Elezioni regionali 2015 Le proposte di Confartigianato Imprese Veneto

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Elezioni regionali 2015 Le proposte di Confartigianato Imprese Veneto
Elezioni regionali 2015
Le proposte di
Confartigianato Imprese Veneto
Elezioni regionali 2015 Le proposte di Confartigianato Imprese Veneto
di Luigi Curto
                                       Premessa                Presidente Confartigianato Imprese Veneto

N
        ello stendere questo doc-   titolo quinto della Costituzione,    bellezza del nostro territorio,
        umento abbiamo tenuto       che reintroduce una visione di       nella cultura di cui è intriso.
        conto della necessità di    tipo centralista.                             Forse nel nostro tes-
rappresentare compiutamente                  Rispetto a tutto ciò,       suto urbano, caratterizzato da
le tesi di Confartigianato Im-      vogliamo ancora far affida-          forte policentrismo, non ab-
prese Veneto, ma anche mani-        mento ad un comune sentire           biamo saputo creare centri di
festare un disagio che la nostra    della nostra base associativa        aggregazione tali da soste-
organizzazione sente profonda-      che spinge verso una maggiore        nere i valori della solidarietà,
mente.                              autonomia della nostra regione,      la corresponsabilità, il rispetto
         È comprensibile che in     sottolineando, con decisione,        dell’ambiente.
questo periodo elettorale, il       quanto sia anacronistica oggi                 Forse la nostra ecces-
tornaconto dei vari schieramenti    la differenziazione fra regioni a    siva parcellizzazione non ci
politici sia soggetto ad enfatiz-   statuto speciale rispetto quelle     ha permesso di consolidare
zazioni, in negativo o in posi-     a statuto ordinario.                 progetti importanti in tema di
tivo. Perciò riteniamo doveroso              L’orizzonte a cui guar-     sostegno al credito, promozio-
proporre una nostra rappresen-      diamo è la macro regione del         ne fieristica, risorse energe-
tazione della realtà, per come la   nord-est, per ragioni non solo di    tiche.
vediamo noi, con i nostri occhi,    crescita economica, ma anche                  Tuttavia la nostra po-
senza nessuna pretesa di avere      di legittimità nei confronti         sizione geografica ci consente
la verità in tasca, ma per sos-     dell’Europa.                         di poter ambire a diventare
tenere le nostre posizioni e ra-             Le nostre preoccupazio-     un importante piattaforma lo-
gioni.                              ni sono rivolte al futuro dei gio-   gistica, se solo riusciremo a
         In seguito allo stop al    vani. Mi chiedo quale Veneto         far dialogare i porti dell’alto
percorso di riforme dello Stato     possiamo consegnare alle fu-         Adriatico e le strutture per la
in senso federalistico stiamo       ture generazioni.                    movimentazione delle merci,
assistendo a numerose spinte                 Forse, nella nostra ope-    mettendo in sinergia questo sis-
autonomistiche nella       nostra   rosa regione, non abbiamo valo-      tema. È noto infatti che le navi
Regione, che riteniamo siano        rizzato abbastanza la vocazione      provenienti dall’oriente avreb-
riaffiorate con la modifica del     turistica e investito quindi nella   bero convenienza ad affidarsi ai

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nostri servizi di trasporto per il    comunicazione, che quelle im-       hanno creato il miracolo del
guadagno di un giorno rispetto        materiali quali servizi ad alto     Nord Est in un unico ecosiste-
a quanto possono offrire altri        valore aggiunto per le imprese.     ma, nel quale dare contenuto e
Hub europei.                                    In tema di sanità dob-    sostegno alla competizione.
          Questa è una sfida im-      biamo riconoscere che il nostro              Siamo consapevoli che
portante di cui dobbiamo avere        sistema veneto davvero costi-       da sole le imprese non riescano
consapevolezza perché la logis-       tuisce un punto di eccellenza.      più a competere in un mercato
tica intercetta i flussi del cosid-   Nondimeno riteniamo sia indis-      globalizzato senza il supporto
detto corridoio cinque, in fase       pensabile una ulteriore razio-      del territorio. Questo è il tema
di realizzazione. Flussi che es-      nalizzazione nella gestione,        che riassume buona parte del
primono valori economici e so-        con la riduzione delle ASL e la     confronto che come organiz-
ciali per il Veneto, che possono      creazione di quell’azienda zero     zazione vogliamo avviare con il
fare la differenza per il futuro.     che potrebbe consentire econo-      futuro governo regionale e con
          Su un altro versante,       mie di scala negli acquisti. La     tutti i soggetti portatori di in-
quello dell’innovazione tecno-        sanità veneta non è messa in        teressi.
logica, di cui tanto si parla,        discussione, se non per il fatto
dobbiamo ammettere i nume-            che drena la maggior parte delle
rosi fallimenti e prendere atto di    risorse al bilancio regionale.
una situazione che va affrontata      Va da se’ che in tempi di crisi
subito con determinazione.            l’attenzione da parte del nostro
          Dalle          molteplici   mondo sia rivolta alla possibi-
proposte finora discusse, si          lità di risparmi nel capitolo per
possono individuare gli ele-          consentire più investimenti a
menti per decidere. Dob-              beneficio delle imprese.
biamo soprattutto prendere atto                 Non voglio parlare per
di una necessità impellente: o        slogan perché la realtà è certa-
superiamo il divario esistente        mente più complessa, ma è im-
fra strutture di ricerca ed inno-     portante rimettere l’impresa al
vazione e le imprese, altrimenti      centro. I veneti devono tornare
meglio impiegare diversamente         a fare impresa, rimettendosi in
le risorse.                           gioco, sia come persone che
          Non è più ammissibile       come imprenditori. L’impresa
concepire una ricerca fine a se       al centro, perché è un entità
stessa, fuori da un contesto          che crea ricchezza e quindi be-
economico. Dobbiamo quindi            nessere per il nostro territorio.
colmare sia le carenze materiali      Fare impresa perciò ricostitu-
come strade, ferrovie e reti di       endo i sistemi distrettuali che

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I numeri dell’artigianato veneto

G
        li imprenditori artigiani veneti sono cir-           tigiane venete e il secondo “sistema” veneto del
        ca 136 mila. Due su tre sono iscritti a              terziario privato, dopo quello bancario.
        un’associazione di categoria, mentre la me-          L’attività svolta dalla Federazione è sia di servizio
dia nazionale è inferiore al cinquanta per cento,            alle imprese, aiutando le Associazioni provinciali,
confermando una vocazione all’associazionismo                sia di mediazione e proposta con quanti hanno com-
che ha nel Veneto un’antica tradizione e numero-             petenze istituzionali in materia di artigianato. Inter-
se espressioni, dal sindacato al volontariato.               locutore principale della Federazione è la Regione
Nell’artigianato, associazionismo significa un im-           del Veneto, per il suo ruolo di programmazione
pegno organizzativo ormai sessantennale per cer-             economica e di intervento legislativo. Fondamentali
care di risolvere con l’originalità delle proposte e         sono anche i rapporti con le altre organizzazioni
la forza del numero i problemi comuni delle piccole          imprenditoriali e con i sindacati dei lavoratori, con
aziende artigiane.                                           i quali la Confartigianato veneta stipula i contratti
Oltre 60.000 sono gli imprenditori artigiani iscritti        collettivi regionali di categoria, gestisce l’Ente bi-
alla Confartigianato attraverso sette Associazioni           laterale dell’artigianato veneto e talvolta concorda
e Unioni provinciali le quali, a loro volta, hanno           posizioni comuni sui principali temi di politica eco-
costituito una Federazione regionale, la Confarti-           nomica.
gianato del Veneto.                                          Alla Confartigianato del Veneto fanno capo centri,
La Federazione raccorda l’attività svolta a li-              istituti e società, che si occupano di “fattori” stra-
vello nazionale, regionale e provinciale a servizio          tegici per lo sviluppo dell’artigianato. Sono stati
dell’impresa artigiana: l’assistenza che l’artigiano         cioè pensati e realizzati per offrire tutela sindacale,
trova presso gli sportelli territoriali e le opportu-        voce politica, servizi specializzati, nei campi della
nità di sviluppo per la piccola impresa sono il frutto       formazione, del credito, della cooperazione, della
anche di questa attività di raccordo e collaborazio-         promozione commerciale, dell’innovazione tecno-
ne che consente, tra l’altro, di dare voce comune e          logica, della salvaguardia ambientale, spesso con
quindi peso politico all’artigianato.                        un’attenzione particolare alle specificità delle sin-
Nell’insieme, il “sistema associativo” della Confarti-       gole categorie di mestiere. Un approccio che ha ab-
gianato del Veneto conta 147 sedi e 1.400 addetti            bandonato la logica dell’assistenza per privilegiare
in tutto il territorio regionale, che costituiscono il       quella dell’orientamento al mercato (e a crescita
principale punto di riferimento per le imprese ar-           qualitativa), a favore dell’artigianato ma anche - in

