L'Italia, l'Uomo l'Ambiente - italiauomoambiente.it

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N°8 - Anno VII - Settembre 2020

L’Italia, l’Uomo
  l’Ambiente
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L’Italia, l’Uomo, l’Ambiente
                  Periodico d’informazione e formazione ambientale e culturale
                                Rivista ufficiale di Pro Natura Firenze
                     In collaborazione con la Federazione Nazionale Pro Natura

                                                                       Pro Natura Firenze

                  L’Italia, l'Uomo, l'Ambiente - Anno VII N° 8, Settembre 2020

L'Italia, l'Uomo, l'Ambiente è distribuito con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale
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L'Italia, l'Uomo l'Ambiente - italiauomoambiente.it
In questo numero
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Hanno collaborato
                                                   Editoriale - a cura di Gianni Marucelli
in questo numero
                                                                  pagina 5

   Gianni Marucelli                         Pillole di meteorologia - a cura di Alessio Genovese

                                                                  pagina 7
 Alessio Genovese
                                               Equidi: I cavalli - a cura di Mariangela Corrieri

                                                                  pagina 14
   Carmen Ferrari
                                    Biathlon e Natura sul lago di Anterselva - a cura di Gianni Marucelli

 Gabriele Antonacci                                               pagina 18

                                Toscana - Lucca, sulle tracce di San Frediano - a cura di Gabrielle Antonacci
 Mariangela Corrieri
                                                                  pagina 27

  Immagine di Copertina:              Emilia Romagna - Le saline di Cervia - a cura di Carmen Ferrari
Anterselva - a cura di Gianni
         Marucelli

                                   Lucca, Piazza dell’Anfiteatro

                                                                                                            ii
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Editoriale                                                          a cura di

                                                               Gianni Marucelli

L'emergenza COVID potrebbe trasfor-           pea per uno sviluppo veramente ecoso-
marsi in un’irripetibile occasione per una    stenibile, sia dal punto di vista della pro-
svolta “verde” nella storia del nostro Pae-   duzione energetica (fonti rinnovabili, co-
se, se riusciremo a impiegare i cospicui      me l'eolico e il fotovoltaico, ma anche
fondi che giungeranno dall'Unione Euro-       minore dissipazione di quanto prodotto),

                                                                                        3
che di prevenzione del rischio idrogeolo-      caso in cui sono percepibili a breve ter-
gico, di ricostruzione delle zone distrutte    mine.
dal terremoto, di bonifica delle tante ter-
                                               Secondo chi scrive, coloro che si occu-
re inquinate dallo smaltimento illecito
                                               pano da decenni di tutela ambientale,
dei rifiuti, di conversione dell'agricoltura
                                               senz'altro fine che quello di contribuire
in senso biologico.
                                               al benessere collettivo, dovranno essere
Ad alcune di queste esigenze viene in-         in prima fila in questa opera di sensibiliz-
contro il Decreto legge emanato dal go-        zazione.
verno il 7 luglio scorso,
                                               Ebbene, dalle pagine di questa nostra
che stanzia anche una cifra importante         rivista, noi ci saremo.
(poco meno di 500 milioni di euro) per
                                                                         Gianni Marucelli
una serie di obiettivi.

E' un segnale cui dovrebbe far seguito
una più ampia proposta di legge, che ci
auguriamo tenga conto delle tante priori-
tà ambientali segnalate dalle amministra-
zioni regionali, e dall'associazionismo,
tra cui quello ambientalista è in prima fi-
la.

Certo, si tratta di combattere e vincere
in primo luogo una battaglia culturale: i
benefici di questa svolta “green” riguar-
deranno in primo luogo le generazioni fu-
ture, ed è necessario abbandonare la
mentalità, purtroppo diffusa, secondo
cui le ricadute di un provvedimento so-
no giudicate positivamente soltanto nel

                                                                                         4
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                              a cura di
Pillole di meteorologia
                          Alessio Genovese

Le previsioni del
mese di settembre
Gentili lettori, innanzitutto ben ritrovati nel-   parte del mese tuttavia senza più raggiun-
le pagine della rubrica “Pillole di Meteorolo-     gere le temperature elevate di metà/fine
gia” dopo la breve consueta interruzione           agosto. Solitamente, anche se durante il
per il mese di agosto. L'estate meteorologi-       mese di settembre si ripristina una situazio-
ca si è conclusa con il 31 agosto e di fatto       ne di alta pressione stabile, le temperature
proprio questo è stato il mese più caldo           e l'umidità non raggiungono quasi mai, al-
del trimestre con temperature spesso di di-        meno nel centro-nord del paese, particola-
versi gradi superiori alle medie del periodo.      ri eccessi anche perché, come si suol dire,
A conti fatti, nel complesso l'estate 2020 è       le giornate iniziano ad accorciarsi sensibil-
stata una stagione a due facce con una pri-        mente e quindi è minore l'irradiazione sola-
ma parte spesso perturbata e relativamen-          re. A tal proposito si ricorda come le gior-
te fresca (almeno fino ai primi giorni di lu-      nate con più luce si verifichino in corrispon-
glio) ed una seconda più tipica delle stagio-      denza della seconda parte del mese di giu-
ni quasi roventi che si sono riscontrate ne-       gno mentre il detto recita che Santa Lucia
gli ultimi anni. Se non è stata una stagione       (13 dicembre) è il giorno più corto che ci
da record è proprio grazie al clima pertur-        sia. In conclusione, per settembre è lecito
bato soprattutto del mese di giugno. Il me-        attendersi una prima settimana piuttosto
se di settembre, inizio dell'autunno meteo-        perturbata al centro-nord con temperature
rologico, esordirà proprio con la cosiddetta       nella media o leggermente al di sotto men-
“rottura stagionale”; già a partire dagli ulti-    tre in seguito tempo spesso stabile con
missimi giorni del mese di agosto giungerà         temperature superiori alle medie del perio-
nel mediterraneo la prima perturbazione or-        do (però senza record eccessivi) e possibili-
ganizzata della stagione che solitamente           tà per tutti di godersi ancora delle giornate
consente un abbassamento considerevole             all'aria aperta. Per ottobre al momento vi è
delle temperature e soprattutto della forte        solo l'auspicio che si apra di nuovo la por-
umidità e dispenserà le prime piogge orga-         ta atlantica con piogge che consentano di
nizzate che dovrebbero coinvolgere buona           colmare almeno in piccola parte il deficit
parte del centro e del nord della penisola.        pluviometrico che riguarda buona parte del
Il tempo perturbato dovrebbe quindi prose-         paese.
guire per quasi tutta la prima settimana del
mese mentre in seguito, dati alla mano,                                      Alessio Genovese

sembra probabile che si possano ripristina-
re condizioni di nuovo stabili per buona

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Equidi: I cavalli
                                                            Mariangela Corrieri

