Parrocchia dei Ss. Gervasio e Protasio di Bormio con S. Lucia - n. 137 - giugno 2020 - Parrocchia di Bormio

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Parrocchia dei Ss. Gervasio e Protasio di Bormio con S. Lucia - n. 137 - giugno 2020 - Parrocchia di Bormio
n. 137 - giugno 2020

essere
comunità

                         Parrocchia dei
                 Ss. Gervasio e Protasio
                  di Bormio con S. Lucia
Parrocchia dei Ss. Gervasio e Protasio di Bormio con S. Lucia - n. 137 - giugno 2020 - Parrocchia di Bormio
Coraggio, fratello
Coraggio, fratello che soffri. C’è anche per te una deposizione dalla
croce. C’è anche per te una pietà sovrumana.

Ecco già una mano forata che schioda dal legno la tua...
Mancano pochi istanti alle tre del tuo pomeriggio. Tra poco, il buio
cederà il posto alla luce, la terra riacquisterà i suoi colori e il sole
della Pasqua irromperà tra le nuvole in fuga.
                                                           don Tonino Bello
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Indice
La parola di don Alessandro
        Il primo giorno del nuovo mondo                           4

La parola del Vescovo Oscar Cantoni
        "Ripartire da Dio"                                        7

La voce della comunità
        Un grazie di cuore ai nostri don                         11

Per non dimenticare
        Ostensione straordinaria del Santo Crocifisso di Combo   13

Pasqua 2020
       "Il tuo amore è per sempre"                               17

Addio per sempre                                                 21

In Amazzonia servono cure e conforto
       La testimonianza di suor Laura Cantoni                    22

Saluto delle suore Maria Rosa e Bartolomea                       26

Estate 2020
        Summerlife                                               27

Alcune proposte per l'estate                                     29

Anagrafe parrocchiale                                            30

Orari Sante Messe estate 2020 (Luglio e Agosto)                  35
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                                 La       PAROLA di
                                 don
                                 ALESSANDRO
                                      Arciprete
                                 Bormio, 20 giugno 2020

Il primo giorno del nuovo mondo
                                                          (di Simone Cristicchi)

Il primo giorno                             Il primo giorno
del nuovo mondo                             del nuovo mondo
ci svegliammo                               come soldati tornati dal fronte
a un accenno dell’alba                      ammutoliti dallo stupore
salutando con gli occhi                     scendemmo tutti in strada,
il ritorno del sole.                        nel silenzio interrotto soltanto
Nell’aria un profumo                        dai nostri “buongiorno”,
di pane sfornato                            e da qualche risata.
e un’improvvisa voglia
di capriole.                                I sopravvissuti
                                            chiesero un sorso d’aria
“Io sono qui” – disse il mondo              l’abbraccio negato
a raggi unificati                           rivedere il mare,
“E voi dove siete stati?”                   mangiare un gelato:
Noi nella tana in letargo                   cose inestimabili
a dormire                                   a buon mercato.
Noi coi gerani ad ornare                    I bambini tornarono a scuola,
i balconi                                   come andassero a una festa
Noi rinchiusi nei giorni                    dopo la lunga ricreazione.
lunghi secoli                               Furono loro alla testa
con l’unico scopo                           della rivoluzione.
di restare vivi.
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Il primo giorno                           riguardo e le parole e i gesti
del nuovo mondo                           di Papa Francesco ci sono stati
fu il tempo di uscire                     certamente di grande aiuto per
al di fuori di noi                        leggere la realtà e non dimenticare
dalla Terra imparammo                     le tante persone che hanno
la grande lezione                         attraversato la sofferenza e la
rinati alla vita,                         morte e avvalorare i tanti esempi
più umani di mai                          di dedizione che abbiamo visto tra
Così al suo segnale,                      medici, infermieri e molte persone
in mondovisione                           di buona volontà.
ci scrollammo di dosso                    La mia considerazione è davvero
il mille e novecento                      molto semplice e concreta e parte
e i sospiri di sollievo                   dalla fatidica domanda: «Davvero

                                                                              don Alessandro
divennero il vento.                       usciremo migliori da questa crisi
                                          che ci è toccato di vivere? Davvero
                                          potremo essere anche una Chiesa
                                          e cristiani migliori?» Non so e
Il famoso cantante Simone                 non ne sono certo, ma lo spero
Cristicchi regala una stupenda            vivamente anche per la nostra
poesia, un piccolo aiuto, un piccolo      parrocchia di Bormio. La tristezza
messaggio a tutti noi. Ci regala          più grande sarebbe davvero quella
un raggio di sole, una speranza,          di non avere imparato la lezione
un brano delicatissimo: “Il primo         da questa prova cosi inaspettata
giorno del nuovo mondo”. L’autore         e dura: che possiamo essere
immagina l’atteso momento in cui          davvero più umani, più attenti e
tutto questo finirà. Finiranno la         più generosi! Non si tratta solo di
paura, l’insicurezza, l’isolamento,       riprendere un cammino interrotto
la preoccupazione, il dolore. Ha          ed uno stile di vita che ci sembrava
fantasticato sul mondo che ci             indistruttibile, ma che si è rivelato
attende. Ha sognato il nuovo inizio,      invece così fragile e complesso.
un nuovo inizio in cui l’umanità          Speriamo davvero di ripartire e di
dimostrerà di aver fatto tesoro di        rinascere anche un po’. Mi sembra
questa severa lezione.                    molto bella e significativa l’omelia
                                          che il nostro vescovo Oscar ci ha
Mi piace partire proprio da questa        proposto alla Santa Messa crismale
poesia per una breve e semplice           giovedì 28 maggio e che viene
riflessione sul periodo che abbiamo       riportata di seguito.
tutti vissuto in questi ultimi mesi per   Una parola vorrei ancora dire sul
l’emergenza Covid-19. Abbiamo             grande dolore che anche la nostra
tutti ascoltato tante riflessioni a       comunità ha dovuto vivere a causa
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                        dei non pochi          possa essere ben vissuta la proposta
               morti per il covid-19 e in      (“Scendi subito, oggi devo fermarmi
         quel periodo così provato e           a casa tua” ) delle Sante Messe nei
      che non abbiamo potuto salutare          cortili con la benedizione annuale
    con un funerale comunitario. Il            delle famiglie che si raduneranno in
   dolore di queste famiglie che non           preghiera e da portare nelle case.
  hanno potuto stare vicine ai loro cari       Faremo il possibile perché, nel rispetto
   anche nel momento della malattia            delle regole, il nostro oratorio possa
    e della morte è stato il dolore di         proporre delle iniziative semplici e
 tutti noi. Ho cercato anche da parte          buone per i nostri ragazzi e bambini e
mia di essere segno di consolazione e          che ci possa essere l’aiuto di volontari
di speranza non solo con la presenza           adulti e delle famiglie.
alla sepoltura di questi nostri fratelli
e sorelle e con la vicinanza alle              Ora concludo davvero e lo faccio con
famiglie, ma anche facendo sempre e            un frase famosissima di una celebre
in ogni modo pregare tutta la nostra           canzone di Tony Dallara: “Come prima,
parrocchia. Il ricordo che abbiamo             più di prima ti amerò!” Io spero che
fatto insieme al cimitero il 18 giugno,        si possa tornare presto a incontrarci
vigilia della festa dei nostri santi Patroni   senza problemi come prima e più di
Gervasio e Protasio, mi è sembrato             prima e che, da questa dura prova
molto significativo e sentito per tutta        che ci è toccato vivere, possiamo
la nostra gente ed è stato anche un            rinascere con un desiderio di amore e
incoraggiamento forte nella fede: «Le          di fraternità rinnovato, consapevole e
anime dei giusti sono nelle mani di            autentico!
Dio, nessun tormento le toccherà. Agli
occhi degli stolti parve che morissero;        Buona cammino a tutti!
la loro fine fu ritenuta una sciagura,
                                                           d. Alessandro Alberti, arciprete
la loro dipartita da noi una rovina, ma
essi sono nella pace.»
Circa il cammino nel prossimo futuro
che pare così incerto cerchiamo
davvero di andare avanti con fiducia
e speranza. Si apre davanti a noi
un’estate tutta particolare. Speriamo
di poter accogliere tanti turisti e
ospiti e di poter pregare insieme con
serenità e gioia. Invito a prendere
visione dell’orario estivo delle
Celebrazioni e delle altre piccole
iniziative comunitarie. Mi auguro
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                         La  PAROLA
                         del VESCOVO

