LA SCALA - Riccardo Chailly, Dominique Meyer, André Comploi, Hugo de Ana, Philippe Kratz, Maria Callas, Emanuele Urso - Teatro alla Scala
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LA SCALA 02/23 Rivista del Teatro Riccardo Chailly, Dominique Meyer, André Comploi, Hugo de Ana, Philippe Kratz, Maria Callas, Emanuele Urso FEBBRAIO 2023 1
EDITORIALE Nel mese di febbraio la Scala inaugura la nuova piatta- che ripercorre le scelte ottocentesche in materia di bal- forma streaming del Teatro e festeggia i 70 anni del suo labili o balletti aggiunti, tra i quali spunta Le Corsaire Direttore Musicale. Proprio a Riccardo Chailly abbiamo di Adam che il Corpo di Ballo scaligero sta provando dedicato le pagine di apertura, anticipando l’uscita del proprio in queste settimane. Dopo i classicissimi trionfi volume “Riccardo Chailly alla Scala” curato da Franco dello Schiaccianoci natalizio in versione Nureyev, a feb- Pulcini per le Edizioni del Teatro alla Scala, prevista braio il Ballo passa al contemporaneo con un quadrit- per il prossimo aprile, ma anche l’uscita per Decca tico che consente uno sguardo su diversi stili della dell’album di Cori verdiani con i complessi scaligeri e danza di oggi. Accanto al ritorno di Bella Figura di Jiří Alberto Malazzi, progetto che riprende l’impostazione Kylián e a Remanso di Nacho Duato, la prima italiana delle analoghe incisioni realizzate da Claudio Abbado di Anima animus di David Dawson su musica di Ezio e Riccardo Muti. LaScala.tv, la piattaforma che porta le Bosso e la prima assoluta di Solitude Sometimes, crea- produzioni scaligere agli spettatori digitali di tutto il zione del coreografo tedesco Philipp Kratz su musica di mondo, fa parte di un progetto complessivo di moder- Thom Yorke e Radiohead. Proprio Kratz è stato intervi- nizzazione del Teatro che va dagli interventi tecnologici stato da Carla Vigevani. Ancora una volta ricchissimo è e di informatizzazione dei processi alla riforma orga- il panorama dei concerti, con il ritorno mozartiano di nizzativa passando per la nuova grafica. Mattia Palma Daniel Harding, Ottavio Dantone nella Stagione della ne ha parlato con il Sovrintendente Dominique Meyer Filarmonica, il recital di Vittorio Grigolo e l’outsider che ha promosso l’iniziativa sulla scorta di un analogo Paolo Conte. Una posizione a parte merita come sem- esperimento realizzato con successo a Vienna, e con il pre Maurizio Pollini: in attesa del suo concerto abbiamo Coordinatore artistico André Comploi che ne ha curato chiesto a Luca Ciammarughi di parlarci del suo disco, la realizzazione. Il primo spettacolo trasmesso in diretta, dedicato alle ultime tre Sonate di Beethoven. Nelle il 14 febbraio, sarà I Vespri siciliani di Giuseppe Verdi rubriche Armando Torno presenta il Taccuino finan- nella nuova produzione di Hugo de Ana diretta da Fabio ziario dell’oculatissimo Verdi, ricco di spunti e curio- Luisi con un cast all’altezza della situazione: Marina sità utili ad avvicinarsi al compositore, e Vittoria Crespi Rebeka, Piero Pretti e Luca Micheletti. Al ritorno al Morbio cura la galleria dedicata al genio della scenogra- Piermarini dei Vespri, che mancano dalla contrastata fia Josef Svoboda; ma c’è anche un nuovo spazio, “Voci Inaugurazione della Stagione 1989/1990, abbiamo dedi- alla Scala”, in cui Lisa La Pietra analizza le caratteristi- cato oltre all’introduzione di Raffaele Mellace un’in- che vocali di grandi artisti del passato a partire dalla tervista di Biagio Scuderi al regista Hugo de Ana e un rappresentazione digitale delle onde sonore. In questo portfolio con testo di Luca Chierici che documenta tra caso sono messe a confronto tre esecuzioni di Maria l’altro l’edizione del 1951 con cui Victor de Sabata avviò Callas dell’aria “Arrigo! Ah, parli a un core” dai Vespri lo spostamento della data di inaugurazione delle sta- siciliani. Infine, una presentazione di Emanuele Urso, gioni scaligere al 7 dicembre. Protagonista era Maria da un anno Primo corno dell’Orchestra del Teatro. Callas e anche gli unici due allestimenti successivi furono serate inaugurali. Completa la disanima dell’o- — paolo besana pera il responsabile dell’Archivio storico Andrea Vitalini, Capo Ufficio Stampa del Teatro alla Scala 2 LA SCALA FEBBRAIO 2023 1
01 03 «Si deve convenire che nei Vespri la penetrante intensità dell’espressione melodica, la sontuosa varietà, la sobrietà sapiente della strumentazione, OPERA CONCERTI l’ampiezza, la poetica sonorità dei pezzi I Vespri siciliani I concerti d’assieme… conferiscono all’opera 17 di febbraio 47 intera una dimensione di nobile La violenza 04 dei Vespri 18 grandezza, come una regale maestosità, I Vespri siciliani più spiccata che nelle precedenti alla Scala 23 produzioni dell’autore». — Hector Berlioz RUBRICHE portfolio bozzetti e figurini Svoboda alla Scala 53 02 libri I conti di Verdi LA SCALA 58 Rivista del Teatro 02/23 Registrazione n. 221 del 10 luglio 2015 dischi Furore beethoveniano direttore responsabile: Paolo Besana 59 coordinatore di redazione: Mattia Palma con la collaborazione di: Lucilla Castellari, Carla Vigevani, Raffaele Mellace, Andrea Vitalini, voci alla scala Luciana Ruggeri, Valentina Grassani, I suoni di Maria Callas Davide Massimiliano BALLETTO 60 progetto grafico e impaginazione: Tomo Tomo e Kevin Pedron memorie della scala con Jacopo Undari Dawson/Duato/ I Vespri e Le Corsaire: stampa: Galli Thierry srl Kratz/Kylián un destino comune 32 62 Si consiglia di verificare date e programmi sul sito www.teatroallascala.org Viaggio nell’aldilà scaligeri copertina: Prove dei Vespri siciliani, del palcoscenico Emanuele Urso regia di Hugo de Ana 35 65 2 LA SCALA FEBBRAIO 2023 3
I 70 ANNI di un padre importante e probabilmente ingombrante, Il 20 febbraio il Direttore Musicale merita di essere ricordata tutta: folgorato dall’ascolto a compie 70 anni. La Decca lo festeggia Roma di una Prima di Mahler diretta da Zubin Mehta, allievo tra gli altri di Franco Ferrara e Bruno Bettinelli, con un disco di cori verdiani, mentre DI RICCARDO è chiamato alla Scala da Abbado, a Salisburgo da Karajan l’Ufficio Edizioni della Scala prepara e inaugura la sua carriera discografica dirigendo Luciano Pavarotti. Proprio la discografia realizzata per Decca in un libro per ripercorrere i 45 anni un sodalizio di oltre 40 anni offre uno specchio della di rapporto di Chailly con il Teatro vastità degli interessi musicali di Chailly: oltre 75 compo- sitori, esplorazioni di terre discograficamente incognite CHAILLY come l’integrale di Varèse o riletture capaci di riaccen- dere il dibattito sul repertorio più consueto come nel I compleanni degli artisti che segnano un’epoca scri- caso delle sinfonie di Beethoven con i metronomi origi- vendo un capitolo di storia