"La libertà è donna", il convegno di Castel Gandolfo: un focus dopo 9 mesi dalla firma storico protocollo interistituzionale

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"La libertà è donna", il convegno di Castel Gandolfo: un focus dopo 9 mesi dalla firma storico protocollo interistituzionale
“La libertà è donna”, il
convegno di Castel Gandolfo:
un focus dopo 9 mesi dalla
firma      dello      storico
protocollo interistituzionale

CASTEL GANDOLFO (RM) – La libertà è donna il titolo del
convegno promosso dal Comune di Castel Gandolfo e realizzato
insieme a “Incontriamoci”, laboratorio di idee Associazioni di
Castel Gandolfo.

 IL VIDEO SERVIZIO TRASMESSO A OFFICINA STAMPA DEL 29/11/2018
"La libertà è donna", il convegno di Castel Gandolfo: un focus dopo 9 mesi dalla firma storico protocollo interistituzionale
Nel corso dell’incontro è stato fatto un focus sul protocollo
Operativo Interistituzionale realizzato dalla Procura di
Velletri guidata dal Procuratore Capo della Repubblica dr.
Francesco Prete e dalla Asl Roma 6 diretta dal prof Narciso
Mostarda e siglato lo scorso 8 marzo a Palazzo Chigi ad
Ariccia. Un protocollo che ha visto l’adesione di ben 30
comuni del territorio, del Tribunale di Velletri, del
Tribunale e la Procura per i minorenni di Roma, della Regione
Lazio, della Questura di Roma, dell Comando provinciale dei
Carabinieri, dell’Ufficio Scolastico Regionale e dell’ordine
degli psicologi.

L’incontro moderato dalla giornalista Chiara Rai ha visto la
partecipazione di relatori d’eccezione che hanno snocciolato
le varie criticità sulle quali fare fronte comune per cercare
di debellare il fenomeno della violenza di genere.

Il direttore generale della Asl Rm6 professor Narciso Mostarda
riferendosi ai casi di violenza ha parlato di numeri molto più
alti rispetto alle segnalazioni che arrivano nei pronto
soccorso o all’Autorità Giudiziaria. “Una violenza diluita –
ha detto Mostarda accendendo i riflettori su quelli che ha
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definito come “atteggiamenti che quotidianamente imprimono
accelerazioni perverse vere e proprie distorsioni della
qualità della giornata” Un meccanismo la sanità sta cercando
di aggredire aldilà dei protocolli per cercare di fare sempre
di più. Mostarda ha poi concluso l’intervento invitando a
pensare a come superare i retaggi antropologici che ci
portiamo in eredità e che sono alla base di molti fenomeni di
violenza lavorando soprattutto su come rigenerare quelli che
saranno gli adulti di domani ovvero i bambini di oggi.

La dr.ssa Cristiana Macchiusi Sostituto Procuratore della
Repubblica presso il Tribunale di Velletri, che si occupa di
questi casi da oltre un ventennio ha illustrato a grande
raggio quelle che sono le direttive europee in merito ad un
sistema di tutela tra i vari stati. Macchiusi ha anche parlato
del grande tema dei così detti reati culturalmente orientati
“quando l’uomo – ha detto il magistrato – è convinto di poter
ammazzare di botte la moglie, è convinto che la può
sequestrare, è convinto che la può stuprare, è convinto che
può ammazzare la figlia perché è andata a letto con uno di
religione diversa e ha disonorato tutta la famiglia”.
Macchiusi ha poi snocciolato in maniera analitica quelle che
sono concretamente le azioni messe in campo per attuare le tre
P Prevenzione, Protezione e Punizione di chi commette questi
reati.

Le psicologhe Clara Borri e Giovanna Vannini hanno
approfondito quelli che sono gli aspetti determinanti, spesso
trascurati, del ruolo della famiglia. Borri e Vannini hanno
esposto la tematica legata alle dipendenze affettive sane
illustrando quella che viene definita dipendenza affettiva
patologica nella relazione di coppia

Non sono mancati i saluti istituzionali del sindaco di Castel
Gandolfo Milvia Monachesi, un amministratore donna che da
sempre ha mostrato una particolare sensibilità nell’affrontare
queste tematiche.
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Allestita per l’occasione la mostra “La Caduta” a cura
dell’artista iraniana Bahar Hamzehpur a cura di Laura Giovanna
Bevione: ritratti di donne che hanno vissuto all’ombra di un
uomo.

Antonella Ingiosi e Roberta Pettinella hanno interpretato dei
brani sul tema della violenza alle donne oltre alla giovane
Erica Sciacca.

