Parrocchia dei Ss. Gervasio e Protasio di Bormio con S. Lucia - n. 137 - giugno 2020 - Parrocchia di Bormio
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Coraggio, fratello Coraggio, fratello che soffri. C’è anche per te una deposizione dalla croce. C’è anche per te una pietà sovrumana. Ecco già una mano forata che schioda dal legno la tua... Mancano pochi istanti alle tre del tuo pomeriggio. Tra poco, il buio cederà il posto alla luce, la terra riacquisterà i suoi colori e il sole della Pasqua irromperà tra le nuvole in fuga. don Tonino Bello
Indice La parola di don Alessandro Il primo giorno del nuovo mondo 4 La parola del Vescovo Oscar Cantoni "Ripartire da Dio" 7 La voce della comunità Un grazie di cuore ai nostri don 11 Per non dimenticare Ostensione straordinaria del Santo Crocifisso di Combo 13 Pasqua 2020 "Il tuo amore è per sempre" 17 Addio per sempre 21 In Amazzonia servono cure e conforto La testimonianza di suor Laura Cantoni 22 Saluto delle suore Maria Rosa e Bartolomea 26 Estate 2020 Summerlife 27 Alcune proposte per l'estate 29 Anagrafe parrocchiale 30 Orari Sante Messe estate 2020 (Luglio e Agosto) 35
4 La PAROLA di don ALESSANDRO Arciprete Bormio, 20 giugno 2020 Il primo giorno del nuovo mondo (di Simone Cristicchi) Il primo giorno Il primo giorno del nuovo mondo del nuovo mondo ci svegliammo come soldati tornati dal fronte a un accenno dell’alba ammutoliti dallo stupore salutando con gli occhi scendemmo tutti in strada, il ritorno del sole. nel silenzio interrotto soltanto Nell’aria un profumo dai nostri “buongiorno”, di pane sfornato e da qualche risata. e un’improvvisa voglia di capriole. I sopravvissuti chiesero un sorso d’aria “Io sono qui” – disse il mondo l’abbraccio negato a raggi unificati rivedere il mare, “E voi dove siete stati?” mangiare un gelato: Noi nella tana in letargo cose inestimabili a dormire a buon mercato. Noi coi gerani ad ornare I bambini tornarono a scuola, i balconi come andassero a una festa Noi rinchiusi nei giorni dopo la lunga ricreazione. lunghi secoli Furono loro alla testa con l’unico scopo della rivoluzione. di restare vivi.
5 Il primo giorno riguardo e le parole e i gesti del nuovo mondo di Papa Francesco ci sono stati fu il tempo di uscire certamente di grande aiuto per al di fuori di noi leggere la realtà e non dimenticare dalla Terra imparammo le tante persone che hanno la grande lezione attraversato la sofferenza e la rinati alla vita, morte e avvalorare i tanti esempi più umani di mai di dedizione che abbiamo visto tra Così al suo segnale, medici, infermieri e molte persone in mondovisione di buona volontà. ci scrollammo di dosso La mia considerazione è davvero il mille e novecento molto semplice e concreta e parte e i sospiri di sollievo dalla fatidica domanda: «Davvero don Alessandro divennero il vento. usciremo migliori da questa crisi che ci è toccato di vivere? Davvero potremo essere anche una Chiesa e cristiani migliori?» Non so e Il famoso cantante Simone non ne sono certo, ma lo spero Cristicchi regala una stupenda vivamente anche per la nostra poesia, un piccolo aiuto, un piccolo parrocchia di Bormio. La tristezza messaggio a tutti noi. Ci regala più grande sarebbe davvero quella un raggio di sole, una speranza, di non avere imparato la lezione un brano delicatissimo: “Il primo da questa prova cosi inaspettata giorno del nuovo mondo”. L’autore e dura: che possiamo essere immagina l’atteso momento in cui davvero più umani, più attenti e tutto questo finirà. Finiranno la più generosi! Non si tratta solo di paura, l’insicurezza, l’isolamento, riprendere un cammino interrotto la preoccupazione, il dolore. Ha ed uno stile di vita che ci sembrava fantasticato sul mondo che ci indistruttibile, ma che si è rivelato attende. Ha sognato il nuovo inizio, invece così fragile e complesso. un nuovo inizio in cui l’umanità Speriamo davvero di ripartire e di dimostrerà di aver fatto tesoro di rinascere anche un po’. Mi sembra questa severa lezione. molto bella e significativa l’omelia che il nostro vescovo Oscar ci ha Mi piace partire proprio da questa proposto alla Santa Messa crismale poesia per una breve e semplice giovedì 28 maggio e che viene riflessione sul periodo che abbiamo riportata di seguito. tutti vissuto in questi ultimi mesi per Una parola vorrei ancora dire sul l’emergenza Covid-19. Abbiamo grande dolore che anche la nostra tutti ascoltato tante riflessioni a comunità ha dovuto vivere a causa
6 dei non pochi possa essere ben vissuta la proposta morti per il covid-19 e in (“Scendi subito, oggi devo fermarmi quel periodo così provato e a casa tua” ) delle Sante Messe nei che non abbiamo potuto salutare cortili con la benedizione annuale con un funerale comunitario. Il delle famiglie che si raduneranno in dolore di queste famiglie che non preghiera e da portare nelle case. hanno potuto stare vicine ai loro cari Faremo il possibile perché, nel rispetto anche nel momento della malattia delle regole, il nostro oratorio possa e della morte è stato il dolore di proporre delle iniziative semplici e tutti noi. Ho cercato anche da parte buone per i nostri ragazzi e bambini e mia di essere segno di consolazione e che ci possa essere l’aiuto di volontari di speranza non solo con la presenza adulti e delle famiglie. alla sepoltura di questi nostri fratelli e sorelle e con la vicinanza alle Ora concludo davvero e lo faccio con famiglie, ma anche facendo sempre e un frase famosissima di una celebre in ogni modo pregare tutta la nostra canzone di Tony Dallara: “Come prima, parrocchia. Il ricordo che abbiamo più di prima ti amerò!” Io spero che fatto insieme al cimitero il 18 giugno, si possa tornare presto a incontrarci vigilia della festa dei nostri santi Patroni senza problemi come prima e più di Gervasio e Protasio, mi è sembrato prima e che, da questa dura prova molto significativo e sentito per tutta che ci è toccato vivere, possiamo la nostra gente ed è stato anche un rinascere con un desiderio di amore e incoraggiamento forte nella fede: «Le di fraternità rinnovato, consapevole e anime dei giusti sono nelle mani di autentico! Dio, nessun tormento le toccherà. Agli occhi degli stolti parve che morissero; Buona cammino a tutti! la loro fine fu ritenuta una sciagura, d. Alessandro Alberti, arciprete la loro dipartita da noi una rovina, ma essi sono nella pace.» Circa il cammino nel prossimo futuro che pare così incerto cerchiamo davvero di andare avanti con fiducia e speranza. Si apre davanti a noi un’estate tutta particolare. Speriamo di poter accogliere tanti turisti e ospiti e di poter pregare insieme con serenità e gioia. Invito a prendere visione dell’orario estivo delle Celebrazioni e delle altre piccole iniziative comunitarie. Mi auguro
7 La PAROLA del VESCOVO OSCAR CANTONI Vescovo Oscar Cantoni “Ripartire da Dio” Omelia per la S. Messa del Crisma tutti, al fine di tutelarne la salute, 28 Maggio 2020 Cattedrale di Como abbiamo sospeso con rammarico ogni tipo di celebrazione pubblica Cari fratelli presbiteri, membri e i vari momenti comunitari. Ora ci della vita consacrata e voi tutti è data ora la possibilità di ripartire che fate parte del popolo di Dio, con la S. Messa, certo con tante sia pure in forma ridotta e solo con precauzioni, e sappiamo che non alcuni rappresentanti il presbiterio ovunque si sono potute riprendere diocesano, i membri della vita le diverse celebrazioni feriali e consacrata e le associazioni laicali, festive, là dove soprattutto è più abbiamo ritenuto opportuno pericoloso che altrove organizzare ritrovarci qui, nella nostra momenti comunitari. cattedrale, per vivere questa santa liturgia del CRISMA, mentre a tutti Abbiamo avvertito forte la è data la possibilità di seguirla mancanza delle nostre assemblee mediante il collegamento televisivo liturgiche, soprattutto domenicali. e via streaming. Sentiamo vivo, perciò, il desiderio di ritrovarci insieme come fratelli Il corona virus ci ha mortificato e affermare che la nostra unità, a tal punto da creare un clima di fondata sulla comune vocazione paura e di insicurezza, di solitudine ricevuta, è più solida dei pericoli e di provvisorietà. Per il bene di che ancora ci minacciano.
