COVID-19: le misure a sostegno dell'economia e del mercato del lavoro nell'Unione Europea - Nota di approfondimento

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COVID-19: le misure a
sostegno dell’economia
e del mercato del lavoro
  nell'Unione Europea

      Nota di approfondimento

 Linea Benchmarking Nazionale ed Internazionale
           Direzione Studi e Ricerche

                 Maggio 2020
INDICE

PREMESSA ..................................................................................................................................................... 3

IL QUADRO EUROPEO .................................................................................................................................... 4

     PROVVEDIMENTI A SOSTEGNO DELL’ECONOMIA .................................................................................... 5
     PROVVEDIMENTI A SOSTEGNO DELL’OCCUPAZIONE ............................................................................... 7
     FONDI STRUTTURALI E DI INVESTIMENTO EUROPEI (FONDI SIE) ............................................................. 7

LO SCENARIO NEI PRINCIPALI PAESI MEMBRI...............................................................................................10

     BELGIO ....................................................................................................................................................10
         Le misure a sostegno dell’economia e dell’occupazione.....................................................................10
         Le misure adottate dai Servizi pubblici per l’impiego .........................................................................11
     FRANCIA .................................................................................................................................................13
         Le misure a sostegno dell’economia e dell’occupazione.....................................................................13
         Le misure adottate dai Servizi pubblici per l’impiego .........................................................................15
     GERMANIA .............................................................................................................................................17
         Le misure a sostegno dell’economia e dell’occupazione.....................................................................17
         Le misure adottate dai Servizi pubblici per l’impiego .........................................................................18
     REGNO UNITO ........................................................................................................................................20
         Le misure a sostegno dell’economia e dell’occupazione.....................................................................20
         Le misure adottate dai Servizi pubblici per l’impiego .........................................................................21
     SPAGNA ..................................................................................................................................................24
         Le misure a sostegno dell’economia e dell’occupazione.....................................................................24
         Le misure adottate dai Servizi pubblici per l’impiego .........................................................................26
     SVEZIA ....................................................................................................................................................28
         Le misure a sostegno dell’economia e dell’occupazione.....................................................................28
         Le misure adottate dai Servizi pubblici per l’impiego .........................................................................29

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PREMESSA

La presente nota illustra in modo sintetico le misure a sostegno del tessuto economico ed
occupazionale adottate sia a livello europeo che in alcuni tra i principali Paesi membri (Belgio,
Francia, Germania, Spagna, Svezia), assieme al Regno Unito (quest’ultimo uscito dall’Unione
europea lo scorso 30 gennaio), a seguito dell’emergenza epidemiologica da COVID-19. Offre inoltre
un approfondimento sulle modalità operative e sugli interventi promossi dalle Agenzie nazionali per
l’occupazione dei suddetti Paesi nell’attuale scenario pandemico 1. Le informazioni sono ottenute
attraverso un’analisi desk effettuata consultando i siti istituzionali di riferimento dell’UE e di
ciascuno Stato.

La nota è strutturata in due parti: la prima illustra la risposta comune dell’Unione europea al COVID-
19, diretta ad arginare le conseguenze economiche e sociali provocate dalla diffusione del virus.
L’UE ha infatti presentato un pacchetto da 540 miliardi di euro a sostegno dei lavoratori e delle
imprese dei Paesi membri, ma ha anche riorientato i Fondi strutturali e di investimento europei
(Fondi SIE) verso una maggiore flessibilità di utilizzo. Gli Stati membri possono così trasferire denaro
tra diversi Fondi e Regioni con l'obiettivo di soddisfare le loro esigenze per attenuare i danni sociali
ed economici, oltre a ricorrere al bilancio dell'UE per finanziare fino al 100% di programmi
riguardanti il contrasto alla pandemia da COVID-19. È stata inoltre applicata piena flessibilità delle
norme di bilancio dell’UE, soprattutto per arginare la disoccupazione, e sono state snellite le
disposizioni in materia di aiuti di Stato2, in modo che ciascun Paese membro possa fornire liquidità
all'economia per sostenere i cittadini e le imprese. A queste misure si aggiunge il pacchetto da 750
miliardi di euro annunciato dalla Banca centrale europea per l’acquisto di titoli pubblici e privati
(bazooka plan)3.

La seconda parte della nota passa in rassegna le misure socioeconomiche promosse dai principali
Paesi membri e dal Regno Unito, e offre inoltre un approfondimento sugli interventi messi in campo
dai Servizi pubblici per l’impiego nell’attuale contesto emergenziale. Per quanto concerne l’ambito
economico e finanziario, tra i principali provvedimenti comuni a tutti i Paesi considerati emergono
quelli di sostegno al reddito dei lavoratori e delle famiglie, di mantenimento dei flussi di liquidità
alle imprese (tramite la concessione di garanzie pubbliche sui prestiti bancari), di proroga dei

1
 Per quanto concerne le misure a sostegno dei Servizi per l’impiego, la maggior parte delle informazioni sono tratte
dalla nota predisposta dalla Linea Benchmarking Nazionale ed Internazionale – Direzione Studi e Ricerche di ANPAL
Servizi, realizzata ad aprile 2020: COVID-19: ricognizione degli interventi di adeguamento e riorganizzazione dei Servizi
pubblici per l’impiego in alcuni Paesi UE e nel Regno Unito a seguito dell’emergenza sanitaria da coronavirus
2
  Sulle disposizioni in materia di aiuti di Stato, la Commissione è intervenuta con la Comunicazione dell’8 maggio 2020
che individua ulteriori misure temporanee di aiuti ritenuti compatibili a norma del trattato sul funzionamento
dell'Unione europea (TFUE), stabilendo i criteri in base ai quali gli Stati membri possono erogare un sostegno pubblico
sotto forma di strumenti di capitale o altri strumenti a favore di imprese che si trovano in difficoltà finanziarie a causa
della pandemia in atto, solo se non è possibile trovare nessun'altra soluzione adeguata.
3
 https://europa.eu/european-union/coronavirus-response_it

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versamenti fiscali contributivi, in un quadro normativo complessivo derogatorio o di adattamento
alle particolari condizioni nazionali 4.
L’intervento principale dei Servizi pubblici per l’impiego in tutti i Paesi presi in esame riguarda
l’attivazione di dispositivi di supporto al reddito con caratteristiche di emergenza e di temporaneità,
spesso in deroga alle norme che ne regolamentano il funzionamento, prevedendo un ampliamento
dei potenziali beneficiari a nuove categorie di lavoratori o a lavoratori non in possesso dei requisiti
contributivi richiesti, nonché una semplificazione delle procedure formali per la richiesta dei benefit.
In linea generale, a seguito della chiusura al pubblico di uffici e jobcentres, al fine di continuare a
fornire supporto e adattare i propri servizi durante l’attuale situazione di emergenza sanitaria, gli
SPI presi in analisi hanno infatti predisposto un rafforzamento dei canali di comunicazione per la
consulenza a persone in cerca di lavoro, lavoratori e imprese, tramite telefono, sito web, chat e spazi
digitali personali, in taluni casi accelerando il passaggio al canale digitale già in programma.

