COMITATO CENTRALE - Snachannel

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COMITATO
               CENTRALE                                                                                        1

                            27 APRILE 2021

                                                                         A cura del Presidente nazionale
                                                                                        Claudio Demozzi

Fondato nel 1919 - Aderente al B.I.P.A.R.

                                            20123 Milano-Via Lanzone, 2 -Tel. 02.80.66.131 – Fax 02.86.78.78
                                            Codice Fiscale 80053030153 www.snaservice.it - sna@snaservice.it
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Gentili Colleghe, cari Colleghi,
il perdurare della grave situazione pandemica, senza precedenti almeno per le
nostre ultime generazioni, ci ha impedito, ancora una volta, di incontrarci di
persona. Non disponendo di possibili alternative, abbiamo conseguentemente
convocato il Comitato Centrale della più grande, storica, Associazione di
rappresentanza degli Agenti di assicurazione in modalità a distanza.

Dispiace a tutti, non poterci incontrare, abbracciare, stringere la mano!
Consoliamoci con la consapevolezza che presto queste limitazioni finiranno e che
per ora abbiamo imparato a confrontarci, a dibattere attraverso uno schermo.
Abbiamo dimostrato, al recente Congresso nazionale, di saper affrontare con la
giusta determinazione e con il consueto spirito partecipativo anche questo genere
di calamità.

Ricorderete infatti che il Congresso elettivo dello scorso settembre ha registrato un
record di presenze, che ha smentito nei fatti chi si dilettava in foschi presagi e
chiedeva a gran voce il rinvio dell’importante assise.
Vi ringrazio dunque per la presenza, qui oggi e rivolgo un saluto particolare ai
Colleghi che prendono parte per la prima volta alla riunione di questo
fondamentale Organo statutario.
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Tra noi, alcuni mancano perché hanno terminato il loro incarico di membri di
diritto del Comitato Centrale e li ricordiamo affettuosamente. Si tratta di normale
tournover che non comprometterà certo la loro partecipazione, in altra forma, alla
vita sindacale. Altri, purtroppo, mancano invece perché hanno concluso il loro
cammino terreno… giunga a loro, ed alle rispettive famiglie, il nostro commosso
saluto. Questi Colleghi, hanno meritato un posto nel nostro cuore. Non li
dimenticheremo, anche perché in SNA esiste un raro senso di fratellanza, che
forse non tutti hanno compreso, non tutti sanno apprezzare, ma che anima l’agire
della maggior parte di noi.

Nel primo anno della pandemia da Covid-19 la raccolta premi (Vita e Danni) in
Italia(*) ha sfiorato i 135 miliardi di euro, chiudendo l’anno con un calo del 4%
rispetto al 2019. Si è trattato di una riduzione meno allarmante di quella che si era
delineata ad inizio anno e che ha in parte smentito le previsioni degli esperti più
pessimisti.

La contrazione è conseguenza degli andamenti negativi provenienti da entrambi i
macro-comparti: alla riduzione del volume premi nel settore Vita (-4,4%) si è
aggiunta, infatti, la diminuzione della raccolta premi del settore Danni (-2,3%).

(*) = Con riferimento alle imprese di assicurazione nazionali e alle rappresentanze per l’Italia di imprese
extra-europee

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Nella prima fase di lockdown, rigido e totale iniziato a marzo 2020 e durato fino a
maggio, si era verificata una brusca e repentina contrazione dei premi, anche per
le difficoltà oggettive che avevano le persone a muoversi per poter raggiungere le
sedi agenziali. La diminuzione dei premi contabilizzati Vita è stata di quasi il 40%
rispetto allo stesso periodo del 2019, mentre per il settore Danni la riduzione è
stata di circa il 10%.

Questo ci aveva indotti a richiedere, alle Imprese, interventi economici a sostegno
delle reti agenziali e ad interessare i Gruppi Agenti affinchè la loro azione fosse
indirizzata in questa direzione. Purtroppo nemmeno il coinvolgimento dell’Ivass e
del Ministero, né l’interlocuzione con l’ANIA hanno indotto le Compagnie, nostre
mandanti, ad elargire concreti aiuti economici sotto forma di contributi a fondo
perduto. Alcune di esse, hanno addirittura approfittato della difficile situazione per
promuovere riorganizzazioni agenziali o per pubblicizzare come contributi: anticipi
di rappels, dilazioni nelle rate di rivalsa, prestiti senza interessi che sono stati
puntualmente chiesti in restituzione a fine anno.

