto del “saper aspettare” l’iniziativa del bambino e
mostra fiducia nelle sue capacità, intervenendo solo quando è necessario, incoraggiando a far da sé,a
riconoscere le proprie cose e ad esprimere i propri bisogni.
Questi sono i comportamenti che sostengono un percorso che porta all’autonomia del bambino.
L’autonomia si rafforza infatti dando valore e conferma a quanto il bambino fa, esprimendo fiducia,
proponendogli di svolgere piccoli incarichi che lo fanno sentire capace. Si tratta quindi di incoraggiare
piuttosto che vietare.
Questo può avvenire perchè il contesto educativo rispetto a casa offre contesti pensati per i bambini
e materiali invitanti che sostengono la voglia di fare, di scegliere, di sbagliare, di muoversi
consapevolmente negli spazi.
Il rinforzo all’autonomia avviene anche grazie alle attività proposte dove il bambino viene coinvolto
nell’allestimento degli spazi e al loro riordino una volta terminata l’attività svolta.

METODOLOGIE IMPIEGATE

 L’ équipe di lavoro opera seguendo la modalità del lavoro di gruppo. Ogni singolo opera con
 l’impegno di incrementare le competenze e le strategie per lavorare bene insieme. A tal fine, alcuni
 aspetti di fondo vengono tenuti in seria considerazione:

 - L'attenzione all’intenzionalità progettuale e alle metodologie educative.

 - La consapevolezza e l’abilità nella progettazione.

 - La condivisione dell’idea di bambino competente e della tipologia di rapporto educativo.

 - La capacità di far parte di un gruppo.

 L'équipe, affrontando tali nodi, si rinnova di volta in volta costruendosi positivamente nel tempo.

In relazione ai bambini la metodologia si diversifica in base ai vari momenti della giornata: durante le
routine i bambini si riuniscono nel loro “gruppo-sezione”; invece nei momenti di attività educativa,
dedicata al gioco strutturato e non, si privilegia la formazione di piccoli gruppi a volte anche misti
assieme ai bambini del nido Colibrì, con cui si condividono spazi e alcuni momenti della giornata durante
la settimana.

Nei confronti delle famiglie lo stile educativo adottato dall'équipe comprende l'apertura, l'incontro e
la costruzione condivisa di percorsi di crescita rivolti ai bambini.

 L'inserimento dei bambini
L’inserimento del bambino al nido è un momento particolarmente delicato e significativo poiché
nella maggior parte dei casi, per la prima volta, entra a far parte di una realtà sociale e relazionale
diversa da quella della sua famiglia.

 Si tratta di un’esperienza emotivamente significativa e complessa sia per il bambino che per la
 famiglia.
L’inserimento è un periodo di tempo necessario a bambini, genitori ed educatori per conoscersi,ed
entrare in relazione. Instaurare una buona relazione è un passaggio indispensabile per favorire un
sereno inizio della vita dei bambini al nido, che rappresenta per loro la prima esperienza fuori dal
contesto familiare o comunque da un contesto conosciuto.

Durante le prime due settimane di frequenza al nido, genitori e bambini saranno presenti assieme
per facilitare l’instaurarsi di una relazione di fiducia tra le persone e di familiarità con l’ambiente. Per
gli educatori, le famiglie sono il tramite necessario per conoscere il bambino, le sue abitudini, le sue
particolarità, poiché ogni bimbo è una persona con una storia a sé in quanto individuo unico ed
irripetibile. Chi è più adatto ad accompagnare i bambini in questa nuova esperienza se non un adulto
significativo per loro? I bambini, rassicurati dalla presenza del proprio genitore o di un adulto
familiare, esplorano, conoscono e si inseriscono con maggior tranquillità nel nuovo ambiente, con
l’educatrice e gli altri bambini.

L'inserimento dura mediamente un paio di settimane; durante la prima settimana i bambini
frequentano per un paio d'ore assieme ad un genitore o ad un adulto conosciuto durante le quali
vengono proposti vari momenti di gioco. Durante questi giorni viene preso in considerazione un
eventuale allontanamento dell'adulto per un breve periodo di tempo. Inoltre per garantire una certa
tranquillità che questa fase iniziale richiede a necessità viene diviso il gruppo in due sottogruppi
meno numerosi.

Nella seconda settimana il periodo di frequenza viene gradualmente allungato e se precedentemente
diviso, il gruppo viene nuovamente unito.

Dalla terza settimana i bambini frequentano per la durata di apertura del servizio. In ogni caso
queste tempistiche possono venir modificate sia per poter venir incontro alle necessità delle famiglie
sia a valutazione delle reali necessità dei bambini.