IL QUADRO EUROPEO

La pandemia da COVID-19, rapidamente diffusasi in tutti i Paesi membri (in primis in Italia) e i cui
effetti sono purtroppo tangibili non solo sulla salute delle persone, ma anche sul tessuto produttivo
ed occupazionale, ha spinto l’Unione europea ad una risposta immediata per ridurne l’impatto
socio-economico. Infatti, sebbene la priorità assoluta sia la salute dei cittadini europei, la pandemia
in atto ha rappresentato uno shock violento per l'economia e per le condizioni di vita delle persone.
Oltre alle iniziative messe in campo per contenere la diffusione del COVID-19, sostenere i sistemi
sanitari nazionali, proteggere e salvare vite umane, il primo intervento per contrastare le
conseguenze economiche della pandemia è stato attuato dalla Banca centrale europea (BCE), con
un piano di emergenza da 750 miliardi di euro per l'acquisto di titoli di debito pubblici e privati a
sostegno della liquidità nell’Eurozona (“bazooka plan”), e quasi contemporaneamente attraverso
ingenti misure a livello sia nazionale che dell'Unione stessa.

Gli Stati membri hanno già adottato o stanno adottando misure politiche in materia di bilancio e
liquidità per aumentare la capacità dei loro sistemi sanitari e sostenere i cittadini e i settori
particolarmente colpiti. Durante questa crisi sanitaria è fondamentale non solo proteggere i settori
critici dell’economia, ma anche i beni, le tecnologie e le infrastrutture, tutelando anche
l’occupazione. L'impatto economico dell'epidemia da COVID-19 è risultato inoltre diverso a seconda
del grado di diffusione dell'epidemia, dei settori industriali e delle imprese, anche in funzione di una
serie di fattori, tra cui l'esposizione alla Cina come fonte di entrate intermedie, la possibilità di
passare a fornitori alternativi, la disponibilità di scorte o il ricorso a processi di produzione just in
time. L’Unione europea, attraverso la Commissione, ha intensificato i contatti con le Autorità
nazionali, i rappresentanti degli ambiti produttivi e le altre parti interessate al fine di monitorare e
valutare l'impatto sull'industria e sul commercio, intervenendo inoltre per sostenere diversi settori

4
 Parte delle informazioni relative alle misure economiche adottate, sono state desunte dalla Nota breve “Emergenza da
COVID-19 e misure sanitarie e socio economiche: i casi di Francia, Germania e Spagna”, Servizio Studi del Senato, n. 183,
Aprile 2020

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industriali, in particolare quelli vitali per la produzione, la fornitura di prodotti alimentari e di prima
necessità, oltre a quello sanitario vero e proprio 5.

PROVVEDIMENTI A SOSTEGNO DELL’ECONOMIA

Sulla base dell’evoluzione della pandemia da COVID-19 in Europa, la Commissione ha quindi
formulato una stima delle possibili conseguenze sull'economia 6. Se inizialmente tale impatto si
sarebbe dovuto tradurre in una riduzione di 2,5 punti percentuali del tasso di crescita del PIL dell'UE
nel 2020, gli ultimi dati evidenziano un crollo del 7,2%, per poi un probabile recupero di 6 punti
percentuali nel 2021. Le ripercussioni sono considerevoli anche sul mercato del lavoro, nonostante
l’introduzione di misure di contrasto promosse dai Paesi membri, tra cui gli schemi di orario ridotto,
i sostegni al reddito per gli autonomi, l'erogazione di liquidità per le imprese, di cui si darà
approfondimento nelle pagine successive. A soffrire maggiormente degli effetti della crisi sono i
lavoratori precari, nonché i giovani in cerca di una prima collocazione professionale. Il tasso di
disoccupazione nell'Eurozona è infatti previsto crescere dal 7,5% dello scorso anno al 9,5%, con i
consueti divari territoriali dovuti anche alle debolezze preesistenti in alcuni Paesi membri.

È apparso quindi necessario assicurare una risposta economica coordinata7 di fronte alla pandemia
in atto, garantendo l’integrità del mercato comune e, più in generale, preservando le catene del
valore della produzione e distribuzione. Ciò tramite la mobilitazione, da parte del bilancio
dell’Unione europea, di tutti gli strumenti esistenti per sostenere le imprese, mettendo a
disposizione del Fondo europeo per gli investimenti (FEI) un miliardo di euro a titolo di garanzia, per
sostenere circa 8 miliardi di euro di finanziamento del capitale circolante e aiutare così almeno
100 mila piccole e medie imprese. I prestiti possono essere ri-orientati, favorendo quelli al capitale
circolante con una scadenza di almeno 12 mesi, potenziando sia le garanzie nell'ambito di COSME 8,
che quelle previste dal programma Orizzonte 2020 9, per offrire l’accesso a finanziamenti ponte per
le microimprese, le PMI e quelle a media capitalizzazione. È altresì previsto il rafforzamento di tali
strumenti con 750 milioni di euro nell’ambito del Fondo europeo per gli investimenti strategici
(FEIS) 10, con la messa a disposizione di altri 250 milioni di euro per un sostegno immediato alle PMI.

5
 https://ec.europa.eu/info/live-work-travel-eu/health/coronavirus-response_it
6
  Previsioni economiche europee. Primavera 2020.
7
  Comunicazione della Commissione europea, 13 marzo 2020, COM(2020) 112 def.
8
  COSME è il programma dell’Unione europea per la competitività delle PMI, che incoraggia gli imprenditori a creare e a
far crescere le proprie aziende, facilitando al contempo l’accesso al credito e a nuovi mercati. Maggiori informazioni al
link: https://ec.europa.eu/growth/smes/cosme_it
9
  Orizzonte 2020 è il programma dell’Unione europea per la ricerca e l'innovazione. Maggiori informazioni al link:
http://ec.europa.eu/programmes/horizon2020/
10
   Il Fondo europeo per gli investimenti strategici (FEIS) è il pilastro centrale del piano di investimenti per l’Europa.
Sostiene gli investimenti strategici in settori chiave, quali le infrastrutture, l’efficienza energetica e l’energia rinnovabile,
la ricerca e l’innovazione, la tecnologia digitale, nonché l’istruzione, fornendo inoltre capitale di rischio per l’avvio delle
attività da parte delle PMI. Maggiori informazioni al link:
https://ec.europa.eu/commission/priorities/jobs-growth-and-investment/investment-plan-europe-juncker-
plan/european-fund-strategic-investments-efsi_it

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Nell’ambito della risposta economica coordinata di cui sopra, è stata lanciata l’iniziativa
“Coronavirus Response Investment Initiative - CRII”, destinata ad assicurare le necessarie fonti di
finanziamento ai Paesi membri, attraverso 37 miliardi di euro della politica di coesione e fino a 28
miliardi di euro di fondi strutturali non ancora assegnati dalle dotazioni nazionali esistenti,
compresi i contributi nazionali, pienamente ammissibili alla lotta contro la crisi 11. L’attivazione
della clausola di salvaguardia generale12, la riforma del quadro finanziario pluriennale per il
periodo 2014-2020 13, nonché la messa in atto dello strumento per il sostegno di emergenza da 2,7
miliardi di euro, rappresentano ulteriori strumenti di assistenza disponibili per gli Stati membri 14.

