"La libertà è donna", il convegno di Castel Gandolfo: un focus dopo 9 mesi dalla firma storico protocollo interistituzionale
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“La libertà è donna”, il convegno di Castel Gandolfo: un focus dopo 9 mesi dalla firma dello storico protocollo interistituzionale CASTEL GANDOLFO (RM) – La libertà è donna il titolo del convegno promosso dal Comune di Castel Gandolfo e realizzato insieme a “Incontriamoci”, laboratorio di idee Associazioni di Castel Gandolfo. IL VIDEO SERVIZIO TRASMESSO A OFFICINA STAMPA DEL 29/11/2018
Nel corso dell’incontro è stato fatto un focus sul protocollo Operativo Interistituzionale realizzato dalla Procura di Velletri guidata dal Procuratore Capo della Repubblica dr. Francesco Prete e dalla Asl Roma 6 diretta dal prof Narciso Mostarda e siglato lo scorso 8 marzo a Palazzo Chigi ad Ariccia. Un protocollo che ha visto l’adesione di ben 30 comuni del territorio, del Tribunale di Velletri, del Tribunale e la Procura per i minorenni di Roma, della Regione Lazio, della Questura di Roma, dell Comando provinciale dei Carabinieri, dell’Ufficio Scolastico Regionale e dell’ordine degli psicologi. L’incontro moderato dalla giornalista Chiara Rai ha visto la partecipazione di relatori d’eccezione che hanno snocciolato le varie criticità sulle quali fare fronte comune per cercare di debellare il fenomeno della violenza di genere. Il direttore generale della Asl Rm6 professor Narciso Mostarda riferendosi ai casi di violenza ha parlato di numeri molto più alti rispetto alle segnalazioni che arrivano nei pronto soccorso o all’Autorità Giudiziaria. “Una violenza diluita – ha detto Mostarda accendendo i riflettori su quelli che ha
definito come “atteggiamenti che quotidianamente imprimono accelerazioni perverse vere e proprie distorsioni della qualità della giornata” Un meccanismo la sanità sta cercando di aggredire aldilà dei protocolli per cercare di fare sempre di più. Mostarda ha poi concluso l’intervento invitando a pensare a come superare i retaggi antropologici che ci portiamo in eredità e che sono alla base di molti fenomeni di violenza lavorando soprattutto su come rigenerare quelli che saranno gli adulti di domani ovvero i bambini di oggi. La dr.ssa Cristiana Macchiusi Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Velletri, che si occupa di questi casi da oltre un ventennio ha illustrato a grande raggio quelle che sono le direttive europee in merito ad un sistema di tutela tra i vari stati. Macchiusi ha anche parlato del grande tema dei così detti reati culturalmente orientati “quando l’uomo – ha detto il magistrato – è convinto di poter ammazzare di botte la moglie, è convinto che la può sequestrare, è convinto che la può stuprare, è convinto che può ammazzare la figlia perché è andata a letto con uno di religione diversa e ha disonorato tutta la famiglia”. Macchiusi ha poi snocciolato in maniera analitica quelle che sono concretamente le azioni messe in campo per attuare le tre P Prevenzione, Protezione e Punizione di chi commette questi reati. Le psicologhe Clara Borri e Giovanna Vannini hanno approfondito quelli che sono gli aspetti determinanti, spesso trascurati, del ruolo della famiglia. Borri e Vannini hanno esposto la tematica legata alle dipendenze affettive sane illustrando quella che viene definita dipendenza affettiva patologica nella relazione di coppia Non sono mancati i saluti istituzionali del sindaco di Castel Gandolfo Milvia Monachesi, un amministratore donna che da sempre ha mostrato una particolare sensibilità nell’affrontare queste tematiche.
