Scuola dell'Infanzia di Vado - A.S. 2014/2015 Programmazione Didattica - Istituto Comprensivo di Vado Monzuno
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Istituto Comprensivo di Vado Monzuno Scuola dell'Infanzia di Vado – A.S. 2014/2015 Programmazione Didattica Insegnanti: Abate Elena – Oppidi Erica – Scaccuto Giulia – Di Carlo Anna Maria – Cinnante Giovanna – Guidetti Nicola – Formicola Luigi
1) PATTO EDUCATIVO Gli obiettivi educativi e didattici sono stati individuati e trascritti a livello collegiale e saranno adattati alle varie fasce d'età. Essi sono elencati in modo specifico nel Piano dell'Offerta Formativa e in generale insistono sui seguenti aspetti: OBBIETTIVI EDUCATIVI E DIDATTICI * Acquisire la coscienza e il rispetto di sé, degli altri e del mondo circostante. * Favorire la cultura della pace, della cooperazione, dell'accoglienza, della disponibilità al confronto con altre identità culturali (Educazione alla pace). * Acquisire la conoscenza dell'ambiente in cui viviamo per sviluppare sentimenti di identità, di appartenenza, rispetto e valorizzazione (Educazione ambientale). * Sensibilizzare al rispetto delle norme di sicurezza a scuola, nella strada (Educazione alla sicurezza). * Ricercare condizioni di pari opportunità formativa per tutti i bambini e le bambine (Educazione alle pari opportunità). * Realizzare percorsi formativi in continuità tra le scuole del territorio, in orizzontale e tra i diversi livelli scolastici (Continuità). * Far acquisire al bambino le condizioni che favoriscono lo stato di salute (Educazione alla salute). * Suscitare il piacere della lettura e abituare all'utilizzo delle biblioteche. * Creare occasioni di comunicazione e di manifestazione delle proprie potenzialità espressive e potenziare la creatività personale. * Rafforzare la motivazione all'apprendimento attraverso tecniche d' insegnamento e tecnologie diverse (Nuove tecnologie per la didattica). Queste finalità saranno perseguite nei seguenti ambiti secondo quanto indicato nel Piano dell'Offerta Formativa. Area affettiva e relazionale * accrescere la propria identità in rapporto agli altri e a se stesso * controllare le emozioni e l'aggressività * riconoscere ed esprimere emozioni e sentimenti * sviluppare un'immagine positiva del sé Area comportamentale * rispettare le regole della scuoia * sviluppare capacità di attenzione * usare in modo appropriato il materiale scolastico * acquisire autonomia nella cura della propria persona Area cognitiva * sviluppare le capacità di: intuizione, interpretazione ed uso di linguaggi diversi * arricchire il lessico e la struttura della frase * elaborare il contenuto di un'informazione e i suoi elementi * tradurre conoscenze e dati in elaborazioni grafiche, manipolative e ludiche * utilizzare con padronanza ed efficacia materiali diversi Area operativa * imparare ad utilizzare gli spazi della sezione (vari angoli per l'attività didattica) e conseguente uso dei materiali presenti * imparare l'uso adeguato del tempo dedicato alle attività didattiche * acquisire i meccanismi propri di ogni attività didattica
METODOLOGIA Gli insegnanti concordano sull'opportunità di attenersi alle seguenti indicazioni metodologiche: a) PER RAGGIUNGERE OBIETTIVI DI TIPO EDUCATIVO * Attività e conversazioni per l'interiorizzazione di regole. * Organizzazione di attività di gruppo che favoriscano la corretta acquisizione di regole comportamentali. b) PER RAGGIUNGERE OBIETTIVI DI TIPO DIDATTICO * verificare con attività ludiche l'apprendimento e il possesso dei prerequisiti cognitivi * suscitare la consapevolezza del lavoro da svolgere esplicitando * a cosa serve * come si svolge nel tempo Sarà cura degli insegnanti: * creare un'atmosfera serena (star bene a scuola) mostrando di attendere risultati positivi da ciascun bambino/a * comunicare in modo chiaro e adatto alla fascia d'età a cui ci si rivolge * fare in modo che tutti i bambini (anche quelli in difficoltà) si sentano gratificati e possano partecipare con successo alle attività educativo-didattiche, tenendo presente che successo e motivazioni sono interdipendenti * utilizzare l'errore come stimolo alla riflessione, al rinforzo e all'apprendimento * individualizzare gli interventi * far vivere il momento della mensa come una situazione educativa, chiedendo ai bambini di comunicare con un tono di voce che non dia disturbo, maneggiare le posate in modo corretto e assaggiare i cibi presentati * cercare di coinvolgere le famiglie sottolineando l'importanza di seguire i processi educativi dei propri figli e a collaborare con la scuola CRITERI DI VERIFICA La verifica dei processo di apprendimento sarà sistematica ed attuata secondo le forme stabilità da ogni docente con attività: * verbali * grafiche * pratiche * in grande gruppo, piccolo gruppo, individuali Verranno inoltre utilizzate le informazioni emerse da colloqui con le famiglie
2) ORGANIZZAZIONE (dettagliare le voci indicate) orario settimanale - Vedi allegato docenti e ambiti - ogni docente cura indifferentemente i progetti della sezione utilizzo delle ore di compresenza (percorsi individualizzati, laboratori,..) * Le ore di compresenza vengono utilizzate per la realizzazione di progetti, laboratori e per la mensa attività educative (mensa, dopo-mensa, laboratori opzionali...) progetti * 1) Progetto Senza Zaino * 2)Progetto Philosophy for Children * 3) Progetto Natale * 4) Progetto Carnevale * 5) Progetto Feste uscite * 13/02/2014 Teatro Testoni di Casalecchio di Reno (3-4-5 anni) * 11/03/2015 Libreria Mondadori “Meridiana” Casalecchio di Reno (5 anni) * Viaggio d'Istruzione (da definire – aprile/maggio)
ORGANIZZAZIONE DELLA GIORNATA ORE 8.00-9.00 Abbinamento delle tre sezioni nell'aula accoglienza giochi liberi ORE 9.00-9.45 Colazione ORE 09.45-10.00 Calendario-Attività specifiche ORE 10.00-11.30 Conversazione guidate relative ai diversi progetti e attività specifiche; A seguire giochi liberi ORE 11.30 A turno in bagno a lavarsi le mani accompagnati dall'insegnante del turno pomeridiano ORE 12.00 Uscita ORE 12.05 Pranzo in refettorio ORE 13.15 Uscita e rientro dalla porta di emergenza ORE 13.25 I bambini che rimangono a riposare vanno in bagno ORE 13.35 I bambini della I° °sezione vanno nel dormitorio, i bambini della II° e III° sezione proseguono le attività ORE 15.50 Tutte le sezioni nell'aula accoglienza ORE 15.55-16.10 I° uscita dalla porta d'emergenza ORE 16.10 Uscita bambini 1° giro scuolabus ORE 16.25-16.30 II° uscita: preventivamente vestiti, i bambini vengono consegnati ai genitori davanti alla porta d'emergenza ORE 16.29 I bambini del 2° giro dello scuolabus e post-scuola vengono ritirati dall'Auser per essere accompagnati alla scuola primaria Insegnante di Religione: Formicola Luigi insegnerà per ore 1.30 a settimana tutti i lunedì dalle ore 09.15 alle ore 10.45 nella III° sezione tutti i mercoledì dalle ore 09.15 alle ore 10.45 nella II° sezione tutti i venerdì dalle ore 09.15 alle ore 10.45 nella I° sezione . I bambini che non si avvalgono dell'insegnamento della religione cattolica si recheranno con l'insegnante di sezione nell'aula accoglienza per attività alternative.