 Osservazione, verifica e documentazione
L'osservazione è di fondamentale importanza per il lavoro in un contesto educativo per riflettere sui
gesti e i percorsi attuati. Permettere di leggere           immediatamente la situazione e modificare se
necessario il proprio agire per rispondere meglio ai bisogni dei bambini e predisporre il più possibile
un'azione educativa mirata e coerente           su base oggettiva. Laddove venga ritenuto necessario è
possibile ricorrere all'utilizzo di strumenti di osservazione più tecnici quali le scale di
osservazione( es:ASEI autovalutazione dei servizi educativi), tavole di sviluppo ( es:tavole di Beller) o
alla ricerca di contributi scientifici tratti dalla letteratura.

Un'osservazione, una riflessione e una verifica dell'operato può favorire, da un lato l'individuazione
degli elementi di successo (motivazioni e ulteriori potenzialità),dall'altro la rivelazione degli aspetti più
critici, per farli divenire oggetto di una successiva e più attenta rivisitazione in chiave progettuale.

Tra gli strumenti più utilizzati a fini della verifica e della valutazione di segnalano:

    •   quaderno dei verbali

    •   raccolta foto ed elaborati del bambino

    •   cartelloni con elaborati dei bambini

    •   foto e video

La documentazione, rappresenta un ausilio determinante nel processo di conservazione della
memoria, di definizione delle identità, di elaborazione della “cultura” dello Spazio Gioco. La
documentazione offre l’opportunità alle educatrici di analizzare e verificare il proprio percorso
educativo,ricostruire le azioni compiute, gli atteggiamenti assunti, di riflettere al fine di incrementare
la propria consapevolezza professionale.

Una riflessione e una verifica dell’operato può favorire, da un lato l’individuazione degli elementi di
successo (motivazioni e ulteriori potenzialità), dall’altro la rilevazione degli aspetti più critici per farli
divenire oggetto di una successiva e più attenta rivisitazione in chiave progettuale. La
documentazione può, infatti, costituire per l’educatore una preziosa occasione per:

-Analizzare il rapporto tra “il pensato” pedagogico e progettuale e “l’agito” nella dimensione
relazionale, organizzativa e della prassi educativa;

-Valutare la rispondenza tra azione educativo/didattica e bisogni/interessi dei bambini;
-Mantenere documenti e prodotti della propria ricerca educativa e didattica: la memoria.

La documentazione è inoltre utile per:
I bambini, in quanto possono ripercorrere, anche negli anni a venire una parte
       significativa della loro esperienza in un processo che vede coinvolta la costruzione della
       memoria e dell’identità;
                Le famiglie, in quanto possono conoscere maggiormente e in modo più chiaro quanto
       viene proposto ai loro figli;
                Il passaggio alla scuola dell’infanzia, per costruire una base su cui impostare percorsi e
       dialoghi in continuità;
                Visibilità esterna e promozione della cultura pedagogica propria del servizio educativo.

Le esperienze del bambino allo Spazio Gioco sono documentate con fotografie realizzate durante lo
svolgimento dei vari progetti e le attività. Queste vengono inserite nella raccolta degli elaborati del
bambino che viene consegnata alle famiglie alla fine dell’anno scolastico.

E’ prevista la stesura di verbali relativi a: collegi del personale, riunioni di sezione, riunioni con i
genitori.

Modalità di verifica dell'organizzazione e strumenti di verifica

La documentazione viene particolarmente curata poiché ritenuta uno strumento fondamentale di
verifica e valutazione del progetto educativo e dei relativi percorsi didattici.

Laddove venga ritenuto necessario è possibile che si ricorra all’utilizzo di strumenti di osservazione più
tecnici quali scale di osservazione (ASEI autovalutazione dei servizi educativi),tavole di sviluppo(tavole del
Beller,…) o alla ricerca di contributi scientifici tratti dalla letteratura.

Tra gli strumenti più utilizzati a fini della verifica e della valutazione si segnalano:
Quaderno dei verbali e delle comunicazioni
      •     Raccolta delle foto ed elaborati del bambino

      •     Cartelloni con elaborati dei bambini

      •     Foto e video

 Rapporto con i Servizi Sociali e Sanitari del territorio
Allo Spazio Gioco come al nido, sono previste azioni di prevenzione ed interventi mirati in sinergia
con i Servizi Sociali e Sanitari, organizzando piani specifici d'intervento, con costanti verifiche e
valutazioni.

