La Provincia dei cittadini - la Provincia di Modena SPECIALE 50 ANNI DEL CONSIGLIO PROVINCIALE
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Periodico della Provincia di Modena - Sped. In a.p. comma 34 art.2 legge 549/95 Filiale di Modena dei cittadini La Provincia 50 ANNI SPECIALE PROVINCIALE DEL CONSIGLIO la Provincia di Modena
Consiglio Provinciale speciale 50 anni del Un traguardo per tutta Il Consiglio provinciale la comunità modenese compie 50 anni, e le nuove competenze della Provincia I l primo Consiglio Provinciale mente in questo inserto speciale della fanno del terzo eletto a suffragio universale si in- rivista, che rende anche conto del signi- sedia a Modena il 2 Luglio 1951. ficato che intendiamo dare a questa La data dell’evento testimonia celebrazione. millennio un l’incertezza che caratterizzò fin Vorremmo infatti non limitarci al ricor- dall’inizio l’identità istituzionale do di un passato ricco di impegno de- punto di della Provincia. Si dovette infatti mocratico e di iniziative concrete, che attendere la conclusione del con- hanno conferito una fisionomia sem- partenza fronto in Assemblea Costituente pre più definita a un Ente,a lungo per- per decidere sull’opportunità di cepito come complementare e, a essere importante mantenere in vita l’Ente Provin- benevoli, “intermedio” rispetto a Isti- cia, presente nell’ordinamento tuzioni più rilevanti. statale fin dal 1861. Per reggerne Ora si parla di funzioni di programma- le sorti dalla fine della guerra alla zione e governo di servizi di area vasta data delle prime elezioni (10-11 giugno e questa definizione, ancora piuttosto 1951) fu nominata, dal Comitato di burocratica, indica però un percorso Liberazione Nazionale, una Deputa- che dovrebbe portare a un ruolo più zione Provinciale, presieduta per alcuni riconosciuto e a un’immagine meno mesi, da Gregorio Agnini, una delle sfocata della Provincia. È infatti innega- personalità più prestigiose del primo bile che, anche per le sue caratteristiche socialismo, non solo modenese. istituzionali, l’Ente svolge un’attività Della storia dei primi anni della per lo più conosciuta e apprezzata da Provincia “moderna”, dell’evoluzione associazioni o altre amministrazioni, in delle sue competenze e della sua fun- particolare i piccoli Comuni, ma che zione nel quadro della trasformazione non sempre ha riflessi diretti sui fabbi- federalista dello Stato si parla diffusa- sogni immediati della comunità locale. Sala del Consiglio, 12 novembre 1969; incontro col Sen. Genco della Commissione d’indagine sulla difesa del suolo 2 la Provincia di Modena
Consiglio Provinciale speciale 50 anni del Le recenti attribuzioni di competenze, nistrativi. Era un’opportunità che l’En- ad esempio in materia di politiche del te, più per buon senso che per scelta, lavoro e di viabilità, hanno però esteso spesso coglieva ma non in modo orga- la gamma degli interventi che si realiz- nico, non con continuità. zano a più stretto contatto con la citta- Oggi, invece, la relazione con il cittadi- dinanza. ni è passaggio fondamentale di qualsia- È sufficiente pensare alle 15mila perso- si azione intrapresa. Non c’è procedi- ne che beneficiano degli interventi di mento nel quale il cittadino può essere formazione nei quali si investono circa ignorato o non coinvolto. 30 miliardi all’anno, le attività di soste- Comunicare oggi è ritenuto un dovere gno a chi cerca un lavoro con la gestio- da svolgere con la massima professio- ne dei nuovi Centri per l’impiego e gli nalità possibile. Ed è per questo che la interventi sui mille chilometri di strade Provincia di Modena è già al lavoro per provinciali. realizzare strumenti che permettano Oltre a questi interventi ad impatto efficienti relazioni con il pubblico, la diretto sul territorio ci sono competen- massima trasparenza nella sua attività e ze meno visibili ma strategiche per il la possibilità per tutti di accedere ai sistema socio economico modenese: documenti e ai servizi senza essere l’approvazione di Piani regolatori dei costretti a rivolgersi a mille uffici. Comuni, il sostegno all’economia e alle Anche questo fa parte del percorso di imprese, le garanzie e il controllo nella semplificazione della pubblica ammi- liberalizzazione dei servizi. nistrazione che la Provincia ha avviato Sul ruolo della Provincia nel nuovo in molte delle sue attività restituendo quadro istituzionale l’inserto ospita un confidenza al rapporto con il cittadino, intervento di Lorenzo Ria, Presidente rendendo chiari i procedimenti, le nazionale dell’Unione delle Province competenze, i tempi di risposta e i Italiane, a cui possiamo aggiungere responsabili delle decisioni. alcune considerazioni sugli adempi- Sono tanti gli strumenti sui quali lavo- rare in questa direzione e tanto è anco- Graziano Pattuzzi menti che a livello locale hanno dato Presidente Provincia attuazione alle novità legislative nazio- ra da fare. di Modena nali e regionali. Già oggi, comunque, i navigatori di In particolare, con l’approvazione del Internet all’indirizzo www.provin- nuovo Statuto e del nuovo Regola- cia.modena.it hanno la possibilità di mento del Consiglio si sono recepiti al- consultare un sito ricco di informazio- cuni principi fondanti della nuova leg- ni e organizzato in modo chiaro e ge quadro sulle Autonomie, riassumibi- accessibile. Sarà però utile fornire ai cit- li in due istanze generali: tadini anche altri strumenti, guide per 1. accentuazione dell’autonomia degli orientarsi tra le competenze della Pro- Enti Locali, in particolare della Provin- vincia che aumentano per numero e cia, che non riceve più la propria defini- importanza e ne fanno un ente ben zione “per differenza”, cioè come Ente diverso da quello che mezzo secolo fa intermedio tra Comune e Regione, ma a ha visto l’elezione del suo primo cui viene riconosciuta la piena rappre- Consiglio votato a suffragio universale. sentanza della propria comunità e il Questi “primi” 50 anni di Consiglio compito di promuoverne e coordinarne provinciale, quindi, sono solamente un lo sviluppo socio economico; traguardo di tappa. Siamo tutt’altro che 2. valorizzazione delle Assemblee elet- arrivati, dobbiamo migliorare sotto tive (i Consigli) specificando le funzio- molti aspetti, ma la direzione è chiara: ni di indirizzo e di controllo e preve- aumentare l’efficienza e l’efficacia del- Livio Ruoli Presidente del Consiglio dendo strumenti che ne garantiscano l’azione amministrativa senza perdere provinciale l’esercizio in modo più efficace. mai di vista la necessità della trasparen- Tra gli aspetti che nel tempo sono cam- za e del coinvolgimento dei cittadini, biati, è particolarmente importante favorendone in ogni modo la parteci- quello legato alla comunicazione, alla pazione attiva. informazione e al rapporto con il citta- dino. Soltanto fino a qualche anno fa, il mo- Livio Ruoli mento della comunicazione di ciò che Presidente del Consiglio Provinciale la Provincia realizzava e delle informa- zioni utili ai cittadini non rientrava nel- Graziano Pattuzzi l’iter previsto per i procedimenti ammi- Presidente della Provincia di Modena 3
