Terzo Pilastro di Basilea 3 - Informativa al pubblico al 31 marzo 2018 - Intesa Sanpaolo

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Terzo Pilastro di Basilea 3 - Informativa al pubblico al 31 marzo 2018 - Intesa Sanpaolo
Terzo Pilastro di Basilea 3
Informativa al pubblico al 31 marzo 2018
Questo documento contiene previsioni e stime che riflettono le attuali opinioni del management Intesa Sanpaolo in merito ad eventi futuri. Previsioni e
stime sono in genere identificate da espressioni come “è possibile,” “si dovrebbe,” “si prevede,” “ci si attende,” “si stima,” “si ritiene,” “si intende,” “si
progetta,” “obiettivo” oppure dall’uso negativo di queste espressioni o da altre varianti di tali espressioni oppure dall’uso di terminologia comparabile.
Queste previsioni e stime comprendono, ma non si limitano a, tutte le informazioni diverse dai dati di fatto, incluse, senza limitazione, quelle relative alla
posizione finanziaria futura di Intesa Sanpaolo e ai risultati operativi, la strategia, i piani, gli obiettivi e gli sviluppi futuri nei mercati in cui Intesa Sanpaolo
opera o intende operare.
A seguito di tali incertezze e rischi, si avvisano i lettori che non devono fare eccessivo affidamento su tali informazioni di carattere previsionale come
previsione di risultati effettivi. La capacità del Gruppo Intesa Sanpaolo di raggiungere i risultati previsti dipende da molti fattori al di fuori del controllo del
management. I risultati effettivi possono differire significativamente (ed essere più negativi di) da quelli previsti o impliciti nei dati previsionali. Tali
previsioni e stime comportano rischi ed incertezze che potrebbero avere un impatto significativo sui risultati attesi e si fondano su assunti di base.
Le previsioni e le stime ivi formulate si basano su informazioni a disposizione di Intesa Sanpaolo alla data odierna. Intesa Sanpaolo non si assume alcun
obbligo di aggiornare pubblicamente e di rivedere previsioni e stime a seguito della disponibilità di nuove informazioni, di eventi futuri o di altro, fatta
salva l’osservanza delle leggi applicabili. Tutte le previsioni e le stime successive, scritte ed orali, attribuibili a Intesa Sanpaolo o a persone che agiscono
per conto della stessa sono espressamente qualificate, nella loro interezza, da queste dichiarazioni cautelative.
Terzo Pilastro di Basilea 3
Informativa al pubblico
al 31 marzo 2018

Intesa Sanpaolo S.p.A.
Sede Legale: Piazza San Carlo, 156 10121 Torino Sede Secondaria: Via Monte di Pietà, 8 20121 Milano Capitale Sociale Euro 8.731.984.115,92.
Numero di iscrizione al Registro delle Imprese di Torino e codice fiscale 00799960158 Partita IVA 10810700152 Aderente al Fondo Interbancario di
Tutela dei Depositi e al Fondo Nazionale di Garanzia Iscritta all’Albo delle Banche al n. 5361 e Capogruppo del gruppo bancario “Intesa Sanpaolo”,
iscritto all’Albo dei Gruppi Bancari
Sommario

Introduzione                                                                  7

Fondi propri                                                                  11

Requisiti di capitale                                                         21

Rischio di liquidità                                                          27

Leverage ratio                                                                29

Dichiarazione del Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili   31
societari

Contatti                                                                      33

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Introduzione

Note esplicative sull’Informativa al pubblico Terzo Pilastro di Basilea 3
A partire dal 1° gennaio 2014, sono state trasposte nell’ordinamento dell’Unione europea le riforme degli accordi del Comitato
di Basilea (“Basilea 3”) volte a rafforzare la capacità delle banche di assorbire shock derivanti da tensioni finanziarie ed
economiche, indipendentemente dalla loro origine, a migliorare la gestione del rischio e la governance, nonché a rafforzare la
trasparenza e l'informativa delle banche stesse. Nel far ciò, il Comitato ha mantenuto l’approccio fondato su tre Pilastri che
era alla base del precedente accordo sul capitale noto come “Basilea 2”, integrandolo e rafforzandolo per accrescere quantità
e qualità della dotazione di capitale degli intermediari, nonché introducendo strumenti di vigilanza anticiclici, norme sulla
gestione del rischio di liquidità e sul contenimento della leva finanziaria.

In particolare, al fine di favorire la disciplina di mercato, anche il Terzo Pilastro, riguardante gli obblighi di informativa al
pubblico sull’adeguatezza patrimoniale, sull’esposizione ai rischi e sulle caratteristiche generali dei relativi sistemi di gestione
e controllo, è stato rivisto. Le modifiche sono tese ad introdurre, fra l’altro, maggiori requisiti di trasparenza, maggiori
informazioni sulla composizione del capitale regolamentare e sulle modalità con cui la banca calcola i ratios patrimoniali.

Ciò premesso, in ambito comunitario i contenuti di “Basilea 3” sono stati recepiti in due atti normativi:
–    il Regolamento (UE) n. 575/2013 del 26 giugno 2013 (CRR), che disciplina gli istituti di vigilanza prudenziale del
     Primo Pilastro e le regole sull’informativa al pubblico (Terzo Pilastro);
–    la direttiva 2013/36/UE del 26 giugno 2013 (CRD IV), che riguarda, fra l'altro, le condizioni per l'accesso all'attività
     bancaria, la libertà di stabilimento e la libera prestazione di servizi, il processo di controllo prudenziale, le riserve
     patrimoniali addizionali.

Alla normativa dell’Unione europea si aggiungono le disposizioni emesse dalla Banca d’Italia in particolare con la Circolare n.
285 del 17 dicembre 2013, che raccoglie le disposizioni di vigilanza prudenziale applicabili alle banche e ai gruppi bancari
italiani, riviste e aggiornate per adeguare la normativa interna alle novità intervenute nel quadro regolamentare internazionale,
con particolare riguardo al nuovo assetto normativo e istituzionale della vigilanza bancaria dell’Unione europea, nonché per
tener conto delle esigenze emerse nell’esercizio della vigilanza sulle banche e sugli altri intermediari.
La suddetta Circolare non detta specifiche regole per la predisposizione e pubblicazione del Pillar 3, ma si limita a riportare
l’elenco delle disposizioni allo scopo previste dalla CRR. La materia, quindi, è direttamente regolata da:
–     la CRR stessa, Parte 8 “Informativa da parte degli enti” (art. 431 – 455) e Parte 10, Titolo I, Capo 3 “Disposizioni
      transitorie in materia di informativa sui fondi propri” (art. 492);
–     i Regolamenti della Commissione europea la cui preparazione è demandata all’EBA (European Banking Authority)
      recanti le norme tecniche di regolamentazione o di attuazione per disciplinare i modelli uniformi per la pubblicazione
      delle diverse tipologie di informazioni.

Il tema dell’informativa al pubblico Pillar 3 è stato anche oggetto di analisi da parte del Comitato di Basilea con il suo
Standard “Revised Pillar 3 disclosure requirements” del gennaio 2015. Tale documento dà indicazioni agli organismi di
vigilanza, che dovrebbero farle recepire nella normativa nazionale (nel nostro caso UE) affinché entrino in vigore. In tale
ambito l’EBA il 14 dicembre 2016 ha pubblicato la versione finale degli “Orientamenti sugli obblighi di informativa ai sensi
della parte otto del regolamento (UE) n. 575/2013” (EBA/GL/2016/11) fornendo orientamenti finalizzati ad accrescere e
migliorare la coerenza e la comparabilità delle informazioni da fornire nel terzo Pilastro che hanno previsto a partire dal
31/12/2017, per le banche G-SII e O-SII, la pubblicazione nel Pillar III di nuove tavole, specificandone le frequenze di
pubblicazione, con dettagli informativi relativi a rischio di credito e controparte - comprese le tecniche di attenuazione del
rischio e la qualità del credito – nonché il rischio di mercato. Tali orientamenti sono stati, altresì, recepiti nella proposta di
modifica alla CRR 575 pubblicata a novembre 2016. A fine marzo 2017, il Comitato di Basilea ha pubblicato il suo Standard
“Pillar 3 disclosure requirements - consolidated and enhanced framework” che costituisce la seconda fase della revisione del
quadro normativo di riferimento dell’informativa al pubblico, avviata con il citato documento del gennaio 2015. Tale revisione
mira a promuovere ulteriormente la disciplina di mercato attraverso il consolidamento di tutti i requisiti già introdotti e la
previsione di una selezione degli indicatori più rappresentativi delle principali dimensioni di natura prudenziale per supportare
il mercato nell’analisi dei dati, rendendoli tra loro più comparabili.