Si è così palesata, agli occhi di tutti, la ormai cronica debolezza che colpisce la
negoziazione su base aziendale con le Imprese. I Gruppi Agenti, con rarissime
eccezioni, sono apparsi disarmati davanti all’indisponibilità, che è anche                                      3
insensibilità ed arroganza, delle Compagnie.

Eppure, la generosità sindacale e la buona volontà di molti vertici dei Gruppi
Agenti è fuori discussione! Si tratta ora, e poniamo la questione quale spunto di
riflessione, di valutare se non sia giunto il momento di ripensare -partendo da un
leale, corretto, sincero confronto a trecentosessanta gradi dentro il Comitato dei
Presidenti di GAA- il modello operativo dei Gruppi Agenti, il loro rapporto ed il loro
legame politico-funzionale con il Sindacato. In futuro, se teniamo tutti ad una
maggiore coerenza ed incisività dell’azione politica dei GAA, dovranno essere
censurati gli individualismi, isolati i comportamenti antisindacali ed evitati gli errori
che, anche quando sono commessi in buona fede, possono comportare gravi danni
all’intera categoria agenziale!

Nelle più recenti riunioni del Comitato dei presidenti di GAA, grazie all’abile attività
diplomatica del presidente Dario Piana e del suo vice Salvatore Palma, ma anche
grazie alla tenacia ed alla disponibilità di tutti i presidenti dei Gruppi Agenti
accreditati allo SNA (salvo le poche note eccezioni), abbiamo assistito ad una lenta
ma costante evoluzione del ruolo del Comitato.

Possiamo finalmente prendere atto che il Comitato GAA è pronto per una seria
attività di confronto e condivisione, sui principali temi che riguardano la
contrattazione aziendale, anche con riguardo ai riflessi che essi hanno sulle
questioni prettamente sindacali nazionali. E’ un risultato che attendevamo da anni,
che ci permette di guardare al prossimo futuro con maggiore serenità.
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Ciò non toglie, naturalmente, che su alcune singole questioni si possano verificare
delle prese di distanza o possano essere ingaggiati dei confronti a volte anche
aspri, come accaduto nel recente passato. Il Sindacato non può, non deve
assecondare in alcun modo accordi capestro o negoziazioni aziendali che possano
limitare, ridimensionare o mettere in discussione i diritti ottenuti dagli Agenti
mediante la negoziazione collettiva nazionale, per Legge e per via giudiziaria!

Ma torniamo per un momento ai numeri. Il settore Danni, dopo tre anni di
progressiva crescita (+1,2% nel 2017, +2,3% nel 2018 e +3,2% nel 2019), per
effetto della crisi dovuta alla pandemia ha visto invertire il trend e nel 2020 la
raccolta premi è diminuita del 2,3% scendendo a 33,5 miliardi di euro. Tale calo è
stato il risultato di una contrazione accentuata nel settore Auto (-4,4%) ed
una sostanziale stabilità negli altri rami Danni, i cui premi sono diminuiti dello
0,3%. Per la precisione, nel settore Auto si è registrata una contrazione dei premi
R.C.A. del 5,7%, (€ 12,5 miliardi) ed una crescita dell’1% nel ramo Corpi veicoli
terrestri (€ 3,1 miliardi).

Sulla base della rilevazione trimestrale dei premi medi effettuata dall’IVASS per le
autovetture ad uso privato, si può stimare che, per il totale dei veicoli, la riduzione
del premio medio della copertura R.C. Auto nel 2020 sia stata nell’ordine del -5% /                             4
-6%. La perdita di incassi, pertanto, sarebbe in larga parte, se non
esclusivamente, attribuibile direttamente alla politica tariffaria delle Compagnie.

