Elezioni regionali 2015 Le proposte di Confartigianato Imprese Veneto
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di Luigi Curto Premessa Presidente Confartigianato Imprese Veneto N ello stendere questo doc- titolo quinto della Costituzione, bellezza del nostro territorio, umento abbiamo tenuto che reintroduce una visione di nella cultura di cui è intriso. conto della necessità di tipo centralista. Forse nel nostro tes- rappresentare compiutamente Rispetto a tutto ciò, suto urbano, caratterizzato da le tesi di Confartigianato Im- vogliamo ancora far affida- forte policentrismo, non ab- prese Veneto, ma anche mani- mento ad un comune sentire biamo saputo creare centri di festare un disagio che la nostra della nostra base associativa aggregazione tali da soste- organizzazione sente profonda- che spinge verso una maggiore nere i valori della solidarietà, mente. autonomia della nostra regione, la corresponsabilità, il rispetto È comprensibile che in sottolineando, con decisione, dell’ambiente. questo periodo elettorale, il quanto sia anacronistica oggi Forse la nostra ecces- tornaconto dei vari schieramenti la differenziazione fra regioni a siva parcellizzazione non ci politici sia soggetto ad enfatiz- statuto speciale rispetto quelle ha permesso di consolidare zazioni, in negativo o in posi- a statuto ordinario. progetti importanti in tema di tivo. Perciò riteniamo doveroso L’orizzonte a cui guar- sostegno al credito, promozio- proporre una nostra rappresen- diamo è la macro regione del ne fieristica, risorse energe- tazione della realtà, per come la nord-est, per ragioni non solo di tiche. vediamo noi, con i nostri occhi, crescita economica, ma anche Tuttavia la nostra po- senza nessuna pretesa di avere di legittimità nei confronti sizione geografica ci consente la verità in tasca, ma per sos- dell’Europa. di poter ambire a diventare tenere le nostre posizioni e ra- Le nostre preoccupazio- un importante piattaforma lo- gioni. ni sono rivolte al futuro dei gio- gistica, se solo riusciremo a In seguito allo stop al vani. Mi chiedo quale Veneto far dialogare i porti dell’alto percorso di riforme dello Stato possiamo consegnare alle fu- Adriatico e le strutture per la in senso federalistico stiamo ture generazioni. movimentazione delle merci, assistendo a numerose spinte Forse, nella nostra ope- mettendo in sinergia questo sis- autonomistiche nella nostra rosa regione, non abbiamo valo- tema. È noto infatti che le navi Regione, che riteniamo siano rizzato abbastanza la vocazione provenienti dall’oriente avreb- riaffiorate con la modifica del turistica e investito quindi nella bero convenienza ad affidarsi ai 2
nostri servizi di trasporto per il comunicazione, che quelle im- hanno creato il miracolo del guadagno di un giorno rispetto materiali quali servizi ad alto Nord Est in un unico ecosiste- a quanto possono offrire altri valore aggiunto per le imprese. ma, nel quale dare contenuto e Hub europei. In tema di sanità dob- sostegno alla competizione. Questa è una sfida im- biamo riconoscere che il nostro Siamo consapevoli che portante di cui dobbiamo avere sistema veneto davvero costi- da sole le imprese non riescano consapevolezza perché la logis- tuisce un punto di eccellenza. più a competere in un mercato tica intercetta i flussi del cosid- Nondimeno riteniamo sia indis- globalizzato senza il supporto detto corridoio cinque, in fase pensabile una ulteriore razio- del territorio. Questo è il tema di realizzazione. Flussi che es- nalizzazione nella gestione, che riassume buona parte del primono valori economici e so- con la riduzione delle ASL e la confronto che come organiz- ciali per il Veneto, che possono creazione di quell’azienda zero zazione vogliamo avviare con il fare la differenza per il futuro. che potrebbe consentire econo- futuro governo regionale e con Su un altro versante, mie di scala negli acquisti. La tutti i soggetti portatori di in- quello dell’innovazione tecno- sanità veneta non è messa in teressi. logica, di cui tanto si parla, discussione, se non per il fatto dobbiamo ammettere i nume- che drena la maggior parte delle rosi fallimenti e prendere atto di risorse al bilancio regionale. una situazione che va affrontata Va da se’ che in tempi di crisi subito con determinazione. l’attenzione da parte del nostro Dalle molteplici mondo sia rivolta alla possibi- proposte finora discusse, si lità di risparmi nel capitolo per possono individuare gli ele- consentire più investimenti a menti per decidere. Dob- beneficio delle imprese. biamo soprattutto prendere atto Non voglio parlare per di una necessità impellente: o slogan perché la realtà è certa- superiamo il divario esistente mente più complessa, ma è im- fra strutture di ricerca ed inno- portante rimettere l’impresa al vazione e le imprese, altrimenti centro. I veneti devono tornare meglio impiegare diversamente a fare impresa, rimettendosi in le risorse. gioco, sia come persone che Non è più ammissibile come imprenditori. L’impresa concepire una ricerca fine a se al centro, perché è un entità stessa, fuori da un contesto che crea ricchezza e quindi be- economico. Dobbiamo quindi nessere per il nostro territorio. colmare sia le carenze materiali Fare impresa perciò ricostitu- come strade, ferrovie e reti di endo i sistemi distrettuali che 3
I numeri dell’artigianato veneto G li imprenditori artigiani veneti sono cir- tigiane venete e il secondo “sistema” veneto del ca 136 mila. Due su tre sono iscritti a terziario privato, dopo quello bancario. un’associazione di categoria, mentre la me- L’attività svolta dalla Federazione è sia di servizio dia nazionale è inferiore al cinquanta per cento, alle imprese, aiutando le Associazioni provinciali, confermando una vocazione all’associazionismo sia di mediazione e proposta con quanti hanno com- che ha nel Veneto un’antica tradizione e numero- petenze istituzionali in materia di artigianato. Inter- se espressioni, dal sindacato al volontariato. locutore principale della Federazione è la Regione Nell’artigianato, associazionismo significa un im- del Veneto, per il suo ruolo di programmazione pegno organizzativo ormai sessantennale per cer- economica e di intervento legislativo. Fondamentali care di risolvere con l’originalità delle proposte e sono anche i rapporti con le altre organizzazioni la forza del numero i problemi comuni delle piccole imprenditoriali e con i sindacati dei lavoratori, con aziende artigiane. i quali la Confartigianato veneta stipula i contratti Oltre 60.000 sono gli imprenditori artigiani iscritti collettivi regionali di categoria, gestisce l’Ente bi- alla Confartigianato attraverso sette Associazioni laterale dell’artigianato veneto e talvolta concorda e Unioni provinciali le quali, a loro volta, hanno posizioni comuni sui principali temi di politica eco- costituito una Federazione regionale, la Confarti- nomica. gianato del Veneto. Alla Confartigianato del Veneto fanno capo centri, La Federazione raccorda l’attività svolta a li- istituti e società, che si occupano di “fattori” stra- vello nazionale, regionale e provinciale a servizio tegici per lo sviluppo dell’artigianato. Sono stati dell’impresa artigiana: l’assistenza che l’artigiano cioè pensati e realizzati per offrire tutela sindacale, trova presso gli sportelli territoriali e le opportu- voce politica, servizi specializzati, nei campi della nità di sviluppo per la piccola impresa sono il frutto formazione, del credito, della cooperazione, della anche di questa attività di raccordo e collaborazio- promozione commerciale, dell’innovazione tecno- ne che consente, tra l’altro, di dare voce comune e logica, della salvaguardia ambientale, spesso con quindi peso politico all’artigianato. un’attenzione particolare alle specificità delle sin- Nell’insieme, il “sistema associativo” della Confarti- gole categorie di mestiere. Un approccio che ha ab- gianato del Veneto conta 147 sedi e 1.400 addetti bandonato la logica dell’assistenza per privilegiare in tutto il territorio regionale, che costituiscono il quella dell’orientamento al mercato (e a crescita principale punto di riferimento per le imprese ar- qualitativa), a favore dell’artigianato ma anche - in 4
