6 Le Forze aeree verso un esercizio 24 ore su 24 - 4 Distinzione SIO per l'ambito della sicurezza informatica
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1 / 16 6 Le Forze aeree verso un esercizio 24 ore su 24 4 Distinzione SIO per l’ambito della sicurezza informatica
Editoriale Stimati militari di milizia, forse anche voi siete interessati dagli attuali differimenti del servizio. Permettetemi di illustrarvi la situazione. Per l’appoggio al Corpo delle guardie di confine abbiamo previsto soprattutto l’impiego della polizia militare e delle formazioni di mi- litari in ferma continuata. Ciononostante dobbiamo impiegare an- che battaglioni che prestano corsi di ripetizione. Per poter fornire le prestazioni necessarie secondo gli scenari del Corpo delle guardie di confine e della Segreteria di Stato della migrazione, nel frattem- po abbiamo differito i periodi di servizio di otto battaglioni. Se an- che questa misura non dovesse essere sufficiente, dovremo mobili- tare ulteriori unità. Sono cosciente che per voi non è semplice pianificare. Forse avete già prenotato le vacanze o siete molto impegnati professionalmente. Vi ringrazio di organizzarvi in tal senso. Ringrazio inoltre sentitamen- Foto: CME te le vostre famiglie e i vostri datori di lavoro per la loro comprensio- ne. Una cosa è certa: il vostro impegno andrà a favore di tutto il Paese. Se per motivi fondati non poteste assolutamente entrare in servizio alla nuova data prevista, il Personale dell’esercito vi fornirà la neces- saria assistenza tramite l’apposita hotline, affinché possiate eventual- mente entrare in servizio con un altro battaglione d’impiego. Si tratta di un dare e ricevere nel nostro sistema degli obblighi mi- litari. In generale devo potermi aspettare da voi che pianifichiate il servizio in funzione della chiamata in servizio comunicata tempestivamen- te. Tuttavia se l’esercito e il Paese – come è il caso ora – vi chiedo- no prestazioni straordinarie, faccio il possibile per trovare soluzio- ni che soddisfino le esigenze di entrambe le parti. Infatti, e questo va sempre sottolineato, siete VOI ad adempiere il vostro obbligo e a fornire un contributo reale alla sicurezza del nostro Paese. Di que- sto vi sono grato. Se quest’estate l’impiego non dovesse rendersi necessario, tutti noi ne saremo lieti. Questo significherebbe che il numero di persone che devono chiedere la nostra protezione e il nostro aiuto sarà minore del previsto. Per quest’eventualità dobbiamo garantire che, parallelamen- te ai preparativi all’impiego, la normale pianificazione dell’istruzio- ne nei CR sia disponibile in modo altrettanto dettagliato. Una cosa è certa: siamo pronti a fornire il nostro contributo a favore della sicurezza e della libertà. Comandante di corpo André Blattmann Capo dell’esercito 2 esercito.ch Capo dell’esercito 1 / 16
Contenuto 4 La campagna di sensibilizzazione ai pericoli informatici «Attenziun» vince l’award della sicurezza SIO 6 Dal 2020 pronti all’impiego 24 ore su 24 Le Forze aeree realizzano gradualmente l’esercizio 24 ore su 24 4 Cyberattacco Un comportamento corretto rappresenta la protezione migliore 6 Sovranità sullo spazio aereo Le Forze aeree ampliano le proprie capacità Impressum «esercito.ch», la rivista per i militari dell’Esercito svizzero, edizione del capo dell’esercito, viene pubblicata due volte all’anno in italiano, francese e tedesco Prossima edizione: 2/2016 Chiusura redazionale: 12.09.2016 Esce il: inverno 2016 Editore: Comunicazione Difesa (D) Direzione di redazione: Comunicazione interna e nell’ambito della truppa, Pubblicazioni D, Stauffacherstr. 65/31b, 3003 Berna Traduzioni: Servizi di traduzione DDPS Veste grafica: Centro dei media elettronici (CME), BLEs Stampa: Kromer Print AG, Lenzburg Cambiamenti d’indirizzo: per scritto al caposezione militare del luogo di domicilio Copyright: DDPS, settore Difesa Internet: www.esercito.ch esercito.ch Capo dell’esercito 1 / 16 3
L’ambito della sicurezza informatica ottiene la distinzione SIO Le persone nel cyberspazio: una vera sfida Avvertimento per tutti i collaboratori e gli utenti di Internet: ogni messaggio potrebbe essere una contraffazione e ogni allegato potrebbe contenere un virus. Con la campagna d’informazione «Attenziun!», il settore Cyber Defence si è impegnato per far comprendere che ognuno può essere vittima di una trappola informatica e provocare quindi dei danni a se stesso o agli altri. Ruth van der Zypen, Comunicazione D scarica virus sul computer. Alcuni hacker ci- elemento più importante: l’essere umano», frano fotografie, video e altri dati chiedendo afferma Bögli. Gli eventi degli ultimi tempi mostrano poi soldi per fornire il codice di decifratura. quanto sia importante la sicurezza nella rete. Se qualcuno non paga e non dispone di un Il punto debole: l’essere umano Grazie ad una costante sensibilizzazione su backup, perde i suoi dati. Al giorno d’oggi la La campagna ha evidenziato un numero tale tematica viene illustrato ai collaboratori cybercriminalità come modello aziendale, ancora troppo elevato di collaboratori che in che modo delle persone esterne possono nel gergo «crime as a business», produce mag- non hanno superato la prova del fuoco e penetrare nella rete del settore Difesa e rubare giori profitti e minori rischi di altri campi hanno immesso dati sensibili, cliccato sul dati importanti. Un collaboratore apre un della criminalità. link oppure inserito la chiavetta USB. Bögli allegato a un messaggio e clicca senza sospetti trae le conclusioni: «in quanto collaboratore, su un link. E già il danno è fatto: persone «Attenziun!» ma anche come privato, al giorno d’oggi oc- esterne hanno ora accesso al computer e ai Thomas Bögli, sostituto capo del settore Cy- corre essere paranoici in maniera costruttiva. dati. ber Defence in seno allo Stato maggiore di Ciò significa domandarsi sempre se in un condotta dell’esercito, era la forza trainante messaggio ricevuto via e-mail il contesto è Spoofing, social engineering e «crime della nuova campagna di sensibilizzazione. affidabile per quanto riguarda il mittente e il as a business» «Vogliamo provvedere alla sicurezza nella re- contenuto e quali dati vengono richiesti. Non I pericoli che si nascondono nella rete vengo- te anche nel settore Difesa, facendo in modo dobbiamo evitare gli strumenti informatici, no sottovalutati troppo spesso. Nel frattempo che i collaboratori utilizzino nel modo più ma prestare la dovuta attenzione». Tutto ogni utente di Internet conosce il fenomeno sicuro possibile i propri strumenti informa- questo è stato dimostrato in maniera eccel- delle mail indesiderate, il cosiddetto spam. tici sia sul posto di lavoro che anche nella lente dalla campagna «Attenziun!». Anche il Non è tuttavia ancora abbastanza