8 resa definitiva dalla comune vocazione Il bisogno di sperimentare stessa. Egli sottolinea: “la nostra la gioia e la freschezza della vita è già stata donata una volta per comunione fraterna e di godere sempre. Perciò decidiamo di restare, della consolazione di Dio, frutto di ben consapevoli del rischio che questa celebrazione, deve aiutarci affrontiamo, ma in piena fiducia nel a superare ogni esitazione. Anche Signore”. le altre Diocesi della Lombardia stanno vivendo, come noi, questo Quante persone in questi mesi di momento di viva fraternità nel pandemia hanno saputo rimanere Signore, mediante questa celebrazione crismale, luogo in cui viene distribuito al loro posto per servire i fratelli nuovamente e con larghezza lo Spirito ammalati. Penso con ammirazione ai Santo, su di noi e sulle nostre Comunità, numerosi medici e infermieri, ma attraverso l’Olio Santo, occasione anche ai tanti generosi sacerdoti che quindi di una nuova effusione che hanno condiviso la storia dei loro viene dall’alto e che rigenera noi stessi parrocchiani, esponendosi anch’essi e le nostre Comunità. al rischio del contagio e accettando consapevolmente di dare la vita, Il pericolo del contagio è sempre quale libera offerta sacrificale. Un una eventualità a cui siamo tutti esempio splendido anche per noi, a personalmente esposti, ma a noi volte timorosi e titubanti sulle scelte consacrati è chiesto una scelta da compiere. coraggiosa supplementare: quello di mantenerci sempre a disposizione del Il corona virus ha stroncato tutti i nostro popolo di Dio. nostri appuntamenti ben congegnati, ha sospeso le attività, entrate nella Mi vengono in mente le parole forti del nostra tradizione e ritenute da noi priore dei monaci cistercensi di ben consolidate. La storia di questi Tibherine, in terra d’Algeria, Christian mesi ci ha insegnato che non tutto era de Chergé, quando la comunità, minacciata dagli estremisti nella così indispensabile e urgente come guerra civile, deve decidere se credevamo che fosse, che tante scelte restare in Algeria, in una situazione di settore, che ritenevamo essenziali, di grande conflittualità e pericolo, o forse non lo erano proprio. Il Signore abbandonare il monastero per fare ci ha costretto ad una passività totale rientro in Europa. per concentrarci sulle poche cose che contano, sorvolando, invece, tante L’argomento che il priore adduce è altre apparentemente fruttuose, ma espressione di una scelta precisa e solo da una prospettiva umana.
9 Dobbiamo ammettere che certe Ora la nostra domanda è nostre scelte passate, fatte in comune: da dove ripartiamo e buona fede certamente, erano con quale spirito? Univoca deve solo dei semplici mezzi per far essere la nostra risposta: incontrare il Signore e per costruire la comunione nel popolo di Dio Noi ripartiamo da Dio e dal suo attraverso di esse. Tuttavia noi disegno di salvezza per tutta spesso, ciò erano solo dei mezzi, l’umanità. Molti sacerdoti, in questo tempo di pandemia, mi li abbiamo scambiati per fini. E a hanno confidato di aver ripreso volte i risultati sono stati deludenti! Vescovo Oscar Cantoni la preghiera in modo sistematico. Non una preghiera frettolosa, La situazione attuale, ancora molto magari al termine di una giornata incerta, ci ha ridotti all’essenziale, fondata spesso sulla vorticosa e ci costringe a “navigare a vista”. logorante attività del ministero, Una consapevolezza ci deve con tanti compiti di supplenza. accompagnare, ossia che il Signore ci sta preparando una È certo che la nostra vocazione nuova stagione di Chiesa, con pone la preghiera al primo posto, scelte propositive radicalmente essendo noi i primi intercessori a nuove, che ancora non riusciamo favore dell’umanità. nemmeno ad immaginare e che rivoluzioneranno il nostro agire Ripartire da Dio significa mettere pastorale. Dio al centro, dargli il primato, così che i nostri fedeli possano anch’essi Ce lo conferma la storia della riconoscerlo come il Signore della Chiesa. Ogni epoca ha espresso loro vita. Dio che non è al di fuori della nostra storia e del nostro qualcosa di radicalmente nuovo e ambiente, che cammina con il suo la creatività del popolo di Dio ha popolo, che mantiene sempre le espresso forme inusitate a partire sue promesse. proprio dalle contingenze storiche. Chi prega si ritrova trasfigurato Siamo sicuri che uscirà una nuova ad opera dello Spirito santo che immagine di Chiesa: più povera, più modella il cuore a immagine di umile, meno dotata di strutture, Gesù, il pastore supremo e non ma forse più accogliente, non configura gli altri a se stesso o alle giudicante, amica degli uomini e in proprie parziali vedute. Chi prega cammino con loro a immagine di viene trasformato dallo Spirito Gesù. Santo in una persona positiva;