 L’aria del Paradiso è quella che soffia tra le orecchie di
                       un cavallo.
                    (Proverbio arabo)
Gli equidi, cavalli e asini (ma anche gli ibridi:    moltissime attività. Dallo sport al lavoro, alla
muli, bardotti) sono una famiglia di animali tra     pet therapy ma in realtà questo straordinario
i più sfruttati in assoluto: competizioni legali,    animale ama passare del tempo a rilassarsi,
corse clandestine, palii di tradizione medioe-       pascolare e godersi il sole. E' pacifico, socie-
vale, maneggi, traino di carrozze sotto il sole      vole e molto affettuoso non solo con i suoi si-
cocente e la pioggia, circhi, trasporti, vivise-     mili ma anche con gli esseri umani. Pur essen-
zione, pellicce... alimentazione. L'elenco è lun-    do un animale addomesticato da molto tem-
go e riguarda tutte le modalità di uso e sfrutta-    po, la sua natura selvaggia non si spenge, ri-
mento. In Italia ogni anno sono macellati            mane parte integrante del suo animo e del
84.063 cavalli (di cui 70.000 devono subire an-      suo carattere.
che il trasporto dall’estero) e 1.734 tra asini,
muli, bardotti, a cui spetta una vita di lavoro e    Ama destinare la sua attenzione ai suoi simili,
una volta finito il loro impiego uccisi per ven-     ma è curioso anche nei confronti di altre spe-
derne la carne.                                      cie che non reputa pericolose. Tra queste an-
                                                     che l’uomo con il quale ha stabilito un patto
Nella legislazione italiana il cavallo e gli altri   di alleanza millenario. Il cavallo possiede sen-
equidi non hanno alcun                               si molto sviluppati e, tra questi, la capacità di
riconoscimento. Come tutti gli altri animali         captare e prevedere situazioni di pericolo. Il
sfruttati, è un animale "da", ovvero: da trotto,     cavallo ha una vita media variabile dai 25 ai
da galoppo, da traino, da dressage, da cir-          30 anni; più raramente supera i 40 anni di
co... da macello, mentre sono in molti a consi-      vita.
derarli animali d'affezione. Status che da tem-
po viene richiesto per loro, inutilmente. Anche      Come per tutti i mammiferi, anche per il caval-
i regolamenti europei sono carenti di norme          lo è fondamentale il rapporto con la madre
per la tutela degli equidi. La legge italiana con-   che è attaccatissima al suo puledro e lo difen-
sente inoltre la macellazione degli equidi: so-      de da tutti gli intrusi, compreso l'uomo. La na-
no inclusi i puledri, ossia i “cuccioli”, che ab-    scita avviene all’interno del branco e le altre
biano almeno 7 giorni di vita, e che sono ven-       femmine fanno cerchio intorno alla partorien-
duti al macello per pochi euro al chilo.             te. Poi il piccolo viene accudito assiduamente
                                                     non solo dalla madre, ma anche dalle “zie”,
                Chi è il cavallo                     che la aiutano e le permettono di pensare un
                                                     po’ a sé, per esempio di mangiare in
Il cavallo è un animale fiero, delicato, nobile,     tranquillità.
elegante, dalla bellezza straordinaria. E' un
amico. È molto intelligente, agile e forte, sen-     In natura, essendo un animale sociale, il caval-
sibile, altruista, comunicativo la sua versatilità   lo vive in gruppi dove tutti si conoscono indivi-
ha permesso all’uomo un impiego costante in          dualmente e si creano rapporti differenziati, di

                                                                                                    8
solito ognuno ha un suo "amico del cuore".
All’interno del gruppo, nel tempo, si stabilisco-
no delle gerarchie e di solito il capo è una
femmina anziana, che ha maturato diverse
esperienze e conoscenze. Nella comunità dei
cavalli, inoltre si deve anche “lavorare” per il
bene di tutti: a turno qualcuno veglia e con-
trolla l’arrivo di eventuali predatori mentre gli
altri si riposano.

In Italia i cavalli che si allevano per scopi qua-
                                                     po di stereotipie come il cosiddetto “ticchio
li il tempo libero e l’equitazione, nella maggior
                                                     di appoggio”, ovvero appoggiare gli incisivi
parte dei casi quando subiscono inevitabili
                                                     superiori sulla staccionata, il ticchio aerofagi-
fratture o altre ferite durante le gare e le sagre
                                                     co (aspirare continuamente aria), fare il “ballo
popolari, quando invecchiano o quando sem-
                                                     dell’orso”, girare in cerchio, battere continua-
plicemente non fanno il loro lavoro vengono
                                                     mente il terreno con una delle zampe anteriori
spediti al macello.
                                                     e così via.

Nell'ippica il fine commerciale regna
                                                     Nel repertorio comportamentale del cavallo
sovrano. Negli allevamenti i cavalli sono tratta-
                                                     non rientra fare a gara a chi arriva primo, sfi-
ti ignorando le loro esigenze etologiche: spes-
                                                     dare a chi salta più ostacoli oppure ostacoli
so vengono strappati troppo presto alla ma-
                                                     più alti, percorrere distanze a tappe e tempi
dre, allenati e messi in pista a 2 anni, corrono
                                                     prestabiliti, fare gimkane, slalom e barili, radu-
per altri 3-8 anni a seconda della disciplina e
                                                     nare altri animali, fare movimenti e passi ripe-
poi vengono “dismessi”, per essere sostituiti
                                                     tuti ossessivamente, affrontare estenuanti alle-
da altri allevati appositamente.
                                                     namenti, rinchiudersi in luoghi chiusi, stare
                                                     isolati, mangiare a razioni giornaliere.
Passano la vita in una scuderia, isolati dal
punto di vista sociale, spesso confinati per
                                                     Secondo la FNOVI (Federazione nazionale or-
gran parte della giornata in un box troppo pic-
                                                     dine veterinari italiani) i cavalli dismessi dalle
colo mangiando solo due volte al giorno (inve-
                                                     gare vengono macellati.
ce che per tutta la giornata come farebbero in
libertà). Non solo: il non poter eseguire deter-                       Carrozzelle
minati comportamenti che fanno parte del re-
pertorio naturale porta all'insorgenza di uno        Il cavallo attaccato a una carrozza fa una co-
stato di frustrazione che può sfociare in distur-    sa a cui è in qualche modo costretto, che non
bi del comportamento e depressione, svilup-          farebbe mai spontaneamente e facendo la

                                                                                                     9
quale non prova sicuramente né piacere né           Nonostante il consumo di carne di cavallo sia
benessere. La carrozza è uno strumento a            in continuo calo (167.139 macellati nel 2006 e
uso e consumo umano e il cavallo che la tira        42.370 nel 2016), l'Italia rimane uno dei paesi
è un animale come minimo “usato” e spesso           al mondo con il maggior consumo pro-capite
“abusato”. Nel caso delle carrozze in città, a      e rappresenta il primo consumatore di carne
prescindere dal caldo e dalla pioggia, è sotto-     equina in Europa.
posto a lunghe ore di privazione sensoriale:
un animale che in natura pascola fino a 17          Sono decine di migliaia i cavalli che ogni an-
ore al giorno, che ha necessità di stare in         no vengono importati tramite viaggi intermina-
branco, che è estremamente sociale e grega-         bili, anche di oltre 30 ore, dagli allevamenti e
rio, il cui metabolismo è stato plasmato per-       i mercati di Polonia, Francia e Spagna. All’arri-
ché si alimenti in continuazione…messo lì per       vo, ad attenderli, una morte terribile nei ma-
ore o fermo come un fantoccio o a tirare una        celli, dove assistono spaventanti all’abbatti-
pesante carrozza non è un animale rispettato.       mento di chi li precede. Secondo Coldiretti
Inoltre, spesso i cavalli scivolano sull'asfalto,   rappresentano il 75% del consumo.
si feriscono, vengono soppressi.
                                                    I cavalli provengono da due principali circuiti:
Quando il cavallo viene liberato da un lungo
                                                    •     Allevamenti specifici per lo scopo alimen-
periodo di confinamento, corre e sgroppa,
                                                    tare, limitati nel numero perché in Italia econo-
ma non lo fa perché “è felice”. Paradossal-
                                                    micamente svantaggiosi, principalmente per
mente può essere la dimostrazione del contra-
                                                    le alte spese destinate all'alimentazione degli
rio e cioè che quel cavallo dalla vita
                                                    animali caratterizzati da un'elevata velocità di
infelice può espletare finalmente il suo biso-
                                                    crescita e da un notevole sviluppo delle mas-
gno di libertà.
                                                    se muscolare. In questo tipo di allevamento
A quale epoca rispondono le carrozzelle?            gli animali non subiscono spostamenti o fre-
Non certo a quella dell'informatica, dell'esplo-    quenti passaggi di proprietà, può accadere
razione di Marte, dei robot, dell'energia           che vengano trasportati in altre aziende per
solare...rispondono al passato ormai remoto         l'ingrassamento e il finissaggio prima della
a quella tradizione che si vuole continuamen-       macellazione che avviene generalmente a 1
te rigenerare, che rappresenta modalità di vi-      anno di vita.
ta superate, tradizione che rispecchia il con-
                                                    •     Allevamento con fini 'sportivi' agonistici
trario dell'evoluzione alla quale appartengono
                                                    o di turismo equestre, in cui molti cavalli sono
invece la fantasia e la creatività.
                                                    classificati comunque come destinatati alla
               Carne di cavallo                     produzione alimentare (D.P.A.) e dopo essere
                                                    stati utilizzati nelle competizioni o in altre atti-