risaputo sfera privata», ha affermato Bögli. L’azione settore della Sicurezza delle informazioni e che queste e-mail hanno forma e sembianza della campagna «Attenziun!» era composta degli oggetti (SIO) ha riconosciuto la validità di normali messaggi provenienti da altri col- da tre parti. Nella prima parte è stato invia- della campagna, conferendogli il premio per laboratori o dai superiori ma che possono to per e-mail un messaggio contenente un la sicurezza di quest’anno. avere origine da altri mittenti: si tratta del link con una presunta offerta di laptop dove cosiddetto spoofing. Nel social engineering veniva richiesto di immettere il codice PIN Azioni ulteriori viene sfruttata la buona fede o la disponibilità della Smart Card personale. Nella seconda La sensibilizzazione informatica prosegue. delle persone per poter arrivare alle informa- parte si riceveva un messaggio con un al- Presso diverse piazze d’armi sono stati zioni. Vengono simulate delle conoscenze legato che conteneva presumibilmente dati collocati dei «cyber panel»: postazioni con dell’azienda o la necessità di avere determi- per versamenti di bonus. Nella terza azione un tablet dove può essere svolto un quiz nate informazioni, ad esempio per risolvere sono state lasciate intenzionalmente varie informatico. L’anno scorso gli stessi pan- dei presunti problemi informatici. Una forma chiavette USB in diversi luoghi. Inserendo la nelli si trovavano presso diverse ubicazioni di social engineering e lo spear phishing: chiavetta nel computer, la propria postazione dell’amministrazione del settore Difesa. Con un aggressore sfrutta caratteristiche umane di lavoro veniva attaccata da malware. «Solo il il quiz è possibile vincere dei premi: «E queste come il desiderio di una vincita in denaro 20% degli scanner antivirus sono in grado di non sono delle esche finte, ma assolutamente per carpire informazioni confidenziali o per riconoscere e respingere un malware realiz- vere!», aggiunge Bögli con un sorriso com- indurre qualcuno a cliccare su un link che zato a dovere. Il problema risiede nel nostro piaciuto. Vincitori dell’award della sicurezza SIO 2015 Il settore Cyber Defence D Per l’elaborazione e lo svolgimento dell’azione di social engineering «Attenziun!» come pure del pan- nello CYBERInfo. Il team Cyber Defence si impegna in maniera instancabile e superiore alla media a favore della sicurezza integrale. Comando Sicurezza militare > Moschettone di sicurezza Istruzione dei collaboratori con corsi di aggiornamento sulla sicurezza integrale. Impiego di una lista di cotrollo IGI (ispezione della guardia e delle infrastrutture) in occasione dei controlli della truppa, par- tecipazione ad audit. Theodor Hohl, responsabile Sicurezza integrale SM Es > Moschettone di sicurezza Riconoscimento delle straordinarie prestazioni in relazione all’istruzione di quest’anno per i collabo- ratori sul tema della «sicurezza nell’SM Es». Intranet DDPS: Compiti trasversali > Sicurezza integrale > Award della sicurezza SIO 4 esercito.ch Capo dell’esercito 1 / 16
L’ambito della «cyber defence» viene assicu- rato dall’Aggruppamento Difesa del DDPS. I suoi mezzi vengono impiegati in primo luogo per la protezione dei propri sistemi TIC e del- le proprie infrastrutture nonché per la salva- guardia della capacità d’azione dell’esercito in ogni situazione. →→ w ww.vtg.admin.ch Themen > Cyber Defence > Dispositivo nazionale Foto: Thomas Bögli Ai «cyber panel» in pochi minuti è possibile svolgere un quiz informatico. esercito.ch Capo dell’esercito 1 / 16 5
Rubriktitel Polizia aerea 24 Verso un esercizio 24 ore su 24 A partire dal 4 gennaio a Payerne, nei giorni lavorativi, tra le 8.00 e le 18.00, due F/A-18 armati sono pronti al decollo entro 15 minuti al massimo per svolgere missioni di polizia aerea. È il primo passo verso l’attuazione del progetto Polizia aerea 24 (PA24) che prevede di garantire la prontezza all’impiego permanente entro il 2020. David Marquis, Comunicazione Forze aeree In futuro, le Forze aeree dovranno poter intervenire in qualsiasi mo- mento in caso di mancato rispetto delle norme sulla navigazione ae- rea o della sovranità sullo spazio aereo. L’ex consigliere agli Stati Hans Hess (PLR/OW) ha richiesto tale misura nel 2009 con una mozione ma solo all’inizio di quest’anno è stato possibile avviare l’attuazione del progetto. Per ora i due aerei da combattimento sono pronti in ca- so di allarme nei giorni feriali dalle 08.00 alle 18.00. Dal 2017 la pron- tezza sarà garantita 365 giorni all’anno. Un esercizio a due turni, dalle 06.00 alle 22.00, seguirà nel 2019 ed entro la fine del 2020 le Forze ae- ree saranno pronte a intervenire in qualsiasi momento. «Gli impieghi con elicotteri, aerei da trasporto e droni sono già garantiti 24 ore su 24. È quindi logico estendere tale prontezza anche agli aerei da combatti- mento», dichiara il colonnello di stato maggiore generale Peter Bruns, responsabile del progetto PA24. Ora si tratta solo di attuare nel modo più snello possibile questo inequivocabile mandato politico. 100 nuovi posti di lavoro L’ampliamento degli orari d’esercizio dalle attuali 35 ore alle 168 ore previste alla settimana non può essere at- tuato senza personale aggiuntivo. Bruns spiega: «Ci occorrono circa 100 collaboratori supplemen- tari, in particolare mecca- nici e tecnici delle Forze ae- ree, della Base logistica (BLEs) e della Base d’aiuto alla condotta (BAC) ma anche piloti e ufficiali nel- la centrale d’impiego». Inoltre occorre considerare anche la sicurezza aerea che viene garantita da skyguide. Al termine dell’ampliamento, i costi di PA24 non dovranno superare i 30 milioni di franchi all’anno. Nonostante l’ampliamento notevole degli orari d’esercizio, un totale di 100 nuovi collaboratori potrebbe sembrare elevato. Tuttavia, il colon- Foto: sdt Milan Rohrer nello di stato maggiore generale Bruns relativizza: «Come confronto si potrebbe utilizzare il servizio di polizia aerea sul mar Baltico prestato a rotazione da differenti nazioni Nato». Per tale servizio vengono trasfe- rite ogni volta circa 100 persone nel settore d’impiego per garantire il servizio di polizia aerea 24 ore su 24. «Sono già stati preparati un aero- dromo militare in servizio permanente, la sicurezza aerea e la struttura di comando. In Svizzera, con il personale aggiuntivo occorre inoltre ga- rantire gli orari d’esercizio ampliati della base aerea», aggiunge Bruns. Progetto interorganizzativo Anche se PA24 riguarda gli aerei da combattimento, si tratta di un progetto che interessa l’intero esercito e coinvolge in particolare la BLEs e la BAC. Il colonnello di stato maggiore generale Peter Bruns estende ulteriormente il discorso: «Un velivolo che non rispetta le norme viene generalmente identificato in primo luogo dalla sicurezza aerea civile, le Forze aeree assumono quindi il controllo dell’interven- to aereo e altre autorità come la Fedpol o l’Ufficio federale dell’avia- zione civile si occupano delle successive operazioni a terra». Il respon- sabile del progetto si impegna quindi per una stretta collaborazione con tutte le parti: «PA24 potrebbe diventare un progetto pioneristi- Il colonnello di stato maggiore generale Peter Bruns è responsabile del co per la Rete integrata Svizzera per la sicurezza». progetto Polizia aerea 24. 6 esercito.ch Capo dell’esercito 1 / 16
