COVID-19: le misure a sostegno dell'economia e del mercato del lavoro nell'Unione Europea - Nota di approfondimento
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
COVID-19: le misure a sostegno dell’economia e del mercato del lavoro nell'Unione Europea Nota di approfondimento Linea Benchmarking Nazionale ed Internazionale Direzione Studi e Ricerche Maggio 2020
INDICE PREMESSA ..................................................................................................................................................... 3 IL QUADRO EUROPEO .................................................................................................................................... 4 PROVVEDIMENTI A SOSTEGNO DELL’ECONOMIA .................................................................................... 5 PROVVEDIMENTI A SOSTEGNO DELL’OCCUPAZIONE ............................................................................... 7 FONDI STRUTTURALI E DI INVESTIMENTO EUROPEI (FONDI SIE) ............................................................. 7 LO SCENARIO NEI PRINCIPALI PAESI MEMBRI...............................................................................................10 BELGIO ....................................................................................................................................................10 Le misure a sostegno dell’economia e dell’occupazione.....................................................................10 Le misure adottate dai Servizi pubblici per l’impiego .........................................................................11 FRANCIA .................................................................................................................................................13 Le misure a sostegno dell’economia e dell’occupazione.....................................................................13 Le misure adottate dai Servizi pubblici per l’impiego .........................................................................15 GERMANIA .............................................................................................................................................17 Le misure a sostegno dell’economia e dell’occupazione.....................................................................17 Le misure adottate dai Servizi pubblici per l’impiego .........................................................................18 REGNO UNITO ........................................................................................................................................20 Le misure a sostegno dell’economia e dell’occupazione.....................................................................20 Le misure adottate dai Servizi pubblici per l’impiego .........................................................................21 SPAGNA ..................................................................................................................................................24 Le misure a sostegno dell’economia e dell’occupazione.....................................................................24 Le misure adottate dai Servizi pubblici per l’impiego .........................................................................26 SVEZIA ....................................................................................................................................................28 Le misure a sostegno dell’economia e dell’occupazione.....................................................................28 Le misure adottate dai Servizi pubblici per l’impiego .........................................................................29 2
PREMESSA La presente nota illustra in modo sintetico le misure a sostegno del tessuto economico ed occupazionale adottate sia a livello europeo che in alcuni tra i principali Paesi membri (Belgio, Francia, Germania, Spagna, Svezia), assieme al Regno Unito (quest’ultimo uscito dall’Unione europea lo scorso 30 gennaio), a seguito dell’emergenza epidemiologica da COVID-19. Offre inoltre un approfondimento sulle modalità operative e sugli interventi promossi dalle Agenzie nazionali per l’occupazione dei suddetti Paesi nell’attuale scenario pandemico 1. Le informazioni sono ottenute attraverso un’analisi desk effettuata consultando i siti istituzionali di riferimento dell’UE e di ciascuno Stato. La nota è strutturata in due parti: la prima illustra la risposta comune dell’Unione europea al COVID- 19, diretta ad arginare le conseguenze economiche e sociali provocate dalla diffusione del virus. L’UE ha infatti presentato un pacchetto da 540 miliardi di euro a sostegno dei lavoratori e delle imprese dei Paesi membri, ma ha anche riorientato i Fondi strutturali e di investimento europei (Fondi SIE) verso una maggiore flessibilità di utilizzo. Gli Stati membri possono così trasferire denaro tra diversi Fondi e Regioni con l'obiettivo di soddisfare le loro esigenze per attenuare i danni sociali ed economici, oltre a ricorrere al bilancio dell'UE per finanziare fino al 100% di programmi riguardanti il contrasto alla pandemia da COVID-19. È stata inoltre applicata piena flessibilità delle norme di bilancio dell’UE, soprattutto per arginare la disoccupazione, e sono state snellite le disposizioni in materia di aiuti di Stato2, in modo che ciascun Paese membro possa fornire liquidità all'economia per sostenere i cittadini e le imprese. A queste misure si aggiunge il pacchetto da 750 miliardi di euro annunciato dalla Banca centrale europea per l’acquisto di titoli pubblici e privati (bazooka plan)3. La seconda parte della nota passa in rassegna le misure socioeconomiche promosse dai principali Paesi membri e dal Regno Unito, e offre inoltre un approfondimento sugli interventi messi in campo dai Servizi pubblici per l’impiego nell’attuale contesto emergenziale. Per quanto concerne l’ambito economico e finanziario, tra i principali provvedimenti comuni a tutti i Paesi considerati emergono quelli di sostegno al reddito dei lavoratori e delle famiglie, di mantenimento dei flussi di liquidità alle imprese (tramite la concessione di garanzie pubbliche sui prestiti bancari), di proroga dei 1 Per quanto concerne le misure a sostegno dei Servizi per l’impiego, la maggior parte delle informazioni sono tratte dalla nota predisposta dalla Linea Benchmarking Nazionale ed Internazionale – Direzione Studi e Ricerche di ANPAL Servizi, realizzata ad aprile 2020: COVID-19: ricognizione degli interventi di adeguamento e riorganizzazione dei Servizi pubblici per l’impiego in alcuni Paesi UE e nel Regno Unito a seguito dell’emergenza sanitaria da coronavirus 2 Sulle disposizioni in materia di aiuti di Stato, la Commissione è intervenuta con la Comunicazione dell’8 maggio 2020 che individua ulteriori misure temporanee di aiuti ritenuti compatibili a norma del trattato sul funzionamento dell'Unione europea (TFUE), stabilendo i criteri in base ai quali gli Stati membri possono erogare un sostegno pubblico sotto forma di strumenti di capitale o altri strumenti a favore di imprese che si trovano in difficoltà finanziarie a causa della pandemia in atto, solo se non è possibile trovare nessun'altra soluzione adeguata. 3 https://europa.eu/european-union/coronavirus-response_it 3
