Presentazione del volume L'Africa Romana 20

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Presentazione del volume L'Africa Romana 20
Cartagine. Studi e Ricerche, 1 (2016)                     Sezione: Notizie e Resoconti
Rivista della Scuola Archeologica Italiana di Cartagine   Articolo presentato il 04/11/2016
http://ojs.unica.it/index.php/caster/index                Accettato in data 14/11/2016
doi: 10.13125/caster/2491                                 Pubblicato in data 23/12/2016

                                                                                                   CaSteR, 1 (2016)

Presentazione del volume
L’Africa Romana 20

Atti del XX Convegno Internazionale di studi “L’Africa romana. Momenti di continuità e rottura: bilancio
di trent’anni di convegni” (Alghero - Porto Conte Ricerche, 26-29 settembre 2013).
A cura di Paola Ruggeri (con la collaborazione di Maria Bastiana Cocco, Alberto Gavini, Edgardo
Badaracco, Pierpaolo Longu). I-III, Carocci Editore, Roma 2015.
Roma, 12 maggio 2016 – Istituto Nazionale di Studi Romani, Piazza Cavalieri di Malta, 2
per iniziativa di:
Centro di Studi Interdisciplinari sulle province romane dell’Università di Sassari
Istituto Nazionale di Studi Romani

Programma

Saluto di Paolo Sommella, Presidente dell’Istituto Nazionale di Studi Romani
Saluto di Marco Milanese, Direttore del Dipartimento di Storia, Scienze dell’Uomo e della Formazione dell’U-
    niversità di Sassari
Introduzione di Attilio Mastino, coordinatore del Dottorato di ricerca in Archeologia, Dipartimento di Storia,
    Scienze dell’Uomo e della Formazione dell’Università di Sassari
Presentazione di Sergio Ribichini, Istituto per la Conservazione e Valorizzazione dei Beni Culturali, CNR -
    Roma
Presentazione di Isabel Rodà de Llanza, Universitat Autònoma de Barcelona, Departement de Ciències de
    l’Antiguitat i de l’Edat Mitjana
Conclusioni di Mario Mazza, Accademia Nazionale dei Lincei

    1. Introduzione                                       Alberto Gavini, Edoardo Badaracco e Pier-
    di Attilio Mastino                                    paolo Longu.
                                                              Il volume è compreso nella collana del
    La prestigiosa ospitalità dell’Istituto Na-           Centro di studi interdisciplinari sulle pro-
zionale di studi romani e dell’amico e mae-               vince romane e del Dipartimento di storia,
stro Paolo Sommella ci conduce oggi a Roma                scienze dell’uomo e della formazione dell’U-
a presentare gli Atti del XX Convegno inter-              niversità di Sassari (rappresentato oggi dal
nazionale de L’Africa Romana svoltosi ad Al-              Direttore Marco Milanese) e tratta il tema
ghero nel settembre 2013, pubblicati dall’E-              Momenti di continuità e rottura: bilancio di
ditore Carocci a cura di Paola Ruggeri, con               trent’anni di convegni L’Africa Romana. Lo ab-
la collaborazione di Maria Bastiana Cocco,                biamo pubblicato grazie alla consueta gene-
Presentazione del volume L'Africa Romana 20
Presentazione di L’Africa Romana 20

rosità della Fondazione di Sardegna e del suo        smara, l’allora Ispettore della Soprintendenza
presidente il sen. Antonello Cabras.                 Archeologica di Cagliari Raimondo Zucca.
    Grazie alla collaborazione di Massimilia-            Lasciatemi tornare indietro commosso a
no Ghilardi, torniamo in questo prestigioso          quel momento lontano, ripercorrendo per
Istituto dove il 17 dicembre 2012 avevamo            un attimo tante storie e tanti avvenimenti,
presentato il XIX volume, curato da Maria            un pezzo lungo significativo e felice della
Bastiana Cocco, Alberto Gavini e Antonio             vita di tanti di noi, un percorso che è stato di
Ibba. Anche questa volta sono presenti tan-          studi, di ricerche, ma anche di curiosità e di
ti amici dell’Institut National du Patrimoine        passioni vere.
di Tunisi, dell’Agence de Mise en Valeur du              Volgendoci indietro, quella di oggi è anche
Patrimoine et de Promotion Culturelle della          l’occasione per ripercorrere una storia lunga,
Tunisia rappresentata da Samir Aounallah e           intensa, stimolante, che ha prodotto risulta-
delle Università del Maghreb.                        ti scientifici, numerose novità e significativi
    Sono trascorsi 33 anni da quando, il 16          progressi nelle nostre conoscenze e nei nostri
dicembre 1983, nella sede della Camera di            studi e insieme un ulteriore consolidamento
Commercio, si apriva a Sassari il I Convegno         di quella che è diventata negli anni una vera
de L’Africa Romana, al quale parteciparono           e propria rete di collegamento tra antichisti a
un campione degli Studi Africanisti, quale fu        cavallo tra le due rive del Mediterraneo, un
Marcel Le Glay, indimenticabile maestro e            rapporto di collaborazione paritario e stimo-
amico, e altri nostri cari colleghi, come Hedi       lante tra studiosi di formazione e di prove-
Slim con la Signora Latifa, e poi Ammar              nienza tanto differenti.
Mahjoubi, Naidé Ferchiou, Giancarlo Susini,              Diverse generazioni di studiosi si sono
Angela Donati, Giovanna Sotgiu, Cinzia Vi-           susseguite con passione civile, fornendo
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Presentazione del volume L'Africa Romana 20
Momenti di continuità e rottura: bilancio di trent’anni di convegni

                           Anfiteatro di Lepcis Magna (Foto Attilio Mastino).

contributi di grande interesse e presentando           di contatto, di cooperazione e se si vuole di
un’enorme quantità di materiale inedito.               integrazione sovrannazionale.
    È soprattutto grazie ai colleghi provenien-            A distanza di tre anni dal nostro Conve-
ti dall’Algeria, dal Marocco, dalla Tunisia e          gno il quadro generale del Mediterraneo è
dalla Libia, che i nostri convegni hanno rag-          notevolmente modificato: le primavere arabe
giunto nel tempo uno straordinario amplia-             si sono rivelate “inverni” terrificanti, prose-
mento territoriale e geografico, abbracciando          gue inarrestabile l’emorragia di profughi che
la storia del Nord Africa nel suo insieme, al          partono dalla Libia e non solo, esposti ad una
di là della stessa denominazione letterale: l’A-       incivile tratta di persone disperate, soprattut-
frica, intesa non come singola provincia ma            to di bambini; l’insicurezza ha travolto alcuni
vista in alternativa all’Europa e all’Asia, come       paesi, il 18 marzo 2015 l’attentato al Museo
una delle tre parti dell’oikouméne romana,             Nazionale del Bardo è stato un colpo terribi-
con un allargamento di orizzonti e di pro-             le inferto all’economia della Tunisia libera e
spettive che permette di superare – scriveva           democratica, ai beni culturali, al patrimonio,
Azedine Beschaouch – la visione ristretta del          soprattutto alle relazioni tra studiosi. Eppure
Mar Mediterraneo, prevalentemente basata               non mancano notizie straordinarie, come il
su un asse Nord-Sud e di ricordare quello che          premio Nobel assegnato per la pace al “quar-
fu il bilinguismo ufficiale dell’impero dei Ro-        tetto” tunisino, espressione dell’ Unione Ge-
mani. L’Africa può allora diventare una parte          nerale Tunisina del Lavoro (“Union Générale
essenziale del più ampio bacino mediterra-             Tunisienne du Travail”, UGTT); della Con-
neo, un’area costiera non isolata ma che è in          federazione Tunisina dell’Industria (“Union
relazione con tutta la profondità del conti-           Tunisienne de l’Industrie, du Commerce et
nente, trovando nel Mediterraneo lo spazio             de l’Artisanat”, UTICA), della Lega Tunisina
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Presentazione del volume L'Africa Romana 20
Presentazione di L’Africa Romana 20

                               Volubilis: Basilica (Foto Attilio Mastino).