Nel mese di febbraio 2018 il Comitato di Basilea ha pubblicato il documento “Pillar 3 disclosure requirements - updated
framework”, in consultazione fino al 25 maggio 2018, che rappresenta la terza fase di revisione dei requisiti di disclosure
emanati nel 2004. La proposta in esame, in continuità con le precedenti fasi di revisione, ha l’obiettivo di costituire un
framework di riferimento unico. Il documento ha l’obiettivo di promuovere la disciplina di mercato attraverso i requisiti
regolamentari in tema di disclosure e contiene:
    requisiti nuovi o rivisti legati al consolidamento delle riforme nell’ambito del framework Basilea 3 emanate nel dicembre
     2017 e che coprono in particolare i seguenti aspetti:
     o   il rischio di credito (inclusi gli accantonamenti ai fini del trattamento prudenziale delle attività);
     o   i rischi operativi, il leverage ratio e del credit valuation adjustment (CVA);
     o   la determinazione degli attivi ponderati per il rischio (risk-weighted assets - RWA) calcolati con i metodi interni da
         legare a quelli calcolati con il metodo standard;

                                                                 7
Introduzione

     o   una panoramica della gestione del rischio, delle principali metriche prudenziali e degli RWA;
    requisiti relativi all’asset encumbrance;
    requisiti sui vincoli relativi alla distribuzione del capitale;
    modifica all’ambito di applicazione della disclosure sulla composizione del capitale regolamentare introdotta nel marzo
     2017.

Indicazioni ulteriori sul Pillar 3 sono state fornite dall’EBA (European Banking Authority) con uno specifico documento
riguardante gli orientamenti sulla rilevanza, esclusività e riservatezza e sulla frequenza delle informazioni da fornire nel terzo
pilastro (Guidelines on materiality, proprietary and confidentiality and on disclosures frequency under Articles 432(1), 432(2)
and 433 of Regulation No (EU) 575/2013) che regola ulteriori aspetti di rilievo nella redazione del Pillar 3:
–    applicazione da parte degli enti del criterio della Rilevanza dell’informativa;
–    applicazione da parte degli enti dell‘Esclusività e della Riservatezza dell’informativa;
–    necessità di pubblicare le informazioni con maggiore Frequenza di quella annuale.

L’EBA ha, inoltre, integrato quanto previsto dai suddetti orientamenti, emanando nel giugno 2017 le “Guidelines on LCR
disclosure to complement the disclosure of liquidity risk management under Article 435 of Regulation (EU) No 575/2013”
(EBA/GL/2017/01) con ulteriori requisiti informativi sul rischio di liquidità misurato attraverso il liquidity coverage ratio.

Da ultimo, l’EBA nel gennaio 2018 ha emesso le “Guidelines on uniform disclosures under Article 473a of Regulation (EU)
No 575/2013 as regards the transitional period for mitigating the impact of the introduction of IFRS 9 on own funds”
(EBA/GL/2018/01) che definiscono gli schemi idonei a pubblicare le informazioni relative agli impatti sui fondi propri derivanti
dall’introduzione del regolamento (EU) 2017/2395 contenente “Disposizioni transitorie volte ad attenuare l'impatto
dell'introduzione dell'IFRS 9 sui fondi propri”. Considerato che il Gruppo ISP ha optato per il trattamento transitorio con il c.d.
approccio “statico” per attenuare tale impatto, è tenuto a fornire al mercato anche le informazioni relative agli importi dei fondi
propri, del capitale primario di classe 1, del capitale di classe 1, del CET1 ratio, del Tier 1 ratio, del Total ratio e del Leverage
ratio a regime («fully loaded»), come se non avesse applicato tale trattamento transitorio.

                                                               ******

Il presente documento è redatto, in base alle suddette disposizioni, su base consolidata con riferimento ad un’area di
consolidamento “prudenziale” che coincide sostanzialmente con la definizione di Vigilanza di gruppo bancario. L’area di
consolidamento prudenziale non ha evidenziato variazioni significative rispetto al 31 dicembre 2017, fatta eccezione per
l’inclusione nel perimetro di consolidamento, dal 31 marzo 2018, di Eximbank s.a. (Moldavia). Per quest’ultima, riveniente
dall’acquisizione di determinate attività e passività di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, il requisito del controllo da
parte di Intesa Sanpaolo era condizionato alla cessione dei crediti deteriorati della partecipata, così come certificati dal
Collegio degli Esperti a seguito della due diligence, a Veneto Banca in LCA; l’atto di cessione dei suddetti crediti è stato
formalizzato il 28 febbraio 2018 e in data 13 marzo 2018 si è proceduto al trasferimento delle azioni e alla registrazione di
Intesa Sanpaolo in qualità di nuovo socio.

In relazione al perimetro di applicazione delle disposizioni della CRR, che è riferito - come in precedenza indicato - ad un’area
di consolidamento “prudenziale”, e alle prescrizioni della CRR stessa, nel presente documento non vengono illustrate tutte le
tipologie di rischio cui il Gruppo Intesa Sanpaolo è esposto. Informazioni sui fondi propri e sui coefficienti di solvibilità sono
pubblicate anche nei Resoconti Trimestrali e nella Relazione semestrale consolidati.
Con particolare riferimento alle informazioni riguardanti la leva finanziaria, si segnala che nel febbraio 2016 è stato pubblicato
in Gazzetta Ufficiale UE il Regolamento di esecuzione 2016/200 della Commissione, che stabilisce le norme tecniche di
attuazione per quanto riguarda l’informativa sul coefficiente di Leva Finanziaria, ai sensi del regolamento UE 575/2013.
Di conseguenza, il Gruppo Intesa Sanpaolo ha pubblicato, a partire dal 31 marzo 2016, l’indicatore di leva finanziaria sulla
base delle disposizioni contenute nell’Atto Delegato.

A decorrere dal 2016 hanno trovato applicazione anche gli obblighi di informativa in materia di riserve di capitale anticicliche.
A partire dal 31 dicembre 2016, l’informativa include quindi – oltre all'importo della riserva di capitale anticiclica – il dettaglio
della distribuzione geografica delle esposizioni creditizie rilevanti ai fini del calcolo della riserva di capitale anticiclica secondo
il dettaglio prescritto.

Sulla base dell’art. 433 della CRR, le banche pubblicano le informazioni al pubblico previste dalla normativa comunitaria
almeno su base annua, congiuntamente ai documenti di bilancio. È, inoltre, richiesto che venga valutata la necessità di
pubblicare alcune o tutte le informazioni più frequentemente, alla luce delle caratteristiche rilevanti dell’attività in essere.
Gli enti devono valutare, in particolare, l'eventuale necessità di pubblicare con maggiore frequenza le informazioni relative ai
“Fondi propri” (art. 437) e ai “Requisiti di capitale” (art. 438), nonché le informazioni sull'esposizione al rischio o su altri
elementi suscettibili di rapidi cambiamenti. In proposito occorre anche considerare le esplicite indicazioni introdotte dalle
nuove Linee Guida EBA (EBA/GL/2016/11), che prevedono, per alcune informazioni, disclosure infrannuali.

Tutti gli importi riportati nella presente informativa, se non altrimenti indicato, sono da intendersi in milioni di euro.

Attesa la rilevanza pubblica della presente informativa, il documento è sottoscritto dal Dirigente Preposto alla redazione dei
documenti contabili societari ed è sottoposto ai controlli e alle verifiche stabilite dalle “Linee guida di governo amministrativo
finanziario” del Gruppo, documento che definisce le regole di applicazione dell’art.154 bis del TUF nel Gruppo Intesa
Sanpaolo. In particolare, il presidio del sistema dei controlli interni relativi all’informativa contabile e finanziaria è configurato
per verificare in via continuativa l’adeguatezza e l’effettiva applicazione delle procedure amministrative e contabili a livello di
Gruppo.

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Introduzione

Sul sito internet del Gruppo vengono pubblicate, alle scadenze previste, le informazioni sul valore degli indicatori
dell’importanza sistemica a livello mondiale (Sezione Governance \ Risk management del sito: “Indicatori della assessment
methodology per individuare le banche di rilevanza sistemica a livello globale”).

