Sei lezioni per il ritorno sui banchi di scuola - UBS

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20 settembre 2021, 4:00PM UTC
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Sei lezioni per il ritorno sui banchi di scuola
UBS House View - Weekly Global

Mark Haefele, Chief Investment Officer Global Wealth Management, UBS AG

Al centro dell’attenzione                                                              Questa settimana

L’inflazione complessiva resta alta, ma calano le pressioni sui prezzi                 La Federal Reserve darà maggiori
negli Stati Uniti                                                                      informazioni sul tapering? Questa
In vista della riunione di politica monetaria della Fed di questa settimana, i dati    settimana si riunirà il comitato di politica
sull’inflazione generale negli Stati Uniti si sono mantenuti in prossimità dei         monetaria americano, il Federal Open
massimi dal 2008, a fronte dell’aumento dei prezzi del 5,3% a/a ad agosto.             Market Committee. I mercati attendono
Al di là del livello dell’indice complessivo, il rapporto sull’inflazione di agosto    ulteriori indicazioni sui tempi e sul ritmo del
sembra corroborare la nostra tesi secondo cui le pressioni inflazionistiche            tapering. Ci aspettiamo che la Fed continui
iniziano a diminuire. Primo, l’aumento dei prezzi su base mensile è rallentato         a usare toni cauti per non spaventare
allo 0,3%, dallo 0,5% e 0,9% dei due mesi precedenti. L’inflazione «core»              gli investitori. L’orientamento accomodante
mensile – al netto di alimentari ed energia – ha toccato un livello rassicurante       della banca centrale rende più difficile
a quota 0,1%, il più basso da febbraio Secondo, diverse categorie di beni              generare rendimenti, ma ci sono ancora
colpiti dalla pandemia che avevano sostenuto l’inflazione negli ultimi mesi,           diverse possibilità. Le riunioni di politica
come le auto usate, stanno tornando alla normalità. I prezzi di auto e camion          monetaria della Bank of England e della
di seconda mano sono aumentati del 32% su base annua, ma su base mensile               Norges Bank, che sono già più vicine
sono scesi per la prima volta da sei mesi (-1,5%). Le tariffe di biglietti aerei,      a operare un inasprimento, potrebbero
noleggi auto e alberghi sono a loro volta diminuite. Terzo, il rischio di una          mettere in luce le divergenze esistenti tra le
spirale salari-prezzi appare ridotto a giudicare dai dati. La media mobile a tre       varie banche centrali del mondo.
mesi della crescita dei salari ad agosto, pari al 3,9%, si mantiene nell’intervallo
3-4% che prevale ormai dal 2015, secondo i dati della Fed di Atlanta.                  La Germania va incontro a un
                                                                                       capovolgimento politico? Domenica i
Conclusione: gli ultimi dati rafforzano la nostra convinzione che le pressioni         cittadini tedeschi sono chiamati alle
inflazionistiche continueranno a diminuire. Ci aspettiamo che la Fed continui          urne. Secondo i sondaggi governerà una
a preparare con cautela i mercati a una riduzione degli acquisti di obbligazioni       coalizione guidata dall’SPD, dopo 16
in occasione della riunione del FOMC di questa settimana. Finché la politica           anni di leadership della CDU/CSU con
monetaria resta espansiva, consigliamo agli investitori di continuare a                Angela Merkel al timone. Un’alleanza
prepararsi a una robusta crescita mondiale.                                            «semaforo» (SDP, FDP e Verdi) sarebbe più
                                                                                       europeista e l’aspettativa di un aumento
Il rialzo delle azioni giapponesi potrebbe proseguire ancora                           della spesa pubblica darebbe impulso alle
Mentre si avvicinano le elezioni per la leadership dell’LDP (il 29 settembre)          riaperture e alla ripresa. A nostro avviso,
finalizzate a sostituire il Primo ministro uscente, il mercato azionario               qualsiasi esito giocherà a favore delle
nipponico continua a salire. La scorsa settimana il Nikkei 225 ha chiuso ai            opportunità d’investimento sostenibili.
massimi dal 1990 e il più ampio MSCI Japan ha ridotto la sottoperformance
rispetto ai mercati globali da inizio anno. Consigliamo agli investitori di            I dati confermeranno la necessità di
posizionarsi in vista di un ulteriore rialzo delle azioni giapponesi, per diversi      ulteriori richiami dei vaccini contro il
motivi. In campo politico, il prossimo premier potrebbe varare nuovi pacchetti         COVID-19? La scorsa settimana Moderna
di aiuti. Le dimissioni di un Primo ministro impopolare come Suga fanno salire         ha diffuso nuovi dati in base ai quali
le probabilità di una nuova maggioranza dell’LDP, che porterebbe al varo di            sembra che i richiami del vaccino riducano
nuovi stimoli fiscali. Entrambi i candidati principali, il Ministro dei vaccini Taro   la percentuale di contagi tra le persone
Se non è disponibile la traduzione italiana, i link portano alla versione inglese.

