APIMA VERONA, ISTITUZIONI E CONCORDI: Agricolae

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APIMA VERONA, ISTITUZIONI E CONCORDI: Agricolae
APIMA VERONA, ISTITUZIONI E
FILIERA           CONCORDI:
AGROMECCANICI          SONO
AGRICOLTORI
                           La 74ª assemblea di Apima Verona
                           mette un punto fermo alla
                           questione che vede da anni
                           impegnati gli agromeccanici e lo
                           fa con la voce di Franco
                           Manzato, sottosegretario alle
                           Politiche agricole: “Ribadisco
                           il fatto che i contoterzisti
sono degli agricoltori, lo dobbiamo scrivere anche nei
provvedimenti di politica agricola. Il contoterzista e
l’agricoltore fanno parte di un’unica strategia: entrambi
investono su tecnologia e qualità del prodotto e nel 2019
dovremo disegnare un quadro che comprende anche gli
agromeccanici”.

Una dichiarazione che non lascia spazio a errori
interpretativi e che necessita, invece, da un lato di trovare
una corretta declinazione a livello legislativo e dall’altro,
come ricorda il presidente di Apinma Verona, Gianni Dalla
Bernardina, “di trovarimprese agromeccaniche all’altezza della
sfida dell’agricoltura del futura, dove l’etichettatura, la
blockchain, la tracciabilità dei prodotti e dei processi
rappresentano un percorso obbligato”.

Sabato scorso a Villa Quaranta Park Hotel si registra la piena
affinità fra gli attori della filiera alla tavola rotonda
organizzata da Apima Verona per il loro appuntamento
assembleare dedicato alle 300 aziende associate, che
gestiscono oltre 50mila ettari di superficie agricola sul
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territorio, forti di un’innovazione spinta all’avanguardia.

Disco verde anche dal presidente nazionale di Coldiretti,
Ettore Prandini. “L’agromeccanico integra il coltivatore
diretto – afferma -. Dobbiamo sostenere chi acquista le
macchine agricole e che lavora al servizio degli agricoltori,
perché non possiamo disperdere le risorse sulla
meccanizzazione: è molto meglio aiutare chi sa usare le
macchine”.

Secondo il numero uno di Coldiretti è possibile anche stilare
una road map. “Io lancio a Cai una proposta per scrivere un
documento condiviso, già dalla prossima settimana – invita
Prandini -. Oltre ad ottenere finanziamenti, dobbiamo avere un
progetto in grado di assicurare reddito alla filiera e agli
agricoltori. Non possiamo dimenticare che il contoterzismo ha
evitato a tante aziende agricole di indebitarsi solo per
comprare macchine”.

Il   futuro,   specifica   il   professor   Angelo   Frascarelli,
economista agrario dell’Università di Perugia, “è dunque
sempre più proiettato verso un’agricoltura smart, come chiede
l’Unione europea già con la prossima Politica agricole comune
e che dovrà trasformare il comparto dalla supply chain alla
value chain, secondo una nuova equazione produttiva e
all’interno della quale le imprese agromeccaniche sono
necessarie al sistema”.

Anche il presidente di FederUnacoma, Alessandro Malavolti, “il
settore agricolo non si è allargato sul piano dimensionale e
degli investimenti, ma sopravvive perché fa prodotti di
pregio, anche grazie agli agromeccanici. Come costruttori di
macchine agricole in Italia siamo specializzati sulle macchine
personalizzate per piccole aziende e siamo i secondi al mondo
dopo la Germania; se non avessimo avuto i contoterzisti come
clienti e come soggetti attivi nel dialogo ci saremmo
sviluppati assai meno e forse avremmo perso posti in
classifica”.
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Un’assemblea molto positiva per i risultati e che permette
alle imprese di meccanizzazione agricola di guardare al futuro
della meccanizzazione con fiducia. “La politica e la stessa
Coldiretti hanno detto che gli agromeccanici sono necessari e
sono al servizio dell’agricoltura – conclude Dalla Bernardina
-. Se quest’ultima traccia un bilancio costi-benefici
dell’attività agromeccanica, risulta evidente che gli aiuti al
nostro settore ci stanno tutti e sono propedeutici per la
competitività e l’innovazione dell’agroalimentare Made in
Italy”.

A livello locale Apima Verona, precisa il direttore Clemente
Ballarini, “deve fronteggiare il nodo dei permessi di
circolazione, ma ha creato un’apposita commissione tecnica che
prende in carico la questione insieme ad altri aspetti tecnici
legati alla sicurezza, obiettivo sempre in cima alla lista
degli interventi delle imprese”.

PUGLIA,    SFIDA    TRA    GLI
AGRITURISMI DELLA REGIONE CON
AGRICHEF FESTIVAL A FASANO
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rriva in Puglia. Martedì 12 marzo, a partire dalle 10.30,
presso l’Istituto di Istruzione Secondaria Superiore “Gaetano
Salvemini” – Indirizzo Alberghiero di Fasano (Brindisi), nove
agriturismi provenienti da ogni provincia della Puglia si
sfideranno nella gara degli       Agrichef   Cia   dal   titolo
“incontriamoCIAtavola”.

I cuochi degli agriturismi regionali prepareranno dal vivo il
loro piatto e lo presenteranno a una giuria insieme alla
storia aziendale, esprimendo al meglio il proprio territorio.
Il Festival degli Agrichef, organizzato da Turismo Verde
(Associazione dell’Agriturismo per l’Ambiente, il Territorio e
la Cultura rurale della CIA-Agricoltori Italiani), si sta
svolgendo in tutta Italia; l’azienda ritenuta più meritevole
sarà la rappresentante pugliese al contest finale che si terrà
a Roma in primavera.