Rubriktitel Foto: DDPS Entro la fine del 2020, due F/A-18 saranno pronti al decollo entro 15 minuti per missioni di polizia aerea, 24 ore su 24. esercito.ch Capo dell’esercito 1 / 16 7
Agenda «Il tuo Paese, la tua sicurezza, il tuo esercito» Dopo il successo della prima edizione, l’esercito uscirà dal mese di marzo dalle caserme e dalle piazze d’esercitazione per presentare le sue truppe in servizio mediante esposizioni, esibizioni e giornate delle porte aperte. L’obiettivo è migliorare la visibilità dell’esercito, sottolinearne la vicinanza alla popolazione e informare nel modo più ampio possibile. 15 – 16.07.2016 Giornate delle porte aperte Aigle/Villeneuve bat car 14, br fant 2 26 – 28.08.2016 Festa della lotta svizzera Payerne bat fant mont 7, reg ter 1 02 – 04.09.2016 Esercizio di truppa TRIPLEX Bienna br bl 1 01 – 04.09.2016 Incontro con la brigata tecnologica dell’esercito Lucerna, Museo dei Trasporti br aiuto cond 41 / SIS 15 – 17.09.2016 150 anni SSU Soletta Soletta bat fant mont 29, SSU Soletta 08.10.2016 Giornate delle porte aperte Frauenfeld bat c arm 29, br bl 11 21 – 22.10.2016 THUN MEETS ARMY Thun FOA bl/art 26 – 28.10.2016 Esercizio di truppa TECHNICO Appenzello bat acc 4, reg ter 4 28 – 29.10.2016 Giornate delle porte aperte Regione Olten bat espl 5, br fant 5 8 esercito.ch Capo dell’esercito 1 / 16
4 Prestazioni alpinistiche di punta alla Patrouille des Glaciers 1 / 16 2 Il capo dell’esercito si esprime in merito alla sua partenza 6 Una carriera variata nel promovimento della pace 10 Reclute norvegesi presso la scuola dei blindati a Thun
Lettera del capo dell’esercito in merito alla sua partenza «Gli incontri con i militari di ogni livello rappresentano un privilegio» Stimati militari, soldati, sottufficiali e ufficiali, durante la riunione del 23 marzo 2016 il Consiglio federale ha accet- tato di sostituirmi quale capo dell’esercito con effetto dal 1° genna- io 2017. Da questa data resterò a disposizione del capo del DDPS per compiti particolari fino al 31 marzo 2017, per poi beneficiare del pen- sionamento anticipato. Ringrazio i miei capi per la fiducia riposta in me durante tutti questi anni. Da ormai 40 anni sono un militare dell’Esercito svizzero. Alla fine del 2016 saranno ben 33 anni, durante i quali ho potuto lavorare quale ufficiale di professione, di cui otto al vertice dell’esercito. Nel corso della mia pluridecennale attività ho avuto il privilegio di co- noscere e apprezzare molti di voi. Insieme abbiamo raggiunto mol- teplici obiettivi. Ringrazio sinceramente voi e i vostri familiari per l’importante contributo fornito durante questo lungo viaggio, per il vostro sostegno, la vostra benevolenza e la dedizione da voi dimo- Foto: CME strata a favore della nostra causa comune. Nel 1984 ho pagato il grado di capitano. Da allora, quale uffi- ciale di milizia e di professione ho potuto ricoprire numerose fun- zioni di capo e ho avuto l’occasione di poter istruire, accompagna- Dal mio punto di vista la scelta della data è corretta anche perché il re, sostenere e dirigere comandanti di diversi livelli di condotta. Sì, capo del Dipartimento ha ora il tempo di designare il mio succes- il grande privilegio di cui ho potuto godere è aver potuto collabora- sore. Inoltre durante l’anno in corso potrò continuare a contribui- re con comandanti e capi, quadri, soldati e collaboratori determina- re con la mia esperienza a tre affari essenziali per il futuro dell’Eser- ti, credibili e competenti, che si impegnano a favore del nostro Pae- cito svizzero: se e della sua popolazione. - il rapporto in vista dell’acquisto di un nuovo aereo da combatti- Vi ringrazio di cuore per aver contribuito con impegno, lealtà e mento; senso della responsabilità quali militari dell’esercito di milizia al suc- - la pianificazione dell’armamento nel quadro del limite di spesa cesso e all’adempimento dei compiti, offrendomi nel contempo l’op- recentemente accordato; portunità di preziosi contatti umani. - i preparativi e la condotta di possibili impieghi sussidiari (di La data dell’avvicendamento quale capo dell’esercito va innan- sicurezza) a favore delle autorità civili in relazione ai flussi mi- zitutto vista nell’ottica della causa comune. Alla positiva conclusio- gratori. ne del dibattito sull’ulteriore sviluppo dell’esercito (USEs) alle Ca- mere federali seguirà ora una pluriennale fase d’attuazione. Chi ne L’elenco dei compiti imminenti non è esaustivo, ma soprattut- acquisisce la responsabilità, deve poter definire autonomamente pa- to dal terzo punto potete evincere quale sia la vostra importanza per rametri importanti, ad esempio nell’ambito del personale, e dete- l’adempimento dei compiti dell’esercito. Senza voler cadere nel pessi- nere la condotta per diversi anni. Considerando che già dalla metà mismo, l’attuale situazione della Svizzera in materia di sicurezza ren- del 2017 le prime scuole per i quadri si svolgeranno secondo il nuo- de più presumibili impieghi dell’esercito. Stando alle deduzioni del vo modello, il passaggio di consegne per il 1° gennaio 2017 è assolu- servizio informazioni e in base ai recenti sviluppi, saranno necessa- tamente ragionevole. rie decisioni politiche per adeguare il piano dei servizi in modo da garantire la prontezza dell’esercito. Se possiamo evitare un impiego Per quanto riguarda l’USEs basta indicare quanto segue: tanto meglio, ma se c’è bisogno di noi, saremo pronti ad adempiere il la soluzione odierna (Esercito XXI con la fase di sviluppo 08/11) è compito. Per dirla in altre parole, l’esercito ha bisogno del vostro so- peggiore sotto tutti i punti di vista rispetto a quella decisa dal Parla- stegno e di quello della vostra formazione e io vi ringrazio della vo- mento, in particolare per quanto riguarda la prontezza, l’istruzione stra disponibilità. Sono lieto sin d’ora di potervi incontrare nell’am- (dei quadri) e l’equipaggiamento (completo). Gli effettivi reali a di- bito del servizio o in un’altra occasione. sposizione non permettono un esercito più grande, senza un sovrac- carico per i militari in servizio e solo il quadro finanziario definito dal Parlamento permette una politica di spesa più flessibile, stimo- Porgo a tutti voi personalmente i miei migliori auguri e lando nel contempo un utilizzo parsimonioso delle risorse finanzia- vi saluto cordialmente rie. Chi vuole inoltre fornire un contributo positivo a favore dell’eser- cito o della sicurezza del Paese, non dovrebbe mettere a repentaglio Il vostro CAPO DELL’ESERCITO questi progressi. Comandante di Corpo André Blattmann 2 esercito.ch 1 / 16
