Lo chef Raffaele Medaglia sforna una nuova idea di fare cucina

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Lo chef Raffaele Medaglia sforna una nuova idea di fare cucina
Lo chef Raffaele Medaglia
sforna una nuova idea di fare
cucina
                      Napoletani       Mangiafoglia     o
                      Mangiamaccheroni ? Lo chef Raffaele
                      Medaglia per il superamento della
                      antica dicotomia

La cucina napoletana ha radici che si perdono nella notte dei
tempi risalendo all’epoca greco-romana e si è migliorata nei
secoli con l’influsso dei vari popoli che hanno vissuto nel
territorio con differenti culture che si sono susseguite
durante le varie dominazioni della città partenopea. I
Lo chef Raffaele Medaglia sforna una nuova idea di fare cucina
napoletani, precedentemente detti mangiafoglie per il consumo
di verdure, diventarono successivamente mangiamaccheroni, la
pasta veniva così lavorata in diversi formati caratterizzando
la cucina.
Lo chef Raffaele Medaglia nella sua pizzeria-ristorante-
braceria di Sant’Antimo, sulla frequentatissima Via Appia al
km 18.900, ha voluto ricordare la Napoli antica, una prima
sala divisa a metà, rimanda nell’architettura e nei colori
dell’arredo, da una parte la Napoli di ieri, con palazzi
d’epoca e i napoletani chiamati “mangiafoglia” nel ‘700; e
dall’altra la Napoli di oggi, con i colori accesi dell’azzurro
del mare, del giallo che ricorda il grano, ma anche il San
Gennaro “facciagialla”, del grigio antracite del piperno,
della pietra lavica con la quale sono stati realizzati la
maggior parte dei palazzi. La Napoli del popolo diventata
nell’800 “mangiamaccheroni”. La modernità del locale è
egregiamente espressa dal forno, raffigurante un Vesuvio rosso
di fuoco e di lava realizzato in esclusiva proprio dalla
famiglia Medaglia, titolare dell’omonima ditta costruttrice da
quattro generazioni di forni esportati in tutto il mondo.
Spazio anche ad eventi e feste private nella seconda sala del
locale dove predomina il colore bianco ed uno stile più
elegante e raffinato.
Forte delle innumerevoli esperienze all’estero, come quelle a
New York, Londra, Dubai, India, Singapore e Santiago del Cile,
Raffaele Medaglia propone un menù, sia di terra che di mare,
sempre ricercato ed innovativo, con una grande attenzione per
le materie prime, di altissima qualità, impiegate in maniera
originale al fine di realizzare piatti unici nel loro genere,
pur restando saldamente ancorati alle ricette della
tradizione. Il tutto accompagnato da un’ampia quanto studiata
selezione di vini. Al centro della sala l’acquario dove i
cliente posso scegliere i mitili, ma anche aragoste, astici e
King crabs. Una menzione speciale per l’angolo braceria in cui
troneggia una brace a vista e una vetrina a temperatura ed
umidità controllata dove i tagli di carne pregiati frollano
anche fino a 60 giorni. Raffaele Medaglia è anche un valente
Lo chef Raffaele Medaglia sforna una nuova idea di fare cucina
pizzaiolo, è lui infatti che prepara l’impasto, con 24 ore di
lievito-maturazione ed un’idratazione al 70% utilizzando un
blend di farine di cui custodisce gelosamente la formula. Per
la farcitura, si affida alla stagionalità, alla territorialità
ma anche alla capacità di attingere dalla cucina ed allora
ecco la pizza con le zucchine alla scapece o con la tartare di
tonno. Gli abbinamenti sono studiati nei minimi particolari
strizzando l’occhio ai condimenti d’oltreoceano in una fusion
riuscita di diverse culture gastronomiche che si influenzano
vicendevolmente.
Un curriculum di tutto rispetto, quello di Raffaele che vanta
l’ideazione del format “semplicemente pizza”, un campionato
mondiale di pizzaioli professionisti tenutosi nel 2016 con
tappe come New York, Buenos Aires e Napoli nonché la
partecipazione a numerosi programmi televisivi in Cile in
particolare al format italiano “Little big Italy” su Canale 9
con Francesco Pannella. Il pizzaiolo-chef Raffaele Medaglia,
tornato in Italia dopo aver fatto tesoro delle esperienze
d’oltreoceano, in particolare quelle a Santiago del Cile dove
aveva fondato la catena di ristoranti-pizzeria “Brunapoli”, è
sempre attento alla tradizione in un alternarsi tra passato e
presente.
Nell’ambito del progetto P.I.T.E.R., percorsi di inclusione
innovativa territoriale ed empowerment nel Rione Sanità di
Napoli nato per prevenire e contrastare la dispersione
scolastica e diffondere la cultura della legalità e promuovere
lo sviluppo delle capacità, i ragazzi dei laboratori hanno
incontrato lo chef Raffaele Medaglia nel suo locale inserito
nella programmazione del percorso di formazione ed educazione
interculturale alla legalità. La pizzeria-ristorante-braceria
di Raffaele Medaglia si conferma una piacevole tappa
gastronomica nel cuore di Sant’Antimo. Fra i progetti futuri
vi è quello di aprire una serie di ristoranti da affidare ad
un socio con la collaborazione di personale dello staff.

                                               Harry di Prisco
Lo chef Raffaele Medaglia sforna una nuova idea di fare cucina
Leonessa, la riapertura del
Gran Bar Riviera a Napoli
Ieri sera alle ore 19,00, si è svolta la serata inaugurale per
la riapertura del “Gran Bar Riviera”. Lo storico bar di
Napoli, rimasto chiuso per sette mesi          a seguito del
fallimento della precedente gestione, finalmente torna ad
illuminarsi, e questo grazie al grande investimento del noto
ristoratore Salvatore Leonessa, che ha saputo affrontare con
grande determinazione tutte le difficoltà causate dal
difficile momento strico dovuto all’avvento dalla pandemia.
“Veramente grande coraggio e voglia di ricominciare – parla la
figlia Mary Leonessa che gestirà il bar insieme al padre e la
madre -. Durante il percorso intrapreso con questa
scelta, abbiamo capito quanto questo bar fosse importante per
i napoletani, quanto in ogni pezzetto delle loro vite
fosse presente un ricordo condiviso con il Gran Bar Riviera.
Non mi aspettavo tanto amore e calore per il bare questo ci ha
fatto avvertire una grande responsabilità”. Salavatore
Leonetti, 72 anni, e sua moglie Giulia hanno restituito ai
napoletani uno dei loro luoghi cari, sperando possa restare
aperto a lungo. Ospitando, nel tempo, ancora traffichi,
storie, incroci, incontri e chiacchiere.
Lo chef Raffaele Medaglia sforna una nuova idea di fare cucina
Sunday   at  the  Cloister.
Degustazioni e musica in un
esclusivo percorso di arte
Domenica 10 ottobre 2021 si svolgerà il primo appuntamento di
“Sunday at the Cloister” dalle 18.00 alle 23:30, presso il
Chiostro di S. Caterina, Napoli.

