Le migliori 100 startup italiane del 2016, secondo noi

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Le migliori 100 startup italiane del 2016, secondo noi
Le migliori 100 startup italiane del
2016, secondo noi
Anche questʼanno, come ogni anno da quando abbiamo lanciato
Startupitalia!, ne abbiamo selezionate 100. Le 100 startup italiane che
meritano di essere ricordate nel 2016. I motivi (che poi sono anche i
criteri di selezione) sono diversi, i round di investimento, prima di tutto, le
exit, non molte nel 2016, ma davvero significative, le Ipo (una). E poi, la
novità: lʼopen innovation. Le startup che hanno chiuso accordi con le
corporate (alcune anche multinazionali) per contribuire a innovare i
processi di ricerca e sviluppo.

Credeteci: scegliere non è mai semplice. Così come non è semplice dover
mettere un punto su un elenco, una lista, che varia continuamente.
«Questa esce, questa entra». Ad ogni modo eccole qui (in ordine
alfabetico). Sono le 100 aziende italiane, alcune davvero giovanissime,
più innovative. Non solo nel digitale. Ci sono delle sono new entry, da
tenere dʼocchio soprattutto nel 2017. Le altre, tante, le abbiamo
raccontate e abbiamo imparato a conoscerle, seguendole passo passo nel
loro percorso di crescita sul mercato (fatturato, utenti, ecc).

E anche per noi di Startupitalia! è stata una bella prova, perché a 3
anni dalla nostra nascita ci siamo resi conto che di fatto eravamo già
passati dallʼiniziale storytelling al monitorare e spiegare ogni giorno e con
sempre maggiore scrupolosità lo scale up dellʼecosistema. Una prova di
maturità, insomma, anche il nostro modo di intendere e fare giornalismo
finora: la responsabilità, enorme, di informare una comunità di oltre 1
milione di lettori.

Siamo diventati grandi, assieme a voi.
1. Alfred. Ha sviluppato un software che controlla tutti gli smart device di
casa. Un sistema intelligente che apprende dallʼutente. È in grado di fare
indagini sui comportamenti degli utenti, sulle loro abitudini, su quali
prodotti smart usano di più. Big data che vengono poi venduti alle aziende
per campagne di marketing mirate.

2. Armadio Verde. È il primo marketplace per lo scambio e lʼacquisto di
vestiti per bambini. A febbraio ha chiuso la prima tranche di un round di
finanziamento da 1,3 milioni di euro per accelerare la propria crescita sul
mercato italiano ed europeo.

3. Athonet. Startup creatrice di PriMo, un sistema per creare una rete
cellulare autonoma in grado di mettere in comunicazione, audio e video,
migliaia di utenti. Facile da trasportare permette di coprire zone come
campus, ospedali, aeroporti, luoghi poco connessi o in emergenza. Si è
aggiudicata uno dei premi del World Mobile Congress di Barcellona.

4. BeMyEye. Startup che mette a disposizione delle compagnie la sua
squadra di “occhi”, persone che hanno il compito di visitare sedi e punti
vendita delle società e offrire poi ai clienti foto e report delle offerte e della
merce a disposizione. A maggio ha chiuso un round di 6,5 milioni di euro.

5. BioBeats. La startup fondata da Davide Morelli ha sede in California,
ma team di sviluppo tra Londra e Pisa. BioBeats crea app che monitorano
lo stato di salute e abbassano il livello di stress dei dipendenti. Ad aprile
2016 la startup ha comunicato la chiusura di un round di investimento di
2,28 milioni da parte di tre venture: White Cloud Capital, Axa Strategic
Ventures e IQ Capital. Tra gli investitori anche Will Smith.

6. Carepy. Startup pugliese che ha creato un sistema di gestione di
farmaci e terapie, attraverso unʼapplicazione per smartphone e tablet,
destinata ai pazienti e ai loro familiari. È una soluzione informatica che
migliora la qualità della vita dei malati e di chi li assiste. Nel 2016 è stata
premiata al Quirinale dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

7. CercaOfficina. Il portale per il confronto di preventivi per interventi di
riparazione o manutenzione dellʼauto, ha chiuso un round di 1 milione di
euro, a cui hanno partecipato 7 investitori privati, in maggioranza esteri.
CercaOfficina.it (nata nel 2013), ha già coinvolto officine con 15 mila
preventivi inviati (oltre 600 mila euro il fatturato generato alle officine e
carrozzerie). A sviluppare la piattaforma, la startup di Marco Brusamolino
(co-founder e ceo) e Luca Maccarini (co-Founder e cto).

8. CharityStars. È una piattaforma italiana di aste benefiche online, con
sedi a Milano e Londra. Nel 2016 ha chiuso un round di 2 milioni di euro.
Le sue aste hanno coinvolto personaggi del calibro di Riccardo Zacconi e
oggetti appartenuti a Valentino Rossi, Andy Warhol e Lionel Messi.

9. CheBuoni. È una startup che raccoglie promozioni per migliaia di
prodotti e catene commerciali. Gli utenti possono informarsi su buoni
sconto, concorsi e raccolte punti, oppure per richiedere gratuitamente
campioni omaggio.

10. CheckBonus. Startup che ha sviluppato unʼapplicazione Mobile che
consente a brand e insegne di comunicare in store con i propri
consumatori aumentando il traffico dei punti vendita e la fidelizzazione.
Nel 2016 ha chiuso un round di 2 milioni di euro.

11. Cloud4Wi. È una piattaforma cloud, nata in Pisa, che si rivolge agli
esercizi commerciali. Crea strategie allʼavanguardia per monetizzare
tramite i servizi Wi-Fi offerti ai propri clienti, promuovendo offerte
commerciali, mettendo a disposizione applicazioni e allestendo campagne
marketing mirate. Ha chiuso un round di 8 milioni di euro in Silicon Valley.