Consiglio Provinciale speciale 50 anni del Momento strativa agli enti locali, che anche sotto di svolta La Provincia la spinta dell’Unione delle Province d’Italia (UPI) ha avuto, soprattutto in questo ultimo periodo, un’accelerazione ed una risposta da parte dei piccoli nel nuovo per le Province comuni. Con l’approvazione della legge l’approvazione n.265/99 (e del successivo Testo Uni- co), si è avuta una ulteriore qualifica- quadro delle Leggi zione della Provincia. Tale legge infatti ha sancito che la Provincia non è solo “Bassanini”. l’ente intermedio tre Regione e Co- mune, così come definito dalla legge istituzionale Ruolo primario n.142/90, ma le viene riconosciuta sia la rappresentanza della propria comu- nità, sia il compito di coordinare (e nei futuri assetti non solo promuovere) lo sviluppo del- la propria comunità territoriale. del federalismo Ma il vero momento di svolta per la Provincia si è avuto con l’approvazione delle leggi “Bassanini” e la progressiva attuazione del decentramento ammi- nistrativo. L a Provincia è l’ente locale Infatti, la legge n.59/97 ed i successivi che più di ogni altro, in decreti delegati di conferimento di questi ultimi anni di pro- compiti e funzioni in capo agli enti fonde riforme istituzionali, locali attribuendo rilevanti funzioni di ha visto il suo ruolo forte- pianificazione e programmazione d’a- mente valorizzato e raffor- rea nonché di gestione diretta. zato. Indubbiamente, il decreto legislativo Il punto di partenza e di ri- più rilevante che assume una portata ferimento per un utile in- fondamentale - dato il suo ampio rag- quadramento dell'ente Pro- gio d’azioni - è il d.lgs.n.112/98. Il vincia nell’attuale ordina- decreto conferisce alla Provincia una mento delle autonomie lo- vasta serie di funzioni proprie - concer- cali non può essere dato nenti in particolare il settore ambienta- che dalla legge 142/90 che le, dell’urbanistica, della protezione dà avvio alla riforma dei Comuni e civile, dell’istruzione e formazione, delle Province in attuazione dell’arti- dell’energia …eccetera - le quali richie- colo 128 della Costituzione. dono una gestione territorialmente or- Il profilo istituzionale della Provincia ganica e sovra-comunale, senza per delineato dalla legge è quello di questo essere riferibili alla complessiva ente a fini generali, al quale com- dimensione regionale. Così come con petono funzioni amministrative il d.lgs.n.469/97 di conferimento delle di interesse provinciale in settori funzioni in materia di mercato di lavo- strategici e tipici, che riguardano ro le Province acquistano una compe- vaste zone comunali o l’intero tenza di strategica importanza, come territorio provinciale, nonché il quella del governo delle politiche del ruolo pianificatorio e program- lavoro. Ciò che tuttavia merita di esse- matorio di area vasta che alla re ancora ribadito, attiene al fatto che, provincia viene attribuito. anche al di là dei consistenti conferi- L’esperienza successiva confer- menti di funzioni e compiti ammini- ma la validità delle scelte opera- strativi, cambia il modo di essere della te in particolare rispetto ai com- Provincia, la quale: piti di pianificazione, program- - si configura sempre di più come punto mazione e coordinamento che di riferimento per la gestione delle fun- hanno esaltato in questi anni il zioni di area vasta (anche a seguito del- ruolo di ente di governo su area vasta. l’allargamento dell’ambito delle funzioni Così come in questi anni si è andata amministrative); Seduta del Consiglio, sempre più sviluppando quella fun- - si rafforza sul versante programmatorio anno 1999 zione di assistenza tecnico-ammini- non più esclusivamente sul piano territo- 4 la Provincia di Modena
Consiglio Provinciale speciale 50 anni del riale, ma più in generale su quello dello della loro autonomia. sviluppo complessivo del territorio. Solo attraverso queste due strategiche Il rinnovato ruolo della Provincia riforme costituzionali il nostro Paese viene oggi a inquadrarsi in un nuovo potrà veder trasformato pienamente il quadro costituzionale di riferimento. proprio sistema in un vero sistema di L’approvazione della legge costituzio- tipo federale. Occorre tuttavia sottoli- nale di riforma del titolo V della Co- neare un’altra fondamentale questione stituzione ha infatti introdotto i primi che richiede una soluzione: quella rela- importanti elementi di federalismo. Si tiva al federalismo fiscale. Le Province tratta infatti di un primo e importante non dispongono ancora di un’autono- passo verso una trasformazione della mia finanziaria e impositiva che per- nostra forma di Stato in senso piena- metta loro di esplicare pienamente il mente federale, un processo che ci ruolo tipico di ente di governo. Alla auguriamo venga completato nella luce di queste considerazioni, è quindi prossima legislatura, con particolare necessario che si provveda al riconosci- riferimento a due grandi questioni che mento anche per le Province, così come Lorenzo Ria la riforma del titolo V non contempla: per Comuni e Regioni, della comparte- Presidente Unione mi riferisco in particolare all’istituzione cipazione ad un grande tributo erariale Province Italiane di una seconda Camera (Senato delle (che come UPI abbiamo individuato Autonomie) in rappresentanza dei ter- nell’IRPEF). ritori - Regioni, Province e Comuni - da In buona sostanza, appare ormai evi- un lato e, dall’altro, alla definizione di dente che il futuro della “nuova” un nuovo sistema di garanzie con parti- Provincia non si giocherà più sul piano colare attenzione sia alla composizione della difesa di un ruolo dai contorni della Corte Costituzionale sia alle “sbiaditi” ma di un’identità culturale e Facciata della sede modalità di accesso, che dovrebbero territoriale ormai definitivamente rag- dell’Amministrazione essere estese anche a Comuni e giunta. Provinciale in viale Martiri Province nei casi di lesione (da parte Lorenzo Ria della ibertà, 34 della legislazione statale e/o regionale) Presidente Upi - Unione Province Italiane a Modena Supplemento a “La Provincia di Modena” a cura dell’Ufficio Stampa Anno IV- n. 13 Giugno 2001 Autorizzazione del Tribunale di Modena del 14-4-1969 n.479 Direttore Responsabile Cesare Dondi Hanno collaborato: Livio Ruoli, Cesare Malagoli, Clara Ghelfi, Matteo Ricchetti, Roberto Righetti Impaginazione grafica: Tracce/Coptip Coordinamento grafico: Rossana Dotti Segreteria di redazione: Marina Berni Servizi fotografici: Archivio Provincia di Modena 5