Il Made in Cloister, esempio virtuoso di riqualificazione
urbana della città di Napoli, ospiterà il nuovo format ideato
da Morgan & Partners Production che, in collaborazione con la
Fondazione Made in Cloister, AIS Napoli e Le Donne del Vino
della Campania, ha dato vita a un nuovo progetto negli spazi
del chiostro cinquecentesco.

Il nuovo format nasce nel segno della contaminazione tra arte,
vino e musica in una location volta al recupero e alla
valorizzazione di parte del patrimonio culturale della città.

Sarà un viaggio sensoriale attraverso l’incontro tra
fotografia, degustazioni e musica in un esclusivo percorso di
arte contemporanea con il progetto espositivo multimediale
Pino Daniele Alive, la Mostra.

 Le suggestioni musicali blues e jazz e la selezione di vinili
 firmata Dischic accompagneranno i protagonisti dell’evento in
 un’esperienza che coinvolgerà i cinque sensi con momenti di
Lo chef Raffaele Medaglia sforna una nuova idea di fare cucina
degustazione delle eccellenze del territorio campano.

Interessanti aziende vinicole condurranno gli ospiti alla
scoperta dei grandi vini e del complesso mosaico dei territori
campani dalle mille sfaccettature; Cantine Astroni, Cantine
Carputo, Salvatore Martusciello Wines, Tenuta Cavalier Pepe e
Terredora racconteranno con i loro vini storie di tradizione,
amore e passione dai Campi Flegrei alle colline dell’Irpinia,
passando per la Penisola Sorrentina.

Il viaggio tra le eccellenze campane continuerà   alla ricerca
dell’abbinamento perfetto tra mozzarella e vino   con Le Perle
di Bufala, la prima mozzarella prêt-à-porter,     una preziosa
luxury box con 150 grammi di bontà in perle       di latte di
bufala.

Made in Cloister è una Fondazione nata nel 2012 grazie a
Davide de Blasio e Rosalba Improta il cui obiettivo è
restaurare l’antico chiostro del ‘500 di Santa Caterina a
Formiello e trasformarlo in un luogo di incontri e
sperimentazioni. Un progetto di rigenerazione urbana che oggi
è uno spazio espositivo per l’arte contemporanea nel cuore del
centro storico di Napoli.

Costo ingresso evento: 25,00 euro (con degustazione dalle ore
18 alle 21.30 di cinque calici di vino)

Orario: dalle ore: 18:00 per terminare alle ore 23:30.

L’ingresso sarà esclusivamente consentito ai possessori di
green pass che dovranno prenotarsi mezzo mail all’indirizzo di
posta elettronica:

event@musicclubradio.com     specificando    il   numero   dei
partecipanti.
Lo chef Raffaele Medaglia sforna una nuova idea di fare cucina
Grande successo per la 1°
edizioni del Cibus & Salus
Festival.
Sabato 25 settembre si è svolta la prima edizione del Cibus &
Salus Festival, serata dedicata alla conoscenza del Parco
Monumentale di Baia e della cultura flegrea attraverso i
sensi,volta ad animare la proposta turistico-culturale
dell’area e a vitalizzare uno straordinario luogo storico e
paesaggistico finora inespresso.

Cibo come piacere e creatività, come espressione della cultura
di un luogo e legame con esso, come elemento per il
mantenimento del benessere fisico ed economico, come occasione
per valorizzare siti storici ed artistici. Questo il percorso
narrativo della serata, in un unicum sensoriale immaginato per
restare nella memoria.

“Lo sviluppo del territorio, così come quello dei cittadini” –
afferma Simona De Mita, che guida la comunicazione e lo
sviluppo progetti dell’associazioneM.A.C.S. Mecenati per
l’arte, il Cinema, lo Sport– “passa attraverso la conoscenza,
la tutelae la valorizzazione dei suoi beni, anche quelli della
terra, e della cultura che li ha generati.”
Lo chef Raffaele Medaglia sforna una nuova idea di fare cucina
Partendo dalla cittadina di Baia al tramonto e percorrendo lo
scenografico sentiero sul fianco della collina, con una
piacevole passeggiata naturalistica guidata gli ospitisono
risalti fino in cima al Parco Monumentale che, oltre ad essere
un sito di straordinario valore archeologico e paesaggistico,
offre un punto di vista panoramico unico sulle insenature
flegree.

Ad accoglierli, le danze e le note dei Synaulia, i cui
preziosi strumenti musicali sono stati ricostruiti attraverso
lo studio di fonti iconografiche e letterarie e reperti
archeologici. Un lunghissimo lavoro di ricerca li ha portati a
ricreare quelli che potevano essere i suggestivi suoni
dell’antica Roma, al punto da essere chiamati per collaborare
a progetti internazionali prestigiosi, fra cui la composizione
di alcuni brani della colonna sonora del film “Il Gladiatore”
di Ridley Scott.

                             Le opere luminose dell’artista
                             Annalaura Di Luggo, esposte in
                             un dialogo armonioso con le
                             rovine di quella che si ipotizza
                             possa essere stata la villa di
                             Giulio Cesare,    hanno creato
                             unriuscito           contrasto
                             contemporaneo tra antico e
                             moderno nella scenografia della
serata.

La degustazione dei vini flegrei poi,curata dal MAVV Wine Art
Museum partner di M.A.C.S., ha offerto la possibilità di far
conoscere una selezione di vini DOC e IGP flegrei dalle
origini antichissime:“Falanghina dei Campi Flegrei”;
“Piedirosso dei Campi Flegrei”; “Passio dei Campi Flegrei”,
tutti della cantina “La Sibilla”, viticoltori da cinque
generazioni.

I calici sono stati serviti dai sommelier professionisti
Lo chef Raffaele Medaglia sforna una nuova idea di fare cucina
dell’AIS con una narrazione dei grandi vini del territorio nel
legame con la storia, l’archeologia e il mito, a cura degli
Accademici del MAVV Wine Art Museum.

