L'ECO DI DON BOSCO - Tempo di coronavirus - CITTA' DEI RAGAZZI - Genova ...
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L’ECO DI DON BOSCO BOLLETTINO TRIMESTRALE - N. 2/2020 - Anno CIII - TARIFFA REGIME LIBERO “Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abbonamento Postale 70% - C/RM/27/2018” CITTA’ DEI RAGAZZI Tempo di coronavirus
Una luce SOMMARIO in fondo Una luce in fondo al tunnel...................................... 3 al tunnel Ogni giorno quando guardo i campi vuoti, le aule della Lettera del Direttore 4 scuola e i laboratori del centro professionale vuote, la grande Nel tempo del coronavirus....................................... chiesa vuota ... Immagino e penso a tutti coloro che sono nelle loro case ... chissà che cosa stanno facendo, come stanno vivendo, se tutti stanno bene. La vita al Don Bosco nel tempo del coronavirus....................................... 5 Pensare ... e immaginare il futuro ... stando nella realtà presente, la vita del 2020, quella del coronavirus, del distan- ziamento sociale, della solitudine, quella della riflessione personale e quella di sognare il futuro. Tempo del coronavirus Riflessioni su quanto turba e scolora i nostri giorni. 6 Sempre nella ultra millenaria storia dell’uomo, ci siamo evo- luti attraverso le difficoltà e le circostanze avverse ... epide- mie, catastrofi naturali, guerre mondiali ... sempre la civiltà La didattica ai tempi della pandemia................... 8 e l’uomo ne è uscito migliore, più consapevole di ciò a cui è chiamato a vivere su questa terra. Genova ha un nuovo arcivescovo.........................10 Questo è il punto su cui riflettere oggi. Il senso profondo della vita. Sin dall’antichità, nell’Apologia di Socrate, Platone scriveva: Una scuola smart per ripartire a distanza 12 “Una vita senza ricerca non è degna di essere vissuta” ... si e tornare presto insieme! ...................................... cercava, si voleva conoscere il senso dell’esistenza. Anche noi quotidianamente viviamo questa ricerca di senso ... Tante volte ci domandiamo dov’è Dio in questo mondo, Casa Don Bosco 14 perché ci ha abbandonato? Negli ultimi mesi la vita nella comunità è cambiata. Domande di ieri e di oggi. Dio mai ha abbandonato l’uomo nella sua esistenza ... ci accompagna in silenzio, nel profondo del nostro cuore, lui Don Bosco e il colera che funestò Torino nel 1854................................... 16 è lì nel nostro più profondo, sta a noi ogni giorno cercarlo e comprendere ciò a cui ci chiama. Sta a noi umani lottare contro il virus e la morte, avendo a cuore la cura degli altri, in particolar modo i più poveri e fragili. Parrocchia “salesiana” dove “passa il testimone”....................................... 18 Per noi Salesiani oggi in tempo di emergenza a cosa ci chiama? Come vivere? Guardo al nostro cortile vuoto, il silenzio assordante ... fa Il coronavirus contagia anche male al cuore. L’Eco di Don Bosco..................................................... 19 Non possiamo vivere senza cortile, senza i ragazzi, senza la loro vivacità ... manca quella presenza quotidiana in mezzo a loro. Oggi riflettiamo che i social ci mantengono in contatto con i giovani e le famiglie ... ma senza il contatto visivo e la vicinanza viene meno il nostro essere salesiani, viene meno tutta la nostra capacità educativa, viene meno il vivere il sistema preventivo, viene meno la parola all’orecchio ... viene meno la confidenza e la fiducia ... viene meno tutta la nostra “passione”. Allora mi chiedo come vivere ... dove trovare l’ispirazione e le energie .... SECONDO TRIMESTRE N° 2 - Aprile - Giugno 2020 Sperare e sognare ... questo oggi vogliamo vivere ... spera- L’Eco di Don Bosco - Bollettino trimestrale Opera Salesiana - Sampierdarena re il giorno in cui potremo vederci, incontrare e ritornare a Poste Italiane S.p.A. - Sped. in abb. Postale 70% - Anno CIII - C/RM/27/2018 costruire un nuovo mondo, una nuova quotidianità ... fatta Direzione e amministrazione: Istituto Don Bosco di piccoli gesti di umanità. Avere chiaro che c’è una luce Via C. Rolando, 15 - 16151 Genova-Sampierdarena - Tel. 010 640 26 01 in fondo al tunnel ... C.C.P. 28142164 - Autorizzazione Tribunale di Genova - n. 327 del 16-2-1955 Allora mi rimetto in cammino ... il primo giorno in cui è stato Redazione: Stefano Cartechini, Silvano Audano, Alberto Rinaldini, possibile uscire di casa per fare una passeggiata incontro Commissione Comunicazione dell’Opera un bambino con una palla e ... inizio a giocare con lui ... Stampa: Tipolitografia Istituto Salesiano Pio XI - Roma • tipolito@donbosco.it facendo semplicemente due passaggi ... e ritorna il sorriso e la gratitudine. Camminando per le vie del quartiere ci si incrocia con gli ATTENZIONE occhi ... un sentimento di nostalgia per ciò che eravamo ma anche una sensazione ... che piano piano stiamo ripartendo Per modificare, aggiungere o togliere ... piccoli segni che fanno bene al cuore. Essere compagni di un indirizzo comunica al viaggio, tutti sulla stessa barca per affrontare la vita. Stefano Cartechini telefono n. 010 64 02 616 oppure silvano.audano@email.it
Lettera del rete di preghiera che ha unito i Sale- DIRETTORE siani ai giovani e alle loro famiglie. Abbiamo così “sentito insieme” che Gesù è con noi. Il virus fa emergere il meglio Nel tempo del che è in noi Come ogni crisi anche quella generata coronavirus dal coronavirus ha fatto esplodere l’e- roismo dei medici, degli infermieri, del personale della sanità, di quanti hanno permesso di vivere ai “chiusi in casa”... e sono tanti ai quali aggiungiamo il Insieme nella barca in balia della tempesta, ma Gesù non ci lascia soli mondo del volontariato. Potremmo dire che è scoppiata la solidarietà... “Da settimane sembra che sul mon- modificano il nostro modo di vivere. do sia scesa la sera a causa del virus Le mascherine per convivere col virus Le cicatrici del passaggio del virus che ha causato una pandemia. Fitte ostruiscono il modo di relazionarci. La Sono presenti anche in casa nostra tenebre si sono addensate sulle nostre gravissima crisi economica e sociale è “chiusa con i minori della Casa Don piazze, strade e città; si sono impadro- la conseguenza dell’epidemia che at- Bosco” come tutte le case della cit- nite delle nostre vite, riempiendo tutto tacca la vita con il seguito di morti. tà. Ha travolto le nostre possibilità di un silenzio assordante e di un vuoto I guariti portano le cicatrici di una economiche. La bilancia tra entrate desolante che paralizza ogni cosa al durissima battaglia contro un nemico e uscite vede solo le uscite. suo passaggio; si sente nell’aria, si av- infinitamente piccolo, invisibile, sco- verte nei gesti, lo dicono gli sguardi. nosciuto dagli scienziati, in grado di L’Eco di Don Bosco Ci siamo trovati impauriti e smarriti. sbancare tutto il nostro progresso e la Vittima della bilancia negativa è il Come i discepoli del Vangelo, siamo nostra civile convivenza. passaggio dalla