dell’interpretazione non sono nali. Dai primi passi al Cantiere di Montepulciano con fatti privati, ma spingono tutti noi a misurare il tempo Hans Werner Henze, Chailly mantiene un rapporto di trascorso e i cambiamenti avvenuti. È doppiamente consuetudine esecutiva e personale con i compositori, così per Riccardo Chailly, che il 20 febbraio compie da Berio – di cui dirige il finale per Turandot – a Wolfgang 70 anni ma che nel 2023 ne conta anche 45 dal debutto Rihm – il sodalizio con il quale si rinnova negli ultimi direttoriale con i Masnadieri di Verdi, ovvero – conside- anni a Lucerna – passando per una lunga serie di com- rati gli anni di apprendistato da assistente di Claudio missioni e prime esecuzioni che comprendono tra gli Abbado – mezzo secolo di Scala. Un percorso personale altri Cerha, Vacchi, Matthews, Mantovani, Boccadoro. che è anche percorso collettivo insieme all’Orchestra e Il percorso di Chailly, milanesissimo per nascita e per al Coro, alle diverse componenti della direzione e della indole, si articola in poche seppure imprescindibili tappe produzione e naturalmente al pubblico scaligero – e che italiane (il Comunale di Bologna, la Verdi, senza dimen- in queste settimane si concretizza anche all’estero con ticare il debutto operistico nel 1972 all’ASLICO) e molti una tournée alla testa della Filarmonica che tocca tra impegni di solida durata: oltre alla Radio di Berlino per l’altro Parigi e Amsterdam, prima di cominciare le prove sei anni, il Concertgebouw per 16 anni, il Gewandhaus della nuova Lucia di Lammermoor che andrà in scena ad di Lipsia per 10. Esperienze in cui lascia un segno e che aprile. Proprio nella prospettiva del compleanno, le segnano lui, disegnando il profilo di direttore italiano di Edizioni del Teatro alla Scala hanno in preparazione cultura europea che conosciamo. Un artista che visibil- un volume di saggi su Chailly alla Scala, atteso per il mente si muove con lo stesso approccio su un repertorio mese di aprile. Il curatore Franco Pulcini ha chiesto a assai vasto, da Bach all’oggi, con un confronto costante Elisabetta Fava di ripercorrere le interpretazioni operi- con i direttori del passato, e in particolare con quelli stiche e a Giorgio Pestelli quelle sinfoniche del Maestro, che lo hanno preceduto alla testa delle orchestre con cui ma ci saranno anche altri approfondimenti: Raffaele lavora, ma soprattutto con un continuo, a tratti ostinato Mellace scrive sul percorso nella musica sacra, Angelo dialogo con la partitura. Lo studio del processo compo- Foletto del rapporto con la contemporanea ed Elvio sitivo, delle varianti, dei ripensamenti, le corrispondenze Giudici delle incisioni audio e video. Pochi giorni prima con i musicologi sono passaggi necessari nella prepara- del compleanno, il 17 febbraio, Decca pubblica il CD zione ma anche, evidentemente, momenti di diverti- “Verdi Choruses” in cui Chailly dirige Coro e Orchestra mento e passione. Una passione che Chailly comunica del Teatro, con Alberto Malazzi Maestro del Coro, in 15 e condivide, obbligando gli interlocutori a mantenere la cori da opere che coprono quarant’anni di attività del concentrazione sulla musica. In questi anni alla Scala la compositore, da Nabucco (1842) alla seconda versione di proposta di versioni alternative di alcuni titoli che ricor- Simon Boccanegra (1881). Per il Coro scaligero è l’occasione rono nella programmazione non ha avuto solo l’effetto di documentare l’attuale stato di eccellenza, per tutti i di far conoscere musica nuova o di arricchire la nostra verdiani un appuntamento discografico importante che visione dell’opera di nuove prospettive, ma anche quello richiama precedenti entrati nella storia: l’incisione rea- di obbligarci a guardare la musica più da vicino. Da que- lizzata nel 1971 da Claudio Abbado insieme a Romano sto punto di vista lo Chailly che racconta della genesi Gandolfi per Deutsche Grammophon e quella diretta da di una partitura non è diverso dallo Chailly che sorride fotografie di Edoardo Fornaciari Riccardo Muti con Roberto Gabbiani per EMI nel 1997. al pubblico assiepato davanti al Duomo al termine dei L’occasione del compleanno è utile nel caso di Chailly, Concerti per Milano della Filarmonica. tanto caratterialmente insofferente delle celebrazioni a sinistra e poco incline agli sguardi retrospettivi da indurre — paolo besana Riccardo Chailly anche il prossimo a concentrarsi sul presente. Eppure Capo Ufficio Stampa del Teatro alla Scala con Claudio Abbado, 1978 la vicenda di questo musicista precoce e inquieto, figlio 4 LA SCALA FEBBRAIO 2023 5
fotografie di Erio Piccagliani sopra a sinistra Riccardo Chailly Riccardo Chailly in prova con Sylvano Bussotti, per I masnadieri La fiera di Soročincy, di Giuseppe Verdi, 1978 di Modest Musorgskij, 1981 6 LA SCALA FEBBRAIO 2023 7
fotografie di Lelli e Masotti sopra sopra Riccardo Chailly dirige Riccardo Chailly dirige la Filarmonica della Scala l’Orchestra della Scala nella nel Concerto per Milano del Turangalîla-Symphonie 2019 Foto Filarmonica della di Olivier Messiaen, 1993 Scala – G. Hänninen 8 LA SCALA FEBBRAIO 2023 9
fotografie di Brescia e Amisano “Verdi Choruses” di Riccardo Chailly sopra a destra con il Coro e l’Orchestra Riccardo Chailly con Franco Riccardo Chailly con Anna del Teatro alla Scala Zeffirelli durante le prove di Netrebko e Francesco Meli, è in uscita per Decca Aida di Giuseppe Verdi, 2006 Tosca di Giacomo Puccini, 2019 il 17 febbraio 10 LA SCALA FEBBRAIO 2023 11
LA SCALA IN STREAMING fotografia di Brescia e Amisano Nasce LaScala.tv, la nuova piattaforma streaming del Teatro. La prima diretta il 14 febbraio con I Vespri siciliani È dal suo arrivo alla Scala nel 2020 che il Sovrintendente premio internazionale, cosa non da poco tenuto conto Ma che tipo di riprese dobbiamo aspettarci? Il bisogna chiedersi cosa farebbe oggi con i mezzi che Dominique Meyer ha portato avanti il progetto di instal- che la Staatsoper è sì un’istituzione importante, ma Sovrintendente non ha alcun dubbio in proposito: abbiamo. E sono convinto che questo progetto segua lare nella sala del Piermarini un sistema di telecamere minuscola se la si confronta alla FIFA”. “Spesso quando guardo l’opera in streaming o in tele- il suo spirito”. In effetti il principio di “un teatro d’arte in grado di trasmettere in streaming le produzioni della Ma qual è il pubblico a cui è rivolta questa iniziativa? visione ho l’impressione che il regista del video voglia per tutti” è stato per Grassi l’ossessione di una vita, dalla Stagione. Oggi l’impianto è installato e operativo da oltre Il coordinatore artistico André Comploi spiega che sostituirsi al regista dello spettacolo. Succede anche con fondazione del Piccolo Teatro agli anni della sua