                                                                                                    10
vità, a circa 8-10 anni finiscono per essere uc-    in Italia, abbattono fino a 4000 cavalli l'anno.
cisi nei macelli. In questa tipologia di alleva-    Dopo lo stordimento sono appesi per gli arti
mento sono molto frequenti passaggi di pro-         posteriori e verranno loro recisi i vasi sangui-
prietà e cambi di detenzione, dovuti allo spo-      gni del collo per essere dissanguati. Scuoiati,
stamento dei cavalli da una scuderia all’altra.     eviscerati e infine sezionati in mezzene o quar-
Purtroppo anche cavalli NON D.P.A. possono          ti, con la visita post mortem i cavalli diventa-
essere inseriti in maniera fraudolenta nella fi-    no carne licenziata al consumo e poi spedita
liera alimentare quando non più 'utili'. Arrivati   nelle macellerie.
al macello, consapevoli di quanto sta per ac-
cadere, i cavalli terrorizzati scalciano e indie-   Dai mercati visitati in Polonia fino ai macelli
treggiano ad ogni minimo rumore che prece-          pugliesi, grazie alle video investigazioni, sono
de ogni abbattimento che può avvenire dopo          stati osservati:
poche ore, ma solitamente i cavalli trascorro-
                                                    •     cavalli caricati a forza sui mezzi di traspor-
no da 1 a un massimo di 7 giorni in stalle, fi-
                                                    to, picchiati con bastoni e soggetti a frequenti
no a quando avviene la visita 'ante mortem',
                                                    cadute
con la quale l'animale è giudicato idoneo alla
macellazione dal veterinario.                       •     animali che presentano ferite agli occhi e
                                                    alle zampe
Entro 24 ore i cavalli saranno condotti nei cor-
ridoi che conducono alla ‘trappola’. Questa         •     animali legati anche per molte ore di segui-
gabbia di metallo ha la funzione di contenere       to, inseriti in un contesto caotico, visibilmente
gli animali prima che l'operatore li stordisca      stressati ed impauriti
con una pistola a proiettile captivo, che provo-
                                                    •    utilizzo di mezzi di trasporto non idonei
ca danni gravi e irreversibili al cervello.
                                                    •    molti animali giungono stremati, avendo tra-
Da non sottovalutare è anche la modalità di
                                                    scorso il viaggio impiegando ogni energia per
uccisione dell’animale. Agnese Santi, veterina-
                                                    mantenere l'equilibrio e contrastare i movimenti
ria libera professionista ippiatra, commenta “il
                                                    dovuti al trasporto
rischio che lo sparo del proiettile captivo non
sia effettuato correttamente è alto, dato il mo-     •    i cavalli sono animali a rischio disidratazio-
vimento costante della testa di animali spa-        ne, ma difficilmente durante il trasporto berranno
ventati dall’ambiente, dai rumori e odori, co-      acqua con un gusto sconosciuto
me si vede chiaramente dalle immagini dei vi-
deo. Risultato: uno stordimento non adegua-         •     i trasporti avvengono a qualunque condizio-
                                                    ne atmosferica, le condizioni dei cavalli peggiora-
to e cavalli che spesso vengono appesi anco-
                                                    no vistosamente con il caldo dei mesi estivi
ra coscienti, innegabile maltrattamento”. I ma-
celli principali per numero di cavalli macellati

                                                                                                     11
•      cavalli che assistono all'uc-                               sangue che possono raggiun-
cisione di altri animali, manife-                                  gere i 10-12 litri, quantità che
stando terrore e accasciandosi                                     può portare a shock e morte.
all'interno della trappola di stor-                                Vengono ripetutamente ingravi-
dimento                                                            date ma nella maggior parte
                                                                   dei casi abortiscono a causa
• animali impauriti, che indietreg-
                                                                   delle condizioni fisiche estre-
  giano vistosamente ad ogni ru-
                                                                   mamente debilitate. Se riesco-
  more che precede un abbatti-
  mento e che sembrano piena-                                      no a partorire, i puledri maschi
  mente consapevoli di ciò che                                     vengono mandati al macello,
  sta per accadere.                                                le femmine seguono la sorte
                                                                   delle madri e quando non ri-
La carne di cavallo viene im-                                      mangono più gravide anch'es-
portata anche dagli USA dove                                       se mandate al macello.
non esiste una differenza tra
equidi DPA ed equidi NON DPA come abbia-                     L'anemia infettiva equina
mo in Europa e dove i cavalli non sono consi-
derati parte della filiera alimentare. Non si       L'AIE http://www.horseprotection.it/dett_artic
mangiano ma si esportano per essere mangia-         olo.asp?id_a=57 è una malattia virale dei ca-
ti. Questa carne USA, condita con un'impres-        valli. La sua sintomatologia comprende attac-
sionante lista di farmaci ed ormoni che in Eu-      chi di febbre alta, anemia, dimagrimento e ca-
ropa hanno regolamentazioni molto severe o          lo del rendimento. In casi sporadici può so-
sono del tutto proibiti perché pericolosi o peri-   praggiungere la morte improvvisa. In via teori-
colosissimi per la salute umana.                    ca sono soggetti all'anemia infettiva tutti gli
                                                    equidi. Tanti cavalli sani sono stati abbattuti
           Le "fattorie del sangue"                 nel nostro Paese e tanti sono sotto continua
                                                    minaccia di abbattimento o macello, a causa
La sorte peggiore è riservata alle femmine nel-     della scarsa conoscenza di questo fenomeno
le "fattorie del sangue". Una vita passata tra      e del panico che si è creato. Gli animali sem-
gravidanze, aborti e torture per ottenere l'or-     plicemente positivi alla malattia non sono, in
mone PMSG contenuto esclusivamente nel              linea generale, fonte di contagio e il vero ri-
sangue di cavalle gravide che viene usato per       schio di trasmissione è rappresentato da im-
la produzione di alcuni farmaci veterinari che      proprie gestioni di strumenti veterinari, quali
servono per indurre artificialmente il calore e     siringhe, aghi o attrezzi chirurgici. Secondo
l'ovulazione negli allevamenti intensivi di         l'IZSLT (Istituto Zooprofilattico Sperimentale
maiali.    Queste cavalle sono sottoposte, in       del Lazio e della Toscana, che è attualmente
media una volta a settimana, a estrazioni di        il Centro di Referenza nazionale per questa

                                                                                                12
malattia), nel periodo di sorveglianza 2007/                 https://www.youtube.com/watch?v=ezxGqzwcV38 ane
2011, su 1.080.043 cavalli esaminati, 1.479                  mia infettiva equina

sono risultati positivi, cioè lo 0,14%. Maggio-              https://video.sky.it/news/cronaca/carne_di_cavallo_cos
re la proporzione dei positivi fra i muli                    a_arriva_davvero_in_tavola/v278484.vid
(736/12.000). Modeste invece le prevalenze
negli asini, tra i quali sono stati accertati solo           https://www.youtube.com/watch?v=ezxGqzwcV38 ane-
                                                             mia infettiva equina
35 casi mentre non sono stati documentati
casi di malattia conclamata. Considerazioni                  https://www.iene.mediaset.it/video/pelazza-da-dove-vie
sull’allevamento di asine finalizzato alla produ-            ne-la-carne-equina-che-mangiamo-_65325.shtml       da
zione di latte. Oggi alcune decine di alleva-                dove viene la carne equina