stampa al digitale stati presi alla sprovvista da una gran- della nostra cara Rivista. Sorse nel 1908, L’Opera Don Bosco e il virus sospeso durante le due guerre mon- de tempesta inaspettata e furiosa”. Anche il Don Bosco è stato som- diali, dal prossimo numero l’Eco arri- S ono le parole di Papa Francesco risuonate il 27 marzo 2020 sullo sfondo di Piazza San Pietro vuota ... merso dall’onda del coronavirus: i cortili verdi per mesi e mesi in si- lenzio gridano la “chiusura in casa” verà agli ex allievi e amici dell’Opera Don Bosco solo online. Un gesto profetico per confortare dei giovani. Ma non siamo stati Grazie Eminenza un mondo straziato dal coronavirus. travolti: la scuola non si è fermata Un Grazie al cardinale Angelo Bagna- Nella barca in balia delle onde c’è anche se ha operato a distanza, l’o- sco per l’ammirabile attività pastora- anche Gesù. ratorio e la parrocchia sono rimaste le, grazie per la vicinanza tanto cara Sconvolti per due mesi di “chiusura in contatto con i Salesiani attraver- all’Opera Don Bosco. in casa” stiamo assaporando una se- so originali forme di cui trattano le ... e un’attesa carica di speranza milibertà ... pagine dell’Eco di Don Bosco. Si è dell’arrivo di padre Tasca inviato da con tante creata una rete di relazioni via social Papa Francesco come successore del ferite che incredibile e impensabile. Creativa la cardinale che lascia per limiti di età. Don Maurizio Verlezza
La vita al Don Bosco NEL TEMPO DEL CORONAVIRUS Il virus ha cambiato il nostro modo di vivere, ma noi nella sofferenza abbiamo risposto con fantasia e crea- generosità di molti, la disperazione di alcuni. Fino al 18 maggio. Ogni mattina via Facebook c’è il BUON Sappiamo che il virus ha dilagato in Ecuador come nel Perù togliendo la vita a non poche persone e tra queste tività ... Il silenzio dei cortili in erba GIORNO di don Maurizio per tutti gli alcune sono vostri parenti ... I Sale- sintetica non è l’ultima parola. Convi- amici dell’Opera Don Bosco. siani sono vicini a voi, Latinos en Don viamo col mostro che vorrebbe rubarci Bosco, alla vostra doppia sofferenza e 2. Oratorio la vita. ll legame d’amicizia e di affetto pregano per coloro ai quali il virus ha rafforza la nostra creatività e collega il Don Marco per tenere i contatti via so- rubato la vita. Don Bosco con i “reclusi dal coronavi- cial è davvero un vulcano di iniziative La Comunità Latinos en Don Bosco rus”. I social sono il “nuovo ponte” ... ... lo conferma il sito Oratorio Don “chiusa in casa” supera la distanza via il ponte su cui transitano le relazioni Bosco di Sampierdarena. Rompono social. Ogni domenica alle ore 11, via tra docenti ed alunni, tra i Salesiani ed la “forzata reclusione”: il Buongiorno Facebook, la Santa Messa in spagnolo oratoriani, tra i sacerdoti della Chiesa del mattino “dato da tanti salesiani”; celebrata dal dinamico padre Daniel. San Giovanni Bosco e la grande comu- l’ora di adorazione ogni lunedì sera Duemila persone seguono la celebra- nità dei fedeli. In attesa che le voci dei alle 20.30 nella cappella del’Oratorio; zione, in simultanea qui a Genova, in minori non accompagnati della Casa il proseguimento del cammino dei sin- Ecuador e in Perù; ogni giorno, dal Don Bosco siano solo l’avanguardia goli gruppi; la preparazione delle atti- 16 marzo, la recita del Rosario alle ore delle migliaia che torneranno a ralle- vità estive. Si aggiunga il video per gli 20,30 “collegati in Famiglia” tramite grare questa “città dei ragazzi”. allenamenti delle ragazze della danza Whatsapp; Ogni venerdì e ogni saba- e l’EcoCrafts: io resto a casa e riciclo. to alle 20,30 adorazione al Santissimo 1. La Comunità Salesiana Una nota di tristezza: le aule vuote del Sacramento. È con tutti voi! Con l’adorazione eu- doposcuola dell’Oratorio! Una nota po- caristica ogni sera; nel mese di mag- sitiva invece viene dal mondo del cal- 4. Solidarietà gio in streaming adoriamo Gesù euca- cio dei piccoli: il mister Stefano non Padre Daniel con volontari latinos en ristico; la domenica mattina alle ore abbandona i suoi piccoli calciatori ... Don Bosco e con i ragazzi della Comu- 9 celebriamo la Santa Messa sempre ad ognuno affida via social il compito nità per minori sostituisce il gruppo dei in streaming. Così i Salesiani del Don sportivo da fare a casa. Un modo ele- titolari anziani o ammalati per la di- Bosco pregano con voi per le vittime gante per non perdere i contatti, per stribuzione del pacco alimentare del- del coronavirus, per gli anziani, per i dire loro che il Don Bosco li pensa e si la San Vincenzo. Ogni settimana ven- giovani ”costretti” in preoccupa per i piccoli atleti. gono distribuiti più di 250 pacchi. Si casa, per le loro fa- accoglie tutti senza alcuna differenza. 3. Latinos en Don Bosco miglie. Mettiamo Abbiamo l’aiuto del Banco Alimentare nelle mani di Manca la vostra allegria ... Il corona- ... ma anche quello di singole persone Gesù il dolo- virus ha ridotto al silenzio la vostra della nostra parrocchia e il sostegno re di tutti, la vivace presenza e simpatica compa- del personale del consolato peruviano. gnia. Il suo veleno ha portato a voi Padre Daniel conclude con amarezza: il una doppia sofferenza: quella comu- coronavirus ha fermato ogni nostra ne che fa soffrire tutti e quella del- attività scavando ulteriormente la la lontananza dalla patria d’origine. distanza delle persone della Comu- nità Latinos en Don Bosco. Ci tiene uniti tuttavia i social media work. 5. Conclusione Così abbiamo vissuto nella prima fase della “chiusura in casa” per arginare il contagio del virus. Qualcosa cambierà nello scorrere della seconda fase ... al di là della convivenza condizionata dall’imprevedibile virus malefico. l’eco di don bosco 5
Tempo del coronavirus Riflessioni su quanto turba e scolora i nostri giorni Un’esperienza che non credevo padre Cantalamessa: “La pandemia sere quella di chiudersi. Le pandemie di vivere a 87 anni finiti del coronavirus ci ha bruscamente esistevano anche in un mondo chiuso Affacciandomi alla finestra della mia risvegliati dal pericolo maggiore che come nel Medioevo, ove la Peste Nera stanza al quarto piano di via Rolando hanno sempre corso gli individui e uccise un terzo della popolazione ter- 15 vedo da tre mesi i cortili in erba l’umanità, quello dell’illusione di on- restre. nipotenza. Abbiamo l’occasione – ha sintetica del Don Bosco vuoti ... Quel- Il coronavirus scritto un noto Rabbino ebreo – di ce- le voci che mi facevano compagnia non è un castigo di Dio sono scomparse. Mancano gli studen- lebrare quest’anno uno speciale esodo pasquale, quello “dall’esilio della co- “Se questi flagelli – dice Cantalamessa ti, mancano i giovani della formazio- - fossero castighi di Dio, non si spie- ne professionale, mancano i ragazzi scienza”. È bastato il più piccolo e in- forme elemento della natura, un virus, gherebbe perché essi colpiscono ugual- dell’Oratorio ... mancano i latino ame- mente buoni e cattivi, e perché, di ricani. Solo un