La transizione è già iniziata - Acri

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La transizione è già iniziata - Acri
All’interno gli interventi di:

                                                                                                                                                                                                  Alex Bellini

                                                                                                                                                                                         Martina Comparelli

                                                                                                                                                                                            Annalisa Corrado

                                                                                                                                                                                             Edward Mukiibi

                                                                                                                                                                                                  Ivan Novelli
                                                                                                                      Periodico delle Fondazioni
                                                                                                                      di origine bancaria

                                                                                                                      Set - Ott 2022

               Tariffa regime libero 20/D - Poste Italiane Spa - Spedizione in Abbonamento Postale - 70% - DCB Roma

                                                                                                                                               La transizione
Set-Ott 2022

                                                                                                                                                è già iniziata
                                                                                                                                                   Tracce di una trasformazione
Fondazioni
La transizione è già iniziata - Acri
I
            tempi della transizione
            ecologica sono serrati.
            Siamo come un surfista
che cavalca un’onda gigantesca
e che corre ma non sa se riuscirà
a non esserne travolto. Da una
parte dobbiamo correre il più
rapidamente possibile, dall’altra
dobbiamo farlo prestando
attenzione ai costi sociali del
cambiamento […]. Il mercato e
i cittadini si sono già messi in
cammino e devono sollecitare la
politica a fare altrettanto.

                       Leonardo Becchetti
          Rinnovabili subito, Donzelli 2022
La transizione è già iniziata - Acri
Sommario                           Fondazioni                                set - ott 2022

      Sommario
           4        La transizione umana
                    di Giorgio Righetti

                    La lotta ecologista non dovrebbe esistere
       Editoriali   di Martina Comparelli

                               Una rivoluzione intersezionale,

                                                                              6
                               la politica non sia miope
                               di Annalisa Corrado

                               Alimentazione e cambiamento
                               climatico
                               dialogo con Edward Mukiibi
                                                                        Transizione
                               Non chiamiamole
                               alternative                               ecologica
                               intervista a Ivan Novelli

                               Una transizione di coscienze
                               intervista a Romano Borchiellini

                               Uomo-Natura, esplorare oltre
                               gli orizzonti
                               intervista a Alex Bellini

                32                           Costruiamo alleanze per lo
                                             sviluppo sostenibile
                                             Intervista a Andrea Corradino

               Cooperazione
              internazionale

                                         2
La transizione è già iniziata - Acri
Sommario

40                                                    30 Come Noi
                                                      Trent'anni di Fondazioni

Fondazioni

                                                                   44
                         Dal dialogo costante
                         con le comunità nascono
                         progetti e sperimentazioni

                                                                      Territori

Famiglia di lavoratori
di Mario Sironi
                                                                   48
                                                                     R'accolte

                                  3
La transizione è già iniziata - Acri
Editoriali                                       Fondazioni                                         set - ott 2022

                                          La transizione umana
                                          di Giorgio Righetti
                                          Direttore generale Acri

S          ono passati circa cinquant’anni dalla
           pubblicazione di due fondamentali lavori
           che non possono essere ignorati quando
                                                              La recente convergenza di una molteplicità di crisi,
                                                              contingenti e strutturali, ha fatto emergere l’esigen-
                                                              za di rivedere il nostro modello di sviluppo e di met-
si affrontano i temi della sostenibilità e della tran-        tere in discussione un paradigma che sino a qual-
sizione ecologica.                                            che anno fa sembrava un granitico atto di fede: cioè
Il primo è il cosiddetto “Rapporto Meadows”, com-             che la crescita infinita e a qualunque costo avrebbe
missionato dal Club di Roma e pubblicato nel 1972             prima o poi risolto gli squilibri economici e sociali
con il titolo “I limiti dello sviluppo”. Lo studio rap-       e avrebbe portato benessere per tutti. Oggi sappia-
presentò il primo, documentato, grido di allarme              mo che questo paradigma non regge più, sia perché
sui rischi connessi ai fenomeni dell’incremento               l’obiettivo della crescita non può ignorare i pesanti
demografico, dell’industrializzazione, dello sfrut-           effetti negativi derivanti da uno sfruttamento in-
tamento delle risorse e dell’inquinamento, che si             condizionato delle risorse, sia perché esso, anziché
prevedeva avrebbero messo a rischio, se non go-               ridurre le diseguaglianze economiche e sociali, ha
vernati, la stessa sopravvivenza della specie uma-            finito per acuirle, polarizzando sempre più le dif-
na sul pianeta.                                               ferenze tra chi il benessere l’ha raggiunto e chi,
Il secondo è il libro di Fred Hirsch, economista              invece, sembra sempre più spinto ai margini ver-
austriaco, dal titolo “I limiti sociali allo sviluppo”,       so condizioni di precarietà e indigenza. La “mano
pubblicato nel 1976, in cui viene esposta la tesi se-         invisibile del mercato” ha mostrato i propri visibili
condo la quale i reali limiti allo sviluppo non sono          limiti, la propria incapacità di risolvere, da sola, le
tanto quelli fisici (esaurimento delle risorse), quan-        contraddizioni insite in questo modello di sviluppo.
to quelli sociali, derivanti dalla domanda di beni            La comunità internazionale sembra aver finalmente
e servizi non essenziali (di status o “posizionali”,          compreso la necessità di porre rimedio a questa in-
come li definisce Hirsch), non sostenibile nel lungo          sostenibile situazione di squilibrio e sta adottando
periodo. Nelle società occidentali, basate sui con-           misure che, pur riconoscendo la spinta propulsiva
sumi di massa, la crescente domanda di questi beni            della libera iniziativa, ridefiniscono gradualmente
crea una tendenziale insoddisfazione generale, sia            i confini e le regole di ingaggio dell’attività econo-
nelle fasce della popolazione a basso reddito, che            mica, al fine di garantire uno sviluppo che sia più
comunque non possono permetterseli, sia in quel-              rispettoso dell’ambiente e delle persone. E’ una
le ad alto reddito per la crescente pressione della           sfida titanica, piena di insidie e complessità, e che
domanda “dal basso”, che riduce la soddisfazione              presuppone una convergenza a livello planetario.
derivante dall’esclusività del bene o servizio.               Perché si tratta di passare da un modello di sviluppo
Presi assieme, il valore di questi due studi sta              centrato sulla produzione a un modello di sviluppo
nell’aver evidenziato i condizionamenti fisici e              basato sull’uomo. Consapevoli della complessità del-
sociali del nostro modello di sviluppo, gettando le           la sfida, ma ispirati dall’esortazione di Altiero Spinel-
basi di un dibattito che, attraverso una lenta matu-          li sull’altrettanto ambiziosa sfida sull’Europa unita,
razione, è arrivato prepotentemente ai nostri gior-           possiamo affermare che “la via da percorrere non è
ni e non è più eludibile.                                     facile, né sicura. Ma deve essere percorsa, e lo sarà!”

