Presentazione del volume L'Africa Romana 20
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Cartagine. Studi e Ricerche, 1 (2016) Sezione: Notizie e Resoconti Rivista della Scuola Archeologica Italiana di Cartagine Articolo presentato il 04/11/2016 http://ojs.unica.it/index.php/caster/index Accettato in data 14/11/2016 doi: 10.13125/caster/2491 Pubblicato in data 23/12/2016 CaSteR, 1 (2016) Presentazione del volume L’Africa Romana 20 Atti del XX Convegno Internazionale di studi “L’Africa romana. Momenti di continuità e rottura: bilancio di trent’anni di convegni” (Alghero - Porto Conte Ricerche, 26-29 settembre 2013). A cura di Paola Ruggeri (con la collaborazione di Maria Bastiana Cocco, Alberto Gavini, Edgardo Badaracco, Pierpaolo Longu). I-III, Carocci Editore, Roma 2015. Roma, 12 maggio 2016 – Istituto Nazionale di Studi Romani, Piazza Cavalieri di Malta, 2 per iniziativa di: Centro di Studi Interdisciplinari sulle province romane dell’Università di Sassari Istituto Nazionale di Studi Romani Programma Saluto di Paolo Sommella, Presidente dell’Istituto Nazionale di Studi Romani Saluto di Marco Milanese, Direttore del Dipartimento di Storia, Scienze dell’Uomo e della Formazione dell’U- niversità di Sassari Introduzione di Attilio Mastino, coordinatore del Dottorato di ricerca in Archeologia, Dipartimento di Storia, Scienze dell’Uomo e della Formazione dell’Università di Sassari Presentazione di Sergio Ribichini, Istituto per la Conservazione e Valorizzazione dei Beni Culturali, CNR - Roma Presentazione di Isabel Rodà de Llanza, Universitat Autònoma de Barcelona, Departement de Ciències de l’Antiguitat i de l’Edat Mitjana Conclusioni di Mario Mazza, Accademia Nazionale dei Lincei 1. Introduzione Alberto Gavini, Edoardo Badaracco e Pier- di Attilio Mastino paolo Longu. Il volume è compreso nella collana del La prestigiosa ospitalità dell’Istituto Na- Centro di studi interdisciplinari sulle pro- zionale di studi romani e dell’amico e mae- vince romane e del Dipartimento di storia, stro Paolo Sommella ci conduce oggi a Roma scienze dell’uomo e della formazione dell’U- a presentare gli Atti del XX Convegno inter- niversità di Sassari (rappresentato oggi dal nazionale de L’Africa Romana svoltosi ad Al- Direttore Marco Milanese) e tratta il tema ghero nel settembre 2013, pubblicati dall’E- Momenti di continuità e rottura: bilancio di ditore Carocci a cura di Paola Ruggeri, con trent’anni di convegni L’Africa Romana. Lo ab- la collaborazione di Maria Bastiana Cocco, biamo pubblicato grazie alla consueta gene-
Presentazione di L’Africa Romana 20 rosità della Fondazione di Sardegna e del suo smara, l’allora Ispettore della Soprintendenza presidente il sen. Antonello Cabras. Archeologica di Cagliari Raimondo Zucca. Grazie alla collaborazione di Massimilia- Lasciatemi tornare indietro commosso a no Ghilardi, torniamo in questo prestigioso quel momento lontano, ripercorrendo per Istituto dove il 17 dicembre 2012 avevamo un attimo tante storie e tanti avvenimenti, presentato il XIX volume, curato da Maria un pezzo lungo significativo e felice della Bastiana Cocco, Alberto Gavini e Antonio vita di tanti di noi, un percorso che è stato di Ibba. Anche questa volta sono presenti tan- studi, di ricerche, ma anche di curiosità e di ti amici dell’Institut National du Patrimoine passioni vere. di Tunisi, dell’Agence de Mise en Valeur du Volgendoci indietro, quella di oggi è anche Patrimoine et de Promotion Culturelle della l’occasione per ripercorrere una storia lunga, Tunisia rappresentata da Samir Aounallah e intensa, stimolante, che ha prodotto risulta- delle Università del Maghreb. ti scientifici, numerose novità e significativi Sono trascorsi 33 anni da quando, il 16 progressi nelle nostre conoscenze e nei nostri dicembre 1983, nella sede della Camera di studi e insieme un ulteriore consolidamento Commercio, si apriva a Sassari il I Convegno di quella che è diventata negli anni una vera de L’Africa Romana, al quale parteciparono e propria rete di collegamento tra antichisti a un campione degli Studi Africanisti, quale fu cavallo tra le due rive del Mediterraneo, un Marcel Le Glay, indimenticabile maestro e rapporto di collaborazione paritario e stimo- amico, e altri nostri cari colleghi, come Hedi lante tra studiosi di formazione e di prove- Slim con la Signora Latifa, e poi Ammar nienza tanto differenti. Mahjoubi, Naidé Ferchiou, Giancarlo Susini, Diverse generazioni di studiosi si sono Angela Donati, Giovanna Sotgiu, Cinzia Vi- susseguite con passione civile, fornendo 2
Momenti di continuità e rottura: bilancio di trent’anni di convegni Anfiteatro di Lepcis Magna (Foto Attilio Mastino). contributi di grande interesse e presentando di contatto, di cooperazione e se si vuole di un’enorme quantità di materiale inedito. integrazione sovrannazionale. È soprattutto grazie ai colleghi provenien- A distanza di tre anni dal nostro Conve- ti dall’Algeria, dal Marocco, dalla Tunisia e gno il quadro generale del Mediterraneo è dalla Libia, che i nostri convegni hanno rag- notevolmente modificato: le primavere arabe giunto nel tempo uno straordinario amplia- si sono rivelate “inverni” terrificanti, prose- mento territoriale e geografico, abbracciando gue inarrestabile l’emorragia di profughi che la storia del Nord Africa nel suo insieme, al partono dalla Libia e non solo, esposti ad una di là della stessa denominazione letterale: l’A- incivile tratta di persone disperate, soprattut- frica, intesa non come singola provincia ma to di bambini; l’insicurezza ha travolto alcuni vista in alternativa all’Europa e all’Asia, come paesi, il 18 marzo 2015 l’attentato al Museo una delle tre parti dell’oikouméne romana, Nazionale del Bardo è stato un colpo terribi- con un allargamento di orizzonti e di pro- le inferto all’economia della Tunisia libera e spettive che permette di superare – scriveva democratica, ai beni culturali, al patrimonio, Azedine Beschaouch – la visione ristretta del soprattutto alle relazioni tra studiosi. Eppure Mar Mediterraneo, prevalentemente basata non mancano notizie straordinarie, come il su un asse Nord-Sud e di ricordare quello che premio Nobel assegnato per la pace al “quar- fu il bilinguismo ufficiale dell’impero dei Ro- tetto” tunisino, espressione dell’ Unione Ge- mani. L’Africa può allora diventare una parte nerale Tunisina del Lavoro (“Union Générale essenziale del più ampio bacino mediterra- Tunisienne du Travail”, UGTT); della Con- neo, un’area costiera non isolata ma che è in federazione Tunisina dell’Industria (“Union relazione con tutta la profondità del conti- Tunisienne de l’Industrie, du Commerce et nente, trovando nel Mediterraneo lo spazio de l’Artisanat”, UTICA), della Lega Tunisina 3