12. Cocontest. Offre un servizio di crowdsourcing per chi deve arredare o
ristrutturare casa o un ufficio, mettendo in collegamento clienti e architetti
con un contest pubblico. Nel 2016 ha chiuso un round da 1,8 milioni di
dollari.

13. Credimi. Nata col nome di Instapartners, Credimi è la piattaforma di
p2p lending fondata da Ignazio Rocco di Torrepadula che eroga prestiti
p2p alle Pmi a “copertura” dei crediti commerciali nei confronti di fornitori
e clienti. Lʼ8 febbraio 2016 ha comunicato di aver chiuso un round di
investimento di 8 milioni di euro. A distanza di due mesi
dallʼautorizzazione ufficiale della Banca dʼItalia (ottobre 2016) la startup
ha annunciato di aver chiuso gli accordi commerciali con 4 importanti
fondi dʼinvestimento, i quali “acquisteranno” crediti dalla startup fino a 50
milioni di euro.

14. Cubbit. È un device IoT che trasforma hard disk esterni in cloud,
semplicemente collegandoli a un router. Può connettere memoria senza
alcun limite, al prezzo più basso sul mercato. Con Cubbit, per la prima
volta, più spazio cloud viene usato e meno si paga.

15. D-Eye. Ha costruito un dispositivo, delle dimensioni di una custodia da
cellulare, per trasformare gli smartphone in commercio in macchine
fotografiche per gli occhi. È capace di osservare la retina attraverso una
semplice fotocamera e di registrare video in alta definizione. Ha raccolto
1,5 milioni di euro nel 2016.

16. Depop. Consente a chiunque di comprare e vendere direttamente dal
proprio smartphone, creare il proprio store, seguire persone interessanti e
fare acquisti unici. Nel 2016 ha chiuso un round di finanziamento di 7,4
milioni di euro.

17. Domec. È una piattaforma software che sta dietro carte fedeltà,
coupon, closed loop e sistemi privativi di pagamento, ovvero tutte quelle
forme di pagamento alternative a contanti, bancomat, carta di credito e
bonifico. Ha raccolto 1,6 milioni di euro di finanziamenti.

18. Ecolight. È uno spin-off del CNR di Lecce che si occupa di tecnologie
mediche.Ha sviluppato EchoS, soluzione non invasiva per la diagnosi
precoce dellʼosteoporosi e la valutazione della resistenza ossea. Nel 2016
ha raccolto 4 milioni di euro di finanziamento.

19. Emozione3. È unʼazienda veronese, nata nel 2006, specializzata nei
«cofanetti regalo» e nei voucher digitali in ambito turistico e eno-
gastronomico. Nel 2016 è stata rilevata da SmartBox Group, società
irlandese leader del settore in Italia e in Europa.

20. Eucardia. È un dispositivo nato a Mirandola, in Emilia Romagna, che
promette di rivoluzionare lʼassistenza ventricolare aiutando chi soffre di
insufficienza cardiaca. Viene inserito nel malato praticando una piccola
incisione e potenzia lʼefficienza del cuore utilizzando la forza contrattile
residua del ventricolo stesso. Nel 2016 ha vinto il Premio Marzotto.

21. Euklid. È una startup fintech italiana, creata da Antonio Simeone,
basata in Italia e a Londra. La startup ha messo a punto una piattaforma
nella quale gli algoritmi, guidati da intelligenza artificiale, investono in
bitcoin in maniera trasparente, registrando tutte le transazioni sulla
blockchain. La stessa tecnologia, che in un anno ha registrato rendimenti
pari al 136%, sarà presto applicata ai mercati “tradizionali”. Alla fine del
2016 Euklid ha chiuso un seed di 400 mila euro.

22. Fabtotum. È un dispositivo in grado di scansionare, stampare in 3D e
fresare materiali diversi dalla plastica. Partendo dal tridimensionale,
Fabtotum può ricavare il modello digitale che poi può essere manipolato,
modificato e ristampato con un altro materiale. Nel 2016 è stata acquisita
da Zucchetti.

23. Father.Io. È un gioco creato dalla startup italo-americana Proxy 42.
Ha realizzato una delle campagne crowdfunding di maggior successo, in
ambito gaming, raccogliendo circa 340mila dollari. Si tratta del primo
massive player di realtà aumentata al mondo.

24. Flazio. È una startup che consente a chiunque di realizzare un sito
web con semplicità e senza bisogno di competenze tecniche. Nata nel
2011, grazie ai fratelli Elisa e Flavio Fazio, sfida WordPress facendo
scegliere agli utenti il tema che si preferisce, funzioni necessarie. Anche
partendo da una pagina Facebook.

25. Foodinho. È un servizio di food delivery tramite bicicletta. Il cliente
dopo aver visionato i menu, e aver scelto il prodotto, può pagare con carta
di credito o direttamente alla consegna. Appena 3 euro in più come
commissione. Nel 2016 è stato acquisito dalla spagnola Glovo.

26. Foodscovery. È una piattaforma che mette in contatto produttori
locali e appassionati di ricercatezze gastronomiche. I produttori locali
valorizzano le pietanze segnalandole sulla piattaforma, gli utenti possono
ordinarle e acquistarle quasi in tempo reale. Ha raccolto 700mila euro di
finanziamenti.

27. GamePix. È una startup che si è specializzata nella distribuzione di
giochi in html5. Nel 2016 è stata scelta da Mark Zuckerberg per la
creazione e il lancio di alcuni giochi allʼinterno di Messenger, il servizio di
messaggistica istantanea di Facebook.

28. Ganiza. Lʼapp che organizza in modo intelligente le serate tra amici,
idea dei tre siciliani, Francesco Marino, Valentino Romano e Daniele
Virgillito, è stata scelta tra le cinque app che hanno pitchato davanti a Tim
Cook. La startup ha anche raccolto il suo primo round da Sistema
Investimenti Spa, holding guidata da Antonio Zangara, la stessa che ha
investito in startup di successo come Pedius.

