La bellezza, la comunione, la vita - Centro Oratori Bresciani
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a cura dell’Ufficio per gli Oratori, i Giovani e le Vocazioni - Diocesi di Brescia Serie V - Anno 2019 61 La bellezza, la comunione, la vita Dalla Christus vivit le coordinate della PGV Pastorale Per una lettura Tappe e lectio Giovanile della CV in dell’itinerario Vocazionale oratorio dell’anno un nuovo modo di fare PG p.6 p.10 p.42
Agenda • Sabato 28 settembre – Assemblea dei Catechisti • Lunedì 30 settembre – Inizio percorso Guide dell’Oratorio • Martedì 8 ottobre – Inizio corso formazione “Competenze interculturali e alfabetizzazione” • Lunedì 14 ottobre – Inizio corso Segreteria dell’oratorio • Domenica 20 ottobre – Meeting dei Chierichetti • Venerdì 1 novembre – Tutti i santi. Inizio “Giovani di Parola ” • Lunedì 4 novembre – Inizio corso catechisti Preado • 9-10 novembre – Raccolta di S. Martino #1 • Domenica 10 novembre – Start Up – Festa della fede • 16-17 novembre – Raccolta di S. Martino #2 • 23-24 novembre – Raccolta di S. Martino # 3 • Domenica 1 dicembre – Prima domenica di Avvento • 5-8 dicembre – That’s Amore – Campo su affettività per Giovani • Sabato 14 dicembre – Starlight (per adolescenti) • Mercoledì 25 dicembre – Natale • 28 dicembre 2019 – 1 gennaio 2020 – 42° Incontro europeo di Taizè per giovani (in Polonia) • Lunedì 6 gennaio – Epifania • Mercoledì 15 gennaio – Giovani in Terra Santa (primo incontro) • Lunedì 20 gennaio – Inizio corso catechisti ed educatori Ado • Sabato 25 gennaio – Presentazione linee diocesane di Pastorale Giovanile Vocazionale – Mandato alle Guide dell’Oratorio • 26-31 gennaio – Settimana Educativa • 14-16 febbraio – Sai Fischiare? Corso residenziale per animatori motivati • Mercoledì 26 febbraio – Mercoledì delle Ceneri n ti d a l 1 ° se tt e m b re 2 0 19 A ppu n tame al 29 fe bb raio 2 0 2 0
di Giovanni Milesi La Pastorale Giovanile Vocazionale (PGV) Quante belle storie! dei nostri oratori, delle nostre comunità. Quante belle storie abbiamo condiviso, Storie che, nelle vite di chi le ha vissute, ascoltato e incontrato durante questa calda rimarranno indelebili come un tatuaggio. estate. Storie colorate e sudate di ragazzi al Esprimo qui un senso di immensa Grest, storie di animatori che ogni volta ci gratitudine per tutto questo bene, sorprendono per la loro passione e energia, fatto insieme, nella Chiesa. storie di adulti che nel silenzio dedicano tempo e competenza, storie di giovani che Ora – quasi senza soluzione di continuità si mettono in gioco per servire, camminare, – c’è un nuovo anno pastorale che si apre incontrare, cercare e crescere nella fede, e una nuova storia tutta da inventare. storie di don che si inventano l’incredibile, Il calendario di un educatore (qualcosa che si spendono, che accompagnano senza troverete anche nelle prossime pagine) sosta grandi e piccini. Sono le storie belle già si riempie di appuntamenti e la testa 3
di idee e progetti. Accogliamo la Lettera riflessione non mancano. Tutto questo Pastorale del Vescovo Pierantonio e ci potrebbe tuttavia apparire come qualcosa mettiamo in ascolto di quanto lo Spirito di estraneo, che passa sopra le nostre teste Santo ci suggerisce per essere cristiani come un aereo diretto chissà dove e senza credibili in questo nostro tempo e contesto. alcun riferimento con quanto stiamo vivendo. È un rischio reale. Per questo ritengo assai A questo proposito vorrei brevemente prezioso riuscire a fare tesoro del percorso ripercorrere alcuni passaggi che ritengo intrapreso in diocesi nello scorso anno. particolarmente significativi soprattutto per Cosa è avvenuto? Su invito del Vescovo, gli le nostre comunità educative. Da un paio organismi più rappresentativi della Chiesa d’anni la Chiesa – sia a livello universale diocesana (i Consigli Pastorale Diocesano che locale – ha messo a tema la pastorale e Presbiterale, e a cascata quelli zonali e giovanile vocazionale, avviando un parrocchiali con le congreghe dei sacerdoti processo di ricerca e discernimento per poter e il mondo associativo) si sono concentrati rispondere al meglio alla sfida di annunciare sulla Pastorale Giovanile Vocazionale. È il Vangelo alle giovani generazioni. stato un lavoro difficile per la complessità Rispondendo all’appello lanciato dal del tema in oggetto e per la fatica di un Sinodo dei Vescovi su “I giovani, la percorso sinodale, ma assolutamente fede e il discernimento vocazionale” concreto e vicino, perché riguardava i nostri ci siamo messi in ascolto dei giovani, giovani (che incontriamo o non incontriamo) delle loro speranze e paure, dei loro e chiamava in causa le nostre comunità sogni e delle loro domande. È stata una (nessuna esclusa). Quest’anno si vorrebbe esperienza davvero arricchente, premessa giungere, in occasione della settimana imprescindibile per poter incontrare e educativa di fine gennaio, ad alcune camminare a fianco di chi è giovane. decisioni condivise, che possano orientare Si è quindi avviato un processo di il cammino e le scelte dei prossimi anni. discernimento che ha portato nella Eccoci qui, tutti chiamati in causa davanti primavera scorsa all’Esortazione apostolica a una sfida e un appello a dare ciascuno Christus Vivit, rivolta da papa Francesco il proprio contributo in termini di idee, ai giovani e a tutto il popolo di Dio. Oggi preghiera, condivisione, accoglienza… il cammino sinodale trova un’ulteriore per continuare ad annunciare al puntualizzazione nelle Linee Progettuali mondo, e ai giovani in particolare, (Dare casa al futuro) elaborate dalla CEI come che il Signore è vivo e ci vuole vivi. strumento di lavoro per le diocesi italiane. Il materiale su cui lavorare e gli spunti di Il GABBIANO Editore: Autoriz. del Tribunale di Brescia periodico nato nel 1983 Fondazione Opera Diocesana 31/2007 del 21/08/2007 S. Francesco di Sales Iscrizione R.O.C. n. 13000 del Direttore Responsabile: Via Callegari, 6 - 25121 Brescia 04/04/2005 Adriano Bianchi Tel. 030 44250 - Fax 030 2809371 E-mail: pubblicita@vocemedia.it La redazione: Direzione - Redazione - Giovanni Milesi, Claudio Laffranchini, Amministrazione: Progetto grafico: Gabriele Bazzoli, Paolo Adami, Via Callegari, 6 - 25121 Brescia Silvia Belleri - Nadir 2.0 Simone Agnetti, Gabriele Gennari, Tel. 030 44250 - Fax 030 2809371 www.nadir.com Carla Maffezzoni, Giacomo Baronchelli, Ilaria Tomasi. Pubblicità: Stampa: Centro Oratori Bresciani LITOS s.r.l. Via Trieste, 13/c - 25121 Brescia Via Pasture, 3 Tel. 030 3722244 - Fax 030 3722250 25040 Gianico (Bs) 4