Nuovo sistema di rappresentazione cartografica dell’esercito «Albireo», la porta d’accesso alla geoinformazione Per il noto sistema di rappresentazione cartografica dell’esercito, «PCMap swissline», gli anni cominciano a farsi sentire. Nel quadro del progetto GeoInfo Difesa, l’applicazione cartografica è stata aggiornata dal punto di vista tecnico e del design. «Albireo» sarà disponibile dall’estate 2016. Michael Lanini, ufficiale Geo mil Difesa Il sistema di rappresentazione delle carte (KADAS) Albireo deve il suo nome a una stella binaria della costellazione del Cigno, di grande importanza nella navigazione astro- nomica. Le novità del nuovo prodotto inclu- dono un’interfaccia utente intuitiva, la facile integrazione dei geoservizi presenti sulla piattaforma di utilizzo dell’infrastruttura di geodati militari, oltre che un’interoperabilità illimitata con altri sistemi d’informazione e di condotta dell’esercito. La nuova interfaccia utente è arricchita di una barra multifunzio- ne che ricorda i comuni strumenti di Office e consente il posizionamento classico delle funzionalità. Grande importanza è stata data all’ergonomia, alla semplicità e all’usabilità. Il modulo di rappresentazione in 3D … Interoperabile con altri sistemi Il KADAS Albireo consente l’accesso a un’ampia offerta di geoservizi e geodati standardizzati. È fortemente ispirato alle offerte del geoportale della Confederazione (map.geo.admin.ch). Naturalmente funziona anche offline, garantendo una grande fles- sibilità negli impieghi senza connessione di rete, in Svizzera come all’estero. Grazie all’integrazione di simboli e segni tattici conformemente al regolamento 52.002.03 il KADAS Albireo permette di scambiare informazioni sulla posizione con altri sistemi d’informazione e di condotta dell’esercito quali FABIS e FIS FT. Anche i militari che non hanno regolare accesso ai sistemi sopramen- zionati sono così equipaggiati di un potente strumento ausiliare per la preparazione di impieghi e servizi di perfezionamento. … e il modulo di presentazione della situazione nel nuovo software. Il codice sorgente aperto consente l’ulteriore sviluppo funzionalità specifiche quali plug-in e in tal nistrazione militare. Dall’autunno 2016 Il sistema è stato sviluppato insieme all’Ufficio modo ridurre progressivamente il numero di è prevista una versione light, pensata in federale di topografia e alla ditta Sourcepole soluzioni ad hoc nel settore della Difesa. Ne particolare per l’impiego nel quadro delle AG. Il KADAS Albireo si fonda sul progetto risultano netti vantaggi sul piano della gestio- funzioni di milizia. Durante l’introdu- open source Quantum GIS (www.qgis.org). ne congiunta dei geodati e su quello dell’im- zione del KADAS Albireo saranno orga- Grazie al suo codice di programmazione aper- piego di dati cartografici uniformi secondo il nizzati corsi divulgativi, ma il suo fun- to, può essere arricchito in maniera modulare principio «Operating off the same map». zionamento è talmente intuitivo che non di ulteriori applicazioni e funzioni, permetten- Il KADAS Albireo sarà disponibile dovrebbero esserci difficoltà di utilizzo, do molteplici possibilità di ulteriore sviluppo. dall’estate 2016 sulla maggior parte delle specialmente per la giovane generazione Per esempio, si possono integrare facilmente piattaforme TIC dell’esercito e dell’ammi- «Google (Maps)». esercito.ch 1 / 16 3
Patrouille des Glaciers Al campo di allenamento con le pattuglie militari straniere Quest’anno la Patrouille des Glaciers ha registrato oltre 4700 partecipanti, di cui quasi 1800 militari. L’unità organizzativa Relazioni internazionali delle Forze terrestri si occupa dei partecipanti stranieri, gestendo le formalità di entrata in Svizzera, l’organizzazione del soggiorno e l’iscrizione. Abbiamo incontrato i suoi collaboratori a Fiesch (VS), tra il controllo del mate- riale e la serata informativa. Letizia Paladino, Comunicazione Forze terrestri Per permetterle di partecipare, il comando villaggio di vacanze. «Non potremmo of- ha messo in piedi la prima squadra militare frire questo genere di prestazioni se non È ancora presto, ma davanti alla porta del internazionale nella storia della Patrouille beneficiassimo di tariffe speciali risalenti controllo del materiale si è già formata una des glaciers». all’epoca dell’ospedale militare», svela lunga coda. «Offriamo ai partecipanti stra- Jean-Louis Hug. «Una squadra si occupa nieri l’opportunità di effettuare il controllo Alloggio in un ex ospedale militare dell’amministrazione e della logistica. Sia- del materiale direttamente a Fiesch, anziché Dal 2000 è previsto un campo di allenamento mo anche a disposizione per i problemi di a Zermatt o a Evolène. Così guadagnano per l’acclimatazione dei partecipanti. «Al- ordine quotidiano». tempo prezioso ed evitano inutili sposta- cuni atleti ben allenati non sopportavano menti», spiega Jean-Louis Hug, capo della l’altitudine e hanno dovuto interrompere la La prima pattuglia militare internazio- cellula relazioni internazionali e del campo corsa al primo rilievo», ricordano i tenenti nale della storia di Fiesch. Gli atleti militari, principalmente colonnelli Pierre Vallat e Olivier Cingria, Un po’ isolato in mezzo agli atleti del con- di provenienza europea, sono stati invitati presenti nel campo sin dall’inizio. «Nei primi trollo del materiale, il capitano Matthew dalle Forze terrestri a gareggiare sul mitico tempi le condizioni erano molto più modeste. Hickey, responsabile del programma World tracciato della Patrouille des glaciers. Partecipavano soltanto una dozzina di squa- Class Athlete, attende che qualcuno lo in- «Gli inviti sono gestiti dalle Relazioni dre e cinque, sei nazioni». A testimonianza formi sul seguito del programma. L’Esercito internazionali. Prima di tutto invitiamo le del successo dell’iniziativa, quest’anno una americano non è riuscito a costituire una forze armate dei Paesi vicini, poi le altre. Ma quarantina di pattuglie militari interna- squadra di tre partecipanti e lui ha deciso accogliamo anche la gendarmeria, la polizia zionali hanno accettato l’invito dell’unità di venire in Svizzera da solo. «Da noi lo sci alpina e i pompieri», afferma Jean-Louis Hug. Relazioni internazionali. alpinismo non è uno sport molto diffuso. «Sono stati invitati anche militari americani. I militari stranieri sono molto conten- Abbiamo specialisti della montagna, ma Purtroppo non sono riusciti a formare una ti della loro sistemazione nell’ex ospedale non fanno competizioni», spiega Matthew squadra da tre ed è venuta una persona sola. militare di Fiesch, oggi centro sportivo e Hickey. «Intendiamo introdurre questa di- 4 esercito.ch 1 / 16