Presentazione di L’Africa Romana 20 Volubilis: Basilica (Foto Attilio Mastino). per la Difesa dei Diritti dell’Uomo (“Ligue presso l’Istituto Italiano di Cultura il 18 mar- Tunisienne pour la Défense des Droits de zo (in occasione delle cerimonie per ricordare l’Homme”, LTDH), dell’Ordine Nazionale l’attentato del Bardo), l’assemblea il 6 aprile a degli Avvocati di Tunisia (“Ordre National Sassari e oggi a Roma presso l’Istituto Nazio- des Avocats de Tunisie”, ONAT). nale di Studi Romani. Firmeremo tra poco E poi la presenza dal i ottobre 2015 di 100 la convenzione della Scuola Archeologica Ita- studenti magrebini che studiano in Sardegna liana di Cartagine con l’Agence de Mise en presso le due Università grazie all’impegno di Valeur du Patrimoine et de Promotion Cul- Unimed e della Fondazione di Sardegna (nei turelle della Tunisia. La convenzione preve- prossimi 5 anni si parla di 500 studenti). Al- de l’assenso del prof. Ridha Kacem direttore tri giovani magrebini che partecipano ai dot- generale dell’Agence per l’assegnazione in co- torati e agli scavi archeologici europei, come modato d’uso di aule e locali di segreteria per in passato gli studenti dell’Institut Supérieur la SAIC, con attività comuni, in particolare des Métiers du Patrimoine. L’Agence ha pub- la pubblicazione di una Guida di Cartagine blicato il prestigioso libro Je suis Bardo e pre- plurilingue. La SAIC si propone di favorire sentato a Tunisi, per iniziativa del Ministero opportunità di ricerca, formazione e diffusio- degli Affari Esteri e della Cooperazione in- ne delle conoscenze sul patrimonio relativo ternazionale e dell’Ambasciata d’Italia il 18 alle civiltà preistoriche e protostoriche, pre- marzo 2016, questo XX volume degli Atti de classiche, classiche, tardo-antiche, islamiche, L’Africa Romana e gli scavi archeologici tuni- moderne; valorizzare gli apporti di ogni sin- so-italiani. gola iniziativa in questo campo, mantenendo A Sassari il 22 febbraio 2016 è stata co- una visione ad ampio spettro e un coordina- stituita la Scuola Archeologica Italiana di mento funzionale; contribuire attivamente Cartagine, oggi arrivata a 112 associati, in- al dialogo interculturale e alle politiche di teressata ad operare in campo internazionale. sviluppo della Tunisia (e più in generale dei Il Consiglio scientifico si è riunito a Tunisi Paesi del Maghreb). 4
Momenti di continuità e rottura: bilancio di trent’anni di convegni Lavoreremo d’intesa con il Ministero de- nisia e in Marocco, forse anche in una Libia gli Affari Esteri e della Cooperazione interna- non più lacerata dagli esiti terribili del colo- zionale e con gli Istituti Italiani di cultura. Il nialismo e della dittatura. Vogliamo oggi ri- Rettore dell’Università di Sassari prof. Mas- percorrere con orgoglio la strada percorsa, del simo Carpinelli e il Presidente della Scuola resto torneremo presto in questo Istituto per archeologica italiana di Cartagine hanno fir- raccontare le imprese africane di Antonino mato una convenzione quadro per coordina- Di Vita raccolte nei due volumi recentemente re l’attività di formazione, soprattutto all’in- pubblicati da L’Erma di Bretschneider. terno del Dottorato di ricerca “Archeologia, Lasciatemi in chiusura ricordare due ma- storia, scienze dell’uomo” dell’Università di estri che ci hanno lasciato di recente, Nico- Sassari. Ma altri accordi sono in fase di ela- la Bonacasa (scomparso il i dicembre scorso, borazione. qualche settimana fa ricordato a Palermo) e Dal nostro osservatorio, constatiamo che, un altro maestro che abbiamo ugualmente nonostante le preoccupazioni, possono mol- amato, Josè María Blázquez Martínez, scom- tiplicarsi ora le grandi imprese di collabora- parso a Madrid il 27 marzo. Avremo modo zione internazionale. Questo volume vuole di ricordare la Sua opera davvero straordina- restituire l’unità della conoscenza, sbriciola- ria, tra Preistoria, Storia Antica, Archeologia, ta in mille rivoli dalle pratiche accademiche, Storia del cristianesimo, in Spagna ma più in quasi che s’assaporasse la condanna divina generale nel Mediterraneo antico. Oggi vor- della confusione delle lingue di babelica me- rei presentarlo come un amico generoso de moria. Qui è restituita la lingua delle origini, L’Africa Romana fin dal Congresso del 1989, che parlano all’unisono storici, archeologi, come Maestro capace di spaziare tra tante di- epigrafisti, numismatici, giuristi e scienziati scipline diverse, come punto di riferimento delle scienze esatte che combinano i loro sa- per tante generazioni di studiosi. Lascia un peri a quelli umanistici, tutti provenienti da rimpianto tra i giovani ricercatori che han- tanti paesi. no avuto la fortuna di incontrarlo a Sassari, Da questa polifonia è restituita la lingua a Tunisi, a Tozeur, a Djerba, a Rabat, a Sivi- delle origini prima di Babele che parlarono gli glia, proprio in occasione dei nostri convegni, uomini prima che i fratres in humanitas fos- parlando soprattutto di mosaici. Non è mai sero separati dall’ignorantia, dall’incapacità di mancato ai nostri incontri, ha presieduto le ascolto della parola, unica, di tutti gli uomini. sessioni di lavoro ed ha scritto le conclusio- Cari amici, noi tutti abbiamo creduto che ni con generosità e affetto. Si è sempre fat- la nostra azione non potesse esaurirsi nell’atti- to accompagnare da amici ed allievi, che ora vità di ricerca e di trasmissione di conoscenza: continuano a coltivare le sue passioni e le sue in questi anni abbiamo tentato di cooperare, curiosità. Con me è stato davvero un amico con i nostri studenti, fianco a fianco con gli grande e fedele, solo se penso alla sua finestra studenti e gli archeologi del Maghreb, in Tu- sull’Oceano, nella Cadice che amava. 5
Presentazione di L’Africa Romana 20 2. Presentazione questo incontro e non sarei davvero riuscito di Sergio Ribichini ad assimilare tutti i contributi. Consapevole dei miei limiti, lo stesso At- Confesso di avere accettato il compito di tilio mi ha proposto di presentare solo i saggi presentare questo volume con molto piacere più vicini ai miei interessi. E in tal senso mi e con un certo disagio. O per dire meglio: sono accordato con Isabel, cui spetta il lavoro con un certo piacere e con molto disagio. maggiore. Con piacere, giacché l’invito veniva da At- Scorrendo l’indice, ne ho selezionati una tilio Mastino, che ho conosciuto nel 1985 a quarantina: dedicando un minuto ciascuno, Sassari, per il III convegno di Studi sull’Afri- avrei bisogno almeno del doppio del tempo ca romana; che ho rivisto più volte e con il di cui dispongo. quale ora collaboro, per la Scuola Archeolo- E farei giusto in tempo a dire i titoli. For- gica Italiana di Cartagine, la SAIC. se. Dunque non solo non potevo dire di no, Dovrei trascurare ad esempio, tra le pre- ma anzi dovevo ricambiare l’onore che Attilio sentazioni di volumi, quella degli Studi in ri- mi faceva chiamandomi a questo ruolo. cordo di Giovanni Tore, che rende onore alla Anche con disagio, però; perché nel libro saggezza dell’amico punicologo precocemen- c’è già una bella presentazione1 e soprattut- te scomparso2. to perché Attilio è come un auriga sempre in Dovrei presentare chi propone una rifles- corsa, che spinge il carro delle sue iniziative a sione sulle