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La transizione è già iniziata - Acri
Editoriali

La lotta ecologista
non dovrebbe
esistere
di Martina Comparelli
Portavoce Fridays For Future

 P          er quanto mi riguarda, la lotta ecologista
            non dovrebbe esistere, perché non do-
            vremmo averne bisogno. L’ecologismo
                                                                 più semplice pensare fuori dagli schemi e renderci
                                                                 conto che un mondo diverso è possibile.
                                                                 Il problema è che questo mondo diverso è anche ur-
è un orientamento politico volto a difendere e pre-              gentemente necessario secondo le maggiori autori-
servare l’equilibrio della natura. E dato che senza              tà scientifiche sul clima. Noi non stiamo sognando
questo equilibrio vengono a mancare le risorse per               l’impossibile, è il resto del mondo a illudersi che
la nostra sopravvivenza, le politiche ecologiste do-             le cose possono andare avanti “business as usual”.
vrebbero essere alla base di ogni organizzazione                 Non riusciamo a comprendere come si possa ancora
sociale. A prescindere dal valore morale che una                 posticipare la transizione ecologica di fronte all’evi-
persona può assegnare alla natura, è nel nostro in-              denza degli effetti della crisi climatica già sul nostro
teresse rimanere entro i limiti che questa ci pone.              territorio. Ancora più assurdo è che le soluzioni tec-
Il problema è che ci è stato insegnato il contrario.             niche e pratiche a questa crisi sono davanti ai nostri
Fin da quando nasciamo ci viene inculcata l’idea                 occhi e, in molti casi, si portano dietro dei “co-bene-
che l’unico modo di star bene sia accumulare soldi               fici”. In parole povere, per fermare la crisi climatica
e beni materiali, sia a livello individuale, sia a livello       dovremmo stare meglio! Per esempio, la transizione
nazionale. In “Prosperity without growth”, l’econo-              a energie più pulite creerà anche posti di lavoro e
mista Tim Jackson rielabora il significato del ter-              ci renderà indipendenti da dittatori guerrafondai da
mine “prosperità”, separandolo dalla mera crescita               cui, al momento, compriamo combustibili fossili. E
economica. I ragionamenti di Jackson sono puntua-                ricordiamo che l'energia è solo un settore che deve
li e persuasivi. Ma quando ne parlo con persone ap-              cambiare. Non possiamo dimenticare il campo dei
pena più grandi di me, mi guardano come se avessi                trasporti, l’agricoltura e il consumo di suolo, l’uso
perso il senno. Ho notato invece che per chi è più               delle risorse idriche, la necessità generale di ridurre
giovane sia più semplice affrontare questi argomen-              i consumi e molto altro.
ti e osservare la realtà in modo critico. Credo che ciò          Ma nulla cambierà se non iniziamo a pensare diver-
accada non per qualche facoltà mentale o fisica, ma              samente. Dobbiamo decostruire quei pilastri socia-
per il semplice fatto che siamo da meno tempo im-                li su cui si fonda la nostra vita ad alte emissioni di
mersi in un mondo che ci socializza come macchine                gas serra e costruirne di nuovi basati su giustizia ed
da produzione. L’idea che il nostro stile di vita senza          equilibrio. Per me essere un’attivista è proprio que-
freni valga più della salute del pianeta e delle popo-           sto: demolire e ricostruire insieme
lazioni marginalizzate non si è ancora insediata del
tutto nelle nostre menti. Non abbiamo ancora appre-
so le strutture e i pilastri sociali che hanno portato
l’umanità a generare la sua più grande minaccia esi-
stenziale, ovvero la crisi climatica. Questo ci rende

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La transizione è già iniziata - Acri
Transizione ecologica                            Fondazioni                                  set - ott 2022

La transizione è
già iniziata
    L
                 a transizione è       forma britannica di analisi dei       da alcune amministrazioni lo-
                 già iniziata. Ab-     cambiamenti climatici), i princi-     cali, dalla società civile e dalla
                 biamo intitolato      pali paesi responsabili della crisi   comunità scientifica appare co-
                 così questo nu-       climatica sono Stati Uniti, Cina e    munque inarrestabile.
mero della rivista Fondazioni          Russia, mentre i paesi più colpi-     Assistiamo, infatti, ad azioni
perché numerosi sono i modelli,        ti dagli eventi climatici estremi,    pratiche e tangibili come città
le sperimentazioni e i progetti        dalle analisi di Oxfam, risultano     carbon neutral, circuiti che com-
già in atto nel Paese, che abbia-      essere Somalia, Haiti e Gibuti.       battono la povertà attraverso gli
mo scoperto e che racconteremo         Una crisi, dunque, causata da         eccessi alimentari e comunità
nelle pagine a seguire. Espe-          pochi e che colpisce tutti, soprat-   che diventano autonome sfrut-
rienze diverse, grandi e picco-        tutto i Paesi privi degli strumenti   tando le energie rinnovabili.
le, che sembrano dare forma a          per fronteggiarla. Disuguaglian-      Percorsi in atto che hanno il
un’alleanza trasversale, seppur        ze globali che si ramificano di-      merito di tenere insieme la so-
inconsapevole. Una comunità            ventando anche nazionali e loca-      stenibilità con il contrasto alle
diffusa, e spesso silente, ma de-      li, dove sono sempre i più fragili    disuguaglianze, la creazione di
cisa nel realizzare cambiamenti        a farne le spese.                     nuove comunità energetiche con
sistemici di fronte a un’emer-         Nonostante le istituzioni dei         un sistema di welfare rigenerato,
genza non più trascurabile.            singoli Stati siano prevalente-       l’educazione e la creatività con
Un’urgenza messa in luce da            mente latitanti nell’elaborazio-      la necessità di una sensibilità
ambientalisti, scienziati ed           ne di politiche concrete per rea-     diffusa. Un approccio che attua
esperti del settore già a parti-       lizzare la transizione ecologica,     una transizione, sì, ecologica
re dagli anni Sessanta del No-         la società civile sta costruendo      ma, contemporaneamente, so-
vecento, che tuttavia, per oltre       e realizzando forme innovative,       ciale, culturale, economica e
mezzo secolo, è rimasta presso-        efficaci e lungimiranti per at-       politica, rendendo protagoni-
ché inascoltata. Una prima pie-        tuarla. Certo, il percorso risul-     ste le persone nell’ideazione e
tra miliare è stata fissata solo nel   terebbe più incisivo e spedito        nella realizzazione dei percorsi
2015, con il cosiddetto “Accordo       se ricevesse un impulso decisi-       avviati.
di Parigi”, nel quale si eviden-       vo dalle istituzioni, ma seppur       La transizione ecologica è dun-
ziò la gravità dei cambiamenti         lento e faticoso, quello avviato      que già iniziata; a mancare è la
climatici e la necessità di una                                              volontà e la responsabilità di ri-
reazione globale e multilaterale,                                            pensare in maniera profonda e
                                       La transizione ecologica è            sistemica il modello di sviluppo
senza però definirne modalità e
                                       già iniziata; a mancare è la          che, non solo ha causato la crisi
tempi condivisi. Non avendo ri-
                                       volontà e la responsabilità           climatica, ma non ha interesse
cevuto l’attenzione istituzionale
                                       di ripensare il modello di            a contrastarla. I dati neanche,
che meritava, la crisi climatica
                                                                                                                  ©Ronan-Furuta-unsplash

                                       sviluppo che, non solo ha             gli strumenti, le competenze, i
si è inasprita, così come le disu-
                                       causato la crisi climatica,           modelli e le persone, invece, ci
guaglianze che essa provoca.
                                       ma non ha neanche                     sono e la stanno tenacemente
Come emerge dagli studi pub-
                                       interesse a contrastarla              realizzando
blicati da Carbon Brief (piatta-

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La transizione è già iniziata - Acri
I volti della sostenibilità       Transizione ecologica

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La transizione è già iniziata - Acri
Transizione ecologica                         Fondazioni                               set - ott 2022

Una rivoluzione intersezionale,
la politica non sia miope
Intervista all'ecologista e attivista Annalisa Corrado

 A          nnalisa Corrado è
            un'ingegnera mec-
            canica, ecologista e
da sempre attivista per la giu-
stizia climatica, co-portavoce
dell’associazione Green Italia e
responsabile delle attività tec-
niche dell’associazione Kyoto
Club. Abbiamo raccolto le sue
idee sulla transizione ecologica.

