Fiume Arrone, niente da fare per il primo tratto: le paratie sul lago di Bracciano restano chiuse

Pagina creata da Mirko Scognamiglio
 
CONTINUA A LEGGERE
Fiume Arrone, niente da fare per il primo tratto: le paratie sul lago di Bracciano restano chiuse
Fiume Arrone, niente da fare
per il primo tratto: le
paratie sul lago di Bracciano
restano chiuse

Niente da fare per il primo tratto del fiume Arrone, che va
dalle sponde del lago di Bracciano in località “La Marmotta”
ad Anguillara Sabazia fino alla località “La Mola” sempre ad
Anguillara Sabazia, dove resteranno chiuse le paratie che
impediscono all’acqua del lago di immettersi nel fiume.

Il Consigliere regionale M5s Valerio Novelli, presidente della
Commissione Agricoltura e Ambiente ha ricordato che ad oggi
non si è ancora chiuso il procedimento aperto dalla Procura
per il disastro ambientale che ha colpito il lago di Bracciano
nel 2017 e che la Regione Lazio, recentemente, ha negato
all’Acea di captare temporaneamente acqua per pulire le
condutture ferme ormai da quasi 4 anni. Quindi andare ad
aprire oggi le paratie per lasciare affluire acqua nell’Arrone
è impensabile.
Fiume Arrone, niente da fare per il primo tratto: le paratie sul lago di Bracciano restano chiuse
Il Consigliere regionale del Lazio M5s Valerio Novelli
presidente della Commissione Agricoltura e Ambiente e
il direttore dell’ANBI Lazio Andrea Renna ospiti della
trasmissione Officina Stampa per un approfondimento
sulla situazione del fiume Arrone

L’Arrone è un fiume di straordinaria bellezza, lungo 35
chilometri, nasce nella parte sud-orientale del lago di
Bracciano ad Anguillara Sabazia e sfocia a Fiumicino nel mar
Tirreno tra Maccarese e Fregene.

Questo fiume sta morendo nel tratto iniziale che va dal lago
di Bracciano – La Marmotta ad Anguillara Sabazia – fino alla
Mola sempre ad Anguillara Sabazia. Il letto del fiume, in
questo tratto, è quasi asciutto. Le paratie poste sul lago
sono chiuse e il fiume è secco perché, probabilmente,
l’attenzione è più concentrata a non far abbassare il livello
del lago di Bracciano piuttosto che alimentare un fiume così
ricco di storia che ora rischia l’estinzione.

Il video servizio sulla situazione relativa il primo tratto
Fiume Arrone, niente da fare per il primo tratto: le paratie sul lago di Bracciano restano chiuse
del fiume Arrone
Perché le paratie sono chiuse? In realtà non c’è una risposta
certa ma solo supposizioni. Nel 2015 è stato stabilito con un
protocollo tra i comuni rivieraschi, parco e regione che lo
zero idrometrico del lago di Bracciano è pari a 163,04 metri
sul livello del mare. L’Acea, grazie alla convenzione
stipulata nel 1984 può prelevare acqua del lago fino a un
limite massimo di 161,90 metri. Chiaramente con le paratie del
fiume Arrone aperte l’acqua a disposizione dei prelievi
sarebbe di minore portata. Chissà che non sia proprio questo
il problema? Di fatto per non far morire quella parte di fiume
e tutti i pesci che vi dimorano si dovrebbe tornare ad
alimentare, magari regolandone l’apertura e la chiusura delle
paratie in determinati periodi dell’anno.

Il fiume Arrone è immerso nel Parco di Bracciano Martignano.
Nel fiume Arrone sono state riscontrate alcune specie di pesci
di interesse comunitario come il Vairone, il Barbo, il Cobite,
che riesce a sopravvivere anche in acque particolarmente
povere di ossigeno in quanto possiede un’elevata superficie
branchiale e riesce a svolgere una respirazione intestinale, e
il ghiozzo di Ruscello anch’esso rinvenuto nel primo tratto
del fiume Arrone e buon indicatore della qualità delle acque.
Quale futuro per questo storico corso d’acqua?

Latina, “Guerra Criminale
Pontina”:    parlano     due
collaboratori di giustizia
Fiume Arrone, niente da fare per il primo tratto: le paratie sul lago di Bracciano restano chiuse
Dopo 11 anni vengono arrestate 4 persone
per l’omicidio di Massimiliano Moro
LATINA – La Polizia di Stato di Latina ha eseguito
un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal
G.I.P. di Roma su richiesta della Direzione Distrettuale
Antimafia di Roma nei confronti 4 soggetti, tutti indagati a
vario titolo per la morte di Massimiliano MORO, omicidio
commesso a Latina la sera del 25 Gennaio 2010 all’interno
della propria abitazione, con una pistola calibro 9.

All’operazione ha altresì partecipato personale della Squadra
Mobile della Questura di Pescara e della Polizia Penitenziaria
di Roma.