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Fondi propri

Informativa qualitativa e quantitativa

Premessa
Dal 1° gennaio 2014 è applicabile la disciplina armonizzata per le banche e le imprese di investimento contenuta nella
Direttiva 2013/36/UE (CRD IV) e nel Regolamento 575/2013 (CRR) del 26 giugno 2013, che traspongono nell’Unione
europea gli standard definiti dal Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria (cd. framework Basilea 3).

Le disposizioni normative sopra citate sono state recepite, a livello nazionale, attraverso le seguenti circolari:
    Circolare Banca d’Italia n. 285: Disposizioni di vigilanza per le Banche;
    Circolare Banca d’Italia n. 286: Istruzioni per la compilazione delle segnalazioni prudenziali per le Banche e le Società di
     Intermediazione Immobiliare;
    Aggiornamento della Circolare Banca d’Italia n.154: Segnalazioni di vigilanza delle Istituzioni Creditizie e Finanziarie.
     Schemi di rilevazione e istruzioni per l’inoltro dei flussi informativi.
Si fa presente che le disposizioni segnaletiche armonizzate presenti nelle Circolari n. 286 e 154 saranno gradualmente
abrogate da quelle europee contenute nel Regolamento n. 680/2014 e dalle sue successive modifiche e integrazioni.

Tale framework normativo prevede che i Fondi Propri (o Patrimonio di vigilanza) siano costituiti dai seguenti livelli di capitale:
    Capitale di Classe 1 (Tier 1 Capital), a sua volta composto da:
     o Capitale primario di Classe 1 (Common Equity Tier 1 - CET1);
     o Capitale aggiuntivo di Classe 1 (Additional Tier 1 - AT1);
    Capitale di Classe 2 (Tier 2 - T2).

La forma predominante del Tier 1 è il Common Equity, composto principalmente da strumenti di capitale (es. azioni ordinarie
al netto delle azioni proprie), sovrapprezzi di emissione, riserve di utili, riserve da valutazione, interessi di minoranza
computabili, oltre agli elementi in deduzione.
Gli strumenti di capitale emessi, per essere computati nel Common Equity devono garantire l’assorbimento delle perdite “on
going concern”, attraverso il rispetto delle seguenti caratteristiche:
    massimo livello di subordinazione;
    possibilità di sospensione del riconoscimento di dividendi/cedole a totale discrezione dell’ente emittente e in modo non
     cumulativo;
    irredimibilità;
    assenza di incentivi al rimborso.

Allo stato attuale, con riferimento al Gruppo Intesa Sanpaolo, nessun altro strumento di capitale oltre alle azioni ordinarie
rientra nel computo del Common Equity.

Sono inoltre previsti alcuni filtri prudenziali con effetto sul Common Equity:
   filtro su utili legati a margini futuri derivanti da operazioni di cartolarizzazione;
   filtro sulle riserve per coperture di Cash Flow Hedge (CFH);
   filtro su utili o perdite su passività al fair value (derivative e no) connessi alle variazioni del proprio merito creditizio;
   rettifiche di valore su attività al fair value connesse alla cosiddetta “Prudent valuation”.

La normativa prevede anche una serie di elementi da dedurre dal Capitale primario di Classe 1:
   perdite relative all’esercizio in corso;
   avviamento, intangibili e attività immateriali residuali;
   attività per imposte anticipate (DTA) connesse alla redditività futura ma non derivanti da differenze temporanee (es. DTA
    su perdite portate a nuovo);
   eccedenza delle perdite attese rispetto alle rettifiche di valore complessive (shortfall reserve) per le posizioni ponderate
    secondo metodi IRB;
   attività nette derivanti da piani pensionistici a benefici definiti;
   gli strumenti di capitale primario di classe 1 detenuti dall’ente direttamente, indirettamente e sinteticamente;
   esposizioni per le quali si è scelta l’opzione della deduzione in luogo della ponderazione al 1.250% tra gli RWA;
   investimenti non significativi in strumenti di CET1 emessi da società del settore finanziario (dedotti per la parte che
    eccede la franchigia prevista dalla normativa);
   attività per imposte anticipate (DTA) che dipendono dalla redditività futura e che derivano da differenze temporanee
    (dedotte per l’ammontare che eccede le franchigie previste dalla normativa);
   investimenti significativi in strumenti di CET1 emessi da società del settore finanziario (dedotti per la parte che eccede le
    franchigie previste dalla normativa).

                                                                   11
Fondi Propri

Nella categoria dell’AT1 vengono in genere ricompresi gli strumenti di capitale diversi dalle azioni ordinarie (che sono
computabili nel Common Equity) e che rispettano i requisiti normativi per l’inclusione in tale livello dei Fondi propri (ad
esempio le azioni di risparmio o gli strumenti di capitale AT1).
Il Capitale di Classe 2 (Tier 2) è composto principalmente dalle passività subordinate computabili e dalle eventuali eccedenze
delle rettifiche di valore rispetto alle perdite attese (excess reserve) per le posizioni ponderate secondo i metodi IRB.
Fatta eccezione per l’applicazione dell’art. 473 del Regolamento UE 575/2013 (CRR) del 26 giugno 2013, relativo
all’introduzione delle modifiche allo IAS 19 per il solo 2018, al 31 dicembre 2017 si è conclusa la fase transitoria relativa
all’introduzione del framework regolamentare “Basilea 3” che prevedeva la parziale computabilità o deducibilità dai Fondi
Propri di taluni elementi secondo quanto previsto dalla Direttiva 2013/36/UE (CRD IV) e dalla CRR.
Anche per gli strumenti subordinati che non rispettano i requisiti previsti dalle nuove disposizioni normative sono previste
specifiche disposizioni transitorie, volte all’esclusione graduale dai Fondi propri (in un arco temporale di 8 anni che si
concluderà nel 2021) degli strumenti non più computabili.

A partire dal 1° gennaio 2018, per contro, ha preso avvio il periodo transitorio (2018-2022) volto a mitigare gli impatti
patrimoniali legati all’introduzione del nuovo principio contabile IFRS 9. Il Gruppo Intesa Sanpaolo, infatti, avvalendosi della
facoltà prevista dal Regolamento UE 2935/2017, ha optato per adottare l’approccio “statico” che consente di sterilizzare nel
proprio CET1 una quota progressivamente decrescente dell’impatto IFRS 9 relativo alla sola componente di FTA relativa
all’impairment. In particolare, la risultante dal confronto tra le rettifiche di valore IAS 39 al 31/12/2017 e quelle IFRS 9
all’1/1/2018 - relative ai crediti e titoli in bonis (stage 1 e 2) ed alle rettifiche su NPL (stage 3) al netto della fiscalità e azzerata
l’eventuale shortfall reserve - viene re-inclusa nel patrimonio secondo percentuali di phase-in pari a 95% nel 2018, 85% nel
2019, 70% nel 2020, 50% nel 2021 e infine 25% nel 2022. Nel corso del periodo transitorio, il Gruppo potrà inoltre scegliere di
cambiare tale approccio una sola volta, previa autorizzazione da parte dell’autorità di vigilanza, passando così dall’approccio
“statico” a quello “dinamico” o eventualmente sospendendo l’applicazione del trattamento transitorio a favore del regime “fully
loaded”.

                                                                   12
Fondi Propri

Composizione dei Fondi propri
La composizione dei Fondi propri del Gruppo Intesa Sanpaolo al 31 marzo 2018 è sintetizzata nella tavola sottostante.
                                                                                                                         (milioni di euro)
                                                                                                          31.03.2018        31.12.2017

A. Capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1 - CET1) prima dell'applicazione dei filtri
prudenziali                                                                                                    45.515             48.219
  di cui strumenti di CET1 oggetto di disposizioni transitorie                                                       -                   -

B. Filtri prudenziali del CET1 (+ / -)                                                                          -1.457            -1.272

C. CET1 al lordo degli elementi da dedurre e degli effetti del regime transitorio (A +/- B)                    44.058             46.947

D. Elementi da dedurre dal CET 1                                                                                -9.922           -10.176

E. Regime transitorio - Impatto su CET1 (+/-)                                                                   3.373              1.280

F. Totale Capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1 - CET1) (C-D +/-E)                               37.509             38.051

G. Capitale aggiuntivo di classe 1 (Additional Tier 1 - AT1) al lordo degli elementi da dedurre e degli
effetti del regime transitorio)                                                                                 5.432              5.640
  di cui strumenti di AT1 oggetto di disposizioni transitorie                                                     820              1.025

H. Elementi da dedurre dall'AT1                                                                                      -                   -

I. Regime transitorio - Impatto su AT1 (+/-)                                                                         -              -226