SCUOLA DELL’INFANZIA DI VADO Anno Scolastico 2014/2015 I^ SEZIONE Insegnanti: Abate Elena - Oppidi Erica Insegnante di Religione: Formicola Luigi SCHEMA ORARIO I° SETTIMANA II° SETTIMANA ELENA ERICA ELENA ERICA LUNEDI' 8,00-12,30 11,30-16,30 LUNEDI' 11,30-16,30 8,00-12,30 MARTEDI' 8,00-12,30 10,30-16,30 MARTEDI' 10,30-16,30 8,00-12,30 MERCOLEDI' 11,30-16,30 8,00-13,00 MERCOLEDI' 8,00-13,00 11,30-16,30 GIOVEDI' 10,30-16,30 8,00-12,30 GIOVEDI' 8,00-12,30 10,30-16,30 VENERDI' 11,30-16,30 8,00-12,30 VENERDI' 8,00-12,30 11,30-16,30 III° SETTIMANA IV° SETTIMANA ELENA ERICA ELENA ERICA LUNEDI' 8,30-13,30 11,30-16,30 LUNEDI' 11,30-16,30 8,30-13,30 MARTEDI' 8,30-13,30 10,30-16,30 MARTEDI' 11,30-16,30 8,30-13,30 MERCOLEDI' 11,30-16,30 8,00-13,00 MERCOLEDI' 8,30-13,30 11,30-16,30 GIOVEDI' 11,30-16,30 8,00-12,30 GIOVEDI' 8,30-13,30 11,30-16,30 VENERDI' 11,30-16,30 8,00-12,30 VENERDI' 8,30-13,30 11,30-16,30 V° SETTIMAMA VI° SETTIMANA ELENA ERICA ELENA ERICA LUNEDI' 8,30-16,30 11,30-16,30 LUNEDI' 11,30-16,30 8,30-13,30 MARTEDI' 8,30-16,30 11,30-16,30 MARTEDI' 11,30-16,30 8,30-13,30 MERCOLEDI' 11,30-16,30 8,30-13,30 MERCOLEDI' 8,30-13,30 11,30-16,30 GIOVEDI' 11,30-16,30 8,30-13,30 GIOVEDI' 8,30-13,30 11,30-16,30 VENERDI' 11,30-16,30 8,30-13,30 VENERDI' 8,30-13,30 11,30-16,30 L'insegnante di Religione sarà presente in sezione tutti i Lunedi dalle ore 09.15 alle ore 10.45. I bambini che non si avvalgono dell’insegnamento della Religione Cattolica, si recheranno con l’insegnante di sezione nell’aula accoglienza per attività alternative.
SCUOLA DELL’INFANZIA DI VADO A.S. 2014-2015 II^ SEZIONE Insegnanti: Scaccuto Giulia- Di Carlo Anna Insegnante di religione: Formicola Luigi SCHEMA ORARIO I°settimana II°settimana Anna Giulia Anna Giulia Lunedì 8.30-13.30 11.30-16.30 Lunedì 11.30-16.30 8.30-13.30 Martedì 8.30-13.30 11.30-16.30 Martedì 11.30-16.30 8.30-13.30 Mercoledì 11.30-16.30 8.30-13.30 Mercol 8.30-13.30 11.30-16.30 Giovedì 11.30-16.30 8.30-13.30 Giovedì 8.30-13.30 11.30-16.30 Venerdì 11.30-16.30 8.30-13.30 Venerdì 8.30-13.30 11.30-16.30 IV°settimana III°settimana Anna Giulia Anna Giulia Lunedì 11.30-16.30 8.00-12.30 Lunedì 8.00-12.30 11.30-16.30 Martedì 10.30-16.30 8.00-12.30 Martedì 8.00-12.30 10.30-16.30 Mercoledì 8.00-13.00 11.30-16.30 Mercoledì 11.30-16.30 8.00-13.00 Giovedì 8.00-12.30 10.30 -16.30 Giovedì 10.30-16.30 8.00-12.30 Venerdì 8.00-12.30 11.30-16.30 Venerdì 11.30-16.30 8.00-12.30 V°settimana VI° settimana Anna Giulia Lunedì 8.30-13.30 11.30-16.30 Anna Giulia Martedì 8.30-13.30 11.30-16.30 Lunedì 11,30-16,30 8,30-13,30 Mercoledì 11.30-16.30 8.30-13.30 Martedì 11,30-16,30 8,30-13,30 Giovedì 11.30-16.30 8.30-13.30 Venerdì 11.30-16.30 8.30-13.30 Mercoledì 8,30-13,30 11,30-16,30 Giovedì 8,30-13,30 11,30-16,30 Venerdì 8,30-13,30 11,30-16,30
ORARIO I° SETTIMANA II° SETTIMANA GIOVANNA NICOLA GIOVANNA NICOLA LUNEDI' 8,30-16,30 11,30-16,30 LUNEDI' 11,30-16,30 8,30-13,30 MARTEDI' 8,30-16,30 11,30-16,30 MARTEDI' 11,30-16,30 8,30-13,30 MERCOLEDI' 11,30-16,30 8,30-13,30 MERCOLEDI' 8,30-13,30 11,30-16,30 GIOVEDI' 11,30-16,30 8,30-13,30 GIOVEDI' 8,30-13,30 11,30-16,30 VENERDI' 11,30-16,30 8,30-13,30 VENERDI' 8,30-13,30 11,30-16,30 III° SETTIMANA IV° SETTIMANA GIOVANNA NICOLA GIOVANNA NICOLA LUNEDI' 8,30-13,30 11,30-16,30 LUNEDI' 11,30-16,30 8,30-13,30 MARTEDI' 8,30-13,30 11,30-16,30 MARTEDI' 11,30-16,30 8,30-13,30 MERCOLEDI' 11,30-16,30 8,30-13,30 MERCOLEDI' 8,30-13,30 11,30-16,30 GIOVEDI' 11,30-16,30 8,30-13,30 GIOVEDI' 8,30-13,30 11,30-16,30 VENERDI' 11,30-16,30 8,30-13,30 VENERDI' 8,30-13,30 11,30-16,30 V° SETTIMANA VI° SETTIMANA GIOVANNA NICOLA GIOVANNA NICOLA LUNEDI' 8,00-12,30 11,30-16,30 LUNEDI' 11,30-16,30 8,00-12,30 MARTEDI' 8,00-12,30 10,30-16,30 MARTEDI' 10,30-16,30 8,00-12,30 MERCOLEDI' 11,30-16,30 8,00-12,30 MERCOLEDI' 8,00-12,30 11,30-16,30 GIOVEDI' 10,30-16,30 8,00-12,30 GIOVEDI' 8,00-13,00 10,30-16,30 VENERDI' 11,30-16,30 8,00-13,00 VENERDI' 8,00-12,30 11,30-16,30 L’insegnante di religione sarà presente in sezione al venerdì dalle ore 09.15 alle ore 10.45, i bambini che hanno scelto di non avvalersi dell’I.R.C saranno affidati all’insegnante di turno della sezione per A.A.
