LA SCALA - Riccardo Chailly, Dominique Meyer, André Comploi, Hugo de Ana, Philippe Kratz, Maria Callas, Emanuele Urso - Teatro alla Scala

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LA SCALA - Riccardo Chailly, Dominique Meyer, André Comploi, Hugo de Ana, Philippe Kratz, Maria Callas, Emanuele Urso - Teatro alla Scala
LA SCALA
02/23
Rivista del Teatro

                        Riccardo Chailly, Dominique Meyer,
                     André Comploi, Hugo de Ana, Philippe Kratz,
                            Maria Callas, Emanuele Urso
                                      FEBBRAIO 2023                1
LA SCALA - Riccardo Chailly, Dominique Meyer, André Comploi, Hugo de Ana, Philippe Kratz, Maria Callas, Emanuele Urso - Teatro alla Scala
EDITORIALE

               Nel mese di febbraio la Scala inaugura la nuova piatta-       che ripercorre le scelte ottocentesche in materia di bal-
               forma streaming del Teatro e festeggia i 70 anni del suo      labili o balletti aggiunti, tra i quali spunta Le Corsaire
               Direttore Musicale. Proprio a Riccardo Chailly abbiamo        di Adam che il Corpo di Ballo scaligero sta provando
               dedicato le pagine di apertura, anticipando l’uscita del      proprio in queste settimane. Dopo i classicissimi trionfi
               volume “Riccardo Chailly alla Scala” curato da Franco         dello Schiaccianoci natalizio in versione Nureyev, a feb-
               Pulcini per le Edizioni del Teatro alla Scala, prevista       braio il Ballo passa al contemporaneo con un quadrit-
               per il prossimo aprile, ma anche l’uscita per Decca           tico che consente uno sguardo su diversi stili della
               dell’album di Cori verdiani con i complessi scaligeri e       danza di oggi. Accanto al ritorno di Bella Figura di Jiří
               Alberto Malazzi, progetto che riprende l’impostazione         Kylián e a Remanso di Nacho Duato, la prima italiana
               delle analoghe incisioni realizzate da Claudio Abbado         di Anima animus di David Dawson su musica di Ezio
               e Riccardo Muti. LaScala.tv, la piattaforma che porta le      Bosso e la prima assoluta di Solitude Sometimes, crea-
               produzioni scaligere agli spettatori digitali di tutto il     zione del coreografo tedesco Philipp Kratz su musica di
               mondo, fa parte di un progetto complessivo di moder-          Thom Yorke e Radiohead. Proprio Kratz è stato intervi-
               nizzazione del Teatro che va dagli interventi tecnologici     stato da Carla Vigevani. Ancora una volta ricchissimo è
               e di informatizzazione dei processi alla riforma orga-        il panorama dei concerti, con il ritorno mozartiano di
               nizzativa passando per la nuova grafica. Mattia Palma         Daniel Harding, Ottavio Dantone nella Stagione della
               ne ha parlato con il Sovrintendente Dominique Meyer           Filarmonica, il recital di Vittorio Grigolo e l’outsider
               che ha promosso l’iniziativa sulla scorta di un analogo       Paolo Conte. Una posizione a parte merita come sem-
               esperimento realizzato con successo a Vienna, e con il        pre Maurizio Pollini: in attesa del suo concerto abbiamo
               Coordinatore artistico André Comploi che ne ha curato         chiesto a Luca Ciammarughi di parlarci del suo disco,
               la realizzazione. Il primo spettacolo trasmesso in diretta,   dedicato alle ultime tre Sonate di Beethoven. Nelle
               il 14 febbraio, sarà I Vespri siciliani di Giuseppe Verdi     rubriche Armando Torno presenta il Taccuino finan-
               nella nuova produzione di Hugo de Ana diretta da Fabio        ziario dell’oculatissimo Verdi, ricco di spunti e curio-
               Luisi con un cast all’altezza della situazione: Marina        sità utili ad avvicinarsi al compositore, e Vittoria Crespi
               Rebeka, Piero Pretti e Luca Micheletti. Al ritorno al         Morbio cura la galleria dedicata al genio della scenogra-
               Piermarini dei Vespri, che mancano dalla contrastata          fia Josef Svoboda; ma c’è anche un nuovo spazio, “Voci
               Inaugurazione della Stagione 1989/1990, abbiamo dedi-         alla Scala”, in cui Lisa La Pietra analizza le caratteristi-
               cato oltre all’introduzione di Raffaele Mellace un’in-        che vocali di grandi artisti del passato a partire dalla
               tervista di Biagio Scuderi al regista Hugo de Ana e un        rappresentazione digitale delle onde sonore. In questo
               portfolio con testo di Luca Chierici che documenta tra        caso sono messe a confronto tre esecuzioni di Maria
               l’altro l’edizione del 1951 con cui Victor de Sabata avviò    Callas dell’aria “Arrigo! Ah, parli a un core” dai Vespri
               lo spostamento della data di inaugurazione delle sta-         siciliani. Infine, una presentazione di Emanuele Urso,
               gioni scaligere al 7 dicembre. Protagonista era Maria         da un anno Primo corno dell’Orchestra del Teatro.
               Callas e anche gli unici due allestimenti successivi
               furono serate inaugurali. Completa la disanima dell’o-        — paolo besana
               pera il responsabile dell’Archivio storico Andrea Vitalini,   Capo Ufficio Stampa del Teatro alla Scala

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«Si deve convenire che nei Vespri
la penetrante intensità dell’espressione
melodica, la sontuosa varietà, la
sobrietà sapiente della strumentazione,                          OPERA                                           CONCERTI
l’ampiezza, la poetica sonorità dei pezzi                       I Vespri siciliani                                    I concerti

d’assieme… conferiscono all’opera                                      17                                             di febbraio
                                                                                                                          47

intera una dimensione di nobile
                                                                  La violenza

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grandezza, come una regale maestosità,                          I Vespri siciliani

più spiccata che nelle precedenti
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produzioni dell’autore».
— Hector Berlioz

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                                                                                                                                     bozzetti e figurini
                                                                                                                                      Svoboda alla Scala
                                                                                                                                             53

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                                                                                                                                       I conti di Verdi
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Rivista del Teatro 02/23
Registrazione n. 221 del 10 luglio 2015                                                                                                    dischi
                                                                                                                                    Furore beethoveniano
direttore responsabile: Paolo Besana
                                                                                                                                             59
coordinatore di redazione: Mattia Palma
con la collaborazione di: Lucilla Castellari,
Carla Vigevani, Raffaele Mellace, Andrea Vitalini,                                                                                      voci alla scala
Luciana Ruggeri, Valentina Grassani,                                                                                                I suoni di Maria Callas
Davide Massimiliano
                                                                                     BALLETTO
                                                                                                                                               60
progetto grafico e impaginazione:
Tomo Tomo e Kevin Pedron
                                                                                                                                    memorie della scala
con Jacopo Undari                                                                    Dawson/Duato/                                  I Vespri e Le Corsaire:
stampa: Galli Thierry srl                                                             Kratz/Kylián                                    un destino comune
                                                                                           32                                                  62
Si consiglia di verificare date e programmi
sul sito www.teatroallascala.org
                                                                                     Viaggio nell’aldilà                                 scaligeri
copertina: Prove dei Vespri siciliani,                                               del palcoscenico                                  Emanuele Urso
regia di Hugo de Ana                                                                         35                                             65

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LA SCALA - Riccardo Chailly, Dominique Meyer, André Comploi, Hugo de Ana, Philippe Kratz, Maria Callas, Emanuele Urso - Teatro alla Scala
I 70 ANNI
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                                                                              Il 20 febbraio il Direttore Musicale                           merita di essere ricordata tutta: folgorato dall’ascolto a
                                                                              compie 70 anni. La Decca lo festeggia                          Roma di una Prima di Mahler diretta da Zubin Mehta,
                                                                                                                                             allievo tra gli altri di Franco Ferrara e Bruno Bettinelli,
                                                                              con un disco di cori verdiani, mentre

DI RICCARDO
                                                                                                                                             è chiamato alla Scala da Abbado, a Salisburgo da Karajan
                                                                              l’Ufficio Edizioni della Scala prepara                         e inaugura la sua carriera discografica dirigendo Luciano
                                                                                                                                             Pavarotti. Proprio la discografia realizzata per Decca in
                                                                              un libro per ripercorrere i 45 anni                            un sodalizio di oltre 40 anni offre uno specchio della
                                                                              di rapporto di Chailly con il Teatro                           vastità degli interessi musicali di Chailly: oltre 75 compo-
                                                                                                                                             sitori, esplorazioni di terre discograficamente incognite