OSCAR CANTONI

                                                                             Vescovo Oscar Cantoni
“Ripartire da Dio”
Omelia per la S. Messa del Crisma       tutti, al fine di tutelarne la salute,
28 Maggio 2020 Cattedrale di Como       abbiamo sospeso con rammarico
                                        ogni tipo di celebrazione pubblica
Cari fratelli presbiteri, membri        e i vari momenti comunitari. Ora ci
della vita consacrata e voi tutti       è data ora la possibilità di ripartire
che fate parte del popolo di Dio,       con la S. Messa, certo con tante
sia pure in forma ridotta e solo con    precauzioni, e sappiamo che non
alcuni rappresentanti il presbiterio    ovunque si sono potute riprendere
diocesano, i membri della vita          le diverse celebrazioni feriali e
consacrata e le associazioni laicali,   festive, là dove soprattutto è più
abbiamo ritenuto opportuno              pericoloso che altrove organizzare
ritrovarci qui, nella nostra            momenti comunitari.
cattedrale, per vivere questa santa
liturgia del CRISMA, mentre a tutti     Abbiamo avvertito forte la
è data la possibilità di seguirla       mancanza delle nostre assemblee
mediante il collegamento televisivo     liturgiche, soprattutto domenicali.
e via streaming.                        Sentiamo vivo, perciò, il desiderio
                                        di ritrovarci insieme come fratelli
Il corona virus ci ha mortificato       e affermare che la nostra unità,
a tal punto da creare un clima di       fondata sulla comune vocazione
paura e di insicurezza, di solitudine   ricevuta, è più solida dei pericoli
e di provvisorietà. Per il bene di      che ancora ci minacciano.
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                                            resa definitiva dalla comune vocazione
              Il bisogno di sperimentare    stessa. Egli sottolinea: “la nostra
         la gioia e la freschezza della     vita è già stata donata una volta per
      comunione fraterna e di godere        sempre. Perciò decidiamo di restare,
    della consolazione di Dio, frutto di    ben consapevoli del rischio che
  questa celebrazione, deve aiutarci        affrontiamo, ma in piena fiducia nel
  a superare ogni esitazione. Anche
                                            Signore”.
   le altre Diocesi della Lombardia
    stanno vivendo, come noi, questo
                                            Quante persone in questi mesi di
 momento di viva fraternità nel
                                            pandemia hanno saputo rimanere
Signore, mediante questa celebrazione
crismale, luogo in cui viene distribuito    al loro posto per servire i fratelli
nuovamente e con larghezza lo Spirito       ammalati. Penso con ammirazione ai
Santo, su di noi e sulle nostre Comunità,   numerosi medici e infermieri, ma
attraverso l’Olio Santo, occasione          anche ai tanti generosi sacerdoti che
quindi di una nuova effusione che           hanno condiviso la storia dei loro
viene dall’alto e che rigenera noi stessi   parrocchiani, esponendosi anch’essi
e le nostre Comunità.                       al rischio del contagio e accettando
                                            consapevolmente di dare la vita,
Il pericolo del contagio è sempre           quale libera offerta sacrificale. Un
una eventualità a cui siamo tutti           esempio splendido anche per noi, a
personalmente esposti, ma a noi             volte timorosi e titubanti sulle scelte
consacrati è chiesto una scelta             da compiere.
coraggiosa supplementare: quello di
mantenerci sempre a disposizione del        Il corona virus ha stroncato tutti i
nostro popolo di Dio.                       nostri appuntamenti ben congegnati,
                                            ha sospeso le attività, entrate nella
Mi vengono in mente le parole forti del
                                            nostra tradizione e ritenute da noi
priore dei monaci cistercensi di
                                            ben consolidate. La storia di questi
Tibherine, in terra d’Algeria, Christian
                                            mesi ci ha insegnato che non tutto era
de Chergé, quando la comunità,
minacciata dagli estremisti nella           così indispensabile e urgente come
guerra civile, deve decidere se             credevamo che fosse, che tante scelte
restare in Algeria, in una situazione       di settore, che ritenevamo essenziali,
di grande conflittualità e pericolo, o      forse non lo erano proprio. Il Signore
abbandonare il monastero per fare           ci ha costretto ad una passività totale
rientro in Europa.                          per concentrarci sulle poche cose che
                                            contano, sorvolando, invece, tante
L’argomento che il priore adduce è          altre apparentemente fruttuose, ma
espressione di una scelta precisa e         solo da una prospettiva umana.
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Dobbiamo ammettere che certe              Ora la nostra domanda è
nostre scelte passate, fatte in           comune: da dove ripartiamo e
buona fede certamente, erano              con quale spirito? Univoca deve
solo dei semplici mezzi per far           essere la nostra risposta:
incontrare il Signore e per costruire
la comunione nel popolo di Dio            Noi ripartiamo da Dio e dal suo
attraverso di esse. Tuttavia noi          disegno di salvezza per tutta
spesso, ciò erano solo dei mezzi,         l’umanità. Molti sacerdoti, in
                                          questo tempo di pandemia, mi
li abbiamo scambiati per fini. E a
                                          hanno confidato di aver ripreso
volte i risultati sono stati deludenti!