forme di traduzione letterale o velocità impressionante. piuttosto di adattamento da una lingua all’al- Ho scritto questi appunti con la mano tra, come nel caso delle bilingui libico-puni- sinistra, perché la destra era fissa sulle casel- che e libico-latine di Dougga, quali espres- le di posta elettronica, dove i suoi messaggi sioni di un preciso disegno politico avviato arrivano in quantità notevole, per assicurare dal re numida Massinissa3. Dovrei riassumere uno slancio laborioso alla nuova impresa del- decenni di ricerche d’epigrafia punica4 e pro- la SAIC, che ci unisce, ci trascina, ci appas- getti di corpora per testi incisi, graffiti o di- siona. pinti su oggetti ceramici5. Con disagio, poi, perché non è facile ren- Dovrei riproporre problemi d’iconografia dere l’omaggio dovuto ai curatori del libro, a monetaria e il contenuto ideologico di rap- Paola Ruggeri che dal 1992 ha affiancato Ma- presentazioni divine in Mauretania6. stino nel duro ed efficace impegno editoriale, Dovrei presentare bilanci e prospettive di e che per questa occasione si è avvalsa della numismatica maghrebina, per lo studio delle collaborazione di Maria Bastiana Cocco, Al- serie monetali conservate nei musei tunisini7. berto Gavini, Edgardo Badaracco e Pierpaolo Longu. Nomi che rappresentano gli epigoni di 2 Attilio Mastino, Presentazione del volume Epì una scuola sarda di africanisti affermata a livel- oínopa pónton. Studi sul Mediterraneo antico in ricordo lo internazionale. di Giovanni Tore, a cura di C. Del Vais. Con disagio, infine, perché è difficile trova- 3 Intissar Sfaxi, Expériences de traduction dans l’univers libyque: l’apport des inscriptions bilingues. re un criterio capace di compendiare gli atti di 4 Alessandro Campus, L’Africa romana per l’epi- un grande convegno che è anche il bilancio di grafia punica: trent’anni di ricerche. trent’anni di appuntamenti internazionali, con 5 Paola Cavaliere, Danila Piacentini, Epigrafia del centinaia di partecipanti. quotidiano nel mondo fenicio e punico d’Occidente. Un libro con oltre 2500 pagine: non pote- 6 Elena Moreno Pulido, Melqart-Herakles nella monetazione mauritana. vo leggere tutto. Non avrei fatto in tempo per 7 Zakia Ben Hadj Naceur-Loum, Trente ans de numismatique maghrébine: quel bilan et quelles perspec- 1 Claude Briand-Ponsart, Présentation: V-XV. tives? 6
Momenti di continuità e rottura: bilancio di trent’anni di convegni Ma certo non avrei tempo per esaminare un percorso da spigolatore che potrebbe an- tutto con calma. dare bene: non offenderebbe chi resta escluso Dovrei inoltre spaziare tra geografia e sto- e sicuramente coinciderebbe col primo im- ria: politica, economica e religiosa, per par- pulso d’ogni lettore, giacché chiunque, in un lare di siti e di circolazione di beni nell’ar- libro appena edito, va subito a curiosare le ticolazione territoriale dei possedimenti cose a lui più vicine. cartaginesi8. Dovrei discutere d’inediti antro- Potrei così elogiare la presenza di studi ponimi d’origine punica in nuove epigrafi la- sulla sempre problematica interpretazione tine della Tunisia9. Dovrei evocare il sistema dei cosiddetti tofet, nella loro specificità e delle rotte tra il litorale nordafricano e la pe- nel passaggio dal culto del Baal cartaginese a nisola iberica, agli inizi della colonizzazione quello del Saturno africano14. fenicia10. Potrei questionare su significato e soprav- Dovrei segnalare i progetti imperialistici vivenza del rito molk nell’Africa romana15. di Alcibiade ricordati da Tucidide come ele- Potrei valutare la nozione della divinità pres- menti costitutivi dell’impero nella retorica di so gli antichi Libici16 e la venerazione del dio Aristide e Plutarco11. dell’oasi di Siwa17. Potrei discutere di plura- Dovrei dire di avere trovato l’eco di una lismo religioso, sulla scia di un progetto sulle tesi di dottorato su Massinissa come eroe let- strategie di appropriazione religiosa dell’Afri- terario, della quale ho seguito gli esordi e pre- ca romana18. sto ne vedrò il compimento12. Potrei anche rammentare, con Arnobio di Dovrei anche introdurre l’esame dei con- Sicca, le statue che uscivano dai forni, gli dèi tributi che trattano dei rapporti tra mondo fabbricati col martello, i nastri appesi agli al- punico e quello numidico, sul piano lingui- beri, le pietre cosparse d’olio di oliva, secon- stico e politico13. do tradizioni indigene e finanche puniche19. Ma il tempo di cui dispongo è davvero Ma rischierei di sovrappormi a quanto poco. dirà tra poco la collega Isabel. Ho pensato allora di selezionare gli studi Dovrei soffermarmi alquanto anche sui sulla religione, specie quella punica, seguendo progressi degli studi sul culto di Sardus Pater 8 Alessandro De Bonis, Distribuzione di siti e cir- colazione di beni nella Tunisia punica. 14 Bruno D’Andrea, Continuità e rottura in Nord 9 Ali Cherif, Prospections archéologiques et décou- Africa nel passaggio dall’età punica all’età romana: l’e- vertes épigraphiques dans la région de Bou Arada (Tu- sempio delle stele votive, tipologie formali, iconografie e nisie). iconologie. 10 Caterina Maria Coletti, Alcune considerazioni 15 Luis Alberto Ruiz Cabrero, «Non potevo sugli itinerari marittimi del Marocco settentrionale tra fumare l’erba sul prato di mio padre». La supervivencia l’antichità e il medioevo. del molk en el África romana. 11 Emilio Galvagno, Atene, Cartagine, Roma e la 16 Josuè Ramos-Martín, Antonio Tejera Gaspar, retorica di Elio Aristide. La concepción de la divinidad entre los antiguos Libios. 12 Mathilde Cazeaux, Masinissa, traître loyal: para- 17 Najoua Chebbi, Ammon: identité, espace et po- doxes d’une figure héroïque chez Tite-Live. Cf. Mathilde pulations. Cazeaux, « Dia tèn pros te theous kai tous anthrôpous 18 Valentino Gasparini, L’Africa romana, labora- athesian » (Polybe, XIV.1.4). Les alliés numides de la se- torio di mutazioni religiose. Nuove prospettive su prefe- conde guerre punique dans leurs rapports aux dieux et renze individuali e spazi di negoziazione. Gli obiettivi aux hommes, in « Guerre et religion dans les conflits principali di un progetto di studio triennale Introducing entre Carthage et Rome. Traces et représentations ». New, Re-interpreting Old Gods. Religious Pluralism Colloque Jeunes Chercheurs tunisiens, français et ita- and Agency in Africa Proconsularis and Numidia (146 liens, organisé par Corinne Bonnet, Mohamed Tahar BC – 235 AD). et Sergio Ribichini. Toulouse, 31 mai – 1er juin 2016. 19 Ridha Kaabia, Arnobe de Sicca du paganisme 13 Mansour Ghaki, Dougga, le libyque horizontal au christianisme: l’évolution cultuelle d’un lettré roma- et la punicisation. no-africain. 7