L. Totale Capitale aggiuntivo di classe 1 (Additional Tier 1 - AT1) (G - H +/- I)                               5.432              5.414

M. Capitale di classe 2 (Tier 2 - T2) al lordo degli elementi da dedurre e degli effetti del regime
transitorio                                                                                                     9.456              8.776
  di cui strumenti di T2 oggetto di disposizioni transitorie                                                      741                541

N. Elementi da dedurre dal T2                                                                                    -827               -821

O. Regime transitorio - Impatto su T2 (+ / -)                                                                    -903                 -47

P. Totale Capitale di classe 2 (Tier 2 - T2) (M - N +/- O)                                                      7.726              7.908

Q. Totale fondi propri (F + L + P)                                                                             50.667             51.373

Nelle tabelle successive viene riepilogato il dettaglio dei diversi livelli di capitale prima delle rettifiche regolamentari e delle
rettifiche del regime transitorio, nonché la riconciliazione del Capitale primario di Classe 1 con il Patrimonio netto contabile.
Relativamente alle rettifiche del regime transitorio, si segnala che per la computabilità di:
      strumenti in Grandfathering;
      interessi di minoranza;
      filtro IAS 19 su riserve da valutazione per utili o perdite attuariali su piani a benefici definiti (per il 2018);
      filtro FTA IFRS 9 (ex art 473 bis che emenda il Regolamento UE 575/2013);
      altre voci minori;
è stato previsto dalla normativa un trattamento specifico, che favorisce un’entrata a regime graduale delle regole, da
applicare durante il periodo transitorio. A tale proposito sono state previste percentuali specifiche per le deduzioni e per la
computabilità nel Common Equity.

In particolare si segnala che i fondi propri consolidati hanno beneficiato della norma che consente di rilevare gradualmente
nel patrimonio di vigilanza gli effetti derivanti dall’applicazione dello IAS 19 entrato in vigore il 1° gennaio 2013. L’ammontare
del “filtro prudenziale” a valere sulla riserva di Utili (Perdite) attuariali su piani previdenziali a benefici definiti, negativa per
circa 662 milioni, risulta pari a circa 115 milioni.

                                                                     13
Fondi Propri

Riconciliazione tra il Patrimonio netto contabile e il Capitale primario di Classe 1
                                                                                                                                             (milioni di euro)
Voci                                                                                                                         31.03.2018           31.12.2017

Patrimonio netto di Gruppo                                                                                                       54.552              56.205
Patrimonio netto di terzi                                                                                                           342                  399
Patrimonio netto dallo Stato patrimoniale                                                                                        54.894              56.604
Rettifiche per strumenti computabili nell'AT1 o nel T2 e utile di periodo
- Capitale delle azioni di risparmio computabile nell'AT1                                                                          -485                 -485
- Altri strumenti di capitale computabili nell'AT1                                                                               -4.121              -4.121
- Interessi di minoranza computabili nell'AT1                                                                                         -5                   -9
- Interessi di minoranza computabili nel T2                                                                                           -3                   -5
- Interessi di minoranza non computabili a regime                                                                                  -305                 -335
- Utile di periodo non computabile (a)                                                                                           -1.102              -3.500
- Azioni proprie incluse tra le rettifiche regolamentari                                                                              94                  94
                                                    (b)
- Altre componenti non computabili a regime                                                                                      -3.452                  -24
Capitale primario di Classe 1 (CET1) prima delle rettifiche regolamentari                                                         45.515              48.219
                                                                         (c)
Rettifiche regolamentari (incluse rettifiche del periodo transitorio)                                                             -8.006             -10.168

Capitale primario di Classe 1 (CET1) al netto delle rettifiche regolamentari                                                      37.509              38.051

(a) Nel Capitale primario di Classe 1 al 31 marzo 2018 si è tenuto conto dell’utile del 1° trimestre 2018, al netto del relativo dividendo, calcolato tenendo
conto del payout previsto dal Piano d’Impresa 2018-2021 (85% per il 2018), e degli altri oneri prevedibili (rateo cedolare sugli strumenti di Additional Tier
1).

 (b) L'importo al 31 marzo 2018 include principalmente il dividendo e la quota destinata a beneficenza a valere sull'utile 2017, deliberati dall'Assemblea
del 27 aprile 2018.

(c) Le rettifiche del periodo transitorio al 31 marzo 2018 tengono conto del filtro prudenziale che consente la re-introduzione nel Common Equity di una
quota progressivamente decrescente fino al 2022 (95% nel 2018) dell’impatto dell’IFRS 9.

Di seguito si riportano informazioni di maggior dettaglio sulla composizione dei singoli livelli di capitale che costituiscono i
Fondi propri.

                                                                               14
Fondi Propri

Capitale primario di Classe 1 (Common Equity Tier 1 - CET1)
                                                                                                                                                (milioni di euro)
Informazione                                                                                                                    31.03.2018           31.12.2017

Capitale primario di Classe 1 (CET1)
  Capitale - azioni ordinarie                                                                                                           8.247             8.247
  Sovrapprezzi di emissione                                                                                                            26.006            26.006
  Riserve (a)                                                                                                                          14.843            10.890
                                           (b)
  Riserve other comprehensive income                                                                                                     -331               -790
  Utile o Perdita di periodo                                                                                                            1.252             7.316
  Utile o Perdita di periodo non computabile                                                                                           -1.102                   -
                                                         (c)
  Dividendi in distribuzione e altri oneri prevedibili                                                                                 -3.426            -3.500
  Interessi di minoranza                                                                                                                  26                  50

Capitale primario di Classe 1 (CET1) prima delle rettifiche regolamentari                                                              45.515            48.219

Capitale primario di Classe 1 (CET1): Rettifiche regolamentari
  Azioni proprie                                                                                                                          -94                -94
  Avviamento                                                                                                                           -4.076            -4.079
  Altre immobilizzazioni immateriali                                                                                                   -3.022            -3.103
  Attivita fiscali differite che dipendono dalla redditività futura e che non derivano da differenze temporanee                        -1.360            -1.417
  Importi negativi risultanti dal calcolo degli importi delle perdite attese (shortfall reserve)                                         -247               -530
  Attività dei fondi pensione a prestazioni definite                                                                                        -                   -
  Filtri prudenziali                                                                                                                     795                756
  - di cui Riserve di Cash Flow Hedge                                                                                                    944              1.000
  - di cui Utili o Perdite derivanti dalla variazione del proprio merito creditizio (DVA)                                                 46                 -36
  - di cui Rettifiche di valore di vigilanza (prudent valuation)                                                                         -195               -208
  - di cui Altri filtri prudenziali                                                                                                         -                   -
  Esposizioni verso cartolarizzazioni dedotte anziché ponderate con fattore di ponderazione pari a 1250%                                 -226               -252

  Investimenti non significativi in strumenti di CET1 di soggetti del settore finanziario detenuti direttamente,
                                                                                                                                            -                   -
  indirettamente e sinteticamente che superano la soglia del 10% del Common Equity

  Detrazioni con soglia del 10% (d)                                                                                                    -2.026            -1.776

  - di cui Attività fiscali differite (DTA) che dipendono dalla redditività futura e che derivano da differenze temporanee                  -                   -

  - di cui Investimenti significativi in strumenti di CET1 di soggetti del settore finanziario detenuti direttamente,
                                                                                                                                       -2.026            -1.776
  indirettamente e sinteticamente

  Detrazioni con soglia del 17,65% (e)                                                                                                   -706               -560
  Elementi positivi o negativi - altri                                                                                                   -417               -393

Totale delle rettifiche regolamentari al Capitale primario di Classe 1 (CET1)                                                      -11.379              -11.448

Totale delle rettifiche nel periodo transitorio (CET1)                                                                                  3.373             1.280

Capitale primario di Classe 1 (CET1) - Totale                                                                                          37.509            38.051

(a) Quota computabile nel CET1, comprende un effetto negativo pari a circa 3.265 milioni derivante dall'applicazione dell'IFRS9.

(b) La voce "Riserve Other Comprehensive Income" comprende un effetto positivo pari a circa 328 milioni derivante dall'applicazione dell'IFRS9.

(c) Al 31 Dicembre 2017 il dato tiene conto dei dividendi a valere sui risultati 2017, della quota parte della remunerazione degli strumenti AT1 emessi alla
data e della quota di utile 2017 destinata a beneficenza, al netto dell'effetto fiscale.

(d) Per il dettaglio del calcolo delle soglie per la deduzione si rinvia alla tabella apposita.