versamenti fiscali contributivi, in un quadro normativo complessivo derogatorio o di adattamento alle particolari condizioni nazionali 4. L’intervento principale dei Servizi pubblici per l’impiego in tutti i Paesi presi in esame riguarda l’attivazione di dispositivi di supporto al reddito con caratteristiche di emergenza e di temporaneità, spesso in deroga alle norme che ne regolamentano il funzionamento, prevedendo un ampliamento dei potenziali beneficiari a nuove categorie di lavoratori o a lavoratori non in possesso dei requisiti contributivi richiesti, nonché una semplificazione delle procedure formali per la richiesta dei benefit. In linea generale, a seguito della chiusura al pubblico di uffici e jobcentres, al fine di continuare a fornire supporto e adattare i propri servizi durante l’attuale situazione di emergenza sanitaria, gli SPI presi in analisi hanno infatti predisposto un rafforzamento dei canali di comunicazione per la consulenza a persone in cerca di lavoro, lavoratori e imprese, tramite telefono, sito web, chat e spazi digitali personali, in taluni casi accelerando il passaggio al canale digitale già in programma. IL QUADRO EUROPEO La pandemia da COVID-19, rapidamente diffusasi in tutti i Paesi membri (in primis in Italia) e i cui effetti sono purtroppo tangibili non solo sulla salute delle persone, ma anche sul tessuto produttivo ed occupazionale, ha spinto l’Unione europea ad una risposta immediata per ridurne l’impatto socio-economico. Infatti, sebbene la priorità assoluta sia la salute dei cittadini europei, la pandemia in atto ha rappresentato uno shock violento per l'economia e per le condizioni di vita delle persone. Oltre alle iniziative messe in campo per contenere la diffusione del COVID-19, sostenere i sistemi sanitari nazionali, proteggere e salvare vite umane, il primo intervento per contrastare le conseguenze economiche della pandemia è stato attuato dalla Banca centrale europea (BCE), con un piano di emergenza da 750 miliardi di euro per l'acquisto di titoli di debito pubblici e privati a sostegno della liquidità nell’Eurozona (“bazooka plan”), e quasi contemporaneamente attraverso ingenti misure a livello sia nazionale che dell'Unione stessa. Gli Stati membri hanno già adottato o stanno adottando misure politiche in materia di bilancio e liquidità per aumentare la capacità dei loro sistemi sanitari e sostenere i cittadini e i settori particolarmente colpiti. Durante questa crisi sanitaria è fondamentale non solo proteggere i settori critici dell’economia, ma anche i beni, le tecnologie e le infrastrutture, tutelando anche l’occupazione. L'impatto economico dell'epidemia da COVID-19 è risultato inoltre diverso a seconda del grado di diffusione dell'epidemia, dei settori industriali e delle imprese, anche in funzione di una serie di fattori, tra cui l'esposizione alla Cina come fonte di entrate intermedie, la possibilità di passare a fornitori alternativi, la disponibilità di scorte o il ricorso a processi di produzione just in time. L’Unione europea, attraverso la Commissione, ha intensificato i contatti con le Autorità nazionali, i rappresentanti degli ambiti produttivi e le altre parti interessate al fine di monitorare e valutare l'impatto sull'industria e sul commercio, intervenendo inoltre per sostenere diversi settori 4 Parte delle informazioni relative alle misure economiche adottate, sono state desunte dalla Nota breve “Emergenza da COVID-19 e misure sanitarie e socio economiche: i casi di Francia, Germania e Spagna”, Servizio Studi del Senato, n. 183, Aprile 2020 4
industriali, in particolare quelli vitali per la produzione, la fornitura di prodotti alimentari e di prima necessità, oltre a quello sanitario vero e proprio 5. PROVVEDIMENTI A SOSTEGNO DELL’ECONOMIA Sulla base dell’evoluzione della pandemia da COVID-19 in Europa, la Commissione ha quindi formulato una stima delle possibili conseguenze sull'economia 6. Se inizialmente tale impatto si sarebbe dovuto tradurre in una riduzione di 2,5 punti percentuali del tasso di crescita del PIL dell'UE nel 2020, gli ultimi dati evidenziano un crollo del 7,2%, per poi un probabile recupero di 6 punti percentuali nel 2021. Le ripercussioni sono considerevoli anche sul mercato del lavoro, nonostante l’introduzione di misure di contrasto promosse dai Paesi membri, tra cui gli schemi di orario ridotto, i sostegni al reddito per gli autonomi, l'erogazione di liquidità per le imprese, di cui si darà approfondimento nelle pagine successive. A soffrire maggiormente degli effetti della crisi sono i lavoratori precari, nonché i giovani in cerca di una prima collocazione professionale. Il tasso di disoccupazione nell'Eurozona è infatti previsto crescere dal 7,5% dello scorso anno al 9,5%, con i consueti divari territoriali dovuti anche alle debolezze preesistenti in alcuni Paesi membri. È apparso quindi necessario assicurare una risposta economica coordinata7 di fronte alla pandemia in atto, garantendo l’integrità del mercato comune e, più in generale, preservando le catene del valore della produzione e distribuzione. Ciò tramite la mobilitazione, da parte del bilancio dell’Unione europea, di tutti gli strumenti esistenti per sostenere le imprese, mettendo a disposizione del Fondo europeo per gli investimenti (FEI) un miliardo di euro a titolo di garanzia, per sostenere circa 8 miliardi di euro di finanziamento del capitale circolante e aiutare così almeno 100 mila piccole e medie imprese. I prestiti possono essere ri-orientati, favorendo quelli al capitale circolante con una scadenza di almeno 12 mesi, potenziando sia le garanzie nell'ambito di COSME 8, che quelle previste dal programma Orizzonte 2020 9, per offrire l’accesso a finanziamenti ponte per le microimprese, le PMI e quelle a media capitalizzazione. È altresì previsto il rafforzamento di tali strumenti con 750 milioni di euro nell’ambito del Fondo europeo per gli investimenti strategici (FEIS) 10, con la messa a disposizione di altri 250 milioni di euro per un sostegno immediato alle PMI. 5 https://ec.europa.eu/info/live-work-travel-eu/health/coronavirus-response_it 6 Previsioni economiche europee. Primavera 2020. 7 Comunicazione della Commissione europea, 13 marzo 2020, COM(2020) 112 def. 8 COSME è il programma dell’Unione europea per la competitività delle PMI, che incoraggia gli imprenditori a creare e a far crescere le proprie aziende, facilitando al contempo l’accesso al credito e a nuovi mercati. Maggiori informazioni al link: https://ec.europa.eu/growth/smes/cosme_it 9 Orizzonte 2020 è il programma dell’Unione europea per la ricerca e l'innovazione. Maggiori informazioni al link: http://ec.europa.eu/programmes/horizon2020/ 10 Il Fondo europeo per gli investimenti strategici (FEIS) è il pilastro centrale del piano di investimenti per l’Europa. Sostiene gli investimenti strategici in settori chiave, quali le infrastrutture, l’efficienza energetica e l’energia rinnovabile, la ricerca e l’innovazione, la tecnologia digitale, nonché l’istruzione, fornendo inoltre capitale di rischio per l’avvio delle attività da parte delle PMI. Maggiori informazioni al link: https://ec.europa.eu/commission/priorities/jobs-growth-and-investment/investment-plan-europe-juncker- plan/european-fund-strategic-investments-efsi_it 5