29. Genenta Science. La startup biotech co-fondata da Pierluigi Paracchi
e lʼOspedale e Istituto Scientifico San Raffaele (OSR) ha firmato un
accordo tra Amgen, colosso californiano del biotech, quotata al Nasdaq e
con un fatturato di 21 miliardi di dollari.

30. GoodBuyAuto. La startup di Carlo Salizzoni (CEO e co-founder
insieme ad Andrea Locatelli) che ha sviluppato un marketplace di auto
usate che si presenta come «alternativa alla compravendita tra privati o
allʼautosalone» ha chiuso un round, da 1 milione di euro. Il finanziamento
arriva da un gruppo di investitori privati. A pochi mesi dalla costituzione
GoodBuyAuto aveva chiuso un primo round di finanziamento da 1,5 milioni.

31. Habble. La piattaforma cloud per tenere sotto controllo tutti i costi
delle telecomunicazioni ha chiuso un round di finanziamento di circa un
milione da Nicola Colla e Fabio Nalucci, business angels italiani con alle
spalle una importante exit nel 2014.

32. Horus Technology. La startup milanese fondata da Saverio Murgia e
Luca Nardelli ha chiuso un round di investimento da 900mila euro con una
società americana. ll dispositivo per non vedenti in grado di riconoscere lo
spazio intorno a sé e dare indicazioni precise attraverso un auricolare a
esso collegato ha anche vinto il primo Social Innovation Award assegnato
da Nvidia nellʼambito dellʼEmerging Companies Summit.

33. iGoOn. La startup di carpooling nata a Napoli nel 2014 e già
accelerata da TIM Wcap (nella sede di Catania), ha ricevuto un
investimento di 360 mila euro da Sviluppo Basilicata, società finanziaria
regionale a sostegno dello sviluppo, della ricerca e della competitività del
territorio della Regione. Lʼinvestimento è stato sottoscritto anche da un
altro partner. I soci fondatori di iGoOn sono Claudio Cimmelli, Stefano
Sepe, Luigi Picaro, Alessia Guarino e Massimiliano Di Mella, tutti under 35
provenienti da Napoli e Salerno.

34. Immagina Biotechnology srl. La prima startup del settore biotech a
nascere in Trentino Alto Adige ha chiuso un round da 480mila euro euro. A
sottoscrivere lʼinvestimento sono stati, per la prima volta, Business Angels
provenienti dai tre territori dellʼEuregio (Trentino, Alto Adige e Tirolo). Nata
nel 2014 dopo anni di ricerca sviluppata nei laboratori del Centro di
Biologia Integrata dellʼUniversità di Trento e dellʼIstituto di Biofisica del
CNR (CNR-IBF), Immagina Biotechnology S.r.l ha sviluppato la tecnologia
brevettata RiboLace che permette di capire meglio come funzionano le
cellule.

35. Intertwine. La startup di Digital Magics ha raccolto 1.035.000 euro,
tramite tre operazioni: un aumento di capitale di 400 mila euro (investitori
coinvolti: FI.R.A. – Finanziaria Regionale Abruzzese, TechinTouch,
Hubcom, Eclettica, Nello Di Biase, Giovanni Marinaccio, Stefano
Squillacciotti), il bando Smart&Start Italia (agevolazioni per 485 mila euro
di cui il 20% a fondo perduto) e un finanziamento dal Banco di Napoli di
150 mila euro, sostenuto dal Fondo di Garanzia di Medio Credito Centrale,
che ha garantito lʼ80% dellʼaffidamento concesso. Intertwine è
considerata il social network per lo storytelling e ha sviluppato un sistema
per creare, condividere e pubblicare opere editoriali multimediali
collaborative.

36. Jobyourlife. Il professional network made in Italy con 25 dipendenti
divisi tra gli uffici di Milano e Cagliari, chiude il 2016 con il superamento
dei 100 mila colloqui di lavoro, un nuovo aumento di capitale di 600 mila
euro da parte della compagine societaria. Jobyourlife, inoltre, è stata
nominata tra le 14 startup più promettenti nel campo del recruiting, a
livello europeo (selezionate da Mind the Bridge per Openjobmetis).

37. Karaoke One. A gennaio 2016, al termine del programma di
accelerazione di Luiss EnLabs, la startup è stata presentata agli investitori
e aveva aperto un aumento di capitale per 450 mila euro, di cui 193 mila
raccolti a marzo e 257 mila in questa seconda tranche. LVenture Group ha
investito 100 mila euro a marzo e ha incrementato il proprio investimento
di altri 50 mila euro. La restante somma viene da business angel, alcuni di
Angel Partner Group (APG). Karaoke One, che a settembre 2016 ha
presentato Be Rock e la partnership con Sky a novembre ha partecipato
anche a Slush 2016.

38. KPI6. La multinazionale di consulenza Deloitte ha scelto la startup di
big data italiana KPI6 come partner strategico per sviluppare nuove
soluzioni verticali sulla base delle esigenze di potenziali clienti. La
piattaforma di analisi dei social media è stata presentata durante lʼInvestor
Day di Luiss EnLabs 2016 e ha avuto un aumento di capitale di 650.000
euro.

39. Kukua. La startup fondata da Lucrezia Bisignani è arrivata tra le 3
finaliste del concorso EduApp4Syria, aggiudicandosi un finanziamento di
350 mila dollari per sviluppare lʼapp SIMA, lʼapp educativa che insegna a
leggere e scrivere ai bambini rifugiati siriani.