Le indagini costituiscono l’epilogo di un mirato
approfondimento investigativo che i poliziotti della Squadra
Mobile di Latina, unitamente al Servizio Centrale Operativo
della Polizia di Stato, sotto la direzione ed il coordinamento
della Direzione distrettuale Antimafia di Roma, stanno
conducendo nella Provincia di Latina, anche rispetto alle
dichiarazioni di due collaboratori di giustizia.
Fiume Arrone, niente da fare per il primo tratto: le paratie sul lago di Bracciano restano chiuse
La presente inchiesta si riconnette alle risultanze emerse nel
corso delle indagini condotte all’epoca dai poliziotti,
attraverso l’ausilio di intercettazioni e l’analisi di
tabulati telefonici, informazioni arricchite dai nuovi
riscontri emersi che permettono di ipotizzare come l’omicidio
in argomento sia stato commesso con metodo mafioso e per
finalità di agevolazione mafiosa.

Il grave delitto si inquadra nella faida scoppiata nel 2010
nella provincia di Latina, fra le famiglie Rom CIARELLI-DI
SILVIO, da un lato, e gruppi non Rom facenti capo a 2
soggetti, dall’altro, tra cui la vittima, volta ad ottenere il
controllo delle attività criminali del territorio pontino.

Nell’ambito di tale faida, denominata cosiddetta Guerra
Criminale Pontina, l’omicidio del Moro ha costituito il punto
centrale di una serie di condotte criminali che, prima o dopo
di esso, hanno determinato l’affermarsi sul territorio pontino
di clan familiari caratterizzati dalla capacità di porre in
atto un potere di intimidazione tipico delle organizzazioni
mafiose.

In particolare, l’omicidio del Moro è stato deliberato dal
sodalizio criminale facente capo alle famiglie CIARELLI e DI
SILVIO (di origini rom) come una delle risposte al tentato
omicidio del proprio elemento apicale Carmine CIARELLI.

Proprio l’agguato subito da quest’ultimo, la mattina del 25
gennaio 2010, ha segnato l’avvio di un nuovo e più forte
sodalizio fra le due famiglie, che determinava un’immediata e
spietata risposta criminale, al fine di riaffermare il proprio
potere a scapito di quelle forze contrarie che avevano deciso
di minarlo con un atto così eclatante.

L’omicidio del Moro è solo uno dei più gravi tasselli della
risposta del sodalizio CIARELLI-DI SILVIO, comprendente anche
l’altrettanto immediato omicidio di Fabio Buonamano ed il
tentato omicidio di Fabrizio Marchetto, avvenuto circa un mese
Fiume Arrone, niente da fare per il primo tratto: le paratie sul lago di Bracciano restano chiuse
dopo, in data 06.03.2010, e formalmente diretto a vendicare la
pregressa uccisione di DI SILVIO Ferdinando, detto il “bello”,
nonché, da ultimo, il tentato omicidio di Gianfranco Fiori,
avvenuto in data 06.06.2010, perché ritenuto uno dei materiali
esecutori dell’agguato nei confronti di Carmine CIARELLI.

Ebbene, proprio il tentato omicidio del CIARELLI segna il
sorgere del sodalizio dell’associazione a delinquere CIARELLI-
DI SILVIO, come riconosciuto nella sentenza emessa nel
processo cosiddetto Caronte, il cui programma non era solo
quello di commettere delitti ma di riaffermare con violenza e
minaccia il controllo del territorio a Latina, che è uno degli
elementi cardine del potere delle consorterie di stampo
mafioso.

Il Moro, peraltro, aveva chiaramente manifestato l’intenzione
di ribaltare il potere delle famiglie Rom, sostituendosi alle
stesse, e pertanto considerato un vero e proprio nemico del
sodalizio.

Infatti, nel corso di una riunione operativa con i propri
sodali, aveva deciso di avviare un’azione di forza nei
confronti dei CIARELLI, già nel 2007, e a seguito di uno
schiaffo ricevuto dallo stesso Carmine CIARELLI nel corso di
una lite per un debito non ancora pagato, prese la decisione
di uccidere quest’ultimo e si suoi fratelli Ferdinando e
Luigi.

L’attentato a Carmine CIARELLI, come detto, fallì ma le
famiglie Rom CIARELLI e DI SILVIO furono in grado di
ricondurre presto l’agguato subito allo stesso Massimiliano
MORO, il quale, secondo gli affiliati del clan Rom, si era
anche macchiato della colpa di essersi sfacciatamente recato
all’ospedale dove Carmine CIARELLI era stato ricoverato dopo
l’agguato, per ostentare falsamente la propria solidarietà ai
familiari del ferito.