CHAILLY
                                                                                                                                             come l’integrale di Varèse o riletture capaci di riaccen-
                                                                                                                                             dere il dibattito sul repertorio più consueto come nel
                                                                              I compleanni degli artisti che segnano un’epoca scri-          caso delle sinfonie di Beethoven con i metronomi origi-
                                                                              vendo un capitolo di storia dell’interpretazione non sono      nali. Dai primi passi al Cantiere di Montepulciano con
                                                                              fatti privati, ma spingono tutti noi a misurare il tempo       Hans Werner Henze, Chailly mantiene un rapporto di
                                                                              trascorso e i cambiamenti avvenuti. È doppiamente              consuetudine esecutiva e personale con i compositori,
                                                                              così per Riccardo Chailly, che il 20 febbraio compie           da Berio – di cui dirige il finale per Turandot – a Wolfgang
                                                                              70 anni ma che nel 2023 ne conta anche 45 dal debutto          Rihm – il sodalizio con il quale si rinnova negli ultimi
                                                                              direttoriale con i Masnadieri di Verdi, ovvero – conside-      anni a Lucerna – passando per una lunga serie di com-
                                                                              rati gli anni di apprendistato da assistente di Claudio        missioni e prime esecuzioni che comprendono tra gli
                                                                              Abbado – mezzo secolo di Scala. Un percorso personale          altri Cerha, Vacchi, Matthews, Mantovani, Boccadoro.
                                                                              che è anche percorso collettivo insieme all’Orchestra e        Il percorso di Chailly, milanesissimo per nascita e per
                                                                              al Coro, alle diverse componenti della direzione e della       indole, si articola in poche seppure imprescindibili tappe
                                                                              produzione e naturalmente al pubblico scaligero – e che        italiane (il Comunale di Bologna, la Verdi, senza dimen-
                                                                              in queste settimane si concretizza anche all’estero con        ticare il debutto operistico nel 1972 all’ASLICO) e molti
                                                                              una tournée alla testa della Filarmonica che tocca tra         impegni di solida durata: oltre alla Radio di Berlino per
                                                                              l’altro Parigi e Amsterdam, prima di cominciare le prove       sei anni, il Concertgebouw per 16 anni, il Gewandhaus
                                                                              della nuova Lucia di Lammermoor che andrà in scena ad          di Lipsia per 10. Esperienze in cui lascia un segno e che
                                                                              aprile. Proprio nella prospettiva del compleanno, le           segnano lui, disegnando il profilo di direttore italiano di
                                                                              Edizioni del Teatro alla Scala hanno in preparazione           cultura europea che conosciamo. Un artista che visibil-
                                                                              un volume di saggi su Chailly alla Scala, atteso per il        mente si muove con lo stesso approccio su un repertorio
                                                                              mese di aprile. Il curatore Franco Pulcini ha chiesto a        assai vasto, da Bach all’oggi, con un confronto costante
                                                                              Elisabetta Fava di ripercorrere le interpretazioni operi-      con i direttori del passato, e in particolare con quelli
                                                                              stiche e a Giorgio Pestelli quelle sinfoniche del Maestro,     che lo hanno preceduto alla testa delle orchestre con cui
                                                                              ma ci saranno anche altri approfondimenti: Raffaele            lavora, ma soprattutto con un continuo, a tratti ostinato
                                                                              Mellace scrive sul percorso nella musica sacra, Angelo         dialogo con la partitura. Lo studio del processo compo-
                                                                              Foletto del rapporto con la contemporanea ed Elvio             sitivo, delle varianti, dei ripensamenti, le corrispondenze
                                                                              Giudici delle incisioni audio e video. Pochi giorni prima      con i musicologi sono passaggi necessari nella prepara-
                                                                              del compleanno, il 17 febbraio, Decca pubblica il CD           zione ma anche, evidentemente, momenti di diverti-
                                                                              “Verdi Choruses” in cui Chailly dirige Coro e Orchestra        mento e passione. Una passione che Chailly comunica
                                                                              del Teatro, con Alberto Malazzi Maestro del Coro, in 15        e condivide, obbligando gli interlocutori a mantenere la
                                                                              cori da opere che coprono quarant’anni di attività del         concentrazione sulla musica. In questi anni alla Scala la
                                                                              compositore, da Nabucco (1842) alla seconda versione di        proposta di versioni alternative di alcuni titoli che ricor-
                                                                              Simon Boccanegra (1881). Per il Coro scaligero è l’occasione   rono nella programmazione non ha avuto solo l’effetto
                                                                              di documentare l’attuale stato di eccellenza, per tutti i      di far conoscere musica nuova o di arricchire la nostra
                                                                              verdiani un appuntamento discografico importante che           visione dell’opera di nuove prospettive, ma anche quello
                                                                              richiama precedenti entrati nella storia: l’incisione rea-     di obbligarci a guardare la musica più da vicino. Da que-
                                                                              lizzata nel 1971 da Claudio Abbado insieme a Romano            sto punto di vista lo Chailly che racconta della genesi
                                                                              Gandolfi per Deutsche Grammophon e quella diretta da           di una partitura non è diverso dallo Chailly che sorride
                                           fotografie di Edoardo Fornaciari

                                                                              Riccardo Muti con Roberto Gabbiani per EMI nel 1997.           al pubblico assiepato davanti al Duomo al termine dei
                                                                              L’occasione del compleanno è utile nel caso di Chailly,        Concerti per Milano della Filarmonica.
                                                                              tanto caratterialmente insofferente delle celebrazioni
                a sinistra                                                    e poco incline agli sguardi retrospettivi da indurre           — paolo besana
                Riccardo Chailly                                              anche il prossimo a concentrarsi sul presente. Eppure          Capo Ufficio Stampa del Teatro alla Scala
                con Claudio Abbado, 1978                                      la vicenda di questo musicista precoce e inquieto, figlio

4    LA SCALA                                                                                                                       FEBBRAIO 2023                                                      5
LA SCALA - Riccardo Chailly, Dominique Meyer, André Comploi, Hugo de Ana, Philippe Kratz, Maria Callas, Emanuele Urso - Teatro alla Scala
fotografie di Erio Piccagliani

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                                                a sinistra                  Riccardo Chailly
                                                Riccardo Chailly in prova   con Sylvano Bussotti,
                                                per I masnadieri            La fiera di Soročincy,
                                                di Giuseppe Verdi, 1978     di Modest Musorgskij, 1981

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LA SCALA - Riccardo Chailly, Dominique Meyer, André Comploi, Hugo de Ana, Philippe Kratz, Maria Callas, Emanuele Urso - Teatro alla Scala
fotografie di Lelli e Masotti

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sopra                                                                      Riccardo Chailly dirige
Riccardo Chailly dirige                                                    la Filarmonica della Scala
l’Orchestra della Scala nella                                              nel Concerto per Milano del
Turangalîla-Symphonie                                                      2019 Foto Filarmonica della
di Olivier Messiaen, 1993                                                  Scala – G. Hänninen

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LA SCALA - Riccardo Chailly, Dominique Meyer, André Comploi, Hugo de Ana, Philippe Kratz, Maria Callas, Emanuele Urso - Teatro alla Scala
fotografie di Brescia e Amisano

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                                                                                                          di Riccardo Chailly
sopra                            a destra                                                                 con il Coro e l’Orchestra
Riccardo Chailly con Franco      Riccardo Chailly con Anna                                                del Teatro alla Scala
Zeffirelli durante le prove di   Netrebko e Francesco Meli,                                               è in uscita per Decca
Aida di Giuseppe Verdi, 2006     Tosca di Giacomo Puccini, 2019                                           il 17 febbraio

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LA SCALA - Riccardo Chailly, Dominique Meyer, André Comploi, Hugo de Ana, Philippe Kratz, Maria Callas, Emanuele Urso - Teatro alla Scala
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Nasce LaScala.tv, la nuova piattaforma
streaming del Teatro. La prima diretta
il 14 febbraio con I Vespri siciliani