ultima analisi - dell’intero tessuto produttivo vene- Confartigianato Servizi e Terziario to. Confartigianato Trasporti, Logistica e Mobilità La Confartigianato Imprese Veneto, seguendo il I gruppi regionali di Mestiere hanno il compito di: modello stabilito nel regolamento Confederale, - discutere ed esaminare le problematiche e le ha suddiviso, al proprio interno, tutte le catego- necessità di ogni singolo mestiere, proponendo rie di mestiere in 12 Federazioni di categoria, che eventi, iniziative, corsi o seminari di aggiornamen- rappresentano 51 gruppi di mestiere e 870 settori to su tematiche di carattere tecnico/professionale, d’attività imprenditoriale. consulenze specifiche, e quant’altro di utile per Le 12 Federazioni di categoria sono l’accrescimento della categoria; Confartigianato Alimentazione - individuare possibili codici di comportamento e/o Confartigianato Artistico convenzioni ed accordi con Enti e Istituzioni, al fine Confartigianato Autoriparazione di migliorare l’immagine esterna della categoria; Confartigianato Benessere (o dei Servizi - promuovere la costituzione di contratti di rete, alla persona) consorzi , gruppi di qualità e di tutte quelle inizia- Confartigianato Comunicazione e dei Servizi tive, anche di carattere sociale, che abbiano quale Innovativi fine l’aggregazione fra le imprese artigiane e la Confartigianato Edilizia/ANAEPA crescita imprenditoriale e professionale degli im- Confartigianato Impianti prenditori; Confartigianato Legno e Arredo - promuovere campagne informative e promozio- Confartigianato Meccanica nali, analisi specifiche di ogni singolo mestiere. Confartigianato Moda UN QUADRO DI SINTESI DELL’ARTIGIANATO E DELLE PICCOLE IMPRESE IN VENETO • Microimprese (fino a 10 addetti): 412.084, pari al 93,5% del totale delle imprese non agricole • Occupati nelle imprese con meno di 10 addetti: 801.738 persone, pari al 48,1% del totale degli • occupati delle imprese non agricole • Imprese con meno di 20 addetti: 429.520, pari al 97,5% del totale delle imprese non agricole • Occupati nelle imprese con meno di 20 addetti: 1.032.405 persone, pari al 61,9% del totale degli • occupati delle imprese non agricole • Piccole imprese (fino a 50 addetti): 437.349, pari al 99,3% del totale delle imprese non agricole • Occupati nelle imprese con meno di 50 addetti: 1.264.919 persone, pari al 75,8% del totale degli • occupati delle imprese non agricole • Imprese artigiane: 133.961, pari al 27,3% del totale delle imprese • Incidenza sociale dell’artigianato: 2,7 imprese artigiane ogni 100 abitanti e 6,6 imprese artigiane ogni 100 famiglie • Imprenditori artigiani: 183.800 • Donne imprenditrici artigiane: 37.524, pari al 20, 4% del totale imprenditori, di cui 15.978 titolari, 15.285 socie e 6.261 ricoprono altre cariche. • Numero dipendenti nell’artigianato: 193.621; di cui, 102.291 (52,8%) nel manifatturiero, 41.724 (21,5%) nelle costruzioni e 49.605 (25,6%) nei servizi • Dimensione media: 2,9 addetti per impresa artigiana • Il tasso di disoccupazione per la classe d’età 15 anni e più è pari al 7,6% • Il tasso di occupazione per la classe d’età 15 anni e più è pari al 49,2% • Il tasso di disoccupazione dei giovani tra 15 e 24 anni è pari al 25,3% • Il tasso di occupazione dei giovani tra 15 e 24 anni è pari al 22,1% • Il tasso di attività dei giovani tra 15 e 24 anni è pari al 29,7% 5
LA DEMOGRAFIA DELLE IMPRESE ARTIGIANE VENETE I l nostro Paese si caratterizza per una forte voca- (2,7%) e la Germania (2,5%); a questo primato si zione imprenditoriale, confermata a livello mon- affianca un’alta percentuale di Micro e Piccole Im- diale da una posizione di leadership nella pro- prese (MPI) con meno di 20 addetti (98,1%). pensione a ‘fare impresa’. Se quindi il motore economico del Paese è la pic- Prendendo in esame la consistenza della struttura cola impresa, Lombardia (con 256.084 aziende is- imprenditoriale nelle sei maggiori economie avan- critte), Emilia Romagna (134.765) e Veneto (133.961) zate – che rappresentano oltre i due terzi (67,4%) sono le tre regioni che concorrono maggiormente del Pil dei paesi dell’Ocse – l’Italia è il Paese con il a questo primato. Da sole rappresentano oltre un più alto tasso di imprenditorialità con 6,4 imprese terzo di tutto l’artigianato italiano e le prime sei ogni 100 abitanti; seguono gli Stati Uniti (4,7%), la regioni (tutte superano le 100mila attività) ospitano Francia (4,0%), il Giappone (3,6%), il Regno Unito ben oltre il 60% di tutte le imprese artigiane. Veneto al 3° posto nel ranking nazionale per numero imprese artigiane Imprese artigiane al 31.12.2014 – valori assoluti ! Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato Imprese Veneto su dati Unioncamere – Movimprese 6
Se guardiamo poi al peso che ogni regione ha sul posizione a pari merito con la Emilia Romagna. totale artigianato, il Veneto raggiunge la seconda Entrambe sfiorano infatti il 10% Incidenza delle imprese artigiane nelle regioni italiane: Veneto al 2° posto Imprese al 31.12.2014. Incidenza % imprese artigiane su totale imprese artigiane in Italia ! Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato Imprese Veneto su dati Unioncamere – Movimprese Se si guarda invece al peso che l’artigianato ha 35.513 aziende artigiane rappresentano ben il 58,4% rispetto alle realtà economiche locali, la classifica del totale delle imprese iscritte in camera di com- varia di molto. La Regione Veneto con il suo 27,3% mercio. Ed ancora più evidente è la prevalenza di si trova in settima posizione dietro a Valle D’Aosta, artigianato nel variegato settore delle costruzioni Emilia Romagna, Piemonte, Liguria, Marche e ed installazione di impianti. Le 52.4 45 ditte artigia- Friuli. Il Veneto infatti ha una realtà economica di ne sono ben il 72% del totale. Anche nel trasporto rilievo in tutti i comparti, quello industriale, quello la maggioranza di imprese sono iscritte all’AIA del commercio ed anche del primario. La presenza (Albo Imprese Artigiane) 9.221 pari al 61,7%. di artigiani resta comunque di gran lunga superiore Ma il comparto in cui la presenza di artigiani è mag- alla media italiana che si ferma al 22,9%. giore è quello dei servizi alla persona. Acconciatori, Ci sono infine alcuni comparti che vedono estetisti, lavanderie a secco, ma anche giardinieri l’artigianato primeggiare, in particolare nella nos- ed informatici sono ben l’83,8% del totale. 16.046 tra regione. E’ il caso del manifatturiero nel quale le imprese attive su 19.149 in totale. 7