Allestita per l’occasione la mostra “La Caduta” a cura dell’artista iraniana Bahar Hamzehpur a cura di Laura Giovanna Bevione: ritratti di donne che hanno vissuto all’ombra di un uomo. Antonella Ingiosi e Roberta Pettinella hanno interpretato dei brani sul tema della violenza alle donne oltre alla giovane Erica Sciacca. Bracciano, M5s scatenato vs sindaco. Tondinelli: “La nota 5 stelle non evidenzia nulla di specifico e di concreto”
BRACCIANO (RM) – Riceviamo e pubblichiamo la nota del sindaco di Bracciano Armando Tondinelli “La storia infinita continua e va sempre in scena la saga del M5S aspettando la proiezione del film che, a loro dire, svelerà la verità. Voglio però precisare subito una cosa: non ho alcun timore o disagio nel rapportarmi sui fatti e se intervengo nel dibattito quasi sempre nei confronti del M5S è perché da loro sono attaccato continuamente con rilievi che travisano la realtà . Le mie sono solo le risposte, non accuse, alle loro affermazioni e non sono riferite mai a mie iniziative. Lo stesso atteggiamento adotto nei confronti delle altre minoranze: rispondo quando sono tirato in ballo. E’ il M5S, nelle sue articolazioni, che quasi quotidianamente lancia strali avvelenati contro di me. Azioni legittime da parte della minoranza ma io dovrei stare zitto e non rispondere agli attacchi per far loro piacere ? Certo è proprio singolare e allucinante evidenziare come la mia risposta ai rilievi da loro mossi venga interpretata e fatta passare come ossessione e timore nei loro confronti. Se il M5S non rendesse pubbliche le accuse nei miei confronti, io mi asterrei dall’inviare note di chiarimento. Non sono stato mai io ad iniziare una polemica, anche quando sarebbe stata giustificata come nel caso delle spese elettorali, e non ho mai precluso un confronto su qualsiasi tematica, ma il confronto non comporta una obbligata condivisione di idee fra le parti se le visioni sono diverse. Non mi lamento per la presentazione di interpellanze, esposti e interrogazioni, atti dovuti da parte delle diverse minoranze e ai quali ho sempre risposto puntualmente, ma sono i contenuti che sono spesso pretestuosi, formali e del tutto marginali. E’ emblematico il contenuto della nota del M5S che ha generato
questa risposta: non evidenzia nulla di specifico e di concreto. Si parla di “bugiardi seriali”, di arrampicamento sugli specchi, di colle prodigiose, di facili riconoscimenti di sbagli, ma tutto rimane circoscritto ad un contesto generico. La nota del M5S termina con una affermazione che condivido in pieno nella parte che rivendica il ruolo di controllo della opposizione, mentre dissento dalla affermazione che mi attribuisce un suggerimento sul comportamento delle minoranze. Ho solo invitato le parti ad essere più concrete nell’interesse di tutti.” Anguillara Sabazia: inaugurato il centro antiviolenza dedicato alla memoria di Federica Mangiapelo
ANGUILLARA SABAZIA (RM) – La sala dalla casa comunale di Colle Sabazio, ad Anguillara Sabazia, era piena, in occasione dell’inaugurazione del centro antiviolenza dedicato alla memoria di Federica Mangiapelo, la ragazza trovata morta sei anni fa sulla spiaggia di Vigna di Valle. Un progetto voluto dall’amministrazione comunale, in particolare dalla vicesindaco Sara Galea, che vedrà la cooperativa “Prassi e Ricerca”, occuparsi del centro, con una lunga esperienza nel campo sociale, da circa quarant’anni, infatti, si occupa di temi sociali a Roma e in alcuni comuni della fascia metropolitana. Un emozionato Luigi Mangiapelo, papà di Federica, che ha ringraziato l’amministrazione, a nome della famiglia, “In questi anni sono andato spesso a parlare di violenza, anche nelle scuole – ha detto Luigi Mangiapelo – anche davanti a trecento persone, e non ho problemi a parlare in pubblico della cosa. Qui però è diverso, questa oggi è casa di Federica, e ho sentito la cosa in maniera diversa, non ho potuto fermare qualche lacrima”. Presenti all’inaugurazione il sindaco Anselmo, che ha letto un
toccante testo sulle accuse e giustificazioni che si leggono ogni volta che una donna viene uccisa, l’assessore ai servizi sociali di Castelnuovo di Porto, comune dove la cooperativa gestisce già un progetto, e alcuni consiglieri di Anguillara Sabazia e della Regione Lazio. Per l’occasione i ragazzi del liceo artistico “Luca Paciolo” di Anguillara hanno effettuato una serie di disegni, tra i quali uno è stato scelto come logo ufficiale del centro. Unico neo della giornata, un cittadino ha iniziato a urlare in sala, inveendo contro la decisione di utilizzare il centro per il servizio sociale, avendolo “scippato” alla cittadinanza, prontamente bloccato sia dalla Vicesindaco Sara Galea, che ha risposto per le rime e con fermezza, ricevendo dal pubblico presente disappunto, mostrare il proprio dissenso per l’ospite indesiderato, tirato fuori dall’edificio dalla Pubblica Sicurezza. Negli ultimi tempi il centro comunale era stato utilizzato senza autorizzazioni da un’associazione per attività rivolta ai minori e pubblicizzata attraverso un gruppo Facebook che faceva riferimento ad un Comitato di quartiere di Anguillara. Solo dopo una delibera specifica del comune di Anguillara Sabazia si è potuto interrompere attività in essere presso la struttura, con minaccia di intervento della forza pubblica in caso di inadempienza, che hanno fatto troncare definitivamente iniziative, come tornei di briscola, bingo, cene con ingresso a pagamento, organizzate nella casa comunale, senza aver corrisposto all’ente alcun affitto o indennità, senza che queste iniziative siano state discusse nelle assemblee o nei direttivi del comitato, stando a quanto risulta dai verbali pubblicati sul sito dello stesso come da regolamento dei quartieri. Tornando all’argomento della giornata, l’apertura del centro risulta importante per il territorio, perché la violenza di genere è un problema del quale solo da pochi anni si è posta l’attenzione, il dato statistico narra come, in un quadro dove
