REAZIONE A CATENA - Mokazine

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REAZIONE A CATENA - Mokazine
Febbraio 2020
REAZIONE
A CATENA

       01
REAZIONE A CATENA - Mokazine
Direttore responsabile: Stefano Cuzzilla
Vice Direttore: Dina Galano
In redazione: Assunta Passarelli, Antonio Soriero
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Finito di stampare
febbraio 2020
REAZIONE A CATENA - Mokazine
IN QUESTO NUMERO…

Emergenza sanitaria
Coronavirus Wuhan
Materie prime Pil
Export manager
Disinformazione Ue
Smart working Oms
Africa Xi Jinping
REAZIONE A CATENA - Mokazine
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DEL MANAGEMENT E NON SOLO
REAZIONE A CATENA - Mokazine
L'EDITORIALE DI STEFANO CUZZILLA

             Questo virus
          non fermi l'industria
Non possiamo calcolare con esattezza gli effet-       Dobbiamo spostarci quindi verso i paesi emer-
ti economici dell’epidemia Sars-CoV-2, ma le ri-      genti e considerare che il 98% della nostra ma-
percussioni risultano evidenti su più fronti: dalle   nifattura è fatta di Pmi. Queste imprese hanno
numerose aziende che operano con la Cina, al          bisogno di manager specializzati per ragionare
fermo del settore del turismo, dalla crisi dell’a-    sui mercati in ascesa, veloci nei cambiamenti ed
groalimentare fino al blocco del Salone dell'auto     estremamente flessibili. È stato calcolato che
di Ginevra.                                           solo il settore della manifattura di qualità ha
Uno scenario di stallo dell'export che ci pre-        un deficit di esportazioni potenziali pari a 45
occupa molto. Come sappiamo, sono le espor-           miliardi di euro l’anno, che si traducono in circa
tazioni a tenere in equilibrio la nostra bilancia     600 mila posti di lavoro.
commerciale. L’Italia genera un volume di espor-      È un potenziale che non sfruttiamo abbastanza.
tazioni pari a 461 miliardi di euro. La Lombardia     È il made in Italy di cui siamo orgogliosi e che in
da sola esporta per 127 miliardi, pari al 27,6%       queste ore è messo a dura prova dalla concentra-
del totale Italia.                                    zione del contagio nelle aree del nord del Paese,
I mercati di riferimento stanno cambiando, guar-      che rappresentano il nostro cuore produttivo.
diamo a paesi sempre più lontani che hanno logi-      Per questo, è essenziale che le imprese non si
che di business molto diverse da quelle a cui sia-    fermino. Il fattore tempo è una variabile critica,
mo abituati. Non possiamo più dipendere dalla         ma le tecnologie, lo smart working, la capacità
Germania che ha chiuso il 2019 con una crescita       di crisis management sono strumenti validi a cui
zero. Non possiamo dipendere dalla Cina, dove         dobbiamo fare appello per restare competitivi. È
è isolata la regione di Wuhan, che è chiamata “la     importante che la politica risponda adeguata-
Chicago cinese” per la concentrazione di imprese      mente agli attacchi sleali che vogliono mettere
siderurgiche e metalmeccaniche, e sono com-           in quarantena il Paese e adotti misure eccezio-
promesse la maggioranza delle produzioni di se-       nali per sostenere l’attività d’impresa.
mi-lavorati che compongono le catene globali del      In Lombardia si trova ben il 44% dei dirigenti
valore da cui anche noi dipendiamo.                   italiani. I nostri manager sono chiamati a uno
Tutto questo si inserisce in un contesto già com-     sforzo di responsabilità e a prendere decisioni
plicato, dove le dinamiche del commercio inter-       strategiche.
nazionale sono state stressate dalla cosiddetta       La salute di tutti noi è in cima all’agenda, seguia-
guerra dei dazi, dall’embargo della Russia sui        mo con attenzione tutte le raccomandazioni delle
prodotti europei e, dal primo febbraio, dall’entra-   istituzioni per contenere la diffusione del corona-
ta in vigore della Brexit.                            virus, ma l’industria italiana non deve fermarsi.

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IL PUNTO DI MARIO CARDONI

          Sostenibilità:
     luce verde sull'impresa
Nel mondo cresce la domanda di energia. Una             all’Europa un risparmio netto annuo fino a 640
sensibile spinta arriva dai paesi in via di sviluppo,   miliardi di dollari sul costo di approvvigionamen-
che necessitano di energia per ridurre il gap con       to dei materiali per il sistema manifatturiero dei
le aree più avanzate del mondo e per beneficiare        beni durevoli. Per l’Italia, che certo non dispone di
di migliori condizioni di vita. Ma la domanda cre-      abbondanti risorse naturali, questo è un aspetto
sce anche nelle economie più affermate, come            molto importante.
quelle dell’area Ue, degli Stati Uniti e della Cina,    Altro tema è quello della gestione, dello smalti-
gigante riscopertosi di cristallo di fronte all’emer-   mento e del riutilizzo dei rifiuti, con particolare
genza coronavirus. Come rispondere a questa             attenzione ai “nuovi rifiuti” generati dai cicli di
“fame” di energia senza sacrificare gli obiettivi di    produzione e al problema della plastica.
sostenibilità individuati dall’Onu?                     Attraverso lo sviluppo di un processo come la
L’Italia ha avviato un percorso di transizione ver-     pirolisi è, ad esempio, possibile il cosiddetto
de, attraverso l’applicazione diffusa di modelli di     plastic to fuel, vale a dire la riconversione della
economia circolare. Al tema è stato dedicato il         plastica non riciclabile in combustibile finalizza-
terzo rapporto annuale che abbiamo realizza-            to a diversi impieghi.
to insieme all’Associazione italiana economi-           Infine, ricerca e formazione costituiscono due
sti dell’energia (Aiee) e presentato, a Roma,           pilastri per il futuro dell’energia nei confronti dei
nell’ambito di un evento organizzato con Elettri-       quali abbiamo sempre manifestato particolare
cità Futura.                                            sensibilità. C’è bisogno di manager capaci che
Il rapporto riserva grande attenzione alle energie      stimolino a produrre non di meno, ma meglio.
rinnovabili, come alternativa alle fonti fossili, e     Per tagliare sprechi ed emissioni e dare nuo-
alle opportunità offerte dalle nuove tecnologie.        vo ossigeno alla nostra economia, con impatti
Percorsi possibili che non possono prescinde-           sull’occupazione che, in uno scenario ottimale,
re dal ruolo strategico dell’Ue, anche rispetto a       potrebbero vedere la creazione di oltre 500 mila
competitor dotati di materie prime e fortemente         posti di lavoro entro il 2030.
sostenuti dallo Stato come la Cina, leader nel fo-      Il nostro rapporto parla quindi dell’energia che fa
tovoltaico e nel settore dei sistemi di accumulo        bene al Paese. In questa prospettiva, esprimiamo
di energia.                                             l’invito ai policy maker a incentivare le possibili
Il recupero delle risorse è una opportunità non         sinergie tra politica ambientale e politica indu-
solo per l’ambiente ma anche per l’economia: se-        striale, sostenendo la ricerca pubblica e l’innova-
condo la Ellen Mc Arthur foundation, la transizio-      zione privata e, di conseguenza, stimolando rica-
ne verso un’economia circolare potrà consentire         dute significative anche in ambito occupazionale.