Il presente rapporto è stato elaborato da UBS AG. Vi preghiamo di leggere i commenti di natura legale in coda al
documento.
Weekly Global

Kono e l’ex Ministro della difesa Fumio Kishida, sono favorevoli alla politica        che hanno completato il ciclo vaccinale
monetaria ultra espansiva della Bank of Japan e al lancio di nuove misure di          (casi «breakthrough»). Proseguono inoltre
bilancio. Intanto la campagna vaccinale prosegue a pieno ritmo con un tasso           gli studi sulla durata della protezione
d’immunizzazione settimanale medio che sfiora il 3% della popolazione, che            conferita dai vaccini. La necessità di
potrebbe superare quello di Stati Uniti ed Europa. Inoltre, la robusta crescita       effettuare richiami potrebbe però togliere
degli utili indica che le azioni giapponesi sono ancora sottovalutate. I risultati    risorse alla campagna vaccinale globale, che
aziendali del 2T21 hanno mostrato una crescita del 28% a/a per i ricavi e             soprattutto in alcuni Paesi in via di sviluppo
del 434% per l’utile netto. I margini operativi hanno già superato i livelli pre-     ha ancora un certo ritardo.
pandemia.

Conclusione: le azioni giapponesi si attestano tra i nostri investimenti preferiti.
L’economia del Giappone dovrebbe beneficiare in modo particolare delle
riaperture globali. Vediamo opportunità specifiche nelle aziende giapponesi
del greentech come le case automobilistiche e le loro filiere, gli abilitatori del
5G e le società che beneficiano della normalizzazione dell’economia.

La Cina resta esposta a rischi d’inasprimento normativo e di
rallentamento della crescita
Le notizie di stampa secondo cui le autorità cinesi intendono imporre lo
scorporo dell’app di servizi finanziari Alipay hanno alimentato i timori circa
le pressioni regolamentari sulle aziende del Paese. Le large cap tecnologiche
cinesi (indice HSTECH) hanno chiuso la settimana in calo del 4,4%, mentre il
più ampio CSI 300 è sceso del 3,1%. Anche se a nostro avviso l’inasprimento
normativo fa parte degli interventi attuati per promuovere la concorrenza
e proteggere i diritti dei lavoratori, e non per opporsi al libero mercato,
l’incertezza in questo ambito è uno dei motivi per cui oggi siamo neutrali
sulla Cina in chiave tattica. L’attuale campagna di riforme portata avanti da
Pechino si è già dimostrata più profonda e duratura di quelle precedenti.
Parole e fatti indicano che è troppo presto per sapere quando finiranno gli
interventi e la scorsa settimana un importante consulente economico alla
People’s Bank of China ha invocato controlli più stringenti sui dati degli
utenti per frenare le «tendenze monopolistiche» delle big tech. Inoltre, i
dati economici hanno continuato a rallentare. Le vendite al dettaglio sono
salite solo del 2,5% a/a ad agosto, nettamente al di sotto delle previsioni
di consenso del 7,0%, perché i lockdown di varie città hanno penalizzato i
consumi. La strategia cinese di tolleranza zero nei confronti del COVID-19
aumenta i rischi di lockdown e quindi di rallentamento dell’economia. La
decelerazione sarà probabilmente gestita con il varo di nuovi stimoli, ma
nell’immediato non vediamo catalizzatori per un rialzo delle azioni cinesi
in grado di colmare l’attuale sottoperformance di circa il 20% rispetto al
mercato globale da inizio anno.