                                                                               Vescovo Oscar Cantoni
                                          la preghiera in modo sistematico.
                                          Non una preghiera frettolosa,
La situazione attuale, ancora molto       magari al termine di una giornata
incerta, ci ha ridotti all’essenziale,    fondata spesso sulla vorticosa e
ci costringe a “navigare a vista”.        logorante attività del ministero,
Una consapevolezza ci deve                con tanti compiti di supplenza.
accompagnare, ossia che il
Signore ci sta preparando una             È certo che la nostra vocazione
nuova stagione di Chiesa, con             pone la preghiera al primo posto,
scelte propositive radicalmente           essendo noi i primi intercessori a
nuove, che ancora non riusciamo           favore dell’umanità.
nemmeno ad immaginare e che
rivoluzioneranno il nostro agire          Ripartire da Dio significa mettere
pastorale.                                Dio al centro, dargli il primato, così
                                          che i nostri fedeli possano anch’essi
Ce lo conferma la storia della            riconoscerlo come il Signore della
Chiesa. Ogni epoca ha espresso            loro vita. Dio che non è al di fuori
                                          della nostra storia e del nostro
qualcosa di radicalmente nuovo e
                                          ambiente, che cammina con il suo
la creatività del popolo di Dio ha
                                          popolo, che mantiene sempre le
espresso forme inusitate a partire
                                          sue promesse.
proprio dalle contingenze storiche.
                                          Chi prega si ritrova trasfigurato
Siamo sicuri che uscirà una nuova         ad opera dello Spirito santo che
immagine di Chiesa: più povera, più       modella il cuore a immagine di
umile, meno dotata di strutture,          Gesù, il pastore supremo e non
ma forse più accogliente, non             configura gli altri a se stesso o alle
giudicante, amica degli uomini e in       proprie parziali vedute. Chi prega
cammino con loro a immagine di            viene trasformato dallo Spirito
Gesù.                                     Santo in una persona positiva;
Parrocchia dei Ss. Gervasio e Protasio di Bormio con S. Lucia - n. 137 - giugno 2020 - Parrocchia di Bormio
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                      le    sue     parole    Concludo con una citazione della
              non esternano rabbia            Evangelii Gaudium (279) di Papa
         o una mentalità di chi ha            Francesco che ben sintetizza quanto
     perso entusiasmo e vigore, ma            ho cercato di esprimervi. “A volte
   “manifestano un clima di vita              ci sembra di non aver ottenuto con
  pacifica, gioiosa, calma, conviviale        i nostri sforzi umani alcun risultato,
  e fraterna”. Chi prega avverte              ma la missione non è un affare o un
   di respirare nella Chiesa e di             progetto aziendale, non è neppure una
   sentirsi espressione di Chiesa e           organizzazione umanitaria, non è uno
 non di sentirsi la “prima donna”             spettacolo per contare quanta gente
che vuole distinguersi con le sue             vi ha partecipato grazie alla nostra
personali intuizioni. Chi prega diventa       propaganda. E’ qualcosa di molto più
umile, compassionevole e ricco di             profondo, che sfugge ad ogni misura.
misericordia. Chi prega diventa un            Forse il Signore si avvale del nostro
uomo di comunione, capace di soffrire         impegno per riversare benedizioni in
con chi soffre e di gioire con chi gioisce.   un altro luogo del mondo dove non
                                              andremo mai… Impariamo a riposare
La gente deve cercarci non per tanti          nella tenerezza delle braccia del
altri interessi, che non sono di nostra       Padre in mezzo alla nostra dedizione
competenza, ma per la nostra capacità         creativa e generosa. Andiamo avanti,
di “dire Dio”, di mostrarlo all’opera         mettendocela tutta, ma lasciamo che
nella vita del suo popolo, di generare        sia Lui a rendere fecondi i nostri sforzi
gesti di misericordia, a immagine di lui.     come pare a Lui”.

Già oggi la gente è attratta in quei
luoghi, in quelle comunità dove
l’annuncio del Dio trinitario è                         Oscar Cantoni, Vescovo di Como
marcatamente visibile. A queste
comunità già i giovani accorrono.
A cominciare dalla cura della
liturgia,   adatta   all’oggi,   ricca,
certo, della tradizione ecclesiale,
ma che non ci riporta indietro a
un passato che non tornerà più.
A partire dall’ascolto serio della
Parola di Dio, dalla testimonianza
umile di una comunità veramente
fraterna, che non significa perfetta, a
una accoglienza aperta a tutti, senza
giudicare nessuno.
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UN             GRAZIE
               DI CUORE
AI NOSTRI
                                              DON
                                                                          La voce della comunità
Ci aveva già pensato Papa Francesco    infermieri.
a ringraziare pubblicamente e ad       A loro, ai nostri Pastori, che, di
interpretare la grande sofferenza      fronte ai timori e alle ansie, hanno
dei suoi sacerdoti, con paterna        scelto la speranza:
sollecitudine “ Inzuppati dalla        Grazie di cuore per la bella
tempesta che infuriava, voi            testimonianza di fede e di carità
Sacerdoti vi siete ingegnati per       che come di consueto ci hanno
essere presenti e accompagnare         regalato, senza far trapelare
le vostre comunità, avete visto
                                       l’intima frustrazione di dover
arrivare il lupo e non siete fuggiti
                                       celebrare liturgie e sacramenti
né avete abbandonato il gregge”.
                                       “senza il popolo”, in una Chiesa
                                       vuota e priva di anime.
   Ma in un momento tanto
drammatico anche per la nostra
Comunità, sentiamo il dovere ed        Grazie di cuore per essere stati
il piacere di rivolgere un grazie      vicini alla nostra gente, a tante
riconoscente ed un sincero             famiglie nelle ore più buie,
plauso, più che meritato ai NOSTRI     infondendo fiducia e speranza, con
DON, per aver assolto al proprio       parole di sostegno e di conforto e
ministero, non meno lodevole di        offrendo comprensione e fraterna
quello eroico dei medici e degli       condivisione.
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                Grazie di cuore per
             averci donato un esempio
         di entusiasmo e di ottimismo
      nell’angoscia; per averci guidati
    con ogni mezzo nell’incertezza; per
   averci raggiunti quotidianamente
  nella tristezza delle nostre case,
   almeno virtualmente; per aver
    consolato        e        incoraggiato,
   soprattutto i più deboli e sofferenti,
in circostanze difficili e a volte tragiche.
Adesso però, tocca a noi fedeli
ricambiare in modo altrettanto
adeguato i loro sacrifici e le loro
tribolazioni: tornando in Chiesa,
tornando ad essere vera Comunità,
per ritrovare tutti insieme il sorriso
della vita!
                                               Il pranzo di Pasqua 2020
                   La Comunità Parrocchiale          finalmente insieme.
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PER NON
DIMENTICARE
alcune testimonianze toccanti
nei mesi di silenzio forzato

            OSTENSIONE STRAORDINARIA
           del SANTO CROCIFISSO di COMBO
           (Piazza del Santuario - Venerdì Santo 10 aprile 2020)

                                                                         Per non dimenticare
In un insolito venerdì santo don Alessandro e don Francesco, dopo aver
celebrato la Cerimonia della Commemorazione della Morte del Signore, si
sono recati al Santuario di Combo per l’ostensione straordinaria del Santo
Crocifisso a cui l’arciprete ha rivolto, a nome di tutta la comunità, una
commovente supplica.
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     SUPPLICA DELL’ARCIPRETE
     Santo Crocifisso di Combo, tanto caro
     a noi Bormini, siamo qui in questo
     “insolito venerdì santo 2020” davanti
     a Te che, uscito sulla piazza, guardi le
     nostre case e le nostre famiglie, gli
     ammalati e gli anziani, i bambini e i
     giovani e tutto il nostro paese.
     Siamo qui, Gesù, davanti al mistero di
     amore della tua morte e ci affidiamo
     a te.
     Ascolta la nostra supplica in questo
     momento di grande prova per il
     coronavirus che non ci aspettavamo
     ma che ci ha colpito e ha portato
     insicurezza, lacrime, dolore, morte e
     paura nelle nostre vite.
     Gesù, morto sulla Croce per noi, non
     abbandonarci e facci ancora sentire
     la tua voce e sperimentare la tua
     benevolenza!
     Non sappiamo cosa dirti e ci sentiamo
     smarriti e tanto bisognosi della tua
     misericordia!
     Allora donaci la grazia di sentirci
     guardáti dall’alto della tua croce e
     abbracciáti dal tuo amore.
     Apri i nostri orecchi e il nostro cuore
     alla supplica che tu, Gesù Crocifisso,
     ancora oggi ci rivolgi.