Presentazione di L’Africa Romana 20 ad Antas e su quel tempio in suo onore, per il ripercussioni che per queste tematiche si rile- quale si presentano qui alcune tematiche del- vano nella storiografia antica e recente25. la decorazione architettonica fittile, pertinen- Ma erano davvero troppi i contributi che te alla fase repubblicana, e una ricostruzione comunque avrei dovuto affidare al commen- grafica del personaggio divino20. to di Isabel. E non potrei certo dimenticare l’attenta Per non dire dell’attenzione da prestare rilettura dell’iconografia di un anello d’ar- agli studi sulle interferenze tra Sardi e Fenici, gento recuperato nel corredo di una tomba sulla nascita di nuove realtà sociali e comu- d’epoca tardo-romana, che porterebbe ad nitarie26, sulla continuità tra il periodo pu- escludere l’interpretazione offerta nel 1976 nico-ellenistico e l’età romano-repubblica- da Robert Du Mesnil du Buisson, che vi leg- na27; come pure sulle relazioni tra Etruria e geva il nome di Sid Babi21. Sardegna agli inizi dell’età del ferro28, e sui E finirei così, inesorabilmente, troppo processi di formazione urbana e dei gruppi lontano. elitari delle comunità tra IX e VIII secolo, in Dovrei poi dare spazio agli studi dei cor- ragione delle risorse agricole e minerarie29 e redi funerari delle necropoli fenicie e puniche in Sardegna22, ai cataloghi di materiali conse- guenti che ne illustrano la tipologia23 o l’uso 25 Stefan Ardeleanu, Au-delà du couple “continui- continuativo in tarda età tardo-punica e nella tés et ruptures”. Problèmes de périodisation en Numidie entre le IIe s. av. J.-C. et la fin du Ier s. ap. J.-C. Nouzha successiva età romana24. Boudouhou, Témoignages littéraires et archéologiques de Ma andare in cerca dei contributi che più circulations aux confins des Maurétanies aux époques m’incuriosiscono rifletterebbe una preferenza préromaine et romaine. Orietta Dora Cordovana, Note comunque soggettiva, fatta di silenzi e di elo- su alcune dinamiche di relazioni culturali in Africa ro- gi; e perderei la vostra attenzione. mana. Serena Zoia, Rotture e continuità nel paesaggio epigrafico mediterraneo di età romana: un confronto. Sono allora tornato a sfogliare i tre volumi Carlo Tronchetti, Continuità e trasformazione nella con un occhio rivolto ai fatti religiosi e l’altro Sardegna romana tra repubblica e primo impero. Ha- al tema del convegno: “momenti di continui- mid Arraichi, Le Maroc antique dans l’historiographie tà e di rottura”. Mi son detto che avrei potuto contemporaine: continuité, rupture ou mutation? Marco additare la presenza di studi su interazioni e Edoardo Minoja, Carlotta Bassoli, Valentina Chergia, Fabio Nieddu, Una città sul mare. Ricerche archeolo- mutazioni nel credo; interferenze, tradizio- giche a Bithia. Maria Adele Ibba, Alfonso Stiglitz, ni e cambiamenti nel culto, con l’attenzio- Maura Vargiu, Paesaggi rurali dell’hinterland di Caglia- ne rivolta all’esame dei rapporti tra Fenici, ri: il territorio di Settimo San Pietro. Elisabetta Garau, Greci, Romani e popolazioni indigene, sia Marco Rendeli, Ignazio Mura, Noemi Fadda, Enrico in nord-Africa che in Sardegna, nonché sulle Sartini, Sant’Imbenia: gli ambienti commerciali e la piazza. Beatrice Alba, Lidia De Rosa, Studi archeome- trici preliminari su alcune ciotole carenate dell’età del Ferro dal sito nuragico di Sant’Imbenia. 26 Jeremy Mark Hayne, Emanuele Madrigali, An- drea Roppa, Continuità e innovazioni formali nei mate- 20 Giuseppina Manca Di Mores, Il Sardus Pater ad riali da S’Urachi: un riflesso di interazione tra Nuragici Antas e la tarda repubblica romana. e Fenici. 21 Paolo Benito Serra, Su un anello d’argento da 27 Michele Guirguis, Rosana Pla Orquín, Monte Antas-Fluminimaggiore e su un sigillo in bronzo da Sca- Sirai tra età punica e romana (IV-II secolo a.C.). Tra- no Montiferro. sformazioni urbane e continuità culturale nella Sardegna 22 Piero Bartoloni, Le necropoli fenicie di Sulky. 1: di età ellenistica. le collezioni private. 28 Matteo Miletti, Stefano Santochini Gerg, Le 23 Elisa Pompianu, La necropoli di Villamar nel relazioni fra Etruria e Sardegna nella Prima e Seconda contesto della presenza cartaginese nella Marmilla. età del Ferro. 24 Sara Muscuso, Le urne cinerarie di età ellenistica 29 Mauro Mariani, Sant’Imbenia e i processi di for- dalla necropoli sulcitana. mazione urbana in Sardegna nell’età del Ferro. 8
Momenti di continuità e rottura: bilancio di trent’anni di convegni con forme legate alla diffusione d’ideologie30 dell’insediamento stesso38; i frammenti cera- e modelli orientali31. mici e i contenitori anforici che consentono Da studioso di cose puniche, avrei potuto di ricostruire i flussi commerciali39 o si pre- segnalare vari contributi sul territorio sulcita- sentano come possibili indicatori di tensioni, no in epoca punica e romana, con i risultati nei rapporti commerciali del Mediterraneo d’indagini archeologiche in siti e materiali antico40. specifici32, su particolari strutture edilizie33 o Insomma: prediligere un argomento a de- sulla caratterizzazione del patrimonio stori- trimento di altri era comunque una scelta dif- co-archeologico di tutta la zona e in un pe- ficile; né Isabel ed io potremmo certo presen- riodo ancora più ampio34. tare tutti gli articoli dei tre tomi, come ci ha E non potrei farcela, in ogni caso, a entrare ammonito con ansia Attilio Mastino, qualche nel dettaglio. giorno fa, scorrendo lo scambio di mail che Né avrei dovuto dimenticare i più nume- concordava i nostri interventi. rosi contributi dedicati a un altro importante Oltretutto, non avrei voluto né dovuto so- insediamento, che costituiscono un corposo vrappormi a quanto ha già scritto Guido Cle- caso di studio, con la presentazione di obiet- mente nel primo tomo41, dove ha ricostruito tivi e primi risultati di un progetto di ricerca la storia dei Convegni e sottolineato l’ampia ad ampio spettro35, le analisi archeometriche e collaborazione con Istituti di ricerca, Univer- le indagini subacquee36; le operazioni di scavo sità, Società scientifiche nazionali e interna- in settori ancora inesplorati37; i materiali da zionali. costruzione impiegati nelle diverse fasi edilizie Né dovrei ripetere quello che lo stesso Ma- stino ha sostenuto nel saluto introduttivo, sul- la rete di rapporti, relazioni, amicizie, infor- 30 Paolo Bernardini, Tradizione e cambiamento, mazioni, che sono il risultato dell’esperienza continuità e rottura in Sardegna nella Prima età del Fer- ro: l’esempio di Monte Prama. vissuta nei vari decenni di attività. 31 Alessandra Gobbi, Teresa Marino, La Prima età E non vorrei oltretutto perdere tempo a del Ferro a Pontecagnano. Dinamiche insediative e topo- considerare il patrimonio di conoscenze rag- grafia delle necropoli. giunto con questi convegni e nei volumi che 32 Giovanna Pietra, Il Sulcis in età romana. Anto- lo testimoniano: libri che s’intitolano all’Afri- nella Unali, Sulci in età repubblicana: la cultura mate- riale. ca Romana ma danno largo spazio anche al 33 Felicita Farci, Gianfranca Salis, Un contributo mondo fenicio e punico, a quello berbero e allo studio del Sulcis punico-romano: l’intervento 2011- libico, al mondo nuragico e prenuragico, alle 12 in località Su Landiri Durci (Carbonia). civiltà italiche e alle altre del Mediterraneo an- 34 Oliva Rodriguez Gutierrez, Jacinto Sanchez Gil tico. De Montes, Araceli Rodriguez Azogue, Alvaro Fer- nandez Flores, “In campis myrteis”. Un proyecto para el análisis diacrónico del territorio de la región sulcitana: una primera aproximación metodológica al estudio de la 38 Jacopo Bonetto, Giovanna Falezza, Caterina época antigua. Previato, Archeologia dell’edilizia a Nora (Sardegna). 