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SOMMARIO

                DALL'ESTERO
           08   Se crolla la Muraglia
                AUTORE ALESSANDRA COLARIZI

                A COLLOQUIO CON
           11   Chi può credere
                a Xi Jinping?
                AUTORE MAURIZIO CARTA

                DALL'ESTERO
           15   Occhi aperti sull'Africa
                AUTORE SONIA GRIECO

           18   È un'emergenza europea
                AUTORE SERGIO MATALUCCI

                A COLLOQUIO CON
           22   Serve un’Europa
                più coraggiosa
                AUTORE DINA GALANO

                BIANCA E VOLTA
           25   Manager sui mercati esteri
                AUTORE ETTORE CAMBISE

                A COLLOQUIO CON
           27   Relazioni a distanza
                AUTORE ANTONIO SORIERO

                RIFLESSIONI
           30   Tutti pazzi per lo smart working
                AUTORE GUELFO TAGLIAVINI

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REAZIONE A CATENA - Mokazine
REAZIONE A CATENA - Mokazine
DALL'ESTERO

 SE CROLLA
LA MURAGLIA
AUTORE: ALESSANDRA COLARIZI - TEMPO DI LETTURA: 4 MINUTI

                           8
Tutte le misure adottate dal gigante asiatico per reggere
        all'impatto economico del coronavirus e non disattendere
        le aspettative di crescita

        Se le stime ufficiali dovessero rivelarsi attendi-     del made in China 2025, il piano industriale che
        bili, l'epidemia che da gennaio paralizza la Cina      dovrebbe rendere la Cina una potenza tecnolo-
        è stata parzialmente domata. Mentre scriviamo,         gica entro il 2050. Ma ormai è tutto fermo. Nello
        il numero giornaliero delle guarigioni ha supera-      Hubei le aziende potranno riprendere le attività
        to il bilancio delle nuove infezioni. Segno che le     non prima del 10 marzo.
        controverse limitazioni su mobilità e trasporti        In più occasioni il presidente Xi Jinping ha ester-
        introdotte dal governo potrebbero aver contri-         nato la propria preoccupazione per le ricadu-
        buito a contenere la diffusione del virus come         te economiche e sociali della guerra contro il
        sperato. Il prezzo da pagare in termini economi-       virus. Tanto più che il 2020 si preannuncia un
        ci resta tuttavia oneroso, almeno nel primo tri-       anno cruciale per il gigante asiatico. Non solo
        mestre dell'anno. Tutto o quasi dipenderà dalle        perché, secondo quanto promesso da Xi, do-
        tempistiche con cui le autorità provvederanno          vrebbe coincidere con il completo sradicamento
        ad allentare le misure contenitive, che hanno          della povertà assoluta nelle campagne. Entro il
        coinciso con la pausa per il Capodanno lunare,         2021, la leadership punta anche a raggiungere
        quest'anno prolungata di dieci giorni.                 la cosiddetta “società moderatamente prospe-
                                                               ra” (xiaokang shehui), termine mutuato dai testi
                                                               classici che implica un raddoppiamento del Pil
                                                               nazionale e del reddito pro capite rispetto ai
Entro il 2021, la leadership cinese                            valori del 2010. Un traguardo - da cui dipende
                                                               la legittimità della leadership in carica - che gli
punta a raggiungere la cosiddetta
                                                               esperti ritengono possa essere tagliato solo con
“società moderatamente prospera”,                              un tasso di crescita di almeno il 5,6%. Meno del
                                                               "circa 6%" fissato provvisoriamente dal governo
che implica un raddoppiamento
                                                               a dicembre, prima che l'epidemia paralizzasse il
del Pil e del reddito pro capite                               Paese. Il parlamento avrebbe dovuto rilasciare
rispetto ai valori del 2010                                    le statistiche ufficiali a inizio marzo, ma le diffi-
                                                               coltà logistiche causate dal contagio hanno in-
                                                               dotto Pechino a posticipare la sessione plenaria
        Secondo proiezioni del New York Times, le restri-      a data da destinarsi. Secondo Song Xiaowu, ex
        zioni hanno coinvolto in misura variabile circa        presidente del think tank statale China society of
        760 milioni di persone, pari a oltre la metà della     economic reform, il tasso di crescita potrebbe
        popolazione cinese, di cui 160 milioni impossi-        scendere al 3% nel primo trimestre e al 5% per
        bilitati a lasciare le proprie abitazioni senza il     l'intero anno.
        consenso del governo. L’area più compromessa           Mentre c'è chi cerca suggerimenti nel biennio
        comprende le province meridionali "export-ori-         della Sars (2002-2003), gli analisti sono piutto-
        ented" e lo Hubei, di cui Wuhan, epicentro del         sto concordi nel ritenere che il nuovo virus avrà
        contagio, è capoluogo. Una regione che vanta           un effetto più destabilizzante, tanto entro i con-
        il prodotto interno lordo della Svezia (oltre 574      fini nazionali quanto all'estero. Colpa del peso
        miliardi di dollari), e una crescita superiore alla    maggiore esercitato dai consumi interni sull'e-
        media nazionale (7,8%) trainata dal settore se-        conomia cinese (oltre il 60% del Pil) nonché del
        condario. Sede di prestigiose università e centri      ruolo sempre più preponderante che il Paese
        di ricerca, ha tutte le carte per diventare la culla   ricopre nella filiera globale.

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DALL'ESTERO
                                                SE CROLLA LA MURAGLIA

        Stando ai dati preliminari, l'epidemia colpirà              torneranno al 60-80% della loro capacità solo a
        soprattutto Pmi e governi locali, già vessati               metà marzo. Ora il pericolo è che il virus acceleri
        dal debito accumulato nell'ultimo decennio per              quel processo di decoupling avviato dalla trade
        difendere la crescita dalla crisi finanziaria in-           war con gli States. Le ripercussioni si preannun-
        ternazionale. Secondo un sondaggio condotto                 ciano globali. Infatti, se il calo della domanda
        congiuntamente dalla Tsinghua e dalla Peking                interna rischia di far deragliare "l'accordo di fase
        university, solo il 34% delle piccole e medie im-           uno" con cui Pechino ha promesso l'acquisto di
        prese intervistate sarà in grado di sopravvivere            merci e servizi statunitensi per 200 miliardi di dol-
        un mese con l'attuale flusso di cassa. Compa-               lari in due anni, secondo Phil Hogan, commissa-
        gnie aeree, turismo, immobiliare e automotive               rio europeo per il commercio, l’epidemia non solo
        mostrano già il fiato corto. Quest’anno il nume-            sta spingendo le imprese del Vecchio Continente
        ro dei viaggi effettuati dai cittadini durante il           a delocalizzare la produzione oltre la Muraglia.
        Chunyun – il periodo di migrazione di 40 giorni             Sta anche ritardando i negoziati per il trattato
        che coincide con il Capodanno lunare – è preci-             bilaterale di investimento che Cina e Ue spera-
        pitato del 45% su base annua e, secondo la Chi-             no di concludere prima del vertice di Leipzig in
        na tourism academy, nel 2020, il settore turisti-           programma per settembre. Persino il progetto
        co potrebbe perdere ben 168 miliardi di dollari             commerciale e infrastrutturale a guida cinese
        a causa del virus.                                          Belt and road initiative (a cui l’Italia ha aderito lo
                                                                    scorso marzo) versa in una fase di stallo a causa
                                                                    del blocco di voli e spedizioni dalla Cina.
                                                                    Con un occhio al debito, il governo comunista
L'80% delle aziende manifatturiere                                  stronca le richieste di stimoli promettendo in
                                                                    cambio misure chirurgiche: taglio dei principali
ha riferito di non essere
                                                                    tassi di riferimento sui prestiti, riduzioni dei con-
in grado di gestire le proprie linee                                tributi pensionistici, sgravi fiscali, prestiti agevola-
                                                                    ti a famiglie e pmi, oltre a soluzioni creative come
di produzione. Apple e il suo principale
                                                                    i "virus control bond", obbligazioni a basso costo
contractor Foxconn hanno rivisto                                    pensate per finanziare progetti complementari
le previsioni 2020                                                  alla guerra contro il virus.
                                                                    L’impronta statalista del sistema cinese permette
                                                                    di smuovere risorse con una rapidità inimmagi-
        Ma il calo dei trasferimenti ha implicazioni ben            nabile alle nostre latitudini. Su ordine del Consi-
        più ampie. Basti pensare che, a una settimana               glio di Stato, le aree più determinanti per la cre-
        dalla fine delle vacanze, almeno due terzi dei              scita - come Zhejiang, Guangdong, Jiangsu e la
        300 milioni di lavoratori migranti non erano an-            municipalità di Shanghai - hanno già provveduto
        cora tornati al lavoro lasciando fabbriche cinesi           ad allentare le restrizioni sulla mobilità. Ma, se-
        e straniere a corto di manodopera. Con il risulta-          condo l'ambasciatore cinese in Italia, occorrerà
        to che quasi l'80% delle aziende manifatturiere             "aspettare marzo per vedere i primi risultati". Se la
        interpellate giorni fa dalla Camera di commercio            Sars è davvero di insegnamento, l'economia cine-
        americana a Shanghai ha riferito di non essere in           se reagirà con un colpo di reni. La crescita a due
        grado di gestire le proprie linee di produzione. Ap-        cifre è un ricordo lontano. Ma questi giorni di cri-
        ple - che in Cina assembla la maggior parte degli           si hanno già avviato una sperimentazione senza
        iPhone - si appresta a rivedere le previsioni per           precedenti, dal remote work a un potenziamento
        il primo trimestre, mentre Foxconn, il principale           del riconoscimento facciale a prova di mascheri-
        contractor locale, pronostica ricadute sul bilancio         na. D'altronde fu proprio nell'annus horribilis 2003
        dell'intero 2020.                                           che Alibaba lanciò Taobao, oggi il più grande sito
        Morgan Stanley stima che le attività produttive             di e-commerce al mondo.