40. Lanieri. La piattaforma per creare abiti su misura online Made in Italy
(usata in 40 Paesi nel mondo) ha ottenuto un finanziamento di 3 milioni di
euro. Lʼaumento di capitale è arrivato da un pool di lanifici biellesi, tra cui
lʼazienda Reda. La startup di Simone Maggi e Riccardo Schiavotto ha
lʼobiettivo di vendere online abbigliamento su misura da uomo
rigorosamente Made In Italy, coniugando lʼeccellenza sartoriale italiana
con unʼinnovativa modalità di vendita omnichannel (atelier sul territorio più
shop online). I founder sono inoltre stati selezionati da Endeavor Italia
durante lʼInternational Selection Panel di Palo Alto.

41. Leaf Space. La startup lombarda (costituita nel 2014) di Jonata
Puglia, Michele Messina, Giovanni Pandolfi, Matteo Boiocchi e Caterina
Siclari ha lʼobiettivo di favorire lʼaccesso allo spazio da parte degli
operatori di microsatelliti. Nel 2016 Leaf Space Ha chiuso un round da 1
milione di euro e ha visto lʼingresso di nuovi soci: RedSeed Ventures,
come lead investor, con un pool di investitori privati e istituzionali, tra cui:
Como Venture, Key Capital e PoliHub.

42. LeCicogne. La startup che permette di trovare la babysitter di fiducia
in modo veloce, ha chiuso round di investimento di 355 mila euro con
alcuni importanti fondi di investimento italiani e altri investitori privati
tramite la piattaforma SiamoSoci. A guidare lʼoperazione è stato Club
Acceleratori che ha moltiplicato il capitale investito da PiCampus, fondo di
Venture Capital e distretto di startup che ha ospitato la startup
accelerandone la crescita negli ultimi mesi. A sottoscrivere lʼaumento di
capitale sono stati inoltre LVenture Group, Club Italia Investimenti 2,
Bertoldi Holding, Real Estate e Venture Capital, più alcuni business angel.

43. Leevia. La suite di prodotti per il digital marketing, ha ricevuto un
investimento di 200 mila euro destinati alla crescita del business in Italia.
Lʼaumento di capitale ha previsto lʼingresso in Società di un gruppo di
Business Angel, ed è stato ottenuto grazie al supporto di
BACKtoWORK24, società del Gruppo 24 Ore. Fondata nel 2013 da
Francesco Mancino (28 anni, laureato in Finanza), Diego Durante (28 anni,
Ingegnere Informatico) e Piero Borgo (25 anni, laureato in Design e
Comunicazione Visiva), oggi Leevia ha due sedi, Trento e Milano, e un
portfolio di clienti in crescita.

44. Manet. La startup, che sviluppa soluzioni software mobile e web-
based in ambito turistico e alberghiero, ha chiuso un round dʼinvestimento
da 350 mila euro. LVenture Group ha investito nella startup 100 mila euro
e i restanti 250 mila euro provengono da alcuni business angel di Angel
Partner Group. Manet segue un programma di accelerazione a Luiss
EnLabs e il suo team è composto da Antonio Calia (Ceo e founder), Marco
Maisto (Cto e founder), Marco Barbato (Cio e founder), Luca Liparulo (Coo
e founder), Andrea Proietti (Cro e founder).

45. Mapendo. La startup che analizza lʼattività degli utenti sugli
smartphone e con le informazioni ricavate ottimizza la pubblicità delle
società clienti su questi device, ha chiuso un round di 1,1 milioni di euro.
Nel dettaglio, il progetto di Lorenzo Viscanti e Marco Marchini ha raccolto
520 mila euro dai 42 soci di Italian Angels for Growth. Allʼoperazione
hanno partecipato anche altri due investitori, tra cui il fondo Barcamper
Ventures, costituito di recente da Primomiglio SGR di Gianluca Dettori.

46. Marthaʼs Cottage. Lʼe-commerce per il matrimonio leader in Italia ha
chiuso un aumento di capitale del valore di 500 mila euro. Ai soci del
primo round di startup – Capital B! di Mauro Del Rio e Borealis Tech
Ventures – si sono uniti alcuni imprenditori e manager esperti nel
panorama della digital economy in Italia attraverso il veicolo finanziario
Neokero. Tra questi, Almir Ambeskovic, founder di RestOpolis, la startup
per le prenotazioni online dei ristoranti acquisita da TripAdvisor e Riccardo
Lorenzini, noto pubblicitario e founder di Alkemy, il primo digital enabler in
Italia.

47. Mathesia. La piattaforma di crowdsourcing per mettere in contatto
aziende alla ricerca di algoritmi per i loro prodotti e i cervelli matematici,
ha vinto la finale di .itCup Registro 2016, la competizione tra startup di
Registro.it dedicata ai progetti dʼimpresa nel settore ICT. Il premio: un
viaggio in Silicon Valley e la possibilità di frequentare la startup school di
Mind the Bridge.

48. Memopal. La Dropbox italiana nata nel 2007dallʼidea di Gianluca
Granero, cofondatore insieme a Marco Trombetti, e ospitata da Pi-
Campus, è stata acquisita per il 95,2% da Defenx, azienda londinese
quotata in allʼAIM che si occupa di sicurezza informatica nel settore
mobile.

49. Milkman. La startup di logistica smart che permette di decidere
giorno ed ora nei quali ricevere le spedizioni, ha chiuso un un round con
P101 e 360 Capital. Il round di finanziamento ammonta complessivamente
a 1,05 milioni di euro ed è stato sottoscritto anche da Mike Brennan,
manager e business angel statunitense.

50. MoneyFarm. A un anno dal round da 16 milioni di euro e lo sbarco a
Londra, la startup italiana che promette di far risparmiare il 50% rispetto
agli intermediari finanziari tradizionali chiude un altro importante round di
investimento. A puntare su MoneyFarm il gruppo assicurativo tedesco
Allianz Se, che entra nel capitale della società con una quota minoritaria e
avrà un posto in Consiglio dʼAmministrazione. La partecipazione è stimata
in circa 7 milioni di dollari. Moneyfarm è stato premiato come Migliore
Consulente Finanziario Indipendente in Italia. Il titolo gli è stato conferito
dallʼIstituto Tedesco Qualità e Finanza. Moneyfarm è stato anche premiato
in UK come migliore Stocks & Shares ISA del 2016.