Militari francesi, tedeschi e austriaci a sostegno dell’Esercito svizzero Sulle vette, gli specialisti di montagna dell’E- sercito svizzero non sono soli. Quest’anno sono accompagnati da una trentina di mem- bri della 27a brigata di fanteria di montagna dell’Esercito francese, ma anche da una ven- tina di militari tedeschi e da una decina di mili- tari austriaci. La collaborazione è stata avvia- ta dal colonnello Max Contesse, comandante della Patrouille des Glaciers nel 2013. «La Pa- trouille des Glaciers è senza dubbio una delle più grandi corse di sci alpinismo delle Alpi, ma è soprattutto, sul piano militare, un importan- te impegno operativo con 4700 concorrenti e quattro giorni di prove, su terreno ghiacciato a 3500 metri di altitudine», spiega il maggio- re Jean-Cyrille Audouit, addetto dell’ufficiale di comunicazione della 27a brigata di fanteria di montagna. Gli specialisti di montagna, in colla- borazione con l’Esercito svizzero, assicurano il tracciamento dell’itinerario nei posti di Tête Blanche, Riedmatten e Tsena Réfien, il soste- gno e la sicurezza dei concorrenti e il suppor- to sanitario. Contattati a metà della scorsa settimana, tut- ti i militari stranieri si sono detti soddisfat- ti dell’esperienza. «La collaborazione con i mi- litari svizzeri è molto positiva. I nostri soldati sono molto soddisfatti del partenariato e l’e- sperienza è proficua per tutti: lo scambio di know-how permette il buon svolgimento del- la manifestazione», conclude uno dei mem- bri della 27a brigata di fanteria di montagna dell’Esercito francese. sciplina nell’Esercito statunitense per venire ad affrontare le grandi nazioni europee nelle prossime stagioni». Per permettere al capitano Matthew Hickey di affrontare il tracciato, l’organiz- zazione ha iscritto una pattuglia militare internazionale. Si tratta di una prima volta nella storia della Patrouille des Glaciers. «Sono molto felice di partecipare insieme al capitano Melanie Birtwistle. Ancora non co- nosciamo il nostro futuro compagno di squa- dra, ma questa pattuglia è un’occasione in più per sottolineare l’importanza dello sport all’interno dell’esercito», si rallegra Matthew Hickey. E Melanie Birtwistle aggiunge: «È un onore fare parte della prima pattuglia inter- nazionale. Sono un po’ spaventata, perché ho iniziato a fare sci alpinismo soltanto due mesi fa. Di solito pratico triathlon e sci di discesa». A causa delle condizioni metereologiche avverse, le corse A2 e Z2 sono state annullate e le pattuglie straniere non hanno potuto partecipare alla corsa. esercito.ch 1 / 16 5
Rubriktitel L’insolita carriera di un militare di milizia Dall’allevamento di polli in Nigeria al servizio di promovimento della pace Il primotenente Oliver Röthlisberger ha intrapreso una carriera nel promovimento militare della pace dell’Esercito svizzero. Attualmente è comandante di una casa LMT in Bosnia ed Erzegovina e in seguito lavorerà nello sminamento umanitario nel Sudan del Sud. Al termine degli studi ha contribuito per qualche mese a riavviare un allevamento di polli in Nigeria. Cornelia Mathias, sost capo Comunicazione SWISSINT rienza nell’ambito di progetti, il bernese è risoluto a riportare in vi- ta l’allevamento. Così, dopo sei mesi di preparazione, Röthlisberger «La tempesta Lothar ha messo a soqquadro non soltanto le foreste na- parte cinque mesi in Nigeria, dove realizza con successo il suo pro- zionali, ma l’intera economia forestale», così il 34enne Oliver Röthlis- getto avicolo. berger ricorda il ciclone del 1999. Il mercato è stato invaso da legno a Al ritorno in Svizzera, Röthlisberger partecipa a un corso d’in- basso costo e il settore ha reagito con una riduzione dei posti di lavoro. troduzione di tre settimane per le missioni di promovimento della pa- Dopo la formazione di selvicoltore, Röthlisberger lavora per qualche ce presso il centro di competenza SWISSINT di Stans. Due anni pri- tempo come giardiniere paesaggista, prima di conseguire la maturità ma, attraverso l’attività nell’associazione degli ufficiali della Berner professionale. Un forte interesse per gli alimenti, oltre che per la loro Fachhochschule, è entrato in contatto con le Relazioni internaziona- produzione e la loro commercializzazione, lo spinge a studiare tecno- li Difesa e si è poi candidato per l’impiego nello sminamento uma- logia alimentare con approfondimento in economia aziendale presso nitario. Poiché tale impiego avrà luogo soltanto l’anno successivo, la Scuola universitaria professionale di scienze agronomiche, foresta- SWISSINT offre a Röthlisberger una possibilità d’impiego come co- li e alimentari (HAFL). Dopo il bachelor, Röthlisberger lavora alcuni mandante di una casa LMT in Bosnia ed Erzegovina. anni per un distributore grossista svizzero. In seguito, parallelamen- te all’attività professionale, consegue un master in economia azien- Le prime esperienze nel promovimento militare della pace dale presso la Berner Fachhochschule e decide di partire all’estero. Dopo il reclutamento presso il Centro di competenza SWISSINT, Röthlisberger viene istruito durante dieci settimane per il suo primo L’allevamento di polli in Nigeria impiego di promovimento della pace nell’Esercito svizzero. Da circa Durante gli studi, Röthlisberger contatta un amico di vecchia data, sei mesi il primotenente è impiegato in Bosnia ed Erzegovina, dove nonché ex collega di lavoro, con l’intenzione di fargli visita. L’amico dirige con grande abilità un LOT (Liaison and Observation Team) di gestisce un allevamento di polli in Nigeria. Come poi si scoprirà, una otto militari. In seguito svolgerà un impiego di un anno nell’ambito malattia e dipendenti inaffidabili hanno reso l’allevamento impro- dello sminamento umanitario per il centro di competenza SWISS duttivo. Con una formazione in business development e molta espe- INT nel Sudan del Sud, al termine del quale il bernese potreb- 6 esercito.ch 1 / 16