sommario 6 Una chiesa che si lascia rinnovare 10 3 verità da lasciare ai giovani 32 Appuntamenti vocazionali e di spiritualità 40 Itinerario dell’anno oratoriano 2019/20 La lectio e le tappe 52 Corsi di formazione 5
Accendere stelle nella notte di Carlo Tartari I l Signore ci chiama ad accendere stelle può mostrare un volto e un’identità con nella notte di altri giovani. le caratteristiche tipiche della giovinezza: Un appello sorprendente da parte l’entusiasmo, la propensione al futuro, di Papa Francesco che esprime tutta la la speranza, la bellezza. Può essere fiducia, la preoccupazione, la speranza così perché in essa è sempre possibile verso l’universo giovanile. Il Papa crede incontrare Cristo, l’amico dei giovani. davvero che la stagione della vita che Abbiamo bisogno di rinnovarci in questo geneticamente chiamiamo giovinezza che è ben più di una convinzione o un sia fondamentale non solo per chi la vive, auspicio: l’alternativa terribile è un continuo ma per la chiesa e l’umanità tutta. riferimento al passato nel tentativo sterile di Non troviamo mai accenti nostalgici e riprodurlo e riviverlo. Papa Francesco implora accusatori verso la condizione giovanile la liberazione da questa tentazione, dagli attuale, ma è evidente il desiderio che alcune atteggiamenti di chi vuole invecchiare la oscurità vengano rischiarate. Per questo con chiesa, fissarla sul passato, frenarla, renderla fiducia il Papa chiama i giovani, perché di immobile. Eppure l’altro rischio dal quale loro si fida e li sprona ad essere dono e luce chiediamo di essere preservati è quello per chi fatica a muoversi, a decidere, a vivere. di far finta che duemila anni di storia non Essere giovani, più che un’età è uno stato contino più nulla, che l’evangelizzazione del cuore: la buona notizia è che la chiesa, si risolva con un restyling nel look e nel nonostante un’età anagrafica bimillenaria linguaggio per essere a la page con il tempo 6
che viviamo: questa prospettiva è grottesca linguaggio di Papa Francesco si traduce in e intimamente triste come l’incontro con una rinnovata attenzione ai “segni dei tempi”: adulti e anziani che provano a mostrarsi mai come oggi siamo di fronte alla possibile giovani con iperbolici e inutili interventi sul raccolta dei frutti maturi del Concilio, non proprio viso o credendo di imitare i giovani solo in riferimento ai contenuti, ma anche in riproducendone gli stereotipi più banali. riferimento agli stili e alle scelte. Tra i segni da accogliere il Papa ci invita a considerare La chiesa, Corpo vivo del Cristo, è giovane il fatto che oggi “un numero consistente quando è se stessa, quando riceve la di giovani, per le ragioni più diverse, non forza sempre nuova della Parola di Dio, chiede nulla alla Chiesa perché non la dell’Eucaristia, della presenza di Cristo e ritengono significativa per la loro esistenza. della forza dello Spirito. Proprio lo Spirito Alcuni anzi chiedono espressamente di modella, accompagna e conferisce una essere lasciati in pace, poiché sentono la sua forma alla Chiesa e lo Spirito è descritto presenza come fastidiosa e perfino irritante”. dalla Parola di Dio come un fuoco, un vento Potrebbero, di fronte a questa evidenza forte, una colomba in volo: se sapremo nascere sentimenti contrastanti e decisioni lasciarci docilmente abitare dallo Spirito ne avventate; dall’atteggiamento emotivo e riceveremo questa vitalità ed energia. Lo di pancia di chi dice: “non ci volete? Allora sguardo deve allora spingersi non solo fuori anche noi non vi vogliamo”? Al paternalismo di noi per cogliere le sfide e le provocazioni di chi dice: “Vi accorgerete di quanto state del nostro tempo, ma primariamente dentro sbagliando, ma allora sarà troppo tardi e noi di noi per verificare se vi siano freni, paure ve l’avevamo detto!” Oppure all’ombelicale resistenze all’opera dello Spirito: limiti sguardo su di sé per macerarsi in forme che degradano verso forme sciocche di depressive e deprimenti: “Allora abbiamo adeguamento alle prassi, alle mode, alla davvero sbagliato tutto!”. Si aprono invece liquidità del nostro tempo, oppure verso spazi vitali e fecondi per la missione di sclerotiche e tristi nostalgie per i tempi annuncio e testimonianza del Vangelo: il andati, verso ripiegamenti in trincee da muro dell’indifferenza si sgretola e crolla mantenere e mura difensive da rafforzare. laddove il Vangelo stesso diventa vita. La saggezza del Concilio Vaticano II, nel La vita della Chiesa nel mondo è questa: 7
Accendere Lo Spirito apre e invia, la paura È complesso leggere i tempi stelle chiude e induce alla luce della nella notte a stare fermi. Parola! il Vangelo. Il Papa chiede alla Chiesa di • non sono io a decidere le regole, gli non giungere ai giovani con una pretesa orari, gli stili, i temi in agenda, inoltre di avere conquistato definitivamente non è ben chiaro chi siano i soggetti una coerenza e una solidità granitiche; chiamati a prendere queste decisioni; indica un percorso diverso: chiede ai • nell’agorà posso essere strumentalizzato: giovani di essere protagonisti di questo qualcuno può approfittare della mia cambiamento, di questa conversione. Con presenza in modo ambiguo e interessato; il prezioso aiuto dei giovani, oggi, può • nell’agorà c’è anche chi mi giudica, avverarsi una riforma di portata epocale, non mi apprezza, mi è ostile; per aprire una nuova Pentecoste e iniziare • nell’agorà i miei “titoli” non valgono; una fase di purificazione e di cambiamento non parto avvantaggiato da un che conferisca alla Chiesa una rinnovata ruolo generalmente riconosciuto giovinezza. Pentecoste è l’emblema della e stimato a prescindere. possibilità autentica di una cambiamento. Ho la percezione che chi accetta di Lo Spirito apre le porte, le spalanca, ma il tornare al Cenacolo un po’ la possa rischio, la tentazione è quella di rimanere nel pensare come me: fuori non è così! Cenacolo! La missione si apre ad orizzonti Ho partecipato con interesse al dibattito in via via sempre più ampi e sfidanti: da seno al Consiglio Pastorale Diocesano, in Gerusalemme agli estremi confini della terra particolare quando si è accesa una lunga passando per le insidie della Giudea e della discussione circa i luoghi che determinano Samaria. Lo Spirito apre e invia, la paura l’agorà del nostro tempo; i laici si sono chiude e induce a stare fermi. È complesso espressi così: in un’ottica autentica di leggere i tempi alla luce della Parola, si è “Chiesa in uscita” bisogna pensare modi in sempre a rischio di piegare la Parola ad un cui incontrare i giovani nei luoghi di ritrovo pensiero, ad un’idea, ad un’interpretazione che loro sono soliti abitare (ad esempio, precostituita, provo ad