                                                               10
A COLLOQUIO CON

CHI PUÒ CREDERE
 A XI JINPING?
  AUTORE: MAURIZIO CARTA - TEMPO DI LETTURA: 5 MINUTI

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A COLLOQUIO CON
                                          CHI PUÒ CREDERE A XI JINPING?

        Il XXI secolo non sarà il secolo cinese, anzi. La Cina entrerà
        presto in una crisi molto profonda, predice il professor Giulio
        Sapelli in questa intervista senza filtri in cui non risparmia
        critiche a Pechino

        Classe 1947, il professor Sapelli non ha bisogno          commercio. Da poco c’è stato un accordo tra
        di lunghe presentazioni. Accademico di fama in-           Unione europea e Mercosur che comunque
        ternazionale, già consigliere d’amministrazione           deve ancora essere sottoposto ai parlamenti
        per Eni e Unicredit, intellettuale appassionato,          nazionali.
        autore prolifico, da circa cinquant’anni è voce           Dunque quale potrebbe essere il problema?
        partecipe e autorevole nel dibattito pubblico ita-        Quello delle supply chain dell’industria che sono
        liano. A lui abbiamo chiesto un’opinione sull’at-         collegate alle multinazionali, quasi tutte peral-
        tuale congiuntura e sui possibili risvolti della          tro imprese straniere che operano in Cina con
        crisi legata al Covid-19, giornalisticamente noto         criteri di igienicità occidentali. Ma anche qui
        come coronavirus. Ovviamente le argomenta-                va fatta la tara. Noi crediamo alle statistiche
        zioni hanno portato anche altrove, compresa               cinesi. In realtà, se facciamo una correlazione
        una riflessione sul ruolo attuale dei manager.            tra consumo di elettricità e Pil cinese, scopria-
                                                                  mo che stando alla grandezza del secondo, il
                                                                  primo dovrebbe essere tre volte superiore. Le
                                                                  statistiche cinesi, come quelle della vecchia
In un sistema industriale già molto                               Urss, sono tutte taroccate. Dunque, da una par-
                                                                  te penso a conseguenze meno serie di quelle
colpito dalla deflazione secolare,                                paventate, dall’altra c’è da preoccuparsi. E le
quindi da un abbattimento dei tassi                               spiego il perché. Se i cinesi hanno detto che c’è
                                                                  il coronavirus, significa che agisce da almeno
di profitto, questa epidemia può avere                            tre o quattro mesi.
un effetto regressivo dal punto di vista                          Proviamo allora a vedere la questione da un
                                                                  altro punto di vista. Se a perderci non sono in
degli scambi
                                                                  troppi, chi ci guadagna da questa situazione?
                                                                  Il Partito comunista nella sua battaglia contro
        Professor Sapelli iniziamo dalle cose, per                la borghesia cinese di Hong Kong. Con questa
        così dire, semplici: che impatto ha e potrebbe            crisi si realizza il sogno di neutralizzarla e so-
        avere l’emergenza legata al coronavirus?                  stituirla con Shangai. Hong Kong è la borghesia
        In un sistema industriale già molto colpito dalla         cinese in senso ampio: non solo i suoi abitanti,
        deflazione secolare, quindi da un abbattimen-             ma anche i borghesi che vivono in Cina. In quel-
        to dei tassi di profitto – parlo di deflazione            la città la borghesia cinese (centinaia di milioni
        mondiale e soprattutto europea, quest’ultima              di persone) aveva la speranza di collegarsi al
        a causa delle regole ordoliberiste che i trattati         capitalismo internazionale senza la mediazio-
        interstatali si sono dati – questa epidemia può           ne del partito.
        avere un effetto regressivo dal punto di vista            Tuttavia, Cina a parte, sembra che in tutto il
        degli scambi. Tuttavia, direi che questo impatto          mondo ci sia una gran voglia dei diversi attori
        è molto minore rispetto a ciò che sento dire.             internazionali di proiettarsi al di fuori dei pro-
        Perché?                                                   pri confini…
        Perché mi sembra di vivere in un mondo dei so-            Ma certamente! Dopo che è crollata l’Urss
        gni. Tutti parlano di multilateralismo ma sono            non si è fatta una nuova Yalta, è normale che
        quarant’anni che non riusciamo a fare un Uru-             tutti vadano verso il disordine. È stato l’errore
        guay Round, ovvero un trattato multilaterale di           dell’unipolarismo di Clinton, Bush e Obama, che