VI RACCONTO…LA MIA SCUOLA La prima parte dell’anno scolastico è caratterizzata dalla necessità di accogliere e conoscere i bambini per creare un ambiente comunitario finalizzato al “prendersi cura”, alla gestione di un processo di crescita e allo “star bene” a scuola. Per questo gli insegnanti, nelle prime due settimane di settembre, hanno dedicato gli incontri di programmazione congiunta per operare scelte educative e didattiche in sintonia con gli obiettivi di sperimentazione in virtù del nuovo metodo Senza Zaino al quale l’Istituto Comprensivo e la scuola dell’Infanzia di Vado hanno deciso di aderire (vedi anche Piano dell’Offerta Formativa: POF). COMINCIAMO…INCONTRIAMOCI Inizialmente si è svolta un’assemblea con i genitori per promuovere il dialogo tra la scuola e le famiglie: ciò costituisce un elemento fondamentale per realizzare azioni costruttive di accoglienza e collaborazione. In questa sede sono state presentate alcune nuove proposte per l’anno scolastico 2014/2015 e individuate strategie per facilitare l’inserimento dei nuovi iscritti, promuovere il coinvolgimento di tutti i bambini nelle attività di routine e nelle esperienze libere e organizzate oltre che nella costruzione ed interiorizzazione del sistema delle regole per la convivenza. - Gli insegnanti hanno diviso gli alunni in tre gruppi indicativamente all’età: i bruchi – i bozzoli – le farfalle e hanno preparato i relativi simboli applicati sul pavimento, a partire dall’ingresso: seguendo il tragitto creato, i bambini e i genitori sono stati guidati alla corrispondente aula. Questi “sentieri” aiutano quotidianamente i bambini a disporsi in fila e ad orientarsi nello spazio scuola. All’ingresso è stato affisso il cartellone con i tre personaggi che davano il “benvenuto e bentornato”. -Accoglienza ed inserimento per sezioni: i primi due giorni la scuola ha accolto i bambini più grandi che avevano già frequentato negli anni precedenti. In questo modo, è stato possibile dedicare loro una speciale cura: hanno potuto ritrovare gli insegnanti, scambiare con calma i saluti e rinnovare l’amicizia con i compagni. Inoltre i bambini sono stati coinvolti nella preparazione per l’arrivo dei nuovi compagni e quindi coinvolti nell’accoglienza. Ad alcuni alunni tutor è stato affidato l’incarico di accompagnare i più piccoli alla scoperta del nuovo ambiente. Altri si sono dedicati alla preparazione di una canzoncina “Tutti a scuola” che poi durante l’anno, quotidianamente, fungerà da routine del buongiorno. Nella giornata scolastica infatti, sono presenti attività e momenti che si ripetono ogni giorno e offrono, così, un indispensabile supporto di tipo organizzativo oltre che costituire un importante contesto di apprendimento a livello psicologico e cognitivo: la ripetizione quotidiana rassicura i bambini, fornisce punti di riferimento; attraverso il coinvolgimento sistematico in attività di tipo pratico, i bambini si avviano a diventare maggiormente autonomi, capaci di assumersi compiti e piccole responsabilità. Saper fare da solo e diventare progressivamente indipendente dall’adulto oltre a contribuire alla scoperta e realizzazione della propria identità favorisce il consolidamento dei concetti logici e spazio-temporali. Nei primi due giorni si sono svolti i colloqui individuali, un primo momento di conoscenza reciproca, fra gli insegnanti e i genitori dei nuovi iscritti: quest’ultimi hanno raccontato la storia del bambino, parlato delle sue abitudini di vita, dato informazioni e notizie utili per l’inserimento a scuola, hanno posto domande; gli insegnanti hanno presentato la scuola e il suo funzionamento e a tutti i genitori è stato consegnato copia del regolamento. I bambini di tre anni, nei tre giorni successivi, sono arrivati a piccoli gruppi, concordati con i genitori e le loro esigenze: questo per garantire gradualità di inserimento e il maggior rispetto possibile per i tempi personali e consentire loro di trovare insegnanti e compagni più rilassati e disponibili. Inoltre nelle prime due settimane hanno frequentato solo di mattina. La gradualità dell’inserimento è da preferire quando possibile; occorre rispettare i tempi del bambino e consentirgli di affrontare un problema alla volta perciò è bene non forzarlo a fermarsi subito per l’intera giornata. L’ambiente scelto per l’arrivo e l’accoglienza dei bruchi è stata l’aula accoglienza comune a tutte le sezioni, aula che è utilizzata quotidianamente per la routine: di mattina dalle ore otto alle nove gli alunni al loro arrivo si riuniscono per il saluto iniziale e successivamente si recano in
mensa per la colazione. Così come per il pranzo, grande importanza è attribuita a questo momento del pasto che diviene un’occasione per verificare il livello di inserimento e di accettazione di tutto ciò che la scuola propone. Pranzare a scuola permette di affrontare cibi diversi e di ampliare la gamma degli alimenti conosciuti; ciò contribuisce alla conquista di una maggiore autonomia personale e di una vasta capacità di scelta e pone le basi per una sana educazione alimentare. Gli insegnanti e i collaboratori hanno organizzato il contesto in modo da: - favorire la scelta di amici con i quali pranzare e consentire una collaborazione tra grandi e piccoli (i tavoli sono stati disposti in fila in modo da creare un’unica tavolata e i bambini sono liberi di sedersi dove credono senza distinzione di sezioni; gli insegnanti si siedono con i bambini non solo per una finalità di controllo e aiuto ma, soprattutto, per creare l’ambiente comunità). - stimolare una graduale autonomia nelle varie azioni connesse al pasto (servirsi del cibo, versare l’acqua, assaggiare alimenti nuovi…); gli insegnanti invitano i bambini a provare ad assaggiare tutti i cibi e a “fare da soli”. A turno i bambini che assumono il ruolo di camerieri indossano un grazioso grembiulino, al termine del pranzo ogni alunno sparecchia il proprio coperto separando, in due diversi appositi contenitori segnalati, i resti del cibo dalle vettovaglie: questo non solo per avviare i bambini al corretto smaltimento dei rifiuti e alla raccolta differenziata ma anche per far acquisire loro il giusto rispetto e attenzione a non sprecare il cibo (gli avanzi di cibo vengono destinati all’alimentazione degli animali). Per un’evacuazione in sicurezza, si è stabilito un segnale di uscita e un percorso ordinato che viene provato e realizzato ogni giorno. Anche lo spazio del bagno rappresenta un “luogo educativo” che diviene un’occasione per far sì che i bambini si avviino ad acquisire una maggior consapevolezza del proprio corpo e una corretta cura di esso oltre che ad imparare a rispettare le norme igieniche in autonomia. Per l’uso del bagno si è introdotto il semaforo in ogni sezione: i bambini non chiedono il permesso per andare al bagno, si va da soli, uno per volta, sotto la sorveglianza del personale, segnalando sul semaforo la propria uscita (se il semaforo è rosso bisogna attendere il ritorno del compagno, se è verde si può andare). Anche il pesciolino del silenzio e il serpente fanno parte della segnaletica ideata ed utilizzata per rendere i bambini autonomi e responsabili, attivi nella gestione della classe. Attenzione va riservata anche al rumore, elemento primario per il benessere di tutti: fondamentale l’uso della voce dell’insegnante e dei bambini; si dovrebbe cercare di parlare a bassa voce (il serpente lo richiede) e, nei momenti di ascolto, il pesciolino richiede il silenzio. Ogni sezione ne ha in dotazione una coppia che è stata realizzata dagli insegnanti con il legno. Quotidianamente, quando il tempo lo consente, i bambini si riuniscono nel piccolo cortile della scuola: il gioco all’aperto non è solo un momento di libertà per i bambini ma è anche l’occasione per scoprire e sperimentare gli stimoli e le risorse che lo spazio e gli elementi consentono, in maniera costantemente rinnovata dallo scorrere delle stagioni e dalle condizioni atmosferiche. Il cortile permette molteplici e differenti esperienze: - il contatto con la natura che educa all’interazione con l’ambiente e sviluppa la sensibilità ecologica - le possibilità di libero movimento - la sperimentazione di un ambiente con confini meno definiti e strutturati - il gioco con materiali naturali (sassi, acqua, sabbia, foglie, legnetti…) - l’incontro e la condivisione con i bambini di tutte le sezioni - le situazioni che suscitano emozioni, sensazioni, curiosità, voglia di esplorare e di vivere ciò che non è possibile in un ambiente chiuso. L’area cortile accoglie attrezzi per il movimento (scivolo, tubi, tunnel…), una casetta per il gioco simbolico, due sabbiere per le quali è stato predisposto l’acquisto, con palette, secchielli camion, carriole. Alcune sperimentazioni riguardano anche la modalità del riposo: i bambini più piccoli (di tre anni) nel pomeriggio riposano; e fra i più grandi il riposo verrà consentito a coloro per i quali dovesse invece insorgere tale necessità. Per tutti comunque in sezione è predisposto un angolo morbido dove poter dedicare un spazio pomeridiano al rilassamento anche con il supporto della musica.