Conclusione: agli investitori con un’esposizione superiore al benchmark o
troppo concentrata alla Cina consigliamo di ribilanciare i portafogli a favore
delle nostre aree preferite, come beni durevoli e servizi al consumo e
greentech, o di ampliare l’esposizione in Asia e in altre regioni. Clicchi qui per
saperne di più sulle opportunità disponibili in Asia.

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Weekly Global

Deeper Dive

Sei lezioni per il ritorno sui banchi di scuola
di Mark Haefele, Global Chief Investment Officer

Nell’emisfero settentrionale le scuole stanno riaprendo i battenti e ci aspetta
un trimestre impegnativo. Dall’economia all’ecologia, trattiamo alcune delle
domande principali che dovrebbero ricevere risposta entro fine anno ed
esaminiamo il loro potenziale impatto sui nostri portafogli.
• In biologia scopriremo se i vaccini saranno in grado di evitare nuovi
  lockdown dovuti al COVID-19. Anche se qualche sviluppo locale
  negativo sul fronte della pandemia potrebbe frenare il recupero di
  alcune economie, nel complesso si continuano a registrare progressi
  nella lotta contro il COVID-19 e non ci aspettiamo nuovi lockdown nei
  Paesi con alti tassi d’immunizzazione.
• In politica sapremo cosa succede quando si cerca di varare un pacchetto
  di stimoli fiscali da 3500 miliardi di dollari con una maggioranza risicata
  alla Camera dei Rappresentanti e al Senato degli Stati Uniti. Il primo
  piano di spesa per infrastrutture da 550 miliardi di dollari è già stato
  approvato al Senato grazie al sostegno bipartisan e ci aspettiamo
  che passi anche alla Camera, ma i tempi del varo sono incerti.. Alla
  luce dell’opposizione repubblicana e delle divisioni tra democratici, è
  probabile che sul secondo pacchetto venga raggiunto un compromesso
  su una cifra più bassa rispetto ai 3500 miliardi di dollari inizialmente
  indicati, intorno a 1,5-2 mila miliardi. Anche se i mercati scontano
  almeno in parte un aumento della spesa pubblica, considerato che
  anche le tasse verranno alzate e che gli stimoli netti saranno spalmati
  nell’arco di 10 anni, non crediamo che le nuove misure di sostegno
  siano determinanti per l’andamento degli indici azionari.

• In economia, analizziamo perché la Federal Reserve (Fed) può ridurre gli
  acquisti di obbligazioni mentre i mercati azionari continuano a salire.
  La Fed si sta preparando a dare inizio al tapering, ma ha rassicurato
  i mercati che i futuri rialzi dei tassi d’interesse dovranno soddisfare
  «criteri notevolmente più stringenti». I progressi verso gli obiettivi della
  Fed faranno salire i rendimenti obbligazionari (quelli dei Treasury a
  10 anni dovrebbero toccare l’1,8% entro fine 2021), ma l’approccio
  graduale eviterà probabilmente che si ripeta il «taper tantrum» del
  2013, quando all’aumento dei rendimenti si era accompagnata una
  flessione delle azioni.

• In economia aziendale analizzeremo come i margini possano mantenersi
  robusti nonostante le diffuse indicazioni di aumento dei costi degli input
  e di problemi di approvvigionamento. Le difficoltà delle filiere produttive
  sono a nostro parere un fenomeno di carattere microeconomico
  e i bassi rapporti tra scorte e vendite confermano che l’attuale
  situazione è causata da un’impennata della domanda e non da una
  diminuzione dell’offerta. Tuttavia, alcuni settori risentono dei problemi
  di approvvigionamento, che a nostro avviso potrebbero proseguire
  ancora per diversi mesi, ed è probabile che l’aumento dei costi degli
  input sarà citato nei risultati del 3T21 e nelle indicazioni prospettiche di
  alcune aziende. Ma la robusta crescita dei ricavi compensa le pressioni
  sui costi, dando sostegno agli utili. Nel 2T21 i ricavi dell’S&P 500 sono
  saliti del 4,9% su base trimestrale e di conseguenza i margini di profitto