10 le sue parole Concludo con una citazione della non esternano rabbia Evangelii Gaudium (279) di Papa o una mentalità di chi ha Francesco che ben sintetizza quanto perso entusiasmo e vigore, ma ho cercato di esprimervi. “A volte “manifestano un clima di vita ci sembra di non aver ottenuto con pacifica, gioiosa, calma, conviviale i nostri sforzi umani alcun risultato, e fraterna”. Chi prega avverte ma la missione non è un affare o un di respirare nella Chiesa e di progetto aziendale, non è neppure una sentirsi espressione di Chiesa e organizzazione umanitaria, non è uno non di sentirsi la “prima donna” spettacolo per contare quanta gente che vuole distinguersi con le sue vi ha partecipato grazie alla nostra personali intuizioni. Chi prega diventa propaganda. E’ qualcosa di molto più umile, compassionevole e ricco di profondo, che sfugge ad ogni misura. misericordia. Chi prega diventa un Forse il Signore si avvale del nostro uomo di comunione, capace di soffrire impegno per riversare benedizioni in con chi soffre e di gioire con chi gioisce. un altro luogo del mondo dove non andremo mai… Impariamo a riposare La gente deve cercarci non per tanti nella tenerezza delle braccia del altri interessi, che non sono di nostra Padre in mezzo alla nostra dedizione competenza, ma per la nostra capacità creativa e generosa. Andiamo avanti, di “dire Dio”, di mostrarlo all’opera mettendocela tutta, ma lasciamo che nella vita del suo popolo, di generare sia Lui a rendere fecondi i nostri sforzi gesti di misericordia, a immagine di lui. come pare a Lui”. Già oggi la gente è attratta in quei luoghi, in quelle comunità dove l’annuncio del Dio trinitario è Oscar Cantoni, Vescovo di Como marcatamente visibile. A queste comunità già i giovani accorrono. A cominciare dalla cura della liturgia, adatta all’oggi, ricca, certo, della tradizione ecclesiale, ma che non ci riporta indietro a un passato che non tornerà più. A partire dall’ascolto serio della Parola di Dio, dalla testimonianza umile di una comunità veramente fraterna, che non significa perfetta, a una accoglienza aperta a tutti, senza giudicare nessuno.
11 UN GRAZIE DI CUORE AI NOSTRI DON La voce della comunità Ci aveva già pensato Papa Francesco infermieri. a ringraziare pubblicamente e ad A loro, ai nostri Pastori, che, di interpretare la grande sofferenza fronte ai timori e alle ansie, hanno dei suoi sacerdoti, con paterna scelto la speranza: sollecitudine “ Inzuppati dalla Grazie di cuore per la bella tempesta che infuriava, voi testimonianza di fede e di carità Sacerdoti vi siete ingegnati per che come di consueto ci hanno essere presenti e accompagnare regalato, senza far trapelare le vostre comunità, avete visto l’intima frustrazione di dover arrivare il lupo e non siete fuggiti celebrare liturgie e sacramenti né avete abbandonato il gregge”. “senza il popolo”, in una Chiesa vuota e priva di anime. Ma in un momento tanto drammatico anche per la nostra Comunità, sentiamo il dovere ed Grazie di cuore per essere stati il piacere di rivolgere un grazie vicini alla nostra gente, a tante riconoscente ed un sincero famiglie nelle ore più buie, plauso, più che meritato ai NOSTRI infondendo fiducia e speranza, con DON, per aver assolto al proprio parole di sostegno e di conforto e ministero, non meno lodevole di offrendo comprensione e fraterna quello eroico dei medici e degli condivisione.
12 Grazie di cuore per averci donato un esempio di entusiasmo e di ottimismo nell’angoscia; per averci guidati con ogni mezzo nell’incertezza; per averci raggiunti quotidianamente nella tristezza delle nostre case, almeno virtualmente; per aver consolato e incoraggiato, soprattutto i più deboli e sofferenti, in circostanze difficili e a volte tragiche. Adesso però, tocca a noi fedeli ricambiare in modo altrettanto adeguato i loro sacrifici e le loro tribolazioni: tornando in Chiesa, tornando ad essere vera Comunità, per ritrovare tutti insieme il sorriso della vita! Il pranzo di Pasqua 2020 La Comunità Parrocchiale finalmente insieme.
13 PER NON DIMENTICARE alcune testimonianze toccanti nei mesi di silenzio forzato OSTENSIONE STRAORDINARIA del SANTO CROCIFISSO di COMBO (Piazza del Santuario - Venerdì Santo 10 aprile 2020) Per non dimenticare In un insolito venerdì santo don Alessandro e don Francesco, dopo aver celebrato la Cerimonia della Commemorazione della Morte del Signore, si sono recati al Santuario di Combo per l’ostensione straordinaria del Santo Crocifisso a cui l’arciprete ha rivolto, a nome di tutta la comunità, una commovente supplica.