L’omicidio del Moro, dunque, veniva commesso al fine di
Fiume Arrone, niente da fare per il primo tratto: le paratie sul lago di Bracciano restano chiuse
agevolare l’associazione di stampo mafioso CIARELLI-DI SILVIO,
costituendo il delitto una chiara azione ritorsiva nei
confronti della persona che era ritenuta una dei responsabili
dell’agguato subito da Carmine CIARELLI, allo scopo di
affermare il proprio potere in odine ai traffici illeciti sul
territorio di Latina rispetto ai gruppi criminali antagonisti,
costituiti da soggetti non di etnia rom.

Urban Fishing, la moda di
pescare in città arriva dal
Regno Unito: una tendenza da
“prendere all’amo”?
Fiume Arrone, niente da fare per il primo tratto: le paratie sul lago di Bracciano restano chiuse
Questo sport che guarda all’ambiente si
sta imponendo anche in Italia, grazie
soprattutto al lavoro svolto dai Consorzi
di bonifica all’interno dei centri
abitati
Si chiama “Urban Fishing” e dall’Inghilterra è arrivata anche
in Italia: è la moda bizzarra di pescare in città, un po’ come
forma di anti stress un po’ però con un obiettivo ambientale.
Infatti potrebbe dare spazio a una pratica utile per la
manutenzione di bonifica all’interno dei centri abitati.

Sarà una tendenza da “prendere all’amo”? Immaginate dopo una
giornata stressante in ufficio di fare una passeggiata fino al
fiume o al torrente vicino a casa vostra e… pescare.

È il concetto dell”Urban Fishing”, una disciplina anglosassone
inventata dal restauratore fluviale britannico Theo Pike,
autore del libro “Trout in dirty places”. In questo testo,
l’esperto indica 50 luoghi nel Regno Unito dove è possibile
pescare le trote a pochi passi da un centro urbano.
Fiume Arrone, niente da fare per il primo tratto: le paratie sul lago di Bracciano restano chiuse
L’intervista al Dottor Massimo Gargano Direttore Generale
dell’ANBI a Officina Stampa del 18/02/2021
A seguire questa “moda urbana”, sono al momento soprattutto
gli “streeters”, in gran parte giovani, che si cimentano dalla
pesca ultralight di pesci di media pezzatura, a sessioni più
impegnative di grossi predatori ittici, sempre nel rispetto
delle normative anti-Covid.

Ora questa moda si sta imponendo anche in Italia,
grazie a un lavoro svolto dai Consorzi di bonifica
all’interno dei centri abitati
Alcuni lavori di ‘manutenzione gentile’ svolti dai Consorzi di
bonifica, come per esempio il lavoro di bonifica effettuato
sul torrente Mugnone, che scorre a Firenze, hanno dimostrato
che è possibile rendere i fiumi urbani non sono solo scarichi
di liquami, ma luoghi pieni di vita. In questo caso, alcune
sistemazioni idrauliche hanno permesso di rallentare il flusso
d’acqua proprio sotto i ponti, creando zone ombreggiate ideali
per il rifugio e la riproduzione di pesci e anfibi e
migliorando così l’intero ecosistema.

L’immagine emblematica della metamorfosi operata dal Consorzio
di bonifica 3 Medio Valdarno non è l’unico caso in Italia,
però: Adria nel Polesine è già la ‘capitale’ dell’urban
fishing italiano.

“C’è ancora molto da fare, ma l’esperienza fiorentina dimostra
che ci si può riuscire -, commenta il presidente dell’Anbi
(l’associazione dei consorzi di bacino), Francesco Vincenzi -.
È indispensabile la collaborazione di tutti i soggetti che
insistono sul corso d’acqua, ad iniziare dal contrasto agli
scarichi abusivi“.

“I centri urbani devono riappropriarsi di un corretto rapporto
ambientale con i corsi d’acqua, troppo spesso costretti dentro
argini innaturali – indica infine Massimo Gargano, Direttore
Generale di ANBI – Per questo, ribadiamo la necessità di un
Fiume Arrone, niente da fare per il primo tratto: le paratie sul lago di Bracciano restano chiuse
Piano Nazionale di Invasi medio-piccoli e multifunzionali,
comprendente    anche aree di laminazione delle piene, da
posizionare ai confini dei grandi agglomerati urbani per
evitare che alvei cementificati o tombati risultino
insufficienti di fronte all’estremizzazione degli eventi
meteo, conseguenza della crisi climatica.”

Bracciano, primi 5 anni di
mandato    per   il   Sindaco
Tondinelli. Cosa si è fatto e
cosa è ancora da completare?

L’intervista al Sindaco di Bracciano Armando Tondinelli per un
bilancio sui primi 5 anni di mandato. Cosa si è fatto e cosa è
ancora da completare?
Tondinelli diventa sindaco di Bracciano nel 2016 e da subito
lo aspetta un cammino tutto in salita. Il primo cittadino
trova una situazione disastrosa delle casse comunali con un
debito di 10 milioni di euro e per questo deve concentrare i
primi due anni e mezzo a sanare le casse dell’Ente.