silenzio assordante ove a ricordarci che siamo mortali, che la potenza militare e la tecnologia non solito, sono i poveri a portarne le con- opera il virus maledetto. Ogni tanto seguenze maggiori. Sono forse essi più qualche voce dei giovani della Casa bastano a salvarci”. Altra lezione: la scelta tra naziona- peccatori degli altri? No! Colui che un Don Bosco, “rinchiusi anche loro in giorno pianse per la morte di Lazzaro, casa con tutti i salesiani che li han- lismo isolazionista e la solidarietà globale. Il coronavirus ha infettato il piange oggi per il flagello che si è ab- no accolti”. Sconsolato guardo il bel mondo intero. La risposta non può es- battuto sull’umanità. Sì, Dio “soffre”, campanile, che svetta alto sulla chiesa come ogni padre e ogni madre. Quando e sui cortili, testimone da quasi 150 un giorno lo scopriremo, ci vergognere- anni del tempo che scorre ... Lui pure mo di tutte le accuse che gli abbiamo vittima del coronavirus ... solo rintoc- rivolte in vita. Dio partecipa al nostro chi leggeri di campane per ricordare dolore per superarlo. a noi, chiusi in casa, che qualcuno è Forse che Dio Padre ha voluto lui la volato in cielo. È un virus invisibile morte del suo Figlio sulla croce, a fine che non possiamo contrastare con un di ricavarne del bene? No, ha sempli- vaccino. Ha preso di sorpresa il mondo cemente permesso che la libertà uma- degli uomini. Abbiamo armi sofistica- na facesse il suo corso, facendola però te per distruggere il mondo, abbiamo servire al suo piano, non a quello degli tecnologie così avanzate che possono uomini. Questo vale anche per i mali sostituire il lavoro dell’uomo, ma sia- naturali, terremoti ed epidemie. Non mo disarmati di fronte a questo “ve- le suscita lui. Egli ha dato anche alla leno” che ci uccide. Non c’è ricco né natura una sorta di libertà, qualitativa- povero, né vecchio né giovane, nessu- mente diversa, certo, da quella morale no può ritenersi al sicuro. Sembra che dell’uomo, ma pur sempre una forma di la sua natura sia “globale”: va oltre i muri, oltre i confini, oltre gli oceani, libertà. Libertà di evolversi secondo le sembra che non ci sia, ma ti avvolge sue leggi di sviluppo. Non ha creato il ed infetta. Non è il vento a trasportar- mondo come un orologio programmato lo ... ha bisogno di accasarsi presso in anticipo in ogni suo minimo movi- un ospite, l’uomo che diventa a sua mento. È quello che alcuni chiamano insaputa l’ospite adatto e con lui di- il caso e che la Bibbia chiama invece venta globale. “sapienza di Dio”. “Essendo supremamente buono, – ha La lezione del coronavirus scritto sant’Agostino – Dio non per- La prima lezione è la scoperta dell’il- metterebbe mai che un qualsiasi male lusione dell’onnipotenza dell’uomo. esistesse nelle sue opere, se non fosse Nell’omelia del venerdì Santo ricorda sufficientemente potente e buono da 6 l’eco di don bosco
trarre dal male stesso il bene”. al contagio. In sintesi: il sistema eco- Conclusione Frutto positivo della presente crisi sa- nomico esige terra e risorse e quindi Cosa fare? La conservazione della na- nitaria è il sentimento di solidarietà. procede con la deforestazione massiva; tura a livello globale potrà evitare Quando mai, a nostra memoria, gli uo- questa distruzione di biodiversità pro- nuove pandemie. Come farlo? Basta mini di tutte le nazioni si sono sen- voca il traffico di animali, che princi- prendere dalla natura ciò che serve. titi così uniti, così uguali, così poco palmente in Asia e Africa comporta due Usare, non abusare della natura. Ri- litigiosi, come in questo momento di effetti: specie selvatiche che scappano corda Sicard: “Facciamo tutti parte di dolore? Mai come ora abbiamo sentito nelle zone urbane o che finiscono negli un essere vivente in equilibrio e lo di- la verità di quel grido di un nostro po- “wet marchet”. Da lì questi ospiti virali struggiamo con disprezzo per il nostro eta: “Uomini, pace! Sulla prona terra possono arrivare ad infettare gli esseri appetito verso un consumo illimitato. troppo è il mistero”. L’epoca del coro- umani. Prima invece le grandi foreste, navirus ha tratto dal cuore dell’uomo Contro questo atteggiamento non è abitate da una ricchissima biodiversità, il “meglio” anche se il peggio non è l’intelligenza artificiale di cui abbiamo impedivano le trasmissioni tramite ”ef- scomparso. Abbiamo gli eroi che com- bisogno, ma l’intelligenza dell’umiltà”. fetto diluizione”: i virus erano bloccati battono per tutti noi in prima fila, c’è La sfida posta dal coronavirus sostie- trovando molti ostacoli di propagazio- il numeroso e inaspettato volontaria- ne Yuval Noah Harari, il 44enne sto- ne in specie non recettive”. to, ma non mancano gli sciacalli. rico israeliano, uno degli intellettuali Potremmo affermare – e il pensiero più seguiti del pianeta,”è più grande Killer è il virus o l’uomo corre a Querida Amazonia di papa del collasso finanziario perché non è che offende la natura? Francesco –: l’uomo è “il virus” che fe- una crisi soltanto economica, ma può risce la natura con la distruzione degli Leggiamo in un articolo di Avvenire di trasformare ogni aspetto della nostra Gianluca Schinaia del 15 aprile 2020: ecosistemi insieme alla deforestazione vita sociale. Non è più grande del cam- La Virologa Ilaria Capua afferma: la e l’impoverimento estremo di molti biamento climatico, perché abbiamo crisi attuale nasce perché “tutto è col- popoli. La natura si difende. già strumenti per risolverla positiva- legato: abbiamo creato un sistema che Papa Francesco cita un detto spa- mente, relativamente in fretta rispetto è stato poco rispettoso dell’ambiente”. gnolo: “Dio perdona sempre, l’uomo ai danni causati dall’inquinamento. Ma Lo spiega – continua il giornalista – qualche volta, la natura mai”. Anche se faremo scelte sbagliate anche la crisi sul New York times David Quammen, se tra Usa e Cina è scoppiata la po- del coronavirus avrà gravi ripercussioni autore, nel 2012, di “Spillover. Infe- lemica del corona virus “sfuggito da laboratorio cinese”? Oppure viene via a lungo termine”. zioni animali e la prossima pandemia Alla domanda: la pandemia non umana”. Il primo ad anticipare una po- animale ... e il mondo vuole sapere la verità intera. La maggior parte degli condurrà alla fine della globalizza- tenziale pandemia umana come quella zione? Risponde: ”Per me dovrebbe dell’attuale coronavirus: “Invadiamo scienziati del mondo, compreso il lu- minare consigliere scientifico di Tru- condurre a una migliore globalizzazio- foreste tropicali e paesaggi selvatici , ne. Chiudersi è la risposta sbagliata. Le che ospitano così tante specie di ani- mp, sostengono l’origine animale del coronavirus. pandemie esistevano anche in un mon- mali e piante, e all’interno di quelle do chiuso come quello, del Medioevo, creature, così tanti virus sconosciuti. Scrive Didier Sicard, uno dei più im- portanti medici e accademici francesi: quando la Peste Nera uccise un terzo Tagliamo gli alberi; uccidiamo gli