sovrin- un anno: la prima registrazione è stata la fortunata Calisto “il progetto è particolarmente ambizioso proprio per- i grandi nomi internazionali. Ma il ritmo delle imma- tendenza alla Scala. E permettere al pubblico di tutto il di Francesco Cavalli del novembre 2021 che, insieme ad ché la Scala è forse il teatro d’opera più conosciuto al gini raramente segue l’andamento della musica. Inoltre mondo di acquistare un abbonamento o una recita a un altre produzioni della scorsa Stagione, è disponibile sulla mondo, e noi vogliamo dare la possibilità agli appassio- ci sono sempre troppi close-up, nei duetti si vede solo prezzo accessibile senza dover venire fino a Milano va nuova piattaforma LaScala.tv a partire dal mese di feb- nati di tutti i Paesi, dall’Italia a tutta Europa, America, chi sta cantando e non la reazione dell’altro personag- senza dubbio in quella direzione. “Per non parlare delle braio, con la trasmissione della prima opera in diretta la Australia e Africa, di poter assistere ai nostri spetta- gio, insomma l’insieme dell’allestimento viene total- potenzialità che avremo in termini di education e forma- sera del 14: i nuovi attesi Vespri siciliani diretti da Fabio coli”. Finora la Scala ha potuto contare sulla fondamen- mente falsato. Non bisogna dimenticare che uno degli zione del nuovo pubblico” ricorda Comploi. “Abbiamo Luisi con regia, scene e costumi di Hugo de Ana. tale collaborazione con la Rai, che ogni anno sceglie elementi più importanti dell’arte scenica è la distanza, già moltissime scuole di Milano e dintorni che ven- Meyer può contare sul grande successo di un’inizia- alcune produzioni della stagione da riprendere. “A quando lo sguardo si avvicina troppo si perde l’illusione. gono ad assistere alle nostre prove per rendersi conto tiva analoga sviluppata negli anni in cui dirigeva la partire da quest’anno avremo teoricamente la possi- Il nostro impianto permetterà agli spettatori a casa di di come funziona un meccanismo complesso come la Staatsoper di Vienna. “Ho iniziato a pensarci fin da bilità di riprendere tutti i nostri spettacoli – continua seguire lo spettacolo con lo stesso punto di vista che Scala. Con questo nuovo sistema potremo raggiungere quando sono stato nominato a Vienna nel 2007 – rac- Comploi –, anche quelli non selezionati dalla Rai, che avrebbero in sala. Perdipiù questo sistema è talmente noi le scuole di tante altre città, con video che mostrano conta il Sovrintendente –, ma ho impiegato qualche ovviamente non può assumersi l’onere di filmare ogni avanzato che non ci sarà alcun problema con le luci, il backstage, spiegano i mestieri del teatro, forniscono anno per riuscirci. Ho dovuto aspettare che ci fosse la nostra produzione. In pochi anni avremo a disposizione che non avranno bisogno di essere modificate rispetto spunti multidisciplinari che dall’opera portano alla let- tecnologia adatta: non ci si avventura in un progetto un importante archivio, anche al fine di approfondi- al disegno voluto dal regista”. teratura, all’arte, alla storia e così via”. “Si sa che nelle così ambizioso senza la certezza di poterlo realizzare mento e divulgazione. Se si pensa ai tanti spettacoli Davvero l’arte della Scala a disposizione del mondo scuole la musica non si insegna abbastanza”, aggiunge al meglio. Allora non era nemmeno scontato avere col- leggendari del passato di cui non è rimasta testimo- intero con un click, in un momento in cui lo streaming Meyer, “noi vogliamo contribuire a porre rimedio. Poi legamenti internet in fibra, e non era pensabile pro- nianza se non le fotografie, si può intuire la portata di è diventato una consuetudine, fin da prima della pan- scopriremo via via le tante altre possibilità fornite da porre trasmissioni che si bloccano in continuazione”. questa novità: è una rivoluzione. Naturalmente la Rai demia. Negli anni in cui Meyer pensava allo streaming questo sistema. L’evoluzione tecnologica assomiglia a Questa e altre difficoltà tecniche si sono risolte nel giro rimane il nostro partner principale, anzi la collabora- a Vienna, molti teatri puntavano sulla trasmissione dei una passeggiata in montagna, in cui si scoprono nuovi di pochi anni, e nel 2013 il progetto streaming vien- zione diventerà ancora più stretta, e noi siamo a dispo- loro spettacoli nei cinema, mentre oggi si stanno alline- imprevedibili paesaggi quasi a ogni passo”. nese è partito a pieno regime, giungendo in sette anni sizione di Rai con la nostra infrastruttura”. Tutto questo ando tutti a questa nuova modalità di fruizione di uno a circa 350 trasmissioni, compresa la prima in assoluto a un costo ragionevole per un teatro come la Scala che, spettacolo. Nota Meyer che “a Milano si parla spesso di — mattia palma in 4k. “Ci siamo arrivati addirittura prima della finale con un investimento di partenza, potrà diventare una Paolo Grassi, giustamente, ma sarebbe un errore ripetere Giornalista, collabora con Classic Voice, L’Essenziale, La Lettura dei Mondiali del 2014, motivo per cui abbiamo vinto un vera e propria casa di produzione indipendente. quello che Grassi ha fatto cinquant’anni fa. Piuttosto e Cultweek, è coordinatore di redazione della Rivista della Scala 12 LA SCALA FEBBRAIO 2023 13
fotografia di Erio Piccagliani 01 OPERA I Vespri siciliani 17 La violenza dei Vespri 18 I Vespri siciliani Victor de Sabata, Herbert Graf, Maria Callas, alla Scala Eugene Conley, I Vespri siciliani, 1951 23 FEBBRAIO 2023 15
I VESPRI SICILIANI L’intreccio tra dramma della Storia e tragedie indivi- l’ossessione per la vendetta (non a caso Verdi visse con duali è il meccanismo formidabile su cui il grand opéra disagio la figura che l’esperto librettista Eugène Scribe costruì decenni di successi clamorosi. Alla sua prima gli aveva tratteggiato in quei termini), è la vicenda intera commissione di un lavoro completamente originale per a mostrarsi impregnata – in fondo non meno, benché Parigi Verdi cavalcò quell’onda da par suo, mettendo diversamente, dall’allora recente Trovatore – del tema in scena una vicenda di altissima tensione, prestando della vendetta. Lo mettono in scena le frequenti, spetta- l’“intensità penetrante dell’espressione melodica” (così colari scene di contrapposizione tra siciliani e francesi, la giudicò Berlioz) a personaggi preda di passioni che speziate da pagine caratteristiche come la tarantella e li travolgono e conducono inesorabilmente, loro mal- la siciliana. Ma, soprattutto, la vendetta è il veleno che grado, dritti verso la catastrofe. “D’un soggetto gran- consuma sottile e implacabile i rapporti personali del dioso, appassionato e originale”, il compositore era tradizionale triangolo operistico soprano-tenore-ba- d’altra parte, per sua ammissione, alla ricerca, all’in- ritono, su