La giuria, composta dal dirigente dell’Istituto Professionale
per i Servizi di Enogastronomia e di Ospitalità Alberghiera
Rosanna Cirasino che ospita l’evento, insieme ad autorità ed
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esperti della ristorazione e stakeholder, valuterà i piatti in
base a criteri quali: aspetto e composizione del piatto;
profumo, cottura, piacevolezza, sensazione, stagionalità,
utilizzo dei prodotti locali; utilizzo di prodotti a
denominazione; rispetto delle tradizioni contadine; narrazione
della ricetta, narrazione dell’agriturismo, narrazione del
territorio.

All’evento parteciperanno gli studenti dell’Istituto
Alberghiero, che così potranno conoscere da vicino i prodotti
tipici dell’agricoltura pugliese oltre che le ricette e i
metodi di preparazione dei piatti della cucina contadina.

CHI È L’AGRICHEF Si tratta di una definizione che vanta già
innumerevoli casi d’imitazione (ma il marchio originale
depositato è della Cia). Quelli che hanno ottenuto il
riconoscimento sono finora un centinaio. L’Agrichef è un
cuoco/cuoca di comprovata abilità ed esperienza che esercita
il suo mestiere all’interno della cucina dell’agriturismo,
impegnandosi a trasformare principalmente produzioni agricole
aziendali, o di prossimità, nel rispetto della stagionalità e
dei saperi contadini, e utilizzando nella realizzazione dei
piatti ingredienti legati alla tutela della biodiversità.
L’Agrichef è colui che ha i piedi nella terra, le mani in
cucina e la testa nella sua azienda.

CONFAGRICOLTURA PUGLIA, LUCA
LAZZÀRO ELETTO PRESIDENTE
T
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i a luglio e da sempre impegnato in prima linea per
l’agricoltura: Luca Lazzàro è il nuovo presidente di
Confagricoltura Puglia. Lo ha eletto venerdì scorso a Bari il
Consiglio Direttivo della Federazione regionale. Lazzàro
succede a Donato Rossi, di cui è stato vicepresidente.

Per il nuovo presidente è il coronamento di un lungo e
appassionante percorso all’interno di Confagricoltura, prima
tra i giovani di Anga e poi ai vertici di Confagricoltura
Taranto, di cui è attualmente presidente, senza tralasciare di
portare avanti, sin dal 2002, l’attività di famiglia:
l’azienda agricola    Fogliano,   ad   indirizzo   prettamente
olivicolo.

«Sono felice – ha detto Lazzàro nel suo intervento – che la
Confagricoltura Puglia abbia trovato una forte unità, sia al
nostro interno sia all’esterno, dove ci misuriamo ogni giorno
con una realtà particolarmente complessa. Questo è sintomo di
maturità e di una voglia di mettere in pista tutto quello che
è necessario per far tornare la nostra regione ad essere
considerata per quella che è realmente: ovvero una delle più
importanti regioni agricole d’Italia».
«In questo momento di così grande difficoltà – ha ricordato
ancora Lazzàro – e cambiamento per la nostra agricoltura,
credo che questa sia la migliore risposta che noi possiamo
dare come classe dirigente di quest’Organizzazione. Siamo di
fronte ad uno scenario economico e sociale che sta
sconvolgendo le nostre aziende, le nostre famiglie e i nostri
territori. Stiamo attraversando una stagione in cui tutti i
principali settori produttivi della nostra economia agricola
regionale sono in crisi, sia per congiunture di mercato sia
per calamità, che come nel caso della Xylella fastidiosa
diventano veri e propri tsunami».

Bisognerà agire con determinazione in uno scenario non
semplice e Lazzàro ne è conscio: «Confagricoltura Puglia – ha
rimarcato – ha un ruolo importante al fine di poter affrontare
per gli agricoltori pugliesi queste enormi difficoltà e che
deve svolgere proattivamente. Ci dobbiamo mettere a lavoro,
tutti quanti insieme. Siamo una squadra e siamo tutti dalla
parte dell’agricoltura con un’unica bandiera: quella della
Confagricoltura».

Unità e coesione dell’organizzazione, insomma, saranno
fondamentali per affrontare le prossime sfide: «Oltre alle
gravissime emergenze che stiamo vivendo – ha aggiunto il
neopresidente –   nei prossimi mesi ed anni affronteremo
insieme sfide importanti: dalla riforma della PAC, alla nuova
programmazione PSR, alla ricostruzione produttiva di una parte
importante della Regione. Dovremo anche tenere la barra dritta
sulle questioni pressanti del lavoro, a partire dal nostro
peso in termini di occupazione – oltre a essere produttori
agricoli siamo anche produttori di lavoro agricolo –         e
investendo energie su quanto ancora c’è da fare per
intercettare e/o ritrovare tante aziende profondamente
sfiduciate a causa della congiuntura negativa. Sono e sempre
sarò al servizio delle nostre aziende e delle nostre strutture
provinciali, perché dirigere una grande organizzazione plurale
vuol dire anche saper ascoltare la voce dei territori, nella
convinzione che il nostro compito principale non è
collezionare problemi ma impegnarci per trasformarli in
soluzioni».

«Per affrontare tutte queste sfide – ha concluso Lazzàro –
serve avere una squadra forte, coesa, efficiente e con una
grande visione. Insieme possiamo fare tutto questo. Insieme
possiamo cambiare la Puglia. Ne sono certo. Viva
l’agricoltura, viva la Puglia!». Il primo banco di prova a
Lecce, sabato scorso, dove Confagricoltura e altre
organizzazioni, agricole e non, sono scese in piazza per una
grande mobilitazione contro la Xylella e i ritardi
nell’affrontarla, costati carissimo al mondo agricolo.