menti in Italia si occupano della produzione
                                                             https://www.striscialanotizia.mediaset.it/video/cavalli-a-
del latte di asina, un lavoro nuovo per un pro-              rischio-macellazione_31220.shtml cavalli al macello
dotto molto antico, già noto infatti alle popola-
zioni egizie. Questo latte oggi trova nobile im-             https://www.youtube.com/watch?v=eiEVBddAp2I&featu
piego nell’alimentazione di neonati allergici                re=c4-overview&list=UU4VjVyPoSsxqncbLsNRz3WA pa
                                                             lio di Asti
alle proteine del latte vaccino e che comun-
que non possono disporre del latte materno                   https://www.tpi.it/2018/10/23/palio-di-siena-straordinari
                                                             o-morto-cavallo/ palio di Siena straordinario 2018
                         Video
                                                             https://www.youtube.com/watch?v=6cZ1f6PLwKw puro
https://www.iene.mediaset.it/video/pelazza-da-dove-vie       sangue al macello TG La7
   ne-la-carne-equina-che-mangiamo-_65325.shtml
                                                                               Buone pratiche
https://www.viaggisenzaritorno.it/video.php    viaggi sen-
za ritorno                                                   Nei paesi di lingua anglosassone come Inghil-
                                                             terra e Stati Uniti (dove la macellazione dei
https://www.horse-angels.it/tutela-dei-cavalli/fermiamo-
                                                             cavalli è proibita dal 2006) e quelli che hanno
il-trasporto-a-lunga-distanza-dei-cavalli-per-il-macello.h
tml trasporto
                                                             subito la dominazione inglese come India e
                                                             Australia, il consumo di carne di cavallo rap-
https://www.youtube.com/watch?v=lxiOM_RRBH8 seco             presenta un vero tabù culturale anche se mi-
ndi prima di morire ammazzati
                                                             gliaia di animali vengono comunque macellati
https://www.youtube.com/watch?v=XINoHMOOWwk m
                                                             a scopo di esportazione.
acellazione di cavalli
                                                             La carne di cavallo è vietata anche in Argenti-
https://www.youtube.com/watch?v=2tDIqC-ywBM mac              na e Brasile.
ellazione di cavalli

                                                                                                                    13
4
                            a cura di
       Alto Adige
                         Gianni Marucelli

    BIATHLON E NATURA
SUL LAGO DI ANTERSELVA
A un tiro di schioppo (vedrete che
l'espressione è quanto mai adeguata)
dal confine con l'Austria, nelle Alpi Cen-
tro Orientali, e precisamente alla testa
della valle di Anterselva, si trova un vero,
piccolo gioiello ambientale, il lago omoni-
mo, circondato da alte vette. Invero, tut-
ta la vallata, che si diparte dalla più am-
pia Val Pusteria, è splendida, pascoli, bo-
schi di conifere e villaggi lindi e gradevo-   per Reinhold Messner, il grande scalato-
li nella loro caratteristica architettura      re che è di queste parti) e il Passo Stalle,
sudtirolese.                                   d’incerta comunicazione con l'Austria
                                               perché la stretta strada è chiusa d'inver-
Il lago è situato a un'altezza di circa
                                               no e a rischio nelle altre stagioni.
1600 metri, e la sua origine è del tutto
naturale; si tratta infatti di un invaso che   Fino a una trentina di anni fa non era
si è formato per l’ostruzione, in tempi an-    molto conosciuto dal turismo nostrano;
tichi, di un punto vallivo a causa di una      solo poche auto in estate in un parcheg-
serie di frane: intorno, le cime delle Ve-     gio non organizzato, praticamente igno-
drette di Ries, uno dei gruppi montuosi        rato in inverno, nonostante la sua fanta-
                                               stica posizione. Poi, l'esplosione degli
                                               accessi, culminata questo agosto in cen-
                                               tinaia di auto e di visitatori ogni giorno,
                                               che percorrono il periplo dello specchio
                                               d'acqua (circa un'ora e mezzo di facile
                                               passeggiata, che costituisce anche un
                                               itinerario di didattica ambientale) ferman-
                                               dosi di continuo ad ammirare e fotografa-
                                               re i diversi aspetti che assume il paesag-

più suggestivi (è stato la palestra ideale     gio per i repentini cambiamenti della lu-

                                                                                         15
grande Nord, per cui in genere vi eccello-
                                               no gli atleti scandinavi. Un solo accenno
                                               storico mi pare doveroso: il ricordo dei
                                               soldati finlandesi che, nel gelido inverno
                                               del 1939/40, con queste specifiche abili-
                                               tà, rallentarono l'invasione delle truppe
                                               sovietiche decretata da Stalin.

                                               Qui, sulla sponda meridionale del lago di
                                               Anterselva, è sorto uno stadio dove van-
ce e gli scorci delle insenature, frequen-
                                               no a concludersi le gare di biathlon, e
tate da anatre insistenti che si avvicina-
                                               spesso sono eventi internazionali. Nello
no alla riva nella speranza di ottenere
                                               scorso febbraio, poco prima dell'emer-
qualche briciola dai turisti.
                                               genza Covid, vi si sono svolti i Mondiali

Il successo d'immagine di questo luogo         della specialità, dando a noi italiani

è dovuto non solo alla sua suggestiva          un’enorme soddisfazione. Nella gara in-

bellezza, ma anche agli eventi che vi si       dividuale femminile si è imposta infatti,

organizzano in inverno, tutti legati a una     per ben due volte, la trentenne Dorothea

disciplina che abbina due specialità in        Wierer, che è nata a dieci chilometri da

apparenza lontane tra loro: lo sci di fon-     qui, a Rasun in valle di Anterselva. Uno

do e il tiro con la carabina. Il biathlon in   scricciolo alto solo un metro e cinquan-

pratica prevede un percorso sugli sci da
farsi nel più breve tempo possibile, so-
stando in punti prefissati da cui si spara,
con la carabina, a cinque bersagli, per
poi riprendere la corsa. Il punteggio fina-
le è dato dal cronometro e dal punteggio
conseguito nel tiro. Uno sport indubbia-
mente faticoso, il biathlon, che nasce da
pratiche venatorie e militari tipiche del

                                                                                       16
totto centimetri che ha non solo battuto, ma stracciato le imponenti nordiche, aggiudi-
candosi due medaglie d'oro e pure la Coppa del Mondo. Alle atlete scandinave non
ha lasciato nemmeno lo scettro della bellezza, perché Dorothea è oltretutto una don-
na meravigliosa, che posa per la pubblicità ed ha rifiutato addirittura le insistenti offer-
te della rivista russa Play Boy.

Dorothea fa parte del Gruppo sportivo delle Fiamme Gialle, ed ha sposato qualche an-
no fa un dei suoi istruttori di tiro, anche lui Finanziere. Questo lo dico perché, ammi-
rando la sua foto, a qualcuno potrebbero venire strane idee... ma, se la campionessa
è irraggiungibile, il lago di Anterselva rimane sempre lì, per tutti gli appassionati della
natura, affascinante in tutte le stagioni e di libero accesso!

                                                                                         17
5
                                                      a cura di
    Non solo bellezza
Toscana da scoprire                            Gabriele Antonacci