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ultima analisi - dell’intero tessuto produttivo vene-         Confartigianato Servizi e Terziario
to.                                                           Confartigianato Trasporti, Logistica e Mobilità

La Confartigianato Imprese Veneto, seguendo il              I gruppi regionali di Mestiere hanno il compito di:
modello stabilito nel regolamento Confederale,              - discutere ed esaminare le problematiche e le
ha suddiviso, al proprio interno, tutte le catego-          necessità di ogni singolo mestiere, proponendo
rie di mestiere in 12 Federazioni di categoria, che         eventi, iniziative, corsi o seminari di aggiornamen-
rappresentano 51 gruppi di mestiere e 870 settori           to su tematiche di carattere tecnico/professionale,
d’attività imprenditoriale.                                 consulenze specifiche, e quant’altro di utile per
Le 12 Federazioni di categoria sono                         l’accrescimento della categoria;
   Confartigianato Alimentazione                            - individuare possibili codici di comportamento e/o
   Confartigianato Artistico                                convenzioni ed accordi con Enti e Istituzioni, al fine
   Confartigianato Autoriparazione                          di migliorare l’immagine esterna della categoria;
   Confartigianato Benessere (o dei Servizi                 - promuovere la costituzione di contratti di rete,
          alla persona)                                     consorzi , gruppi di qualità e di tutte quelle inizia-
   Confartigianato Comunicazione e dei Servizi              tive, anche di carattere sociale, che abbiano quale
          Innovativi                                        fine l’aggregazione fra le imprese artigiane e la
   Confartigianato Edilizia/ANAEPA                          crescita imprenditoriale e professionale degli im-
   Confartigianato Impianti                                 prenditori;
   Confartigianato Legno e Arredo                           - promuovere campagne informative e promozio-
   Confartigianato Meccanica                                nali, analisi specifiche di ogni singolo mestiere.
   Confartigianato Moda

UN QUADRO DI SINTESI DELL’ARTIGIANATO
E DELLE PICCOLE IMPRESE IN VENETO
•   Microimprese (fino a 10 addetti): 412.084, pari al 93,5% del totale delle imprese non agricole
•   Occupati nelle imprese con meno di 10 addetti: 801.738 persone, pari al 48,1% del totale degli
•   occupati delle imprese non agricole
•   Imprese con meno di 20 addetti: 429.520, pari al 97,5% del totale delle imprese non agricole
•   Occupati nelle imprese con meno di 20 addetti: 1.032.405 persone, pari al 61,9% del totale degli
•   occupati delle imprese non agricole
•   Piccole imprese (fino a 50 addetti): 437.349, pari al 99,3% del totale delle imprese non agricole
•   Occupati nelle imprese con meno di 50 addetti: 1.264.919 persone, pari al 75,8% del totale degli
•   occupati delle imprese non agricole
•   Imprese artigiane: 133.961, pari al 27,3% del totale delle imprese
•   Incidenza sociale dell’artigianato: 2,7 imprese artigiane ogni 100 abitanti e 6,6 imprese artigiane
    ogni 100 famiglie
•   Imprenditori artigiani: 183.800
•   Donne imprenditrici artigiane: 37.524, pari al 20, 4% del totale imprenditori, di cui 15.978 titolari,
    15.285 socie e 6.261 ricoprono altre cariche.
•   Numero dipendenti nell’artigianato: 193.621; di cui, 102.291 (52,8%) nel manifatturiero, 41.724 (21,5%)
    nelle costruzioni e 49.605 (25,6%) nei servizi
•   Dimensione media: 2,9 addetti per impresa artigiana
•   Il tasso di disoccupazione per la classe d’età 15 anni e più è pari al 7,6%
•   Il tasso di occupazione per la classe d’età 15 anni e più è pari al 49,2%
•   Il tasso di disoccupazione dei giovani tra 15 e 24 anni è pari al 25,3%
•   Il tasso di occupazione dei giovani tra 15 e 24 anni è pari al 22,1%
•   Il tasso di attività dei giovani tra 15 e 24 anni è pari al 29,7%

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LA DEMOGRAFIA DELLE IMPRESE ARTIGIANE VENETE

I
   l nostro Paese si caratterizza per una forte voca-          (2,7%) e la Germania (2,5%); a questo primato si
   zione imprenditoriale, confermata a livello mon-            affianca un’alta percentuale di Micro e Piccole Im-
   diale da una posizione di leadership nella pro-             prese (MPI) con meno di 20 addetti (98,1%).
pensione a ‘fare impresa’.                                     Se quindi il motore economico del Paese è la pic-
Prendendo in esame la consistenza della struttura              cola impresa, Lombardia (con 256.084 aziende is-
imprenditoriale nelle sei maggiori economie avan-              critte), Emilia Romagna (134.765) e Veneto (133.961)
zate – che rappresentano oltre i due terzi (67,4%)             sono le tre regioni che concorrono maggiormente
del Pil dei paesi dell’Ocse – l’Italia è il Paese con il       a questo primato. Da sole rappresentano oltre un
più alto tasso di imprenditorialità con 6,4 imprese            terzo di tutto l’artigianato italiano e le prime sei
ogni 100 abitanti; seguono gli Stati Uniti (4,7%), la          regioni (tutte superano le 100mila attività) ospitano
Francia (4,0%), il Giappone (3,6%), il Regno Unito             ben oltre il 60% di tutte le imprese artigiane.

                 Veneto al 3° posto nel ranking nazionale per numero imprese artigiane
                             Imprese artigiane al 31.12.2014 – valori assoluti

        !
                               Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato Imprese Veneto su dati Unioncamere – Movimprese

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Se guardiamo poi al peso che ogni regione ha sul               posizione a pari merito con la Emilia Romagna.
totale artigianato, il Veneto raggiunge la seconda             Entrambe sfiorano infatti il 10%

                  Incidenza delle imprese artigiane nelle regioni italiane: Veneto al 2° posto
            Imprese al 31.12.2014. Incidenza % imprese artigiane su totale imprese artigiane in Italia

        !
                                Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato Imprese Veneto su dati Unioncamere – Movimprese

Se si guarda invece al peso che l’artigianato ha               35.513 aziende artigiane rappresentano ben il 58,4%
rispetto alle realtà economiche locali, la classifica          del totale delle imprese iscritte in camera di com-
varia di molto. La Regione Veneto con il suo 27,3%             mercio. Ed ancora più evidente è la prevalenza di
si trova in settima posizione dietro a Valle D’Aosta,          artigianato nel variegato settore delle costruzioni
Emilia Romagna, Piemonte, Liguria, Marche e                    ed installazione di impianti. Le 52.4 45 ditte artigia-
Friuli. Il Veneto infatti ha una realtà economica di           ne sono ben il 72% del totale. Anche nel trasporto
rilievo in tutti i comparti, quello industriale, quello        la maggioranza di imprese sono iscritte all’AIA
del commercio ed anche del primario. La presenza               (Albo Imprese Artigiane) 9.221 pari al 61,7%.
di artigiani resta comunque di gran lunga superiore            Ma il comparto in cui la presenza di artigiani è mag-
alla media italiana che si ferma al 22,9%.                     giore è quello dei servizi alla persona. Acconciatori,
Ci sono infine alcuni comparti che vedono                      estetisti, lavanderie a secco, ma anche giardinieri
l’artigianato primeggiare, in particolare nella nos-           ed informatici sono ben l’83,8% del totale. 16.046
tra regione. E’ il caso del manifatturiero nel quale le        imprese attive su 19.149 in totale.