Un palcoscenico straordinario anche per i prodotti della terra
e del mare flegreo, esaltati dalla creatività dello chef
puteolano Ciro Coccia:il delicatissimo “Limone Pane di
Procida”, ad aromatizzare una profumata polpettina di patate e
carote locali e le “Alici del Golfo di Pozzuoli”, proposte
nella più locale delle interpretazioni: sale, pepe e limone
pane;il     fiammeggiante       e    autentico     “Pomodoro
Cannellino Flegreo”, a dare carattere alla frittatina di pasta
e ad incoronare la Montanarina espressa;la “Zucca di capo
Miseno” e la “Cicerchia locale”, trasformate in delicate
vellutate per accarezzare palato e stomaco; infine
le “Cozze bacolesi”, le migliori del mondo, in equilibrio con
ricotta di capra, erbette aromatiche e crema di zucchine.

Un focus importante sulla relazione fra i prodotti dei Campi
Flegrei con la cultura dell’area grazie agli interventi
dell’archeologo dei vini Flavio Castaldo,che ha descritto il
legame profondo fra i Campi Flegrei e la Grecia, e del Prof.
Raffaele Beato, che si è invece soffermato sui vitigni
antichissimi della zona, esaltando il lavoro dell’Ente che
proprio in questi giorni, ha dato conferma della prossima
realizzazionedi un vigneto di circa 4.000 m² dal quale verrà
prodotto il vino ufficiale (unicum sul territorio) dell’Ente
Parco Regionale dei Campi Flegrei. “Sarà l’occasione per
realizzare una serie di attività e azioni legati alla
valorizzazione del vino flegreo e alla promozione del
territorio”, afferma con orgoglio il Presidente dell’Ente
Lo chef Raffaele Medaglia sforna una nuova idea di fare cucina
Parco Regionale dei Campi Flegrei, Arch. Francesco Maisto.

Il binomio a validità scientifica prodotti del territorio-
benessere è stato infine messo in evidenza dalla Dott.ssa
Giovanna Muscogiuri, specialista in Endocrinologia e Malattie
del Metabolismo.

“Cibo e salute fanno parte di quello stile di vita che
caratterizza il nostro Paese, conosciutonel mondo per un
settore enogastronomico straordinario che rappresenta
benissimo la nostra cultura, le nostre tradizioni, ma anche
un’economia viva e forte. I prodotti dei territori sono
determinanti nella salute della cittadinanza e M.A.C.S non può
non vedere in questo dualismo un elemento fondamentale del
rilancio dei nostri territori”, ha affermato Roberto
Cogliandro, Presidente dell’associazione M.A.C.S.

Ha chiuso la manifestazione la giovane compagnia teatrale di
“Il Principe”, trattenendo allegramente i numerosi ospiti
presenti, fino a tarda sera, con undivertissement costruito
sul canovaccio dei Menecmi di Plauto.

Grande soddisfazione da parte del Presidente dell’Ente Parco
Regionale, Arch. Francesco Maisto.

Durante il suo intervento ha sottolineatochel’evento,
organizzato dall’AssociazioneM.A.C.S che ha vinto la
manifestazione di interesse (Bando pubblico) della 1a edizione
della Rassegna “terrArdente”,è stato solo un’anteprima
dipresentazione ufficiale del Parco Monumentale di Baia che a
breve sarà riconsegnatoalla cittadinanza flegrea.

Maisto ha infatti sottolineato che dei 76 ettari del Parco
monumentale, alcuni punti sono ancora in fase di bonifica,
ristrutturazione e messa in sicurezza.

I lavori in corso porteranno alla realizzazione di nuovi
sentieri e finalmente il luogo che un tempo fu la casa di
Cesare potrà essere vissuto, non solo da tutti i cittadini
flegrei, bensì come polo culturale e ricettivo che attrarrà
visitatori interessati ad un turismo naturalistico, culturale,
esperienziale ed enogastronomico.
TuffOlio, seconda edizione
                             TuffOlio a Villa Vazia, Bacoli.
                             L’    edizione     2021    della
                             manifestazione promossa dagli
                             Artisti del gusto è dedicata al
                             prelibato oro giallo ovvero
                             ovvio evo italiano, proposto in
                             tante interessanti declinazioni

Si svolgerà nella location dei Campi Flegrei vista mare,
mercoledì 22 settembre, ore 18.

Partecipazione solo su invito, nel rispetto delle linee guida
Covid 19.

Tema principale di TuffOlio degli Artisti del gusto è l’olio
extravergine di oliva italiano, protagonista di un articolato
percorso wine e food, che ne sottolinea caratteristiche e
valenze.

Partecipazione solo su invito, nel rispetto delle linee guida
Covid 19.

Tema principale di TuffOlio degli Artisti del gusto è l’olio
extravergine di oliva italiano, protagonista di un articolato
percorso
Un evento professionale al quale partecipano operatori
selezionati, su invito; aziende di spicco del settore
enogastronomico nazionale, noti chef, pizzaioli napoletani,
pasticceri e gelatieri, molti apprezzato in ambito
internazionale.

Tante le proposte tradizionali innovative, preparate con oli
Evo italiani di qualità superiore e di eccellenza,
nell’incontro-degustazione “Chef-Aziende”.

A ciascun chef spetterà il compito di preparare una pietanze
che esalti il gusto di un olio Evo italiano, prodotto da
un’azienda specifica con un determinato prodotto in
abbinamento ideale.

I frantoi presenti proporranno degustazioni tecniche, e pure
all’italiana, su fetta di pane fragrante.

Toccherà agli chef di Sole Group, Giuseppe Baldoni e Giovanni
Palumbo, dare inizio alla serata con piatti pensati e
realizzati specificamente per TuffOlio. L’efficiente Staff di
sala accoglierà gli ospiti con il consueto garbo che
contraddistingue i servizi della location.

A presentare l’evento sarà il conduttore televisivo Andrea
Bignardi.

Musica a cura dell’agenzia “Son Music Live”.

Divise della Goeldlin Collection. Horeca Service di Leopoldo
Esposito & C. supporterà l’evento con i suoi monouso in
cellulosa. Alla Zebby Animation Events e balloon, Napoli, la
direzione artistica, con cura degli allestimenti del percorso
degustativo.