 Iniziative di collaborazione con altri servizi educativi del territorio

La continuità viene realizzata nella sua prospettiva orizzontale e verticale di raccordo con gli altri
servizi educativi e culturali del territorio. Particolare attenzione viene rivolta all'articolazione
dell'offerta di tutti i servizi educativi del Comune di Trieste che già operano e opereranno in loco:

 - incontri con le Scuole dell'Infanzia e il Ricreatorio

 - primo approccio agli spazi della Biblioteca comunale, per avvicinare il bambino al piacere della
     lettura e per educarlo ad assumere un comportamento adeguato al luogo, rispettandone i libri
     e gli spazi.

 -   partecipazione agli eventi ed alle iniziative promosse dalla Biblioteca.

 -   partecipazione ad altri eventi, educativi e non, promossi dall'Amministrazione o da altre realtà
     del territorio (ad es. l'addobbo dell'albero di Natale nella piazza del rione, o la sfilata di
     carnevale).
     Uno degli obiettivi primari riguarda lo sviluppo di reti di solidarietà e di aggregazione familiare,
     il Polo per l'Infanzia nel suo insieme si presta a diventare un punto di riferimento per le famiglie
     degli iscritti e del territorio.

Trovano espressione al suo interno tutte le iniziative volte a recepire le diversità dei bisogni
dell'utenza, offrendo molteplici occasioni d'incontro, scambio, formazione, educazione, sostegno,
partecipazione.

RIFERIMENTI TEORICI ADOTTATI

La cultura della prima infanzia è cresciuta in Italia di pari passo con lo sviluppo dei servizi dedicati ai
bambini di età inferiore ai tre anni. E' stato un crescendo progressivo di conoscenze in un dare/avere
reciproco tra teoria e pratica, tra mondo della ricerca universitaria e luoghi educativi (ONMI, asili
nido, nidi d'infanzia). I nidi comunali di Trieste hanno attinto alla molteplicità dei saperi trasmessi nelle
formazioni specialistiche dedicate al personale educativo, per riversarli nei propri contesti operativi.
Da discipline quali principalmente la pedagogia, la psicologia, le neuroscienze, l'antropologia,la
sociologia,la filosofia,sono stati elaborati pensieri e teorie che riguardano la prima infanzia, e che hanno
influito sull'offerta educativa. In una visione ecologica e sistemico-relazionale di fondo, rinforzati dai
recenti apporti delle neuroscienze, gli educatori del nido d'infanzia guardano sempre al “bambino
attivo e competente”, alla rivisitazione dei contributi più antichi, ma sempre attuali, come quelli di
Montessori o Pikler,m a      si       interrogano         anche    sul     rapido       cambiamento
p o r t a t o d a l l e nuove tecnologie e di quanto queste influiscano sui bisogni emergenti dei
bambini e dei genitori, nonché su quelli dell'intero corpo sociale.

 Alcune delle riviste specialistiche che ci aiutano nei nostri percorsi:

 “Bambini” – edizioni Junior – e www.bambini.spaggiari.eu“zeroseiup”-viaVincenzoBellini,49–
 Bergamo-www.zeroseiup.eu“Uppa. Un pediatra per amico”www.uppa.it
Alcuni tra gli Autori di riferimento, elencati non in ordine di importanza, ma così come li troviamo
scorrendo     casualmente         i    testi   presenti   sui   nostri     scaffali:   R.MurrayScaffer,V.Iori,
H.Gardner,D.Goleman,J.Bruner,A.Canevaro,Spitz,C.Balsamo,E.Morin,G.Bateson,L.Malaguzzi,R.Agazzi,Se
lam
H. Fraiberg, J. Piaget, Asha Phillips, Isabelle Filliozat, Alba Marcoli, EBruno Bettelheim, Berry Brazelton,
Edizione Rizzoli. Bondioli - Becchi ,Q. Borghi, L. Guerra, Maria Bassa Poropat, Loredana Hvastja
Stefani, e tanti altri ancora sono punti di riferimento preziosi per la nostra professionalità.

MODALITA' ORGANIZZATIVA

Lo Spazio Gioco accoglie 7 bambini di età compresa tra i 18 e 36 mesi di età, che attraverso una
composizione adeguata degli spazi, condivide la mattinata educativa.

Lo Spazio Gioco è formato da una monosezione.

 Modalità di funzionamento del servizio e Calendario scolastico

Lo Spazio Gioco rispetta il calendario scolastico regionale approvato per l'anno in
corso.

La struttura è aperta dal 2 settembre 2019 al 30 giugno 2020.