35 Jacopo Bonetto, Anna Bertelli, Filippo Carraro, Dalla cava di Is Fradis Minoris ai monumenti della Giovanni Gallucci, Maria Chiara Metelli, Ivan Minel- città. la, “Nora e il mare”: ricerche e tutela attorno agli spazi 39 Eleonora Maria Cirrone, I contenitori anfori- costieri della città antica. ci dal riempimento della vasca-cantina dei vani V e Z 36 Michele Agus, Stefano Cara, Andrea Raffaele dell’area AB a Nora. Ghiotto, Le terrecotte figurate rinvenute nelle ricerche 40 Bianca Maria Giannattasio, Ceramica “greco-o- subacquee di Michel Cassien a Nora: uno studio integra- rientale” dall’area artigianale di Nora, come indicatore to tra archeologia e archeometria. di rottura. 37 Romina Carboni, Emiliano Cruccas, Luca Lan- 41 Guido Clemente, Momenti di continuità e rottu- teri, Nora (Pula-Cagliari). Progetto Isthmos. Campagna ra: bilancio di trent’anni di convegni dell’Africa romana, di Survey e scavo 2013. pp. 41-56. 9
Presentazione di L’Africa Romana 20 Roma, 12 maggio 2016 – Istituto Nazionale di Studi Romani. Da sinistra: Marco Milanese, Sergio Ribichini, Attilio Mastino, Mario Mazza, Isabel Rodà de Llanza. E certo avrei dovuto anche replicare a chi note, citando studi e mostrando argomenti; discredita la dimensione monumentale di que- avrei offerto, almeno, una qualche idea del sta cinquantina di tomi, a chi critica la vastità e contenuto di questa Ventesima Africa Romana. la dispersione degli argomenti trattati. Rispo- E potevo dunque confidare d’avere anche sta facile, peraltro, e semplice da argomentare, mostrato in questo modo quanto il Medi- ponendosi a fianco di chi loda la varietà degli terraneo antico fosse luogo di confronto e di interessi, di chi apprezza il metodo interdisci- dialogo; quali spunti da esso e con le pagine plinare e la veste editoriale, di chi elogia l’im- dell’Africa Romana possiamo ancora trarre, per mediatezza e la puntualità della pubblicazione, obbligare le nostre discipline a capirsi, in nome nonché la diffusione capillare dei volumi nelle d’una fiducia reciproca, di raffronti costruttivi, biblioteche di antichistica. d’una contaminazione scientifica fatta di ri- Dovrei, potrei, vorrei: il tempo si va esau- spetto, attenzione, apprezzamento. rendo e più non sono in grado di affermare. Ripeto dunque, a mo’ di conclusione, l’au- Però, mentre scrivevo gli appunti per de- spicio di Mastino e il suo parere su questi Atti, nunciare la mia insipienza, mi rendevo conto scritti e pubblicati nel desiderio d’un incontro che una scelta comunque l’andavo facendo; e d’una speranza, da rinnovare e alimentare an- che in fondo, e con il mio sinuoso cammino che negli anni terribili e difficili che andiamo tra i contributi, andavo rispondendo all’invi- vivendo42. to dell’allora Rettore dell’Università di Sassari promotore dell’incontro di studio. Quasi senza volerlo, mi andavo così con- vincendo che avrei potuto riprendere queste 42 Attilio Mastino, Saluto introduttivo, pp. 29-32. 10
Momenti di continuità e rottura: bilancio di trent’anni di convegni 3. Presentazione li Atti del Convegno tenuto a Alghero-Porto di Isabel Rodà de Llanza Conte dal 26 al 29 di settembre di 2013, con l’aiuto inestimabile di Maria Bastiana Cocco, L’evento di oggi commemora realmente Alberto Gavini, Edgardo Badaracco e Pierpa- un vero e grande successo. Ringrazio mol- olo Longu. Sono 3 volumi con 2570 pagine tissimo per l’onore che mi è stato dato, di e un totale di circa 200 contributi, molti con potere parlare in questa prestigiosa sede; e diversi autori. È difficile immaginare il lavo- debbo confessare che la scelta e la distinzio- ro di coordinamento, con tanti interventi che ne mi ha commosso. Il programma stabilisce non sempre arrivano puntuali e tutti prima o che sia quasi l’ultima, ma non per questo vo- poi siamo stati amichevolmente e gentilmen- glio omettere di riconoscere il grande merito te sollecitati, così da arrivare in tempo alla di Attilio Mastino, che in 30 anni ha saputo pubblicazione finale. Stabilire un ordine, in non fermarsi né disperarsi mai, nella continu- queste condizioni, è opera ciclopica, e utilissi- ità dell’organizzazione di 20 Convegni e nella mi sono gli indici alla fine. pubblicazione puntualissima degli Atti corri- Gli Atti di questo ventesimo Convegno spondenti. Volumi che consolidano ancor di sono, emotivamente, dedicati alla memoria più il ponte storico tra la Sardegna e l’Africa, delle vittime del terribile attentato del 2015 con un intenso e fluido scambio tra ricercato- al Museo Nazionale del Bardo. Pagine sincere ri europei e dei paesi del Nord-Africa e con il e piene anche di emozione sono quelle dedi- supporto di diverse istituzioni, in modo spe- cate a coloro ci hanno lasciato, sempre troppo ciale quelle della Tunisia, come viene giusta- presto: Claude Lepelley, Enzo Aiello, Emilio mente esposto nella presentazione di Claude Gabba, ai quali dobbiamo ora aggiungere la Briand-Ponsart. È stata per Attilio una fatica scomparsa di Nicola Bonacasa e, nel mese di di Ercole, ma per fortuna in questo caso non è marzo, del prof. Josè M. Blázquez che è stato rimasto da solo. Tutti sappiamo e riconoscia- per tanti anni un grande maestro, di molte mo il coraggio e la costanza del Professore e generazioni di professori universitari in Spa- amico, Attilio Mastino, meritatamente nomi- gna. nato Socio Onorario dell’Associazione Nazio- Mi è stato affidato il compito di parlare sui nale Archeologi (ANA). È stato veramente lui contributi di argomento romano, anche se in il grande imprenditore; ma il “capitano della tanti saggi si parla di continuità dall’epoca nave” ha avuto un equipaggio bravissimo e ha protostorica fino quella romana e medievale, saputo lasciare a ciascuno un suo ruolo, pro- come del resto è giusto che sia, visto il tema tagonista e importante, incominciando dagli principale del Convegno: “Momenti di con- entusiasti professori e ricercatori dell’Univer- tinuità e rottura”. Fare un commento appro- sità di Sassari come Giovanni Brizzi, Raimon- fondito di ognuno è un’impresa impossibile, do Zucca, Cinzia Vismara, Piero Bartoloni, nella mezz’ora assegnata. Sarebbe come spie- Marco Milanese, Antonio Ibba, Alessandro gare la guerra dei Cento anni incominciando: Teatini … e un lungo altro elenco. A tutti “alle ore 8 del primo giorno” … loro va la mia testimonianza di ammirazione Apriamo con i contributi del primo volu- e di gratitudine perché hanno reso possibile me, che per il periodo romano comincia nella questo punto di riferimento per la storia anti- pagina 215 con tre magnifici articoli su Leptis ca, l’archeologia e la filologia. Magna che toccano il Complesso Severiano, Il nostro omaggio sincero a Paola Rugge- l’utilizzo del marmo pentelico, le maestranze ri, direttrice adesso del Centro di Studi In- e i modelli decorativi, per esaminare anche le terdisciplinari sulle province romane, diretto recenti indagini nell’anfiteatro e le sue tre fasi in precedenza da Raimondo Zucca. La prof. costruttive, con una proposta di restauro. An- ssa Ruggeri è l’editrice di questi monumenta- diamo subito ad un altro anfiteatro della Li- 11