     “Padre perdona loro perché non
     sanno quel che fanno”
     - Signore Gesù, fa che riconoscendo
     nella tua Misericordia il segno dell’a-
     more del Padre, impariamo ad amarci
     e a perdonarci, ad essere meno com-
     plicati e più pazienti.
     Aiutaci ad uscire dalla grande prova
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che stiamo vivendo in questi giorni,
più umili, misericordiosi e umani.

“Donna         ecco      tuo      figlio”
e al discepolo che amava:
"Ecco tua Madre”
- Signore Gesù, Maria tua ma-
dre dolcissima è stata addolorata
ai piedi della tua croce e ha assisti-
to alla tua morte avvolgendoti con
il suo sguardo pieno di tenerezza.
Consola le tante persone, anche nella
nostra comunità, che in questo tempo
di pandemia non hanno potuto stare vi-
cine a tenere la mano dei propri cari nel
momento supremo della morte.
Maria, che dalla croce ci hai donato an-
che come nostra madre, raccolga tutte
le loro lacrime e metta nel loro cuore la
certezza che i loro cari li hanno sentiti
tanto vicini anche nell’ultimo respiro.

“Ho sete”
- Signore Gesù, tu sei sorgente di           altri. Rendici capaci di far rifiorire
acqua viva che zampilla nel cuore degli      la speranza in coloro che l’hanno
uomini e ci chiedi da bere! Fa’ che          perduta e, in questo tempo di grande
ascoltiamo veramente la tua parola           prova e sofferenza, ti ringraziamo per i
e accogliamo la tua grazia, perché           tanti esempi di dedizione e di fedeltà,
rimaniamo sempre assetati di giustizia       soprattutto per i medici, gli infermieri, i
e di autenticità e tutta la nostra vita, a   volontari che non hanno abbandonato
partire dai piccoli gesti, possa essere      chi soffre e sono stati segni luminosi
come acqua fresca e limpida.                 della tua compassione.

“Dio mio, Dio mio, perché mi hai             “Padre, nelle tue mani consegno il
abbandonato?”                                mio Spirito”
- Signore Gesù, ci spaventa ma ci              - Signore Gesù, nelle tue mani
consola tanto questo tuo grido e ti          consegniamo la nostra vita perché
mostra così vicino alla nostra umanità!      sappiamo che tu hai cura di noi e ci
Aiutaci sempre a vedere anche                ami. Mettiamo davanti a te le nostre
la sofferenza e le difficoltà degli          paure, le nostre incertezze, le nostre
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sofferenze ma anche la nostra poca          “Oggi sarai con me nel Paradiso”
fede e la nostra incapacità di amare.       - Signore Gesù, anche a noi poveri
Soffia su di noi il tuo Spirito perché      ladroni, parli dalla croce di Paradiso e
ci sostenga, ci difenda e ci renda tuoi     metti nel nostro cuore oggi il desiderio
veri discepoli capaci di scorgere nella     di eternità.
storia di oggi i segni della tua presenza   Aiutaci a non perdere mai la speranza,
e del tuo Regno che cresce. Solo così       a credere che la morte non è l’ultima
il prossimo futuro, che ci sembra così      parola. “Dacci il gusto di una vita piena,
incerto, sarà l’alba di un mondo nuovo.     che ci faccia camminare su questa
                                            terra come pellegrini fiduciosi e gioiosi,
“Tutto è compiuto”                          guardando sempre al traguardo della
- Signore Gesù, tu “ci hai amato fino       vita che non ha fine”. Accogli tra le tue
alla fine” e, morendo per noi, hai          braccia i nostri morti di questi giorni e
compiuto il più grande amore che è          tutti i defunti e “dona anche a noi la
quello di Dio per ogni uomo.                possibilità di vederti un giorno nella
Richiamaci sempre alle nostre piccole       gloria del Cielo”.
e grandi responsabilità perché tutti,
a partire da chi ci guida e governa,        Grazie Signore Gesù perché sei tu
compiamo la nostra missione e               a supplicarci, a parlarci ancora, a
facciamo bene e con generosità la           guardarci e ad abbracciarci dall’alto
nostra parte per edificare una civiltà      della tua Croce!
basata sull’amore e sul rispetto di ogni    Grazie perché queste tue ultime
persona.                                    parole, prima del grande silenzio,
                                            sono preludio alla Risurrezione.
                                            Grazie perché non ci abbandoni e ci
                                            salvi! AMEN
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PASQUA 2020 :
"IL TUO AMORE
È PER SEMPRE"
Carissimi amici provo a condividere      fanno sudare, con le mani costrette
alcuni momenti vissuti nei giorni        da tre paia di guanti, il respiro che
dell’emergenza e, come mi ha             manca stoppato da mascherina,
suggerito Lucia, scrivo qualche          visiera protettiva e con gli occhiali
pensiero prima che tutto passi e si      che si appannano… Fatte le nostre
perda…                                   cose di routine si parla del più e
Esco di casa che è notte fonda per       del meno, a volte sono stupidate
iniziare il mio turno a mezzanotte,      per sdrammatizzare a volte ci si
fuori fa freddo, poche luci ancora
accese, tutto è immerso nel
silenzio. A cento metri da casa c’è
                                         confronta su cose serie… Ad un
                                         certo punto un giovane collega      Pasqua 2020
                                         nota la presenza del crocifisso sulla
il posto di blocco dei carabinieri, mi   parete della medicheria, mi dice
fermano, dico chi sono e dove sto        che andrebbe tolto perché siamo
andando, scambio due parole e poi        nel pubblico e va considerato
mi lasciano passare. Anche per loro      il “laicismo” dello stato… Io mi
sono giorni faticosi, ore e ore sulla    limito solo a rispondergli con una
strada… per noi. Arrivo in ospedale      domanda: “Ma che fastidio dà?
con un certo anticipo, bevo un           Non fa del male a nessuno…”
caffè per stare sveglio ed entro         poi il discorso finisce lì.        Da
in reparto con altri tre colleghi.       questo momento inizia però la
Sembra una notte tranquilla. Il          mia riflessione interiore… Oggi è
tempo non passa mai, soprattutto         Venerdì Santo ed io che cristiano
dentro le tute protettive che ti         sono? Non mi sono neanche accorto
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               di quel crocifisso… dato       dalla sofferenza. Questa notte riposa
           per scontato, abbandonato,         tranquilla, ma di giorno è preoccupata
            rinnegato,    arredamento         per la lontananza dai suoi cari. Ogni
      abituale… mi sono sentito come          giorno facciamo in modo che possa
   Pietro quando ha cantato il gallo.         “incontrarli” con le videochiamate.
  Quel crocifisso di legno e metallo
  fuso non serve a niente se non              - Terza stazione: Gesù cade la prima
   diventa carne, se non mi porta nella       volta.
    realtà attuale che stiamo vivendo         Al letto n.7 c’è il sig. Oreste dopo 4
 insieme. Non basta guardare la croce         settimane di ricovero era stato dimesso
devo provare a guardare dalla croce,          perché stava meglio, ma tornato a
attraverso la croce…come dal buco di          casa ha avuto di nuovo disturbi ed ha
una serratura. Gesù come sono cieco!          dovuto di nuovo lasciare i suoi cari
                                              e tornare in ospedale. Dorme ma è
In    questi      giorni   il  reparto        tutto di traverso, cerchiamo senza
fortunatamente si è un po’ svuotato,          disturbarlo di posizionarlo …affinché
qualcuno è stato dimesso, qualcuno            non si trovi sul pavimento.
trasferito perché in miglioramento,
troppi (in media 1 al giorno) non ce          - Quarta stazione: Gesù incontra sua
l’hanno fatta e sono morti. Mi accorgo        madre.
che in reparto ho 14 pazienti (10             Al n. 23 c’è il sig. Riccardo, non si lamenta
uomini e 4 donne), proprio come le            mai nonostante abbia la ventilazione
stazioni della via crucis.                    parecchie ore al giorno e alti flussi di
                                              ossigeno. Ogni giorno aspetta quel
- Prima stazione: Gesù è condannato a         momento di videochiamata per dire
morte.                                        alla sua sposa che le vuole bene e che
Al n. 8 c’è il sig. Antonio è molto anziano   tornerà presto.
è allettato già da parecchi giorni, va
aiutato un po’ per tutto…a lavarsi, a         - Quinta stazione: Gesù è aiutato da
mangiare, a sistemarsi i cuscini. Penso       Simone di Cirene.
a come sia brutto essere condannati           Al n. 11 c’è la sig.ra Elisa. Ieri sera
ad un letto d’ospedale, lontani dagli         riferiva un fastidioso dolore, le
affetti, dalle proprie abitudini e dalle      abbiamo somministrato un analgesico
proprie cose…                                 e per fortuna riposa.