   Cos’è per lei la transizione
ecologica?
La transizione ecologica è                                   Annalisa Corrado
una rivoluzione sistemica che
dovrebbe spingere la nostra
economia e il nostro modello         dalle decisioni a livello nazio-   da replicare su larga scala?
di sviluppo a “transitare”, ap-      nale ai rapporti internazionali    Assolutamente sì. Nel mondo
punto, da un modello domi-           e geopolitici.                     sono ormai numerose le comu-
nato dall’utilizzo (dissennato)                                         nità territoriali che hanno fat-
di fonti fossili a un modello di       Come attuare questa rivo-        to della transizione ecologica
decarbonizzazione totale, at-        luzione sistemica? Ci sono         un obiettivo concreto, con una
traverso l’utilizzo sostanziale      sperimentazioni valide che         strategia e delle azioni chia-
di fonti rinnovabili. Non si trat-   potrebbero diventare modelli       re. Per rimanere vicini a noi,
ta di un percorso meramente                                             il Portogallo ha fatto passi da
tecnologico ma intersezionale,                                          gigante, ma anche città impor-
perché è tutto il sistema che                                           tanti come Barcellona e Parigi
necessita di essere modificato.      La transizione ecologica è         stanno realizzando delle vere
Non è sufficiente trasformare        una rivoluzione sistemica che      e proprie rivoluzioni nella ge-
la modalità di generare e di-        dovrebbe spingere la nostra        stione complessiva della città.
stribuire energia, ma bisogna        economia a “transitare”            L’Italia non è da meno, tante
incidere anche su tutti gli altri    da un modello dominato             sono le economie territoriali e
settori: dall’industria al resi-     dall’utilizzo (dissennato) di      locali che hanno avuto un ruo-
denziale, dall’agricoltura e l’al-   fonti fossili a un modello di      lo da apripista nel mondo della
levamento al turismo, dall’edu-      utilizzo di fonti rinnovabili      sostenibilità e della transizio-
cazione alle scelte individuali,                                        ne ecologica. Con Alessandro

                                                    8
La transizione è già iniziata - Acri
Transizione ecologica

Gassmann abbiamo coideato il                                             non credono nelle possibilità
progetto “Green Heroes”, pro-        Le buone pratiche, dunque,          delle fonti rinnovabili, dell’effi-
prio allo scopo di raccontare        ci sono, c’è consapevolezza,        cienza energetica, dell’elettrifi-
queste esperienze, attraverso        ci sono le conoscenze               cazione dei consumi. È come se
le figure visionarie, “eroiche”,     scientifiche, le tecnologie,        fossimo timorosi di affrontare
che le realizzano, dimostran-        gli strumenti, a mancare            un cambiamento radicale, e a
do che ci sono delle soluzioni       è la volontà politica di            causa di questo timore stiamo
efficaci, che apportano bene-        rendere la transizione un           perdendo importanti occasioni.
fici ai territori, alle persone,     progetto concreto
alla salute, alla salubrità e che                                           Quali occasioni?
fortificano l’economia, porta-                                           Un caso molto emblematico è
no fatturato e posti di lavoro.                                          quello dell’automotive: il più
Le buone pratiche, dunque, ci                                            grande gruppo italiano del
sono, c’è consapevolezza, ci                                             settore si è rifiutato di vedere
sono le conoscenze scientifi-                                            nell’elettrico una prospettiva,
che, le tecnologie, gli strumen-                                         ha cominciato a farlo solo re-
ti, a mancare è la volontà politi-   molto forte ai modelli passati,     centemente, arrancando, in-
ca di rendere la transizione un      quelli novecenteschi, anche a       vece di rimanere competitivo
progetto concreto.                   causa degli interessi dei grandi    a livello internazionale. Anche
                                     gruppi che influiscono in ma-       sulla plastica, in Italia abbiamo
   Perché manca la volontà po-       niera determinante sulle deci-      delle eccellenze a livello inter-
litica di realizzare la transizio-   sioni politiche. Si tratta di mo-   nazionale nella produzione di
ne ecologica?                        delli ancora molto centralizzati    materiali monouso ma, vent’an-
Io penso ci sia un ancoraggio        di produzione dell’energia, che     ni fa, non si è investito su questo

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Transizione ecologica                          Fondazioni                                 set - ott 2022

                                                                          delle decisioni e delle azioni
Spesso si gioca sui comportamenti dei singoli cittadini,                  passate, quindi dovremmo es-
ma a livello politico ed economico si continua ad alimentare              sere tutti coinvolti. Siamo tutti
il sistema. Sicuramente è importante che ognuno di noi                    convocati alla causa, nessuno
faccia la sua parte, ma non basta predicare ai singoli se                 escluso. Quella della transizio-
a livello politico e istituzionale non si fa lo stesso                    ne ecologica dovrebbe essere
                                                                          una battaglia intergenerazio-
                                                                          nale, oltre che intersezionale,
primato per trasformare il setto-       Nonostante questa inerzia,        anche perché, spesso, a una
re e mantenerlo competitivo, ci      ci sono diversi movimenti so-        maggiore sensibilità non cor-
si è invece arroccati, insistendo    ciali (soprattutto giovanili)        rispondono proposte concrete
sul mantenimento di un’econo-        che sono molto attivi su questo      e quindi una reale capacità col-
mia già destinata a scomparire.      fronte e che hanno riportato la      lettiva di incidere. Tutti devo-
Un’inerzia della trasformazione,     questione al centro del dibatti-     no essere coinvolti, scienziati,
insomma, che è autolesionista        to pubblico. Ha fiducia in loro?     tecnici, decisori politici, non
se si pensa anche alla biopla-       Sicuramente l’attenzione sul         si può lasciare che siano solo
stica, materiale ideato da una       tema è stata potenziata e rinvi-     i giovani a pretendere e avvia-
scienziata italiana, Catia Bastio-   gorita dai movimenti giovanili.      re il processo di transizione e,
li, che guida la prima azienda, a    Si tratta di un segnale di attivi-   contemporaneamente, cercare
livello internazionale, a produrre   smo molto importante. Tutta-         di trasformare un immaginario
una plastica a base di amidi, cel-   via non possiamo pretendere          culturale e collettivo che consi-
lulosa e oli vegetali. Perché non    che siano loro a risolverlo, mi      dera spesso gli ecologisti come
puntare su queste eccellenze so-     sembra una posizione dere-           sognatori dai sentimenti nobili
stenibili e avanguardiste, invece    sponsabilizzante: la situazio-       ma poco capaci e concreti. Al
di rallentare la transizione?        ne attuale è la conseguenza          contrario, l’ecologismo trova
                                                                          le basi anche da un incredibile
                                                                          avanzamento scientifico e tec-
                                                                          nologico, che ne rafforza e con-
                                                                          cretizza le istanze. Tuttavia, nel
                                                                          dibattito politico si propongo-
                                                                          no ancora trivelle, inceneritori
                                                                          e impianti nucleari, come nel
                                                                          Novecento.