cui il basso Procida proietta la sua ombra domani dei trionfi della Trilogia popolare. Cari al sinistra. Il fantasma del fratello ucciso dagli oppressori panorama figurativo dell’Italia risorgimentale, I Vespri perseguita il personaggio sfaccettato di Elena, allonta- siciliani raccontano in realtà una vicenda senza tempo. nandola da Arrigo; questi è legato al governatore fran- La brutalità d’un mondo in cui vincitori e vinti gio- cese Guido di Monforte, ennesimo inquieto statista cano un gioco pericoloso, il cui vocabolario è formato verdiano, da una ritrovata relazione padre-figlio sem- dalle parole guerra, abuso di potere, stupro (sottaciuta, pre più conflittuale, con esiti drammatici e parossistici, quest’ultima, ma centrale poiché a uno stupro risale il fino alla strage conclusiva in cui ogni tentativo di rela- vincolo tra tenore e baritono, e allo stupro allude il sog- zione umana riscaldata dagli affetti sprofonda, risuc- fotografia di Brescia e Amisano getto stesso del Vespro). Un gioco in cui i vincitori eser- chiato dall’abisso della Storia. citano senza scrupoli la violenza che in quel momento la Storia consente loro, in attesa che le parti si invertano — Raffaele Mellace e si scateni su di loro la vendetta dei vinti. Una storia di Professore di Musicologia e Storia della musica all’Università di Genova, bruciante, dolorosissima attualità. Se un personaggio, Consulente scientifico del Teatro alla Scala il patriota cospiratore Procida, incarna perfettamente FEBBRAIO 2023 17
LA VIOLENZA DEI VESPRI Intervista a Hugo de Ana Il regista argentino Hugo de Ana di Biagio Scuderi torna alla Scala dopo quasi dieci anni per uno dei titoli più complessi del catalogo verdiano, in cui si avverte la ricerca del compositore di un nuovo linguaggio Nel 1852 Giuseppe Verdi incassa l’accordo per scrivere bs Come è cambiato negli anni il suo modo di un grand opéra su libretto di Eugène Scribe da rappre- approcciarsi all’opera? sentarsi nella Salle de la rue Le Peletier, il tempio hda Il metodo cambia inevitabilmente perché della lirica francese. Il cammino creativo è tormen- l’uomo cambia. C’è grande differenza tra l’uomo tato, ma il successo arriva puntuale: articoli entusia- maturo e il ragazzo di 20 anni. Le energie, soprat- stici salutano il debutto de Les Vêpres siciliennes il 13 tutto, sono molto diverse. giugno del 1855 e i resoconti pubblicati su “La France musicale” registrano incassi e presenze da record. bs Una differenza rispetto alla sua gioventù? A quel punto l’editore Ricordi acquista la partitura, hda Di certo ero più cattivo, adesso sono più buono. censurata al di qua delle Alpi per la trama basata sull’insurrezione armata di un popolo italiano. È lo bs È la prima volta che mette in scena i Vespri stesso Scribe, che aveva riutilizzato il proprio libretto siciliani? Le Duc d’Albe nei Vêpres, a incentivare le opportune hda Sì, è la prima volta, e le posso dire che è un’o- modifiche che portano alla Giovanna de Guzman, pera molto complessa, ogni atto è come se fosse titolo col quale i Vespri sono conosciuti nella penisola un’opera a sé. Siamo davanti a un Verdi che sta lot- fino al 1861. tando per trovare un linguaggio nuovo, moderno, e Scribe sceglie un conflitto con ambientazione storica che deve rendere omaggio – in qualche modo – che si rifà a una situazione reale, senza prestare all’Opéra di Parigi. Studia nuove soluzioni musicali, troppa cura ai dettagli. Ma, lo sappiamo, “Dio sta nei ma non riesce a ottenere la profondità delle opere dettagli” e lo sa bene anche Hugo de Ana che al precedenti. I Vespri sono un’opera corale, perché è Teatro alla Scala proprio quei dettagli è chiamato a sempre la massa a portare avanti la struttura gene- scandagliare e interpretare. Per lui si tratta del quinto rale del conflitto. È difficile però tirare fuori una titolo al Piermarini, dopo Lucrezia Borgia (1998-2002), situazione drammatica e portarla avanti fino alla sopra Hugo de Ana in prova La forza del destino (1999-2000), Il trovatore (2000-2014) e fine. I conflitti in quest’opera sono molto semplici e Samson et Dalila (2002). questo rende molto complesso gestire la situazione a pagina 20 drammatica. La più grande sfida per il regista è non Prove dei Vespri siciliani 18 LA SCALA FEBBRAIO 2023 19
far cadere l’attenzione del pubblico, sennò si rischia bene inteso, anche al teatro di prosa. Oggi chi legge un continuo up and down. più Shakespeare prima di andare a vedere Re Lear? bs Lei crede di aver trovato la ricetta giusta? bs Secondo lei può dipendere dal cinema? In fondo hda Quello che posso dire è che lotto continua- basta leggere poche righe di trama e guardare il mente per trovarla. Se l’ho trovata o no lo diranno gli trailer per scegliere cosa andare a vedere in sala. spettatori. Solo se il pubblico partecipa, solo se si hda No, non credo, il cinema è un altro linguaggio, sente coinvolto da quello che noi presentiamo sul pal- molto più commerciale, dove tutto è più diretto. coscenico possiamo dire di aver vinto. Ma è sempre più difficile misurare questa “sintonia” tra la scena e bs Tornando ai Vespri siciliani, nella sua messa in la platea, devo dire anche a causa delle tante riprese scena saremo nella Palermo del 1200? video che ormai stanno distruggendo gli spettacoli. hda No, non ho immaginato un contenitore verista perché per me l’opera di Verdi non è verista. Pertanto bs In che senso? Perché è contrario alle telecamere? ho realizzato un contenitore astratto, una cornice di hda Semplicemente perché distruggono l’immagine guerra, con oggetti molto evidenti come carri armati generale, la tensione che vuoi creare in un personag- e fucili. Metto in scena una situazione drammatica gio o in un ensemble. La telecamera offre una lettura incentrata sulla violenza che un popolo può subire a fredda, personale, parziale. È una lettura che non è causa degli invasori. come quella dello spettatore. Le dirò di più: mai quello che si vede in un video è quello che tu puoi bs Mi sembra purtroppo molto attuale. vedere in teatro. È una lettura falsa. Il teatro ha la hda Decisamente sì, la storia si ripete. Nell’opera si sua propria verità e il video la sta distruggendo. vive in un mondo di guerra e ogni atto finisce male, Anche l’abitudine di certi teatri di trasmettere al anche il quarto – quello più intimo – che dovrebbe cinema le loro opere si sta rivelando controprodu- finire bene, sfocia in un terzetto dove tutti sono cente, perché gli spettatori preferiscono sempre di afflitti. più il cinema al teatro. Forse perché lì possono man- giare i popcorn, chissà. bs Se lei fosse un cantante, ci sarebbe un personag- gio nell’opera che le piacerebbe interpretare? 