È dal suo arrivo alla Scala nel 2020 che il Sovrintendente      premio internazionale, cosa non da poco tenuto conto                                            Ma che tipo di riprese dobbiamo aspettarci? Il               bisogna chiedersi cosa farebbe oggi con i mezzi che
Dominique Meyer ha portato avanti il progetto di instal-        che la Staatsoper è sì un’istituzione importante, ma                                            Sovrintendente non ha alcun dubbio in proposito:             abbiamo. E sono convinto che questo progetto segua
lare nella sala del Piermarini un sistema di telecamere         minuscola se la si confronta alla FIFA”.                                                        “Spesso quando guardo l’opera in streaming o in tele-        il suo spirito”. In effetti il principio di “un teatro d’arte
in grado di trasmettere in streaming le produzioni della        Ma qual è il pubblico a cui è rivolta questa iniziativa?                                        visione ho l’impressione che il regista del video voglia     per tutti” è stato per Grassi l’ossessione di una vita, dalla
Stagione. Oggi l’impianto è installato e operativo da oltre     Il coordinatore artistico André Comploi spiega che                                              sostituirsi al regista dello spettacolo. Succede anche con   fondazione del Piccolo Teatro agli anni della sua sovrin-
un anno: la prima registrazione è stata la fortunata Calisto    “il progetto è particolarmente ambizioso proprio per-                                           i grandi nomi internazionali. Ma il ritmo delle imma-        tendenza alla Scala. E permettere al pubblico di tutto il
di Francesco Cavalli del novembre 2021 che, insieme ad          ché la Scala è forse il teatro d’opera più conosciuto al                                        gini raramente segue l’andamento della musica. Inoltre       mondo di acquistare un abbonamento o una recita a un
altre produzioni della scorsa Stagione, è disponibile sulla     mondo, e noi vogliamo dare la possibilità agli appassio-                                        ci sono sempre troppi close-up, nei duetti si vede solo      prezzo accessibile senza dover venire fino a Milano va
nuova piattaforma LaScala.tv a partire dal mese di feb-         nati di tutti i Paesi, dall’Italia a tutta Europa, America,                                     chi sta cantando e non la reazione dell’altro personag-      senza dubbio in quella direzione. “Per non parlare delle
braio, con la trasmissione della prima opera in diretta la      Australia e Africa, di poter assistere ai nostri spetta-                                        gio, insomma l’insieme dell’allestimento viene total-        potenzialità che avremo in termini di education e forma-
sera del 14: i nuovi attesi Vespri siciliani diretti da Fabio   coli”. Finora la Scala ha potuto contare sulla fondamen-                                        mente falsato. Non bisogna dimenticare che uno degli         zione del nuovo pubblico” ricorda Comploi. “Abbiamo
Luisi con regia, scene e costumi di Hugo de Ana.                tale collaborazione con la Rai, che ogni anno sceglie                                           elementi più importanti dell’arte scenica è la distanza,     già moltissime scuole di Milano e dintorni che ven-
Meyer può contare sul grande successo di un’inizia-             alcune produzioni della stagione da riprendere. “A                                              quando lo sguardo si avvicina troppo si perde l’illusione.   gono ad assistere alle nostre prove per rendersi conto
tiva analoga sviluppata negli anni in cui dirigeva la           partire da quest’anno avremo teoricamente la possi-                                             Il nostro impianto permetterà agli spettatori a casa di      di come funziona un meccanismo complesso come la
Staatsoper di Vienna. “Ho iniziato a pensarci fin da            bilità di riprendere tutti i nostri spettacoli – continua                                       seguire lo spettacolo con lo stesso punto di vista che       Scala. Con questo nuovo sistema potremo raggiungere
quando sono stato nominato a Vienna nel 2007 – rac-             Comploi –, anche quelli non selezionati dalla Rai, che                                          avrebbero in sala. Perdipiù questo sistema è talmente        noi le scuole di tante altre città, con video che mostrano
conta il Sovrintendente –, ma ho impiegato qualche              ovviamente non può assumersi l’onere di filmare ogni                                            avanzato che non ci sarà alcun problema con le luci,         il backstage, spiegano i mestieri del teatro, forniscono
anno per riuscirci. Ho dovuto aspettare che ci fosse la         nostra produzione. In pochi anni avremo a disposizione                                          che non avranno bisogno di essere modificate rispetto        spunti multidisciplinari che dall’opera portano alla let-
tecnologia adatta: non ci si avventura in un progetto           un importante archivio, anche al fine di approfondi-                                            al disegno voluto dal regista”.                              teratura, all’arte, alla storia e così via”. “Si sa che nelle
così ambizioso senza la certezza di poterlo realizzare          mento e divulgazione. Se si pensa ai tanti spettacoli                                           Davvero l’arte della Scala a disposizione del mondo          scuole la musica non si insegna abbastanza”, aggiunge
al meglio. Allora non era nemmeno scontato avere col-           leggendari del passato di cui non è rimasta testimo-                                            intero con un click, in un momento in cui lo streaming       Meyer, “noi vogliamo contribuire a porre rimedio. Poi
legamenti internet in fibra, e non era pensabile pro-           nianza se non le fotografie, si può intuire la portata di                                       è diventato una consuetudine, fin da prima della pan-        scopriremo via via le tante altre possibilità fornite da
porre trasmissioni che si bloccano in continuazione”.           questa novità: è una rivoluzione. Naturalmente la Rai                                           demia. Negli anni in cui Meyer pensava allo streaming        questo sistema. L’evoluzione tecnologica assomiglia a
Questa e altre difficoltà tecniche si sono risolte nel giro     rimane il nostro partner principale, anzi la collabora-                                         a Vienna, molti teatri puntavano sulla trasmissione dei      una passeggiata in montagna, in cui si scoprono nuovi
di pochi anni, e nel 2013 il progetto streaming vien-           zione diventerà ancora più stretta, e noi siamo a dispo-                                        loro spettacoli nei cinema, mentre oggi si stanno alline-    imprevedibili paesaggi quasi a ogni passo”.
nese è partito a pieno regime, giungendo in sette anni          sizione di Rai con la nostra infrastruttura”. Tutto questo                                      ando tutti a questa nuova modalità di fruizione di uno
a circa 350 trasmissioni, compresa la prima in assoluto         a un costo ragionevole per un teatro come la Scala che,                                         spettacolo. Nota Meyer che “a Milano si parla spesso di      — mattia palma
in 4k. “Ci siamo arrivati addirittura prima della finale        con un investimento di partenza, potrà diventare una                                            Paolo Grassi, giustamente, ma sarebbe un errore ripetere     Giornalista, collabora con Classic Voice, L’Essenziale, La Lettura
dei Mondiali del 2014, motivo per cui abbiamo vinto un          vera e propria casa di produzione indipendente.                                                 quello che Grassi ha fatto cinquant’anni fa. Piuttosto       e Cultweek, è coordinatore di redazione della Rivista della Scala

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LA SCALA - Riccardo Chailly, Dominique Meyer, André Comploi, Hugo de Ana, Philippe Kratz, Maria Callas, Emanuele Urso - Teatro alla Scala
fotografia di Erio Piccagliani
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                                                                                                 I Vespri siciliani
                                                                                                        17

                                                                                                   La violenza
                                                                                                    dei Vespri
                                                                                                        18

                                                                                                 I Vespri siciliani
Victor de Sabata, Herbert Graf, Maria Callas,                                                        alla Scala
Eugene Conley, I Vespri siciliani, 1951                                                                  23

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LA SCALA - Riccardo Chailly, Dominique Meyer, André Comploi, Hugo de Ana, Philippe Kratz, Maria Callas, Emanuele Urso - Teatro alla Scala
I VESPRI
                                   SICILIANI
                                  L’intreccio tra dramma della Storia e tragedie indivi-         l’ossessione per la vendetta (non a caso Verdi visse con
                                  duali è il meccanismo formidabile su cui il grand opéra        disagio la figura che l’esperto librettista Eugène Scribe
                                  costruì decenni di successi clamorosi. Alla sua prima          gli aveva tratteggiato in quei termini), è la vicenda intera
                                  commissione di un lavoro completamente originale per           a mostrarsi impregnata – in fondo non meno, benché
                                  Parigi Verdi cavalcò quell’onda da par suo, mettendo           diversamente, dall’allora recente Trovatore – del tema
                                  in scena una vicenda di altissima tensione, prestando          della vendetta. Lo mettono in scena le frequenti, spetta-
                                  l’“intensità penetrante dell’espressione melodica” (così       colari scene di contrapposizione tra siciliani e francesi,
                                  la giudicò Berlioz) a personaggi preda di passioni che         speziate da pagine caratteristiche come la tarantella e
                                  li travolgono e conducono inesorabilmente, loro mal-           la siciliana. Ma, soprattutto, la vendetta è il veleno che
                                  grado, dritti verso la catastrofe. “D’un soggetto gran-        consuma sottile e implacabile i rapporti personali del
                                  dioso, appassionato e originale”, il compositore era           tradizionale triangolo operistico soprano-tenore-ba-
                                  d’altra parte, per sua ammissione, alla ricerca, all’in-       ritono, su cui il basso Procida proietta la sua ombra
                                  domani dei trionfi della Trilogia popolare. Cari al            sinistra. Il fantasma del fratello ucciso dagli oppressori
                                  panorama figurativo dell’Italia risorgimentale, I Vespri       perseguita il personaggio sfaccettato di Elena, allonta-
                                  siciliani raccontano in realtà una vicenda senza tempo.        nandola da Arrigo; questi è legato al governatore fran-
                                  La brutalità d’un mondo in cui vincitori e vinti gio-          cese Guido di Monforte, ennesimo inquieto statista
                                  cano un gioco pericoloso, il cui vocabolario è formato         verdiano, da una ritrovata relazione padre-figlio sem-
                                  dalle parole guerra, abuso di potere, stupro (sottaciuta,      pre più conflittuale, con esiti drammatici e parossistici,
                                  quest’ultima, ma centrale poiché a uno stupro risale il        fino alla strage conclusiva in cui ogni tentativo di rela-
                                  vincolo tra tenore e baritono, e allo stupro allude il sog-    zione umana riscaldata dagli affetti sprofonda, risuc-
fotografia di Brescia e Amisano