Note biografiche

Luca Lazzàro nasce a Taranto il 1 luglio 1982 ed è titolare
dell’Azienda agricola Fogliano dal 2002 ad indirizzo
prettamente olivicolo.

Si laurea in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di
Bari nel 2007, con una tesi sull’Impresa commerciale
nell’Antica Roma con la Prof.ssa Maria Luisa De Filippi.

Ha conseguito un Dottorato di ricerca in Pubblica
Amministrazione dell’Economia e delle Finanze presso il
Dipartimento per lo Studio delle Società Mediterranee
dell’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro” nel 2011, con
una tesi dal titolo “I profili fiscali delle cooperative
agricole” con il Prof. Antonio Felice Uricchio.

Appassionato delle materie giuridico-finanziarie, assiste dal
2008 la cattedra di Diritto tributario della Prima e Seconda
Facoltà di Giurisprudenza e di Economia dell’Ateneo barese.
Dal 2011 diventa Cultore della materia in Diritto Tributario,
Diritto Tributario Internazionale e Fiscalità del non profit
presso la Seconda Facoltà di Giurisprudenza e la Seconda
Facoltà di Economia dell’Università degli Studi di Bari “Aldo
Moro”. Dal 2013 è sempre Cultore della materia in Diritto
Tributario e Diritto Tributario Internazionale nei corsi di
laurea del Dipartimento Jonico in “Sistemi Giuridici ed
Economici del Mediterraneo: società, ambiente, culture”.

E’ autore di diverse pubblicazioni scientifiche in materia
finanziaria, inoltre, è docente in master universitari e corsi
di formazione, nonché, relatore in convegni e seminari di
studi.

Ha presieduto dal 2004 al 2010 la sezione dei Giovani
imprenditori della Confagricoltura – Anga di Taranto e nella
stessa organizzazione dall’ottobre 2010 al novembre 2013 è
stato Vice Presidente della Federazione regionale pugliese.

Dal novembre 2010 al luglio 2014 è stato Vice Presidente di
Confagricoltura Taranto.

Da maggio 2012 è Consigliere di amministrazione del Consorzio
Gal Colline Joniche.

Dal giugno 2012 è componente del Nucleo di valutazione di
Interfidi Consorzio garanzia collettiva fidi della Camera di
Commercio di Taranto.

Dal luglio 2014 è Presidente di Confagricoltura Taranto.

Dal febbraio 2015 è componente del Consiglio della Camera di
commercio di Taranto e dal maggio 2015 è anche componente
della Giunta della stessa Camera.

Dall’aprile 2015 è Consigliere di amministrazione          del
Consorzio Gal Luoghi del mito e delle gravine.

Nel maggio 2016 è stato eletto Presidente del Consiglio di
amministrazione del Consorzio Gal Colline Joniche.

Dal giugno 2016 è Consigliere di amministrazione del Consorzio
Gal Terre del primitivo.
DOMANI 11 MARZO CENTINAIO A
MILANO A TUTTO FOOD E AL
WORKSHOP FORMATIVO SU SPRECHI
ALIMENTARI
Domani 11 Marzo ore 11.30, presso la Sacrestia del Bramante –
Santa Maria Delle Grazie Via Caradosso, 1 – Milano, il
Ministro delle Politiche agricole alimentari, forestali e del
turismo, Sen. Gian Marco Centinaio, interverrà alla conferenza
stampa di Tutto Food. Saranno presenti Fabrizio Curci AD Fiera
Milano, Giuseppe di Martino AD Pastificio di Martino, Paolo de
Waal AD Vandrie Italia, Cristina Tajani Assessore Politiche
del lavoro, Attività produttive, Commercio e Risorse umane
Comune di Milano, Attilio Fontana Presidente Regione
Lombardia. Nel pomeriggio, alle 14.30, sempre a Milano, presso
la Sala Opportunità, a Palazzo Lombardia, il Ministro
Centinaio interverrà al Workshop formativo “Il recupero delle
eccedenze nei processi distributivi: le opportunità per
accrescere il valore della tua azienda”. Saranno presenti il
Presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana,
l’Assessore alle Politiche sociali, abitative e disabilità,
Stefano Bolognini e i vertici del Banco Alimentare Lombardia.

POMODORO                   ‘E.ROMAGNA                      –
CONVEGNO   11   MARZO   ALLA
STAZIONE   SPERIMENTALE   DI
VIALE TANARA A PARMA
Si parlerà di programmi e di progetti per la qualificazione
degli addetti della filiera del pomodoro da industria
dell’Emilia-Romagna, lunedì 11 marzo alle 10 nella sala
Tricolore della Stazione sperimentale industria conserve
alimentari di viale Tanara 31/a a Parma, in occasione del
convegno “La formazione tecnica e professionale, leva di
qualità del lavoro e della produzione” promosso
dall’Organizzazione interprofessionale      del   pomodoro     da
industria del Nord Italia.

Il convegno (in allegato il programma dettagliato) si aprirà
con l’intervento di Gabriele Canali, docente dell’Università
Cattolica di Piacenza, che si soffermerà sul tema “La
professionalità, strumento di innovazione competitiva,
affidabilità e qualità della filiera”, seguito dall’intervento
dell’assessore regionale alla Formazione, Scuola, Università e
Ricerca Patrizio Bianchi che illustrerà le “Politiche
regionali per l’investimento formativo, la conoscenza ed il
trasferimento tecnologico”.