Come proteggersi dalle zecche Le zecche possono trasmettere sia malattie batteriche che virali. Una delle malattie virali è la meningoencefalite verno- estiva (TBE o FSME). Se il virus si propaga, si può sviluppare una meningite. Il Servizio medico militare presenta misure per proteggersi dai morsi delle zecche e raccomanda di farsi vaccinare contro la TBE. Ardian Jakupi, comunicazione BLEs Negli ultimi otto-dieci anni, il numero dei casi di meningoencefalite be frequentare il corso per osservatore militare dell’ONU a Stans, da zecche o meningoencefalite verno-estiva è drasticamente aumen- per assolvere un altro impiego di promovimento della pace come os- tato in Svizzera. Come indica il nome, la maggiore probabilità di in- servatore militare. fettarsi con il virus va dalla primavera fino a settembre. Per il 5–15 per cento delle persone che contraggono il virus della TBE può ma- Resistente ma flessibile, come il bambù nifestarsi una meningite. Le forme più gravi della malattia possono «Mio nonno mi ha insegnato a mettere in discussione le cose e a vol- provocare dei postumi permanenti. Per prevenire i morsi delle zec- te anche a seguire una strada non convenzionale». Il nonno è stato che si raccomanda di indossare buone scarpe e scegliere abiti aderen- quindi il principale promotore del suo sviluppo professionale e per- ti e che coprano tutto il corpo. Dopo ogni escursione in un bosco, in sonale. Röthlisberger è convinto che un giorno potrà riunire tutte le particolare nella Svizzera nordorientale, è consigliato ispezionare si- competenze maturate nelle attività precedenti, ma non sa ancora se stematicamente il proprio corpo alla ricerca di zecche. È inoltre da ciò avverrà in campo civile o militare: «Nel 1999 la tempesta Lothar prendere in considerazione anche la vaccinazione contro la TBE. Per mi ha insegnato che ciò che è rigido si rompe, mentre il bambù si pie- i militari in servizio la vaccinazione è gratuita e, di regola, si svolge ga e poi si raddrizza». È molto robusto e resistente, ma può anche ce- durante la scuola reclute. In un secondo tempo, occorrerà rivolger- dere, sostiene Röthlisberger. Questo principio si applica alle moderne si all’infermeria che valuterà la necessità di una vaccinazione. I ci- organizzazioni, ma è fondamentale anche per i singoli indivi- vili possono informarsi presso il proprio medico e chiedere di farsi dui ed è decisivo per il successo a lungo termine. vaccinare. La vaccinazione consiste in tre iniezioni che garantisco- no una protezione per un periodo di dieci anni. Il promemoria «zecche» del Servizio medico militare si trova nella pagina web della Base logistica dell’esercito: →→ http://www.lba.admin.ch/internet/lba/it/home/themen/sanit/ milit.html Si possono inoltre trovare informazioni utili sulle malattie da zecche nella pagina web del Laboratorio Spiez: →→ http://www.labor-spiez.ch/de/the/bs/dethebsnrzk.htm Foto: Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) Stato 2016: zone in cui si raccomanda la vaccinazione contro la TBE Suggerimenti ulteriori per la prevenzione contro i morsi delle zecche: • indossare buone scarpe e abiti chiusi • evitare il sottobosco • spruzzare repellenti sulla pelle e insetticidi sui vestiti • dopo essere stati in un bosco, ispezionare corpo e vestiti • ispezionare anche gli animali domestici (ad es. cani, gatti o cavalli) esercito.ch 1 / 16 7
Un Trio per Rio Dal 5 al 21 agosto a Rio de Janeiro le atlete e gli atleti svizzeri lotteranno per medaglie e diplomi ai Giochi olimpici estivi. Tra loro ve ne saranno alcuni che hanno approfittato della promozione dello sport di punta da parte dell’esercito e che durante i campi d’allenamento hanno utilizzato le infrastrutture del Centro nazionale dello sport di Macolin e del Centro sportivo nazionale della gioventù di Tenero. Letizia Paladino, Comunicazione Forze terrestri Il Dipartimento federale della difesa, della protezione della popola- vista dei Giochi olimpici. Informiamo regolarmente su come si alle- zione e dello sport DDPS racconta in una serie di resoconti come il neranno la campionessa di mountainbike Jolanda Neff, gli atleti del suo «Trio per Rio» (composto da sportivi di punta incorporati qua- ciclismo su pista e i canottieri del quattro senza pesi leggeri. li militari a contratto temporaneo e da soldati sport) si prepara in Jolanda Neff: «Vedremo come andrà a finire a Rio» La frattura dell’osso sinistro del metacarpo a dicembre ha scombussolato il programma della duplice vincitrice della Coppa del mondo generale di mountainbike Jolanda Neff. Ciononostante la 23enne sportiva di punta impiegata come militare a contratto temporaneo è fiduciosa in vista dei Giochi olimpici 2016 che si svolgeranno a Rio de Janeiro, dove prevede di esse- re al via sia nella gara su strada che nella mountainbike. Kurt Henauer, Comunicazione UFSPO Jolanda Neff ha assolto la scuola reclute per sportivi di punta RS 3/12. La giovane sangallese di Rheintal definisce oggi questa esperienza come un colpo di fortuna. «Con Linda Indergand e Katrin Stirnemann eravamo tre donne a praticare la medesima disciplina sportiva, è stato fantastico», affer- ma ripensando al periodo trascorso a Lyss e a Macolin. Oggi apprezza le sei settimane annuali del corso di ripetizione per sportivi di punta: «Possiamo allenarci insieme in Svizzera e all’estero ed è entusiasmante». La promozione dello sport di punta da parte dell’esercito una mountainbike, apprezza anche la possibilità di farsi un’idea di altre disci- pline sportive. Lei stessa quando era più giovane ha praticato diversi sport, per sei anni ha fatto ginnastica «e con la famiglia andavamo spesso a scia- re, fare snowboard, gite in montagna e sci di fondo». Grazie ai suoi successi e al suo potenziale nella disciplina del cross-coun- try mountainbike, dopo la scuola reclute per sportivi di punta Jolanda Neff è stata scelta come sportiva di punta impiegata in qualità di militare a con- tratto temporaneo. «Anche questo per me è stato un colpo di fortuna e so- no contenta di poter rappresentare la Svizzera», afferma in merito al privile- gio di essere tra i 18 atleti che possono approfittare del sostegno da parte dell’esercito. Per una giovane atleta come lei è stato un segno importan- te il fatto che si puntasse e si contasse su di lei. «Oltre al sostegno finanzia- rio è una conferma che si è sulla giusta strada e questo infonde coraggio», dichiara Neff, ritenendo una bella cosa che anche le donne vengano soste- nute. La caduta in allenamento Quest’inverno l’allenamento e le gare di Jolanda Neff non si sono svolti pro- prio nella maniera in cui si era immaginata. In allenamento si è fratturata l’osso sinistro del metacarpo e non ha potuto partecipare come previsto al- le gare di ciclocross. Di recente al campo di allenamento sull’isola di Gran Canaria ha dovuto quindi un po’ improvvisare la preparazione sulla bicicletta da corsa. «In discesa andavo con una mano sola e frenavo solo dietro», di- ce con naturalezza. Andare in bicicletta da corsa sulla strada per lei fa parte dell’allenamento, come di tanto in tanto fare qualche giro sulla pista del ve- lodromo di Grenchen, dove in occasione della gara non ufficiale del CS Om- nium è stata la migliore in quattro discipline. Come gestire il ruolo di favorita Nella gara olimpica di mountainbike Jolanda Neff è considerata dal pubbli- co tra le favorite e può ambire a qualche medaglia. Ma non si lascia mette- re sotto pressione. «Il mio primo obiettivo è di rimettermi in forma e devo lasciarmi il tempo necessario per farlo», afferma Neff, fiduciosa che po- trà ripetere i risultati conseguiti in passato. «E vedremo come andrà a fini- re a Rio». 8 esercito.ch 1 / 16