Bracciano, M5s scatenato vs
sindaco. Tondinelli: “La nota
5 stelle non evidenzia nulla
di specifico e di concreto”
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BRACCIANO (RM) – Riceviamo e pubblichiamo la nota del sindaco
di Bracciano Armando Tondinelli

“La storia infinita continua e va sempre in scena la saga del
M5S aspettando la proiezione del film che, a loro dire,
svelerà la verità.

Voglio però precisare subito una cosa: non ho alcun timore o
disagio nel rapportarmi sui fatti e se intervengo nel
dibattito quasi sempre nei confronti del M5S è perché da loro
sono attaccato continuamente con rilievi che travisano la
realtà . Le mie sono solo le risposte, non accuse, alle loro
affermazioni e non sono riferite mai a mie iniziative. Lo
stesso atteggiamento adotto nei confronti delle altre
minoranze: rispondo quando sono tirato in ballo.

E’ il M5S, nelle sue articolazioni, che quasi quotidianamente
lancia strali avvelenati contro di me. Azioni legittime da
parte della minoranza ma io dovrei stare zitto e non
rispondere agli attacchi per far loro piacere ? Certo è
proprio singolare e allucinante evidenziare come la mia
risposta ai rilievi da loro mossi venga interpretata e fatta
passare come ossessione e timore nei loro confronti. Se il M5S
non rendesse pubbliche le accuse nei miei confronti, io mi
asterrei dall’inviare note di chiarimento.

Non sono stato mai io ad iniziare una polemica, anche quando
sarebbe stata giustificata come nel caso delle spese
elettorali, e non ho mai precluso un confronto su qualsiasi
tematica, ma il confronto non comporta una obbligata
condivisione di idee fra le parti se le visioni sono diverse.

Non mi lamento per la presentazione di interpellanze, esposti
e interrogazioni, atti dovuti da parte delle diverse minoranze
e ai quali ho sempre risposto puntualmente, ma sono i
contenuti che sono spesso pretestuosi, formali e del tutto
marginali.

E’ emblematico il contenuto della nota del M5S che ha generato
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questa risposta: non evidenzia nulla di specifico e di
concreto. Si parla di “bugiardi seriali”, di arrampicamento
sugli specchi, di colle prodigiose, di facili riconoscimenti
di sbagli, ma tutto rimane circoscritto ad un contesto
generico.

La nota del M5S termina con una affermazione che condivido in
pieno nella parte che rivendica il ruolo di controllo della
opposizione, mentre dissento dalla affermazione che mi
attribuisce un suggerimento sul comportamento delle minoranze.
Ho solo invitato le parti ad essere più concrete
nell’interesse di tutti.”

Anguillara        Sabazia:
inaugurato     il   centro
antiviolenza dedicato alla
memoria     di    Federica
Mangiapelo
"La libertà è donna", il convegno di Castel Gandolfo: un focus dopo 9 mesi dalla firma storico protocollo interistituzionale
ANGUILLARA SABAZIA (RM) – La sala dalla casa comunale di Colle
Sabazio, ad Anguillara Sabazia, era piena, in occasione
dell’inaugurazione del centro antiviolenza dedicato alla
memoria di Federica Mangiapelo, la ragazza trovata morta sei
anni fa sulla spiaggia di Vigna di Valle.

Un progetto voluto dall’amministrazione comunale, in
particolare dalla vicesindaco Sara Galea, che vedrà la
cooperativa “Prassi e Ricerca”, occuparsi del centro, con una
lunga esperienza nel campo sociale, da circa quarant’anni,
infatti, si occupa di temi sociali a Roma e in alcuni comuni
della fascia metropolitana.

Un emozionato Luigi Mangiapelo, papà di Federica, che ha
ringraziato l’amministrazione, a nome della famiglia, “In
questi anni sono andato spesso a parlare di violenza, anche
nelle scuole – ha detto Luigi Mangiapelo – anche davanti a
trecento persone, e non ho problemi a parlare in pubblico
della cosa. Qui però è diverso, questa oggi è casa di
Federica, e ho sentito la cosa in maniera diversa, non ho
potuto fermare qualche lacrima”.

Presenti all’inaugurazione il sindaco Anselmo, che ha letto un
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toccante testo sulle accuse e giustificazioni che si leggono
ogni volta che una donna viene uccisa, l’assessore ai servizi
sociali di Castelnuovo di Porto, comune dove la cooperativa
gestisce già un progetto, e alcuni consiglieri di Anguillara
Sabazia e della Regione Lazio. Per l’occasione i ragazzi del
liceo artistico “Luca Paciolo” di Anguillara hanno effettuato
una serie di disegni, tra i quali uno è stato scelto come logo
ufficiale del centro.

Unico neo della giornata, un cittadino ha iniziato a urlare in
sala, inveendo contro la decisione di utilizzare il centro per
il servizio sociale, avendolo “scippato” alla cittadinanza,
prontamente bloccato sia dalla Vicesindaco Sara Galea, che ha
risposto per le rime e con fermezza, ricevendo dal pubblico
presente disappunto, mostrare il proprio dissenso per l’ospite
indesiderato, tirato fuori dall’edificio dalla Pubblica
Sicurezza.

