Lo chef Raffaele Medaglia sforna una nuova idea di fare cucina
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Lo chef Raffaele Medaglia sforna una nuova idea di fare cucina Napoletani Mangiafoglia o Mangiamaccheroni ? Lo chef Raffaele Medaglia per il superamento della antica dicotomia La cucina napoletana ha radici che si perdono nella notte dei tempi risalendo all’epoca greco-romana e si è migliorata nei secoli con l’influsso dei vari popoli che hanno vissuto nel territorio con differenti culture che si sono susseguite durante le varie dominazioni della città partenopea. I
napoletani, precedentemente detti mangiafoglie per il consumo di verdure, diventarono successivamente mangiamaccheroni, la pasta veniva così lavorata in diversi formati caratterizzando la cucina. Lo chef Raffaele Medaglia nella sua pizzeria-ristorante- braceria di Sant’Antimo, sulla frequentatissima Via Appia al km 18.900, ha voluto ricordare la Napoli antica, una prima sala divisa a metà, rimanda nell’architettura e nei colori dell’arredo, da una parte la Napoli di ieri, con palazzi d’epoca e i napoletani chiamati “mangiafoglia” nel ‘700; e dall’altra la Napoli di oggi, con i colori accesi dell’azzurro del mare, del giallo che ricorda il grano, ma anche il San Gennaro “facciagialla”, del grigio antracite del piperno, della pietra lavica con la quale sono stati realizzati la maggior parte dei palazzi. La Napoli del popolo diventata nell’800 “mangiamaccheroni”. La modernità del locale è egregiamente espressa dal forno, raffigurante un Vesuvio rosso di fuoco e di lava realizzato in esclusiva proprio dalla famiglia Medaglia, titolare dell’omonima ditta costruttrice da quattro generazioni di forni esportati in tutto il mondo. Spazio anche ad eventi e feste private nella seconda sala del locale dove predomina il colore bianco ed uno stile più elegante e raffinato. Forte delle innumerevoli esperienze all’estero, come quelle a New York, Londra, Dubai, India, Singapore e Santiago del Cile, Raffaele Medaglia propone un menù, sia di terra che di mare, sempre ricercato ed innovativo, con una grande attenzione per le materie prime, di altissima qualità, impiegate in maniera originale al fine di realizzare piatti unici nel loro genere, pur restando saldamente ancorati alle ricette della tradizione. Il tutto accompagnato da un’ampia quanto studiata selezione di vini. Al centro della sala l’acquario dove i cliente posso scegliere i mitili, ma anche aragoste, astici e King crabs. Una menzione speciale per l’angolo braceria in cui troneggia una brace a vista e una vetrina a temperatura ed umidità controllata dove i tagli di carne pregiati frollano anche fino a 60 giorni. Raffaele Medaglia è anche un valente
pizzaiolo, è lui infatti che prepara l’impasto, con 24 ore di lievito-maturazione ed un’idratazione al 70% utilizzando un blend di farine di cui custodisce gelosamente la formula. Per la farcitura, si affida alla stagionalità, alla territorialità ma anche alla capacità di attingere dalla cucina ed allora ecco la pizza con le zucchine alla scapece o con la tartare di tonno. Gli abbinamenti sono studiati nei minimi particolari strizzando l’occhio ai condimenti d’oltreoceano in una fusion riuscita di diverse culture gastronomiche che si influenzano vicendevolmente. Un curriculum di tutto rispetto, quello di Raffaele che vanta l’ideazione del format “semplicemente pizza”, un campionato mondiale di pizzaioli professionisti tenutosi nel 2016 con tappe come New York, Buenos Aires e Napoli nonché la partecipazione a numerosi programmi televisivi in Cile in particolare al format italiano “Little big Italy” su Canale 9 con Francesco Pannella. Il pizzaiolo-chef Raffaele Medaglia, tornato in Italia dopo aver fatto tesoro delle esperienze d’oltreoceano, in particolare quelle a Santiago del Cile dove aveva fondato la catena di ristoranti-pizzeria “Brunapoli”, è sempre attento alla tradizione in un alternarsi tra passato e presente. Nell’ambito del progetto P.I.T.E.R., percorsi di inclusione innovativa territoriale ed empowerment nel Rione Sanità di Napoli nato per prevenire e contrastare la dispersione scolastica e diffondere la cultura della legalità e promuovere lo sviluppo delle capacità, i ragazzi dei laboratori hanno incontrato lo chef Raffaele Medaglia nel suo locale inserito nella programmazione del percorso di formazione ed educazione interculturale alla legalità. La pizzeria-ristorante-braceria di Raffaele Medaglia si conferma una piacevole tappa gastronomica nel cuore di Sant’Antimo. Fra i progetti futuri vi è quello di aprire una serie di ristoranti da affidare ad un socio con la collaborazione di personale dello staff. Harry di Prisco
Leonessa, la riapertura del Gran Bar Riviera a Napoli Ieri sera alle ore 19,00, si è svolta la serata inaugurale per la riapertura del “Gran Bar Riviera”. Lo storico bar di Napoli, rimasto chiuso per sette mesi a seguito del fallimento della precedente gestione, finalmente torna ad illuminarsi, e questo grazie al grande investimento del noto ristoratore Salvatore Leonessa, che ha saputo affrontare con grande determinazione tutte le difficoltà causate dal difficile momento strico dovuto all’avvento dalla pandemia. “Veramente grande coraggio e voglia di ricominciare – parla la figlia Mary Leonessa che gestirà il bar insieme al padre e la madre -. Durante il percorso intrapreso con questa scelta, abbiamo capito quanto questo bar fosse importante per i napoletani, quanto in ogni pezzetto delle loro vite fosse presente un ricordo condiviso con il Gran Bar Riviera. Non mi aspettavo tanto amore e calore per il bare questo ci ha fatto avvertire una grande responsabilità”. Salavatore Leonetti, 72 anni, e sua moglie Giulia hanno restituito ai napoletani uno dei loro luoghi cari, sperando possa restare aperto a lungo. Ospitando, nel tempo, ancora traffichi, storie, incroci, incontri e chiacchiere.