14 SUPPLICA DELL’ARCIPRETE Santo Crocifisso di Combo, tanto caro a noi Bormini, siamo qui in questo “insolito venerdì santo 2020” davanti a Te che, uscito sulla piazza, guardi le nostre case e le nostre famiglie, gli ammalati e gli anziani, i bambini e i giovani e tutto il nostro paese. Siamo qui, Gesù, davanti al mistero di amore della tua morte e ci affidiamo a te. Ascolta la nostra supplica in questo momento di grande prova per il coronavirus che non ci aspettavamo ma che ci ha colpito e ha portato insicurezza, lacrime, dolore, morte e paura nelle nostre vite. Gesù, morto sulla Croce per noi, non abbandonarci e facci ancora sentire la tua voce e sperimentare la tua benevolenza! Non sappiamo cosa dirti e ci sentiamo smarriti e tanto bisognosi della tua misericordia! Allora donaci la grazia di sentirci guardáti dall’alto della tua croce e abbracciáti dal tuo amore. Apri i nostri orecchi e il nostro cuore alla supplica che tu, Gesù Crocifisso, ancora oggi ci rivolgi. “Padre perdona loro perché non sanno quel che fanno” - Signore Gesù, fa che riconoscendo nella tua Misericordia il segno dell’a- more del Padre, impariamo ad amarci e a perdonarci, ad essere meno com- plicati e più pazienti. Aiutaci ad uscire dalla grande prova
15 che stiamo vivendo in questi giorni, più umili, misericordiosi e umani. “Donna ecco tuo figlio” e al discepolo che amava: "Ecco tua Madre” - Signore Gesù, Maria tua ma- dre dolcissima è stata addolorata ai piedi della tua croce e ha assisti- to alla tua morte avvolgendoti con il suo sguardo pieno di tenerezza. Consola le tante persone, anche nella nostra comunità, che in questo tempo di pandemia non hanno potuto stare vi- cine a tenere la mano dei propri cari nel momento supremo della morte. Maria, che dalla croce ci hai donato an- che come nostra madre, raccolga tutte le loro lacrime e metta nel loro cuore la certezza che i loro cari li hanno sentiti tanto vicini anche nell’ultimo respiro. “Ho sete” - Signore Gesù, tu sei sorgente di altri. Rendici capaci di far rifiorire acqua viva che zampilla nel cuore degli la speranza in coloro che l’hanno uomini e ci chiedi da bere! Fa’ che perduta e, in questo tempo di grande ascoltiamo veramente la tua parola prova e sofferenza, ti ringraziamo per i e accogliamo la tua grazia, perché tanti esempi di dedizione e di fedeltà, rimaniamo sempre assetati di giustizia soprattutto per i medici, gli infermieri, i e di autenticità e tutta la nostra vita, a volontari che non hanno abbandonato partire dai piccoli gesti, possa essere chi soffre e sono stati segni luminosi come acqua fresca e limpida. della tua compassione. “Dio mio, Dio mio, perché mi hai “Padre, nelle tue mani consegno il abbandonato?” mio Spirito” - Signore Gesù, ci spaventa ma ci - Signore Gesù, nelle tue mani consola tanto questo tuo grido e ti consegniamo la nostra vita perché mostra così vicino alla nostra umanità! sappiamo che tu hai cura di noi e ci Aiutaci sempre a vedere anche ami. Mettiamo davanti a te le nostre la sofferenza e le difficoltà degli paure, le nostre incertezze, le nostre
16 sofferenze ma anche la nostra poca “Oggi sarai con me nel Paradiso” fede e la nostra incapacità di amare. - Signore Gesù, anche a noi poveri Soffia su di noi il tuo Spirito perché ladroni, parli dalla croce di Paradiso e ci sostenga, ci difenda e ci renda tuoi metti nel nostro cuore oggi il desiderio veri discepoli capaci di scorgere nella di eternità. storia di oggi i segni della tua presenza Aiutaci a non perdere mai la speranza, e del tuo Regno che cresce. Solo così a credere che la morte non è l’ultima il prossimo futuro, che ci sembra così parola. “Dacci il gusto di una vita piena, incerto, sarà l’alba di un mondo nuovo. che ci faccia camminare su questa terra come pellegrini fiduciosi e gioiosi, “Tutto è compiuto” guardando sempre al traguardo della - Signore Gesù, tu “ci hai amato fino vita che non ha fine”. Accogli tra le tue alla fine” e, morendo per noi, hai braccia i nostri morti di questi giorni e compiuto il più grande amore che è tutti i defunti e “dona anche a noi la quello di Dio per ogni uomo. possibilità di vederti un giorno nella Richiamaci sempre alle nostre piccole gloria del Cielo”. e grandi responsabilità perché tutti, a partire da chi ci guida e governa, Grazie Signore Gesù perché sei tu compiamo la nostra missione e a supplicarci, a parlarci ancora, a facciamo bene e con generosità la guardarci e ad abbracciarci dall’alto nostra parte per edificare una civiltà della tua Croce! basata sull’amore e sul rispetto di ogni Grazie perché queste tue ultime persona. parole, prima del grande silenzio, sono preludio alla Risurrezione. Grazie perché non ci abbandoni e ci salvi! AMEN
17 PASQUA 2020 : "IL TUO AMORE È PER SEMPRE" Carissimi amici provo a condividere fanno sudare, con le mani costrette alcuni momenti vissuti nei giorni da tre paia di guanti, il respiro che dell’emergenza e, come mi ha manca stoppato da mascherina, suggerito Lucia, scrivo qualche visiera protettiva e con gli occhiali pensiero prima che tutto passi e si che si appannano… Fatte le nostre perda… cose di routine si parla del più e Esco di casa che è notte fonda per del meno, a volte sono stupidate iniziare il mio turno a mezzanotte, per sdrammatizzare a volte ci si fuori fa freddo, poche luci ancora accese, tutto è immerso nel silenzio. A cento metri da casa c’è confronta su cose serie… Ad un certo punto un giovane collega Pasqua 2020 nota la presenza del crocifisso sulla il posto di blocco dei carabinieri, mi parete della medicheria, mi dice fermano, dico chi sono e dove sto che andrebbe tolto perché siamo andando, scambio due parole e poi nel pubblico e va considerato mi lasciano passare. Anche per loro il “laicismo” dello stato… Io mi sono giorni faticosi, ore e ore sulla limito solo a rispondergli con una strada… per noi. Arrivo in ospedale domanda: “Ma che fastidio dà? con un certo anticipo, bevo un Non fa del male a nessuno…” caffè per stare sveglio ed entro poi il discorso finisce lì. Da in reparto con altri tre colleghi. questo momento inizia però la Sembra una notte tranquilla. Il mia riflessione interiore… Oggi è tempo non passa mai, soprattutto Venerdì Santo ed io che cristiano dentro le tute protettive che ti sono? Non mi sono neanche accorto