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Weekly Global

   hanno toccato i livelli più alti da diversi decenni a quasi il 14%, con un
   andamento stabile o in crescita in tutti i settori. A nostro avviso i margini
   dovrebbero rimanere robusti nei prossimi trimestri, poiché la crescita si
   mantiene solida e le pressioni sui costi diminuiscono.

• In storia contemporanea ci occuperemo di Germania e Giappone,
   che si preparano a votare i loro nuovi leader. Ci aspettiamo che il
   partito di governo giapponese, sotto la guida della nuova leadership,
   conservi la maggioranza alle elezioni della Camera bassa di ottobre o
   novembre, risultato che potrebbe condurre a ingenti stimoli di bilancio.
   Storicamente le elezioni tedesche non preoccupano gli investitori,
   poiché il sistema elettorale favorisce la stabilità e l’evoluzione graduale.
   È così anche stavolta, ma i mercati finanziari farebbero bene a prepararsi
   a maggiori interventi regolamentari, fiscali e politici mirati a rendere la
   Germania più smart, più verde e più digitale.

• In ecologia studieremo il fenomeno dell’«inflazione verde». I prezzi
   delle principali commodity utilizzate nella generazione di energia
   elettrica hanno registrato un forte aumento nel 2021. Ad esempio,
   lo scorso mese le quotazioni del gas naturale hanno raggiunto i
   massimi degli ultimi sette anni. Diversi fattori specifici hanno contribuito
   all’incremento dei prezzi da inizio anno, ma la tendenza rialzista
   dimostra anche la volontà di raggiungere gli obiettivi di emissioni zero e
   la necessità di investire nell’ampliamento della capacità di generazione
   rinnovabile. In sintesi, la volontà di abbattere le emissioni ha portato
   a una riduzione degli investimenti in carbone, ma ci vorrà tempo
   per sviluppare una capacità di generazione rinnovabile sufficiente.
   Consigliamo quindi di puntare sui settori delle energie tradizionali e dei
   metalli industriali, nonché sul greentech, per assumere un’esposizione
   diversificata e realistica alla tendenza verso un’economia a emissioni
   zero.
Le nostre risposte a queste domande supportano le nostre tesi
d’investimento. I progressi nella lotta al coronavirus, il probabile
compromesso sugli stimoli fiscali negli Stati Uniti, un cambiamento graduale
della politica monetaria della Fed e i robusti margini di profitto segnalano
tutti un ulteriore potenziale di rialzo per le azioni, in particolare quelle esposte
alla crescita mondiale, come energia, finanziari e titoli giapponesi. La nostra
previsione per l’energia è collegata anche alla transizione verso un’economia
a emissioni zero. In questo contesto preferiamo i produttori di energia come
le grandi aziende integrate che hanno assunto impegni credibili nei confronti
dell’azzeramento delle emissioni e stanno aumentando attivamente la quota
di rinnovabili nel loro mix energetico. La transizione energetica dovrebbe
continuare a favorire le società che sviluppano soluzioni greentech e orientate
all’aria pulita, oltre a creare nuove opportunità sui mercati del carbonio.
Tutte queste strategie fanno parte di una tendenza generale a favore degli
investimenti sostenibili, che sono il nostro approccio d’investimento preferito
su scala globale. Clicchi qui per saperne di più sugli investimenti sostenibili.

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20 settembre 2021, 09:30AM UTC
                                                                                           Chief Investment Office GWM
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La tecnologia per contrastare i cambiamenti
climatici
Weekly - Regional View Italian

Matteo Ramenghi, Chief Investment Officer UBS WM Italy, UBS Europe SE, Succursale Italia

«Gli obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2 aprono molte
opportunità per gli investitori»

I prossimi anni continueranno a essere critici per l’ambiente. L’aumento della
popolazione e il miglioramento degli standard di vita porteranno infatti a un
aggravarsi del deficit di risorse naturali. A fronte di un’emergenza climatica
ormai conclamata, la risposta da parte delle istituzioni è di dimensioni epocali.