Consiglio Provinciale speciale 50 anni del di Cesare Malagoli Nel 1951 viene eletto il primo Le elezioni Provinciali Consiglio Provinciale dopo la nascita del 10 giugno 1951 a Modena I l 10 giugno 1951 la popolazione governo provinciale, con la legge di della Repubblica modenese si recò alle urne per eleg- riforma del dicembre 1928, ad un gere i propri rappresentanti nell’Am- Preside coadiuvato da un limitato ministrazione Provinciale, la prima numero di Rettori; secondo il modello dell’Italia democratica e repubblica- dell’amministrazione locale fascista, na; in precedenza non era mai acca- entrambe le cariche venivano assegnate duto che i componenti il Consiglio direttamente dall’ufficio del Ministero provinciale fossero stati eletti a suf- dell’interno, escludendo ogni possibile fragio universale, tramite un voto intervento popolare. diretto, libero e segreto. Insieme ai tradizionali organi di gover- Dal lontano novembre-dicembre no, la Provincia perse anche molte delle del 1922 non era più stato possibile attribuzioni e delle incombenze ammi- celebrare alcun tipo di elezioni nistrative tipicamente assegnatele, in pre- amministrative provinciali, in consi- cedenza, dallo Stato. derazione della nota avversione che il Per riconquistare il perduto diritto di LE LISTE regime fascista nutrì nei confronti delle voto, gli italiani dovettero affrontare consultazioni popolari. prove dure e crudeli, l’Italia fascista fu PSULI = Partito Socialista Unitario Lavoratori Italiani La dittatura si preoccupò, in seguito, di una delle nazioni maggiormente respon- PSI = Partito Socialista Italiano cancellare la stessa esistenza del Con- sabili dello scoppio della seconda guerra DC = Democrazia Cristiana PCI = Partito Comunista Italiano siglio e della Deputazione, affidando il mondiale e, nel settembre del 1943, PNM = Partito Nazionale Monarchico MSI = Movimento Sociale Italiano ELEZIONI PROVINCIALI DEL 10 GIUGNO 1951 COLLEGI E COMUNI PSULI PSI DC PCI PNM-MSI VOTI N. VOTANTI VOTI DI CUI SCHEDE ABATE ACANFORA BARATTA BERTELLI FONTANA VALIDI ELETTORI NON VALIDI BIANCHE Modena I 2.311 6.422 7.660 610 17.003 19.989 18.508 1.504 1.264 Modena II 2.213 6.938 6.493 650 16.294 18.773 17.610 1.315 1.099 Modena III 1.854 5.134 5.529 453 12.970 15.276 14.248 1.248 1.077 Modena IV - Nonantola 1.054 4.470 3.717 7.410 16.651 18.590 17.967 1.302 1.007 Modena V - Spilamberto 974 3.496 4.071 8.644 17.185 19.039 18.520 1.301 850 Carpi I 1.926 4.329 4.580 6.905 17.740 20.077 19.113 1.383 796 Carpi II - Bastiglia - Campogalliano Soliera 574 5.194 3.375 6.896 16.039 17.497 16.979 949 493 Bomporto - Camposanto Medolla Ravarino - San Prospero 1.481 4.746 3.862 6.344 16.433 18.635 17.913 1.480 669 Mirandola - San Possidonio 1.747 2.675 4.222 7.480 586 16.710 19.186 18.204 1.495 908 Castelfranco - San Cesario 568 3.913 3.661 6.456 14.598 16.081 15.497 820 378 Concordia - Cavezzo - Novi 1.893 5.284 4.115 5.818 17.110 19.462 18.565 1.403 890 Sassuolo - Prignano 1.179 5.330 5.694 12.203 14.054 13.161 958 711 Vignola - Castelvetro - Savignano 820 1.659 5.481 7.025 14.985 17.085 16.432 1.443 980 Formigine - Fiorano - Castelnuovo 931 6.493 6.111 13.535 15.038 14.471 935 676 Pavullo - Polinago 1.426 4.842 4.424 317 11.009 13.767 11.999 990 661 Finale - San Felice 2.714 693 4.669 8.512 773 17.361 19.467 18.732 1.375 987 Serramazzoni - Maranello - Marano 1.111 4.813 5.031 10.955 13.119 12.134 1.202 817 Zocca - Montese - Guiglia 585 4.542 4.554 9.681 12.050 11.055 1.334 876 Montefiorino - Frassinoro Lama Mocogno 1.218 2.731 5.817 9.766 14.039 11.244 1.511 991 Fanano - Pievepelago - Fiumalbo Montecreto - Riolunato - Sestola 1.070 3.203 5.082 593 9.948 13.470 11.172 1.226 770 TOTALE 27.649 86.907 98.208 71.480 3.982 288.226 334.694 313.524 25.210 16.900 6 la Provincia di Modena
Consiglio Provinciale speciale 50 anni del dopo tre anni di belligeranza, venne Ente locale, una volta raggiunta la libera- invasa dalle truppe tedesche. zione dalla dittatura nazifascista, ebbe Il territorio nazionale fu pesantemente immediatamente le cariche di maggior investito da una guerra combattuta su prestigio tramite l’azione politica dei più fronti: divenne campo di battaglia fra Comitati di Liberazione Nazionale due eserciti stranieri che si contesero in (C.L.N.) territoriali. controllo del paese, come non accadeva Infatti, nei giorni seguenti la liberazione dal tempo delle guerre napoleoniche, della città, venne nominato un primo mentre nell’Italia della Repubblica socia- Presidente della Provincia, Gregorio le, le forze della Resistenza si opponeva- Agnini, coadiuvato da due Vice presiden- no all’occupazione tedesca, appoggiata ti Renzo Righi e Gino Sintini. dalle milizie fasciste repubblicane. Quando ad Agnini fu affidato l’incarico In modo estremamente significativo, di Presidente della Consulta nazionale, sin dalla primavera del 1944, il gover- venne sostituito da Giuseppe Cerchiari no Badoglio che, insieme alle autorità ed Ercole Barbieri prese il posto di Righi militari alleate, governava la parte libe- che, nel frattempo, si era dimesso. rata dell’Italia, emanò il Regio decreto Il successivo 14 luglio, fu il Prefetto a legge 4 aprile 1944 (n.111), Norme nominare una nuova Deputazione pro- transitorie per l’Amministrazione dei vinciale composta da Giuseppe Cerchi- Comuni e delle Provincie, che prevede- ari, Presidente, rappresentante del partito va la ricostruzione dei Comuni e delle socialista; Ercole Barbieri, Vice presiden- Provincie, tramite l’indizione di elezio- te, rappresentante del partito liberale; ni amministrative. Gino Sintini, Vice presidente, rappresen- In attesa di poter convocare liberamente tante del partito d’azione; Adolfo Bellei, i cittadini alle urne, l’Amministrazione di Deputato provinciale, rappresentante del ogni Provincia sarebbe stata affidata ad partito comunista; Gaetano Bertelli, un Presidente, coadiuvato da una De- Deputato provinciale, rappresentante del putazione provinciale, entrambi nomi- partito socialista; Sirio Bezzi, Deputato nati dal Prefetto, a sua volta il Presidente provinciale, rappresentante del partito avrebbe potuto nominare un Vice presi- comunista; Attilio Guidelli, Deputato dente fra i deputati provinciali, ma tale provinciale, rappresentante della demo- nomina dipendeva dall’approvazione crazia cristiana; Michele Lovino, De- dal Prefetto. putato provinciale, rappresentante del- Grazie agli effetti di questo decreto ogni l’associazione nazionale partigiani d’Ita- Inaugurazione Istituto Tecnico “E. Fermi”: il sen. Luigi Borsari, il vicepresidente della Provincia Rubes Triva, il Prefetto Italo De Vito, Vittorino Morselli e Pietro Guerzoni. 7