Quindi spazio alla tavola rotonda dal titolo “Verso un
programma condiviso di opportunità di formazione professionale
ed istruzione tecnica per la filiera del pomodoro da
industria” con interventi di:

• Aldo Rodolfi (presidente dell’azienda Rodolfi Mansueto Spa;
vicepresidente Anicav e capoconsulta conserve vegetali
dell’Unione parmense degli industriali);

• Roberto Iovino (Flai-Cigl nazionale);

• Fabrizio Affatticati (segretario generale Fai-Cisl Parma);
• Michele Distefano (Enapra-Confagricoltura);

• Marco Crotti (presidente Consorzio agrario Terrepadane);

• Francesca Bergamini     (dirigente regionale politiche
dell’istruzione, della    formazione, del lavoro e della
conoscenza).

Le conclusioni saranno affidata a Tiberio Rabboni, presidente
dell’OI Pomodoro da industria del Nord Italia.

“L’intento del convegno – anticipa Rabboni – è la promozione
di un maggiore e più sistematico investimento formativo
pubblico a favore dei tecnici e degli addetti della filiera
produttiva del pomodoro da industria. Proporremo alla Regione
Emilia Romagna un’intesa finalizzata ad un raccordo formale
tra i programmi regionali di formazione tecnica e
professionale e i fabbisogni specifici della filiera. Ci
motiva la consapevolezza che la valorizzazione professionale
del lavoro dipendente è oggi uno dei presupposti fondamentali
per potere ulteriormente crescere in qualità, sostenibilità e
competitività sui mercati interni ed internazionali. Vogliamo
che la nostra filiera del pomodoro e, più in generale, quella
del Nord Italia, abbiano nella legalità, nella tutela e nella
valorizzazione professionale del lavoro e dei lavoratori un
tratto distintivo inoppugnabile”.

DECRETO EMERGENZE E LATTE,
CENTINAIO: ACCETTO CRITICHE
DA TUTTI MA NON DA CHI FINORA
NON HA FATTO NIENTE
                             “Accetto critiche da TUTTI. Non
                             da chi in questi anni non ha
                             fatto NIENTE per risolvere i
                             problemi”. Così il ministro
                             delle Politiche agricole e del
                             Turismo Gian Marco Centinaio su
twitter in merito alle critiche mosse sul decreto emergenze e
per le soluzioni trovate per risolvere la crisi latte, olio e
agrumi.

A manifestare apprezzamento e soddisfazione sono state tutte
le organizzazioni agricole tranne una: la Coldiretti (e
Unaprol che fa capo alla medesima organizzazione). Che non è
scesa in piazza con i Gilet Arancioni – nonostante fosse stata
invitata – restando isolata nel chiedere sostegno per i propri
associati.

Medesima situazione per quanto riguarda il latte: al tavolo la
Coldiretti non voleva firmare l’accordo fino alla fine. Ma la
soluzione trovata è stata apprezzata da tutte le altre sigle,
dall’industria e dai rappresentanti dei pastori. Che hanno
dichiarato che “il risultato è palpabile grazie al governo del
cambiamento che per laprima volta ci ha coinvolti”. E hanno
aggiuto: “le sigle non ne abbiano a male se giochiamo la
nostra partita in prima persona”.
ASSEMBLEA   APIMA   VERONA,
ISTITUZIONI E FILIERA FANNO
QUADRATO. MANZATO: SI AD
IMPRESE      AGROMECCANICHE
INSERITE IN AGRICOLTURA
La 74ª assemblea di Apima Verona mette un punto fermo alla
questione che vede da anni impegnati gli agromeccanici e lo fa
con la voce di Franco Manzato, sottosegretario alle Politiche
agricole: “Ribadisco il fatto che i contoterzisti sono degli
agricoltori, lo dobbiamo scrivere anche nei provvedimenti di
politica agricola. Il CT e l’agricoltore fanno parte di
un’unica strategia: entrambi investono su tecnologia e qualità
del prodotto e nel 2019 dovremo disegnare un quadro che
comprende anche gli agromeccanici”.

Una dichiarazione che non lascia spazio a errori
interpretativi e che necessita, invece, da un lato di trovare
una corretta declinazione a livello legislativo e dall’altro,
come ricorda il presidente di Apinma Verona, Gianni Dalla
Bernardina, “di trovare le imprese agromeccaniche all’altezza
della sfida dell’agricoltura del futura, dove l’etichettatura,
la blockchain, la tracciabilità dei prodotti e dei processi
rappresentano un percorso obbligato”.

Questa mattina a Villa Quaranta Park Hotel c’è affinità fra
gli attori della filiera alla tavola rotonda organizzata da
Apima Verona per il loro appuntamento assembleare dedicato
alle 300 aziende associate, che gestiscono oltre 50mila ettari
di superficie agricola sul territorio, forti di un’innovazione
spinta all’avanguardia.

Disco verde anche dal presidente nazionale di Coldiretti,
Ettore Prandini. “L’agromeccanico integra il coltivatore
diretto – afferma -. Dobbiamo sostenere chi acquista le
macchine agricole e che lavora al servizio degli agricoltori,
perché non possiamo disperdere le risorse sulla
meccanizzazione: è molto meglio aiutare chi sa usare le
macchine”.