Il peso delle imprese artigiane sul totale imprese. Ranking nazionale Imprese al 31.12.2014. Incidenza % imprese artigiane su imprese totali per regione ! Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato Imprese Veneto su dati Unioncamere – Movimprese L’OCCUPAZIONE NELL’ARTIGIANATO VENETO L ’importanza della micro e piccola impresa e significativamente maggiore a quello della Germa- italiana si osserva anche in termini occupazio- nia (30,2%), che occupa il 16° posto, e del Regno nali: l’Italia ha il primato di occupati nelle im- Unito che, con un’incidenza del 25,2%, occupa prese con meno di 20 addetti, registrando la quota l’ultimo posto della classifica dei paesi Ocse in es- più alta pari al 58,2%; un valore superiore a quello ame relativamente alle quote di occupati nelle MPI. rilevato in Spagna (50,2%) che occupa il terzo posto Addetti, dipendenti e indipendenti nel comparto artigiano veneto Anno 2011 Veneto Addetti nell'artigianato 370.435 num. totale addetti imprese 1.677.981 inc.% addetti artigianato su tot. Addetti 22,1 num. dipendenti nell'artigianato 193.621 inc.% dipendenti artigianato su tot. Addetti artigianato 52,3 inc.% dipendenti artigianato su tot. Dipendenti 20,1 num. indipendenti artigianato 176.814 inc.% indipendenti artigianato su tot. Addetti art. 47,7 inc.% indipendenti artigianato su tot. Indipendenti 24,8 Addetti/impresa 4,2 Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato Imprese Veneto su dati ISTAT 8
Per quanto riguarda l’artigianato veneto, esso da la- mentre i titolari, soci e collaboratori familiari sono voro ad oltre 370mila persone pari al 22,1% degli 176.814. Il numero medio in Veneto degli addetti addetti totali. 193.621 sono gli occupati dipendenti, per impresa è pari a 4,2. L’andamento demografico delle imprese artigiane ! Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato Imprese Veneto su dati Unioncamere – Movimprese Nel corso del quinquennio 2010-2014 abbiamo as- ro da molto più tempo era entrato in crisi ed anche sistito ad una evoluzione epocale del sistema eco- i servizi alla persona ed alle imprese iniziavano a nomico mondiale. Dopo i primi anni di “crisi” in- soffrire del calo dei consumi interni. fatti, ci si è resi conto che si era entrati in una nuova Sta di fatto che, negli ultimi 5 anni, abbiamo re- era, indicata erroneamente per diversi anni come gistrato un saldo negativo di quasi 10.040 imprese! periodo di crisi. Sino al 2007 (con una breve pausa Regredendo ben oltre il 2003 ed attestando il pa- nel biennio 2001-2002 dovuto al crollo delle torri trimonio veneto nel 2014 a “sole” 133.961 aziende. gemelle ed alla scossa economica che l’atto terroris- La pesantezza della contrazione, peraltro, è attes- tico ha dato), le imprese artigiane crescevano in tata anche dal saldo negativo che ha caratterizzato modo importante. Non a caso si raggiunse il mas- il rapporto iscritte/cessate degli ultimi sei anni. Ap- simo storico di 147.322 aziende attive in regione. I pare infatti evidente la tendenza alla prevalenza 5 anni successivi identificano una variazione tanto delle cessazioni sulle iscrizioni a partire dal 2010. repentina quanto costante che non può essere sem- La perdita del patrimonio imprenditoriale non è plificata in una banale crisi di mercato. stato relegato al comparto artigiano. Tutte le attivi- Le regole stavano già cambiando radicalmente (glo- tà imprenditoriali hanno perduto negli ultimi anni balizzazione, delocalizzazione, internet etc) ma numeri consistenti di attività. Ma la piccola impresa la tumultuosa corsa dell’edilizia (dovuta in parte sembra aver sofferto maggiormente. L’indice che – o molto?- ad un processo di eccessiva frammen- pone il 2010 come anno “zero” vede l’artigianato tazione) ne ha per così dire nascosto gli effetti nei scendere a 94,3 mentre il totale imprese si riduce numeri macro. Molte delle nostre analisi in verità molto meno 97,5. sottolineavano come il comparto del manifatturie- 9
L’ANDAMENTO OCCUPAZIONALE NELLE IMPRESE ARTIGIANE M entre la natimortalità delle imprese ha importante degli occupati interrottasi solo a fine dato segnali chiarissimi nell’ultimo quin- 2013. Da quel momento, pur rimanendo in campo quennio, sul fronte occupazionale il mon- negativo sembra che l’emorragia di personale stia do artigiano veneto ha avuto un andamento altale- rallentando di nuovo. Anche nel dettaglio delle nante. Se infatti guardiamo la sintesi regionale è sette province venete, osserviamo un andamento evidente una fase in qualche modo positiva sino al abbastanza uniforme. secondo semestre 2011 seguita da una contrazione Dinamica occupazionale dell’artigianato veneto I sem. 2010 – I sem. 2014. Variazioni tendenziale % ! Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato Imprese Veneto su dati Confartigianato Imprese Veneto – BS consulting Dinamica occupazionale nell’artigianato veneto I sem. 2010 - I sem. 2014. Variazione tendenziale % Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato Imprese Veneto su dati Confartigianato Imprese Veneto – BS consulting 10
ELEZIONI REGIONALI 2015 L e elezioni regionali di fine maggio prossimo gran lunga prevalente per le imprese artigiane e pic- vengono a coincidere con uno dei periodi di cole, ma hanno imposto nuovi prodotti e servizi e cambiamento, per la comunità veneta, le sue nuovi paradigmi produttivi. imprese, le famiglie, il lavoro, l’economia comples- Ne hanno fatto le spese le componenti più deboli, siva, del tutto inedito per intensità, pervasività, per sia del lavoro che dell’impresa. Sono apparse più evi- gravità delle conseguenze economiche e sociali e, al denti le disparità dimensionali, ancorchè lenite dalla tempo stesso, anche per le importanti opportunità copertura della cassa integrazione in deroga, e le che si aprono al Veneto ed ai veneti nelle nuove aree disparità tra pubblico e privato. del mercato globale. La disoccupazione, giovanile in primis (fino ai 25 Esaminando il mercato locale, domestico e interna- anni), ha raggiunto valori sconfortanti e drammatici zionale su cui operano le imprese, artigiane e piccole, (ad oggi circa il 23% nel Veneto), così come, dal 2009 rappresentate da Confartigianato nel Veneto, si deve ad oggi, la chiusura di quasi il 20% di imprese, non prendere atto che il loro mix è cambiato, per conse- per fatti naturali, ma per conseguenze dell’impatto guenza di un forte arretramento del mercato locale diretto e indiretto della crisi e dei cambiamenti di e nazionale, a cui fa contrasto una tenuta, seppur mercato. diversificata, del mercato europeo e una ripresa e/o Basti pensare al settore delle costruzioni e delle nuovo affermarsi di nuove aree extra europee da manutenzioni, al numero di fallimenti e di concor- cui proviene una crescente domanda di “made in dati registrati in Veneto ed alle crisi irreversibili di Italy” e da cui affluiscono capitali che stanno con- aziende, anche strutturate, impreparate alla improv- tribuendo a cambiare la geografia degli assetti pro- visa caduta del mercato interno ed a una nuova com- prietari privati, in parte ex pubblici del nostro Paese, petizione sui mercati internazionali. con le conseguenze in atto e presumibili nell’indotto La ristrutturazione è stata pesante e continua a pro- produttivo e sociale italiano e veneto. durre conseguenze “a valle” sul fronte del numero Si può dire che una parte consistente del tessuto di imprese e della loro articolazione per settori, sul produttivo veneto, per merceologia, per dimensione, fronte dei fatturati, dei posti di lavoro, del salario per posizionamento nelle grandi filiere, si è trovato medio, della competitività di un sistema gravato da spiazzato e colto, quasi d’improvviso, da cambia- un peso sociale tra i più rilevanti d’Europa. menti di mercato che non solo hanno penalizzato il La flessibilità che è stata per decenni uno dei punti mercato interno, che rimane il riferimento diretto di forza delle micro e piccole imprese, non è più suf- 11