per la Difesa dei Diritti dell’Uomo (“Ligue             presso l’Istituto Italiano di Cultura il 18 mar-
Tunisienne pour la Défense des Droits de                zo (in occasione delle cerimonie per ricordare
l’Homme”, LTDH), dell’Ordine Nazionale                  l’attentato del Bardo), l’assemblea il 6 aprile a
degli Avvocati di Tunisia (“Ordre National              Sassari e oggi a Roma presso l’Istituto Nazio-
des Avocats de Tunisie”, ONAT).                         nale di Studi Romani. Firmeremo tra poco
    E poi la presenza dal i ottobre 2015 di 100         la convenzione della Scuola Archeologica Ita-
studenti magrebini che studiano in Sardegna             liana di Cartagine con l’Agence de Mise en
presso le due Università grazie all’impegno di          Valeur du Patrimoine et de Promotion Cul-
Unimed e della Fondazione di Sardegna (nei              turelle della Tunisia. La convenzione preve-
prossimi 5 anni si parla di 500 studenti). Al-          de l’assenso del prof. Ridha Kacem direttore
tri giovani magrebini che partecipano ai dot-           generale dell’Agence per l’assegnazione in co-
torati e agli scavi archeologici europei, come          modato d’uso di aule e locali di segreteria per
in passato gli studenti dell’Institut Supérieur         la SAIC, con attività comuni, in particolare
des Métiers du Patrimoine. L’Agence ha pub-             la pubblicazione di una Guida di Cartagine
blicato il prestigioso libro Je suis Bardo e pre-       plurilingue. La SAIC si propone di favorire
sentato a Tunisi, per iniziativa del Ministero          opportunità di ricerca, formazione e diffusio-
degli Affari Esteri e della Cooperazione in-            ne delle conoscenze sul patrimonio relativo
ternazionale e dell’Ambasciata d’Italia il 18           alle civiltà preistoriche e protostoriche, pre-
marzo 2016, questo XX volume degli Atti de              classiche, classiche, tardo-antiche, islamiche,
L’Africa Romana e gli scavi archeologici tuni-          moderne; valorizzare gli apporti di ogni sin-
so-italiani.                                            gola iniziativa in questo campo, mantenendo
    A Sassari il 22 febbraio 2016 è stata co-           una visione ad ampio spettro e un coordina-
stituita la Scuola Archeologica Italiana di             mento funzionale; contribuire attivamente
Cartagine, oggi arrivata a 112 associati, in-           al dialogo interculturale e alle politiche di
teressata ad operare in campo internazionale.           sviluppo della Tunisia (e più in generale dei
Il Consiglio scientifico si è riunito a Tunisi          Paesi del Maghreb).

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Presentazione del volume L'Africa Romana 20
Momenti di continuità e rottura: bilancio di trent’anni di convegni

    Lavoreremo d’intesa con il Ministero de-             nisia e in Marocco, forse anche in una Libia
gli Affari Esteri e della Cooperazione interna-          non più lacerata dagli esiti terribili del colo-
zionale e con gli Istituti Italiani di cultura. Il       nialismo e della dittatura. Vogliamo oggi ri-
Rettore dell’Università di Sassari prof. Mas-            percorrere con orgoglio la strada percorsa, del
simo Carpinelli e il Presidente della Scuola             resto torneremo presto in questo Istituto per
archeologica italiana di Cartagine hanno fir-            raccontare le imprese africane di Antonino
mato una convenzione quadro per coordina-                Di Vita raccolte nei due volumi recentemente
re l’attività di formazione, soprattutto all’in-         pubblicati da L’Erma di Bretschneider.
terno del Dottorato di ricerca “Archeologia,                 Lasciatemi in chiusura ricordare due ma-
storia, scienze dell’uomo” dell’Università di            estri che ci hanno lasciato di recente, Nico-
Sassari. Ma altri accordi sono in fase di ela-           la Bonacasa (scomparso il i dicembre scorso,
borazione.                                               qualche settimana fa ricordato a Palermo) e
    Dal nostro osservatorio, constatiamo che,            un altro maestro che abbiamo ugualmente
nonostante le preoccupazioni, possono mol-               amato, Josè María Blázquez Martínez, scom-
tiplicarsi ora le grandi imprese di collabora-           parso a Madrid il 27 marzo. Avremo modo
zione internazionale. Questo volume vuole                di ricordare la Sua opera davvero straordina-
restituire l’unità della conoscenza, sbriciola-          ria, tra Preistoria, Storia Antica, Archeologia,
ta in mille rivoli dalle pratiche accademiche,           Storia del cristianesimo, in Spagna ma più in
quasi che s’assaporasse la condanna divina               generale nel Mediterraneo antico. Oggi vor-
della confusione delle lingue di babelica me-            rei presentarlo come un amico generoso de
moria. Qui è restituita la lingua delle origini,         L’Africa Romana fin dal Congresso del 1989,
che parlano all’unisono storici, archeologi,             come Maestro capace di spaziare tra tante di-
epigrafisti, numismatici, giuristi e scienziati          scipline diverse, come punto di riferimento
delle scienze esatte che combinano i loro sa-            per tante generazioni di studiosi. Lascia un
peri a quelli umanistici, tutti provenienti da           rimpianto tra i giovani ricercatori che han-
tanti paesi.                                             no avuto la fortuna di incontrarlo a Sassari,
    Da questa polifonia è restituita la lingua           a Tunisi, a Tozeur, a Djerba, a Rabat, a Sivi-
delle origini prima di Babele che parlarono gli          glia, proprio in occasione dei nostri convegni,
uomini prima che i fratres in humanitas fos-             parlando soprattutto di mosaici. Non è mai
sero separati dall’ignorantia, dall’incapacità di        mancato ai nostri incontri, ha presieduto le
ascolto della parola, unica, di tutti gli uomini.        sessioni di lavoro ed ha scritto le conclusio-
    Cari amici, noi tutti abbiamo creduto che            ni con generosità e affetto. Si è sempre fat-
la nostra azione non potesse esaurirsi nell’atti-        to accompagnare da amici ed allievi, che ora
vità di ricerca e di trasmissione di conoscenza:         continuano a coltivare le sue passioni e le sue
in questi anni abbiamo tentato di cooperare,             curiosità. Con me è stato davvero un amico
con i nostri studenti, fianco a fianco con gli           grande e fedele, solo se penso alla sua finestra
studenti e gli archeologi del Maghreb, in Tu-            sull’Oceano, nella Cadice che amava.

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Presentazione di L’Africa Romana 20