ORGANIZZIAMOCI… Predisporre il contesto per l’accoglienza significa inoltre assegnare un grande rilievo all’organizzazione degli spazi scolastici da allestire nelle sezioni e dei materiali: il modo in cui sono strutturati gli spazi incide in maniera significativa sulla qualità delle esperienze, favorisce il benessere: è quindi necessario predisporre contesti rassicuranti e allo stesso tempo accattivanti in modo da stimolare atteggiamenti di scoperta e ricerca e che consentano ai bambini, in un ambiente caldo e funzionale, di: - elaborare serenamente i processi di distacco dalla famiglia - mettersi in gioco con le proprie potenzialità - sperimentare nuove relazioni positive e di collaborazione Lo spazio scolastico costituisce un potente mediatore didattico, tutto quello che esso include (gli arredi, gli spazi comuni, i colori…) è mediatore di messaggi e può incidere sulla formazione degli alunni. Nelle sezioni sono predisposti appositi angoli organizzati e allestiti spazi nei quali i bambini possano compiere esperienze di gruppo o autonomamente (è importante che i bambini vedano rispettata anche la legittima esigenza di appartarsi e di ritrovare una dimensione individuale caratterizzata dalla calma). Per aiutare i bambini ad orientarsi si utilizzano immagini e simboli, cartellini distintivi; i giochi, i libri e i materiali sono collocati in modo che i bambini possano prenderli da soli. - Angolo lettura con piccoli scaffali e libri di vario genere, tappeto e divanetto - Angolo della cucina con grandi mobili, tavolo e sedie, pentole, pentolini, bicchierini, piattini, frutta e alimenti in plastica, bambole… - Angolo dei giochi sul tappeto con mobile a cassetti, materiale di vario genere strutturato e non - Angolo del calendario e delle conversazioni - Angolo delle osservazioni scientifiche sul quale troveranno posto oggetti che raccontano la natura (foglie, fiori, frutti, conchiglie, sassi, farine…) e il susseguirsi delle stagioni - Angolo della pittura e della manipolazione. Angolo del ritaglio - Angolo della musica con piccoli e diversi strumenti - Piccola palestra per le attività motorie (in dotazione presso la Scuola Primaria ogni martedì e giovedì mattina) - Angolo dei pensieri rilassanti con il vassoio delle sabbie colorate da “ricamare” e travasare - Angolo della biblioteca in aula accoglienza che, fungendo da agorà, ospiterà anche il laboratorio di Philosophy for Children e sarà utilizzato quindi non solo per la lettura ma anche per la comunicazione, il dialogo, l’espressione spontanea e la rielaborazione dei vissuti e delle esperienze oltre che delle prime riflessioni. - Angolo della riflessione con un piccolo orologio o timer per consentire di ritrovare la calma e poter “pensare” al proprio comportamento per qualche minuto. In ogni sezione inoltre, ogni bambino ha un posto per le proprie cose connotato dal nome e dal simbolo. Il bambino si potrà muovere nell’ambiente a proprio agio e secondo i suoi desideri, spinto dal deside- rio di soddisfare i propri interessi: insieme a loro occorrerà “visitare” i posti delle cose, parlare delle funzioni degli oggetti, di come utilizzarli, di come riporli con cura (Il riordino dei giochi costituisce una delle attività più significative dal punto di vista educativo: a questo proposito si utilizza la musica del riordino: William Tell, Ouverture); lo si potrà fare attraverso giochi guidati ed attività didattiche che riguardano il rispetto dello spazio altrui e dello spazio dedicato agli oggetti affinché siano conser- vati nel modo migliore e nell’occasione ritrovati. Ogni angolo è contrassegnato da alcuni cartellini da “indossare” che indicano quanti bambini alla volta possono giocare con un certo materiale. Anche tutto il materiale di cancelleria è utilizzato in comune fra tutti i compagni senza distinzione di tipologia o appartenenza. Per consentire alla scuola di dotarsi di alcune attrezzature e materiali necessari oltre che di effettuare alcuni acquisti funzionali alla realizzazione del progetto “Senza Zaino” molte famiglie hanno versato un contributo volontario. Per stare bene a scuola è anche necessario imparare ad osservare le regole di convivenza. Altri strumenti di gestione della classe indispensabili per promuovere il coinvolgimento e la cooperazione dei bambini e stabilire un produttivo ambiente di lavoro, sono i cartelloni delle regole (facendo attenzione a scegliere frasi che esprimano concetti positivi e ricordino i comportamenti corretti più che sottolineare quelli inadeguati) e
degli incarichi settimanali: il sistema delle responsabilità vede i bambini protagonisti attivi della sezione; ciascuno svolge un incarico a rotazione (CAPOFILA E CHIUDIFILA – CONTROLLORE DEL RIORDINO – ESECUTORE DEL CALENDARIO – CAMERIERE). Ogni bimbo è responsabile di un compito per un tempo stabilito e, a rotazione, tutti ricoprono i diversi incarichi. Un apposito pannello indica la rotazione degli incarichi rappresentati dal simbolo della sezione che svolge il compito indicato (per i più grandi si utilizzano le parole). Questa è un’attività che consente ai bambini di sviluppare la capacità di essere autonomi e di autogestirsi, li responsabilizza e li mette in grado di assumersi degli impegni e di portarli a termine; l’attesa del turno settimanale li aiuta a superare progressivamente l’egocentrismo e a divenire capaci di aspettare; affina le competenze temporali., logiche e matematiche. TUTTI PER UNO… Quando i bambini hanno superato le difficoltà del periodo dell’inserimento e mostrano di sentirsi maggiormente sereni e di sapersi orientare meglio nei vari momenti della giornata scolastica, si sono avviati i laboratori misti (a partire da novembre) per approfondire i linguaggi propri dei diversi campi del sapere: i laboratori infatti risultano particolarmente efficaci perché attivano ulteriori possibilità educative e di crescita arricchendo le esperienze compiute all’interno delle sezioni: ciò che muta sono i ruoli e le competenze in una situazione di scambio che valorizza le differenze e le mette al servizio della realizzazione di progetti condivisi. Il bambino ha la necessità di vivere molte esperienze dirette, a contatto con la realtà, i materiali, le persone e le situazioni; l’apprendimento avviene attraverso un processo articolato in due fasi: - l’esperienza compiuta in contesti predisposti - la successiva rielaborazione simbolica di quanto concretamente vissuto rappresentandolo nei diversi linguaggi I laboratori si svolgeranno in angoli comuni predisposti nelle varie sezioni e toccheranno tutti i campi d’esperienza. I bambini delle tre sezione sono stati divisi in quattro piccoli gruppi eterogenei: il gruppo delle MACCHIE BLU, quello delle MACCHIE FUCSIA, il gruppo delle MACCHIE VERDI e quello delle MACCHIE GIALLE: ognuno composto da 14-15 elementi che si alternano e che lavorano ogni martedì e giovedì mattina a turno con tutte gli insegnanti nei vari spazi e scenari: l’angolo della NATURA, quello del MOVIMENTO, quello della BIBLIOTECA, quello dell’ARTE