Un risultato ottenuto senza alzare le tasse ma addirittura
abbassando la Tari e gli oneri concessori a vantaggio delle
tasche dei cittadini di Bracciano con una media totale di
diminuzione delle bollette sui rifiuti di oltre il 7 per cento

L’intervista al Sindaco di Bracciano ospite della trasmissione
Officina Stampa del 18/02/2021
Ma il Sindaco si trova anche a dover far fronte all’emergenza
cimitero che vede una carenza loculi a cui fa fronte con nuove
e tempestive costruzioni

Sempre in prima linea per l’ambiente: ha ridato vita al
Giardino del lago rimasto in totale abbandono per lungo tempo
e che oggi è diventato una cornice verde fruibile a tutti.

Dal 40% ha portato la raccolta differenziata al 75%. Insieme
ai Cittadini e alle Associazioni si è opposto per evitare una
nuova discarica a Bracciano come quella che proponeva
l’Università Agraria e dopo 30 anni di strenuo contrasto
insieme a forze civiche ha raggiunto l’obbiettivo della
copertura della discarica di Cupinoro con il cupping.

Insieme ad Azzero CO2 ha piantato circa 1.000 tra alberi e
arbusti.

Ha stipulato un patto per l’ambiente con l’associazione civica
Salvaguardiamo Bracciano impegnata in prima linea per
contrastare l’abbandono dei rifiuti, atti vandalici e degrado

Ha pedonalizzato il centro storico, una promessa fatta dai
precedenti amministratori comunali e mai mantenuta. E ha fatto
installare 3 postazioni di bike sharing
Nonostante la situazione economica difficile, ha impiegato
quasi 800 mila euro, per asfaltare 34 strade di Bracciano e
circa 1 chilometro e duecento metri di marciapiedi. Ha avviato
i lavori di sostituzione e manutenzione dei selciati nel
centro storico di Bracciano.

Ha fatto installare nuove luci al led in via Cupetta del
mattatoio, una strada da sempre al buio.

Ha avviato i lavori di rifacimento e messa a norma del campo
sportivo Vergari e del Palazzetto a via delle Palme

È riuscito ad avviare i lavori di realizzazione della
rotatoria di collegamento della ex strada statale 493
Braccianese Claudia con via Perugini e via Isonzo, vicino la
stazione dei Carabinieri. Per realizzare questa rotatoria ha
acquisito un’area di terreno di circa 2 mila 400 metri quadri
appartenente al ministero della Difesa della Caserma
Montefinale

Grazie alla sinergia con l’associazione Access Emotion si è
occupato dell’abbattimento delle barriere architettoniche
inserendo tra l’altro, nel progetto di rifacimento della
strada via dei Lecci, la scuola e dintorni, un ambiente
accessibile per i disabili

 Ha avviato i lavori di rifacimento del muro di via settevene
Palo

Ha operato una drastica riduzione di almeno il 50 per cento
sugli oneri di urbanizzazione e lo snellimento della
burocrazia grazie al SUE digitale ovvero lo sportello unico di
edilizia digitale

Ha rimesso a nuovo i cortili delle scuole comunali Tommaso
Tittoni e istituto comprensivo Silvestri

Ha inaugurato il nuovo campetto sportivo polifunzionale in via
dei Lecci a Bracciano restituendo alla cittadinanza un’opera
utile per i ragazzi e gli sportivi che prima versava in totale
degrado ed era completamente inutilizzabile.

Dopo anni di aspettative da parte della cittadinanza ha
concluso la donazione al Comune della preziosa collezione di
proprietà della famiglia Panunzi, oltre 400 reperti di epoca
etrusca e romana che verranno esposti al Museo Civico
cittadino.

Ha portato il presepe vivente più grande d’Italia al castello
con oltre 25 associazioni partecipanti e 200 figuranti e una
media di cinque mila visitatori al giorno.

Ha contribuito fattivamente a far rinascere lo storico
carnevale

Ha puntato sul turismo di prossimità in piena pandemia varando
un piano turistico. Ha presentato il brand dell’Assessorato al
Turismo e promosso una massiccia campagna pubblicitaria su
Roma che ha portato un alto flusso di visitatori e promosso il
nome della città come luogo sicuro e appetibile dove
trascorrere le vacanze.

Ha aperto un teatro, il Teatro del Lago, rimettendo a norma e
in sicurezza una struttura che era abbandonata e dove si è
registrato un grande successo anche per i corsi gratuiti
online di teatro

Formello, nasce piazza Sergio
Bardotti:   un   omaggio   al
grande musicista e poeta

FORMELLO (RM) – Una piazza intitolata a Sergio Bardotti il
musicista, paroliere e produttore discografico italiano,
scomparso nel 2007 all’età di 68 anni.