Sunday at the Cloister. Degustazioni e musica in un esclusivo percorso di arte Domenica 10 ottobre 2021 si svolgerà il primo appuntamento di “Sunday at the Cloister” dalle 18.00 alle 23:30, presso il Chiostro di S. Caterina, Napoli. Il Made in Cloister, esempio virtuoso di riqualificazione urbana della città di Napoli, ospiterà il nuovo format ideato da Morgan & Partners Production che, in collaborazione con la Fondazione Made in Cloister, AIS Napoli e Le Donne del Vino della Campania, ha dato vita a un nuovo progetto negli spazi del chiostro cinquecentesco. Il nuovo format nasce nel segno della contaminazione tra arte, vino e musica in una location volta al recupero e alla valorizzazione di parte del patrimonio culturale della città. Sarà un viaggio sensoriale attraverso l’incontro tra fotografia, degustazioni e musica in un esclusivo percorso di arte contemporanea con il progetto espositivo multimediale Pino Daniele Alive, la Mostra. Le suggestioni musicali blues e jazz e la selezione di vinili firmata Dischic accompagneranno i protagonisti dell’evento in un’esperienza che coinvolgerà i cinque sensi con momenti di
degustazione delle eccellenze del territorio campano. Interessanti aziende vinicole condurranno gli ospiti alla scoperta dei grandi vini e del complesso mosaico dei territori campani dalle mille sfaccettature; Cantine Astroni, Cantine Carputo, Salvatore Martusciello Wines, Tenuta Cavalier Pepe e Terredora racconteranno con i loro vini storie di tradizione, amore e passione dai Campi Flegrei alle colline dell’Irpinia, passando per la Penisola Sorrentina. Il viaggio tra le eccellenze campane continuerà alla ricerca dell’abbinamento perfetto tra mozzarella e vino con Le Perle di Bufala, la prima mozzarella prêt-à-porter, una preziosa luxury box con 150 grammi di bontà in perle di latte di bufala. Made in Cloister è una Fondazione nata nel 2012 grazie a Davide de Blasio e Rosalba Improta il cui obiettivo è restaurare l’antico chiostro del ‘500 di Santa Caterina a Formiello e trasformarlo in un luogo di incontri e sperimentazioni. Un progetto di rigenerazione urbana che oggi è uno spazio espositivo per l’arte contemporanea nel cuore del centro storico di Napoli. Costo ingresso evento: 25,00 euro (con degustazione dalle ore 18 alle 21.30 di cinque calici di vino) Orario: dalle ore: 18:00 per terminare alle ore 23:30. L’ingresso sarà esclusivamente consentito ai possessori di green pass che dovranno prenotarsi mezzo mail all’indirizzo di posta elettronica: event@musicclubradio.com specificando il numero dei partecipanti.
Grande successo per la 1° edizioni del Cibus & Salus Festival. Sabato 25 settembre si è svolta la prima edizione del Cibus & Salus Festival, serata dedicata alla conoscenza del Parco Monumentale di Baia e della cultura flegrea attraverso i sensi,volta ad animare la proposta turistico-culturale dell’area e a vitalizzare uno straordinario luogo storico e paesaggistico finora inespresso. Cibo come piacere e creatività, come espressione della cultura di un luogo e legame con esso, come elemento per il mantenimento del benessere fisico ed economico, come occasione per valorizzare siti storici ed artistici. Questo il percorso narrativo della serata, in un unicum sensoriale immaginato per restare nella memoria. “Lo sviluppo del territorio, così come quello dei cittadini” – afferma Simona De Mita, che guida la comunicazione e lo sviluppo progetti dell’associazioneM.A.C.S. Mecenati per l’arte, il Cinema, lo Sport– “passa attraverso la conoscenza, la tutelae la valorizzazione dei suoi beni, anche quelli della terra, e della cultura che li ha generati.”
Partendo dalla cittadina di Baia al tramonto e percorrendo lo scenografico sentiero sul fianco della collina, con una piacevole passeggiata naturalistica guidata gli ospitisono risalti fino in cima al Parco Monumentale che, oltre ad essere un sito di straordinario valore archeologico e paesaggistico, offre un punto di vista panoramico unico sulle insenature flegree. Ad accoglierli, le danze e le note dei Synaulia, i cui preziosi strumenti musicali sono stati ricostruiti attraverso lo studio di fonti iconografiche e letterarie e reperti archeologici. Un lunghissimo lavoro di ricerca li ha portati a ricreare quelli che potevano essere i suggestivi suoni dell’antica Roma, al punto da essere chiamati per collaborare a progetti internazionali prestigiosi, fra cui la composizione di alcuni brani della colonna sonora del film “Il Gladiatore” di Ridley Scott. Le opere luminose dell’artista Annalaura Di Luggo, esposte in un dialogo armonioso con le rovine di quella che si ipotizza possa essere stata la villa di Giulio Cesare, hanno creato unriuscito contrasto contemporaneo tra antico e moderno nella scenografia della serata. La degustazione dei vini flegrei poi,curata dal MAVV Wine Art Museum partner di M.A.C.S., ha offerto la possibilità di far conoscere una selezione di vini DOC e IGP flegrei dalle origini antichissime:“Falanghina dei Campi Flegrei”; “Piedirosso dei Campi Flegrei”; “Passio dei Campi Flegrei”, tutti della cantina “La Sibilla”, viticoltori da cinque generazioni. I calici sono stati serviti dai sommelier professionisti
dell’AIS con una narrazione dei grandi vini del territorio nel legame con la storia, l’archeologia e il mito, a cura degli Accademici del MAVV Wine Art Museum. Un palcoscenico straordinario anche per i prodotti della terra e del mare flegreo, esaltati dalla creatività dello chef puteolano Ciro Coccia:il delicatissimo “Limone Pane di Procida”, ad aromatizzare una profumata polpettina di patate e carote locali e le “Alici del Golfo di Pozzuoli”, proposte nella più locale delle interpretazioni: sale, pepe e limone pane;il fiammeggiante e autentico “Pomodoro Cannellino Flegreo”, a dare carattere alla frittatina di pasta e ad incoronare la Montanarina espressa;la “Zucca di capo Miseno” e la “Cicerchia locale”, trasformate in delicate vellutate per accarezzare palato e stomaco; infine le “Cozze bacolesi”, le migliori del mondo, in equilibrio con ricotta di capra, erbette aromatiche e crema di zucchine. Un focus importante sulla relazione fra i prodotti dei Campi Flegrei con la cultura dell’area grazie agli interventi dell’archeologo dei vini Flavio Castaldo,che ha descritto il legame profondo fra i Campi Flegrei e la Grecia, e del Prof. Raffaele Beato, che si è invece soffermato sui vitigni antichissimi della zona, esaltando il lavoro dell’Ente che proprio in questi giorni, ha dato conferma della prossima realizzazionedi un vigneto di circa 4.000 m² dal quale verrà prodotto il vino ufficiale (unicum sul territorio) dell’Ente Parco Regionale dei Campi Flegrei. “Sarà l’occasione per realizzare una serie di attività e azioni legati alla valorizzazione del vino flegreo e alla promozione del territorio”, afferma con orgoglio il Presidente dell’Ente