                                  getto stesso del Vespro). Un gioco in cui i vincitori eser-    chiato dall’abisso della Storia.
                                  citano senza scrupoli la violenza che in quel momento
                                  la Storia consente loro, in attesa che le parti si invertano   — Raffaele Mellace
                                  e si scateni su di loro la vendetta dei vinti. Una storia di   Professore di Musicologia e Storia della musica all’Università di Genova,
                                  bruciante, dolorosissima attualità. Se un personaggio,         Consulente scientifico del Teatro alla Scala
                                  il patriota cospiratore Procida, incarna perfettamente

                                                                                        FEBBRAIO 2023                                                                        17
LA VIOLENZA
DEI VESPRI

Intervista a Hugo de Ana                                       Il regista argentino Hugo de Ana
di Biagio Scuderi                                              torna alla Scala dopo quasi dieci anni
                                                               per uno dei titoli più complessi del
                                                               catalogo verdiano, in cui si avverte la
                                                               ricerca del compositore di un nuovo
                                                               linguaggio

Nel 1852 Giuseppe Verdi incassa l’accordo per scrivere         bs	Come è cambiato negli anni il suo modo di
un grand opéra su libretto di Eugène Scribe da rappre-               approcciarsi all’opera?
sentarsi nella Salle de la rue Le Peletier, il tempio          hda Il metodo cambia inevitabilmente perché
della lirica francese. Il cammino creativo è tormen-           l’uomo cambia. C’è grande differenza tra l’uomo
tato, ma il successo arriva puntuale: articoli entusia-        maturo e il ragazzo di 20 anni. Le energie, soprat-
stici salutano il debutto de Les Vêpres siciliennes il 13      tutto, sono molto diverse.
giugno del 1855 e i resoconti pubblicati su “La France
musicale” registrano incassi e presenze da record.             bs Una differenza rispetto alla sua gioventù?
A quel punto l’editore Ricordi acquista la partitura,          hda Di certo ero più cattivo, adesso sono più buono.
censurata al di qua delle Alpi per la trama basata
sull’insurrezione armata di un popolo italiano. È lo           bs	È la prima volta che mette in scena i Vespri
stesso Scribe, che aveva riutilizzato il proprio libretto            siciliani?
Le Duc d’Albe nei Vêpres, a incentivare le opportune           hda Sì, è la prima volta, e le posso dire che è un’o-
modifiche che portano alla Giovanna de Guzman,                 pera molto complessa, ogni atto è come se fosse
titolo col quale i Vespri sono conosciuti nella penisola       un’opera a sé. Siamo davanti a un Verdi che sta lot-
fino al 1861.                                                  tando per trovare un linguaggio nuovo, moderno, e
Scribe sceglie un conflitto con ambientazione storica          che deve rendere omaggio – in qualche modo –
che si rifà a una situazione reale, senza prestare             all’Opéra di Parigi. Studia nuove soluzioni musicali,
troppa cura ai dettagli. Ma, lo sappiamo, “Dio sta nei         ma non riesce a ottenere la profondità delle opere
dettagli” e lo sa bene anche Hugo de Ana che al                precedenti. I Vespri sono un’opera corale, perché è
Teatro alla Scala proprio quei dettagli è chiamato a           sempre la massa a portare avanti la struttura gene-
scandagliare e interpretare. Per lui si tratta del quinto      rale del conflitto. È difficile però tirare fuori una
titolo al Piermarini, dopo Lucrezia Borgia (1998-2002),        situazione drammatica e portarla avanti fino alla                        sopra
                                                                                                                                        Hugo de Ana in prova
La forza del destino (1999-2000), Il trovatore (2000-2014) e   fine. I conflitti in quest’opera sono molto semplici e
Samson et Dalila (2002).                                       questo rende molto complesso gestire la situazione                       a pagina 20
                                                               drammatica. La più grande sfida per il regista è non                     Prove dei Vespri siciliani

18                                                       LA SCALA                                                       FEBBRAIO 2023                                19
far cadere l’attenzione del pubblico, sennò si rischia       bene inteso, anche al teatro di prosa. Oggi chi legge
                                                                                                     un continuo up and down.                                     più Shakespeare prima di andare a vedere Re Lear?

                                                                                                     bs Lei crede di aver trovato la ricetta giusta?              bs	Secondo lei può dipendere dal cinema? In fondo
                                                                                                     hda Quello che posso dire è che lotto continua-                  basta leggere poche righe di trama e guardare il
                                                                                                     mente per trovarla. Se l’ho trovata o no lo diranno gli          trailer per scegliere cosa andare a vedere in sala.
                                                                                                     spettatori. Solo se il pubblico partecipa, solo se si        hda No, non credo, il cinema è un altro linguaggio,
                                                                                                     sente coinvolto da quello che noi presentiamo sul pal-       molto più commerciale, dove tutto è più diretto.
                                                                                                     coscenico possiamo dire di aver vinto. Ma è sempre
                                                                                                     più difficile misurare questa “sintonia” tra la scena e      bs	Tornando ai Vespri siciliani, nella sua messa in
                                                                                                     la platea, devo dire anche a causa delle tante riprese             scena saremo nella Palermo del 1200?
                                                                                                     video che ormai stanno distruggendo gli spettacoli.          hda No, non ho immaginato un contenitore verista
                                                                                                                                                                  perché per me l’opera di Verdi non è verista. Pertanto
                                                                                                     bs In che senso? Perché è contrario alle telecamere?         ho realizzato un contenitore astratto, una cornice di
                                                                                                     hda Semplicemente perché distruggono l’immagine              guerra, con oggetti molto evidenti come carri armati
                                                                                                     generale, la tensione che vuoi creare in un personag-        e fucili. Metto in scena una situazione drammatica
                                                                                                     gio o in un ensemble. La telecamera offre una lettura        incentrata sulla violenza che un popolo può subire a
                                                                                                     fredda, personale, parziale. È una lettura che non è         causa degli invasori.
                                                                                                     come quella dello spettatore. Le dirò di più: mai
                                                                                                     quello che si vede in un video è quello che tu puoi          bs Mi sembra purtroppo molto attuale.
                                                                                                     vedere in teatro. È una lettura falsa. Il teatro ha la       hda Decisamente sì, la storia si ripete. Nell’opera si
                                                                                                     sua propria verità e il video la sta distruggendo.           vive in un mondo di guerra e ogni atto finisce male,
                                                                                                     Anche l’abitudine di certi teatri di trasmettere al          anche il quarto – quello più intimo – che dovrebbe
                                                                                                     cinema le loro opere si sta rivelando controprodu-           finire bene, sfocia in un terzetto dove tutti sono
                                                                                                     cente, perché gli spettatori preferiscono sempre di          afflitti.
                                                                                                     più il cinema al teatro. Forse perché lì possono man-
                                                                                                     giare i popcorn, chissà.                                     bs	Se lei fosse un cantante, ci sarebbe un personag-
                                                                                                                                                                         gio nell’opera che le piacerebbe interpretare?
28 gennaio;                                                                                          bs	Crede quindi che il rito teatrale si stia                hda A me piacciono sempre i cattivi, ma Guido di
1, 8, 11, 14, 17, 21 febbraio 2023, h19:00                                                                 perdendo?                                              Monforte per me non è un vero cattivo. Elena invece
                                                                                                     hda Assolutamente sì. Anni fa per andare a teatro            lo è, quindi mi piacerebbe cantare la sua parte. È un
Giuseppe Verdi
                                                                                                     avevi cura di quello che indossavi, mettevi la cravatta      personaggio molto ambiguo e come tutti in quest’o-
I VESPRI SICILIANI                                                                                   oppure, se volevi essere moderno, mettevi i jeans. Ora       pera ha l’ossessione dell’onore.
                                                                                                     è tutto diverso e le persone non sanno stare senza il
Nuova produzione Teatro alla Scala                                                                   telefono per qualche minuto, anche a teatro.                 bs	Nella sua lunga carriera ha firmato decine di
                                                                                                     Purtroppo sono passati i tempi in cui mi battevo per               titoli. C’è un autore che oggi le piacerebbe
direttore
Fabio Luisi
                                                                                                     eliminare i sottotitoli.                                           affrontare?
regia, scene e costumi                                                                                                                                            hda Da anni, ormai, mi chiedono di mettere in scena
Hugo de Ana                                                                                          bs Era contrario ai sottotitoli in teatro?                   solo Verdi e Puccini, mentre a me piacerebbe dedi-
luci Vinicio Cheli                                                                                   hda Certo, secondo me sono una distrazione e                 carmi a un repertorio più leggero, all’operetta, a
coreografia Leda Lojodice
                                                                                                     offrono un grande alibi alle persone per non prepa-          Offenbach. Un altro desiderio che ho sono le tre
cast
                                                                                                     rarsi prima dell’opera. Con i sottotitoli hai la como-       regine donizettiane.
La duchessa Elena / Marina Rebeka (28 gen., 1, 8,                                                    dità di abbassare gli occhi e vedere quello che dicono
14, 17 feb.), Angela Meade (11, 21 feb.)                                                             i vari personaggi. Invece prima il pubblico doveva           bs	Che consiglio darebbe a un giovane regista che
Arrigo / Piero Pretti                                                                                studiare, leggere il libretto, ascoltare il disco. Ora non        sta iniziando la sua carriera?
Guido di Monforte / Luca Micheletti (28 gen., 1,
                                                                                                     è più così. Non dico di fare come i vecchi melomani          hda Gli suggerirei di essere umile e onesto con la
8, 11, 14 feb.), Roman Burdenko (17, 21 feb.)
Giovanni da Procida / Simon Lim                                                                      che ascoltavano quaranta volte un disco – ed erano           musica. È questo il grande dramma di oggi: tanti
Il signore di Bethune / Andrea Pellegrini                                                            terribili – ma spererei in una via di mezzo.                 hanno l’ansia degli scoop, i più giovani vogliono con-
Il conte Vaudemont / Adriano Gramigni                                                                                                                             traddistinguersi per delle invenzioni, ma Picasso
                                                               fotografie di Brescia e Amisano (3)