Presentazione di L’Africa Romana 20 bia, quello di Sabratha, e alla sua tecnica edili- proponeva di continuare, in un futuro che zia, tenendo conto dei marchi di cava. Ancora sfortunatamente non arriverà per lui. Il no- in ambiente dei ludi, si esaminano le tabulae stro ricordo e l’omaggio più sincero per il Pro- rinvenute nell’anfiteatro di Cartagine che fessore Blázquez. offrono una nuova luce sulla organizzazione Viene quindi un gruppo di saggi dedicati delle venationes e le emozioni che destavano ai mosaici, che inizia con l’articolo sulla con- tra gli spettatori e gli stessi venatores, di cui tinuità di circolazione di un modello orienta- tratta la tesi di dottorato dell’autrice del con- le maschile, con tunica manicata, anaxyrides tributo. Continuiamo a Cartagine per riesa- e berretto frigio, utilizzato in una assai ampia minare gli altari augustei e giulio-claudii, tra i serie iconografica. Un nuovo mosaico è stato quali un pezzo capitale è l’ara gentis Augustae scoperto nel frigidarium delle terme della Co- e anche due lastre scoperte tra l’anfiteatro e le lonia Iulia Neapolis, nel corso della campagna cisterne; non sfugge all’autore la problematica 2013, che ha messo in luce, grazie a prospe- del tempio sulla collina di Byrsa. zioni subacquee, anche quattro officinae per L’articolo seguente tratta delle piscinae o salsamenta. vivaria dell’Africa, con esempi a Cartagine, Nella parte consacrata alle iscrizioni, inco- Thuburbo Maius e Bulla Regia. Quindi si minciamo con le cosiddette “Bauinschriften”, presenta una nuova cartografia basata su tale che nell’Africa sono assai ricche d’informa- tematica, per la zona di Thala-Haïdra, al cen- zioni e suggerimenti. L’epigrafia illumina an- tro della Tunisia. che lo status giuridico dei terreni dei templi Passiamo alla scultura. Una bella statua costruiti dai cittadini di Thugga. Più avanti giovanile rinvenuta a Chemtou e databile al vediamo come un elenco di 88 iscrizioni con- 200 d.C., viene qui considerata una replica sente di avanzare proposte sulla organizza- del Ragazzo di Dresda, attribuibile a un origi- zione di epula, banchetti offerti da cittadini nale policleteo. Segue un articolo molto am- evergeti, quali sono rappresentati in parecchi pio, che disegna lo sviluppo del ritratto roma- mosaici. Lo studio delle iscrizioni di Thibilis no nelle province africane d’epoca severiana consente d’immaginare l’élite e le strutture fino all’invasione vandala; prova a rintracciare sociali della città. l’eredità indigena, ma forse in un’epoca assai In parte collegati all’epigrafia, diversi tarda e personalmente ritengo che i rilievi contributi si dedicano alla rete viaria, prima funerari di Ghirza debbano essere esaminati dell’entroterra settentrionale di Hadrume- sotto un’altra luce e su altri binari. tum e poi con un inquadramento generale Si continua con una serie di contributi sui dei problemi di viabilità antica nell’Africa mosaici, a cominciare da una riconsiderazio- Proconsolare, da non disgiungere dai rappor- ne dei Mamuralia nell’ambito dell’ideologia ti di Roma con le popolazioni locali. Chiude augustea, partendo della scena di un mosaico questa sezione lo studio del limes africano, della “Maison des Mois” di Thysdrus, il ce- con un’analisi del dispositivo militare romano lebre calendario figurato. Si discute poi della alla frontiera sud. continuità e rottura nei mosaici nordafricani Andiamo avanti con Numidia e Maure- con riferimento al tema dei ludi pugilum, a tania e troviamo un quadro generale della proposito di committenti e artigiani in epoca storiografia sulla Numidia e la sua popola- vandala e bizantina. E arriviamo al contributo zione fino il regno di Giuba I. Nella regione che pure ha avuto il tempo di consegnare lo dell’antica Satafis apprendiamo che scoperte scomparso Josè Mª Blázquez, su miti e leg- accidentali hanno consentito di intravedere gende omeriche nei mosaici della Hispania meglio lo sfruttamento delle campagne. Un e del Nord-Africa, con un repertorio molto articolo significativo è quello che parla della completo di temi mitologici che l’Autore si decorazione architettonica con foglie di acan- 12
Momenti di continuità e rottura: bilancio di trent’anni di convegni to in Numidia e Mauretania, con un influs- culturale. Molto interessante è poi la riflessio- so dei modelli italici ed egei. A proposito del ne sull’importanza delle culture native nella nome di Guelma, l’autore fa una riflessione creazione e sviluppo dell’idea di città-stato e sul peso del sostrato berbero. Proveniente da il salto allo “Stato” territoriale; in questo sen- Calama è anche un tesoretto d’epoca alto-im- so, la Grande Numidia di Massinissa ebbe un periale con 69 monete; finora nella regione si ruolo eccezionale. conosceva soltanto un altro tesoro, scoperto A partire dalla pagina 955 si pubblicano nel 1953. articoli sui viaggi in Cirenaica nel XVIII e E arriviamo al Marocco, cominciando per XIX secolo e sullo sviluppo dell’archeologia le vie settentrionali e per gli itinerari maritti- italiana in Libia durante la seconda guerra mi, tra l’antichità e il medioevo. Si continua mondiale, con una notevole differenziazione con la valutazione della fondazione di tre co- osservabile tra la Tripolitania e la Cirenaica, lonie nella politica organizzativa romana nel- come accade ancora oggi. Seguono un bi- la fine del I secolo a.C. Entriamo nell’ambito lancio delle conoscenze su Cherchel, con le dell’etnografia col tema del cambio e della ricerche dal 1840 fino ai nostri giorni, e un continuità tra i Getuli del Sud della Maure- riesame della storiografia sul Marocco antico. tania Tingitana. Ingressi, porte e finestre sono Una riflessione sulle gentes o nationes serve per per la prima volta studiati nel loro insieme analizzare l’organizzazione provinciale nel sud a Volubilis, dove l’onomastica degli abitanti della Pronconsolare e della Cesariense. permette di distinguere tra autoctoni e fo- Ritorniamo al Marocco col contributo sul- restieri, venuti soprattutto dall’Italia e dalle le ricerche a Volubilis, nel periodo dei Mauri, Hispaniae. Di Sala si studia un mosaico che e con le analisi della tabula Banasitana che è un pavimento di un frantoio. Nel quadro permettono un approfondimento sugli spo- della numismatica, si analizza l’immagine stamenti del personale equestre di alto ceto, della Mauretania nelle monete del regno di secondo le interpretazioni lasciate dal grande Adriano. H.