Parco Regionale dei Campi Flegrei, Arch. Francesco Maisto. Il binomio a validità scientifica prodotti del territorio- benessere è stato infine messo in evidenza dalla Dott.ssa Giovanna Muscogiuri, specialista in Endocrinologia e Malattie del Metabolismo. “Cibo e salute fanno parte di quello stile di vita che caratterizza il nostro Paese, conosciutonel mondo per un settore enogastronomico straordinario che rappresenta benissimo la nostra cultura, le nostre tradizioni, ma anche un’economia viva e forte. I prodotti dei territori sono determinanti nella salute della cittadinanza e M.A.C.S non può non vedere in questo dualismo un elemento fondamentale del rilancio dei nostri territori”, ha affermato Roberto Cogliandro, Presidente dell’associazione M.A.C.S. Ha chiuso la manifestazione la giovane compagnia teatrale di “Il Principe”, trattenendo allegramente i numerosi ospiti presenti, fino a tarda sera, con undivertissement costruito sul canovaccio dei Menecmi di Plauto. Grande soddisfazione da parte del Presidente dell’Ente Parco Regionale, Arch. Francesco Maisto. Durante il suo intervento ha sottolineatochel’evento, organizzato dall’AssociazioneM.A.C.S che ha vinto la manifestazione di interesse (Bando pubblico) della 1a edizione
della Rassegna “terrArdente”,è stato solo un’anteprima dipresentazione ufficiale del Parco Monumentale di Baia che a breve sarà riconsegnatoalla cittadinanza flegrea. Maisto ha infatti sottolineato che dei 76 ettari del Parco monumentale, alcuni punti sono ancora in fase di bonifica, ristrutturazione e messa in sicurezza. I lavori in corso porteranno alla realizzazione di nuovi sentieri e finalmente il luogo che un tempo fu la casa di Cesare potrà essere vissuto, non solo da tutti i cittadini flegrei, bensì come polo culturale e ricettivo che attrarrà visitatori interessati ad un turismo naturalistico, culturale, esperienziale ed enogastronomico.
TuffOlio, seconda edizione TuffOlio a Villa Vazia, Bacoli. L’ edizione 2021 della manifestazione promossa dagli Artisti del gusto è dedicata al prelibato oro giallo ovvero ovvio evo italiano, proposto in tante interessanti declinazioni Si svolgerà nella location dei Campi Flegrei vista mare, mercoledì 22 settembre, ore 18. Partecipazione solo su invito, nel rispetto delle linee guida Covid 19. Tema principale di TuffOlio degli Artisti del gusto è l’olio extravergine di oliva italiano, protagonista di un articolato percorso wine e food, che ne sottolinea caratteristiche e valenze. Partecipazione solo su invito, nel rispetto delle linee guida Covid 19. Tema principale di TuffOlio degli Artisti del gusto è l’olio extravergine di oliva italiano, protagonista di un articolato percorso
Un evento professionale al quale partecipano operatori selezionati, su invito; aziende di spicco del settore enogastronomico nazionale, noti chef, pizzaioli napoletani, pasticceri e gelatieri, molti apprezzato in ambito internazionale. Tante le proposte tradizionali innovative, preparate con oli Evo italiani di qualità superiore e di eccellenza, nell’incontro-degustazione “Chef-Aziende”. A ciascun chef spetterà il compito di preparare una pietanze che esalti il gusto di un olio Evo italiano, prodotto da un’azienda specifica con un determinato prodotto in abbinamento ideale. I frantoi presenti proporranno degustazioni tecniche, e pure all’italiana, su fetta di pane fragrante. Toccherà agli chef di Sole Group, Giuseppe Baldoni e Giovanni Palumbo, dare inizio alla serata con piatti pensati e realizzati specificamente per TuffOlio. L’efficiente Staff di sala accoglierà gli ospiti con il consueto garbo che contraddistingue i servizi della location. A presentare l’evento sarà il conduttore televisivo Andrea Bignardi. Musica a cura dell’agenzia “Son Music Live”. Divise della Goeldlin Collection. Horeca Service di Leopoldo Esposito & C. supporterà l’evento con i suoi monouso in
cellulosa. Alla Zebby Animation Events e balloon, Napoli, la direzione artistica, con cura degli allestimenti del percorso degustativo. Abbinamento “Chef-Aziende” I padroni di casa: Giuseppe Baldoni -Sole Group-Villa Vazia- Bacoli NA, Az. Agraria Ciarletti-Umbria e Giovanni Palumbo- Sole Group-Villa Vazia-Bacoli NA, Az. Agraria Ciarletti- Umbria, con: Paolo Gramaglia*- Ristorante President–Pompei, Azienda Olivarte-Campania Francesco Sodano* – Ristorante Il Faro di Capo D’Orso-Maiori, Az. Agricola Di Muccio-Molise Luigi Barone – Villa Diamante- Napoli Olearia Ortuso-Molise Vincenzo Toppi-Ristorante Amor Mio-Brusciano NA, Az. Agricola Maira Bio- Sicilia Vincenzo Ferro-Ristorante Country House l’Antica Franconia- Taurano AV Masseria Crapareccia-Campania, Antica Maccaroneria-Rocca San Felice AV
Gianluca Criscuolo- News Machiavelli Restaurant & Lounge-Pompei, Forno a legna e Frantoio Oleario Degli Ulivi Fontegreca CE Pasquale Cerchia- Ristorante Masaniello Maiori SA, Frantoio Marsicani-Campania Luigi Di Martino -Praiano, Azienda Michele Fiorentino Genuine Olive Farm, Puglia Luca Fattoruso- Ristorante O’ Parrucchiano-Sorrento, Az. Agricola Rufolo- Campania, Francesco Esposito-Gennaro Romano- Villa Ruggiero -Brusciano NA, Azienda Valle degli Erei-Sicilia Antonio La Marca – Ristorante Nonna Lorenza- Nola NA Tenuta Celentano- Campania, Solania- Campania Francesco Grieco- Ristorante Dogana Golosa- San Leucio CE, Azienda Oro di Caiazzo-Campania Antonio Cesarano-Pastry chef Barbara Ruscinito-Cosmo Restaurant Pompei, Az. Agricola Accademia Olearia- Sardegna, Azienda NeroFermento-Ravenna Bruno Esposito – Ristorante Fefè Bacoli, Oleificio Emilio Conti Campania Giusy Di Castiglia – Ristorante La Scottona–Napoli, Az.