Nell’ambito della risposta economica coordinata di cui sopra, è stata lanciata l’iniziativa “Coronavirus Response Investment Initiative - CRII”, destinata ad assicurare le necessarie fonti di finanziamento ai Paesi membri, attraverso 37 miliardi di euro della politica di coesione e fino a 28 miliardi di euro di fondi strutturali non ancora assegnati dalle dotazioni nazionali esistenti, compresi i contributi nazionali, pienamente ammissibili alla lotta contro la crisi 11. L’attivazione della clausola di salvaguardia generale12, la riforma del quadro finanziario pluriennale per il periodo 2014-2020 13, nonché la messa in atto dello strumento per il sostegno di emergenza da 2,7 miliardi di euro, rappresentano ulteriori strumenti di assistenza disponibili per gli Stati membri 14. Nell’attuale scenario di crisi è intervenuto anche l’Eurogruppo15, con l’accordo sulle misure economiche e finanziarie 16, per la creazione di un fondo di garanzia paneuropeo di 25 miliardi di euro diretto alle PMI, nonché con la decisione di orientare la linea di credito del Meccanismo europeo di stabilità – MES 17 per le spese sanitarie dirette o indirette fino a cessate emergenze (fino al 2% del PIL di ciascun Paese membro). Per l’Eurogruppo è soprattutto necessaria l’istituzione di un Fondo a sostegno della ripresa (Recovery Fund), a carattere temporaneo, con il quale fornire finanziamenti attraverso il bilancio dell'UE a programmi di rilancio dell'economia, di pari passo ad una linea di credito nell’ambito del Meccanismo europeo di stabilità; si tratta di una garanzia, nel limite di importi pari al 2% del PIL prodotto nel corso del 2019, che può essere richiesta entro il 31 dicembre 2022 e che prevede un piano di ammortamento decennale ad interessi ridotti 18. Con la progressiva diminuzione del contagio nei Paesi membri, grazie anche alle misure di contenimento sanitario finora adottate, è stata quindi predisposta una Tabella di marcia per la ripresa 19, con l'obiettivo di costruire un'Europa più resiliente, sostenibile ed equa. Si tratta di un percorso articolato in quattro ambiti di azione: ripristinare e rafforzare ulteriormente il mercato 11 Ibid. Nota 7. 12 Comunicazione della Commissione europea, 20 marzo 2020, COM(2020) 123 def. La clausola di salvaguardia generale è stata introdotta nel 2011 nell'ambito della riforma del patto di stabilità e di crescita, per consentire uno scostamento temporaneo coordinato e ordinato dai normali requisiti per tutti gli Stati membri in una situazione di crisi generalizzata causata da una grave recessione economica della zona euro o dell'UE nel suo complesso, nonché per adottare le necessarie misure di coordinamento delle politiche nel quadro del patto, discostandosi dagli obblighi di bilancio normalmente applicabili. 13 Circa il Quadro Finanziario Pluriennale, il Parlamento europeo, con la Risoluzione n. 0054/20, invita la Commissione a proporre un pacchetto integrativo di investimenti per la ripresa e la ricostruzione a sostegno dell'economia europea dopo la crisi, in grado di inserirsi nel nuovo QFP. Ciò si aggiunge alle misure nell’ambito del Meccanismo europeo di stabilità, nonché a quelle promosse dalla Banca europea per gli investimenti e dalla Banca centrale europea. 14 Comunicazione della Commissione europea, 2 aprile 2020, COM(2020) 174 def. 15 L'Eurogruppo è un organo informale in cui i ministri degli Stati membri della zona euro discutono di questioni relative alle responsabilità condivise riguardo all'euro. Il suo compito principale è garantire uno stretto coordinamento delle politiche economiche tra gli Stati membri della zona euro. Intende inoltre favorire le condizioni per una maggiore crescita economica. È inoltre responsabile della preparazione delle riunioni del Vertice euro e del relativo seguito. 16 https://www.consilium.europa.eu/media/43373/20200407-eg-inclusive-summing-up-letter.pdf 17 Il MES è un’organizzazione intergovernativa europea con sede a Lussemburgo. Emette prestiti (concessi a tassi fissi o variabili) per assicurare assistenza finanziaria ai Paesi in difficoltà, acquistando titoli sul mercato primario a condizioni molto rigide. 18 https://www.consilium.europa.eu/it/press/press-releases/2020/05/08/eurogroup-statement-on-the-pandemic- crisis-support/ 19 https://www.consilium.europa.eu/media/43414/20200421-a-roadmap-for-recovery_it.pdf 6
unico quale componente essenziale della crescita europea, ripristinando le catene del valore finora interrotte; avviare un poderoso piano di investimenti per sostenere la ripresa e modernizzare l'economia, basato su investimenti pubblici a livello europeo e nazionale e sulla mobilitazione di quelli privati; contribuire a inquadrare la risposta mondiale alla pandemia attraverso il multilateralismo e un ordine internazionale basato sulle regole; assicurare un sistema di governance funzionante, che sappia trarre insegnamenti dalla crisi, per garantire la ripresa. A ciò si è aggiunta l’iniziativa mondiale di raccolta fondi (inizialmente fissati a 7,5 miliardi di euro) per una risposta comune in termini di terapie sanitarie di contrasto al COVID-19 20. PROVVEDIMENTI A SOSTEGNO DELL’OCCUPAZIONE Fin dal principio della crisi, l’Unione europea ha anche deciso di concentrare i propri sforzi e risorse soprattutto a sostegno del mercato del lavoro, per attenuare i rischi di crescita esponenziale della disoccupazione che avrebbero a loro volta innescato una crisi socio-economica di portata altrettanto emergenziale quanto quella della crisi sanitaria. Con la nuova iniziativa, denominata “SURE”21, stanzia fino a 100 miliardi di euro in favore dei Paesi colpiti più duramente, tra cui l’Italia, attraverso prestiti garantiti da tutti gli Stati membri a supporto dei lavoratori e delle imprese. Ciò nell’ambito di un pacchetto