gli incidenti stradali negli ultimi dieci anni sono diminuiti di circa il 40 % in dieci anni, e quelli sul lavoro del 50, le vittime di femminicidio sono rimaste pressoché stabili. All’inaugurazione era presente anche la dott.ssa Martina Radice, che ha presentato lo scorso anno una tesi presso L’Accademia Internazionale di Scienze Forensi sul caso di Federica Mangiapelo, in cui ha analizzato diversi aspetti della vicenda, partendo dalla gelosia del fidanzato, Marco di Muro, che è stato condannato in Cassazione a 14 anni. Come scrive Martina: “Era ormai noto che Marco Di Muro era geloso di Federica, la controllava costantemente e insistentemente: non poteva vestirsi come le piaceva, non poteva uscire di casa senza di lui, non poteva lavorare, non era libera di scegliere e di prendere decisioni per il suo futuro. Infatti, dopo le scuole medie si era iscritta ad un corso per parrucchieri ma Marco, non concorde nella scelta, decise di iscriversi anche lui soltanto per controllarla e per evitare che coltivasse amicizie «indesiderate»”. Sulle dichiarazioni del Di Muro, rilasciate in aula, dove dichiarava che non avrebbe potuto far male alla ragazza che amava, Martina commenta: “Se l’avesse amata così tanto avrebbe risposto alle telefonate in piena notte di un padre preoccupato per il mancato rientro della figlia, avrebbe partecipato ai funerali, avrebbe collaborato alle indagini, avrebbe fatto di tutto per togliere qualsiasi vago sospetto sulla sua persona. Invece, piuttosto che dimostrare di essere innocente, senza la benché minima esitazione ha messo in campo tutto quello che poteva per depistare le indagini cercando di inseguire un vano tentativo di farla franca: fortunatamente il corso della giustizia, questa volta, è andato per il verso giusto. Se l’avesse amata veramente non avrebbe impedito a Federica di uscire con le amiche, di frequentare la scuola, di lavorare, di vestirsi come le piaceva… non le avrebbe impedito di vivere, con la spensieratezza e leggerezza dei suoi sedici
anni, la vita che Federica desiderava. Ma questa è un’altra storia: è una storia di una violenza psicologica, poi fisica fino a giungere all’annientamento totale”. Simonetta D’Onofrio Genzano, inquilini palazzina esplosa: affitti a canone concordato. La situazione degli “sfollati” GENZANO (RM) – La casa è un diritto primario di ogni individuo. Purtroppo, però, molti cittadini hanno difficoltà a trovare un’abitazione a prezzi ragionevoli e, per questo, il Comune di Genzano di Roma ha approvato un’importante delibera
di Giunta che prevede l’introduzione dell’affitto a canone concordato, in base alle specificità del territorio. I canoni concordati saranno fissati tramite un accordo locale, sulla base dello schema approvato dalla Giunta, con il supporto degli uffici comunali. Il passo successivo all’approvazione del provvedimento sarà la convocazione di un tavolo di confronto con “le principali associazioni dei proprietari e degli inquilini, per definire i canoni minimi e massimi per ogni zona di Genzano e per ogni tipologia di immobile – ha spiegato l’assessore al Bilancio e al patrimonio, Stefano Chirico –. Di conseguenza, gli inquilini pagheranno l’affitto a prezzi calmierati, più bassi di quelli di mercato, in base alla zona del territorio comunale dove si trova l’immobile, e i proprietari avranno diritto ad importanti agevolazioni fiscali, quale l’applicazione della cedolare secca al 10% invece del 21%”. Soddisfazione espressa dal sindaco Daniele Lorenzon, che la definisce “un’opportunità di grande interesse sia per gli inquilini, sia per i proprietari di immobili. Allo stesso tempo, diamo un fattivo contributo nella direzione della legalità e della lotta all’evasione fiscale, per far emergere l’annoso fenomeno degli affitti in nero. Sono certo che le associazioni dei proprietari e degli inquilini rappresentative a livello locale daranno la massima collaborazione a quest’iniziativa del Comune e che, soprattutto, si possa addivenire alla sottoscrizione dell’accordo nel più breve tempo possibile, per dare una risposta celere alle giuste attese della nostra comunità e, in particolare, a chi si trova in maggiore difficoltà, come le famiglie di piazza Buttaroni”. La situazione degli “sfollati” della palazzina in piazza Buttaroni è ancora in alto mare. Il prossimo 15 dicembre dovranno lasciare il convento dei Gesuiti 24 persone di cui 11 nuclei familiari, alcuni di loro paga un mutuo per una casa che non hanno più.