18 di quel crocifisso… dato dalla sofferenza. Questa notte riposa per scontato, abbandonato, tranquilla, ma di giorno è preoccupata rinnegato, arredamento per la lontananza dai suoi cari. Ogni abituale… mi sono sentito come giorno facciamo in modo che possa Pietro quando ha cantato il gallo. “incontrarli” con le videochiamate. Quel crocifisso di legno e metallo fuso non serve a niente se non - Terza stazione: Gesù cade la prima diventa carne, se non mi porta nella volta. realtà attuale che stiamo vivendo Al letto n.7 c’è il sig. Oreste dopo 4 insieme. Non basta guardare la croce settimane di ricovero era stato dimesso devo provare a guardare dalla croce, perché stava meglio, ma tornato a attraverso la croce…come dal buco di casa ha avuto di nuovo disturbi ed ha una serratura. Gesù come sono cieco! dovuto di nuovo lasciare i suoi cari e tornare in ospedale. Dorme ma è In questi giorni il reparto tutto di traverso, cerchiamo senza fortunatamente si è un po’ svuotato, disturbarlo di posizionarlo …affinché qualcuno è stato dimesso, qualcuno non si trovi sul pavimento. trasferito perché in miglioramento, troppi (in media 1 al giorno) non ce - Quarta stazione: Gesù incontra sua l’hanno fatta e sono morti. Mi accorgo madre. che in reparto ho 14 pazienti (10 Al n. 23 c’è il sig. Riccardo, non si lamenta uomini e 4 donne), proprio come le mai nonostante abbia la ventilazione stazioni della via crucis. parecchie ore al giorno e alti flussi di ossigeno. Ogni giorno aspetta quel - Prima stazione: Gesù è condannato a momento di videochiamata per dire morte. alla sua sposa che le vuole bene e che Al n. 8 c’è il sig. Antonio è molto anziano tornerà presto. è allettato già da parecchi giorni, va aiutato un po’ per tutto…a lavarsi, a - Quinta stazione: Gesù è aiutato da mangiare, a sistemarsi i cuscini. Penso Simone di Cirene. a come sia brutto essere condannati Al n. 11 c’è la sig.ra Elisa. Ieri sera ad un letto d’ospedale, lontani dagli riferiva un fastidioso dolore, le affetti, dalle proprie abitudini e dalle abbiamo somministrato un analgesico proprie cose… e per fortuna riposa. - Seconda stazione: Gesù porta la croce - Sesta stazione: Una donna asciuga il al Calvario. volto di Gesù. Al n. 12 c’è la sig.ra Maria è vedova, Al n. 14 c’è la sig.ra Piera. in questo alcuni anni fa le è morto un figlio in momento è stabile, certo potrebbe un incidente, è una donna già provata stare meglio se non fosse infastidita
19 dalla compagna di stanza, essendo in grado di stare ma non si lamenta e sembra in piedi…ha le braccia piene di comunque avere un atteggiamento ematomi per i numerosi prelievi e compassionevole verso la vicina. chiama in continuazione per ogni cosa. - Settima stazione: Gesù cade la seconda volta. - Decima stazione: Gesù è spogliato Al letto n. 9 c’è il sig. Egidio. dalle vesti. In genere, nonostante non sia Al letto n. 2 c’è il sig. Enea è particolarmente anziano è spesso abbastanza giovane, arriva dalla "Il tuo amore è per sempre" confuso, si toglie l’ossigeno e a rianimazione dove ha passato volte vaga per il reparto. E’già alcuni giorni intubato, è vigile e caduto una volta, ma contenerlo orientato, ma impaurito, Ha visto lo metterebbe ancor più in la morte da vicino, riferisce di aver pericolo. Lo controlliamo spesso alcuni buchi nella memoria. Non e lo riaccompagniamo in camera fa che ringraziare per ogni cosa e quando non la trova. riferisce un gran disagio e vergogna quando dobbiamo svestirlo per - Ottava stazione: Gesù incontra le cambiarlo. Lo rassicuriamo e donne in pianto cerchiamo di agire con delicatezza, Al n. 19 c’è il sig. Rino è giovane e mettiamo la crema sulle parti viene dalla bergamasca, è arrivato arrossate. da alcuni giorni dalla rianimazione, tracheostomizzato, anche se clinicamente va meglio racconta del dramma della sua famiglia, si sono infettati in 20, di alcuni non ha notizie, piange ricordando suo cugino che non ce l’ha fatta. Racconta di suo padre, del suo lavoro di rivenditore di piastrelle, piange. Lo sistemiamo nel letto, ma non chiude occhio se non quando è sfinito. - Nona stazione: Gesù cade la terza volta. Al n. 13 c’è la sig.ra Silvia. Non dorme, è preoccupata e agitata, vorrebbe uscire dal letto pur non
20 - Undicesima stazione: giovane è arrivato dalla rianimazione Gesù è crocifisso. dopo diversi giorni di intubazione Al n. 21 c’è il sig. Mario, è adesso il peggio è passato, sta arrivato ieri dalla rianimazione, migliorando, ma commuove sentirlo tracheostomizzato. Riesce a farsi raccontare di chi non ce l’ha fatta e capire a fatica, ma è il suo corpo moriva nei letti accanto. Dice sempre che parla: ha ferite al volto, in che è fortunato e gli è stata data una particolare al mento e allo sterno seconda vita da non sprecare. dovute al lungo posizionamento - Quindicesima stazione: Gesù risorge prono che si è reso necessitato nelle da morte. scorse settimane È l’alba ho quasi finito il mio turno nel reparto COVID-19 al secondo piano - Dodicesima stazione: Gesù muore in dell’ospedale di Sondalo, il giorno croce. comincia a prevalere sulla notte… Al n. 10 c’è il sig. Paolo. Non so niente Questo è il cammino verso la Pasqua della sua storia, è un paziente in che ci è dato da vivere in questi giorni sedazione, le sue condizione sono di preoccupazione, di dolore e di disperate, non è cosciente respira lacrime… ancora non sappiamo cosa a fatica e in modo superficiale… verrà dopo, ma crediamo nel suo vero aspettiamo che muoia. Lo guardo, significato: passaggio dalle tenebre recito a mente una preghiera e gli alla luce, dalla schiavitù alla libertà, traccio una croce sulla fronte. dalla morte alla vita eterna. - Tredicesima stazione: Gesù è deposto Marco dalla croce. Al n. 15 c’è il sig. Roberto. È un medico, uno di noi, che si è infettato P.S. quello che ho scritto è tutto vero sul lavoro, rispetto ad altri ha sintomi tranne i nomi delle persone… ho lievi, ma psicologicamente è distrutto. pensato che le loro iniziali potessero Ha dato tutto il suo tempo, la sua essere il vero titolo di questa pseudo- professionalità per curare gli altri, via crucis. adesso si trova recluso ed isolato nella stessa camera e nello stesso letto di quei pazienti che ha curato. Sa perfettamente la situazione ed è preoccupato che ci possiamo infettare anche noi. -Quattordicesima stazione: Gesù è deposto nel sepolcro Al n.26 c’è il sig. Enrico è abbastanza
21 ADDIO PER SEMPRE Maria Rosa Rocca, ospite del Cento La Sorgente, colpita dal virus offre la sua testimonianza con una poesia scritta subito dopo la guarigione.