- Seconda stazione: Gesù porta la croce       - Sesta stazione: Una donna asciuga il
al Calvario.                                  volto di Gesù.
Al n. 12 c’è la sig.ra Maria è vedova,        Al n. 14 c’è la sig.ra Piera. in questo
alcuni anni fa le è morto un figlio in        momento è stabile, certo potrebbe
un incidente, è una donna già provata         stare meglio se non fosse infastidita
19
dalla compagna di stanza,               essendo in grado di stare
ma non si lamenta e sembra              in piedi…ha le braccia piene di
comunque avere un atteggiamento         ematomi per i numerosi prelievi e
compassionevole verso la vicina.        chiama in continuazione per ogni
                                        cosa.
- Settima stazione: Gesù cade la
seconda volta.                          - Decima stazione: Gesù è spogliato
Al letto n. 9 c’è il sig. Egidio.       dalle vesti.
In genere, nonostante non sia           Al letto n. 2 c’è il sig. Enea è
particolarmente anziano è spesso        abbastanza giovane, arriva dalla

                                                                            "Il tuo amore è per sempre"
confuso, si toglie l’ossigeno e a       rianimazione dove ha passato
volte vaga per il reparto. E’già        alcuni giorni intubato, è vigile e
caduto una volta, ma contenerlo         orientato, ma impaurito, Ha visto
lo metterebbe ancor più in              la morte da vicino, riferisce di aver
pericolo. Lo controlliamo spesso        alcuni buchi nella memoria. Non
e lo riaccompagniamo in camera          fa che ringraziare per ogni cosa e
quando non la trova.                    riferisce un gran disagio e vergogna
                                        quando dobbiamo svestirlo per
- Ottava stazione: Gesù incontra le     cambiarlo. Lo rassicuriamo e
donne in pianto                         cerchiamo di agire con delicatezza,
Al n. 19 c’è il sig. Rino è giovane e   mettiamo la crema sulle parti
viene dalla bergamasca, è arrivato      arrossate.
da alcuni giorni dalla rianimazione,
tracheostomizzato,        anche    se
clinicamente va meglio racconta
del dramma della sua famiglia,
si sono infettati in 20, di alcuni
non ha notizie, piange ricordando
suo cugino che non ce l’ha fatta.
Racconta di suo padre, del suo
lavoro di rivenditore di piastrelle,
piange. Lo sistemiamo nel letto, ma
non chiude occhio se non quando è
sfinito.

- Nona stazione: Gesù cade la terza
volta.
Al n. 13 c’è la sig.ra Silvia. Non
dorme, è preoccupata e agitata,
vorrebbe uscire dal letto pur non
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              - Undicesima stazione:        giovane è arrivato dalla rianimazione
           Gesù è crocifisso.               dopo diversi giorni di intubazione
       Al n. 21 c’è il sig. Mario, è        adesso il peggio è passato, sta
     arrivato ieri dalla rianimazione,      migliorando, ma commuove sentirlo
   tracheostomizzato. Riesce a farsi        raccontare di chi non ce l’ha fatta e
  capire a fatica, ma è il suo corpo        moriva nei letti accanto. Dice sempre
  che parla: ha ferite al volto, in         che è fortunato e gli è stata data una
   particolare al mento e allo sterno       seconda vita da non sprecare.
   dovute al lungo posizionamento           - Quindicesima stazione: Gesù risorge
prono che si è reso necessitato nelle       da morte.
scorse settimane                            È l’alba ho quasi finito il mio turno nel
                                            reparto COVID-19 al secondo piano
- Dodicesima stazione: Gesù muore in        dell’ospedale di Sondalo, il giorno
croce.                                      comincia a prevalere sulla notte…
Al n. 10 c’è il sig. Paolo. Non so niente   Questo è il cammino verso la Pasqua
della sua storia, è un paziente in          che ci è dato da vivere in questi giorni
sedazione, le sue condizione sono           di preoccupazione, di dolore e di
disperate, non è cosciente respira          lacrime… ancora non sappiamo cosa
a fatica e in modo superficiale…            verrà dopo, ma crediamo nel suo vero
aspettiamo che muoia. Lo guardo,            significato: passaggio dalle tenebre
recito a mente una preghiera e gli          alla luce, dalla schiavitù alla libertà,
traccio una croce sulla fronte.             dalla morte alla vita eterna.

- Tredicesima stazione: Gesù è deposto                                         Marco
dalla croce.
Al n. 15 c’è il sig. Roberto. È un
medico, uno di noi, che si è infettato      P.S. quello che ho scritto è tutto vero
sul lavoro, rispetto ad altri ha sintomi    tranne i nomi delle persone… ho
lievi, ma psicologicamente è distrutto.     pensato che le loro iniziali potessero
Ha dato tutto il suo tempo, la sua          essere il vero titolo di questa pseudo-
professionalità per curare gli altri,       via crucis.
adesso si trova recluso ed isolato
nella stessa camera e nello stesso
letto di quei pazienti che ha curato.
Sa perfettamente la situazione ed è
preoccupato che ci possiamo infettare
anche noi.
-Quattordicesima stazione: Gesù è
deposto nel sepolcro
Al n.26 c’è il sig. Enrico è abbastanza
21

ADDIO PER SEMPRE
Maria Rosa Rocca, ospite del Cento La Sorgente, colpita dal virus offre
la sua testimonianza con una poesia scritta subito dopo la guarigione.
22
  La testimonianza di chi opera
   in un Paese che vive ancora
 drammaticamente l’emergenza
23
Suor Laura Cantoni, cinquant’anni, originaria di Bormio, fa parte delle
missionarie dell’Immacolata, le Suore del Pontificio Istituto Missioni Estere
( PIME) dall’età di diciott’anni. Dal 2001 è in Brasile e dal 2018 presta il suo
servizio nell’amministrazione dell’ospedale diocesano di Parintins, città di
100.000 abitanti situata sull’isola Tupinambarana, sul Rio delle Amazzoni.
Il sistema sanitario del Brasile è al collasso e lo stato di Amazonas, dove si
trova Parintins ha uno dei tassi di infezione più alti. Qui il distanziamento
sociale non funziona soprattutto nelle periferie delle grandi città. Nel clima
caldo e umido dell’Amazzonia le case sono solo ricoveri per la notte e la
vita delle persone si svolge tutta all’aperto. In periferia le abitazioni sono

                                                                               In Amazzonia servono cure e conforto
attaccate le une alle altre e isolare i casi positivi è impensabile. Così sta
succedendo che, mentre nei quartieri più ricchi c’è qualche possibilità di
contenere il contagio, in quelli poveri si ammalano tutti. Manaus, la capitale
dello stato di Amazonas, è la metropoli più colpita dalla pandemia dopo
Brasilia, San Paolo e Rio de Janeiro con la differenza che in Amazzonia le
strutture ospedaliere sono pochissime, mancano terapie intensive e medici
specializzati.