ficiente, da sola, a riprodurre un vantaggio competi- Occorre guardare la realtà ed il futuro con occhi tivo. Occorrono, a differenza del passato, investi- nuovi, con strumenti gestionali nuovi, con caratter- menti su innovazione e risorse umane. istiche imprenditoriali nuove. Nonostante questo “tsunami”, il Veneto conferma Diversità tra settori e condizioni e varietà di proposte di essere, assieme a Lombardia ed Emilia-Romagna, sono fattori di ricchezza. una regione manifatturiera importante e determi- Ma la condivisione dei punti di forza e di rilancio del nante per il mercato italiano. Veneto potrebbe risultare fattore ancor più impor- Una regione che, nonostante esporti il 40%, può tante, se non decisivo. ancora migliorare nei nuovi ed emergenti mercati, Confartigianato Imprese Veneto ritiene che la nostra una regione che ha spazi di crescita nel turismo, Regione possa fare leva su: nell’industria culturale, nei servizi a imprese, per- • la ricchezza e la qualità della realtà e della vo- sone e amministrazione pubblica. cazione imprenditoriale che, caratterizzata da A dispetto di avversità e, talvolta, luoghi comuni, il micro e piccole imprese, le vede protagoniste Veneto mantiene una dimensione artigiana e di pic- nei sistemi locali, distrettuali e di filiere, e ca- cola impresa, seconda assieme all’Emilia-Romagna e paci di fornire valore aggiunto grazie anche alle dopo la Lombardia in valori assoluti e pressoché pari aziende trainanti; in valore percentuale. • la ricchezza, che non ha pari, di patrimonio am- L’artigianato veneto ha concorso, anche grazie agli bientale, culturale turistico; strumenti di mutualità bilaterale, a ridurre l’impatto • la preparazione scolastica e la qualità pro- negativo sui livelli occupazionali, che pure ha dovuto fessionale dei nostri giovani e del sistema di registrare unitamente ad una esposizione bancaria formazione e aggiornamento; importante, soprattutto per carenza di liquidità, pro- • la qualità delle reti di welfare inclusivo, a partire prio quando le banche hanno tirato i remi in barca, dalla sanità, che assicurano una condizione nel strette tra Basilea, ispezioni del regolatore e ripensa- lavoro e nella comunità, nonostante la comples- menti in qualche caso tardivi. sità dell’integrazione sociale, che poche altre Re- Non hanno registrato perdite solo le banche, ma gioni possono vantare; anche i patrimoni dei Confidi artigiani, che sono tra • la propensione all’estero ed all’incoming turis- i più importanti del nostro Paese. La ragione mutual- tico delle imprese venete, presupposto per un istica che stava alla base delle originarie Cooperative ulteriore avanzamento in queste direzioni. Artigiane di Garanzia, ha dovuto cedere il passo, Non mancano, a fare da contrappeso, ostacoli da troppo velocemente e senza lo spazio di necessario rimuovere: dibattito, alle ragioni di patrimonialità e ai nuovi • l’assenza di un orgoglio veneto che sia consape- restrittivi criteri di concessione del credito. vole dei propri punti di forza e più impegnato a L’impresa, che rimane al centro quale insostitui- fornire motivazioni per le sfide collettive, senza bile organismo nella creazione di lavoro, ricchezza le quali non trovano sbocco le sfide individuali; e bene sociale, fa i conti con i cambiamenti e con la • una complessità ed una frammentazione bu- necessità di discontinuità rispetto a modelli produt- rocratico-istituzionale che pesa sui tempi delle tivi e di posizionamento di mercato. decisioni delle realizzazioni e mette freno Fa i conti con la frammentazione delle decisioni pub- all’impresa e agli investimenti che il Veneto ha bliche, con la scarsità di investimenti pubblici, con titolo per attrarre; un peso di terziario passivo, di interessi forti e di • la mancanza di una strategia condivisa di futuro, incrostazioni di mercato che gravano sulla competi- a partire dalle carenze di “gioco di squadra” che tività, che resta il principale fattore di arretratezza da coinvolge politica e rappresentanza, senza dis- recuperare. tinzioni di sorta. Per una Regione che presenta L’Italia ed il suo reddito principale sono tornati un surplus fiscale di oltre 15 miliardi annui, la ai valori di 17 anni fa, mentre di converso le tasse capacità di ben usare il pur scarso grado di auto- complessive sono cresciute del 46% nello stesso nomia e di negoziarne altra, sono le vie d’uscita periodo. più realistiche unite, ripetiamo, alla capacità di In questa situazione l’innovazione, a 360 gradi, è il fare squadra. punto di sintesi e la cifra del cambiamento. 12
L’IMPRESA AL CENTRO S e dovessimo identificare uno slogan per rias- produttivo; sumere le politiche regionali da qui al prossimo • l’uso della leva finanziaria, rappresentata, prin- futuro non ce ne sarebbe uno migliore. cipalmente, da Veneto Sviluppo, senza tut- Scegliere l’impresa in Veneto vuol dire scegliere quel tavia trascurare il ruolo del sistema bancario modello di micro e piccola imprenditoria che ne cos- Veneto che deve tornare ad essere punto di ri- tituisce l’ossatura produttiva, significa decidere con ferimento per le imprese artigiane nella filiera fermezza di affermare alcuni valori che sono propri del credito regionale. Pertanto è necessario in particolar modo del mondo dell’artigianato. rinforzare l’azione per la patrimonializzazione La forte presenza nel territorio in primo luogo, che e l’innovazione delle imprese: fondi di rotazio- ne costituisce fattore di sviluppo per le nostre co- ne e partecipazioni/investimenti oltre ad un munità, e opportunità di lavoro, ma che non deve sostegno all’intera filiera del credito con par- divenire limite a causa di una burocrazia che di per ticolare attenzione al sistema dei Confidi ed al se stessa è svantaggio competitivo nei confronti dei loro ruolo centrale nella concessione di garanzie players mondiali. alle imprese La voglia di innovare, sperimentare e crescere, che • le politiche in favore del “capitale umano”, sos- deve essere adeguatamente sostenuta e incentivata tenendo la qualificazione del sistema formativo con soluzioni in grado di offrire risposte concrete avendo ben presente che le competenze sono agli imprenditori. il