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Il peso delle imprese artigiane sul totale imprese. Ranking nazionale
              Imprese al 31.12.2014. Incidenza % imprese artigiane su imprese totali per regione

          !
                                  Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato Imprese Veneto su dati Unioncamere – Movimprese

L’OCCUPAZIONE NELL’ARTIGIANATO VENETO

L
      ’importanza della micro e piccola impresa                       e significativamente maggiore a quello della Germa-
      italiana si osserva anche in termini occupazio-                 nia (30,2%), che occupa il 16° posto, e del Regno
      nali: l’Italia ha il primato di occupati nelle im-              Unito che, con un’incidenza del 25,2%, occupa
prese con meno di 20 addetti, registrando la quota                    l’ultimo posto della classifica dei paesi Ocse in es-
più alta pari al 58,2%; un valore superiore a quello                  ame relativamente alle quote di occupati nelle MPI.
rilevato in Spagna (50,2%) che occupa il terzo posto

                           Addetti, dipendenti e indipendenti nel comparto artigiano veneto
                                                       Anno 2011
                                                                                                    Veneto

                      Addetti nell'artigianato                                                    370.435
                      num. totale addetti imprese                                               1.677.981
                      inc.% addetti artigianato su tot. Addetti                                      22,1
                      num. dipendenti nell'artigianato                                            193.621
                      inc.% dipendenti artigianato su tot. Addetti artigianato                       52,3
                      inc.% dipendenti artigianato su tot. Dipendenti                                20,1
                      num. indipendenti artigianato                                               176.814
                      inc.% indipendenti artigianato su tot. Addetti art.                             47,7
                      inc.% indipendenti artigianato su tot. Indipendenti                             24,8
                      Addetti/impresa                                                                  4,2
                                                            Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato Imprese Veneto su dati ISTAT

                                                                  8
Per quanto riguarda l’artigianato veneto, esso da la-           mentre i titolari, soci e collaboratori familiari sono
voro ad oltre 370mila persone pari al 22,1% degli               176.814. Il numero medio in Veneto degli addetti
addetti totali. 193.621 sono gli occupati dipendenti,           per impresa è pari a 4,2.

                              L’andamento demografico delle imprese artigiane

         !
                               Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato Imprese Veneto su dati Unioncamere – Movimprese

Nel corso del quinquennio 2010-2014 abbiamo as-                 ro da molto più tempo era entrato in crisi ed anche
sistito ad una evoluzione epocale del sistema eco-              i servizi alla persona ed alle imprese iniziavano a
nomico mondiale. Dopo i primi anni di “crisi” in-               soffrire del calo dei consumi interni.
fatti, ci si è resi conto che si era entrati in una nuova       Sta di fatto che, negli ultimi 5 anni, abbiamo re-
era, indicata erroneamente per diversi anni come                gistrato un saldo negativo di quasi 10.040 imprese!
periodo di crisi. Sino al 2007 (con una breve pausa             Regredendo ben oltre il 2003 ed attestando il pa-
nel biennio 2001-2002 dovuto al crollo delle torri              trimonio veneto nel 2014 a “sole” 133.961 aziende.
gemelle ed alla scossa economica che l’atto terroris-           La pesantezza della contrazione, peraltro, è attes-
tico ha dato), le imprese artigiane crescevano in               tata anche dal saldo negativo che ha caratterizzato
modo importante. Non a caso si raggiunse il mas-                il rapporto iscritte/cessate degli ultimi sei anni. Ap-
simo storico di 147.322 aziende attive in regione. I            pare infatti evidente la tendenza alla prevalenza
5 anni successivi identificano una variazione tanto             delle cessazioni sulle iscrizioni a partire dal 2010.
repentina quanto costante che non può essere sem-               La perdita del patrimonio imprenditoriale non è
plificata in una banale crisi di mercato.                       stato relegato al comparto artigiano. Tutte le attivi-
Le regole stavano già cambiando radicalmente (glo-              tà imprenditoriali hanno perduto negli ultimi anni
balizzazione, delocalizzazione, internet etc) ma                numeri consistenti di attività. Ma la piccola impresa
la tumultuosa corsa dell’edilizia (dovuta in parte              sembra aver sofferto maggiormente. L’indice che
– o molto?- ad un processo di eccessiva frammen-                pone il 2010 come anno “zero” vede l’artigianato
tazione) ne ha per così dire nascosto gli effetti nei           scendere a 94,3 mentre il totale imprese si riduce
numeri macro. Molte delle nostre analisi in verità              molto meno 97,5.
sottolineavano come il comparto del manifatturie-

                                                            9
L’ANDAMENTO OCCUPAZIONALE NELLE IMPRESE ARTIGIANE

M
         entre la natimortalità delle imprese ha             importante degli occupati interrottasi solo a fine
         dato segnali chiarissimi nell’ultimo quin-          2013. Da quel momento, pur rimanendo in campo
         quennio, sul fronte occupazionale il mon-           negativo sembra che l’emorragia di personale stia
do artigiano veneto ha avuto un andamento altale-            rallentando di nuovo. Anche nel dettaglio delle
nante. Se infatti guardiamo la sintesi regionale è           sette province venete, osserviamo un andamento
evidente una fase in qualche modo positiva sino al           abbastanza uniforme.
secondo semestre 2011 seguita da una contrazione

                               Dinamica occupazionale dell’artigianato veneto
                             I sem. 2010 – I sem. 2014. Variazioni tendenziale %

 !
            Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato Imprese Veneto su dati Confartigianato Imprese Veneto – BS consulting

                               Dinamica occupazionale nell’artigianato veneto
                             I sem. 2010 - I sem. 2014. Variazione tendenziale %

            Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato Imprese Veneto su dati Confartigianato Imprese Veneto – BS consulting