Consiglio Provinciale speciale 50 anni del lia; Luigi Manfredini, Deputato provin- maggiormente si sviluppò l’attività del- ciale, rappresentante della democrazia l’amministrazione provinciale, ma stante cristiana e Giulio Zani, Deputato provin- l’incerto destino dell’Ente e la poco fles- ciale, rappresentante del partito liberale. sibile rappresentatività del quadro politi- A differenza di quanto accadde per le co di riferimento, il tutto non poté intac- amministrazioni comunali, le Provin- care il modello centralistico di tradizio- cie non furono interessate dalla tornata nale controllo sugli Enti locali, tipico elettorale della primavera del 1946, della burocrazia nazionale. poichè l’Assemblea costituente era Con la definitiva scelta di mantenere in ancora impegnata nel dibattito relativo vita l’amministrazione provinciale, giun- al decentramento dei poteri democrati- se la sanzione del suo ruolo fondamen- ci, una discussione che coinvolse diret- tale nel panorama del governo locale; tamente l’Ente provincia, la cui soprav- così, nel 1951, si concretizzò la possibi- vivenza venne messa ripetutamente in lità d’instaurare un nuovo rapporto discussione. diretto con tutti i cittadini, adeguando L’originale composizione degli organi all’orientamento degli elettori le linee dirigenti la Provincia subì, nel trascorre- della gestione degli ambiti di competen- re degli anni, diversi mutamenti, ma za che caratterizzarono l’azione del tutti i componenti furono seriamente Consiglio provinciale. impegnati nell’affrontare, con un bilan- Naturalmente, la rinascita della Provin- cio estremamente limitato, una serie di cia avvenne in conseguenza della convo- urgenti problemi conseguenza dei sei cazione dei cittadini alle urne, tramite il lunghi anni di guerra appena terminati. suffragio universale e grazie alla media- Gli amministratori provinciali vennero, zione dei partiti esistenti; solo la parteci- in un primo momento, nominati nel pazione numerosa e motivata degli elet- rispetto degli equilibri politici ciellenisti- tori modenesi avrebbe potuto restituire ci, in seguito adeguati ai rapporti politici realmente vita e prospettive di sviluppo di forza scaturiti dalle convocazioni elet- all’amministrazione provinciale. torali celebratesi nel quinquennio post Le norme che regolarono l’elezione dei bellico. Consigli provinciali furono pubblicate Il settore delle opere pubbliche e la riat- con la legge 8 marzo 1951 (n.122), men- Il Presidente Bertelli, tivazione dei servizi che la Provincia pre- tre le attribuzioni ed il funzionamento nel 1955, consegna cedentemente erogava ai cittadini, tra- degli organi di governo dell’Ente venne- medaglie ai dipendenti della Provincia mite una riorganizzazione burocratica ro definite tramite la legge 18 maggio in pensione del personale, furono gli ambiti in cui 1951 (n.328). Alla provincia di Modena fu assegnato un Presidente, una Giunta, composta di otto assessori (sei effettivi e due supplen- ti), ed un Consiglio di trenta membri, tutti in carica per quattro anni, in segui- to portati a cinque. L’elezione del Pre- sidente avveniva a scrutino segreto, con l’intervento di almeno due terzi dei con- siglieri, a maggioranza assoluta di voti, similmente si procedeva anche per la nomina degli assessori. Tutti i cittadini iscritti nelle liste elettora- li di ogni Comune della provincia ven- nero dichiarati eleggibili alla carica di consigliere, purchè sapessero leggere e scrivere; naturalmente ogni candidato avrebbe potuto presentarsi in un solo collegio elettorale. Per l’elezione del Consiglio il territorio provinciale fu suddiviso in venti Collegi uninominali, determinati su proposta del Ministero dell’interno, quindi venne assegnato un consigliere per ciascun Collegio ed i rimanenti dieci seggi furo- no distribuiti tramite un riparto di tipo proporzionale. 8 la Provincia di Modena
Consiglio Provinciale speciale 50 anni del Il medesimo testo legislativo, preveden- Colombini, Arturo Monelli e Umberto do lo scrutinio di lista, concesse la facoltà Pizzini. di collegamento fra le liste, ammettendo In riferimento al quadro politico nazio- anche l’apparentamento fra candidati nale, queste elezioni confermarono il presentatisi al giudizio degli elettori in diverso orientamento politico dell’elet- liste elettorali diverse. Quindi ciascuno torato modenese, decisamente rivolto a dei 77 candidati fu inserito in una lista di preferire le forze di sinistra, relegando la partito e in un gruppo di candidati colle- democrazia cristiana ad un ruolo d’op- gati fra loro, in funzione delle alleanze posizione. Questa decisa scelta politica, stipulate fra i partiti in lizza, ed ebbe che era già stata delineata in occasione assegnato un collegio in cui concorrere. delle precedenti elezioni comunali, verrà Su tutto il territorio provinciale si pre- sostanzialmente confermata anche nelle sentarono alla competizione elettorale convocazioni elettorali provinciali suc- Seduta del Consiglio ben 22 liste, molte delle quali erano cessive, pur con qualche inevitabile ecce- provinciale del 1951 espressione di raggruppamenti politici zione, sino al 1995. costituitisi su base prettamente locale; un L’alleanza fra partito socialista e partito importante indizio della vivace parteci- comunista divenne il perno politico del- pazione che la conquista della democra- l’azione dell’Amministrazione provincia- zia seppe sollecitare fra tutti gli strati le, infatti l’accordo fra le due compagini sociali della popolazione modenese. di sinistra garantì una continuità ininter- Alla luce dei fatti il vaglio operato dagli rotta di governo dal 1951 al 1964, quin- elettori fu decisivo, poiché solo i cinque di dal 1975 al 1985 e nel 1990 in allean- maggiori partiti presentatisi al giudizio za con il partito repubblicano. degli elettori ottennero una rappresen- Anche la ripartizione dei massimi incari- tanza nel rinnovato consesso provincia- chi nella Giunta provinciale seguì a le: il partito comunista italiano, il partito lungo il modello sperimentato con suc- socialista italiano, la democrazia cristia- cesso nel 1951, di norma l’incarico di na, il partito socialista italiano sezione Presidente fu assegnato ad un rappresen- dell’internazionale socialista ed il partito tante del partito socialista, quello di liberale italiano. assessore anziano invece venne affidato Una vittoria decisiva, anche se ormai ad un esponente del partito comunista, scontata, per la forma di organizzazione mentre la distribuzione degli altri asses- “partito” su tutte le altre forme di asso- sorati fece registrare una maggior variabi- ciazione politica presenti sul territorio lità, anche in relazione al seguito eletto- provinciale, come era accaduto anche rale che ciascun partito riuscì, via via, ad nella dimensione nazionale, in occasio- ottenere. ne delle tornate elettorali per l’elezione Ricordare le elezioni del 1951 significa, dell’Assemblea costituente nel 1946 e quindi, riflettere sull’importanza della delle politiche nel 1948. riappropriazione da parte dei cittadini Il 10 giugno 1951 si recarono alle urne modenesi, tramite i loro rappresentanti 313.524 votanti su 334.694 elettori, cioè liberamente eletti, della possibilità di il 93,7% degli aventi diritto, i voti validi determinare la