Secondo il numero uno di Coldiretti è possibile anche stilare
una road map. “Io lancio a Cai una proposta per scrivere un
documento condiviso, già dalla prossima settimana – invita
Prandini -. Oltre ad ottenere finanziamenti, dobbiamo avere un
progetto in grado di assicurare reddito alla filiera e agli
agricoltori. Non possiamo dimenticare che il contoterzismo ha
evitato a tante aziende agricole di indebitarsi solo per
comprare macchine”.

Il   futuro,   specifica   il   professor   Angelo   Frascarelli,
economista agrario dell’Università di Perugia, “è dunque
sempre più proiettato verso un’agricoltura smart, come chiede
l’Unione europea già con la prossima Politica agricole comune
e che dovrà trasformare il comparto dalla supply chain alla
value chain, secondo una nuova equazione produttiva e
all’interno della quale le imprese agromeccaniche sono
necessarie al sistema”.

Anche il presidente di FederUnacoma, Alessandro Malavolti, “il
settore agricolo non si è allargato sul piano dimensionale e
degli investimenti, ma sopravvive perché fa prodotti di
pregio, anche grazie agli agromeccanici. Come costruttori di
macchine agricole in Italia siamo specializzati sulle macchine
personalizzate per piccole aziende e siamo i secondi al mondo
dopo la Germania; se non avessimo avuto i contoterzisti come
clienti e come soggetti attivi nel dialogo ci saremmo
sviluppati assai meno e forse avremmo perso posti in
classifica”.

Un’assemblea molto positiva per i risultati e che permette
alle imprese di meccanizzazione agricola di guardare al futuro
della meccanizzazione con fiducia. “La politica e la stessa
Coldiretti hanno detto che gli agromeccanici sono necessari e
sono al servizio dell’agricoltura – conclude Dalla Bernardina
-. Se quest’ultima traccia un bilancio costi-benefici
dell’attività agromeccanica, risulta evidente che gli aiuti al
nostro settore ci stanno tutti e sono propedeutici per la
competitività e l’innovazione dell’agroalimentare Made in
Italy”.

A livello locale Apima Verona, precisa il direttore Clemente
Ballarini, “deve fronteggiare il nodo dei permessi di
circolazione, ma ha creato un’apposita commissione tecnica che
prende in carico la questione insieme ad altri aspetti tecnici
legati alla sicurezza, obiettivo sempre in cima alla lista
degli interventi delle imprese”.

AGRICOLTURA, ROLFI: SETTORE
POMODORO E’STRATEGICO ANCHE
GRAZIE AL CONSORZIO CASALASCO
L’assessore all’Agricoltura,

Alimentazione e Sistemi verdi Fabio Rolfi è intervenuto,
presso

la sede del Consorzio Casalasco del Pomodoro di Rivarolo del
Re

(Cr), ad un incontro diretto dal presidente Paolo Voltini,

davanti ai rappresentanti delle 370 aziende agricole associate

al Casalasco.
PROGRAMMAZIONE REGIONALE E ACQUA COME RISORSA – “Abbiamo preso

impegni precisi per il futuro dell’agricoltura lombarda:

innanzitutto ci batteremo affinché la programmazione del

‘Programma di sviluppo ruraleì (Psr) rimanga regionale. In

secondo luogo – ha dichiarato l’assessore Rolfi – affronteremo

il tema dell’acqua come risorsa per l’agricoltura. Abbiamo

istituito un tavolo regionale che si riunirà ogni mese per

garantire ai coltivatori l’acqua nei modi e nei tempi giusti”.

LE SFIDE PER IL 2019 – “La grande sfida per il 2019 è poi
quella

di rivedere il piano nitrati per diminuire le sostanze
chimiche

nei campi e valorizzare la materia organica che da sempre
rende

fertili le nostre terre”.

Il presidente Voltini ha ringraziato l’assessore per il lavoro

svolto e per il sostegno al comparto del pomodoro.

DAL CASALASCO NUMERI IMPORTANTI PER L’INTERO COMPARTO –
“Grazie

a realtà come questa – ha sottolineato Rolfi a proposito del

Casalasco –   i   numeri    del   pomodoro   in   Lombardia   sono
importanti.

Stiamo parlando di circa 5 milioni di quintali l’anno su 7
mila

ettari di terreni coltivati a pomodoro. Il pomodoro lombardo –
ha concluso – è sinonimo di qualità e di sicurezza alimentare.
I

prodotti derivati sono sempre più votati all’export e daremo a

questo comparto maggiore attenzione con il prossimo Psr”.

CONTRASTO A CONTRAFFAZIONE,
RIZZOLI LUNEDI’ A CONVEGNO IN
AUDITORIUM TESTORI
L’assessore regionale all’Istruzione,

Formazione e Lavoro Melania Rizzoli introdurrŕ dopodomani,

lunedě 11 marzo, i lavori del convegno intitolato

‘Contraffazione: minaccia criminale e danno sociale’.

Il momento di approfondimento č promosso da INDICAM (Istituto
di

Centromarca per la difesa e l’identificazione dei marchi

autentici e per la lotta alla contraffazione) e Confcommercio

Milano e Lombardia, in collaborazione con Regione Lombardia,
DG

Formazione,   Istruzione   e   Lavoro,   e    Ufficio   Scolastico
Regionale

(USR) per la Lombardia.

L’obiettivo   dell’iniziativa    č   quello   di   avvicinare   gli
studenti

delle scuole secondarie di secondo grado alla conoscenza del

fenomeno della contraffazione, con un focus specifico sulla

situazione in Lombardia.

Saranno presenti Delia Campanelli, direttore generale USR

Lombardia e Claudio Bergonzi, Segretario Generale Indicam.