51. Mosaicoon. La scaleup siciliana guidata da Ugo Parodi Giusino ha
chiuso un round di investimento da 8 milioni di euro con un gruppo di
family office e di imprenditori. Mosaicoon ha inoltre vinto gli oscar del
business Stevie Awards come società più innovativa dʼEuropa nel 2016.

52. Movendo. Movendo Technology è una startup che svuluppa protesi e
esoscheletri nata dallʼincontro di un reparto di eccellenza dellʼIstituto
Italiano di Tecnologia – I.I.T., il “Rehab Technologies – INAIL-IIT lab”, e la
casa farmaceutica Dompé, uno dei principali gruppi biofarmaceutici
italiani (fatturato intorno ai 200 milioni di euro), che investirà nella startup
10 milioni di euro.

53. Musement. Il servizio di suggerimenti e prenotazione di attività locali
attivo in tutto il mondo, ha raccolto 10 milioni di dollari nel suo secondo
round di investimento. Il round, guidato da Micheli Associati, è stato
sottoscritto anche da P101 e 360 Capital Partners. Eʼ un round B, dopo il
primo (A) chiuso a marzo 2015 da 5 milioni. Ed è il secondo round di
investimento più alto del 2016 dopo i 12 milioni raccolti da Talent Garden.

54. My Cooking Box. My Cooking Box è una startup innovativa incubata
allʼinterno di SpeedMiUp, lʼacceleratore dellʼUniversità Bocconi e Camera
di Commercio di Milano. Nata da unʼidea di Chiara Rota, 30 anni,
ingegnere gestonale, My Cooking Box è una scatola che contiene tutti gli
ingredienti, compreso sale e olio, nelle giuste dosi per realizzare un ottimo
piatto italiano a spreco zero. Gli ingredienti sono selezionati tra le
eccellenze alimentari (DOP, IGP, STG) di ogni regione italiana. Alla
chiusura della campagna di equity crowdfunding sulla piattaforma
Crowdfundme con un goal fissato in 50K, la startup ha raccolto più del
doppio dellʼobiettivo: 120 mila euro, da parte di 60 investitori.

55. Nano Tech Projects. Eʼ una startup innovativa fondata nel 2012 a
SantʼAngelo in Vado (PU) attiva nel campo della biosensoristica ottica, che
ha progettato e brevettato un rilevatore ottico-laser, di ridotte dimensioni
e di facile impiego, in grado di catturare immagini ad alta risoluzione e
anche di rilevare nanoparticelle. Il 5 settembre 2016 la startup fondata da
Adolfo Carloni, Massimo Galavotti e Gianluca Maroncelli ha comunicato di
aver chiuso un round di investimento di 600 mila euro con i soci di Italian
Angels for Growth (IAG).
56. NearIT. Eʼ una startup di Bergamo che offre una soluzione veloce per
il marketing di prossimità: creazione dei contenuti, scelta dei destinatari e
lancio delle campagne. Il tutto grazie alla tecnologia beacon che permette
di inviare messaggi personalizzati e tenere sotto controllo i risultati. Con
un finanziamento di 1,5 milioni di euro raccolto nellʼultimo anno e una forza
lavoro passata da 2 a 15 dipendenti, NearIT è oggi tra le realtà più
interessanti integrate nellʼecosistema Kilometro Rosso di Bergamo e già
forte di una valutazione post-money di 10 milioni di euro.

57. NetLex. La startup di Giorgio Pallocca che ha sviluppato una
soluzione cloud per il mercato degli avvocati, è stata acquisita da
TeamSystem, azienda che si occupa di sviluppo e distribuzione di
software e servizi. La società, attraverso la controllata Lexteam, ha
acquisito le quote dei soci investitori della startup, tra cui LVenture e Lazio
Innova e parte di quelle dei soci fondatori arrivando ad avere una
partecipazione di maggioranza del 51%.

58. Newronika. La startup, guidata da Alberto Priori e Lorenzo Rossi, è
uno spi-off della Fondazione IRCCS Caʼ Granda e dellʼUniversità degli
Studi di Milano. Specializzata nelle terapie di neurostimolazione, la startup
ha brevettato una tecnologia per la stimolazione cerebrale profonda (Deep
Brain Stimulation o DBS) per il trattamento di pazienti affetti da malattia di
Parkinson. A giugno 2016 ha chiuso un primo round di investimento per
1,7 milioni di euro.

59. Next 14. Next 14 è una startup italiana attiva nel mercato del data-
driven marketing & advertising fondata da Marco Ferrari, Marco Franciosa
e Matteo Scortegagna. Il 7 aprile 2016 ha comunicato di aver chiuso con
successo il suo primo round di funding, raccogliendo 4,5 milioni di euro da
una serie di primari investitori privati.

60. Oil Project. Fondata da Marco De Rossi, è una piattaforma per lʼe-
learning e per lʼapprendimento di tutte le materie, con 1,6 milioni di
studenti che ogni mese cercano ripetizioni e video lezioni. Nel 2016 la
startup non ha chiuso alcun round, ma è inserita comunque nella topp 100
perché a maggio 2016 ha lanciato un secondo asset, WeSchool, una
piattaforma per “aiutare i docenti a fare didattica collaborativa in classe”.

61. Panoxyvir. Eʼ la startup piemontese che ha sviluppa il primo spray
nasale antivirale per la prevenzione e la cura del raffreddore comune,
avente come sostanza attiva una molecola anti-Rhinovirus di origine
fisiologica. Lʼazienda, che ha brevettato gli ossisteroli (molecole
fisiologiche dotate di una potente attività antivirale contro il rhinovirus,
principale causa del raffreddore) è la vincitrice del PNI 2016.