Nell’attuale scenario di crisi è intervenuto anche l’Eurogruppo15, con l’accordo sulle misure
economiche e finanziarie 16, per la creazione di un fondo di garanzia paneuropeo di 25 miliardi di
euro diretto alle PMI, nonché con la decisione di orientare la linea di credito del Meccanismo
europeo di stabilità – MES 17 per le spese sanitarie dirette o indirette fino a cessate emergenze (fino
al 2% del PIL di ciascun Paese membro). Per l’Eurogruppo è soprattutto necessaria l’istituzione di un
Fondo a sostegno della ripresa (Recovery Fund), a carattere temporaneo, con il quale fornire
finanziamenti attraverso il bilancio dell'UE a programmi di rilancio dell'economia, di pari passo ad
una linea di credito nell’ambito del Meccanismo europeo di stabilità; si tratta di una garanzia, nel
limite di importi pari al 2% del PIL prodotto nel corso del 2019, che può essere richiesta entro il 31
dicembre 2022 e che prevede un piano di ammortamento decennale ad interessi ridotti 18.

Con la progressiva diminuzione del contagio nei Paesi membri, grazie anche alle misure di
contenimento sanitario finora adottate, è stata quindi predisposta una Tabella di marcia per la
ripresa 19, con l'obiettivo di costruire un'Europa più resiliente, sostenibile ed equa. Si tratta di un
percorso articolato in quattro ambiti di azione: ripristinare e rafforzare ulteriormente il mercato

11
  Ibid. Nota 7.
12
  Comunicazione della Commissione europea, 20 marzo 2020, COM(2020) 123 def. La clausola di salvaguardia generale
è stata introdotta nel 2011 nell'ambito della riforma del patto di stabilità e di crescita, per consentire uno scostamento
temporaneo coordinato e ordinato dai normali requisiti per tutti gli Stati membri in una situazione di crisi generalizzata
causata da una grave recessione economica della zona euro o dell'UE nel suo complesso, nonché per adottare le
necessarie misure di coordinamento delle politiche nel quadro del patto, discostandosi dagli obblighi di bilancio
normalmente applicabili.
13
  Circa il Quadro Finanziario Pluriennale, il Parlamento europeo, con la Risoluzione n. 0054/20, invita la Commissione a
proporre un pacchetto integrativo di investimenti per la ripresa e la ricostruzione a sostegno dell'economia europea
dopo la crisi, in grado di inserirsi nel nuovo QFP. Ciò si aggiunge alle misure nell’ambito del Meccanismo europeo di
stabilità, nonché a quelle promosse dalla Banca europea per gli investimenti e dalla Banca centrale europea.
14
  Comunicazione della Commissione europea, 2 aprile 2020, COM(2020) 174 def.
15
  L'Eurogruppo è un organo informale in cui i ministri degli Stati membri della zona euro discutono di questioni relative
alle responsabilità condivise riguardo all'euro. Il suo compito principale è garantire uno stretto coordinamento delle
politiche economiche tra gli Stati membri della zona euro. Intende inoltre favorire le condizioni per una maggiore
crescita economica. È inoltre responsabile della preparazione delle riunioni del Vertice euro e del relativo seguito.
16
  https://www.consilium.europa.eu/media/43373/20200407-eg-inclusive-summing-up-letter.pdf
17
  Il MES è un’organizzazione intergovernativa europea con sede a Lussemburgo. Emette prestiti (concessi a tassi fissi o
variabili) per assicurare assistenza finanziaria ai Paesi in difficoltà, acquistando titoli sul mercato primario a condizioni
molto rigide.
18
  https://www.consilium.europa.eu/it/press/press-releases/2020/05/08/eurogroup-statement-on-the-pandemic-
crisis-support/
19
  https://www.consilium.europa.eu/media/43414/20200421-a-roadmap-for-recovery_it.pdf

                                                                                                                           6
unico quale componente essenziale della crescita europea, ripristinando le catene del valore finora
interrotte; avviare un poderoso piano di investimenti per sostenere la ripresa e modernizzare
l'economia, basato su investimenti pubblici a livello europeo e nazionale e sulla mobilitazione di
quelli privati; contribuire a inquadrare la risposta mondiale alla pandemia attraverso il
multilateralismo e un ordine internazionale basato sulle regole; assicurare un sistema di governance
funzionante, che sappia trarre insegnamenti dalla crisi, per garantire la ripresa. A ciò si è aggiunta
l’iniziativa mondiale di raccolta fondi (inizialmente fissati a 7,5 miliardi di euro) per una risposta
comune in termini di terapie sanitarie di contrasto al COVID-19 20.

PROVVEDIMENTI A SOSTEGNO DELL’OCCUPAZIONE

Fin dal principio della crisi, l’Unione europea ha anche deciso di concentrare i propri sforzi e risorse
soprattutto a sostegno del mercato del lavoro, per attenuare i rischi di crescita esponenziale della
disoccupazione che avrebbero a loro volta innescato una crisi socio-economica di portata
altrettanto emergenziale quanto quella della crisi sanitaria. Con la nuova iniziativa, denominata
“SURE”21, stanzia fino a 100 miliardi di euro in favore dei Paesi colpiti più duramente, tra cui l’Italia,
attraverso prestiti garantiti da tutti gli Stati membri a supporto dei lavoratori e delle imprese. Ciò
nell’ambito di un pacchetto più ampio di interventi: da una parte la proposta formulata dalla
Commissione di destinare al contrasto della crisi ogni euro ancora disponibile nell'attuale bilancio
annuale dell'Unione europea; dall’altra, le iniziative intraprese a sostegno delle PMI dalla Banca
europea di investimenti, per reperire i finanziamenti necessari in questa situazione emergenziale.

In favore dei lavoratori e delle imprese è stato anche approvato l'accordo per la creazione di
specifiche “reti di sicurezza”; ciò grazie ad un pacchetto di aiuti del valore di 540 miliardi di euro e
alla proposta di un costituendo Fondo per la ripresa (Recovery Fund) destinato, con adeguate risorse
finanziarie, ai settori e agli ambiti territoriali europei maggiormente colpiti dalla crisi. Tale Fondo,
oggetto di un primo accordo in sede di Parlamento europeo 22, costituisce una delle componenti
principali di un pacchetto di investimenti per un importo di 2 mila miliardi di euro, ed è finanziato
mediante l’emissione di obbligazioni a lungo termine, successivamente all’approvazione di un piano
di rimborso.