Francaterra-Campania Biagio Federico –Ristorante La Pineta-Castelvenere BN, Azienda Papaleo-Calabria, Tarallificio Damiano- San Lorenzello BN Alfredo Iannaccone- Zen Food Lab-Avellino, U.N.A.P.OL. – “La Finezza”-Campania, Franco Marino-Paestum, Az. Basso Campania Pasquale Masullo- Ristorante La Tana di Tano-Aversa, Az Puntoevo -extravergini selezionati-Campania Antonio Morinelli- Ristorante Suscettibile – Salerno, Az. Agricola L’oro del Cilento Campania Gennaro Pagano-Ristorante Bistrò Rei-San Gennaro Vesuviano, Az.Agricola Petrini-Marche Ugo Patierno-Tenuta Gentile-Bari Az. Agricola Maira Bio- Sicilia Francesco Restivo- Ristorante Il Chiostro- Cimitile NA, Cantine Barone-Campania Marianna Sessa- Ristorante Il Postale –Salerno, Az. Agricola Rizzo- Cardile di Gioi SA Campania, Antonio Sorrentino-Ercolano, Azienda AGRIOIL-Campania Pasquale Vitale -Ristorante Pascalò-Vietri sul Mare SA, Az. Agraria Ciarletti-Umbria, LGM Tartufi –Umbria, Pastificio Carlo Tortora- Campania Giuseppe Zaccaria -Ristorante Dal Pescatore – Vietri sul Mare, Az. Agricola bio Tenute Allegretti-Puglia Iolanda Amoroso, Pescheria Da Salatiello al Fusaro NA: crudi di mare-sushi-sashimi-tartare Maestri pizzaioli Luciano Sorbillo- Pizzeria Pizz a’ Street-Napoli, Nicola
Sannino-Trattoria-Pizzeria Sannino- Napoli, Giuseppe Cardone- Pizzeria La Perla 3 Napoli, Domenico Esposito-Pizzeria Mè- Casavatore-Casoria NA, Luca Cillo- Pizzeria Cillo- Benevento, Agostino Landi-Pizzeria Del Corso- Capaccio Paestum SA, Rodolfo Sorbillo-Pizzeria Via Tribunali- Salerno, Mario Severino-Officina della pizza- Sarno SA. Due forni a legna artigianali sono stati messi a disposizione dall’azienda Forni Reppuccia di Eboli SA per consentire ai maestri pizzaioli di preparare gustose pizze classiche e speciali. Mastri fornai Carmelo Esposito-Panifico Esposito Mastro Fornaio-Pompei; Nicola Guariglia- Panificio Mater- Salerno Maestri Pasticceri: Vincenzo Faiella- Pasticceria-Caffetteria Faiella-San Marzano sul Sarno SA Matteo Cutolo-Pasticceria Generoso- Ercolano NA Adriano Iannaccone-Pasticceria La Dolce Sosta-Santa Maria Capua Vetere CE Raffaele-Gianfranco Romano-Pasticceria Gran Caffè Romano- Solofra AV Luigi Conte-Vanily Patisserie-Carinaro CE Stefania Fasano- Pasticceria Baunilha-Salerno Enzo Crivella-Gelateria Crivella – Sapri SA Matteo Noce-Mastro cioccolatiere-Caseificio Tenuta Vannulo- Capaccio Paestum Cantine Barone-Rutino SA
Masseria Crapareccia-Piana di Monte Verna CE GianniTessari-Roncà VR Villa Venier- Sant’Umberto- TV Perrella Distribuzione www.perrellasrl.it Latte Nobile-La Compagnia della Quaità Ariccia Food srl Armatore- Cetara SA Stefano Paciotti-Salumeria Paciotti-Roma Birrificio Fratelli Perrella-Trento Antica Distilleria Petrone- Mondragone CE Liquorificio Terre Pompeiane- Pompei Acqua Minerale alcalina MANIVA Sommelier Tommaso Caporale e Nello Gatti impegnati nelle postazioni dedicate alle cantine partecipanti. Castrese Iannone Legnami-Sant’Antimo NA Print Art Grafica-Stampa-Edizioni-Nocera Superiore SA Tiziana Portanova amministratore Tipi Social, Pozzuoli, web agency food marketing, diffusione social dell’evento. Villa Vazia è in posizione favorita sulle rovine di un’antica dimora patrizia, costruita sulla sommità di un banco tufaceo, situato a picco sul mare flegreo tra il III e il I sec a.C. per volere del console romano Servilio Vatia. Scelta con cura e buon gusto, la location di Sole Ricevimenti fa parte di una serie di dimore per prestigiosi eventi. Sole Ricevimenti è nata dall’intuizione imprenditoriale di Leonardo
Campagna, forte dell’esperienza acquisita nel campo del banqueting e della ristorazione. Armando Giuseppe Mandile Arte, cultura, gusto e tradizione religiosa: successo per “Santa Maria … in Portico” Napoli. Entusiasmo e alta qualità per “Santa Maria … in Portico: arte, cultura e sapori nell’antico borgo”: iniziativa di spessore dedicata alle suggestive tradizioni territoriali secolari tipiche del giorno di Santa Maria, e alle valenze artistico- culturali, storico-religiose ed eno-gastronomiche del cuore pulsante di Chiaia che vanno rivalutate e diffuse, per scongiurarne l’estinzione.