Riportiamo di seguito integralmente la lettera che Suor Laura ci ha inviato
dal Brasile:

Ritornando in Amazzonia a fine            scuola per bambini sordomuti e
2018 dopo alcuni anni a Roma,             con deficienze, ospedale, Caritas
sono stata destinata a svolgere           diocesana. Queste opere, nate
la mia missione nella città di            dalla creatività dei padri del Pime
Parintins, 120 mila abitanti, su          e sostenute dalla dedizione del
un’isola scendendo il Rio delle           vescovo, devono ora trovare una
Amazzoni, a una giornata di barca         propria autonomia per continuare
da Manaus ( circa 400 km). Il mio         (i padri del Pime stanno lasciando
desiderio era poter riprendere il         la Diocesi e il vescovo ha 72 anni).
servizio di evangelizzatore tra i         Una proposta che "sgonfiava" i miei
popoli della foresta, "caboclos"          sogni di missione, ma davanti a Dio
e indigeni, "finché la salute e           ho preferito ascoltare "il grido"
il fisico tengono". Il vescovo            della Chiesa locale, collocandomi
diocesano, mons. Giuliano Frigeni,        a servizio, perché le opere sociali
bergamasco del PIME, mi ha invece         sono "la carità organizzata", che
chiesto di aiutare la ristrutturazione    genera processi di cambiamento
delle opere sociali della Diocesi:        della vita delle persone, e perché
centri sociali ed educativi per           oggi più che mai il ruolo di una
bambini e adolescenti poveri,             missionaria straniera è far nascere
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                        e appoggiare il        a contaminare funzionari e pazienti.
                protagonismo locale.           Intanto in Brasile, a Manaus e poi
           Nel bel mezzo di questo lavoro,     sempre più nelle cittadine lungo il
       verso fine marzo è arrivata anche       fiume e poi nelle comunità all’interno
     qui l’epidemia Covid. L’impatto ini-      della foresta amazzonica, anche tra gli
   ziale è stato di panico e shock (pau-       indios, l’epidemia si sparge in modo
   ra di contaminarsi e contaminare la         esponenziale e i precari mezzi sanitari
    propria famiglia, strutture sanitarie      a disposizione rendono le popolazioni
     inadeguate, mancanza di mezzi…).          ancora più vulnerabili (per dare
   Essere trovato positivo sembrava            un’idea, nello Stato dell’Amazonas - 5
corrispondere a essere intubato e mo-          volte l’Italia, 4 milioni di abitanti - ci
rire in solitudine. L’ospedale diocesano,      sono reparti di terapia intensiva solo
con 87 letti, totalmente gratuito, è sta-      a Manaus, a ore di volo dalle città più
to subito messo a disposizione e ci si è       distanti). D’altronde, se nei quartieri di
organizzati con l’ospedale municipale          classe media l’isolamento sociale stava
per dividere i pazienti – della città e del-   funzionando, nelle periferie le case
le comunità della foresta: là i sospetti/      sono piccole e sovraffollate, attaccate
positivi al virus e nel nostro tutto il re-    le une alle altre, culturalmente si vive
sto (maternità, neonatologia, pedia-           fuori e la casa serve solo per dormire,
tria, cliniche generiche, ortopedia, chi-      limitare i contatti con i familiari e
rurgia…). Ha funzionato poco tempo, il         amici è incomprensibile. Avendo
virus si era già diffuso e ha cominciato       l’unica sala chirurgica funzionante
25
nella regione, tutta la maternità          di missione che non avrei
e molte partorienti positive,              mai previsto! Le difficoltà e
abbiamo dovuto isolare un settore,         preoccupazioni sono tante, fan
re-inventare           continuamente       perdere il sonno, a volte sembrano
l’organizzazione e i turni...              sommergerci, come con la perdita di
Parrocchie, attività pastorali, scuole     ben 2 medici e un terzo abbastanza
e centri sociali sono stati chiusi.        grave... Ma, finora, alla fin fine,
Ma ci sono molti modi per servire          siamo riusciti a tenere l’ospedale
il popolo di Dio, ancora di più nei        in funzione, a non mandar via
momenti di crisi e paura. Per me,          nessuno (anche se i pochi mezzi a

                                                                                 In Amazzonia servono cure e conforto
come missionaria, era una chiamata         volte sono costati la vita, come al
a non aver paura, non chiudersi ma         primo indio sateré-mawé positivo,
trovare come continuare a donare           arrivato in crisi respiratoria, i
questa mia vita "già donata a Dio e        nostri 2 respiratori già occupati,
ai fratelli". Per questo con la Caritas    non ha resistito…), abbiam pagato
si è cercato di aiutare le famiglie        i funzionari dando lavoro a più di
ancor più in difficoltà per la perdita     250 persone… e lo abbiamo fatto
del lavoro (tolti i funzionari pubblici,   con il cuore!
la maggior parte vive di lavori            Molte chiese protestanti dicono
informali, alla giornata, e le misure      che l’epidemia è una piaga divina
di isolamento hanno un impatto             per convertire l’umanità corrotta,
economico molto grande); con le            altri dicono che "se sei con Dio non
suore abbiamo fatto un piccolo             ti succederà nulla". Personalmente
progetto per le donne dei nostri           non credo che il Dio di Gesù
corsi di lavori manuali per pagar          "funzioni" così. Credo che Dio Padre
loro la produzione di mascherine e         ci ami infinitamente -buoni e cattivi-,
cuffie da donare alle neo-mamme            che Gesù continui a essere con noi,
ricoverate; con la direzione               nella Croce e nella Resurrezione,
dell’ospedale cerchiamo di dare            che lo Spirito ci coinvolga nella
medicine e aiuto materiale a chi ne        dinamica dell’Amore che sempre si
ha bisogno… L’accompagnamento              dona e dona vita. Per questo, nella
della      direzione      dell’ospedale    preghiera e nella giornata, cerco
cercando unità e coraggio per              di vivere la mia fede missionaria
affrontare i molti problemi, l’ascolto     appoggiandomi in Dio e donandomi
dei funzionari con i loro problemi         con amore, portando speranza e
                                           "lottando" per i più bisognosi.
e paure per dare consolazione e
speranza, le relazioni con gli enti                               Sr Laura Cantoni
pubblici per una collaborazione
non sempre facile son diventati
il mio lavoro quotidiano. Un tipo
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                                   Suor Maria Rosa
                                e Suor Bartolomea
                                  salutano Bormio
 “Vogliamo ringraziare e salutare la          momento del distacco dai genitori. Ci
comunità parrocchiale, i sacerdoti,           hai aiutato dando loro attenzione e
le persone con le quali abbiamo               cura. Grazie
collaborato e instaurato una buona                  Le insegnanti della scuola dell’infanzia
relazione, gli anziani e ammalati del
paese per i quali abbiamo sempre              Don Alessandro, don Francesco e
pregato e continueremo a farlo.               don Ottorino con l’intera comunità
Un saluto particolare alle insegnanti         hanno salutato le suore nella messa
e al personale della nostra scuola            di domenica 7 giugno delle ore 9.00.
dell’infanzia, ai genitori che l’hanno        La celebrazione è stata partecipata
scelta per i loro figli. Ai bambini un        e sentita; nel ringraziare per il lavoro
abbraccio forte.                              svolto in questi anni nella Comunità
L’augurio che facciamo a tutti è di           parrocchiale, don Alessandro ha
camminare uniti insieme al Signore            consegnato alle suore una guida
Gesù che è sempre Provvidenza e               turistica di Bormio e un quadretto
Gioia.                                        del Santo Crocifisso perché possano
Alle suore della nostra comunità grazie       tenere vivo nel loro cuore il ricordo
per il tratto di strada percorso insieme      del nostro paese.
a servizio di questa bella realtà di
Bormio.
            Sr. Maria Rosa e Sr. Bartolomea