Negli ultimi tempi il centro comunale era stato utilizzato
senza autorizzazioni da un’associazione per attività rivolta
ai minori e pubblicizzata attraverso un gruppo Facebook che
faceva riferimento ad un Comitato di quartiere di Anguillara.
Solo dopo una delibera specifica del comune di Anguillara
Sabazia si è potuto interrompere attività in essere presso la
struttura, con minaccia di intervento della forza pubblica in
caso di inadempienza, che hanno fatto troncare definitivamente
iniziative, come tornei di briscola, bingo, cene con ingresso
a pagamento, organizzate nella casa comunale, senza aver
corrisposto all’ente alcun affitto o indennità, senza che
queste iniziative siano state discusse nelle assemblee o nei
direttivi del comitato, stando a quanto risulta dai verbali
pubblicati sul sito dello stesso come da regolamento dei
quartieri.

Tornando all’argomento della giornata, l’apertura del centro
risulta importante per il territorio, perché la violenza di
genere è un problema del quale solo da pochi anni si è posta
l’attenzione, il dato statistico narra come, in un quadro dove
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gli incidenti stradali negli ultimi dieci anni sono diminuiti
di circa il 40 % in dieci anni, e quelli sul lavoro del 50, le
vittime di femminicidio sono rimaste pressoché stabili.

All’inaugurazione era presente anche la dott.ssa Martina
Radice,   che ha presentato lo scorso anno una tesi presso
L’Accademia Internazionale di Scienze Forensi sul caso di
Federica Mangiapelo, in cui ha analizzato diversi aspetti
della vicenda, partendo dalla gelosia del fidanzato, Marco di
Muro, che è stato condannato in Cassazione a 14 anni. Come
scrive Martina: “Era ormai noto che Marco Di Muro era geloso
di Federica, la controllava costantemente e insistentemente:
non poteva vestirsi come le piaceva, non poteva uscire di casa
senza di lui, non poteva lavorare, non era libera di scegliere
e di prendere decisioni per il suo futuro. Infatti, dopo le
scuole medie si era iscritta ad un corso per parrucchieri ma
Marco, non concorde nella scelta, decise di iscriversi anche
lui soltanto per controllarla e per evitare che coltivasse
amicizie «indesiderate»”.

Sulle dichiarazioni del Di Muro, rilasciate in aula, dove
dichiarava che non avrebbe potuto far male alla ragazza che
amava, Martina commenta: “Se l’avesse amata così tanto avrebbe
risposto alle telefonate in piena notte di un padre
preoccupato per il mancato rientro della figlia, avrebbe
partecipato ai funerali, avrebbe collaborato alle indagini,
avrebbe fatto di tutto per togliere qualsiasi vago sospetto
sulla sua persona. Invece, piuttosto che dimostrare di essere
innocente, senza la benché minima esitazione ha messo in campo
tutto quello che poteva per depistare le indagini cercando di
inseguire un vano tentativo di farla franca: fortunatamente il
corso della giustizia, questa volta, è andato per il verso
giusto.

Se l’avesse amata veramente non avrebbe impedito a Federica di
uscire con le amiche, di frequentare la scuola, di lavorare,
di vestirsi come le piaceva… non le avrebbe impedito di
vivere, con la spensieratezza e leggerezza dei suoi sedici
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anni, la vita che Federica desiderava. Ma questa è un’altra
storia: è una storia di una violenza psicologica, poi fisica
fino a giungere all’annientamento totale”.

Simonetta D’Onofrio

Genzano, inquilini palazzina
esplosa: affitti a canone
concordato. La situazione
degli “sfollati”

GENZANO (RM) – La casa è un diritto primario di ogni
individuo. Purtroppo, però, molti cittadini hanno difficoltà a
trovare un’abitazione a prezzi ragionevoli e, per questo, il
Comune di Genzano di Roma ha approvato un’importante delibera
di Giunta che prevede l’introduzione dell’affitto a canone
concordato, in base alle specificità del territorio.

I canoni concordati saranno fissati tramite un accordo locale,
sulla base dello schema approvato dalla Giunta, con il
supporto degli uffici comunali.

Il passo successivo all’approvazione del provvedimento sarà la
convocazione di un tavolo di confronto con “le principali
associazioni dei proprietari e degli inquilini, per definire i
canoni minimi e massimi per ogni zona di Genzano e per ogni
tipologia di immobile – ha spiegato l’assessore al Bilancio e
al patrimonio, Stefano Chirico –. Di conseguenza, gli
inquilini pagheranno l’affitto a prezzi calmierati, più bassi
di quelli di mercato, in base alla zona del territorio
comunale dove si trova l’immobile, e i proprietari avranno
diritto ad importanti agevolazioni fiscali, quale
l’applicazione della cedolare secca al 10% invece del 21%”.