Proprio a favore di questo grande patrimonio da tutelare e salvare, hanno deciso di fare squadra, insieme ai loro validi ed efficienti staff, i patron delle Botteghe del Gusto di Eccellenza di Santa Maria in Portico, e hanno promosso una riuscitissima serata contraddistinta dall’amore per il territorio e dall’alta qualità enogastronomica della Campania. Coordinatore d’eccezione, e ideatore, Antonio Arfè, patronchef della rinomata Gastronomia dal 1870 top a Napoli. Con lui: Roberto Ramaglietta della Boutique della Frutta, Salvatore Marra della Pescheria Sanguinelli, Andrea Zamparelli della Pizzeria Zamparelli. A sostegno della riuscita manifestazione, altre aziende d’eccellenza: Caseificio La Morgesina, di Pasquale Morgese, Cantine Mediterranee, di Vincenzo Napolitano, Pasqualino Bakery di Pasquale Esposito, Pastificio Inserra di Gragnano, di Gaetano Inserra; inoltre, valide forze territoriali, molti cittadini particolarmente motivati e, in maniera distintiva, le istituzioni, con il patrocinio del Comune di Napoli 1a Municipalità, e il fondamentale supporto dei vertici circoscrizionali: il presidente Francesco de Giovanni di Santa Severina, Iris Savastano, presidente Commissione Cultura e Turismo; Anna Bruno, responsabile Dipartimento Arredo urbano; Salvatore Guanci, consigliere del Comune di Napoli, concordi in merito alla grande valenza dell’evento. Rosario Lopa ha portato il saluto quale portavoce della Consulta Nazionale per l’Agricoltura e il Turismo. Padre Raffaele Tosto dei Leonardini ha officiato la messa
dedicataallaMadonnaconspecialebenedizione,eha poi fatto da guida ai partecipanti entusiasti, nella interessante visita programmata alla bellissima Chiesa seicentesca di Santa Maria in Portico, costruita per volere della duchessa di Gravina, Felice Maria Orsini, alla scoperta delle pregevoli opere in essa custodite. Magnifiche quelle lignee, tra le quali un presepe d’inestimabile valore. Nel vicino Santuario dell’Immacolata a Chiaja, edificato grazie ai risparmi dei pescatori, il consegnatario, cavalier Roberto Cantagallo si è soffermato sulle interessanti testimonianze artistiche, ex voto, tra cui anfore rinvenute dai pescatori nelle profondità del Golfo di Napoli e donate con devozione. Nell’attigua Cappella di Sant’Antonio, dedicata ai defunti, un tempo i pescatori onoravano nella veglia funebre le salme dei propri cari, che non potevano onorare nelle loro anguste case. Vi sono conservati il cranio e altre reliquie di Santa Claudia che lì viene adorata dai suoi fedeli, e la statua della Madonna Dormiente, specificamente venerata da secoli in Perù. Poi, la suggestiva Cappella del Santissimo con il prezioso crocifisso. La partecipazione, con musica e canti, della locale Associazione dei pescatori devoti alla Madonna dell’Arco, ha coinvolto e commosso gli intervenuti, che si sono uniti alla suggestiva testimonianza rituale, partecipando attivamente all’originale manifestazione di fede. È seguito un apprezzato e ricco momento conviviale, dedicato alle degustazioni di squisiti piatti legati a questa ricorrenza e altre tipicità partenopee, offerte dal comitato organizzatore e dagli sponsor della manifestazione, nella caratteristica piazzetta. Le Botteghe del Gusto d’Eccellenza di Santa Maria in Portico
hanno presentato un autentico trionfo di sapori che hanno entusiasmato la platea. Aperitivo con sfizioserie regionali, irresistibili candele spezzate con Genovese, frittura di triglie e di alici freschissime, mozzarella di bufala campana, contorni assortiti, stuzzicanti panini, pizze classiche e speciali, frutta di stagione, deliziose graffette e, in chiusura, le golosità, in un buffet di dolci caratteristici, iniziando da una irresistibile quanto genuina Pastiera. In accompagnamento, ottimi vini, di provenienza campana, come tutti i prodotti utilizzati per i vari piatti. Nell’ambito dell’iniziativa, un momento dedicato agli “ultimi”, ai quali sono stati donati generi alimentari. La partecipazione straordinaria di Gennaro De Crescenzo ha riscosso le ovazioni del pubblico: con la sua inconfondibile voce e interpretazioni di grande intensità, ha impreziosito la kermesse. Applausi per i contributi musicali curati dal maestro Francesco Cocco, con la collaborazione di Salvatore Colaceci, responsabile suoni, e La Napoli Allegra. Presenti molti noti esponenti della Cultura, delle Arti, dell’Imprenditoria e dell’Informazione tra la platea, insieme a gente comune e tanti fedeli giunti per le solennità religiose oltre che per l’evento ad esse ispirato. Ufficio stampa e Comunicazione a cura della giornalista Teresa Lucianelli che ha coordinato le interviste: la serata è stata seguita da professionisti e operatori della Comunicazione per la carta stampata, le testate online e principali blog, e per la televisione, con squadre specializzate al seguito, impegnate in dirette e riprese no stop. Grazie alla significativa kermesse, tanti partecipanti hanno potuto ammirare preziose testimonianze artistiche, storiche, architettoniche, religiose di questo suggestivo spaccato di Chiaja, nel quale convivono da sempre origini marinare con quelle nobiliari. Inoltre, i presenti hanno avuto l’occasione
di conoscere usanze ultracentenarie di grande fascino e vasto interesse, identificative di questo Borgo ricco di tradizioni e di fede. Armando Giuseppe Mandile Nel Borgo di Santa Maria in Portico, fede, arte, cultura e gusto. Le tradizioni territoriali legate al giorno di Santa Maria rischiano di scomparire. Perciò i titolari delle Botteghe del Gusto di Eccellenza di Santa Maria in Portico, coordinati da Antonio Arfè, patron della famosa Antica Gastronomia simbolo del gusto d’alta qualità a Napoli dal 1870 hanno deciso di promuovere “Santa Maria … in Portico: arte, cultura e sapori nell’antico borgo”, in programma nella serata di domenica prossima, 12 settembre, nel cuore pulsante di Chiaja. Una zona custode di preziose testimonianze artistiche, storiche, architettoniche, religiose e di usanze ultracentenarie legate