più ampio di interventi: da una parte la proposta formulata dalla Commissione di destinare al contrasto della crisi ogni euro ancora disponibile nell'attuale bilancio annuale dell'Unione europea; dall’altra, le iniziative intraprese a sostegno delle PMI dalla Banca europea di investimenti, per reperire i finanziamenti necessari in questa situazione emergenziale. In favore dei lavoratori e delle imprese è stato anche approvato l'accordo per la creazione di specifiche “reti di sicurezza”; ciò grazie ad un pacchetto di aiuti del valore di 540 miliardi di euro e alla proposta di un costituendo Fondo per la ripresa (Recovery Fund) destinato, con adeguate risorse finanziarie, ai settori e agli ambiti territoriali europei maggiormente colpiti dalla crisi. Tale Fondo, oggetto di un primo accordo in sede di Parlamento europeo 22, costituisce una delle componenti principali di un pacchetto di investimenti per un importo di 2 mila miliardi di euro, ed è finanziato mediante l’emissione di obbligazioni a lungo termine, successivamente all’approvazione di un piano di rimborso. FONDI STRUTTURALI E DI INVESTIMENTO EUROPEI (FONDI SIE) Relativamente all’utilizzo delle risorse finanziarie dell’Unione europea, un elemento chiave è che tutte le spese potenziali per la lotta contro l'epidemia COVID-19 risultino ammissibili a decorrere dal febbraio 2020 nell’ambito dei Fondi strutturali. Ciò di pari passo allo spostamento di importi significativi di fondi nell'ambito dei programmi in modo semplificato per consentire a tutti gli Stati membri di ridistribuire e guidare il supporto nelle prossime settimane dove è maggiormente 20 https://ec.europa.eu/info/live-work-travel-eu/health/coronavirus-response_it 21 Per approfondimenti, consultare il Comunicato stampa della Commissione europea al seguente link: https://ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/it/ac_20_584 22 Risoluzione del Parlamento europeo del 15 maggio 2020, n. 2020/124 7
necessario, anche e soprattutto per supportare temporaneamente i programmi nazionali di lavoro a breve termine che contribuiscono ad attenuare l’impatto dello shock, in combinazione con misure di potenziamento e riattivazione. Anche il Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione (FEG) può essere mobilitato a sostegno dei licenziamenti e dei lavoratori autonomi, con risorse pari a 179 milioni di euro per il 2020 23. È stato quindi approvato un Regolamento 24 di modifica la disciplina normativa dei Fondi SIE. Il Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) deve sostenere il finanziamento del capitale circolante delle piccole e medie imprese (PMI) ove necessario come misura temporanea, nonché concentrarsi sul rafforzamento della ricerca, dello sviluppo tecnologico e dell'innovazione. Per quanto riguarda sia il FESR che il FSE, il Regolamento dispone che, per i programmi da essi sostenuti, lo Stato membro durante il periodo di programmazione può trasferire un importo fino all’8% della dotazione di una priorità esistente al 1° febbraio 2020 (ed entro il limite del 4% del bilancio del programma), ad un’altra priorità dello stesso Fondo a favore dello stesso programma. Il Consiglio dell’Unione europea ha approvato poi un secondo atto legislativo che modifica le norme sull'uso dei Fondi strutturali e di investimento europei (Fondi SIE)25, per consentire agli Stati membri di riorientare risorse verso operazioni connesse alla crisi e sospendere temporaneamente alcune delle disposizioni che definiscono la portata e le priorità dei programmi nazionali che possono essere finanziati da tali Fondi, nonché le condizioni secondo cui le Regioni hanno diritto a ricevere sostegno. Ciascun Paese membro può quindi beneficiare di un’accresciuta flessibilità nel trasferire risorse tra i Fondi e tra le Regioni e soddisfare così le proprie esigenze specifiche per attenuare i danni sociali ed economici della pandemia. Inoltre, per il periodo compreso tra il 1° luglio 2020 e il 30 giugno 2021, gli Stati membri possono richiedere un finanziamento dal bilancio dell’UE pari a un massimo del 100%. Si tratta quindi di misure in grado di fornire investimenti mirati non solo per l’assistenza sanitaria, ma anche per sostenere le imprese in difficoltà e favorire misure straordinarie di sostegno al reddito dei lavoratori. Le risorse disponibili per la programmazione dell'anno 2020 per l'obiettivo “Investimenti in favore della crescita e dell'occupazione” possono così essere, su richiesta di uno Stato membro, trasferite tra FESR, FSE e Fondo di coesione, indipendentemente dalle percentuali di riparto inizialmente previste. I trasferimenti fanno salve le risorse destinate all'iniziativa per l'occupazione giovanile (IOG). La Commissione 26ha inoltre ritenuto necessario evitare variazioni e/o modifiche agli accordi di partenariato, posticipando per il 2020 sia il termine per la presentazione delle relazioni annuali di attuazione sia il termine per le relazioni della Commissione elaborate su tale base. Il FESR deve offrire sostegno alle imprese che versano in difficoltà, garantendo così la coerenza con la linea 23 Cfr. Nota 7. 24 Regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio, 27 marzo 2020, n. 0043/20, consultabile al seguente link: http://bancadati.anpalservizi.it/bdds/ViewScheda.action?product=NORMALAVORO&uid=3c87c9f4-2bde-4de8-a98d- 909703de8341&title=scheda 25 Regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio, 20 aprile 2020, n. 0054/20 26 Comunicazione della Commissione europea, 2 aprile 2020, COM(2020) 138 def. 8
adottata con il quadro temporaneo per le misure di aiuto di Stato a sostegno dell'economia nell'attuale emergenza del COVID-19 e con le norme sulla concessione di aiuti de minimis. Per tutti i Fondi SIE va applicato un tasso di cofinanziamento del 100% alle spese dichiarate nelle domande di pagamento nel periodo contabile che corre dal 1° luglio 2020 al 30 giugno 2021 per uno o più assi prioritari. A ciò si aggiungono le necessarie garanzie di accesso alla liquidità e ai finanziamenti, per agevolare le attività di ricerca e sviluppo, nonché per creare capacità supplementari in merito alla produzione dei prodotti necessari di contrasto alla pandemia 27. Il grafico sotto riportato fornisce una panoramica complessiva circa le risorse finora mobilitate dall’Unione europea, di contrasto agli effetti della pandemia da COVID-19, pari a quasi 3.400 miliardi di euro 28. Fig. 1 – Risorse destinate al contrasto dell’epidemia da COVID-19. Importi in miliardi di euro 70 240 330 200 100 2.450 Misure e risorse nazionali, tra cui programmi già approvati nell'ambito delle disposizioni sugli aiuti di Stato SURE - sostegno per i rischi di disoccupazione Fondo di garanzia paneuropea della BEI, a sostegno delle PMI Misure nazionali adottate nell'ambito del meccanismo di flessibilità dell'UE Meccanismo europeo di stabilità - Fondo Salva Stati Fonte: elaborazione ANPAL Servizi su dati Commissione europea 27 Comunicazione della Commissione europea, 3 aprile 2020, COM(2020) 2215 def., in relazione alla modifica del quadro temporaneo per le misure di aiuto di Stato. 28 Fonte: Commissione europea. https://ec.europa.eu/info/live-work-travel-eu/health/coronavirus- response/overview-commissions-response_it 9