La Prefettura di Roma, su richiesta del Comune di Formello
dove risiedeva Bardotti, ha autorizzato la titolazione della
centralissima piazza del mercato che ora si chiamerà piazza
Sergio Bardotti.

Sergio Bardotti un grande autore e produttore, un poeta che ha
lasciato scolpite nel grande libro della musica italiana
canzoni indimenticabili che hanno rappresentato grandi
successi per molti cantanti italiani, da Lucio Dalla a Patty
Pravo, da Ornella Vanoni a Rita Pavone, a Sergio Endrigo. Una
personalità poliedrica, aperta, curiosa, che non ha mai
accettato di lasciarsi confinare in un genere né ha mai
temuto, circostanza davvero rara per gli intellettuali
italiani, di confrontarsi con la cosiddetta cultura bassa.
E a lui e alla sua passione per la musica
latino americana che si deve la scoperta,
in Italia, di talenti come Vinicius de
Moares, Toquinho e Chico Barque
Con le sue bellissime e intramontabili canzoni, vere e proprie
colonne sonore dei nostri ricordi è sempre stato in vetta alle
classifiche dagli anni ‘60 in poi, fino a vincere per due
volte il Festival di Sanremo nel ’68 con Canzone per te
cantata da Endrigo, e nell’89 con Anna Oxa e Fausto Leali, con
il brano Ti lascerò oltre a ricevere il prestigioso premio
Tenco per la sua speciale attività culturale.

Un’attività, quella di Sergio Bardotti che lo ha portato a
spaziare anche nel mondo della radio e della tv firmando
trasmissioni premiate dal successo di pubblico e di critica
tra le quali ricordiamo l’edizione di Fantastico 7, di
Domenica oltre a numerose edizioni del Festival di Sanremo
compresa quella indimenticabile condotta dal Pippo Baudo.

Tra le innumerevoli canzoni, di cui Bardotti ha scritto i
testi ricordiamo Occhi di ragazza interpretata da Gianni
Morandi e composta da Lucio Dalla, La voglia la pazzia
interpretata da Ornella Vanoni e composta da Vinícius de
Moraes e Toquinho, Piazza Grande interpretata da Lucio Dalla e
composta da Lucio Dalla e Rosalino Cellamare, Datemi un
martello interpretata da Rita Pavone e composta dal musicista
statunitense Pete Seeger, Quella carezza della sera
interpretata dai New Trolls e composta da Vittorio De Scalzi,
Nico Di Palo e Ricky Belloni, Era d’estate composta e
interpretata da Sergio Endrigo, Ti lascerò interpretata da
Fausto Leali e Anna Oxa e composta da Franco Fasano e Franco
Ciani e tantissimi altri brani che sono stati interpretati da
artisti di fama mondiale come il grande artista scomparso
recentemente Charles Aznavour.

Con Antonello Venditti ha firmato l’inno della Roma. In una
relazione su comicità e censura scritta alcuni anni prima di
morire, si domandava: ”E domani cosa succederà? Se è il libero
mercato a dettare le regole, possiamo aspettarci di tutto,
ottimisticamente: basta che renda e va bene anche il figlio di
Trotsky, vestito da Prada, basta che renda. Naturalmente se
non pensa ed evita di rompere troppo le palle è meglio”.

Fra i maggiori autori di canzoni di musica leggera degli anni
sessanta. È stato vincitore nel 1983 del Premio Tenco.

Bruno Astorre, 10 anni di
calvario giudiziario e gogna
mediatica per poi essere
dichiarato innocente
La video intervista al Segretario del PD
Lazio    all’indomani     della    piena
assoluzione
Dieci anni di calvario giudiziario per il segretario del PD
Lazio Senatore Bruno Astorre prima di arrivare alla sentenza
di piena assoluzione “perché il fatto non sussiste”.

Una vicenda giudiziaria che ha travolto il segretario del PD
Lazio accusato di truffa per fatti risalenti al 2010-2013,
quando era vicepresidente della Regione Lazio. Secondo la
Procura il gruppo Dem al Consiglio regionale del Lazio tra il
2010 e il 2012 avrebbe sperperato 2 milioni e 600 mila euro in
spese elettorali e sponsorizzazioni varie come pranzi cene e
perfino partite a caccia e sagre del tartufo.

Un’inchiesta passata alle cronache come
“spese pazze del PD Lazio”
Il Tribunale di Velletri ha disposto lo scorso 3 febbraio la
piena assoluzione per il segretario PD.
“Una sentenza che arriva dopo quasi otto anni tra indagini e
processo – ha commentato Astorre – e che dimostra pienamente
la correttezza del mio operato come vice presidente del
Consiglio Regionale del Lazio, tra il 2010 e il 2013″.

Albano Laziale, 142 giorni di
amministrazione Borelli: il
Sindaco ospite di Chiara Rai
per un primo bilancio

Massimiliano Borelli, Sindaco di Albano Laziale dallo scorso
mese di settembre quando ha conquistato al primo turno, con un
voto plebiscitario, la guida di palazzo Savelli, nuovamente
ospite a Officina Stampa il programma di approfondimento
giornalistico condotto da Chiara Rai e trasmesso in diretta
web sui social Facebook e Youtube tutti i giovedì alle 18.