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non hanno voluto fare quello che Bush padre          potere, nonostante Xi Jinping, molto diviso. Se
        avrebbe voluto fare: mi riferisco alla promessa      leggiamo gli atti dell’ultimo congresso del Pcc,
        rivolta a Gorbačëv di un trattato internazionale,    Xi Jinping dice che bisogna vietare le universi-
        di un nuovo assetto che avrebbe impedito alle        tà straniere agli studenti cinesi, che è meglio
        nazioni intorno alla Russia di aderire alla Nato e   studiare il suo pensiero. Dice che non bisogna
        all’Unione europea. Non è andata così.               esportare capitali e investirli in Cina. Quindi?
                                                             Chi fa la cosiddetta “Via della seta?” Probabil-
                                                             mente l’esercito. Il mondo crede a Xi Jinping ed
                                                             è una cosa ridicola. È vero che abbiamo cre-
                                                             duto a Stalin, però che si creda a Xi Jinping è
Le statistiche cinesi sono tutte                             veramente pazzesco.
taroccate. Se hanno detto di avere                           Lei è uno dei pochi ad aver preconizzato uno
                                                             scenario mondiale al 2050 nel quale la prima
il coronavirus, significa che agisce                         economia al mondo non sarà quella cinese
da almeno tre o quattro mesi                                 ma ancora gli Stati Uniti. Addirittura, se Fran-
                                                             cia e Germania troveranno concordia, vede sul
                                                             secondo gradino del podio l’Europa. Perché?
        Potrei sbagliarmi ma mi sembra di ricordare          Io vedo gli Stati Uniti affiancati dall’India. È ne-
        che un ideogramma cinese associ il concetto          cessario che Francia e Germania si integrino
        di “crisi” a quello di “opportunità”. Che tipo di    fortemente e che Macron la smetta con questa
        opportunità potrebbe rappresentare questa            follia di volersi proporre come ombrello nuclea-
        vicenda?                                             re. Occorre dare un esercito alla Germania, non
        La prima riguarda l’accelerazione della trasmi-      può essere il quarto esportatore di armi nel
        grazione delle imprese straniere dalla Cina          mondo e non possedere un esercito. Occorre
        al Vietnam o all’India, come del resto già sta       vincere queste resistenze e darle un esercito
        avvenendo. Applichiamo le sanzioni alla Rus-         da superpotenza unita a quella francese.
        sia e non sanzioniamo un pericolo vero per           Quindi il neogollismo è un problema?
        l’Occidente: la Cina sta attuando una grande         È un grande problema, perché è fatto da un
        espansione militare, anche se per certi versi        president synthétique, cioè da un uomo che da
        solo sulla carta. Ha due grandi portaerei atomi-     quando è arrivato ha diviso il sistema di potere
        che, una delle quali regalata dalla Russia, che      francese. La prima cosa che ha fatto Macron è
        non funziona. Tutto questo non è sostanziato         stata licenziare il generale De Villiers, membro
        da una base economica altrettanto solida. È un       di una delle più grandi famiglie francesi, fratello

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A COLLOQUIO CON
                                  CHI PUÒ CREDERE A XI JINPING?

di Philippe De Villiers, un grande intellettuale,         costruttori di tecnologie. Abbiamo avuto una
interprete del vero gollismo. Basta vedere poi            grande scuola di management nei casi della
come i servizi segreti e le masse stanno trat-            Olivetti, della Rinascente e della Pirelli. Insom-
tando Macron. Mi riferisco a tutti i giochetti            ma, il buon manager è quello che applica le tre
che gli hanno combinato con il suo candidato              virtù penultime delle quali parlava Simone Weil:
a Parigi. Macron è un uomo indebolito, occorre            umiltà, attenzione e rispetto. A questo unirei
tornare alla politica…                                    la grande competenza tecnica. I manager do-
Quindi per lei “la politica” è un’intesa di lungo         vrebbero leggere Drucker, Ansoff, non questi
periodo tra Francia e Germania?                           guru assurdi di oggi. L’Italia è cresciuta grazie
Su questo non c’è dubbio.                                 all’insegnamento manageriale che veniva dal
Tornando alla Cina, dove la vede nel 2050?                nord America. È stata una rivoluzione. Un tem-
La vedo in frantumi, amico mio. Entrerà presto            po i grandi manager avevano rapporti con gli
in una crisi molto profonda. Vede, nessuno ha             intellettuali, adesso hanno rapporti solo con i
mai governato la Cina. La rivoluzione culturale           consulenti. Questo è stato decisivo per far ab-
è stata una lotta all’interno del partito con l’e-        bassare il livello manageriale.
sercito, si scontravano le forze armate. Quindi,
chi può credere al potere di Xi Jinping? Sono
tutte stupidaggini.
Pensa veramente che la Cina potrebbe andare               Il buon manager è quello
incontro a una grande guerra civile? Intendo
qualche lunga crisi come del resto è regolar-             che applica le tre virtù penultime
mente avvenuto nella sua storia?                          delle quali parlava Simone Weil:
L’ha già avuta con la rivoluzione culturale. An-
che in Cina le masse sono entrate nella storia            umiltà, attenzione e rispetto
e sono dotate di molta più coscienza di quan-
to noi intuiamo. D’altra parte scontri di potere
come quello che c’è stato ad Hong Kong diven-
teranno turbolenze più ricorrenti. Il potere cen-
tralizzato non è fatto per la Cina, non lo è mai
stato. Io poi credo nella forza secolare della de-
mocrazia e della libertà.
Le faccio infine una domanda che non ha atti-
nenza con il tema iniziale ma è più pertinente
alla nostra testata. Quale dovrebbe essere il
modello di manager di oggi? A quale modello
dovrebbero conformarsi i manager del settore
pubblico e di quello privato?
Il modello del manager è naturalmente misto.
Nel caso di imprese familiari dovrebbe esse-
re al tempo stesso un allenatore e un consu-
lente della proprietà. Oggi purtroppo le stock
option stanno distruggendo alla radice le ca-                                                                  Giulio Sapelli,
                                                                                                                intellettuale
pacità manageriali. Alcuni manager sono di-                                                                      e manager,
ventati mercenari che tirano a fare soldi, pren-                                                                        dirige
                                                                                                                  la cattedra
dere stock option e ad abbandonare la nave.                                                                          di Storia
Noi abbiamo avuto grandi manager, in primo                                                                       economica
                                                                                                               all’Università
luogo nell’impresa pubblica. Sono stati grandi                                                                      di Milano

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DALL'ESTERO

OCCHI APERTI
 SULL'AFRICA
 AUTORE: SONIA GRIECO - TEMPO DI LETTURA: 4 MINUTI

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DALL'ESTERO
                                               OCCHI APERTI SULL'AFRICA

        Nonostante sia stata creata una task force continentale, sono
        soltanto 20 i paesi africani in grado di effettuare test diagnostici
        del Covid-19. È a rischio un sistema già fragile, fortemente
        dipendente dall'economia cinese