               Lucca

       sulle tracce di
       San Frediano

            Lucca, Cattedrale di San Martino (2017)
Si prosegue la visita di Lucca, iniziata nel nu-   conoscenza classica e qui Frediano si for-
mero di luglio in cui siamo entrati in San Mi-     mò. Adulto si recò a Roma in pellegrinaggio
chele in Foro e nella basilica di San Fredia-      sulle tombe degli Apostoli: viaggio non faci-
no, luogo di culto e di memoria storica del        le, con le guerre gotiche in corso e gli eserci-
santo che realizzò la deviazione del Serchio.      ti di Totila e dei Bizantini che scorrazzavano
Questa volta andremo a scoprire Santa Re-          per le campagne facendo vivere momenti
parata e la Cattedrale di San Martino, il cui      allegri ai solitari viaggiatori. Per avere
950° anniversario viene celebrato nel 2020,        un’idea del momento c’è chi classifica gli an-
e daremo un rapido sguardo all’antica pieve        ni tra il 530 e il 560 d.C. tra i peggiori nella
di Brancoli, collegata nella storia e nell’arte    storia dell’uomo: se non fossero bastate le
con la Cattedrale.                                 guerre gotiche, una nube di polvere emessa
                                                   da qualche vulcano avrebbe avvolto la sfera
                      §                            terrestre (536 d.C.), mentre la pandemia di
                                                   peste bubbonica (peste di Giustiniano, 541
Luglio 2017.      Sono a Lucca, un sabato
                                                   d.C.) falcidiava i sudditi dell’impero bizanti-
d’estate: sto per uscire dalla basilica di San
                                                   no con milioni di morti. Un periodo da day-
Frediano dove l’affresco di Amico Aspertini
                                                   after, è perfettamente comprensibile se mol-
mi ha rammentato la bonifica della piana di
                                                   ti giovani si rifugiavano in monasteri sperdu-
Lucca operata dal Santo che rese praticabili
                                                   ti. Anche Frediano, ripartito da Roma per di-
le campagne, deviando il Serchio responsa-
                                                   rigersi verso Lucca, si fermò sui monti Pisa-
bile delle inondazioni del territorio. Chi dopo
                                                   ni allora importantissimo centro monastico.
la caduta dell’impero romano e la perdita
delle conoscenze dell’antichità classica po-       Nel 560 morì il vescovo di Lucca Obsequen-
teva avere competenze e capacità di pianifi-       zio. Nella città ormai si era diffusa la voce di
cazione tali da realizzare tali opere?     Chi     un grande personaggio che viveva in una
era quindi realmente San Frediano?                 grotta sui vicini Monti Pisani: e la scelta del
                                                   vescovo fu presto fatta, i lucchesi vollero l’ir-
Frediano nacque in Irlanda, si dice in Ulster:
                                                   landese. Frediano una volta sceso in città
la tradizione gli conferisce un’origine regale,
                                                   divenne il cuore di un movimento di rinasci-
senz’altro ebbe un’ottima formazione. Da
                                                   ta spirituale e culturale. Svolse il suo mini-
giovane divenne cristiano, poi seguì la vita
                                                   stero vescovile nella chiesa di Santa Repara-
monastica; in Irlanda i monasteri erano vere
                                                   ta, centro della città con il battistero San
e proprie università, dove era conservata la
                                                   Giovanni che dopo vedremo.

                                                                                                 19
no, trovando rifugio a Grado, dove anche lui
                                                   morì dopo un anno.

                                                   Ma Frediano aveva invece una forza in più;
                                                   costruì fisicamente la comunità cristiana di
       Lucca, Piazza dell’Anfiteatro (2017)        Lucca erigendo o restaurando chiese nel va-
                                                   sto comprensorio che aveva Lucca come
 Nel 568 i Longobardi entrarono in un’Italia
                                                   baricentro e che, con la conquista Longobar-
devastata da gravissime guerre, e iniziarono
                                                   da, iniziava ad assumere un ruolo egemoni-
col re Alboino a insediarsi prima nella parte
                                                   co in Toscana sia come capitale del ducato
occidentale della pianura Padana, poi, men-
                                                   sia come passaggio privilegiato dei pellegri-
tre assediavano Pavia – la romana Ticinum,
                                                   ni che si recavano verso Roma. Le due più
che successivamente diverrà la loro capitale
                                                   importanti furono quelle edificate a Lucca:
-, penetrarono nel lato occidentale nella Tu-
                                                   San Vincenzo, poi divenuta la basilica di
scia conquistando Lucca nel 572. La parte
                                                   San Frediano, e San Martino, divenuta Catte-
orientale della pianura Padana e della Tu-
                                                   drale dopo Santa Reparata.
scia erano in quegli anni in mano ai Bizanti-
ni. Lucca, ora città longobarda, divenne un
importante caposaldo per l’avanzata in Ita-
lia, rappresentando l’anello di congiunzione
tra il regno di Pavia ed i futuri ducati di Spo-
                                                                 Lucca, Santa Reparata
leto e Benevento al Sud. Il ducato di Lucca               particolare architrave portale (2017)
si espanse, oltrepassò l’Arno ed arrivò addi-
                                                   In totale sono ben ventotto le chiese e le ple-
rittura a Massa Marittima ed alla Val di Cor-
                                                   bes baptismales – pievi battesimali – che la
nia.
                                                   tradizione attribuisce a San Frediano nei ven-
Frediano si trovò a governare una situazione       totto anni del suo episcopato. È bene ram-
estremamente complessa. Gli invasori era-          mentare il significato della voce pieve, che
no pagani, non avevano pietà verso sacerdo-        deriva dal latino plebe: il popolo distinto dai
ti, chiese, simboli cristiani. Altri vescovi, in   patrizi, i lavoratori, i servi, i piccoli proprieta-
situazioni simili, fuggirono. Fuggì il vescovo     ri che si radunava intorno a una chiesa. La
di Milano Onorato rifugiandosi a Genova do-        pieve era dotata di battistero e di cimitero, e
ve morì; fuggì il patriarca di Aquileia, Paoli-    aveva un’evidente priorità rispetto alle altre
                                                   chiese. Spesso vengono chiamate pievi bat-

                                                                                                   20
Devo ancora vedere il cuore antico della Lu-
                                                    ca Paleocristiana. Mi tuffo nuovamente nelle
                                                    antiche strade del centro che si stanno affol-
                                                    lando: sono circa le undici del mattino, e i
                                                    numerosi turisti di luglio riempiono la città.

                                                    Il tragitto a piedi non è lungo, e il navigatore
                                                    mi impedisce di sbagliare strada. In breve
                                                    tempo arrivo alla basilica di Santa Reparata
             Lucca, Santa Reparata,                 con accanto il battistero di San Giovanni.
        Battistero San Giovanni Battista,
                  interno (2017)
                                                    Qualche lettore si chiederà se mi sto confon-
                                                    dendo con Florentia, ma è proprio così: la
tesimali, e molte di esse hanno associata la        chiesa nel centro dell’antica Luca aveva la
dedicazione a San Giovanni Battista.                stessa dedicazione alla giovane martire siria-
                                                    na della cattedrale di Florentia, evidente sot-
Non tutti collocano l’episcopato di San Fre-
                                                    tolineatura dell’importanza del suo culto e
diano nel periodo dell’invasione longobarda,
                                                    della consistente presenza dei siriani nella
quanto ha realizzato apparentemente non
                                                    Tuscia, da cui con tutta probabilità è scaturi-
sembra compatibile con la tumultuosa situa-
                                                    to il cristianesimo nella regione. L’intitolazio-
zione dell’invasione del popolo nordico.
                                                    ne invece a San Giovanni Battista del batti-
Quindi sono state fatte altre ipotesi, la fine
                                                    stero era invece un’evidente costante. Ma è
del V secolo nel periodo di dominazione dei
                                                    importante notare che il complesso risale in-
Goti, e l’inizio del VI durante il dominio bizan-
                                                    teramente al IV secolo, ulteriore fatto che
tino. Qui mi fermo, perché in vari testi non
                                                    convalida una contemporaneità con la pri-
trovo riscontri precisi, e pertanto mi limito a
                                                    ma Santa Reparata di Florentia che potreb-
considerare la datazione tradizionale.
                                                    be anch’essa risalire a tale periodo.
Esco dalla basilica di San Frediano, e faccio
                                                    Basta fare alcuni passi all’interno dell’edifi-
un rapido giro nella piazza che riproduce in
                                                    cio per rendersi conto del vasto lavoro di
modo impressionante l’antico anfiteatro
                                                    scavo eseguito negli ultimi decenni del XX
che, come a Florentia, era ubicato nell’imme-
                                                    secolo, i cui reperti sono visibili dall’alto
diata periferia dell’abitato.
                                                    stando sul piano di calpestio della chiesa, o
                                                    più direttamente scendendo a un piano sot-