LO SCENARIO NEI PRINCIPALI PAESI MEMBRI Di seguito sono illustrate le misure adottate dai principali Paesi membri dell’Unione europea (a cui si aggiunge il Regno Unito) di sostegno al tessuto economico nazionale e al mercato del lavoro, con particolare attenzione agli interventi di adeguamento e di riorganizzazione dei Servizi pubblici per l’impiego 29. Tutte le informazioni riportate sono attualizzate alla prima settimana di maggio 2020. BELGIO Le misure a sostegno dell’economia e dell’occupazione Il Governo federale ha adottato diverse misure in risposta alla crisi, pubblicando un’analisi di impatto circa gli effetti dell’epidemia da COVID-19 sulle imprese nazionali. Il 10 marzo 2020 l’Esecutivo ha quindi annunciato l’entrata in vigore di specifiche misure 30.A sostegno delle imprese sono stati ridefiniti i criteri per il pagamento dei contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro, dell’imposta sul valore aggiunto (esenzione dagli interessi di mora), nonché dell’imposta sul reddito delle persone fisiche e delle società. È stato inoltre disposto il differimento dei pagamenti anticipati da parte dei lavoratori autonomi, fino al secondo trimestre del 2020, così come l’esenzione dal pagamento dei contributi della sicurezza sociale, garantendo un reddito sostitutivo fino ad un massimo di 1.266,27 euro mensili. Per quanto concerne i provvedimenti a sostegno del mercato del lavoro, viene estesa fino al 30 giugno 2020 la possibilità di richiedere l’indennità di disoccupazione temporanea, a cui si affianca quella per motivi economici, incrementata al 70% per un periodo di tre mesi; si tratta di strumenti messi in campo per limitare la diminuzione del reddito disponibile delle famiglie. Da ultimo, è stata concessa maggiore flessibilità nell’esecuzione degli appalti pubblici federali, per evitare sanzioni contro fornitori, imprese e liberi professionisti. Anche i governi regionali hanno adottato misure per le imprese: • La Regione di Bruxelles Capitale ha introdotto dal 19 marzo una sovvenzione fino a 4 mila euro per le imprese in crisi e fino a 2 mila euro per alcuni settori più in difficoltà. È stata inoltre differita la tassa di soggiorno per il primo semestre del 2020, nonché concesse garanzie sui prestiti bancari, per complessivi 20 milioni di euro. • Le misure introdotte dalla Regione delle Fiandre includono, tra l’altro, 100 milioni di euro quali garanzie sui prestiti concessi alle imprese in crisi, nonché la concessione di 4 mila euro per ciascuna impresa medio-piccola costretta a sospendere le attività. • La Regione della Vallonia ha previsto lo stanziamento di 5 mila euro per le imprese che chiudono i battenti, 2.500 euro per le piccole aziende commerciali che devono adeguare gli orari di 29 Cfr. Nota 1. 30 https://www.premier.be/fr/Dix-mesures-pour-soutenir-les-entreprises-et-les-independants-dans-le-cadre-du- COVID-19 10
apertura; a livello generale sono introdotte garanzie per i prestiti concessi dalle banche alle imprese. Trascorso più di un mese dall’avvio delle misure di sostegno economico e di contenimento sociale, sulla base delle proiezioni dell’andamento pandemico nel Paese, il Consiglio di sicurezza nazionale, su indicazione del Comitato di esperti incaricato della strategia di uscita (GEES), ha delineato una strategia di uscita dal lockdown, così articolata: • Fase 1a (dal 4 maggio 2020): parziale riapertura dei comparti produttivi, nel rispetto delle distanze interpersonali, prediligendo comunque il telelavoro quale modalità ordinaria. • Fase 1b (dall’11 maggio 2020): apertura di tutte le imprese, indipendentemente dalle dimensioni e dal settore, previo accordo con le parti sociali sulle condizioni minime di sicurezza, nel rispetto della guida nazionale predisposta dal Comitato di esperti (GEES). • Fase 2 (dal 18 maggio 2020): probabile apertura delle attività commerciali che implicano un maggiore contatto interpersonale. Parziale riapertura delle scuole. • Fase 3 (dall’8 giugno 2020): cessazione di tutte le limitazioni ad esclusione del divieto di assembramenti di massa. Le misure adottate dai Servizi pubblici per l’impiego Il 17 marzo 2020, il Consiglio di Sicurezza Nazionale ha adottato delle misure per la lotta contro la propagazione del Coronavirus, in vigore dal 18 marzo al 19 aprile, fino a nuovo ordine. La principale misura di supporto al reddito per i lavoratori disoccupati a seguito del Coronavirus è l’istituto dell’indennità di disoccupazione temporanea (Chômage temporaire), gestito dall’Office National de l’Emploi, ONEM/Rijksdienstvoor Arbeidsvoorziening RVA 31, l’istituto di previdenza sociale che gestisce il sistema di assicurazione contro la disoccupazione e altre misure per l’interruzione volontaria e temporanea del rapporto di lavoro per lo più connesse a esigenze di conciliazione. La Legge prevede il ricorso alla disoccupazione temporanea per forza maggiore (ovvero dovuta al verificarsi di un evento improvviso e imprevedibile, al di fuori del controllo del datore di lavoro e dei lavoratori, che rende temporaneamente impossibile l’esecuzione del rapporto di lavoro) o per motivi economici (crisi aziendale): in quest’ultimo caso i requisiti sono più stringenti e il trattamento meno favorevole. Dal 13 marzo e per tutta la durata delle misure di protezione imposte dalle autorità (provvisoriamente fino al 19 aprile, estendibile fino al 30 giugno), il datore di lavoro può richiedere la disoccupazione temporanea per tutto o parte del proprio personale dipendente. Il dispositivo può anche essere applicato alternando giornate di disoccupazione temporanea a giornate di lavoro 32. Per far fronte alla crisi di COVID-19 l'ONEM/RVA ha semplificato le procedure formali a carico del lavoratore e del datore di lavoro per la richiesta del beneficio: tutte le domande di disoccupazione economica legate alla pandemia di COVID-19 vengono considerate disoccupazione a causa di forza 31 https://www.onem.be/fr 32 https://www.onem.be/fr/citoyens/ch%c3%b4mage%20temporaire/generalites 11