-G. Pflaum più di 50 anni or sono. Viene I tre ultimi articoli del primo tomo offrono in seguito uno studio su briganti e ribelli nelle quadri generali. Due saggi propongono una campagne africane del III secolo. valutazione d’assieme di 30 anni d’archeolo- Compaiono poi lavori d’insieme, relati- gia funeraria nei Convegni L’Africa Romana vi alla tarda antichità. Prima, sulla creazione e sulle prospettive di questa linea di ricerca. della Mauretania Sitifense; poi, sui lavori di Un terzo presenta, dalla sponda meridionale, manutenzione dei templi dell’Africa procon- il cosiddetto “Cerchio dello stretto di Gibil- solare in epoca tetrarchica e costantiniana. Si terra”. parla anche del contrasto tra l’Imperatore e Il secondo tomo, con un totale di 71 con- l’Usurpatore nei Panegirici latini costantinia- tributi, per lo più di tematiche romane, conti- ni. Una riflessione d’insieme molto ampia e nua con l’archeologia del Marocco, iniziando valida è quella che rientra nella attività com- con una rivisitazione del sito di Tamuda, pres- merciale mediterranea fra l’età imperiale e so Tetuan, e le vicende della sua identificazio- l’età tardo-antica, che diminuisce verso la fine ne. Si continua ancora con Tamuda, in due del V secolo e scompare nel VII. È molto utile lavori consecutivi firmati da una medesima rivisitare anche la questione della fine dello équipe di ricercatori, che offrono i risultati sfruttamento delle cave, tramite il riesame del della campagna di scavo del 2011 agli inizi del sito di Chemtou, l’antica Simithus, e dell’im- castellum e del suo urbanesimo e cronologia. pianto di un ergastulum. La testimonianza di Seguono contributi sui doni votivi nell’Afri- Agostino serve per parlare della conversione ca romana, con una bella indagine sui votivi degli Ebrei al cristianesimo. Poi si analizza lo anatomici fittili come elemento di continuità sviluppo del centro di Cartagine nel V e VI 13
Presentazione di L’Africa Romana 20 secolo. Si continua con un bilancio degli stu- con uno splendido catalogo di animali e una di sulla tarda antichità e sul cristianesimo nei iscrizione frammentaria di alto interesse. Se- Convegni dell’Africa Romana, dal 1983; poi gue la strana vicenda di una statua di Mustis con un contributo su una tematica di lungo consacrata a Giove Ottimo Massimo. sviluppo, qual è il rapporto tra cristianesimo Entriamo con questo nella conoscenza di e Impero, in questo caso sotto la luce dottri- siti poco noti, grazie alle prospezioni e alle nale di Agostino. Un dibattito tuttora aperto scoperte epigrafiche nella regione di Bou Ara- è anche la sopravvivenza del donatismo dopo da in Tunisia, che consentono di approfondi- il 411. re l’onomastica degli abitanti romani; l’analisi Identifichiamo quindi una parte consacra- dell’epitafio di Peculiaris permette di procede- ta alle fonti scritte, letterarie ed epigrafiche, re verso il sito antico di Ksar Bou Khriss a un incominciando con l’Anthologia latina, come centinaio di chilometri dalla capitale Tunisi. è intitolata nei tempi moderni e come è l’o- Le iscrizioni rendono possibile determinare biettivo di molte ricerche recenti. Di seguito, l’origine africana dei funzionari dei secoli II e si parla di Arnobio di Sicca, nella conversione III, e di apprendere che 61 spettacoli furono dal paganesimo al cristianesimo. Un’iscrizio- offerti in Numidia da 33 evergeti. I termini ne di Tipasa serve per tentare l’identificazione pubblici sono l’elemento più sicuro per deter- dei martiri venerati. minare i confini, come in Mauretania, dove Entriamo nella parte dedicata all’epoca sei cippi terminali si riferiscono a proprietà bizantina. Riletture di diversi autori servono imperiali. per esaminare l’amministrazione provinciale Continuiamo in ambito epigrafico con la dell’Africa sotto Giustiniano. La testimonian- notevole presenza di iscrizioni imperiali di za del vescovo Gregorio di Agrigento per- Mauretania Cesariense e Sitifense, che dimo- mette d’indagare sul porto della sua città e lo strano più continuità che discontinuità. Sono stretto collegamento col Nord-Africa. Segue esaminate le tabulae di ospitalità e di patrona- un lavoro sulla difesa dell’Egitto bizantino, to, in particolare una tessera di Leptis Magna. zona davvero strategica per l’Impero roma- Interessante è la presenza femminile nella me- no-bizantino. dicina dell’Africa romana, con iscrizioni che Passiamo adesso alla Cirenaica, per esa- parlano di 6 obstetrices e 1 medica. L’analisi minare l’esercito privato di Sinesio contro gli della tegola di Palermo serve per un erudito Austoriani o Ausuriani, e per studiare anche esame, con tante considerazioni ipotetiche le nuove strategie difensive, da Sinesio a Giu- che non chiudono il dibattito sulla proprietà stiniano. o no dei Minicii Natales Barcinonenses nell’A- Transitiamo quindi in Sardegna, per segui- frica Proconsolare. Saltiamo a Luni, dove si re il vescovo africano Fulgenzio, esiliato nell’i- rivisitano le epigrafi di imperatori e notabili sola per la sua fede ortodossa, e anche per se- di origine africana. Un’ampia visione del pae- guire il Rutilius Palladius, autore del celebre saggio epigrafico in Sardegna, Betica e Africa Opus agriculturae e zio dello scrittore Rutilio è breve, ma con interessanti suggerimenti. Namaziano. Ancora sul piano dell’epigrafia, usciamo Un approccio all’esame della tradizione del territorio africano dapprima con una let- tardo-antica è ora possibile attraverso un esa- tura dei tituli picti su anfore betiche rinvenute me dell’opera di Carlo Magno, fondatore del a Modena e Parma, e poi con lo studio degli nuovo ordine in Europa. graffiti latini del santuario di Son Oms, sito Dopo queste pagine, entriamo in una preistorico di lunga sopravvivenza nell’isola di parte consacrata alle produzioni artistiche ed Maiorca, la cui romanizzazione iniziale viene epigrafiche. Prima, la musiva, con una nuova studiata alcune pagine più avanti (1651 ss.). proposta di lettura del mosaico di Cartagine L’epigrafia è stata una scienza che ha utiliz- 14