Abbinamento “Chef-Aziende”

I padroni di casa: Giuseppe Baldoni -Sole Group-Villa Vazia-
Bacoli NA, Az. Agraria Ciarletti-Umbria e Giovanni Palumbo-
Sole Group-Villa Vazia-Bacoli NA, Az. Agraria Ciarletti-
Umbria, con:

Paolo Gramaglia*-       Ristorante   President–Pompei,   Azienda
Olivarte-Campania

Francesco Sodano* – Ristorante Il Faro di Capo D’Orso-Maiori,
Az. Agricola Di Muccio-Molise

Luigi Barone – Villa Diamante- Napoli

Olearia Ortuso-Molise

Vincenzo Toppi-Ristorante Amor Mio-Brusciano NA, Az. Agricola
Maira Bio- Sicilia

Vincenzo Ferro-Ristorante Country House l’Antica Franconia-
Taurano AV

Masseria Crapareccia-Campania,

Antica Maccaroneria-Rocca San Felice AV
Gianluca Criscuolo- News Machiavelli
                     Restaurant & Lounge-Pompei, Forno a legna e
                     Frantoio Oleario Degli Ulivi Fontegreca CE

Pasquale Cerchia- Ristorante Masaniello Maiori SA, Frantoio
Marsicani-Campania

Luigi Di Martino -Praiano, Azienda Michele Fiorentino Genuine
Olive Farm, Puglia

Luca Fattoruso- Ristorante O’ Parrucchiano-Sorrento, Az.
Agricola Rufolo- Campania,

Francesco Esposito-Gennaro Romano- Villa Ruggiero -Brusciano
NA, Azienda Valle degli Erei-Sicilia

Antonio La Marca – Ristorante Nonna Lorenza- Nola NA Tenuta
Celentano- Campania, Solania- Campania

Francesco Grieco- Ristorante Dogana Golosa- San Leucio CE,
Azienda Oro di Caiazzo-Campania

Antonio Cesarano-Pastry chef Barbara Ruscinito-Cosmo
Restaurant Pompei, Az. Agricola Accademia Olearia- Sardegna,
Azienda NeroFermento-Ravenna

Bruno Esposito – Ristorante Fefè Bacoli,

Oleificio Emilio Conti Campania

Giusy Di Castiglia – Ristorante La Scottona–Napoli, Az.
Francaterra-Campania

Biagio Federico –Ristorante La Pineta-Castelvenere BN, Azienda
Papaleo-Calabria, Tarallificio Damiano- San Lorenzello BN

Alfredo Iannaccone- Zen Food Lab-Avellino, U.N.A.P.OL. – “La
Finezza”-Campania, Franco Marino-Paestum, Az. Basso Campania

Pasquale Masullo- Ristorante La Tana di Tano-Aversa, Az
Puntoevo -extravergini selezionati-Campania

Antonio Morinelli- Ristorante Suscettibile – Salerno, Az.
Agricola L’oro del Cilento Campania

Gennaro Pagano-Ristorante Bistrò Rei-San Gennaro Vesuviano,
Az.Agricola Petrini-Marche

Ugo Patierno-Tenuta Gentile-Bari

Az. Agricola Maira Bio- Sicilia

Francesco Restivo- Ristorante Il Chiostro- Cimitile NA,
Cantine Barone-Campania

Marianna Sessa- Ristorante Il Postale –Salerno, Az. Agricola
Rizzo- Cardile di Gioi SA Campania,

Antonio Sorrentino-Ercolano, Azienda AGRIOIL-Campania

Pasquale Vitale -Ristorante Pascalò-Vietri sul Mare SA, Az.
Agraria Ciarletti-Umbria, LGM Tartufi –Umbria, Pastificio
Carlo Tortora- Campania

Giuseppe Zaccaria -Ristorante Dal Pescatore – Vietri sul Mare,
Az. Agricola bio Tenute Allegretti-Puglia

Iolanda Amoroso, Pescheria Da Salatiello al Fusaro NA: crudi
di mare-sushi-sashimi-tartare

Maestri pizzaioli

Luciano Sorbillo- Pizzeria Pizz a’ Street-Napoli, Nicola
Sannino-Trattoria-Pizzeria Sannino- Napoli, Giuseppe Cardone-
Pizzeria La Perla 3 Napoli, Domenico Esposito-Pizzeria Mè-
Casavatore-Casoria NA, Luca Cillo- Pizzeria Cillo- Benevento,
Agostino Landi-Pizzeria Del Corso- Capaccio Paestum SA,
Rodolfo Sorbillo-Pizzeria Via Tribunali- Salerno, Mario
Severino-Officina della pizza- Sarno SA.

Due forni a legna artigianali sono stati messi a disposizione
dall’azienda Forni Reppuccia di Eboli SA per consentire ai
maestri pizzaioli di preparare gustose pizze classiche e
speciali.

Mastri fornai

Carmelo Esposito-Panifico Esposito Mastro Fornaio-Pompei;
Nicola Guariglia- Panificio Mater- Salerno

Maestri Pasticceri:

Vincenzo Faiella- Pasticceria-Caffetteria Faiella-San Marzano
sul Sarno SA

Matteo Cutolo-Pasticceria Generoso- Ercolano NA

Adriano Iannaccone-Pasticceria La Dolce Sosta-Santa Maria
Capua Vetere CE

Raffaele-Gianfranco Romano-Pasticceria Gran Caffè Romano-
Solofra AV

Luigi Conte-Vanily Patisserie-Carinaro CE

Stefania Fasano- Pasticceria Baunilha-Salerno

Enzo Crivella-Gelateria Crivella – Sapri SA

Matteo Noce-Mastro cioccolatiere-Caseificio Tenuta Vannulo-
Capaccio Paestum

Cantine Barone-Rutino SA
Masseria Crapareccia-Piana di Monte Verna CE

GianniTessari-Roncà VR

Villa Venier- Sant’Umberto- TV

Perrella Distribuzione www.perrellasrl.it

Latte Nobile-La Compagnia della Quaità

Ariccia Food srl

Armatore- Cetara SA

Stefano Paciotti-Salumeria Paciotti-Roma

Birrificio Fratelli Perrella-Trento

Antica Distilleria Petrone- Mondragone CE

Liquorificio Terre Pompeiane- Pompei

Acqua Minerale alcalina MANIVA

Sommelier Tommaso Caporale e Nello Gatti impegnati nelle
postazioni dedicate alle cantine partecipanti.

Castrese Iannone Legnami-Sant’Antimo NA

Print Art Grafica-Stampa-Edizioni-Nocera Superiore SA

Tiziana Portanova amministratore Tipi Social, Pozzuoli, web
agency food marketing, diffusione social dell’evento.

Villa Vazia è in posizione favorita sulle rovine di un’antica
dimora patrizia, costruita sulla sommità di un banco tufaceo,
situato a picco sul mare flegreo tra il III e il I sec a.C.
per volere del console romano Servilio Vatia.

Scelta con cura e buon gusto, la location di Sole Ricevimenti
fa parte di una serie di dimore per prestigiosi eventi. Sole
Ricevimenti è nata dall’intuizione imprenditoriale di Leonardo
Campagna, forte dell’esperienza acquisita nel campo del
banqueting e della ristorazione.