ani- “La scarsa convenienza economica ha della popolazione terrestre. Bisogna mali o li mettiamo in gabbia e li man- influito anche sulla mancata predispo- tornare all’età della pietra, in cui gli diamo ai mercati. Distruggiamo gli sizione di un vaccino potenzialmente umani vivevano in minuscoli agglome- ecosistemi e liberiamo i virus dai loro utile contro il nostro corona virus: L’u- rati senza contatti tra l’uno e l’altro, ospiti naturali. manità si sta abituando all’influenza per vedere un modello di società chiusa Quando ciò accade, questi virus han- stagionale; prima reagisce con preoc- a prova di epidemie. Oggi soltanto la no bisogno di un nuovo ospite. Spesso quell’ospite siamo noi”. cupazione alle notizie e poi si addor- cooperazione, la solidarietà e uno sfor- Il legame del coronavirus e la questio- menta. L’esempio della Sars, un corona zo comune di tutti possono risolvere ne ambientale è confermato dal fatto virus rapidamente dimenticato, lo di- il problema e fare compiere un passo che le principali epidemie degli ulti- mostra in modo sorprendente. Gli studi avanti alla nostra civiltà. Bisogna chiu- mi anni – Ebola, Sars, Mers, influenza sui vaccini furono interrotti quando era dere i confini tra i virus e l’uomo, non aviaria e suina o anche Hiv – sono di già pronto un prototipo che avrebbe quelli tra uomo e uomo, tra nazione e origine animale. “La loro diffusione – potuto essere adattato per fare fronte nazione” (Intervista di Enrico France- ricorda Gianluca Schinaia – è generata all’attuale Covid -19, come avviene per schini ad Harari – Repubblica 15 apri- dalla riduzione delle barriere naturali gli adattamenti annuali dei vaccini an- le 2020). che per secoli hanno creato un argine tinfluenzali”. Alberto Rinaldini l’eco di don bosco 7
La didattica ai tempi dal 24 febbraio u.s., in quanto i casi avvenuto il 9 marzo u.s., con le sue di contagio dovuti al coronavirus maestre e la possibilità di rivedere i sul territorio ligure, erano talmente propri compagni. elevati da indurre le Autorità Locali Naturalmente, nel momento dell’api- a disporre repentinamente l’interru- ce del contagio, nessuno avrebbe mai zione della didattica, provvedimento pensato che i nostri figli non avreb- restrittivo poi adottato dal 4 marzo bero più potuto accedere fisicamente u.s., anche dal Governo, su tutto il presso l’Istituto scolastico, né tanto La pandemia, tutt’ora in corso, ha determinato la chiusura delle scuole spingendole, improvvisamen- territorio nazionale. Ebbene, dopo i primi giorni di di- sorientamento – data l’unicità del- meno che l’anno scolastico avrebbe avuto il termine che il Governo sta imponendo, contravvenendo, peral- te, a scoprire una nuova modalità di la situazione – la nostra scuola, ha tro, ad un principio sancito nella Co- fare scuola, non più in presenza, ma prontamente istituito il servizio di stituzione Italiana, come quello del a distanza. didattica a distanza utilizzando la diritto allo studio (art. 34). Parlo per esperienza personale, es- piattaforma Zoom. In questa caotica situazione, carat- sendo la madre di un bambino, Du- Sono state fornite le istruzioni per terizzata dall’alternanza di decreti ilio, che frequenta la quinta elemen- l’accesso e dei tutorial per rendere ministeriali, che hanno comunque, tare, presso la scuola del Don Bosco. agevole a tutti l’utilizzo di tale piat- relegato la scuola ad un fanalino Come sappiamo, gli studenti geno- taforma. di coda, posponendola a favore di vesi, di ogni ordine e grado, hanno In effetti, ricordo ancora la gioia di molti altri interessi economici – del dovuto interrompere la frequenza già mio figlio nel primo collegamento, resto non mi spiego l’apertura di tut- Grazie d Sono la mamma di Beatrice, alunna della I classe della scuola seconda- ria di primo grado e devo dire che, al momento del passaggio dalla scuo- la primaria alla secondaria, io e mio marito non abbiamo avuto esitazione alcuna nell’iscrizione di nostra figlia presso l’Istituto Don Bosco. Credo che il nostro pensiero accomu- ni tutti i genitori che hanno optato per la nostra identica scelta; si è trattato di investire sul futuro dei nostri ragazzi che, nell’ambito del contesto Salesia- no, vengono seguiti in modo attento e scrupoloso per una crescita integra- le, combinazione tra “alunno” ma ancor più “persona”, in un momento così delicato della loro crescita. La recente pandemia del COVID 19 ci ha colto tutti impreparati ma, pure 8 l’eco di don bosco
della pandemia te le altre attività – il Don Bosco, ha risposto in modo immediato ed energico, cercando di sopperire alle carenze normative e cercando di ga- rantire l’istruzione, col proseguimen- to del programma in tutte le materie, assegnando compiti, anche laboriosi ed artistici, sfide sportive, interpre- tazioni musicali, anche con disegni, il tutto, per aiutare i nostri figli a Inoltre, non sono state dimenti- tarli, nelle disavventure della navi- vivere questa “forzata prigionia”. cate dalla scuola, neppure le date gazione, che purtroppo si verificano La maestra tutor, poi, ha anche cer- importanti che scandiscono l’anno frequentemente e che arrecano in cato di mantenere quei bei momenti scolastico: bellissimo vedere i no- loro, frustrazioni e nervosismo. che avevano a scuola, come la lettu- stri figli che hanno recitato in occa- Onestamente, pensavo che anche ra dei libri proposti ad inizio dell’an- sione della festa del papà la poesia la scuola potesse riaprire, al pari no scolastico; libri che vengono let- in genovese; fantastico il biglietto di tutte le altre attività che hanno ti/interpretati proprio dalla maestra, di auguri, con letterina personaliz- riaperto proprio il 18 maggio, per- con la partecipazione, al termine zata, preparato per la Santa Pasqua; ché, se è vero che la nostra scuola delle due ore di lettura, dei nostri per non parlare, poi, dell’emozione si è attivata in tutti i modi per non figli, mantenendo vivo il lavoro di provata, da tutte le mamme, quan- abbandonare i nostri figli, scanden- squadra che era stato fatto. do la domenica mattina del 10 mag- do le loro giornate, con un vero e gio u.s., è stato inoltrato nella chat proprio orario scolastico, quotidia- della classe, un video musicale, no e con ben due pomeriggi infra- di cuore dove i nostri figli, hanno cantato: “Viva la mamma” di Edoardo Ben- settimanali, è altrettanto vero, ed impensabile, che la didattica a di- nato (video montato all’insaputa stanza non potrà mai sostituire la in questo caso, la centralità del pro- delle mamme, con la complicità dei didattica in presenza. cesso educativo non è stata disattesa. papà): insomma, anche in questo Mio figlio ed i suoi compagni, es- La didattica a distanza è decollata fin periodo triste, la nostra scuola ci sendo ancora piccoli, sentono la ne- da subito trasformandosi da strategia ha regalato dei bellissimi momenti cessità di rapportarsi di persona coi d’urto d’emergenza a consuetudine, e dei bei sorrisi. lori insegnanti, il