28 gennaio; bs Crede quindi che il rito teatrale si stia hda A me piacciono sempre i cattivi, ma Guido di 1, 8, 11, 14, 17, 21 febbraio 2023, h19:00 perdendo? Monforte per me non è un vero cattivo. Elena invece hda Assolutamente sì. Anni fa per andare a teatro lo è, quindi mi piacerebbe cantare la sua parte. È un Giuseppe Verdi avevi cura di quello che indossavi, mettevi la cravatta personaggio molto ambiguo e come tutti in quest’o- I VESPRI SICILIANI oppure, se volevi essere moderno, mettevi i jeans. Ora pera ha l’ossessione dell’onore. è tutto diverso e le persone non sanno stare senza il Nuova produzione Teatro alla Scala telefono per qualche minuto, anche a teatro. bs Nella sua lunga carriera ha firmato decine di Purtroppo sono passati i tempi in cui mi battevo per titoli. C’è un autore che oggi le piacerebbe direttore Fabio Luisi eliminare i sottotitoli. affrontare? regia, scene e costumi hda Da anni, ormai, mi chiedono di mettere in scena Hugo de Ana bs Era contrario ai sottotitoli in teatro? solo Verdi e Puccini, mentre a me piacerebbe dedi- luci Vinicio Cheli hda Certo, secondo me sono una distrazione e carmi a un repertorio più leggero, all’operetta, a coreografia Leda Lojodice offrono un grande alibi alle persone per non prepa- Offenbach. Un altro desiderio che ho sono le tre cast rarsi prima dell’opera. Con i sottotitoli hai la como- regine donizettiane. La duchessa Elena / Marina Rebeka (28 gen., 1, 8, dità di abbassare gli occhi e vedere quello che dicono 14, 17 feb.), Angela Meade (11, 21 feb.) i vari personaggi. Invece prima il pubblico doveva bs Che consiglio darebbe a un giovane regista che Arrigo / Piero Pretti studiare, leggere il libretto, ascoltare il disco. Ora non sta iniziando la sua carriera? Guido di Monforte / Luca Micheletti (28 gen., 1, è più così. Non dico di fare come i vecchi melomani hda Gli suggerirei di essere umile e onesto con la 8, 11, 14 feb.), Roman Burdenko (17, 21 feb.) Giovanni da Procida / Simon Lim che ascoltavano quaranta volte un disco – ed erano musica. È questo il grande dramma di oggi: tanti Il signore di Bethune / Andrea Pellegrini terribili – ma spererei in una via di mezzo. hanno l’ansia degli scoop, i più giovani vogliono con- Il conte Vaudemont / Adriano Gramigni traddistinguersi per delle invenzioni, ma Picasso fotografie di Brescia e Amisano (3) Ninetta / Valentina Pluzhnikova bs Quindi il pubblico dell’opera dovrebbe prepa- prima di arrivare al Cubismo ha disegnato tanto. Danieli / Giorgio Misseri rarsi prima di andare a teatro… Tebaldo / Brayan Avila Martinez Roberto / Christian Federici hda Assolutamente sì! Tu non puoi andare imprepa- — biagio scuderi Manfredo / Andrea Tanzillo rato a vedere il Cenacolo di Leonardo. La gente va pre- PhD in musicologia e giornalista professionista, è Direttore Comunicazione parata a Disneyland, allora perché non dovrebbe Marketing e Progetti speciali della Società del Quartetto di Milano Orchestra e Coro del Teatro alla Scala prepararsi per andare a teatro? Non solo all’opera, sia 20 LA SCALA FEBBRAIO 2023 21
Portfolio Le prime reazioni milanesi nei confronti dei Vespri siciliani, o meglio di quella Giovanna de Guzman — Fotografie imposta dalla censura, non furono delle migliori, se d’archivio si va a confrontare tali reazioni con quelle inerenti ai titoli verdiani più famosi di pochi anni prima, e parliamo soprattutto della “trilogia popolare”. Nel caso dei Vespri, queste titubanze nei confronti della nuova opera sembrano proseguire nel tempo, senza fermarsi alle prime apparizioni italiane, anche insistendo su un negativo fattore campanilistico che quasi vuole punire l’autore di troppa accondiscendenza verso il genere del grand opéra. In seguito alle recite del 1909, i Vespri scompaiono fino alla Stagione 1951 – 52, quando interpreti eccezionali ribaltano in parte i giudizi limitativi del passato: secondo il critico del Corriere della Sera “De Sabata… ha dato un altro saggio, forse il più difficile ma il più luminoso, della sua trascinante arte direttoriale, … non ha tremato la miracolosa gola di Maria Meneghini Callas (Elena) dall’estensione prodigiosa e dai suoni, specie nel registro basso e nel medio, d’una bellezza fosforescente e d’una agilità e d’una meccanica più unica che rara… e non ha tremato il capace petto di Boris Christoff (Giovanni da Procida), il cui nobile e sostenuto cantare fluiva senza ombre né inciampi sull’impeccabile filo del disegno melodico. E sempre a riscattare le considerazioni precedenti, nelle stagioni del 1951, 1970 e 1989 ai Vespri viene riservata l’Inaugurazione del 7 dicembre. Nel 1970 si notano le scelte registiche di De Lullo, che sposta l’azione dal 1282 all’epoca del Risorgimento. Infine, nel 1989 il successo poco unanime premia la concertazione e direzione di Riccardo Muti, meno la presenza di cantanti pure prestigiosi come la Studer e Merritt. — Luca chierici dal testo del programma di sala Critico musicale per Radio Popolare dal 1978 al 2020 e per Il Corriere Musicale dal 2012, collabora alle riviste Musica e Classic Voice dalla fondazione I VESPRI SICILIANI Maria Callas, Boris Christoff, Luigi Sgarro, 1951 ALLA SCALA FEBBRAIO 2023 23
a sinistra sopra Boris Christoff, Maria Callas, I Vespri siciliani, direzione Eugene Conley, di Victor de Sabata, regia Enzo Mascherini, 1951 di Herbert Graf, 1951 24 LA SCALA FEBBRAIO 2023 25
fotografie di Erio Piccagliani (6) a sinistra I Vespri siciliani, direzione sopra di Gianandrea Gavazzeni, Renata Scotto, regia di Giorgio De Lullo, 1970 Gianni Raimondi, 1970 26 LA SCALA FEBBRAIO 2023 27
sopra e in basso a sinistra I Vespri siciliani, direzione di fotografie di Lelli e Masotti (3) Riccardo Muti, regia, scene e costumi di Pier Luigi Pizzi, 1989 in alto a sinistra Pier Luigi Pizzi, Riccardo Muti, Micha van Hoecke, Carla Fracci, Patrick Dupond, 1989 28 LA SCALA FEBBRAIO 2023 29
fotografia di Brescia e Amisano 02 BALLETTO Dawson/Duato/ Kratz/Kylián 32 Bella Figura, coreografia di Jiří Kylián, al debutto Viaggio nell’aldilà scaligero nel 2009 all’interno del palcoscenico della serata Trittico Novecento 35 FEBBRAIO 2023 31