                                    Armando Giuseppe Mandile

Arte,   cultura,   gusto  e
tradizione       religiosa:
successo per “Santa Maria …
in Portico”
                            Napoli. Entusiasmo e alta
                            qualità per “Santa Maria … in
                            Portico: arte, cultura e sapori
                            nell’antico borgo”: iniziativa
                            di spessore dedicata alle
                            suggestive          tradizioni
                            territoriali secolari tipiche
                            del giorno di Santa Maria, e
                            alle    valenze     artistico-
culturali, storico-religiose ed eno-gastronomiche del cuore
pulsante di Chiaia che vanno rivalutate e diffuse, per
scongiurarne l’estinzione.
Proprio a favore di questo grande patrimonio da tutelare e
salvare, hanno deciso di fare squadra, insieme ai loro validi
ed efficienti staff, i patron delle Botteghe del Gusto di
Eccellenza di Santa Maria in Portico, e hanno promosso una
riuscitissima serata contraddistinta dall’amore per il
territorio e dall’alta qualità enogastronomica della Campania.

Coordinatore d’eccezione, e ideatore, Antonio Arfè, patronchef
della rinomata Gastronomia dal 1870 top a Napoli. Con lui:
Roberto Ramaglietta della Boutique della Frutta, Salvatore
Marra della Pescheria Sanguinelli, Andrea Zamparelli della
Pizzeria Zamparelli. A sostegno della riuscita manifestazione,
altre aziende d’eccellenza: Caseificio La Morgesina, di
Pasquale Morgese, Cantine Mediterranee, di Vincenzo
Napolitano, Pasqualino Bakery di Pasquale Esposito, Pastificio
Inserra di Gragnano, di Gaetano Inserra; inoltre, valide forze
territoriali, molti cittadini particolarmente motivati e, in
maniera distintiva, le istituzioni, con il patrocinio del
Comune di Napoli 1a Municipalità, e il fondamentale supporto
dei vertici circoscrizionali: il presidente Francesco de
Giovanni di Santa Severina, Iris Savastano, presidente
Commissione Cultura e Turismo; Anna Bruno, responsabile
Dipartimento Arredo urbano; Salvatore Guanci, consigliere del
Comune di Napoli, concordi in merito alla grande valenza
dell’evento.

Rosario Lopa ha portato il saluto quale portavoce della
Consulta Nazionale per l’Agricoltura e il Turismo.

Padre Raffaele Tosto dei Leonardini ha officiato la messa
dedicataallaMadonnaconspecialebenedizione,eha
poi      fatto        da      guida       ai
partecipanti entusiasti, nella
interessante visita programmata
alla         bellissima            Chiesa
seicentesca di Santa Maria in
Portico, costruita per volere
della duchessa di Gravina,
Felice Maria Orsini, alla
scoperta delle pregevoli opere in essa custodite. Magnifiche
quelle lignee, tra le quali un presepe d’inestimabile valore.
Nel vicino Santuario dell’Immacolata a Chiaja, edificato
grazie ai risparmi dei pescatori, il consegnatario, cavalier
Roberto Cantagallo si è soffermato sulle interessanti
testimonianze artistiche, ex voto, tra cui anfore rinvenute
dai pescatori nelle profondità del Golfo di Napoli e donate
con devozione. Nell’attigua Cappella di Sant’Antonio, dedicata
ai defunti, un tempo i pescatori onoravano nella veglia
funebre le salme dei propri cari, che non potevano onorare
nelle loro anguste case. Vi sono conservati il cranio e altre
reliquie di Santa Claudia che lì viene adorata dai suoi
fedeli, e la statua della Madonna Dormiente, specificamente
venerata da secoli in Perù. Poi, la suggestiva Cappella del
Santissimo con il prezioso crocifisso.

La   partecipazione,   con   musica   e   canti,   della   locale
Associazione dei pescatori devoti alla Madonna dell’Arco, ha
coinvolto e commosso gli intervenuti, che si sono uniti alla
suggestiva testimonianza rituale, partecipando attivamente
all’originale manifestazione di fede.

È seguito un apprezzato e ricco momento conviviale, dedicato
alle degustazioni di squisiti piatti legati a questa
ricorrenza e altre tipicità partenopee, offerte dal comitato
organizzatore e dagli sponsor della manifestazione, nella
caratteristica piazzetta.

Le Botteghe del Gusto d’Eccellenza di Santa Maria in Portico
hanno presentato un autentico trionfo di sapori che hanno
entusiasmato la platea. Aperitivo con sfizioserie regionali,
irresistibili candele spezzate con Genovese, frittura di
triglie e di alici freschissime, mozzarella di bufala campana,
contorni assortiti, stuzzicanti panini, pizze classiche e
speciali, frutta di stagione, deliziose graffette e, in
chiusura, le golosità, in un buffet di dolci caratteristici,
iniziando da una irresistibile quanto genuina Pastiera. In
accompagnamento, ottimi vini, di provenienza campana, come
tutti i prodotti utilizzati per i vari piatti.

Nell’ambito dell’iniziativa, un momento dedicato          agli
“ultimi”, ai quali sono stati donati generi alimentari.

La partecipazione straordinaria di Gennaro De Crescenzo ha
riscosso le ovazioni del pubblico: con la sua inconfondibile
voce e interpretazioni di grande intensità, ha impreziosito la
kermesse. Applausi per i contributi musicali curati dal
maestro Francesco Cocco, con la collaborazione di Salvatore
Colaceci, responsabile suoni, e La Napoli Allegra.

Presenti molti noti esponenti della Cultura, delle Arti,
dell’Imprenditoria e dell’Informazione tra la platea, insieme
a gente comune e tanti fedeli giunti per le solennità
religiose oltre che per l’evento ad esse ispirato.

Ufficio stampa e Comunicazione a cura della giornalista Teresa
Lucianelli che ha coordinato le interviste: la serata è stata
seguita da professionisti e operatori della Comunicazione per
la carta stampata, le testate online e principali blog, e per
la televisione, con squadre specializzate al seguito,
impegnate in dirette e riprese no stop.

Grazie alla significativa kermesse, tanti partecipanti hanno
potuto ammirare preziose testimonianze artistiche, storiche,
architettoniche, religiose di questo suggestivo spaccato di
Chiaja, nel quale convivono da sempre origini marinare con
quelle nobiliari. Inoltre, i presenti hanno avuto l’occasione
di conoscere usanze ultracentenarie di grande fascino e vasto
interesse, identificative di questo Borgo ricco di tradizioni
e di fede.