Ridurre le emissioni di CO2 è oramai prioritario in tutto il mondo avanzato:
l’Unione europea, gli Stati Uniti e il Giappone vogliono azzerarle entro il
2050 e la Cina entro il 2060. In termini numerici, i Paesi che investiranno
nell’azzeramento delle emissioni di CO2 rappresentano il 70% del PIL globale.

Si tratta di una sfida di enorme portata e coinvolgerà i governi, che dovranno
costruire nuove infrastrutture ed emanare nuova regolamentazione; le
aziende, che dovranno riconfigurare i propri modelli produttivi e distributivi
(quando non gli stessi prodotti); e la ricerca, che sarà fondamentale per
trovare nuove soluzioni che facilitino questa transizione.

Per esempio, la settimana scorsa gli Stati Uniti hanno pubblicato una serie
di proposte per ridurre le emissioni: il Clean Electricity Payment Program
da 150miliardi di dollari crea incentivi economici per chi aumenta l’utilizzo
di fonti rinnovabili – come l’energia solare, eolica o idroelettrica – e
penalizzazioni per chi non lo fa. Si tratta di una delle proposte del piano da
3500miliardi di dollari in corso di negoziazione.

Inoltre, tra meno di due mesi si terrà il summit COP26 dell’ONU, durante
il quale i governi dovranno presentare nuove idee per ridurre le emissioni.
Insomma, la spinta per un’economia senza emissioni continuerà a livello
globale per via della convergenza degli obiettivi di governi, investitori e
consumatori.

Ci sono numerosi settori che riceveranno impulso da queste politiche, ma
la trasformazione dell’economia verso le zero emissioni di CO2 investirà in
primis la produzione di energia, anche perché la domanda di energia è in
continuo aumento.

Il presente rapporto è stato elaborato da UBS Europe SE, Succursale Italia. Vi preghiamo di leggere i commenti di
natura legale in coda al documento.
Weekly - Regional View Italian

Il mix energetico dei principali Paesi sta cambiando rapidamente a favore
delle rinnovabili. Ad esempio, nel 2020 gli Stati Uniti hanno installato impianti
eolici per 17GW, mentre la Commissione europea propone un target del
40% del totale della produzione entro il 2030, che implica un raddoppio del
contributo delle rinnovabili rispetto al livello attuale.

Il Global Wind Energy Council, un’associazione che rappresenta la gran
parte dei produttori di energica eolica, prevede una forte accelerazione delle
installazioni di impianti in mare aperto, dai 6GW del 2020 ai 13 del 2021,
con un contributo importante da parte della Cina.

D’altra parte, il progresso tecnologico ha consentito di ridurre i costi
dell’energia solare ed eolica e, in alcuni mercati, le energie rinnovabili sono
diventate il mezzo più economico per produrre elettricità.

Anche la filiera agroalimentare dovrà trasformarsi: secondo l’ONU la
produzione di cibo rappresenta il 30% delle emissioni, il 40% del consumo
di suolo e il 70% del consumo di acqua dolce. L’innovazione contribuirà a
ridurre l’impronta ambientale e sarà a 360 gradi: dal decidere cosa produrre
e consumare – riducendo le proteine animali – fino all’utilizzo di sofisticate
tecnologie per le produzioni agricole, come l’agricoltura verticale.

Un ulteriore settore che verrà rivoluzionato è quello della mobilità, con un
maggior utilizzo dei trasporti pubblici – e quindi infrastrutture da rinnovare
e potenziare – e dei propulsori elettrici o a idrogeno. In Europa non si
venderanno più automobili diesel dal 2035, mentre a New York dallo stesso
anno verranno commercializzate solo auto a zero emissioni. Non è quindi
un caso che negli ultimi mesi molti produttori di auto europei e americani si
siano presi l’impegno di annullare gradualmente la produzione di motori a
combustione.