Anguillara Sabazia, pianificazione urbanistica: il Tar Lazio riporta le lancette dell’orologio al 2016 ANGUILLARA SABAZIA (RM) – La pianificazione urbanistica del Comune di Anguillara Sabazia riparte dal 2016 dopo che il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio ha annullato la delibera di Giunta Regionale n° 313 del 13 Giugno 2017 unitamente al parere del Comitato Tecnico Regionale n. 248/2 del 9 marzo 2017 nonché la delibera di Consiglio Comunale di
Anguillara Sabazia n. 28 del 10 giugno 2017. Con la sentenza del Tar Lazio emerge in buona sostanza: 1) L’approvazione della Delibera della Giunta Regionale n° 313 del 13 Giugno 2017 ed il parere del Comitato Tecnico Regionale n° 248/2 del 9 marzo 2017 dovevano tenere conto dell’espressione politica – anche se indiretta e formalmente non pienamente perfezionata prescindendo dai profili di illegittimità delle delibere consiliari comunali – di una volontà comunale volta a soprassedere alla definizione del procedimento originario. 2) La delibera di consiglio (variante della variante) n° 28 del 2017 – pur rappresentando un chiaro e inequivocabile indice della volontà a soprassedere alle pregresse scelte urbanistiche – è nondimeno illegittima sotto altri profili esulanti da tale minimale negativa ciò applicando un iter che esula dalla normale fisiologica in quanto presuppone incompletezza di partenza della documentazione di supporto in quanto: – non può darsi adozione di variante senza la preventiva istruttoria specifica – una zonizzazione non accompagnata da apposite NTA (dato questo che da solo sarebbe sufficiente a configurarne la radicale inidoneità) Gli errori dell’amministrazione comunale Anguillara, PRG show: oggi conferenza stampa per pochi L’Amministrazione guidata dalla sindaca Sabrina Anselmo ha quindi sbagliato sia con la delibera consiliare delle controdeduzioni cioè la n° 6 del 2017 (la cui richiesta di revoca è tutt’ora pendente dinnanzi al TAR) in quanto non ha
proceduto alla fase delle osservazioni atteso il completo stravolgimento rispetto il parere della Regione Lazio dell’iter del 2006 (238 del 28 Aprile 2016), tanto con la delibera n° 28 del 2017 (variante della variante) in quanto inidonea e illegittima sotto il profilo tecnico amministrativo. Come già scritto su questo giornale l’amministrazione Anselmo se voleva fermare il consumo del suolo come promesso e garantito in campagna elettorale (senza se e senza ma) doveva procedere alla revoca della Delibera Consiliare n° 48 del 2006 e non adottare delibere illegittime e prive dei requisiti amministrativi. Di contro La Regione Lazio ha concluso un iter surrettiziamente sul presupposto del solo parere del comitato tecnico sulle controdeduzioni (il n° 248/2 del 9 marzo 2017) senza tener conto di una volontà comunale volta a soprassedere alla definizione del procedimento del 2006 seppur suffragata da atti al minimum per interrompere la fase approvativa dell’originaria adozione. In sintesi non vi è dubbio che in presenza una formale ed espressa revoca dell’atto di adozione che rappresenta l’idoneo contarius actus, il corso dell’approvazione resti praticamente bloccato. Concludendo Senza un atto formale di revoca la Delibera della variante n° 48 del 2006 è valida e legittima sino al parere sulle controdeduzioni (Gennaio 2017) che rimane in vigore come iter da completare mentre stante l’annullamento della DGR 313 del 2017 tutti i terreni resi definitivamente edificabili (compresa Vigna di Valle e le zone a Servizi) tornano alla originaria destinazione urbanistica del 1978 cioè Agricola. Questa sentenza compromette tutti gli introiti dell’IMU (tra 700.000 ad 1.000.000 di euro annui) laddove i tartassati contribuenti dei presunti terreni edificabili dopo 12 anni di iter di approvazione tornano alla destinazione originaria.