maggiore; al lavoratore è riconosciuto un diritto immediato a godere dei benefici, anche se non soddisfa le condizioni di ammissibilità previste dalla norma (es. numero di giornate lavorative retribuite nel periodo che precede la richiesta); la modulistica per la presentazione della domanda è stata semplificata. Il lavoratore deve presentare la domanda di disoccupazione temporanea a uno degli istituti di pagamento prescelto, pubblico (CAPAC) o privato gestito dai sindacati (FGTB,CSC, ACLVB-CGSLB); il datore di lavoro deve presentare una dichiarazione in formato elettronico sulle ore di disoccupazione temporanea richieste, che viene automaticamente trasmessa all’organismo di pagamento, il quale, una volta in possesso dei due documenti, può procedere al pagamento, senza aspettare una decisione dall’ONEM/RVA. L’indennità di disoccupazione temporanea corrisponde al 70% della retribuzione media (con un limite massimo di 2.754,56 euro al mese). Il lavoratore riceve un'indennità giornaliera compresa tra55,59 euro e 74,17 euro. Ha inoltre diritto ad un supplemento di 5,63 euro al giorno se è temporaneamente disoccupato per causa di forza maggiore, a carico dell’ONEM, o di 2 euro al giorno se è temporaneamente disoccupato per motivi economici, a carico del datore di lavoro o di un fondo di sicurezza del sostentamento. Sull’importo delle prestazioni si applica una ritenuta alla fonte del26,75%. Per quanto riguarda le politiche attive del lavoro i Servizi pubblici per l’impiego del Governobelga sono disponibili per regione e lingua: • ACTIRIS (Office régional bruxellois de l'emploi, ex ORBEM/BGDA), per la Regione di Bruxelles- capitale33. In linea con le raccomandazioni di salute pubblica delle autorità federali e regionali dal 16 marzo e fino al 30 aprile ACTIRIS ha sospeso tutte le attività in presenza e tutti gli eventi, passando ad un servizio digitale al 100%, con l’obiettivo di garantire la continuità del servizio pubblico e al contempo la sicurezza dei dipendenti e degli utenti. ACTIRIS sta accelerando la trasformazione digitale già in corso, con l’utilizzo di nuovi strumenti (es. interviste in remoto con teleconferenza; file personali online, offerte di lavoro e documenti amministrativi) e sta inoltre potenziando strumenti esistenti più tradizionali (es. raddoppio del personale del Contact Center; disponibilità di un numero di telefono con chiamata gratuita negli orari di apertura; possibilità di contattare il proprio consulente via e-mail o per posta; istituiti due portavoce raggiungibili via e-mail o telefono). ACTIRIS consiglia alle persone disoccupate di continuare la ricerca di lavoro; la procedura di monitoraggio non è sospesa e la valutazione della ricerca di lavoro prosegue anche durante questo periodo, sebbene venga tenuto conto delle circostanze sfavorevoli e della situazione personale. A seguito del piano di deconfinamento predisposto dal Governo Federale, dietro parere del Consiglio di sicurezza nazionale, ACTIRIS prevede di ripristinare gradualmente i servizi in presenza, nonché l’apertura dei propri sportelli a partire dal 15 maggio 2020 34. 33 http://www.actiris.be/tabid/173/language/fr-BE/A-propos-d-Actiris.aspx 34 https://www.actiris.brussels/fr/citoyens/home-faq-covid-19/. Ultima consultazione del sito 13 maggio 2020. 12
• VDAB (Vlaamse Dienstvoor Arbeidsbemiddeling en Beroepsopleiding) per la Regione delle Fiandre 35. Gli uffici di VDAB sono chiusi al pubblico dal 17 marzo e le attività in presenza sono state sospese, ma sono attivi servizi telefonici (numero gratuito) e i servizi online sono accessibili 24 ore al giorno su 7 giorni. I controlli sull’attivazione e la ricerca di lavoro non sono invece sospesi, ed è possibile contattare via e-mail o telefono i consulenti di DVAB per orientamento e supporto nella ricerca. Il VDAB consiglia di proseguire l’attività di ricerca di lavoro in quanto l’emergenza sanitaria ha reso disponibili posti di lavoro in alcuni specifici settori; stanno inoltre prendendo piede presso le aziende modalità di selezione dei candidati in remoto; infine, il monitoraggio della condizionalità non è sospeso. VDAB consiglia di utilizzare il tempo a disposizione per attività di formazione a distanza anche avvalendosi della possibilità di contatto con il proprio consulente. Considerando l’evolversi della situazione epidemiologica nel Paese e la diminuzione dei focolai di contagio, anche a seguito delle decisioni formalizzate dal Consiglio di sicurezza Nazionale, VDAB comunica la parziale riapertura dei propri uffici, a far data dall’11 maggio 2020, solo per un numero limitato di clienti convocati su appuntamento 36. • FOREM (Office wallon de la formation professionnelle et de l'emploi), per la Regione della Vallonia37. Tutti gli uffici di FOREM sono chiusi fino a nuovo avviso, le attività in presenza sospese. Sono state predisposte schede informative per rispondere alle principali esigenze di informazione del pubblico e FAQ e sono attivi i servizi prioritari. Sono disponibili contatti con i consulenti, principalmente via e-mail, su procedure amministrative, servizi di controllo e servizio consulenti, o anche via telefono. Le attività di consulenza e di controllo sulla ricerca attiva di lavoro sono in funzione. A partire dal 18 maggio 2020 FOREM prevede di avviare parzialmente le attività in presenza, solo per le persone convocate previo appuntamento 38. • ADG (Arbeitsamtder Deutschsprachigen Gemeinschaft) per la Comunità di lingua tedesca 39. Gli uffici del ADG si sono adeguati alle disposizioni sul coronavirus, chiudendo l’accesso al pubblico almeno, ma garantendo i servizi da remoto, via telefono ed e-mail. A far data dall’11 maggio 2020, con l’allentamento delle restrizioni finora in vigore, è prevista la riapertura, seppure ancora limitata, degli uffici a cui è possibile rivolgersi solo su appuntamento 40. FRANCIA Le misure a sostegno dell’economia e dell’occupazione 41 Il Paese è intervenuto modificando disposizioni già contenute nella Legge finanziaria per il 2020 (Legge n. 2020-289), oltre a varare una norma per il sostegno immediato di fronte all’emergenza sanitaria in atto (Legge n. 2020-290), introducendo il 23 marzo 2020 un pacchetto di misure 35 https://www.vdab.be/solliciteren-in-tijden-van-corona 36 https://www.vdab.be/richtlijnen-werkzoekend. Ultima consultazione del sito 13 maggio 2020. 37 https://www.leforem.be/ 38 https://www.leforem.be/coronavirus-mesures-prises-par-forem.html Ultima consultazione del sito 13 maggio 2020. 39 http://www.ostbelgienlive.be/ 40 https://www.adg.be/desktopdefault.aspx/tabid-6798 Ultima consultazione del sito 13 maggio 2020. 41 Ibidem, Nota 4. 13