FONDI STRUTTURALI E DI INVESTIMENTO EUROPEI (FONDI SIE)

Relativamente all’utilizzo delle risorse finanziarie dell’Unione europea, un elemento chiave è che
tutte le spese potenziali per la lotta contro l'epidemia COVID-19 risultino ammissibili a decorrere
dal febbraio 2020 nell’ambito dei Fondi strutturali. Ciò di pari passo allo spostamento di importi
significativi di fondi nell'ambito dei programmi in modo semplificato per consentire a tutti gli Stati
membri di ridistribuire e guidare il supporto nelle prossime settimane dove è maggiormente

20
  https://ec.europa.eu/info/live-work-travel-eu/health/coronavirus-response_it
21
  Per approfondimenti, consultare il Comunicato stampa della Commissione europea al seguente link:
https://ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/it/ac_20_584
22
   Risoluzione del Parlamento europeo del 15 maggio 2020, n. 2020/124

                                                                                                        7
necessario, anche e soprattutto per supportare temporaneamente i programmi nazionali di lavoro
a breve termine che contribuiscono ad attenuare l’impatto dello shock, in combinazione con misure
di potenziamento e riattivazione. Anche il Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione
(FEG) può essere mobilitato a sostegno dei licenziamenti e dei lavoratori autonomi, con risorse pari
a 179 milioni di euro per il 2020 23.

È stato quindi approvato un Regolamento 24 di modifica la disciplina normativa dei Fondi SIE. Il Fondo
europeo di sviluppo regionale (FESR) deve sostenere il finanziamento del capitale circolante delle
piccole e medie imprese (PMI) ove necessario come misura temporanea, nonché concentrarsi sul
rafforzamento della ricerca, dello sviluppo tecnologico e dell'innovazione. Per quanto riguarda sia il
FESR che il FSE, il Regolamento dispone che, per i programmi da essi sostenuti, lo Stato membro
durante il periodo di programmazione può trasferire un importo fino all’8% della dotazione di una
priorità esistente al 1° febbraio 2020 (ed entro il limite del 4% del bilancio del programma), ad
un’altra priorità dello stesso Fondo a favore dello stesso programma. Il Consiglio dell’Unione
europea ha approvato poi un secondo atto legislativo che modifica le norme sull'uso dei Fondi
strutturali e di investimento europei (Fondi SIE)25, per consentire agli Stati membri di riorientare
risorse verso operazioni connesse alla crisi e sospendere temporaneamente alcune delle
disposizioni che definiscono la portata e le priorità dei programmi nazionali che possono essere
finanziati da tali Fondi, nonché le condizioni secondo cui le Regioni hanno diritto a ricevere sostegno.

Ciascun Paese membro può quindi beneficiare di un’accresciuta flessibilità nel trasferire risorse tra
i Fondi e tra le Regioni e soddisfare così le proprie esigenze specifiche per attenuare i danni sociali
ed economici della pandemia. Inoltre, per il periodo compreso tra il 1° luglio 2020 e il 30 giugno
2021, gli Stati membri possono richiedere un finanziamento dal bilancio dell’UE pari a un massimo
del 100%. Si tratta quindi di misure in grado di fornire investimenti mirati non solo per l’assistenza
sanitaria, ma anche per sostenere le imprese in difficoltà e favorire misure straordinarie di sostegno
al reddito dei lavoratori. Le risorse disponibili per la programmazione dell'anno 2020 per l'obiettivo
“Investimenti in favore della crescita e dell'occupazione” possono così essere, su richiesta di uno
Stato membro, trasferite tra FESR, FSE e Fondo di coesione, indipendentemente dalle percentuali di
riparto inizialmente previste. I trasferimenti fanno salve le risorse destinate all'iniziativa per
l'occupazione giovanile (IOG).

La Commissione 26ha inoltre ritenuto necessario evitare variazioni e/o modifiche agli accordi di
partenariato, posticipando per il 2020 sia il termine per la presentazione delle relazioni annuali di
attuazione sia il termine per le relazioni della Commissione elaborate su tale base. Il FESR deve
offrire sostegno alle imprese che versano in difficoltà, garantendo così la coerenza con la linea

23
  Cfr. Nota 7.
24
   Regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio, 27 marzo 2020, n. 0043/20, consultabile al seguente link:
 http://bancadati.anpalservizi.it/bdds/ViewScheda.action?product=NORMALAVORO&uid=3c87c9f4-2bde-4de8-a98d-
909703de8341&title=scheda
25
  Regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio, 20 aprile 2020, n. 0054/20
26
  Comunicazione della Commissione europea, 2 aprile 2020, COM(2020) 138 def.

                                                                                                               8
adottata con il quadro temporaneo per le misure di aiuto di Stato a sostegno dell'economia
nell'attuale emergenza del COVID-19 e con le norme sulla concessione di aiuti de minimis. Per tutti
i Fondi SIE va applicato un tasso di cofinanziamento del 100% alle spese dichiarate nelle domande
di pagamento nel periodo contabile che corre dal 1° luglio 2020 al 30 giugno 2021 per uno o più
assi prioritari. A ciò si aggiungono le necessarie garanzie di accesso alla liquidità e ai finanziamenti,
per agevolare le attività di ricerca e sviluppo, nonché per creare capacità supplementari in merito
alla produzione dei prodotti necessari di contrasto alla pandemia 27.

Il grafico sotto riportato fornisce una panoramica complessiva circa le risorse finora mobilitate
dall’Unione europea, di contrasto agli effetti della pandemia da COVID-19, pari a quasi 3.400 miliardi
di euro 28.

Fig. 1 – Risorse destinate al contrasto dell’epidemia da COVID-19. Importi in miliardi di euro

                                                         70
                                                 240

                                     330

                               200

                              100

                                                         2.450

       Misure e risorse nazionali, tra cui programmi già approvati nell'ambito delle disposizioni sugli aiuti di
       Stato
       SURE - sostegno per i rischi di disoccupazione

       Fondo di garanzia paneuropea della BEI, a sostegno delle PMI

       Misure nazionali adottate nell'ambito del meccanismo di flessibilità dell'UE

       Meccanismo europeo di stabilità - Fondo Salva Stati

Fonte: elaborazione ANPAL Servizi su dati Commissione europea

27
  Comunicazione della Commissione europea, 3 aprile 2020, COM(2020) 2215 def., in relazione alla modifica del quadro
temporaneo per le misure di aiuto di Stato.
28
  Fonte:      Commissione          europea.      https://ec.europa.eu/info/live-work-travel-eu/health/coronavirus-
response/overview-commissions-response_it

                                                                                                                   9
LO SCENARIO NEI PRINCIPALI PAESI MEMBRI

Di seguito sono illustrate le misure adottate dai principali Paesi membri dell’Unione europea (a cui
si aggiunge il Regno Unito) di sostegno al tessuto economico nazionale e al mercato del lavoro, con
particolare attenzione agli interventi di adeguamento e di riorganizzazione dei Servizi pubblici per
l’impiego 29. Tutte le informazioni riportate sono attualizzate alla prima settimana di maggio 2020.