alle umili e pittoresche origini marinare È patrocinata dal Comune di Napoli 1a Municipalità, l’iniziativa, ed è supportata dal presidente circoscrizionale dott. Francesco de Giovanni di Santa Severina, dalla dott. Iris Savastano, presidente Commissione Cultura e Turismo, dalla dott. Anna Bruno, responsabile Dipartimento Arredo urbano e dal consigliere del Comune di Napoli, Salvatore Guanci. Secondo il programma, alle ore 18,30, nella bellissima Chiesa seicentesca di Santa Maria in Portico, verrà officiata da padre Raffaele Tosto dei Leonardini, la messa seguita dalla benedizione in nome della Madonna. Inizieranno poi le visite guidate. Sarà possibile ammirare le pregevoli opere, in particolare quelle lignee tra le quali uno presepe d’inestimabile valore, custodito da quattro secoli. Nel vicino Santuario dell’Immacolata a Chiaja, edificato grazie ai risparmi degli umili pescatori, il consegnatario, cavalier Roberto Cantagallo si soffermerà sulle interessanti testimonianze artistiche, ex voto, anfore rinvenute nelle profondità del Golfo di Napoli. Nell’attigua Cappella di Sant’Antonio, dedicata ai defunti, un tempo i pescatori onoravano nella veglia funebre le salme dei propri cari, non avendo possibilità di farlo nei loro angusti bassi. Vi sono conservati il cranio e altre reliquie di Santa Claudia; vi è pure la statua della Madonna Dormiente, venerata da secoli in Perù. Ancora, la suggestiva Cappella del SS Sacramento. La serata proseguirà nella caratteristica piazzetta con varie degustazioni degli squisiti piatti, tipici di questa ricorrenza, offerte dai titolari delle Botteghe del Gusto d’Eccellenza di Santa Maria in Portico. Oltre alla Gastronomia Arfè, la Boutique della Frutta di Roberto Ramaglietta, la Pizzeria Zamparelli di Andrea Zamparelli, la Pescheria
Sanguinelli di Salvatore Marra. Accanto a loro, altre forze territoriali e molti cittadini. Quali sostenitori il Caseificio La Morgesina, di Pasquale Morgese, e Cantine Mediterranee, di Vincenzo Napolitano. Contributi musicali del maestro Francesco Cocco. Parteciperanno noti esponenti della Cultura, delle Arti, dell’Imprenditoria e dell’Informazione, professionisti e operatori della Comunicazione. di Armando Giuseppe Mandile Nuova linfa ai terreni del Vesuvio con l’humus di lombrico Antonio Giugliano “l’enologo millennial” punta sui volcanic wine. Austero e severo, lo sterminator Vesevo impera su Napoli con imponenza. Il Vesuvio affascina, ma incute anche paura. In realtà, la stessa lava – che ha seppellito Pompei – ha fatto
la fortuna del territorio vesuviano, che impera su uno dei terreni più fertili al mondo. Le eruzioni avvenute nel corso dei secoli hanno, infatti, dato vita a un substrato generoso di minerali prezioso per l’agricoltura. Non a caso, lungo le pendici del vulcano campano, si trovano eccellenze uniche, come il pomodoro del piennolo, l’albicocca e, soprattutto, vigneti di vitigni ancestrali, che caratterizzano un territorio tanto impervio quanto materno. L’unica pecca? La mancanza di sostanza organica. Carenza, cui il giovane enologo partenopeo, Antonio Giugliano, deus ex machina insieme a Marika Vallefuoco di Cantina Maranto, hanno cercato di porre rimedio ricorrendo per la loro cantina a una strategia naturale: l’utilizzo di lombrichi che ad ogni latitudine creano un prezioso humus, ricco di sostanze organiche e acidi umici,in grado di favorire l’incremento strutturale del suolo e l’assimilazione di macroelementi essenziali, come l’azoto. Per riuscire nell’intento, Giugliano ha da poco avviato l’allevamento domestico di una lombricaia. D’altronde l’humus, concime organico particolarmente usato in agricoltura biologica, è ricco di enzimi ed auxine: sostanze provenienti dall’intestino dei lombrichi, che stimolano la crescita naturale delle piante. Una bella intuizione, quella dei due giovani imprenditori: utilizzare tecnologie moderne, seppur
disposti ad osservare retaggi antichi, nel rispetto della tradizione, della natura e della sostenibilità. Giovani fortemente legati al territorio, sempre più “imprenditori e multitasking”, che hanno scelto la campagna proponendo una nuova visione della figura dell’agricoltore. Terreni sabbiosi, con ceneri molto fini e particolarmente permeabili, rappresentano le condizioni ideali per ottenere uve di qualità e le peculiarità del suolo influenzano inevitabilmente il carattere del vino, dando vita ai cosiddetti: volcanic wine, ricchi di fosforo, magnesio e potassio, elementi che donano ai vini complessità, sapidità, mineralità ed acidità. Inoltre, le escursioni termiche di questi terreni ne favoriscono anche le componenti aromatiche. Dunque, i volcanic wine risultano freschi e di ottima beva, dal gusto ricco ed equilibrato. In più, le caratteristiche sabbiose del suolo, dovute a ceneri e lapilli, facilitano la penetrazione delle radici delle piante in profondità, rendendo impossibile la sopravvivenza di parassiti dannosi, come la fillossera. Un substrato ideale per accogliere vita ma che, come dicevamo, ha un limite. I terreni del Vesuvio, infatti, all’insegna soprattutto di cenere e lapilli, hanno una natura sabbiosa, che regala al vino caratteristiche organolettiche e sensazioni uniche, come profumo e mineralità, ma sono poveri di sostanza organica ed estremamente permeabili all’acqua. Caratteristica, quest’ultima, che determina l’assenza di un macroelemento essenziale come l’azoto, di facile lisciviazione, specialmente nei suoli sabbiosi. Un “ostacolo”, che Antonio Giugliano ha bypassato, grazie alla lombricaia: si deve anche a questa innovativa intuizione la nascita del primo vino di Cantina Maranto: il Piedirosso “Millennial”, il rosso dedicato alla
cosiddetta “generazione Y”. Napoli Food White: Signora Bettola festeggia la zona bianca Gusto e convivialità da Signora Bettola, per celebrare la ripartenza e il ritorno della Regione Campania a una sana normalità, con l’attesissima zona bianca. Cosa di meglio di un evento ad hoc? Napoli Food White lo è stato e, con semplicità, ha conquistato tutti i presenti: invitati attentamente selezionati. Tra essi, molti professionisti dell’informazione e operatori della comunicazione, personaggi dello spettacolo.