Il convegno sarŕ l’occasione per lanciare la settimana del

contrasto alla contraffazione, dal 13 al 18 maggio 2019, e la

competizione che sul tema sarŕ proposta alle scuole lombarde,
le

quali avranno la possibilitŕ di utilizzare un dispositivo

interattivo.

Al termine, intorno alle 11.30, č in programma la

rappresentazione dello spettacolo teatrale ‘Tutto quello che
sto

per dirvi č falso’, interpretato da Tiziana Di Masi che

coinvolgerŕ i ragazzi presenti e utilizzerŕ capi sequestrati

messi a disposizione dalla Polizia Locale di Milano.

– ore 10.30, Auditorium Testori di Palazzo Lombardia (piazza

Cittŕ di Lombardia, 1 – Milano).
AGRINSIEME PUGLIA: XYLELLA,
OLTRE 5000 AGRICOLTORI IN
PIAZZA A LECCE PER DIRE CHE
“IL SALENTO VUOLE VIVERE”
Oltre cinquemila agricoltori, accompagnati da una nutrita
delegazione di sindaci del territorio e di consiglieri
regionali, oltre a studenti e semplici cittadini, hanno
sfilato oggi per le vie di Lecce, percorrendo circa 3
chilometri e arrivando nella centrale piazza Mazzini, dove si
è tenuto un seguito comizio finale, per dire che ‘il Salento
vuole vivere’ e vuole con tutte le sue forze e con la
necessaria supervisione delle istituzioni superare la
drammatica emergenza causata dalla Xylella Fastidiosa”. Così
Agrinsieme Puglia, il coordinamento che riunisce le
federazioni regionali di Cia-Agricoltori italiani,
Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle Cooperative
Agroalimentari, che ha sfilato oggi nel Salento, mettendo da
parte le proprie bandiere e i propri simboli nell’interesse
dell’agricoltura intera.

“Con questa iniziativa abbiamo voluto rivendicare con forza la
necessità di avere ulteriori risposte dalle istituzioni, con
particolare riferimento al Governo e alla Regione Puglia, dopo
le prime parziali misure contenute nel D.L. emergenze. Quello
che chiediamo sono: maggiori risorse che permettano agli
agricoltori di coprire i danni causati dall’epidemia, stimati
in oltre 500 milioni di euro, da svilupparsi attraverso un
piano di durata pluriennale che consenta di affrontare anche
la questione abbattimenti e reimpianti; la semplificazione
burocratica per avviare gli stessi abbattimenti e reimpianti;
lo stanziamento di nuove risorse del PSR da destinare alla
ricerca e ai reimpianti; l’attivazione di tutte le pratiche
previste nella zona cuscinetto anche nella zona infetta”,
spiega Agrinsieme Puglia.

“Vogliamo ricordare per l’ennesima volta, infatti, che stiamo
parlando di un settore di vitale importanza per l’economia
regionale e nazionale, che conta oltre 350mila imprese e
rappresenta il 13,59% del totale delle aziende agricole
italiane, per un valore della produzione di circa 4 miliardi
di euro l’anno. A causa di questa emergenza, la produzione
olivicola regionale è quasi azzerata e quella nazionale è ai
minimi storici, con sensibili ripercussioni sulla redditività
dei produttori”, conclude il coordinamento regionale.

LATTE, CISTERNA BRUCIATA.
CENTINAIO:     PASTORI    E
TRASFORMATORI     TRATTANO.
DELINQUENTI INCENDIANO
                             Ennesimo episodio di violenza in
                             Sardegna, dove è stato dato
                             fuoco a una cisterna di latte.

Due uomini armati e mascherati hanno bloccato il camion nelle
campagne intorno a Torralba, in provincia di Sassari. Uno
degli incappucciati si è messo alla guida, ha spostato il
mezzo di qualche centinaio di metri, in una strada
interpoderale e cosparso l’abitacolo con benzina. L’autista si
è rifugiato in un’azienda vicina e ha dato l’allarme.
Dura la reazione del Mipaaft:

“Dopo aver trovato l’accordo sul prezzo del latte stamattina
dei delinquenti hanno assaltato e incendiato un camion. Dai
pastori e dai trasformatori una condanna. Le persone perbene
trattano. I delinquenti incendiano”. È quanto scrive su
twitter il Ministro delle politiche agricole alimentari,
forestali e del turismo, Sen. Gian Marco Centinaio.

XYLELLA, UNAPROL: “DECRETO
CENTINAIO VUOTO, PUGLIA NON
TUTELATA DAL SUO ASSESSORE”
Migliaia di agricoltori, frantoiani e vivaisti, a fianco dei
cittadini, questa mattina a Lecce stanno partecipando al
corteo promosso da Coldiretti e Unaprol – Consorzio olivicolo
italiano – per protestare contro la cattiva gestione della
Regione Puglia nelle attività di contrasto alla Xylella
fastidiosa. Questa terribile piaga, per anni colpevolmente
sottovalutata dalle Istituzioni tra errori, ritardi e rimpalli
di responsabilità, ha già provocato danni epocali, per 1,2
miliardi di euro, con conseguenze gravissime anche sotto il
profilo occupazionale e ambientale.