cui ruolo attraver- in tempi rapidissimi. Per cui, questa modalità di appren- so uno sterile schermo esce svilito; Il corpo docenti con tanto amore e dimento, ha fatto sì che i nostri figli infatti, non è possibile rafforzare volontà è stato la spinta giusta per si confrontassero – obtorto collo – quell’empatia e magia che si rinno- avviare soluzioni, interagendo con con una realtà digitale, dalla quale vano ogni giorno andando a scuola, i nostri ragazzi, non solo in ambito un domani, indipendentemente dalle attraverso un semplice sguardo o prettamente didattico ma anche con strade che ognuno di loro andrà ad un’alzata di mano. attività alternative quali lezioni di fo- intraprendere, non potranno più far- Sono, però, ottimista in quanto l’I- tografia, esercitazioni di ginnastica, ne a meno. stituto Don Bosco, ha tutte le po- progetti creativi atti a fare fronte alla In un contesto così nuovo, poi, è tenzialità per offrire un servizio al- monotonia della quotidianità. necessario anche parlare della in- ternativo limitando i danni, anche Un grazie di cuore a tutti coloro che dispensabile collaborazione che le nel caso di un eventuale ritorno hanno reso normale ciò che in real- famiglie devono fornire alla scuola, della pandemia, utilizzando gli ampi tà poteva essere causa di disorienta- trasmettendo, alle maestre, tutti i spazi, sia interni che esterni di cui è mento e destabilizzazione. compiti che vengono via via asse- dotato, garantendo in questo modo Paola gnati e rimanendo quotidianamente il diritto all’istruzione in presenza. al fianco dei propri figli, per suppor- a cura di Giulia Orlando l’eco di don bosco 9
GENOVA ha un nuovo ARCIVESCOVO “Unasorge”.stellaCosìtramonta, una stella disse Goethe quando padre e fratello, con il cuore sempre aperto all’ascolto e all’accoglienza Schelling occupò la cattedra di Fichte. tanto di coloro che verranno a bussa- ma muove il primo passo alla ricerca L’immagine, libera dal contesto fi- re alla mia porta, come – vorrei dire, dell’uomo, bisognoso di perdono e as- losofico, ben si adatta a descrivere soprattutto! – di coloro che, per qua- setato di pace. Nella sua disarmante quanto accade oggi, 8 maggio, nella lunque ragione, si trovano o si sen- novità, il messaggio evangelico ci an- nostra diocesi. tono lontani dalla nostra comunità nuncia che misericordia significa “mi- Al di là del velo malefico del coro- ecclesiale”. ser in corde Dei”: il cuore del Padre na virus, il cielo di Genova è azzur- Dalla paternità di Dio la fraternità misericordioso è spalancato per noi, ro e splende sul mare un magnifico Leggiamo ancora nel messaggio ai nella misura in cui siamo capaci di sole. È una giornata che segnerà la genovesi dell’8 maggio: riconoscerci “miseri”. storia della città. Al tramonto roseo “Mi ha sempre colpito il fatto che Caro Padre Marco il suo volto sereno l’annuncio di una nuova aurora: il proprio la paternità sia la cifra più come lo presentano i social e le pa- cardinale Bagnasco lascia l’impegno caratteristica della natura di Dio: è role del messaggio aprono il cuore a pastorale della diocesi per limiti di Gesù stesso a mostrarcelo, rivolgen- tutti noi che l’aspettiamo ... Le sue età e papa Francesco nomina il suc- dosi a Dio con il termine “Padre” nel sembrano parole di Papa Francesco. cessore: padre Marco Tasca dei frati momento in cui insegna ai discepoli Noi salesiani poi siamo particolar- minori conventuali. in che modo debbano vivere la dimen- mente felici di sapere che per 5 anni sione fondamentale della preghiera. ha studiato nell’Università salesiana 1. Il nuovo arcivescovo Questo insegnamento di Gesù contie- di Roma. A Sampierdarena si troverà Papa Francesco ha scelto un fran- ne un’importante conseguenza per la a casa. cescano in linea con la sua visione vita di noi cristiani: la paternità divi- di Chiesa. Accoglienza e fraternità na è la fonte e il modello di ogni re- 2. Angelo Bagnasco lascia per sono le parole che segnano lo stile lazione all’interno della Chiesa. Come limiti di età, ma resta con noi di pastore che porta nel cuore. Lo di- figli dell’unico Padre, impariamo a Nel salone dell’Episcopio di Genova, cono le prime parole del messaggio essere, sentirci e vivere da fratelli; e il cardinale Angelo Bagnasco ha an- inviato alla diocesi: sempre dalla paternità di Dio prende nunciato la nomina del suo successo- “Cari fratelli, fin da questo momento forma e contenuto ogni genere di ser- re, tracciandone il profilo e leggendo chiedo a Dio – e vi invito a chiedere vizio e ministero all’interno della fa- la lettera indirizzata ai fedeli da par- con me e per me – che la mia mis- miglia ecclesiale. te di padre Tasca. Poi il porporato ha sione tra voi sia caratterizzata dalla Ogni pagina del Vangelo ci insegna rivolto un fraterno e cordiale saluto costante ricerca della comunione, del che la paternità di Dio si declina con- al nuovo arcivescovo, ricordando che dialogo, della relazione fraterna”. cretamente nella vita dell’uomo con i il popolo genovese è caratterizzato (...) colori della misericordia, che è l’altra da una fede umile e concreta, che ha “Porto con me, come povera dote ciò cifra indispensabile per comprende- alle spalle una grande storia di lavo- che ho cercato di imparare e di vivere re il cuore del Padre. Nel volto, nel- ro e che da oggi è pronto “con gioia in questi ormai quasi quarant’anni di le mani, nelle parole e nei gesti di e dedizione” ad accogliere il nuovo vita religiosa francescana, che si rias- Gesù, questa misericordia rende viva pastore “in cammino dietro a Gesù, sume nella fraternità”. (...) e palpitante la presenza di un Padre nel respiro della Chiesa universale e “Come vostro vescovo, desidero essere che non si contenta di attendere, del mondo”. 10 l’eco di don bosco
da eseguire entro tre mesi, ma pri- Grazie, Eminenza ma dovrà avvenire la consacrazione Il Don Bosco non dimentica il dono a vescovo. Nel frattempo Bagnasco dell’affetto e dell’amicizia da Lei ri- rimarrà come amministratore cano- servata alla nostra Comunità. Abbia- nico. “Ci siamo sentiti per telefono mo sperimentato tante volte la sua ripetutamente, anche lui è in tre- paterna benevolenza … Quando ve- pidazione come me quando dovevo niva al Don Bosco lo sentivamo di venire a Genova o Pesaro. È naturale, casa e il grazie reciproco che chiu- fa parte della vita. Bisogna affidarsi deva ogni incontro lasciava in noi alla Provvidenza, e questo è il suo un sentimento di riconoscenza per atteggiamento fondamentale”. il dono della paternità. Lei apprezza Bagnasco lascia “una Chiesa molto molto il carisma del nostro fondatore unita” ma anche in perenne ricerca come trapela nelle sue precise e sen- Momenti che Bagnasco di risorse fresche. “Se continuerà la tite omelie tenute nella parrocchia di porta nel cuore preghiera per le vocazioni, conti- San Gaetano e San Giovanni Bosco. “Penso alla grande crisi economica nueremo ad avere quella goccia per Il Don Bosco è sempre “casa sua”. che abbiamo