TRECCANI ATLANTE GEOPOLITICO 2018 - ENCICLOPEDIA ITALIANA ISTITUTO DELLA FONDATA DA GIOVANNI TRECCANI - Area Sistemi Informativi
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TRECCANI ATLANTE GEOPOLITICO 2018 ISTITUTO DELLA ENCICLOPEDIA ITALIANA FONDATA DA GIOVANNI TRECCANI ROMA
MONDO E TENDENZE Scenari futuri di Valeria Termini per l’energia U na grande trasformazione ha investito marie di energia: petrolio, gas, carbone, nu- il mondo dell’energia dal nuovo mil- cleare e nuove fonti rinnovabili (sole, vento, MONDO lennio. L’obiettivo condiviso di pro- maree, acqua, biomasse, biogas e geotermia); E TENDENZE teggere il pianeta producendo energia da fonti copre l’intera filiera industriale, l’uso dell’e- rinnovabili profila i confini di una vera rivo- nergia elettrica e, in prospettiva, dei traspor- luzione nell’industria, nei servizi e nell’or- ti. Una nuova accelerazione si è impressa nel ganizzazione della vita dei cittadini: induce 2015 (Parigi COP 21, dicembre), quando per innovazioni tecnologiche di cui è difficile pre- la prima volta un Accordo globale per proteg- vedere la portata. Nella transizione si costrui- gere il pianeta dall’inquinamento atmosferico scono scenari geopolitici del tutto nuovi, nei è stato concluso tra 195 Paesi sotto l’egida del- quali l’abbandono graduale degli idrocarbu- le Nazioni Unite e impegni concreti sono sta- ri giocherà un ruolo cruciale anche nella ri- ti definiti. L’uscita degli Stati Uniti decisa da definizione dei poteri regionali tra Europa, Donald Trump nel 2017, che potrà concretiz- Stati Uniti, Russia e area del Pacifico, dove zarsi solo dall’entrata in vigore dell’accordo, la Cina va assumendo un peso di primo pia- potrà rallentare il passo del cambiamento, ma no. Il cambiamento ha origine nelle fonti pri- non arresterà certo il processo avviato. Lascia un vuoto di leadership accanto alla Cina, che potrebbe essere colmato dall’Europa. A Parigi i governi hanno assunto impegni e CONFERENZE SUL CLIMA SVOLTE DAL 1995 A OGGI stanziato fondi per ridurre le emissioni da combustibili fossili e fermare l’aumento me- 1994 Marzo 1994: Diventa operativa l’UN- dio della temperatura globale sotto i 2 °C, con FCCC (United Nation Framework Con- politiche che puntano a un incremento mas- vention on Climate Change), che istituisce simo di 1,5 °C, raccomandato dagli scienziati la COP (Conference of the Parties) in cui annualmente si incontrano tutti i Paesi dell’UNFCC. Si è accentuato così l’interven- COP1: Berlino 1995 facenti parte della convenzione to a favore delle fonti rinnovabili nella produ- 1996 COP 2: Ginevra zione elettrica e nei trasporti e si è diffuso un COP 3: Kyoto Il Segretariato dell’UNFCC comune sentire che ha dato nuova spinta alla 1997 si stabilisce a Bonn Primo storico accordo (Accordo di Kyoto) 1998 transizione energetica, a trent’anni da quan- per la riduzione delle emissioni di gas COP 4: Buenos Aires do la Commissione Bruntland prima (1987) COP 5: Bonn 1999 e la Conferenza di Rio poi (1992) avviarono 2000 COP 6: L’Aja in sede internazionale la discussione sullo svi- COP 7: Marrakech 2001 luppo sostenibile. 2002 COP 8: Nuova Delhi COP 9: Milano 2003 2004 COP 10: Buenos Aires Cambiamento climatico e rivoluzione tecnolo- COP 11: Montreal gica 2005 Febbraio 2005: la Russia sigla l’Accordo di Kyoto, che entra in vigore 2006 COP 12: Nairobi Tecnicamente, la produzione di energia elet- COP 13: Bali 2007 trica dalle nuove fonti rinnovabili, nelle for- 2008 COP 14: Poznan me di pannelli solari, pale eoliche, utilizzo COP 15: Copenaghen delle biomasse, è frammentata e distribui- 2009 ta localmente sul territorio. Consente ai cit- 2010 COP 16: Cancun tadini di autoprodurre l’elettricità nel luogo COP 17: Durban 2011 in cui la consumano e di rivendere attraver- COP 18: Doha so la rete quella generata in eccesso rispetto al 2012 proprio fabbisogno. Il che conferisce autono- COP 19: Varsavia 2013 mia ai consumatori, li corresponsabilizza nel- 2014 COP 20: Lima le scelte di risparmio energetico e modifica di COP 21: Parigi Marzo 2014: conseguenza i modelli di consumo e le strate- 2015 A Parigi, storico accordo di 195 Paesi sulla 20° anniversario dell’UNFCCC gie industriali delle imprese. lotta ai cambiamenti climatici 2016 COP 22: Marrakech Il processo di adeguamento richiede anche COP 23: Bonn 2017 una completa trasformazione tecnologica Giugno 2017: il presidente statunitense delle reti elettriche e della filiera industriale. Donald Trump annuncia l’intenzione di ritirare gli USA dall’Accordo di Parigi Rende necessari strumenti nuovi per garan- tire la sicurezza del sistema, poiché la pro- 19
Scenari futuri per l’energia Valeria Termini duzione diviene frammentata sul territorio, e lettricità. Sono investimenti accompagnati da per proteggere dal rischio di interruzioni di incentivi e costi di sistema che sono socializ- corrente dovute alla minore prevedibilità del- zati nel settore elettrico e richiedono pertanto le fonti primarie che sono soggette a condizio- un monitoraggio del beneficio per il sistema e ni atmosferiche variabili. la validazione tecnica da parte dell’Autorità di La produzione locale e decentrata di energia regolazione dell’energia. Anche su questo ter- elettrica impone dunque ingenti investimen- reno una rivoluzione tecnologica è in corso, ti per rendere le reti di distribuzione e i con- fondata sull’evoluzione dei sistemi di accu- tatori ‘intelligenti’, come avviene ad esempio mulo (batterie), prototipi propedeutici anche oggi in Italia, in grado di trasmettere flus- all’uso di auto elettriche, a loro volta alimen- si di elettricità nelle due direzioni (dal cen- tate da fonti rinnovabili. Nella transizione si tro alla periferia e viceversa) e di interagire in prospetta inoltre un uso più esteso del gas, il tempo reale, in futuro da remoto, con i pun- meno inquinante tra i combustibili fossili ri- ti terminali di produzione e consumo dell’e- spetto a carbone e petrolio, per garantire la L’Africa in movimento tutto influenzati dall’evoluzione delle rinnovabili. L’Africa subsahariana potrebbe infatti essere la di Lorenzo Colantoni prima e più grande beneficiaria della rivoluzione in atto a livello mondiale nel settore delle rinnovabili, Fino al 2014, l’Agenzia