                                                          10
ELEZIONI REGIONALI 2015

L
      e elezioni regionali di fine maggio prossimo          gran lunga prevalente per le imprese artigiane e pic-
      vengono a coincidere con uno dei periodi di           cole, ma hanno imposto nuovi prodotti e servizi e
      cambiamento, per la comunità veneta, le sue           nuovi paradigmi produttivi.
imprese, le famiglie, il lavoro, l’economia comples-        Ne hanno fatto le spese le componenti più deboli,
siva, del tutto inedito per intensità, pervasività, per     sia del lavoro che dell’impresa. Sono apparse più evi-
gravità delle conseguenze economiche e sociali e, al        denti le disparità dimensionali, ancorchè lenite dalla
tempo stesso, anche per le importanti opportunità           copertura della cassa integrazione in deroga, e le
che si aprono al Veneto ed ai veneti nelle nuove aree       disparità tra pubblico e privato.
del mercato globale.                                        La disoccupazione, giovanile in primis (fino ai 25
Esaminando il mercato locale, domestico e interna-          anni), ha raggiunto valori sconfortanti e drammatici
zionale su cui operano le imprese, artigiane e piccole,     (ad oggi circa il 23% nel Veneto), così come, dal 2009
rappresentate da Confartigianato nel Veneto, si deve        ad oggi, la chiusura di quasi il 20% di imprese, non
prendere atto che il loro mix è cambiato, per conse-        per fatti naturali, ma per conseguenze dell’impatto
guenza di un forte arretramento del mercato locale          diretto e indiretto della crisi e dei cambiamenti di
e nazionale, a cui fa contrasto una tenuta, seppur          mercato.
diversificata, del mercato europeo e una ripresa e/o        Basti pensare al settore delle costruzioni e delle
nuovo affermarsi di nuove aree extra europee da             manutenzioni, al numero di fallimenti e di concor-
cui proviene una crescente domanda di “made in              dati registrati in Veneto ed alle crisi irreversibili di
Italy” e da cui affluiscono capitali che stanno con-        aziende, anche strutturate, impreparate alla improv-
tribuendo a cambiare la geografia degli assetti pro-        visa caduta del mercato interno ed a una nuova com-
prietari privati, in parte ex pubblici del nostro Paese,    petizione sui mercati internazionali.
con le conseguenze in atto e presumibili nell’indotto       La ristrutturazione è stata pesante e continua a pro-
produttivo e sociale italiano e veneto.                     durre conseguenze “a valle” sul fronte del numero
Si può dire che una parte consistente del tessuto           di imprese e della loro articolazione per settori, sul
produttivo veneto, per merceologia, per dimensione,         fronte dei fatturati, dei posti di lavoro, del salario
per posizionamento nelle grandi filiere, si è trovato       medio, della competitività di un sistema gravato da
spiazzato e colto, quasi d’improvviso, da cambia-           un peso sociale tra i più rilevanti d’Europa.
menti di mercato che non solo hanno penalizzato il          La flessibilità che è stata per decenni uno dei punti
mercato interno, che rimane il riferimento diretto di       forza delle micro e piccole imprese, non è più suf-

                                                           11
ficiente, da sola, a riprodurre un vantaggio competi-        Occorre guardare la realtà ed il futuro con occhi
tivo. Occorrono, a differenza del passato, investi-          nuovi, con strumenti gestionali nuovi, con caratter-
menti su innovazione e risorse umane.                        istiche imprenditoriali nuove.
Nonostante questo “tsunami”, il Veneto conferma              Diversità tra settori e condizioni e varietà di proposte
di essere, assieme a Lombardia ed Emilia-Romagna,            sono fattori di ricchezza.
una regione manifatturiera importante e determi-             Ma la condivisione dei punti di forza e di rilancio del
nante per il mercato italiano.                               Veneto potrebbe risultare fattore ancor più impor-
Una regione che, nonostante esporti il 40%, può              tante, se non decisivo.
ancora migliorare nei nuovi ed emergenti mercati,            Confartigianato Imprese Veneto ritiene che la nostra
una regione che ha spazi di crescita nel turismo,            Regione possa fare leva su:
nell’industria culturale, nei servizi a imprese, per-        • la ricchezza e la qualità della realtà e della vo-
sone e amministrazione pubblica.                                  cazione imprenditoriale che, caratterizzata da
A dispetto di avversità e, talvolta, luoghi comuni, il            micro e piccole imprese, le vede protagoniste
Veneto mantiene una dimensione artigiana e di pic-                nei sistemi locali, distrettuali e di filiere, e ca-
cola impresa, seconda assieme all’Emilia-Romagna e                paci di fornire valore aggiunto grazie anche alle
dopo la Lombardia in valori assoluti e pressoché pari             aziende trainanti;
in valore percentuale.                                       • la ricchezza, che non ha pari, di patrimonio am-
L’artigianato veneto ha concorso, anche grazie agli               bientale, culturale turistico;
strumenti di mutualità bilaterale, a ridurre l’impatto       • la preparazione scolastica e la qualità pro-
negativo sui livelli occupazionali, che pure ha dovuto            fessionale dei nostri giovani e del sistema di
registrare unitamente ad una esposizione bancaria                 formazione e aggiornamento;
importante, soprattutto per carenza di liquidità, pro-       • la qualità delle reti di welfare inclusivo, a partire
prio quando le banche hanno tirato i remi in barca,               dalla sanità, che assicurano una condizione nel
strette tra Basilea, ispezioni del regolatore e ripensa-          lavoro e nella comunità, nonostante la comples-
menti in qualche caso tardivi.                                    sità dell’integrazione sociale, che poche altre Re-
Non hanno registrato perdite solo le banche, ma                   gioni possono vantare;
anche i patrimoni dei Confidi artigiani, che sono tra        • la propensione all’estero ed all’incoming turis-
i più importanti del nostro Paese. La ragione mutual-             tico delle imprese venete, presupposto per un
istica che stava alla base delle originarie Cooperative           ulteriore avanzamento in queste direzioni.
Artigiane di Garanzia, ha dovuto cedere il passo,            Non mancano, a fare da contrappeso, ostacoli da
troppo velocemente e senza lo spazio di necessario           rimuovere:
dibattito, alle ragioni di patrimonialità e ai nuovi         • l’assenza di un orgoglio veneto che sia consape-
restrittivi criteri di concessione del credito.                   vole dei propri punti di forza e più impegnato a
L’impresa, che rimane al centro quale insostitui-                 fornire motivazioni per le sfide collettive, senza
bile organismo nella creazione di lavoro, ricchezza               le quali non trovano sbocco le sfide individuali;
e bene sociale, fa i conti con i cambiamenti e con la        • una complessità ed una frammentazione bu-
necessità di discontinuità rispetto a modelli produt-             rocratico-istituzionale che pesa sui tempi delle
tivi e di posizionamento di mercato.                              decisioni delle realizzazioni e mette freno
Fa i conti con la frammentazione delle decisioni pub-             all’impresa e agli investimenti che il Veneto ha
bliche, con la scarsità di investimenti pubblici, con             titolo per attrarre;
un peso di terziario passivo, di interessi forti e di        • la mancanza di una strategia condivisa di futuro,
incrostazioni di mercato che gravano sulla competi-               a partire dalle carenze di “gioco di squadra” che
tività, che resta il principale fattore di arretratezza da        coinvolge politica e rappresentanza, senza dis-
recuperare.                                                       tinzioni di sorta. Per una Regione che presenta
L’Italia ed il suo reddito principale sono tornati                un surplus fiscale di oltre 15 miliardi annui, la
ai valori di 17 anni fa, mentre di converso le tasse              capacità di ben usare il pur scarso grado di auto-
complessive sono cresciute del 46% nello stesso                   nomia e di negoziarne altra, sono le vie d’uscita
periodo.                                                          più realistiche unite, ripetiamo, alla capacità di
In questa situazione l’innovazione, a 360 gradi, è il             fare squadra.
punto di sintesi e la cifra del cambiamento.