Cibo gustoso e frizzante atmosfera conviviale nella serata disposta con entusiasmo dai tre titolari: Diego Borrelli, Carmine e Mena Di Lorenzo. Nella sede di Vico Satriano, una delle due cittadine, nel cuore della “Napoli bene”, hanno accolto gli attesi ospiti, i tre infaticabili patron, mentre una “popolana verace” ha presentato il locale, narrando la sua storia datata secoli. Da quattro anni è frequentata sede dell’osteria napoletana, ovvero da quando è stato rilevato dall’attuale fortunata gestione. La location è caratterizzata da uno stile ispirato ai vicoli di Napoli, con i panni stesi in bella vista, le pentole e le tammorre. C’è pure la maglia di Maradona! Una originale mangiatoia del 1600 impreziosisce l’ultimo salone e, accanto, è allestito un Presepe perenne, simbolo della famiglia oltre che della religiosità del popolo partenopeo. Signora Bettola con questo evento, ha voluto lanciare un preciso messaggio propiziatorio: “Superare l’idea del coprifuoco in allegria”. L’incontrò conviviale “sarà il primo di una lunga serie”. La serata si è aperta con l’arrivo degli ospiti, su lista selezionata nominale, che sono stati serviti ai tavoli come da normative Covid19. Gradita e applaudita la presentazione del menu curato dallo
chef Renato Grassi. In apertura, dal tipico buffet allestito accanto alla mangiatoia seicentesca e al presepe perenne, gli efficienti camerieri hanno servito ai commensali seduti ai posti assegnati, tocchettini di baccalà fritti, insieme con bocconcini di cervellatine con melanzane a funghetto, polpette fritte su letto di peperoncini verdi, polpette al sugo con friarielli, parmigiana di melanzane, frittatina di maccheroni, crocchè di patate e bocconcini di mozzarella con vellutata di basilico e pomodori. Terminati gli antipasti, c’è stato l’arrivo della “posteggia napoletana” del Maestro Francesco Cimmino, tra brani classici e tammurriate: pasta e patate con provola, ziti spezzati alla genovese, gnocchetti con fiori di zucca, vongole e lupini, pacchero al ragù con ciuffo di ricotta, ceci e cozze, nel pieno rispetto della tradizione. In chiusura, il tiramisù della casa. Tra i presenti, Francesca Cioffi, Cosimo Alberti, Enzo Fischetti, il cast della sit-com Casa Bettola – Federica Apicella e Giusy Freccia – Vincenzo De Onestis e Nicoletta D’Addio. Con Napoli Food White, Signora Bettola riaccende i riflettori sui suoi piatti della tradizione, da godere in assoluta
spensieratezza nei due punti cittadini di Vico Satriano, 3/B ed di Via Medina, 72 a Napoli; aperti a pranzo e a cena. Armando Giuseppe Mandile NOA: a Napoli, gusti dal Mondo Nuove emozioni degustative dai cinque continenti nel primo worldwide tasting restaurant della città. Proposte internazionali della tradizione enogastronomica di tutti i Paesi del Pianeta Napoli. Nella centralissima via Filangieri, apre i battenti “NOA”, nuovo ristorante concepito sulla libertà di osare, alla ricerca di nuove dimensioni sensoriali di gusto. Ideale la collocazione: nel cuore di una zona particolarmente
sensibile ai mutamenti e da sempre sede di location e negozi raffinati ed esclusivi. NOA si presenta quale polo aggregante per gli appassionati di food dal Mondo. In pratica, è il primo “worldwide tasting” restaurant di eccellenza in città. Offre una godibile panoramica dei gusti caratteristici di tante Nazioni, con i loro sapori e tradizioni, interpretati in chiave nuova, prevalentemente fusion, destinata alla clientela napoletana e campana. Nuove emozioni degustative, ciascuna con le proprie originali caratteristiche; i migliori piatti e vini provenienti dai cinque continenti, ciascuno con i suoi tesori di gusto. Sapori dal Cile, dal Perù e dal Messico, dal Giappone e dalla Cina, dalla vicina Francia con il resto d’Europa, dal Marocco, dal Brasile e ancora da tantissimi altri Paesi. Una valida alternativa consigliata soprattutto a chi non ne può più dei soliti piatti, per quanto buondì e genuini, e cerca nuove emozioni. Una cucina senza frontiere, un nuovo concept di ristorazione che punta sull’immaginazione e la sperimentazione di piatti dagli abbinamenti inediti e dai gusti assolutamente nuovi per le nostre abitudini gastronomiche. Firma questa originale iniziativa, un gruppo di imprenditori napoletani, inseriti nella ristorazione d’eccellenza. Sono guidati Stefano Vitucci, alla ricerca di inedite emozioni, che attraverso un approfondito lavoro di ricerca, si è affidato per raggiungere l’obiettivo principale, all’esperienza nazionale e internazionale di figure efficienti e preparate specificamente, come il general manager Giuseppe Gendolavigna, l’executive chef ucraino Alex Pochynok, colonna del Made in Japan partenopeo: nel ricco menù, invitanti proposte crude e cotte, risultanti da contaminazioni, odori, sapori e colori, elaborati all’insegna della lunga esperienza internazionale e