   2. Presentazione                                      questo incontro e non sarei davvero riuscito
   di Sergio Ribichini                                   ad assimilare tutti i contributi.
                                                             Consapevole dei miei limiti, lo stesso At-
    Confesso di avere accettato il compito di            tilio mi ha proposto di presentare solo i saggi
presentare questo volume con molto piacere               più vicini ai miei interessi. E in tal senso mi
e con un certo disagio. O per dire meglio:               sono accordato con Isabel, cui spetta il lavoro
con un certo piacere e con molto disagio.                maggiore.
    Con piacere, giacché l’invito veniva da At-              Scorrendo l’indice, ne ho selezionati una
tilio Mastino, che ho conosciuto nel 1985 a              quarantina: dedicando un minuto ciascuno,
Sassari, per il III convegno di Studi sull’Afri-         avrei bisogno almeno del doppio del tempo
ca romana; che ho rivisto più volte e con il             di cui dispongo.
quale ora collaboro, per la Scuola Archeolo-                 E farei giusto in tempo a dire i titoli. For-
gica Italiana di Cartagine, la SAIC.                     se.
    Dunque non solo non potevo dire di no,                   Dovrei trascurare ad esempio, tra le pre-
ma anzi dovevo ricambiare l’onore che Attilio            sentazioni di volumi, quella degli Studi in ri-
mi faceva chiamandomi a questo ruolo.                    cordo di Giovanni Tore, che rende onore alla
    Anche con disagio, però; perché nel libro            saggezza dell’amico punicologo precocemen-
c’è già una bella presentazione1 e soprattut-            te scomparso2.
to perché Attilio è come un auriga sempre in                 Dovrei presentare chi propone una rifles-
corsa, che spinge il carro delle sue iniziative a        sione sulle forme di traduzione letterale o
velocità impressionante.                                 piuttosto di adattamento da una lingua all’al-
    Ho scritto questi appunti con la mano                tra, come nel caso delle bilingui libico-puni-
sinistra, perché la destra era fissa sulle casel-        che e libico-latine di Dougga, quali espres-
le di posta elettronica, dove i suoi messaggi            sioni di un preciso disegno politico avviato
arrivano in quantità notevole, per assicurare            dal re numida Massinissa3. Dovrei riassumere
uno slancio laborioso alla nuova impresa del-            decenni di ricerche d’epigrafia punica4 e pro-
la SAIC, che ci unisce, ci trascina, ci appas-           getti di corpora per testi incisi, graffiti o di-
siona.                                                   pinti su oggetti ceramici5.
    Con disagio, poi, perché non è facile ren-               Dovrei riproporre problemi d’iconografia
dere l’omaggio dovuto ai curatori del libro, a           monetaria e il contenuto ideologico di rap-
Paola Ruggeri che dal 1992 ha affiancato Ma-             presentazioni divine in Mauretania6.
stino nel duro ed efficace impegno editoriale,               Dovrei presentare bilanci e prospettive di
e che per questa occasione si è avvalsa della            numismatica maghrebina, per lo studio delle
collaborazione di Maria Bastiana Cocco, Al-              serie monetali conservate nei musei tunisini7.
berto Gavini, Edgardo Badaracco e Pierpaolo
Longu. Nomi che rappresentano gli epigoni di                2
                                                                Attilio Mastino, Presentazione del volume Epì
una scuola sarda di africanisti affermata a livel-       oínopa pónton. Studi sul Mediterraneo antico in ricordo
lo internazionale.                                       di Giovanni Tore, a cura di C. Del Vais.
    Con disagio, infine, perché è difficile trova-
                                                             3
                                                                Intissar Sfaxi, Expériences de traduction dans
                                                         l’univers libyque: l’apport des inscriptions bilingues.
re un criterio capace di compendiare gli atti di             4
                                                                Alessandro Campus, L’Africa romana per l’epi-
un grande convegno che è anche il bilancio di            grafia punica: trent’anni di ricerche.
trent’anni di appuntamenti internazionali, con               5
                                                                Paola Cavaliere, Danila Piacentini, Epigrafia del
centinaia di partecipanti.                               quotidiano nel mondo fenicio e punico d’Occidente.
    Un libro con oltre 2500 pagine: non pote-
                                                             6
                                                                Elena Moreno Pulido, Melqart-Herakles nella
                                                         monetazione mauritana.
vo leggere tutto. Non avrei fatto in tempo per               7
                                                                Zakia Ben Hadj Naceur-Loum, Trente ans de
                                                         numismatique maghrébine: quel bilan et quelles perspec-
   1
       Claude Briand-Ponsart, Présentation: V-XV.        tives?

                                                     6
Momenti di continuità e rottura: bilancio di trent’anni di convegni

    Ma certo non avrei tempo per esaminare                       un percorso da spigolatore che potrebbe an-
tutto con calma.                                                 dare bene: non offenderebbe chi resta escluso
    Dovrei inoltre spaziare tra geografia e sto-                 e sicuramente coinciderebbe col primo im-
ria: politica, economica e religiosa, per par-                   pulso d’ogni lettore, giacché chiunque, in un
lare di siti e di circolazione di beni nell’ar-                  libro appena edito, va subito a curiosare le
ticolazione territoriale dei possedimenti                        cose a lui più vicine.
cartaginesi8. Dovrei discutere d’inediti antro-                      Potrei così elogiare la presenza di studi
ponimi d’origine punica in nuove epigrafi la-                    sulla sempre problematica interpretazione
tine della Tunisia9. Dovrei evocare il sistema                   dei cosiddetti tofet, nella loro specificità e
delle rotte tra il litorale nordafricano e la pe-                nel passaggio dal culto del Baal cartaginese a
nisola iberica, agli inizi della colonizzazione                  quello del Saturno africano14.
fenicia10.                                                           Potrei questionare su significato e soprav-
    Dovrei segnalare i progetti imperialistici                   vivenza del rito molk nell’Africa romana15.
di Alcibiade ricordati da Tucidide come ele-                     Potrei valutare la nozione della divinità pres-
menti costitutivi dell’impero nella retorica di                  so gli antichi Libici16 e la venerazione del dio
Aristide e Plutarco11.                                           dell’oasi di Siwa17. Potrei discutere di plura-
    Dovrei dire di avere trovato l’eco di una                    lismo religioso, sulla scia di un progetto sulle
tesi di dottorato su Massinissa come eroe let-                   strategie di appropriazione religiosa dell’Afri-
terario, della quale ho seguito gli esordi e pre-                ca romana18.
sto ne vedrò il compimento12.                                        Potrei anche rammentare, con Arnobio di
    Dovrei anche introdurre l’esame dei con-                     Sicca, le statue che uscivano dai forni, gli dèi
tributi che trattano dei rapporti tra mondo                      fabbricati col martello, i nastri appesi agli al-
punico e quello numidico, sul piano lingui-                      beri, le pietre cosparse d’olio di oliva, secon-
stico e politico13.                                              do tradizioni indigene e finanche puniche19.
    Ma il tempo di cui dispongo è davvero                            Ma rischierei di sovrappormi a quanto
poco.                                                            dirà tra poco la collega Isabel.
    Ho pensato allora di selezionare gli studi                       Dovrei soffermarmi alquanto anche sui
sulla religione, specie quella punica, seguendo                  progressi degli studi sul culto di Sardus Pater
   8
        Alessandro De Bonis, Distribuzione di siti e cir-
colazione di beni nella Tunisia punica.                              14
                                                                        Bruno D’Andrea, Continuità e rottura in Nord
     9
        Ali Cherif, Prospections archéologiques et décou-        Africa nel passaggio dall’età punica all’età romana: l’e-
vertes épigraphiques dans la région de Bou Arada (Tu-            sempio delle stele votive, tipologie formali, iconografie e
nisie).                                                          iconologie.
     10
        Caterina Maria Coletti, Alcune considerazioni                15
                                                                        Luis Alberto Ruiz Cabrero, «Non potevo
sugli itinerari marittimi del Marocco settentrionale tra         fumare l’erba sul prato di mio padre». La supervivencia
l’antichità e il medioevo.                                       del molk en el África romana.
     11
        Emilio Galvagno, Atene, Cartagine, Roma e la                 16
                                                                        Josuè Ramos-Martín, Antonio Tejera Gaspar,
retorica di Elio Aristide.                                       La concepción de la divinidad entre los antiguos Libios.
     12
        Mathilde Cazeaux, Masinissa, traître loyal: para-            17
                                                                        Najoua Chebbi, Ammon: identité, espace et po-
doxes d’une figure héroïque chez Tite-Live. Cf. Mathilde         pulations.
Cazeaux, « Dia tèn pros te theous kai tous anthrôpous                18
                                                                        Valentino Gasparini, L’Africa romana, labora-
athesian » (Polybe, XIV.1.4). Les alliés numides de la se-       torio di mutazioni religiose. Nuove prospettive su prefe-
conde guerre punique dans leurs rapports aux dieux et            renze individuali e spazi di negoziazione. Gli obiettivi
aux hommes, in « Guerre et religion dans les conflits            principali di un progetto di studio triennale Introducing
entre Carthage et Rome. Traces et représentations ».             New, Re-interpreting Old Gods. Religious Pluralism
Colloque Jeunes Chercheurs tunisiens, français et ita-           and Agency in Africa Proconsularis and Numidia (146
liens, organisé par Corinne Bonnet, Mohamed Tahar                BC – 235 AD).
et Sergio Ribichini. Toulouse, 31 mai – 1er juin 2016.               19
                                                                        Ridha Kaabia, Arnobe de Sicca du paganisme
     13
        Mansour Ghaki, Dougga, le libyque horizontal             au christianisme: l’évolution cultuelle d’un lettré roma-
et la punicisation.                                              no-africain.