        Il primo caso di contagio da coronavirus (Co-                Petrolio, rame, cobalto, ma anche caffè, carne,
        vid-19) accertato in Africa (in Egitto) ha scatena-          vino. Sono questi alcuni dei beni che Pechino
        to timori sulla capacità del continente di affron-           importa dall’Africa. L’epidemia di coronavirus e la
        tare in maniera efficace l’emergere di eventuali,            conseguente quarantena di milioni di cinesi han-
        e molti ritengono inevitabili, focolai del virus che         no determinato una contrazione della domanda
        sta mettendo a dura prova la Cina. Intanto, diversi          e anche l’abbassamento del prezzo di mercato di
        paesi africani sono alle prese con le ripercussioni          questi beni: ad esempio, è stato registrato un calo
        dell’epidemia sulle proprie economie, già in diffi-          del 20% del prezzo di mercato del petrolio e del
        coltà e ampiamente dipendenti dalla domanda                  7% di quello del rame. Gli effetti sul valore delle
        cinese. La Cina, infatti, è il principale partner            esportazioni, non soltanto verso la Cina, espon-
        commerciale dell’Africa come singolo stato,                  gono alcuni paesi africani al rischio di pesanti
        secondo soltanto all’Unione europea: nel 2018,               ripercussioni economiche. «Tra i paesi esposti ci
        il volume delle transazioni commerciali tra Pe-              sono Angola e Sudafrica, partner economici prin-
        chino e Africa ammontava a circa 240 miliardi                cipali di Pechino», spiega Casola: «Ad esempio,
        di dollari.                                                  il 97% delle esportazioni di petrolio dell’Angola è
                                                                     verso la Cina che a sua volta importa dal Paese
                                                                     il 10% del proprio fabbisogno di greggio». Il peso
                                                                     delle esportazioni di materie prime industriali è
Secondo l’Overseas development                                       pari al 20% del Pil dell’Angola. Inoltre, il 10% dei
institute, l’Africa subsahariana                                     turisti che visitano ogni anno questo stato dell’A-
potrebbe perdere fino a 4 miliardi                                   frica meridionale è cinese.
                                                                     Il comparto turistico, infatti, è un’altra voce dei bi-
di dollari in esportazioni                                           lanci africani colpita dalle limitazioni alla mobilità
                                                                     determinate dall’epidemia di coronavirus. I flussi
        Secondo il rapporto del think tank Overseas de-              turistici dalla Cina iniettano milioni di dollari nelle
        velopment institute (Odi), a prescindere dai casi            casse dell’industria turistico-alberghiera africana,
        di contagio, saranno le economie dei paesi più               che rischia di ritrovarsi in affanno se la crisi non
        poveri a subire conseguenze significative: l’Africa          rientrerà in tempi brevi e le rotte con la Cina non
        subsahariana potrebbe perdere fino a 4 miliardi              saranno riaperte. Quasi tutte le compagnie di
        in esportazioni.                                             bandiera africane hanno sospeso i voli e alcuni
        Sinora si tratta di stime, spiega Camillo Caso-              paesi hanno bloccato l’ingresso dei visitatori ci-
        la, ricercatore del Programma Africa dell’Ispi,              nesi per timore del contagio.
        l'Istituto per gli studi di politica internazionale:         I canali economici con la Cina espongono anche
        «L’impatto del coronavirus sui sistemi economici             lo Zambia, principale produttore di rame nel con-
        africani è inevitabile. La quasi totalità degli stati        tinente; il Congo Brazzaville che basa la propria
        africani ha rapporti economici importanti e forti            economia sul petrolio; la Repubblica democrati-
        con la Cina che dall’inizio degli anni duemila ha            ca del Congo con le sue risorse di cobalto, in pri-
        intessuto relazioni e concentrato grandi investi-            mis, e altre risorse minerarie la cui esportazione
        menti nel continente. È forse presto per quantifi-           rappresenta oltre il 50% del suo Pil.
        care con certezza questo impatto, dipenderà da               «Non ci sono soltanto le esportazioni. La pre-
        quanto durerà la crisi sanitaria e dalle sue riper-          senza cinese in Africa è molto diversificata e si
        cussioni sull’economia cinese».                              articola su due direttrici», spiega ancora Casola.

                                                                16
stare all’economia globale 360 miliardi di dollari.
                                                                  E i contraccolpi su quella africana rischiano di es-
Camillo Casola, Ispi: «Non ci sono                                sere elevati, considerato che negli ultimi 15 anni
soltanto le esportazioni. La costa                                la presenza cinese (commercio, investimenti,
                                                                  imprese) nel continente è aumentata in maniera
orientale è interessata dallo sviluppo                            esponenziale e l’andamento delle economie dei
della Belt and road initiative, con                               principali stati africani è stato stimato al ribasso
                                                                  dalla Banca mondiale.
ingenti investimenti cinesi»                                      Mentre si osservano gli sviluppi e la diffusione
                                                                  dei contagi da Covid-19, l’Africa si prepara ad
                                                                  affrontare questa emergenza sanitaria con il
        «C’è la domanda di materie prime di cui dispon-           sostegno dell’Organizzazione mondiale della
        gono i paesi africani e lo sviluppo della Belt and        sanità (Oms), particolarmente preoccupata dalla
        road initiative (la cosiddetta nuova Via della seta,      fragilità dei sistemi sanitari del continente già alle
        n.d.r.) che riguarda fortemente la costa orientale        prese con focolai di altri agenti patogeni, come
        africana, dove la Cina è impegnata nella costru-          l’Ebola, che mietono migliaia di vittime. Ci sono
        zione di diverse infrastrutture, ad esempio porti.        pazienti in quarantena in Etiopia, Kenya, Costa
        Questa area ha una particolare rilevanza strate-          d’Avorio e Botswana, ed è stata creata una task
        gica nel progetto ed è coinvolta in grossi investi-       force continentale coordinata dai paesi meglio
        menti. Anche in questo caso, l’impatto economico          attrezzati: Senegal, Kenya, Marocco, Sudafrica e
        del coronavirus dipenderà dalla durata della crisi».      Nigeria. Entro fine mese saliranno a 20 i paesi in
        È indubbio che un impatto economico ci sarà               grado di effettuare test diagnostici. Ancora pochi
        e già in parte c’è, ma forse è ancora presto per          rispetto alle dimensioni geografiche e demografi-
        quantificarlo con certezza. Nel 2003, la Sars (Sin-       che del continente.
        drome respiratoria acuta grave), diffusasi sem-           È una minaccia seria per questo continente enor-
        pre dalla Cina, provocò perdite a livello mondiale        me, popoloso e ancora fragile, come ribadisce
        per 50 milioni di dollari. Il coronavirus, però, ha un    John Nkengasong, direttore di Africa Cdc, il Cen-
        tasso di contagio più alto e, soprattutto, il Pil cine-   tro per il controllo e la prevenzione dell’Unione
        se oggi è otto volte più grande e la quota cinese         africana: «Se non saremo in grado di individuare
        sul Pil mondiale si è quadruplicata: dal 4 al 17%         e contenere in tempo i focolai, potremmo non
        del 2019. Secondo Odi, l’epidemia potrebbe co-            raggiungere i nostri obiettivi di sviluppo»

                                                           17
DALL'ESTERO

È UN'EMERGENZA
    EUROPEA
  AUTORE: SERGIO MATALUCCI - TEMPO DI LETTURA: 4 MINUTI

                           18
L’allarme sanitario rischia di minare la stabilità
        delle istituzioni Ue. In discussione finanziamenti, maggiore
        flessibilità per i conti pubblici dei paesi colpiti e misure
        di agevolazione fiscale