                                                         12
L’IMPRESA AL CENTRO

S
      e dovessimo identificare uno slogan per rias-            produttivo;
      sumere le politiche regionali da qui al prossimo     •   l’uso della leva finanziaria, rappresentata, prin-
      futuro non ce ne sarebbe uno migliore.                   cipalmente, da Veneto Sviluppo, senza tut-
Scegliere l’impresa in Veneto vuol dire scegliere quel         tavia trascurare il ruolo del sistema bancario
modello di micro e piccola imprenditoria che ne cos-           Veneto che deve tornare ad essere punto di ri-
tituisce l’ossatura produttiva, significa decidere con         ferimento per le imprese artigiane nella filiera
fermezza di affermare alcuni valori che sono propri            del credito regionale. Pertanto è necessario
in particolar modo del mondo dell’artigianato.                 rinforzare l’azione per la patrimonializzazione
La forte presenza nel territorio in primo luogo, che           e l’innovazione delle imprese: fondi di rotazio-
ne costituisce fattore di sviluppo per le nostre co-           ne e partecipazioni/investimenti oltre ad un
munità, e opportunità di lavoro, ma che non deve               sostegno all’intera filiera del credito con par-
divenire limite a causa di una burocrazia che di per           ticolare attenzione al sistema dei Confidi ed al
se stessa è svantaggio competitivo nei confronti dei           loro ruolo centrale nella concessione di garanzie
players mondiali.                                              alle imprese
La voglia di innovare, sperimentare e crescere, che        •   le politiche in favore del “capitale umano”, sos-
deve essere adeguatamente sostenuta e incentivata              tenendo la qualificazione del sistema formativo
con soluzioni in grado di offrire risposte concrete            avendo ben presente che le competenze sono
agli imprenditori.                                             il principale fattore abilitante l’innovazione e la
La capacità di guardare al mondo sfidando chiunque             competizione;
con la consapevolezza che la qualità del made in Italy     •   il sostegno alla concorrenza delle imprese e
è di per sé un bene inestimabile, che dobbiamo es-             dei sistemi locali, attraverso la semplificazio-
sere in grado di valorizzare e sfruttare al massimo.           ne burocratica e normativa, liberando risorse
La Regione pertanto deve essere un soggetto vero               oggi impiegate per gestire inutili e complesse
di “politica di sviluppo locale” in grado di concor-           procedure;
rere a far ripartire l’economia, attraverso un nuovo       •   Il sostegno al welfare contrattuale territoriale
disegno strategico che abbia ben presente le azioni            in maniera di agevolare i forti cambiamenti in
da intraprendere:                                              atto, riducendo il rischio di tensioni sociali ed il
• l’individuazione dei nuovi driver dello svilup-              coordinamento tra tale welfare del privato so-
     po regionale individuando nel manifatturiero              ciale con le politiche sanitarie e sociali della Re-
     l’ossatura su cui ricostruire il nostro tessuto           gione rivolte ai lavoratori ed agli imprenditori.

VERSO IL VENETO 2020

I
   l percorso che porta al rilancio della com-             campo per “abilitare” i piccoli, compresi i risultati
   petitività della nostra regione passa attraverso        conseguenti. E’ indispensabile rinnovare strumenti
   l’individuazione di alcuni capisaldi da cui muo-        operativi quali Veneto Innovazione e Veneto Na-
vere, attorno ai quali innestare le politiche regiona-     notech, orientando il loro operato ai reali bisogni
li di sostegno allo sviluppo. In particolare:              delle imprese, con lo scopo di fornire loro utile
•    Il “nuovo manifatturiero” è il nuovo modo             supporto nell’implementazione di processi di ricer-
di produrre, che ingloba artigianalità e personaliz-       ca aziendale.
zazione, tradizione ed innovazione, design e tecno-        •    il sistema della formazione professionale da
logia, servizi organizzativi e delle reti distributive.    indirizzare verso i nuovi fabbisogni professio-
•   il rilancio della ricerca attraverso la creazione di   nali tenendo in considerazione le trasformazioni
una filiera scientifica e tecnologica, che valorizzi       dell’economia in atto.
gli Istituti Tecnici, gli ITS , i centri di ricerca con    •   il sostegno all’autoimprenditorialità attraverso
l’obiettivo di fornire le competenze e gli strumenti       i centri di competenza, incubatori od erogatori di
adeguati alle esigenze delle imprese. Nell’ambito          servizi che siano. La dinamica delle imprese è pre-
dell’innovazione tecnologica una priorità dovrebbe         occupante, soprattutto nel settore manifatturiero,
riguardare l’introduzione del digitale e la misu-          della nuova edilizia e della nuova impiantistica, del
razione delle strutture pubbliche operanti in tema         risparmio energetico, dei nuovi materiali. Si corre
di innovazione sulle effettive politiche messe in          il rischio di un impoverimento veneto. Occorre fa-

                                                         13
vorire lo spirito imprenditoriale tradizionale, da      gno alla crescita economica. E’ fondamentale che
spin off aziendali e universitari o da filiazione da    queste vengano spese in modo efficiente favorendo
imprese mature. L’introduzione di uno strumento         interventi che vedano l’impresa quale destinatario
quale il voucher, consentirebbe ai giovani di dis-      privilegiato. Solo mediante la programmazione di
porre di una somma spendibile secondo esigenze          azioni coordinate in grado di attivare dei processi
e presso centri dai quali esigere qualità e tempes-     positivi di sviluppo territoriale sarà possibile raggiun-
tività.                                                 gere gli obiettivi ambiziosi che l’Europa ci pone. Va
•   la sussidiarietà. Sono certamente degne di nota     certamente favorita una integrazione tra i diversi
le opportunità offerte dalla bilateralità veneta ar-    fondi a disposizione (FSE, FESR e PSR) individu-
tigiana. Esaminando il catalogo servizi dell’Ente       ando degli ambiti strategici in cui focalizzare gli
Bilaterale Veneto, è evidente quante finalità,          interventi assicurando così un effetto moltiplicatore
dall’occupazione alla formazione, dalla promozio-       in grado di incrementare il bacino di potenziali ben-
ne del prodotto all’innovazione, possano essere         eficiari. Tali risorse non dovranno certamente es-
interfacciate con corrispondenti iniziative della Re-   sere distribuite a pioggia ma dovrà essere altrettan-
gione Veneto, che verrebbero a godere di un cana-       to evitata l’eccessiva concentrazione delle risorse
le informativo, istruttorio e realizzativo dotato di    in pochi progetti limitando di fatto la possibilità
competenze e di una rete in grado di raggiungere        di sostenere le piccole e medie imprese che costi-
pressoché tutte le imprese artigiane venete e di va-    tuiscono l’ossatura produttiva del Veneto. Si tratta
lorizzare il lavoro degli intermediari. Le medesime     quindi di attuare delle sinergie con i principali attori
opportunità sono presenti nel settore edile incro-      territoriali per tracciare un percorso di crescita in
ciando l’operatività delle Casse Edili Artigiane, ora   grado di sostenere la ripresa economica e produt-
riunite in Edilicassa Veneto. Di particolare valore     tiva del Veneto.
potrebbero inoltre risultare Sani.In.Veneto nell’area   •    la valorizzazione dei centri storici attraverso
della fruizione dei servizi socio-sanitari con mo-      un’azione politica che mantenga e faccia tornare
dalità più vicine possibili alla realtà della piccola   nel centro storico delle città alcune attività artigia-
impresa e Fondartigianato per la formazione ad          ne: ci sembra questa una opzione razionale per
ampio spettro dei collaboratori dei titolari e degli    qualificare e dare nuova vita ai centri urbani e alla
intermediari dei servizi.                               loro importante funzione sociale, ma anche per
•    la promozione a livello internazionale delle       l’individuazione di percorsi di crescita dell’offerta
nostre realtà produttive attraverso interventi effi-    turistico-culturale.
caci in grado di aprire nuove opportunità in mer-       •    promuovere interventi volti ad incrementare la
cati emergenti in cui la domanda di produzione di       cultura della sicurezza e la lotta all’abusivismo,
elevata qualità sia linfa per l’economia veneta. In     fenomeni che stanno facendo sentire la loro
tale contesto occorre partire dal basso accompa-        pesante influenza in molti ambiti dell’economia
gnando processi di crescita e non calando dall’altro    locale. Sarebbe un madornale errore sottovalutare
programmi che danno per scontata la maturità o-         il fenomeno dell’abusivismo ritenendolo limitata-
perativa delle imprese. L’obiettivo dei diversi go-     mente connesso ad alcuni ambiti. Sono neces-
verni e dell’ICE stessa di raddoppiare le imprese       sarie azioni incisive in settori quali l’autotrasporto,
importanti esportatrici, è destinato così a rimanere    l’agroalimentare, le produzioni meccaniche, il be-
lettera morta.                                          nessere e i servizi alla persona, il calzaturiero, il
•   Il Veneto, piattaforma logistica dell’Europa che    tessile e l’abbigliamento per eliminare il lavoro ir-
guarda ad Est, attraverso la realizzazione dell’alta    regolare e abusivo. Possono essere messe in atto
capacità, del porto di Venezia off shore, del polo      azioni significative sul piano della prevenzione con
aeroportuale integrato, il completamento della          la ricerca e la promozione di forme più avanzate
banda larga e l’implementazione delle smart cities.     di coordinamento organizzativo tra i vari soggetti
•   l’uso efficace delle risorse della Programmazio-    preposti alla vigilanza, con interventi sul degrado
ne Europea 2014/2020. Si tratta verosimilmente          di parti dei centri urbani e nelle periferie, con la
delle sole risorse disponibili per attuare da parte     riqualificazione di spazi di vita collettivi.
della Regione Veneto politiche di sviluppo e soste-