I piani integrati adottati e da adottare diventano carta straccia in quanto redatti in cogenza con la delibera di Giunta Regionale ed eventualmente da ricalcolare per le plusvalenze determinate su presupposti errati alla luce della presente sentenza. In sintesi il Piano Integrato dei Grassi, come gli altri due adottati d’altronde, va immediatamente revocato con la conseguenza che le promesse di garantire opere pubbliche per 3 milioni e .600mila euro diventano fumo agli occhi per i cittadini. Cosa farà la sindaca Anselmo? Procederà con la revoca della Variante del Prgc e del Bando sui Piani integrati (aprendo probabilmente una nuova fase di ricorso a carico dei cittadini di Anguillara) oppure chiuderà l’iter secondo il primo parere del comitato regionale del 28 Aprile 2016? Bracciano, Tondinelli su interrogazione parlamentare M5s: “Osservazioni piene di congetture e omissioni. Ecco perc”
BRACCIANO (RM) – A Bracciano non è bastato un intero collegio di magistrati della Corte dei Conti riuniti in speciale composizione a placare la volontà dei Cinque Stelle di voler quasi trovare a tutti i costi qualcosa che non va in una vicenda che palesemente è iniziata e si è conclusa in maniera cristallina. Tant’è che è stato lo stesso sindaco di Bracciano a spiegare di volta in volta tutti i passaggi che hanno portato ad una sentenza che di fatto ha avvalorato l’operato dell’amministrazione che altrimenti sarebbe andata a casa. Soprattutto il dispositivo della Corte dei Conti ha evitato il dissesto finanziario dell’Ente e un periodo di sicuro commissariamento che sarebbe stato deleterio per le stesse tasche dei cittadini già messi a dura prova dal precedente commissariamento.
Anche nell’ultima video intervista, il sindaco Tondinelli ha snocciolato ancora una volta l’intera vicenda spiegando i passaggi del ricorso L’interrogazione parlamentare M5s Dopo che il consigliere di opposizione Marco Tellaroli è arrivato addirittura a richiedere il licenziamento di tutti coloro che hanno accolto l’istanza del sindaco Tondinelli è arrivata anche una singolare interrogazione parlamentare M5S dove addirittura si parlerebbe di una sorta di commissione promossa dalla maggioranza per controllare l’operato dei Consiglieri comunali dell’opposizione. Insomma sembra l’ennesimo atto che punta a colpire quelle persone mal informate che pensano che i Cinque Stelle stiano portando avanti chissà quale battaglia contro pseudo mafie e poteri forti, contro debiti nascosti e numeri oscuri che vengono celati per chissà quale disegno diabolico. Queste continue insinuazioni politiche sembrano più dettate da una cieca volontà di salire sullo scranno piuttosto che fare sana e costruttiva opposizione. In una nota il sindaco Tondinelli ha inteso ancora una volta dare conto ai cittadini delle parole spese dai pentastellati, in particolare, dal parlamentare M5S “Il Movimento 5 Stelle ha trasmesso alla stampa locale, per la sua divulgazione, il testo di una interrogazione parlamentare presentata dall’on. Trano, deputato del gruppo M5S, con la quale si invoca l’intervento del Ministero dell’Interno e quello dell’Economia al fine di fare chiarezza sullo stato
amministrativo del nostro Comune, adombrando anche un possibile interesse della mafia sul territorio. Desta meraviglia che un deputato della Repubblica, peraltro appartenente ad altro collegio elettorale ma che si presume sia un profondo conoscitore delle problematiche locali, abbia presentato una interrogazione dalla quale traspare una chiara approssimazione nella rappresentazione degli eventi, forse a lui riferiti superficialmente. Prima di dare una risposta alle sue osservazioni, mi preme evidenziare il brusco e repentino passaggio del M5S locale da una dichiarata posizione di sollievo ad un atteggiamento di forte