        Le istituzioni europee, per lo più la Commis-          un ruolo guida», aveva affermato Ursula von der
        sione europea, stanno cercando un loro ruolo           Leyen, presidente della Commissione europea.
        nella gestione della crisi legata al coronavirus,      Ironicamente, però, circa la metà dei nuovi fon-
        fungendo da mediatrici tra diversi paesi, moni-        di europei andranno a finanziare un’altra istitu-
        torando le conseguenze economiche e annun-             zione - l’Organizzazione mondiale della sanità
        ciando nuovi pacchetti di aiuti.                       (Oms). L’obiettivo principale dei 114 milioni è
        L’esecutivo europeo, per quanto riferito dal com-      quello di aiutare i paesi con sistemi sanitari più
        missario all’Economia Paolo Gentiloni, è anche         deboli. Sembra insomma emergere una forte at-
        pronto a discutere come fare delle concessioni         tenzione politica da parte delle istituzioni euro-
        ai paesi colpiti e offrire maggiore flessibilità per   pee, quanto anche una mancanza di strumenti
        quanto riguarda i conti pubblici.                      efficaci per intervenire a livello continentale. Al-
        «Nel nostro attuale Patto di stabilità e di cre-       meno per il momento.
        scita sono previste delle clausole di flessibilità     Una cifra simile (100 milioni) andrà alla ricerca.
        legate alle cosiddette circostanze eccezionali»,       Il 90% percento sarà erogato nel quadro dell'ini-
        ha spiegato mercoledì Gentiloni durante una            ziativa in materia di medicinali innovativi, un’a-
        conferenza stampa a Bruxelles.                         genzia europea fondata nel 2008 dall’Unione
        Nella stessa conferenza stampa il vicepresi-           europea e dalla Federazione europea delle indu-
        dente esecutivo della Commissione, Valdis              strie e delle associazioni farmaceutiche (Efpia).
        Dombrovskis, ha suggerito che eventuali nuove          Un team di esperti dell'Oms e del Centro euro-
        misure fiscali potrebbero essere prese in prima-       peo per la prevenzione e il controllo delle malat-
        vera, in occasione dell’European semester 2020         tie sta già collaborando con le istituzioni italiane,
        spring package.                                        non solo in materia di prevenzione, ma anche
        «Sarà oggetto di discussione nei prossimi mesi         con attenzione alla comunicazione del rischio.
        con quali paesi e in quali condizioni queste
        circostanze eccezionali potranno essere uti-           Altre misure e interventi
        lizzate», ha concluso Gentiloni, ricordando che        Janez Lenarčič, commissario europeo per la Ge-
        queste clausole sono state applicate in Italia nel     stione delle crisi, ha chiarito che la sospensione
        caso di recenti terremoti.                             del trattato di Schengen è questione complessa
                                                               che deve essere discussa su richiesta dei paesi
                                                               membri. I divieti di viaggio e i controlli alla fron-
                                                               tiera rimangono di competenza dei diversi go-
L’esecutivo europeo ha liberato risorse                        verni. La Commissione continua però a facilitare
per un valore di 232 milioni di euro.                          gli incontri.
                                                               Martedì, per esempio, l’esecutivo europeo ha
Circa la metà, però, andrà all’Oms                             partecipato a un meeting dei ministri della Sa-
                                                               lute di Francia, Germania, Italia. L’intenzione
        Nuovi finanziamenti Ue                                 emersa è quella di mantenere aperte le frontiere
        A inizio settimana l’esecutivo europeo aveva           nonostante i nuovi casi di virus in Europa, per lo
        annunciato nuovi finanziamenti per un valore di        più in Italia settentrionale.
        232 milioni di euro. «Poiché i casi continuano ad      «Stiamo parlando di un virus che non rispetta le
        aumentare, la sanità pubblica è la nostra prima        frontiere», ha commentato in diverse occasioni il
        priorità. L'Europa è presente e intende svolgere       ministro della Salute italiano Roberto Speranza.

                                                        19
DALL'ESTERO
                                                È UN'EMERGENZA EUROPEA

        La Commissione sta anche cercando di dimo-                    Intanto sia il Parlamento europeo che la Com-
        strare vicinanza nei confronti dei cittadini e dei            missione hanno preso misure restrittive per il
        governi. Il commissario per la Salute Stella                  personale in missione o in vacanza in Italia. La
        Kyriakides era per esempio a Roma mercoledì,                  logica è chiara: minimizzare i rischi di rallentare
        insieme al ministro Speranza.                                 i lavori delle istituzioni europee.
        «Devo dire che questa crisi è una prova per la
        capacità di adottare misure di emergenza e di                 Impatto economico a livello europeo
        contenimento a livello globale. È anche un test               La settimana scorsa, intervenendo a una riunione
        per la cooperazione tra Paesi europei», ha detto              dei ministri dell’Economia del G20, alla presenza
        Kyriakides in conferenza stampa.                              dei capi delle banche centrali, Kristalina Georgie-
        «Si tratta di una situazione preoccupante ma                  va del Fondo monetario internazionale aveva
        non dobbiamo lasciarci prendere dal panico», ha               previsto un impatto economico limitato e di breve
        aggiunto, argomentando che è necessario stare                 durata, avvertendo però che nuovi focolai avreb-
        attenti alle campagne di disinformazione che                  bero potuto avere conseguenze significative.
        confondono i cittadini, non permettendo loro di               Simile l’approccio dell’esecutivo europeo. Le
        capire la situazione reale.                                   istituzioni europee, come per altro le istituzioni
        La disinformazione, ha sottolineato Kyriakides, può           globali, sono infatti restie a rilasciare previsioni
        avere ripercussioni sulla stabilità delle istituzioni.        economiche.
        «Abbiamo canali consolidati per lo scambio di                 «L'economia italiana, che ha avuto un brutto
        informazioni a livello europeo. Forniamo una                  quarto trimestre del 2019, avrà i suoi andamenti
        guida scientifica basata sui fatti per aiutare gli            molto condizionati dall'evoluzione della vicenda
        Stati membri a preparare i loro sistemi sanitari e            del coronavirus», ha spiegato Gentiloni, aggiun-
        gli operatori sanitari».                                      gendo che «non ci sono certezze sulle conse-
                                                                      guenze economiche» a livello nazionale, euro-
                                                                      peo e globale.
                                                                      Il messaggio è chiaro: bisogna essere cauti e
Online un nuovo sito dedicato al                                      “seguire le evoluzioni, giorno dopo giorno” senza
Covid-19 per evitare le notevoli                                      troppi allarmismi, consapevoli però che ci saran-
                                                                      no delle ripercussioni economiche e che even-
ripercussioni della disinformazione                                   tuali misure europee in supporto ai paesi più
                                                                      colpiti avranno bisogno di tempo, specialmente
        La Commissione ha lanciato intanto un sito web                ora che i governi nazionali stanno discutendo il
        dedicato al Covid-19 con le azioni intraprese e               tema più importante per i prossimi sette anni: il
        delle spiegazioni concrete. Il sito è disponibile             bilancio di lungo periodo dell’Unione europea, il
        solo in inglese.                                              primo dopo la Brexit.

                                                                 20
VII EDIZIONE
                           INCONTRI PER L’INNOVAZIONE SOCIALE

       IL VALORE SOCIALE DELL’EDUCAZIONE
                        DRIVER DI SVILUPPO E CAPITALE IMMATERIALE

                          Martedì 24 Marzo 2020 - ore 9.00
                                            Luiss Guido Carli
                                Sala delle Colonne - Viale Pola, 12 - Roma

L’educazione e la formazione costituiscono sempre di più un elemento centrale e permanente per lo sviluppo
sociale delle persone e uno strumento fondamentale per adattarsi ai continui e repentini cambiamenti del
contesto economico e sociale a livello globale.
Un’educazione di qualità, equa ed inclusiva per tutti e per tutta la vita - uno dei pilastri degli obiettivi del
millennio – può permettere a ciascuno di sviluppare le proprie capacità e alla società di promuovere lo svi-
luppo sostenibile.

Occorre quindi individuare proposte innovative e buone pratiche, dirette a ripensare l’organizzazione del
tempo e dello spazio dedicato alla formazione, recuperando il valore dell’apprendimento e della motivazio-
ne ed integrando modalità istituzionali con modalità extra-istituzionali: questo per offrire a tutti l’opportu-
nità di sviluppare le proprie qualità e un supporto alla realizzazione personale e professionale.