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L’ARTIGIANATO UNA RISORSA PER IL VENETO

Q
        uanto già espresso in premessa fa compren-        L’obiettivo è comprensibilmente quello di sostenere
        dere come, definire l’artigianato una risorsa,    le imprese artigiane in un percorso di riqualificazio-
        non debba essere considerato come un mero         ne volto a consolidarne la loro struttura organizza-
apprezzamento, bensì una certezza fondante verso          tiva in modo da consentire di poter affrontare con
cui orientare le politiche di sviluppo regionali.         più solidità le nuove sfide economiche.
Non c’è dubbio che chi ha pagato il prezzo più alto       Gli strumenti necessari a raccogliere questa im-
della crisi siano state le imprese artigiane. E no-       portante sfida possono essere riassunti in tre
nostante questo, hanno continuato a credere nel loro      punti di importanza strategica per il comparto
territorio, stringendo i denti e cercando di rinnovar-    dell’artigianato veneto:
si per tornare a competere. Queste realtà oggi han-       1 - La riforma della legge regionale sull’artigianato
no bisogno di essere accompagnate in un percorso          2 - Il potenziamento del sistema finanziario regio-
di crescita orientata all’innovazione, allo sviluppo      nale
di nuove produzioni e all’internazionalizzazione.         3 - La qualificazione del capitale umano

1 - La riforma della legge regionale n. 67/87
L’impresa artigiana in Veneto è ad oggi regolamen-        per la qualità e la creatività delle proprie produzio-
tata da una norma che comincia a mostrare i segni         ni, converrebbe focalizzarsi sulle capacità produt-
del tempo. Basta solo pensare a cosa resta dopo           tive di un’impresa piuttosto che sulle dimensioni
che la crisi ha completamente sconvolto il panora-        del proprio organigramma aziendale.
ma economico mondiale ed il modo di fare impresa
e produrre. Inoltre la norma che ha svolto piena-         Valorizzazione delle eccellenze
mente il proprio dovere regolamentando il settore         Altro elemento in grado di configurarsi quale
in questi anni, viene concepita in un periodo in          sostegno concreto allo sviluppo delle imprese ar-
cui le nuove tecnologie legate all’implementazione        tigiane è la valorizzazione di quelle realtà che si
delle piattaforme web e delle nuove opportunità           contraddistinguono per produzioni di elevata qua-
produttive del così detto 2.0, erano un embrione          lità che evocano i concetti di manualità, tradizione,
ancora da sviluppare.                                     creatività, originalità, cura nella scelta dei materiali
In attesa che il Parlamento rimetta mano alla legge       ed innovazione. Queste incarnano il vero “made
evolvendola secondo l’esperienza tedesca, la più          in Italy” e devono poter beneficiare di tale vantag-
corretta, efficace e distintiva in Europa, il legisla-    gio in termini di competitività. Le imprese “eccel-
tore veneto può delimitare un diverso perimetro di        lenti” devono essere riconosciute in modo agevole
destinatari di provvedimenti basati sull’artigianato      e devono godere di una maggior premialità. Le in-
estendendo con criteri oggettivi e facili la tipolo-      centivazioni in questo senso devono generare una
gia di imprese, specie nel settore manifatturiero         maggior visibilità nel mercato e devono essere og-
e dell’edilizia, che possono fregiarsi di produrre        getto di emulazione da parte delle imprese che mi-
eccellenze e in condizioni di eccellenza, secondo         rano ad ottenere l’eccellenza.
qualità dei processi, contenuto di innovazione e          Va sostenuta la valorizzazione del prodotto arti-
tradizione, cura dei materiali.                           giano e del prodotto di eccellenza e la promozione
Sarebbero sufficienti queste basilari argomen-            di contaminazioni intersettoriali e interdimensiona-
tazioni a motivare una richiesta di revisione del         li, sia invitando le imprese a rafforzare un proprio
provvedimento. Tuttavia per poter sostenere ade-          “brand”, sia rafforzando “brand territoriali”, incen-
guatamente lo sviluppo dell’artigianato in Veneto,        tivando l’utilizzo di designers.
consentendo alle imprese di tornare a crescere e          Le poche esperienze di collaborazione designer-
consolidarsi, si innestano altre tematiche ben più        imprese hanno mostrato risultati soddisfacenti e
importanti su cui dover necessariamente riflettere.       aperto prospettive impensabili alla vigilia. Ma la
                                                          leva, almeno con riferimento alle possibilità di azio-
Il limite dimensionale                                    ne regionale, non è stata presa in considerazione.
Il primo tema è legato al limite dimensionale at-         Altrettanto dicasi in tema di promozione e incorag-
tualmente individuato per le imprese artigiane. Ha        giamento di esperienze di contaminazione.
ancora senso un parametro di tale natura o piuttos-
to questo da fattore distintivo dell’artigianato, ne      Internazionalizzazione
costituisce oggi una gabbia che ne frena lo svilup-       Le imprese artigiane sempre più si affacciano a
po? Se l’artigianato è universalmente riconosciuto        nuovi mercati internazionali forti di produzioni