                                                             7
Presentazione di L’Africa Romana 20

ad Antas e su quel tempio in suo onore, per il                   ripercussioni che per queste tematiche si rile-
quale si presentano qui alcune tematiche del-                    vano nella storiografia antica e recente25.
la decorazione architettonica fittile, pertinen-                     Ma erano davvero troppi i contributi che
te alla fase repubblicana, e una ricostruzione                   comunque avrei dovuto affidare al commen-
grafica del personaggio divino20.                                to di Isabel.
    E non potrei certo dimenticare l’attenta                         Per non dire dell’attenzione da prestare
rilettura dell’iconografia di un anello d’ar-                    agli studi sulle interferenze tra Sardi e Fenici,
gento recuperato nel corredo di una tomba                        sulla nascita di nuove realtà sociali e comu-
d’epoca tardo-romana, che porterebbe ad                          nitarie26, sulla continuità tra il periodo pu-
escludere l’interpretazione offerta nel 1976                     nico-ellenistico e l’età romano-repubblica-
da Robert Du Mesnil du Buisson, che vi leg-                      na27; come pure sulle relazioni tra Etruria e
geva il nome di Sid Babi21.                                      Sardegna agli inizi dell’età del ferro28, e sui
    E finirei così, inesorabilmente, troppo                      processi di formazione urbana e dei gruppi
lontano.                                                         elitari delle comunità tra IX e VIII secolo, in
    Dovrei poi dare spazio agli studi dei cor-                   ragione delle risorse agricole e minerarie29 e
redi funerari delle necropoli fenicie e puniche
in Sardegna22, ai cataloghi di materiali conse-
guenti che ne illustrano la tipologia23 o l’uso                      25
                                                                          Stefan Ardeleanu, Au-delà du couple “continui-
continuativo in tarda età tardo-punica e nella                   tés et ruptures”. Problèmes de périodisation en Numidie
                                                                 entre le IIe s. av. J.-C. et la fin du Ier s. ap. J.-C. Nouzha
successiva età romana24.                                         Boudouhou, Témoignages littéraires et archéologiques de
    Ma andare in cerca dei contributi che più                    circulations aux confins des Maurétanies aux époques
m’incuriosiscono rifletterebbe una preferenza                    préromaine et romaine. Orietta Dora Cordovana, Note
comunque soggettiva, fatta di silenzi e di elo-                  su alcune dinamiche di relazioni culturali in Africa ro-
gi; e perderei la vostra attenzione.                             mana. Serena Zoia, Rotture e continuità nel paesaggio
                                                                 epigrafico mediterraneo di età romana: un confronto.
    Sono allora tornato a sfogliare i tre volumi                 Carlo Tronchetti, Continuità e trasformazione nella
con un occhio rivolto ai fatti religiosi e l’altro               Sardegna romana tra repubblica e primo impero. Ha-
al tema del convegno: “momenti di continui-                      mid Arraichi, Le Maroc antique dans l’historiographie
tà e di rottura”. Mi son detto che avrei potuto                  contemporaine: continuité, rupture ou mutation? Marco
additare la presenza di studi su interazioni e                   Edoardo Minoja, Carlotta Bassoli, Valentina Chergia,
                                                                 Fabio Nieddu, Una città sul mare. Ricerche archeolo-
mutazioni nel credo; interferenze, tradizio-                     giche a Bithia. Maria Adele Ibba, Alfonso Stiglitz,
ni e cambiamenti nel culto, con l’attenzio-                      Maura Vargiu, Paesaggi rurali dell’hinterland di Caglia-
ne rivolta all’esame dei rapporti tra Fenici,                    ri: il territorio di Settimo San Pietro. Elisabetta Garau,
Greci, Romani e popolazioni indigene, sia                        Marco Rendeli, Ignazio Mura, Noemi Fadda, Enrico
in nord-Africa che in Sardegna, nonché sulle                     Sartini, Sant’Imbenia: gli ambienti commerciali e la
                                                                 piazza. Beatrice Alba, Lidia De Rosa, Studi archeome-
                                                                 trici preliminari su alcune ciotole carenate dell’età del
                                                                 Ferro dal sito nuragico di Sant’Imbenia.
                                                                      26
                                                                          Jeremy Mark Hayne, Emanuele Madrigali, An-
                                                                 drea Roppa, Continuità e innovazioni formali nei mate-
   20
        Giuseppina Manca Di Mores, Il Sardus Pater ad            riali da S’Urachi: un riflesso di interazione tra Nuragici
Antas e la tarda repubblica romana.                              e Fenici.
     21
        Paolo Benito Serra, Su un anello d’argento da                 27
                                                                          Michele Guirguis, Rosana Pla Orquín, Monte
Antas-Fluminimaggiore e su un sigillo in bronzo da Sca-          Sirai tra età punica e romana (IV-II secolo a.C.). Tra-
no Montiferro.                                                   sformazioni urbane e continuità culturale nella Sardegna
     22
        Piero Bartoloni, Le necropoli fenicie di Sulky. 1:       di età ellenistica.
le collezioni private.                                                28
                                                                          Matteo Miletti, Stefano Santochini Gerg, Le
     23
        Elisa Pompianu, La necropoli di Villamar nel             relazioni fra Etruria e Sardegna nella Prima e Seconda
contesto della presenza cartaginese nella Marmilla.              età del Ferro.
     24
        Sara Muscuso, Le urne cinerarie di età ellenistica            29
                                                                          Mauro Mariani, Sant’Imbenia e i processi di for-
dalla necropoli sulcitana.                                       mazione urbana in Sardegna nell’età del Ferro.