                                                                                                     21
terraneo dove è stato ricavato un interessan-       Nel nono secolo viene realizzata la cripta
te percorso archeologico con numerose e             contenente le reliquie di San Pantaleone, la
chiare spiegazioni.   Lo scavo propone resti        cui urna oggi è visibile sotto l’altare di Santa
di edifici che si sono susseguiti sul sito per      Reparata; esistevano due scale che scende-
più di mille anni, che si sovrappongono in          vano nell’ambiente sotterraneo ai due lati
modo apparentemente inseparabile.                   del transetto. Alla fine del decimo secolo fu-
                                                    rono fatte modifiche sostanziali, tra cui l’arre-
Si inizia col periodo romano. Nella zona del-       tramento della facciata, edificata una torre e
la basilica ci sono resti di una domus e di         realizzato un recinto all’interno della navata.
terme di epoca repubblicana, risalenti al I se-     Poi fu messa in cantiere la realizzazione del-
colo a.C. Altri resti, del II secolo a.C., sono     la chiesa superiore, permettendo comunque
visibili nel battistero. Dell’epoca imperiale so-   l’uso e l’accesso a quella inferiore.
no state individuate strutture relative a un
edificio termale.                                   Esco da Santa Reparata, il maestoso e raffi-
                                                    nato profilo della Cattedrale di S. Martino si
Nel periodo “tardo antico”, nel quarto seco-        impone alla mia vista. La tradizione ci narra
lo, viene edificata una grande chiesa absida-       che la chiesa sia stata fondata da San Fre-
ta, con un mosaico pavimentale di cui sono          diano nel VI secolo, modificata nel IX secolo
rimaste alcune parti. Accanto è presente un         e poi completamente ricostruita a partire dal-
battistero “policonco”, quadrato, con tre ab-       l’undicesimo secolo. Fu consacrata da Papa
sidi. Probabilmente questi sono gli edifici do-     Alessandro II -al secolo Anselmo di Baggio
ve S. Frediano iniziò il suo ministero vescovi-     nel 1070, alla presenza della celeberrima
le.                                                 contessa Matilde di Canossa; il papa, di ori-
                                                    gine lombarda, si avvalse dei Maestri Coma-
Nell’ottavo secolo la chiesa risulta assoluta-
                                                    cini noti per la loro competenza e bravura.
mente utilizzata: a questo periodo risalgono
                                                    Nel 2020 Lucca celebra i 950 anni dal rifaci-
varie sepolture, interne alla chiesa e al batti-
                                                    mento da parte di Alessandro II.
stero. Risultano anche delle strutture “a pila-
stri” relative al battistero: sette grandi fonda-   Alla fine del XII secolo la chiesa fu nuova-
zioni quadrangolari realizzate intorno al gran-     mente ricostruita, con la realizzazione della
de fonte quadrato indicano una nuova for-           facciata che si ispira al duomo di Pisa: a tal
ma costruttiva data all’edificio.                   fine fu costituita l’Opera del Frontespizio,
                                                    che doveva finanziare e gestire la realizzazio-

                                                                                                  22
ne della facciata. Il grande artefice è il mae-
stro Comacino Guidetto da Como, figlio di
Guido autore nel 1250 del maestoso pulpito
di S. Bartolomeo in Pantano a Pistoia; Gui-
detto insieme ai suoi collaboratori realizzò le
colonne, gli archi, le figure, i bassorilievi del-
la fantastica facciata, quali il martirio di San
Regolo e le storie di San Martino.       Fu poi
chiamato a realizzare la facciata di San Mi-
chele in Foro, altro grande capolavoro, di
cui abbiamo parlato nell’articolo di luglio.
Contemporaneo è anche il pulpito di S. Gior-
gio in Brancoli, grande meraviglia di Guidet-                 Lucca, Cattedrale di San Martino
to, i cui leoni “stilofori” riprendono mirabil-         particolare della facciata contenente la lotta
                                                                tra il leone ed il drago (2017)
mente temi e simboli che troviamo sulla fac-
ciata della cattedrale lucchese e sono simili        Guidetto, anch’essa è legata alla tradizione
ai leoni del pulpito in San Bartolomeo in Pan-       della fondazione da parte di S. Frediano e
tano a Pistoia. La straordinaria pieve di S.         venne riconsacrata da Alessandro II nel
Giorgio in Brancoli, sui colli all’inizio della      1062. Nel 2020 è curata dagli abitanti del
Garfagnana, è profondamente collegata alla           luogo, che con passione e tenacia ne gesti-
cattedrale di S. Martino; oltre alle opere di        scono la manutenzione e ne permettono la
                                                     visita.

                                                     Guardando la facciata della Cattedrale la
                                                     mia attenzione è richiamata dalla statua del-
                                                     l’evento centrale della vita di S. Martino,
                                                     quando il Santo dona metà del suo mantello
                                                     al povero. È sulla facciata, in primo piano:
                                                     ma attenzione, l’opera è una copia, l’origina-
                                                     le è all’interno avvisano i cartelli illustrativi.
     Pieve di San Giorgio a Brancoli, abside
                     (2020)                          Il porticato nel medioevo era pieno di pelle-
                                                     grini in viaggio sulla via Francigena. La folla

                                                                                                          23
trattava con i cambiavalute che qui avevano        Scout ventenni affolla la navata della Catte-
sede: attività ricordata da una grande iscri-      drale prospicente la cappella, raccolto in
zione collocata sulle pareti del portico di in-    preghiera. Questi luoghi non sono solo
gresso. L’occhio del pellegrino probabilmen-       un’inesauribile raccolta di bellezze artisti-
te si sarebbe anche posato sull’immagine di        che, ma rappresentano, ieri come oggi, uno
un enigmatico labirinto, posto sul pilastro        strumento attraverso il quale gli uomini cer-
contiguo al campanile. Raffigura il labirinto        cano il contatto spirituale con la realtà tra-
di Dedalo da cui poté uscire solo Teseo aiu-       scendente: la visita perciò non può essere
tato dal filo di Arianna? Questo spiega la         semplicemente un piacere culturale, ma de-
sua iscrizione, ma senz’altro l’immagine ri-       ve anche considerare e rispettare la dimen-
chiama i pellegrini al simbolico labirinto che     sione spirituale evocata dall’opera.
devono attraversare per arrivare alla propria
salvezza, oltre probabilmente a racchiudere        Il Volto Santo è un crocefisso ligneo, anti-

qualche misterioso simbolo templare. La fi-
gura senza dubbio si ricollega ad altri labirin-
ti medioevali, uno posto nella Cattedrale di
Chartes e l’altro ad Alatri.

 C’è anche chi definisce misteriosa l’asim-
metria della facciata, con l’arcata destra più
piccola di quella di sinistra: ma, a quanto pa-
re, nel progetto l’architetto dovette conside-
rare il pre-esistente campanile e da questo
                                                       Lucca, Basilica di San Frediano, Amico
scaturirebbe lo squilibrio, fermo restando
                                                    Aspertini, “Trasporto del Volto Santo”, XVI seco-
che le decorazioni ricompongono l’immagi-                         lo, particolare (2017)
ne fornendo l’armonia necessaria.
                                                   chissimo, oggi custodito in una cappella rea-
Entro nella grande chiesa affollata di turisti e    lizzata nel 1484 dentro la navata sinistra del-
fedeli: lo spazio è immenso, la struttura è go-    la Cattedrale. Ha dimensioni più grandi della
tica e altissima. Come mille anni fa ancora        naturale grandezza di una persona, in quan-
oggi i pellegrini visitano la Cattedrale di Luc-   to misura circa 250 cm di altezza e 270 di
ca per adorare l’immagine del Volto Santo,         apertura delle braccia. La sua maggiore par-
qui conservata. Un numeroso gruppo di              ticolarità è costituita dal fatto che la figura di