evitare questo scuola, sport, luoghi della comunicazione rischio. Constato che nel Cenacolo stiamo sociale, lavoro, volontariato, musica, bene; siamo disposti a ristrutturarlo, arte, teatro, viaggio, impegno socio renderlo più accogliente, funzionale, adatto politico, luoghi della malattia sofferenza ai tempi e ai linguaggi: stiamo provando disabilità), non rinunciando alla fatica di a renderlo un luogo ospitale per tutti, individuarne altri esistenti in contesti più stiamo provando a chiamare tutti perché specifici. (Mozione CPD III step; §2 n.10) tornino al Cenacolo; troveranno proposte Negli ultimi mesi migliaia di giovani rinnovate, aggiornate, al passo con i tempi. bresciani si sono riversati in piazza convocati Siamo a disagio a scendere nell’agorà. dall’universo dei social media, attratti dalla Percepisco questo disagio in me e nei miei possibilità di denunciare le generazioni che confratelli presbiteri, per più di un motivo: li hanno preceduti, adulti accusati di aver • nell’agorà non so bene chi consegnato un pianeta in pessime condizioni. posso incontrare; La convocazione nell’agorà è avvenuta grazie 8
all’attrattiva esercitata da Greta Thunberg, proposte, i nostri cenacoli rimangono una giovanissima ragazza svedese capace di poco frequentati, perché anche noi rivolgersi agli “adulti del mondo” con queste abbiamo provato ad usare i social, ma parole: «Voi parlate soltanto di un’eterna con scarsi risultati e poi: noi annunciamo crescita dell’economia verde poichè avete Gesù Cristo non Greta Thunberg!! troppa paura di essere impopolari. Voi Purtroppo siamo qui ad aspettare questi parlate soltanto di proseguire con le stesse giovani al varco della coerenza: “vorrò cattive idee che ci hanno condotto a questo vedere se questi ragazzi rinunceranno all’aria casino, anche quando l’unica cosa sensata da condizionata quest’estate! Saranno capaci fare sarebbe tirare il freno d’emergenza. Non a rinunciare a cambiare smartphone ogni siete abbastanza maturi da dire le cose come due anni? Si rendono conto che la nostra stanno. Lasciate persino questo fardello a economia e il nostro benessere crollerebbero noi bambini. La biosfera è sacrificata perché se dovessimo cambiare sistema? alcuni possano vivere in maniera lussuosa. La questione ambientale è emblematica La sofferenza di molte persone paga il della nostra incapacità di leggere lusso di pochi. Se è impossibile trovare il mondo, gli eventi, i “segni dei soluzioni all’interno di questo sistema, tempi”, stando nel Cenacolo in attesa allora dobbiamo cambiare sistema.” di ritorni che non avvengono! Stiamo provando ad anestetizzare l’effetto Questa dinamica l’ha compresa molto di piazze piene di giovani, cerchiamo di bene Papa Francesco invitandoci ad relativizzare gli eventi o di sminuirne la uno stato permanente di missione, ad significatività con una dose massiccia di avere l’odore delle pecore, a diventare paternalismo e sarcasmo, ma ammettiamolo, autenticamente “chiesa in uscita”. ci siamo rimasti male! Ci siamo rimasti male perché con tutte le iniziative da noi 9
Le tre grandi verità… Spunti per lavorare con adolescenti e giovani sul 4° capitolo di Christus vivit di Raffaele Maiolini Papa Francesco, nella Christus vivit, all’inizio del capitolo IV scrive così: “Al di là di ogni circostanza, a tutti i giovani voglio annunciare ora la cosa più importante, la prima cosa, quella che non dovrebbe mai essere taciuta. Si tratta di un annuncio che include tre grandi verità che tutti abbiamo bisogno di ascoltare sempre, più volte”. Abbiamo chiesto di commentare queste tre grandi verità a don Raffaele Maiolini. 10
Scelgo di commentare le «tre grandi verità» con alcune affermazioni dei giovani che si trovano all’interno di un interessante lavoro condotto dalla Università Cattolica 4 anni fa1, perché le affermazioni di questi giovani potrebbero diventare lo spunto da cui partire per lavorare con gli adolescenti e i giovani delle nostre comunità. Dio ti ama… in Cristo che ti salva! «Anzitutto voglio dire ad ognuno la prima verità: “Dio ti ama”» (n. 112); «La seconda verità è che Cristo, per amore, ha dato sé stesso fino alla fine per salvarti» (n. 118). È interessante che la «prima» e la «seconda verità» appaiono molto correlate nella mente e nel cuore di giovani, perché quando parlano di Dio, «sono tre i temi che i giovani sembrano privilegiare: la creazione; il Suo amore paterno, che protegge e volte, giocato a proprio favore in maniera perdona; la prospettiva escatologica» (p. un po’ utilitaristica, per giustificare 33); prospettiva confermata quando essi (tutte) le scelte individuali anche di parlano di Gesù: «anche in riferimento comodo (“Tanto Dio mi perdona…”), a Gesù, sono tre i temi fondamentali ma – nella stragrande maggioranza – che i giovani collegano alla bellezza avvertito e riletto nella sua potenza di della fede: l’amore di Gesù, il suo amore accogliente e misericordioso: esempio, il Vangelo» (p. 34). Come a «La cosa più bella del credere in Dio è dire: il messaggio della misericordia sapere di avere una grande opportunità, di Dio – probabilmente anche grazie di avere un Padre misericordioso, alla modalità e all’insistenza di papa sempre pronto ad accoglierti» (p. 33). Francesco – appare acquisito; magari, a «Anche se sbagliamo, c’è un Dio che comunque ci vuole bene, ci perdona. C’è di buono che c’è sempre un Padre 1 R. Bichi - P. Bignardi (a cura di), che, comunque tu sia fatto e comunque Dio a modo mio. Giovani e fede in tu ti comporti, sai che non ti dirà mai di Italia, Vita e Pensiero, Milano 2015. Le no, non ti volgerà mai le spalle» (p. 33). pagine indicate nell’articolo si rifanno direttamente a questo testo. 11