Le insegnanti ricordano e sono grate
alle suore che ci salutano.
Cara Sr. Bartolomea passare le
ricreazioni con Te e i bambini è stato
bello. Ricorderemo sempre la dolcezza
con cui accompagnavi i piccoli nel
gioco e nei momenti di crisi. Sr. Maria
Rosa grazie per aver accolto, con
affetto prezioso, i nostri bambini nel
27
ESTATE 2020

                                                                               Summerlife - Estate 2020
In questi giorni il nostro oratorio,      del suo ruolo di punto di
con i suoi volontari ed animatori sta     riferimento per i più piccoli. Infatti
lavorando per cercare di proporre         “quest’estate così inedita porta con
nonostante stringenti norme di            sé un sano desiderio di divertimento
sicurezza e grandi limitazioni una        e di socialità, di aria fresca e di
proposta estiva per i bambini e i         amicizia”: così recita l’incipit del
ragazzi.                                  progetto delle diocesi lombarde, ed
                                          in questa logica vogliamo proporre
Proprio le norme e le conseguenti         ai bambini e ai ragazzi spazi di gioco
assunzioni di notevoli responsabilità     e socializzazione.
ci scoraggiano ancor prima di partire:
ma la “vocazione” dell’Oratorio ci        Il progetto educativo “Summerlife
richiama all’impegno. Innanzi tutto       - Per fare nuove tutte le cose”,
per radunare nuovamente i nostri          costruito e promosso da Oratori
bambini e ragazzi per la ripresa          Diocesi       Lombarde      desidera
dei cammini di fede: ancora sono          accompagnare l’estate di ogni
moltissimi quelli che non hanno           oratorio, a servizio e in alleanza
ripreso la frequentazione della           con il territorio in modo coraggioso
Messa festiva con le loro famiglie. Al    e responsabile. Da più parti si
di là della comprensibile prudenza,       sente ripetere lo slogan “niente
l’abituarsi dei più giovani ad una vita   sarà più come prima”, evocando
cristiana senza sacramenti è per noi      un automatico cambiamento
pastori davvero preoccupante.             personale e sociale: quanto invece
                                          vorremmo che alcune “cose di
In secondo luogo, oltre tre mesi          prima” come le nostre estati in
di chiusura del nostro Oratorio           Oratorio vorremo che restassero
ci hanno fatto meditare sulla             identiche. E non ci sbagliamo! Ma
necessità di una ripresa graduale         se, a differenza di prima, avessimo
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                    più collaborazione         accompagnati da giovani e adulti, in
              di comunità, con più             proposte esigenti e divertenti, sicure e
        adulti responsabili in gioco,          dense di vissuto”.
     certamente avremo aggiunto
   valore ai nostri “GREST”.                   La giornata potrà essere vissuta in
                                               compagnia di una maestra che dedica
  Anche se una mascherina coprirà              ore al ripasso del programma scolastico
    bocca e naso (fino a quando?), gli         per ritornare ad un apprendimento
    occhi saranno liberi e lo sguardo sarà
                                               relazionale. Gli allenatori potranno
 il primo alleato nella riappropriazione
                                               curare sport individuali in modo
della realtà cui apparteniamo, come
                                               divertente e magari sotto forma di
del resto sembra già avvenuto in
                                               sfida. E ancora volontari, magari
molti ambiti, favoriti come siamo
dall’ambiente e dalla natura in mezzo          mamme e papà, che cureranno
alla quale viviamo.                            laboratori. Adolescenti che metteranno
                                               in scena storie e racconti oppure
Le norme regionali e nazionali                 cureranno la comunicazione tra i “poli”
per i “centri estivi” sono davvero             … una sola cosa è certa: senza volontari
impegnative da attuare: la presenza            maggiorenni nulla di tutto questo sarà
di un adulto ogni sette bambini o dieci        possibile.
ragazzi, l’organizzazione su più poli e
diversi orari, la mancanza di contatti tra     Molti ci chiedono “ci sarà il Grest, ci
i piccoli gruppi, la difficoltà oggettiva ad   saranno i campi estivi?”: ad oggi ancora
organizzare gite ad ampio raggio, tutto        non possiamo rispondere! Chiaramente
ci fa pensare che questa estate non            tutto sarà possibile solo con
vivremo un Grest, ma un’esperienza             l’autorizzazione dell’Amministrazione
in molti aspetti più povera di quelle          Comunale, solo con un progetto e
passate, per altri invece con potenzialità     una precisa serie di norme da attuare,
nuove e rapporti più veri e profondi.
                                               molto restrittive circa le nostre
                                               abitudini: su questo stiamo lavorando
Come ancora indica il progetto
                                               da alcune settimane. La risposta è però
lombardo: “sarà un’estate di piccoli
luoghi diffusi da connettere e da curare       condizionata anche e soprattutto alla
come una vera squadra - comunità               buona volontà di chi oggi legge questo
educante - di cui l’oratorio è parte           articolo: vi aspettiamo numerosi,
integrante e significativa, sia come           ex animatori che ora siete studenti
luogo che come senso. A piccoli gruppi,        universitari, mamme papà o nonni che
bambini, preadolescenti e adolescenti          avete tempo da donare all’Oratorio!
torneranno ad abitare il paese, il             Solo con voi sarà una Estate capace di
quartiere, la città e il mondo, ben            fare nuove tutte le cose!
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Alcune proposte
per l’estate

                                                                               Alcune proposte per l'estate
                              Primo Venerdì del Mese
                                               3 luglio e 7 agosto 2020
                                   Ore 16.00/18.00: Adorazione eucaristica
                                    personale e possibilità delle Confessioni
                              Ore 20.30: Adorazione eucaristica comunitaria

          “SCENDI SUBITO,
  OGGI DEVO FERMARMI A CASA TUA”
                                   (Lc 19,5)
Quest’anno a causa dell’Emergenza Covid-19 non abbiamo potuto passare
per la Benedizione Pasquale delle Famiglie. Speriamo per la prossima
Pasqua di rivivere questa bella usanza della nostra parrocchia.
Quest’anno è nata l’idea di poter celebrare delle Ss. Messe all’aperto
(nei cortili, nei giardini, nelle corti…) in modo da poter radunare, in
ottemperanza alle norme vigenti, più famiglie e persone.
A partire dal prossimo 30 giugno e tutti i martedì e giovedì di luglio e agosto
alle ore 20.30 celebreremo la Santa Messa nei vari luoghi dove saremo
invitati e accolti e, alla fine della celebrazione, ci sarà la benedizione a
tutte le famiglie e ai vari ambienti del nostro paese con l’acqua benedetta
a Pasqua e con il dono dell’immaginetta sacra 2020.
Speriamo così di poter raggiungere tutti. Di volta in volta comunicheremo
sul calendario settimanale i vari luoghi. Chi vuole accogliere questa iniziativa
nel proprio giardino e cortile può rivolgersi direttamente all’arciprete don
Alessandro. Speriamo che questa proposta possa essere significativa e
coinvolgere tanti parrocchiani e anche villeggianti.
30