                         PER INFORMAZIONI E PER REGISTRARSI ALL’EVENTO
                                          www.vises.it
                                             21
A COLLOQUIO CON

SERVE UN’EUROPA
PIÙ CORAGGIOSA
   AUTORE: DINA GALANO - TEMPO DI LETTURA: 4 MINUTI

                         22
Con Matteo Matarazzo della Cec, l’organizzazione
       che rappresenta un milione di manager europei, affrontiamo
       il fenomeno coronavirus dalla prospettiva comunitaria

       A Bruxelles il coronavirus non fa troppa paura.        mondo ed espone al contagio. I casi di cronaca
       Tutto scorre come d’abitudine, salvo qualche           in Germania e Italia dimostrano che i manager
       accortezza aggiuntiva stabilita dalle autorità         europei sono attori economici che risentono
       europee in via precauzionale. Non si sono fer-         direttamente della situazione attuale e, mi con-
       mate le imprese, i traffici aerei né le diplomazie.    senta, anche di un certo accanimento.
       È nel suo ufficio anche Matteo Matarazzo, che          A Bruxelles come va?
       da sette anni è Head of office di Cec european         Rispetto agli altri paesi europei, qui l’opinione
       managers, l’organizzazione che raggruppa i ma-         pubblica ha per il momento una limitata per-
       nager europei. Un lavoro di complessa media-           cezione del rischio diffusione della malattia e
       zione tra le esigenze delle confederazioni na-         del relativo impatto sociale. Credo che le con-
       zionali e quelle delle organizzazioni di settore,      seguenze economiche non siano da sottovalu-
       alla ricerca della sintesi condivisa che parli a       tare e il management lo sa prima di tutti, dato
       nome di 1 milione di manager europei.                  che cura le relazioni commerciali.
                                                              Negli ultimi anni l’economia dell’area è cre-
                                                              sciuta in media meno del 2% annuo. Le stime
                                                              sul 2020 non erano positive, anche prima di
                                                              questa emergenza. Secondo lei ci dobbiamo
Tutti i settori sono dipendenti                               aspettare una frenata ulteriore del Pil europeo?
dal mercato cinese. I più colpiti:                            L’impatto economico del coronavirus sarà no-
                                                              tevole su un continente che non va malissimo,
componentistica di base, medicale,                            ma deve gestire scarti significativi tra paesi a
chimico-farmaceutico, lusso,                                  diversa velocità. L’Italia si trova agli estremi più
                                                              bassi della forchetta. Scontiamo un approc-
agroalimentare e turismo                                      cio europeo che è stato sin dall’inizio forse
                                                              troppo rigoroso nella politica di concorrenza
                                                              e nel difendere il principio di salvaguardia; di
       Il caso della dirigente della multinazionale           fatto ciò ha impedito alcune operazioni di si-
       tedesca in Baviera e la ricerca del “paziente          nergia industriale e forme di consolidamento
       zero” nel lodigiano hanno spinto la categoria          degli attori di mercato che avrebbero aiutato,
       dei manager sotto i riflettori mediatici della         liberando risorse per essere più competitivi in
       cronaca sul coronavirus. Dottor Matarazzo,             termini di ricerca e sviluppo, per esempio. Oggi
       vogliamo fare chiarezza?                               non abbiamo grandi “campioni” europei ma
       I manager sono i lavoratori con i tassi di mobi-       tantissime piccole e medie imprese. La politi-
       lità tra i più elevati delle varie categorie profes-   ca di concorrenza non può essere la stessa di
       sionali. Qualsiasi fenomeno che limita la circo-       30 anni fa, quando si dovevano salvare settori
       lazione delle persone, sia esso il coronavirus, il     improduttivi. Dobbiamo poter giocare ad armi
       deterioramento di una relazione bilaterale o la        pari in un mercato globalizzato.
       recrudescenza di nazionalismi economici, ha            Quali sono i settori produttivi più esposti al
       nei dirigenti le prime vittime. Non mi ha stupito      rischio del raffreddamento delle relazioni con
       che, in mancanza di una casistica attendibile,         la Cina?
       si sia rafforzata la tendenza a stigmatizzare il       Anzitutto la componentistica di base, dato il
       ruolo e la funzione del dirigente che gira per il      maggior tasso di dipendenza. Ricordiamoci

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A COLLOQUIO CON
                                 SERVE UN’EUROPA PIÙ CORAGGIOSA

che la Cina contribuisce a tutte le catene glo-             presa. Quindi, serve maggiore attenzione a
bali, da quelle a minor valore aggiunto a settori           saper collegare i fili di eventi e fenomeni che
come medicale, chimico-farmaceutico, appli-                 esulano dalla gestione quotidiana. Tutto que-
cazioni avanzate in campo biomedico. Inevi-                 sto in un contesto ancor più complesso che
tabile anche l’effetto sul comparto del lusso,              vogliamo sia sostenibile sia verso se stessi,
dell’agroalimentare e del turismo, rispetto ai              costruendo benessere sul lavoro e capacità di
quali il Paese asiatico costituisce il più grande           resilienza rispetto agli stimoli veloci, sia verso
mercato di consumo.                                         l’esterno, come responsabilità manageriale nel
I mille miliardi di euro del Green deal promes-             lungo periodo in termini sociali e ambientali. In
si da von der Leyen daranno respiro?                        un contesto in cui i fondamenti cambiano così
Anche rispetto a questa tematica, dipenderà                 velocemente, servono competenze manageria-
dalla capacità dell’Ue di far propria la riconver-          li sistemiche.
sione green e da quanto sarà in grado di rispet-
tare la visione strategica 2050 di un’Europa a
neutralità carbonica. A marzo si conosceranno
i dettagli dell’orientamento di politica strategi-          Non esistono più le fatalità.
ca perché ancora non è chiaro in che misura
la riconversione ambientale toccherà i settori              Il rischio è entrato nell'esercizio
della produzione energetica, ad esempio, né                 di valutazione degli obiettivi
come si procederà verso l’uscita dalle fonti fos-
sili. Siamo indietro sullo stoccaggio, indietro             dell'impresa
nella ricerca delle nuove batterie per lo svilup-
po dell’elettrico, indietro su alcune tecnologie
come la potenza di calcolo dei “super-compu-
ter” e i big data. L’Ue sarà coraggiosa? Questa è
la vera domanda.
Anche ai manager è richiesto più coraggio?
La nostra Confederazione sta insistendo mol-
to sulla formazione, e non solo sui temi della
sostenibilità. Tutti i nostri membri condivido-
no l’idea che è in atto un cambio di ruolo: al
manager è richiesta una visione, la capacità di
mettere in rete le competenze, di motivare l’éq-
uipe di lavoro. La massimizzazione del profitto
a brevissimo tempo non è più il suo obiettivo
fondamentale. È sovvertito l’approccio vertici-
stico, quello che impostava la struttura dell’im-
presa in modo gerarchico.
Con quali conseguenze?
Il manager quindi ha bisogno di una prepara-
zione più trasversale per comprendere in modo
estremamente rapido le conseguenze delle de-
                                                                                                                        Matteo
cisioni che prende. La variabilità e l’impredici-                                                                   Matarazzo,
bilità costituiscono ormai elementi obbligatori                                                                    che da sette
                                                                                                                 anni è Head of
per chi riveste funzioni apicali. Non esistono                                                                            office
                                                                                                                         di Cec
più le fatalità. Il rischio è entrato nell’esercizio
                                                                                                                      european
di valutazione degli obiettivi realistici dell’im-                                                                   managers

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BIANCA E VOLTA

     MANAGER
SUI MERCATI ESTERI
   AUTORE: ETTORE CAMBISE - TEMPO DI LETTURA: 2 MINUTI

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BIANCA E VOLTA
                                     MANAGER SUI MERCATI ESTERI

Export manager e manager per l’internazionalizzazione sono
le due figure di supporto alle Pmi nel percorso
di globalizzazione. Con competenze simili, ma obiettivi diversi