Un’intervista in cui si stila un primo bilancio di questi 142
giorni di amministrazione tra pandemia e progetti in corso
d’opera.
Otto, il romanzo che illustra
le   infinite    potenzialità
della   vita:    l’intervista
all’autrice e sceneggiatrice
Roberta Calandra

L’intervista di Valeria De Luca e Chiara Rai alla scrittrice e
sceneggiatrice Roberta Calandra a “Officina in arte” la web
trasmissione rigorosamente in diretta sui social Facebook e
YouTube.

Calandra ha scritto bibbie di serie, dialoghi, progetti di sit
com e animazione, collaborato con varie trasmissioni
radiofoniche e televisive per RaiTre, RadioUno, RadioTre,
RaiInternational, Rai Educational, RaiDue e numerosi
committenti privati.

Nel 1995 vince il premio di qualità del Ministero dello
Spettacolo con la sceneggiatura Non con un bang, girato da
Mariano Lamberti, presente alla sezione “Nuovi Territori”
della Mostra del cinema di Venezia nel 1999, al Soho Film
festival di New York, 2010 e distribuito a Roma e a Milano.
Nel 1996 con Mariano Lamberti idea e realizza il film-
documentario: Una storia di amore in quattro capitoli e
mezzo, festival di Bellaria 1997 e vincitore della sezione
“Storia” del festival di S. Benedetto del Tronto. Scrive su
commissione sceneggiature cinematografiche.

Teatro:   2008 il Monologo L’allegria dei ciliegi per lo
spettacolo ‘Zona rimozione’ di Mariano Lamberti presso il
Teatroinscatola di Roma. Vince nel 2010 il Premio Tragos con
il monologo Anna Freud, un desiderio insaziabile di
vacanze. 2011- lo spettacolo Nini Funi scritto con Valeria De
Luca rassegna ‘Nuda Anima’ – Teatro Orologio. 2012- vince
con Otto il premio Elsa Morante drammaturgia. 2012-Nadia
Perciabosco porta in scena in suo testo Il buco su varie
piazze italiane. Fonda con Nadia Perciabosco l’associazione
per il teatro in casa Desperate HouseActresses-Attrici
Clandestine, Solo tu hai le chiavi del tuo cuore per Barbara
Mazzoni, Teatro Abarico …E ti lasci andare in un attimo per
Lidia Vitale . 2014 Otto viene presentato presso il Teatro dei
Conciatori di Roma per la regia di Antonio Serrano in forma di
mise en espace, Anna Freud presso il Teatro Patologico regia
di Marco Mattolini, partecipano      Stefania   Barca,   Gloria
Pomardi, Alberto Di Stasio.

Nel 2006 pubblica il libro l cogito ferito di
R.D.Laing, 2007 il suo racconto Senzafine è pubblicato nella
raccolta Principesse da guardare, Oscar Mondadori. Nel 2008 la
sua sceneggiatura Otto è pubblicata dalla Arduino
Sacco edizioni. Nel 2008 il suo romanzo Non come amiche, per
le edizioni Aracne. Nel 2012 esce il romanzo illustrato Come
fosse ieri per Zona Contemporanea. A Marzo 2013 il testo
umoristico “Incontinenze” per Zona Edizioni. Nel Maggio
2013 L’eredità di Anna Freud, edizioni Controluce Besa,
finalista premio Carver. Ryunio la bambina drago, romanzo
buddista per ragazzi Ottobre 2013 per Edizioni Corsare..

Ruben Rigillo, dal cast del
“Maresciallo Rocca” ad oggi:
curiosità      e     inediti
nell’intervista a “Officina
in arte”

L’attore Ruben Rigillo ospite d’eccezione per la prima puntata
di “Officina in arte”, il nuovo format webtelevisivo condotto
dalle giornaliste Valeria De Luca e Chiara Rai, trasmessa
rigorosamente in diretta giovedì scorso sui social Facebook e
YouTube.

Un’intervista a 360 gradi con tante curiosità e inediti.
Call of Duty Black Ops Cold
War si espande con il season
pass 1

Call of Duty Black Ops Cold War (qui la nostra recensione) è
nel pieno della Stagione 1 e, come da tradizione ormai,
l’arrivo di una nuova season coinvolge ogni singolo aspetto
del gioco, di seguito vi riportiamo tutte le novità
disponibili. Trattandosi di una nuova stagione in piena
continuità con tutte quelle viste nel corso dell’ultimo anno
non poteva certo mancare un nuovo Battle Pass, il quale offre
ai giocatori i soliti 100 livelli con ricompense premium e
gratuite. Tra gli oggetti che si possono ottenere
gratuitamente figurano come sempre gli unici elementi in grado
di alterare il gameplay, ovvero le due nuove armi: la
mitraglietta MAC-10 (ricompensa del livello 15) e il fucile
d’assalto Groza (ricompensa del livello 31), che al livello
100 permette agli utenti paganti di sbloccarne un particolare
progetto chiamato Ordine Naturale.