                                                                              Come uscire da questa im-
                                                                          passe?
                                                                          Io credo che servano nuovi mo-
                                                                          delli di partecipazione popola-
                                                                          re per incidere sull’agenda po-
                                                                          litica e sull’agenda mediatica,
                                                                          affinché anche a livello politico
                                                                          si considerino queste istanze e
                                                                          competenze sociali, per farne
                                                                          delle politiche concrete.
                                                                          Oggi sono tanti gli eventi ca-
                                                                          tastrofici ai quali stiamo as-
                                                                          sistendo, si contano i morti, i
                                                                          danni e i costi per i territori,
                                                                          anche in Italia. È inqualificabi-

                                                    10
Transizione ecologica

le e irresponsabile corroborare           Pianeta Terra
                                          Festival
un sistema che risponde solo
agli interessi di piccoli grup-
pi di potere, che non hanno
alcuna intenzione di abban-
donare questi modelli. Biso-
gna dunque che entri in gioco             «Tutti, insieme: sono queste le due
anche la politica, non c’è altra          parole che meglio riassumono il
strada. Spesso si gioca sulla             successo della manifestazione.
responsabilità individuale, sui           La forza del messaggio inviato
comportamenti dei singoli cit-
                                          attraverso queste giornate troverà
tadini: si invita a fare bene la
raccolta differenziata, a consu-
                                          sicuramente una spinta ancor
mare meno energia, a essere               maggiore nell’aver condiviso
meno consumisti, ma a livello             un’idea nuova ma necessaria di
politico ed economico si con-             bene comune». Questo il bilancio
tinua a difendere e alimentare            di Marcello Bertocchini, presidente
il sistema che ha portato alla            della Fondazione Cassa di Risparmio
situazione attuale. C’è dunque            di Lucca, che ha promosso la prima
un’ipocrisia e una deresponsa-            edizione di “Pianeta Terra Festival”,
bilizzazione di fondo. Sicura-            organizzato dal 6 al 9 ottobre a
mente è importante che ognu-              Lucca dagli Editori Laterza, con
no di noi faccia la sua parte, ma
                                          la direzione scientifica di Stefano
non basta predicare ai singoli
se a livello politico e istituzio-
                                          Mancuso. Durante i quattro giorni
nale non si fa lo stesso.                 di festival, interamente dedicato al
                                          tema della sostenibilità in tutte le
   Durante        un’intervista,          sue forme, il pubblico ha partecipato
Martina Comparelli, portavo-              con grande entusiasmo agli oltre
ce dei Fridays for Future ha              70 appuntamenti che si sono tenuti
detto: «Per me lottare signi-             nei luoghi più suggestivi della città:
fica credere che le cose cam-             dalla Chiesa di San Francesco al
bieranno, perché possono                  Palazzo Ducale, dall’Orto Botanico
cambiare e perché ci faremo               al Complesso di San Micheletto.
sentire». Secondo lei, le cose
                                          Più di 150 i relatori intervenuti tra i
cambieranno?
Non si può non rispondere a
                                          quali scienziati, antropologi, filosofi,
questa domanda con «Per forza             economisti, architetti, urbanisti,
cambieranno»; rispondere di-              storici, scrittori, artisti, innovatori,
versamente significherebbe va-            attivisti, policy makers, a conferma
nificare tutto ciò in cui credia-         dell’approccio multidisciplinare della
mo e cerchiamo di realizzare.             manifestazione. Ottima risposta
Non sappiamo chi vedrà i be-              anche per i molti eventi trasmessi in
nefici di questa battaglia: stia-         live streaming. I video degli incontri
mo solo passando il testimone             del festival si possono rivedere sul
e tenendo accesa una fiaccola,            sito www.pianetaterrafestival.it. La
ma non continueremmo se non
                                          prossima edizione si terrà, sempre a
credessimo che, prima o poi,
sì, le cose cambieranno
                                          Lucca, dal 5 all’8 ottobre 2023.

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Transizione ecologica                        Fondazioni                                     set - ott 2022

     Siena, la prima provincia italiana carbon neutral

Esiste una provincia italiana che ha già
raggiunto la “carbon neutrality”, ovvero dove
le emissioni di gas serra sono completamente
assorbite dalle foreste locali? La risposta è
sì, è la provincia di Siena, che da ben 11 anni
ha raggiunto la neutralità carbonica. Questo
virtuoso percorso realizzato dalla Provincia di
Siena è stato costantemente supportato dalla
Fondazione Monte Paschi di Siena sin dalla sua
nascita, dal 2000, in tutte le sue evoluzioni, con
un sostegno totale di circa 2 milioni di euro.
Il progetto riceve grande impulso, a partire dal
2006, grazie agli studi realizzati dal gruppo
di ricerca guidato da Simone Bastianoni,
professore ordinario di Chimica dell’ambiente
e dei beni culturali dell’Università di Siena,
finalizzati a stilare l’inventario dei gas serra
dei settori energetico, industriale, agricolo,
dell’allevamento, dei rifiuti e delle gestioni
forestali. Nel 2008, il gruppo di ricerca
pubblica un primo bilancio: le emissioni di
CO2 eccedevano rispetto agli assorbimenti,
rappresentando il 72% sul totale delle
emissioni. Questo bilancio scientifico rende
il territorio senese il primo al mondo a
essere certificato attraverso lo standard ISO
14 064, relativo, appunto, alle emissioni e
agli assorbimenti dei gas ad effetto serra.
L’entusiasmo per questo primato spinge
l’Amministrazione provinciale a fare di questi
studi uno strumento di politica territoriale,
ponendo un chiaro obiettivo: far diventare il             della pratica di revisione annuale delle caldaie
territorio carbon neutral entro il 2015.                  ha portato ad una diminuzione del 30% dei
A partire dal 2008, dunque, molte sono state              consumi domestici di metano per famiglia.
le azioni strategiche volte alla mitigazione del          L’effetto combinato di tutte queste azioni ha
cambiamento climatico, con la supervisione                portato, nel 2011, a far diventare il territorio
e il monitoraggio del gruppo di ricerca e il              senese carbon neutral.
sostegno della Fondazione MPS. Tra queste                 Il raggiungimento di tale obiettivo è stato
azioni, il Piano Energetico Provinciale ha                misurato attraverso il progetto REGES –
portato all’indipendenza per l’energia elettrica          Riduzione delle Emissioni di Gas a Effetto Serra
attraverso un aumento cospicuo delle energie              – che consiste in un’azione di monitoraggio
rinnovabili. Il Piano dei rifiuti ha ridotto il           delle emissioni di gas serra e assorbimenti di
numero delle discariche da 40 a 1, con un                 CO2 nel territorio provinciale. Un incredibile
ampliamento del termovalorizzatore. Una                   risultato raggiunto in circa 7 anni, frutto di una
nuova politica di protezione delle foreste ha             partnership pubblico-privato che ha coinvolto
portato ad aumentarle del 20%. La diffusione              la Provincia di Siena, l’Università di Siena e

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Transizione ecologica

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la Fondazione MPS e che ha moltiplicato               voglia contribuire, a diverso titolo, a mantenere
i suoi benefici perché altri territori hanno          e migliorare la neutralità di carbonio del
preso l’esperienza senese come modello: a             territorio di Siena, rendendo l’intervento il più
Mantova, a Parma, dove il percorso è stato            possibile conosciuto, partecipato e condiviso
avviato per volontà di alcune aziende locali, e       dalla società civile, da Enti pubblici, da soggetti
a Belluno, dove a spingere è stata l’assemblea        del mondo economico e del Terzo settore.
di studenti liceali. Questo è il vero successo        Molte sono già le aziende che hanno aderito,
dell’obiettivo raggiunto: la creazione di un          che si occupano di energia, rifiuti, ma anche
modello e di un precedente, che è stato               aziende vinicole e del mobile.
adattato in altri territori. Un progetto che non      «Perché raggiunta la neutralità – afferma il
si ferma e va avanti per includere e coinvolgere      Professor Bastianoni – il lavoro non è finito,
maggiormente la comunità nella visione                così come la responsabilità: i gas serra sono
perseguita dall’Amministrazione. Il percorso ha       inquinanti globali, non locali, quindi dobbiamo
infatti dato vita ad un’Alleanza territoriale, una    continuare tutti a fare la nostra parte».
rete informale di soggetti, aperta a chiunque         www.carbonneutralsiena.it

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Transizione ecologica                            Fondazioni                                  set - ott 2022