Quali sono le figure professionali necessarie                partnership commerciali, ma anche di sviluppo
alle aziende per affacciarsi sui mercati esteri?             e produttive, tramite accordi e, ove strategico,
Una su tutte, l’export manager, il professionista            attraverso acquisizioni di aziende estere.
che aiuta l’azienda a porre le basi di una solida            Entrambe queste figure professionali devono
strategia internazionale. Un ruolo cruciale per              avere maturato esperienze e formazione inter-
l’esportazione, a prescindere dalle dimensioni               nazionali, che le portino a possedere capacità
della società. Il compito delicato di un professio-          relazionali e linguistiche di spicco. Devono infat-
nista preparato e fondamentale come l’export                 ti avere conoscenze approfondite, della cultura
manager è curare gli interessi dell’azienda prima            dei paesi in cui vanno ad operare e devono esse-
e dopo il grande passo all'estero.                           re in grado di comunicare professionalmente in
«Look before you leap» come recita il modo di                diverse lingue.
dire anglofono. «Prima di spiccare un balzo è
opportuno considerare tutte le possibili conse-
guenze, le variabili in atto e la giusta direzione
in cui muoversi per atterrare al meglio», si legge
nel sito di Sace Simest, società del gruppo Cas-
                                                             Curare gli interessi dell'azienda prima
sa depositi e prestiti, specializzata nel sostegno           e dopo il grande passo oltreconfine
alle imprese italiane, in particolare le Pmi, che
                                                             è un'attività che richiede esperienze
vogliono crescere nel mercato globale.
Federmanager ha sviluppato e aggiornato, nel                 e formazione specifiche
corso degli anni, BeManager, il servizio di certi-
ficazione delle competenze manageriali indivi-
duando fin dall’inizio i profili dell’export manager         Devono inoltre avere una sostanziale esperien-
e del manager per l’internazionalizzazione.                  za di operazioni in contesti internazionali nuovi
                                                             e non ancora strutturati e l'attitudine a lavorare
Perché due figure?                                           per progetti. Oltre alla conoscenza delle strate-
Vediamo di comprenderne le differenze. L’export              gie di marketing, delle tecniche di transazione e
manager è il professionista che ha la responsa-              di negoziazione, delle formule assicurative, delle
bilità di sviluppare il mercato estero dell'orga-            procedure bancarie e contrattualistiche, devono
nizzazione. Il suo compito principale è quello               possedere una elevata padronanza della legisla-
di individuare, in base alle direttive della politica        zione e delle norme che regolamentano l'espor-
di export fissate dalla direzione aziendale, nuo-            tazione e la creazione di attività all'estero.
vi mercati esteri e di elaborare le strategie più            Oltre allo strumento della certificazione, che
efficaci per l'avvio delle attività di vendita e per         vede nella Norma Uni 11369 la base concettua-
il loro consolidamento. Definisce quindi le linee            le e nella società Rina l’ente certificatore, Feder-
d'azione, identifica e seleziona le principali op-           manager ha predisposto tramite le sue società
portunità di business, programma e coordina il               di scopo, Federmanager Academy e CDi Mana-
piano di promozione sul mercato internazionale               ger, rispettivamente percorsi formativi e un ca-
dei prodotti/servizi dell'organizzazione.                    nale di raccordo con il mercato delle Pmi, che
Il manager per l'internazionalizzazione ha il                sostanziano l’impegno della Federazione nelle
compito di portare l'organizzazione ad operare               politiche attive per il lavoro a supporto dei pro-
in campo internazionale, identificando non solo              pri iscritti.

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A COLLOQUIO CON

 RELAZIONI
A DISTANZA
AUTORE: ANTONIO SORIERO - TEMPO DI LETTURA: 3 MINUTI

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A COLLOQUIO CON
                                           RELAZIONI A DISTANZA

Voce a due top manager italiani: ecco come stanno
affrontando gli effetti del coronavirus sul loro business,
influenzato dalla crisi cinese

La Cina è vicina, oggi più che mai. La cronaca ri-             complessivamente più affidabile, recuperando un
porta infatti aggiornamenti costanti sugli effetti             gap competitivo del 15%. I grandi player interna-
del coronavirus, sorto e propagatosi nel gigante               zionali che avevano intenzione di “fare la spesa”
asiatico e giunto adesso in Italia con un impatto              in Cina si muovono oggi con cautela e le scelte
sulle rispettive economie ancora tutto da definire.            strategiche di politica industriale sembrano guar-
Progetto Manager ha voluto quindi incontrare due               dare decisamente alle aziende europee».
top manager italiani che operano con il Dragone,               Un’Europa che rientra in gioco anche, e non solo,
meta di nuovi business e spesso casa madre di                  per gli effetti del coronavirus.
competitor dalla forte presenza sui mercati.
«Stiamo notando un cambio di rotta del busi-
ness system», dice Luca Tosto, Ceo della Walter
Tosto Spa, leader nella costruzione di compo-                  «I grandi player internazionali
nenti critici per impianti industriali in tutto il mon-        che avevano intenzione di “fare
do. «Come azienda abbiamo un 30% del volume
di affari verso la Cina e si iniziano ad avvertire le          la spesa” in Cina si muovono oggi
ricadute del coronavirus sul sistema industriale               con cautela e virano verso gli
cinese in senso più ampio, soprattutto in relazio-
ne all’affidabilità delle imprese asiatiche».
                                                               interlocutori europei», dice Luca Tosto,
Secondo Massimo Bruni, Ad di K Labs, società                   Ceo della Walter Tosto Spa
italiana che eroga servizi di formazione tecnolo-
gica e lavora con il colosso cinese Huawei, l’on-              La capacità industriale cinese è infatti già ampia-
da lunga del coronavirus avrà «impatti di naturale             mente sollecitata da tutte le opportunità che il
relazionale, strategica ed economica. Si registra              Dragone ha saputo cogliere. Questa congestione
un congelamento massivo di tantissime attività e               di impegni, produttivi e organizzativi, ha spesso
le aziende italiane subiscono disagi per il blocco             portato a risultati discutibili in termini di perfor-
della produzione cinese; la mancanza di approvvi-              mance, soprattutto per quanto attiene ai tempi di
gionamenti avrà un grosso impatto perché c’è una               consegna delle opere. «Al di là del coronavirus, gli
psicosi che sta rallentando gli scambi commercia-              acquirenti stavano già iniziando a valutare com-
li e, attenzione, la Cina è la fabbrica del mondo».            plessivamente l’offerta cinese. Riconsiderando
Oltre ai dati sanitari che evidenziano la rapida               quindi il know how e la puntualità caratteristiche
escalation del virus nel gigante asiatico e in di-             delle aziende europee, due parametri decisivi per
verse aree del pianeta, notevole è l’incidenza del             la competitività», puntualizza Tosto.
bombardamento mediatico, più o meno informa-                   E sull’asse Italia-Cina montano nuove paure che
to, sull’ argomento. Con conseguenze inevitabili               si ripercuotono direttamente nel nostro Paese,
in termini reputazionali.                                      come conferma Bruni: «Si sta bloccando la mobi-
Tosto riporta un esempio concreto che racconta                 lità delle persone. L’allarme che si è creato ha por-
uno scenario nuovo quanto inatteso: «In consor-                tato i nostri clienti a diramare specifiche direttive
zio con altre aziende, stiamo partecipando a una               per limitare gli spostamenti dei dipendenti o la
gara per la fornitura di caldareria, stimabile in 300          possibilità di radunarsi in spazi chiusi. Noi faccia-
milioni di euro. Per questa competizione i concor-             mo formazione in aula e, per evitare di subire un
renti asiatici erano in netto vantaggio, ma il no-             forte rallentamento del business nel breve-medio
stro consorzio è rientrato in corsa perché ritenuto            periodo, ci siamo subito attrezzati per erogare

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