direzione strategica degli furono 288.226, il 91,9% dei voti espres- interventi pubblici nei campi della si; un’affluenza alle urne che evidenziò, sanità, dei servizi sociali, dell’istruzione e in modo inequivocabile, l’importanza della viabilità, affrontando i problemi che la popolazione modenese riconobbe locali secondo interpretazioni ed ipotesi all’Amministrazione provinciale nella solidamente legate agli equilibri sociali vita civile e politica del nostro territorio. esistenti ed in grado di precostituire I risultati scaturiti dallo spoglio delle quelli futuri. schede elettorali assegnarono una limpi- In questo senso, concludendo, l’amplia- da vittoria all’alleanza di sinistra, com- mento significativo dei settori d’inter- posta dai partiti comunista e socialista vento della Provincia nella società e l’a- che ottennero diciassette seggi sui trenta pertura di una fase di maggior parteci- in palio, la carica di Presidente fu asse- pazione del cittadino alla vita dell’Ente, gnata a Gaetano Bertelli (socialista) e unita ad una più spiccata trasparenza Rubes Triva (comunista) divenne degli atti da parte dell’amministrazione, Assessore anziano, gli altri assessori determinatasi dopo il 1990, non sono socialisti furono: Umberto Baschieri, stati altro che la prosecuzione di un pro- Anna Maria Croce Mattioli e Antonio cesso iniziato cinquant’anni or sono, il 2 Minozzi, quelli del partito comunista luglio 1951 con la prima seduta del furono: Adelmo Bellelli, Benedetto nuovo Consiglio provinciale. 9
Consiglio Provinciale speciale 50 anni del Dal 1951 progressiva affermazione della Provin- ad oggi sono 11 I componenti cia nel novero delle istituzioni dell’am- ministrazione periferica dello Stato, anche il ruolo ed il peso politico degli i mandati il Consiglio e eletti è andato via via mutando e potenziandosi. La partecipazione agli organi di governo amministrativi del Consiglio la Giunta provinciale della Provincia, ha consentito a molti amministratori di acquisire competenze gestionali e tecniche, di stabilire e conso- Provinciale. Circa 260 dal 1951 ad oggi lidare nuove relazioni politiche rivelatesi poi utili in incarichi successivi, anche con responsabilità e poteri maggiori. Nel corso dei decenni l’incarico provin- L a ricorrenza del mezzo secolo ciale ha affiancato quello al Comune di di vita del Consiglio provin- Modena, nel costituire uno dei passaggi i Consiglieri ciale modenese, costituisce intermedi, in una sorta di cursus hono- un’occasione privilegiata per rum politico-amministrativo che, spesso, “transitati” manifestare un sentito rico- inizia con l’elezione al consiglio comu- noscimento a tutte le persone nale di uno dei municipi modenesi e in viale Martiri che, a diverso titolo, con di- può terminare con l’elezione al Con- verse competenze e prospetti- siglio regionale e nei casi migliori in ve politiche, hanno contribui- Parlamento. to allo sviluppo ed al consoli- Con l’introduzione dell’elezione diret- damento dell’alta qualità del ta del Presidente a suffragio universale, vivere civile che caratterizza al Consiglio sono state sottratte impor- tutto il nostro territorio. tanti prerogative, soprattutto quelle Con il consolidamento e la relative alla nomina del Vice presiden- Consiglieri in carica mandato 1951-1956 Consiglieri in carica mandato 1956-1960 Cognome e nome Gruppo Cognome e nome Gruppo Baschieri Umberto(1) Indip. Sinistra, P.S.I. Acanfora Giuseppe P.S.I. Bellelli Adelmo P.C.I. Adani Alfio P.C.I. Bertelli Gaetano P.S.I. Bedogni Ugo P.C.I. Bisi Umberto P.C.I. Bellelli Adelmo P.C.I. Boldrini Mario D.C. Benedetti Luigi P.C.I. Borellini Gina P.C.I. Bertelli Gaetano P.S.I. Colombini Benedetto(2) P.C.I. Bisi Umberto P.C.I. Cremaschi Olinto P.C.I. Boldrini Mario D.C. Croce Anna Maria P.S.I. Campioni Clicerio P.C.I. Farina Cesare P.S. (S.I.I.S.) Croce Anna Maria P.S.I. Forghieri Eugenio P.C.I. Farina Cesare P.S.D.I. 1951, Gaetano Bertelli, Garagnani Giovanni D.C. primo presidente della Fontana Alfonso M.S.I. Provincia di Modena Manfredini Luigi D.C. Forghieri Eugenio P.C.I. Marazzi Pietro D.C. Fornieri Giorgio P.S.I. Messori Taddeo(3) D.C. Lavini Rino D.C. Minozzi Antonio(4) P.S.I. Lanzotti Natale P.C.I. Monelli Arturo P.C.I. Magnani Luigi P.S.I. Montagnani Giovanni D.C. Manfredini Luigi D.C. Nava Claudio D.C. Mango Alfredo P.S.I. Offsas Neldo P.C.I. Marchi Demetrio P.S.I. Pacchioni Enrico D.C. Martinelli Sara P.C.I. Pignedoli Antonio D.C. Monari Erio D.C. Pizzini Umberto P.C.I. Monelli Arturo (1) P.C.I. Righi Erte P.C.I. Morselli Vittorino P.S.I. Rossi Barattini Giovanni P.L.I. Orsini Lanfranco D.C. Sabbadini Alvaro P.S.I. Pacchioni Enrico D.C. Scapinelli Lorenzo(5) P.S. (S.I.I.S.) Righi Carlo P.L.I. (1) Sostituito da Acanfora Giuseppe in seduta del 28.7.1951 Serradimigni Umberto D.C. Righi Erte P.C.I. (2) (3) Sostituito da Rossetti Delmo in seduta del 2.12.1955 Triva Rubes P.C.I. Silingardi Walter P.C.I. Sostituito da Frassoldati Carlo in seduta del 14.3.1955 (4) Sostituito da Vescovini Loris in seduta del 27.12.1955 Vecchi Fernando P.S.I. Triva Rubes P.C.I. (1) (5) Sostituito da Abate Benvenuto in seduta del 27.7.1953 Sostituito da Borsari Luigi in seduta del 22.5.1959 10 la Provincia di Modena
Consiglio Provinciale speciale 50 anni del te e degli Assessori, cariche ore incom- ultime due tornate elettorali della fine patibili con quella di consigliere. degli anni Novanta. I grandi mutamenti avvenuti nella Anche il novero degli eletti ha, quindi, società italiana fra il 1990 ed il 1995, con fatto registrare delle importanti novità, la crisi d’identità di tutto il precedente le più consistenti dal 1951 in poi, il rin- sistema di rappresentanza e l’affermazio- novamento della rappresentanza è ne di nuovi movimenti poi divenuti pro- stato più sensibile fra gli esponenti tagonisti del dibattito politico nazionale, della minoranza, ma ha riguardato 1971, celebrazione hanno radicalmente mutato il panorama anche la maggioranza al governo degli dei 20 anni del Consiglio politico in cui sono state realizzate le ultimi dieci anni. Provinciale con il presidente Sergio Rossi Consiglieri in carica mandato 1960-1964 Consiglieri in carica mandato 1964-1970 Consiglieri in carica mandato 1970-1975 Cognome Nome Gruppo Cognome e nome Gruppo Cognome e nome Gruppo Abate Benvenuto P.S.D.I. Bassoli Alvares P.S.I.U.P. Andreoli Marta P.S.I.U.P. Bedogni Ugo P.C.I. Bastoni Adelmo(1) P.C.I. Baldini Giorgio P.S.U. Bellelli Adelmo P.C.I. Benedetti Luigi P.C.I. Bellelli Rossano D.C. Benedetti Luigi P.C.I. Bergamini Guido P.L.I. Boldrini Giordano D.C. Bertolani Mario D.C. Bertolani Mario D.C. Boldrini Mario D.C. Boldrini Mario D.C. Bisi Umberto P.C.I. Borghi Giuliano P.C.I. Bonilauri Nino D.C. Bortolani Franco D.C. Bortolotti Ermete D.C. Borsari Luigi P.C.I. Casari Arrigo(2) P.S.D.I. Cavani Franco(1) P.C.I. Bortolani Franco D.C. Debbi Emilio P.C.I. Costa Aldo P.C.I. Campioni