internazionale per l’energia la cui maturazione tecnologica ha recentemente (IEA) descriveva l’Africa subsahariana non solo portato al crollo dei costi di generazione per solare come la regione con il minore tasso di accesso ed eolico, e sta influenzando l’elettrificazione all’energia al mondo (oltre il 60% senza elettricità), africana in due modi. Il primo riguarda le rinnovabili ma anche come l’unica dove l’elettrificazione on grid, che forniscono una fonte di energia andava diminuendo: la crescita della popolazione economica e indipendente dalle importazioni o in altre parole superava quella dei nuovi utenti dalla dotazione di risorse del Paese – a differenza raggiunti dalla rete elettrica. di carbone, gas e petrolio, che sono distribuiti Nel 2014 qualcosa è cambiato; per la prima volta in maniera non uniforme sul territorio africano, la tendenza si è invertita e il tasso di elettrificazione l’irradiamento solare e il vento sono una costante. è aumentato. Il risultato potrebbe non essere Sono però le opzioni scollegate dalla rete nazionale, temporaneo, piuttosto la conseguenza di una cosiddette off grid, e le reti locali, cosiddette mini serie di grandi trasformazioni in corso a livello grid, quelle che davvero potrebbero rivoluzionare politico e tecnologico, soprattutto nell’ambito delle lo scenario energetico africano; forniscono infatti rinnovabili. Le stesse che, se si concretizzassero, una fonte di energia per le singole case (il primo potrebbero portare già nei prossimi vent’anni a caso) oppure una generazione locale per villaggi quell’accesso universale all’energia, che è chiave o cluster produttivi (il secondo), entrambe a base per lo sviluppo economico e quindi per la stabilità rinnovabile, capaci di ovviare sia alle difficoltà di politica che la quasi totalità dell’Africa subsahariana connessione con la rete nazionale per via della ha finora cercato, e mai ottenuto. dispersione della popolazione, sia ai costi spesso L’impatto della mancata elettrificazione è infatti insostenibili dei generatori diesel. Rivestono devastante per la società e l’economia africana: quindi un ruolo fondamentale per ottenere secondo i dati dell’Africa Progress Panel, un l’accesso universale all’energia in Africa: per poter terzo di tutto il cibo prodotto in Africa è perso raggiungere questo obiettivo entro il 2030, la per mancanza di elettricità, 600.000 sono i morti IEA stima che il 54% della nuova elettrificazione annuali per malattie causate dal fumo del carbone dovrebbe essere rappresentato proprio da e del legname utilizzato all’interno delle case, soluzioni off grid e da mini grid. fonti di energia che sono anche la prima causa di Il 2030 è vicino però, e l’accesso universale ancora deforestazione in Africa subsahariana, con danni lontano. Visto il budget limitato e spesso fluttuante incalcolabili agli ecosistemi di Paesi come la dei Paesi africani sarà necessario riuscire a Repubblica Democratica del Congo. La mancanza canalizzare gli investimenti dall’estero per sfruttare di energia impatta particolarmente sulle disparità questo momento propizio. Un’occasione che sociali ed economiche del continente: secondo vede massicci investimenti cinesi già in corso in i dati World Bank, è la popolazione rurale, quella Paesi come Kenya ed Etiopia, e un cambiamento cioè più povera e isolata, ad avere minore accesso nell’attitudine dei Paesi europei stessi, che all’energia (17,9%). cercano ora partnership commerciali promosse Tutto questo rappresenta un freno poderoso per dal settore privato, e di cui i governi e le istituzioni lo sviluppo africano, che però potrebbe già essersi europee rappresentano solo i garanti (come nel allentato. Secondo l’IEA, il tasso di elettrificazione caso del recente External Investment Plan della africano annuale dal 2012 al 2014 è stato tre volte Commissione europea). tanto rispetto a quello nel periodo 2000-12. Un Le possibilità di elettrificazione mettono così cambiamento più forte in alcune regioni piuttosto ora l’Africa a un bivio, tra le sue possibilità di che in altre, come in Africa orientale, dove la sviluppo e un passato di povertà e instabilità. popolazione senza accesso all’energia è diminuita L’energia porterebbe crescita economica, del 14% dal 2012. La volontà politica di molti Paesi occupazione e stabilità politica, promuovendo la africani si è poi rafforzata: la Nigeria ha dichiarato già esistente collaborazione in ambito energetico un obiettivo del 100% di accesso all’energia entro in organizzazioni come la West African Power Pool, il 2030, 33 Paesi nella regione hanno obiettivi e avendo forte impatto anche sulle migrazioni. specifici per le rinnovabili, alcuni di questi con Un’occasione non semplice da cogliere, ma che risultati già significativi. porterebbe direttamente dall’assenza di energia a I fattori che hanno portato a questi primi un mix energetico pulito, stabile e diffuso a livello cambiamenti sono numerosi, ma sono prima di locale. 20
MONDO E TENDENZE riserva necessaria all’uso di fonti rinnovabili le istituzioni pubbliche per fornire ai cittadi- non programmabili. ni servizi non più elargiti da sovrani ‘benevo- Si delinea così una nuova traiettoria energe- lenti’, i quali sono stati in grado di comprare tica industriale che, associata alla rivoluzio- stabilità politica e supporto personale in cam- ne tecnologica nelle telecomunicazioni, av- bio di servizi fondamentali alla popolazione via una fase nuova del capitalismo dei servizi. (istruzione, sanità, assistenza). Poiché sono proprio le piattaforme elettriche Ma la storia non procede per passi lineari: la e le ‘reti intelligenti’ a consentire l’attivazio- transizione è complessa e contradditoria e due ne dell’Internet delle cose (Internet of things, dinamiche contrastanti avanzano, spinte da IOT) e dei servizi che nei prossimi decenni interessi contrapposti. Un movimento di lun- modificheranno la vita dei Paesi industrializ- go periodo, prodotto dalla rivoluzione tecno- zati nei modelli di smart cities. logica in corso, traghetta il mondo verso una Gli stessi progressi che modificano la traiet- nuova fase; gradualmente lo fa uscire dalla toria industriale e dei consumi nei Paesi più centralità del petrolio e degli idrocarburi e lo