“Quella di oggi è solo la prima di una serie di iniziative che
porteremo avanti. Per colpa dell’inerzia delle istituzioni,
ormai c’è in gioco non solo il futuro del settore olivicolo,
ma anche di un intero territorio dilaniato dalla Xylella –
spiega David Granieri, presidente Unaprol – Abbiamo chiesto
più volte una maggiore velocità della macchina burocratica,
atti concreti e strumenti operativi per far sì che interventi
e obiettivi non rimangano sulla carta. Purtroppo il territorio
sconta i gravi ritardi della Regione che doveva muoversi
subito e invece ha imperdonabilmente tergiversato, favorendo
il propagarsi del contagio. Anche il Decreto Centinaio,
nonostante le promesse, è vuoto e deludente, con poche
risorse, nessuna misura concreta per la ripresa della
produttività della regione e il dramma Xylella non affrontato
con gli unici stanziamenti che arrivano dall’Unione Europea.
Per far ripartire il settore olivicolo italiano non è
possibile far finta che questa terribile piaga non esista,
così come non è possibile non puntare sulla produttività. Per
migliaia di famiglie che con le loro risorse sono riuscite a
tenere in piedi aziende storiche, ormai ferme da anni, ci sono
solo gli spiccioli. Un decreto inconsistente a conferma che
l’assessore regionale alle risorse agroalimentari Di Gioia,
nonché Coordinatore della Commissione Agricoltura della
Conferenza Stato- Regioni, non ha cuore gli interessi generali
della sua regione”.

“E’ necessario bloccare il contagio e ridare la speranza agli
agricoltori che da anni si sentono abbandonati e
sistematicamente presi in giro – conclude Granieri –      Per
questo Unaprol ha deciso di fare un atto molto significativo:
piantare in Salento 100mila ulivi, grazie anche all’impegno di
una rete di vivaisti che si sono messi a disposizione per
realizzare questa iniziativa impegnandosi affinché il costo
delle piante possa essere contenuto”

XYLELLA,     INVIATO    AI
COMMISSARI UE LO STUDIO DI
ITALIA OLIVICOLA ED IL PIANO
DA 500 MILIONI
                           L’ufficio studi di Italia
                           Olivicola    ha   inviato    al
                           Commissario Ue all’Agricoltura,
                           Phil Hogan, e al Commissario Ue
                           alla      Salute,      Vytenis
                           Andriukaitis, copia del primo
                           studio, con la metodologia
                           utilizzare per ricavare i dati,
                           sugli effetti reali che la
xylella ha procurato nelle province di Lecce, Brindisi e
Taranto, martoriate dal batterio, dalle follie di tanti
santoni e da anni di cattiva gestione burocratica,
amministrativa e politica.

La più importante organizzazione dell’olivicoltura italiana,
confrontando i dati di Istat, Ismea, Sian e aziende agricole
sul territorio, ha richiesto un intervento straordinario di
500 milioni di euro per la ristrutturazione e riconversione
degli uliveti del Salento completamente distrutti dalla
xylella.

L’IMPATTO DELLA XYLELLA NEL SALENTO IN CIFRE

Secondo le stime di Italia Olivicola, sono poco più di 4
milioni le piante che hanno perso totalmente la propria
capacità produttiva ed entro un paio di anni il numero è
destinato almeno a raddoppiare (l’area colpita dal batterio
complessivamente raccoglie circa 22 milioni di piante).

Mediatamente, invece, ogni anno – confrontando i dati delle
ultime tre campagne – sono state perse 29mila tonnellate di
olio d’oliva, pari in media quasi al 10% della produzione
olivicola italiana, per un totale di 390 milioni di euro
complessivi di valore della mancata produzione.

Gli ettari di oliveti completamente distrutti, cioè ridotti a
cimiteri di alberi completamente secchi, secondo i dati di
Italia Olivicola, sono 50mila suddivisi tra Lecce (40mila
ettari, pari quasi al 50% degli ettari complessivi della
provincia, che dalla parte ionica ormai distrutta avanza
inesorabile verso la zona adriatica), Brindisi (quasi 10mila
ettari, pari al 15% complessivo dell’intera provincia) e
Taranto (3,5mila pari al 10%).

INTERVENTO STRAORDINARIO DI RICONVERSIONE E RISTRUTTURAZIONE

Per far ripartire le aziende olivicole salentine, quindi,
Italia Olivicola chiede un intervento straordinario di 500
milioni di euro per realizzare nuovi impianti olivicoli nei
50mila ettari completamente desertificati.

Il costo comprende 400 milioni per la realizzazione dei nuovi
impianti (preparazione del terreno, piantine, messa a dimora,
cure agronomiche, formazione ecc.), cui si aggiungono 100
milioni di euro da erogare a favore degli olivicoltori e dei
frantoiani come contributo di mancato reddito per le prime 4
annualità successive alla piantumazione.

Per tale conteggio si è considerato un contributo annuo per
ettaro di 500 euro.

DECRETO EMERGENZE, CENTINAIO:
DISPONIBILE    AD  ASCOLTARE
PERCHE     COLDIRETTI     NON
CONTENTA. COLLABORANDO CON
TUTTI SI OTTENGONO RISULTATI
                           “Disponibile ad ascoltare tutti
                           come ho sempre fatto. Se ci sono
                           proposte valide le ascolto e le
                           valuto”. Quindi “disponibile ad
                           ascoltare le motivazioni per cui
                           Coldiretti non è contenta del
                           risultato. Ho sempre ascoltato
                           tutti. Non cambio metodo di
                           lavoro. Andiamo avanti cercando
di fare una sintesi. Collaborando  con tutti si ottengono
risultati”. Così su twitter il ministro delle Politiche
agricole Gian Marco Centinaio in merito alle critiche
Coldiretti sul decreto emergenze.