Soddisfazione espressa dal sindaco Daniele Lorenzon, che la
definisce “un’opportunità di grande interesse sia per gli
inquilini, sia per i proprietari di immobili. Allo stesso
tempo, diamo un fattivo contributo nella direzione della
legalità e della lotta all’evasione fiscale, per far emergere
l’annoso fenomeno degli affitti in nero. Sono certo che le
associazioni dei proprietari e degli inquilini rappresentative
a livello locale daranno la massima collaborazione a
quest’iniziativa del Comune e che, soprattutto, si possa
addivenire alla sottoscrizione dell’accordo nel più breve
tempo possibile, per dare una risposta celere alle giuste
attese della nostra comunità e, in particolare, a chi si trova
in maggiore difficoltà, come le famiglie di piazza Buttaroni”.

La situazione degli “sfollati” della palazzina in piazza
Buttaroni è ancora in alto mare.     Il prossimo 15 dicembre
dovranno lasciare il convento dei Gesuiti 24 persone di cui 11
nuclei familiari, alcuni di loro paga un mutuo per una casa
che non hanno più.
Anguillara         Sabazia,
pianificazione urbanistica:
il Tar Lazio riporta le
lancette dell’orologio al
2016

ANGUILLARA SABAZIA (RM) – La pianificazione urbanistica del
Comune di Anguillara Sabazia riparte dal 2016 dopo che il
Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio ha annullato
la delibera di Giunta Regionale n° 313 del 13 Giugno 2017
unitamente al parere del Comitato Tecnico Regionale n. 248/2
del 9 marzo 2017 nonché la delibera di Consiglio Comunale di
Anguillara Sabazia n. 28 del 10 giugno 2017.

Con la sentenza del Tar Lazio emerge in
buona sostanza:
1) L’approvazione della Delibera della Giunta Regionale n° 313
del 13 Giugno 2017 ed il parere del Comitato Tecnico Regionale
n° 248/2 del 9 marzo 2017 dovevano tenere conto
dell’espressione politica – anche se indiretta e formalmente
non pienamente perfezionata prescindendo dai profili di
illegittimità delle delibere consiliari comunali – di una
volontà comunale volta a soprassedere alla definizione del
procedimento originario.

2) La delibera di consiglio (variante della variante) n° 28
del 2017 – pur rappresentando un chiaro e inequivocabile
indice della volontà a soprassedere alle pregresse scelte
urbanistiche – è nondimeno illegittima sotto altri profili
esulanti da tale minimale negativa ciò applicando un iter che
esula dalla normale fisiologica in quanto presuppone
incompletezza di partenza della documentazione di supporto in
quanto:
– non può darsi adozione di variante senza la preventiva
istruttoria specifica
– una zonizzazione non accompagnata da apposite NTA (dato
questo che da solo sarebbe sufficiente a configurarne la
radicale inidoneità)

Gli errori dell’amministrazione comunale
 Anguillara, PRG show: oggi conferenza stampa per pochi

L’Amministrazione guidata dalla sindaca Sabrina Anselmo ha
quindi sbagliato sia con la delibera consiliare delle
controdeduzioni cioè la n° 6 del 2017 (la cui richiesta di
revoca è tutt’ora pendente dinnanzi al TAR) in quanto non ha
proceduto alla fase delle osservazioni atteso il completo
stravolgimento rispetto il parere della Regione Lazio
dell’iter del 2006 (238 del 28 Aprile 2016), tanto con la
delibera n° 28 del 2017 (variante della variante) in quanto
inidonea e illegittima sotto il profilo tecnico
amministrativo.

Come già scritto su questo giornale l’amministrazione Anselmo
se voleva fermare il consumo del suolo come promesso e
garantito in campagna elettorale (senza se e senza ma) doveva
procedere alla revoca della Delibera Consiliare n° 48 del 2006
e non adottare delibere illegittime e prive dei requisiti
amministrativi.

Di   contro   La   Regione   Lazio   ha   concluso   un   iter
surrettiziamente sul presupposto del solo parere del comitato
tecnico sulle controdeduzioni (il n° 248/2 del 9 marzo 2017)
senza tener conto di una volontà comunale volta a soprassedere
alla definizione del procedimento del 2006 seppur suffragata
da atti al minimum per interrompere la fase approvativa
dell’originaria adozione. In sintesi non vi è dubbio che in
presenza una formale ed espressa revoca dell’atto di adozione
che rappresenta l’idoneo contarius actus, il corso
dell’approvazione resti praticamente bloccato.