                                                             8
Momenti di continuità e rottura: bilancio di trent’anni di convegni

con forme legate alla diffusione d’ideologie30                      dell’insediamento stesso38; i frammenti cera-
e modelli orientali31.                                              mici e i contenitori anforici che consentono
    Da studioso di cose puniche, avrei potuto                       di ricostruire i flussi commerciali39 o si pre-
segnalare vari contributi sul territorio sulcita-                   sentano come possibili indicatori di tensioni,
no in epoca punica e romana, con i risultati                        nei rapporti commerciali del Mediterraneo
d’indagini archeologiche in siti e materiali                        antico40.
specifici32, su particolari strutture edilizie33 o                      Insomma: prediligere un argomento a de-
sulla caratterizzazione del patrimonio stori-                       trimento di altri era comunque una scelta dif-
co-archeologico di tutta la zona e in un pe-                        ficile; né Isabel ed io potremmo certo presen-
riodo ancora più ampio34.                                           tare tutti gli articoli dei tre tomi, come ci ha
    E non potrei farcela, in ogni caso, a entrare                   ammonito con ansia Attilio Mastino, qualche
nel dettaglio.                                                      giorno fa, scorrendo lo scambio di mail che
    Né avrei dovuto dimenticare i più nume-                         concordava i nostri interventi.
rosi contributi dedicati a un altro importante                          Oltretutto, non avrei voluto né dovuto so-
insediamento, che costituiscono un corposo                          vrappormi a quanto ha già scritto Guido Cle-
caso di studio, con la presentazione di obiet-                      mente nel primo tomo41, dove ha ricostruito
tivi e primi risultati di un progetto di ricerca                    la storia dei Convegni e sottolineato l’ampia
ad ampio spettro35, le analisi archeometriche e                     collaborazione con Istituti di ricerca, Univer-
le indagini subacquee36; le operazioni di scavo                     sità, Società scientifiche nazionali e interna-
in settori ancora inesplorati37; i materiali da                     zionali.
costruzione impiegati nelle diverse fasi edilizie                       Né dovrei ripetere quello che lo stesso Ma-
                                                                    stino ha sostenuto nel saluto introduttivo, sul-
                                                                    la rete di rapporti, relazioni, amicizie, infor-
    30
         Paolo Bernardini, Tradizione e cambiamento,                mazioni, che sono il risultato dell’esperienza
continuità e rottura in Sardegna nella Prima età del Fer-
ro: l’esempio di Monte Prama.
                                                                    vissuta nei vari decenni di attività.
     31
         Alessandra Gobbi, Teresa Marino, La Prima età                  E non vorrei oltretutto perdere tempo a
del Ferro a Pontecagnano. Dinamiche insediative e topo-             considerare il patrimonio di conoscenze rag-
grafia delle necropoli.                                             giunto con questi convegni e nei volumi che
     32
         Giovanna Pietra, Il Sulcis in età romana. Anto-            lo testimoniano: libri che s’intitolano all’Afri-
nella Unali, Sulci in età repubblicana: la cultura mate-
riale.
                                                                    ca Romana ma danno largo spazio anche al
     33
         Felicita Farci, Gianfranca Salis, Un contributo            mondo fenicio e punico, a quello berbero e
allo studio del Sulcis punico-romano: l’intervento 2011-            libico, al mondo nuragico e prenuragico, alle
12 in località Su Landiri Durci (Carbonia).                         civiltà italiche e alle altre del Mediterraneo an-
     34
         Oliva Rodriguez Gutierrez, Jacinto Sanchez Gil             tico.
De Montes, Araceli Rodriguez Azogue, Alvaro Fer-
nandez Flores, “In campis myrteis”. Un proyecto para
el análisis diacrónico del territorio de la región sulcitana:
una primera aproximación metodológica al estudio de la                 38
                                                                            Jacopo Bonetto, Giovanna Falezza, Caterina
época antigua.                                                      Previato, Archeologia dell’edilizia a Nora (Sardegna).
     35
         Jacopo Bonetto, Anna Bertelli, Filippo Carraro,            Dalla cava di Is Fradis Minoris ai monumenti della
Giovanni Gallucci, Maria Chiara Metelli, Ivan Minel-                città.
la, “Nora e il mare”: ricerche e tutela attorno agli spazi               39
                                                                            Eleonora Maria Cirrone, I contenitori anfori-
costieri della città antica.                                        ci dal riempimento della vasca-cantina dei vani V e Z
     36
         Michele Agus, Stefano Cara, Andrea Raffaele                dell’area AB a Nora.
Ghiotto, Le terrecotte figurate rinvenute nelle ricerche                 40
                                                                            Bianca Maria Giannattasio, Ceramica “greco-o-
subacquee di Michel Cassien a Nora: uno studio integra-             rientale” dall’area artigianale di Nora, come indicatore
to tra archeologia e archeometria.                                  di rottura.
     37
         Romina Carboni, Emiliano Cruccas, Luca Lan-                     41
                                                                            Guido Clemente, Momenti di continuità e rottu-
teri, Nora (Pula-Cagliari). Progetto Isthmos. Campagna              ra: bilancio di trent’anni di convegni dell’Africa romana,
di Survey e scavo 2013.                                             pp. 41-56.

                                                                9
Presentazione di L’Africa Romana 20

                       Roma, 12 maggio 2016 – Istituto Nazionale di Studi Romani.
    Da sinistra: Marco Milanese, Sergio Ribichini, Attilio Mastino, Mario Mazza, Isabel Rodà de Llanza.

    E certo avrei dovuto anche replicare a chi             note, citando studi e mostrando argomenti;
discredita la dimensione monumentale di que-               avrei offerto, almeno, una qualche idea del
sta cinquantina di tomi, a chi critica la vastità e        contenuto di questa Ventesima Africa Romana.
la dispersione degli argomenti trattati. Rispo-                E potevo dunque confidare d’avere anche
sta facile, peraltro, e semplice da argomentare,           mostrato in questo modo quanto il Medi-
ponendosi a fianco di chi loda la varietà degli            terraneo antico fosse luogo di confronto e di
interessi, di chi apprezza il metodo interdisci-           dialogo; quali spunti da esso e con le pagine
plinare e la veste editoriale, di chi elogia l’im-         dell’Africa Romana possiamo ancora trarre, per
mediatezza e la puntualità della pubblicazione,            obbligare le nostre discipline a capirsi, in nome
nonché la diffusione capillare dei volumi nelle            d’una fiducia reciproca, di raffronti costruttivi,
biblioteche di antichistica.                               d’una contaminazione scientifica fatta di ri-
    Dovrei, potrei, vorrei: il tempo si va esau-           spetto, attenzione, apprezzamento.
rendo e più non sono in grado di affermare.                    Ripeto dunque, a mo’ di conclusione, l’au-
    Però, mentre scrivevo gli appunti per de-              spicio di Mastino e il suo parere su questi Atti,
nunciare la mia insipienza, mi rendevo conto               scritti e pubblicati nel desiderio d’un incontro
che una scelta comunque l’andavo facendo;                  e d’una speranza, da rinnovare e alimentare an-
che in fondo, e con il mio sinuoso cammino                 che negli anni terribili e difficili che andiamo
tra i contributi, andavo rispondendo all’invi-             vivendo42.
to dell’allora Rettore dell’Università di Sassari
promotore dell’incontro di studio.
    Quasi senza volerlo, mi andavo così con-
vincendo che avrei potuto riprendere queste                   42
                                                                   Attilio Mastino, Saluto introduttivo, pp. 29-32.

                                                      10
Momenti di continuità e rottura: bilancio di trent’anni di convegni

   3. Presentazione                                     li Atti del Convegno tenuto a Alghero-Porto
   di Isabel Rodà de Llanza                             Conte dal 26 al 29 di settembre di 2013, con
                                                        l’aiuto inestimabile di Maria Bastiana Cocco,
    L’evento di oggi commemora realmente                Alberto Gavini, Edgardo Badaracco e Pierpa-
un vero e grande successo. Ringrazio mol-               olo Longu. Sono 3 volumi con 2570 pagine
tissimo per l’onore che mi è stato dato, di             e un totale di circa 200 contributi, molti con
potere parlare in questa prestigiosa sede; e            diversi autori. È difficile immaginare il lavo-
debbo confessare che la scelta e la distinzio-          ro di coordinamento, con tanti interventi che
ne mi ha commosso. Il programma stabilisce              non sempre arrivano puntuali e tutti prima o
che sia quasi l’ultima, ma non per questo vo-           poi siamo stati amichevolmente e gentilmen-
glio omettere di riconoscere il grande merito           te sollecitati, così da arrivare in tempo alla
di Attilio Mastino, che in 30 anni ha saputo            pubblicazione finale. Stabilire un ordine, in
non fermarsi né disperarsi mai, nella continu-          queste condizioni, è opera ciclopica, e utilissi-
ità dell’organizzazione di 20 Convegni e nella          mi sono gli indici alla fine.
pubblicazione puntualissima degli Atti corri-               Gli Atti di questo ventesimo Convegno
spondenti. Volumi che consolidano ancor di              sono, emotivamente, dedicati alla memoria
più il ponte storico tra la Sardegna e l’Africa,        delle vittime del terribile attentato del 2015
con un intenso e fluido scambio tra ricercato-          al Museo Nazionale del Bardo. Pagine sincere
ri europei e dei paesi del Nord-Africa e con il         e piene anche di emozione sono quelle dedi-
supporto di diverse istituzioni, in modo spe-           cate a coloro ci hanno lasciato, sempre troppo
ciale quelle della Tunisia, come viene giusta-          presto: Claude Lepelley, Enzo Aiello, Emilio
mente esposto nella presentazione di Claude             Gabba, ai quali dobbiamo ora aggiungere la
Briand-Ponsart. È stata per Attilio una fatica          scomparsa di Nicola Bonacasa e, nel mese di
di Ercole, ma per fortuna in questo caso non è          marzo, del prof. Josè M. Blázquez che è stato
rimasto da solo. Tutti sappiamo e riconoscia-           per tanti anni un grande maestro, di molte
mo il coraggio e la costanza del Professore e           generazioni di professori universitari in Spa-
amico, Attilio Mastino, meritatamente nomi-             gna.
nato Socio Onorario dell’Associazione Nazio-                Mi è stato affidato il compito di parlare sui
nale Archeologi (ANA). È stato veramente lui            contributi di argomento romano, anche se in
il grande imprenditore; ma il “capitano della           tanti saggi si parla di continuità dall’epoca
nave” ha avuto un equipaggio bravissimo e ha            protostorica fino quella romana e medievale,
saputo lasciare a ciascuno un suo ruolo, pro-           come del resto è giusto che sia, visto il tema
tagonista e importante, incominciando dagli             principale del Convegno: “Momenti di con-
entusiasti professori e ricercatori dell’Univer-        tinuità e rottura”. Fare un commento appro-
sità di Sassari come Giovanni Brizzi, Raimon-           fondito di ognuno è un’impresa impossibile,
do Zucca, Cinzia Vismara, Piero Bartoloni,              nella mezz’ora assegnata. Sarebbe come spie-
Marco Milanese, Antonio Ibba, Alessandro                gare la guerra dei Cento anni incominciando:
Teatini … e un lungo altro elenco. A tutti              “alle ore 8 del primo giorno” …
loro va la mia testimonianza di ammirazione                 Apriamo con i contributi del primo volu-
e di gratitudine perché hanno reso possibile            me, che per il periodo romano comincia nella
questo punto di riferimento per la storia anti-         pagina 215 con tre magnifici articoli su Leptis
ca, l’archeologia e la filologia.                       Magna che toccano il Complesso Severiano,
    Il nostro omaggio sincero a Paola Rugge-            l’utilizzo del marmo pentelico, le maestranze
ri, direttrice adesso del Centro di Studi In-           e i modelli decorativi, per esaminare anche le
terdisciplinari sulle province romane, diretto          recenti indagini nell’anfiteatro e le sue tre fasi
in precedenza da Raimondo Zucca. La prof.               costruttive, con una proposta di restauro. An-
ssa Ruggeri è l’editrice di questi monumenta-           diamo subito ad un altro anfiteatro della Li-
                                                   11
Presentazione di L’Africa Romana 20

