TRECCANI ATLANTE GEOPOLITICO 2018 - ENCICLOPEDIA ITALIANA ISTITUTO DELLA FONDATA DA GIOVANNI TRECCANI - Area Sistemi Informativi

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TRECCANI
  ATLANTE
GEOPOLITICO
    2018

       ISTITUTO DELLA
ENCICLOPEDIA ITALIANA
 FONDATA DA GIOVANNI TRECCANI
             ROMA
MONDO E TENDENZE

Scenari futuri                                                                                                           di Valeria Termini

per l’energia

                                       U
                                                na grande trasformazione ha investito               marie di energia: petrolio, gas, carbone, nu-
                                                il mondo dell’energia dal nuovo mil-                cleare e nuove fonti rinnovabili (sole, vento,
MONDO                                           lennio. L’obiettivo condiviso di pro-               maree, acqua, biomasse, biogas e geotermia);
E TENDENZE                              teggere il pianeta producendo energia da fonti              copre l’intera filiera industriale, l’uso dell’e-
                                        rinnovabili profila i confini di una vera rivo-             nergia elettrica e, in prospettiva, dei traspor-
                                        luzione nell’industria, nei servizi e nell’or-              ti. Una nuova accelerazione si è impressa nel
                                        ganizzazione della vita dei cittadini: induce               2015 (Parigi COP 21, dicembre), quando per
                                        innovazioni tecnologiche di cui è difficile pre-            la prima volta un Accordo globale per proteg-
                                        vedere la portata. Nella transizione si costrui-            gere il pianeta dall’inquinamento atmosferico
                                        scono scenari geopolitici del tutto nuovi, nei              è stato concluso tra 195 Paesi sotto l’egida del-
                                        quali l’abbandono graduale degli idrocarbu-                 le Nazioni Unite e impegni concreti sono sta-
                                        ri giocherà un ruolo cruciale anche nella ri-               ti definiti. L’uscita degli Stati Uniti decisa da
                                        definizione dei poteri regionali tra Europa,                Donald Trump nel 2017, che potrà concretiz-
                                        Stati Uniti, Russia e area del Pacifico, dove               zarsi solo dall’entrata in vigore dell’accordo,
                                        la Cina va assumendo un peso di primo pia-                  potrà rallentare il passo del cambiamento, ma
                                        no. Il cambiamento ha origine nelle fonti pri-              non arresterà certo il processo avviato. Lascia
                                                                                                    un vuoto di leadership accanto alla Cina, che
                                                                                                    potrebbe essere colmato dall’Europa.
                                                                                                    A Parigi i governi hanno assunto impegni e
CONFERENZE SUL CLIMA SVOLTE DAL 1995 A OGGI                                                         stanziato fondi per ridurre le emissioni da
                                                                                                    combustibili fossili e fermare l’aumento me-
                                                1994   Marzo 1994: Diventa operativa l’UN-          dio della temperatura globale sotto i 2 °C, con
                                                       FCCC (United Nation Framework Con-           politiche che puntano a un incremento mas-
                                                       vention on Climate Change), che istituisce   simo di 1,5 °C, raccomandato dagli scienziati
                                                       la COP (Conference of the Parties) in cui
                                                       annualmente si incontrano tutti i Paesi      dell’UNFCC. Si è accentuato così l’interven-
                  COP1: Berlino                 1995
                                                       facenti parte della convenzione              to a favore delle fonti rinnovabili nella produ-
                                                1996             COP 2: Ginevra                     zione elettrica e nei trasporti e si è diffuso un
                    COP 3: Kyoto                                 Il Segretariato dell’UNFCC         comune sentire che ha dato nuova spinta alla
                                                1997             si stabilisce a Bonn
 Primo storico accordo (Accordo di Kyoto)
                                                1998
                                                                                                    transizione energetica, a trent’anni da quan-
     per la riduzione delle emissioni di gas                     COP 4: Buenos Aires
                                                                                                    do la Commissione Bruntland prima (1987)
                    COP 5: Bonn                 1999                                                e la Conferenza di Rio poi (1992) avviarono
                                                2000            COP 6: L’Aja                        in sede internazionale la discussione sullo svi-
             COP 7: Marrakech                   2001
                                                                                                    luppo sostenibile.
                                                2002            COP 8: Nuova Delhi
                  COP 9: Milano                 2003
                                                2004            COP 10: Buenos Aires                Cambiamento climatico e rivoluzione tecnolo-
            COP 11: Montreal
                                                                                                    gica
                                                2005
Febbraio 2005: la Russia sigla l’Accordo di
                 Kyoto, che entra in vigore     2006            COP 12: Nairobi                     Tecnicamente, la produzione di energia elet-
                   COP 13: Bali                 2007                                                trica dalle nuove fonti rinnovabili, nelle for-
                                                2008            COP 14: Poznan                      me di pannelli solari, pale eoliche, utilizzo
         COP 15: Copenaghen
                                                                                                    delle biomasse, è frammentata e distribui-
                                                2009                                                ta localmente sul territorio. Consente ai cit-
                                                2010            COP 16: Cancun                      tadini di autoprodurre l’elettricità nel luogo
                COP 17: Durban                  2011                                                in cui la consumano e di rivendere attraver-
                                                                COP 18: Doha
                                                                                                    so la rete quella generata in eccesso rispetto al
                                                2012                                                proprio fabbisogno. Il che conferisce autono-
               COP 19: Varsavia                 2013                                                mia ai consumatori, li corresponsabilizza nel-
                                                2014            COP 20: Lima                        le scelte di risparmio energetico e modifica di
                    COP 21: Parigi                              Marzo 2014:                         conseguenza i modelli di consumo e le strate-
                                                2015
A Parigi, storico accordo di 195 Paesi sulla                    20° anniversario dell’UNFCCC        gie industriali delle imprese.
               lotta ai cambiamenti climatici   2016            COP 22: Marrakech                   Il processo di adeguamento richiede anche
                             COP 23: Bonn       2017                                                una completa trasformazione tecnologica
   Giugno 2017: il presidente statunitense                                                          delle reti elettriche e della filiera industriale.
    Donald Trump annuncia l’intenzione di
      ritirare gli USA dall’Accordo di Parigi                                                       Rende necessari strumenti nuovi per garan-
                                                                                                    tire la sicurezza del sistema, poiché la pro-

                                                                                                                                                   19
Scenari futuri per l’energia                                                                                                            Valeria Termini

                               duzione diviene frammentata sul territorio, e                 lettricità. Sono investimenti accompagnati da
                               per proteggere dal rischio di interruzioni di                 incentivi e costi di sistema che sono socializ-
                               corrente dovute alla minore prevedibilità del-                zati nel settore elettrico e richiedono pertanto
                               le fonti primarie che sono soggette a condizio-               un monitoraggio del beneficio per il sistema e
                               ni atmosferiche variabili.                                    la validazione tecnica da parte dell’Autorità di
                               La produzione locale e decentrata di energia                  regolazione dell’energia. Anche su questo ter-
                               elettrica impone dunque ingenti investimen-                   reno una rivoluzione tecnologica è in corso,
                               ti per rendere le reti di distribuzione e i con-              fondata sull’evoluzione dei sistemi di accu-
                               tatori ‘intelligenti’, come avviene ad esempio                mulo (batterie), prototipi propedeutici anche
                               oggi in Italia, in grado di trasmettere flus-                 all’uso di auto elettriche, a loro volta alimen-
                               si di elettricità nelle due direzioni (dal cen-               tate da fonti rinnovabili. Nella transizione si
                               tro alla periferia e viceversa) e di interagire in            prospetta inoltre un uso più esteso del gas, il
                               tempo reale, in futuro da remoto, con i pun-                  meno inquinante tra i combustibili fossili ri-
                               ti terminali di produzione e consumo dell’e-                  spetto a carbone e petrolio, per garantire la