e quello della MUSICA. Ogni gruppo e attività è contrassegnato da simboli e colori. Nell’aula accoglienza un lungo cartellone con tutte le foto dei bambini segna le presenze alle attività laboratoriali. L’organizzazione dei gruppi si connota come una situazione funzionale alla maturazione dell’identità e alla conquista dell’autonomia, consente di costruire progressivamente relazioni stabili e di cooperazione tra bambini e tra bambini e insegnanti, inoltre dà la possibilità ai bambini di apprendere attraverso lo scambio con i coetanei o i compagni che presentano età, competenze e abilità differenti. Il gruppo misto e di età eterogenea è infatti la situazione nella quale si attivano più facilmente relazioni di aiuto tra i bambini e processi di imitazione ed emulazione dei compagni più grandi; gli apprendimenti si riferiscono anche a modi di fare, strategie, tecniche che possono essere già noti ai compagni più grandi i quali possono così porsi come guida dei piccoli; ognuno potrà apprendere dagli altri con l’ulteriore rinforzo positivo dell’insegnante. PRIMA DI TORNARE A CASA Anche la fase finale della giornata scolastica va vissuta con consapevolezza e con tempi adeguati. Così come è importante incontrarsi al mattino e predisporsi a trascorrere insieme in modo attivo e sereno le ore che seguiranno, anche il momento del saluto a domani acquisisce un maggior significato a seconda delle modalità che utilizziamo per salutarci e darci appuntamento per il giorno dopo. A questo scopo verrà utilizzata come routine la canzone del saluto: “Di fiaba in fiaba” da cantare e mimare tutti insieme nell’aula accoglienza qualche minuto prima del ritorno a casa.
□ competenze sociali e civiche □ comunicazione nella madre lingua □ consapevolezza ed esperienza culturale □ competenze matematiche e Competenze in chiave europea competenze di base in scienza e tecnologia □ competenza digitale □ imparare ad imparare □ spirito di iniziativa ed imprenditoria □ comunicazioni nelle LLSS Il sé e l'altro □ rafforzare l'autonomia, la stima di sé, l'identità personale □ percepire le proprie esigenze e i propri sentimenti, esprimerli in modo sempre più adeguato; comprendere i momenti e le situazioni che suscitano paura, stupore, sgomento, diffidenza, ammirazione, Obiettivi d’apprendimento disapprovazione, compiacimento estetico, gratitudine, generosità, simpatia, amore; interrogarsi e discutere insieme sul senso che hanno per ciascuno questi sentimenti e come sono di solito manifestati □ rispettare e aiutare gli altri cercando di capire i loro pensieri, azioni e sentimenti; rispettare e valorizzare il mondo animato e inanimato che ci circonda □ giocare in modo costruttivo e creativo con gli altri; lavorare in gruppo, discutendo per darsi regole di azione, progettando insieme e imparando sia a valorizzare le collaborazioni, sia ad affrontare eventuali defezioni □ riconoscere la propria realtà famigliare e territoriale (luoghi, storie, tradizioni) e quella di altri bambini (vicini e lontani); confrontarle; raggiungere una prima consapevolezza dei propri diritti e dover, delle regole del vivere insieme □ soffermarsi e porre domande sul senso della nascita e della morte, delle origini della vita e del cosmo, della malattia e del dolore, del ruolo dell'uomo nell'universo, a partire dalle diverse risposte elaborate e testimoniate in famiglia e nelle comunità di appartenenza Il corpo e il movimento □ rappresentare in modo completo e strutturato la figura umana: interiorizzare e rappresentare il proprio corpo, fermo e in Obiettivi d’apprendimento movimento; maturare competenze di motricità fine e globale. □ muoversi con destrezza nello spazio circostante e nel gioco, prendendo coscienza della propria dominanza corporea e della lateralità, coordinando i
movimenti degli arti □ muoversi spontaneamente e in modo guidato, da soli e in gruppo", esprimendosi in base a suoni, rumori e musica, indicazioni, ... □ curare in autonomia la propria persona, gli oggetti personali, l'ambiente e i materiali comuni nella prospettiva della salute e dell'ordine □ controllare l'affettività e le emozioni in maniera adeguata all'età, rielaborandole attraverso il corpo e il movimento Immagini, suoni, colori □ utilizzare oggetti simbolo per identificarsi □ associare forme e colori a espressioni verbali □ manipolare materiali plastici □ esplorare i materiali a disposizione e Obiettivi d’apprendimento utilizzarli con creatività □utilizzare in maniera creativa i vari materiali * sperimentare nuove forme di rappresentazione * ricercare soluzioni cromatiche * affinare il senso estetico * rispondere in modo adeguato agli stimoli sonori * collaborare alla realizzazione di interpretazioni collettive vocali e strumentali * disegnare, dipingere, modellare, dare forma e colore all'esperienza, individualmente e in gruppo, con una varietà creativa di strumenti e materiali "lasciando traccia di sé” * comunicare, esprimere emozioni, raccontare utilizzando le varie possibilità che il linguaggio del corpo consente □ utilizzare il corpo e la voce per imitare, riprodurre, inventare suoni, rumori e melodie anche con il canto, da soli e in gruppo; utilizzare e fabbricare strumenti per riprodurre suoni e rumore, anche in modo coordinato col gruppo □ incontrare diverse espressioni di arte visiva e plastica presenti nel territorio per scoprire quali corrispondono ai propri gusti e consentono una più creativa e soddisfacente espressione del proprio mondo □ sperimentare diverse forme di espressione artistica del mondo interno ed esterno attraverso l'uso di un'ampia varietà di strumenti e materiali, anche multimediali (audiovisivi, tecnologie) per riproduzioni singole e collettive I discorsi e le parole □ parlare, descrivere, raccontare, dialogare, con i grandi e con i coetanei usando la lingua italiana, arricchendo e precisando il proprio lessico scambiandosi domande, informazioni, impressioni, giudizi e sentimenti, comprendendo parole, discorsi e
Obiettivi d’apprendimento significati □ ascoltare, comprendere e riesprimere narrazioni lette o improvvisate di fiabe e favole; sperimentare rime, filastrocche, drammatizzazioni □ conoscere testi della letteratura per l'infanzia, letti da adulti o visti attraverso i mass media (dal computer alla televisione) e motivare gusti e preferenze □ individuare su di sé e per gli altri, le caratteristiche che differenziano gli atti dell'ascoltare e del parlare, del leggere e dello scrivere, distinguendo tra il segno della parola, dell'immagine, del disegno e della scrittura, tra significato e significante □ capire come è fatto un libro □prendere consapevolezza dei suoni prodotti dalla voce □ usare il linguaggio verbale per esprimere stati d'animo □ scoprire le relazioni esistenti fra le parole; inventare nuove parole, cercare somiglianze e analalogie tra suoni e significati, fare ipotesi sui significati □ leggere immagini e descriverle □ ragionare sulla lingua, scoprire l'esistenza di codici linguistici diversi dal proprio□ avvicinarsi alla lingua scritta, esplorare e sperimentare prime forme di comunicazione attraverso la scrittura, incontrando anche le tecnologie digitali e i nuovi media