amarezza, rancore e contrasto per la decisione delle Sezioni Riunite della Corte dei conti. Questo cambio di sentimenti denota un maggiore interesse verso le logiche di partito piuttosto che un attaccamento al bene del paese. A parte le congetture che accompagnano le sue osservazioni, l’interpellante On. Trano omette di indicare che le problematiche evidenziate, sia di natura finanziaria che urbanistica e legale, sono state ereditate dalla precedente Amministrazione che ha visto coinvolti diversi suoi componenti e altri soggetti, compresi alcuni dipendenti, in una indagine per associazione a delinquere. E se si è giunti alle indagini della Magistratura, tuttora in corso, un contributo è stato dato anche dalla mia persona tramite le denunce da me presentate, al tempo, come Consigliere di minoranza. Questa puntualizzazione era necessaria per comprendere meglio gli avvenimenti che sono in parte legati a questa situazione e condizionati dalle vicissitudini giudiziarie come, per esempio, gli avvicendamenti di alcuni dirigenti comunali. Si stigmatizza anche la rappresentazione critica delle dimissioni degli Assessori formulata da un movimento che ha praticato l’alternanza continua degli stessi in una città come Roma. In merito ai rilievi mossi alla gestione urbanistica, che si
afferma essere in contrasto con i dettami regionali, preciso che la difforme opinione è riferita esclusivamente ad una diversa interpretazione degli atti e, comunque, attentamente seguita dalla Magistratura perché oggetto di contenzioso. La mia Amministrazione non ha mai presentato alcuna variante al P.R.G. ma ha solo cercato di mettere ordine e corrispondenza tra i vari atti documentalmente presenti, evidenziando in alcuni casi significative carenze. Per quanto riguarda l’indicazione di una maggiore situazione debitoria evidenziata dalla Corte dei conti rispetto a quella riportata dal Comune, tengo a precisare che la differenza, per un disguido contabile, è contenuta solo nella relazione del Piano di riequilibrio finanziario e non ha alcuna incidenza sui bilanci comunali pregressi. L’interpellanza termina con la fantasiosa affermazione della costituzione di una commissione di controllo sull’operato dei Consiglieri di opposizione. Niente di più risibile. Si è tentato di costituire una commissione di indagine, composta da Consiglieri di maggioranza e di minoranza con la presidenza riservata alla minoranza, con il solo fine di fare chiarezza sulla documentazione agli atti, assicurandone la completezza e la loro sistemazione. L’iniziativa era nata proprio per l’esigenza di sopperire alla riscontrata carenza documentale di alcuni atti di collegamento, soprattutto riferiti all’urbanistica, che potevano generare interpretazioni non oggettive, come avvenuto con la Regione. E’ totalmente falsa, inoltre, l’affermazione circa le mancate risposte ai quesiti posti dal momento che la trasparenza, insieme all’onestà, rappresenta un aspetto basilare della mia Amministrazione.”
Morto il Prefetto Mario Esposito, storico direttore della Scuola della Polizia di Stato e della Polaria ROMA – Lutto nel mondo della Polizia di Stato: è morto il Prefetto Mario Esposito. Fu un bersaglio dei terroristi e per tanti anni diresse la Polizia di Frontiera all’Aeroporto di Fiumicino e la Scuola Superiore della Polizia di Stato. Oggi la camera ardente alla Scuola di Polizia. “E’ stato il massimo artefice ed interprete di un epocale rinnovamento delle strategie di formazione dei funzionari della Polizia di Stato”. Così il Capo della Polizia Italiana Antonio Manganelli definì il Prefetto Mario Esposito quando nel 2009 si congedò dalla Scuola della Polizia di Stato di Via Pier della Francesca, che aveva diretto per tanti anni, contribuendo alla riforma della gloriosa “Accademia” di Polizia.