avanzati sono destinati a produrre un impatto conduce verso uno scenario del tutto nuovo, straordinario anche nei Paesi non industria- dove l’energia sarà prodotta applicando nuove lizzati, dall’Africa all’Estremo Oriente; poi- tecnologie allo sfruttamento di risorse natura- ché le fonti rinnovabili attivano piccole pro- li, rinnovabili e quindi inesauribili. duzioni locali di energia e consentono a quelle Ma mentre la faglia si muove con trasforma- regioni di evitare il passaggio attraverso gran- zioni lente a macchia di leopardo, che via via di investimenti infrastrutturali, come la co- creano la tela del nuovo mondo delle fonti rin- struzione di gasdotti o di tubature del petro- novabili, resistono al cambiamento i soggetti lio, che richiedono finanziamenti ingenti e che hanno tratto e ancora traggono alimento inaccessibili alle popolazioni locali. politico e rendita economica dai combustibili Infine, come spesso avviene ricordando Po- fossili – le major di petrolio gas e carbone e il lanyi, con la grande trasformazione in un col- mondo politico a esse connesso –, che si scon- po solo si cancellano miti, teorie e affanni del trano con i mutamenti radicali in atto. passato, in questo caso legati alla scarsità delle Nel breve periodo si generano così reazioni riserve di combustibili fossili, come la teoria che scuotono mercati e prezzi dei combusti- del peak oil aperta da Marion King Hubbert, bili fossili e sono erroneamente interpretate geologo della Shell, nel 1956, che seguì di un con le lenti del passato. A ciò si aggiungono i secolo la preoccupazione del peak coal teoriz- ‘cigni neri’ di Taleb, eventi difficilmente pre- zata da William S. Jevons nel 1859. E si mo- vedibili come l’elezione di Trump nel novem- dificano radicalmente i rapporti di potere tra bre 2016, la cui politica energetica di sostegno gli interessi globali in campo. alla crescita di carbone, petrolio e gas prodotti negli Stati Uniti peserà sulle dinamiche glo- bali, rallentandone il passo, ma prevedibil- mente non la traiettoria. Interessi contrapposti e forze contrastanti in L’incertezza che deriva da queste dinamiche azione contrastanti alimenta movimenti speculativi ampi e rende difficile una definizione ex ante La nuova traiettoria energetica incide sul tes- degli scenari futuri. La speculazione si inne- suto geopolitico. In primo luogo ridimensiona sta con prepotenza sui cicli del prezzo del pe- il ruolo del petrolio, eliminando così l’oggetto trolio, consolidati nel tempo dal movimento di interventi militari che hanno devastato un terzo del pianeta nel secolo passato. In secon- do luogo, riducendo la rendita da petrolio, de- curta il sostegno a governi e amministrazio- PETROLIO E DEMOCRAZIA ni corrotte nelle dittature dei Paesi produttori (dal Kuwait al Venezuela, dalla Nigeria alla Rendite petrolifere Freedom in the world index (0 Paese meno libero - 100 Paese più libero) Russia), che dai ricavi di gas e petrolio han- (in percentuale no tratto potere politico, armi e arricchimen- sul PIL) Liberi to personale a scapito delle popolazioni locali, 70 come documenta in modo approfondito il bel Parzialmente liberi volume di Leif Wenar (2016). La riduzione di queste entrate opache nel- 35 le autocrazie del petrolio è rilevante. L’or- Non liberi dine di grandezza è significativo: nel 2015 il semplice crollo del prezzo del petrolio ha de- terminato un trasferimento di ricchezza di 900 miliardi di dollari dai Paesi produttori ai Paesi importatori, il che crea loro proble- mi di bilancio nel medio periodo (Bloomberg 2016). Un possibile scenario positivo si in- travvede invece per il lungo periodo; nei Pae- si produttori di gas e petrolio, che a queste ri- sorse hanno sacrificato negli anni ogni traccia di sviluppo economico che coinvolgesse la po- polazione locale, potrebbe avviarsi un proces- so ‘schumpeteriano’ di democratizzazione e sviluppo delle istituzioni. Poiché l’esigenza di Kuwait Arabia Saudita Congo Sud Sudan Azerbaigian Gabon Ciad Brunei imporre tasse per colmare deficit pubblici non Iraq Oman Guinea UAE Angola Algeria Qatar più coperti dalle rendite del petrolio richiede Equatoriale l’inizio di un graduale ruolo dello Stato e del- Dati: WB, Freedom House 21
Scenari futuri per l’energia Valeria Termini il barile in pochi mesi – appartiene in effetti ANDAMENTO DEL PREZZO DEL PETROLIO solo in parte al normale ciclo di bust and boom, Prezzo del Brent al barile, in dollari (valori semestrali, 1990-2017) come viene chiamata questa dinamica nel ger- go economico, legata agli investimenti e spe- rimentata da più di quarant’anni. Secondo la 200 quale fattori esogeni di crisi, per lo più politi- ci (la rivoluzione iraniana nel 1979, l’invasio- ne del Kuwait nel 1990, le Torri gemelle e la 150 guerra in Iraq fra 2001 e 2003, le primavere arabe nel 2011); o economici (come la crisi fi- nanziaria delle tigri asiatiche nel 1997-98 e la più grave e recente del 2008-09), determinano 100 picchi nel prezzo del petrolio, di volta in volta attivati o rafforzati dalla speculazione, finan- ziata da liquidità abbondante. Come conseguenza, si innesca un ciclo pro- 50 duttivo che si ripete negli anni: ai prezzi ele- vati seguono investimenti ingenti soprattutto nella parte upstream della filiera del petrolio, 0 per la ricerca e l’estrazione di nuove riserve; 1992 1995 1998 2001 2004 2007 2010 2013 2016 e questi, nel tempo non breve che caratteriz- Dati: IMF za gli investimenti fissi del settore, aumentano l’offerta di petrolio, fino a determinare un ec- cesso di capacità e una produzione maggiore della domanda globale; provocano il ridimen- dei fondamentali – investimenti, domanda e sionamento e poi di nuovo la caduta dei prez- offerta. Non potendoci addentrare nei detta- zi. Si avvia così un nuovo ciclo, in cui gli inve- gli finanziari della speculazione, ricordiamo stimenti ristagnano a causa del prezzo basso, solo che negli Stati Uniti i nuovi energy index l’offerta diventa di nuovo insufficiente ri- finanziari detenuti nei portafogli degli hedge spetto alla crescita della domanda, provocan- funds sono saliti da 40 miliardi di dollari nei do tensioni sul mercato e aumenti del prez- primi anni 2000 a 300 miliardi di dollari nel zo. Sono i cicli del petrolio riscontrati