bia, quello di Sabratha, e alla sua tecnica edili-        proponeva di continuare, in un futuro che
zia, tenendo conto dei marchi di cava. Ancora             sfortunatamente non arriverà per lui. Il no-
in ambiente dei ludi, si esaminano le tabulae             stro ricordo e l’omaggio più sincero per il Pro-
rinvenute nell’anfiteatro di Cartagine che                fessore Blázquez.
offrono una nuova luce sulla organizzazione                   Viene quindi un gruppo di saggi dedicati
delle venationes e le emozioni che destavano              ai mosaici, che inizia con l’articolo sulla con-
tra gli spettatori e gli stessi venatores, di cui         tinuità di circolazione di un modello orienta-
tratta la tesi di dottorato dell’autrice del con-         le maschile, con tunica manicata, anaxyrides
tributo. Continuiamo a Cartagine per riesa-               e berretto frigio, utilizzato in una assai ampia
minare gli altari augustei e giulio-claudii, tra i        serie iconografica. Un nuovo mosaico è stato
quali un pezzo capitale è l’ara gentis Augustae           scoperto nel frigidarium delle terme della Co-
e anche due lastre scoperte tra l’anfiteatro e le         lonia Iulia Neapolis, nel corso della campagna
cisterne; non sfugge all’autore la problematica           2013, che ha messo in luce, grazie a prospe-
del tempio sulla collina di Byrsa.                        zioni subacquee, anche quattro officinae per
    L’articolo seguente tratta delle piscinae o           salsamenta.
vivaria dell’Africa, con esempi a Cartagine,                  Nella parte consacrata alle iscrizioni, inco-
Thuburbo Maius e Bulla Regia. Quindi si                   minciamo con le cosiddette “Bauinschriften”,
presenta una nuova cartografia basata su tale             che nell’Africa sono assai ricche d’informa-
tematica, per la zona di Thala-Haïdra, al cen-            zioni e suggerimenti. L’epigrafia illumina an-
tro della Tunisia.                                        che lo status giuridico dei terreni dei templi
    Passiamo alla scultura. Una bella statua              costruiti dai cittadini di Thugga. Più avanti
giovanile rinvenuta a Chemtou e databile al               vediamo come un elenco di 88 iscrizioni con-
200 d.C., viene qui considerata una replica               sente di avanzare proposte sulla organizza-
del Ragazzo di Dresda, attribuibile a un origi-           zione di epula, banchetti offerti da cittadini
nale policleteo. Segue un articolo molto am-              evergeti, quali sono rappresentati in parecchi
pio, che disegna lo sviluppo del ritratto roma-           mosaici. Lo studio delle iscrizioni di Thibilis
no nelle province africane d’epoca severiana              consente d’immaginare l’élite e le strutture
fino all’invasione vandala; prova a rintracciare          sociali della città.
l’eredità indigena, ma forse in un’epoca assai                In parte collegati all’epigrafia, diversi
tarda e personalmente ritengo che i rilievi               contributi si dedicano alla rete viaria, prima
funerari di Ghirza debbano essere esaminati               dell’entroterra settentrionale di Hadrume-
sotto un’altra luce e su altri binari.                    tum e poi con un inquadramento generale
    Si continua con una serie di contributi sui           dei problemi di viabilità antica nell’Africa
mosaici, a cominciare da una riconsiderazio-              Proconsolare, da non disgiungere dai rappor-
ne dei Mamuralia nell’ambito dell’ideologia               ti di Roma con le popolazioni locali. Chiude
augustea, partendo della scena di un mosaico              questa sezione lo studio del limes africano,
della “Maison des Mois” di Thysdrus, il ce-               con un’analisi del dispositivo militare romano
lebre calendario figurato. Si discute poi della           alla frontiera sud.
continuità e rottura nei mosaici nordafricani                 Andiamo avanti con Numidia e Maure-
con riferimento al tema dei ludi pugilum, a               tania e troviamo un quadro generale della
proposito di committenti e artigiani in epoca             storiografia sulla Numidia e la sua popola-
vandala e bizantina. E arriviamo al contributo            zione fino il regno di Giuba I. Nella regione
che pure ha avuto il tempo di consegnare lo               dell’antica Satafis apprendiamo che scoperte
scomparso Josè Mª Blázquez, su miti e leg-                accidentali hanno consentito di intravedere
gende omeriche nei mosaici della Hispania                 meglio lo sfruttamento delle campagne. Un
e del Nord-Africa, con un repertorio molto                articolo significativo è quello che parla della
completo di temi mitologici che l’Autore si               decorazione architettonica con foglie di acan-
                                                     12
Momenti di continuità e rottura: bilancio di trent’anni di convegni