Le tre Dobbiamo riconoscere che le molti elementi appartenenti grandi esperienze di questi ad autentici verità… giovani contengono itinerari di fede. Egli vive! riconoscere che le esperienze di questi giovani «C’è però una terza verità, che è inseparabile contengono molti elementi appartenenti dalla precedente: Egli vive!» (n. 124), ad autentici itinerari di fede. Per esempio: lo dice l’Esortazione. Anche questo tratto è stretto collegamento che intuiscono tra fede e facilmente identificato dai giovani come il speranza; la ricerca, in Dio, del sostegno, della “valore aggiunto” della fede. Alla domanda serenità e del conforto necessari per affrontare su “che cosa c’è di bello nel credere in Dio”, le vicende – non di rado sofferte e dolorose – nonostante tante difficoltà e dubbi, infatti, della vita; la consapevolezza che il rapporto «il termine “speranza” è stato uno di quelli personale con Dio e con il prossimo aiuta a più frequentemente utilizzati per indicare la superare la solitudine; il riferimento ai Vangeli bellezza del credere» (p. 28): la fede – così per cercarvi l’insegnamento e l’esempio di si esprimono questi giovani – è capace di Gesù; l’apprezzamento della libertà dell’uomo; aiutare «nel non sentirsi mai soli» (p. 30), la convinzione che, nella comunione con Dio, perché la fede è quel «di più» (p. 32), quella l’uomo può trovare la pienezza della propria «luce di un faro» (p. 31) che permette di vita; la fiducia nei miracoli; l’affidamento alla «passare da una vita “in bianco e nero” a una volontà di Dio; l’apertura, serena, alle realtà vita “a colori”» (p. 31). Come a dire: magari ultime; la capacità di esprimere la propria fede poi, quel giorno, quel mese o quell’anno non con parole, simboli e gesti personali, carichi Lo seguirò, ma so che Lui c’è, è un incontro di di immagini ed emozioni; il riconoscimento misericordia a cui si può (sempre) ritornare. della gioia e della bellezza del credere» (p. 37). Se questo è vero, mi preme che noi che ci Per questo è: occupiamo di accompagnare adolescenti «difficile, allora, sostenere che questi giovani e giovani troviamo parole condivise e vivano un’esperienza lontana dalla fede non superficiali per portare a parola cristiana. Forse, è più corretto dire che quanto si potrebbe dire del rapporto interpretano e, anche vivono, la fede in forme che essi intrattengono oggi con il Dio di lontane dalla pratica e dalle forme istituzionali Gesù. E io sposo totalmente l’efficace e e che il loro itinerario, fortemente caratterizzato densa rilettura offerta da parte di Claudio dalle loro vicende e riflessioni personali, appare Stercal nel testo indicato. I giovani: aperto, con naturalezza, alla maturazione «mettono in luce molti tratti di un autentico di un autentico rapporto di fede» (p. 37). cammino di fede. Se dovessimo valutarli in riferimento ai parametri più istituzionali Se, allora, «non sono i giovani che si sono della fede cristiana, quali la partecipazione allontanati dalla Chiesa, ma è la Chiesa ai sacramenti, la conoscenza della dottrina che non ha del tutto mantenuto fede cattolica e il senso di appartenenza ecclesiale, alle promesse, non riuscendo di fatto a non potremmo non evidenziare elementi di rimanere al passo con i cambiamenti e criticità. Se, invece, li confrontiamo con gli con le nuove sfide che rapidamente si itinerari di fede presenti nella Bibbia e in molte sono susseguite» (p. XV), la vita e la fede pagine della tradizione cristiana, dobbiamo di questi giovani chiede alla Chiesa non 12
solo di trasformarsi, ma di abitare questo già promettenti. Ne segnaliamo almeno modo di esistere (p. 13): tocca a noi adulti due: «i giovani potrebbero trarre grande aprire percorsi che facciano «riferimento vantaggio da una conoscenza più ampia, al bisogno di senso e di una storia con la profonda e personale della Bibbia e “S” maiuscola dentro la quale riconoscersi» della tradizione cristiana. Potrebbero (p. 9); percorsi che sappiano «trasfigurare ricavarne informazioni e strumenti utili per il presente» (p. 10) mostrando l’Alterità di comprendere meglio la loro esperienza» Dio già presente nella prosa delle narrazioni (37); e insieme a verificare i percorsi ecclesiali delle loro vite; percorsi che mostrino che definiti e istituzionalizzati che normalmente il cattolicesimo è «una fede e una ragione le nostre comunità offrono, sapere che che ci danno strumenti non solo per abitare «qualunque iniziativa si voglia intraprendere la storia, ma anche per orientarla» (p. 12). con i giovani essa debba mettere al E alcune direzioni di percorso appaiono centro la dimensione personale» (38). 13
Percorsi di Gioventù Per una lettura con adolescenti e giovani della Christus Vivit di Gabriele Bazzoli Il capitolo quinto dell’esortazione apostolica di Papa Francesco individua alcuni aspetti tipici della giovinezza che possono diventare il punto di partenza per il lavoro, l’approfondimento personale o di gruppo. Ne proponiamo 5, richiamando i riferimenti del testo magisteriale, alcune domande e idee per lavorarci sopra. 14
1. L’amicizia con Cristo 153. L’amicizia è così importante che Gesù costretti, ma si è proposto delicatamente stesso si presenta come amico: «Non vi alla loro libertà: «Venite e vedrete», disse chiamo più servi, ma vi ho chiamato amici». loro, ed essi «andarono e videro dove Per la grazia che Egli ci dona, siamo elevati egli dimorava e quel giorno rimasero in modo tale che siamo veramente suoi con lui» (Gv 1,39). Dopo quell’incontro, amici. Con lo stesso amore che Egli riversa intimo e inaspettato, lasciarono tutto e in noi, possiamo amarlo, estendendo il suo andarono con Lui. 154. L’amicizia con Gesù amore agli altri, nella speranza che anch’essi è indissolubile. Egli non ci abbandona mai, troveranno il loro posto nella comunità di anche se a volte sembra stare in silenzio. amicizia fondata da Gesù Cristo. E sebbene Egli sia già pienamente felice da risorto, è • Cosa significa per te essere amico? possibile essere generosi con Lui, aiutandolo • Quali sono le caratteristiche più a costruire il suo Regno in questo mondo, importanti dell’amicizia? essendo suoi strumenti per portare il • Potresti definire Gesù un amico? Quali suo messaggio, la sua luce e soprattutto le caratteristiche di questa amicizia? il suo amore agli altri. I discepoli hanno • Prova a leggere il Vangelo ascoltato la chiamata di Gesù all’amicizia di Giovanni 15, 12-17. Cosa con Lui. È stato un invito che non li ha intende Gesù? Cosa ti dice? 15
2. La crescita spirituale 159. Spero che tu possa stimare così • Quali sono le dimensioni di tanto te stesso, prenderti così sul serio, crescita e maturazione sulle da cercare la tua crescita spirituale. quali stai impegnandoti? Oltre all’entusiasmo tipico della • Cosa significa per te, “crescita giovinezza, c’è anche la bellezza di spirituale”? Ti sei mai domandato cercare «la giustizia, la fede, la carità, la come puoi crescere in questo senso? pace». Questo non significa perdere la • Condividi con qualcuno, spontaneità, la freschezza, l’entusiasmo, amica/o, religiosa/o, sacerdote la tenerezza. Perché diventare adulti il tuo cammino spirituale? non significa abbandonare i migliori valori di questa fase della vita. Altrimenti, il Signore potrebbe rimproverarti un giorno: «Mi ricordo di te, dell’affetto della tua giovinezza, dell’amore al tempo del tuo fidanzamento, quando mi seguivi nel deserto». 16