dopo 2012 (IMF 2017). Il loro potenziale destabi- la prima crisi petrolifera degli anni Settanta. lizzante è clamoroso. Negli ultimi trent’anni sono almeno tre i cicli del prezzo del petrolio con un crollo improv- viso del prezzo che ha superato il 50%: nel 1986, dopo le scoperte del Mare del Nord e Il prezzo del petrolio del Messico; nel 1998 dopo la crisi finanziaria asiatica, nel 2009, dopo lo scoppio della bol- La punta dell’iceberg è la fluttuazione del la speculativa negli Stati Uniti. In tutti e tre i prezzo del petrolio, spesso considerata come casi, tuttavia, il prezzo è risalito nei due anni fenomeno a sé. Il crollo del prezzo del pe- successivi, recuperando i valori medi prece- trolio nel 2014 – da 108 dollari a 49 dollari denti. TRASFERIMENTO DI REDDITO DAI PAESI PRODUTTORI AI PAESI CONSUMATORI DOPO IL CROLLO DEL PREZZO DEL PETROLIO (2015) Norvegia -$53 miliardi Russia e Asia C. -$218 miliardi Canada -$40 miliardi Europa +$300 miliardi USA +$180 miliardi Asia Africa del Nord +$393 miliardi -$62 miliardi Medio Oriente -$357 miliardi America Africa Latina Subsahariana -$60 miliardi -$89 miliardi 22
MONDO E TENDENZE La situazione di oggi è diversa e l’analisi tra- ricarica hanno naturalmente un peso cruciale, dizionale del ciclo dei prezzi diventa inganne- ma sono in corso di graduale attuazione tra gli vole. A tre anni dal crollo del 2014, per lungo investimenti, in progetti pilota promossi dal- tempo il prezzo non riesce a tornare stabil- le autorità di settore, anche se la direttiva eu- mente al valore considerato critico di 50 dol- ropea 2014/94/EU prevede che le infrastrut- lari il barile o a superarlo (46 dollari a settem- ture di ricarica siano un’attività competitiva e bre 2017). È questa la sostanziale differenza non regolata. con i cicli precedenti che va riconosciuta nel- I Paesi produttori di petrolio hanno reagi- lo scenario di lungo periodo. A differenza del to. Per la prima volta Arabia Saudita e Rus- passato la domanda di combustibili fossili non sia sono riuscite a far convergere l’OPEC e 11 si riprende con la nuova fase del ciclo e conti- Paesi produttori di petrolio esterni al cartello nua a crescere meno della produzione. Al ci- (Azerbaigian, Bahrain, Bolivia, Brunei, Gui- clo abituale degli investimenti e dell’offerta, nea Equatoriale, Kazakistan, Malaysia, Mes- si sovrappone infatti l’uso crescente di fonti sico, Oman, Sudan, Sud Sudan; Nigeria e rinnovabili e il miglioramento dell’efficienza Libia esclusi), nella decisione comune di li- energetica indotto dalle politiche di de-carbo- mitare la produzione di 1,8 milioni di barili nizzazione che contribuiscono a contenere i al giorno, circa il 2% della produzione globale consumi di idrocarburi, mentre le nuove sco- con l’Accordo di Vienna del dicembre 2016, perte di gas e petrolio, connesse anche a tec- per farne rialzare il prezzo. Ma l’accordo si è nologie non convenzionali (shale), hanno fatto rivelato inefficace. lievitare la produzione e perdurare nel tempo Certamente fattori legati al cambiamen- l’eccesso di offerta. to dell’offerta hanno inciso: in primo luogo Un drastico cambiamento nella domanda di la produzione del petrolio non convenziona- petrolio deriva anche dalla prospettiva di dif- le negli Stati Uniti; ma l’innovazione tecno- fusione del trasporto elettrico; nelle stime del logica ha colpito anche nella capacità produt- Fondo monetario internazionale, più di metà tiva: l’offerta dei piccoli produttori americani della domanda di petrolio deriva dai trasporti di petrolio non convenzionale è più resilien- (57% nel mondo e 76% negli USA 2014, IMF te del previsto al permanere di bassi prezzi, 2017). E, come spesso accade nel cambio del- contribuendo a sostenere l’offerta e a man- la traiettoria industriale, la trasformazione dei tenere la debolezza del prezzo. (Drilling Pro- consumi può camminare a passi ben più ra- ductivity Report, EIA, agosto 2017). A ciò si pidi delle attese. Si ripete oggi cioè un cam- aggiungono i fattori congiunturali che han- biamento analogo a quanto accadde all’ini- no depresso il prezzo del petrolio, come l’ap- zio del Novecento: allora il petrolio sostituì il prezzamento del dollaro, intorno al 10% tra carbone con la diffusione del motore a scop- il 2014 e il 2015; la speculazione finanziaria pio, quando il Modello T si diffuse con rapidi- su indici energetici e un uso speculativo delle tà straordinaria tra le famiglie americane, gra- scorte, che si accentua nei momenti di incer- zie alla politica di prezzo di Ford che lo rese tezza. Da ultimo, si aggiunge l’esito dell’in- accessibile alla domanda di massa (scenden- terruzione delle sanzioni all’Iran e la ripresa do da 137.000 dollari nel 1910 a 33.000 dol- della produzione in Paesi impegnati in guerre lari nel 1917, cfr. De Stercke 2014, Fouquet locali, in Libia, che hanno contribuito a neu- 2010 e 2015). Oggi, Tesla, Nissan e altre case tralizzare gli effetti dell’Accordo di Vienna. automobilistiche si preparano a un impatto simile dell’auto elettrica; il costo delle batte- rie è crollato negli ultimi dieci anni di circa il 14% l’anno (Nykvist, Nilsson 2015) e una Il tramonto dell’oligopolio di petrolio e gas nuova tecnologia sostituisce le batterie al li- tio con quelle al sodio, un materiale più ab- Il punto cruciale che si intravede all’orizzon- bondante e sicuro (Goddenough 2017). Tra te è il tramonto dell’oligopolio. L’oligopolio le criticità ancora pendenti le infrastrutture di dei produttori di petrolio e gas che hanno do- L’USO DEL PETROLIO NEL MONDO LA FRONTIERA DEI VEICOLI ELETTRICI (2016) Domanda di petrolio nel mondo, per settori Nuovi veicoli elettrici registrati e percentuale sul mercato di veicoli 335.000* 155.000 50.000 40.000 35.000 27.000 25.000 25.000 15.000 1,5%** 1% 28% 2% 2% 0,8% 0,8% 6,7% 4,6% 11% Trasporto marittimo 44,8% Trasporto 5,6% su strada Generazione di elettricità 6,3% Trasporto aereo 11% Uso residenziale, commerciale e 12,7% agricolo Industria Cina USA Norvegia Regno Francia Giappone Germania Paesi Svezia petrolchimica Unito Bassi Dati: IEA *(Veicoli elettrici registrati), **(Percentuale sul mercato di veicoli). Fonte: Statista 23