BELGIO

Le misure a sostegno dell’economia e dell’occupazione
Il Governo federale ha adottato diverse misure in risposta alla crisi, pubblicando un’analisi di
impatto circa gli effetti dell’epidemia da COVID-19 sulle imprese nazionali. Il 10 marzo 2020
l’Esecutivo ha quindi annunciato l’entrata in vigore di specifiche misure 30.A sostegno delle imprese
sono stati ridefiniti i criteri per il pagamento dei contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro,
dell’imposta sul valore aggiunto (esenzione dagli interessi di mora), nonché dell’imposta sul reddito
delle persone fisiche e delle società. È stato inoltre disposto il differimento dei pagamenti anticipati
da parte dei lavoratori autonomi, fino al secondo trimestre del 2020, così come l’esenzione dal
pagamento dei contributi della sicurezza sociale, garantendo un reddito sostitutivo fino ad un
massimo di 1.266,27 euro mensili. Per quanto concerne i provvedimenti a sostegno del mercato del
lavoro, viene estesa fino al 30 giugno 2020 la possibilità di richiedere l’indennità di disoccupazione
temporanea, a cui si affianca quella per motivi economici, incrementata al 70% per un periodo di
tre mesi; si tratta di strumenti messi in campo per limitare la diminuzione del reddito disponibile
delle famiglie. Da ultimo, è stata concessa maggiore flessibilità nell’esecuzione degli appalti pubblici
federali, per evitare sanzioni contro fornitori, imprese e liberi professionisti. Anche i governi
regionali hanno adottato misure per le imprese:

•    La Regione di Bruxelles Capitale ha introdotto dal 19 marzo una sovvenzione fino a 4 mila euro
     per le imprese in crisi e fino a 2 mila euro per alcuni settori più in difficoltà. È stata inoltre differita
     la tassa di soggiorno per il primo semestre del 2020, nonché concesse garanzie sui prestiti
     bancari, per complessivi 20 milioni di euro.
•    Le misure introdotte dalla Regione delle Fiandre includono, tra l’altro, 100 milioni di euro quali
     garanzie sui prestiti concessi alle imprese in crisi, nonché la concessione di 4 mila euro per
     ciascuna impresa medio-piccola costretta a sospendere le attività.
•    La Regione della Vallonia ha previsto lo stanziamento di 5 mila euro per le imprese che chiudono
     i battenti, 2.500 euro per le piccole aziende commerciali che devono adeguare gli orari di

29
 Cfr. Nota 1.
30
 https://www.premier.be/fr/Dix-mesures-pour-soutenir-les-entreprises-et-les-independants-dans-le-cadre-du-
COVID-19

                                                                                                              10
apertura; a livello generale sono introdotte garanzie per i prestiti concessi dalle banche alle
      imprese.

Trascorso più di un mese dall’avvio delle misure di sostegno economico e di contenimento sociale,
sulla base delle proiezioni dell’andamento pandemico nel Paese, il Consiglio di sicurezza nazionale,
su indicazione del Comitato di esperti incaricato della strategia di uscita (GEES), ha delineato una
strategia di uscita dal lockdown, così articolata:

•     Fase 1a (dal 4 maggio 2020): parziale riapertura dei comparti produttivi, nel rispetto delle
      distanze interpersonali, prediligendo comunque il telelavoro quale modalità ordinaria.
•     Fase 1b (dall’11 maggio 2020): apertura di tutte le imprese, indipendentemente dalle dimensioni
      e dal settore, previo accordo con le parti sociali sulle condizioni minime di sicurezza, nel rispetto
      della guida nazionale predisposta dal Comitato di esperti (GEES).
•     Fase 2 (dal 18 maggio 2020): probabile apertura delle attività commerciali che implicano un
      maggiore contatto interpersonale. Parziale riapertura delle scuole.
•     Fase 3 (dall’8 giugno 2020): cessazione di tutte le limitazioni ad esclusione del divieto di
      assembramenti di massa.

Le misure adottate dai Servizi pubblici per l’impiego
Il 17 marzo 2020, il Consiglio di Sicurezza Nazionale ha adottato delle misure per la lotta contro la
propagazione del Coronavirus, in vigore dal 18 marzo al 19 aprile, fino a nuovo ordine. La principale
misura di supporto al reddito per i lavoratori disoccupati a seguito del Coronavirus è l’istituto
dell’indennità di disoccupazione temporanea (Chômage temporaire), gestito dall’Office National de
l’Emploi, ONEM/Rijksdienstvoor Arbeidsvoorziening RVA 31, l’istituto di previdenza sociale che
gestisce il sistema di assicurazione contro la disoccupazione e altre misure per l’interruzione
volontaria e temporanea del rapporto di lavoro per lo più connesse a esigenze di conciliazione. La
Legge prevede il ricorso alla disoccupazione temporanea per forza maggiore (ovvero dovuta al
verificarsi di un evento improvviso e imprevedibile, al di fuori del controllo del datore di lavoro e dei
lavoratori, che rende temporaneamente impossibile l’esecuzione del rapporto di lavoro) o per
motivi economici (crisi aziendale): in quest’ultimo caso i requisiti sono più stringenti e il trattamento
meno favorevole. Dal 13 marzo e per tutta la durata delle misure di protezione imposte dalle
autorità (provvisoriamente fino al 19 aprile, estendibile fino al 30 giugno), il datore di lavoro può
richiedere la disoccupazione temporanea per tutto o parte del proprio personale dipendente. Il
dispositivo può anche essere applicato alternando giornate di disoccupazione temporanea a
giornate di lavoro 32.

Per far fronte alla crisi di COVID-19 l'ONEM/RVA ha semplificato le procedure formali a carico del
lavoratore e del datore di lavoro per la richiesta del beneficio: tutte le domande di disoccupazione
economica legate alla pandemia di COVID-19 vengono considerate disoccupazione a causa di forza

31
    https://www.onem.be/fr
32
    https://www.onem.be/fr/citoyens/ch%c3%b4mage%20temporaire/generalites

                                                                                                        11
maggiore; al lavoratore è riconosciuto un diritto immediato a godere dei benefici, anche se non
soddisfa le condizioni di ammissibilità previste dalla norma (es. numero di giornate lavorative
retribuite nel periodo che precede la richiesta); la modulistica per la presentazione della domanda
è stata semplificata. Il lavoratore deve presentare la domanda di disoccupazione temporanea a uno
degli istituti di pagamento prescelto, pubblico (CAPAC) o privato gestito dai sindacati (FGTB,CSC,
ACLVB-CGSLB); il datore di lavoro deve presentare una dichiarazione in formato elettronico sulle ore
di disoccupazione temporanea richieste, che viene automaticamente trasmessa all’organismo di
pagamento, il quale, una volta in possesso dei due documenti, può procedere al pagamento, senza
aspettare una decisione dall’ONEM/RVA.