Alimentazione e
cambiamento climatico
Dialogo con Edward Mukiibi, presidente di Slow Food

 «I         l nostro modo di vi-
            vere sta distruggen-
            do l’ambiente e le
                                                                            Mukiibi sottolinea quanto sia
                                                                            fondamentale capire il signi-
                                                                            ficato di transizione ecologi-
risorse comuni dell’umanità. E                                              ca per poter divenire parte del
questo non è più sostenibile,                                               processo che la riguarda: «Non
non può garantire la sopravvi-                                              si tratta di una corsa all’avanza-
venza dell’umanità nel futuro. È                                            mento tecnologico per costrui-
per questo che oggi ci troviamo                                             re auto elettriche, incenerire i
nella necessità di una transizio-                                           rifiuti con più efficienza o pro-
ne ecologica. Cambiare le cose                                              durre la carne in vitro – sostiene
è una scelta obbligata, se voglia-                                          -. Una transizione reale significa
mo che le prossime generazioni                                              invece capire che l’auto non è il
possano vivere su questo piane-                                             mezzo più adatto per viaggiare,
ta». A spiegarlo è Edward Muki-                                             specialmente in città; che i ri-
ibi il nuovo presidente di Slow                Edward Mukiibi               fiuti bisogna prevenirli e dimi-
Food che, in questa intervista,                                             nuirli drasticamente, riducendo
spiega e analizza quale sia il                                              il packaging e gli acquisti su-
rapporto, imprescindibile, tra         all'allevamento. L'agricoltura,      perflui; che si può consumare
transizione ecologica e alimen-        in particolare quella su picco-      meno carne ma di qualità mi-
tazione.                               la scala, è anche la prima vitti-    gliore, allevata su piccola scala
«Oltre alla distruzione, ormai         ma dei cambiamenti climatici,        e con tecniche rigenerative, per
irrimediabile perché già avve-         in quanto i contadini devono         mettere fine agli allevamenti
nuta, di oltre il 70% della bio-       affrontare siccità devastanti e      intensivi; che si può fare agri-
diversità nel mondo, abbiamo           alluvioni improvvise. L'innal-       coltura efficiente di prossimità
una crisi climatica che si avvia       zamento del livello del mare         senza dipendere dalla chimica
drammaticamente verso un               minaccia la sopravvivenza delle      e dalla meccanica pesante; che
punto di non ritorno – prose-          comunità che vivono sulle coste      il turismo non deve andare di
gue il presidente -. Il sistema        e vicino ai fiumi, le frane causa-   pari passo con la gentrificazio-
di produzione alimentare in-           no enormi perdite economiche         ne, l’espulsione dei residenti e
dustriale è uno dei maggiori           e di vite umane alle comunità        la crescita esponenziale degli
responsabili del quadro che ho         montane, l'acidificazione degli      affitti, per non parlare della spe-
descritto: l’agricoltura e le altre    oceani provoca la morte degli        culazione edilizia e la distruzio-
attività connesse causano un           ecosistemi marini e ogni giorno      ne ambientale nelle località del
quarto delle emissioni globa-          assistiamo a una perdita sem-        turismo di massa».
li di CO2 (secondo il rapporto         pre maggiore di biodiversità e       Allevamenti animali e consu-
degli scienziati dell’IPCC), e         a una desertificazione che sem-      mo di carne risultano spesso
due terzi di queste sono legate        bra inarrestabile».                  essere le principali accusate di
Foto tratta dal sito www.slowfood.it

                                                      14
Transizione ecologica

responsabilità in termini d’in-
quinamento. Cosa ne pensa?
«La produzione e il consumo
di carne sono ormai insoste-
nibili per le conseguenze sul
clima, per l’inquinamento che
provocano, per le condizioni di
vita di miliardi di animali alle-
vati senza alcun riguardo per
il loro benessere, spesso anzi
sottoposti a grandi sofferenze.
Se il consumo globale di carne
raddoppiasse tra oggi e il 2050
(come previsto in realtà dal-
la FAO), passando da oltre 250
milioni di tonnellate di carne
per anno a 500 milioni, il si-
stema collasserà. È importante
affrontare il grave pericolo per
l'ambiente causato dalla produ-
zione massiva di carne, tenendo
presente che nel mondo esisto-
no molti sistemi tradizionali di
allevamento che non sono così
distruttivi e pericolosi. La carne    cessive per prevenire malat-         dendo sempre più difficile cu-
in eccesso e di bassa qualità,        tie legate al sovraffollamento       rare anche semplici infezioni.
che oggi è diventata il principa-     o per stimolare la crescita. Gli     L’Unione Europea l’ha definita
le argomento di discussione, è il     antibiotici passano attraverso       una delle più grandi minacce
prodotto finale di un sistema di      le feci nelle falde acquifere, fi-   per la salute».
cui si vogliono ignorare la mag-      nendo nell'ambiente e, infine,       Un’altra minaccia incomben-
gior parte dei costi ambientali,      dentro di noi. Di conseguenza, i     te che rischia di porre fine alla
sociali e sanitari. Dall’inizio del   batteri stanno sviluppando una       vita umana, animale e vegetale
XX secolo, metà delle razze ani-      “antibiotico-resistenza”, ren-       è lo scarseggiare della risorsa
mali da allevamento in Europa è                                            che più di ogni altra è sinoni-
scomparsa, e un terzo di quelle                                            mo di vita: l’acqua. «L'acqua
tuttora esistenti sono a rischio di                                        è un elemento di connessione
fare la stessa fine entro i prossi-   Una transizione reale                fondamentale tra l'uomo e la
mi 20 anni. Le razze locali sono      significa capire che l’auto          natura ed è indispensabile alla
importanti perché nel tempo si        non è il mezzo più adatto per        vita – spiega il presidente di
sono adattate a climi, ambienti       viaggiare, che i rifiuti bisogna     Slow Food -. L'ONU ha ricono-
e terreni diversi. Quando sono        prevenirli e diminuirli, che si      sciuto il diritto umano all'acqua
allevate in modo sostenibile nel      può consumare meno carne             una decina di anni fa, ma que-
loro territorio d'origine, forni-     ma di qualità migliore, che si       sta risorsa sta diventando scar-
scono carne, latte o uova di qua-     può fare agricoltura efficiente      sa e costantemente privatizza-
lità eccellente. Gli allevamenti      di prossimità senza dipendere        ta. L’acqua è un bene comune,
intensivi utilizzano il 70% degli     dalla chimica, che il turismo        non può essere privatizzata, ma
antibiotici prodotti nel mondo,       non deve andare di pari passo        deve essere gestita a livello ter-
spesso somministrati in modo          con la gentrificazione               ritoriale in modo democratico.
inappropriato e in quantità ec-                                            La transizione ecologica ci sta

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Transizione ecologica                         Fondazioni                                     set - ott 2022