3. L’impegno nell’amicizia sociale 169. Propongo ai giovani di andare oltre i gruppi di amici e costruire l’ «amicizia sociale, cercare il bene comune. L’inimicizia sociale distrugge. E una famiglia si distrugge per l’inimicizia. Un paese si distrugge per l’inimicizia. Il mondo si distrugge per l’inimicizia. E l’inimicizia più grande è la guerra. Oggigiorno vediamo che il mondo si sta distruggendo per la guerra. Perché sono incapaci di sedersi e parlare. [...] Siate capaci di creare l’amicizia sociale». [...] Se riusciamo a trovare dei punti di coincidenza in mezzo a tante divergenze, in questo impegno artigianale e a volte faticoso di gettare ponti, di costruire una pace che sia buona per tutti, questo è il miracolo della cultura dell’incontro che i giovani possono avere il coraggio di vivere con passione. • Sai essere un costruttore di amicizie? Sai coltivare e sostenere il bene con le persone che frequenti? • Sui social, tra gli amici, quando intervieni in una discussione accusi e colpisci verbalmente chi la pensa diversamente da te o provi a costruire legami e convergenze? • Sai rifiutare la logica dello scontro e gettare ponti a livello di amici, di oratorio, di comunità, di paese? • Prova per un’intera giornata a leggere ed ascoltare le notizie che provengono da tg, giornali e social facendo risuonare le parole del Vangelo di Matteo (Mt 5, 3-12) 17
4. Protagonismo 174. Voi siete quelli che hanno il futuro! • Hai mai accettato un impegno Attraverso di voi entra il futuro nel pubblico, anche semplice (nella tua mondo. A voi chiedo anche di essere scuola, in università, al lavoro, per protagonisti di questo cambiamento. la tua comunità o per il tuo paese)? Continuate a superare l’apatia, offrendo Come è stato per te metterti in gioco? una risposta cristiana alle inquietudini • Hai trovato nel mondo adulto sociali e politiche, che si stanno sostegno o diffidenza? presentando in varie parti del mondo. Vi • Credi nella possibilità di costruire chiedo di essere costruttori del mondo, e modificare il mondo anche di mettervi al lavoro per un mondo grazie al tuo impegno e alla tua migliore. Cari giovani, per favore, non competenza e passione? guardate la vita “dal balcone”, ponetevi • Quando ti butti nell’impegno pubblico, dentro di essa. Gesù non è rimasto sul sai coinvolgere gli altri o rischi di balcone, si è messo dentro; non guardate diventare un “battitore libero”? la vita “dal balcone”, entrate in essa come ha fatto Gesù». Ma soprattutto, in un modo o nell’altro, lottate per il bene comune, siate servitori dei poveri, siate protagonisti della rivoluzione della carità e del servizio, capaci di resistere alle patologie dell’individualismo consumista e superficiale. 18
5. Radici 183. Cari giovani, non permettete che usino la vostra giovinezza per favorire una vita superficiale, che confonde la bellezza con l’apparenza. […] C’è una bellezza che va al di là dell’apparenza o dell’estetica di moda in ogni uomo e ogni donna che vivono con amore la loro vocazione personale, nel servizio disinteressato per la comunità, per la patria, nel lavoro generoso per la felicità della famiglia, impegnati nell’arduo lavoro anonimo e gratuito di ripristinare l’amicizia sociale. Scoprire, mostrare e mettere in risalto questa bellezza, che ricorda quella di Cristo sulla croce, significa mettere le basi della vera solidarietà sociale e della cultura dell’incontro. • Superficie / profondità, apparenza / realtà: prova a riflettere su dove portano queste polarità. • Cosa rende bella la tua vita? Cosa ti rende felice? • Dove hai posto le tue radici? • Cosa ha a che fare, secondo te, la bellezza con la croce di Cristo? 19
La pastorale giovanile secondo la Christus vivit di Claudio Laffranchini A i più attenti verrebbe voglia di prendere penna o pennarello e completare il titolo di queste paginette… pastorale giovanile vocazionale. Ormai ci siamo abituati, abbiamo compreso e sappiamo che tutto quello che mettiamo in atto in un cortile, in strada o nel cuore di un giovane e per un giovane è in vista della “compiutezza” della sua vita. Senza dubbio queste quattro caratteristiche della pastorale che vengono qui indicate danno corpo e sostanza a quella parola… Sinodale giovanile ha bisogno di acquisire un’altra flessibilità e invitare i giovani ad avvenimenti 204. I giovani mostrano la necessità di che ogni tanto offrano loro un luogo dove assumere nuovi stili e nuove strategie. non solo ricevano una formazione, ma Ad esempio, mentre gli adulti cercano di che permetta loro anche di condividere avere tutto programmato, con riunioni la vita, festeggiare, cantare, ascoltare periodiche e orari fissi, oggi la maggior testimonianze concrete e sperimentare parte dei giovani si sente poco attratta l’incontro comunitario con il Dio vivente. da questi schemi pastorali. La pastorale 20
Ricerca/crescita È la modalità “camminiamo insieme” che il Sinodo ci ha insegnato. A volte siamo abituati a collaborare con i nostri “pari”: sacerdoti, 210.211. Ogni giovane trovi il coraggio di guide dell’oratorio, educatori, agenzie seminare il primo annuncio in quella terra educative varie in vista di “far qualcosa” per fertile che è il cuore di un altro giovane. […] i giovani. Il cammino sinodale allarga la In questa ricerca va privilegiato il linguaggio strada, deve accogliere le orme e le impronte, della vicinanza, il linguaggio dell’amore non solo nostre, ma anche e soprattutto disinteressato, relazionale ed esistenziale quelle dei giovani, è con loro che dobbiamo che tocca il cuore, raggiunge la vita, risveglia essere sinodali. Condividere con loro le speranza e desideri. Bisogna avvicinarsi iniziative ci permetterà di vivere con libertà ai giovani con la grammatica dell’amore, le proposte formative, renderli protagonisti non con il proselitismo. Il linguaggio che della loro crescita, del loro “spezzare” la vita i giovani comprendono è quello di coloro con altri. Tutto questo sarà la strada, a volte che danno la vita, che sono lì a causa loro e già percorsa, ma da non perdere, per vivere per loro, e di coloro che, nonostante i propri al loro fianco ciò che stanno scoprendo; limiti e le proprie debolezze, si sforzano non saremo davanti per tirare o insegnare, di vivere la fede in modo coerente. Allo non dietro per spingere, ma accanto per stesso tempo, dobbiamo ancora ricercare condividere e accompagnare. “Ask the boy!”, con maggiore sensibilità come incarnare è il motto dell’educazione che B.P. cercava di il kerygma nel linguaggio dei giovani d’oggi. incarnare nell’avventura scout: chiediamo, coinvolgiamo e saremo “sinodali”. Tornare a scuola dell’ascolto per imparare la “grammatica dell’amore”. Partiamo da Prova a chiederti: come viene proposta qui e ci rimetteremo nel cuore e nella testa un’iniziativa per giovani nel tuo oratorio? che “amare” è un verbo transitivo: ci deve Condivisa con chi? I vari consigli (oratorio, essere sempre un volto, una storia, una pastorale, gruppo giovani) ti aiutano nella persona che ha bisogno del mio amore e che scelta delle proposte? Tra un bicchiere risponde alla domanda “chi amo?”. E allora di spuma e una birra e gasosa nascono ci si presenta davanti quel volto, che conosco, iniziative che ascoltano la sete dei giovani? che voglio conoscere e muovo i pensieri e i progetti verso la ricerca di qualcosa che 21