L’indennità di disoccupazione temporanea corrisponde al 70% della retribuzione media (con un
limite massimo di 2.754,56 euro al mese). Il lavoratore riceve un'indennità giornaliera compresa
tra55,59 euro e 74,17 euro. Ha inoltre diritto ad un supplemento di 5,63 euro al giorno se è
temporaneamente disoccupato per causa di forza maggiore, a carico dell’ONEM, o di 2 euro al
giorno se è temporaneamente disoccupato per motivi economici, a carico del datore di lavoro o di
un fondo di sicurezza del sostentamento. Sull’importo delle prestazioni si applica una ritenuta alla
fonte del26,75%.

Per quanto riguarda le politiche attive del lavoro i Servizi pubblici per l’impiego del Governobelga
sono disponibili per regione e lingua:

•     ACTIRIS (Office régional bruxellois de l'emploi, ex ORBEM/BGDA), per la Regione di Bruxelles-
      capitale33. In linea con le raccomandazioni di salute pubblica delle autorità federali e regionali
      dal 16 marzo e fino al 30 aprile ACTIRIS ha sospeso tutte le attività in presenza e tutti gli eventi,
      passando ad un servizio digitale al 100%, con l’obiettivo di garantire la continuità del servizio
      pubblico e al contempo la sicurezza dei dipendenti e degli utenti. ACTIRIS sta accelerando la
      trasformazione digitale già in corso, con l’utilizzo di nuovi strumenti (es. interviste in remoto con
      teleconferenza; file personali online, offerte di lavoro e documenti amministrativi) e sta inoltre
      potenziando strumenti esistenti più tradizionali (es. raddoppio del personale del Contact Center;
      disponibilità di un numero di telefono con chiamata gratuita negli orari di apertura; possibilità
      di contattare il proprio consulente via e-mail o per posta; istituiti due portavoce raggiungibili via
      e-mail o telefono). ACTIRIS consiglia alle persone disoccupate di continuare la ricerca di lavoro;
      la procedura di monitoraggio non è sospesa e la valutazione della ricerca di lavoro prosegue
      anche durante questo periodo, sebbene venga tenuto conto delle circostanze sfavorevoli e della
      situazione personale. A seguito del piano di deconfinamento predisposto dal Governo Federale,
      dietro parere del Consiglio di sicurezza nazionale, ACTIRIS prevede di ripristinare gradualmente
      i servizi in presenza, nonché l’apertura dei propri sportelli a partire dal 15 maggio 2020 34.

33
    http://www.actiris.be/tabid/173/language/fr-BE/A-propos-d-Actiris.aspx
34
    https://www.actiris.brussels/fr/citoyens/home-faq-covid-19/. Ultima consultazione del sito 13 maggio 2020.

                                                                                                                 12
•    VDAB (Vlaamse Dienstvoor Arbeidsbemiddeling en Beroepsopleiding) per la Regione delle
     Fiandre 35. Gli uffici di VDAB sono chiusi al pubblico dal 17 marzo e le attività in presenza sono
     state sospese, ma sono attivi servizi telefonici (numero gratuito) e i servizi online sono accessibili
     24 ore al giorno su 7 giorni. I controlli sull’attivazione e la ricerca di lavoro non sono invece
     sospesi, ed è possibile contattare via e-mail o telefono i consulenti di DVAB per orientamento e
     supporto nella ricerca. Il VDAB consiglia di proseguire l’attività di ricerca di lavoro in quanto
     l’emergenza sanitaria ha reso disponibili posti di lavoro in alcuni specifici settori; stanno inoltre
     prendendo piede presso le aziende modalità di selezione dei candidati in remoto; infine, il
     monitoraggio della condizionalità non è sospeso. VDAB consiglia di utilizzare il tempo a
     disposizione per attività di formazione a distanza anche avvalendosi della possibilità di contatto
     con il proprio consulente. Considerando l’evolversi della situazione epidemiologica nel Paese e
     la diminuzione dei focolai di contagio, anche a seguito delle decisioni formalizzate dal Consiglio
     di sicurezza Nazionale, VDAB comunica la parziale riapertura dei propri uffici, a far data dall’11
     maggio 2020, solo per un numero limitato di clienti convocati su appuntamento 36.
•    FOREM (Office wallon de la formation professionnelle et de l'emploi), per la Regione della
     Vallonia37. Tutti gli uffici di FOREM sono chiusi fino a nuovo avviso, le attività in presenza
     sospese. Sono state predisposte schede informative per rispondere alle principali esigenze di
     informazione del pubblico e FAQ e sono attivi i servizi prioritari. Sono disponibili contatti con i
     consulenti, principalmente via e-mail, su procedure amministrative, servizi di controllo e servizio
     consulenti, o anche via telefono. Le attività di consulenza e di controllo sulla ricerca attiva di
     lavoro sono in funzione. A partire dal 18 maggio 2020 FOREM prevede di avviare parzialmente
     le attività in presenza, solo per le persone convocate previo appuntamento 38.
•    ADG (Arbeitsamtder Deutschsprachigen Gemeinschaft) per la Comunità di lingua tedesca 39. Gli
     uffici del ADG si sono adeguati alle disposizioni sul coronavirus, chiudendo l’accesso al pubblico
     almeno, ma garantendo i servizi da remoto, via telefono ed e-mail. A far data dall’11 maggio
     2020, con l’allentamento delle restrizioni finora in vigore, è prevista la riapertura, seppure
     ancora limitata, degli uffici a cui è possibile rivolgersi solo su appuntamento 40.

FRANCIA

Le misure a sostegno dell’economia e dell’occupazione 41
Il Paese è intervenuto modificando disposizioni già contenute nella Legge finanziaria per il 2020
(Legge n. 2020-289), oltre a varare una norma per il sostegno immediato di fronte all’emergenza
sanitaria in atto (Legge n. 2020-290), introducendo il 23 marzo 2020 un pacchetto di misure

35
  https://www.vdab.be/solliciteren-in-tijden-van-corona
36
  https://www.vdab.be/richtlijnen-werkzoekend. Ultima consultazione del sito 13 maggio 2020.
37
  https://www.leforem.be/
38
  https://www.leforem.be/coronavirus-mesures-prises-par-forem.html Ultima consultazione del sito 13 maggio 2020.
39
  http://www.ostbelgienlive.be/
40
  https://www.adg.be/desktopdefault.aspx/tabid-6798 Ultima consultazione del sito 13 maggio 2020.
41
   Ibidem, Nota 4.