62. Plat.one. Plat.One è una startup che fornisce soluzioni per lo sviluppo
e la gestione di ambienti IoT aziendali, tra cui prodotti connessi, smart city,
trasporti connessi e produzione smart. Ha sede a Palo Alto, ma è stata
fondata nel Nord Italia, dove il suo team di ricerca è ancora basato. A
ottobre 2016 è stata annunciata lʼexit dellʼazienda italiana al colosso
software tedesco SAP. Non si conosce lʼammontare totale dellʼoperazione,
ma rientra in un un piano di investimento di 2,2 miliardi di dollari in 5 anni
per espandersi nel mercato dellʼInternet Of Things.

63. Pneusmart. Pneusmart è una startup innovativa con sede ad
Amsterdam e Milano partecipata da Digital Magics. Lʼazienda gestisce un
ecommerce per cercare e comprare pneumatici sul web. A giugno 2016
ha chiuso un aumento di capitale di 765 mila euro. Sul loro sito sono
presenti oltre 10 milioni di gomme per auto, moto e furgoni, 40 brand, più
di 2000 rivenditori e partner di montaggio.

64. Primo.io (Cubetto). Cubetto è un gioco per bambini composto
sostanzialmente da tre elementi un robot di legno, una console e un set di
blocchi colorati, utilizzati per insegnare le basi del coding ai bambini. Il 29
aprile 2016 la startup fondata da Filippo Yacob (28 anni) e Matteo Loglio
(27) ha concluso con grande successo una campagna di crowdfunding su
Kickstarter, raccogliendo 1,5 milioni di dollari.

65. ProntoPro. ProntoPro.it è un portale che mette in contatto domanda
e offerta di lavoro professionale e artigianale fondato da Marco Ogliengo
(ex Rocket Internet) e Silvia Wang. Il 22 giugno 2016 la startup ha
annunciato la chiusura di un round di investimento di 3 milioni di euro, tra
gli investitori anche Immobiliare.it.

66. Quomi. Quomi è una startup attiva nel food delivery. A marzo 2016
lʼazienda fondata da Andrea Bruno e Daniele Bruttini ha chiuso un round
seed con il gruppo Digital Magics, che è entrato nel capitale rilevando il
12,5% di equity.

67. Qurami. Qurami è una startup romana fondata nel 2012 da Roberto
Macina. Si tratta, sostanzialmente, di unʼapp per la gestione delle code.
Attualmente lʼapp è disponibile in oltre 300 strutture in tutta Italia e ha
superato il milione di download. Dopo lʼultimo round di 590 mila euro
chiuso con Unicredit, LVenture Group e IAG, a luglio 2016 la startup ha
chiuso un aumento di capitale guidato dal fondo R204 Partners.

68. Responsa. Fondata da Gabriele Antoniazzi, è una startup incubata in
H-Farm dal 2012 che sviluppa soluzioni di customer experience self-
service per il business. La sua tecnologia è utilizzata da molti istituti
finanziari, tra i quali Banca Mediolanum, Banca IFIS, ING Direct,
CheBanca!, Hello bank, e aziende quali Vodafone Italia, Europ Assistance
e Cattolica Assicurazioni. A ottobre 2016 lʼazienda ha chiuso un aumento
di capitale di 150 mila euro con il Gruppo Euris Spa.

69. Rigenerand. Nata del 2009 come joint venture tra Rand Srl, società
attiva nel settore biomedicale fondata da Gianni Bellini, e lʼUniversità di
Modena e Reggio Emilia (Proff. Massimo Dominici e Pierfranco Conte), è
una startup attiva nello sviluppo di terapie avanzate antitumorali e di
dispositivi biotecnologici nel settore delle culture cellulari e dellʼingegneria
dei tessuti. A maggio 2016 ha chiuso un round di 8,7 milioni di euro
guidato dal fondo Principia III, che entra nel capitale di Rigenerand con il
49% di euity.

70. Sailsquare. Sailsquare è una piattaforma social milanese
specializzata per condividere vacanze in barca a vela. fondata nel 2013
Riccardo Boatti e Simone Marini. Il 28 giugno 2016 la startup ha
comunicato di aver chiuso un round di investimento di 1,3 milioni guidato
da Ligur Capital e alcuni investitori privati (tra i quali FocusFuturo).
71. Saldi privati. Non può considerarsi una startup. Non più, visto che è
stata fondata nel 2007, comunque è una delle exit più importanti del 2016
nel digitale: Saldi Privati (44 milioni lʼanno di fatturato e 2,7 milioni di
iscritti), infatti, è stata venduta dal gruppo Banzai ai francesi di
Showroomprive per 28 milioni di euro. Dopo la cessione, il Ceo Bruno
Decker rimane alla guida dellʼazienda.

72. Sardex. Ex startup, partita nel 2009 da Serramanna, un piccolo paese
della Sardegna, la società di Carlo Mancosu ha chiuso in primavera un
round da 3 milioni, annunciato il 12 aprile 2016. Lʼinvestimento è
accompagnato da un importante cambiamento societario: il circuito di
credito commerciale Sardex srl è diventato Sardex SpA, con un nuovo
presidente, Stefano Meloni, che ha investito nel progetto con la sua
società Melpart, e un nuovo direttore generale, Nicola Pirina.

73. Scooterino. Scooterino è una startup romana fondata da Oliver Page
e Francesco Rellini. Con più di 12 mila iscritti, è unʼapp di di ridesharing di
scooter (il BlaBlaCar su due ruote, insomma). A novembre 2016 la startup
ha chiuso un round seed di investimento di 500K partecipato da Lazio
Innova e da un pool di investitori americani, e si prepara ad attivare, dopo
Roma, anche altre città: Genova, Milano, Firenze e Napoli.