La pastorale Per osare è necessaria dentro le pieghe del “tessuto della giovanile secondo l’umiltà comunità di tutti la Christus vivit dell’ascolto e per tutti”. faccia bene a lui, perché è lui e non un altro. parliamo di “popolo” non si deve intendere Una volta trovate alcune risposte o consigli le strutture della società o della Chiesa, per il cammino allora inizia la crescita che va quanto piuttosto l’insieme di persone che sempre accompagnata, incoraggiata, fatta non camminano come individui ma come il venire a galla. Tutto si muove sull’annuncio tessuto di una comunità di tutti e per tutti, del kerygma! Che cos’è questo kerygma? È che non può permettere che i più poveri e il coraggio di dire ad un altro che Cristo è i più deboli rimangano indietro: «Il popolo risorto, che Cristo c’è, e non vuole restare vuole che tutti partecipino dei beni comuni e indifferente alla vita. Il rischio che questo grido per questo accetta di adattarsi al passo degli rimanga confinato in alcuni spazi e momenti ultimi per arrivare tutti insieme». I leader è grosso; sdoganare questa verità, lasciar da popolari, quindi, sono coloro che hanno la parte la paura e sussurrare all’orecchio di un capacità di coinvolgere tutti, includendo giovane questo annuncio, o gridarlo con la nel cammino giovanile i più poveri, deboli, testimonianza, è il modo migliore per stanare limitati e feriti. Non provano disagio né sono altri a fare lo stesso. La tua testimonianza spaventati dai giovani piagati e crocifissi. vince il timore “di essere soli” e innesca cammini di ricerca per una crescita vera. “Simpatica” ed efficace questa pastorale giovanile popolare! Simpatica, perché nel Prova a chiederti: facendo un bilancio vero senso della parola riesce ad entrare settimanale quanti giovani incontro? Chi in sintonia con tutti. Sono i giovani i è il mio prossimo? Mi sento prossimo di protagonisti di questa pastorale: loro ogni giovane che incrocia la mia strada? conoscono molto più di noi i tempi, le modalità A quanti ho detto che “Cristo c’è”? Che del “popolo” cioè di tutta quella trama e cammini di fede per giovani sono attivi quell’ordito delle relazioni più quotidiane nella mia comunità o nel mio territorio? e ordinarie che riempiono i loro giorni. Qui è necessario “osare” (da audere=ascoltare). Pastorale Oseremo una pastorale popolare, se ci mettiamo in ascolto vero di quello che Popolare intreccia la nostra esistenza, ma anche di quello che scorre attorno a noi e non 230.231. È molto importante dare spazio a riusciamo a percepire. Per osare, cioè per una “pastorale giovanile popolare”, che ha un tendere ad un preciso obbiettivo, è necessaria altro stile, altri tempi, un altro ritmo, un’altra l’umiltà dell’ascolto dentro le pieghe del metodologia. Parliamo di leader realmente “tessuto della comunità di tutti e per tutti”. “popolari”, non elitari o chiusi in piccoli Parlando di pastorale popolare, aggiungiamo gruppi di eletti. Perché siano capaci di dar subito un’altra caratteristica: la semplicità vita a una pastorale popolare nel mondo dei (sine plica=senza pieghe), cioè le strutture si giovani, occorre che «imparino a percepire i semplificano, si rendono più accessibili e il sentimenti della gente, a farsi suoi portavoce tessuto diventa davvero senza pieghe perché e a lavorare per la sua promozione». Quando è la semplicità dell’incontro e della prossimità, 22
del dialogo e della confidenza che rendono accompagnatori è il riconoscimento della possibili alcuni processi formativi e di crescita. propria umanità, ovvero che sono esseri umani e che quindi sbagliano: non persone Prova a chiederti: quanta informalità perfette, ma peccatori perdonati. abita gli incontri con i giovani dentro i cammini di formazione della mia comunità? Nient’altro?! A fine lettura di questo elenco Il calendario è fitto di appuntamenti o c’è di caratteristiche dell’accompagnatore forse spazio e libertà per alcune iniziative che manca un po’ il fiato, ma senza dubbio è nascono dai “leader popolari” tra i giovani? proprio necessario ridarci un respiro grande Andare al “passo dell’ultimo” segna una e profondo sull’arte dell’accompagnare. Sì, pastorale diversa, forse meno “efficientista”, un’arte che si impara dentro un “laboratorio”. Il ma più vera e aderente alla realtà? laboratorio delle relazioni, del tempo trascorso insieme, delle chiacchierate, del sudore perché L’accompagna- hai fatto un sentiero insieme, della fatica e del piacere nel tirare il mocio sul pavimento a mento tarda sera prima di chiudere il bar dell’oratorio, degli incontri, ascolti, e tanto altro ancora… 246. [L’accompagnatore dovrebbe] essere L’accompagnamento richiede tanto spessore un cristiano fedele impegnato nella Chiesa perché “tanta” è la vita che chiede di essere e nel mondo; essere in continua ricerca accompagnata, presa per mano e amata. della santità; essere un confidente che non La prossimità è il primo passo per questo giudica; ascoltare attivamente i bisogni dei grande servizio che i giovani chiedono e che giovani e dare risposte adeguate; essere non riescono sempre ad esprimere. L’arte pieno d’amore e di consapevolezza di sé; di chi accompagna sta proprio nell’intuire riconoscere i propri limiti ed essere esperto e nell’intercettare questo bisogno di delle gioie e dei dolori della vita spirituale. compagnia nella fede e nelle vita spirituale. Una qualità di primaria importanza negli E colui che prende per mano è capace di 23