Scenari futuri per l’energia Valeria Termini La mobilità sostenibile: veicoli elettrici e determinare lo sviluppo della mobilità elettrica, i infrastrutture di ricarica principali sono il costo, l’autonomia del veicolo e la disponibilità di una infrastruttura di ricarica veloce di Luca Lo Schiavo che permetta di effettuare viaggi di lunghezza superiore al raggio di autonomia. Per quanto Il settore dei trasporti è fortemente dipendente riguarda il costo, nei Paesi in cui si registrano dai combustibili fossili e rappresenta oggi una le quote di mercato più elevate sono disponibili delle principali fonti di emissioni climalteranti incentivi all’acquisto anche molto generosi; i veicoli e di inquinamento atmosferico e acustico. elettrici godono anche di ulteriori vantaggi – molto Il miglioramento ambientale ed energetico importanti per i consumatori – in termini di favore nel settore dei trasporti è quindi di grande nella regolamentazione della sosta e dell’accesso importanza. In Europa, l’attenzione politica per la alle aree congestionate, e in alcuni Paesi anche ‘mobilità sostenibile’ è elevata: ridurre al minimo sotto il profilo fiscale all’acquisto o nell’utilizzo. La la dipendenza del petrolio e attenuare l’impatto ricarica dei veicoli elettrici avviene per la maggior ambientale nel settore dei trasporti sono i due parte in condizioni ‘lente’, con ridotto utilizzo di obiettivi della recente Direttiva 2014/94/EU per potenza, durante le ore notturne o – nel caso lo sviluppo delle infrastrutture dei ‘combustibili di veicoli utilizzati per spostamenti pendolari – alternativi’, tra i quali l’energia elettrica gioca un anche durante le ore diurne. Queste ricariche ruolo prevalente. Degli oltre 550.000 veicoli elettrici (che possono cumulare anche l’80% dell’energia (includendo sia modelli full-electric, sia modelli complessivamente utilizzata dai veicolo elettrici) ibridi ricaricabili) venduti nel mondo nel 2015, avvengono in luoghi privati come le abitazioni o i l’Europa gioca ancora una parte ridotta (51.000 parcheggi dei luoghi di lavoro, e non sono critici veicoli venduti, +24% sul 2014) rispetto a Stati Uniti sotto il profilo della gestione della rete; anzi, parchi (oltre 100.000 veicoli) e Cina (oltre 200.000). Nei di veicoli elettrici in ricarica possono essere una Paesi Bassi e in Norvegia ormai più di un quarto risorsa di flessibilità per il sistema elettrico, a dei veicoli immatricolati nel 2016 è a trazione condizione che siano sviluppate le tecnologie che elettrica, e anche Francia, Germania e Regno permettono bidirezionalità nel flusso energetico Unito hanno quote di mercato già importanti. In (c.d. V2G, Vehicle-to-Grid e V2H, Vehicle-to- Italia, la situazione non è ancora così sviluppata (gli House). Più complesso è il tema dell’infrastruttura ultimi dati indicano quote di mercato dell’ordine di ricarica in luoghi pubblici o accessibili al ancora dello 0,1%), ma le aspettative sono elevate: pubblico, in cui è richiesta una potenza maggiore secondo le indicazioni della consultazione per che permette tempi di ricarica compatibili con le la Strategia energetica nazionale (condotta dal esigenze di viaggio su medie-lunghe percorrenze. ministero dello Sviluppo economico e dal ministero La Direttiva europea 2014/94/EU responsabilizza dell’Ambiente e la Tutela del territorio) si potrebbe gli Stati membri a individuare un piano per lo arrivare a 5 milioni di veicoli elettrici (full-electric e sviluppo di punti di ricarica in luoghi accessibili al hybrid plug-in) in circolazione in Italia al 2030. pubblico. Negli anni passati, questi punti di ricarica Entro il 2020, quasi tutti i grandi produttori hanno erano tipicamente posizionati o lungo le strade in programma di immettere sul mercato modelli di urbane o nei parcheggi di interscambio (‘colonnine’ auto elettrica; giocheranno un ruolo fondamentale a ricarica lenta). Solo recentemente si stanno anche le prossime decisioni dell’Unione Europea. sviluppando punti di ricarica veloce, con potenza In tal senso, la Commissione europea ha proposto elettrica superiore a 22 kW. In Italia, uno sviluppo un target vincolante per i produttori di veicoli: importante sotto questo profilo sta avvenendo 30% di riduzione di emissioni di CO2 entro il 2030 grazie al progetto europeo EVA+, finanziato dalla rispetto ai livelli del 2021. Tra i fattori che possono Commissione europea. minato il settore per quasi un secolo è oggi in GLI USA VERSO L’AUTOSUFFICIENZA? via di superamento. Non tanto per l’azione di Produzione e consumo di petrolio degli Stati Uniti (2006-16) istituzioni e autorità di regolazione come av- venne negli USA al nascere dei monopoli con Produzione Consumo i limiti imposti alla Standard Oil di Rockefel- ler dall’Antitrust di nuova istituzione del pre- 25 sidente Theodore Roosevelt (1911). Oggi è la rivoluzione tecnologica lo strumento potente che ridisegna la traiettoria dei merca- 20 ti. Gli Stati Uniti ne sono stati protagonisti, dal momento che la rivoluzione nelle tecni- che di estrazione e le nuove risorse di petrolio e gas non convenzionale (shale gas e tight oil) 15 hanno cambiato la scena mondiale, quasi an- nullando la dipendenza americana dall’estero e immettendo sul mercato nuova produzione 10 (in pochi anni la produzione di petrolio ne- gli Stati Uniti è cresciuta dell’84%, tallonan- do il primo Paese produttore nel mondo, l’A- rabia Saudita). Questa nuova condizione di 5 offerta è strutturale, poiché altri Paesi dispon- 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 gono di riserve di petrolio non convenziona- Dati: EIA (Valori espressi in milioni di barili al giorno) le sfruttabili, a partire da Canada e Argentina, 24