74. Seventeen. Eʼ una startup napoletana fondata da Francesco Izzo che
sviluppa soluzioni nel settore medtech dellʼoncologia interventistica, che
ha sviluppato una tecnologia per il trattamento di alcuni tumori solidi non
operabili o ad alta incidenza di recidiva dopo lʼintervento chirurgico,
attraverso lʼiniezione di un gel biocompatibile caricato con particelle
radioattive in grado di massimizzare lʼeffetto radioterapico. A settembre
2016 la startup ha chiuso un round dʼinvestimento di 4,2 milioni di euro
guidato da Panakès Partners e Innogest

75. Silk Biomaterials. Startup fondata da Gabriele Grecchi, si occupa di
sviluppare tecnologie in seta per la medicina rigenerativa. Ad aprile 2016
Silk Biomaterials ha chiuso un round di investimento di serie A per 7
milioni con il fondo Principia Health III. Il piano strategico dellʼazienda
prevede inizialmente lo sviluppo di protesi vascolari per bypass periferici
basati sulla fibroina, una proteina prodotta dai bachi da seta, fino a
raggiungere applicazioni di drug delivery per il rilascio controllato di
farmaci con focus iniziale in oncologia.

76. Sinba. Dopo 2 anni dedicati alla ricerca e sviluppo del prodotto, nella
prima metà del 2016 la startup di Andrea Visconti è tornata a far parlare di
sé, annunciando un aumento di capitale di 100 mila euro guidato di H-
Farm Sinba. Numeri alla mano la startup è stata valutata 1 milione dagli
investitori.

77. Smartika. Startup del settore fintech, Smartika è una delle più note
piattaforme di peer-to-peer lending italiane. A gennaio 2016 lʼazienda di
Pietro Sella ha chiuso un round da 4,5 milioni di euro con Hamilton
Ventures, società di merchant banking di Londra orientata al fintech e
vigilata dal Financial Conduct Authority (FCA).

78. Solair. Solair è la prima startup italiana acquisita da Microsoft (maggio
2016). La startup bolognese fondata nel 2011 è basata su Azure e vuole
facilitare lʼaccesso alle tecnologie Internet of Things da parte di tutte le
imprese, insieme a quella di Yogitech una delle exit più importanti del
2016.

79. Soldo. La startup fintech che ha creato un ecosistema per la gestione
dei pagamenti familiari ottenuto un seed round a sette cifre, il cui importo,
però, non è stato divulgato. A fondare e guidare la società Carlo Gualandri,
già fondatore di Virgilio, Gioco Digitale e Fineco.

80. Solenica. Lucy è il primo prodotto della startup Solenica, fondata da
Diva Tommei e Mattia Di Stasi. Lʼinvenzione consiste in un piccolo
eliostato, una sfera che “insegue” e catturara luce del sole per rifletterla
negli ambienti più bui. In condizioni ottimali, promette Solenica, Lucy
riesce a generare la stessa illuminazione di 5 lampadine alogene da 100W
ciascuna. In soli 2 giorni dal lancio della campagna di crowdfunding su
Indiegogo, la startup ha triplicato il goal fissato (50K), raccogliendo oltre
150 mila euro.
81. Soundreef. Continua a crescere la startup (ceo Davide DʼAtri) che
gestisce copyright e royalties per gli autori e che sfida la SIAE sulla
raccolta dei proventi dei diritti dʼautore (il caso è finito anche in
Parlamento). Nel corso del 2016 ha ricevuto un investimento di 420 mila
euro dal Club degli Investitori. Fra i big che hanno scelto Soundreef, Gigi
DʼAlessio, Fedez e Fabio Rovazzi.

82. Spotlime. La startup, co-founder Francesco Rieppi e Francesco De
Liva, ha sviluppato unʼapp (già tra le migliori app europee del 2015
secondo MasterCard) per per scoprire e prenotare ingressi per i principali
eventi di Milano e Roma. Ha chiuso un round di 800 mila euro. Ha
raggiunto una base utenti di più di 100 mila persone.

83. SpotonWay. La piattaforma dei programmi fedeltà di Paky Russo
(prima accelerata a LUISS Enlabs, poi a PI Campus e ora basata a Talent
Garden Roma) è stata acquisita da Domec, startup fintech fondata in
Campania nel 2014 e attiva nel mercato delle carte prepaid, della loyalty e
del customer engagement.

84. Studentonstage. I ragazzi dellʼIstituto “Leone XIII” di Milano (fra
loro Filippo De Nicola, 19 anni) hanno sviluppato una piattaforma che ha
ricevuto 200 mila euro di finanziamenti grazie a un bando della
Fondazione Vodafone. Studentonstage è pensata per stimolare
lʼalternanza scuola-lavoro e mandare gli studenti in azienda più
facilmente.

85. Supermercato24. La piattaforma online (Enrico Pandian, founder e
presidente del CdA) per il servizio di consegna di generi alimentari
pensato per chi per chi non può andare al supermercato, ha chiuso un
round di investimento di 3 milioni di euro. Lʼinvestimento è stato
sottoscritto da Innogest e anche da 360 Capital Partners.

86. SurgiQ. La startup health-tech di Genova, che gestisce ed innova i
percorsi sanitari attraverso criteri di priorità e tracciabilità, ha chiuso un
round di 235 mila dollari guidato da Wolsey Ventures con la
partecipazione di Widening, Aitek e Angels For Innovation. Fondata
da Ivan Porro (anche ceo), SurgiQ è utilizzato dallʼOspedale Galliera di
Genova e dallʼOspedale Bambin Gesù di Roma, gestendo più di 10 mila
pazienti.