principale fattore abilitante l’innovazione e la La capacità di guardare al mondo sfidando chiunque competizione; con la consapevolezza che la qualità del made in Italy • il sostegno alla concorrenza delle imprese e è di per sé un bene inestimabile, che dobbiamo es- dei sistemi locali, attraverso la semplificazio- sere in grado di valorizzare e sfruttare al massimo. ne burocratica e normativa, liberando risorse La Regione pertanto deve essere un soggetto vero oggi impiegate per gestire inutili e complesse di “politica di sviluppo locale” in grado di concor- procedure; rere a far ripartire l’economia, attraverso un nuovo • Il sostegno al welfare contrattuale territoriale disegno strategico che abbia ben presente le azioni in maniera di agevolare i forti cambiamenti in da intraprendere: atto, riducendo il rischio di tensioni sociali ed il • l’individuazione dei nuovi driver dello svilup- coordinamento tra tale welfare del privato so- po regionale individuando nel manifatturiero ciale con le politiche sanitarie e sociali della Re- l’ossatura su cui ricostruire il nostro tessuto gione rivolte ai lavoratori ed agli imprenditori. VERSO IL VENETO 2020 I l percorso che porta al rilancio della com- campo per “abilitare” i piccoli, compresi i risultati petitività della nostra regione passa attraverso conseguenti. E’ indispensabile rinnovare strumenti l’individuazione di alcuni capisaldi da cui muo- operativi quali Veneto Innovazione e Veneto Na- vere, attorno ai quali innestare le politiche regiona- notech, orientando il loro operato ai reali bisogni li di sostegno allo sviluppo. In particolare: delle imprese, con lo scopo di fornire loro utile • Il “nuovo manifatturiero” è il nuovo modo supporto nell’implementazione di processi di ricer- di produrre, che ingloba artigianalità e personaliz- ca aziendale. zazione, tradizione ed innovazione, design e tecno- • il sistema della formazione professionale da logia, servizi organizzativi e delle reti distributive. indirizzare verso i nuovi fabbisogni professio- • il rilancio della ricerca attraverso la creazione di nali tenendo in considerazione le trasformazioni una filiera scientifica e tecnologica, che valorizzi dell’economia in atto. gli Istituti Tecnici, gli ITS , i centri di ricerca con • il sostegno all’autoimprenditorialità attraverso l’obiettivo di fornire le competenze e gli strumenti i centri di competenza, incubatori od erogatori di adeguati alle esigenze delle imprese. Nell’ambito servizi che siano. La dinamica delle imprese è pre- dell’innovazione tecnologica una priorità dovrebbe occupante, soprattutto nel settore manifatturiero, riguardare l’introduzione del digitale e la misu- della nuova edilizia e della nuova impiantistica, del razione delle strutture pubbliche operanti in tema risparmio energetico, dei nuovi materiali. Si corre di innovazione sulle effettive politiche messe in il rischio di un impoverimento veneto. Occorre fa- 13
vorire lo spirito imprenditoriale tradizionale, da gno alla crescita economica. E’ fondamentale che spin off aziendali e universitari o da filiazione da queste vengano spese in modo efficiente favorendo imprese mature. L’introduzione di uno strumento interventi che vedano l’impresa quale destinatario quale il voucher, consentirebbe ai giovani di dis- privilegiato. Solo mediante la programmazione di porre di una somma spendibile secondo esigenze azioni coordinate in grado di attivare dei processi e presso centri dai quali esigere qualità e tempes- positivi di sviluppo territoriale sarà possibile raggiun- tività. gere gli obiettivi ambiziosi che l’Europa ci pone. Va • la sussidiarietà. Sono certamente degne di nota certamente favorita una integrazione tra i diversi le opportunità offerte dalla bilateralità veneta ar- fondi a disposizione (FSE, FESR e PSR) individu- tigiana. Esaminando il catalogo servizi dell’Ente ando degli ambiti strategici in cui focalizzare gli Bilaterale Veneto, è evidente quante finalità, interventi assicurando così un effetto moltiplicatore dall’occupazione alla formazione, dalla promozio- in grado di incrementare il bacino di potenziali ben- ne del prodotto all’innovazione, possano essere eficiari. Tali risorse non dovranno certamente es- interfacciate con corrispondenti iniziative della Re- sere distribuite a pioggia ma dovrà essere altrettan- gione Veneto, che verrebbero a godere di un cana- to evitata l’eccessiva concentrazione delle risorse le informativo, istruttorio e realizzativo dotato di in pochi progetti limitando di fatto la possibilità competenze e di una rete in grado di raggiungere di sostenere le piccole e medie imprese che costi- pressoché tutte le imprese artigiane venete e di va- tuiscono l’ossatura produttiva del Veneto. Si tratta lorizzare il lavoro degli intermediari. Le medesime quindi di attuare delle sinergie con i principali attori opportunità sono presenti nel settore edile incro- territoriali per tracciare un percorso di crescita in ciando l’operatività delle Casse Edili Artigiane, ora grado di sostenere la ripresa economica e produt- riunite in Edilicassa Veneto. Di particolare valore tiva del Veneto. potrebbero inoltre risultare Sani.In.Veneto nell’area • la valorizzazione dei centri storici attraverso della fruizione dei servizi socio-sanitari con mo- un’azione politica che mantenga e faccia tornare dalità più vicine possibili alla realtà della piccola nel centro storico delle città alcune attività artigia- impresa e Fondartigianato per la formazione ad ne: ci sembra questa una opzione razionale per ampio spettro dei collaboratori dei titolari e degli qualificare e dare nuova vita ai centri urbani e alla intermediari dei servizi. loro importante funzione sociale, ma anche per • la promozione a livello internazionale delle l’individuazione di percorsi di crescita dell’offerta nostre realtà produttive attraverso interventi effi- turistico-culturale. caci in grado di aprire nuove opportunità in mer- • promuovere interventi volti ad incrementare la cati emergenti in cui la domanda di produzione di cultura della sicurezza e la lotta all’abusivismo, elevata qualità sia linfa per l’economia veneta. In fenomeni che stanno facendo sentire la loro tale contesto occorre partire dal basso accompa- pesante influenza in molti ambiti dell’economia gnando processi di crescita e non calando dall’altro locale. Sarebbe un madornale errore sottovalutare programmi che danno per scontata la maturità o- il fenomeno dell’abusivismo ritenendolo limitata- perativa delle imprese. L’obiettivo dei diversi go- mente connesso ad alcuni ambiti. Sono neces- verni e dell’ICE stessa di raddoppiare le imprese sarie azioni incisive in settori quali l’autotrasporto, importanti esportatrici, è destinato così a rimanere l’agroalimentare, le produzioni meccaniche, il be- lettera morta. nessere e i servizi alla persona, il calzaturiero, il • Il Veneto, piattaforma logistica dell’Europa che tessile e l’abbigliamento per eliminare il lavoro ir- guarda ad Est, attraverso la realizzazione dell’alta regolare e abusivo. Possono essere messe in atto capacità, del porto di Venezia off shore, del polo azioni significative sul piano della prevenzione con aeroportuale integrato, il completamento della la ricerca e la promozione di forme più avanzate banda larga e l’implementazione delle smart cities. di coordinamento organizzativo tra i vari soggetti • l’uso efficace delle risorse della Programmazio- preposti alla vigilanza, con interventi sul degrado ne Europea 2014/2020. Si tratta verosimilmente di parti dei centri urbani e nelle periferie, con la delle sole risorse disponibili per attuare da parte riqualificazione di spazi di vita collettivi. della Regione Veneto politiche di sviluppo e soste- 14