vissuto con grande di- goccia per far sì che non si esaurisca L’aspettiamo ... ci sentiamo anche gnità, le diverse alluvioni, il Ponte mai il filone del ministero sacerdota- noi tra i ricordi del suo passaggio di Morandi, una grande frattura che si le. In questi anni ho celebrato 133 arcivescovo della città. sta ricomponendo rapidamente nel funerali di sacerdoti, carissimi con- Questo saluto però vuol essere un ar- modo migliore che potessimo imma- fratelli e ho ordinato 25 nuovi sa- rivederci, Eminenza, perché con gio- ginare, e poi il problema del lavoro cerdoti. Sembra ed è una grandissi- ia sappiamo che la sua nuova dimora particolarmente sentito per la storia ma sproporzione, ma andando a ben da vescovo emerito sarà nella nostra di Genova”. (...) vedere, dei parroci che sono venuti a cara Genova. “Il rapporto della chiesa di Genova mancare in questi anni quelli ancora Approfitteremo della sua simpatia e del suo arcivescovo con la città a in piena attività erano 24. È stato anche per l’attività culturale del Cen- Genova è molto particolare, non oso anche questo un segno della Provvi- tro Cultura Il Tempietto ... Ricordiamo dire unico perché non lo so, ma il rap- denza”. i preziosi suoi interventi sulla Rivista porto con il mondo operaio purtroppo E quando si chiede al cardinale quale “Il Tempietto” e ci permetteremo di in Italia non è così da nessuna parte e sia il momento più buio, lui rispon- bussare ancora alla sua porta per qual- quindi il rapporto di fiducia e di affet- de con un sorriso: “Genova è stata che articolo. Dobbiamo farle avere l’ul- to con la città è la prima parola che molto segnata in diversi momenti. timo libretto sui Latinos en Don Bosco arriverà al nuovo arcivescovo”. (...) Ma allo stesso tempo ho sempre sen- e segnalarle il prossimo in costruzione: Con Marco Tasca il passaggio di tito crescere la vicinanza dei nostri 2020 e il coronavirus: anniversari tra consegne vero e proprio avverrà sacerdoti” (Dal Secolo XIX l’ultima malessere e inquietudini globali. col cosiddetto “possesso canonico”, intervista, 8 maggio). Don Alberto Rinaldini l’eco di don bosco 11
Una scuola... per ripartire genova sampierdarena a distanza e tornare “Chiusi in casa” dal coronavirus presto insieme! Li trovi rintanati in camera, doppia- mente isolati dai loro auricolari, persi dentro lo smartphone, a chattare o al tempo eccezionale condiviso online. orgoglio. La consapevolezza di star vi- seguito dell’ultimo streamer, a scorrere «Vivevamo nel caos, nella fretta e vendo mesi che resteranno nella sto- meme, o tutti presi dall’ultima serie di nell’eccesso. Ci sentivamo protagonisti ria», la soddisfazione «di sentirsi parte Netflix; qualche volta tuffati dentro il di questa enorme montagna russa che per la prima volta di qualcosa di gran- libro amato o sommersi dalla valanga di ora ha consumato le rotaie. Ed ora sia- de» e di contribuire al bene comune at- compiti della nuova scuola a distanza. mo immobili». L’immagine è potente, la traverso uno sguardo che fosse in grado Li senti collegati per le video lezioni o percezione è netta, c’è un prima e un di provare ancora meraviglia; «quando per giocare insieme agli amici e vaga- dopo in cui siamo stati catapultati ed questo momento finirà, dopo ci sen- no, come anime in pena, tra le quattro ora «è un tempo in cui tutto è rovescia- tiremo ancora più liberi e contenti di mura: affamati di movimento e di gio- to», tutto cambia di segno, di colore, aver collaborato insieme per il bene di co. C’è anche chi suona, balla o canta, si sposta dal primo piano allo sfondo tutti i miei amici, di tutti gli italiani». chi dipinge, chi si improvvisa cuoco e viceversa. Le frasi acquistano nuovi Sì perché «in questo isolamento, sco- all’assalto della cucina o torna bambino significati e le emozioni si susseguono priamo il vero valore della solidarietà» intorno al Monopoli; o chi addirittura contrastanti: «All’inizio l’ho presa bene, e «come diceva don Milani “impariamo coltiva l’orto con il papà o ricama con felice di andare in vacanza». Ma ben che il problema degli altri è uguale al la mamma. Qualcuno poi, ha confuso la presto la cosa si è fatta seria, inquie- mio». Mentre «si è costretti alla soli- quarantena con la siccità dimenticando tante «per le notizie che arrivavano da tudine e al silenzio», si fanno i conti che l’acqua e la doccia ci sono sempre fuori», ho sentito lo sconforto, la paura con se stessi. Non si può fuggire e stati e che non li possiamo far diventa- dell’isolamento ed anche la noia, l’apa- allora qualcuno ha imparato a restare re un’opzione. C’è chi soffre d’insonnia tia. I primi a mancare sono ovviamen- a casa. «All’inizio mi disperavo, perché o chi scivola nel letargo. È l’adolescen- te gli amici e l’amore per il ragazzo o a casa siamo in tanti, mi sentivo invasa za reclusa ai tempi del coronavirus. la ragazza, magari incontrati da poco. ed oppressa. Poi ho capito che la sfida era restare. Restare con i miei, restare La parola agli allievi Il problema degli altri nella mia casa e provare a riscoprirla. e ai formatori è uguale al mio E restare infine con me stessa». Se si Ma che significa per loro questa realtà Però, c’è anche «una strana emozione, resta, si può riscoprire: «Credo che la a cui tentiamo ancora di prendere le una sorta di ebbrezza, forse un cinico parola che potrebbe rappresentare al misure, senza averne il metro? meglio il mio vissuto sia “risco- Come hanno attraversato que- perta della famiglia, delle mie sta marea? Che insegnamento radici, delle tradizioni, risco- gli rimane? perta di me stesso, riscoperta Per farmene un’idea, l’ho chiesto dell’altruismo. Non ho mai vo- direttamente ai formatori e so- luto e mai vorrò, vivere “tra- prattutto, ai nostri allievi del cen- scinando i giorni”, ogni attimo tro di formazione profes sionale è importante, lo voglio vivere del don Bosco di Sampierdarena tutto e voglio farlo al meglio, che ringrazio di cuore, perché perché il tempo non torna e io mi rispondono condividendo le non voglio perderlo. Per questa loro riflessioni, considerazioni ragione mi sto impegnando a e frammenti di «invisibili pen “riscoprire”, per dare senso a sieri», con cui sottotitolare il vi- tutto. Per dare importanza ad deo della quarantena, di questo ogni momento». E ancora ... 12 l’eco di don bosco