Momenti di continuità e rottura: bilancio di trent’anni di convegni zato molto precocemente le nuove tecnologie E arriviamo al terzo volume con 57 contri- e qui si offrono i risultati attraverso un laser buti, tutti meno 4 (pp. 2133-2177) dedicati scanner 3D di un progetto di ricerca dell’U- alla archeologia in Sardegna. Di questi, 33 niversità degli Studi di Sassari. Continuiamo appartengono all’epoca romana. con la Sardegna, esaminando la nascita della Noi cominciamo dalla pagina 1807 dove praefectura provinciae Sardiniae, sicuramente troviamo un bell’articolo sulle produzioni ce- dovuta a Tiberio. Infine, i supporti funerari ramiche tra il II secolo a.C. e il I d.C., l’una a consentono di considerare tipi concreti, come vernice nera e l’altra conosciuta come sigillata i cippi e le cupae. sarda. Andiamo sulla capitale, Roma. Roma fon- Quindi, entriamo in una parte molto ric- data dagli Etruschi? con punto interrogativo; ca, centrata in differenti aspetti della città di la risposta dell’autore è positiva. Più avanti (p. Nora, oggetto di ricerca da parte di Univer- 1689 ss.) si identificano i resti monumentali sità diverse. Dal tempio del culto imperiale a rinvenuti a Palazzo Valentini, che consentono Nora è apparsa la dedica epigrafica a Mulci- l’identificazione col templum Divi Traiani et ber. Più avanti nel volume, si analizza il con- Divae Plotinae, e si analizzano anche i resti testo ceramico del pronao e, sempre a Nora, della domus B, molto attiva nel III secolo (p. si esaminano anche contenitori anforici che 1717). permettono di conoscere meglio i flussi com- Dopo questa domanda sulla fondazione merciali di Nora e della Sardegna meridiona- etrusca di Roma, rientriamo nel continente le. Non si trascura la continuità di vita a Nora africano, con una riflessione sulle influenze nella tarda antichità fino all’VIII secolo con lo dell’Occidente romano su Marina-el-Ala- studio della ceramica ad impasto. mein, in Egitto. Presentando esempi dall’A- Immediatamente dopo troviamo una sin- frica Proconsolare e dall’Hispania, si studia- tesi sul territorio del Sulcis nel sudovest del- no i mosaici come documento della cultura la Sardegna dove anche una équipe spagnola letteraria. Si parla successivamente dell’Africa porta avanti un progetto per inventariare il romana nei pavimenti musivi di Lusitania. ricco patrimonio. Più oltre si tratta delle vil- Siamo dunque in ambiente ispanico. In le e strutture produttive del territorio di San primo luogo, le Baleari con la romanizzazione Giovanni Suergiu. iniziale nell’isola di Maiorca, lo studio dell’e- All’età repubblicana appartengono le ter- pigrafia e la vita municipale di Pollentia e gli recotte architettoniche del tempio di Sardus itinerari tra questa città e Palma. Un paral- Pater ad Antas e di questa località si analizza lelismo che si dimostra in parecchie occasio- anche un anello in argento con simbolismo ni tra Hispania Citerior e Dalmazia, si può giudeo-cristiano. In contesto alto-medievale stabilire con l’attribuzione dello ius Italicum si situano le strutture scavate a Selargius, ma alle rispettive comunità sotto Augusto. Per i frammenti epigrafici consentono di scorgere continuare in Dalmazia, si presentano le evi- l’hinterland rurale di Cagliari. denze epigrafiche di Dalmati nelle provincie Altri contributi ci portano all’anfiteatro di africane. Aquae Ypsitanae-Forum Traiani con i recenti Chiudono questo secondo tomo due arti- scavi che hanno messo in luce un terzo del coli, il primo con l’analisi delle importazioni monumento. In seguito andiamo al periodo africane nella costa tirrenica cosentina, molto tardo e bizantino della città romana di Cor- intense tra il III e il V secolo, e finalmente, nus e al progetto di approfondire lo studio del un secondo che offre i risultati della ricerca paesaggio antico e dello sfruttamento di mi- archeologica nelle isole pontine maggiori, con niere di ferro. Continuiamo con l’archeologia un quadro cronologico della media e tarda età del paesaggio tra le città di Tharros e Cornus imperiale. tra il I e il VII secolo. Un altro contributo pre- 15
Presentazione di L’Africa Romana 20 senta lo scavo archeologico del ponte sul Rio necropoli di Monte Carru, appartenente a un Palmas, costruito sotto Traiano, mentre l’ar- personaggio della gens Caecilia. ticolo successivo tratta della viabilità romana Chiude il volume un bell’articolo d’insie- in territorio di Tuili. Continuità e rotture, me su continuità e trasformazione di flussi tema centrale del Convegno, si rintracciano commerciali tra le Baleari, Sardegna, Corsica nei territori di Teti e Villanova Tulo dove è e alto Tirreno in epoca romana, rivalorizzan- stato individuato nel 2012 un ambiente di età do il carattere di ponte delle isole nel bacino romana. del Mediterraneo Occidentale e le zone del Entriamo poi nell’area di Turris Libisonis continente. con due lavori che fanno conoscere impor- Rimane soltanto da fare un breve riassunto tanti indagini archeologiche recenti su questa degli 4 lavori nella parte centrale del volume colonia. Parecchie pagine dopo (2425) si offre (p. 2133 a 2186) che escono dell’area sarda la scoperta nel 2013 di un nuovo tratto del per ritornare all’Africa e a soggetti generali. In suo acquedotto di 106 metri; un altro articolo primo luogo si tenta di distaccarsi della con- pubblica una bella gemma vitrea decorata con siderazione generale della provincia come un una scena di caccia al grande felino che si col- confine, per fare un elenco dei fines, delle arae lega ad un modello sulla figura di Alessandro e dei termini epigrafici che consentono di Magno. intravedere l’identità provinciale. Segue una Seguono 2 articoli con i nuovi dati delle sintesi sui mausolei romani dell’Africa Pro- prospezioni subacquee nell’arcipelago della consolare, con un ricco paesaggio funerario Maddalena, che offrono nuova luce sui relitti di 400 monumenti all’incirca, molti inediti e in questa zona di passaggio, chiave per le rotte in cattivo stato di conservazione; per questo marittime. il progetto appare di alto interesse, tenendo L’utilizzo del termine “Sardo Pellita” viene conto della distribuzione spaziale, delle tipo- sottoposto a un’analisi in funzione dei model- logie architettoniche e, naturalmente, dell’e- li storici utilizzati nelle varie epoche. pigrafia e del rango sociale degli defunti e le Nell’hinterland di Cagliari sono state re- loro famiglie. Un terzo articolo parla, in un alizzate prospezioni nel territorio di Settimo modo generico, della continuità iconografica San Pietro in età romana e hanno dimostrato in taluni mosaici romani di zone molto diver- un’intensa produzione agraria nei secoli ro- se. Il quarto articolo di questo blocco tocca il mani e una occupazione capillare. soggetto delle immagini scultoree della gente Proseguendo con i paesaggi rurali, andia- di colore, discusse al di là delle impostazio- mo nel centro della Sardegna, dove la presen- ni dipendenti da pregiudizi razzisti o etnici: za di comunità romanizzate appare più antica sono i cosiddetti “etiopi” delle fonti letterarie; di quanto si credeva, come dimostra la villa solitamente rappresentano schiavi o prigio- rustica di Ortueri. nieri. Andiamo avanti nel tempo, con le recen- Con questo arriviamo alla fine del nostro ti indagini all’esterno della cattedrale di San percorso, un percorso di una grande densità e Pietro di Bosa eretta nell’XI secolo; nell’area ricchezza, che dimostra una volta di più come settentrionale sono state scoperte ceramiche la conoscenza del Mediterraneo occidentale africane A, C e D e altre ceramiche di mensa non sarebbe la stessa se non avessimo avuto e dispensa dalla fine IV e gli inizi del V secolo. questi 30 anni di Convegni sull’Africa Roma- Continuiamo nella valle del Temo, tentando na. di ricostruire il paesaggio antico di Bosa, mol- to diverso da quello attuale. Vivant, crescant, floreant !!! Dopo, andiamo ad Alghero dove si studia una nuova iscrizione funeraria della 16
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