Clicerio(1) P.C.I. Francesconi Giovanni P.S.I. Dignatici Leo D.C. Croce Anna Maria P.S.I.U.P. Gavioli Mario(3) P.C.I. Francesconi Giovanni(2) P.S.I. Farina Cesare P.S.D.I. Gualtieri Dario D.C. Galloni Romano D.C. Francesconi Giovanni P.S.I. Guazzaloca Ilario P.C.I. Granati Maria Teresa P.C.I. Galli Luigi P.L.I. Lanzotti Natale P.C.I. Lanzotti Natale P.C.I. Gavioli Mario P.C.I. Levrini Giuseppe D.C. Losi Bruno P.C.I. Gualtieri Dario D.C. Morselli Vittorino(4) P.S.I. Malavasi Gino D.C. Guazzi Enrico(2) D.C. Orlandi Luigi(5) D.C. Mariani Aldo P.L.I. Lanzotti Natale P.C.I. Pacchioni Enrico D.C. Morselli Vittorino P.S.I. Marchi Demetrio P.S.I. Poppi Ivonne P.C.I. Neri Umberto P.C.I. Marri Romolo P.C.I. Rossi Sergio P.C.I. Olivieri Giorgio D.C. Menziani Enrico D.C. Sacchi Arrigo P.C.I. Pasini Franco P.C.I. Morselli Vittorino P.S.I. Sainati Renato P.C.I. Pacchioni Enrico D.C. Pacchioni Enrico D.C. Santagata Ciro D.C. Poppi Ivonne P.C.I. Parenti Giuseppe P.C.I. Sgarbi Luciana(6) P.C.I. Righi Silvano P.C.I. Poppi Ivonne P.C.I. Silingardi Walter P.C.I. Romagnoli Giovanni(3) P.C.I. Rossi Sergio P.C.I. Storchi Elvino P.C.I. Rossi Sergio (4) P.C.I. Sainati Renato P.C.I. Turci Lanfranco P.C.I. Saltini Vittorio P.C.I. Sgarbi Luciana P.C.I. Vignocchi Gustavo D.C. Superbi Enio P.S.U. Silingardi Walter P.C.I. Vincenzi Glicerio(7) D.C. Turci Lilia P.C.I. Vignocchi Gustavo D.C. Zinani Aleardo P.S.I. Vezzani Egidio P.C.I. (1) (1) Sostituito da Righi Eligio in seduta del 4.3.1963 Sostituito da Romagnoli Giovanni in seduta del (1) Sostituito da Bulgarelli Mario in seduta del 6.2.1974 (2) Sostituito da Reggiani G.Battista in seduta del 23.12.1966 (2) Sostituito da Rossi Edoardo in seduta del 20.02.1973 (2) 10.4.1962 Sostituito da Baldini Gianfranco in seduta del a sua volta sostituito da Novi Loris in seduta del 27.12.1968, a sua volta sostituito da Marchetti 16.1.1974 Giovanni in seduta del 8.10.1969 (3) Sostituito da Bellentani Romano in seduta del (3) Sostituito da Pasini Franco in seduta del 25.1.1967 8.3.1972 a sua volta sostituito da Gavioli Giuseppe viene a sua volta sostituito in seduta del 7.3.1973 (4) Sostituito da Degli Angeli Enrico in seduta del (4) Sostituito da Valenti Emo in seduta del 7.3.1973 22.1.1969 (5) Sostituito da Leonelli Paolo in seduta del 27.12.1968 - deceduto viene a sua volta sostituito da Rinaldi William in seduta del 4.7.1969 a sua volta sostituito da Bonfatti Francesco in seduta del 12.11.1969 (6) Sostituita da Piana Raffaele in seduta del 18.6.1968 (7) Sostituito da Levoni P.Giuseppe in seduta del 24.2.1965 viene a sua volta sostituito da Mengozzi Dario in seduta del 17.11.1967 a sua volta sostituito da Bortolotti Ermete in seduta del 19.4.1968 11
Consiglio Provinciale speciale 50 anni del Consiglieri in carica mandato 1975-1980 Consiglieri in carica mandato 1980-1985 Consiglieri in carica mandato 1985-1990 Cognome e nome Gruppo Cognome e nome Gruppo Cognome e nome Gruppo Asprea Saverio(1) P.S.I. Arletti William(1) D.C. Barbolini Giuliano P.C.I. Baldini Giorgio(2) P.S.I. Barbolini Giuliano P.C.I. Bazzani Mauro Indip. Sinistra Beneventi Alberto P.C.I. Beneventi Alberto P.C.I. Bonetti Giampietro Indip. Sinistra Boldrini Giordano D.C. Bonetti Giampietro(2) D.C. Cavaletti Luciano(1) P.C.I. Bonetti Giampietro D.C. Buganza Silvano(3) P.C.I. Cremonini Graziano(2) P.C.I. Cocchi Renato P.C.I. Cocchi Renato P.C.I. De Maio Giuseppe D.C. Costa Aldo P.C.I. Colombini Lauro D.C. Falzoni Cesare M.S.I.-D.N. Cremonini Graziano P.C.I. Cremonini Grazianoe P.C.I. Famigli Liliano P.C.I. Debbi Emilio P.C.I. Debbi Emilio P.C.I. Gallerani Nerino P.C.I. De Rienzo Bruno P.C.I. De Rienzo Bruno P.C.I. Giovanardi Giuseppe D.C. Forghieri Sandra P.C.I. Famigli Liliano P.C.I. Guerzoni Roberto P.C.I. Galli Pier Luigi D.C. Fraulini Nino(4) D.C. Guidetti Patrizia P.C.I. Galli Rosanna(3) P.C.I. Galloni Romano D.C. Levrini Giuseppe D.C. Galloni Romano D.C. Giovani Roberto P.C.I. Longhi Guido P.C.I. Gherardi Gelsomino P.C.I. Gualdi Marzia(5) P.C.I. Lupi Gianni(3) P.C.I. Giovani Roberto (4) P.C.I. Longhi Guido P.C.I. Manzini Paola P.C.I. Granati Maria Teresa(5) P.C.I. Malavasi Gino D.C. Montorsi Renzo P.C.I. Guerzoni Micaela P.C.I. Mazzali Daniela P.C.I. Nigro Sergio P.S.I. Malavasi Gino D.C. Montorsi Renzo P.C.I. Orlandi Emilio P.R.I. Mango Alfredo(6) P.S.I. Neri Umberto P.C.I. Pacchioni Maurizio D.C. Manzini Paola P.C.I. Nuara Giuseppe P.S.I. Pagani Egidio P.C.I. Neri Umberto P.C.I. Paladini Maurizio D.C. Panizza Mario Indip. Sinistra Pedrazzi Marino D.C. Pedrazzi Marino D.C. Parenti Antonio D.C. Righi Silvano P.C.I. Righi Silvano P.C.I. Pedrazzi Marino(4) D.C. Rivaroli Bruno M.S.I.-D.N. Rivaroli Bruno M.S.I.-D.N. Pedretti Pier Paolo D.C. Rubbiani Angelo D.C. Saccani Vezzani Carlo P.C.I. Prandi Sauro P.S.I. Santulini Terenzio(7) P.C.I. Terzi Alfonso Bino(6) P.S.I. Samorì Gian Piero D.C. Venturelli Luciano D.C. Turchi Giovanni P.S.I. Secchi Benito P.C.I. Veronesi Mauro P.S.D.I. Veronesi Mauro P.S.D.I. Silvestri Mario Pio(5) P.S.I. Vezzani Egidioe P.C.I. Vezzani Egidio P,C,I, Zini Adriana P.C.I. (1) (1) Sostituito da Ricci Giovanni in seduta del 12.2.1979 (1) Sostituito da Moretti Umberto in seduta del Sostituito da Zini Giovanna in seduta del 6.4.1988 (2) (2) Sostituito da Santachiara Nino in seduta del 30.7.1980 Sostituito da Meschiari Mauro in seduta del 6.4.1988 (3) 21.7.1977 (2) Sostituito da Camellini Zeno in seduta del 11.1.1985 Sostituito da Bulgarelli Vanni in seduta del (3) Sostituita da Beccaria Pier Camillo in seduta del (3) Sostituito da Cigni Fausto in seduta del 21.12.1983 15.12.1988 (4) 29.6.1979 (4) Sostituito da Parenti Antonio in seduta del 14.5.1982 Sostituito da Carrettin Livio in seduta del 20.1.1988 (4) Sostituito da Gualdi Marzia in seduta del 25.7.1975 (5) Sostituita da Remondi Cesare in seduta del a sua volta sostituto da Zanoli Tonino in seduta del (5) Sostituita da Barbolini Giuliano in seduta del 21.12.1983 16.11.1988 (5) 20.1.1977 (6) Sostituito da Nigro Sergio M. A. in seduta del Sostituito da Ariani Giorgio in seduta del 26.10.1988 (6) Sostituito da Nuara Giuseppe in seduta del 12.2.1979 29.1.1982 che viene nominato Presidente della Provincia (7) Sostituito da Gavioli Mario in seduta del 29.6.1976 Il Presidente Giuseppe Nuara consegna una targa per meriti sportivi e imprenditoriali a Il Presidente Giuliano Enzo Ferrari Barbolini inaugura con il Ministro Facchiano la Galleria d’arte della Provincia 12 la Provincia di Modena