economiche pari a 45 miliardi di euro, circa il 2% del PIL. Rispetto alla Legge finanziaria corrente, la spesa pubblica è rivista al rialzo a causa dell'aumento dei fabbisogni legati alle misure di sostegno al reddito e di quelli per fronteggiare la crisi epidemica. Tra le principali misure si segnala il supporto in termini di liquidità attraverso la proroga dei versamenti erariali e contributivi per le imprese; il sostegno delle retribuzioni dei lavoratori occupati ad orario ridotto; il supporto finanziario diretto per le piccole e medie imprese (PMI) e i lavoratori autonomi. Circa quest’ultimo, fino al 31 dicembre 2020 le aziende di tutte le dimensioni, compresi i lavoratori autonomi, con un fatturato in perdita a causa degli effetti prodotti dal COVID-19, possono richiedere al proprio istituto di credito la concessione di una linea di finanziamento di cui sopra (PGE), non superiore al 25% del fatturato conseguito nel 2019. L’istruttoria varia in base al numero di addetti: se inferiore a 5 mila e con un fatturato entro 1,5 miliardi di euro, la banca di appoggio eroga una prima tranche, mentre il saldo è concesso successivamente alla ricezione, da parte del datore di lavoro, di un codice identificativo comunicato dalla Banca pubblica di investimento Bpifrance; per le grandi imprese con più di 5 mila dipendenti, occorre un preaccordo con gli istituti di credito partner, per poi istruire l’istanza oggetto di approvazione da parte del Ministero dell’Economia, tramite specifica decretazione 42. In tema di lavoro e sicurezza sociale, sono previste, tra l'altro, disposizioni per limitare licenziamenti; favorire le attività a tempo parziale e la formazione professionale; modificare la disciplina per le ferie pagate; derogare alla legislazione vigente in tema di orario di lavoro, riposo settimanale e festivo per imprese di settori particolarmente necessari per la sicurezza della Nazione o per la continuità della vita economica e sociale. Il datore di lavoro può fare richiesta del Dispositif d’activitè partielle che, ai sensi dell’art. R. 5122-1 del Codice del lavoro francese, a sostegno della perdita di retribuzione da parte dei lavoratori dipendenti, causa crisi temporanee aziendali e/o chiusura dello stabilimento. Ciascun lavoratore riceve un'indennità compensativa versata dal datore di lavoro e pari almeno al 70% della retribuzione lorda percepita. A sostegno del datore di lavoro è concessa un’indennità forfettaria, per dipendente, cofinanziata dallo Stato e da Unédic (che gestisce l’assicurazione contro la disoccupazione), pari a: 7,74 euro per le imprese con un numero di addetti compreso tra 1 e 250; 7,23 euro per le imprese con oltre 250 dipendenti 43. Considerando l’evolversi dell’epidemia sul territorio nazionale e la riduzione progressiva dei contagi, l’Esecutivo ha predisposto una bozza di piano di “deconfinamento”, programmando una parziale riapertura delle attività a far data dall’11 maggio 2020. Allo scopo è stato presentato un ordine temporaneo sui termini applicabili alla consultazione e all'informazione del Comitato economico e sociale per far fronte all'epidemia di COVID-19. L'ordine adatta i termini entro i quali il suddetto Comitato e il Comitato sociale ed economico centrale vengono consultati e informati prima delle decisioni del datore di lavoro intese a far fronte alle conseguenze economiche, finanziarie e sociali causate dagli effetti dell’epidemia da COVID-19 sul mercato del lavoro. Ciò al fine di promuovere la rapida ripresa dell'attività economica in condizioni di sicurezza 44. 42 https://www.economie.gouv.fr/files/files/PDF/2020/dp-covid-pret-garanti.pdf 43 https://travail-emploi.gouv.fr/le-ministere-en-action/coronavirus-COVID-19/questions-reponses-par-theme/ 44 https://www.gouvernement.fr/partage/11519-declaration-du-premier-ministre-sur-la-strategie-nationale-du-plan- de-deconfinement-a-l-assemblee 14
Le misure adottate dai Servizi pubblici per l’impiego A partire dal 16 marzo 2020, a seguito della situazione di emergenza sanitaria dettata dal COVID-19, le agenzie di Pôle emploi hanno adattato il loro funzionamento per continuare a erogare i servizi e supportare gli utenti nella richiesta di informazioni. I consulenti Pôle emploi sono disponibili telefonicamente e tramite e-mail mediante lo spazio personale accessibile dal sito dell'Agenzia. Nell’ambiente dedicato allo spazio personale per lavoratori e disoccupati, utilizzabile anche scaricando l’applicazione su smartphone, è possibile aggiornare/dichiarare un cambio di situazione, contattare un consulente per segnalare l’impossibilità a spostarsi, monitorare le indennità, scaricare documenti/certificati, consultare la propria agenda, redigere un curriculum, sottomettere e monitorare le candidature. Pôle emploi ha predisposto una pagina web ad hoc per rispondere alle domande frequenti degli utenti con il duplice obiettivo di fornire un nuovo ed ulteriore servizio informativo all'utenza e di migliorare l'organizzazione e l'efficienza della comunicazione. Alla luce della situazione di emergenza e del periodo di permanenza forzata a casa di migliaia di utenti Pôle emploi ha puntato fortemente sulla formazione a distanza. Avvalendosi della collaborazione di diversi provider formativi, a partire dal 26 marzo 2020, ha messo a disposizione delle persone in cerca di lavoro oltre 150 nuovi corsi a distanza relativi a 20 settori professionali dove le assunzioni risultano più richieste. Il catalogo formativo è disponibile sul sito dell’Agenzia. Questi corsi di formazione consentono di acquisire conoscenze e abilità tramite vari strumenti didattici: video, serious games, corsi online, apprendimento capovolto (flipped learning), mentoring e follow-up personalizzato con il formatore. La formazione a distanza prevede la creazione di un team educativo che ha il compito facilitare lo sviluppo delle competenze. Durante il periodo formativo, un coach o un responsabile didattico accompagna l’utente rispondendo alle sue domande. È prevista altresì la creazione di comunità di discenti per favorire la condivisione dell’apprendimento. L’elenco dei corsi è consultabile sulla pagina “Trouver ma formation” sul sito di Pôle emploi, sull’applicazione “Ma Formation”, attraverso il catalogo e sul sito dedicato “La Bonne Formation” nell’Emploi Store. Gli utenti interessati alla formazione possono contattare l’ente formativo attraverso il link indicato nella presentazione del corso. Successivamente il formatore provvederà a contattarli per stabilire insieme il percorso didattico personalizzato più idoneo. Il consulente Pôle emploi è in ogni caso disponibile per discutere il progetto formativo e professionale da realizzare e fornire consigli in merito, per esempio, alla cadenza della formazione più adeguata alle diverse situazioni. In aggiunta, sempre nel contesto dell'emergenza COVID-19, al fine di fornire un ulteriore supporto per la formazione a distanza, Pôle emploi si appoggia a FUN-MOOC una piattaforma per corsi online e MOOC (Massive Open Online Course) offerti da istituti di istruzione superiore francesi e da provider partner. In questo particolare frangente i contenuti della piattaforma sono totalmente accessibili, non è prevista però la possibilità di utilizzare i forum, il servizio di monitoraggio da parte del gruppo di docenti, né il rilascio di attestazioni. 15