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di elevata qualità in grado di competere a livello        dogma e un motivo di sviluppo per il proprio busi-
globale. E’ necessario pertanto sostenere tali pro-       ness.
cessi favorendo l’apertura di nuovi canali commer-        Nel contempo, mediante l’incentivazione di forme
ciali e nel contempo accompagnando le imprese             di tutela quali la registrazione di marchi e brevetti
con figure in grado di supportarle in tali processi.      può essere offerta una forma di protezione e sal-
Tra gli strumenti a disposizione si deve necessaria-      vaguardia delle eccellenze del nostro territorio. Si
mente tener conto delle opportunità offerte dal web       rileva che le imprese venete da sempre sono res-
attraverso l’implementazione di piattaforme per l’e-      tie ad avviare le procedure di deposito di brevet-
commerce.                                                 ti, marchi, disegni e modelli a causa dei costi del
                                                          mantenimento della protezione. Tuttavia, le forme
Il Turismo                                                di protezione potrebbero divenire particolarmente
Viene individuato quale elemento distintivo in            interessanti per tutte quelle realtà che hanno le
grado di valorizzare i giacimenti enogastronomici,        idee ma non riescono a sostenere i costi dei vari
artistici e paesaggistici sfruttandone a pieno la ca-     depositi.
pacità di attrarre nuovi visitatori con l’obiettivo di
definire una strategia integrata che veda coinvolti       Digitalizzazione
tutti gli attori della filiera, valorizzando quindi le    L’avvento dei nuovi strumenti digitali sia dal punto
eccellenze produttive del territorio quali nuovi          di vista comunicativo che produttivo rappresenta
protagonisti di percorsi turistici di qualità. E’ cosa    una vera e propria rivoluzione. I costi di produzione
risaputa che produzioni tipiche alimentari, produ-        scendono e si aprono di colpo finestre sul mondo
zioni artistiche e di eccellenza, supporto alle attiv-    in cui poter promuovere i propri prodotti. E’ neces-
ità sportive, trasporto di persone, etc. sono patri-      sario che tali processi siano sostenuti sia attraverso
monio dell’artigianato. E’ un modo efficace di va-        l’implementazione di una rete infrastrutturale in
lorizzare le peculiarità produttive e ambientali del      grado di assicurare l’accesso alla banda larga a tutte
territorio i cui saperi e abilità costituiscono auten-    le imprese, sia mediante l’incentivazione alla tran-
tiche filiere di tradizione locale. Va pertanto poten-    sizione verso una gestione digitalizzata dei pro-
ziato il ruolo della Regione Veneto di coordinamen-       cessi aziendali. La digitalizzazione delle imprese si
to in tale materia anche in conseguenza del riordino      può concretizzare nel miglioramento dei processi
delle provincie. Abbiamo un territorio in grado di        produttivi mediante l’inserimento di nuove tecnolo-
esercitare un forte fascino ed un notevole richiamo       gie e con lo sviluppo di azioni di marketing digitale.
per il turismo mondiale, troppo spesso purtroppo          Il Veneto ed in particolare le zone montane non
gestito in maniera “provinciale “. Un efficace co-        sono ancora coperti in maniera omogenea dalla
ordinamento regionale consentirebbe di sfruttare al       banda larga, condizione che limita notevolmente le
meglio le poche risorse a disposizione per rendere        potenzialità e la concorrenzialità delle imprese in
più appetibili i vari territori della nostra regione al   particolare del manifatturiero e turismo. Risultano,
grande pubblico mondiale. Vanno promosse attività         pertanto, necessarie adeguate azioni per diminuire
che facciano perno sull’attrattività turistica integra-   il digital divide con interventi infrastrutturali per
ta, incoraggiando il potenziale artigiano (pensiamo       l’implementazione di banda larga e di alfabetizzazio-
all’artigianato veneziano, ad esempio) a integrarsi       ne informatica per i cittadini.
nell’offerta turistica. In un Veneto in cui i servizi     Si tratta di mettere in circolo, subito, risorse de-
di trasporto pubblico non si dimostrano all’altezza       rivanti da fondi strutturali europei e da fondi aree di
delle aspettative, far conto sulla flotta di pullman e    confine (ex Odi) e, successivamente, ipotizzare un
sulla professionalità delle aziende del settore è una     sostegno strutturale a favore della digitalizzazio-
garanzia per la potenziale fruizione turistica.           ne dell’intero territorio regionale con particolare at-
                                                          tenzione alla montagna.
Tutela made in Italy                                      Interventi del genere, non solo possono assicurare
Il brand in assoluto in grado di costituire di per se     una migliore qualità di vita, ma possono rappresen-
un vantaggio per le nostre imprese è certamente           tare anche nuove opportunità di “fare impresa”. Per
il “Made in Italy”. Le imprese artigiane sono i           zone non facilmente o economicamente raggiungi-
portabandiera del totalmente fatto in Italia, tutta-      bili con la fibra è auspicabile l’incentivazione della
via necessitano di adeguato sostegno e tutela nel         diffusione del wifi.
promuovere le proprie produzioni e nel contrastare
i fenomeni legati a contraffazione ed abusivismo          Reti e Filiere
che rischiano di vanificare gli sforzi in questo cam-     L’artigianato e l’impresa eccellente meritano un in-
po. In particolare è auspicabile un impegno serio,        tervento di sistema al riguardo, che contenga al tem-
concreto e deciso nella lotta a tali fenomeni crimi-      po stesso azioni pre-competitive e azioni premiali:
nali che rischiano di mettere in ginocchio imprese        le prime, finalizzate a sviluppare i presupposti
serie che fanno della correttezza e della legalità un     imprenditoriali-manageriali per fare rete, e a gen-

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erare cognizione sui fattori driver che influenzano        ne delle imprese, valorizzando quei comparti in
l’evolversi di ciascuna filiera; le seconde, incenti-      cui le sinergie tra realtà produttive possono rap-
vanti le reti intersettoriali, in cui sia prevalente o     presentare un elemento in grado di incrementare la
comunque significativa la componente artigiana.            competitività.
E’ necessario tener conto dell’esperienza finora           Sempre in tema la Regione potrebbe favorire la fu-
maturata attraverso i bandi approvati dalla Regione,       sione tra aziende artigiane e/o micro e piccole pre-
per cercare di migliorare ulteriormente la capacità        vedendo la disponibilità di voucher per l’accesso a
dio fornire una risposta alle esigenze di aggregazio-      prestazioni professionali a costi contenuti.

2 - Il potenziamento del sistema finanziario regionale
Ragionare di sostegno al credito per le imprese            mite l’accesso a fonti di finanziamento adeguate e
in Veneto significa prendere in considerazione             ad un più agevole accesso al credito, vero nodo cru-
l’operato della finanziaria regionale Veneto Svilup-       ciale per la maggioranza delle imprese Artigiane e
po. In questi anni è stata messa in atto una profonda      in generale per tutte le piccole realtà aziendali. Da
riorganizzazione della macchina gestionale, che ha         qui l’esigenza primaria di un potenziamento, e nel-
consentito di ridurre i tempi e semplificare le proce-     lo steso tempo riordino, della filiera della garanzia
dure di accesso ai fondi per le imprese. L’adozione        dove i Confidi da decenni rappresentano uno dei
del nuovo sistema informativo ha permesso di fare          principali strumenti di trasmissione delle politiche
quel salto di qualità necessario per garantire una         pubbliche di sostegno alle imprese del territorio.
operatività efficiente della struttura.                    In aggiunta va tenuto in considerazione l’importante
Guardando al futuro le sfide che si parano innanzi         impatto normativo sul sistema creditizio rappre-
riguardano principalmente due versanti: il primo           sentato dalla nuova normativa bancaria Europea
legato al tema dell’accesso dell’impresa alle fonti        volta a dare uniformità regolamentare e stabilità fi-
di finanziamento necessarie alla sua operatività           nanziaria a tutto il sistema bancario dell’Eurozona.
ed al poter implementare investimenti produttivi,          Le regole di BASILEA III che la BCE sta attuando
dall’altro il tema della garanzia con il riassetto         su tutte le principali banche in vista dell’Unione
del sistema dei confidi veneti che rappresentano           Bancaria europea, renderà molto più problematico
lo strumento indispensabile affinché l’impresa             per le normali banche commerciali concedere pres-
possa beneficiare dei finanziamenti necessari.             titi alle imprese ed in particolare modo a quelle di
Le nuove regole europee e l’evoluzione del siste-          ridotte dimensioni che, per il loro profilo di rischio,
ma creditizio italiano rischiano di mettere in crisi       assorbono maggior capitale.
quest’importante anello della filiera del credito          Infine si evidenzia l’opportunità di un intervento
che va rinnovato per riaffermare in maniera ancor          da parte degli enti locali al fine di contribuire con
più efficace quel ruolo di organismo intermedio in         piccoli stanziamenti economici alla prevenzione
grado di assicurare un accesso al credito sicuro e         dell’usura e all’accesso al credito di categorie “de-
vantaggioso per gli imprenditori.                          boli” sul piano imprenditoriale, come donne, gio-
L’impatto della crisi nel rapporto tra imprese e           vani, immigrati, persone diversamente abili.
banche ha comportato accantonamenti e perdite,             Nell’ultimo periodo di crisi l’attenzione e l’urgenza
non solo per le banche, ma anche per i Confidi, in         si sta spostando dal “costo del credito” all’ “ac-
particolare per i Confidi ex 107 del mondo arti-           cesso al credito“ vero e proprio. In particolare il
giano. La venuta meno di interventi di patrimonializ-      problema sembra si debba ricondurre alla possibi-
zazione dei Confidi (quello governativo è ancora in        lità, per le piccole imprese, di ottenere un merito
attesa del via libera dell’Unione Europea) ha reso         creditizio sufficiente ad ottenere i finanziamenti
importante la riassicurazione agevolata dal credi-         dalle banche sulla base delle nuove regole.
to attraverso il Fondo regionale di garanzia (L.R.         Diventa pertanto importante modificare gradual-
19/2004).                                                  mente la strategia della Regione Veneto in fatto di
Dalle analisi condotte emerge come le principali           sostegno alle PMI spostando l’asse delle priorità
azioni di sostegno debbano necessariamente es-             dal tasso agevolato alle garanzie agevolate.
sere indirizzate verso le imprese artigiane al fine di     Alla luce delle considerazioni che precedono, non-
sostenere l’avvio di nuove realtà, la riqualificazione     ché dell’esperienza maturata nell’utilizzo di alcune
aziendale, sia in termini produttivi che organizza-        opzioni innovative, e sempre ispirandoci alla lo-
tivi, il consolidamento della struttura patrimoniale       gica di sussidiarietà e complementarietà tra diversi
ecc., con il fine ultimo di favorire un percorso di ri-    strumenti di garanzia, si ritiene che quanto finora
posizionamento aziendale per tornare a competere           attuato possa essere ulteriormente migliorato e raf-
sui mercati nazionali e internazionali. Il raggiungi-      forzato.
mento di tali obiettivi passa necessariamente tra-         Di conseguenza è necessario porre attenzione ad