(e) Le detrazioni segnalate fanno riferimento solamente alle DTA e agli Investimenti significativi non dedotti nella soglia del 10%.

Nel Capitale primario di Classe 1 si è tenuto conto dell’utile di periodo, in quanto sono state rispettate le condizioni
regolamentari per la sua inclusione (art. 26, comma 2 della CRR) al netto del relativo dividendo, calcolato tenendo conto del
payout previsto dal Piano d’Impresa 2018-2021 (85% per il 2018), e degli altri oneri prevedibili.

Come previsto dall’articolo 258 del Regolamento (UE) n.575/2013 che disciplina la fattispecie, in luogo della ponderazione
delle posizioni verso cartolarizzazioni che possiedono i requisiti per ricevere una ponderazione del 1.250%, si è scelto di
procedere con la deduzione diretta di tali esposizioni dai Fondi Propri.
Il valore di tale deduzione al 31 marzo 2018 è pari a 226 milioni.

                                                                                15
Fondi Propri

Gli “Elementi negativi – altri” includono principalmente la sterilizzazione nel capitale primario dei benefici patrimoniali per
imposte prepagate (DTA - Deferred Tax Asset) connesse con affrancamenti plurimi di un medesimo avviamento.
L’importo del filtro al 31 marzo 2018 è pari a 204 milioni.

Capitale aggiuntivo di Classe 1 (Additional Tier 1 - AT1)
                                                                                                                               (milioni di euro)
Informazione                                                                                                      31.03.2018     31.12.2017

Capitale aggiuntivo di Classe 1 (AT1)
  Azioni di risparmio                                                                                                   485                485
  Altri strumenti di AT1                                                                                               4.121             4.121
  Interessi di minoranza                                                                                                  6                   9
Capitale aggiuntivo di Classe 1 (AT1) prima delle rettifiche regolamentari                                             4.612            4.615
Capitale aggiuntivo di Classe 1 (AT1): Rettifiche regolamentari
  Investimenti non significativi in strumenti di AT1 di soggetti del settore finanziario detenuti direttamente,
                                                                                                                           -                   -
  indirettamente e sinteticamente
  Investimenti significativi in strumenti di AT1 di soggetti del settore finanziario detenuti direttamente,
                                                                                                                           -                   -
  indirettamente e sinteticamente
  Elementi positivi o negativi - altri                                                                                     -                   -
Totale delle rettifiche regolamentari al capitale aggiuntivo di Classe 1 (AT1)                                             -                   -
Totale delle rettifiche nel periodo transitorio inclusi interessi di minoranza (AT1)                                       -              -226
Strumenti di AT1 computabili in Grandfathering                                                                          820             1.025
Capitale aggiuntivo di Classe 1 (AT1) - Totale                                                                         5.432            5.414

I termini e le condizioni completi di tutti gli strumenti di capitale primario di classe 1, di capitale aggiuntivo di classe 1 e di
capitale di classe 2 sono stati riportati nell’Allegato 1 del Terzo Pilastro di Basilea 3 - Informativa al pubblico al
31 dicembre 2017.

                                                                         16
Fondi Propri

Strumenti del Capitale aggiuntivo di Classe 1 (Additional Tier 1 - AT1) computabili in Grandfathering e
Altri strumenti di AT1
Emittente                         Tasso di        Step-     Data                  Data      Rimborso         Val.    Oggetto      Importo         Apporto al
Concedente                       interesse           up     di                      di      anticipato              di grand-   originario        patrimonio
                                                            emissione         scadenza       a partire              fathering   in unità di       di
                                                                                                   dal                              valuta        vigilanza
                                                                                                                                                  (milioni di
                                                                                                                                                  euro)
                           8,375% fisso fino al
                       14/10/2019; poi Euribor
Intesa Sanpaolo                                     SI        14-ott-2009        perpetuo    14-ott-2019      Eur          SI   1.500.000.000                387
                               a 3 mesi + 687
                                     b.p./anno

                             fino al 20/6/2018
                            escluso: 8,047%;
Intesa Sanpaolo                                     SI        20-giu-2008        perpetuo    20-giu-2018      Eur          SI   1.250.000.000                303
                            successivamente
                      Euribor 3 mesi + 4,10%

                                8,698% fino al
                           24/9/2018 escluso;
Intesa Sanpaolo                                     SI        24-set-2008        perpetuo    24-set-2018      Eur          SI    250.000.000                 130
                             successivamente
                        Euribor 3 mesi+5.05%

Totale strumenti del capitale aggiuntivo di classe 1 soggetti a disposizioni transitorie                                                                     820

Intesa Sanpaolo                    6,25% fisso     NO        16-mag-2017         perpetuo   16-mag-2024       Eur         NO     750.000.000                 750

                         7,70% fisso (fino alla
Intesa Sanpaolo                                    NO        19-gen-2016         perpetuo   19-gen-2021       Eur         NO    1.250.000.000              1.250
                            prima data di call)

                         7,75% fisso (fino alla
Intesa Sanpaolo                                    NO        11-gen-2017         perpetuo   11-gen-2027       Eur         NO    1.250.000.000              1.250
                            prima data di call)

                         7,70% fisso (fino alla
Intesa Sanpaolo                                    NO         17-set-2015        perpetuo    17-set-2025      Usd         NO    1.000.000.000                871
                            prima data di call)
Totale strumenti del capitale aggiuntivo di classe 1 non soggetti a disposizioni
transitorie                                                                                                                                                4.121

Totale strumenti del capitale aggiuntivo di classe 1                                                                                                       4.941

Capitale di Classe 2 (Tier 2 - T2)
                                                                                                                                                (milioni di euro)
Informazione                                                                                                              31.03.2018              31.12.2017

Capitale di Classe 2 (T2)
  Strumenti di T2                                                                                                               7.809                     8.105
  Interessi di minoranza                                                                                                             3                         5
  Eccedenza delle rettifiche di valore rispetto alla perdite attese (excess reserve)                                              903                       125
Capitale di Classe 2 (T2) prima delle rettifiche regolamentari                                                                  8.715                     8.235
Capitale di Classe 2 (T2): Rettifiche regolamentari
  Investimenti non significativi in strumenti di T2 di soggetti del settore finanziario detenuti direttamente,
                                                                                                                                     -                          -
  indirettamente e sinteticamente
  Investimenti significativi in strumenti di T2 di soggetti del settore finanziario detenuti direttamente,
                                                                                                                                 -827                      -821
  indirettamente e sinteticamente
  Elementi positivi o negativi - altri                                                                                               -                          -
Totale delle rettifiche regolamentari al capitale di Classe 2 (T2)                                                               -827                      -821
Totale delle rettifiche nel periodo transitorio (T2)                                                                             -903                        -47
Strumenti di T2 computabili in Grandfathering                                                                                     741                       541
Capitale di Classe 2 (T2) - Totale                                                                                              7.726                     7.908

                                                                                    17
Fondi Propri

Strumenti del Capitale di Classe 2 (Tier 2 - T2)
Emittente Concedente            Tasso di interesse          Step-          Data               Data          Rimborso        Val.      Oggetto          Importo       Apporto al
                                                             up             di                 di           anticipato               di grand-        originario     patrimonio
                                                                         emissione          scadenza         a partire               fathering        in unità di         di
                                                                                                                dal                                     valuta        vigilanza
                                                                                                                                                                     (milioni di
                                                                                                                                                                        euro)
                                    8,375% fisso fino al
Intesa Sanpaolo (*)          14/10/2019; poi Euribor a 3      SI         14-ott-2009         perpetuo       14-ott-2019     Eur         SI           1.500.000.000          344
                                   mesi + 687 b.p./anno

                               fino al 20/6/2018 escluso:
Intesa Sanpaolo (*)           8,047%; successivamente         SI         20-giu-2008         perpetuo      20-giu-2018      Eur         SI           1.250.000.000          269
                                  Euribor 3 mesi + 4,10%

                               8,698% fino al 24/9/2018
Intesa Sanpaolo (*)           escluso; successivamente        SI         24-set-2008         perpetuo      24-set-2018      Eur         SI            250.000.000           116
                                  Euribor 3 mesi+5.05%

                              fino al 18/3/2019 escluso:
                                            5,625% p.a.;                                     18-mar-          18-mar-
Intesa Sanpaolo                                               SI        18-mar-2004                                         Gbp         SI            165.000.000            12
                             successivamente: Sterling                                        2024             2019
                               Libor 3 mesi + 1,125 p.a.