cucina fusion del versatile e creativo executive chef Alex Pochynok. Ancora, la sommelier Flora Manzo, forte di anni di specifica esperienza nel settore, con un passato recente a Londra: il meglio dell’enologia mondiale attraverso vini reputati di eccellenza, provenienti pure da varie nazioni. Spiccano, fra i tanti, quelli californiani, marocchini, francesi e cileni, poco conosciuti dalla gran parte degli italiani, intenditori a parte, ma ampiamente apprezzati sul Pianeta. Attento lavoro in cui ricerca e selezione sono le fondamenta della Wine list, studiata per soddisfare le richieste e rispettare i gusti dei clienti e abbinarsi ad hoc ai piatti della cucina fusion presenti nel menu. La carta dei cocktail, è stata creata dal barman Luca Spano, sempre con ampia visione internazionale e impronta fusion. Una linea di cucina dalla personalità spiccata, senza legami con la tradizione, che punta sull’originalità e sui sapori “altri”, ovvero le proposte di gusto più nuove per la nostra cultura. I locali di via Filangieri sono stati curati dall’architetto Francesca Faraone che ha realizzato un “salotto nel salotto di Napoli”, raffinato, dall’atmosfera soft, in cui il verde della natura ha un ruolo predominante. È un rooftop esclusivo , nel quale è possibile cenare all’aperto in un accogliente e tranquillo giardino. Il termine Noa in giapponese significa quiete, “star bene”, mentre in considerata polinesiano indica ciò che in una cultura è libero da vincoli, permesso, lecito, cioè lontano e contrapposto a tabù e divieti, di fare, desiderare… e mangiare. Teresa Lucianelli
Nasce l’Accademia Napoletana del Caffè. Le miscele migliori, gli attrezzi indispensabili, i dosaggi giusti, i tempi da rispettare e i consigli degli esperti per preparare alla perfezione la bevanda calda più nota ed amata al mondo. Un mix ideale, nato dalla partnership tra l’Associazione Medeaterranea e Caffè Borbone, che insieme inaugurano l’Accademia Napoletana del Caffè: un ambizioso progetto didattico e formativo, che prenderà forma e gusto, a partire dal mese di settembre 2021, nei laboratori di Accademia Medeaterranea all’interno della Mostra d’Oltremare di Fuorigrotta (Padiglione Piscina, primo piano). Un luogo unico, che non poteva sorgere altrove, se non a Napoli, città che annovera tra i simboli più autentici, proprio il caffè, la cui preparazione nei secoli si è trasformata in un vero e proprio culto. In programma, percorsi finalizzati a formare, riqualificare o aggiornare professionalmente operatori del settore, con particolare attenzione ai giovani del territorio partenopeo. Ma non solo. Periodicamente, infatti, l’Accademia ospiterà iniziative e programmi di “edutainment” spalancando le porte a consumatori, giornalisti e food blogger, sia italiani che
internazionali. Previste anche collaborazioni e protocolli d’intesa con Università e centri di ricerca. L’intento è quello di creare un polo esclusivo dedicato all’approfondimento e alla divulgazione dei molteplici aspetti inerenti la produzione e il consumo di caffè, visto non solo come bevanda di largo consumo, ma anche come aggregatore sociale e come prodotto ormai da tempo radicato nella cultura e nelle tradizioni della città di Napoli. Tra le mission dell’Accademia, oltre a quella di informazione, divulgazione e comunicazione scientifica, anche quella di diventare un punto di riferimento importante nello studio, nel perfezionamento e nell’analisi dell’andamento evolutivo dei processi di produzione e consumo del caffè: così da assicurarne un costante miglioramento degli standard qualitativi, nel pieno rispetto della tradizione partenopea. Della gestione dell’Accademia, presso i locali accreditati dalla Regione Campania della Sire Ricevimenti, divisione Academy, si occuperà l’Associazione Medeaterranea, specializzata dal 2009 in attività di divulgazione scientifica, ricerca, formazione e valorizzazione del settore agroalimentare e della cultura enogastronomica. Al suo fianco, in veste di title sponsor, Caffè Borbone, alfiere dell’espresso napoletano con un forte radicamento identitario e produttivo nella realtà territoriale partenopea.
Per info e iscrizioni: accademianapoletanadelcaffe@medeaterranea.eu tel.0812390158; 3316463859 La Ricetta: Pizza di Verdure Solitamente preparo un impasto alta idratazione con altri tipi di farina, con lievitazione h24 e pochissimo lievito. Ma questa pizza, è quella che più amo in assoluto in questo periodo e la preparo la mattina per la sera. Una di quelle classiche pizze/focacce buone della nonna senza troppi preamboli e dal sapore unico di questi ingredienti messi insieme. Decidendo poi se cuocerla in teglia o dividere l’impasto in panetti. Io, questa, la preferisco in teglia e senza cornicione! Ingredienti per l’impasto per una pizza per 2 persone: 350 gr di farina 0, mezzo cubetto di lievito di birra, un filo di olio evo, un pizzico di sale, mezzo cucchiaino di zucchero e un bicchiere e mezzo di acqua a temperatura ambiente. Ingredienti per la farcitura: una zucchina, olio quanto basta, una spolverata di grana grattugiato, 5-6 foglie di basilico fresco, una decina di fiori di zucca, sale, pepe, 250 gr di provola affumicata, 80 gr di pancetta a fette.
Preparazione: per le 9:30 del mattino preparare l’impasto mettendo in una ciotola la farina, il sale e l’olio, mescolare tutto ed aggiungere il bicchiere e mezzo di acqua nel quale avrete sciolto il lievito con lo zucchero. Impastare fino ad ottenere un panetto e sbatterlo energicamente per 2-3 volte sul piano da lavoro. Metterlo in una ciotola, coprire e lasciar lievitare in forno chiuso e spento con alla base del forno una tazza di acqua calda. Far lievitare 5 ore, dopodiché, verso le 14:30 fare le pieghe all’impasto e procedere alla seconda lievitazione per altre 4 ore, anche qui con la tazza di acqua calda alla base del forno. Alle 18:30 stendere l’impasto sulla leccarda da forno un po’ oleata ed infarinata, stenderlo ed allargarlo bene e lasciar lievitare ancora per un’ora. Dopodiché condire con un filo di olio, grana, basilico, zucchina cruda grattugiata con la grattugia a fori grandi, fiori di zucca crudi (avendo eliminato il pistillo), regolare di sale e pepe, aggiungere la provola, la pancetta, altra provola ed un altro filo di olio. Cuocere in forno già caldo alla massima temperatura per circa 15 minuti. Annamaria Leo
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