 La ricetta (senza sprechi) contro la povertà infantile
Il contrasto alla povertà infantile si fa anche            L’iniziativa è stata condivisa con la Food
attraverso la lotta allo spreco alimentare. A              Policy del Comune, la politica cittadina della
dimostrarlo il Programma QuBì, un’iniziativa               città sull’alimentazione, che ha coinvolto 500
promossa da Fondazione Cariplo che, partendo               associazioni, che l’ha poi replicata in altri punti
dal recupero e dalla redistribuzione delle                 della città. A questi interventi si è affiancata
eccedenze alimentari, ha avviato un virtuoso               la costruzione di una rete capillare e diffusa
processo di infrastrutturazione sociale a                  che nasce dall’analisi della distribuzione, nel
Milano. L’iniziativa ha favorito la creazione di           Comune di Milano, delle misure pubbliche di
numerose reti di prossimità che si occupano,               contrasto alla povertà. Dai dati emersi sono
tra l’altro, di raccogliere e distribuire cibo alle        stati individuati 23 quartieri (su un totale di 88
famiglie più fragili, associando anche iniziative          nella città) con maggiori criticità, nei quali QuBì
trasversali su tutta la città. Percorsi che stanno         ha aggregato le realtà attive che hanno iniziato
trasformando inesorabilmente l’approccio delle             a a lavorare insieme per rispondere ai bisogni
politiche sociali comunali. Con il sostegno di             delle famiglie con minori in povertà. Sull’asse
Fondazione Peppino Vismara, Intesa Sanpaolo,               cibo, le reti di quartiere hanno lavorato per
Fondazione Romeo ed Enrica Invernizzi,                     ottimizzare la raccolta e la distribuzione di
Fondazione Fiera Milano e Fondazione Snam, il              prossimità, potenziando le connessioni con i
Programma QuBì ha sostenuto l’attivazione di               piccoli negozi di quartiere, i mercati e la filiera
3 empori della solidarietà gestiti dalla Caritas           agricola. Questo ha innescato una straordinaria
Ambrosiana, che non si limitano a distribuire              metamorfosi, trasformando il problema
generi alimentari attraverso i tradizionali                dello spreco alimentare in una risorsa per
“pacchi”, ma si presentano come mini market                combattere la povertà, favorendo, al contempo,
nei quali le famiglie possono scegliere ciò                la coesione sociale. «A cambiare – commenta
di cui necessitano. Con una tessera a punti,               Monica Villa, vicedirettrice Area Servizi alla
di importo relativo alla composizione della                Persona di Fondazione Cariplo – è stato lo
famiglia, alla presenza o meno di minori e                 sguardo di queste organizzazioni, che si sono
alla complessità della situazione alimentare,              unite per intercettare le famiglie coinvolgendo
le famiglie possono accedere ad alimenti                   anche le scuole, i negozianti, le parrocchie, le
diversificati, freschi e di qualità, nell’ottica di        associazioni sportive, culturali, di prossimità,
accompagnarle e non “assisterle”, ridando loro             per attivare delle vere e proprie antenne
dignità e autonomia nella scelta dei generi                territoriali. A cambiare è stata anche la voglia
alimentari. Oltre agli empori, il programma                e la capacità di lavorare insieme, offrendo alle
di Fondazione Cariplo ha sostenuto il Banco                famiglie una rete che le faciliti nel loro percorso
Alimentare Lombardia nell’attivazione dei                  di fuoriuscita dalla povertà».
primi due Hub di quartiere contro lo spreco                Una sperimentazione nata e sviluppata con il
alimentare, che recuperano e distribuiscono                Comune di Milano e con la Food Policy, che
il cibo in eccedenza da supermercati e                     ha supportato 50mila persone e 25mila minori
mense aziendali, salvando tonnellate di                    dal 2017. Una collaborazione pubblico-privato
cibo che altrimenti verrebbe gettato via.                  vincente che sta sollecitando il Comune a
                                                           studiare le modalità per portare la natura
                                                           sperimentale del Programma QuBì a livello di
                                                           sistema, facendone una politica territoriale di
                                                           accompagnamento delle famiglie in povertà
                                                           sulla città. Una sperimentazione che avrà
                                                           ancora un lungo percorso prima di stabilizzarsi
                                                           nella politica cittadina, ma che ha già messo
                                                           in moto una grande (importante) rivoluzione
                                                           sociale, aggregando realtà molto diverse tra
                                                           di loro che si sono scoperte parte di un unico
                                                           grande scopo e di una visione comune di città.

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Transizione ecologica

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Tutto il sistema alimentare deve essere osservato dal punto              sta riuscendo? A che punto sia-
di vista dell’economia circolare. Dobbiamo impedire                      mo? «Ognuno di noi, nelle sue
al sistema industriale lineare di continuare a massimizzare              attività quotidiane, sperimenta
i profitti creando uno spreco gigantesco                                 già frammenti del mondo che
                                                                         vorremmo: gli orti sono piatta-
                                                                         forme per l'apprendimento mul-
                                                                         tigenerazionale, le comunità di
                                                                         produttori trasformano i prodotti
                                                                         in via di estinzione in beni eco-
                                                                         nomici, i mercati contadini met-
                                                                         tono in contatto l'urbano e il ru-
                                                                         rale, le campagne di educazione
mettendo alla prova anche su         Politiche alimentari e futuro:      e sensibilizzazione utilizzano il
questo tema cruciale».               cosa è stato fatto di buono fi-     cibo per promuovere importan-
Sistema alimentare e circolari-      nora e cosa dovrebbe essere         ti questioni sociali e ambientali,
tà: è possibile? «Tutto il sistema   migliorato? «Se penso all’Eu-       i raduni e gli eventi riuniscono
alimentare deve essere osser-        ropa, è più che mai giusto che      persone di ogni età e provenien-
vato dal punto di vista dell’e-      l’UE abbia preso degli impegni      za, le cucine diventano spazi so-
conomia circolare. Dobbiamo          in questo ambito con il “Green      ciali di educazione, riflessione e
impedire al sistema industriale      Deal” e la “Farm to Fork stra-      azione per ridisegnare il nostro
lineare di continuare a massi-       tegy”. Ma si può fare molto an-     rapporto con il cibo. Ciò per cui
mizzare i profitti creando uno       che partendo dal basso, agendo      dobbiamo lavorare è che tutte
spreco gigantesco, i cui costi       sull’approvvigionamento ali-        queste azioni si realizzino ogni
sono pagati dall’intera collet-      mentare pubblico. Ci sono pro-      giorno. In tutto il mondo sono
tività. Pensare in maniera cir-      getti e iniziative portati avanti   già stati implementati modelli
colare non vuol dire solo ridur-     a livello locale, che dovrebbero    che hanno dimostrato di avere
re gli sprechi, bensì essere in      essere implementati e diffusi.      un impatto positivo straordina-
grado di dare una seconda vita       Slow Food, per esempio, è un        rio. Dobbiamo costruire sistemi
agli scarti di produzione che si     partner chiave di “Food Trails”,    alimentari che siano resilienti
creano a ogni tappa della filiera    un progetto quadriennale finan-     di fronte alle crescenti avversità
agroalimentare. Prodotti di la-      ziato dall'UE che mira a inco-      ambientali e sociali, a partire dai
vorazione che prima venivano         raggiare lo sviluppo di politiche   contesti più vulnerabili»
considerati come rifiuti, oggi,      alimentari integrate nelle città
grazie al pensiero sistemico,        che prevedono la collaborazio-
possono rappresentare una pre-       ne tra amministrazioni pubbli-
ziosa materia prima per altre        che e cittadini per progettare
catene produttive. D’altronde        politiche alimentari che ridu-
questo è un approccio che ha         cano gli sprechi, aumentino la
radici storiche ben salde. Prima     sostenibilità e garantiscano alle
dell’avvento dell’industrializ-      persone una dieta sana e sicura.
zazione, la produzione alimen-       Ci sono esperienze molto inte-
tare era per la sua stessa natu-     ressanti portate avanti da città
ra circolare. E in molte realtà      come Torino, Milano, Londra,
della mia Africa, dove i sistemi     Grenoble, Ostenda e Roma».
tradizionali di agricoltura sono     Slow Food immagina un mondo
applicati, la circolarità è uno      in cui tutte le persone possa-
degli elementi costantemente         no mangiare con gioia un cibo
presenti».                           buono per loro, buono per chi lo

                                                    17
Conseguenze dei cambiamenti
climatici in Italia

        +5°C                                                                               +20%
di temperatura                                                                          di rischio
 media al 2100                                    -40%                                   incendi
    rispetto                             quantità di acqua                             nei prossimi
a inizio secolo                           a disposizione                                 decenni
                                             nel 2080