MONDO E TENDENZE già attivate, cui si aggiungono potenzialmen- l’Europa, che insieme alla Turchia ne assorbe te Russia, Messico, Colombia e Australia. il 40%. Settori dominati dal potere dell’offer- Anche nel gas l’innovazione tecnologica è ta sono divenuti cioè mercati della domanda, entrata con prepotenza, sgretolando i mono- nei quali i mercati di sbocco sono contesi per poli regionali: lo sviluppo dei processi di li- assorbire la produzione in eccesso e i prezzi quefazione e rigassificazione del gas naturale, ne risentono. esplosi dopo il 2010, ha disancorato gli scam- bi dal monopolio dei gasdotti: ha consentito il trasporto per mare in lunghe distanze dalle Americhe, dal Canada, dall’Africa, dall’Au- Il gas resta strumento politico nella guerra dei stralia, contribuendo a creare un mercato glo- gasdotti: Russia, USA, Europa e Cina bale del gas nel quale, per la prima volta, sono in diretta concorrenza i produttori di gas di L’allineamento dei prezzi del gas tra spon- tutto il pianeta. Si abbattono rapidamente le da asiatica ed europea ha reso attraente per barriere tra regioni che costituivano mercati il GNL anche lo sbocco in Europa e i pri- separati e prezzi assai distanti tra loro, defini- mi carichi di GNL hanno iniziato a crescere ti dall’oligopolio regionale. Nel nuovo scena- quest’anno. Ma a differenza del mercato asia- rio di concorrenza globale tra i produttori di tico l’Europa è rifornita soprattutto trami- gas (il Qatar è il primo esportatore di GNL, te gasdotti dalla Russia per circa il 30%. Sul superato quest’anno dall’Australia e seguito mercato europeo la partita è dunque aper- da Russia e Stati Uniti) il prezzo del gas nelle ta, con la Russia che sembra disposta a con- tre diverse regioni (Europa, Stati Uniti e Pa- durre una guerra di prezzo con i nuovi espor- cifico), che nel 2012 spaziava tra valori lon- tatori di GNL di Oltreatlantico, grazie alla tani (16,7 dollari mbtu in Giappone, 11 dol- competitività del gas proveniente dalle riser- lari in Germania e 2,6 dollari all’Henry Hub ve di Yamal, meno costoso, per non perde- negli Stati Uniti), nel 2016 riduce drammati- re quote di mercato. Ma la strategia russa si camente il differenziale a 6,9 dollari in Giap- scontra con la politica dell’EU che ha ribadi- pone, 4,9 dollari in Germania e 2,5 dollari in to nella strategia energetica degli ultimi anni USA. (dalle linee guida dell’Energy Union 2015, al Grazie alla costruzione di infrastrutture di documento della Commissione Security of liquefazione e rigassificazione e all’allarga- gas supply 2016) di porre al primo posto tra mento dei principali canali di transito, Pana- le priorità, dopo l’integrazione dei mercati, la ma e Suez, in pochi anni (dal 2012 al 2016) il diversificazione delle fonti primarie per Pae- commercio via mare del gas ha raggiunto il se di origine. In questo contesto va inquadra- 33% del totale degli scambi globali (338 mi- ta l’offensiva sui progetti di gasdotti di colle- liardi di metri cubi a fronte di circa 704 anco- gamento tra la Russia e l’EU – South Stream, ra trasportati via gasdotto, mentre la produ- bloccato perché in contrasto con le regole an- zione globale di GNL è salita a 1040 miliardi timonopoliste dell’Unione, Nord Stream 2 di metri cubi, a fronte di una produzione contestato e ancora fermo con motivazioni complessiva di 3470 miliardi di metri cubi analoghe –, opzioni che si sovrappongono ai nel 2015, dati IGU 2017). Due sono i gran- negoziati in corso per aprire al gas nuovi cor- di mercati di sbocco: la regione asiatica, che ridoi dal Mediterraneo attraverso la Grecia, assorbe il 29% delle esportazioni del globo e l’Italia, i Balcani, la Turchia. SCAMBI DI GAS NEL MONDO: GASDOTTI E PER NAVE 133,2 33,2 16,9 19,8 31,1 10,5 74,3 13,1 26,6 22,2 1,8 9,4 27,9 11,4 7,6 13,1 7,2 29,6 7,2 29,9 8,3 14,1 3,8 19,8 8,7 7 36,2 9,4 25,7 USA 14,9 Canada Messico 2.4 10,5 America Centrale e del Sud 10.8 6,4 Europa ed Eurasia 2,7 5,4 6,4 Medio Oriente Africa Asia del Pacifico Gasdotti (in Gm3) Per nave (in Gm3) Dati: BP 25
Scenari futuri per l’energia Valeria Termini delle relazioni economiche, in cui gli interes- IL GAS COME STRUMENTO POLITICO si dell’industria americana sono considerati Maggiori Paesi da cui l’EU importa gas naturale (2016) prioritari, indipendentemente dagli sviluppi globali. Ma questi indirizzi si scontrano con un con- testo industriale e istituzionale interno che ne contrasta gli esiti. Diverso è il punto sulle pos- sibili ripercussioni sul resto del mondo, sul- le quali il presidente ha certamente maggiori margini di azione. Primo, il carbone. L’impe- gno di Trump a sostegno dell’industria del carbone è in netto contrasto con l’evoluzio- ne industriale in corso negli Stati Uniti. Nel 2015 sono stati chiusi impianti di generazio- ne elettrica per 22,2 GW, dei quali il 70%, ali- mentati a carbone; il processo è continua- to allo stesso passo nel 2016, dando il senso della rapidità del percorso di ridimensiona- mento dell’uso del carbone (EIA,2017), men- tre due tra le maggiori imprese di carbone, la Peabody Energy e la Arch Coal, sono ricor- se all’art. 11 (Rapier 2016). Difficile dunque tornare indietro, poiché gli investimenti nel settore energetico hanno tempi lunghi e la di- rezione del percorso oggi avviato non è rapi- damente reversibile. Le politiche ambientali a livello federale han- Dati: Eurostat (Importazioni di gas naturale - % su totale) no subito una battuta d’arresto. È significa- tivo però che l’industria del petrolio (Exxon per prima) sia disponibile a pagare la quo- ta degli USA per il cofinanziamento del fon- In questo contesto va anche collocata l’op- do di decarbonizzazione a favore dei Pae- portunità offerta dalle enormi riserve di gas si più svantaggiati (100 miliardi di dollari), scoperte di recente nel Mediterraneo orienta- essenziale per l’avanzamento delle politiche le (Leviatano, Afrodite e Tamar, di fronte a dell’Accordo di Parigi. Per la politica am- Israele e Cipro) e in Egitto (Zohr), oltre alla bientale interna spetta ora agli Stati la re- ripresa della produzione nei Paesi della spon- sponsabilità di attuare le linee strategiche di da settentrionale africana, Algeria, e dei Paesi riduzione delle emissioni con politiche loca- del Medio Oriente, in particolare Iran e Iraq. li, da molti già avviate, senza aspettare alcun Nello stesso scenario vanno collocati infine i impulso dal governo federale. Come pure sul delicati rapporti tra Cina e Russia in campo fronte finanziario, dove si è già attuato un ri- energetico, dove la Cina rappresenta un po- dimensionamento dei fondi di ricerca e svi- tenziale mercato di sbocco per la Russia, in luppo a favore delle energia pulite, e anche in verità assai difficile da conquistare. La Cina questo ambito spetterà agli Stati il compito infatti ha appena iniziato il processo di tran- di compensare il mancato sostegno