La conoscenza del mondo □ osservare con attenzione il proprio corpo, gli organismi viventi e i loro ambienti, i fenomeni naturali, accorgendosi dei loro cambiamenti; sperimentare e scoprire, coltivare con continuità e concretezza i propri interessi e le proprie inclinazioni Obiettivi d’apprendimento □ osservare chi fa qualcosa con perizia per imparare, aiutare a fare e realizzare lavori e compiti a più mani e con competenze diverse □ toccare, guardare, ascoltare, fiutare, assaggiare qualcosa e dire cosa si è toccato, visto,..., ricercando le proprietà dei termini contare oggetti, immagini, persone, aggiungere, togliere e valutare le quantità, ordinare e raggruppare per colore, forma, grandezza,... □ usare simboli numerici □ costruire insiemi □ collocare persone, fatti ed eventi nel tempo, ricostruire ed elaborare successioni e contemporaneità, registrare regolarità e cicli temporali □ localizzare e collocare se stesso, oggetti e persone in situazioni spaziali, eseguire percorsi o organizzare spazi, sulla base di indicazioni verbali e/o non verbali, guidare in maniera verbale e/o non verbale il percorso di altri, oppure la loro azione organizzativa riguardante la distribuzione di oggetti e persone in uno spazio noto □ manipolare, smontare, piantare, legare, seguendo un progetto proprio o di gruppo, oppure istruzioni d'uso ricevute □ elaborare progetti propri in collaborazione, da realizzare con continuità e concretezza □ adoperare lo schema investigativo del "chi, che cosa, quando, come e perché" per risolvere problemi, chiarire situazioni, raccontare fatti, spiegare processi commentare, individuare collegamenti, operare semplici inferenze, proporre ipotesi esplicative di problemi □ negoziare con gli altri spiegazioni di problemi e individuare i modi per verificare quali risultino, alla fine, le più persuasive e pertinenti □ ricordare e ricostruire attraverso diverse forme di documentazione quello che si è
UNA STORIA PER SOGNARE E PER …. PENSARE DESTINATARI: I BAMBINI DI 5 ANNI DOCENTI IMPEGNATI NELL' U.dA: L’ INSEGNANTE ABATE ELENA Caratteristiche: coinvolge più campi d'esperienza (vedi obiettivi prima parte) MODALITA’ ORGANIZZATIVA PERCORSO DIDATTICO E’ un progetto fantasioso e divertente perché ricco di spunti per molteplici attività. Ha lo scopo di favorire un percorso educativo didattico che accomuni i bambini delle tre fascia di età 3 - 4 e 5 anni. Leggere e proporre libri ai bambini consente loro di sviluppare la propria personalità, affinando capacità e competenze attraverso un linguaggio espressivo che permette ad ognuno di apprendere, progettare e inventare con creatività. L’insegnante non si dovrebbe mai stancare di leggere e raccontare, leggere per leggere, raccontare per raccontare, per stare insieme e per trasmettere il gusto della lettura. L’ ascolto e la comprensione di un racconto potrà favorire l’arricchimento lessicale e momenti di conversazione, confronto e drammatizzazione. Per questa esperienza utilizzerò la pubblicazione di storie “ I QUATTRO AMICI DEL BOSCO “ di D.Volpi e A. Catalani Editrice la Scuola. Queste allegre storie raccontano le avventure di quattro amici: lo scoiattolo CODALUNGA, UGA la tartaruga, SPIN il riccio e CIOP il passero. Ogni testo, del resto, suscita grande interesse nei piccoli perché riguardano per lo più gli animali che sono sempre una grande scoperta per i bambini. Ogni racconto, come tutte le storie, ha una trama divertente ed un significato profondo che può essere scoperto per gradi. Il racconto che ho scelto s’ intitola “ GLI STRANIERI “ e verte sul tema dell’amicizia e della solidarietà. Gli animaletti protagonisti sono come i bambini: hanno curiosità, paure, stupori gioie, cercano di andare d’accordo, fanno delle scoperte, giocano…. Le situazioni sono semplici vicine alla vita di ogni giorno. I bambini si riconoscono e si identificano nei personaggi, nelle situazioni e nei sentimenti, e con l’aiuto dell’adulto possono conoscere meglio se stessi e trovare gli atteggiamenti giusti; alcune domande serviranno a stimolare intelligenza e l’affettività del bambino, a indurre curiosità, a fare riferimento alla propria esperienza personale. ATTIVITA’ E CONTENUTI Il percorso è basato su una didattica strutturata. Il gruppo è formato dai bambini delle tre età per un numero massimo di 15. Prima tappa del percorso è l’allestimento dello spazio. Con il gruppo mi reco
nell’angolo lettura dove esistono tappeti e morbidi cuscini affinchè i bambini stiano comodi durante l’ascolto. Una musica di sottofondo creerà un’ atmosfera piacevole e rilassante. Se poi una parte della storia è ambientata di notte, ad esempio un bosco, la stanza potrà essere oscurata per creare una atmosfera più coinvolgente, propongo ai bambini il racconto scelto. Durante la narrazione saranno sistemati in cerchio o semi cerchio davanti a me, dopo la lettura inviterò i bambini a raccontare le proprie emozioni. In un secondo momento, sempre con il gruppo misto, si realizzeranno attività e in particolare: - attività grafiche, pittoriche, manipolative, costruttive e di drammatizzazione della storia. - Interviste - realizzazione dei burattini “ I QUATRRO AMICI DEL BOSCO “ - Disegno dell’animale preferito - Giochiamo con il dado dei personaggi, a turno il bambino lancia il dado nelle cui facce sono disegnati i personaggi della storia. In base al personaggio che esce il bambino sarà invitato a parlarne - Preparazione di un grande cartellone - Con gli elaborati prodotti durante le attività, impariamo a costruire un libro usando il maggior numero di tecniche grafico-pittoriche: disegno, spugnature, spruzzo, stampa (con tappi di sughero, patate intagliate, ecc…) collage ( con spugna carta stoffa pasta ecc….) - Uscita didattica alla libreria Mondadori di Casalecchio di Reno (solo per i bambini di 5 anni) - Il progetto ha come titolo “in libreria con la classe” e fa parte di una iniziativa Nazionale riservata alle scuole dell’ Infanzia. Il percorso prevede la visita in libreria arricchita da letture animate e laboratori per scoprire il piacere di leggere e divertirsi, per stimolare la fantasia e la curiosità. L’esperienza insegna che si tratta di un momento educativo di grande valore che permette agli alunni di prendere confidenza con il mondo dei libri e alimentare la loro curiosità per la lettura. - In occasione dell’incontro è previsto un regalo per la classe - Alla fine del percorso ogni bambino porterà a casa il libro che ha realizzato TEMPI L’ intero anno scolastico SPAZI Laboratori di: “ lettura “, “ arte “, “ natura “, “ musica “, STRUMENTI Libri, carta, tempere, pennarelli, pennelli, colori a cera, spugna, stoffa, tappi, fotografie, cartoncino e materiale vario di recupero, stereo, macchina fotografica VERIFICA Rielaborazione verbale e grafica a breve, medio e lungo termine. Documentazione individuale