                                 L’Africa in movimento                                       tutto influenzati dall’evoluzione delle rinnovabili.
                                                                                             L’Africa subsahariana potrebbe infatti essere la
                                 di Lorenzo Colantoni                                        prima e più grande beneficiaria della rivoluzione in
                                                                                             atto a livello mondiale nel settore delle rinnovabili,
                                 Fino al 2014, l’Agenzia internazionale per l’energia        la cui maturazione tecnologica ha recentemente
                                 (IEA) descriveva l’Africa subsahariana non solo             portato al crollo dei costi di generazione per solare
                                 come la regione con il minore tasso di accesso              ed eolico, e sta influenzando l’elettrificazione
                                 all’energia al mondo (oltre il 60% senza elettricità),      africana in due modi. Il primo riguarda le rinnovabili
                                 ma anche come l’unica dove l’elettrificazione               on grid, che forniscono una fonte di energia
                                 andava diminuendo: la crescita della popolazione            economica e indipendente dalle importazioni o
                                 in altre parole superava quella dei nuovi utenti            dalla dotazione di risorse del Paese – a differenza
                                 raggiunti dalla rete elettrica.                             di carbone, gas e petrolio, che sono distribuiti
                                 Nel 2014 qualcosa è cambiato; per la prima volta            in maniera non uniforme sul territorio africano,
                                 la tendenza si è invertita e il tasso di elettrificazione   l’irradiamento solare e il vento sono una costante.
                                 è aumentato. Il risultato potrebbe non essere               Sono però le opzioni scollegate dalla rete nazionale,
                                 temporaneo, piuttosto la conseguenza di una                 cosiddette off grid, e le reti locali, cosiddette mini
                                 serie di grandi trasformazioni in corso a livello           grid, quelle che davvero potrebbero rivoluzionare
                                 politico e tecnologico, soprattutto nell’ambito delle       lo scenario energetico africano; forniscono infatti
                                 rinnovabili. Le stesse che, se si concretizzassero,         una fonte di energia per le singole case (il primo
                                 potrebbero portare già nei prossimi vent’anni a             caso) oppure una generazione locale per villaggi
                                 quell’accesso universale all’energia, che è chiave          o cluster produttivi (il secondo), entrambe a base
                                 per lo sviluppo economico e quindi per la stabilità         rinnovabile, capaci di ovviare sia alle difficoltà di
                                 politica che la quasi totalità dell’Africa subsahariana     connessione con la rete nazionale per via della
                                 ha finora cercato, e mai ottenuto.                          dispersione della popolazione, sia ai costi spesso
                                 L’impatto della mancata elettrificazione è infatti          insostenibili dei generatori diesel. Rivestono
                                 devastante per la società e l’economia africana:            quindi un ruolo fondamentale per ottenere
                                 secondo i dati dell’Africa Progress Panel, un               l’accesso universale all’energia in Africa: per poter
                                 terzo di tutto il cibo prodotto in Africa è perso           raggiungere questo obiettivo entro il 2030, la
                                 per mancanza di elettricità, 600.000 sono i morti           IEA stima che il 54% della nuova elettrificazione
                                 annuali per malattie causate dal fumo del carbone           dovrebbe essere rappresentato proprio da
                                 e del legname utilizzato all’interno delle case,            soluzioni off grid e da mini grid.
                                 fonti di energia che sono anche la prima causa di           Il 2030 è vicino però, e l’accesso universale ancora
                                 deforestazione in Africa subsahariana, con danni            lontano. Visto il budget limitato e spesso fluttuante
                                 incalcolabili agli ecosistemi di Paesi come la              dei Paesi africani sarà necessario riuscire a
                                 Repubblica Democratica del Congo. La mancanza               canalizzare gli investimenti dall’estero per sfruttare
                                 di energia impatta particolarmente sulle disparità          questo momento propizio. Un’occasione che
                                 sociali ed economiche del continente: secondo               vede massicci investimenti cinesi già in corso in
                                 i dati World Bank, è la popolazione rurale, quella          Paesi come Kenya ed Etiopia, e un cambiamento
                                 cioè più povera e isolata, ad avere minore accesso          nell’attitudine dei Paesi europei stessi, che
                                 all’energia (17,9%).                                        cercano ora partnership commerciali promosse
                                 Tutto questo rappresenta un freno poderoso per              dal settore privato, e di cui i governi e le istituzioni
                                 lo sviluppo africano, che però potrebbe già essersi         europee rappresentano solo i garanti (come nel
                                 allentato. Secondo l’IEA, il tasso di elettrificazione      caso del recente External Investment Plan della
                                 africano annuale dal 2012 al 2014 è stato tre volte         Commissione europea).
                                 tanto rispetto a quello nel periodo 2000-12. Un             Le possibilità di elettrificazione mettono così
                                 cambiamento più forte in alcune regioni piuttosto           ora l’Africa a un bivio, tra le sue possibilità di
                                 che in altre, come in Africa orientale, dove la             sviluppo e un passato di povertà e instabilità.
                                 popolazione senza accesso all’energia è diminuita           L’energia porterebbe crescita economica,
                                 del 14% dal 2012. La volontà politica di molti Paesi        occupazione e stabilità politica, promuovendo la
                                 africani si è poi rafforzata: la Nigeria ha dichiarato      già esistente collaborazione in ambito energetico
                                 un obiettivo del 100% di accesso all’energia entro          in organizzazioni come la West African Power Pool,
                                 il 2030, 33 Paesi nella regione hanno obiettivi             e avendo forte impatto anche sulle migrazioni.
                                 specifici per le rinnovabili, alcuni di questi con          Un’occasione non semplice da cogliere, ma che
                                 risultati già significativi.                                porterebbe direttamente dall’assenza di energia a
                                 I fattori che hanno portato a questi primi                  un mix energetico pulito, stabile e diffuso a livello
                                 cambiamenti sono numerosi, ma sono prima di                 locale.