DAWSON/ DUATO/KRATZ/ KYLIÁN I primi ballerini, i solisti e gli artisti del Corpo di verso la luce. In prima italiana Anima Animus creato Ballo protagonisti dello Schiaccianoci di Nureyev, che nel 2018 da David Dawson sul Violin Concerto n.1 di ha inaugurato con straordinario successo la Stagione Ezio Bosso, offre un ricco mix di contrasti; il linguag- di Balletto, tornano in scena a febbraio in una nuova gio coreografico di Dawson indaga lo spazio fluido tra veste, e si immergono nello stile di quattro autori di estremi e opposti: virtuosismo tecnico e poesia, umanità grande originalità. Per sette rappresentazioni dal 3 al 9 e architettura, rivelando l’unità dell’ensemble e il potere febbraio (con anteprima il 2 febbraio riservata a favore dell’individuo, ispirato ai concetti di anima e animus di Rotary Club Milano) saranno gli interpreti di Dawson/ della filosofia junghiana. Gioiello di celebrazione della Duato/Kratz/Kylián, serata articolata in quattro titoli che bellezza, quella che emerge anche dal movimento più sono delle vere novità per la attuale Compagnia, con bizzarro e imprevisto, Bella Figura (1995) torna in scena una prima assoluta, due debutti per gli artisti scaligeri e dopo il debutto scaligero del 2009 a omaggiare la mae- il ritorno di un grande titolo assente da tempo dal reper- stria di Jiří Kylián, che qui esplora la zona di crepu- torio. Un “mixed bill” imperdibile che riunisce diverse scolo tra arte e artificio, tra realtà della vita e fantasia. generazioni e universi creativi: la creazione di Philippe Con il rosso vivo dei costumi, con il colore della pelle Kratz Solitude Sometimes, Anima Animus di David Dawson nuda, con le suggestioni musicali del Sei e Settecento fotografia di Erik Tomasson in debutto nazionale, il ritorno in scena dopo 14 anni cattura il momento esatto in cui il sogno e la realtà si di Bella Figura, gioiello di Jiří Kylián, e Remanso, trio fondono. Torna anche la firma di Nacho Duato, con un maschile di Nacho Duato, mai visto alla Scala e che trio maschile mai presentato alla Scala: Remanso, sui Anima Animus, coreografia vedrà protagonista per tutte le recite l’étoile Roberto Valses poéticos di Enrique Granados, ispirato all’universo di David Dawson, courtesy Bolle. Catarsi, rinascita, ciclo della vita e resilienza di Federico García Lorca, creato nel 1997 per l’American of the San Francisco Ballet dell’individuo nella prima assoluta di Philippe Kratz: tra Ballet Theatre e apprezzatissimo ovunque per potenza le sonorità elettroniche di Thom Yorke e dei Radiohead espressiva, geometria delle linee, dinamica dello spa- si immerge nella mitologia egiziana per una risalita zio e delle forme. 32 LA SCALA FEBBRAIO 2023 33
VIAGGIO NELL’ALDILÀ DEL PALCOSCENICO Intervista a Philippe Kratz Il coreografo tedesco Philippe Kratz di Carla Vigevani svela i segreti di Solitude Sometimes, in prima assoluta alla Scala, ispirato alla mitologia egiziana su musica di Thom Yorke e Radiohead Talento in evidenza fra i nuovi coreografi per l’origi- particolare, è stato uno scambio molto bello per me: nalità del suo lavoro, dallo stile molto personale, ho trovato artisti con una bellissima conoscenza del Philippe Kratz ha incontrato per la prima volta i bal- loro corpo, una grandissima apertura mentale e tanta lerini della Scala quando ha rimontato per loro il trio artisticità. È stato un momento molto appagante e dalla sua coreografia Sentieri, su musica di Chopin. A tornare ora con più persone è ancora più bello. lui Manuel Legris ha affidato una prima assoluta, una L’emozione è tanta, soprattutto se si riflette sulla tra- nuova creazione che coinvolge un organico di 14 arti- dizione e la storia di questo Teatro; il contesto mi sti e con uno staff creativo composto da Carlo Cerri, affascina ma voglio concentrarmi solo sul lavoro: nel con cui Kratz ha ideato l’ambiente scenografico, e che momento in cui abbiamo iniziato a lavorare su firma luci e proiezioni assieme ad Alessandro Solitude Sometimes, nel settembre del 2021, il privilegio Grisendi e Marco Noviello (OOOPStudio), e di essere in sala a lavorare insieme su un progetto ha Francesco Casarotto che ne firma i costumi. acquistato un peso diverso perché ci rendevamo conto che per un anno e mezzo non era stato scon- cv Il trio da Sentieri ci ha accompagnato nel nostro tato; continuare a fare ciò in cui crediamo, fare arte e recente percorso: la prima volta in streaming a cultura è importante e in qualche modo il pezzo che teatro vuoto; in Serata Contemporanea, il batte- portiamo in scena fa riferimento a quel momento simo con il pubblico dal vivo, in seguito fuori storico. dal Teatro nelle acclamate recite de “La Scala in città”. Ora questo percorso prosegue con una cv In che modo? nuova creazione. Con che spirito vive questa pk Sono sempre stato attratto dai temi della resi- nuova tappa scaligera? lienza, della società che ci circonda, temi che affronto fotografia di Giacomo Bruno pk Questo invito è stato inaspettato e sono felice di sempre nei miei lavori; qui in particolare siamo par- tornare così presto a lavorare con gli artisti della titi dal racconto dell’Amduat, che nella mitologia egi- Scala, ringrazio in primis il Maestro Legris dell’invito. ziana è la narrazione dell’aldilà. Alla fine di ogni Ho incontrato la prima volta una parte della giornata il dio del sole, Ra, scende negli inferi e li Compagnia a novembre 2020 in un momento attraversa durante le dodici ore notturne, incontra 34 LA SCALA FEBBRAIO 2023 35
alleati, combatte avversari, si purifica e risale in superficie per dare vita a una nuova giornata. Questo “Il palcoscenico in qualche suo percorso catartico di rinascita mi piaceva e, senza maniera è un aldilà, troppa retorica, nel settembre del 2021 sentivo questi temi di rinascita, ciclo della vita, resilienza dell’indi- qualcosa a sé stante, che viduo, risalita verso la luce, vicini alla nostra realtà. fa vedere un mondo ideale cv In questo percorso è accompagnato, oltre che o astratto o lirico, che dagli artisti, da uno staff creativo. esce fuori dalla nostra pk Accanto a me in sala la mia assistente Casia Vengoechea e Laura Contardi, maître principale della concezione e ci fa riflettere, Compagnia, Carlo Cerri, che sta lavorando assieme a ci emoziona, ci spaventa, ci OOOPStudio su illuminazione e proiezioni, e Francesco Casarotto, che sta ideando costumi in fa innamorare” apparenza semplici ma in realtà estremamente com- plessi, con una idea di leggerezza, di sovrapposizione di strati che li rendono molto interessanti nonostante siano abbastanza minimalisti. La musica è stata il punto di partenza da un confronto con Manuel Legris per decidere il “suono” di questa creazione: lui aveva visto il mio duetto O del 2018, con musica elettronica Amduat: è evidente che un racconto mitologico che è di The Field e gli erano piaciute musica e atmosfera; stato arricchito per millenni da una cultura avanzata quindi sono tornato su questo mood e ho scelto come quella degli antichi egizi è troppo complesso e Thom Yorke e i Radiohead. La mia più grande sco- articolato da rappresentare in 25 minuti; può dare perta a livello di contenuto è stata Pyramid Song, in cui invece uno spunto per ricollegarci a temi fondamen- si parla dell’aldilà e si fa proprio riferimento al rac- tali delle nostre vite. conto dell’Amduat, che di fatto è una delle prime manifestazioni scritte del pensiero e dell’idea astratta cv Come sta lavorando con la Compagnia