Mario Esposito era nato a Solofra (Av) il 13 luglio del 1944. Dopo la laurea in giurisprudenza nel 1969 entra a far parte dell’Amministrazione della Pubblica Sicurezza. Come vicecommissario inizia il “mestiere” di poliziotto a Genova. Negli anni di piombo entra nel nucleo di Polizia contro le azioni del terrorismo, coordinato dal Questore Santillo, compiendo numerose operazioni. Tra le tante, le indagini contro Salvatore Francia e Stefano Delle Chiaie e poi l’intensa e prolungata collaborazione, a Torino, con Luciano Violante. Svolse anche delicate operazioni sull’omicidio del Sostituto Procuratore Vittorio Occorsio. Per l’intensa attività divenne un probabile bersaglio per le vendette dei gruppi terroristi e così la Polizia decise di trasferirlo alla Polizia Ferroviaria di Napoli. Negli anni 80 arriva la svolta della sua carriera. Viene trasferito all’Ispettorato generale del Viminale con l’incarico di provvedere alla sicurezza del Presidente del Consiglio dei Ministri Bettino Craxi. E poi l’arrivo a Fiumicino, per dirigere il più importante scalo internazionale italiano alla Polizia di Frontiera. Ebbe il compito anche di presiedere il gruppo di lavoro interforze incaricato della elaborazione e stesura del “Piano di sicurezza Leonardo Da Vinci”: perfino il New York Times rivolse un plauso a questo lavoro. Dopo essere stato come questore il responsabile della sicurezza di Palazzo Chigi (incarico ricoperto durante il governo Amato e il secondo governo Berlusconi) arriva il titolo di Prefetto e l’incarico di direttore dell’Istituto Superiore della Polizia di Stato, mansione svolta fino al 2009. Il Prefetto Mario Esposito è cittadino onorario di Piano di Sorrento, la ridente cittadina della costiera sorrentina dove ogni anno, a fine ottobre, si recava per presiedere il Premio internazionale “Penisola Sorrentina”, fondato dal fratello
Arturo (poeta e scrittore) e portato avanti dal nipote giornalista Mario Esposito. Il Prefetto Esposito lascia la moglie Luisa e i figli Annalisa ed Antonio. La camera ardente è stata allestita oggi alla Scuola Superiore di Polizia mentre I funerali si svolgeranno martedì 27 novembre alle 12:30 nella Chiesa di Santa Maria in Campitelli in Roma. Roma, centinaia di romani insieme a Magnitudo Italia per protestare contro la giunta Raggi
ROMA – Centinaia di cittadini romani hanno partecipato alla manifestazione di sabato scorso organizzata da Magnitudo Italia, contro l’amministrazione capitolina della giunta Raggi. Un corteo che ha visto sfilare centinaia di persone da piazza Risorgimento fino a Piazza Cola di
Rienzo Lotta al degrado, alla microcriminalità ed all’insicurezza, sono stati i temi che hanno spinto i romani a partecipare all’iniziativa organizzata da Magnitudo Italia “La voce dei residenti della Capitale non può essere più ignorata dalle istituzioni competenti, motivo per il quale Magnitudo Italia continuerà a porsi come fenomeno sociale, in grado di avvicinare quei palazzi così distanti dalla realtà quotidiana alle necessità del popolo.” Questo il commento di Francesco Capasso portavoce di Magnitudo che ha aggiunto: “Una manifestazione da considerare come un primo segnale di insofferenza da parte dei cittadini contro la giunta Raggi che in due anni e mezzo di governo della città eterna ha dimostrato tutta la sua incompetenza e la sua scarsa professionalità”. Bracciano, l’amministrazione Tondinelli promossa dalla Corte dei Conti. Il sindaco: “L’inizio di una nuova era per la città”
BRACCIANO (RM) – Il sindaco di Bracciano Armando Tondinelli nella video intervista rilasciata a Chiara Rai, direttore de L’Osservatore d’Italia, ha parlato di una nuova era per la città di Bracciano che, alla luce del dispositivo della suprema Corte contabile, potrà ora vedere impiegate diverse risorse finanziare, tra cui 500mila euro di contributo che la Cassa Depositi e Prestiti ha svincolato a favore dell’amministrazione comunale. Si potranno ora gestire e risolvere le diverse criticità che affliggono la città iniziando dall’asfaltatura delle strade e il sindaco ha garantito che entro la fine di questo suo primo mandato porterà a termine tutte le promesse fatte durante la campagna elettorale, tra cui, a breve, la risoluzione delle criticità relative i campi sportivi e il palazzetto dello sport che non risultavano a norma e che rilanceranno lo sport a Bracciano. L’intervista a Tondinelli arriva alla luce del recente dispositivo emesso lo scorso 21 novembre dalla Corte dei Conti a sezioni riunite in sede giurisdizionale in speciale composizione nell’udienza dello scorso 21 novembre che ha accolto il ricorso proposto dal Comune di Bracciano per