                                                                                                   24
Gesù, normalmente rappresentata in perizo-          questo compito era stato affidato a Nicode-
ma, qui è completamente vestita con una             mo che, dopo averne scolpito il busto, era
tunica, detta colobium, interpretata in vari        andato a riposarsi per completare la statua
modi: abito utilizzato dai sacerdoti nel perio-     col volto il giorno dopo; tale realizzazione
do medioevale? Tunica orientale utilizzata          presentava qualche ignota difficoltà. Ma la
dai monaci? Non posso dare una risposta,            notte gli angeli avevano completato il lavo-
che evidentemente è legata alla datazione           ro, e Nicodemo la mattina trovò il volto per-
reale dell’oggetto: datazione che è stata ot-       fettamente finito. Alla morte di Nicodemo
tenuta nel 2020 nella sede fiorentina dell’Isti-    l’opera si tramandò tra le generazioni, fino a
tuto Nazionale di Fisica Nucleare, nell’ambi-       quando fu posta su una nave senza equipag-
to delle indagini richieste dall’Opera del Duo-     gio lasciata libera di vagare per i mari. La
mo di Lucca in occasione della ricorrenza           nave approdò nel porto di Luni, e la statua
dei 950 anni dalla rifondazione della Catte-        fu subito oggetto di disputa tra gli abitanti di
drale.   Il metodo del carbonio-14 su vari          questa città e i lucchesi che riuscirono ad
campioni prelevati dall’opera ha valutato           appropriarsene. Nel 742 il vescovo Giovanni
che l’opera risale tra la fine dell’VIII secolo e   di Lucca portò il Volto Santo nella città, col-
l’inizio del IX, coerentemente con la tradizio-     locandolo originariamente nella chiesa di
ne che narra del suo arrivo a Lucca nel 782         San Frediano. Successivamente l’immagine
d.C.. Probabilmente “è la più antica statua         fu spostata nella Cattedrale, dove fu realizza-
lignea dell’occidente” come affermato da             ta una cappella per custodirla. Il culto del-
Anna Maria Giusti, consulente scientifica del       l’immagine si diffuse anche lontano da Luc-
950° anniversario della Cattedrale di Lucca         ca, per effetto dei mercanti e dei numerosi
e già direttrice dell’Opificio delle Pietre Dure    pellegrini che transitavano nella città: molte
di Firenze.                                         sono le leggende e i miracoli a essa attribui-
                                                    ti. Ancora oggi, il 14 settembre, Lucca si rac-
Esistono altre immagini simili. Il Volto Santo      coglie intorno all’immagine del Volto Santo
di Sansepolcro, che rappresenta anch’esso           con una processione, la "Luminara di Santa
il Cristo Crocifisso vestito sulla croce; e l’im-   Croce", che si snoda dalla basilica di S. Fre-
magine dipinta di epoca bizantina in Santa          diano alla Cattedrale di S. Martino. Nei seco-
Maria Antiqua a Roma, anch’essa molto si-           li il Volto Santo fu decorato con indescrivibili
mile a quella di Lucca. La leggenda raccon-         opere di gioielleria, che si possono ammira-
ta che il crocefisso sia stato scolpito poco        re nel Museo del Tesoro vicino alla Cattedra-
dopo la resurrezione e ascensione di Gesù:          le.

                                                                                                  25
La Cattedrale ospita inestimabili capolavori             merose sono le opere della seconda metà
d’arte, di cui posso darvi solo un minimo                del ‘500, che adornavano una serie di altari
                                                         in linea a quanto previsto dalla controrifor-
    Lucca, Cattedrale di San Martino, Jacopo della
                                                         ma: potete ammirare in particolare l’ultima
   Quercia, monumento funebre a Ilaria del Carretto,
                                                         cena del Tintoretto, la Natività e la Crocefis-
                                                         sione del Passignano, la Presentazione al
                                                         Tempio del Bronzino, l’Adorazione dei Magi
                                                         dello Zuccari. Esco dalla Cattedrale con la
                                                         consapevolezza di aver solo sfiorato la bel-
                                                         lezza e la storia del monumento, sempre più
                                                         convinto che queste grandi opere non pos-

cenno. Il più celebre è senz’altro il monu-              sono essere comprese se non collocandole

mento funebre di Ilaria del Carretto, sposa              nella loro storia e contesto. Oggi, scrivendo

di Paolo Guinigi, signore di Lucca dal 1400              nel 2020, auspico che le celebrazioni dell’an-
al 1430. Dopo il matrimonio, celebrato nel               niversario della Cattedrale siano stimolo non

1403, nasce prima Ladislao poi Ilaria: ma la             solo per la valorizzazione e divulgazione del

giovane madre morì dopo aver dato alla lu-               grande monumento, ma anche di tutte quel-

ce la secondogenita l’otto dicembre 1405.                le realtà disperse nel territorio che ne amplifi-

Jacopo della Quercia venne incaricato da                 cano la tradizione, la bellezza e la storia. Al

Paolo Guinigi di realizzarne il sarcofago, e             termine di questo articolo desidero ringrazia-

l’artista realizzò un’opera in linea con lo stile        re l’Opera del Duomo di Lucca che, con ge-
gotico internazionale, incrociandolo con le              nerosità, mi ha concesso di pubblicare le fo-

nascenti linee rinascimentali. Il volto, la ve-          to eseguite all’interno di Santa Reparata,
ste, il cagnolino ai piedi della defunta sono            San Giovanni Battista e nella Cattedrale di

elementi di un capolavoro assoluto dell’arte.            San Martino: la mia speranza è che la visio-
La collezione dei dipinti è all’altezza di una           ne di queste mie fotografie e le righe che ho
grande pinacoteca, rammento solo alcune                  scritto   abbiano fatto scaturire il desiderio

delle opere, la cui descrizione imporrebbe               dentro di voi di sperimentare direttamente,

pagine e pagine. Il Ghirlandaio dipinge una              come gli antichi pellegrini che percorrevano
Sacra Conversazione, una pala che rappre-                la Francigena, le emozioni che queste gran-
senta la Madonna e il Bambino tra i Santi                di opere sono in grado di suscitare!
Pietro, Clemente, Sebastiano e Paolo.              Nu-

                                                                                                       26
6
        Emilia Romagna                            a cura di

    Le saline di Cervia                      Carmen Ferrari

         il sale come identità di un territorio
Sicuramente Cervia, che anticamente era
denominata Ficocle, nel suo periodo gre-
co, è indissolubilmente legata alle sue sali-
ne ed era originariamente circondata da pa-
ludi (V secolo). È stata ricostruita tre volte
in differenti periodi storici. La ricostruzione
della città, avvenuta all'interno della salina,
era basata su un collegamento alla terra
ferma per mezzo di tre ponti levatoi; essa
                                                  cenzo XII, capo dello Stato Pontificio, fir-
era dotata di una rocca difensiva.
                                                  mò il Chirografo che conteneva l'ordine di
Diversi studiosi pensano che la radice del        costruzione della città nuova. Il documento
toponimo sarebbe da ricercare nella parola        indicava il numero delle case da costruire,
latina “acerbus” (Cumulo) che allude ai           la posizione della Cattedrale, del Palazzo
mucchi di sale che biancheggiavano nella          Vescovile, delle carceri, per una spesa
città vecchia. Altri studiosi pensano che         complessiva di 35-40.000 scudi.
l'origine sia data dal culto della dea Cere-
                                                  Fu lasciato spazio ai Magazzini del Sale e
re, la divinità più di tutte venerata.
                                                  alla Torre difensiva di San Michele già co-
La tradizione popolare vuole l'origine del        struiti nel 1691 La torre, costruita tra il
nome da San Bassiano, (nato a Bassiano            1689 e il 1691, conteneva il sale (130.000
di Siracusa nel 323) che, allontanatosi dal-      quintali) come stivaggio proveniente dalle
la sua terra, in direzione di Ravenna, si tro-    saline ed è stata realizzata sul porto canale
vò nella pineta vicino a Cervia e salvò una       (i Magazzini del sale contenevano il sale pu-
cerva da alcuni cacciatori: da qui lo stem-       lito proveniente dalla Torre). I due edifici si
ma della città che è un cervo.                    trovano ai lati opposti del canale. Oggi il
                                                  magazzino Torre ospita il MUSA, Museo
San Bassiano che aveva molti devoti nel           del Sale di Cervia.
territorio ravennate, in cui visse per 38 an-
ni, fu poi vescovo di Lodi.                       Il sale, veniva raccolto da primavera fino a
                                                  metà settembre (la stagione salifera) e poi
Più tardi, nel 1630, si pensò ad un trasferi-     caricato sulle “burchielle”, imbarcazioni a
mento della Città di Cervia in un luogo più       fondo piatto, che lo trasportavano fino ai
salutare e, finalmente, nel 1697 Papa Inno-       magazzini attraverso il porto canale.