Totale strumenti del capitale di classe 2 soggetti a disposizioni transitorie                                                                                               741

Intesa Sanpaolo                  Euribor 3 mesi+1,9%/4       NO          26-set-2017        26-set-2024             NO       Eur        NO            724.000.000           724

Intesa Sanpaolo                              5,017% fisso    NO          26-giu-2014        26-giu-2024             NO      Usd         NO           2.000.000.000        1.592

Intesa Sanpaolo                             6,6625% fisso    NO          13-set-2013        13-set-2023             NO       Eur        NO           1.445.656.000        1.409

Intesa Sanpaolo                               5,71% fisso    NO         15-gen-2016           15-gen-               NO      Usd         NO           1.500.000.000        1.190
                                                                                               2026
Intesa Sanpaolo                              3,928% fisso    NO          15-set-2014        15-set-2026             NO       Eur        NO           1.000.000.000          980

Intesa Sanpaolo              Euribor 3 mesi + 237 p.b./4     NO          30-giu-2015        30-giu-2022             NO       Eur        NO            781.962.000           665

Intesa Sanpaolo                               5,15% fisso    NO          16-lug-2010        16-lug-2020             NO       Eur        NO           1.250.000.000          423

Intesa Sanpaolo                                  5% fisso    NO          23-set-2009        23-set-2019             NO       Eur        NO           1.500.000.000          310

Intesa Sanpaolo                              2,855% fisso    NO         23-apr-2015          23-apr-                NO       Eur        NO            500.000.000           480
                                                                                              2025
Intesa Sanpaolo                              6,625% fisso    NO         08-mag-2008          08-mag-                NO       Eur        NO           1.250.000.000           17
                                                                                              2018

                            5,75% fisso; dal 28/05/2013                                      28-mag-
Intesa Sanpaolo                                               SI        28-mag-2008                                 NO       Eur        NO           1.000.000.000            8
                                Euribor 3 mesi +1.98%                                         2018

Intesa Sanpaolo                              6,16 % fisso    NO          27-giu-2008        27-giu-2018             NO       Eur        NO            120.000.000             6

                               fino al 26/6/2013 escluso:
                                             4,375% p.a.;
Intesa Sanpaolo                                               SI         26-giu-2006        26-giu-2018             NO       Eur        NO            500.000.000             5
                             successivamente: Euribor 3
                                        mesi + 1,00% p.a.

Totale strumenti del capitale di classe 2 non soggetti a disposizioni transitorie                                                                                         7.809

Totale strumenti del capitale di classe 2                                                                                                                                 8.550

(*) Strumento oggetto di "Grandfathering" nel capitale aggiuntivo di classe 1, quota oggetto di cap ex art. 486 del regolamento UE 575/2013 (CRR).

                                                                                       18
Fondi Propri

Soglie per la deduzione delle DTA e degli investimenti in società del settore finanziario
                                                                                                                                                 (milioni di euro)
  Informazione                                                                                                                      31.03.2018       31.12.2017

  A. Soglia del 10% per gli investimenti non significativi in strumenti di CET1 di soggetti del settore finanziario                      3.687               3.912

  B. Soglia del 10% per gli investimenti significativi in strumenti di CET1 di soggetti del settore finanziario e per le
                                                                                                                                         3.687               3.912
  DTA che dipendono dalla redditività futura e che derivano da differenze temporanee

  C. Soglia del 17,65% per gli Investimenti significativi e le DTA non dedotti nella soglia descritta al punto B                         5.121               5.517

La normativa prevede che per alcune rettifiche regolamentari, quali quelle previste per le DTA che si basano sulla redditività
futura e che derivano da differenze temporanee e per gli investimenti significativi e non in strumenti di CET1 emessi da
società del settore finanziario, vengano applicate determinate soglie o “franchigie” per la deduzione, calcolate sul Common
Equity determinato con modalità differenti.
Per gli investimenti non significativi in strumenti di CET1 emessi da società del settore finanziario è prevista la deduzione
degli importi che superano il 10% del CET1, ante deduzioni derivanti dal superamento delle soglie.
Per gli investimenti significativi in strumenti di CET1 e le DTA è invece prevista una prima soglia per la deduzione sempre
calcolata come 10% del CET1, ante deduzioni derivanti dal superamento delle soglie, adeguato per tenere conto
dell’eventuale superamento della soglia descritta al punto precedente. È prevista poi un’ulteriore soglia, calcolata sul 17,65%
del Common Equity rettificato come per la soglia precedente al 10%, da applicarsi in aggregato sugli importi non dedotti con
la prima soglia.
Tutti gli importi non dedotti relativi alle quota di investimenti significativi e alle attività fiscali differite che dipendono dalla
redditività futura e derivano da differenze temporanee verranno inclusi tra le attività ponderate per il rischio secondo un fattore
di ponderazione pari a 250%.

Rettifiche nel regime transitorio al 31 marzo 2018
Di seguito si riportano informazioni di maggior dettaglio riguardo l’impatto del regime transitorio sui diversi livelli di capitale per
il periodo in esame.

                                                                                                                                                     (milioni di euro)
Voce                                                                                            RETTIFICHE AL CET1                    RETTIFICHE       RETTIFICHE
                                                                                                                                         ALL'AT1               AL T2
                                                                                                Valori    Rettifiche    Effetto
                                                                                           computabili             al    netto
                                                                                            /deducibili      CET1           sul
                                                                                             a regime                    CET1
                                                                                                                           alla
                                                                                                                          data
Strumenti computabili in Grandfathering                                                               -             -           -            820                 741
Interessi di minoranza                                                                              26              -         26                 -                   -
Altre rettifiche nel periodo transitorio                                                           655              -        655                 -                   -
  - di cui Utili non realizzati derivanti da attività al Fair value                                655              -        655                 -                   -
  - di cui Perdite non realizzate derivanti da attività al Fair value                                 -             -           -                -                   -
Rettifiche regolamentari                                                                        -4.295          399        -3.896                -                   -
  - di cui Attivita fiscali differite che dipendono dalla redditività futura e che non
                                                                                                -1.360              -      -1.360                -                   -
  derivano da differenze temporanee
  - di cui Importi negativi risultanti dal calcolo degli importi delle perdite attese
                                                                                                  -247              -       -247                 -                   -
  (shortfall reserve)
  - di cui Riserve IAS 19                                                                         -662          117         -545                 -                   -

  - di cui Investimenti non significativi in strumenti di CET1 di soggetti del settore
                                                                                                      -             -           -                -                   -
  finanziario detenuti direttamente, indirettamente e sinteticamente

  - di cui Attivita fiscali differite (DTA) che dipendono dalla redditività futura e che
                                                                                                      -             -           -                -                   -
  derivano da differenze temporanee

  - di cui Investimenti significativi in strumenti di CET1 di soggetti del settore
                                                                                                -2.026          282        -1.744                -                   -
  finanziario detenuti direttamente, indirettamente e sinteticamente

Altri filtri e rettifiche                                                                             -         272          272                 -                   -

Aggiustamenti dovuti a disposizioni transitorie dell'IFRS9                                      -2.845        2.702         -143                 -               -903

Totale delle rettifiche nel periodo transitorio e strumenti computabili in
                                                                                                -6.459        3.373        -3.086            820                 -162
Grandfathering

                                                                                 19
Requisiti di capitale

Informativa qualitativa e quantitativa
Sulla base delle disposizioni di vigilanza prudenziale per le banche (Circolare di Banca d’Italia n.285 del 17 dicembre 2013 e
successivi aggiornamenti), che recepiscono gli ordinamenti in materia di misurazione del capitale e dei coefficienti
patrimoniali (Basilea 3), a marzo 2018 i fondi propri complessivi del Gruppo devono rappresentare almeno l’11,59% (Total
capital ratio comprensivo del requisito minimo di Pillar I, del requisito aggiuntivo di Pillar II pari all’1,5%, della riserva di
conservazione del capitale, pari all’1,875% secondo i criteri transitori in vigore per il 2018, del requisito aggiuntivo O-SII
Buffer, pari allo 0,19% secondo i criteri transitori in vigore per il 2018, e della riserva di capitale anticiclica specifica dell’ente,
pari a 0,02% nel primo trimestre 2018) del totale delle attività ponderate derivanti dai rischi tipici dell’attività bancaria e
finanziaria (rischi di credito, di controparte, di mercato e operativi), pesati in base alla segmentazione regolamentare delle
controparti debitrici e tenendo conto delle tecniche di mitigazione del rischio di credito e della riduzione dei rischi operativi a
seguito di coperture assicurative. Le autorità competenti, nell’ambito del processo di revisione e valutazione prudenziale
(Supervisory Review and Evaluation Process - SREP), possono prevedere requisiti patrimoniali più alti rispetto a quelli
risultanti dall’applicazione delle disposizioni normative.