                                                                                                             13
economiche pari a 45 miliardi di euro, circa il 2% del PIL. Rispetto alla Legge finanziaria corrente, la
spesa pubblica è rivista al rialzo a causa dell'aumento dei fabbisogni legati alle misure di sostegno al
reddito e di quelli per fronteggiare la crisi epidemica. Tra le principali misure si segnala il supporto
in termini di liquidità attraverso la proroga dei versamenti erariali e contributivi per le imprese; il
sostegno delle retribuzioni dei lavoratori occupati ad orario ridotto; il supporto finanziario diretto
per le piccole e medie imprese (PMI) e i lavoratori autonomi. Circa quest’ultimo, fino al 31 dicembre
2020 le aziende di tutte le dimensioni, compresi i lavoratori autonomi, con un fatturato in perdita a
causa degli effetti prodotti dal COVID-19, possono richiedere al proprio istituto di credito la
concessione di una linea di finanziamento di cui sopra (PGE), non superiore al 25% del fatturato
conseguito nel 2019. L’istruttoria varia in base al numero di addetti: se inferiore a 5 mila e con un
fatturato entro 1,5 miliardi di euro, la banca di appoggio eroga una prima tranche, mentre il saldo è
concesso successivamente alla ricezione, da parte del datore di lavoro, di un codice identificativo
comunicato dalla Banca pubblica di investimento Bpifrance; per le grandi imprese con più di 5 mila
dipendenti, occorre un preaccordo con gli istituti di credito partner, per poi istruire l’istanza oggetto
di approvazione da parte del Ministero dell’Economia, tramite specifica decretazione 42.

In tema di lavoro e sicurezza sociale, sono previste, tra l'altro, disposizioni per limitare licenziamenti;
favorire le attività a tempo parziale e la formazione professionale; modificare la disciplina per le
ferie pagate; derogare alla legislazione vigente in tema di orario di lavoro, riposo settimanale e
festivo per imprese di settori particolarmente necessari per la sicurezza della Nazione o per la
continuità della vita economica e sociale. Il datore di lavoro può fare richiesta del Dispositif d’activitè
partielle che, ai sensi dell’art. R. 5122-1 del Codice del lavoro francese, a sostegno della perdita di
retribuzione da parte dei lavoratori dipendenti, causa crisi temporanee aziendali e/o chiusura dello
stabilimento. Ciascun lavoratore riceve un'indennità compensativa versata dal datore di lavoro e
pari almeno al 70% della retribuzione lorda percepita. A sostegno del datore di lavoro è concessa
un’indennità forfettaria, per dipendente, cofinanziata dallo Stato e da Unédic (che gestisce
l’assicurazione contro la disoccupazione), pari a: 7,74 euro per le imprese con un numero di addetti
compreso tra 1 e 250; 7,23 euro per le imprese con oltre 250 dipendenti 43.

Considerando l’evolversi dell’epidemia sul territorio nazionale e la riduzione progressiva dei contagi,
l’Esecutivo ha predisposto una bozza di piano di “deconfinamento”, programmando una parziale
riapertura delle attività a far data dall’11 maggio 2020. Allo scopo è stato presentato un ordine
temporaneo sui termini applicabili alla consultazione e all'informazione del Comitato economico e
sociale per far fronte all'epidemia di COVID-19. L'ordine adatta i termini entro i quali il suddetto
Comitato e il Comitato sociale ed economico centrale vengono consultati e informati prima delle
decisioni del datore di lavoro intese a far fronte alle conseguenze economiche, finanziarie e sociali
causate dagli effetti dell’epidemia da COVID-19 sul mercato del lavoro. Ciò al fine di promuovere la
rapida ripresa dell'attività economica in condizioni di sicurezza 44.

42
  https://www.economie.gouv.fr/files/files/PDF/2020/dp-covid-pret-garanti.pdf
43
  https://travail-emploi.gouv.fr/le-ministere-en-action/coronavirus-COVID-19/questions-reponses-par-theme/
44
  https://www.gouvernement.fr/partage/11519-declaration-du-premier-ministre-sur-la-strategie-nationale-du-plan-
de-deconfinement-a-l-assemblee

                                                                                                             14
Le misure adottate dai Servizi pubblici per l’impiego
A partire dal 16 marzo 2020, a seguito della situazione di emergenza sanitaria dettata dal COVID-19,
le agenzie di Pôle emploi hanno adattato il loro funzionamento per continuare a erogare i servizi e
supportare gli utenti nella richiesta di informazioni. I consulenti Pôle emploi sono disponibili
telefonicamente e tramite e-mail mediante lo spazio personale accessibile dal sito dell'Agenzia.
Nell’ambiente dedicato allo spazio personale per lavoratori e disoccupati, utilizzabile anche
scaricando l’applicazione su smartphone, è possibile aggiornare/dichiarare un cambio di situazione,
contattare un consulente per segnalare l’impossibilità a spostarsi, monitorare le indennità, scaricare
documenti/certificati, consultare la propria agenda, redigere un curriculum, sottomettere e
monitorare le candidature.
Pôle emploi ha predisposto una pagina web ad hoc per rispondere alle domande frequenti degli
utenti con il duplice obiettivo di fornire un nuovo ed ulteriore servizio informativo all'utenza e di
migliorare l'organizzazione e l'efficienza della comunicazione.

Alla luce della situazione di emergenza e del periodo di permanenza forzata a casa di migliaia di
utenti Pôle emploi ha puntato fortemente sulla formazione a distanza. Avvalendosi della
collaborazione di diversi provider formativi, a partire dal 26 marzo 2020, ha messo a disposizione
delle persone in cerca di lavoro oltre 150 nuovi corsi a distanza relativi a 20 settori professionali
dove le assunzioni risultano più richieste. Il catalogo formativo è disponibile sul sito dell’Agenzia.

Questi corsi di formazione consentono di acquisire conoscenze e abilità tramite vari strumenti
didattici: video, serious games, corsi online, apprendimento capovolto (flipped learning), mentoring
e follow-up personalizzato con il formatore. La formazione a distanza prevede la creazione di un
team educativo che ha il compito facilitare lo sviluppo delle competenze. Durante il periodo
formativo, un coach o un responsabile didattico accompagna l’utente rispondendo alle sue
domande. È prevista altresì la creazione di comunità di discenti per favorire la condivisione
dell’apprendimento. L’elenco dei corsi è consultabile sulla pagina “Trouver ma formation” sul sito
di Pôle emploi, sull’applicazione “Ma Formation”, attraverso il catalogo e sul sito dedicato “La Bonne
Formation” nell’Emploi Store. Gli utenti interessati alla formazione possono contattare l’ente
formativo attraverso il link indicato nella presentazione del corso. Successivamente il formatore
provvederà a contattarli per stabilire insieme il percorso didattico personalizzato più idoneo. Il
consulente Pôle emploi è in ogni caso disponibile per discutere il progetto formativo e professionale
da realizzare e fornire consigli in merito, per esempio, alla cadenza della formazione più adeguata
alle diverse situazioni.

In aggiunta, sempre nel contesto dell'emergenza COVID-19, al fine di fornire un ulteriore supporto
per la formazione a distanza, Pôle emploi si appoggia a FUN-MOOC una piattaforma per corsi online
e MOOC (Massive Open Online Course) offerti da istituti di istruzione superiore francesi e da
provider partner. In questo particolare frangente i contenuti della piattaforma sono totalmente
accessibili, non è prevista però la possibilità di utilizzare i forum, il servizio di monitoraggio da parte
del gruppo di docenti, né il rilascio di attestazioni.