22 La testimonianza di chi opera in un Paese che vive ancora drammaticamente l’emergenza
23 Suor Laura Cantoni, cinquant’anni, originaria di Bormio, fa parte delle missionarie dell’Immacolata, le Suore del Pontificio Istituto Missioni Estere ( PIME) dall’età di diciott’anni. Dal 2001 è in Brasile e dal 2018 presta il suo servizio nell’amministrazione dell’ospedale diocesano di Parintins, città di 100.000 abitanti situata sull’isola Tupinambarana, sul Rio delle Amazzoni. Il sistema sanitario del Brasile è al collasso e lo stato di Amazonas, dove si trova Parintins ha uno dei tassi di infezione più alti. Qui il distanziamento sociale non funziona soprattutto nelle periferie delle grandi città. Nel clima caldo e umido dell’Amazzonia le case sono solo ricoveri per la notte e la vita delle persone si svolge tutta all’aperto. In periferia le abitazioni sono In Amazzonia servono cure e conforto attaccate le une alle altre e isolare i casi positivi è impensabile. Così sta succedendo che, mentre nei quartieri più ricchi c’è qualche possibilità di contenere il contagio, in quelli poveri si ammalano tutti. Manaus, la capitale dello stato di Amazonas, è la metropoli più colpita dalla pandemia dopo Brasilia, San Paolo e Rio de Janeiro con la differenza che in Amazzonia le strutture ospedaliere sono pochissime, mancano terapie intensive e medici specializzati. Riportiamo di seguito integralmente la lettera che Suor Laura ci ha inviato dal Brasile: Ritornando in Amazzonia a fine scuola per bambini sordomuti e 2018 dopo alcuni anni a Roma, con deficienze, ospedale, Caritas sono stata destinata a svolgere diocesana. Queste opere, nate la mia missione nella città di dalla creatività dei padri del Pime Parintins, 120 mila abitanti, su e sostenute dalla dedizione del un’isola scendendo il Rio delle vescovo, devono ora trovare una Amazzoni, a una giornata di barca propria autonomia per continuare da Manaus ( circa 400 km). Il mio (i padri del Pime stanno lasciando desiderio era poter riprendere il la Diocesi e il vescovo ha 72 anni). servizio di evangelizzatore tra i Una proposta che "sgonfiava" i miei popoli della foresta, "caboclos" sogni di missione, ma davanti a Dio e indigeni, "finché la salute e ho preferito ascoltare "il grido" il fisico tengono". Il vescovo della Chiesa locale, collocandomi diocesano, mons. Giuliano Frigeni, a servizio, perché le opere sociali bergamasco del PIME, mi ha invece sono "la carità organizzata", che chiesto di aiutare la ristrutturazione genera processi di cambiamento delle opere sociali della Diocesi: della vita delle persone, e perché centri sociali ed educativi per oggi più che mai il ruolo di una bambini e adolescenti poveri, missionaria straniera è far nascere
24 e appoggiare il a contaminare funzionari e pazienti. protagonismo locale. Intanto in Brasile, a Manaus e poi Nel bel mezzo di questo lavoro, sempre più nelle cittadine lungo il verso fine marzo è arrivata anche fiume e poi nelle comunità all’interno qui l’epidemia Covid. L’impatto ini- della foresta amazzonica, anche tra gli ziale è stato di panico e shock (pau- indios, l’epidemia si sparge in modo ra di contaminarsi e contaminare la esponenziale e i precari mezzi sanitari propria famiglia, strutture sanitarie a disposizione rendono le popolazioni inadeguate, mancanza di mezzi…). ancora più vulnerabili (per dare Essere trovato positivo sembrava un’idea, nello Stato dell’Amazonas - 5 corrispondere a essere intubato e mo- volte l’Italia, 4 milioni di abitanti - ci rire in solitudine. L’ospedale diocesano, sono reparti di terapia intensiva solo con 87 letti, totalmente gratuito, è sta- a Manaus, a ore di volo dalle città più to subito messo a disposizione e ci si è distanti). D’altronde, se nei quartieri di organizzati con l’ospedale municipale classe media l’isolamento sociale stava per dividere i pazienti – della città e del- funzionando, nelle periferie le case le comunità della foresta: là i sospetti/ sono piccole e sovraffollate, attaccate positivi al virus e nel nostro tutto il re- le une alle altre, culturalmente si vive sto (maternità, neonatologia, pedia- fuori e la casa serve solo per dormire, tria, cliniche generiche, ortopedia, chi- limitare i contatti con i familiari e rurgia…). Ha funzionato poco tempo, il amici è incomprensibile. Avendo virus si era già diffuso e ha cominciato l’unica sala chirurgica funzionante
25 nella regione, tutta la maternità di missione che non avrei e molte partorienti positive, mai previsto! Le difficoltà e abbiamo dovuto isolare un settore, preoccupazioni sono tante, fan re-inventare continuamente perdere il sonno, a volte sembrano l’organizzazione e i turni... sommergerci, come con la perdita di Parrocchie, attività pastorali, scuole ben 2 medici e un terzo abbastanza e centri sociali sono stati chiusi. grave... Ma, finora, alla fin fine, Ma ci sono molti modi per servire siamo riusciti a tenere l’ospedale il popolo di Dio, ancora di più nei in funzione, a non mandar via momenti di crisi e paura. Per me, nessuno (anche se i pochi mezzi a In Amazzonia servono cure e conforto come missionaria, era una chiamata volte sono costati la vita, come al a non aver paura, non chiudersi ma primo indio sateré-mawé positivo, trovare come continuare a donare arrivato in crisi respiratoria, i questa mia vita "già donata a Dio e nostri 2 respiratori già occupati, ai fratelli". Per questo con la Caritas non ha resistito…), abbiam pagato si è cercato di aiutare le famiglie i funzionari dando lavoro a più di ancor più in difficoltà per la perdita 250 persone… e lo abbiamo fatto del lavoro (tolti i funzionari pubblici, con il cuore! la maggior parte vive di lavori Molte chiese protestanti dicono informali, alla giornata, e le misure che l’epidemia è una piaga divina di isolamento hanno un impatto per convertire l’umanità corrotta, economico molto grande); con le altri dicono che "se sei con Dio non suore abbiamo fatto un piccolo ti succederà nulla". Personalmente progetto per le donne dei nostri non credo che il Dio di Gesù corsi di lavori manuali per pagar "funzioni" così. Credo che Dio Padre loro la produzione di mascherine e ci ami infinitamente -buoni e cattivi-, cuffie da donare alle neo-mamme che Gesù continui a essere con noi, ricoverate; con la direzione nella Croce e nella Resurrezione, dell’ospedale cerchiamo di dare che lo Spirito ci coinvolga nella medicine e aiuto materiale a chi ne dinamica dell’Amore che sempre si ha bisogno… L’accompagnamento dona e dona vita. Per questo, nella della direzione dell’ospedale preghiera e nella giornata, cerco cercando unità e coraggio per di vivere la mia fede missionaria affrontare i molti problemi, l’ascolto appoggiandomi in Dio e donandomi dei funzionari con i loro problemi con amore, portando speranza e "lottando" per i più bisognosi. e paure per dare consolazione e speranza, le relazioni con gli enti Sr Laura Cantoni pubblici per una collaborazione non sempre facile son diventati il mio lavoro quotidiano. Un tipo