PHILOSOPHY FOR CHILDREN: “Pensare Insieme” IL RE DELLA FORESTA Livello Scolastico: Scuola dell'Infanzia Insegnante: Oppidi Erica Età dei destinatari/Sezione: 3-4-5 anni. Gruppi eterogenei di circa quindici elementi. Spazi e ambienti: l'angolo della biblioteca (Agorà). Un grande angolo con un grande e morbido tappeto dove potersi sedere in cerchio in tranquillità. Tempi: il laboratorio è previsto con cadenza quindicinale a partire da gennaio il martedì e/o il giovedì mattina dalle 10,30 alle 11,30. Premesse - Philosophy for Children Philosophy for Children è un curricolo educativo pensato da Matthew Lipman, professore di Logica negli anni ’70 presso la Columbia University. Le basi pedagogiche del curricolo prendono il via dagli studi di logica e pedagogia di Peirce, Dewey e Vygotskij. Lipman propone una nuova e diversa chiave di accesso al pensiero e alla filosofia intesa come l’unica disciplina che, insieme, "assume il pensiero come proprio contenuto e come metodo di ricerca". Secondo Lipman, l’esercizio critico del pensiero, l’incontro con temi e problemi che stimolino una ricerca di conoscenza, il confronto con diverse ipotesi d’interpretazione del mondo e con diversi percorsi logici e l’apertura alla dimensione filosofica dell’esperienza, sono elementi essenziali in ogni percorso di formazione; è necessario che tali elementi siano offerti ai giovani molto precocemente, attraverso strumenti e materiali che propongano problemi, inducano perplessità, stimolino l’interrogazione coinvolgendo in una dimensione euristica. Lipman si propone d’incentivare il pensiero autonomo dei giovani, di svilupparne la componente riflessiva e ciò che viene da lui definito il “pensiero complesso”: l’insieme del pensiero logico-critico, creativo ed emozionale. Da qui l’idea di scrivere racconti strutturati in forma dialogica, tali da costituire una base di lavoro per esperienze educative nelle quali siano messi in gioco il pensiero di tutti e di ciascuno in una dimensione comunitaria; attraverso il co-pensare, l’argomentazione, il ragionamento a più voci, la ragionevolezza, la razionalizzazione condivisa e il dialogo, ogni gruppo di apprendimento diverrà "Comunità di Ricerca" volta alla co-costruzione democratica del sapere, dell’apprendimento e della formazione. La didattica della P4C quindi, non agisce sul singolo studente ma sul contesto sociale inteso come necessario per stimolare le disposizioni ad apprendere del soggetto ivi inserito. Si agisce principalmente all’interno di ciò che Vygotskij definisce “zona di sviluppo prossimale”: la distanza tra il livello di sviluppo mentale attuale così determinato dalla capacità del bambino di risolvere problemi in modo autonomo e lo sviluppo potenziale, così come determinato dalla capacità di risolvere problemi sotto la guida di un adulto o in collaborazione con i pari. (M. Santi, Ragionare con il discorso, Liguori Editore). La filosofia si fa pratica nel tentativo di restituire, così come avveniva nell’agorà dell’antica Atene, la possibilità a ognuno di riappropriarsi e interrogarsi sui grandi temi dell’esistenza e della riflessione umana. La Philosophy for Children, che, sperimentata inizialmente in alcune scuole negli Stati Uniti, si è poi diffusa a diversi livelli formativi, coinvolgendo bambini ma anche adolescenti e adulti. Nel giro di un trentennio sono stati pubblicati nove racconti che compongono il curricolo con i relativi manuali per gli insegnanti e sono stati attivati presso l'Institute for the Advancement for Philosophy for Children alla Montclair State University, nel New Jersey, periodici workshops internazionali. Ormai in tutto il mondo esistono, oggi, centri che si occupano della diffusione del programma e della formazione di formatori. Il curricolo di Philosophy for Children è inoltre molto diffuso in Cina e in Corea. Anche in Europa ne esistono numerosi centri di divulgazione: Austria, Belgio, Bulgaria, Francia, Germania, Inghilterra, Italia, Olanda, Polonia, Portogallo, Romania, Spagna, Ungheria (Maura Striano, La filosofia come educazione del pensiero. Una conversazione pedagogica con Matthew Lipman). Il progetto nella provincia di Bologna è ancora di nuova attuazione mentre è già stato sperimentato in altre realtà scolastiche e non solo, delle province nazionali.
Come funziona – obiettivi e finalità I percorsi di Philosophy for Children si articolano in alcuni incontri della durata di un’ora. In ogni incontro si esaurisce una sessione di lavoro con la classe. Tra i racconti scritti da M. Lipman e dalla sua collaboratrice Ann Sharp, sei sono stati tradotti in italiano: non sono favole ma storie filosofiche, situazioni narrate in cui il bambino può riconoscersi, costruite con lo scopo di suscitare interrogativi e introdurre temi rilevanti. A partire dalla lettura condivisa di uno o più episodi del racconto, i bambini sono stimolati a formulare domande che serviranno per impostare il lavoro di dialogo e argomentazione della sessione in corso. Il ruolo del facilitatore, colui che prepara e gestisce la sessione, non è portare contenuti ma aiutare la Comunità di Ricerca nella propria indagine a partire dalle suggestioni e dagli interrogativi emersi dai temi trattati; attraverso domande stimolo, richiesta di spiegazioni, di buone ragioni, di argomentazioni coerenti e razionali, egli facilita il corretto funzionamento della discussione e del ragionamento; modera il dialogo affinché divenga ascolto attivo, riflessione, rielaborazione e crescita, nel tentativo di pervenire ad una formulazione di criteri di valore e di giudizi condivisi, con conseguenze positive nell’agire quotidiano del soggetto.. Il progetto attraverso il metodo della P4C, intende essere una nuova e diversa proposta didattica nel tentativo di rispondere alle richieste e perseguire gli obiettivi auspicati nelle Indicazioni Nazionali 2012, nel Documento Tecnico Dm n. 139/2007 (Regolamento recante norme in materia di adempimento dell’obbligo di istruzione) e nella Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio dell’Unione europea 962/2006 (Quadro delle competenze chiave per l’apprendimento permanente): la scuola oggi ha fra i suoi importanti compiti quello di “insegnare ad apprendere”, “insegnare ad essere”, “insegnare il saper stare al mondo”, “educare alla convivenza… deve formare cittadini italiani che siano nelle stesso tempo cittadini dell’Europa e del mondo”. Supportando “lo sviluppo di un’identità consapevole e aperta”, della responsabilità personale e sociale e dell’autonomia, lontano dai dogmatismi e dagli indottrinamenti, Pensare Insieme intende favorire l’acquisizione delle capacità di auto-definizione e auto-orientamento affinché ogni individuo possa divenire sempre più protagonista di un “proprio progetto di vita”, così come auspicato nella Risoluzione del Consiglio europeo del 2008 (Integrare maggiormente l’orientamento permanente nelle strategie di orientamento permanente) e nelle Linee guida in materia di orientamento lungo tutto l’arco della vita, allegate alla Cm n. 43/2009. Sollecitando il ruolo attivo