20
MONDO E TENDENZE

riserva necessaria all’uso di fonti rinnovabili      le istituzioni pubbliche per fornire ai cittadi-
non programmabili.                                   ni servizi non più elargiti da sovrani ‘benevo-
Si delinea così una nuova traiettoria energe-        lenti’, i quali sono stati in grado di comprare
tica industriale che, associata alla rivoluzio-      stabilità politica e supporto personale in cam-
ne tecnologica nelle telecomunicazioni, av-          bio di servizi fondamentali alla popolazione
via una fase nuova del capitalismo dei servizi.      (istruzione, sanità, assistenza).
Poiché sono proprio le piattaforme elettriche        Ma la storia non procede per passi lineari: la
e le ‘reti intelligenti’ a consentire l’attivazio-   transizione è complessa e contradditoria e due
ne dell’Internet delle cose (Internet of things,     dinamiche contrastanti avanzano, spinte da
IOT) e dei servizi che nei prossimi decenni          interessi contrapposti. Un movimento di lun-
modificheranno la vita dei Paesi industrializ-       go periodo, prodotto dalla rivoluzione tecno-
zati nei modelli di smart cities.                    logica in corso, traghetta il mondo verso una
Gli stessi progressi che modificano la traiet-       nuova fase; gradualmente lo fa uscire dalla
toria industriale e dei consumi nei Paesi più        centralità del petrolio e degli idrocarburi e lo
avanzati sono destinati a produrre un impatto        conduce verso uno scenario del tutto nuovo,
straordinario anche nei Paesi non industria-         dove l’energia sarà prodotta applicando nuove
lizzati, dall’Africa all’Estremo Oriente; poi-       tecnologie allo sfruttamento di risorse natura-
ché le fonti rinnovabili attivano piccole pro-       li, rinnovabili e quindi inesauribili.
duzioni locali di energia e consentono a quelle      Ma mentre la faglia si muove con trasforma-
regioni di evitare il passaggio attraverso gran-     zioni lente a macchia di leopardo, che via via
di investimenti infrastrutturali, come la co-        creano la tela del nuovo mondo delle fonti rin-
struzione di gasdotti o di tubature del petro-       novabili, resistono al cambiamento i soggetti
lio, che richiedono finanziamenti ingenti e          che hanno tratto e ancora traggono alimento
inaccessibili alle popolazioni locali.               politico e rendita economica dai combustibili
Infine, come spesso avviene ricordando Po-           fossili – le major di petrolio gas e carbone e il
lanyi, con la grande trasformazione in un col-       mondo politico a esse connesso –, che si scon-
po solo si cancellano miti, teorie e affanni del     trano con i mutamenti radicali in atto.
passato, in questo caso legati alla scarsità delle   Nel breve periodo si generano così reazioni
riserve di combustibili fossili, come la teoria      che scuotono mercati e prezzi dei combusti-
del peak oil aperta da Marion King Hubbert,          bili fossili e sono erroneamente interpretate
geologo della Shell, nel 1956, che seguì di un       con le lenti del passato. A ciò si aggiungono i
secolo la preoccupazione del peak coal teoriz-       ‘cigni neri’ di Taleb, eventi difficilmente pre-
zata da William S. Jevons nel 1859. E si mo-         vedibili come l’elezione di Trump nel novem-
dificano radicalmente i rapporti di potere tra       bre 2016, la cui politica energetica di sostegno
gli interessi globali in campo.                      alla crescita di carbone, petrolio e gas prodotti
                                                     negli Stati Uniti peserà sulle dinamiche glo-
                                                     bali, rallentandone il passo, ma prevedibil-
                                                     mente non la traiettoria.
Interessi contrapposti e forze contrastanti in       L’incertezza che deriva da queste dinamiche
azione                                               contrastanti alimenta movimenti speculativi
                                                     ampi e rende difficile una definizione ex ante
La nuova traiettoria energetica incide sul tes-      degli scenari futuri. La speculazione si inne-
suto geopolitico. In primo luogo ridimensiona        sta con prepotenza sui cicli del prezzo del pe-
il ruolo del petrolio, eliminando così l’oggetto     trolio, consolidati nel tempo dal movimento
di interventi militari che hanno devastato un
terzo del pianeta nel secolo passato. In secon-
do luogo, riducendo la rendita da petrolio, de-
curta il sostegno a governi e amministrazio-         PETROLIO E DEMOCRAZIA
ni corrotte nelle dittature dei Paesi produttori
(dal Kuwait al Venezuela, dalla Nigeria alla           Rendite petrolifere   Freedom in the world index (0 Paese meno libero - 100 Paese più libero)
Russia), che dai ricavi di gas e petrolio han-         (in percentuale
no tratto potere politico, armi e arricchimen-         sul PIL)                                                                                        Liberi
to personale a scapito delle popolazioni locali,                                                                                                           70
come documenta in modo approfondito il bel
                                                                                                                                          Parzialmente liberi
volume di Leif Wenar (2016).
La riduzione di queste entrate opache nel-                                                                                                                 35
le autocrazie del petrolio è rilevante. L’or-                                                                                                      Non liberi
dine di grandezza è significativo: nel 2015 il
semplice crollo del prezzo del petrolio ha de-
terminato un trasferimento di ricchezza di
900 miliardi di dollari dai Paesi produttori
ai Paesi importatori, il che crea loro proble-
mi di bilancio nel medio periodo (Bloomberg
2016). Un possibile scenario positivo si in-
travvede invece per il lungo periodo; nei Pae-
si produttori di gas e petrolio, che a queste ri-
sorse hanno sacrificato negli anni ogni traccia
di sviluppo economico che coinvolgesse la po-
polazione locale, potrebbe avviarsi un proces-
so ‘schumpeteriano’ di democratizzazione e
sviluppo delle istituzioni. Poiché l’esigenza di      Kuwait Arabia Saudita Congo Sud Sudan Azerbaigian Gabon       Ciad      Brunei
imporre tasse per colmare deficit pubblici non              Iraq      Oman      Guinea    UAE       Angola  Algeria      Qatar
più coperti dalle rendite del petrolio richiede                               Equatoriale
l’inizio di un graduale ruolo dello Stato e del-                                                                                      Dati: WB, Freedom House

                                                                                                                                                          21
Scenari futuri per l’energia                                                                                                                      Valeria Termini