Nel 2020, l’incidenza della raccolta Danni sul Prodotto Interno Lordo è stata pari al
2,0%, in linea con l’anno precedente. La raccolta rami Danni non-auto in Italia,
rimane ai livelli più bassi in Europa e rappresenta l’ulteriore prova della cronica
incapacità, dell’industria assicurativa che opera nel nostro Paese, di intercettare le
reali esigenze di protezione e di previdenza dei nostri concittadini, con “prodotti”
(contratti) coerenti alle specifiche necessità. Inoltre, i sistemi incentivanti offerti a
noi Agenti sono evidentemente inefficaci, se non addirittura frustranti delle nostre
reali potenzialità di crescita. Senza trascurare l’inadeguatezza delle tabelle
provvigionali, che non solo non sono cresciute, negli anni, in misura almeno
proporzionale al generalizzato aumento dei costi gestionali, amministrativi e del
personale dipendente, ma -per volere delle più grandi compagnie- sono state
gradualmente ridotte fino ad oltrepassare la soglia minima di sopravvivenza per
un numero sempre maggiore di agenzie.

Fanno eccezione alcune Imprese che, a volte spontaneamente e -pensate- in
assenza di un Gruppo Aziendale Agenti come nel caso della storica compagnia
torinese SLP cui si riferisce l’articolo di seguito riportato, hanno concesso rilevanti
aumenti provvigionali, seppure a tempo determinato. Questi casi, purtroppo, sono
rimasti ad oggi assai limitati e continuano a rappresentare vere e proprie eccezioni
alla regola!

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Covid-19, Slp Assicurazioni Spa si stringe forte alla propria rete agenziale. Le
provvigioni salgono al 60% del premio imponibile fino al 30 giugno 2021

                                                M. BORDIN, PRESIDENTE SLP ASSICURAZIONI

MILANO – Nel 2020, agli inizi della pandemia, sull’onda emozionale – come si ricorderà – tante
compagnie avevano allestito formule più o meno incentivanti in favore degli agenti di assicurazione e
della clientela. Nel 2021, poche mandanti hanno poi dato seguito a tali iniziative, pur in presenza
dell’acuirsi dell’emergenza Covid-19. In controtendenza Slp Assicurazioni Spa di Torino che in
queste ore comunica di aver inviato alla propria rete agenziale una nota ufficiale a firma dell’ad Vito
Zaccagnino con la quale si riconoscono, fino al 30 giugno 2021, provvigioni del 60% sul premio
imponibile della nuova attività produttiva, E senza alcun impegno di budget minimo. “Sappiamo tutti –
scrive Zaccagnino – che, a distanza di oltre un anno, ancora poco è cambiato in relazione a questa
maledetta pandemia, che ha sconvolto la vita e gli affetti più profondi di tante famiglie. Il 2020 per molte
agenzie, a causa del Covid, non è stato un buon anno. La raccolta premi nel settore assicurativo si è
ridotta fortemente. Il settore auto è stato quello più penalizzato non solo in termini di calo complessivo,
ma anche per effetto di riduzione di premi di tariffa, che sembra non voler tener conto dei costi elevati
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cui gli intermediari devono far fronte per gestire l’agenzia. Sta di fatto, che a distanza di oltre un anno
dalla comparsa della pandemia, la situazione generale non è mutata né appaiono all’orizzonte di breve
e medio termine concrete prospettive di miglioramento. In tale contesto – prosegue Zaccagnino – molte
agenzie ci hanno chiesto di intervenire economicamente, così come da noi è stato fatto in due
occasioni nel corso del 2020, per supportare lo sviluppo dell’attività produttiva agenziale, anche tramite
l’incentivazione della rete sub-agenziale. Le richieste ed i suggerimenti pervenuti sono stati
immediatamente sottoposti all’attenzione del nostro Consiglio di Amministrazione, il quale,
condividendo la criticità del momento e ritenendo di dover concretamente partecipare allo sviluppo
dell’attività produttiva, ha deciso di proporre nuove condizioni incentivanti con effetto immediato”. Come
noto, Slp Assicuazioni Spa opera nel segmento della tutela legale. E’ una delle poche compagnie
italiane completamente autonoma e slegata dai grandi gruppi assicurativi (garantendo così ai
propri assicurati un’assoluta imparzialità nella gestione e nella liquidazione dei sinistri); venne fondata
nel 1974 ed ancora oggi ha sede legale e amministrativa a Torino; è operativa attraverso una rete di
agenzie presenti in tutta Italia. Tornando al contributo economico in favore della propria rete agenziale,
Slp Assicurazioni ha deciso: 1) un aumento delle attuali provvigioni fino al 30 giugno 2021 nella
misura del 60% sul premio imponibile della nuova attività produttiva (a scadenza del periodo verranno
riattivate le provvigioni previste dall’Atto di Nomina, ndr); 2) nessun impegno produttivo; 3) validità
del contributo sulle seguenti polizze: a) Circolazione stradale (“Difesa penale”, “Orsa Maggiore” e
“Tutela personale”); b) Perizie di parte ed Arbitrati – Chiamata in causa – Difesa penale;
4) predisposizione con effetto immediato dell’adeguamento sul portale SLP4WEB per il calcolo del
60%; 5) contributo non valido per le polizze irregolarmente perfezionate e/o mancanti di
sottoscrizione…        (tratto da www.snachannel.it; firma Luigi Giorgetti)