to in Numidia e Mauretania, con un influs-                culturale. Molto interessante è poi la riflessio-
so dei modelli italici ed egei. A proposito del           ne sull’importanza delle culture native nella
nome di Guelma, l’autore fa una riflessione               creazione e sviluppo dell’idea di città-stato e
sul peso del sostrato berbero. Proveniente da             il salto allo “Stato” territoriale; in questo sen-
Calama è anche un tesoretto d’epoca alto-im-              so, la Grande Numidia di Massinissa ebbe un
periale con 69 monete; finora nella regione si            ruolo eccezionale.
conosceva soltanto un altro tesoro, scoperto                  A partire dalla pagina 955 si pubblicano
nel 1953.                                                 articoli sui viaggi in Cirenaica nel XVIII e
    E arriviamo al Marocco, cominciando per               XIX secolo e sullo sviluppo dell’archeologia
le vie settentrionali e per gli itinerari maritti-        italiana in Libia durante la seconda guerra
mi, tra l’antichità e il medioevo. Si continua            mondiale, con una notevole differenziazione
con la valutazione della fondazione di tre co-            osservabile tra la Tripolitania e la Cirenaica,
lonie nella politica organizzativa romana nel-            come accade ancora oggi. Seguono un bi-
la fine del I secolo a.C. Entriamo nell’ambito            lancio delle conoscenze su Cherchel, con le
dell’etnografia col tema del cambio e della               ricerche dal 1840 fino ai nostri giorni, e un
continuità tra i Getuli del Sud della Maure-              riesame della storiografia sul Marocco antico.
tania Tingitana. Ingressi, porte e finestre sono          Una riflessione sulle gentes o nationes serve per
per la prima volta studiati nel loro insieme              analizzare l’organizzazione provinciale nel sud
a Volubilis, dove l’onomastica degli abitanti             della Pronconsolare e della Cesariense.
permette di distinguere tra autoctoni e fo-                   Ritorniamo al Marocco col contributo sul-
restieri, venuti soprattutto dall’Italia e dalle          le ricerche a Volubilis, nel periodo dei Mauri,
Hispaniae. Di Sala si studia un mosaico che               e con le analisi della tabula Banasitana che
è un pavimento di un frantoio. Nel quadro                 permettono un approfondimento sugli spo-
della numismatica, si analizza l’immagine                 stamenti del personale equestre di alto ceto,
della Mauretania nelle monete del regno di                secondo le interpretazioni lasciate dal grande
Adriano.                                                  H.-G. Pflaum più di 50 anni or sono. Viene
    I tre ultimi articoli del primo tomo offrono          in seguito uno studio su briganti e ribelli nelle
quadri generali. Due saggi propongono una                 campagne africane del III secolo.
valutazione d’assieme di 30 anni d’archeolo-                  Compaiono poi lavori d’insieme, relati-
gia funeraria nei Convegni L’Africa Romana                vi alla tarda antichità. Prima, sulla creazione
e sulle prospettive di questa linea di ricerca.           della Mauretania Sitifense; poi, sui lavori di
Un terzo presenta, dalla sponda meridionale,              manutenzione dei templi dell’Africa procon-
il cosiddetto “Cerchio dello stretto di Gibil-            solare in epoca tetrarchica e costantiniana. Si
terra”.                                                   parla anche del contrasto tra l’Imperatore e
    Il secondo tomo, con un totale di 71 con-             l’Usurpatore nei Panegirici latini costantinia-
tributi, per lo più di tematiche romane, conti-           ni. Una riflessione d’insieme molto ampia e
nua con l’archeo­logia del Marocco, iniziando             valida è quella che rientra nella attività com-
con una rivisitazione del sito di Tamuda, pres-           merciale mediterranea fra l’età imperiale e
so Tetuan, e le vicende della sua identificazio-          l’età tardo-antica, che diminuisce verso la fine
ne. Si continua ancora con Tamuda, in due                 del V secolo e scompare nel VII. È molto utile
lavori consecutivi firmati da una medesima                rivisitare anche la questione della fine dello
équipe di ricercatori, che offrono i risultati            sfruttamento delle cave, tramite il riesame del
della campagna di scavo del 2011 agli inizi del           sito di Chemtou, l’antica Simithus, e dell’im-
castellum e del suo urbanesimo e cronologia.              pianto di un ergastulum. La testimonianza di
Seguono contributi sui doni votivi nell’Afri-             Agostino serve per parlare della conversione
ca romana, con una bella indagine sui votivi              degli Ebrei al cristianesimo. Poi si analizza lo
anatomici fittili come elemento di continuità             sviluppo del centro di Cartagine nel V e VI
                                                     13
Presentazione di L’Africa Romana 20

secolo. Si continua con un bilancio degli stu-            con uno splendido catalogo di animali e una
di sulla tarda antichità e sul cristianesimo nei          iscrizione frammentaria di alto interesse. Se-
Convegni dell’Africa Romana, dal 1983; poi                gue la strana vicenda di una statua di Mustis
con un contributo su una tematica di lungo                consacrata a Giove Ottimo Massimo.
sviluppo, qual è il rapporto tra cristianesimo                Entriamo con questo nella conoscenza di
e Impero, in questo caso sotto la luce dottri-            siti poco noti, grazie alle prospezioni e alle
nale di Agostino. Un dibattito tuttora aperto             scoperte epigrafiche nella regione di Bou Ara-
è anche la sopravvivenza del donatismo dopo               da in Tunisia, che consentono di approfondi-
il 411.                                                   re l’onomastica degli abitanti romani; l’analisi
    Identifichiamo quindi una parte consacra-             dell’epitafio di Peculiaris permette di procede-
ta alle fonti scritte, letterarie ed epigrafiche,         re verso il sito antico di Ksar Bou Khriss a un
incominciando con l’Anthologia latina, come               centinaio di chilometri dalla capitale Tunisi.
è intitolata nei tempi moderni e come è l’o-              Le iscrizioni rendono possibile determinare
biettivo di molte ricerche recenti. Di seguito,           l’origine africana dei funzionari dei secoli II e
si parla di Arnobio di Sicca, nella conversione           III, e di apprendere che 61 spettacoli furono
dal paganesimo al cristianesimo. Un’iscrizio-             offerti in Numidia da 33 evergeti. I termini
ne di Tipasa serve per tentare l’identificazione          pubblici sono l’elemento più sicuro per deter-
dei martiri venerati.                                     minare i confini, come in Mauretania, dove
    Entriamo nella parte dedicata all’epoca               sei cippi terminali si riferiscono a proprietà
bizantina. Riletture di diversi autori servono            imperiali.
per esaminare l’amministrazione provinciale                   Continuiamo in ambito epigrafico con la
dell’Africa sotto Giustiniano. La testimonian-            notevole presenza di iscrizioni imperiali di
za del vescovo Gregorio di Agrigento per-                 Mauretania Cesariense e Sitifense, che dimo-
mette d’indagare sul porto della sua città e lo           strano più continuità che discontinuità. Sono
stretto collegamento col Nord-Africa. Segue               esaminate le tabulae di ospitalità e di patrona-
un lavoro sulla difesa dell’Egitto bizantino,             to, in particolare una tessera di Leptis Magna.
zona davvero strategica per l’Impero roma-                Interessante è la presenza femminile nella me-
no-bizantino.                                             dicina dell’Africa romana, con iscrizioni che
    Passiamo adesso alla Cirenaica, per esa-              parlano di 6 obstetrices e 1 medica. L’analisi
minare l’esercito privato di Sinesio contro gli           della tegola di Palermo serve per un erudito
Austoriani o Ausuriani, e per studiare anche              esame, con tante considerazioni ipotetiche
le nuove strategie difensive, da Sinesio a Giu-           che non chiudono il dibattito sulla proprietà
stiniano.                                                 o no dei Minicii Natales Barcinonenses nell’A-
    Transitiamo quindi in Sardegna, per segui-            frica Proconsolare. Saltiamo a Luni, dove si
re il vescovo africano Fulgenzio, esiliato nell’i-        rivisitano le epigrafi di imperatori e notabili
sola per la sua fede ortodossa, e anche per se-           di origine africana. Un’ampia visione del pae-
guire il Rutilius Palladius, autore del celebre           saggio epigrafico in Sardegna, Betica e Africa
Opus agriculturae e zio dello scrittore Rutilio           è breve, ma con interessanti suggerimenti.
Namaziano.                                                    Ancora sul piano dell’epigrafia, usciamo
    Un approccio all’esame della tradizione               del territorio africano dapprima con una let-
tardo-antica è ora possibile attraverso un esa-           tura dei tituli picti su anfore betiche rinvenute
me dell’opera di Carlo Magno, fondatore del               a Modena e Parma, e poi con lo studio degli
nuovo ordine in Europa.                                   graffiti latini del santuario di Son Oms, sito
    Dopo queste pagine, entriamo in una                   preistorico di lunga sopravvivenza nell’isola di
parte consacrata alle produzioni artistiche ed            Maiorca, la cui romanizzazione iniziale viene
epigrafiche. Prima, la musiva, con una nuova              studiata alcune pagine più avanti (1651 ss.).
proposta di lettura del mosaico di Cartagine              L’epigrafia è stata una scienza che ha utiliz-
                                                     14
Momenti di continuità e rottura: bilancio di trent’anni di convegni