La riscoperta della famiglia che bello pensare al futuro, in questo più immediato e puntuale, potendo Si riscoprono i legami familiari, i fra- periodo, a ciò che voglio per me. Ed è ampliare anche la possibilità di avere telli, «mi faccio forza per la mia so- strano adesso scriverlo, è sempre stato documenti presi dal web. Lo stesso vale rellina» e «senza i miei fratelli non soltanto nella mia immaginazione. Da per i nostri allievi che riescono a tro- saprei come fare», mancano i padri e grande vorrei diventare un bravo pro- vare notizie o a consultare documenti le madri, quando non stanno con noi, fessionista, giocare a calcio, avere una o video utili per la loro formazione con ci si preoccupa per i genitori, per il famiglia e fare dei viaggi. Può sembrare un clic. «Con la FAD abbiamo avuto la loro lavoro e «più di tutti mi mancano impossibile oggi ma è un sogno e i so- possibilità di “accorciare le distanze” i nonni». «Per fortuna in questo mo- gni più belli sono quelli impossibili, o e poterci vedere virtualmente in fac- mento difficile, la scuola ha fatto molti almeno, lo credo per confortarmi e in cia, sorridere e sentirci più uniti. Ma la sacrifici trovandosi ad affrontare una fin dei conti è proprio il mio sogno a relazione quella reale è tutta un’altra situazione del genere da un momen- rendermi ciò che sono». storia». Una scuola fatta di “case”, di to all’altro e anche noi alunni siamo stanze, dove ognuno non vive più in Scuola “6.0” uno spazio comune, viene la nostalgia, riusciti a adattarci a questo sistema. Insieme a loro, anche i nostri do- la voglia di rivivere l’emozione di en- Con i salesiani, prima delle vacanze centi, hanno affrontato la fatica del- trare in aula quasi ti manca il frastuono di Pasqua, abbiamo fatto un incon- la distanza e apprezzato, nonostante di ogni giorno ... ma la didattica a di- tro vedendoci tutti e devo dire che è abbiano sempre prediletto la lezione stanza ci ha permesso di STARE A CASA. stato molto emozionante, non avrei frontale, dove ti vedi e ti “senti” vi- mai detto che vedere i miei compa- Conclusione vendo in un rapporto di empatia. «Ri- gni di scuola mi avrebbe fatto questo trovarsi dall’oggi al domani con classi La pandemia per tanti dovrebbe es- effetto. La cosa negativa, però, è che virtuali non è stato facile. Ci siamo sere un’occasione: «Non stavamo non possiamo guardarci negli occhi». dovuti adattare e reinventare un po’ bene, lo sapevamo e l’abbiamo ignorato Nessuna connessione potrà mai sosti- tutti: ragazzi e docenti». La nostra (gli incendi in Amazzonia, in Australia, tuire l’incontro autentico tra compagni piattaforma, IVOA, ci ha permesso il riscaldamento globale... ci avevano e formatori, e la gioia di stare insieme. da subito di agganciarci ai nostri avvertito ma non abbiamo ascoltato). Ma come diceva don Bosco: “prendia- studenti restituendo a noi e a loro Forse questa è l’occasione per tornare mo lezione da tutto ciò che accade”. «La un pezzetto di vita normale. «Abbia- a un equilibrio», e ancora: «Chi vuole cosa positiva della didattica a distanza mo condiviso le difficoltà di fare scuola può prenderlo come un segno (del pia- è che non ho distrazioni e quindi riesco “6.0”, si perché in pochi giorni abbia- neta, di Dio, del karma, del principio a concentrarmi e a rendere molto». mo fatto balzi da giganti nell’uso di di equilibrio universale, non importa), Il coronavirus non ci deruba una tecnologia che si ci aiutava e sup- stavamo andando nella direzione sba- i nostri sogni portava ma rimaneva solo una parte del gliata ed è l’occasione giusta per cor- Eppure nel disincanto con cui si prova nostro lavoro». La FAD ci ha permesso reggere il tiro. Temo però che neanche a credere che riusciremo a non farci ru- di prenderci cura dei nostri ragazzi, sia- questa volta riusciremo a cogliere l’oc- bare i nostri sogni, come mo compagni fedeli di ogni giorno, ap- casione». Purtroppo anche io come tan- dice papa Francesco, anzi, puntamento fisso dal lunedì al venerdì. ti giovani allievi e formatori, ho paura ho il desiderio di metterli «Che bello vederli cresciuti, più maturi che l’occasione non sarà colta appie- ancora più a fuoco «per- impegnati forse più di prima nello svol- no. Qualche opportunità la stiamo già ché io ho tanti progetti gere i compiti». Inoltre la fruibilità dei perdendo. Una ad esempio riguarda il per la mia vita e mi sto materiali didattici è “smart”, diviene senso della morte, quel sottointeso in- impegnando tanto per gombrante, intrattabile, ancora negato, realizzarli» ed «e an- nonostante quanto è accaduto in tante regioni d’Italia, escluso dalla coscienza e macroscopicamente assente dalle loro note. Eppure dovremo trovare parole per ridargli cittadinanza nei cuori e nel- le menti? Per smettere di esorcizzarlo ed anestetizzare la paura e il dolore? Non so ma lo spero tanto e vorrei che presto si tornasse a vivere compiuta- mente il senso della nostra esistenza. Don Maurizio Lollobrigida l’eco di don bosco 13
lockdown comunitario In queste pagine vogliamo ripercorrere il cammino fat- to finora ai tempi della pandemia. Il 9 marzo abbiamo invitato una dottoressa, amica e vo- lontaria dell’opera, affinché spiegasse ai nostri giovani cos’è il coronavirus e come diminuire i rischi di contagio. I ragazzi erano piuttosto impressionati dalle notizie che sentivano quotidianamente, ma non avevano ancora colto le implicazioni pratiche di tale emergenza. Pochi minuti dopo la fine dell’incontro è arrivato l’annun- cio del Presidente del Consiglio: tutta l’Italia diventava zona rossa, sottoposta a restrizioni. Per la maggior parte delle persone ciò non ha significato un immediato “resta- re a casa”, perché si poteva comunque uscire per lavorare, Negli ultimi mesi la vita per comprare cibo e per visite mediche essenziali. Per i nostri ragazzi, invece, le istruzioni del Comune di Genova no rappresentato una grande sfida sia per i ragazzi sia per sono state chiare: nelle comunità per Minori Stranieri Non gli educatori. Poi, grazie al sostegno del nostro direttore Accompagnati, per la loro tutela e per quella degli educa- Don Maurizio e di altri Salesiani, siamo passati all’azione, tori tutti gli minori accolti devono restare sempre a casa, predisponendo un programma che tenesse impegnati sia non sono previste eccezioni. il corpo sia la mente, in modo da non scivolare nella noia Quindi dal 10 marzo i ragazzi non sono più usciti. All’i- e nella tristezza. nizio per loro è stato uno shock: il giro quotidiano, consen- Al mattino la sveglia è alle 8. Dopo la colazione i piccoli tito normalmente tra le 15 e le 19, era comprensibilmente (14-16 anni) fanno lezione a distanza con la scuola, o il momento più atteso di ogni giornata, lo svago dopo gli vengono aiutati a fare i compiti. I grandi (17 anni), soli- impegni scolastici o lavorativi. tamente impegnati in varie borse lavoro I primi giorni di quarantena han- e tirocini esterni (tutti sospesi), divisi a gruppetti capitanati da un salesiano della comuni- tà, si occupa- no di piccole