                                                                                               28
Marittima, ormai fiancheggiata da costru-
                                                  zioni; la grande pineta che un tempo co-
                                                  steggiava il mare è stata quasi interamente
                                                  abbattuta per gli insediamenti abitativi. Qui
                                                  i pini ancora esistenti cercano di far salire
                                                  in superficie le loro radici, compresse dal
                                                  cemento e dal catrame, provocando bu-
                                                  che e piccoli smottamenti su cui si è co-
Arriviamo a Cervia dalla E45/E55 immetten-
                                                  stretti a fare attenzione.
doci nella Statale Salara, in una delle prime
giornate calde di fine giugno in questo           Camminando per Pinarella si sente il pas-
2020, coperti dalle mascherine facciali che       saggio di qualche treno su questa ferrovia
ci procurano non poco disagio.                    costruita nel 1884 per la tratta Ravenna-
                                                  Cervia e nel 1889 la Ferrara-Ravenna-Rimi-
Costeggiamo le saline, dove, in alcuni trat-
                                                  ni. Alla fine dell’Ottocento lo sviluppo turi-
ti, gli stupendi fenicotteri rosa sono posizio-
                                                  stico di Cervia fu favorito dal miglioramen-
nati in file quasi parallele.
                                                  to igienico-sanitario di un tratto del territo-
                                                  rio considerato ancora malarico. Nel 1882
La cultura salinara, che inizia nel periodo
                                                  venne costruito il primo stabilimento bal-
pre-romano, ci accoglie in questo lembo
                                                  neare che incoronò Cervia come località
carrabile che fiancheggia le saline e ci offre
                                                  marittima.
un panorama che racconta sia del suo eco-
sistema, sia di questa “Città dell'oro Bian-
                                                  Nel 1907 fu creata una nuova zona balnea-
co” che visse un periodo importante sotto
                                                  re, denominata Milano Marittima per sottoli-
l'influsso veneziano. Dai magazzini del sa-
                                                  neare il rapporto stretto dell’amministrazio-
le, il minerale veniva caricato sulle navi,
                                                  ne con l’importante famiglia milanese Maf-
mentre il Podestà delle Romagne assisteva
                                                  fei. Nel 1911 incominciò lo sviluppo della
al carico per porre il suo sigillo. Nel 1274
                                                  spiaggia di Cervia che accompagnò lo svi-
inizia a Cervia il commercio del sale dalla
                                                  luppo di una città nuova, moderna ed inte-
Romagna a Venezia e da lì a tutto il mon-
                                                  ramente costruita all'interno della pineta.
do.
                                                  La Salina di Cervia , che si può visitare con
Iniziamo a costeggiare la pineta che si sten-
                                                  prenotazione, occupa una superficie di
de da Tagliata, Pinarella, Cervia e Milano

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827 ettari di riserva naturale per il popola-
mento e la nidificazione animale, dove vivo-
no avocette, cavalieri d'Italia, garzette, ger-
mani e dove transitano i fenicotteri rosa.

È una zona umida di importanza internazio-
nale ai sensi della convenzione di Ramsar,
a sud del Delta del Po.

Tutta la storia di Cervia e dei suoi abitanti è
legata alle sorti del sale e quando, alla fine
degli anni '80 e primi anni '90, il Monopolio     e la Provincia di Ravenna, Il Parco del Del-
di Stato, che sempre aveva gestito le sali-       ta del Po e la Camera di Commercio di Ra-
ne in tutto il territorio nazionale, decise di    venna; unico socio privato le Terme di Cer-
dismettere alcuni suoi beni, fra cui la Sali-     via e Brisighella. Uno degli scopi della So-
na di Cervia, perché considerata per lo           cietà è la valorizzazione ambientale, ecolo-
stesso antieconomica, la popolazione si           gica e culturale.
strinse in una unanime difesa del suo patri-
                                                  Visitando Cervia ci accolgono gli odori del-
monio che considerava identitario, frutto di
                                                  la sua storia, lontani dalla movida notturna
una lunga storia economica, di fatica, di
                                                  sulle banchine del Porto Canale che ospita
idee che vide la comunità avviare delle bat-
                                                  anche un buon mercato del pesce, le im-
taglie non solo per salvaguardare il lavoro
                                                  barcazioni e le cooperative dei pescatori.
ma anche per difendere il territorio dall’im-
                                                  Nel borgo storico, con le sue piccole stra-
paludamento. La loro strenua difesa ha fat-
                                                  de e le case dei pescatori, oggi restaurate,
to sì che fosse salvaguardata l'estrazione
                                                  brulica discreto del commercio, nei negozi
del Sale dolce di Cervia e si mantenesse
                                                  non manca l'esposizione di questo patrimo-
inalterato l'ecosistema presente e il pae-
                                                  nio, il Sale dolce di Cervia, nei suoi vari ma-
saggio.
                                                  nufatti, conosciuto in tutto il mondo.
Proprio da queste battaglie della comunità
                                                  La salina di Cervia, seppur piccola rispetto
è nata in seguito la Società Parco della sali-
                                                  alle saline del sud Italia, è composta da 80
na di Cervia, nel 2002, formata per il 92%
                                                  bacini ed è circondata da un canale lungo
da enti pubblici, fra cui il Comune di Cervia

                                                                                              30
16 chilometri che al suo interno ospita un       La salina di Cervia vanta anche una salina
reticolo di canali che servono i bacini.         storica delle 149 che formavano il millena-
                                                 rio insediamento salifero, testimonianza di
La Cavadura è la raccolta del sale - Dal ca-     quella civiltà salinaria i cui discendenti vi
nale immissario, che si trova a Milano Ma-       lavorano per non disperdere la memoria.
rittima, entra l'acqua di mare in salina, men-   Qui, nella Riserva Camillone, Presidio Slow
tre il canale emissario è quello che corre       Food, si lavora ancora a mano con gli at-
lungo l'asta del porto canale di Cervia, ac-     trezzi di un tempo, come la pala in legno
canto ai Magazzini del Sale. La cavadura         detta Panìra, da giugno a settembre con il
avviene nella seconda metà di agosto, nel-       metodo alla cervese. Ecco perché da que-
la salina grande, nei bacini chiamati 'ran-      sta Riserva il sale è disponibile in limitate
go', divisi in tre vasche lunghe un chilome-     quantità.
tro e larghe 160 metri. Qui l'acqua marina
inizia a depositare il cloruro di sodio e una    Una comunità, quella cervese, che nono-
minore quantità di cloruri amari (ecco il per-   stante l'ingresso del turismo, di eventi cul-
ché il sale è 'dolce' pur mantenendo la sua      turali e di intrattenimento, ha combattuto e
funzione). L'acqua viene fatta defluire e il     mantenuto il suo connubio con questa civil-
sale, raccolto con l'ausilio di un nastro tra-   tà millenaria del sale che l'ha sempre con-
sportatore e di un trenino a carrelli, viene     traddistinta.
portato a stagionare in un'aia apposita do-
ve si asciuga e passa dal colore rosa (colo-     Camminando per Cervia e le sue frazioni, il
re derivante dalla presenza nei bacini del-      richiamo 'al sale' è presente nei negozi che

l'alga dunaliella, ricca di licopene e betaca-   osserviamo curiosi per l'utilizzo creativo

rotene) al tipico colore bianco. Viene lavato
poi in acqua con salinità alta per eliminare
le ultime impurità e infine viene confeziona-
to. Il sale conserva la sua umidità integrale
grazie ad una meticolosa lavorazione e al-
l'assenza di additivi chimici, mantenendo
gli oligoelementi presenti nell'acqua di ma-
re come iodio, rame, manganese, zinco,
ferro, calcio, magnesio e potassio.

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