della dell’aldilà. Scala? pk Sono partito dalla musica che ha formato l’idea, cv La funzione catartica del teatro è nota fin e l’idea ha creato una struttura. Poi ho incontrato la dall’antichità; si può affermare che anche il “per- Compagnia per capire chi poteva essere adatto per le corso” artistico e interpretativo di un ballerino o varie parti. Sono arrivato con idee solide e ferme e un attore in scena sia un viaggio? poi, appunto perché amo lo scambio con gli artisti pk Nel migliore dei casi sì, un viaggio fatto che ho davanti, ho rimesso in discussione tutto. insieme: il palcoscenico in qualche maniera è un Inizialmente pensavo a un pezzo corale, ora è diven- aldilà, qualcosa a sé stante, che fa vedere un mondo tato più articolato e variegato, con tante entrate e ideale o astratto o lirico, che esce fuori dalla nostra uscite, più ispirato al flusso e al viaggio di cui parlavo concezione e ci fa riflettere, ci emoziona, ci spaventa, prima. Ora dobbiamo concentrarci sull’approfondi- ci fa innamorare. Ho trovato molto simbolica l’idea mento, per rendere il tutto più solido, non sulla puli- dell’aldilà per rappresentare un palcoscenico: il zia perché ho la fortuna di lavorare con interpreti nostro, come lo stiamo pensando insieme a Carlo preparati e intelligenti, ma sull’intenzione dell’inter- Cerri, sarà una scatola nera in cui si entra, e sarà come pretazione e sulla qualità del movimento. il nostro mondo degli inferi. cv In questa serata a quattro firme è in buona com- cv Si è ispirato a un testo letterario: in scena pagnia, tra David Dawson, Nacho Duato e Jiří vedremo dei personaggi? Kylián. Si sente a suo agio? Sono stati suoi com- pk Non espressamente. Per me è importante che il pagni di viaggio altre volte? pubblico colga l’idea; il pezzo è astratto, anche se pk Kylián fa parte del mio bagaglio di riferimento: nella mia testa ci sono Ra, vecchio e giovane, Osiride, ha fatto la storia della danza contemporanea, l’ha che abita gli inferi… mi servono per creare una strut- innalzata a un altro livello, grandissimo esempio per tura e un ragionamento, ma in scena saranno figure tutta una generazione di coreografe e coreografi; l’ho simboliche. Seguirò l’edizione del testo dell’egittologo incontrato varie volte, ha visto due miei lavori, e già svizzero Andreas Schweizer The Sungod’s Journey una volta ho “condiviso” una prima con lui. Parlando Through the Netherworld: Reading the Ancient Egyptian di maestri, una delle più grandi, molto presente nella 36 LA SCALA FEBBRAIO 2023 37
mia crescita anche se non ho mai lavorato diretta- pk Di solito tendo ai piccoli organici, ma solo per- mente con lei, è Pina Bausch: sono cresciuto in una ché mi interessa lo scambio; stare in gruppo è molto regione della Germania in cui era molto attiva, a bello anche sul palco, ma ho sempre preferito avere un’ora da Wuppertal, per me è sempre stata un’icona, un contatto personale con chi crea, anche come un riferimento molto forte che ancora mi tocca e danzatore. porto con me; anche se mi esprimo con un’estetica diversa, c’è una fonte di ricerca che secondo me ci cv Grandi scene o piccoli spazi? unisce. Ho avuto invece il piacere di lavorare con pk Dipende molto dall’idea, partendo da un’idea Ohad Naharin e con la sua tecnica GAGA; l’ho tro- precisa ci si può adeguare. Questo è il bello della vata molto arricchente, un bellissimo modo di svilup- ricerca artistica. A me piace vedere come cambia lo pare una fisicità diversa, di pensare allo spazio spazio, la collocazione geometrica e spaziale che diversamente. forma molti miei lavori, come se fosse sempre nuovo. Ho fatto parte di una compagnia di giro, sono abi- cv Ora ha concluso questa parte della sua vita arti- tuato ad adattarmi, ogni volta si incontra uno spazio stica, ma è stato per diversi anni danzatore di diverso ed è interessante vedere come il pezzo cam- Aterballetto, dove ha iniziato a fare coreografie. bia. In questo caso però non devo adattarmi a nes- Quando è scoccata la scintilla? suno spazio precedente, il lavoro nasce alla Scala e per pk In Aterballetto ho avuto la fortuna di incontrare lo spazio della Scala: il palcoscenico è stupendo, e Cristina Bozzolini: lei ha sempre dato l’opportunità, a non vediamo l’ora di “indossarlo”! me come ad altri, di sviluppare proprie idee coreogra- fiche. Sono entrato nel 2008 e quasi subito ho fatto il — Carla Vigevani mio primo pezzo per alcuni colleghi in una serata di giovani coreografi. Essendo una visionaria, ha sempre voluto investire su giovani talenti, danzatori o coreo- grafi, come pure il direttore generale del tempo Giovanni Ottolini. cv Vogliamo conoscere le sue preferenze per sco- prire il suo gusto creativo, dunque le domando: compagnia classica o contemporanea? pk Non mi pongo questa scelta: il lavoro cade solo quando una delle due parti non investe abbastanza. Cerco sempre l’apertura mentale, non è neanche fon- damentale un bagaglio già completo – ho appena finito un duetto con due giovani di appena 18 e 20 anni – ciò che conta è la curiosità e la spinta a impa- rare e portarsi via il massimo da ogni esperienza o scambio. cv Punte o non punte? pk Ho studiato in Accademia a Berlino, fondamen- talmente la tecnica Vaganova con insegnanti tedeschi e russi: mi affascina la tecnica e questa estetica, il vir- tuosismo. Ho fatto solo un lavoro con le punte… al momento sto “con i piedi per terra”, ma non si sa mai! cv Musica classica o elettronica? pk A me piace molto il loop nella musica, e lo trovo più nella musica elettronica, perché credo nella sacra- lità del corpo: il corpo ha un proprio ritmo che non ha bisogno di essere sovraccaricato da altre informa- sopra zioni anche sonore; in qualche modo riesce lui a sta- Philippe Kratz in prova per la creazione di Solitude bilire un ritmo e informare l’occhio e l’orecchio. Sometimes con i ballerini del Teatro alla Scala cv Grandi ensemble o piccolo organico? 38 LA SCALA FEBBRAIO 2023 39
sopra Nicoletta Manni, Claudio Coviello, Christian Fagetti a sinistra Claudio Coviello, Navrin Turnbull 40 LA SCALA FEBBRAIO 2023 41