Pôle emploi ha fornito chiarimenti riguardo il funzionamento e l’articolazione di due dispositivi di tutela distinti l’allocation chômage e l’activité partielle che possono tuttavia essere combinati o cumulati. Pôle emploi risponde alle domande degli utenti, indipendentemente dal fatto che siano registrati o in cerca di lavoro, in procinto di ricevere un’indennità o meno. L'attività parziale, chiamata anche "disoccupazione parziale" (chômage partiel), è un dispositivo di supporto per le aziende che si trovano ad affrontare difficoltà economiche, in quanto consente ai lavoratori che hanno ridotto la loro attività, di ricevere dal proprio datore di lavoro una indennità per compensare la perdita di retribuzione dovuta alle ore non lavorate. Lato lavoratori, non è necessario espletare alcuna formalità. È il datore di lavoro a versare, alla normale scadenza, l'importo dell'indennità relativa all’attività parziale, che comparirà nella busta paga del lavoratore alla fine del mese. Lato datore di lavoro, per ogni ora non lavorata e per ciascun lavoratore posto in attività parziale, viene rimborsata la relativa indennità, pertanto egli è il solo responsabile della richiesta del benefit all'amministrazione regionale del lavoro (DIRECCTE). Il dispositivo è finanziato dallo Stato e dall'Unédic, l'organismo che gestisce il regime di assicurazione di disoccupazione. A differenza dell’indennità di disoccupazione, non è Pôle emploi a occuparsi del versamento dell’indennità ma il datore di lavoro che viene in seguito rimborsato. A partire dal 1° marzo 2020 e per tutto il periodo della crisi sanitaria, è stata inoltre prevista in via eccezionale una proroga dei sussidi per i disoccupati in procinto di esaurire i diritti a beneficiare dell’indennità di disoccupazione. Con riferimento ai servizi alle imprese Pôle emploi ha rafforzato il servizio di supporto ai datori di lavoro che necessitano urgentemente di assumere personale, in particolare potenziando i contatti telefonici e l’area dedicata al recruitment sul sito web dove è possibile inviare offerte online 24 ore al giorno anche utilizzando l'applicazione "Je recrute". Il Governo in collaborazione con Pôle emploi ha previsto la creazione della piattaforma web “Mobilisation Exceptionelle pour l’Emploi” che riunisce gli attori del mondo del lavoro e produttivo che in questo difficile momento stanno collaborando e sono impegnati a sostenere imprese e professionisti essenziali per la nazione. Attraverso link di collegamento alle pagine informative istituzionali, il sito funziona da raccordo di contenuti informativi utili a lavoratori, persone in cerca di lavoro e imprese. La piattaforma mette a disposizione un servizio di incrocio domanda/offerta attraverso uno spazio dedicato al recruitment durante l’emergenza sanitaria da COVID-19. Le imprese che in questo particolare frangente necessitano di assumere personale possono pubblicare le domande di lavoro per le posizioni aperte; al contempo gli utenti possono consultare gli annunci e candidarsi direttamente online. Attualmente gli ambiti prioritari nei quali le richieste di lavoro risultano significative, riguardano il settore sanitario, agricolo, agroalimentare, quello relativo ai trasporti, alla logistica, all’aiuto domestico, all’energia e alle telecomunicazioni. Tra gli attori economici figurano Adecco, già partner di Pôle emploi in occasione di altre iniziative, e Manpower. 16
Va infine osservato che, in linea con il piano di de-confinamento predisposto a livello nazionale45, è previsto il parziale ripristino delle attività in presenza offerte da Pôle emploi, a partire dal 18 maggio 2020 e solo su appuntamento 46. GERMANIA Le misure a sostegno dell’economia e dell’occupazione Le prime due Leggi del Corona-Krisenpaket (Legge per l’istituzione di un addendum al Bilancio federale per l’esercizio 2020 e la Legge istitutiva di un Fondo per la stabilizzazione economica) disegnano, nel loro insieme, un intervento complessivo molto consistente di contrasto alla pandemia in atto. In particolare, la manovra aggiuntiva, destinata a finanziare i costi delle misure necessarie a fronteggiare la crisi economica, autorizza il Governo federale a ricorrere all’indebitamento netto per un totale di 156 miliardi di euro (pari a 4,5% del PIL). Il Ministero federale dell’Economia (BMWI) ha quindi varato un pacchetto di aiuti economici, nell’ordine di 50 miliardi di euro, per il sostegno alle imprese in crisi. Si tratta tra l’altro di incentivi per le PMI con un numero di addetti non superiore a 10 unità e che prevedono uno sgravio una tantum sulla contribuzione imponibile fino a 9 mila euro, per tre mesi e per le imprese con un organico non superiore a 5 dipendenti. Per quelle con un organico da 6 a 10 dipendenti, lo sgravio è pari a 15 mila euro, sempre per 3 mesi. Per le imprese di dimensioni medio grandi è quindi attivo uno specifico programma, denominato KfW2020, promosso dalla Banca Federale per lo Sviluppo e destinato a soddisfare le esigenze di liquidità nell’immediato. Per le imprese costituite da meno di 5 anni sono concessi prestiti, talvolta con procedure semplificate (in relazione al sostegno concesso), fino ad un miliardo di euro, ovvero pari al 25% del fatturato realizzato nel 2019, con una garanzia in capo alla stessa KfW che arriva fino al 90% dell’importo concesso; analoghe condizioni per le imprese sul mercato da oltre 5 anni, con tassi di interesse compresi tra l’1% e l’1,46%. Per le aziende di grandi dimensioni, la sovvenzione è limitata al 25% del fatturato dell’anno precedente, con una garanzia pari all’80% del totale. Con il varo della Legge del 27 marzo 2020 che semplifica l’accesso alla sicurezza sociale e modifica diverse disposizioni del Codice sociale (Sozialgesetzbuch - SGB) sono poi state introdotte procedure semplificate per l’accesso alle prestazioni sociali di base per le persone in cerca di occupazione, nonché disposizioni speciali temporanee in relazione al lavoro a orario ridotto (Kurzarbeit)47. Nello specifico si tratta di un’integrazione salariale concessa in caso di riduzione dell’orario di lavoro, previa istanza all’Agenzia Federale per l’Occupazione – Bundesagentur für Arbeit. Il dettato normativo modifica la sezione 109 del Terzo libro del Codice Sociale (Legge 24 marzo 1997), autorizzando quindi il Governo Federale, in presenza di circostanze eccezionali quale quella del 45 Cfr. Nota 42. 46 https://www.pole-emploi.fr/actualites/a-laffiche/a-compter-du-18-mai-les-agences.html. Ultima consultazione del sito 13 maggio 2020. 47 http://dip21.bundestag.de/dip21/btd/19/178/1917893.pdf 17
Puoi anche leggere