                                                                                              91%
7 milioni di persone                                                             dei comuni italiani
oggi vivono o lavorano in aree                                                   a rischio per frane
a “maggiore pericolosità”                                                             e alluvioni

Fonti: Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici, “Analisi del rischio. I cambiamenti climatici in Italia” (2020);
Ispra, “Transizione ecologica aperta. Dove va l’ambiente italiano?” (2021);
Gestore Servizi Energetici (GES), “Fonti rinnovabili in Italia e in Europa” (2020)
Una transizione
                             ecologica possibile
              40%
              superficie italiana
              boscata

                              -19%
                              emissioni di gas serra
                                                           2021
                              negli ultimi 30 anni

                                    20%
                                    aree protette

                                   43%
                                   dei fiumi in
                                   buono stato ecologico

   Italia      UE 27                                OBIETTIVI UE
Fonti di Energia Rinnovabili
sul totale dei consumi energetici (2020)
                                 20,4%
                                   22,1%            2020     2030
     nel settore Trasporti                          17%     30%
                        10,7%                 Raggiunto
                       10,2%
     nel settore Elettrico
                                                              38,1%
                                                             37,5%
     nel settore Termico
                                      19,9%
                                          23,1%
Transizione ecologica                         Fondazioni                                   set - ott 2022

Non chiamiamole alternative
Intervista a Ivan Novelli, presidente Greenpeace

   I        van Novelli è presi-
            dente di Greenpea-
            ce Italia, una delle
26 organizzazioni nazionali
dell’Ong ambientalista attiva
in oltre 55 paesi del mondo per
proteggere l’ambiente, pro-
muovere la pace e denunciare
crimini ambientali.

  Presidente Novelli, partia-
mo da un dato di fatto: la co-
munità scientifica è d’accordo
da decenni sul tema dei cam-
biamenti climatici, eppure
ancora oggi trovano spazio i
negazionisti. Secondo lei ci                                       Ivan Novelli
sono stati degli errori di co-
municazione da parte della
comunità scientifica?               trovare soluzioni utili sia a livel-   nemmeno la crisi climatica. Se
La comunità scientifica in realtà   lo individuale che collettivo.         non si parla di crisi o di emer-
è stata molto chiara; noi come                                             genza climatica, alle persone
Greenpeace pubblicammo un              Qual è il ruolo dei media in        non arriva un'informazione cor-
rapporto importante che si          questo racconto?                       retta: questa è una responsabili-
chiamava “Global warming” già       Anche le persone che lavorano          tà dei media.
nel 1990, raccogliendo testi di     nei media e nella comunica-
scienziati autorevoli che face-     zione hanno una responsabili-            E le imprese?
vano parte del gruppo di lavoro     tà importante, perché noi cre-         Un dato positivo che notiamo
delle Nazioni Unite “IPCC” che      diamo che il dibattito pubblico        è quello di aziende nel mondo
oggi tutti conoscono. La scien-     sia stato troppo inquinato da          dell’industria che fanno passi
za, dunque, ha parlato chiaro da    chi ha interessi particolari. Ci       più decisi verso la produzione
tempo; per questo non credia-       sono state aziende energetiche         sostenibile. Questo può essere
mo le si possa attribuire una re-   che hanno fatto sì che venissero       dovuto a una visione più lun-
sponsabilità o un'incapacità di     censurati alcuni temi o che ad-        gimirante, o al fatto che non
aver comunicato. Ovviamente,        dirittura hanno prodotto cam-          sono alla ricerca di consenso
dobbiamo comprendere che il         pagne negazioniste, come si            ma banalmente di profitto o a
tema è molto complesso. Il cit-     vede quando a seguito di eventi        volte anche solo alla convinzio-
tadino fa fatica a comprenderlo     naturali estremi - sempre più          ne che la strada da seguire sia
pienamente ma soprattutto a         frequenti - a volte non si cita        necessariamente quella di una

                                                    20
Transizione ecologica

                                                                                                                ©novelli-ignacio-brosa-unsplash
transizione ecologica. Queste        tare alternative. In Italia, le au-   cienti delle caldaie a gas, dob-
aziende aprono varchi impor-         torizzazioni per le rinnovabili       biamo spingere su questo fron-
tanti che possono essere utili ad    hanno dei tempi biblici. Se si        te e vincere le resistenze di cui
altri in Italia e nel mondo.         fosse lavorato meglio sui rin-        parlavo prima.
                                     novabili e risparmio energetico
   Parlando di aziende e di          avremmo sostituito una quanti-           Ha accennato al tema del
produzione, non possiamo             tà di energia vicina a quella che     nucleare, una questione mol-
evitare di trattare la questio-      importiamo dalla Russia con il        to divisiva: qual è la vostra
ne energetica, che oggi è al         contratto Eni-Gazprom e, tra          opinione sul tema?
centro del dibatto. Quanto bi-       l'altro, avremmo attirato inve-       Greenpeace si oppone da sem-
sogna intervenire sulle fonti        stimenti stranieri che, invece,       pre al nucleare. Noi comincia-
alternative?                         sono andati altrove.                  mo sempre dal tema delle sco-
Prima di tutto vorremmo comin-                                             rie che non è mai stato risolto.
ciare a far sì che le fonti rinno-   Cosa possiamo fare sul fronte         È un tema gravissimo: in questi
vabili non siano più chiamate        dei consumi?                          mesi siamo in allarme costante
“alternative”. Oggi sono un dato     Per quanto riguarda i consumi,        per quello che succede presso
reale: a livello mondiale si pro-    oggi è necessario parlare di ri-      le centrali ucraine; non pos-
duce più energia dal sole e dal      sparmio energetico, ma in pro-        siamo investire su qualcosa
vento rispetto al nucleare, ma       spettiva bisognerà intervenire        che presenta così tanti rischi e
ci sono ancora interessi forti,      sull’efficienza energetica. Già       incertezze. Al di là di questo, il
soprattutto nella politica ener-     oggi le auto elettriche possono       settore nucleare è comunque in
getica, dove gas e petrolio sono     essere quattro volte più efficien-    forte crisi: la Francia che fa un
ancora molto tutelati e non c’è      ti delle auto convenzionali, le       grande uso di energia nucleare
un impegno reale a implemen-         pompe di calore sono più effi-        è al collasso perché i reattori di