dello studente, dedicandosi alla formazione della classe come gruppo, alla formazione di legami cooperativi fra i vari componenti e alla gestione dei conflitti, orientandosi verso esperienze didattiche di tipo laboratoriale come la P4C e ispirandosi al ruolo del docente come “docente facilitatore” (Karl Rogers), Pensare Insieme può divenire con la scuola veicolo di formazione, accoglienza e integrazione e divenire strumento per stimolare una maggiore motivazione al piacere dello studio e allo “stare bene a scuola”, nel tentativo di affrontare e arginare il problema della dispersione scolastica, andando incontro alle finalità auspicate dalla Cm n. 29/2012 e dalla strategia Europa 2020. La didattica della P4C intende infine offrire un approccio trasversale alle singole discipline non solo stimolando la curiosità, l’interrogazione e il maturare di un pensiero critico e autonomo ma anche promuovendo l’insorgere delle capacità di dare senso alla varietà delle esperienze scolastiche ed extra scolastiche, di filtrare e ricomporre la frammentazione dei saperi e delle informazioni, nel tentativo così di unificare lo sviluppo della formazione personale. Ambiti di svolgimento e contenuti e strumenti Quali sono le abilità prodotte dalla filosofia e trasmesse ad altri ambiti disciplinari? Eccone alcuni: abilità di ragionamento (induttivo, deduttivo, analogico...) abilità di ricerca (osservazione, descrizione, narrazione...) abilità di formazione concettuale (definizione, classificazione...) abilità di “traduzione” (comprensione, ascolto, scrittura...) disposizioni critiche (meravigliarsi, chiedere ragioni, giudicare facendo uso di criteri, porre domande...) Il percorso di Philosophy for Children che si svolge alla Scuola dell’Infanzia utilizzerà il testo per l'ingagine filosofica: Stefania Nardone, Il re della foresta, Liguori Editore. Il materiale necessario agli incontri consisterà in uno spazio adibito alla formazione del cerchio e in una lavagna o un cartellone da appendere oltre al materiale del curricolo fornito dal
facilitatore. Monitoraggio Ogni sessione produrrà una “agenda”, una mappatura del percorso intrapreso. La prima valutazione che l’insegnante deve effettuare è quella dell'osservazione dell’atteggiamento dei bambini che devono mostrare divertimento, curiosità e coinvolgimento, predisposizione sempre maggiore all'ascolto e acquisizione crescente della capacità di esprimere e riferire il proprio vissuto e il proprio pensiero con spirito riflessivo.
DOREMI': DIRETTORE D'ORCHESTRA! Livello Scolastico: Scuola dell’infanzia Insegnante: Oppidi Erica Campo di esperienza: Il traguardo per lo sviluppo della competenza: SPERIMENTA E COMBINA ELEMENTI MUSICALI DI BASE, PRODUCENDO SEMPLICI SEQUENZE SONORO-MUSICALI è contenuto nelle Indicazioni Nazionali 2012, nel campo di esperienza Immagini, suoni, colori ma, come risulterà, nel pieno rispetto e condivisione di una visione globale dell’essere e della sua formazione, le attività andranno a coinvolgere tutti gli altri diversi ambiti del fare e dell’agire del bambino e a tentare di svilupparne le diverse competenze. Principali scelte metodologiche: Didattica laboratoriale, approccio ludico-narrativo. L’itinerario didattico che si propone, si articola in una serie di attività capaci di stimolare l’alunno sul piano dell’operatività concreta, collocando appunto la situazione di apprendimento in un contesto “laboratoriale”, nell’ottica di una didattica attiva e costruttivista. Costantemente volta a valorizzare la dimensione ludica e creativa dell’esperienza ed esplorazione musicale, fortemente motivante per l’alunno, attraverso un percorso progressivo e graduale, s’indirizza al traguardo delle competenze che l’alunno deve raggiungere al termine del suo cammino educativo e formativo: competenze relative alla percezione (ascoltare, analizzare, interpretare, contestualizzare gli eventi sonoro-musicali) e competenze che riguardano anche aspetti legati alla produzione (utilizzare il linguaggio dei suoni come possibilità di espressione emotiva e come mezzo di comunicazione creativa). L’esplorazione del mondo dei suoni avviene attraverso una costante ed esplicita interazione con le altre forme di linguaggio (iconico, motorio, verbale). Le modalità didattico-operative principalmente interessate con spiccata valenza interdisciplinare sono quelle del fare, osservare, immaginare, ascoltare, disegnare…a queste attività di apprendimento si associano compiti più specifici connessi alle forme espressive del linguaggio sonoro-musicale quali imitare con la voce, recitare, cantare, produrre sonorità con il corpo, con oggetti di uso comune, con piccoli strumenti, esercitati sia in forma spontanea sia in forma strutturata. Età dei destinatari/Sezione: 3-4-5 anni. Gruppi eterogenei di circa quindici elementi. Tempi: la sezione funziona con un monte orario di 45 ore settimanali. Per avvicinare il bambino alla scoperta del mondo dei suoni e al piacere dell’ascoltare e fare musica, il laboratorio è previsto con cadenza settimanale (2 ore: il martedì e giovedì mattina dalle 10,30 alle 11,30 – ogni incontro si svolge con un gruppo diverso) per tutta la durata dell’anno scolastico. Via via l'insegnante sceglierà stimoli e attività diverse e progressive che si succederanno e, a volte, alterneranno, nel tentativo di completare il percorso di ciascuno. Spazi e Ambiente: l'angolo della musica e gli altri angoli realizzati nelle aule della scuola. E’ importante costruire uno spazio dove il bambino imparerà ad amare la musica, a creare un ambiente di legami emotivi e ad acquisire la capacità e la piacevolezza di stare insieme per uno o più scopi comuni. L’ambiente destinato deve essere al tempo stesso tranquillo e stimolante: da una parte deve offrire silenzio, intimità, comodità ma deve essere anche abbastanza ampio e privo d’ingombri e pericoli per offrire ai bambini libertà di movimento. Nei momenti in cui si ascolta si ha bisogno di calma e anche di tenere il proprio corpo in una posizione comoda che ognuno deve poter scegliere; quindi l’angolo della musica è arredato con un bel tappeto e un paio di morbidi divanetti, con un contenitore dove lasciare a disposizione dei bambini piccoli strumentini e materiale anche non strutturato ma idoneo a divenire fonte sonora. Alla parete uno scaffale colmo di strumentini, un tavolino con una piccola pianola, xilofono, tamburo... non mancano rappresentazioni grafiche, personaggi, cartelloni costruiti almeno in parte dai bambini stessi. A disposizione anche un piccolo scaffale con un lettore cd e alcuni cd da poter ascoltare insieme. Purtroppo la scuola non dispone della possibilità di utilizzare una LIM. Valutazione: La valutazione sarà effettuata dall'insegnante in itinere lo svolgersi del laboratorio, non solo per la valutazione delle competenze e la registrazione degli auspicabili progressi ma soprattutto per intervenire in possibili variazioni e correzioni metodologiche o per arricchire e
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