87. Swascan. Il progetto tutto italiano, lanciato sul mercato a febbraio
2016, ruota intorno a servizi digitali per monitorare e testare lʼaffidabilità
dei siti web, delle web application, la solidità del proprio network e la
qualità del codice sorgente dei propri applicativi. Ha ricevuto 600 mila
euro dal venture incubator Key Capital. Ha anche ottenuto un
riconoscimento speciale alla finale del Premio Marzotto e parteciperà al
programma di mentorship di Cisco.

88. Sweetguest. Co-fondata da Rocco Lomazzi e Edoardo Grattirola, la
startup ha sviluppato una piattaforma di tecnologia focalizzata
sullʼottimizzazione della visibilità delle case in affitto a breve termine
su AirBnB. Ha raccolto un finanziamento di 1 milione di euro. In 6 mesi di
attività ha gestito oltre 2.400 prenotazioni e più di 6.000 ospiti.

89. Talent Garden. Il più grande network di coworking dʼEuropa per
numero di sedi (Davide Dattoli, 26 anni, founder e amministratore
delegato) ha chiuso un aumento di capitale da 12 milioni di euro. La
raccolta ha visto la partecipazione di 500 Startups, uno dei principali
incubatori mondiali, basato a San Francisco e diretto da Dave McClure, ed
Endeavor Catalyst, sponsor Reid Hoffman founder di LinkedIn.

90. Talking Hands. Talking Hands è lʼinvenzione di due ragazzi
marchigiani Francesco Pezzuoli e Dario Corona.che si è aggiudicata il
R.O.M.E. Prize, il premio da 100 mila euro per il miglior progetto maker
esposto alla Maker Faire Rome.

91. Tannico. La startup di Marco Magnocavallo ha sviluppato una
piattaforma di ecommerce di vini Made in Italy con lʼobiettivo di portarli
allʼestero. Ha chiuso un round da 3,8 milioni. Lʼaumento di capitale è stato
sottoscritto da un gruppo di investitori guidati dal fondo P101. Tannico, dal
2012 a oggi, ha raggiunto un giro di 40 mila clienti, ha un catalogo di 6
mila etichette e nel 2016 ha venduto più di mezzo milione di bottiglie .
92. Tensive. Fondata nel 2012 come uno spinoff della Fondazione Filarete
e guidata dal CEO e CSO Gianfranco Bellezza e dal Presidente Alberto
Cantaluppi, Tensive è una startup biotech che sviluppa protesi
di biomateriale sintetico biodegradabile per la ricostruzione naturale del
seno. Ha chiuso 2 round. A inizio anno di 1,4 milioni di euro, a maggio di
500 mila euro. Ha raccolto complessivamente 1,9 milioni di euro.

93. Timbuktu. “Good Night Stories for Rebel Girls”, il libro che racconta le
vite di 100 donne realmente vissute, è il progetto lanciato dalla startup
Timbuktu Labs. Ha raccolto più di 1 milione di dollari di pre-ordini in
crowdfunding. Le ideatrici del libro sono Elena Favilli e Francesca Cavallo,
founder della startup basata a Los Angeles.

94. Velasca. La startup di Enrico Casati e Jacopo Sebastio ha sviluppato
una piattaforma di ecommerce di scarpe di alta qualità Made in Italy a
prezzi accessibili. Ha chiuso un round di 720 mila euro, guidato dal fondo
di venture capital P101 (che ha investito 370 mila euro).

95. Vetrya. Startup fondata a Orvieto nel 2010 da Luca Tomassini e Katya
Sagrafena, è una media digital company che sviluppa software e
piattaforme multimediali. In 5 anni passa dagli iniziali 300 mila euro di
fatturato ai quasi 40 milioni del 2015 (con un utile netto schizzato del 78%
rispetto al 2014) e dà lavoro a più di 100 persone. Il 29 luglio 2016, lʼIpo: la
startup di Orvieto si quota allʼindice AIM di Borsa Italiana.

96. Waterview. La startup sviluppa servizi per la raccolta e lʼanalisi di Big
Data in ambito meteorologico ed è specializzata nellʼideazione di sistemi
intelligenti per il monitoraggio di fenomeni atmosferici. Ha chiuso un round
di investimento di di 475 mila euro con il Club degli Investitori. Waterview
è stata fondata nel 2015 da Paola Allamano, Paolo Cavagnero e Alberto
Croci.

97. WikiRe. La startup che ha sviluppato WikiCasa.it, portale di annunci
dei professionisti dellʼimmobiliare, ha chiuso un aumento di capitale di
300 mila euro. Lʼoperazione ha coinvolto LigurCapital e business angel
italiani e internazionali. WikiRe è partecipata da Gabetti Property
Solutions, azienda del mercato immobiliare, RE/MAX Italia, network
immobiliare internazionale, da Digital Magics e dalla software
house Antlia.

98. Winowine. La startup vende attraverso un portale e-commerce vini di
qualità di piccoli produttori italiani selezionati da un team di esperti.
Ha chiuso un round di 800 mila euro con LVenture e Angel Partner Group.
Founder del progetto Federico De Cerchio ed Eros Durante.

99. Yogitech. Lʼazienda pisana di Iot e Automotive è stata acquisita al
100% da Intel. Yogitech, nata nel 2000, negli anni si è specializzata nello
sviluppo di soluzioni hardware e software per la sicurezza dellʼindustria
automotive (come airbag e sistemi frenanti). Sullʼazienda pisana nel 2011
il fondo Atlante Ventures (Intesa Sanpaolo) ha investito 1,5 milioni.

100. Zehus. Lo spin-off del Politecnico di Milano la cui mission è innovare
il settore della mobilità urbana sviluppando soluzioni eco-sostenibili ha
chiuso un round di investimento da 1,5 milioni con Invitalia Ventures e
Vittoria Industries. La startup ha messo a punto Bike+, una tecnologia che
permette la produzione di biciclette elettriche senza bisogno di ricarica.
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