Oltre agli immancabili emblemi, biglietti da visita, orologi e
ciondoli, i premi per chi deciderà di acquistare la versione
premium del pass di Call of Duty Black Ops Cold War includono
anche nuovi operatori che, per fortuna, dopo qualche stagione
sottotono tornano ad essere più carismatici. Primo fra tutti
Stitch, l’antagonista di turno che mostra i segni delle
torture ricevute da Adler in entrambe le versioni presenti nel
pass e che finalmente propone una skin particolare le cui
caratteristiche hanno anche una stretta relazione con gli
avvenimenti del gioco. Non male anche Bulldozeer, l’omone
corazzato che si può aquistare separatamente nel corso della
stagione a 2.400 CP (20 euro). Tra le numerose altre skin del
pass troviamo anche versioni alternative degli operatori di
Black Ops Cold War come Adler, Woods e Park. Nel caso in cui
foste interessati alle ricompense premium di questa stagione,
il costo del biglietto è come sempre di 1.000 CP (10 euro) per
la versione “standard” del pass e di 2.400 CP per quella
“pompata”, grazie alla quale si può partire direttamente dal
livello 20. La più grande novità di Call of Duty Warzone è
rappresentata dall’introduzione di una nuova mappa di gioco
stagionale chiamata Rebirth Island. Si tratta del luogo in cui
Stitch si dedica alla produzione del gas tossico Nova 6 e nel
quale si potrà partecipare a partite profondamente diverse
rispetto a quelle giocate a Verdansk, sia in termini di durata
che di gameplay. Oltre al numero ridotto di giocatori (questa
mappa può ospitare circa 45 giocatori). Anche la mappa
principale di Warzone, Verdansk, ha subito un cambiamento che
consiste nell’introduzione di una sorta di bunker accessibile
sia dall’aeroporto che dal cratere apparso proprio a nord-est
della pista di decollo: si tratta di una serie di cunicoli e
di laboratori molto pericolosi, che ricompenseranno solo i
giocatori più abili che saranno stati in grado di addentrarsi
al loro interno per recuperare il ricco bottino che vi si
nasconde. Chi verrà sconfitto a Verdansk potrà inoltre provare
la rinnovata esperienza Gulag, che consiste in una nuova arena
nei sotterranei della prigione che riproduce la celebre mappa
Nuketown tramite una serie di oggetti di scena.

A proposito di gradite sorprese, un’altra importante novità
della modalità battle royale è l’introduzione di circa 30 armi
tratte da Black Ops Cold War. Questi strumenti di morte non
fanno altro che ampliare ulteriormente il bacino di oggetti
che si possono trovare in giro per Rebirth Island e Verdansk,
permettendo a tutti i giocatori in possesso di Cold War di
utilizzare armi ed accessori sbloccati nel multiplayer.
Ovviamente anche chi possiede il solo Warzone potrà sbloccare
e potenziare quelle armi, proprio come accaduto lo scorso anno
a chi si è avvicinato alla battle royale senza possedere
Modern Warfare. Nel corso della stagione, fino ad oggi, sono
state inserite anche e del tutto gratuitamente ben 4 mappe
multigiocatore nuove, fra cui la tanto amata Nuketown
(scenario principe della serie) in versione anni ’80. A
febbraio poi sono previste grandi novità per gli amanti della
zombie-mode. Insomma, come avrete capito di carne a cuocere ce
n’è davvero tanta e per chi volesse mettersi alla prova, sono
presenti tutte una serie di sfide sia per la modalità
multigiocatore che zombie per poter conquistare l’ambito
biglietto da visita da completista. Inoltre grazie alla
rinnovata modalità prestigio è possibile guadagnare chiavi per
sbloccare nuovi contenuti estetici per il proprio profilo a
tema Call of Duty, ricompense queste che sono state prese
direttamente dai titoli passati e che si potranno esibire in
partita. Tirando le somme, se si vuole avere il 100 per 100 da
Call of Duty e da Warzone, l’acquisto del season pass è
altamente consigliato.

Francesco Pellegrino Lise
Governo,      iniziate     le
consultazioni per super Mario

Tre giorni di consultazioni per il premier incaricato Mario
Draghi. Sono cominciate ieri alle 15.30 con le forze politiche
e si concluderanno sabato in tarda mattinata. Si parte con i
partiti piccoli, da Azione e +Europa a Maie, Cd, Europeisti-
Maie, Misto Camera, Nci, Cambiamo.