l’annullamento della deliberazione del 10 agosto 2018 della sezione Regionale di controllo per il Lazio in cui la procura contabile bocciava il piano di riequilibrio del Comune di Bracciano. Un accoglimento, quello della magistratura contabile, che di fatto ha evitato un nuovo dissesto finanziario per la città “capoluogo” del comprensorio sabatino. Una decisione che è apparsa come una sorta di “sconfitta politica” per il Movimento Cinque Stelle dopo le parole e i svariati comunicati, soprattutto sui social, del consigliere pentastellato Marco Tellaroli che aveva fatto più volte leva politica su questa notizia, anche con intere “istruzioni per l’uso” su come capire tutti i “debiti” accumulati dal Comune e i presunti danni arrecati dall’amministrazione guidata dal sindaco Tondinelli e che dopo la decisione di quella che è la massima Istituzione contabile nei confronti del Comune di Bracciano ha dichiarato che “… o la Corte dei Conti ha le ‘traveggole’, così come le aveva il sottoscritto Consigliere comunale, quando denunciava i presunti danni arrecati dall’Amministrazione, oppure chiediamo che vengano licenziati tutti gli esperti che compongono la Sezione di controllo del Ministero dell’Interno prima, e tutti gli esperti della Corte dei Conti Sezione Regionale di Controllo per il Lazio dopo.” E il primo cittadino non ha mancato dal togliersi qualche sassolino dalle scarpe nei confronti del consigliere Tellaroli rendendo noti alcuni fatti che riguardano quest’ultimo. La questione del distretto socio sanitario e Anguillara Sabazia Nella seconda parte dell’intervista è stata affrontata la questione della gestione associata dei servizi socio sanitari tra i Comuni di Bracciano, Anguillara Sabazia, Canale Monterano, Trevignano e Manziana dove il Comune di Anguillara
Sabazia, dopo aver firmato la scorsa primavera per mano del proprio rappresentante (il vice sindaco e assessore alle Politiche Sociali Sara Galea) il rinnovo della convenzione dopo circa 4 mesi ha fatto sapere di non essere più d’accordo su alcuni punti. Un dietro front inaspettato quello di Anguillara Sabazia per il sindaco del Comune capofila. “Dopo che la Regione Lazio si è pronunciata con una lettera tecnica – ha detto Tondinelli – i tecnici del Comune di Anguillara Sabazia hanno detto che la lettera della Regione era politica”. Una questione, quella sollevata dall’amministrazione guidata dalla sindaca Sabrina Anselmo, che ora rischia di vedere dimezzato il finanziamento regionale destinato al distretto, oltre al pericolo di creare dei grossi disservizi all’utenza dell’area, compresa quella di Anguillara Sabazia. Canale Monterano, a Montevirginio domenica “Sapori d’Autunno”
CANALE MONTERANO – Domenica 25 Novembre 2018, appuntamento con la prima edizione di “Sapori d’Autunno”, manifestazione
dedicata alla gastronomia e ai piatti tipici locali, organizzata dalla Contrada Montevirginio, che si svolgerà nella frazione fondata da Virginio Orsini, dove l’antica Piazza S. Egidio farà da palco per tutta la giornata al mercato della terra ed ai mercatini di natale e dell’artigianato locale. Ci saranno stand gastronomici con piatti tipici locali, caldarroste e vin brulè, banchi colmi di prodotti tipici a km 0 dell’agricoltura e dell’artigianato locale, il Mercato della Terra curato da Slow Food Costa della Maremma Laziale, con la partecipazione della delegazione FISAR (Federazione Italiana Sommelier Albergatori e Ristoratori) di Manziana. L’invito della Contrada Montevirginio è a riscoprire la tradizione agricola e artigiana del territorio, in un mercato di prodotti di stagione e dell’artigianato locale, presentati solo da chi produce quello che vende e a prezzi equi per chi compra, in una meravigliosa e calda atmosfera allietata da sketch teatrali, musica dal vivo, intrattenimento e laboratori per bambini. Da Roma a San Cesareo, spaccio e minacce: sgominata banda, in manette anche De Witt
ROMA – La sezione antidroga della Squadra Mobile di Roma, su richiesta del pm del gruppo reati contro il patrimonio e stupefacenti, ha smantellato una presunta organizzazione criminale dedita allo spaccio di stupefacenti nella Capitale arrestando sei persone. L’indagine, durata sei mesi tra il 2016 ed il 2017, ha consentito di identificare la presunta banda che operava nei quartieri di Ponte di Nona, Centocelle, Prenestino, Valle Martella e nella zona di San Cesareo alle porte di Roma. Al vertice del sodalizio, secondo gli investigatori, Claudio De Witt, noto appartenente alla criminalità romana. L’operazione è stata denominata “Amico mio”, dal modo di salutarsi che lo stesso De Witt aveva con i suoi interlocutori ai quali si rivolgeva eseguendo un fischio caratteristico seguito dalla frase. De Witt, che secondo le indagini custodiva e stupefacenti in diversi punti della zona sud della capitale.
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