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Ribadiamo, ancora una volta, la necessità di affrontare -su base aziendale- la
questione remunerativa, espressa attraverso la rivendicazione di un aumento
generalizzato delle aliquote provvigionali di Mandato! Anche perché è ormai
risaputo che ai canali distributivi “alternativi”, o “non-tradizionali”, le compagnie
concedono trattamenti provvigionali ben al di sopra di quelli che troviamo
abitualmente allegati ai nostri contratti agenziali. Abbiamo già parlato, ed abbiamo
ampiamente documentato, della remunerazione dei principali comparatori/brokers
online, con margini sulla RCA che raggiungono facilmente il 15-20%. E cosa dire
delle provvigioni, che in alcuni casi la stessa Ivass ha definito eccessive,
riconosciute alle banche?

Ci è stato recentemente segnalato il trattamento provvigionale che una compagnia
del gruppo Generali, ad esempio, riconosce alle concessionarie sulle polizze CVT.
Si tratta di una provvigione del 40%! Il documento che segue, lascia pochi dubbi…

A fronte di quale professionalità? Di quale grado di trasparenza nei confronti della
clientela? Di quanti e quali corsi formativi? Di quali oneri amministrativi e
gestionali? Di quali obblighi in caso di sinistro a tutela degli interessi degli
Assicurati?
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Davvero una simile disparità di trattamento lascia sconcertati!

Anche perché, sapete bene che l’industria assicurativa in Italia registra, ormai da
numerosi anni, risultati economici di grande soddisfazione per gli azionisti.

Nei rami vita il risultato del conto tecnico per l’anno 2019 (ultimo dato definitivo
disponibile) è stato positivo per 6,4 miliardi di euro, in aumento rispetto agli 0,8
miliardi registrati nel 2018; Nei rami danni il risultato del conto tecnico è stato
positivo per 3,2 miliardi, in aumento rispetto a quello del 2018 pari a 2,9 miliardi
di euro (le previsioni per la chiusura del 2020 sono di un’ulteriore cospicua
crescita).

Il risultato dell’attività ordinaria, danni e vita, ha raggiunto nel 2019 i 10,7 miliardi
di euro, quasi tre volte superiori ai 4 Miliardi del 2018; il risultato dell’attività
straordinaria (che si aggiunge a quella ordinaria) è rimasto positivo per 0,5
miliardi, in linea con il 2018. Sommando il risultato dell’attività ordinaria e quello
dell’attività straordinaria si ottiene il risultato prima delle imposte, pari a 11,2
miliardi di euro. (*)

(*) fonte: dati ANIA

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Lascia altresì sconcertati, la nostra ormai consolidata arrendevolezza sul fronte
della rivendicazione economica. I massimi vertici delle compagnie hanno ormai
reso, il tema provvigionale, un tabù che non si può nemmeno nominare… così
come in larga parte hanno smesso, da qualche anno, di puntare sul canale
agenziale “tradizionale”, cioè professionale, regolamentato da un impianto
normativo che si chiama Accordo Nazionale Agenti (ANA). L’atteggiamento
ondivago delle maggiori Imprese, nei confronti del Tavolo ANIA per il rinnovo
dell’ANA 2003, comprova questa considerazione.