26 Suor Maria Rosa e Suor Bartolomea salutano Bormio “Vogliamo ringraziare e salutare la momento del distacco dai genitori. Ci comunità parrocchiale, i sacerdoti, hai aiutato dando loro attenzione e le persone con le quali abbiamo cura. Grazie collaborato e instaurato una buona Le insegnanti della scuola dell’infanzia relazione, gli anziani e ammalati del paese per i quali abbiamo sempre Don Alessandro, don Francesco e pregato e continueremo a farlo. don Ottorino con l’intera comunità Un saluto particolare alle insegnanti hanno salutato le suore nella messa e al personale della nostra scuola di domenica 7 giugno delle ore 9.00. dell’infanzia, ai genitori che l’hanno La celebrazione è stata partecipata scelta per i loro figli. Ai bambini un e sentita; nel ringraziare per il lavoro abbraccio forte. svolto in questi anni nella Comunità L’augurio che facciamo a tutti è di parrocchiale, don Alessandro ha camminare uniti insieme al Signore consegnato alle suore una guida Gesù che è sempre Provvidenza e turistica di Bormio e un quadretto Gioia. del Santo Crocifisso perché possano Alle suore della nostra comunità grazie tenere vivo nel loro cuore il ricordo per il tratto di strada percorso insieme del nostro paese. a servizio di questa bella realtà di Bormio. Sr. Maria Rosa e Sr. Bartolomea Le insegnanti ricordano e sono grate alle suore che ci salutano. Cara Sr. Bartolomea passare le ricreazioni con Te e i bambini è stato bello. Ricorderemo sempre la dolcezza con cui accompagnavi i piccoli nel gioco e nei momenti di crisi. Sr. Maria Rosa grazie per aver accolto, con affetto prezioso, i nostri bambini nel
27 ESTATE 2020 Summerlife - Estate 2020 In questi giorni il nostro oratorio, del suo ruolo di punto di con i suoi volontari ed animatori sta riferimento per i più piccoli. Infatti lavorando per cercare di proporre “quest’estate così inedita porta con nonostante stringenti norme di sé un sano desiderio di divertimento sicurezza e grandi limitazioni una e di socialità, di aria fresca e di proposta estiva per i bambini e i amicizia”: così recita l’incipit del ragazzi. progetto delle diocesi lombarde, ed in questa logica vogliamo proporre Proprio le norme e le conseguenti ai bambini e ai ragazzi spazi di gioco assunzioni di notevoli responsabilità e socializzazione. ci scoraggiano ancor prima di partire: ma la “vocazione” dell’Oratorio ci Il progetto educativo “Summerlife richiama all’impegno. Innanzi tutto - Per fare nuove tutte le cose”, per radunare nuovamente i nostri costruito e promosso da Oratori bambini e ragazzi per la ripresa Diocesi Lombarde desidera dei cammini di fede: ancora sono accompagnare l’estate di ogni moltissimi quelli che non hanno oratorio, a servizio e in alleanza ripreso la frequentazione della con il territorio in modo coraggioso Messa festiva con le loro famiglie. Al e responsabile. Da più parti si di là della comprensibile prudenza, sente ripetere lo slogan “niente l’abituarsi dei più giovani ad una vita sarà più come prima”, evocando cristiana senza sacramenti è per noi un automatico cambiamento pastori davvero preoccupante. personale e sociale: quanto invece vorremmo che alcune “cose di In secondo luogo, oltre tre mesi prima” come le nostre estati in di chiusura del nostro Oratorio Oratorio vorremo che restassero ci hanno fatto meditare sulla identiche. E non ci sbagliamo! Ma necessità di una ripresa graduale se, a differenza di prima, avessimo
28 più collaborazione accompagnati da giovani e adulti, in di comunità, con più proposte esigenti e divertenti, sicure e adulti responsabili in gioco, dense di vissuto”. certamente avremo aggiunto valore ai nostri “GREST”. La giornata potrà essere vissuta in compagnia di una maestra che dedica Anche se una mascherina coprirà ore al ripasso del programma scolastico bocca e naso (fino a quando?), gli per ritornare ad un apprendimento occhi saranno liberi e lo sguardo sarà relazionale. Gli allenatori potranno il primo alleato nella riappropriazione curare sport individuali in modo della realtà cui apparteniamo, come divertente e magari sotto forma di del resto sembra già avvenuto in sfida. E ancora volontari, magari molti ambiti, favoriti come siamo dall’ambiente e dalla natura in mezzo mamme e papà, che cureranno alla quale viviamo. laboratori. Adolescenti che metteranno in scena storie e racconti oppure Le norme regionali e nazionali cureranno la comunicazione tra i “poli” per i “centri estivi” sono davvero … una sola cosa è certa: senza volontari impegnative da attuare: la presenza maggiorenni nulla di tutto questo sarà di un adulto ogni sette bambini o dieci possibile. ragazzi, l’organizzazione su più poli e diversi orari, la mancanza di contatti tra Molti ci chiedono “ci sarà il Grest, ci i piccoli gruppi, la difficoltà oggettiva ad saranno i campi estivi?”: ad oggi ancora organizzare gite ad ampio raggio, tutto non possiamo rispondere! Chiaramente ci fa pensare che questa estate non tutto sarà possibile solo con vivremo un Grest, ma un’esperienza l’autorizzazione dell’Amministrazione in molti aspetti più povera di quelle Comunale, solo con un progetto e passate, per altri invece con potenzialità una precisa serie di norme da attuare, nuove e rapporti più veri e profondi. molto restrittive circa le nostre abitudini: su questo stiamo lavorando Come ancora indica il progetto da alcune settimane. La risposta è però lombardo: “sarà un’estate di piccoli luoghi diffusi da connettere e da curare condizionata anche e soprattutto alla come una vera squadra - comunità buona volontà di chi oggi legge questo educante - di cui l’oratorio è parte articolo: vi aspettiamo numerosi, integrante e significativa, sia come ex animatori che ora siete studenti luogo che come senso. A piccoli gruppi, universitari, mamme papà o nonni che bambini, preadolescenti e adolescenti avete tempo da donare all’Oratorio! torneranno ad abitare il paese, il Solo con voi sarà una Estate capace di quartiere, la città e il mondo, ben fare nuove tutte le cose!
29 Alcune proposte per l’estate Alcune proposte per l'estate Primo Venerdì del Mese 3 luglio e 7 agosto 2020 Ore 16.00/18.00: Adorazione eucaristica personale e possibilità delle Confessioni Ore 20.30: Adorazione eucaristica comunitaria “SCENDI SUBITO, OGGI DEVO FERMARMI A CASA TUA” (Lc 19,5) Quest’anno a causa dell’Emergenza Covid-19 non abbiamo potuto passare per la Benedizione Pasquale delle Famiglie. Speriamo per la prossima Pasqua di rivivere questa bella usanza della nostra parrocchia. Quest’anno è nata l’idea di poter celebrare delle Ss. Messe all’aperto (nei cortili, nei giardini, nelle corti…) in modo da poter radunare, in ottemperanza alle norme vigenti, più famiglie e persone. A partire dal prossimo 30 giugno e tutti i martedì e giovedì di luglio e agosto alle ore 20.30 celebreremo la Santa Messa nei vari luoghi dove saremo invitati e accolti e, alla fine della celebrazione, ci sarà la benedizione a tutte le famiglie e ai vari ambienti del nostro paese con l’acqua benedetta a Pasqua e con il dono dell’immaginetta sacra 2020. Speriamo così di poter raggiungere tutti. Di volta in volta comunicheremo sul calendario settimanale i vari luoghi. Chi vuole accogliere questa iniziativa nel proprio giardino e cortile può rivolgersi direttamente all’arciprete don Alessandro. Speriamo che questa proposta possa essere significativa e coinvolgere tanti parrocchiani e anche villeggianti.