Per dare un’indicazione sulla portata di questa transizione, nei prossimi
quattro anni ci aspettiamo che il mercato della mobilità alternativa raggiunga
i 450miliardi di dollari, quasi quattro volte la dimensione attuale. Nel giro di
pochi anni questa industria potrebbe quindi cambiare completamente faccia.

Le aziende e gli investitori hanno quindi a disposizione opportunità ad ampio
raggio, dalla componentistica alle batterie, passando per l’elettronica, gli
impianti elettrici e le certificazioni, fino ad arrivare alla guida autonoma.

L’innovazione rappresenta una strada obbligata per contrastare i
cambiamenti climatici e continuerà a svolgere un ruolo fondamentale
nell’ambito della transizione verde, tanto che sui mercati si è coniato il termine
«greentech» per indicare quelle società che sviluppano nuove tecnologie per
la soluzione di problemi ambientali.

Sempre più spesso la sostenibilità non rappresenta solo un’alternativa etica
agli investimenti tradizionali, ma diventa una vera e propria strategia di
crescita per Stati, aziende e investitori. Occorre ricordare che gli investimenti
richiesti rappresenteranno un propulsore per l’economia: al contrario di
quanto avvenuto in seguito alle crisi del 2008 e dei debiti pubblici nel
2010, questa volta gli investimenti in conto capitale aumenteranno in modo
massiccio, fornendo ulteriore supporto alla crescita economica attesa per i
prossimi anni. In particolar modo, il greentech e la riduzione delle emissioni
di CO2 saranno temi centrali nei prossimi anni.

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Weekly Global

Appendice
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alla distribuzione solo secondo le circostanze permesse dal diritto applicabile. Per informazioni circa le modalità con cui il CIO gestisce i conflitti e
mantiene l’indipendenza delle opinioni d’investimento e della sua gamma di pubblicazioni, e circa le metodologie di ricerca e di rating, si rimanda a
www.ubs.com/research. Per ulteriori informazioni circa gli autori della presente pubblicazione e di altre pubblicazioni del CIO eventualmente citate
nel presente documento e per richiedere copie di studi passati sullo stesso argomento si prega di rivolgersi al proprio consulente alla clientela.
Le opzioni e i futures non sono idonei a tutti gli investitori; le operazioni in questi strumenti sono considerate rischiose e possono essere adeguate
solo per gli investitori sofisticati. Prima di acquistare o vendere un’opzione, e per conoscere tutti i rischi relativi alle opzioni, è necessario ricevere una
copia del documento «Caratteristiche e rischi delle opzioni standardizzate», disponibile all’indirizzo https://www.theocc.com/about/publications/
character-risks.jsp o presso il proprio consulente finanziario.
Gli investimenti in prodotti strutturati comportano rischi significativi. Per maggiori informazioni sui rischi legati all’investimento in un determinato
prodotto strutturato, leggere i documenti d’offerta relativi a tale prodotto. I prodotti strutturati sono obbligazioni non garantite di un determinato
emittente i cui rendimenti sono collegati alla performance di uno strumento sottostante. A seconda delle condizioni dell’investimento, gli investitori
potrebbero perdere la totalità o una parte consistente del capitale investito in base alla performance dello strumento sottostante. Gli investitori
potrebbero anche perdere l’intero capitale investito in caso d’insolvenza dell’emittente. UBS Financial Services Inc. non garantisce in alcun modo
gli obblighi o la condizione finanziaria di qualsiasi emittente né la correttezza delle informazioni finanziarie fornite da qualsiasi emittente. I prodotti
strutturati non sono strumenti d’investimento tradizionali e un investimento in un prodotto strutturato non equivale a un investimento diretto
nello strumento sottostante. I prodotti strutturati possono avere una liquidità limitata o nulla e gli investitori devono essere preparati a detenere
l’investimento fino alla scadenza. Il rendimento dei prodotti strutturati può essere limitato da un determinato guadagno massimo, da un tasso
di partecipazione o da altre caratteristiche. I prodotti strutturati possono prevedere la facoltà di rimborso anticipato; se un prodotto strutturato
viene richiamato in anticipo, gli investitori non possono conseguire ulteriori rendimenti e potrebbero non essere in grado di reinvestire in strumenti
simili con condizioni simili. I prodotti strutturati sono soggetti a costi e commissioni che in genere sono incorporati nel prezzo dell’investimento. Il