                                                                                                         il barile in pochi mesi – appartiene in effetti
ANDAMENTO DEL PREZZO DEL PETROLIO                                                                        solo in parte al normale ciclo di bust and boom,
Prezzo del Brent al barile, in dollari (valori semestrali, 1990-2017)
                                                                                                         come viene chiamata questa dinamica nel ger-
                                                                                                         go economico, legata agli investimenti e spe-
                                                                                                         rimentata da più di quarant’anni. Secondo la
 200
                                                                                                         quale fattori esogeni di crisi, per lo più politi-
                                                                                                         ci (la rivoluzione iraniana nel 1979, l’invasio-
                                                                                                         ne del Kuwait nel 1990, le Torri gemelle e la
 150                                                                                                     guerra in Iraq fra 2001 e 2003, le primavere
                                                                                                         arabe nel 2011); o economici (come la crisi fi-
                                                                                                         nanziaria delle tigri asiatiche nel 1997-98 e la
                                                                                                         più grave e recente del 2008-09), determinano
 100                                                                                                     picchi nel prezzo del petrolio, di volta in volta
                                                                                                         attivati o rafforzati dalla speculazione, finan-
                                                                                                         ziata da liquidità abbondante.
                                                                                                         Come conseguenza, si innesca un ciclo pro-
  50
                                                                                                         duttivo che si ripete negli anni: ai prezzi ele-
                                                                                                         vati seguono investimenti ingenti soprattutto
                                                                                                         nella parte upstream della filiera del petrolio,
     0                                                                                                   per la ricerca e l’estrazione di nuove riserve;
           1992     1995      1998      2001   2004      2007      2010     2013         2016            e questi, nel tempo non breve che caratteriz-
                                                                                             Dati: IMF   za gli investimenti fissi del settore, aumentano
                                                                                                         l’offerta di petrolio, fino a determinare un ec-
                                                                                                         cesso di capacità e una produzione maggiore
                                                                                                         della domanda globale; provocano il ridimen-
                                     dei fondamentali – investimenti, domanda e                          sionamento e poi di nuovo la caduta dei prez-
                                     offerta. Non potendoci addentrare nei detta-                        zi. Si avvia così un nuovo ciclo, in cui gli inve-
                                     gli finanziari della speculazione, ricordiamo                       stimenti ristagnano a causa del prezzo basso,
                                     solo che negli Stati Uniti i nuovi energy index                     l’offerta diventa di nuovo insufficiente ri-
                                     finanziari detenuti nei portafogli degli hedge                      spetto alla crescita della domanda, provocan-
                                     funds sono saliti da 40 miliardi di dollari nei                     do tensioni sul mercato e aumenti del prez-
                                     primi anni 2000 a 300 miliardi di dollari nel                       zo. Sono i cicli del petrolio riscontrati dopo
                                     2012 (IMF 2017). Il loro potenziale destabi-                        la prima crisi petrolifera degli anni Settanta.
                                     lizzante è clamoroso.                                               Negli ultimi trent’anni sono almeno tre i cicli
                                                                                                         del prezzo del petrolio con un crollo improv-
                                                                                                         viso del prezzo che ha superato il 50%: nel
                                                                                                         1986, dopo le scoperte del Mare del Nord e
                                     Il prezzo del petrolio                                              del Messico; nel 1998 dopo la crisi finanziaria
                                                                                                         asiatica, nel 2009, dopo lo scoppio della bol-
                                     La punta dell’iceberg è la fluttuazione del                         la speculativa negli Stati Uniti. In tutti e tre i
                                     prezzo del petrolio, spesso considerata come                        casi, tuttavia, il prezzo è risalito nei due anni
                                     fenomeno a sé. Il crollo del prezzo del pe-                         successivi, recuperando i valori medi prece-
                                     trolio nel 2014 – da 108 dollari a 49 dollari                       denti.

TRASFERIMENTO DI REDDITO DAI PAESI PRODUTTORI AI PAESI CONSUMATORI DOPO IL CROLLO DEL PREZZO DEL PETROLIO (2015)

                                                                           Norvegia
                                                                           -$53 miliardi                                   Russia e Asia C.
                                                                                                                           -$218 miliardi
                                               Canada
                                               -$40 miliardi
                                                                        Europa
                                                                        +$300 miliardi
                           USA
                           +$180 miliardi
                                                                                                                                 Asia
                                                                           Africa del Nord                                       +$393 miliardi
                                                                           -$62 miliardi                 Medio Oriente
                                                                                                         -$357 miliardi

                                                        America                              Africa
                                                        Latina                               Subsahariana
                                                        -$60 miliardi                        -$89 miliardi

22
MONDO E TENDENZE

La situazione di oggi è diversa e l’analisi tra-          ricarica hanno naturalmente un peso cruciale,
dizionale del ciclo dei prezzi diventa inganne-           ma sono in corso di graduale attuazione tra gli
vole. A tre anni dal crollo del 2014, per lungo           investimenti, in progetti pilota promossi dal-
tempo il prezzo non riesce a tornare stabil-              le autorità di settore, anche se la direttiva eu-
mente al valore considerato critico di 50 dol-            ropea 2014/94/EU prevede che le infrastrut-
lari il barile o a superarlo (46 dollari a settem-        ture di ricarica siano un’attività competitiva e
bre 2017). È questa la sostanziale differenza             non regolata.
con i cicli precedenti che va riconosciuta nel-           I Paesi produttori di petrolio hanno reagi-
lo scenario di lungo periodo. A differenza del            to. Per la prima volta Arabia Saudita e Rus-
passato la domanda di combustibili fossili non            sia sono riuscite a far convergere l’OPEC e 11
si riprende con la nuova fase del ciclo e conti-          Paesi produttori di petrolio esterni al cartello
nua a crescere meno della produzione. Al ci-              (Azerbaigian, Bahrain, Bolivia, Brunei, Gui-
clo abituale degli investimenti e dell’offerta,           nea Equatoriale, Kazakistan, Malaysia, Mes-
si sovrappone infatti l’uso crescente di fonti            sico, Oman, Sudan, Sud Sudan; Nigeria e
rinnovabili e il miglioramento dell’efficienza            Libia esclusi), nella decisione comune di li-
energetica indotto dalle politiche di de-carbo-           mitare la produzione di 1,8 milioni di barili
nizzazione che contribuiscono a contenere i               al giorno, circa il 2% della produzione globale
consumi di idrocarburi, mentre le nuove sco-              con l’Accordo di Vienna del dicembre 2016,
perte di gas e petrolio, connesse anche a tec-            per farne rialzare il prezzo. Ma l’accordo si è
nologie non convenzionali (shale), hanno fatto            rivelato inefficace.
lievitare la produzione e perdurare nel tempo             Certamente fattori legati al cambiamen-
l’eccesso di offerta.                                     to dell’offerta hanno inciso: in primo luogo
Un drastico cambiamento nella domanda di                  la produzione del petrolio non convenziona-
petrolio deriva anche dalla prospettiva di dif-           le negli Stati Uniti; ma l’innovazione tecno-
fusione del trasporto elettrico; nelle stime del          logica ha colpito anche nella capacità produt-
Fondo monetario internazionale, più di metà               tiva: l’offerta dei piccoli produttori americani
della domanda di petrolio deriva dai trasporti            di petrolio non convenzionale è più resilien-
(57% nel mondo e 76% negli USA 2014, IMF                  te del previsto al permanere di bassi prezzi,
2017). E, come spesso accade nel cambio del-              contribuendo a sostenere l’offerta e a man-
la traiettoria industriale, la trasformazione dei         tenere la debolezza del prezzo. (Drilling Pro-
consumi può camminare a passi ben più ra-                 ductivity Report, EIA, agosto 2017). A ciò si
pidi delle attese. Si ripete oggi cioè un cam-            aggiungono i fattori congiunturali che han-
biamento analogo a quanto accadde all’ini-                no depresso il prezzo del petrolio, come l’ap-
zio del Novecento: allora il petrolio sostituì il         prezzamento del dollaro, intorno al 10% tra
carbone con la diffusione del motore a scop-              il 2014 e il 2015; la speculazione finanziaria
pio, quando il Modello T si diffuse con rapidi-           su indici energetici e un uso speculativo delle
tà straordinaria tra le famiglie americane, gra-          scorte, che si accentua nei momenti di incer-
zie alla politica di prezzo di Ford che lo rese           tezza. Da ultimo, si aggiunge l’esito dell’in-
accessibile alla domanda di massa (scenden-               terruzione delle sanzioni all’Iran e la ripresa
do da 137.000 dollari nel 1910 a 33.000 dol-              della produzione in Paesi impegnati in guerre
lari nel 1917, cfr. De Stercke 2014, Fouquet              locali, in Libia, che hanno contribuito a neu-
2010 e 2015). Oggi, Tesla, Nissan e altre case            tralizzare gli effetti dell’Accordo di Vienna.
automobilistiche si preparano a un impatto
simile dell’auto elettrica; il costo delle batte-
rie è crollato negli ultimi dieci anni di circa
il 14% l’anno (Nykvist, Nilsson 2015) e una               Il tramonto dell’oligopolio di petrolio e gas
nuova tecnologia sostituisce le batterie al li-
tio con quelle al sodio, un materiale più ab-             Il punto cruciale che si intravede all’orizzon-
bondante e sicuro (Goddenough 2017). Tra                  te è il tramonto dell’oligopolio. L’oligopolio
le criticità ancora pendenti le infrastrutture di         dei produttori di petrolio e gas che hanno do-