Consiglio Provinciale speciale 50 anni del 1993, il Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro in visita nella sede della Provincia con il Presidente Giorgio Baldini Maggio 1995, insediamento del 10° Consiglio Provinciale Consiglieri in carica mandato 1990-1995 Consiglieri in carica mandato 1995-1999 Consiglieri in carica mandato 1999-2004 Cognome e nome Gruppo Cognome e nome Gruppo Cognome e nome Gruppo Albertini Liliana P.C.I. Barbieri Giorgio Lega Nord Annovi Enrichetta F.I. Baldini Giorgio P.S.I. Bergonzini Natalino P.D.S. Barbieri Giorgio Lega Nord Balugani Pietro P.S.I. Bergonzoni Franco R.C. Benatti Maino D.S. Bergonzini Natalino P.C.I. Bonaccini Stefano P.D.S. Bergonzini Natalino D.S. Biondi Mauro D.C. Bozzoli Malerba G. P.P.I. Bertacchi Massimo F.I. Cigarini Werther(1) P.C.I. Bulgarelli Anna P.D.S. Biondi Mauro Angelo P.P.I. Corsini Enrico P.S.I. Corsini Enrico Patto dem.S.I. Cavazzuti Mauro I democratici Costi Luigi P.C.I. Cottafavi Gianni(1) P.D.S. Dotti Emidia D.S. Falzoni Cesare M.S.I.-D.N. Dallari Adriano FI-Polo per Modena Falzoni Cesare A.N. Gallerani Nerino P.C.I. Falzoni Cesare AN-Polo per Modena Leoni Andrea F.I. Giovanardi Giuseppe D.C. Fontana Paolo Verdi Liotti Caterina Rita D.S. Levrini Giuseppe D.C. Luppi Giovanni P.D.S. Luppi Giovanni D.S. Manini Ennio Lega Nord Maleti Roberto P.D.S. Maletti Maurizio(1) D.S. Manzini Paola(2) P.C.I. Maletti Maurizio P.D.S. Mazzi Dante F.I. Marchiorri Gianpaolo D.C. Michelini Massimo P.D.S. Morandi Filippo A.N. Marcucci Luigi D.C. Morandi Filippo AN-Polo per Modena Mosca Fabio D.S. Mazzoni Alberto Sole.Verdi Olivieri Pierluigi P.D.S. Muzzarelli Gian Carlo(2) D.S. Meschiari Mauro(3) P.C.I. Pallotti Carlo AN-Polo per Modena Orlandi Antonella F.I. Michelini Massimo P.C.I. Pattuzzi Graziano P.P.I. Pattuzzi Graziano P.P.I. Muzzarelli Gian Carlo P.C.I. Piccinini Brunella P.D.S. Piccinini Brunella D.S. Ontani Alessandra P.C.I. Reggiani Valter P.D.S. Pivetti Gigliola D.S. Orlandi Emilio(4) P.R.I. Ruoli Liviano P.D.S. Poletti Maurizio F.I. Pedretti Pier Paolo D.C. Sassi Guglielmo FI-Polo per Modena Quartieri Gino D.S. Poppi Graziano D.C. Schianchi Giuliano P.P.I. Reggiani Valter D.S. Sala Isa(5) P.C.I. Silvestri Alfredo R.C. Romani Susanna F.I. Secchi Benito P.C.I. Siggillino Innocenzo P.D.S. Ruoli Liviano D.S. Siggillino Innocenzo P.C.I. Testi Andrea CCD-Polo per Modena Silvestri Alfredo R.C. Testi Andrea D.C. Verna Gianpaolo AN-Polo per Modena Sirotti Andrea D.S. Turci Marco P.C.I. Zanasi Maurizio P.D.S. Tagliani Tomaso C.C.D. Zini Adriana P.C.I. Zeni Lorella(2) P.D.S. Vaccari Giuseppe D.S. Zuffi Luisa(3) P.D.S. Vandelli Vincenzo I democratici (1) Sostituito da Rizzi Lella in seduta del 26.5.1993 (1) Sostituito da Barbieri Giancarlo (1) Sostituito da Rocco Francesco (2) Sostituita da Zini Giovanna in seduta del 26.4.1994 (2) Sostituito da Pittalis Giulio Cesare (2) Sostituito da Barbieri Giancarlo (3) Sostituito da Pagani Egidio in seduta del 17.4.1991 (3) Sostituito da Pivetti Giliola (4) Sostituito da Boni Stefano in seduta 8.2.1995 (5) Sostituita da Sgarbi Alfredo in seduta del 21.10.1992 13
Consiglio Provinciale speciale 50 anni del di Clara Ghelfi La Provincia della Costituzione Cinquant’anni di cammino per affermarsi ella seduta di insediamento del N come Ente anni - mentre l’amministrazione della primo Consiglio provinciale di Provincia era saldamente in mano alla sini- Modena elettivo del dopoguerra stra - le maggioranze di molti Comuni intermedio una frase del consigliere Antonio Pignedoli dell’Appennino erano costituite da espo- stigmatizza in modo molto chiaro la posi- nenti dei partiti di governo, i quali - in que- di zione della Provincia nel quadro istituzio- sto caso - contro il centralismo, reclamava- nale degli anni ’50. no l’autonomia locale. Egli afferma, infatti, di considerare l’Ente Si trattava senza dubbio di un momento di programmazione soltanto “un settore dello Stato” seppure scontro molto aspro, profondamente gli riconosca “limitate autonomie” e assi- segnato dal ricordo dell’eccidio del 9 gen- e di cura la collaborazione del proprio gruppo naio 1950 delle Fonderie di Modena, ma la “purché lo spirito non sia politico ma sinistra, allo scopo di acquisire una legitti- decentramento esclusivamente tecnico”. mazione politica, accantonò il mito dello La Provincia si presentava quindi, nono- statalismo marxista a favore di un decen- stante il dettato costituzionale, molto tramento coordinato al livello di una diversa da quell’ente autonomo di governo comunità provinciale in grado di autoiden- locale, che era nelle aspirazioni e nei voti di tificarsi e cercò la coesione sociale, offrendo quanti avevano lottato e si erano sacrificati strutture e servizi efficienti anche all’inizia- perché la “democrazia tornasse ad essere tiva privata (a livello di piccola e media sostanza e forma della vita italiana”. impresa). Nonostante ciò, Consiglio e Giunta pro- Rispetto ai problemi della montagna, mag- vinciali rivolsero immediatamente il pro- giori consensi ottenne l’idea di formare prio impegno verso questioni di carattere un’azienda speciale a base provinciale per generale e soprattutto verso interventi fina- la distribuzione del gas metano. lizzati a limitare gli squilibri esistenti tra le L’argomento fu affrontato in particolare varie zone del territorio amministrato. durante la seduta del 18 marzo 1953, In data 3 febbraio 1952 venne deliberata nella quale si presentò la costituzione di l’istituzione di un assessorato alla monta- un Consorzio, che contava sull’adesione gna, il quale provvide subito ad incremen- di 28 Comuni ed era incaricato del coor- tare in maniera consistente il contributo dinamento nella distribuzione capillare assegnato al Consorzio per il rimboschi- del gas metano, “ad evitare che si inseris- mento; l’anno successivo si convocò a se dal pozzo sino al consumatore la spe- Modena un importante convegno regiona- culazione privata”. Nessuno mise in le sui problemi delle zone montane, cui le discussione, in quella circostanza, l’op- minoranze parteciparono soltanto dopo portunità della dimensione provinciale, molte polemiche, poiché lo considerarono “ritenuta perfettamente idonea ai compi- 1952, istituzione all’inizio un’iniziativa di parte. ti prefissati, piuttosto che quella comuna- di un assessorato L’argomento “montagna”- strettamente le”. Unanime fu l’opinione che fosse alla montagna: opere di forestazione connesso a quello della riforma agraria - insensato costituire tante piccole aziende era, infatti, destinato a suscitare forti con- comunali “prive di qualsiasi forza con- trasti per ovvie ragioni politiche. trattuale e obbligate a caricarsi esagerata- Come è noto, dopo l’esclusione - avvenuta mente di personale”. Il Consorzio venne nel 1947 - delle sinistre dal governo, con- costituito ufficialmente il 5 marzo 1954 fermata dai risultati delle elezioni politiche attraverso un decreto prefettizio e rappre- ‘48, deteneva il potere statale una coalizio- sentò un’esperienza pilota in Italia, consi- ne guidata dalla Democrazia Cristiana. derato che in altre province la creazione Sia al centro che alla periferia, da una parte di simili soggetti dotati di autonomia giu- e dall’altra degli schieramenti politici, le ridica non venne mai sancita dal prefetto. strategie erano contraddistinte da un com- Un’esperienza simile venne realizzata plicato intreccio di contraddizioni e di anche nel settore della viabilità minore, opportunismi. dove la Provincia e i Comuni si unirono in A livello nazionale, ci si orientava verso un Consorzio volontario avente lo scopo soluzioni del conflitto sociale che si espri- (secondo lo statuto approvato dal mevano nelle forme di una sorta di “demo- Consiglio il 29 luglio 1952) di provvedere crazia protetta”, di burocratismo, di centri- alla manutenzione e al miglioramento del smo, di un certo imprecisabile statalismo, piano e dei tracciati delle strade intercomu- 1953, metanizzazione: che soffocava - a detta dello stesso don nali. A carico della Provincia rimase la lavori in diverse aree del Sturzo - le autonomie e bloccava lo svilup- costruzione della Fondovalle Panaro e il territorio dopo costituzione po economico. completamento della strada turistica del di un apposito Consorzio Per quanto riguarda il Modenese, in quegli Cimone. 14 la Provincia di Modena