finanzia- sizione che sposta al gas la domanda di idro- rio federale (cfr. Victor 2016). carburi: il carbone occupa ancora il primo po- Potenziali beneficiari della nuova strategia sto, ovvero il 64% delle fonti primarie, seguito energetica di Trump sono invece le imprese dal petrolio al 19%, dall’idroelettrico all’8%, il di trasporto di gas e petrolio, in particolare gas al quarto posto (6%), le nuove rinnovabili per le due infrastrutture più rilevanti, ogget- che hanno raggiunto il 2% e dal nucleare, ul- to di contrasti, la Dakota pipeline per tra- timo (1%); ma la strategia energetica verso la sportare petrolio dal Nord Dakota all’Illinois decarbonizzazione si è avviata (dati BP 2016). e la Keystone XL pipeline per trasportare pe- trolio dal Canada al Golfo del Messico (Ra- pier, «Forbes», 14 novembre 2016). Traendo le prime considerazioni da questi scenari, sul fronte industriale interno la mi- Un cigno nero: la politica energetica di Donald naccia di Trump non sembra grave, alme- Trump no nel breve periodo. Le scelte delle utilities nei confronti del nuovo mix di fonti prima- Per concludere non può mancare un cenno rie sono ormai attive, un cambio di strategia alle conseguenze del drastico cambiamen- sembra improbabile e il ritorno al carbone di to di rotta nella strategia energetica america- conseguenza difficile. La protezione dell’am- na e all’incertezza prodotta dal programma biente nel dominio energetico potrà vedere di Trump. In estrema sintesi, gli obiettivi di- un’assunzione di responsabilità da parte degli chiarati riguardano: la rivitalizzazione dell’in- Stati con politiche di sostegno alle fonti rin- dustria del carbone, il ridimensionamento novabili, che portano con sé un patrimonio delle politiche ambientali, il potenziamento straordinario di investimenti per l’ammoder- delle infrastrutture di trasporto di gas e pe- namento delle reti reso necessario dalla ge- trolio, ora sospese per il mancato rispetto dei nerazione elettrica distribuita. Sul piano in- vincoli ambientali, e infine il rafforzamen- ternazionale, invece, la maggiore autonomia to della produzione interna di gas e petrolio energetica gioca un ruolo cruciale nel ridurre per fare dell’America un Paese esportatore. Il l’impegno diretto degli Stati Uniti nella re- quadro si innesta in una visione protezionista gione del Golfo; è certo meno chiaro il rap- 26
MONDO E TENDENZE porto che Trump sembra sviluppare con Pu- via a superare la centralità del petrolio e delle tin e Xi in materia energetica, in particolare fonti fossili proiettandosi con le nuove tecno- nella concorrenza sul gas con il primo e sul- logie verso l’energia rinnovabile ‘verde’ a co- le rotte marittime con il secondo: le possibili sti decrescenti; dall’altro entrano in produ- vie alternative generano grave incertezza per zione riserve ingenti e nuove di petrolio e gas gli scenari futuri. non convenzionale, che alterano i prezzi rela- tivi delle diverse fonti, in direzione opposta. In tutto ciò si è logorato il potere di merca- to dei produttori di petrolio e gas che ha svol- Un cenno per concludere to per tutto il secolo scorso un ruolo cruciale e si è accentuato dopo l’accordo tra i produt- In estrema sintesi, due elementi strategici ca- tori dei Paesi OPEC e le due grandi crisi del ratterizzano oggi lo scenario globale dei mer- petrolio (1973 e 1979) subite da un Occidente cati dell’energia. Da un lato il mondo si av- del tutto impreparato ad affrontarle. Evoluzione, stato di utilizzo e integrazione rinnovabili eccedentaria, sia interventi relativi al nel sistema elettrico degli impianti dispacciamento (gestione integrata delle unità di alimentati dalle fonti rinnovabili in Italia produzione e delle unità di consumo di energia elettrica per garantire l’equilibrio in tempo reale tra di Andrea Galliani domanda e offerta) finalizzati a fare in modo che anche gli impianti alimentati dalle fonti rinnovabili A partire dalla metà del primo decennio del nuovo aleatorie e di generazione distribuita possano millennio, in Italia si è assistito a un importante partecipare attivamente al funzionamento del cambiamento del mix produttivo nazionale sistema elettrico, sia attraverso la fornitura dei di energia elettrica, per effetto della rilevante servizi di rete (ad esempio, tramite la disponibilità promozione e, quindi, diffusione delle ‘nuove’ a modificare i propri profili di immissione), sia fonti rinnovabili (quali la solare e la eolica) e della attraverso la loro responsabilizzazione in termini cosiddetta generazione distribuita. L’incidenza di bilanciamento (migliorando le previsioni delle della produzione elettrica da fonti rinnovabili sul proprie produzioni di energia elettrica, anche sulla totale della produzione lorda di energia elettrica base dei dati di disponibilità della fonte). A tal fine era pari al 19% nel 2004 (56 TWh su un totale di è importante l’azione regolatoria dell’Autorità per 303 TWh) e al 43% nel 2014, poi scesa al 37% l’energia elettrica il gas e il sistema idrico. nel 2016 (108 TWh su un totale di 290 TWh) per Le ‘nuove’ fonti rinnovabili, e in particolare la effetto della scarsa idraulicità. Contestualmente solare fotovoltaica, modificano anche il profilo la produzione termoelettrica da combustibili dei prezzi che si formano sui mercati dell’energia fossili ha subito importanti riduzioni rispetto elettrica: esse fanno sì che i prezzi siano più agli inizi del millennio. Per quanto riguarda la bassi nelle ore diurne e più alti nelle ore preserali generazione distribuita, qui intesa come insieme (17-21) in cui cessa la produzione fotovoltaica, degli impianti di produzione di potenza fino a 10 a differenza del passato in cui i prezzi erano più MVA prevalentemente connessi alle reti di media elevati nelle ore diurne. o bassa tensione, nel 2015 la produzione lorda è I prezzi di mercato dell’energia elettrica non stata pari a circa 51 TWh (di cui circa 23 TWh da dipendono unicamente dalla diffusione delle impianti eolici e fotovoltaici). fonti rinnovabili, ma anche (e soprattutto) Gli impianti alimentati dalle ‘nuove’ fonti rinnovabili dall’andamento del prezzo del gas naturale (eolica e solare fotovoltaica) hanno caratteristiche che continua a rappresentare una fonte molto