                                      Armando Giuseppe Mandile

Nel Borgo di Santa Maria in
Portico, fede, arte, cultura
e gusto.
Le tradizioni territoriali legate al giorno di Santa Maria
rischiano di scomparire. Perciò i titolari delle Botteghe del
Gusto di Eccellenza di Santa Maria in Portico, coordinati da
Antonio Arfè, patron della famosa Antica Gastronomia simbolo
del gusto d’alta qualità a Napoli dal 1870 hanno deciso di
promuovere “Santa Maria … in Portico: arte, cultura e sapori
nell’antico borgo”, in programma nella serata di domenica
prossima, 12 settembre, nel cuore pulsante di Chiaja. Una zona
custode di preziose testimonianze artistiche, storiche,
architettoniche, religiose e di usanze ultracentenarie legate
alle umili e pittoresche origini marinare

 È patrocinata dal Comune di Napoli 1a Municipalità,
 l’iniziativa, ed è supportata dal presidente circoscrizionale
 dott. Francesco de Giovanni di Santa Severina, dalla dott.
 Iris Savastano, presidente Commissione Cultura e Turismo,
 dalla dott. Anna Bruno, responsabile Dipartimento Arredo
 urbano e dal consigliere del Comune di Napoli, Salvatore
 Guanci.

Secondo il programma, alle ore 18,30, nella bellissima Chiesa
seicentesca di Santa Maria in Portico, verrà officiata da
padre Raffaele Tosto dei Leonardini, la messa seguita dalla
benedizione in nome della Madonna.

Inizieranno poi le visite guidate. Sarà possibile ammirare le
pregevoli opere, in particolare quelle lignee tra le quali uno
presepe d’inestimabile valore, custodito da quattro secoli.
Nel vicino Santuario dell’Immacolata a Chiaja, edificato
grazie ai risparmi degli umili pescatori, il consegnatario,
cavalier   Roberto  Cantagallo   si  soffermerà   sulle
interessanti  testimonianze artistiche, ex voto, anfore
rinvenute nelle profondità del Golfo di Napoli. Nell’attigua
Cappella di Sant’Antonio, dedicata ai defunti, un tempo i
pescatori onoravano nella veglia funebre le salme dei propri
cari, non avendo possibilità di farlo nei loro angusti bassi.
Vi sono conservati il cranio e altre reliquie di Santa
Claudia; vi è pure la statua della Madonna Dormiente, venerata
da secoli in Perù. Ancora, la suggestiva Cappella del SS
Sacramento.

La serata proseguirà nella caratteristica piazzetta con varie
degustazioni degli squisiti piatti, tipici di questa
ricorrenza, offerte dai titolari delle Botteghe del Gusto
d’Eccellenza di Santa Maria in Portico. Oltre alla Gastronomia
Arfè, la Boutique della Frutta di Roberto Ramaglietta, la
Pizzeria Zamparelli di Andrea Zamparelli, la Pescheria
Sanguinelli di Salvatore Marra. Accanto a loro, altre forze
territoriali e molti cittadini. Quali sostenitori il
Caseificio La Morgesina, di Pasquale Morgese, e Cantine
Mediterranee, di Vincenzo Napolitano.

Contributi       musicali      del    maestro      Francesco
Cocco. Parteciperanno noti esponenti della Cultura, delle
Arti, dell’Imprenditoria e dell’Informazione, professionisti e
operatori della Comunicazione.

di Armando Giuseppe Mandile

Nuova linfa ai terreni del
Vesuvio    con   l’humus  di
lombrico Antonio Giugliano
“l’enologo millennial” punta
sui volcanic wine.
Austero e severo, lo sterminator Vesevo impera su Napoli con
imponenza. Il Vesuvio affascina, ma incute anche paura. In
realtà, la stessa lava – che ha seppellito Pompei – ha fatto
la fortuna del territorio vesuviano, che impera su uno dei
terreni più fertili al mondo. Le eruzioni avvenute nel corso
dei secoli hanno, infatti, dato vita a un substrato generoso
di minerali prezioso per l’agricoltura. Non a caso, lungo le
pendici del vulcano campano, si trovano eccellenze uniche,
come il pomodoro del piennolo, l’albicocca e, soprattutto,
vigneti di vitigni ancestrali, che caratterizzano un
territorio tanto impervio quanto materno.

L’unica pecca? La mancanza di sostanza organica. Carenza, cui
il giovane enologo partenopeo, Antonio Giugliano, deus ex
machina insieme a Marika Vallefuoco di Cantina Maranto, hanno
cercato di porre rimedio ricorrendo per la loro cantina a una
strategia naturale: l’utilizzo di lombrichi che ad ogni
latitudine creano un prezioso humus, ricco di sostanze
organiche e acidi umici,in grado di favorire l’incremento
strutturale del suolo e l’assimilazione di macroelementi
essenziali, come l’azoto.

Per riuscire nell’intento, Giugliano ha da poco avviato
l’allevamento domestico di una lombricaia. D’altronde l’humus,
concime organico particolarmente usato in agricoltura
biologica, è ricco di enzimi ed auxine: sostanze provenienti
dall’intestino dei lombrichi, che stimolano la crescita
naturale delle piante. Una bella intuizione, quella dei due
giovani imprenditori: utilizzare tecnologie moderne, seppur
disposti ad osservare retaggi antichi, nel rispetto della
tradizione, della natura e della sostenibilità. Giovani
fortemente legati al territorio, sempre più “imprenditori e
multitasking”, che hanno scelto la campagna proponendo una
nuova visione della figura dell’agricoltore.

                  Terreni sabbiosi, con ceneri molto
                  fini e particolarmente permeabili,
                  rappresentano le condizioni ideali
                  per ottenere uve di qualità e le
                  peculiarità del suolo influenzano
                  inevitabilmente il carattere del
                  vino, dando vita ai cosiddetti:
                  volcanic wine, ricchi di fosforo,
                  magnesio e potassio, elementi che
                  donano ai vini complessità, sapidità,
                  mineralità ed acidità. Inoltre, le
                  escursioni termiche di questi terreni
ne favoriscono anche le componenti aromatiche. Dunque,
i volcanic wine risultano freschi e di ottima beva, dal
gusto ricco ed equilibrato. In più, le caratteristiche
sabbiose del suolo, dovute a ceneri e lapilli,
facilitano la penetrazione delle radici delle piante in
profondità, rendendo impossibile la sopravvivenza di
parassiti dannosi, come la fillossera.
Un substrato ideale per accogliere vita ma che, come dicevamo,
ha un limite. I terreni del Vesuvio, infatti, all’insegna
soprattutto di cenere e lapilli, hanno una natura sabbiosa,
che regala al vino caratteristiche organolettiche e sensazioni
uniche, come profumo e mineralità, ma sono poveri di sostanza
organica ed estremamente permeabili all’acqua. Caratteristica,
quest’ultima, che determina l’assenza di un macroelemento
essenziale come l’azoto, di facile lisciviazione, specialmente
nei suoli sabbiosi. Un “ostacolo”, che Antonio Giugliano ha
bypassato, grazie alla lombricaia: si deve anche a questa
innovativa intuizione la nascita del primo vino di Cantina
Maranto: il Piedirosso “Millennial”, il rosso dedicato alla
cosiddetta “generazione Y”.