Concludendo
Senza un atto formale di revoca la Delibera della variante n°
48 del 2006 è valida e legittima sino al parere sulle
controdeduzioni (Gennaio 2017) che rimane in vigore come iter
da completare mentre stante l’annullamento della DGR 313 del
2017 tutti i terreni resi definitivamente edificabili
(compresa Vigna di Valle e le zone a Servizi) tornano alla
originaria destinazione urbanistica del 1978 cioè Agricola.
Questa sentenza compromette tutti gli introiti dell’IMU (tra
700.000 ad 1.000.000 di euro annui) laddove i tartassati
contribuenti dei presunti terreni edificabili dopo 12 anni di
iter di approvazione tornano alla destinazione originaria.
I piani integrati adottati e da adottare diventano carta
straccia in quanto redatti in cogenza con la delibera di
Giunta Regionale ed eventualmente da ricalcolare per le
plusvalenze determinate su presupposti errati alla luce della
presente sentenza.
In sintesi il Piano Integrato dei Grassi, come gli altri due
adottati d’altronde, va immediatamente revocato con la
conseguenza che le promesse di garantire opere pubbliche per 3
milioni e .600mila euro diventano fumo agli occhi per i
cittadini.

Cosa farà la sindaca Anselmo? Procederà con la revoca della
Variante del Prgc e del Bando sui Piani integrati (aprendo
probabilmente una nuova fase di ricorso a carico dei cittadini
di Anguillara) oppure chiuderà l’iter secondo il primo parere
del comitato regionale del 28 Aprile 2016?

Bracciano,   Tondinelli   su
interrogazione parlamentare
M5s: “Osservazioni piene di
congetture e omissioni. Ecco
perc”
BRACCIANO (RM) – A Bracciano non è bastato un intero collegio
di magistrati della Corte dei Conti riuniti in speciale
composizione a placare la volontà dei Cinque Stelle di voler
quasi trovare a tutti i costi qualcosa che non va in una
vicenda che palesemente è iniziata e si è conclusa in maniera
cristallina. Tant’è che è stato lo stesso sindaco di Bracciano
a spiegare di volta in volta tutti i passaggi che hanno
portato ad una sentenza che di fatto ha avvalorato l’operato
dell’amministrazione che altrimenti sarebbe andata a casa.

Soprattutto il dispositivo della Corte dei Conti ha evitato il
dissesto finanziario dell’Ente e un periodo di sicuro
commissariamento che sarebbe stato deleterio per le stesse
tasche dei cittadini già messi a dura prova dal precedente
commissariamento.
Anche nell’ultima video intervista, il
sindaco Tondinelli ha snocciolato ancora
una volta l’intera vicenda spiegando i
passaggi del ricorso

L’interrogazione parlamentare M5s
Dopo che il consigliere di opposizione Marco Tellaroli è
arrivato addirittura a richiedere il licenziamento di tutti
coloro che hanno accolto l’istanza del sindaco Tondinelli è
arrivata anche una singolare interrogazione parlamentare M5S
dove addirittura si parlerebbe di una sorta di commissione
promossa dalla maggioranza per controllare l’operato dei
Consiglieri comunali dell’opposizione.

Insomma sembra l’ennesimo atto che punta a colpire quelle
persone mal informate che pensano che i Cinque Stelle stiano
portando avanti chissà quale battaglia contro pseudo mafie e
poteri forti, contro debiti nascosti e numeri oscuri che
vengono celati per chissà quale disegno diabolico. Queste
continue insinuazioni politiche sembrano più dettate da una
cieca volontà di salire sullo scranno piuttosto che fare sana
e costruttiva opposizione.

In una nota il sindaco Tondinelli ha
inteso ancora una volta dare conto ai
cittadini   delle  parole  spese  dai
pentastellati, in particolare, dal
parlamentare M5S
“Il Movimento 5 Stelle ha trasmesso alla stampa locale, per la
sua divulgazione, il testo di una interrogazione parlamentare
presentata dall’on. Trano, deputato del gruppo M5S, con la
quale si invoca l’intervento del Ministero dell’Interno e
quello dell’Economia al fine di fare chiarezza sullo stato
amministrativo del nostro Comune, adombrando anche         un
possibile interesse della mafia sul territorio.

Desta meraviglia che un deputato della Repubblica, peraltro
appartenente ad altro collegio elettorale ma che si presume
sia un profondo conoscitore delle problematiche locali, abbia
presentato una interrogazione dalla quale traspare una chiara
approssimazione nella rappresentazione degli eventi, forse a
lui riferiti superficialmente. Prima di dare una risposta alle
sue osservazioni, mi preme evidenziare il brusco e repentino
passaggio del M5S locale da una dichiarata posizione di
sollievo ad un atteggiamento di forte amarezza, rancore e
contrasto per la decisione delle Sezioni Riunite della Corte
dei conti.