L’USO DEL PETROLIO NEL MONDO                              LA FRONTIERA DEI VEICOLI ELETTRICI (2016)

Domanda di petrolio nel mondo, per settori                Nuovi veicoli elettrici registrati e percentuale sul mercato di veicoli

                                                           335.000* 155.000     50.000     40.000       35.000        27.000       25.000        25.000       15.000
                                                            1,5%**    1%         28%         2%           2%           0,8%         0,8%          6,7%         4,6%
                11%
         Trasporto
         marittimo                        44,8%
                                          Trasporto
         5,6%                             su strada
Generazione di
    elettricità

         6,3%
     Trasporto
         aereo

                11%
    Uso residenziale,
     commerciale e        12,7%
             agricolo     Industria                          Cina      USA     Norvegia    Regno        Francia Giappone Germania                 Paesi        Svezia
                          petrolchimica                                                    Unito                                                  Bassi
                                              Dati: IEA                             *(Veicoli elettrici registrati), **(Percentuale sul mercato di veicoli). Fonte: Statista

                                                                                                                                                                        23
Scenari futuri per l’energia                                                                                                                           Valeria Termini

                                  La mobilità sostenibile: veicoli elettrici e                             determinare lo sviluppo della mobilità elettrica, i
                                  infrastrutture di ricarica                                               principali sono il costo, l’autonomia del veicolo e la
                                                                                                           disponibilità di una infrastruttura di ricarica veloce
                                  di Luca Lo Schiavo                                                       che permetta di effettuare viaggi di lunghezza
                                                                                                           superiore al raggio di autonomia. Per quanto
                                  Il settore dei trasporti è fortemente dipendente                         riguarda il costo, nei Paesi in cui si registrano
                                  dai combustibili fossili e rappresenta oggi una                          le quote di mercato più elevate sono disponibili
                                  delle principali fonti di emissioni climalteranti                        incentivi all’acquisto anche molto generosi; i veicoli
                                  e di inquinamento atmosferico e acustico.                                elettrici godono anche di ulteriori vantaggi – molto
                                  Il miglioramento ambientale ed energetico                                importanti per i consumatori – in termini di favore
                                  nel settore dei trasporti è quindi di grande                             nella regolamentazione della sosta e dell’accesso
                                  importanza. In Europa, l’attenzione politica per la                      alle aree congestionate, e in alcuni Paesi anche
                                  ‘mobilità sostenibile’ è elevata: ridurre al minimo                      sotto il profilo fiscale all’acquisto o nell’utilizzo. La
                                  la dipendenza del petrolio e attenuare l’impatto                         ricarica dei veicoli elettrici avviene per la maggior
                                  ambientale nel settore dei trasporti sono i due                          parte in condizioni ‘lente’, con ridotto utilizzo di
                                  obiettivi della recente Direttiva 2014/94/EU per                         potenza, durante le ore notturne o – nel caso
                                  lo sviluppo delle infrastrutture dei ‘combustibili                       di veicoli utilizzati per spostamenti pendolari –
                                  alternativi’, tra i quali l’energia elettrica gioca un                   anche durante le ore diurne. Queste ricariche
                                  ruolo prevalente. Degli oltre 550.000 veicoli elettrici                  (che possono cumulare anche l’80% dell’energia
                                  (includendo sia modelli full-electric, sia modelli                       complessivamente utilizzata dai veicolo elettrici)
                                  ibridi ricaricabili) venduti nel mondo nel 2015,                         avvengono in luoghi privati come le abitazioni o i
                                  l’Europa gioca ancora una parte ridotta (51.000                          parcheggi dei luoghi di lavoro, e non sono critici
                                  veicoli venduti, +24% sul 2014) rispetto a Stati Uniti                   sotto il profilo della gestione della rete; anzi, parchi
                                  (oltre 100.000 veicoli) e Cina (oltre 200.000). Nei                      di veicoli elettrici in ricarica possono essere una
                                  Paesi Bassi e in Norvegia ormai più di un quarto                         risorsa di flessibilità per il sistema elettrico, a
                                  dei veicoli immatricolati nel 2016 è a trazione                          condizione che siano sviluppate le tecnologie che
                                  elettrica, e anche Francia, Germania e Regno                             permettono bidirezionalità nel flusso energetico
                                  Unito hanno quote di mercato già importanti. In                          (c.d. V2G, Vehicle-to-Grid e V2H, Vehicle-to-
                                  Italia, la situazione non è ancora così sviluppata (gli                  House). Più complesso è il tema dell’infrastruttura
                                  ultimi dati indicano quote di mercato dell’ordine                        di ricarica in luoghi pubblici o accessibili al
                                  ancora dello 0,1%), ma le aspettative sono elevate:                      pubblico, in cui è richiesta una potenza maggiore
                                  secondo le indicazioni della consultazione per                           che permette tempi di ricarica compatibili con le
                                  la Strategia energetica nazionale (condotta dal                          esigenze di viaggio su medie-lunghe percorrenze.
                                  ministero dello Sviluppo economico e dal ministero                       La Direttiva europea 2014/94/EU responsabilizza
                                  dell’Ambiente e la Tutela del territorio) si potrebbe                    gli Stati membri a individuare un piano per lo
                                  arrivare a 5 milioni di veicoli elettrici (full-electric e               sviluppo di punti di ricarica in luoghi accessibili al
                                  hybrid plug-in) in circolazione in Italia al 2030.                       pubblico. Negli anni passati, questi punti di ricarica
                                  Entro il 2020, quasi tutti i grandi produttori hanno                     erano tipicamente posizionati o lungo le strade
                                  in programma di immettere sul mercato modelli di                         urbane o nei parcheggi di interscambio (‘colonnine’
                                  auto elettrica; giocheranno un ruolo fondamentale                        a ricarica lenta). Solo recentemente si stanno
                                  anche le prossime decisioni dell’Unione Europea.                         sviluppando punti di ricarica veloce, con potenza
                                  In tal senso, la Commissione europea ha proposto                         elettrica superiore a 22 kW. In Italia, uno sviluppo
                                  un target vincolante per i produttori di veicoli:                        importante sotto questo profilo sta avvenendo
                                  30% di riduzione di emissioni di CO2 entro il 2030                       grazie al progetto europeo EVA+, finanziato dalla
                                  rispetto ai livelli del 2021. Tra i fattori che possono                  Commissione europea.