                                                     21
Transizione ecologica                          Fondazioni                                 set - ott 2022

terza generazione si sono rive-      agevolare perché producono ri-      della manutenzione. Un par-
lati un fallimento; ce n’è uno       sultati positivi.                   co abbandonato può diventare
solo in costruzione a Flaman-                                            un luogo di degrado e di delin-
ville che ha aperto i cantieri          Una sua area di interes-         quenza.
15 anni fa, con costi che sono       se è quella dei parchi come
passati dai 3 miliardi di euro       rappresenta anche il suo im-           Chiudiamo con una do-
dell’epoca agli oltre 19 miliardi    pegno per RomaNatura. Che           manda rivolta al futuro: lei è
di adesso. In Italia, durante la     ruolo hanno i parchi nelle cit-     fiducioso nella riuscita di una
campagna elettorale, abbiamo         tà, che ruolo potrebbero avere      transizione ecologica?
addirittura sentito parlare di re-   e come bisogna intervenire su       A livello globale la transizione
attori di quarta generazione (mi     quelli già esistenti?               energetica è già una sfida, pro-
viene da ridere perché non esi-      Purtroppo abbiamo assistito         babilmente è la sfida del secolo.
stono nemmeno). Per fortuna,         a un rallentamento veramen-         Nel mondo c’è una consapevo-
in Italia, c’è stato un referen-     te grave negli investimenti nei     lezza e anche un percorso già
dum nel 2011, che ci ha evitato      nuovi parchi naturali, nei parchi   iniziato che dovrebbe portarci
di dover avere a che fare con        nazionali e nella rete di parchi    a uscire dall’economia fossile.
una fonte di energia rischiosa e     regionali. L’importanza di que-     Sicuramente c’è bisogno di una
molto costosa.                       sti parchi è assoluta in termini    maggiore cooperazione politica
                                     di protezione e conservazione       ed economica a livello interna-
   In momenti di difficoltà          della biodiversità e degli eco-     zionale per espandere l’econo-
o emergenza le comunità si           sistemi di queste aree. Se non      mia verde. Oggi non possiamo
sono organizzate autonoma-           ci prendiamo cura dei parchi        essere troppo ottimisti, però ve-
mente sui loro territori. Lei ha     mettiamo a rischio una varietà      diamo che, lentamente, aumen-
degli esempi virtuosi di alcu-       di flora e di fauna unica. Anche    tano gli investimenti nella tran-
ne esperienze che potrebbero         se pensiamo ai parchi cittadini,    sizione. Quindi, ripeto una cosa
essere replicate?                    che sono fondamentali nelle         che ho detto all’inizio dell’inter-
Un esempio di una pratica che        aree urbane, non possiamo che       vista: vince chi è più lungimi-
si sta realizzando sempre di più     notare una miopia da parte del-     rante, perché la strada è questa,
è quello delle comunità ener-        la politica che in molti casi ha    sia per l’industria che per i sin-
getiche, dove si produce e si        pensato che bastasse inaugura-      goli paesi, chi prima comincia
scambia energia rinnovabile.         re nuovi parchi, mentre invece      a percorrerla avrà sicuramente
Sono attività da incoraggiare e      il valore fondamentale è quello     maggiori benefici

                                                    22
Transizione ecologica

Una transizione di coscienze
Intervista a Romano Borchiellini, Coordinatore Energy Center
Politecnico di Torino

  R         omano Borchiellini è
            professore ordinario
            di Fisica Tecnica In-
                                    la consapevolezza dei cittadini
                                    cercando di spiegare il ruolo
                                    che l’energia, ha nelle nostre
dustriale presso il Dipartimento    vite. Ogni cambiamento, infat-
di Energia del Politecnico di To-   ti, non può prescindere dallo
rino. È presidente dell’Advisory    stile di vita che conduciamo:
Board dell’Energy Center di         per questo la transizione ener-
Torino, un’iniziativa promossa      getica deve essere anche una
da Regione Piemonte, Città di       trasformazione sociale.
Torino, Politecnico di Torino e                                              Romano Borchiellini
Compagnia di San Paolo.                Lei è presidente dell’Advi-
                                    sory Board dell’Energy Cen-         anche creato un centro inter-
   Professore, oggi si parla        ter a Torino: può raccontarci       dipartimentale presso l’Ener-
molto di transizione energe-        questa esperienza?                  gy Center, rendendo possibile
tica creando anche divisio-         Se dovessi raccontare l’Ener-       un confronto tra ricercatori
ni nell’opinione pubblica,          gy Center comincerei col dire       che diventa fondamentale per
lei come definirebbe questa         che è un edificio. Può sem-         avere una visione trasversale
transizione e da cosa dovreb-       brare banale, ma l’idea prin-       dei problemi. L’Energy Center
be partire?                         cipale, in origine, era quella      è quello spazio dove si dialoga
Il concetto di transizione ener-    di avere uno spazio dove po-        tra diverse discipline e si co-
getica è effettivamente mol-        tessero convivere fisicamente       noscono meglio le esigenze di
to inflazionato già da tempo,       la pubblica amministrazione,        tutti gli attori in gioco.
ma ritengo che non si affronti      l’impresa e la ricerca. Questa
sempre in maniera sufficien-        idea nasce dal pubblico, con           A proposito di “novità”
temente approfondita e che          l’apporto attivo e il sostegno      nel campo dell’energia, si
divenga spesso un concetto          delle due Fondazioni torine-        parla sempre più spesso di
personalizzabile in base alle       si, Compagnia di San Paolo e        comunità energetiche. Quali
necessità personali. Partiamo       CRT. A riempire l’edificio sono     sono le caratteristiche prin-
dalla base: molti associano alla    in primo luogo le imprese, dal-     cipali di queste comunità e
transizione energetica il pas-      le grandissime fino alle startup    quali potrebbero essere le
saggio da fonti energetiche         che, grazie alla vicinanza ai       potenzialità da valorizzare?
fossili a rinnovabili. Debbo        grandi player possono impa-         Anche in questo caso partirei
dire però che il tema è a mio       rare, confrontarsi ma anche         da una definizione semplice:
avviso molto più complesso e        trovare opportunità di aumen-       la comunità energetica di per
profondo. La transizione non        to di capitali. Oltre all’impre-    sé comporta la condivisione di
si esaurisce sostituendo le fon-    sa è presente anche il mondo        un’energia che un individuo
ti di energia ma si compie la-      della ricerca, soprattutto con      produce e fa utilizzare anche
vorando sulle coscienze e sul-      dei laboratori. Il Politecnico ha   a una persona terza in pros-

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Transizione ecologica                       Fondazioni                              set - ott 2022

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simità territoriale. Questa at-    momento in cui mettiamo i         sibili per i cittadini. Intorno
tività non era possibile prima     cittadini al centro della que-    a queste comunità si crea un
del recepimento della direttiva    stione energetica generiamo       mercato, servono infrastrut-
europea RED II di fine 2018.       la consapevolezza di cui parla-   ture, impianti e competenze;
Questa direttiva, oltre a dare     vamo all’inizio dell’intervista   anche per questo alcuni gran-
indicazioni pratiche sulla ge-     e, probabilmente, intervenia-     di gruppi stanno dimostrando
stione comunitaria dell’ener-      mo anche sulle abitudini degli    interesse. Si propongono di
gia, indicava una cosa impor-      individui in relazione al con-    aiutare a costruire le comunità
tante: “portiamo il cittadino al   sumo di energia. Le comunità      energetiche e di gestirle che,
centro della questione energe-     energetiche possono assolu-       generalmente, è una cosa po-
tica”. La comunità energetica      tamente essere strumentali a      sitiva perché nascano sempre
è uno strumento per realizza-      quella trasformazione sociale     più comunità. Il pericolo è che
re questo obiettivo poiché nel     necessaria perché avvenga         il processo si standardizzi e
momento in cui io produco          una transizione ecologica.        si riallontani l’individuo dalla
l’energia comincio ad avere                                          questione, che si perda la con-
un rapporto diverso con essa.         E le Fondazioni cosa pos-      sapevolezza che le comunità
Oggi premiamo un interrut-         sono fare?                        possono costruire. Le Fonda-
tore e si accende la luce, ma      Le Fondazioni già fanno mol-      zioni, oltre ad aiutare gli enti
ignoriamo il processo che sta      to! Fondazione Compagnia di       locali da un punto di vista più
dietro; anche per questo usia-     San Paolo e Fondazione Cari-      pratico, possono promuovere
mo parole come “produrre”,         plo hanno promosso la guida       cultura che, come abbiamo
“usare” energia quando un          alle comunità energetiche,        detto più volte, è un elemento
famoso principio della ter-        ad esempio. La costituzione       imprescindibile per affronta-
modinamica ci insegna che          di comunità energetiche ha        re il tema complesso dell’e-
quello che realmente accade        tante implicazioni che devo-      nergia
è una “trasformazione”. Nel        no essere chiare e compren-

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