      Anagrafe
      Parrocchiale
      Giugno 2019 - Giugno 2020

 Battesimi
 Martinelli Edoardo di Roberto e Giacomella Lucrezia
 Sassella Campos Daniel Kiari di Luca e Almeida Campos Indira
 Sassella Campos Mara Sofia di Luca e Almeida Campos Indira
 Magarotto Enea di Antonio e di Martinelli Noemi
 Canclini Sveva di Oscar e Caldirola Ilaria
 Bruno Ludovico di Gianluca e Pozzi Veronica
 Canclini Chris di Fabio e di Mainardi Ashley
 Raimondi Giorgio di Giuliano e Schiantarelli Marta
 Cantoni Kevin Giorgio di Simone e Bedini Amanda
 Confortola Olivia Elena di Simone e Pedrana Monica
31

Canclini Leone di Giovanni e Sikorskaya Alena
Cantoni Geremia di Roberto e Falcione Naide
Cantoni Luce di Roberto e Falcione Naide
Pedrini Martina di Stefano e Martinelli Sara
Schiano Moriello Gioele di Salvatore e Alessi Elisabeth
Romani Giulio di Matteo e Lazzeri Valeria
Donagrandi Martin di Roberto e Pedranzini Silvia
Trabucchi Gioele di Gabriele e Lanfranchi Giulia
Compagnoni Matteo di Andrea e Dei Cas Elisa
Zappa Pietro di Michele e Rastelli Sara
Zanoli Alba di Nicola e Moriondo Simona
Cola Rachel di Mattia e Kijak Natalia
Vitalini Maria Adelia di Andrea e Scarlata Simona
De Nora Ludovica di Francesco e Salvadori Fabiana
Meraldi Nicolas di Michele e Villa Sabrina
Giacomelli Nina di Mattia e Magatelli Silvia

Matrimoni
Vitalini Monica con Andreola Riccardo
Lionetti Sara con Sung Bum Lee
Andreola Marta con Compagnoni Damiano
Rossi Edoardo Andrea con Colombo Cora
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                          Munari Maria Gemma di anni 85
                          Colturi Maria di anni 92
                          Pini Domenica Piera di anni 96
                          Colombo Mariagrazia di anni 70
                          Romani Giuseppe (Pino) di anni 70
                          Spiller Concetta di anni 84
                          Andreola Fernando di anni 67
                          Bradanini Livio di anni 81
                          Pradella Graziella di anni 89
 I nostri                 Gaggio Paola Mastrota di anni 93

 morti                    Confortola Wanda di anni 90
                          Pozzi Giuliana di anni 88
 Giugno - Dicembre 2019   Pedranzini Nicla di anni 79
                          Maiolani Adolfo di anni 92
                          Pedrana Pietro di anni 86
                          Gasperi Maria Rosaria di anni 83
                          Rainolter Costante (Tino) di anni 79
                          Pedrotti Giulia di anni 89
                          Schivalocchi Franca di anni 67
                          Colturi Dina di anni 83
                          Grasso Santo di anni 88
                          Negro Fiorella di anni 81
                          Zampatti Atos di anni 82
                          Canclini Gilda di anni 84
                          Giacomelli Remo di anni 85
                          Anselmi Claudia di anni 84
                          Canclini Agnese di anni 85
                          Confortola Vittorino (Rino) di anni 85
                          Compagnoni Crescenzina di anni 93
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Whelan Cantoni Elisabeth di anni 77
Biancotti Caterina di anni 91
Mainetti Guido di anni 88
Rocca Marco di anni 79
Guanella Alfredo di anni 83
Pozzi Albina Maria di anni 87
Colturi Clara di anni 75
Compagnoni Ermanno di anni 84
Giacomelli Marco di anni 81
Gurini Giulia di anni 74
Pedranzini Valerio di anni 80
Giacomella Anna di anni 88
Dei Cas Luigi di anni 76
Pozzi Marco di anni 69
Fumagalli Luciana di anni 72
Girelli Giorgio di anni 78
Fanoni Annita di anni 82
Sosio Pierantonio (Tonino) di anni 62
Ribul Moro Ida di anni 97               I nostri
Rodigari Vittorio Italo di anni 83
Confortola Carlo (Tato) di anni 93
                                        morti
Canclini Lorenzo di anni 28             Gennaio - Giugno 2020
Crapacher Alberto di anni 48
Sala Bruna di anni 84
De Monti Maria Teresa di anni 91
Compagnoni Pietro (Pieri) di anni 98
Giobbe Francesco di anni 89
Coletti Valentino di anni 83
De Gasperi Rosanna di anni 81
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 Il 29 maggio scorso si è spenta la mamma di Don Alessandro; l’intera
 Comunità parrocchiale vuole esprimere le più sentite condoglianze al
 nostro Arciprete e ai suoi familiari stringendosi a lui in un abbraccio sincero.
 La perdita della mamma è per chiunque un’esperienza estremamente
 dolorosa ma, alla luce della fede, siamo sicuri che questo distacco segna il
 passaggio da una vita ritmata dal tempo, dai dolori, dalle fatiche alla vita
 che non finisce e che non conosce tramonto illuminata dalla Luce Pasquale.
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    ORARI SANTE MESSE
           Estate 2020                      (Luglio e Agosto)
    FESTIVE
    Ss. Messe festive della Vigilia: Ore 17.00 a S. Lucia
                                     Ore 18.00 in Collegiata

    Ss. Messe festive:                    Ore 7.30 al S. Crocifisso di Combo
                                          Ore 9.00 in Collegiata
                                          Ore 10.00 a S. Lucia
                                          Ore 10.30 in Collegiata
                                          Ore 12.00 in Collegiata
                                          Ore 16.30 in Collegiata
                                          Ore 18.00 in Collegiata
                                          Ore 20.30 in Collegiata

    FERIALI
    Tutti i giorni ore 8.30 e 18.00 in Collegiata
    (* il martedì ore 18.00 al S. Crocifisso di Combo)
    Mercoledì ore 17.00 a Santa Lucia

Ps. Speriamo di poter riprendere la Santa Messa al Passo dello Stelvio il mese
di agosto e anche a settembre. Daremo comunicazione a riguardo in seguito.

 don Alessandro Alberti - Arciprete               Centro di Ascolto Caritas
   0342 910173 - 380 3018554                       (al lunedì ore 16.00 - 18.00)
                                                        0342 904039
 don Francesco Marinoni - Canonico
   0342 910833 - 348 7490021                    parrocchia.bormio@gmail.com
don Ottorino Martinelli - Collaboratore   www.facebook.com/gervasioeprotasio.bormio
            339 5045500
                                          www.facebook.com/oratoriodonboscobormio
 Suore della Carità - Scuola Materna
            0342 901345
                                                 www.parrocchiadibormio.it
graficasolares@gmail.com
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