Ninetta / Valentina Pluzhnikova                                                                      bs	Quindi il pubblico dell’opera dovrebbe prepa-            prima di arrivare al Cubismo ha disegnato tanto.
Danieli / Giorgio Misseri
                                                                                                           rarsi prima di andare a teatro…
Tebaldo / Brayan Avila Martinez
Roberto / Christian Federici                                                                         hda Assolutamente sì! Tu non puoi andare imprepa-            — biagio scuderi
Manfredo / Andrea Tanzillo                                                                           rato a vedere il Cenacolo di Leonardo. La gente va pre-      PhD in musicologia e giornalista professionista, è Direttore Comunicazione
                                                                                                     parata a Disneyland, allora perché non dovrebbe              Marketing e Progetti speciali della Società del Quartetto di Milano
Orchestra e Coro del Teatro alla Scala                                                               prepararsi per andare a teatro? Non solo all’opera, sia

20                                                  LA SCALA                                                                                              FEBBRAIO 2023                                                                    21
Portfolio                    Le prime reazioni milanesi nei confronti dei Vespri
                                                              siciliani, o meglio di quella Giovanna de Guzman
                                 — Fotografie                 imposta dalla censura, non furono delle migliori, se
                                   d’archivio                 si va a confrontare tali reazioni con quelle inerenti
                                                              ai titoli verdiani più famosi di pochi anni prima,
                                                              e parliamo soprattutto della “trilogia popolare”. Nel
                                 caso dei Vespri, queste titubanze nei confronti della nuova opera sembrano
                                 proseguire nel tempo, senza fermarsi alle prime apparizioni italiane, anche
                                 insistendo su un negativo fattore campanilistico che quasi vuole punire l’autore
                                 di troppa accondiscendenza verso il genere del grand opéra. In seguito alle recite
                                 del 1909, i Vespri scompaiono fino alla Stagione 1951 – 52, quando interpreti
                                 eccezionali ribaltano in parte i giudizi limitativi del passato: secondo il critico
                                 del Corriere della Sera “De Sabata… ha dato un altro saggio, forse il più difficile
                                 ma il più luminoso, della sua trascinante arte direttoriale, … non ha tremato
                                 la miracolosa gola di Maria Meneghini Callas (Elena) dall’estensione prodigiosa
                                 e dai suoni, specie nel registro basso e nel medio, d’una bellezza fosforescente
                                 e d’una agilità e d’una meccanica più unica che rara… e non ha tremato il
                                 capace petto di Boris Christoff (Giovanni da Procida), il cui nobile e sostenuto
                                 cantare fluiva senza ombre né inciampi sull’impeccabile filo del disegno
                                 melodico. E sempre a riscattare le considerazioni precedenti, nelle stagioni del
                                 1951, 1970 e 1989 ai Vespri viene riservata l’Inaugurazione del 7 dicembre. Nel
                                 1970 si notano le scelte registiche di De Lullo, che sposta l’azione dal 1282
                                 all’epoca del Risorgimento. Infine, nel 1989 il successo poco unanime premia la
                                 concertazione e direzione di Riccardo Muti, meno la presenza di cantanti
                                 pure prestigiosi come la Studer e Merritt.

                                 — Luca chierici
                                 dal testo del programma di sala
                                 Critico musicale per Radio Popolare dal 1978 al 2020
                                 e per Il Corriere Musicale dal 2012, collabora alle riviste
                                 Musica e Classic Voice dalla fondazione

                                 I VESPRI SICILIANI
Maria Callas, Boris Christoff,
Luigi Sgarro, 1951               ALLA SCALA
                                                                                               FEBBRAIO 2023      23
a sinistra                       sopra
                Boris Christoff, Maria Callas,   I Vespri siciliani, direzione
                Eugene Conley,                   di Victor de Sabata, regia
                Enzo Mascherini, 1951            di Herbert Graf, 1951

24   LA SCALA                                                                    FEBBRAIO 2023   25
fotografie di Erio Piccagliani (6)

                                                     a sinistra
                                                     I Vespri siciliani, direzione     sopra
                                                     di Gianandrea Gavazzeni,          Renata Scotto,
                                                     regia di Giorgio De Lullo, 1970   Gianni Raimondi, 1970

26   LA SCALA                                                                                                  FEBBRAIO 2023   27
sopra e in basso a sinistra
                                                    I Vespri siciliani, direzione di
                fotografie di Lelli e Masotti (3)

                                                    Riccardo Muti, regia, scene e
                                                    costumi di Pier Luigi Pizzi, 1989

                                                    in alto a sinistra
                                                    Pier Luigi Pizzi, Riccardo
                                                    Muti, Micha van Hoecke, Carla
                                                    Fracci, Patrick Dupond, 1989

28   LA SCALA                                                                           FEBBRAIO 2023   29
fotografia di Brescia e Amisano
                                                                    02              BALLETTO
                                                                                    Dawson/Duato/
                                                                                     Kratz/Kylián
                                                                                          32
Bella Figura, coreografia
di Jiří Kylián, al debutto
                                                                                    Viaggio nell’aldilà
scaligero nel 2009 all’interno                                                      del palcoscenico
della serata Trittico Novecento                                                             35