                                                                                                           minato il settore per quasi un secolo è oggi in
GLI USA VERSO L’AUTOSUFFICIENZA?                                                                           via di superamento. Non tanto per l’azione di
Produzione e consumo di petrolio degli Stati Uniti (2006-16)
                                                                                                           istituzioni e autorità di regolazione come av-
                                                                                                           venne negli USA al nascere dei monopoli con
                              Produzione        Consumo                                                    i limiti imposti alla Standard Oil di Rockefel-
                                                                                                           ler dall’Antitrust di nuova istituzione del pre-
      25                                                                                                   sidente Theodore Roosevelt (1911).
                                                                                                           Oggi è la rivoluzione tecnologica lo strumento
                                                                                                           potente che ridisegna la traiettoria dei merca-
      20                                                                                                   ti. Gli Stati Uniti ne sono stati protagonisti,
                                                                                                           dal momento che la rivoluzione nelle tecni-
                                                                                                           che di estrazione e le nuove risorse di petrolio
                                                                                                           e gas non convenzionale (shale gas e tight oil)
      15                                                                                                   hanno cambiato la scena mondiale, quasi an-
                                                                                                           nullando la dipendenza americana dall’estero
                                                                                                           e immettendo sul mercato nuova produzione
      10                                                                                                   (in pochi anni la produzione di petrolio ne-
                                                                                                           gli Stati Uniti è cresciuta dell’84%, tallonan-
                                                                                                           do il primo Paese produttore nel mondo, l’A-
                                                                                                           rabia Saudita). Questa nuova condizione di
       5                                                                                                   offerta è strutturale, poiché altri Paesi dispon-
           2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016
                                                                                                           gono di riserve di petrolio non convenziona-
                                              Dati: EIA (Valori espressi in milioni di barili al giorno)   le sfruttabili, a partire da Canada e Argentina,

24
MONDO E TENDENZE

già attivate, cui si aggiungono potenzialmen-          l’Europa, che insieme alla Turchia ne assorbe
te Russia, Messico, Colombia e Australia.              il 40%. Settori dominati dal potere dell’offer-
Anche nel gas l’innovazione tecnologica è              ta sono divenuti cioè mercati della domanda,
entrata con prepotenza, sgretolando i mono-            nei quali i mercati di sbocco sono contesi per
poli regionali: lo sviluppo dei processi di li-        assorbire la produzione in eccesso e i prezzi
quefazione e rigassificazione del gas naturale,        ne risentono.
esplosi dopo il 2010, ha disancorato gli scam-
bi dal monopolio dei gasdotti: ha consentito
il trasporto per mare in lunghe distanze dalle
Americhe, dal Canada, dall’Africa, dall’Au-            Il gas resta strumento politico nella guerra dei
stralia, contribuendo a creare un mercato glo-         gasdotti: Russia, USA, Europa e Cina
bale del gas nel quale, per la prima volta, sono
in diretta concorrenza i produttori di gas di          L’allineamento dei prezzi del gas tra spon-
tutto il pianeta. Si abbattono rapidamente le          da asiatica ed europea ha reso attraente per
barriere tra regioni che costituivano mercati          il GNL anche lo sbocco in Europa e i pri-
separati e prezzi assai distanti tra loro, defini-     mi carichi di GNL hanno iniziato a crescere
ti dall’oligopolio regionale. Nel nuovo scena-         quest’anno. Ma a differenza del mercato asia-
rio di concorrenza globale tra i produttori di         tico l’Europa è rifornita soprattutto trami-
gas (il Qatar è il primo esportatore di GNL,           te gasdotti dalla Russia per circa il 30%. Sul
superato quest’anno dall’Australia e seguito           mercato europeo la partita è dunque aper-
da Russia e Stati Uniti) il prezzo del gas nelle       ta, con la Russia che sembra disposta a con-
tre diverse regioni (Europa, Stati Uniti e Pa-         durre una guerra di prezzo con i nuovi espor-
cifico), che nel 2012 spaziava tra valori lon-         tatori di GNL di Oltreatlantico, grazie alla
tani (16,7 dollari mbtu in Giappone, 11 dol-           competitività del gas proveniente dalle riser-
lari in Germania e 2,6 dollari all’Henry Hub           ve di Yamal, meno costoso, per non perde-
negli Stati Uniti), nel 2016 riduce drammati-          re quote di mercato. Ma la strategia russa si
camente il differenziale a 6,9 dollari in Giap-        scontra con la politica dell’EU che ha ribadi-
pone, 4,9 dollari in Germania e 2,5 dollari in         to nella strategia energetica degli ultimi anni
USA.                                                   (dalle linee guida dell’Energy Union 2015, al
Grazie alla costruzione di infrastrutture di           documento della Commissione Security of
liquefazione e rigassificazione e all’allarga-         gas supply 2016) di porre al primo posto tra
mento dei principali canali di transito, Pana-         le priorità, dopo l’integrazione dei mercati, la
ma e Suez, in pochi anni (dal 2012 al 2016) il         diversificazione delle fonti primarie per Pae-
commercio via mare del gas ha raggiunto il             se di origine. In questo contesto va inquadra-
33% del totale degli scambi globali (338 mi-           ta l’offensiva sui progetti di gasdotti di colle-
liardi di metri cubi a fronte di circa 704 anco-       gamento tra la Russia e l’EU – South Stream,
ra trasportati via gasdotto, mentre la produ-          bloccato perché in contrasto con le regole an-
zione globale di GNL è salita a 1040 miliardi          timonopoliste dell’Unione, Nord Stream 2
di metri cubi, a fronte di una produzione              contestato e ancora fermo con motivazioni
complessiva di 3470 miliardi di metri cubi             analoghe –, opzioni che si sovrappongono ai
nel 2015, dati IGU 2017). Due sono i gran-             negoziati in corso per aprire al gas nuovi cor-
di mercati di sbocco: la regione asiatica, che         ridoi dal Mediterraneo attraverso la Grecia,
assorbe il 29% delle esportazioni del globo e          l’Italia, i Balcani, la Turchia.

SCAMBI DI GAS NEL MONDO: GASDOTTI E PER NAVE

                                                                                          133,2

                                                                                                 33,2
                                                                                                             16,9
                                             19,8                                                             31,1                     10,5
                                 74,3                                                13,1 26,6                22,2
                                                            1,8                9,4
                                                                        27,9                                    11,4
                                                                  7,6                      13,1     7,2 29,6                           7,2
                                     29,9                                                                    8,3
                                                                         14,1 3,8
                                                                                                        19,8 8,7            7 36,2
                                                                                                               9,4                            25,7
    USA
                                                                                                        14,9
    Canada
    Messico                                                             2.4                                          10,5
    America Centrale e del Sud                       10.8                                                                        6,4
    Europa ed Eurasia                                             2,7
                                                 5,4                                                                 6,4
    Medio Oriente
    Africa
    Asia del Pacifico
          Gasdotti (in Gm3)
          Per nave (in Gm3)
                                                                                                                                               Dati: BP

                                                                                                                                                     25
Scenari futuri per l’energia                                                                                                               Valeria Termini