«Vogliamo la rivincita!» Con il quattro senza pesi leggeri i campioni del mondo di canottaggio 2015 vogliono disputare la loro migliore gara ai Giochi olimpici 2016 di Rio de Janeiro e prendersi la rivincita per il quinto posto ai Giochi olimpici di Londra 2012. Ciò è quanto affermano nella seguente intervista Mario Gyr e Simon Schürch. Marco Zwahlen, Comunicazione DDPS to quale team. Durante tutto l’inverno si compete contro i propri compagni di squadra. In primavera e in estate bisogna invece tornare ad essere una Avete trascorso alcune settimane in Nuova Zelanda, patria del squadra unita per poter gareggiare contro le altre Nazioni e conquistare una vostro allenatore Ian Wright. Come si svolta la preparazione? medaglia. Non è quindi sempre facile quando l’obiettivo finale è quello di vin- Simon Schürch: i giorni in Nuova Zelanda erano densi e comportavano cere una medaglia ai mondiali o ai Giochi olimpici con i propri compagni di estenuanti allenamenti sull’ergometro, nella sala pesi, sulla bicicletta da cor- squadra, ma lungo il percorso si è costretti, nel quadro di piccoli obiettivi in- sa e naturalmente sull’acqua nel quattro e nel due senza pesi leggeri do- termedi, a gareggiare gli uni contro gli altri. ve, in varie combinazioni, ci siamo spronati e sfidati a vicenda. Le giornate erano lunghe e fisicamente estenuanti, ma il nostro allenatore non manca- Quindi non siete solo amici, ma anche avversari? va mai di ripeterci: «So che siete stanchi, completamente spompati e a ter- Mario Gyr: sotto questo punto di vista, sì. A livello puramente mentale si ra, ma voglio che rimaniate concentrati fino al grande appuntamento». Dopo tratta di sfide ben più grandi di quanto si possa realizzare dall’esterno. Gior- l’ultima stagione siamo fiduciosi che il suo sistema di allenamento così du- no dopo giorno, settimana dopo settimana, ci si allena con le stesse perso- ro funzioni, anche se a livello fisico siamo completamente esausti. Tutto ciò ne, sullo stesso lago, si mangia allo stesso tavolo, si dorme innumerevoli è molto faticoso a livello mentale, ma la passione per il nostro sport e il no- notti nella stessa camera e ci si sfida nel corso di sei mesi per conquistare stro obiettivo comune a Rio ci stimolano ad affrontare gli allenamenti. un posto nel team. Non appena selezionati, ci ritroviamo invece sulla stes- sa barca e non siamo più avversari, ma compagni di squadra con un unico Il team del quattro senza pesi si trova letteralmente nella stessa obiettivo: fare in modo che l’imbarcazione sia la più veloce possibile e ciò barca … funziona unicamente se si agisce come un’unità e un team. Mario Gyr: il canottaggio è lo sport di squadra per antonomasia. Si vince insieme, ma si perde anche insieme. Quale atleta in un team di quattro per- Quali sono gli obiettivi del team per i Giochi olimpici? sone i miei sogni e obiettivi sono nelle mani dei miei compagni e viceversa. Mario Gyr: i Giochi olimpici 2016 di Rio saranno i nostri secondi Giochi In caso di infortunio o di assenza improvvisa, il nostro percorso e i nostri olimpici e dopo l’amara esperienza del quinto posto a Londra 2012 voglia- obiettivi subirebbero una brusca battura d’arresto. Ogni membro del nostro mo prenderci la rivincita. Non ci sono scuse, intendiamo mostrare quali so- quartetto non si assume quindi la responsabilità unicamente nei confronti di no le nostre reali capacità e il giorno X disputare la nostra migliore gara di se stesso, ma anche degli altri tre membri del team e dell’allenatore. canottaggio. È per questo motivo che ci alleniamo nel modo più duro e intel- ligente possibile. Nel contempo, tuttavia, nel due senza pesi vi allenate sia in modo congiunto che gli uni contro gli altri. Qual è il significato di questa situazione di concorrenza? Mario Gyr: il canottaggio è una disciplina sportiva particolare poiché ri- unisce l’equilibrio e l’interazione tra prestazioni individuali e funzionamen- «Non andremo alle olimpiadi solo per partecipare» La squadra svizzera era pronta per i Campionati del mondo di ciclismo su pista che si svolgono dal 2 al 6 marzo a Londra. Gli atleti che gareggiano nella disciplina dell’inseguimento hanno approfittato dei corsi di ripetizione per sportivi di punta dell’e- sercito per preparare al meglio questo primo grande appuntamento della stagione. La prova generale per i Giochi olimpici di Rio de Janeiro è tuttavia fallita: la squadra è stata eliminata nelle qualificazioni. Letizia Paladino, Comunicazione Forze terrestri Dopo i mondiali nel Regno Unito, gli atleti si incontreranno ogni tre settima- A pochi giorni dall’appuntamento londinese Silvan Dillier, Frank Pasche, Oli- ne per qualche giorno per perfezionare la tecnica e la complicità di squadra. vier Beer (soldati sport) e Théry Schir affermavano di essere sereni. «I Cam- «L’esercito ha creduto per primo nel nostro progetto. Grazie ai corsi di ripe- pionati del mondo sono l’ultimo grande test prima delle olimpiadi di agosto», tizione, i ragazzi si possono incontrare più spesso e ciò ci evita di ricomin- ha spiegato Frank Pasche (SR 1/2014). «È importante rimanere concentrati ciare ogni volta da zero», afferma soddisfatto Daniel Gisiger, allenatore del- ed evitare l’errore di voler cambiare tutto per Rio». Stephan Küng, campione la nazionale di ciclismo su pista. del mondo in carica, ha saltato l’appuntamento di Londra per riprendersi al 100 per cento dalla mononucleosi. Una stagione incentrata su Rio Una carriera professionale su strada e una carriera su pista non vanno sem- Una situazione ottimale pre d’accordo. Per preparare queste olimpiadi alcuni atleti hanno dovuto de- Grazie ai corsi di ripetizione per sportivi di punta, la squadra svizzera di in- streggiarsi tra i loro obblighi. «Ho appena ottenuto un contratto di due anni seguimento può allenarsi presso il velodromo di Grenchen e allo stesso con una squadra Continental svizzera, la quale mi permette di concentrar- tempo utilizzare le infrastrutture dell’esercito a Macolin. «La situazione è mi unicamente sulla pista fino alle olimpiadi, dopodiché potrò dedicarmi alla praticamente perfetta. Beneficiamo delle infrastrutture, del vitto e dell’al- strada», precisa Frank Pasche. Olivier Beer (SR 1/2014), che invece fa parte loggio di Macolin e ci alleniamo sulla pista di Grenchen che dista solo 30 mi- di una squadra elite svizzera, è contento di essere tornato ad allenarsi. «La nuti», afferma soddisfatto Silvan Dillier (SR 1/2011). «I giorni di servizio che brutta caduta di ottobre in Colombia mi ha tenuto lontano dalle piste per un prestiamo presso l’esercito sono un’occasione d’oro per prepararci ai gran- mese. È difficile tornare in sella, ma sono contento della mia forma fisica at- di appuntamenti». tuale e di poter partecipare dando il meglio di me stesso». esercito.ch 1 / 16 9