Consiglio Provinciale speciale 50 anni del La Giunta provinciale, infine, per tre anni pesca nelle acque interne. consecutivi aveva manifestato, in sede di Il decreto delegato n. 987 del 10 giugno presentazione di bilancio preventivo, l’in- 1955 - emesso in base alla già citata legge tenzione di non applicare alcun aumento del ‘53 - inseriva senza diritto di voto il delle imposte sui terreni e sui redditi agrari Presidente della Provincia nel Comitato e si era riservata di adottare provvedimenti regionale incaricato di “formulare i pro- per la riduzione e lo sgravio da queste grammi di investimento, d’intervento e di imposte nei confronti dei proprietari della assistenza tecnica nel campo dell’agricoltu- montagna e dei proprietari coltivatori ra, delle bonifiche, dell’economia montana diretti della pianura. Questa proposta e delle foreste” (art. 5). La stessa norma aveva suscitato un dibattito molto acceso prevedeva l’obbligo da parte del presidente in Consiglio, dove si contrapposero le posi- di questo Comitato di chiedere al zioni dell’Associazione Piccoli Proprietari e Consiglio provinciale il parere sui pro- Pastori della Montagna, rappresentata dal- grammi provinciali (art. 6). Venivano poi l’assessore del PSI Antonio Minozzi, e attribuiti alla Provincia poteri di vigilanza 1950, lavori di asfaltatura dell’Associazione Coltivatori Diretti, il cui sulla preparazione e sul commercio di delle strade provinciali portavoce fu il consigliere della DC Mario sostanze di uso agrario e di prodotti agrari. Boldrini. La minoranza accusò in diverse A fronte di queste piccole conquiste, conti- occasioni la Giunta di presentare imposta- nuarono però per molti anni ad essere retti zioni di bilancio demagogiche – con la pre- da Commissari governativi e prefettizi - e senza di alcune voci non consentite dalla quindi ad essere sottratti ad una gestione legge - a puro scopo elettorale e dichiarò di democratica - numerosi enti minori, fra i considerare l’ingerenza della Provincia quali molte istituzioni del settore sociosa- negli affari amministrativi dei singoli nitario ed assistenziale, l’Istituto di Comuni “non tollerabile né ammissibile”. Zootecnia, i Consorzi di Bonifica ed La Provincia si difese ricordando alcuni Irrigazione e dei Bacini Montani. discutibili interventi dei Comuni, i quali - Non bisogna poi dimenticare che il regime per esigenze di bilancio - avevano deciso la dei controlli sugli atti in vigore era ancora vendita di beni comunali, costituiti da quello stabilito dalla legge 530/47 e dalla boschi e pascoli. Ed era proprio per correg- cosiddetta legge Scelba ( legge 62/53), gere questo orientamento ritenuto errato, norme che assegnavano al Prefetto il con- che l’Ente riteneva opportuno interporsi al trollo di legittimità - configurato come fine di contribuire allo studio di soluzioni controllo successivo ed eventualmente tali da offrire la possibilità agli enti stessi di repressivo - e alla Giunta provinciale non avere più bisogno del ricavato annua- amministrativa (un organo a struttura le di un taglio di bosco per pareggiare il mista, con componenti di natura in parte bilancio. burocratica e in parte elettiva) il controllo La proposta fu, in realtà, sempre bocciata di merito, con lo scopo di accertare la cor- 1953, trasferite dalla Giunta provinciale amministrativa e rispondenza delle deliberazioni degli orga- competenze in materia di caccia e pesca: dalla Commissione centrale per la finanza ni provinciali a criteri (imprecisabili e fase di ripopolamento e locale. discrezionali) di convenienza e di opportu- cattura specie ittiche In quel momento stava però emergendo nità amministrativa. per la Provincia una qualche speranza di Il disconoscimento di prerogative di inter- progresso dal punto di vista istituzionale. Il vento diretto sugli interessi locali, in parti- Parlamento, infatti, con la legge n. 150 colare su quelli economici, era reso ancora dell’11 marzo 1953, aveva trasferito al più completo dal fatto che veniva conser- Governo per un anno (termine poi proro- vata pressoché intatta la situazione di asso- gato di quindici mesi) il suo potere legisla- luta mancanza di una finanza provinciale, tivo, perché fosse attuato il decentramento caratterizzata da una meccanica ed auto- e perché le funzioni statali di interesse matica dipendenza delle entrate dall’anda- esclusivamente locale venissero attribuite mento delle entrate erariali e dalla conse- alle Province e ai Comuni. guente impossibilità di qualsiasi manovra Sembrava veramente, scorrendo la legge, del tributo. che si stesse avvicinando la fine di quello Malgrado ciò, l’analisi delle vicende delle che veniva definito un “centralismo esaspe- prime legislature del dopoguerra ci mostra, rato” e che ci si trovasse agli inizi di un’au- accanto alle iniziative già viste, anche tonomia concreta con larghe competenze numerosi interventi intrapresi per contri- ed estesi poteri in molti settori della vita buire concretamente allo sviluppo com- locale. plessivo del territorio. Il realtà il decentramento non venne realiz- Uno degli esempi più noti - di cui la 1957, via libera alla zato. Nessuna maggiore autonomia fu rico- Provincia di Modena è sempre andata fiera realizzazione dell’Istituto nosciuta in materia di istruzione pubblica, - è la creazione, decisa all’unanimità nel Fermi: lato sud industria, commercio, trasporti, igiene e 1957, dell’istituto tecnico industriale dell’edificio sanità. Ci si limitò, per quanto concerne le “Enrico Fermi”, a completo carico della in costruzione competenze del Ministero dell’agricoltura e Provincia, che offriva corsi davvero innova- delle foreste, a trasferire alle Province alcu- tivi in chimica industriale (per le industrie ne limitate funzioni in materia di caccia e alimentari e ceramiche della zona) ed in 15
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