Come già illustrato nella Sezione dedicata ai “Fondi propri”, il Patrimonio di vigilanza complessivo è composto dalla somma
algebrica degli elementi di seguito specificati:
–   Capitale di Classe 1 o Tier 1 (in grado di assorbire le perdite in condizioni di continuità d’impresa). Tale patrimonio si
    suddivide in Capitale primario di Classe 1 (Common Equity Tier 1) e Capitale aggiuntivo di Classe 1 (Additional Tier 1);
–   Capitale di Classe 2 o Tier 2 (in grado di assorbire le perdite in caso di crisi).

Gli elementi indicati in precedenza sono soggetti ai seguenti limiti:
–    il Common Equity Tier 1 deve essere pari, in qualsiasi momento, ad almeno il 4,5% delle attività ponderate per il rischio;
–    il Tier 1 deve essere pari, in qualsiasi momento, ad almeno il 6% delle attività ponderate per il rischio;
–    i Fondi propri (il Patrimonio di vigilanza complessivo), pari al Capitale di Classe 1 più il Capitale di Classe 2, devono
     essere pari in qualsiasi momento ad almeno l’8,0% delle attività ponderate per il rischio.

A seguito del Supervisory Review and Evaluation Process (SREP), la BCE fornisce annualmente la decisione finale del
requisito patrimoniale che Intesa Sanpaolo deve rispettare a livello consolidato.
Il 22 dicembre 2017 Intesa Sanpaolo ha ricevuto la decisione finale della BCE riguardante il requisito patrimoniale da
rispettare complessivamente in termini di Common Equity Tier 1 ratio a partire dal 1° gennaio 2018, fissato all’ 8,065%
secondo i criteri transitori in vigore per il 2018 e a 9,25% secondo i criteri a regime.
A determinare il requisito relativo al Common Equity Tier 1 ratio per il 2018 concorrono: a) il requisito SREP in termini di Total
Capital ratio pari a 9,5%, che comprende il requisito minimo di Pillar I dell’8%, nel cui ambito 4,5% in termini di Common
Equity Tier 1 ratio, e 1,5% di requisito aggiuntivo di Pillar II, interamente in termini di Common Equity Tier 1 ratio; b) il
requisito aggiuntivo relativo al Capital Conservation Buffer, pari all’1,875% secondo i criteri transitori in vigore per il 2018 e a
2,5%, secondo i criteri a regime nel 2019 e il requisito aggiuntivo O-SII Buffer (Other Systemically Important Institutions
Buffer), pari allo 0,19% secondo i criteri transitori in vigore per il 2018 e a 0,75% secondo i criteri a regime nel 2021.
Considerando il requisito aggiuntivo costituito dalla riserva di capitale anticiclica specifica dell’ente (Institution specific
Countercyclical Capital Buffer) pari a 0,07%1, in base alle ultime informazioni disponibili, il requisito di Common Equity Tier 1
ratio da rispettare risulta pari a 8,135% secondo i criteri transitori in vigore per il 2018 e a 9,32% secondo i criteri a regime.

Per quanto riguarda i rischi creditizi, non si segnalano variazioni nell’ambito di applicazione dei modelli interni rispetto al 31
dicembre 2017. Lo sviluppo dei sistemi IRB procede secondo un piano presentato all’Organo di Vigilanza. Non si segnalano
infine variazioni nell’ambito di applicazione dei modelli interni relativi al rischio di controparte per i derivati OTC e ai rischi
operativi rispetto al 31 dicembre 2017.

Il resoconto annuale del processo di controllo prudenziale ai fini di adeguatezza patrimoniale (ICAAP), basato sull’utilizzo
esteso delle metodologie interne di misurazione dei rischi, di determinazione del capitale interno e del capitale complessivo
disponibile, è stato approvato e inviato alla BCE nel mese di aprile 2018.

1
   Calcolata considerando l’esposizione al 31 marzo 2018 nei vari Paesi in cui è presente il Gruppo e i rispettivi requisiti stabiliti dalle competenti autorità
nazionali, nel corso del 2018-2019 se disponibili o al più recente aggiornamento del periodo di riferimento (requisito pari a zero per l’Italia per il secondo
trimestre 2018).

                                                                              21
Requisiti di capitale

EU OV1 – Overview delle esposizioni ponderate per il rischio (RWA)
                                                                                                                 (milioni di euro)
                                                                                                                  REQUISITI DI
                                                                                               RWA                  CAPITALE
                                                                                                                       MINIMI
                                                                                       31.03.2018   31.12.2017       31.03.2018

                    1    Rischio di Credito (escluso CCR)                                223.090      224.426             17.847

Art 438(c)(d)       2    di cui: con metodo standardizzato                                87.886       89.908              7.031

Art 438(c)(d)       3    Di cui con metodo IRB di base (IRB Foundation)                     1.240        1.319                 99

Art 438(c)(d)       4    Di cui con metodo IRB avanzato (IRB Advanced)                   127.888      129.078             10.231

                         Di cui strumenti di capitale con metodo della ponderazione
Art 438(d)          5                                                                       6.076        4.121               486
                         semplice o PD/LGD
Art 107, Art
                    6    CCR                                                                7.892        7.922               631
438(c)(d)
Art 438(c)(d)       7    Di cui metodo del valore di mercato                                1.786        1.852               143

Art 438(c)(d)       8    Di cui esposizione originaria                                          -            -                   -

                    9    Di cui con metodo standardizzato                                       -            -                   -

                    10   Di cui con metodo dei modelli interni (IMM)                       4.675         4.652               374

                         Di cui importo dell’esposizione al rischio per i contributi
Art 438(c)(d)       11                                                                       544          473                  43
                         al fondo di garanzia di una controparte centrale (CCP)

Art 438(c)(d)       12   Di cui CVA                                                          887          945                  71

Art 438(e)          13   Rischio di regolamento                                                1            1                    -

                         Esposizioni verso le cartolarizzazioni incluse nel
Art 449(o)(i)       14                                                                      3.032        3.247               242
                         portafoglio bancario (tenendo conto del massimale)

                    15   Di cui con metodo IRB                                               264          237                  21

                    16   Di cui con metodo della formula di vigilanza IRB (SFA)              495          663                  39

                    17   Di cui con metodo della valutazione interna (IAA)                      -            -                   -

                    18   Di cui con metodo standardizzato                                   2.273        2.347               182

Art 438(e)          19   Rischio di Mercato                                               15.752       17.832              1.261

                    20   Di cui con metodo standardizzato                                   2.469        2.607               198

                    21   Di cui con IMA                                                   13.283       15.225              1.063

Art 438(e)          22   Grandi Esposizioni                                                     -            -                   -

Art 438(f)          23   Rischio Operativo                                                18.617       18.597              1.489

                    24   Di cui con metodo base                                              779          759                  62

                    25   Di cui con metodo standardizzato                                   2.325        2.325               186

                    26   Di cui con metodo avanzato                                       15.513       15.513              1.241

Art 437(2),              Importi al di sotto delle soglie per la deduzione (soggetti
                    27                                                                    14.046       14.800              1.124
48,60                    a fattore di ponderazione del rischio del 250 %)

Art 500             28   Rettifiche per l’applicazione della soglia minima                      -            -                   -

                    29   TOTALE                                                          282.430      286.825             22.594

                                                                22
Requisiti di capitale

L’ammontare complessivo delle esposizioni ponderate per il rischio rilevate al 31 marzo 2018 è pari a 282.430 milioni, con
una variazione di circa -4,4 miliardi rispetto al 31 dicembre 2017. I contributi che concorrono a tale variazione sono:
–    Rischi di Credito per -1,3 miliardi: la riduzione dei modelli interni IRB (-1,3 miliardi) e Standard
     (-2 miliardi) è in parte compensata dall’incremento delle esposizioni in strumenti di capitale con ponderazione semplice e
     ponderazione basata sul metodo PD/LGD (+2 miliardi), che risentono del termine della facoltà transitoria Grandfathering
     concessa per il calcolo dei requisiti di capitale delle partecipazioni acquisite prima del 31 dicembre 2007;
–    Rischi di Mercato per -2,1 miliardi, di cui -1,9 miliardi relativi a movimentazioni con metodo IMA;
–    Esposizioni al di sotto delle soglie per la deduzione per -0,75 miliardi;
–    Esposizioni verso cartolarizzazioni per -0,2 miliardi.
Per quanto riguarda le movimentazioni degli RWA con metodi IRB, IMM e IMA, si rimanda ai commenti qualitativi in calce alle
tavole di RWA Flow Statement (EU CR8, EU CCR7 e EU MR2-B).