Reclute norvegesi seguono l’istruzione sui blindati svizzeri Durante l’ultima SR invernale alcune reclute dalle uniformi un po’ particolari hanno seguito l’istruzione presso la scuola dei blindati 22 a Thun. Cinque militari norvegesi sono infatti entrati in servizio con le reclute svizzere per essere istruiti sul car- ro Leopard. Un’esperienza resa possibile grazie ad una consolidata Convenzione tra le due nazioni. Letizia Paladino, Comunicazione Forze terrestri d’allenamento e vediamo per la prima volta parato molto sul carro armato Leopard e i cinque norvegesi mentre escono dai carri. sul piano umano», spiega Christian Holm, Nella nebbia autunnale di Bure le uniformi Ripartiti tra le reclute svizzere, i norvegesi si caposezione e militare di professione in norvegesi sono difficilmente riconoscibili. distinguono dai loro camerati unicamente Norvegia. E il suo collega Håkon Andreas Eppure sono presenti in quattro equipaggi per l’uniforme. Sono perfettamente integrati. Hyttedalen, conducente di carri armati, di carri Leopard. Oggi le reclute usciranno «La sola differenza che si nota tra una recluta aggiunge: «È un’esperienza arricchente sia a per la prima volta nel terreno. «L’esercizio svizzera e una recluta norvegese è il grado di livello militare che personale. Ho conosciuto si prefigge in primo luogo di tastare il polso motivazione», afferma scherzando l’aiutante persone che normalmente non avrei mai in- alla truppa. Ci sposteremo ed esploreremo i Wullschleger e aggiunge: «Questi giovani contrato. Diverse di loro verranno a visitarmi luoghi per la prima volta. Gli esercizi veri e sono stati scelti per venire qui. In un certo in Norvegia quest’estate». propri inizieranno più tardi», spiega l’aiu- senso si tratta per loro di una ricompensa; Anche per gli istruttori è stata un’e- tante sottufficiale André Wullschleger che si perciò si impegnano a fondo». sperienza impareggiabile. «Eravamo un po’ occupa dell’istruzione dei conducenti di carri scettici quando abbiamo appreso la novità. armati in seno alla scuola dei blindati 22. Pri- Esercizio di tiro e ispezione Militari di un altro Paese, una lingua stra- ma di partire, tutti i sistemi di comunicazione Qualche settimana più tardi, ritroviamo niera. Non avremmo mai potuto immaginare devono funzionare per permettere alla truppa le reclute norvegesi sulla piazza d’armi di che tutto sarebbe stato così facile», afferma di restare in contatto e affinché gli istruttori Hinterrhein (GR). L’ispezione del brigadiere soddisfatto aiutante Wullschleger. «All’inizio possano impartire le loro istruzioni. Wellinger avrà luogo il giorno seguente e hanno avuto dei problemi con la lingua, i Un piccolo problema di comunicazione la tensione è vieppiù percettibile. Dopo 20 colleghi hanno dovuto aiutarli. Abbiamo do- blocca la sezione di carri armati; occorrerà settimane, l’istruzione delle reclute svizzere vuto spiegare le cose a più riprese ma sono dei avere un po’ di pazienza prima che possano e norvegesi sta volgendo al termine e tutti giovani motivati. Hanno un obiettivo ben pre- raggiungere la zona d’esercitazione. Final- vogliono mostrare quanto hanno appreso. ciso e si sono integrati bene. È stata un’ottima mente i veicoli possono partire verso il terreno «Siamo qui da quasi sei mesi e abbiamo im- esperienza, da ripetere in ogni momento». 10 esercito.ch 1 / 16
I norvegesi in Svizzera Christian Holm, caposezione e militare di professione in Norvegia «Partecipare a un simile progetto è un’esperienza personale molto arricchente», spiega Christian Holm, caposezione in fase di formazione. «Vi sono differenze enormi tra il sistema d’istruzione svizzero e quello norvegese. Per esempio, da noi i capisezione sono militari di professione, mentre in Svizzera so- no di milizia. L’istruzione quale soldato è ripartita su un anno, mentre in Svizzera l’istruzione degli equipaggi di carri armati dura 21 settimane». Håkon Andreas Hyttedalen, conducente di carri armati «Abbiamo saputo che erano stati messi a concorso quattro posti per prestare la propria scuola reclute in Svizzera e così ho deciso di tentare la sorte. Prima di venire in Svizzera, abbiamo seguito un’istruzio- ne di cinque settimane in Norvegia», spiega soddisfatto Håkon Andreas Hyttedalen. «Dovevamo avere basi di tedesco per poter presentare la nostra candidatura, ma ciononostante le prime settimane sono state veramente difficili. Non ho capito la metà di quello che mi si diceva. Per fortuna i nostri camera- ti svizzeri ci hanno dato una mano». Furusethagen Knut André, puntatore «Al contrario della Norvegia, dove cominciamo la giornata alle 06.00 e finiamo alle 18.00, in Svizzera il ritmo è molto più sostenuto. Bisogna essere pronti a lavorare alle 05.00 e raramente si finisce prima delle 23.00. Per fortuna fa meno freddo che in Norvegia dove le temperature possono scendere a 30 – 40 gradi sotto zero», ci confida il soldato André Knut Furusethagen. «Dopo aver conosciuto il simu- latore della piazza d’armi di Thun e la piazza d’armi di Bure, abbiamo ora una bella panoramica delle piazze d’armi svizzere. In Norvegia non possiamo allenarci nel tiro come a Hinterrhein». Kristian Kleppang, conducente di carri armati «Volevo fare servizio militare e diventare conducente di carri. Quando ho sentito parlare di questa pri- ma esperienza tra la Svizzera e la Norvegia, ho colto al volo l’occasione», afferma Kristian Kleppang. «Abbiamo un sistema di milizia simile a quello svizzero. Da noi tutti sono tenuti a prestare servizio mi- litare, ma solo una persona su sei viene effettivamente scelta. I nostri esercizi durano sempre una set- timana e sono molto duri a livello fisico mentre qui la maggior parte degli esercizi non dura più di una giornata. Tuttavia, si dorme molto meno e la fatica si fa decisamente sentire». Helgeland Even, puntatore «Volevo diventare esploratore paracadutista nell’esercito norvegese ma non ho superato gli esami fi- nali. Ho iniziato l’istruzione quale conducente di carri e saputo del progetto di scuola reclute in Sviz- zera», spiega Even Helgeland. Ho studiato tedesco per cinque anni ma gli inizi sono comunque stati difficili. Sono già stato a sciare diverse volte con i miei camerati durante i fine settimana. Anche i miei genitori sono venuti in vacanza in Svizzera per sciare». esercito.ch 1 / 16 11
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