La pastorale L’arte di chi accompagna sta compagnia nella fede giovanile secondo nell’intercettare e nelle vita la Christus vivit il bisogno di spirituale. custodire il cuore ed è in grado di insegnarlo, 240. Se sappiamo ascoltare quello perché c’è il Maestro che custodisce la propria che ci sta dicendo lo Spirito, non storia nella sua e porta ai discernimenti possiamo ignorare che la pastorale più veri e alle scelte più profonde. giovanile dev’essere sempre una pastorale missionaria ( Prova a chiederti: com’è il mio stile di accompagnare i giovani nel loro tempo di Le caratteristiche di questa pastorale scelte e di crescita? La guida è guida autentica continuano ad aumentare: giovanile, se è “guida guidata”… quanto mi lascio vocazionale, missionaria, ma il punto accompagnare e guidare nella mia vita di partenza non cambia: la “pastorale”, spirituale? A mo’ di battuta: la prima cosa che cioè quell’amore al “Pastore grande ho comprato sono due poltroncine dell’Ikea delle pecore” (Eb 13,20). L’amore al Dio per i colloqui spirituali o ho investito il mio che guida la vita di ogni uomo e di ogni tempo per incontrare i giovani sapendo che donna, custodisce il nostro stesso amore e c’è una gradualità nell’accompagnare? ci permette di introdurre chi amiamo nella vita stessa di Dio: è il gioco dell’amore, è il circolo dell’amore, deve essere il gioco di ogni nostra azione pastorale, partire da Lui per ritornare a Lui. 24
Discernimento e vocazione: due parole da non perdere Gli ultimi due capitoli della Christus Vivit recuperano due dei temi centrali del Sinodo, il discernimento e la vocazione, raccogliendo sinteticamente stralci degli interventi sinodali. Richiamiamo alcuni passaggi dell’esortazione apostolica con alcuni spunti per approfondirli. 282. La formazione [della coscienza] culture in cui si è inseriti, nella testimonianza implica il lasciarsi trasformare da Cristo e di tanti altri uomini e donne che ci hanno allo stesso tempo «una pratica abituale del preceduto o ci accompagnano con la bene, verificata nell’esame della coscienza: loro saggezza. Tutto ciò aiuta a crescere un esercizio in cui non si tratta solo di nella virtù della prudenza, articolando identificare i peccati, ma anche di riconoscere l’orientamento globale dell’esistenza con le l’opera di Dio nella propria esperienza scelte concrete, nella serena consapevolezza quotidiana, nelle vicende della storia e delle dei propri doni e dei propri limiti». 25
Discernimento e Solamente chi è disposto ad rinunciare al proprio punto di vocazione: due parole ascoltare ha vista parziale e da non perdere la libertà di insufficiente. 283. Un’espressione del discernimento sono i miei punti di forza e i miei punti è l’impegno per riconoscere la propria deboli? Seguono immediatamente altre vocazione. È un compito che richiede domande: come posso servire meglio ed spazi di solitudine e di silenzio. essere più utile al mondo e alla Chiesa? 284. Questo silenzio non è una forma di Qual è il mio posto su questa terra? Cosa isolamento, perché «occorre ricordare che il potrei offrire io alla società? Ne seguono discernimento orante richiede di partire da altre molto realistiche: ho le capacità una disposizione ad ascoltare: il Signore, gli necessarie per prestare quel servizio? altri, la realtà stessa che sempre ci interpella Oppure, potrei acquisirle e svilupparle? in nuovi modi. Solamente chi è disposto ad 286. Queste domande devono essere ascoltare ha la libertà di rinunciare al proprio poste non tanto in relazione a sé stessi e punto di vista parziale e insufficiente. […] alle proprie inclinazioni, ma piuttosto in 285. Quando si tratta di discernere la propria relazione agli altri, nei loro confronti, in vocazione, è necessario porsi varie domande. modo tale che il discernimento imposti Occorre cambiare prospettiva e chiedersi: io la propria vita in riferimento agli altri. Per conosco me stesso, al di là delle apparenze questo voglio ricordare qual è la grande e delle mie sensazioni? So che cosa dà gioia domanda: «Tante volte, nella vita, perdiamo al mio cuore e che cosa lo intristisce? Quali tempo a domandarci: “Ma chi sono io?”. 26
Tu puoi domandarti chi sei tu e fare Alcune parole sulle quali lavorare: tutta una vita cercando chi sei tu. Ma Pratica abituale del bene, domandati: “Per chi sono io?”». Tu sei per esame di coscienza, solitudine, Dio, senza dubbio. Ma Lui ha voluto che silenzio, ascoltare, tu sia anche per gli altri, e ha posto in te cosa mi dà gioia, molte qualità, inclinazioni, doni e carismi cosa posso offrire, che non sono per te, ma per gli altri. per chi sono io? Alcune domande per il discernimento personale: Come posso servire meglio ed essere più utile al mondo e alla Chiesa? Qual è il mio posto su questa terra? Cosa potrei offrire io alla società? Ne seguono altre molto realistiche: ho le capacità necessarie per prestare quel servizio? Oppure, potrei acquisirle e svilupparle? 27
L’accompagnatore per un giovane è… «Un simile accompagnatore dovrebbe possedere alcune qualità: essere un cristiano fedele impegnato nella Chiesa e nel mondo; essere in continua ricerca della santità; essere un confidente che non giudica; ascoltare attivamente i bisogni dei giovani e dare risposte adeguate; essere pieno d’amore e di consapevolezza di sé; riconoscere i propri limiti ed essere esperto delle gioie e dei dolori della vita spirituale. Una qualità di primaria importanza negli accompagnatori è il riconoscimento della propria umanità, ovvero che sono esseri umani e che quindi sbagliano: non persone perfette, ma peccatori perdonati. A volte gli accompagnatori vengono messi su un piedistallo, e la loro caduta può avere effetti devastanti sulla capacità dei giovani di continuare ad impegnarsi nella Chiesa. Gli accompagnatori non dovrebbero guidare i giovani come se questi fossero seguaci passivi, ma camminare al loro fianco, consentendo loro di essere partecipanti attivi del cammino. Dovrebbero rispettare la libertà che fa parte del processo di discernimento di un giovane, fornendo gli strumenti per compierlo al meglio. Un accompagnatore dovrebbe essere profondamente convinto della capacità di un giovane di prendere parte alla vita della Chiesa. Un accompagnatore dovrebbe coltivare i semi della fede nei giovani, senza aspettarsi di vedere immediatamente i frutti dell’opera dello Spirito Santo. Il ruolo di accompagnatore non è e non può essere riservato solo a sacerdoti e a persone consacrate, ma anche i laici dovrebbero essere messi in condizione di ricoprirlo. Tutti gli accompagnatori dovrebbero ricevere una solida formazione di base e impegnarsi nella formazione permanente». (Papa Francesco, Christus vivit, cap. 246) 28
Il Servizio Nazionale per la Pastorale Giovanile della Conferenza Episcopale Italiana ha realizzato il sussidio Dare casa al futuro – Linee progettuali per la pastorale giovanile italiana. Il testo è uno strumento per non perdere l’occasione di riportare nelle nostre comunità i temi del recente Sinodo dei Vescovi su Giovani e Pastorale Vocazionale e per offrire alcune linee guida per la pastorale giovanile che verrà. Il testo è disponibile gratuitamente al Centro Oratori Bresciani (1 copia per parrocchia).