EU CR8 - Movimentazione degli RWA delle esposizioni soggette al rischio di credito in base al
metodo IRB nel 1° trimestre
                                                                                                                                                               (milioni di euro)
                                                                                                                          IMPORTI DEGLI                             REQUISITI
                                                                                                                                   RWA                           DI CAPITALE

1          RWA al 31 dicembre 2017                                                                                                   136.625                              10.930
2          Effetto volumi                                                                                                               1.128                                  90
3          Qualità delle attività                                                                                                       -6.218                               -497
4          Aggiornamenti del modello                                                                                                    5.011                                 401
5          Metodologia e variazioni regolamentari                                                                                          972                                 78
6          Acquisizioni e dismissioni                                                                                                          -                                  -
7          Effetto del tasso di cambio                                                                                                     389                                 31
8          Altro                                                                                                                        6.027                                 482
9          RWA al 31 marzo 2018 (*)                                                                                                  143.934                              11.515

(*) Al 31 marzo 2018 il valore di RWA riferito ai modelli IRB pari a 143.934 milioni è attribuibile per 1.240 milioni al metodo IRB di base (Riga 3 EU OV1), per 127.888 milioni al
metodo IRB avanzato (Riga 4 EU OV1), per 6.076 milioni a strumenti di capitale valutati con metodo della ponderazione semplice o PD/LGD (Riga 5 EU OV1), per 8.730 milioni
ad importi al di sotto delle soglie per la deduzione (Riga 27 EU OV1).

Con riferimento alle variazioni dei RWA relative alle esposizioni soggette al rischio di credito valutate con metodologia
avanzata (per le quali l’importo ponderato per il rischio è determinato conformemente alla parte tre, titolo II, capo 3, della CRR
e il relativo requisito di capitale è determinato conformemente all’articolo 92, paragrafo 3, lettera a), si rilevano i seguenti
importi: 136.625 milioni al 31 dicembre 2017 e 143.934 milioni a fine marzo 2018. La variazione positiva pari a 7.309 milioni
intercorsa tra i due periodi è scomponibile nei seguenti effetti: +1.128 milioni imputabili all’effetto volumi; +5.011 milioni
attribuibili all’assegnazione di nuovi valori di LGD per il portafoglio Corporate bonis a seguito dell’aggiornamento annuale
delle serie storiche (Aggiornamenti del modello); +972 milioni ascrivibili alla scadenza, normativamente prevista
(grandfathering), del regime transitorio per il trattamento a Standard delle partecipazioni acquisite prima del
31 dicembre 2007 (Metodologia e variazioni regolamentari); +389 milioni imputabili alle variazione sui tassi di cambio per le
esposizioni in valuta originaria diversa dall’euro; +6.027 milioni principalmente attribuibili alla riclassificazione a IRBA degli
investimenti significativi di capitale, ancorché con il mantenimento della ponderazione fissa del 250%, a fronte della scadenza
del regime transitorio già commentato in precedenza (Altro). Gli effetti di cui sopra sono parzialmente compensati da una
riduzione dei RWA pari a -6.218 milioni, dovuta al miglioramento della qualità del credito concesso alle controparti presenti in
portafoglio (Qualità delle attività).

                                                                                       23
Requisiti di capitale

EU CCR7 - Movimentazioni degli RWA delle esposizioni soggette al rischio di controparte in base a IMM nel 1°
trimestre
                                                                                                                              (milioni di euro)
                                                                                               Importi degli RWA         Requisiti di capitale

1       RWA al 31 dicembre 2017                                                                              4.652                         372
2       Effetto volumi                                                                                        150                           12
3       Qualità creditizia delle controparti                                                                  -288                         -23
4       Aggiornamenti nei modelli di rischio (solo IMM)                                                       160                           13
5       Metodologia e variazioni regolamentari (solo IMM)                                                        -                            -
6       Acquisizioni e dismissioni                                                                               -                            -
7       Effetto del tasso di cambio                                                                              1                            -
8       Altro                                                                                                    -                            -
9       RWA al 31 marzo 2018                                                                                 4.675                         374

Con riferimento alle variazioni sui RWA relative alle esposizioni al CCR (derivati e SFT, determinate in base all’IMM,
conformemente alla parte tre, titolo II, capo 6, della CRR) si rilevano i seguenti importi: 4.652 milioni al 31 dicembre 2017 e
4.675 milioni a fine marzo 2018. La variazione positiva pari a +23 milioni intercorsa tra i due periodi è scomponibile nei
seguenti effetti: +150 milioni imputabili all’effetto volumi; +160 milioni ascrivibili al recepimento di una nuova griglia di LGD per
il portafoglio Corporate bonis a seguito dell’aggiornamento annuale delle serie storiche (Aggiornamenti nei modelli di rischio
IMM) e +1 milione relativo agli effetti sui tassi di cambio; i suddetti impatti sono parzialmente compensati dall’effetto, pari a -
288 milioni, a seguito del miglioramento della qualità del credito concesso alle controparti (Qualità creditizia delle controparti).

EU MR2-B – Movimentazione degli RWA delle esposizioni soggette al rischio di mercato in base al metodo IMA
nel 1° trimestre
                                                                                                                              (milioni di euro)
                                                          VaR       SVaR       IRC       Comprehensive       Altro       Totale       Totale
                                                                                          risk measure                   RWA        requisiti
                                                                                                                                         di
                                                                                                                                     capitale
1    RWA al 31 dicembre 2017                              3.076      9.956     2.107                     -      86        15.225         1.218
1a   Aggiustamenti regolamentari                                -          -         -                   -           -          -             -
     RWA alla fine del trimestre precedente (end-of-
1b                                                        2.635      8.747     1.630                     -      84        13.096         1.048
     day)
2    Variazioni dei livelli di rischio                     -447     -1.373       -80                     -      -42       -1.942          -155
3    Aggiornamenti/modifiche del modello                        -          -         -                   -           -          -             -
4    Metodologia e policies                                     -          -         -                   -           -          -             -
5     Acquisizioni e dismissioni                                -          -         -                   -           -          -             -
6     Effetti del tasso di cambio                               -          -         -                   -           -          -             -
7    Altro                                                      -          -         -                   -           -          -             -
     RWA alla fine del periodo di segnalazione (end-
8a                                                        2.611      8.631     1.842                     -      42        13.126         1.050
     of-day)
8b   Aggiustamenti regolamentari                                -          -         -                   -           -          -             -
8    RWA al 31 marzo 2018                                 2.629      8.583     2.027                     -      44        13.283         1.063

Gli RWA relativi ai rischi di mercato sono calati di circa due miliardi rispetto al trimestre precedente. Le misure di VaR
risultano in diminuzione (-447 milioni) a seguito della riduzione della volatilità degli spread creditizi. Le misure di Stressed
VaR (-1.373 milioni) beneficiano della riduzione delle esposizioni su indici di credito.

Riserva di capitale anticiclica specifica dell’ente
Di seguito si riporta l’informativa relativa alla “Riserva di capitale anticiclica”, predisposta sulla base dei coefficienti applicabili
al 31 marzo 2018 e del Regolamento Delegato (UE) 2015/1555 della Commissione del 28 maggio 2015 che integra il
regolamento (UE) n. 575/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio (c.d. CRR) per quanto riguarda le norme tecniche di
regolamentazione attinenti alla pubblicazione di informazioni in relazione alla conformità degli enti all'obbligo di detenere una
riserva di capitale anticiclica a norma dell'articolo 440 della CRR stessa. Come stabilito all'articolo 140, paragrafo 1, della
direttiva 2013/36/UE (c.d. CRD IV), il coefficiente anticiclico specifico dell'ente consiste nella media ponderata dei coefficienti
anticiclici che si applicano nei paesi in cui sono situate le esposizioni creditizie rilevanti dell'ente.
La CRD IV ha stabilito l’obbligo per le autorità nazionali designate di attivare un quadro operativo per la definizione del
coefficiente della riserva di capitale anticiclica (countercyclical capital buffer, CCyB) a decorrere dal 1° gennaio 2016.
Il coefficiente è soggetto a revisione con cadenza trimestrale. La normativa europea è stata attuata in Italia con la circolare n.

                                                                      24
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