                                                                    FEBBRAIO 2023                         31
DAWSON/
     DUATO/KRATZ/
        KYLIÁN

I primi ballerini, i solisti e gli artisti del Corpo di       verso la luce. In prima italiana Anima Animus creato
Ballo protagonisti dello Schiaccianoci di Nureyev, che        nel 2018 da David Dawson sul Violin Concerto n.1 di
ha inaugurato con straordinario successo la Stagione          Ezio Bosso, offre un ricco mix di contrasti; il linguag-
di Balletto, tornano in scena a febbraio in una nuova         gio coreografico di Dawson indaga lo spazio fluido tra
veste, e si immergono nello stile di quattro autori di        estremi e opposti: virtuosismo tecnico e poesia, umanità
grande originalità. Per sette rappresentazioni dal 3 al 9     e architettura, rivelando l’unità dell’ensemble e il potere
febbraio (con anteprima il 2 febbraio riservata a favore      dell’individuo, ispirato ai concetti di anima e animus
di Rotary Club Milano) saranno gli interpreti di Dawson/      della filosofia junghiana. Gioiello di celebrazione della
Duato/Kratz/Kylián, serata articolata in quattro titoli che   bellezza, quella che emerge anche dal movimento più
sono delle vere novità per la attuale Compagnia, con          bizzarro e imprevisto, Bella Figura (1995) torna in scena
una prima assoluta, due debutti per gli artisti scaligeri e   dopo il debutto scaligero del 2009 a omaggiare la mae-
il ritorno di un grande titolo assente da tempo dal reper-    stria di Jiří Kylián, che qui esplora la zona di crepu-
torio. Un “mixed bill” imperdibile che riunisce diverse       scolo tra arte e artificio, tra realtà della vita e fantasia.
generazioni e universi creativi: la creazione di Philippe     Con il rosso vivo dei costumi, con il colore della pelle
Kratz Solitude Sometimes, Anima Animus di David Dawson        nuda, con le suggestioni musicali del Sei e Settecento
                                                                                                                              fotografia di Erik Tomasson

in debutto nazionale, il ritorno in scena dopo 14 anni        cattura il momento esatto in cui il sogno e la realtà si
di Bella Figura, gioiello di Jiří Kylián, e Remanso, trio     fondono. Torna anche la firma di Nacho Duato, con un
maschile di Nacho Duato, mai visto alla Scala e che           trio maschile mai presentato alla Scala: Remanso, sui                                                         Anima Animus, coreografia
vedrà protagonista per tutte le recite l’étoile Roberto       Valses poéticos di Enrique Granados, ispirato all’universo                                                    di David Dawson, courtesy
Bolle. Catarsi, rinascita, ciclo della vita e resilienza      di Federico García Lorca, creato nel 1997 per l’American                                                      of the San Francisco Ballet
dell’individuo nella prima assoluta di Philippe Kratz: tra    Ballet Theatre e apprezzatissimo ovunque per potenza
le sonorità elettroniche di Thom Yorke e dei Radiohead        espressiva, geometria delle linee, dinamica dello spa-
si immerge nella mitologia egiziana per una risalita          zio e delle forme.

32                                                      LA SCALA                                                                                            FEBBRAIO 2023                                 33
VIAGGIO
                                              NELL’ALDILÀ
                                              DEL PALCOSCENICO
                                              Intervista a Philippe Kratz                                 Il coreografo tedesco Philippe Kratz
                                              di Carla Vigevani                                           svela i segreti di Solitude Sometimes,
                                                                                                          in prima assoluta alla Scala, ispirato
                                                                                                          alla mitologia egiziana su musica
                                                                                                          di Thom Yorke e Radiohead

                                              Talento in evidenza fra i nuovi coreografi per l’origi-     particolare, è stato uno scambio molto bello per me:
                                              nalità del suo lavoro, dallo stile molto personale,         ho trovato artisti con una bellissima conoscenza del
                                              Philippe Kratz ha incontrato per la prima volta i bal-      loro corpo, una grandissima apertura mentale e tanta
                                              lerini della Scala quando ha rimontato per loro il trio     artisticità. È stato un momento molto appagante e
                                              dalla sua coreografia Sentieri, su musica di Chopin. A      tornare ora con più persone è ancora più bello.
                                              lui Manuel Legris ha affidato una prima assoluta, una       L’emozione è tanta, soprattutto se si riflette sulla tra-
                                              nuova creazione che coinvolge un organico di 14 arti-       dizione e la storia di questo Teatro; il contesto mi
                                              sti e con uno staff creativo composto da Carlo Cerri,       affascina ma voglio concentrarmi solo sul lavoro: nel
                                              con cui Kratz ha ideato l’ambiente scenografico, e che      momento in cui abbiamo iniziato a lavorare su
                                              firma luci e proiezioni assieme ad Alessandro               Solitude Sometimes, nel settembre del 2021, il privilegio
                                              Grisendi e Marco Noviello (OOOPStudio), e                   di essere in sala a lavorare insieme su un progetto ha
                                              Francesco Casarotto che ne firma i costumi.                 acquistato un peso diverso perché ci rendevamo
                                                                                                          conto che per un anno e mezzo non era stato scon-
                                              cv	Il trio da Sentieri ci ha accompagnato nel nostro       tato; continuare a fare ciò in cui crediamo, fare arte e
                                                   recente percorso: la prima volta in streaming a        cultura è importante e in qualche modo il pezzo che
                                                   teatro vuoto; in Serata Contemporanea, il batte-       portiamo in scena fa riferimento a quel momento
                                                   simo con il pubblico dal vivo, in seguito fuori        storico.
                                                   dal Teatro nelle acclamate recite de “La Scala in
                                                   città”. Ora questo percorso prosegue con una           cv	In che modo?
                                                   nuova creazione. Con che spirito vive questa           pk Sono sempre stato attratto dai temi della resi-
                                                   nuova tappa scaligera?                                 lienza, della società che ci circonda, temi che affronto
                fotografia di Giacomo Bruno

                                              pk Questo invito è stato inaspettato e sono felice di       sempre nei miei lavori; qui in particolare siamo par-
                                              tornare così presto a lavorare con gli artisti della        titi dal racconto dell’Amduat, che nella mitologia egi-
                                              Scala, ringrazio in primis il Maestro Legris dell’invito.   ziana è la narrazione dell’aldilà. Alla fine di ogni
                                              Ho incontrato la prima volta una parte della                giornata il dio del sole, Ra, scende negli inferi e li
                                              Compagnia a novembre 2020 in un momento                     attraversa durante le dodici ore notturne, incontra

34   LA SCALA                                                                                    FEBBRAIO 2023                                                   35
alleati, combatte avversari, si purifica e risale in
superficie per dare vita a una nuova giornata. Questo
                                                             “Il palcoscenico in qualche
suo percorso catartico di rinascita mi piaceva e, senza      maniera è un aldilà,
troppa retorica, nel settembre del 2021 sentivo questi
temi di rinascita, ciclo della vita, resilienza dell’indi-
                                                             qualcosa a sé stante, che
viduo, risalita verso la luce, vicini alla nostra realtà.    fa vedere un mondo ideale
cv	In questo percorso è accompagnato, oltre che
                                                             o astratto o lirico, che
      dagli artisti, da uno staff creativo.                  esce fuori dalla nostra
pk Accanto a me in sala la mia assistente Casia
Vengoechea e Laura Contardi, maître principale della
                                                             concezione e ci fa riflettere,
Compagnia, Carlo Cerri, che sta lavorando assieme a          ci emoziona, ci spaventa, ci
OOOPStudio su illuminazione e proiezioni, e
Francesco Casarotto, che sta ideando costumi in
                                                             fa innamorare”
apparenza semplici ma in realtà estremamente com-
plessi, con una idea di leggerezza, di sovrapposizione
di strati che li rendono molto interessanti nonostante
siano abbastanza minimalisti. La musica è stata il
punto di partenza da un confronto con Manuel Legris
per decidere il “suono” di questa creazione: lui aveva
visto il mio duetto O del 2018, con musica elettronica       Amduat: è evidente che un racconto mitologico che è
di The Field e gli erano piaciute musica e atmosfera;        stato arricchito per millenni da una cultura avanzata
quindi sono tornato su questo mood e ho scelto               come quella degli antichi egizi è troppo complesso e
Thom Yorke e i Radiohead. La mia più grande sco-             articolato da rappresentare in 25 minuti; può dare
perta a livello di contenuto è stata Pyramid Song, in cui    invece uno spunto per ricollegarci a temi fondamen-
si parla dell’aldilà e si fa proprio riferimento al rac-     tali delle nostre vite.
conto dell’Amduat, che di fatto è una delle prime
manifestazioni scritte del pensiero e dell’idea astratta     cv	Come sta lavorando con la Compagnia della
dell’aldilà.                                                       Scala?
                                                             pk Sono partito dalla musica che ha formato l’idea,
cv	La funzione catartica del teatro è nota fin              e l’idea ha creato una struttura. Poi ho incontrato la
       dall’antichità; si può affermare che anche il “per-   Compagnia per capire chi poteva essere adatto per le
       corso” artistico e interpretativo di un ballerino o   varie parti. Sono arrivato con idee solide e ferme e
       un attore in scena sia un viaggio?                    poi, appunto perché amo lo scambio con gli artisti
pk Nel migliore dei casi sì, un viaggio fatto                che ho davanti, ho rimesso in discussione tutto.
insieme: il palcoscenico in qualche maniera è un             Inizialmente pensavo a un pezzo corale, ora è diven-
aldilà, qualcosa a sé stante, che fa vedere un mondo         tato più articolato e variegato, con tante entrate e
ideale o astratto o lirico, che esce fuori dalla nostra      uscite, più ispirato al flusso e al viaggio di cui parlavo
concezione e ci fa riflettere, ci emoziona, ci spaventa,     prima. Ora dobbiamo concentrarci sull’approfondi-
ci fa innamorare. Ho trovato molto simbolica l’idea          mento, per rendere il tutto più solido, non sulla puli-
dell’aldilà per rappresentare un palcoscenico: il            zia perché ho la fortuna di lavorare con interpreti
nostro, come lo stiamo pensando insieme a Carlo              preparati e intelligenti, ma sull’intenzione dell’inter-
Cerri, sarà una scatola nera in cui si entra, e sarà come    pretazione e sulla qualità del movimento.
il nostro mondo degli inferi.
                                                             cv	In questa serata a quattro firme è in buona com-
cv	Si è ispirato a un testo letterario: in scena                  pagnia, tra David Dawson, Nacho Duato e Jiří
      vedremo dei personaggi?                                      Kylián. Si sente a suo agio? Sono stati suoi com-
pk Non espressamente. Per me è importante che il                   pagni di viaggio altre volte?
pubblico colga l’idea; il pezzo è astratto, anche se         pk Kylián fa parte del mio bagaglio di riferimento:
nella mia testa ci sono Ra, vecchio e giovane, Osiride,      ha fatto la storia della danza contemporanea, l’ha
che abita gli inferi… mi servono per creare una strut-       innalzata a un altro livello, grandissimo esempio per
tura e un ragionamento, ma in scena saranno figure           tutta una generazione di coreografe e coreografi; l’ho
simboliche. Seguirò l’edizione del testo dell’egittologo     incontrato varie volte, ha visto due miei lavori, e già
svizzero Andreas Schweizer The Sungod’s Journey              una volta ho “condiviso” una prima con lui. Parlando
Through the Netherworld: Reading the Ancient Egyptian        di maestri, una delle più grandi, molto presente nella