molto diverse rispetto agli impianti termoelettrici: importante per la produzione complessiva di presentano costi variabili nulli e costi fissi elevati, energia elettrica. Un’eventuale riduzione dei prezzi vengono realizzati dove è disponibile la fonte, non dell’energia elettrica sui mercati all’ingrosso necessariamente dove serve energia elettrica, attribuibile alla maggior diffusione delle fonti producono quando è disponibile la fonte aleatoria, rinnovabili non comporta necessariamente una sono spesso (soprattutto i fotovoltaici) di taglia corrispondente riduzione delle bollette elettriche ridotta e connessi alle reti elettriche aventi pagate dai clienti finali. Tali bollette, infatti, devono più basso livello di tensione. In particolare, la consentire anche la copertura dei costi per il produzione di energia elettrica in funzione della trasporto di energia elettrica (che potrebbero disponibilità della fonte anziché della richiesta aumentare a fronte dell’esigenza di realizzare di energia elettrica, in un contesto quale quello nuovi investimenti), dei costi per il dispacciamento elettrico in cui non è (ancora) possibile disporre (che potrebbero aumentare a fronte dell’esigenza di forme di accumulo diffuso, può comportare di una maggiore capacità di riserva per sopperire criticità sia dal punto di vista tecnico (in termini di all’aleatorietà delle fonti rinnovabili) e dei difficoltà nel garantire l’equilibrio tra produzione cosiddetti oneri generali di sistema tra cui la voce e consumo) sia dal punto di vista economico più importante attiene agli incentivi per le fonti (aumento dei costi per l’approvvigionamento rinnovabili stesse. della capacità di produzione di riserva pronta a La richiamata azione regolatoria che contempli subentrare al venir meno della fonte rinnovabile). il punto di vista sia infrastrutturale sia del Il cambiamento del mix produttivo in corso dispacciamento si pone proprio l’obiettivo del richiede, in modo coordinato, sia interventi contenimento dei costi complessivi in capo ai infrastrutturali sulle reti elettriche finalizzati al clienti finali nel nuovo assetto del sistema elettrico, potenziamento delle reti esistenti e all’eventuale destinato a evolvere sempre più verso soluzioni realizzazione di nuove reti elettriche per evacuare rinnovabili e ambientalmente sostenibili ma, al dalle zone a basso consumo la produzione da fonti contempo, di più complessa gestione integrata. 27
Scenari futuri per l’energia Valeria Termini L’oligopolio si va sgretolando, fino ad arri- L’ENERGIA ‘VERDE’: UNA CRESCITA ESPONENZIALE vare alla recente condizione di mercato op- Capacità installata da fonti rinnovabili nel mondo (2005-16) posta, nella quale un eccesso di produzione è in cerca di sbocco; un mercato dominato 2.500 dalle componenti della domanda, nonostan- te il persistere di fattori geopolitici dirom- penti, come le guerre civili che hanno deva- 2.000 stato alcuni Paesi produttori o le sanzioni imposte ad altri, abbiano contribuito ad ar- ginare la produzione. Protagonista degli sviluppi del nuovo sce- 1.500 nario energetico è ancora una volta l’inno- vazione tecnologica; che il gas sia il com- bustibile che accompagnerà la transizione 1.000 energetica verso le nuove fonti rinnovabi- li è indubbio. Ma il passo del cambiamento sarà dettato dalla forza dei protagonisti che 500 si confrontano direttamente sul campo e di 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 cui si sono delineati brevemente gli interes- Dati: Eurostat (valori espressi in GW installati) si contrastanti. Per saperne di più R. AREZKI et al. (2016), Special feature: Institute on Climate Change and the Environ- Commodity market developments and fore- ment, Working Paper 235. casts, with a focus on the energy transition in A. GRUBLER (1990), The Rise and Fall of an era of low fossil fuel prices, IMF World Eco- Infrastructures: Dynamics of Evolution and nomic Outlook, Washington. Technological Change in Transport, Physi- N. BENTO, C. WILSON (2016), Measuring ca-Verlag, Heidelberg. the duration of formative phases for energy J. GODDENOUGH (2017), UT News. technologies, «Environmental Innovation and M. HUBBERT (1956), Nuclear energy and Societal Transitions», pp. 95-112. the fossil fuels, Shell Development Company, R. CHERIF et al. (2017), Riding the Energy Houston, 95. Transition: Oil beyond 2040, IMF Working Pa- INTERNATIONAL ENERGY AGENCY (IEA) per, 17, 120. (2016), How flexible are LNG Markets in Practi- COMMISSIONE EUROPEA (2014), Quadro ce?, «Global Gas Security Review». per le politiche dell’energia e del clima per il N. NAKICENOVIC (1986), The automobile periodo dal 2020 al 2030. road to technological change, «Technological COMMISSIONE EUROPEA (2011), Tabella Forecasting and Social Change». di marcia per l’energia 2050. B. NYKVIST, M. NILSSON (2015), Rapidly S. DE STERCKE (2014), Dynamics of energy falling costs of battery packs for electric vehi- systems: A useful perspective, «International cles, «Nature». Institute for Applied Systems Analysis (IIASA)», K. POLANYI (1944), The Great transforma- 14, 013, Laxenburg. tion, Farrar & Rinehart, New York. EIA (2017), Drilling productivity report. R. RAPIER (2016), The break even cost for B. FATTOUH (2016), OPEC Deal or No Deal? shale oil in World Energy Resources Oil, World This is Not the Question, «The Oxford Institute Energy Council. for Energy Studies», October. V. TERMINI (2017), La politica energetica e la B. FATTOUH (2016), Adjustment in the Oil protezione dell’ambiente, in Europa. Un’utopia Market: Structural, Cyclical or Both?, «The in costruzione, Istituto della Enciclopedia Ita- Oxford Institute for Energy Studies», May. liana, Roma, pp. 435-45. R. FOUQUET (2010), The slow search for so- UNITED NATIONS (2015), Paris Agreement. lutions: Lessons from historical energy transi- D. VICTOR (2016), What to Expect from Tru- tions by sector and service, «Energy Policy», , mp on Energy Policy, Brookings, November. November, pp. 6586-96. L. WENAR (2017), Blood Oil: Tyrants, Violen- R. FOUQUET (2015), Lessons from energy ce, and the Rules that Run the World, Oxford history for climate policy, Grantham Research, University Press, Oxford. 28
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