Napoli Food White: Signora
Bettola festeggia la zona
bianca
                              Gusto e convivialità da Signora
                              Bettola, per celebrare la
                              ripartenza e il ritorno della
                              Regione Campania a una sana
                              normalità, con l’attesissima
                              zona bianca.

Cosa di meglio di un evento ad hoc?

Napoli Food White lo è stato e, con semplicità, ha conquistato
tutti i presenti: invitati attentamente selezionati. Tra essi,
molti professionisti dell’informazione e operatori della
comunicazione, personaggi dello spettacolo.
Cibo gustoso e frizzante atmosfera conviviale nella serata
disposta con entusiasmo dai tre titolari: Diego Borrelli,
Carmine e Mena Di Lorenzo.

Nella sede di Vico Satriano, una delle due cittadine, nel
cuore della “Napoli bene”, hanno accolto gli attesi ospiti, i
tre infaticabili patron, mentre una “popolana verace” ha
presentato il locale, narrando la sua storia datata secoli. Da
quattro anni è frequentata     sede dell’osteria napoletana,
ovvero da quando è stato rilevato dall’attuale fortunata
gestione.

La location è caratterizzata da uno stile ispirato ai vicoli
di Napoli, con i panni stesi in bella vista, le pentole e le
tammorre. C’è pure la maglia di Maradona! Una originale
mangiatoia del 1600 impreziosisce l’ultimo salone e, accanto,
è allestito un Presepe perenne, simbolo della famiglia oltre
che della religiosità del popolo partenopeo.

Signora Bettola con questo evento, ha voluto lanciare un
preciso messaggio propiziatorio:       “Superare   l’idea   del
coprifuoco in allegria”.

L’incontrò conviviale “sarà il primo di una lunga serie”.

La serata si è aperta con l’arrivo degli ospiti, su lista
selezionata nominale, che sono stati serviti ai tavoli come da
normative Covid19.

Gradita e applaudita la presentazione del menu curato dallo
chef Renato Grassi.

In apertura, dal tipico buffet allestito accanto alla
mangiatoia seicentesca e al presepe perenne, gli efficienti
camerieri hanno servito ai commensali seduti ai posti
assegnati, tocchettini di baccalà fritti, insieme con
bocconcini di cervellatine con melanzane a funghetto, polpette
fritte su letto di peperoncini verdi, polpette al sugo con
friarielli, parmigiana di melanzane, frittatina di maccheroni,
crocchè di patate e bocconcini di mozzarella con vellutata di
basilico e pomodori.

Terminati gli antipasti, c’è stato l’arrivo della “posteggia
napoletana” del Maestro Francesco Cimmino, tra brani classici
e tammurriate: pasta e patate con provola, ziti spezzati alla
genovese, gnocchetti con fiori di zucca, vongole e lupini,
pacchero al ragù con ciuffo di ricotta, ceci e cozze, nel
pieno rispetto della tradizione.

In chiusura, il tiramisù della casa.

Tra i presenti, Francesca Cioffi, Cosimo Alberti, Enzo
Fischetti, il cast della sit-com Casa Bettola – Federica
Apicella e Giusy Freccia – Vincenzo De Onestis e Nicoletta
D’Addio.

Con Napoli Food White, Signora Bettola riaccende i riflettori
sui suoi piatti della tradizione, da godere in assoluta
spensieratezza nei due punti cittadini di Vico Satriano, 3/B
ed di Via Medina, 72 a Napoli; aperti a pranzo e a cena.

                                     Armando Giuseppe Mandile

NOA: a             Napoli,             gusti           dal
Mondo
                             Nuove emozioni degustative dai
                             cinque continenti nel primo
                             worldwide tasting restaurant
                             della      città.      Proposte
                             internazionali della tradizione
                             enogastronomica di tutti i Paesi
                             del Pianeta

Napoli. Nella centralissima via Filangieri, apre i battenti
“NOA”, nuovo ristorante concepito sulla libertà di osare, alla
ricerca di nuove dimensioni sensoriali di gusto.

Ideale la collocazione: nel cuore di una zona particolarmente
sensibile ai mutamenti e da sempre sede di location e negozi
raffinati ed esclusivi.

NOA si presenta quale polo aggregante per gli appassionati di
food dal Mondo. In pratica, è il primo “worldwide tasting”
restaurant di eccellenza in città. Offre una godibile
panoramica dei gusti caratteristici di tante Nazioni, con i
loro sapori e tradizioni, interpretati in chiave nuova,
prevalentemente fusion, destinata alla clientela napoletana e
campana. Nuove emozioni degustative, ciascuna con le proprie
originali caratteristiche; i migliori piatti e vini
provenienti dai cinque continenti, ciascuno con i suoi tesori
di gusto.

Sapori dal Cile, dal Perù e dal Messico, dal Giappone e dalla
Cina, dalla vicina Francia con il resto d’Europa, dal Marocco,
dal Brasile e ancora da tantissimi altri Paesi.

Una valida alternativa consigliata soprattutto a chi non ne
può più dei soliti piatti, per quanto buondì e genuini, e
cerca nuove emozioni.

Una cucina senza frontiere, un nuovo concept di ristorazione
che punta sull’immaginazione e la sperimentazione di piatti
dagli abbinamenti inediti e dai gusti assolutamente nuovi per
le nostre abitudini gastronomiche.

Firma questa originale iniziativa, un gruppo di imprenditori
napoletani, inseriti nella ristorazione d’eccellenza. Sono
guidati Stefano Vitucci, alla ricerca di inedite emozioni, che
attraverso un approfondito lavoro di ricerca, si è affidato
per raggiungere l’obiettivo principale, all’esperienza
nazionale e internazionale di figure efficienti e preparate
specificamente, come il general manager Giuseppe Gendolavigna,
l’executive chef ucraino Alex Pochynok, colonna del Made in
Japan partenopeo: nel ricco menù, invitanti proposte crude e
cotte, risultanti da contaminazioni, odori, sapori e colori,
elaborati all’insegna della lunga esperienza internazionale e
cucina fusion del versatile e creativo executive chef Alex
Pochynok.