3, 4 (2 rappr.), 5, 7, 9 (2 rappr.) febbraio 2023 ANIMA ANIMUS REMANSO SOLITUDE BELLA FIGURA SOMETIMES coreografia David Dawson coreografia, scene coreografia Jiří Kylián assistenti coreografo e costumi Nacho Duato coreografia Philippe Kratz assistenti coreografo Christiane Marchant, assistente coreografo assistente coreografo Cora Bos Kroese, Rebecca Gladstone José Carlos Blanco Casia Vengoechea Stefan Zeromski musica Ezio Bosso musica Enrique Granados musica Thom Yorke e musica Lukas Foss, Giovanni scene John Otto luci Brad Fields Radiohead Battista Pergolesi, Alessandro costumi Yumiko Takeshima pianoforte Takahiro scene Carlo Cerri Marcello, Antonio Vivaldi, luci James F. Ingalls Yoshikawa e Philippe Kratz Giuseppe Torelli étoile Roberto Bolle costumi Francesco Casarotto scene Jiří Kylián Nuova produzione Teatro luci Carlo Cerri costumi Joke Visser alla Scala Nuova produzione video designer luci Jiří Kylián Teatro alla Scala Carlo Cerrie e OOOPStudio riprese da Kees Tjebbes supervisione luci Nuova produzione e scene Joost Biegelaar Teatro alla Scala Prima rappresentazione assoluta Produzione del Wiener Staatsballett, 2011 Prima rappresentazione fotografie di Brescia e Amisano (7) 12 ottobre 1995, Nederlands Dans Theater, AT&T Danstheater, The Hague Corpo di Ballo sopra del Teatro alla Scala Navrin Turnbull, Musica su base registrata Linda Giubelli 42 LA SCALA FEBBRAIO 2023 43
fotografia di Brescia e Amisano 03 CONCERTI I concerti di febbraio Daniel Harding, 2021 47 FEBBRAIO 2023 45
I CONCERTI DI FEBBRAIO Nel mese di febbraio si entra nel vivo della Stagione al centro del nuovo appuntamento della Stagione della concertistica, a cominciare dal ritorno il 13 di Maurizio Filarmonica il 20 febbraio, diretto da Ottavio Dantone, Pollini per il secondo appuntamento del ciclo “Grandi che ha abituato il pubblico ai suoi programmi raffinati. pianisti alla Scala”. I recital di Pollini, che la scorsa Per il ciclo dei Recital di canto, torna il 26 febbraio Stagione ha tenuto il suo centocinquantesimo con- Vittorio Grigolo insieme al pianista Vincenzo Scalera, certo nella sala del Piermarini, sono da sempre tra le lo stesso giorno in cui nel Ridotto dei Palchi è previ- occasioni imperdibili della vita musicale milanese, spe- sto un concerto da camera dei Professori dell’Orchestra cie in questi ultimi anni in cui il grande pianista torna della Scala, Francesco De Angelis, Alfredo Persichilli e a esplorare vette del repertorio da lui già ampiamente Roberto Paruzzo, impegnati con musiche di Brahms eseguite in passato, eppure interpretate con nuovo e e Schumann. imprevedibile slancio. È interamente dedicato a Mozart l’attesissimo concerto pensato da Daniel Harding per Di particolare rilievo il concerto straordinario del 19 fotografia di Brescia e Amisano la Stagione Sinfonica, previsto il 15, 16 e 18 febbraio: febbraio con Paolo Conte, atteso con il suo ensemble di in programma le Sinfonie n. 39, n. 40 e n. 41 “Jupiter”. strumentisti e una scaletta pensata appositamente per A Mozart era legata anche l’ultima apparizione nella l’occasione. In passato la Scala ha accolto anche altri Stagione d’opera della Scala del direttore inglese, che artisti provenienti da tradizioni diverse dal canone clas- Maurizio Pollini, 2022 nel 2021 ha diretto con successo le storiche Nozze di sico, come Keith Jarrett, ma è la prima volta che sceglie Figaro di Strehler. Di nuovo Mozart è, insieme a Haydn, un artista italiano. 46 LA SCALA FEBBRAIO 2023 47
Stagione Da non perdere Mostre a Milano 31 gennaio – 14 febbraio 2023 24, 27, 28 aprile 2023 MUSEO DEL NOVECENTO Sinfonica FILARMONICA DELLA SCALA “INSIDE OUT. ORA TOCCA A VOI” 2022/23 TIMUR ZANGIEV Arriva a Milano “Ora tocca a voi”, installazione artistica di Inside Out, progetto dell’artista francese JR che dà vita in tutto il mondo Pëtr Il’ič Čajkovskij: a opere d’arte pubblica monumentali e partecipative. Installazioni che nascono dalle storie e dai sogni delle persone che l’artista Sinfonia n. 5 in mi min. trasforma in straordinari messaggi di speranza. Dopo aver realiz- op. 64 zato azioni nelle principali città del mondo e ottenuto numerosi 16, 18, 19 gennaio 2023 29 gennaio, ore 11 e 14.30 riconoscimenti internazionali, “Inside Out” torna quindi in città Dmitrij Šostakóvič: con una nuova installazione – dal 31 gennaio al 14 febbraio – che FILARMONICA Sinfonia n. 5 in re min. IL PICCOLO PRINCIPE abbraccerà l’Arengario in Piazza del Duomo, sede del Museo del DELLA SCALA op. 47 Novecento, e l’edificio gemello, futura estensione del Museo stesso, L’opera per bambini di Pierangelo Valtinoni, ricoprendo le facciate con un mosaico di volti. I mille ritratti foto- RICCARDO CHAILLY ispirata al celebre racconto di Antoine de grafici saranno esposti su una superficie di 700mq con l’obiettivo DANIEL LOZAKOVICH 18, 19, 20 maggio 2023 Saint-Exupéry, torna alla Scala dopo il grande di dare voce agli anziani – all’indomani di una pagina di storia successo delle recite autunnali, con la regia di violino segnata da un duro periodo di isolamento – e sensibilizzare l’opi- ORCHESTRA Polly Graham e i solisti, l’Orchestra e il Coro di nione pubblica sull’importanza del loro ruolo e del confronto tra le Pëtr Il’ič Čajkovskij: E CORO DEL TEATRO Voci Bianche dell’Accademia Teatro alla Scala diverse generazioni. diretti da Paolo Spadaro Munitto. Nel mese di Concerto in re magg. per ALLA SCALA Promosso dal Comune di Milano – Cultura, il progetto è realizzato febbraio si contano ben sei recite riservate alle violino e orchestra op. 35 da Arts_for in collaborazione con il Museo del Novecento, l’Ufficio CORO DEL TEATRO scuole. Arte negli Spazi Pubblici e il Municipio, grazie a Fondazione Sinfonia n. 6 in si min. op. LA FENICE DI Amplifon. 74 “Patetica” VENEZIA 12 febbraio, ore 15 RICCARDO CHAILLY LALLA & SKALI E... IL SERPENTE 15, 16, 18 febbraio 2023 PIUMATO Gustav Mahler: Sinfonia FILARMONICA n. 8 in mi bem. magg. Il fortunato ciclo di spettacoli per bambini Uno dei volti esposti DELLA SCALA “Sinfonia dei Mille” ideato da Mario Acampa torna con un nell’installazione “Inside Out” DANIEL HARDING episodio dedicato al Sud America. Lalla e Skali affronteranno la leggenda Maya del tesoro del Wolfgang Amadeus 11, 12, 14 ottobre 2023 Serpente Piumato e scopriranno l’importanza del Mozart: Sinfonia n. 39 in rispetto e della non violenza. FILARMONICA mi bem. magg. KV 543, DELLA SCALA Sinfonia n. 40 in sol min. 20 febbraio, ore 16 KV 550, Sinfonia n. 41 in do ZUBIN MEHTA VIVA VIVALDI! magg. KV 551 “Jupiter” YUJA WANG pianoforte Per il ciclo “Invito alla Scala”, l’Ensemble Barocco omaggerà il Prete Rosso con un concerto 6, 8, 10 marzo 2023 Wolfgang Amadeus a lui dedicato. In programma il Concerto per due Mozart: Sinfonia n. 38 violini, due violoncelli, archi e basso continuo FILARMONICA in re magg. K 504 “Praga” in re maggiore, il Concerto per flauto, archi e DELLA SCALA basso continuo “Il Gardellino” in re maggiore, Olivier Messiaen: il Mottetto per soprano, archi e basso continuo LORENZO VIOTTI Turangalîla-Symphonie “In furore justissimae irae” e arie dal Farnace e MARC BOUCHKOV dall’Orlando furioso. per pianoforte, onde violino Martenot e orchestra Franz Joseph Haydn: Sinfonia n. 104 in re magg. Hob:I:104 “London” Erich Korngold: Concerto in re magg. per violino e orchestra op. 35 Richard Strauss: Tod und Verklärung op. 24 48 LA SCALA FEBBRAIO 2023 49
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