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alcune tematiche:                                          e avendo come obiettivi la promozione del tessuto
                                                           economico e la creazione di condizioni di competi-
•   Il rafforzamento della finanza agevolata a fa-         tività territoriale ed infrastrutturale, con operazioni
vore del sistema d’impresa regionale. Veneto Svi-          standard di piccolo taglio e a tasso predeterminato.
luppo gestisce oltre 700 milioni di euro di finan-         Si tratta, anche attraverso questa modalità, di ren-
ziamenti agevolati. Recentissimamente, la Giunta           dere le imprese meno dipendenti da “leva continua”
Regionale, sulla scorta di un lavoro comune tra Re-        e in grado di programmare interventi di riorganiz-
gione, Associazioni di Categoria e Veneto Sviluppo,        zazione produttiva e/o di mercato con un orizzonte
ha proceduto ad una radicale svolta semplificativa         medio.
che ridurrà di moltissimo la tempistica dei procedi-
menti. E’ indispensabile proseguire in questa di-          •    Sostenere all’interno della filiera del credito,
rezione razionalizzando le procedure e implemen-           il ruolo centrale dei confidi, attori fondamentali
tando strumenti su misura rispetto alle esigenze           nell’assicurare alle imprese i finanziamenti di cui
contingenti delle imprese.                                 necessitano. Dovranno essere previsti interventi di
• Gli effetti della crisi sulle imprese e le caratte-      supporto alla loro capitalizzazione, promuovendo
     ristiche di parte dello stock di prestiti garantiti   nel contempo un’azione di razionalizzazione del
     in essere richiedono un nuovo capitolo patri-         sistema creditizio regionale volto al conseguimento
     monializzazione, cercando di premiare soggetti        di una ulteriore efficienza dell’intera filiera.
     che intendono realizzare ulteriori aggregazioni
     ed efficientamenti gestionali. Considerando le        •   Fondo di riassicurazione regionale (l.r. 19/2004).
     limitate risorse a disposizione, dovrebbe es-         Si tratta di uno strumento indiscutibilmente valido,
     sere assicurata precedenza ad una azione di           caratterizzato da una cospicua operatività e da po-
     patrimonializzazione dei Confidi e, quindi, a         tenzialità altrettanto interessanti, soprattutto per la
     favore del rifinanziamento del Fondo regionale        componente riservata alla riassicurazione delle ga-
     di garanzia, almeno in previsione triennale e         ranzie riguardanti il credito di esercizio, per le quali
     dell’operatività di interventi di tranched cover.     il ricorso al Fondo di Garanzia (nazionale) rischia di
                                                           ingenerare frequenti conflittualità con la Banca fi-
•   Evoluzione della Trached Cover. E’ stata               nanziatrice e di creare all’impresa finanziata situa-
    un’iniziativa di indubbio successo, in partico-        zioni di temporanee scoperture, che mal si addi-
    lare per alcune componenti del mercato delle           cono a linee di credito che devono essere, per defi-
    PMI consentendo di portare finanza fresca              nizione, “continuative”. Il successo dell’iniziativa è
    alle imprese in un periodo (i mesi da maggio           stato ampiamente dimostrato dal numero di sog-
    a settembre del 2013) di quasi totale stallo del       getti che la stanno “clonando” in diverse regioni,
    sistema bancario nelle erogazioni di finanzia-         da Nord a Sud, del territorio nazionale. Pertanto
    menti a supporto della pura liquidità. Anche in        è indispensabile prevedere uno stanziamento di
    questo caso, l’operazione “pilota” dovrà essere        fondi regionali che assicuri una programmazione
    oggetto di una revisione per una possibile “fase       di interventi almeno triennale, a partire dal 2015,
    due”, in cui andranno rimodulate le percentuali        consentendo di dare quella indispensabile conti-
    di rischio a carico dei fondi pubblici e di quelli     nuità al ruolo dei Confidi in tale ambito, proprio
    consortili, ma si dovrà ragionare anche su tutti       per i motivi connessi alle criticità nel ricorso al
    gli altri elementi che compongono lo schema            Fondo di Garanzia, continuità che si tradurrebbe in
    dell’operazione (durata, classi di rating, taglio      un’indiscutibile maggiore serenità per le imprese,
    dei singoli finanziamenti, tempistiche nella           che potrebbero essere assistite senza interruzioni
    costituzione dei pegni). Altro aspetto impor-          per un periodo atto a supportare eventuali progetti
    tante sarà comprendere se, sempre nell’ottica          di sviluppo, come anche il superamento di momen-
    di complementarietà di cui sopra, eventuali            ti di difficoltà, senza la “spada di Damocle” di re-
    risorse vadano destinate ad integrazione di            voche legate al venir meno di soli parametri quanti-
    portafogli garantiti dal Fondo di Garanzia e se        tativi rigidi e che mal si sposano con le diverse fasi
    tale costruzione non rischi, invece, di compro-        della vita aziendale delle PMI.
    mettere l’immediatezza nell’impiego dei fondi,
    che ha contraddistinto la precedente operazio-         •      Implementare nuovi strumenti finanziari
    ne ed ha rappresentato un valore aggiunto per          sfruttando le opportunità offerte dalla Program-
    tutti gli attori coinvolti: Regione, Banche, Con-      mazione 2014-2020. Certamente i provvedimenti
    fidi, ma, soprattutto, per le Aziende.                 previsti dall’attuale Programma Operativo Region-
                                                           ale, quali ad esempio controgaranzia e riassicurazio-
•    Promuovere interventi sul capitale di rischio         ne del credito, hanno dimostrato di essere in grado
delle imprese, agendo con il duplice ruolo di hold-        di fornire un adeguato supporto alle esigenze delle
ing di partecipazioni e di finanziaria di investimento     imprese. Il nuovo ciclo di programmazione prevede

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