L’ARTIGIANATO UNA RISORSA PER IL VENETO Q uanto già espresso in premessa fa compren- L’obiettivo è comprensibilmente quello di sostenere dere come, definire l’artigianato una risorsa, le imprese artigiane in un percorso di riqualificazio- non debba essere considerato come un mero ne volto a consolidarne la loro struttura organizza- apprezzamento, bensì una certezza fondante verso tiva in modo da consentire di poter affrontare con cui orientare le politiche di sviluppo regionali. più solidità le nuove sfide economiche. Non c’è dubbio che chi ha pagato il prezzo più alto Gli strumenti necessari a raccogliere questa im- della crisi siano state le imprese artigiane. E no- portante sfida possono essere riassunti in tre nostante questo, hanno continuato a credere nel loro punti di importanza strategica per il comparto territorio, stringendo i denti e cercando di rinnovar- dell’artigianato veneto: si per tornare a competere. Queste realtà oggi han- 1 - La riforma della legge regionale sull’artigianato no bisogno di essere accompagnate in un percorso 2 - Il potenziamento del sistema finanziario regio- di crescita orientata all’innovazione, allo sviluppo nale di nuove produzioni e all’internazionalizzazione. 3 - La qualificazione del capitale umano 1 - La riforma della legge regionale n. 67/87 L’impresa artigiana in Veneto è ad oggi regolamen- per la qualità e la creatività delle proprie produzio- tata da una norma che comincia a mostrare i segni ni, converrebbe focalizzarsi sulle capacità produt- del tempo. Basta solo pensare a cosa resta dopo tive di un’impresa piuttosto che sulle dimensioni che la crisi ha completamente sconvolto il panora- del proprio organigramma aziendale. ma economico mondiale ed il modo di fare impresa e produrre. Inoltre la norma che ha svolto piena- Valorizzazione delle eccellenze mente il proprio dovere regolamentando il settore Altro elemento in grado di configurarsi quale in questi anni, viene concepita in un periodo in sostegno concreto allo sviluppo delle imprese ar- cui le nuove tecnologie legate all’implementazione tigiane è la valorizzazione di quelle realtà che si delle piattaforme web e delle nuove opportunità contraddistinguono per produzioni di elevata qua- produttive del così detto 2.0, erano un embrione lità che evocano i concetti di manualità, tradizione, ancora da sviluppare. creatività, originalità, cura nella scelta dei materiali In attesa che il Parlamento rimetta mano alla legge ed innovazione. Queste incarnano il vero “made evolvendola secondo l’esperienza tedesca, la più in Italy” e devono poter beneficiare di tale vantag- corretta, efficace e distintiva in Europa, il legisla- gio in termini di competitività. Le imprese “eccel- tore veneto può delimitare un diverso perimetro di lenti” devono essere riconosciute in modo agevole destinatari di provvedimenti basati sull’artigianato e devono godere di una maggior premialità. Le in- estendendo con criteri oggettivi e facili la tipolo- centivazioni in questo senso devono generare una gia di imprese, specie nel settore manifatturiero maggior visibilità nel mercato e devono essere og- e dell’edilizia, che possono fregiarsi di produrre getto di emulazione da parte delle imprese che mi- eccellenze e in condizioni di eccellenza, secondo rano ad ottenere l’eccellenza. qualità dei processi, contenuto di innovazione e Va sostenuta la valorizzazione del prodotto arti- tradizione, cura dei materiali. giano e del prodotto di eccellenza e la promozione Sarebbero sufficienti queste basilari argomen- di contaminazioni intersettoriali e interdimensiona- tazioni a motivare una richiesta di revisione del li, sia invitando le imprese a rafforzare un proprio provvedimento. Tuttavia per poter sostenere ade- “brand”, sia rafforzando “brand territoriali”, incen- guatamente lo sviluppo dell’artigianato in Veneto, tivando l’utilizzo di designers. consentendo alle imprese di tornare a crescere e Le poche esperienze di collaborazione designer- consolidarsi, si innestano altre tematiche ben più imprese hanno mostrato risultati soddisfacenti e importanti su cui dover necessariamente riflettere. aperto prospettive impensabili alla vigilia. Ma la leva, almeno con riferimento alle possibilità di azio- Il limite dimensionale ne regionale, non è stata presa in considerazione. Il primo tema è legato al limite dimensionale at- Altrettanto dicasi in tema di promozione e incorag- tualmente individuato per le imprese artigiane. Ha giamento di esperienze di contaminazione. ancora senso un parametro di tale natura o piuttos- to questo da fattore distintivo dell’artigianato, ne Internazionalizzazione costituisce oggi una gabbia che ne frena lo svilup- Le imprese artigiane sempre più si affacciano a po? Se l’artigianato è universalmente riconosciuto nuovi mercati internazionali forti di produzioni 15
di elevata qualità in grado di competere a livello dogma e un motivo di sviluppo per il proprio busi- globale. E’ necessario pertanto sostenere tali pro- ness. cessi favorendo l’apertura di nuovi canali commer- Nel contempo, mediante l’incentivazione di forme ciali e nel contempo accompagnando le imprese di tutela quali la registrazione di marchi e brevetti con figure in grado di supportarle in tali processi. può essere offerta una forma di protezione e sal- Tra gli strumenti a disposizione si deve necessaria- vaguardia delle eccellenze del nostro territorio. Si mente tener conto delle opportunità offerte dal web rileva che le imprese venete da sempre sono res- attraverso l’implementazione di piattaforme per l’e- tie ad avviare le procedure di deposito di brevet- commerce. ti, marchi, disegni e modelli a causa dei costi del mantenimento della protezione. Tuttavia, le forme Il Turismo di protezione potrebbero divenire particolarmente Viene individuato quale elemento distintivo in interessanti per tutte quelle realtà che hanno le grado di valorizzare i giacimenti enogastronomici, idee ma non riescono a sostenere i costi dei vari artistici e paesaggistici sfruttandone a pieno la ca- depositi. pacità di attrarre nuovi visitatori con l’obiettivo di definire una strategia integrata che veda coinvolti Digitalizzazione tutti gli attori della filiera, valorizzando quindi le L’avvento dei nuovi strumenti digitali sia dal punto eccellenze produttive del territorio quali nuovi di vista comunicativo che produttivo rappresenta protagonisti di percorsi turistici di qualità. E’ cosa una vera e propria rivoluzione. I costi di produzione risaputa che produzioni tipiche alimentari, produ- scendono e si aprono di colpo finestre sul mondo zioni artistiche e di eccellenza, supporto alle attiv- in cui poter promuovere i propri prodotti. E’ neces- ità sportive, trasporto di persone, etc. sono patri- sario che tali processi siano sostenuti sia attraverso monio dell’artigianato. E’ un modo efficace di va- l’implementazione di una rete infrastrutturale in lorizzare le peculiarità produttive e ambientali del grado di assicurare l’accesso alla banda larga a tutte territorio i cui saperi e abilità costituiscono auten- le imprese, sia mediante l’incentivazione alla tran- tiche filiere di tradizione locale. Va pertanto poten- sizione verso una gestione digitalizzata dei pro- ziato il ruolo della Regione Veneto di coordinamen- cessi aziendali. La digitalizzazione delle imprese si to in tale materia anche in conseguenza del riordino può concretizzare nel miglioramento dei processi delle provincie. Abbiamo un territorio in grado di produttivi mediante l’inserimento di nuove tecnolo- esercitare un forte fascino ed un notevole richiamo gie e con lo sviluppo di azioni di marketing digitale. per il turismo mondiale, troppo spesso purtroppo Il Veneto ed in particolare le zone montane non gestito in maniera “provinciale “. Un efficace co- sono ancora coperti in maniera omogenea dalla ordinamento regionale consentirebbe di sfruttare al banda larga, condizione che limita notevolmente le meglio le poche risorse a disposizione per rendere potenzialità e la concorrenzialità delle imprese in più appetibili i vari territori della nostra regione al particolare del manifatturiero e turismo. Risultano, grande pubblico mondiale. Vanno promosse attività pertanto, necessarie adeguate azioni per diminuire che facciano perno sull’attrattività turistica integra- il digital divide con interventi infrastrutturali per ta, incoraggiando il potenziale artigiano (pensiamo l’implementazione di banda larga e di alfabetizzazio- all’artigianato veneziano, ad esempio) a integrarsi ne informatica per i cittadini. nell’offerta turistica. In un Veneto in cui i servizi Si tratta di mettere in circolo, subito, risorse de- di trasporto pubblico non si dimostrano all’altezza rivanti da fondi strutturali europei e da fondi aree di delle aspettative, far conto sulla flotta di pullman e confine (ex Odi) e, successivamente, ipotizzare un sulla professionalità delle aziende del settore è una sostegno strutturale a favore della digitalizzazio- garanzia per la potenziale fruizione turistica. ne dell’intero territorio regionale con particolare at- tenzione alla montagna. Tutela made in Italy Interventi del genere, non solo possono assicurare Il brand in assoluto in grado di costituire di per se una migliore qualità di vita, ma possono rappresen- un vantaggio per le nostre imprese è certamente tare anche nuove opportunità di “fare impresa”. Per il “Made in Italy”. Le imprese artigiane sono i zone non facilmente o economicamente raggiungi- portabandiera del totalmente fatto in Italia, tutta- bili con la fibra è auspicabile l’incentivazione della via necessitano di adeguato sostegno e tutela nel diffusione del wifi. promuovere le proprie produzioni e nel contrastare i fenomeni legati a contraffazione ed abusivismo Reti e Filiere che rischiano di vanificare gli sforzi in questo cam- L’artigianato e l’impresa eccellente meritano un in- po. In particolare è auspicabile un impegno serio, tervento di sistema al riguardo, che contenga al tem- concreto e deciso nella lotta a tali fenomeni crimi- po stesso azioni pre-competitive e azioni premiali: nali che rischiano di mettere in ginocchio imprese le prime, finalizzate a sviluppare i presupposti serie che fanno della correttezza e della legalità un imprenditoriali-manageriali per fare rete, e a gen- 16
erare cognizione sui fattori driver che influenzano ne delle imprese, valorizzando quei comparti in l’evolversi di ciascuna filiera; le seconde, incenti- cui le sinergie tra realtà produttive possono rap- vanti le reti intersettoriali, in cui sia prevalente o presentare un elemento in grado di incrementare la comunque significativa la componente artigiana. competitività. E’ necessario tener conto dell’esperienza finora Sempre in tema la Regione potrebbe favorire la fu- maturata attraverso i bandi approvati dalla Regione, sione tra aziende artigiane e/o micro e piccole pre- per cercare di migliorare ulteriormente la capacità vedendo la disponibilità di voucher per l’accesso a dio fornire una risposta alle esigenze di aggregazio- prestazioni professionali a costi contenuti. 2 - Il potenziamento del sistema finanziario regionale Ragionare di sostegno al credito per le imprese mite l’accesso a fonti di finanziamento adeguate e in Veneto significa prendere in considerazione ad un più agevole accesso al credito, vero nodo cru- l’operato della finanziaria regionale Veneto Svilup- ciale per la maggioranza delle imprese Artigiane e po. In questi anni è stata messa in atto una profonda in generale per tutte le piccole realtà aziendali. Da riorganizzazione della macchina gestionale, che ha qui l’esigenza primaria di un potenziamento, e nel- consentito di ridurre i tempi e semplificare le proce- lo steso tempo riordino, della filiera della garanzia dure di accesso ai fondi per le imprese. L’adozione dove i Confidi da decenni rappresentano uno dei del nuovo sistema informativo ha permesso di fare principali strumenti di trasmissione delle politiche quel salto di qualità necessario per garantire una pubbliche di sostegno alle imprese del territorio. operatività efficiente della struttura. In aggiunta va tenuto in considerazione l’importante Guardando al futuro le sfide che si parano innanzi impatto normativo sul sistema creditizio rappre- riguardano principalmente due versanti: il primo sentato dalla nuova normativa bancaria Europea legato al tema dell’accesso dell’impresa alle fonti volta a dare uniformità regolamentare e stabilità fi- di finanziamento necessarie alla sua operatività nanziaria a tutto il sistema bancario dell’Eurozona. ed al poter implementare investimenti produttivi, Le regole di BASILEA III che la BCE sta attuando dall’altro il tema della garanzia con il riassetto su tutte le principali banche in vista dell’Unione del sistema dei confidi veneti che rappresentano Bancaria europea, renderà molto più problematico lo strumento indispensabile affinché l’impresa per le normali banche commerciali concedere pres- possa beneficiare dei finanziamenti necessari. titi alle imprese ed in particolare modo a quelle di Le nuove regole europee e l’evoluzione del siste- ridotte dimensioni che, per il loro profilo di rischio, ma creditizio italiano rischiano di mettere in crisi assorbono maggior capitale. quest’importante anello della filiera del credito Infine si evidenzia l’opportunità di un intervento che va rinnovato per riaffermare in maniera ancor da parte degli enti locali al fine di contribuire con più efficace quel ruolo di organismo intermedio in piccoli stanziamenti economici alla prevenzione grado di assicurare un accesso al credito sicuro e dell’usura e all’accesso al credito di categorie “de- vantaggioso per gli imprenditori. boli” sul piano imprenditoriale, come donne, gio- L’impatto della crisi nel rapporto tra imprese e vani, immigrati, persone diversamente abili. banche ha comportato accantonamenti e perdite, Nell’ultimo