Questo cambio di sentimenti denota un maggiore interesse verso
le logiche di partito piuttosto che un attaccamento al bene
del paese.

A parte le congetture che accompagnano le sue osservazioni,
l’interpellante On. Trano omette di indicare che le
problematiche evidenziate, sia di natura finanziaria che
urbanistica e legale, sono state ereditate dalla precedente
Amministrazione che ha visto coinvolti diversi suoi componenti
e altri soggetti, compresi alcuni dipendenti, in una indagine
per associazione a delinquere. E se si è giunti alle indagini
della Magistratura, tuttora in corso, un contributo è stato
dato anche dalla mia persona tramite le denunce da me
presentate, al tempo, come Consigliere di minoranza.

Questa puntualizzazione era necessaria per comprendere meglio
gli avvenimenti che sono in parte legati a questa situazione e
condizionati dalle vicissitudini giudiziarie come, per
esempio, gli avvicendamenti di alcuni dirigenti comunali. Si
stigmatizza anche la rappresentazione critica delle dimissioni
degli Assessori formulata da un movimento che ha praticato
l’alternanza continua degli stessi in una città come Roma.
In merito ai rilievi mossi alla gestione urbanistica, che si
afferma   essere in contrasto con i dettami regionali, preciso
che la    difforme opinione è riferita esclusivamente ad una
diversa   interpretazione degli atti e, comunque, attentamente
seguita   dalla Magistratura perché oggetto di contenzioso.

La mia Amministrazione non ha mai presentato alcuna variante
al P.R.G. ma ha solo cercato di mettere ordine e
corrispondenza tra i vari atti documentalmente presenti,
evidenziando in alcuni casi significative carenze.

Per quanto riguarda l’indicazione di una maggiore situazione
debitoria evidenziata dalla Corte dei conti rispetto a quella
riportata dal Comune, tengo a precisare che la differenza, per
un disguido contabile, è contenuta solo nella relazione del
Piano di riequilibrio finanziario e non ha alcuna incidenza
sui bilanci comunali pregressi.

L’interpellanza termina con la fantasiosa affermazione della
costituzione di una commissione di controllo sull’operato dei
Consiglieri di opposizione. Niente di più risibile. Si è
tentato di costituire una commissione di indagine, composta da
Consiglieri di maggioranza e di minoranza con la presidenza
riservata alla minoranza, con il solo fine di fare chiarezza
sulla documentazione agli atti, assicurandone la completezza e
la loro sistemazione. L’iniziativa era nata proprio per
l’esigenza di sopperire alla riscontrata carenza documentale
di alcuni atti di collegamento, soprattutto riferiti
all’urbanistica, che potevano generare interpretazioni non
oggettive, come avvenuto con la Regione.

E’ totalmente falsa, inoltre, l’affermazione circa le mancate
risposte ai quesiti posti dal momento che la trasparenza,
insieme all’onestà, rappresenta un aspetto basilare della mia
Amministrazione.”
Morto   il   Prefetto   Mario
Esposito, storico direttore
della Scuola della Polizia di
Stato e della Polaria

ROMA – Lutto nel mondo della Polizia di Stato: è morto il
Prefetto Mario Esposito. Fu un bersaglio dei terroristi e per
tanti anni diresse la Polizia di Frontiera all’Aeroporto di
Fiumicino e la Scuola Superiore della Polizia di Stato. Oggi
la camera ardente alla Scuola di Polizia.

“E’ stato il massimo artefice ed interprete di un epocale
rinnovamento delle strategie di formazione dei funzionari
della    Polizia    di   Stato”.    Così    il   Capo   della
Polizia Italiana Antonio Manganelli definì il Prefetto Mario
Esposito quando nel 2009 si congedò dalla Scuola della Polizia
di Stato di Via Pier della Francesca, che aveva diretto per
tanti    anni,     contribuendo     alla     riforma    della
gloriosa “Accademia” di Polizia.
Mario Esposito era nato a Solofra (Av) il 13 luglio del 1944.
 Dopo la laurea in giurisprudenza nel 1969 entra a far parte
dell’Amministrazione della Pubblica Sicurezza. Come
vicecommissario inizia il “mestiere” di poliziotto a Genova.

Negli anni di piombo entra nel nucleo di Polizia contro le
azioni del terrorismo, coordinato dal Questore Santillo,
compiendo numerose operazioni. Tra le tante, le indagini
contro Salvatore Francia e Stefano Delle Chiaie e poi
l’intensa e prolungata collaborazione, a Torino, con Luciano
Violante.

Svolse anche delicate operazioni sull’omicidio del Sostituto
Procuratore Vittorio Occorsio. Per l’intensa attività divenne
un probabile bersaglio per le vendette dei gruppi terroristi e
così la Polizia decise di trasferirlo alla Polizia Ferroviaria
di Napoli.