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Weekly Global

trattamento fiscale di un prodotto strutturato può essere complesso e può differire da quello di un investimento diretto nello strumento sottostante.
UBS Financial Services Inc. e i suoi collaboratori non forniscono consulenza fiscale. Prima di investire in qualsiasi strumento, gli investitori sono
invitati a rivolgersi al proprio consulente fiscale per conoscere la propria situazione fiscale.
Informazioni importanti sulle strategie basate sugli investimenti sostenibili: le strategie basate sugli investimenti sostenibili mirano a
prendere in considerazione e integrare i fattori ambientali, sociali e di governance (ESG) nel processo d’investimento e nella costruzione del
portafoglio. Le strategie più varie in termini di orientamento geografico e stile d’investimento possono effettuare analisi ESG e integrarne i risultati in
diversi modi. L’inclusione dei fattori ESG o delle considerazioni alla base degli investimenti sostenibili può impedire al gestore di partecipare a certe
opportunità d’investimento che altrimenti sarebbero in linea con il suo obiettivo d’investimento e con altre strategie d’investimento tradizionali. I
rendimenti di un portafoglio composto essenzialmente da investimenti sostenibili possono essere superiori o inferiori a quelli di un portafoglio il
cui gestore non tiene conto dei fattori ESG, non opera esclusioni e non considera altri aspetti della sostenibilità, e le opportunità d’investimento
a disposizione di tali portafogli possono essere diverse. Le società possono non soddisfare necessariamente elevati standard di performance per
tutti gli aspetti ESG o tutti i temi degli investimenti sostenibili; inoltre, non si garantisce che le società soddisfino le aspettative negli ambiti della
responsabilità aziendale, della sostenibilità e/o della performance in termini d’impatto.
Gestori patrimoniali esterni / Consulenti finanziari esterni: qualora la presente ricerca o pubblicazione sia fornita a un gestore patrimoniale
esterno o a un consulente finanziario esterno, UBS vieta espressamente che questa sia ridistribuita dal gestore patrimoniale esterno o dal consulente
finanziario esterno e che sia resa disponibile ai rispettivi clienti e/o terzi.
Stati Uniti d’America:distribuito a soggetti statunitensi da UBS Financial Services Inc., UBS Securities LLC o UBS Swiss Financial Advisers AG,
consociate di UBS SA. UBS Switzerland AG, UBS Europe SE, UBS Bank, S.A., UBS Brasil Administradora de Valores Mobiliarios Ltda, UBS Asesores
Mexico, S.A. de C.V., UBS SuMi TRUST Wealth Management Co., Ltd., UBS Wealth Management Israel Ltd e UBS Menkul Degerler AS sono
consociate di UBS SA. UBS Financial Services Incorporated of Puerto Rico è una consociata di UBS Financial Services Inc. UBS Financial Services Inc.
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a soggetti statunitensi. Tutte le transazioni di soggetti statunitensi nei titoli citati nel presente documento devono essere effettuate
tramite un broker/dealer registrato negli Stati Uniti e affiliato a UBS e non tramite un’affiliata non statunitense. Il contenuto del
presente documento non è stato e non sarà approvato da alcuna autorità per gli strumenti finanziari o per gli investimenti negli
Stati Uniti o altrove. UBS Financial Services Inc. non agisce in veste di consulente municipale a favore di enti municipali o di persone
obbligate nell’accezione della Section 15B del Securities Exchange Act (la «Municipal Advisor Rule») e le opinioni e i giudizi espressi nel
presente documento non devono essere intesi come una consulenza, né costituiscono una consulenza, nell’accezione della Municipal
Advisor Rule.
Per maggiori dettagli sul singolo paese, consultare il sito ubs.com/cio-country-disclaimer-gr o chiedere al vostro consulente finanziario le relative
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Versione B/2021: CIO82652744
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