36                                                      LA SCALA                                                          FEBBRAIO 2023   37
mia crescita anche se non ho mai lavorato diretta-            pk Di solito tendo ai piccoli organici, ma solo per-
                                          mente con lei, è Pina Bausch: sono cresciuto in una           ché mi interessa lo scambio; stare in gruppo è molto
                                          regione della Germania in cui era molto attiva, a             bello anche sul palco, ma ho sempre preferito avere
                                          un’ora da Wuppertal, per me è sempre stata un’icona,          un contatto personale con chi crea, anche come
                                          un riferimento molto forte che ancora mi tocca e              danzatore.
                                          porto con me; anche se mi esprimo con un’estetica
                                          diversa, c’è una fonte di ricerca che secondo me ci           cv	Grandi scene o piccoli spazi?
                                          unisce. Ho avuto invece il piacere di lavorare con            pk Dipende molto dall’idea, partendo da un’idea
                                          Ohad Naharin e con la sua tecnica GAGA; l’ho tro-             precisa ci si può adeguare. Questo è il bello della
                                          vata molto arricchente, un bellissimo modo di svilup-         ricerca artistica. A me piace vedere come cambia lo
                                          pare una fisicità diversa, di pensare allo spazio             spazio, la collocazione geometrica e spaziale che
                                          diversamente.                                                 forma molti miei lavori, come se fosse sempre nuovo.
                                                                                                        Ho fatto parte di una compagnia di giro, sono abi-
                                          cv	Ora ha concluso questa parte della sua vita arti-         tuato ad adattarmi, ogni volta si incontra uno spazio
                                                 stica, ma è stato per diversi anni danzatore di        diverso ed è interessante vedere come il pezzo cam-
                                                 Aterballetto, dove ha iniziato a fare coreografie.     bia. In questo caso però non devo adattarmi a nes-
                                                 Quando è scoccata la scintilla?                        suno spazio precedente, il lavoro nasce alla Scala e per
                                          pk In Aterballetto ho avuto la fortuna di incontrare          lo spazio della Scala: il palcoscenico è stupendo, e
                                          Cristina Bozzolini: lei ha sempre dato l’opportunità, a       non vediamo l’ora di “indossarlo”!
                                          me come ad altri, di sviluppare proprie idee coreogra-
                                          fiche. Sono entrato nel 2008 e quasi subito ho fatto il       — Carla Vigevani
                                          mio primo pezzo per alcuni colleghi in una serata di
                                          giovani coreografi. Essendo una visionaria, ha sempre
                                          voluto investire su giovani talenti, danzatori o coreo-
                                          grafi, come pure il direttore generale del tempo
                                          Giovanni Ottolini.

                                          cv	Vogliamo conoscere le sue preferenze per sco-
                                                prire il suo gusto creativo, dunque le domando:
                                                compagnia classica o contemporanea?
                                          pk Non mi pongo questa scelta: il lavoro cade solo
                                          quando una delle due parti non investe abbastanza.
                                          Cerco sempre l’apertura mentale, non è neanche fon-
                                          damentale un bagaglio già completo – ho appena
                                          finito un duetto con due giovani di appena 18 e 20
                                          anni – ciò che conta è la curiosità e la spinta a impa-
                                          rare e portarsi via il massimo da ogni esperienza o
                                          scambio.

                                          cv	Punte o non punte?
                                          pk Ho studiato in Accademia a Berlino, fondamen-
                                          talmente la tecnica Vaganova con insegnanti tedeschi
                                          e russi: mi affascina la tecnica e questa estetica, il vir-
                                          tuosismo. Ho fatto solo un lavoro con le punte… al
                                          momento sto “con i piedi per terra”, ma non si sa mai!

                                          cv	Musica classica o elettronica?
                                          pk A me piace molto il loop nella musica, e lo trovo
                                          più nella musica elettronica, perché credo nella sacra-
                                          lità del corpo: il corpo ha un proprio ritmo che non
                                          ha bisogno di essere sovraccaricato da altre informa-
sopra                                     zioni anche sonore; in qualche modo riesce lui a sta-
Philippe Kratz in prova
per la creazione di Solitude
                                          bilire un ritmo e informare l’occhio e l’orecchio.
Sometimes con i ballerini
del Teatro alla Scala                     cv	Grandi ensemble o piccolo organico?

38                             LA SCALA                                                         FEBBRAIO 2023                                                 39
sopra
                                Nicoletta Manni, Claudio
                                Coviello, Christian Fagetti

                                a sinistra
                                Claudio Coviello,
                                Navrin Turnbull

40   LA SCALA   FEBBRAIO 2023                                 41
3, 4 (2 rappr.), 5, 7, 9 (2 rappr.) febbraio 2023

ANIMA ANIMUS                      REMANSO                        SOLITUDE                          BELLA FIGURA
                                                                 SOMETIMES
coreografia David Dawson          coreografia, scene                                               coreografia Jiří Kylián
assistenti coreografo             e costumi Nacho Duato          coreografia Philippe Kratz        assistenti coreografo
Christiane Marchant,              assistente coreografo          assistente coreografo             Cora Bos Kroese,
Rebecca Gladstone                 José Carlos Blanco             Casia Vengoechea                  Stefan Zeromski
musica Ezio Bosso                 musica Enrique Granados        musica Thom Yorke e               musica Lukas Foss, Giovanni
scene John Otto                   luci Brad Fields               Radiohead                         Battista Pergolesi, Alessandro
costumi Yumiko Takeshima          pianoforte Takahiro            scene Carlo Cerri                 Marcello, Antonio Vivaldi,
luci James F. Ingalls             Yoshikawa                      e Philippe Kratz                  Giuseppe Torelli
                                  étoile Roberto Bolle           costumi Francesco Casarotto       scene Jiří Kylián
Nuova produzione Teatro                                          luci Carlo Cerri                  costumi Joke Visser
alla Scala                        Nuova produzione               video designer                    luci Jiří Kylián
                                  Teatro alla Scala              Carlo Cerrie e OOOPStudio         riprese da Kees Tjebbes
                                                                                                   supervisione luci
                                                                 Nuova produzione                  e scene Joost Biegelaar
                                                                 Teatro alla Scala
                                                                 Prima rappresentazione assoluta   Produzione del Wiener
                                                                                                   Staatsballett, 2011

                                                                                                   Prima rappresentazione
                                                                                                                                      fotografie di Brescia e Amisano (7)

                                                                                                   12 ottobre 1995, Nederlands Dans
                                                                                                   Theater, AT&T Danstheater,
                                                                                                   The Hague

                                                                                                   Corpo di Ballo
                                                                                                                                                                                            sopra
                                                                                                   del Teatro alla Scala
                                                                                                                                                                                            Navrin Turnbull,
                                                                                                   Musica su base registrata
                                                                                                                                                                                            Linda Giubelli