 Le chiusure previste sono:

 1-2 (ponte) novembre 2019(Ognissanti)

 Dal 23 dicembre 2019 al 6 gennaio 2020 (chiusura natalizia)
Dal 24 al 26 febbraio 2020 (chiusura per carnevale)

 Dal 9 al 14 aprile 2020 (chiusura pasquale)

 25 aprile 2020 (Anniversario della Liberazione)cibi

 1-2 (ponte) maggio 2020(Festa del Lavoro)

 1 (ponte)-2 giugno 2020(Festa della Repubblica)

 Giornata tipo

 7.45-9.00 entrata
 Il bambino arriva accompagnato dal genitore o da un familiare. Il distacco è un passaggio importante
 che non va mai sottovalutato e al quale vanno riservati tempi e modi da stabilire con cura, affinché il
 bambino accetti il cambiamento di situazione. Si ha uno scambio di informazioni tra genitori ed
 educatrici.

9.00-9.30 gioco libero

Durante questo lasso di tempo i bambini possono dedicarsi al gioco libero. Inoltre questo momento
viene usufruito anche per permettere al singolo bambino di superare le eventuali difficoltà che a
volte si possono creare durante il distacco mattutino dalla famiglia.

 9.30-10.00 colazione
Si consuma la colazione nella propria sezione ( stanza morbida della scuola dell’infanzia Tre Casette)
dove è posto un tavolo che viene utilizzato in questo determinato momento.
Durante la merenda i bambini consumano cibi forniti dalle famiglie nel rispetto delle indicazioni
fornite dall'Azienda Sanitaria.

10.00-10.15 cambio
Si va in bagno per il cambio, assecondando le esigenze e i bisogni specifici di ogni fascia d’età. Questo
è un momento molto importante in cui le cure del corpo favoriscono nel bambino la conoscenza del
proprio sé. I gesti sono sempre accompagnati da scambi verbali e coccole che favoriscono la
tranquillità , il rilassamento e la costruzione di una relazione affettiva e di fiducia con l'educatore.

 10.30-11.30 attività guidate in base ai percorsi didattici
11.30-11.45 cambio

 11.45-12.45 gioco libero, lettura, uscita

Prima del momento dell'uscita si lascia ai bambini il tempo per il gioco libero o per piccoli momenti
di attività strutturata dove i bambini vengono coinvolti nella lettura di vari libri adatti alla fascia d’età
o in attività di costruzioni e puzzle che possono essere facilmente interrotte all'arrivo del genitore.

Si presta molta attenzione anche all’uscita dei bambini al termine della giornata. Come il momento
dell’ingresso, anche l’uscita si pone a metà strada tra la vita dello Spazio Gioco, la famiglia e l’esterno,
mettendo in gioco interazioni ed emozioni profonde.

CONDIVISIONE DEL PROGETTO EDUCATIVO CON LE FAMIGLIE

Lo Spazio Gioco accoglie i propri utenti aprendosi alle famiglie e ponendosi come luogo di incontro
e di costruzione condivisa dei percorsi di crescita rivolti ai bambini.
E' una comunità educante, un luogo dove educatore e genitori, nel rispetto delle competenze reciproche, accettano
la responsabilità all'educazione per quel che riguarda l'apprendimento e la cura del benessere psicofisico dei bambini.
E' quindi fondamentale che i genitori si sentano coinvolti e condividano con il personale educativo le scelte educative
proposte.

A tal fine la partecipazione delle famiglie alla vita del nido si può realizzare nel corso dell’anno in vari
modi, pur tenendo presente che il confronto quotidiano sarà quello più privilegiato.

I genitori potranno quindi partecipare sia in momenti riservati solo agli adulti con le seguenti
modalità:

    •   riunione con i genitori dei nuovi accolti

    •   assemblee dei genitori rivolte a tutti i genitori dello Spazio Gioco

    •   riunioni del comitato di gestione

    •   colloqui individuali

    •   riunioni a tema su argomenti di particolare interesse

    •   incontri di promozione culturale e/o con la partecipazione di esperti

    •   partecipazione agli eventi promossi nel territorio

sia in momenti da condividere con i bambini:
•   laboratori creativi

•   giocherie

•   uscite nel territorio per accompagnare i bambini in specifiche attività previste nei progetti

•   momenti di festa che segnano un particolare periodo dell'anno

•   mattinate al nido

•   festa di fine anno

•   addobbo dell'albero in piazza a borgo San Sergio

•   sfilata di carnevale rionale

•   laboratori in comune con la scuola dell'infanzia “Tre Casette” e nido “ Colibrì”

•   laboratori organizzati assieme alla biblioteca “ Stelio Mattioni”
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