                                                                                                       delle relazioni economiche, in cui gli interes-
IL GAS COME STRUMENTO POLITICO                                                                         si dell’industria americana sono considerati
Maggiori Paesi da cui l’EU importa gas naturale (2016)
                                                                                                       prio­ritari, indipendentemente dagli sviluppi
                                                                                                       globali.
                                                                                                       Ma questi indirizzi si scontrano con un con-
                                                                                                       testo industriale e istituzionale interno che ne
                                                                                                       contrasta gli esiti. Diverso è il punto sulle pos-
                                                                                                       sibili ripercussioni sul resto del mondo, sul-
                                                                                                       le quali il presidente ha certamente maggiori
                                                                                                       margini di azione. Primo, il carbone. L’impe-
                                                                                                       gno di Trump a sostegno dell’industria del
                                                                                                       carbone è in netto contrasto con l’evoluzio-
                                                                                                       ne industriale in corso negli Stati Uniti. Nel
                                                                                                       2015 sono stati chiusi impianti di generazio-
                                                                                                       ne elettrica per 22,2 GW, dei quali il 70%, ali-
                                                                                                       mentati a carbone; il processo è continua-
                                                                                                       to allo stesso passo nel 2016, dando il senso
                                                                                                       della rapidità del percorso di ridimensiona-
                                                                                                       mento dell’uso del carbone (EIA,2017), men-
                                                                                                       tre due tra le maggiori imprese di carbone, la
                                                                                                       Peabody Energy e la Arch Coal, sono ricor-
                                                                                                       se all’art. 11 (Rapier 2016). Difficile dunque
                                                                                                       tornare indietro, poiché gli investimenti nel
                                                                                                       settore energetico hanno tempi lunghi e la di-
                                                                                                       rezione del percorso oggi avviato non è rapi-
                                                                                                       damente reversibile.
                                                                                                       Le politiche ambientali a livello federale han-
                                         Dati: Eurostat (Importazioni di gas naturale - % su totale)   no subito una battuta d’arresto. È significa-
                                                                                                       tivo però che l’industria del petrolio (Exxon
                                                                                                       per prima) sia disponibile a pagare la quo-
                                                                                                       ta degli USA per il cofinanziamento del fon-
                               In questo contesto va anche collocata l’op-                             do di decarbonizzazione a favore dei Pae-
                               portunità offerta dalle enormi riserve di gas                           si più svantaggiati (100 miliardi di dollari),
                               scoperte di recente nel Mediterraneo orienta-                           essenziale per l’avanzamento delle politiche
                               le (Leviatano, Afrodite e Tamar, di fronte a                            dell’Accordo di Parigi. Per la politica am-
                               Israele e Cipro) e in Egitto (Zohr), oltre alla                         bientale interna spetta ora agli Stati la re-
                               ripresa della produzione nei Paesi della spon-                          sponsabilità di attuare le linee strategiche di
                               da settentrionale africana, Algeria, e dei Paesi                        riduzione delle emissioni con politiche loca-
                               del Medio Oriente, in particolare Iran e Iraq.                          li, da molti già avviate, senza aspettare alcun
                               Nello stesso scenario vanno collocati infine i                          impulso dal governo federale. Come pure sul
                               delicati rapporti tra Cina e Russia in campo                            fronte finanziario, dove si è già attuato un ri-
                               energetico, dove la Cina rappresenta un po-                             dimensionamento dei fondi di ricerca e svi-
                               tenziale mercato di sbocco per la Russia, in                            luppo a favore delle energia pulite, e anche in
                               verità assai difficile da conquistare. La Cina                          questo ambito spetterà agli Stati il compito
                               infatti ha appena iniziato il processo di tran-                         di compensare il mancato sostegno finanzia-
                               sizione che sposta al gas la domanda di idro-                           rio federale (cfr. Victor 2016).
                               carburi: il carbone occupa ancora il primo po-                          Potenziali beneficiari della nuova strategia
                               sto, ovvero il 64% delle fonti primarie, seguito                        energetica di Trump sono invece le imprese
                               dal petrolio al 19%, dall’idroelettrico all’8%, il                      di trasporto di gas e petrolio, in particolare
                               gas al quarto posto (6%), le nuove rinnovabili                          per le due infrastrutture più rilevanti, ogget-
                               che hanno raggiunto il 2% e dal nucleare, ul-                           to di contrasti, la Dakota pipeline per tra-
                               timo (1%); ma la strategia energetica verso la                          sportare petrolio dal Nord Dakota all’Illinois
                               decarbonizzazione si è avviata (dati BP 2016).                          e la Keystone XL pipeline per trasportare pe-
                                                                                                       trolio dal Canada al Golfo del Messico (Ra-
                                                                                                       pier, «Forbes», 14 novembre 2016).
                                                                                                       Traendo le prime considerazioni da questi
                                                                                                       scenari, sul fronte industriale interno la mi-
                               Un cigno nero: la politica energetica di Donald                         naccia di Trump non sembra grave, alme-
                               Trump                                                                   no nel breve periodo. Le scelte delle utilities
                                                                                                       nei confronti del nuovo mix di fonti prima-
                               Per concludere non può mancare un cenno                                 rie sono ormai attive, un cambio di strategia
                               alle conseguenze del drastico cambiamen-                                sembra improbabile e il ritorno al carbone di
                               to di rotta nella strategia energetica america-                         conseguenza difficile. La protezione dell’am-
                               na e all’incertezza prodotta dal programma                              biente nel dominio energetico potrà vedere
                               di Trump. In estrema sintesi, gli obiettivi di-                         un’assunzione di responsabilità da parte degli
                               chiarati riguardano: la rivitalizzazione dell’in-                       Stati con politiche di sostegno alle fonti rin-
                               dustria del carbone, il ridimensionamento                               novabili, che portano con sé un patrimonio
                               delle politiche ambientali, il potenziamento                            straordinario di investimenti per l’ammoder-
                               delle infrastrutture di trasporto di gas e pe-                          namento delle reti reso necessario dalla ge-
                               trolio, ora sospese per il mancato rispetto dei                         nerazione elettrica distribuita. Sul piano in-
                               vincoli ambientali, e infine il rafforzamen-                            ternazionale, invece, la maggiore autonomia
                               to della produzione interna di gas e petrolio                           energetica gioca un ruolo cruciale nel ridurre
                               per fare dell’America un Paese esportatore. Il                          l’impegno diretto degli Stati Uniti nella re-
                               quadro si innesta in una visione protezionista                          gione del Golfo; è certo meno chiaro il rap-

26
MONDO E TENDENZE

porto che Trump sembra sviluppare con Pu-                   via a superare la centralità del petrolio e delle
tin e Xi in materia energetica, in particolare              fonti fossili proiettandosi con le nuove tecno-
nella concorrenza sul gas con il primo e sul-               logie verso l’energia rinnovabile ‘verde’ a co-
le rotte marittime con il secondo: le possibili             sti decrescenti; dall’altro entrano in produ-
vie alternative generano grave incertezza per               zione riserve ingenti e nuove di petrolio e gas
gli scenari futuri.                                         non convenzionale, che alterano i prezzi rela-
                                                            tivi delle diverse fonti, in direzione opposta.
                                                            In tutto ciò si è logorato il potere di merca-
                                                            to dei produttori di petrolio e gas che ha svol-
Un cenno per concludere                                     to per tutto il secolo scorso un ruolo cruciale
                                                            e si è accentuato dopo l’accordo tra i produt-
In estrema sintesi, due elementi strategici ca-             tori dei Paesi OPEC e le due grandi crisi del
ratterizzano oggi lo scenario globale dei mer-              petrolio (1973 e 1979) subite da un Occidente
cati dell’energia. Da un lato il mondo si av-               del tutto impreparato ad affrontarle.