Questa mattina, dalle 11, è la volta delle Autonomie, di LeU,
Iv, Fdi, Pd e Fi. Si chiude sabato dalle 11 con la Lega e M5S.
Gli incontri hanno durata di mezzora o di un’ora a seconda del
peso dei partiti.
Il Quirinale segue con attenzione, seppur a debita distanza,
l’evoluzione della situazione politica dopo l’incarico a Mario
Draghi.
Il presidente Sergio Mattarella ovviamente osserva il
dispiegarsi delle diverse dichiarazioni che si susseguono da
tutte le forze politiche. In queste ore al Colle si registra
un moderato ottimismo sulla possibilità di una soluzione della
crisi. Il Capo dello Stato ha anche apprezzato sia il gesto
che le parole pronunciate da Giuseppe Conte sull’incarico a
Draghi poco prima dell’inizio delle consultazioni del premier
incaricato, alle quali il Colle non ha posto limiti temporali.

[VIDEO] – Il video servizio trasmesso a Officina Stampa del
04/02/2021
E ieri è arrivata l’apertura di Conte al tentativo di Draghi
di formare il governo che succederà al suo. ‘Non sono io
l’ostacolo, i sabotatori sono altrove’, afferma in una
dichiarazioni fuori da Palazzo Chigi, davanti a un tavolino
sommerso dai microfoni. Ma auspica anche che si tratti di ‘un
solido governo politico, le urgenze non possono essere gestite
dai tecnici’, afferma. Inoltre, manda un messaggio ai 5Stelle:
‘Ci sono e ci sarò’. E si dichiara pronto a proseguire
l’alleanza con Pd e Leu.

“Non commentiamo le questioni politiche interne” degli Stati
ma il premier incaricato Mario Draghi “alla Bce ha svolto un
ruolo straordinario e di questo ne sono tutti consapevoli. Non
solo in Italia”. Lo dice la presidente della Commissione
europea Ursula von der Leyen in un’intervista che ‘La Stampa’
pubblicherà domani e di cui fornisce un’anticipazione sul
sito.

Aperture al tentativo di Draghi sono arrivate anche da Silvio
Berlusconi, dallo stesso Luigi Di Maio e dalla sindaca di Roma
Raggi. Mentre Grillo ha detto, rivolgendosi ai deputati
5stelle, di difendere ‘al tavolo l’agenda Conte’. Intanto, a
quanto si è appreso in serata da diverse fonti parlamentari
M5S, Grillo è in arrivo nelle prossime ore a Roma. Il Garante
del M5S giunge nella Capitale proprio mentre il Movimento è
alle prese con la posizione da prendere rispetto al governo
Mario Draghi. In teoria, essendo al vertice dei Cinque Stelle,
Grillo potrebbe anche partecipare alle consultazioni ma su
questo non c’è alcuna conferma da parte del Movimento. In
giornata è intervenuto il ministro, Luigi Di Maio, con una
nota: “Oggi si aprono le consultazioni del premier incaricato
Mario Draghi, secondo la strada tracciata dal capo dello Stato
Sergio Mattarella, che ringrazio. In questa fragile cornice,
il MoVimento 5 Stelle ha, a mio avviso, il dovere di
partecipare, ascoltare e di assumere poi una posizione sulla
base di quello che i parlamentari decideranno. Siamo la prima
forza politica in Parlamento e il rispetto istituzionale viene
prima di tutto”.

Il leader della Lega, Matteo Salvini, incalza: “Draghi dovrà
scegliere tra le richieste di Grillo e quelle nostre che sono
il contrario. Meno tasse o più tasse. Noi siamo liberi’, è
quanto ha detto il leader della Lega Matteo Salvini. ‘È meglio
che ognuno dica liberamente quello che ha in testa. Il Pd
propone il suo apporto e il suo contributo al successo di
Draghi. “Sarebbe molto importante che tutte le forze
dell’alleanza”, Pd, M5s e Leu, “collaborassero convinte” alla
maggioranza del governo Draghi, con un allargamento in
Parlamento alle forze “moderate, liberali, socialiste.
Aiuterebbe la stabilità del governo, gli darebbe forza e
credibilità in Italia e nel mondo”. Lo dice il segretario del
Pd Nicola Zingaretti in direzione. “Possiamo lavorare con una
linea chiara e una proposta di governo credibile per
l’Italia”, sostenuta da “una maggioranza ampia ed europeista”,
sottolinea. “Come ha correttamente detto Andrea Orlando, il Pd
deve fare di più: lavorare – come stiamo facendo in queste ore
– per garantire al professor Draghi una maggioranza con un
profilo programmatico forte per affrontare i problemi che
l’Italia ha davanti”.

Tornando alle consultazioni, i primi a essere ricevuti a
Montecitorio sono stati i rappresentanti di Azione, +Europa,
Radicali italiani del Gruppo Misto Camera e quelli di +Europa,
Azione del Gruppo Misto Senato.
Puoi anche leggere