Ancora, la sommelier Flora Manzo, forte di anni di specifica
esperienza nel settore, con un passato recente a Londra: il
meglio dell’enologia mondiale attraverso vini reputati di
eccellenza, provenienti pure da varie nazioni. Spiccano, fra i
tanti, quelli californiani, marocchini, francesi e cileni,
poco conosciuti dalla gran parte degli italiani, intenditori a
parte, ma ampiamente apprezzati sul Pianeta. Attento lavoro in
cui ricerca e selezione sono le fondamenta della Wine list,
studiata per soddisfare le richieste e rispettare i gusti dei
clienti e abbinarsi ad hoc ai piatti della cucina fusion
presenti nel menu.

La carta dei cocktail, è stata creata dal barman Luca Spano,
sempre con ampia visione internazionale e impronta fusion.

Una linea di cucina dalla personalità spiccata, senza legami
con la tradizione, che punta sull’originalità e sui sapori
“altri”, ovvero le proposte di gusto più nuove per la nostra
cultura.

I locali di via Filangieri sono stati curati dall’architetto
Francesca Faraone che ha realizzato un “salotto nel salotto di
Napoli”, raffinato, dall’atmosfera soft, in cui il verde della
natura ha un ruolo predominante.

È un rooftop esclusivo , nel quale è possibile cenare
all’aperto in un accogliente e tranquillo giardino.

Il termine Noa in giapponese significa quiete, “star bene”,
mentre in considerata polinesiano indica ciò che in una
cultura è libero da vincoli, permesso, lecito, cioè lontano e
contrapposto a tabù e divieti, di fare, desiderare… e
mangiare.

                                             Teresa Lucianelli
Nasce l’Accademia Napoletana
del Caffè.
Le miscele migliori, gli attrezzi indispensabili, i dosaggi
giusti, i tempi da rispettare e i consigli degli esperti per
preparare alla perfezione la bevanda calda più nota ed amata
al mondo. Un mix ideale, nato dalla partnership tra
l’Associazione Medeaterranea e Caffè Borbone, che insieme
inaugurano l’Accademia Napoletana del Caffè: un ambizioso
progetto didattico e formativo, che prenderà forma e gusto, a
partire dal mese di settembre 2021, nei laboratori di
Accademia Medeaterranea all’interno della Mostra d’Oltremare
di Fuorigrotta (Padiglione Piscina, primo piano).

Un luogo unico, che non poteva sorgere altrove, se non a
Napoli, città che annovera tra i simboli più autentici,
proprio il caffè, la cui preparazione nei secoli si è
trasformata in un vero e proprio culto.

In programma, percorsi finalizzati a formare, riqualificare o
aggiornare professionalmente operatori del settore, con
particolare attenzione ai giovani del territorio partenopeo.
Ma non solo. Periodicamente, infatti, l’Accademia ospiterà
iniziative e programmi di “edutainment” spalancando le porte a
consumatori, giornalisti e food blogger, sia italiani che
internazionali. Previste anche collaborazioni e protocolli
d’intesa con Università e centri di ricerca.

                             L’intento è quello di creare un
                             polo    esclusivo      dedicato
                             all’approfondimento     e   alla
                             divulgazione dei molteplici
                             aspetti inerenti la produzione e
                             il consumo di caffè, visto non
                             solo come bevanda di largo
                             consumo,     ma   anche    come
                             aggregatore sociale e come
                             prodotto ormai da tempo radicato
                             nella cultura e nelle tradizioni
                             della città di Napoli.

Tra le mission dell’Accademia, oltre a quella di informazione,
divulgazione e comunicazione scientifica, anche quella di
diventare un punto di riferimento importante nello studio, nel
perfezionamento e nell’analisi dell’andamento evolutivo dei
processi di produzione e consumo del caffè: così da
assicurarne un costante miglioramento degli standard
qualitativi, nel pieno rispetto della tradizione partenopea.

Della gestione dell’Accademia,
presso i locali accreditati
dalla Regione Campania della
Sire
Ricevimenti, divisione Academy,
si   occuperà    l’Associazione
Medeaterranea, specializzata dal
2009 in attività di divulgazione
scientifica, ricerca, formazione
e valorizzazione del settore
agroalimentare e della cultura enogastronomica. Al suo fianco,
in veste di title sponsor, Caffè Borbone, alfiere
dell’espresso napoletano con un forte radicamento identitario
e produttivo nella realtà territoriale partenopea.
Per              info          e             iscrizioni:
accademianapoletanadelcaffe@medeaterranea.eu
tel.0812390158; 3316463859

La Ricetta: Pizza di Verdure
Solitamente preparo un impasto alta idratazione con altri tipi
di farina, con lievitazione h24 e pochissimo lievito. Ma
questa pizza, è quella che più amo in assoluto in questo
periodo e la preparo la mattina per la sera. Una di quelle
classiche pizze/focacce buone della nonna senza troppi
preamboli e dal sapore unico di questi ingredienti messi
insieme. Decidendo poi se cuocerla in teglia o dividere
l’impasto in panetti. Io, questa, la preferisco in teglia e
senza cornicione!

Ingredienti per l’impasto per una pizza per 2 persone: 350 gr
di farina 0, mezzo cubetto di lievito di birra, un filo di
olio evo, un pizzico di sale, mezzo cucchiaino di zucchero e
un bicchiere e mezzo di acqua a temperatura ambiente.

Ingredienti per la farcitura: una zucchina, olio quanto basta,
una spolverata di grana grattugiato, 5-6 foglie di basilico
fresco, una decina di fiori di zucca, sale, pepe, 250 gr di
provola affumicata, 80 gr di pancetta a fette.
Preparazione: per le 9:30 del mattino preparare l’impasto
mettendo in una ciotola la farina, il sale e l’olio, mescolare
tutto ed aggiungere il bicchiere e mezzo di acqua nel quale
avrete sciolto il lievito con lo zucchero. Impastare fino ad
ottenere un panetto e sbatterlo energicamente per 2-3 volte
sul piano da lavoro. Metterlo in una ciotola, coprire e
lasciar lievitare in forno chiuso e spento con alla base del
forno una tazza di acqua calda.
Far lievitare 5 ore, dopodiché, verso le 14:30 fare le pieghe
all’impasto e procedere alla seconda lievitazione per altre 4
ore, anche qui con la tazza di acqua calda alla base del
forno. Alle 18:30 stendere l’impasto sulla leccarda da forno
un po’ oleata ed infarinata, stenderlo ed allargarlo bene e
lasciar lievitare ancora per un’ora. Dopodiché condire con un
filo di olio, grana, basilico, zucchina cruda grattugiata con
la grattugia a fori grandi, fiori di zucca crudi (avendo
eliminato il pistillo), regolare di sale e pepe, aggiungere la
provola, la pancetta, altra provola ed un altro filo di olio.
Cuocere in forno già caldo alla massima temperatura per circa
15 minuti.

                                                 Annamaria Leo
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