Per incontrarti La comunione trasforma la vita VIDEO DI INTRODUZIONE AL TEMA DELL’ANNO PASTORALE 2019/2020 REALIZZATO PER PREPARARE INCONTRI DI CATECHISMO E GRUPPI IN ORATORIO Una casa in estate, un ragazzo solo in un pomeriggio noioso, un quadro appeso al muro che sembra essere stato dimenticato tra gli arredi di un tempo passato. Tutto può cambiare da un momento all’altro e il passato può prendere senso e riempire la vita. Il breve video sarà presentato durante l'Assemblea diocesana dei catechisti e disponibile gratuitamente sulla piattaforma youtube del Centro Oratori Bresciani al link youtube.com/user/centroratoribrescia/videos
“Datevi al meglio della vita!” (Christus Vivit, 143) I niziative Voc a z io na li e \ di S pirit ua lit a MEETING DIOCESANI RITIRO VOCAZIONALE DEI CHIERICHETTI PER ADOLESCENTI • 20 ottobre 2019, • Dal 21 dicembre alle 17.00 dalle 14.30 alle 18.00, al 22 dicembre alle 15.00, all’Oratorio della Volta presso il Seminario Maggiore • 1 maggio 2020, • Dal 21 marzo alle 17.00 dalle 9.30 alle 16.00 al 22 marzo alle 15.00, all’Oratorio di Ospitaletto presso il Seminario Maggiore
Per informazioni Ufficio per gli Oratori, i Giovani e le Vocazioni 030/3722245 - vocazioni@diocesi.brescia.it GIOVANI DI PAROLA Da venerdì 1 novembre percorso per giovani a livello locale LECTIO DIVINA PER TUTTI ESERCIZI SPIRITUALI In Seminario Maggiore PER GIOVANI ogni mercoledì alle 20.30 Proposta di esercizi spirituali con il Vescovo Pierantonio (con ascolto della Parola, SERATE DI SPIRITUALITÀ silenzio, preghiera e discernimento). Dall’1 PER GIOVANI al 3 maggio 2020, presso l’Eremo di Bienno Un venerdì al mese, alle 20:30 presso il Seminario Maggiore ITINERARI DI DISCERNIMENTO GIOVANI DI PREGHIERA VOCAZIONALE con il Vescovo (tempo Quaresimale) • CAMMINO PICCOLO SAMUELE, proposta giovedì 5, 12, 26 marzo di orientamento per ragazzi alle 20.30 a San Cristo • COMUNITÀ VOCAZIONALI, esperienza di accompagnamento per adolescenti SCUOLA DI PREGHIERA • PERCORSO EMMAUS, percorso di Mercoledì 29 aprile, 6-13-20 maggio discernimento per giovani che non dalle 20:30 in Duomo Vecchio escludono la vocazione sacerdotale
Guide dell’oratorio Percorso di formazione e accompagnamento Le 15 guide degli oratori bresciani, insieme alla decina di giovani in cammino per diventare guide vivranno anche quest’anno il loro percorso di formazione e accompagnamento. Il primo appuntamento è fissato per Lunedì 30 settembre ore 17:30 a Casa Foresti. La celebrazione del Mandato diocesano è prevista per Sabato 25 gennaio 2020. Eventuali candidature possono essere avanzate prendendo contatto con l’Ufficio per gli Oratori, i Giovani e le Vocazioni (info@oratori.brescia.it – 030 37 22 268) 34
9-10 novembre Raccolta di S. Martino Val Camonica, Sebino, Franciacorta, Val Trompia 16-17 novembre Raccolta di S. Martino Bassa Centrale e Occidentale 23-24 novembre Raccolta di S. Martino Città, Lago di Garda, Val Sabbia, Bassa Orientale Tutte le informazioni su progetto 2019 e punti di raccolta saranno disponibili sul sito www.oratori.brescia.it Le proposte AZIONE CATTOLICA sono aperte RITIRO GIOVANI anche a non 23 novembre tesserati RITIRO ADOLESCENTI info e iscrizioni 24 novembre tel. 030.40102 info@acbrescia.it PELLEGRINAGGIO GIOVANI 8 marzo 2020
in collaborazione con Caritas Diocesana di Brescia è una proposta di ANIMAZIONE che si prefigge di stimolare ragazzi, giovani e bambini a interrogarsi sul proprio modo di pensare, a lavorare su stereotipi e resistenze, a rileggere le proprie esperienze di incontro. È in gioco LA VITA Età: 4-6 11+ OKA. È in gioco la vita è OKA. È in gioco la OKA. È in gioco la un’esperienza che ti cambia: vita prende le mosse da vita è regolata dal dado diventerai Aboubakar, fatti reali e ispirazione da del destino, dove non ci Abdoul, Glory e tanti altri. giochi da tavolo, in primis sono certezze, ma solo Condividerai diversi destini. quello dell’oca. possibilità. 1 GIOCO, 3 PERCORSI: scoprili con le animatrici della Cooperativa Kemay! 36 Per info: www.kemay.it • info@kemay.it • +39 348 305 1236
Il Vescovo Pierantonio incontra i ragazzi che hanno appena concluso l’ICFR!!! DOMENICA 10 NOVEMBRE 2019 dalle 14.30 alle 17.30 presso per informazioni: www.oratori.brescia.it catechesi@diocesi.brescia.it 030.3722.245 qp
DIOCESI DI BRESCIA Ufficio per gli Oratori, i Giovani e le Vocazioni ROMA I ragazzi con il vescovo Pierantonio classi 2006 - 2007 - 2008 save the date 13, 14 e 15 aprile 2020 Per informazioni: 030.3722.244 Seguici su www.oratori.brescia.it qp emporio@diocesi.brescia.it
DIOCESI DI BRESCIA Ufficio per gli Oratori, i Giovani e le Vocazioni Beato chi ha le Tue strade nel suo cuore (Sal 84,6) Pellegrinaggio dei Giovani in Terra Santa con il Vescovo Pierantonio 30 luglio - 6 AGOSTO 2020 * le date potrebbero subire variazioni Seguici su Facebook INSTAGRAM Twitter-Square informazioni e iscrizioni: 030.3722.244 - giovani@diocesi.brescia.it www.oratori.brescia.it
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