DECRETO EMERGENZE E LATTE,
AGRICOLTORI E ALLEVATORI:
VITTORIA.    TUTTI   FELICI,
COLDIRETTI NO. SOLA IN PIAZZA
E NELLE CRITICHE
“Spero che adesso possano finire
                              le polemiche”. E’ quanto scritto
                              dal ministro delle Politiche
                              agricole alimentari e forestali
                              Gianmarco Centinaio al termine
                              del tavolo a Palazzo Chigi in
                              cui è stato trasformato – su
                              richiesta      di   tutte     le
                              organizzazioni agricole tranne
                              una – il ddl sulle emergenze in
Puglia, Sardegna e Sicilia in decreto legge. Una vera e
propria vittoria non tanto per le sigle che hanno manifestato
senza bandiere e colori ma per i produttori di olio d’oliva,
per gli allevatori di latte ovicaprino e per gli agricoltori
siciliani che si sono visti riconoscere delle misure a
sostegno al fine di fronteggiare una crisi più o meno ciclica
e strutturale che rischia di mettere in ginocchio alcuni dei
settori chiave del made in Italy agroalimentare.
Ma le polemiche, nonostante questo, non sono finite, e
proseguono, a strascichi. Voci isolate di chi aveva deciso di
scendere in piazza isolato. A fronte invece di un’agricoltura
senza sigle – ma solo con un giubbotto arancione indosso – che
ha deciso di scendere in piazza unita e facendo squadra. Un
esempio virtuoso per le forze politiche che si sono adoperate
– in risposta – per risolvere il problema senza
contrapposizioni o distinzioni di Gruppo.
Ora la Coldiretti – dopo che il decreto emergenze, in corner
era diventato per ragioni ancora inspiegate, disegno di legge
rischiando di mettere in crisi gli allevatori, gli
olivicoltori e gli agrumicoltori – manifesta il proprio
disappunto. Dopo la “ri-trasformazione” in decreto legge. Una
‘metamorfosi’ doppia, dato che era nato come disegno di legge
a seguito del vertice tra le Comagri di tutte le forze
politiche al Senato, poi divenuto decreto legge per volontà di
Centinaio per poi essere trasformato – in maniera imprevista e
improvvisa – in disegno di legge.
Scontentando tutti. Tranne forse chi sta subendo un’emorragia
di associati – si dice negli ambienti – proprio nei luoghi
dove avevano luogo le crisi. “Una scatola vuota, priva di
contenuti”, dice Prandini in una nota. Facendo “appello al
Parlamento”. Diversa l’opinione di Confagricoltura, Cia,
Copagri, Uci, Flai, Fai, Uila (rimasti dubbiosi solo per la
questione lavoro), Fedagri Confcooperative, LegaCoop
Agroalimentare, Agci Agrital, Italia Olivicola, Unapol. Ovvero
i Gilet Arancioni.
Per quanto riguarda il latte, sul quale si è trovata la quadra
al tavolo ristretto di Sassari, Coldiretti fa sapere con una
nota che “abbiamo firmato per ultimi con senso di
responsabilità un accordo che aumenta del 20% l’acconto sul
prezzo del latte consegnato dai pastori rispetto all’inizio
del negoziato, con l’obiettivo pero’ di arrivare a quotazioni
finali di un euro per effetto della griglia di indicizzazione
che è stata impostata. Restiamo impegnati per ottenere nuove
regole”.
Soddisfatta Agrinsieme per “un importante accordo tra le parti
per il riconoscimento di 74 centesimi al litro in acconto,
cifra che si avvicina a coprire i costi di produzione”.
Ora, per quanto concerne invece l’olio, da quanto apprende
AGRICOLAE, l’obiettivo dei Gilet Arancioni è ottenere
soprattutto da Bruxelles risorse importanti (almeno 500 mln di
euro) per far ripartire le aziende del Salento, (Lecce,
Brindisi e Taranto), ricadenti nella zona infetta da Xylella e
snellire le procedure burocratiche per l’espianto e il
reimpianto. Per ricominciare.
Qui di seguito AGRICOLAE pubblica la versione definitiva del
decreto Emergenze:
DECRETO LEGGE EMERGENZE DEFINITIVO-1
Qui di seguito AGRICOLAE pubblica il verbale dell’accordo sul
prezzo del latte:
20190308 -Tavolo tecnico verbale
La reazione:
DECRETO EMERGENZE E LATTE, CENTINAIO: ACCETTO CRITICHE DA
TUTTI MA NON DA CHI FINORA NON HA FATTO NIENTE

Posted by Redazione × Pubblicato il 10/03/2019 at 10:30
                              “Accetto critiche da TUTTI. Non
                              da chi in questi anni non ha
                              fatto NIENTE per risolvere i
                              problemi”. Così il ministro
                              delle Politiche agricole e del
                              Turismo Gian Marco Centinaio su
twitter in merito alle critiche mosse sul decreto emergenze e
per le soluzioni trovate per risolvere la crisi latte, olio e
agrumi.

A manifestare apprezzamento e soddisfazione sono state tutte
le organizzazioni agricole tranne una: la Coldiretti (e
Unaprol che fa capo alla medesima organizzazione). Che non è
scesa in piazza con i Gilet Arancioni – nonostante fosse stata
invitata – restando isolata nel chiedere sostegno per i propri
associati.

Medesima situazione per quanto riguarda il latte: al tavolo la
Coldiretti non voleva firmare l’accordo fino alla fine. Ma la
soluzione trovata è stata apprezzata da tutte le altre sigle,
dall’industria e dai rappresentanti dei pastori. Che hanno
dichiarato che “il risultato è palpabile grazie al governo del
cambiamento che per laprima volta ci ha coinvolti”. E hanno
aggiuto: “le sigle non ne abbiano a male se giochiamo la
nostra partita in prima persona”.
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