periodo di crisi l’attenzione e l’urgenza non solo per le banche, ma anche per i Confidi, in si sta spostando dal “costo del credito” all’ “ac- particolare per i Confidi ex 107 del mondo arti- cesso al credito“ vero e proprio. In particolare il giano. La venuta meno di interventi di patrimonializ- problema sembra si debba ricondurre alla possibi- zazione dei Confidi (quello governativo è ancora in lità, per le piccole imprese, di ottenere un merito attesa del via libera dell’Unione Europea) ha reso creditizio sufficiente ad ottenere i finanziamenti importante la riassicurazione agevolata dal credi- dalle banche sulla base delle nuove regole. to attraverso il Fondo regionale di garanzia (L.R. Diventa pertanto importante modificare gradual- 19/2004). mente la strategia della Regione Veneto in fatto di Dalle analisi condotte emerge come le principali sostegno alle PMI spostando l’asse delle priorità azioni di sostegno debbano necessariamente es- dal tasso agevolato alle garanzie agevolate. sere indirizzate verso le imprese artigiane al fine di Alla luce delle considerazioni che precedono, non- sostenere l’avvio di nuove realtà, la riqualificazione ché dell’esperienza maturata nell’utilizzo di alcune aziendale, sia in termini produttivi che organizza- opzioni innovative, e sempre ispirandoci alla lo- tivi, il consolidamento della struttura patrimoniale gica di sussidiarietà e complementarietà tra diversi ecc., con il fine ultimo di favorire un percorso di ri- strumenti di garanzia, si ritiene che quanto finora posizionamento aziendale per tornare a competere attuato possa essere ulteriormente migliorato e raf- sui mercati nazionali e internazionali. Il raggiungi- forzato. mento di tali obiettivi passa necessariamente tra- Di conseguenza è necessario porre attenzione ad 17
alcune tematiche: e avendo come obiettivi la promozione del tessuto economico e la creazione di condizioni di competi- • Il rafforzamento della finanza agevolata a fa- tività territoriale ed infrastrutturale, con operazioni vore del sistema d’impresa regionale. Veneto Svi- standard di piccolo taglio e a tasso predeterminato. luppo gestisce oltre 700 milioni di euro di finan- Si tratta, anche attraverso questa modalità, di ren- ziamenti agevolati. Recentissimamente, la Giunta dere le imprese meno dipendenti da “leva continua” Regionale, sulla scorta di un lavoro comune tra Re- e in grado di programmare interventi di riorganiz- gione, Associazioni di Categoria e Veneto Sviluppo, zazione produttiva e/o di mercato con un orizzonte ha proceduto ad una radicale svolta semplificativa medio. che ridurrà di moltissimo la tempistica dei procedi- menti. E’ indispensabile proseguire in questa di- • Sostenere all’interno della filiera del credito, rezione razionalizzando le procedure e implemen- il ruolo centrale dei confidi, attori fondamentali tando strumenti su misura rispetto alle esigenze nell’assicurare alle imprese i finanziamenti di cui contingenti delle imprese. necessitano. Dovranno essere previsti interventi di • Gli effetti della crisi sulle imprese e le caratte- supporto alla loro capitalizzazione, promuovendo ristiche di parte dello stock di prestiti garantiti nel contempo un’azione di razionalizzazione del in essere richiedono un nuovo capitolo patri- sistema creditizio regionale volto al conseguimento monializzazione, cercando di premiare soggetti di una ulteriore efficienza dell’intera filiera. che intendono realizzare ulteriori aggregazioni ed efficientamenti gestionali. Considerando le • Fondo di riassicurazione regionale (l.r. 19/2004). limitate risorse a disposizione, dovrebbe es- Si tratta di uno strumento indiscutibilmente valido, sere assicurata precedenza ad una azione di caratterizzato da una cospicua operatività e da po- patrimonializzazione dei Confidi e, quindi, a tenzialità altrettanto interessanti, soprattutto per la favore del rifinanziamento del Fondo regionale componente riservata alla riassicurazione delle ga- di garanzia, almeno in previsione triennale e ranzie riguardanti il credito di esercizio, per le quali dell’operatività di interventi di tranched cover. il ricorso al Fondo di Garanzia (nazionale) rischia di ingenerare frequenti conflittualità con la Banca fi- • Evoluzione della Trached Cover. E’ stata nanziatrice e di creare all’impresa finanziata situa- un’iniziativa di indubbio successo, in partico- zioni di temporanee scoperture, che mal si addi- lare per alcune componenti del mercato delle cono a linee di credito che devono essere, per defi- PMI consentendo di portare finanza fresca nizione, “continuative”. Il successo dell’iniziativa è alle imprese in un periodo (i mesi da maggio stato ampiamente dimostrato dal numero di sog- a settembre del 2013) di quasi totale stallo del getti che la stanno “clonando” in diverse regioni, sistema bancario nelle erogazioni di finanzia- da Nord a Sud, del territorio nazionale. Pertanto menti a supporto della pura liquidità. Anche in è indispensabile prevedere uno stanziamento di questo caso, l’operazione “pilota” dovrà essere fondi regionali che assicuri una programmazione oggetto di una revisione per una possibile “fase di interventi almeno triennale, a partire dal 2015, due”, in cui andranno rimodulate le percentuali consentendo di dare quella indispensabile conti- di rischio a carico dei fondi pubblici e di quelli nuità al ruolo dei Confidi in tale ambito, proprio consortili, ma si dovrà ragionare anche su tutti per i motivi connessi alle criticità nel ricorso al gli altri elementi che compongono lo schema Fondo di Garanzia, continuità che si tradurrebbe in dell’operazione (durata, classi di rating, taglio un’indiscutibile maggiore serenità per le imprese, dei singoli finanziamenti, tempistiche nella che potrebbero essere assistite senza interruzioni costituzione dei pegni). Altro aspetto impor- per un periodo atto a supportare eventuali progetti tante sarà comprendere se, sempre nell’ottica di sviluppo, come anche il superamento di momen- di complementarietà di cui sopra, eventuali ti di difficoltà, senza la “spada di Damocle” di re- risorse vadano destinate ad integrazione di voche legate al venir meno di soli parametri quanti- portafogli garantiti dal Fondo di Garanzia e se tativi rigidi e che mal si sposano con le diverse fasi tale costruzione non rischi, invece, di compro- della vita aziendale delle PMI. mettere l’immediatezza nell’impiego dei fondi, che ha contraddistinto la precedente operazio- • Implementare nuovi strumenti finanziari ne ed ha rappresentato un valore aggiunto per sfruttando le opportunità offerte dalla Program- tutti gli attori coinvolti: Regione, Banche, Con- mazione 2014-2020. Certamente i provvedimenti fidi, ma, soprattutto, per le Aziende. previsti dall’attuale Programma Operativo Region- ale, quali ad esempio controgaranzia e riassicurazio- • Promuovere interventi sul capitale di rischio ne del credito, hanno dimostrato di essere in grado delle imprese, agendo con il duplice ruolo di hold- di fornire un adeguato supporto alle esigenze delle ing di partecipazioni e di finanziaria di investimento imprese. Il nuovo ciclo di programmazione prevede 18
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