  Evoluzione, stato di utilizzo e integrazione              rinnovabili eccedentaria, sia interventi relativi al
  nel sistema elettrico degli impianti                      dispacciamento (gestione integrata delle unità di
  alimentati dalle fonti rinnovabili in Italia              produzione e delle unità di consumo di energia
                                                            elettrica per garantire l’equilibrio in tempo reale tra
  di Andrea Galliani                                        domanda e offerta) finalizzati a fare in modo che
                                                            anche gli impianti alimentati dalle fonti rinnovabili
  A partire dalla metà del primo decennio del nuovo         aleatorie e di generazione distribuita possano
  millennio, in Italia si è assistito a un importante       partecipare attivamente al funzionamento del
  cambiamento del mix produttivo nazionale                  sistema elettrico, sia attraverso la fornitura dei
  di energia elettrica, per effetto della rilevante         servizi di rete (ad esempio, tramite la disponibilità
  promozione e, quindi, diffusione delle ‘nuove’            a modificare i propri profili di immissione), sia
  fonti rinnovabili (quali la solare e la eolica) e della   attraverso la loro responsabilizzazione in termini
  cosiddetta generazione distribuita. L’incidenza           di bilanciamento (migliorando le previsioni delle
  della produzione elettrica da fonti rinnovabili sul       proprie produzioni di energia elettrica, anche sulla
  totale della produzione lorda di energia elettrica        base dei dati di disponibilità della fonte). A tal fine
  era pari al 19% nel 2004 (56 TWh su un totale di          è importante l’azione regolatoria dell’Autorità per
  303 TWh) e al 43% nel 2014, poi scesa al 37%              l’energia elettrica il gas e il sistema idrico.
  nel 2016 (108 TWh su un totale di 290 TWh) per            Le ‘nuove’ fonti rinnovabili, e in particolare la
  effetto della scarsa idraulicità. Contestualmente         solare fotovoltaica, modificano anche il profilo
  la produzione termoelettrica da combustibili              dei prezzi che si formano sui mercati dell’energia
  fossili ha subito importanti riduzioni rispetto           elettrica: esse fanno sì che i prezzi siano più
  agli inizi del millennio. Per quanto riguarda la          bassi nelle ore diurne e più alti nelle ore preserali
  generazione distribuita, qui intesa come insieme          (17-21) in cui cessa la produzione fotovoltaica,
  degli impianti di produzione di potenza fino a 10         a differenza del passato in cui i prezzi erano più
  MVA prevalentemente connessi alle reti di media           elevati nelle ore diurne.
  o bassa tensione, nel 2015 la produzione lorda è          I prezzi di mercato dell’energia elettrica non
  stata pari a circa 51 TWh (di cui circa 23 TWh da         dipendono unicamente dalla diffusione delle
  impianti eolici e fotovoltaici).                          fonti rinnovabili, ma anche (e soprattutto)
  Gli impianti alimentati dalle ‘nuove’ fonti rinnovabili   dall’andamento del prezzo del gas naturale
  (eolica e solare fotovoltaica) hanno caratteristiche      che continua a rappresentare una fonte molto
  molto diverse rispetto agli impianti termoelettrici:      importante per la produzione complessiva di
  presentano costi variabili nulli e costi fissi elevati,   energia elettrica. Un’eventuale riduzione dei prezzi
  vengono realizzati dove è disponibile la fonte, non       dell’energia elettrica sui mercati all’ingrosso
  necessariamente dove serve energia elettrica,             attribuibile alla maggior diffusione delle fonti
  producono quando è disponibile la fonte aleatoria,        rinnovabili non comporta necessariamente una
  sono spesso (soprattutto i fotovoltaici) di taglia        corrispondente riduzione delle bollette elettriche
  ridotta e connessi alle reti elettriche aventi            pagate dai clienti finali. Tali bollette, infatti, devono
  più basso livello di tensione. In particolare, la         consentire anche la copertura dei costi per il
  produzione di energia elettrica in funzione della         trasporto di energia elettrica (che potrebbero
  disponibilità della fonte anziché della richiesta         aumentare a fronte dell’esigenza di realizzare
  di energia elettrica, in un contesto quale quello         nuovi investimenti), dei costi per il dispacciamento
  elettrico in cui non è (ancora) possibile disporre        (che potrebbero aumentare a fronte dell’esigenza
  di forme di accumulo diffuso, può comportare              di una maggiore capacità di riserva per sopperire
  criticità sia dal punto di vista tecnico (in termini di   all’aleatorietà delle fonti rinnovabili) e dei
  difficoltà nel garantire l’equilibrio tra produzione      cosiddetti oneri generali di sistema tra cui la voce
  e consumo) sia dal punto di vista economico               più importante attiene agli incentivi per le fonti
  (aumento dei costi per l’approvvigionamento               rinnovabili stesse.
  della capacità di produzione di riserva pronta a          La richiamata azione regolatoria che contempli
  subentrare al venir meno della fonte rinnovabile).        il punto di vista sia infrastrutturale sia del
  Il cambiamento del mix produttivo in corso                dispacciamento si pone proprio l’obiettivo del
  richiede, in modo coordinato, sia interventi              contenimento dei costi complessivi in capo ai
  infrastrutturali sulle reti elettriche finalizzati al     clienti finali nel nuovo assetto del sistema elettrico,
  potenziamento delle reti esistenti e all’eventuale        destinato a evolvere sempre più verso soluzioni
  realizzazione di nuove reti elettriche per evacuare       rinnovabili e ambientalmente sostenibili ma, al
  dalle zone a basso consumo la produzione da fonti         contempo, di più complessa gestione integrata.

                                                                                                                                           27
Scenari futuri per l’energia                                                                                                                Valeria Termini

                                                                                                      L’oligopolio si va sgretolando, fino ad arri-
L’ENERGIA ‘VERDE’: UNA CRESCITA ESPONENZIALE                                                          vare alla recente condizione di mercato op-
Capacità installata da fonti rinnovabili nel mondo (2005-16)
                                                                                                      posta, nella quale un eccesso di produzione
                                                                                                      è in cerca di sbocco; un mercato dominato
  2.500                                                                                               dalle componenti della domanda, nonostan-
                                                                                                      te il persistere di fattori geopolitici dirom-
                                                                                                      penti, come le guerre civili che hanno deva-
  2.000
                                                                                                      stato alcuni Paesi produttori o le sanzioni
                                                                                                      imposte ad altri, abbiano contribuito ad ar-
                                                                                                      ginare la produzione.
                                                                                                      Protagonista degli sviluppi del nuovo sce-
  1.500                                                                                               nario energetico è ancora una volta l’inno-
                                                                                                      vazione tecnologica; che il gas sia il com-
                                                                                                      bustibile che accompagnerà la transizione
  1.000                                                                                               energetica verso le nuove fonti rinnovabi-
                                                                                                      li è indubbio. Ma il passo del cambiamento
                                                                                                      sarà dettato dalla forza dei protagonisti che
     500                                                                                              si confrontano direttamente sul campo e di
           2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016                                cui si sono delineati brevemente gli interes-
                                                  Dati: Eurostat (valori espressi in GW installati)   si contrastanti.

                                   Per saperne di più

                                      R. AREZKI et al. (2016), Special feature:                       Institute on Climate Change and the Environ-
                                   Commodity market developments and fore-                            ment, Working Paper 235.
                                   casts, with a focus on the energy transition in                       A. GRUBLER (1990), The Rise and Fall of
                                   an era of low fossil fuel prices, IMF World Eco-                   Infrastructures: Dynamics of Evolution and
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                                   systems: A useful perspective, «International                      cles, «Nature».
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