30 Anagrafe Parrocchiale Giugno 2019 - Giugno 2020 Battesimi Martinelli Edoardo di Roberto e Giacomella Lucrezia Sassella Campos Daniel Kiari di Luca e Almeida Campos Indira Sassella Campos Mara Sofia di Luca e Almeida Campos Indira Magarotto Enea di Antonio e di Martinelli Noemi Canclini Sveva di Oscar e Caldirola Ilaria Bruno Ludovico di Gianluca e Pozzi Veronica Canclini Chris di Fabio e di Mainardi Ashley Raimondi Giorgio di Giuliano e Schiantarelli Marta Cantoni Kevin Giorgio di Simone e Bedini Amanda Confortola Olivia Elena di Simone e Pedrana Monica
31 Canclini Leone di Giovanni e Sikorskaya Alena Cantoni Geremia di Roberto e Falcione Naide Cantoni Luce di Roberto e Falcione Naide Pedrini Martina di Stefano e Martinelli Sara Schiano Moriello Gioele di Salvatore e Alessi Elisabeth Romani Giulio di Matteo e Lazzeri Valeria Donagrandi Martin di Roberto e Pedranzini Silvia Trabucchi Gioele di Gabriele e Lanfranchi Giulia Compagnoni Matteo di Andrea e Dei Cas Elisa Zappa Pietro di Michele e Rastelli Sara Zanoli Alba di Nicola e Moriondo Simona Cola Rachel di Mattia e Kijak Natalia Vitalini Maria Adelia di Andrea e Scarlata Simona De Nora Ludovica di Francesco e Salvadori Fabiana Meraldi Nicolas di Michele e Villa Sabrina Giacomelli Nina di Mattia e Magatelli Silvia Matrimoni Vitalini Monica con Andreola Riccardo Lionetti Sara con Sung Bum Lee Andreola Marta con Compagnoni Damiano Rossi Edoardo Andrea con Colombo Cora
32 Munari Maria Gemma di anni 85 Colturi Maria di anni 92 Pini Domenica Piera di anni 96 Colombo Mariagrazia di anni 70 Romani Giuseppe (Pino) di anni 70 Spiller Concetta di anni 84 Andreola Fernando di anni 67 Bradanini Livio di anni 81 Pradella Graziella di anni 89 I nostri Gaggio Paola Mastrota di anni 93 morti Confortola Wanda di anni 90 Pozzi Giuliana di anni 88 Giugno - Dicembre 2019 Pedranzini Nicla di anni 79 Maiolani Adolfo di anni 92 Pedrana Pietro di anni 86 Gasperi Maria Rosaria di anni 83 Rainolter Costante (Tino) di anni 79 Pedrotti Giulia di anni 89 Schivalocchi Franca di anni 67 Colturi Dina di anni 83 Grasso Santo di anni 88 Negro Fiorella di anni 81 Zampatti Atos di anni 82 Canclini Gilda di anni 84 Giacomelli Remo di anni 85 Anselmi Claudia di anni 84 Canclini Agnese di anni 85 Confortola Vittorino (Rino) di anni 85 Compagnoni Crescenzina di anni 93
33 Whelan Cantoni Elisabeth di anni 77 Biancotti Caterina di anni 91 Mainetti Guido di anni 88 Rocca Marco di anni 79 Guanella Alfredo di anni 83 Pozzi Albina Maria di anni 87 Colturi Clara di anni 75 Compagnoni Ermanno di anni 84 Giacomelli Marco di anni 81 Gurini Giulia di anni 74 Pedranzini Valerio di anni 80 Giacomella Anna di anni 88 Dei Cas Luigi di anni 76 Pozzi Marco di anni 69 Fumagalli Luciana di anni 72 Girelli Giorgio di anni 78 Fanoni Annita di anni 82 Sosio Pierantonio (Tonino) di anni 62 Ribul Moro Ida di anni 97 I nostri Rodigari Vittorio Italo di anni 83 Confortola Carlo (Tato) di anni 93 morti Canclini Lorenzo di anni 28 Gennaio - Giugno 2020 Crapacher Alberto di anni 48 Sala Bruna di anni 84 De Monti Maria Teresa di anni 91 Compagnoni Pietro (Pieri) di anni 98 Giobbe Francesco di anni 89 Coletti Valentino di anni 83 De Gasperi Rosanna di anni 81
34 Il 29 maggio scorso si è spenta la mamma di Don Alessandro; l’intera Comunità parrocchiale vuole esprimere le più sentite condoglianze al nostro Arciprete e ai suoi familiari stringendosi a lui in un abbraccio sincero. La perdita della mamma è per chiunque un’esperienza estremamente dolorosa ma, alla luce della fede, siamo sicuri che questo distacco segna il passaggio da una vita ritmata dal tempo, dai dolori, dalle fatiche alla vita che non finisce e che non conosce tramonto illuminata dalla Luce Pasquale.
35 ORARI SANTE MESSE Estate 2020 (Luglio e Agosto) FESTIVE Ss. Messe festive della Vigilia: Ore 17.00 a S. Lucia Ore 18.00 in Collegiata Ss. Messe festive: Ore 7.30 al S. Crocifisso di Combo Ore 9.00 in Collegiata Ore 10.00 a S. Lucia Ore 10.30 in Collegiata Ore 12.00 in Collegiata Ore 16.30 in Collegiata Ore 18.00 in Collegiata Ore 20.30 in Collegiata FERIALI Tutti i giorni ore 8.30 e 18.00 in Collegiata (* il martedì ore 18.00 al S. Crocifisso di Combo) Mercoledì ore 17.00 a Santa Lucia Ps. Speriamo di poter riprendere la Santa Messa al Passo dello Stelvio il mese di agosto e anche a settembre. Daremo comunicazione a riguardo in seguito. don Alessandro Alberti - Arciprete Centro di Ascolto Caritas 0342 910173 - 380 3018554 (al lunedì ore 16.00 - 18.00) 0342 904039 don Francesco Marinoni - Canonico 0342 910833 - 348 7490021 parrocchia.bormio@gmail.com don Ottorino Martinelli - Collaboratore www.facebook.com/gervasioeprotasio.bormio 339 5045500 www.facebook.com/oratoriodonboscobormio Suore della Carità - Scuola Materna 0342 901345 www.parrocchiadibormio.it
graficasolares@gmail.com
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