Negli anni 80 arriva la svolta della sua carriera. Viene
trasferito all’Ispettorato generale del Viminale con
l’incarico di provvedere alla sicurezza del Presidente del
Consiglio dei Ministri Bettino Craxi.    E poi l’arrivo a
Fiumicino, per dirigere il più importante scalo internazionale
italiano alla Polizia di Frontiera. Ebbe il compito anche di
presiedere il gruppo di lavoro interforze incaricato della
elaborazione e stesura del “Piano di sicurezza Leonardo Da
Vinci”: perfino il New York Times rivolse un plauso a questo
lavoro. Dopo essere stato come questore il responsabile della
sicurezza di Palazzo Chigi (incarico ricoperto durante il
governo Amato e il secondo governo Berlusconi) arriva il
titolo di Prefetto e l’incarico di direttore dell’Istituto
Superiore della Polizia di Stato, mansione svolta fino al
2009.

Il Prefetto Mario Esposito è cittadino onorario di Piano di
Sorrento, la ridente cittadina della costiera sorrentina dove
ogni anno, a fine ottobre, si recava per presiedere il Premio
internazionale “Penisola Sorrentina”, fondato dal fratello
Arturo (poeta e scrittore) e portato avanti dal nipote
giornalista Mario Esposito.

Il Prefetto Esposito lascia la moglie Luisa e i figli Annalisa
ed Antonio.

La camera ardente è stata allestita oggi alla Scuola Superiore
di Polizia mentre     I funerali si svolgeranno martedì 27
novembre alle 12:30 nella Chiesa di Santa Maria in
Campitelli in Roma.

Roma, centinaia di romani
insieme a Magnitudo Italia
per protestare contro la
giunta Raggi
ROMA – Centinaia di cittadini romani hanno partecipato alla
manifestazione di sabato scorso organizzata da Magnitudo
Italia, contro l’amministrazione capitolina della giunta
Raggi.

Un corteo che ha visto sfilare
centinaia di persone da piazza
Risorgimento fino a Piazza Cola di
Rienzo

Lotta al degrado, alla microcriminalità ed
all’insicurezza, sono stati i temi che hanno
spinto i romani a partecipare all’iniziativa
organizzata da Magnitudo Italia
“La voce dei residenti della Capitale non può essere più
ignorata dalle istituzioni competenti, motivo per il quale
Magnitudo Italia continuerà a porsi come fenomeno sociale, in
grado di avvicinare quei palazzi così distanti dalla realtà
quotidiana alle necessità del popolo.” Questo il commento di
Francesco Capasso portavoce di Magnitudo che ha aggiunto: “Una
manifestazione da considerare come un primo segnale di
insofferenza da parte dei cittadini contro la giunta Raggi che
in due anni e mezzo di governo della città eterna ha
dimostrato tutta la    sua   incompetenza   e   la   sua   scarsa
professionalità”.

Bracciano, l’amministrazione
Tondinelli promossa dalla
Corte dei Conti. Il sindaco:
“L’inizio di una nuova era
per la città”
BRACCIANO (RM) – Il sindaco di Bracciano Armando Tondinelli
nella video intervista rilasciata a Chiara Rai, direttore de
L’Osservatore d’Italia, ha parlato di una nuova era per la
città di Bracciano che, alla luce del dispositivo della
suprema Corte contabile, potrà ora vedere impiegate diverse
risorse finanziare, tra cui 500mila euro di contributo che la
Cassa Depositi e Prestiti ha svincolato a favore
dell’amministrazione comunale.

Si potranno ora gestire e risolvere le diverse criticità che
affliggono la città iniziando dall’asfaltatura delle strade e
il sindaco ha garantito che entro la fine di questo suo primo
mandato porterà a termine tutte le promesse fatte durante la
campagna elettorale, tra cui, a breve, la risoluzione delle
criticità relative i campi sportivi e il palazzetto dello
sport che non risultavano a norma e che rilanceranno lo sport
a Bracciano.

L’intervista a Tondinelli arriva alla luce del recente
dispositivo emesso lo scorso 21 novembre dalla Corte dei Conti
a sezioni riunite in sede giurisdizionale in speciale
composizione nell’udienza dello scorso 21 novembre che ha
accolto il ricorso proposto dal Comune di Bracciano per
l’annullamento della deliberazione del 10 agosto 2018 della
sezione Regionale di controllo per il Lazio in cui la procura
contabile bocciava il piano di riequilibrio del Comune di
Bracciano. Un accoglimento, quello della magistratura
contabile, che di fatto ha evitato un nuovo dissesto
finanziario per la città “capoluogo” del comprensorio
sabatino.