lockdown comunitario esterni (6 educatori/educatrici), pur rispettando natu- ralmente tutte le disposizioni sanitarie, ha permesso di mantenere vivo il contatto all’interno della nostra fami- glia allargata. Il bello di un gruppo così grande è che non si è mai veramente soli, anche se lasciamo spazi e tempi individuali per poter “respirare”. Pur essendo “rinchiusi dentro”, abbiamo espresso con- cretamente solidarietà alle persone del quartiere: a turno tutti i ragazzi hanno aiutato a trasportare cibo e a prepa- rare i pacchi alimentari per i poveri, distribuiti dalla San Vincenzo a un numero sempre crescente di famiglie. nella comunità è cambiata Con l’inizio della Fase 2, il 4 maggio, sono cambiate alcune cose: i ragazzi sono potuti uscire, per ora solo 3-4 alla volta e sempre accompagnati da un educatore. attività di cura, pulizia, abbellimento dell’opera, un servi- Grande è stata la gioia di rivedere “il mondo di fuori”, an- zio per gli altri e un modo per rimanere attivi rendendosi che se gli spostamenti, solo a piedi, sono per ora limitati utili per il prossimo. al nostro quartiere: Sampierdarena. Nel pomeriggio c’è la possibilità di fare attività spor- Nelle prossime settimane speriamo che ci sia una mag- tiva: calcio, pallavolo, basket, lo spazio non manca ed è giore libertà di movimento e una ripartenza di tirocini davvero un grande privilegio avere una Casa così grande, e borse lavoro, fondamentali per i ragazzi prossimi alla con campi da gioco all’interno! maggiore età e per i nostri 3 neomaggiorenni che hanno Dopo cena c’è ancora tempo per giocare a Uno, Risiko, compiuto 18 anni proprio nel mese di marzo. Palanche (la versione genovese di “Monopoli”); oppure Questa prima parte del 2020 ha segnato anche un rinno- per vedere un film tutti insieme nella nostra “arena” prima vamento dell’equipe di Casa Don Bosco: ringraziamo Valen- di augurarsi la buonanotte e andare tutti a letto. tina M. e Cristina per il periodo trascorso insieme (ci manca- (Alle 23 si spengono le luci e dopo un po’ i ragazzi dormono). te!) e diamo il benvenuto a due nuovi educatori (Armando In questo modo le settimane della Fase 1 sono vo- e Michela) e alla nuova responsabile Sara. Completano late via veloci e ci siamo resi conto sempre di più di l’equipe i “veterani” Michele, Valentina P. e Massimiliano. un grande vantaggio che la comunità offre: la nostra Sperando di poter rivedere presto volontari, tutori vo- vita sociale, anche se ridotta all’Istituto lontari, amici e sostenitori di Salesiano, regala comunque tantissime Casa Don Bosco, vi auguria- relazioni “di persona”, merce rarissima mo una buona estate 2020! in tempo di lockdown. Ciò vuol dire che Equipe di Casa Don Bosco la nostra “casa”, composta dai residen- ti (18 ragazzi e 19 Salesiani) e dagli l’eco di don bosco 15
Don Bosco e il colera che funestò Torino nel 1854 Vita di San Giovanni Bosco, scritta da don G.B. Lemoyne (ed. SEI, v. I, p. 484 e ss.) [...] Il dì seguente, 15 agosto [1853], fe- stornare più facilmente il pericolo per fierì assai meno in Torino, che in tante sta di Maria SS. Assunta in cielo, Don sé e per gli altri. altre città e paesi d’Europa, d’Italia e Alasonatti inaugurava il suo ministero Il 25 luglio, all’annunzio dei primi casi dello stesso Piemonte. sacerdotale in Valdocco coll’assistere un in Torino, il Ministro dava norme di Ciò nonostante, i casi da uno salirono coleroso. Da due settimane, a Torino, precauzione al Vicario Generale, per- a 10, a 20, a 30 e poi sino a 50 e 60 al era apparso il colera! Don Bosco l’aveva ché il Clero venisse in aiuto alle auto- giorno. Dal 1° agosto al 21 novembre la preannunziato. Fin dal mese di maggio rità civili nell’esecuzione degli ordini città coi sobborghi e il territorio ebbe aveva detto ai giovani chiaramente che emanati. I Parroci obbedirono, il Cle- circa 2500 casi e 1400 vittime. La re- il colera sarebbe giunto a Torino e vi ro si disse pronto, e i Religiosi di S. Ca- gione più afflitta fu quella di Valdocco, avrebbe fatto strage ed aveva soggiunto: millo, i Cappuccini, i Domenicani, gli dove nella sola parrocchia di Borgo – Voi state tranquilli: se farete quanto Oblati di Maria si offersero per l’assi- Dora in un mese furono 800 i colpiti vi dico, sarete salvi da quel flagello. – stenza dei colerosi. Il Municipio stesso, e 500 i morti. Vicino all’Oratorio si eb- Che cosa dobbiamo fare? – gli avevano appena comparve imminente lo scop- bero varie famiglie, non solo decimate, chiesto i giovani. – Prima di tutto vive- pio del flagello, diede uno splendido ma affatto distrutte. Nelle case Filippi, re in grazia di Dio; portare al collo una esempio di pietà. Dopo avere adottato Moretta, Bellezza, e in quella dell’oste- medaglia di Maria SS. che io benedirò le dovute misure sanitarie, volle far ri- ria del Cuor d’oro, cioè nelle case vi- e darò a ciascuno e a questo fine reci- corso alla Regina del Cielo, ed ordinò cine all’Oratorio, morirono in brevissi- tare ogni giorno un Pater, Ave, Gloria una funzione religiosa nel Santuario mo tempo oltre quaranta persone. coll’Oremusdi S. Luigi e la giaculato- di Maria SS. Consolatrice pel mattino Quando si sparse la notizia che il mor- ria: Ab omni malo libera nos, Domi- del 3 agosto; e ad essa, insieme con bo cominciava a serpeggiare, anche il ne.– Era una conferma della pia pratica un’immensa folla di fedeli, prese parte Venerabile si mostrò un amorosissimo iniziata l’anno precedente l’accennato un’apposita rappresentanza del Consi- padre. Per non tentare il Signore, usò scoppio della polveriera. glio municipale. Il Sindaco ne dava co- ogni possibile mezzo di precauzione, Il colera-morbus, dopo aver percorso municazione all’Autorità Ecclesiastica suggerito dalla prudenza, e dall’arte; e varie contrade, aveva invaso anche la con queste nobili parole: “Il Consiglio fece ripulire il locale, aggiustare altre Liguria e il Piemonte. Nei primi giorni delegato, interprete del voto della po- camere, diminuire il numero dei let- dell’infezione quanti erano i colpiti, polazione. di questa Capitale, nella ti nei dormitori e migliorare il vitto, tanti erano i morti; appresso su cen- circostanza della temuta invasione del sobbarcandosi a gravissime spese. Ma to casi si avevano in media sessanta colèra asiatico, ha assistito stamane ad non pago dei provvedimenti terreni, decessi. S’immagini lo sgomento ge- una Messa, susseguita da Benedizione, si appigliò di gran cuore ad altri di nerale, che appariva dal cessare del nella Chiesa della Beata Vergine della gran lunga più efficaci. Fin dai primi commercio, dal chiudersi delle botte- Consolata, onde impetrarne il patroci- giorni del pericolo, prostrato dinanzi ghe, dal fuggire che molti facevano dal nio”. E la Beata Vergine non sdegnò l’altare faceva questa preghiera al Si- punto invaso. Fomentava questo spa- queste suppliche, poiché la terribile gnore: “Mio Dio, percuotete il pasto- vento il non conoscere alcun rimedio malattia, contro ogni aspettazione, in- re, ma risparmiate il tenero gregge”; e pel morbo e la persuasione che esso rivolgendosi alla Beatissi- fosse non solo epidemico, ma Vergine soggiungeva: ma contagioso. Nel bas- “Maria, Voi siete madre so popolo aggiungevasi il amorosa, e potente; deh! pregiudizio che i medici Preservatemi questi amati somministrassero agli am- figli, a qualora il Signore malati una bibita avvele- volesse una vittima tra noi, nata, chiamata in Torino eccomi pronto a morire, acquetta, allo scopo di farli quando e come a Lui pia- morire più presto e così di- ce”. 16 l’eco di don bosco
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