42                                                          LA SCALA                                                                                                        FEBBRAIO 2023                      43
fotografia di Brescia e Amisano
                                                         03
                                                                         CONCERTI
                                                                          I concerti
                                                                          di febbraio
Daniel Harding, 2021                                                          47

                                                         FEBBRAIO 2023                  45
I CONCERTI
                                                                              DI FEBBRAIO

                                                                           Nel mese di febbraio si entra nel vivo della Stagione       al centro del nuovo appuntamento della Stagione della
                                                                           concertistica, a cominciare dal ritorno il 13 di Maurizio   Filarmonica il 20 febbraio, diretto da Ottavio Dantone,
                                                                           Pollini per il secondo appuntamento del ciclo “Grandi       che ha abituato il pubblico ai suoi programmi raffinati.
                                                                           pianisti alla Scala”. I recital di Pollini, che la scorsa   Per il ciclo dei Recital di canto, torna il 26 febbraio
                                                                           Stagione ha tenuto il suo centocinquantesimo con-           Vittorio Grigolo insieme al pianista Vincenzo Scalera,
                                                                           certo nella sala del Piermarini, sono da sempre tra le      lo stesso giorno in cui nel Ridotto dei Palchi è previ-
                                                                           occasioni imperdibili della vita musicale milanese, spe-    sto un concerto da camera dei Professori dell’Orchestra
                                                                           cie in questi ultimi anni in cui il grande pianista torna   della Scala, Francesco De Angelis, Alfredo Persichilli e
                                                                           a esplorare vette del repertorio da lui già ampiamente      Roberto Paruzzo, impegnati con musiche di Brahms
                                                                           eseguite in passato, eppure interpretate con nuovo e        e Schumann.
                                                                           imprevedibile slancio. È interamente dedicato a Mozart
                                                                           l’attesissimo concerto pensato da Daniel Harding per        Di particolare rilievo il concerto straordinario del 19
                                         fotografia di Brescia e Amisano

                                                                           la Stagione Sinfonica, previsto il 15, 16 e 18 febbraio:    febbraio con Paolo Conte, atteso con il suo ensemble di
                                                                           in programma le Sinfonie n. 39, n. 40 e n. 41 “Jupiter”.    strumentisti e una scaletta pensata appositamente per
                                                                           A Mozart era legata anche l’ultima apparizione nella        l’occasione. In passato la Scala ha accolto anche altri
                                                                           Stagione d’opera della Scala del direttore inglese, che     artisti provenienti da tradizioni diverse dal canone clas-
     Maurizio Pollini, 2022                                                nel 2021 ha diretto con successo le storiche Nozze di       sico, come Keith Jarrett, ma è la prima volta che sceglie
                                                                           Figaro di Strehler. Di nuovo Mozart è, insieme a Haydn,     un artista italiano.

46                            LA SCALA                                                                                        FEBBRAIO 2023                                                    47
Stagione                                                             Da non perdere                                       Mostre a Milano                           31 gennaio – 14 febbraio 2023
                               24, 27, 28 aprile 2023
                                                                                                                                                                    MUSEO DEL NOVECENTO
Sinfonica                      FILARMONICA
                               DELLA SCALA
                                                                                                                                                                    “INSIDE OUT. ORA TOCCA A VOI”

2022/23                        TIMUR ZANGIEV                                                                                                                        Arriva a Milano “Ora tocca a voi”, installazione artistica di Inside
                                                                                                                                                                    Out, progetto dell’artista francese JR che dà vita in tutto il mondo
                               Pëtr Il’ič Čajkovskij:                                                                                                               a opere d’arte pubblica monumentali e partecipative. Installazioni
                                                                                                                                                                    che nascono dalle storie e dai sogni delle persone che l’artista
                               Sinfonia n. 5 in mi min.
                                                                                                                                                                    trasforma in straordinari messaggi di speranza. Dopo aver realiz-
                               op. 64                                                                                                                               zato azioni nelle principali città del mondo e ottenuto numerosi
16, 18, 19 gennaio 2023                                              29 gennaio, ore 11 e 14.30                                                                     riconoscimenti internazionali, “Inside Out” torna quindi in città
                               Dmitrij Šostakóvič:
                                                                                                                                                                    con una nuova installazione – dal 31 gennaio al 14 febbraio – che
FILARMONICA                    Sinfonia n. 5 in re min.              IL PICCOLO PRINCIPE                                                                            abbraccerà l’Arengario in Piazza del Duomo, sede del Museo del
DELLA SCALA                    op. 47                                                                                                                               Novecento, e l’edificio gemello, futura estensione del Museo stesso,
                                                                     L’opera per bambini di Pierangelo Valtinoni,
                                                                                                                                                                    ricoprendo le facciate con un mosaico di volti. I mille ritratti foto-
RICCARDO CHAILLY                                                     ispirata al celebre racconto di Antoine de
                                                                                                                                                                    grafici saranno esposti su una superficie di 700mq con l’obiettivo
DANIEL LOZAKOVICH              18, 19, 20 maggio 2023                Saint-Exupéry, torna alla Scala dopo il grande
                                                                                                                                                                    di dare voce agli anziani – all’indomani di una pagina di storia
                                                                     successo delle recite autunnali, con la regia di
violino                                                                                                                                                             segnata da un duro periodo di isolamento – e sensibilizzare l’opi-
                               ORCHESTRA                             Polly Graham e i solisti, l’Orchestra e il Coro di
                                                                                                                                                                    nione pubblica sull’importanza del loro ruolo e del confronto tra le
Pëtr Il’ič Čajkovskij:         E CORO DEL TEATRO                     Voci Bianche dell’Accademia Teatro alla Scala
                                                                                                                                                                    diverse generazioni.
                                                                     diretti da Paolo Spadaro Munitto. Nel mese di
Concerto in re magg. per       ALLA SCALA                                                                                                                           Promosso dal Comune di Milano – Cultura, il progetto è realizzato
                                                                     febbraio si contano ben sei recite riservate alle
violino e orchestra op. 35                                                                                                                                          da Arts_for in collaborazione con il Museo del Novecento, l’Ufficio
                               CORO DEL TEATRO                       scuole.
                                                                                                                                                                    Arte negli Spazi Pubblici e il Municipio, grazie a Fondazione
Sinfonia n. 6 in si min. op.
                               LA FENICE DI                                                                                                                         Amplifon.
74 “Patetica”
                               VENEZIA                               12 febbraio, ore 15
                               RICCARDO CHAILLY                      LALLA & SKALI E... IL SERPENTE
15, 16, 18 febbraio 2023
                                                                     PIUMATO
                               Gustav Mahler: Sinfonia
FILARMONICA
                               n. 8 in mi bem. magg.                 Il fortunato ciclo di spettacoli per bambini         Uno dei volti esposti
DELLA SCALA
                               “Sinfonia dei Mille”                  ideato da Mario Acampa torna con un                  nell’installazione “Inside Out”
DANIEL HARDING                                                       episodio dedicato al Sud America. Lalla e Skali
                                                                     affronteranno la leggenda Maya del tesoro del
Wolfgang Amadeus               11, 12, 14 ottobre 2023               Serpente Piumato e scopriranno l’importanza del
Mozart: Sinfonia n. 39 in                                            rispetto e della non violenza.
                               FILARMONICA
mi bem. magg. KV 543,
                               DELLA SCALA
Sinfonia n. 40 in sol min.                                           20 febbraio, ore 16
KV 550, Sinfonia n. 41 in do   ZUBIN MEHTA
                                                                     VIVA VIVALDI!
magg. KV 551 “Jupiter”         YUJA WANG
                               pianoforte                            Per il ciclo “Invito alla Scala”, l’Ensemble
                                                                     Barocco omaggerà il Prete Rosso con un concerto
6, 8, 10 marzo 2023            Wolfgang Amadeus                      a lui dedicato. In programma il Concerto per due
                               Mozart: Sinfonia n. 38                violini, due violoncelli, archi e basso continuo
FILARMONICA
                               in re magg. K 504 “Praga”             in re maggiore, il Concerto per flauto, archi e
DELLA SCALA                                                          basso continuo “Il Gardellino” in re maggiore,
                               Olivier Messiaen:                     il Mottetto per soprano, archi e basso continuo
LORENZO VIOTTI
                               Turangalîla-Symphonie                 “In furore justissimae irae” e arie dal Farnace e
MARC BOUCHKOV                                                        dall’Orlando furioso.
                               per pianoforte, onde
violino
                               Martenot e orchestra
Franz Joseph Haydn:
Sinfonia n. 104 in re magg.
Hob:I:104 “London”
Erich Korngold: Concerto
in re magg. per violino e
orchestra op. 35
Richard Strauss: Tod und
Verklärung op. 24

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