                                                                                                        15
Pôle emploi ha fornito chiarimenti riguardo il funzionamento e l’articolazione di due dispositivi di
tutela distinti l’allocation chômage e l’activité partielle che possono tuttavia essere combinati o
cumulati. Pôle emploi risponde alle domande degli utenti, indipendentemente dal fatto che siano
registrati o in cerca di lavoro, in procinto di ricevere un’indennità o meno. L'attività parziale,
chiamata anche "disoccupazione parziale" (chômage partiel), è un dispositivo di supporto per le
aziende che si trovano ad affrontare difficoltà economiche, in quanto consente ai lavoratori che
hanno ridotto la loro attività, di ricevere dal proprio datore di lavoro una indennità per compensare
la perdita di retribuzione dovuta alle ore non lavorate. Lato lavoratori, non è necessario espletare
alcuna formalità. È il datore di lavoro a versare, alla normale scadenza, l'importo dell'indennità
relativa all’attività parziale, che comparirà nella busta paga del lavoratore alla fine del mese. Lato
datore di lavoro, per ogni ora non lavorata e per ciascun lavoratore posto in attività parziale, viene
rimborsata la relativa indennità, pertanto egli è il solo responsabile della richiesta del benefit
all'amministrazione regionale del lavoro (DIRECCTE). Il dispositivo è finanziato dallo Stato e
dall'Unédic, l'organismo che gestisce il regime di assicurazione di disoccupazione. A differenza
dell’indennità di disoccupazione, non è Pôle emploi a occuparsi del versamento dell’indennità ma il
datore di lavoro che viene in seguito rimborsato.

A partire dal 1° marzo 2020 e per tutto il periodo della crisi sanitaria, è stata inoltre prevista in via
eccezionale una proroga dei sussidi per i disoccupati in procinto di esaurire i diritti a beneficiare
dell’indennità di disoccupazione. Con riferimento ai servizi alle imprese Pôle emploi ha rafforzato il
servizio di supporto ai datori di lavoro che necessitano urgentemente di assumere personale, in
particolare potenziando i contatti telefonici e l’area dedicata al recruitment sul sito web dove è
possibile inviare offerte online 24 ore al giorno anche utilizzando l'applicazione "Je recrute".

Il Governo in collaborazione con Pôle emploi ha previsto la creazione della piattaforma web
“Mobilisation Exceptionelle pour l’Emploi” che riunisce gli attori del mondo del lavoro e produttivo
che in questo difficile momento stanno collaborando e sono impegnati a sostenere imprese e
professionisti essenziali per la nazione. Attraverso link di collegamento alle pagine informative
istituzionali, il sito funziona da raccordo di contenuti informativi utili a lavoratori, persone in cerca
di lavoro e imprese. La piattaforma mette a disposizione un servizio di incrocio domanda/offerta
attraverso uno spazio dedicato al recruitment durante l’emergenza sanitaria da COVID-19. Le
imprese che in questo particolare frangente necessitano di assumere personale possono pubblicare
le domande di lavoro per le posizioni aperte; al contempo gli utenti possono consultare gli annunci
e candidarsi direttamente online. Attualmente gli ambiti prioritari nei quali le richieste di lavoro
risultano significative, riguardano il settore sanitario, agricolo, agroalimentare, quello relativo ai
trasporti, alla logistica, all’aiuto domestico, all’energia e alle telecomunicazioni. Tra gli attori
economici figurano Adecco, già partner di Pôle emploi in occasione di altre iniziative, e Manpower.

                                                                                                      16
Va infine osservato che, in linea con il piano di de-confinamento predisposto a livello nazionale45, è
previsto il parziale ripristino delle attività in presenza offerte da Pôle emploi, a partire dal 18 maggio
2020 e solo su appuntamento 46.

GERMANIA

Le misure a sostegno dell’economia e dell’occupazione
Le prime due Leggi del Corona-Krisenpaket (Legge per l’istituzione di un addendum al Bilancio
federale per l’esercizio 2020 e la Legge istitutiva di un Fondo per la stabilizzazione economica)
disegnano, nel loro insieme, un intervento complessivo molto consistente di contrasto alla
pandemia in atto. In particolare, la manovra aggiuntiva, destinata a finanziare i costi delle misure
necessarie a fronteggiare la crisi economica, autorizza il Governo federale a ricorrere
all’indebitamento netto per un totale di 156 miliardi di euro (pari a 4,5% del PIL).

Il Ministero federale dell’Economia (BMWI) ha quindi varato un pacchetto di aiuti economici,
nell’ordine di 50 miliardi di euro, per il sostegno alle imprese in crisi. Si tratta tra l’altro di incentivi
per le PMI con un numero di addetti non superiore a 10 unità e che prevedono uno sgravio una
tantum sulla contribuzione imponibile fino a 9 mila euro, per tre mesi e per le imprese con un
organico non superiore a 5 dipendenti. Per quelle con un organico da 6 a 10 dipendenti, lo sgravio
è pari a 15 mila euro, sempre per 3 mesi. Per le imprese di dimensioni medio grandi è quindi attivo
uno specifico programma, denominato KfW2020, promosso dalla Banca Federale per lo Sviluppo e
destinato a soddisfare le esigenze di liquidità nell’immediato. Per le imprese costituite da meno di
5 anni sono concessi prestiti, talvolta con procedure semplificate (in relazione al sostegno concesso),
fino ad un miliardo di euro, ovvero pari al 25% del fatturato realizzato nel 2019, con una garanzia in
capo alla stessa KfW che arriva fino al 90% dell’importo concesso; analoghe condizioni per le
imprese sul mercato da oltre 5 anni, con tassi di interesse compresi tra l’1% e l’1,46%. Per le aziende
di grandi dimensioni, la sovvenzione è limitata al 25% del fatturato dell’anno precedente, con una
garanzia pari all’80% del totale.

Con il varo della Legge del 27 marzo 2020 che semplifica l’accesso alla sicurezza sociale e modifica
diverse disposizioni del Codice sociale (Sozialgesetzbuch - SGB) sono poi state introdotte procedure
semplificate per l’accesso alle prestazioni sociali di base per le persone in cerca di occupazione,
nonché disposizioni speciali temporanee in relazione al lavoro a orario ridotto (Kurzarbeit)47. Nello
specifico si tratta di un’integrazione salariale concessa in caso di riduzione dell’orario di lavoro,
previa istanza all’Agenzia Federale per l’Occupazione – Bundesagentur für Arbeit. Il dettato
normativo modifica la sezione 109 del Terzo libro del Codice Sociale (Legge 24 marzo 1997),
autorizzando quindi il Governo Federale, in presenza di circostanze eccezionali quale quella del

45
   Cfr. Nota 42.
46
   https://www.pole-emploi.fr/actualites/a-laffiche/a-compter-du-18-mai-les-agences.html. Ultima consultazione del
sito 13 maggio 2020.
47
   http://dip21.bundestag.de/dip21/btd/19/178/1917893.pdf

                                                                                                               17
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