zato molto precocemente le nuove tecnologie                   E arriviamo al terzo volume con 57 contri-
e qui si offrono i risultati attraverso un laser          buti, tutti meno 4 (pp. 2133-2177) dedicati
scanner 3D di un progetto di ricerca dell’U-              alla archeologia in Sardegna. Di questi, 33
niversità degli Studi di Sassari. Continuiamo             appartengono all’epoca romana.
con la Sardegna, esaminando la nascita della                  Noi cominciamo dalla pagina 1807 dove
praefectura provinciae Sardiniae, sicuramente             troviamo un bell’articolo sulle produzioni ce-
dovuta a Tiberio. Infine, i supporti funerari             ramiche tra il II secolo a.C. e il I d.C., l’una a
consentono di considerare tipi concreti, come             vernice nera e l’altra conosciuta come sigillata
i cippi e le cupae.                                       sarda.
    Andiamo sulla capitale, Roma. Roma fon-                   Quindi, entriamo in una parte molto ric-
data dagli Etruschi? con punto interrogativo;             ca, centrata in differenti aspetti della città di
la risposta dell’autore è positiva. Più avanti (p.        Nora, oggetto di ricerca da parte di Univer-
1689 ss.) si identificano i resti monumentali             sità diverse. Dal tempio del culto imperiale a
rinvenuti a Palazzo Valentini, che consentono             Nora è apparsa la dedica epigrafica a Mulci-
l’identificazione col templum Divi Traiani et             ber. Più avanti nel volume, si analizza il con-
Divae Plotinae, e si analizzano anche i resti             testo ceramico del pronao e, sempre a Nora,
della domus B, molto attiva nel III secolo (p.            si esaminano anche contenitori anforici che
1717).                                                    permettono di conoscere meglio i flussi com-
    Dopo questa domanda sulla fondazione                  merciali di Nora e della Sardegna meridiona-
etrusca di Roma, rientriamo nel continente                le. Non si trascura la continuità di vita a Nora
africano, con una riflessione sulle influenze             nella tarda antichità fino all’VIII secolo con lo
dell’Occidente romano su Marina-el-Ala-                   studio della ceramica ad impasto.
mein, in Egitto. Presentando esempi dall’A-                   Immediatamente dopo troviamo una sin-
frica Proconsolare e dall’Hispania, si studia-            tesi sul territorio del Sulcis nel sudovest del-
no i mosaici come documento della cultura                 la Sardegna dove anche una équipe spagnola
letteraria. Si parla successivamente dell’Africa          porta avanti un progetto per inventariare il
romana nei pavimenti musivi di Lusitania.                 ricco patrimonio. Più oltre si tratta delle vil-
    Siamo dunque in ambiente ispanico. In                 le e strutture produttive del territorio di San
primo luogo, le Baleari con la romanizzazione             Giovanni Suergiu.
iniziale nell’isola di Maiorca, lo studio dell’e-             All’età repubblicana appartengono le ter-
pigrafia e la vita municipale di Pollentia e gli          recotte architettoniche del tempio di Sardus
itinerari tra questa città e Palma. Un paral-             Pater ad Antas e di questa località si analizza
lelismo che si dimostra in parecchie occasio-             anche un anello in argento con simbolismo
ni tra Hispania Citerior e Dalmazia, si può               giudeo-cristiano. In contesto alto-medievale
stabilire con l’attribuzione dello ius Italicum           si situano le strutture scavate a Selargius, ma
alle rispettive comunità sotto Augusto. Per               i frammenti epigrafici consentono di scorgere
continuare in Dalmazia, si presentano le evi-             l’hinterland rurale di Cagliari.
denze epigrafiche di Dalmati nelle provincie                  Altri contributi ci portano all’anfiteatro di
africane.                                                 Aquae Ypsitanae-Forum Traiani con i recenti
    Chiudono questo secondo tomo due arti-                scavi che hanno messo in luce un terzo del
coli, il primo con l’analisi delle importazioni           monumento. In seguito andiamo al periodo
africane nella costa tirrenica cosentina, molto           tardo e bizantino della città romana di Cor-
intense tra il III e il V secolo, e finalmente,           nus e al progetto di approfondire lo studio del
un secondo che offre i risultati della ricerca            paesaggio antico e dello sfruttamento di mi-
archeologica nelle isole pontine maggiori, con            niere di ferro. Continuiamo con l’archeologia
un quadro cronologico della media e tarda età             del paesaggio tra le città di Tharros e Cornus
imperiale.                                                tra il I e il VII secolo. Un altro contributo pre-
                                                     15
Presentazione di L’Africa Romana 20

senta lo scavo archeologico del ponte sul Rio             necropoli di Monte Carru, appartenente a un
Palmas, costruito sotto Traiano, mentre l’ar-             personaggio della gens Cae­cilia.
ticolo successivo tratta della viabilità romana               Chiude il volume un bell’articolo d’insie-
in territorio di Tuili. Continuità e rotture,             me su continuità e trasformazione di flussi
tema centrale del Convegno, si rintracciano               commerciali tra le Baleari, Sardegna, Corsica
nei territori di Teti e Villanova Tulo dove è             e alto Tirreno in epoca romana, rivalorizzan-
stato individuato nel 2012 un ambiente di età             do il carattere di ponte delle isole nel bacino
romana.                                                   del Mediterraneo Occidentale e le zone del
    Entriamo poi nell’area di Turris Libisonis            continente.
con due lavori che fanno conoscere impor-                     Rimane soltanto da fare un breve riassunto
tanti indagini archeologiche recenti su questa            degli 4 lavori nella parte centrale del volume
colonia. Parecchie pagine dopo (2425) si offre            (p. 2133 a 2186) che escono dell’area sarda
la scoperta nel 2013 di un nuovo tratto del               per ritornare all’Africa e a soggetti generali. In
suo acquedotto di 106 metri; un altro articolo            primo luogo si tenta di distaccarsi della con-
pubblica una bella gemma vitrea decorata con              siderazione generale della provincia come un
una scena di caccia al grande felino che si col-          confine, per fare un elenco dei fines, delle arae
lega ad un modello sulla figura di Alessandro             e dei termini epigrafici che consentono di
Magno.                                                    intravedere l’identità provinciale. Segue una
    Seguono 2 articoli con i nuovi dati delle             sintesi sui mausolei romani dell’Africa Pro-
prospezioni subacquee nell’arcipelago della               consolare, con un ricco paesaggio funerario
Maddalena, che offrono nuova luce sui relitti             di 400 monumenti all’incirca, molti inediti e
in questa zona di passaggio, chiave per le rotte          in cattivo stato di conservazione; per questo
marittime.                                                il progetto appare di alto interesse, tenendo
    L’utilizzo del termine “Sardo Pellita” viene          conto della distribuzione spaziale, delle tipo-
sottoposto a un’analisi in funzione dei model-            logie architettoniche e, naturalmente, dell’e-
li storici utilizzati nelle varie epoche.                 pigrafia e del rango sociale degli defunti e le
    Nell’hinterland di Cagliari sono state re-            loro famiglie. Un terzo articolo parla, in un
alizzate prospezioni nel territorio di Settimo            modo generico, della continuità iconografica
San Pietro in età romana e hanno dimostrato               in taluni mosaici romani di zone molto diver-
un’intensa produzione agraria nei secoli ro-              se. Il quarto articolo di questo blocco tocca il
mani e una occupazione capillare.                         soggetto delle immagini scultoree della gente
    Proseguendo con i paesaggi rurali, andia-             di colore, discusse al di là delle impostazio-
mo nel centro della Sardegna, dove la presen-             ni dipendenti da pregiudizi razzisti o etnici:
za di comunità romanizzate appare più antica              sono i cosiddetti “etiopi” delle fonti letterarie;
di quanto si credeva, come dimostra la villa              solitamente rappresentano schiavi o prigio-
rustica di Ortueri.                                       nieri.
    Andiamo avanti nel tempo, con le recen-                   Con questo arriviamo alla fine del nostro
ti indagini all’esterno della cattedrale di San           percorso, un percorso di una grande densità e
Pietro di Bosa eretta nell’XI secolo; nell’area           ricchezza, che dimostra una volta di più come
settentrionale sono state scoperte ceramiche              la conoscenza del Mediterraneo occidentale
africane A, C e D e altre ceramiche di mensa              non sarebbe la stessa se non avessimo avuto
e dispensa dalla fine IV e gli inizi del V secolo.        questi 30 anni di Convegni sull’Africa Roma-
Continuiamo nella valle del Temo, tentando                na.
di ricostruire il paesaggio antico di Bosa, mol-
to diverso da quello attuale.                                Vivant, crescant, floreant !!!
    Dopo, andiamo ad Alghero dove si
studia una nuova iscrizione funeraria della
                                                     16
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