Una decisione che è apparsa come una sorta di “sconfitta
politica” per il Movimento Cinque Stelle dopo le parole e i
svariati comunicati, soprattutto sui social, del consigliere
pentastellato Marco Tellaroli che aveva fatto più volte leva
politica su questa notizia, anche con intere “istruzioni per
l’uso” su come capire tutti i “debiti” accumulati dal Comune e
i presunti danni arrecati dall’amministrazione guidata dal
sindaco Tondinelli e che dopo la decisione di quella che è la
massima Istituzione contabile nei confronti del Comune di
Bracciano ha dichiarato che “… o la Corte dei Conti ha le
‘traveggole’, così come le aveva il sottoscritto Consigliere
comunale, quando denunciava i presunti danni arrecati
dall’Amministrazione, oppure chiediamo che vengano licenziati
tutti gli esperti che compongono la Sezione di controllo del
Ministero dell’Interno prima, e tutti gli esperti della Corte
dei Conti Sezione Regionale di Controllo per il Lazio dopo.”

E il primo cittadino non ha mancato dal togliersi qualche
sassolino dalle scarpe nei confronti del consigliere Tellaroli
rendendo noti alcuni fatti che riguardano quest’ultimo.

La questione del distretto socio
sanitario e Anguillara Sabazia
Nella seconda parte dell’intervista è stata affrontata la
questione della gestione associata dei servizi socio sanitari
tra i Comuni di Bracciano, Anguillara Sabazia, Canale
Monterano, Trevignano e Manziana dove il Comune di Anguillara
Sabazia, dopo aver firmato la scorsa primavera per mano del
proprio rappresentante (il vice sindaco e assessore alle
Politiche Sociali Sara Galea) il rinnovo della convenzione
dopo circa 4 mesi ha fatto sapere di non essere più d’accordo
su alcuni punti. Un dietro front inaspettato quello di
Anguillara Sabazia per il sindaco del Comune capofila. “Dopo
che la Regione Lazio si è pronunciata con una lettera tecnica
– ha detto Tondinelli – i tecnici del Comune di Anguillara
Sabazia hanno detto che la lettera della Regione era
politica”.      Una     questione,      quella     sollevata
dall’amministrazione guidata dalla sindaca Sabrina Anselmo,
che ora rischia di vedere dimezzato il finanziamento regionale
destinato al distretto, oltre al pericolo di creare dei grossi
disservizi all’utenza dell’area, compresa quella di Anguillara
Sabazia.

Canale     Monterano,     a
Montevirginio      domenica
“Sapori d’Autunno”
CANALE MONTERANO – Domenica 25 Novembre 2018, appuntamento con
la prima edizione di “Sapori d’Autunno”, manifestazione
dedicata alla gastronomia e ai piatti tipici locali,
organizzata dalla Contrada Montevirginio, che si svolgerà
nella frazione fondata da Virginio Orsini, dove l’antica
Piazza S. Egidio farà da palco per tutta la giornata al
mercato della terra ed ai mercatini di natale e
dell’artigianato locale.
Ci saranno stand gastronomici con piatti tipici locali,
caldarroste e vin brulè, banchi colmi di prodotti tipici a km
0 dell’agricoltura e dell’artigianato locale, il Mercato della
Terra curato da Slow Food Costa della Maremma Laziale, con la
partecipazione della delegazione FISAR (Federazione Italiana
Sommelier Albergatori e Ristoratori) di Manziana.
L’invito della Contrada Montevirginio è a riscoprire la
tradizione agricola e artigiana del territorio, in un mercato
di prodotti di stagione e dell’artigianato locale, presentati
solo da chi produce quello che vende e a prezzi equi per chi
compra, in una meravigliosa e calda atmosfera allietata da
sketch teatrali, musica dal vivo, intrattenimento e laboratori
per bambini.

Da   Roma  a  San  Cesareo,
spaccio e minacce: sgominata
banda, in manette anche De
Witt
ROMA – La sezione antidroga della Squadra Mobile di Roma, su
richiesta del pm del gruppo reati contro il patrimonio e
stupefacenti, ha smantellato una presunta organizzazione
criminale dedita allo spaccio di stupefacenti nella Capitale
arrestando sei persone.

L’indagine, durata sei mesi tra il 2016 ed il 2017, ha
consentito di identificare la presunta banda che operava nei
quartieri di Ponte di Nona, Centocelle, Prenestino, Valle
Martella e nella zona di San Cesareo alle porte di Roma.

Al vertice del sodalizio, secondo gli investigatori, Claudio
De Witt, noto appartenente alla criminalità romana.
L’operazione è stata denominata “Amico mio”, dal modo di
salutarsi che lo stesso De Witt aveva con i suoi interlocutori
ai quali si rivolgeva eseguendo un fischio caratteristico
seguito dalla frase. De Witt, che secondo le indagini
custodiva e stupefacenti in diversi punti della zona sud della
capitale.
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