Smentendo il consueto ritornello, ripetuto ad ogni convention a beneficio dei
colleghi nostalgici, naturalmente vocati al mantenimento della “pace sociale” nei
rapporti con le Mandanti, le grandi compagnie hanno diversificato il più possibile la
distribuzione, cercando di sminuire la centralità della rete agenziale. Nel nome
della multicanalità, spacciata per fattore evolutivo del mercato.

Alcuni esempi: UnipolSai, tra il 2016 ed il 2019, ha chiuso 658 rapporti agenziali
(ne aveva 3.606 nel 2016, ne aveva 2.948 nel 2019); Allianz, nello stesso
periodo, ne ha persi 614 (da 2.292 a 1.678); Generali Italia ne ha persi 144 (da
1.454 a 1.310) e Cattolica 83 (da 1.151 a 1.068). Al contrario, Genialloyd (oggi
Allianz Direct) è cresciuta, dal 2016 al 2019, di 312 Mandati (sezione A del RUI)                                7
arrivando a 1.442 “simil-agenzie”; Europe Assistance è passata da 1.118 mandati
nel 2016 a 1.441 mandati nel 2019, registrando un +323 agenzie in tre anni. (*)

Eppure, viene davvero da dire “nonostante le “nostre” compagnie”, gli Agenti
hanno sostanzialmente mantenuto la principale quota di mercato nella
distribuzione assicurativa rami danni in Italia. Quota che è addirittura lievemente
aumentata nell’anno della pandemia.

Lo dobbiamo alla nostra capacità di resilienza, ma è ora di finirla con le politiche
difensive. Dobbiamo passare ad una mirata controffensiva, che abbia come primo
argomento di confronto, o scontro, con le Mandanti la questione della redditività
che significa, lo preciso ancora una volta, la revisione delle aliquote provvigionali!

Contemporaneamente, dobbiamo presidiare i diritti acquisiti, sia nell’ambito della
contrattazione individuale, sia in quella aziendale, sia al Tavolo ANIA per il rinnovo
dell’Accordo Nazionale, senza sconti e senza pericolosi compromessi!

Questa è l’indicazione che portiamo, ancora una volta, all’attenzione del Comitato
Centrale, con l’augurio di riuscire a scuotere le coscienze di tutti e di riceverne il
convinto consenso.

(*) fonte: analisi Tutela Legale SpA – dati RUI

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L’ANIA informa che, sulla base di una serie di ipotesi, si stima che nel 2019 2,6
milioni di veicoli, pari al 5,9% del totale dei veicoli circolanti, non possedevano
una copertura assicurativa.

Come sapete il Sindacato ha formulato, nel tempo, diverse indicazioni per far
fronte concretamente all’annoso problema dell’evasione assicurativa RCA in Italia.
Recentemente, sulla base di un nostro studio, l’opinione pubblica è venuta a
conoscenza degli eccezionali extra-utili accumulati nel 2020 dalle Imprese
assicurative, grazie alle limitazioni alla circolazione conseguenti all’emergenza
pandemica. SNA ha formalizzato, all’Ivass, al MISE ed all’ANIA, un progetto di
costituzione di un Fondo di solidarietà nazionale per contribuire al superamento
del fenomeno dell’evasione assicurativa RCA. Il Fondo sarebbe alimentato da una
quota degli extra-utili anzidetti, il cui ammontare supera probabilmente i due
miliardi di euro, e consentirebbe di praticare tariffe calmierate ai soggetti non
assicurati che intendessero regolarizzare la loro posizione. Per il momento l’Ivass,
pur mostrando interesse per il progetto, sembra prediligere altre iniziative -ad
oggi quasi tutte solo annunciate- proposte dall’ANIA. Quest’ultima, che in una
prima fase si era detta interessata ad approfondire la conoscenza del progetto,
non sembra entrata nel merito o, quantomeno, non ha dato riscontro circa il suo
eventuale interesse a condividerne il percorso realizzativo.                                                    9
Anche in questo ambito, l’immobilismo del settore, lato Imprese e lato Authority,
non tranquillizza.

Sappiamo altresì che il Comitato tecnico preposto ha determinato i forfait 2020,
nel rispetto del quadro normativo vigente, per il sistema CARD. L’ANIA investe
molte risorse nell’amministrazione di questo particolare sistema liquidativo e di
compensazione tra Imprese. Molte Imprese lamentano disfunzioni e procedure che
favorirebbero alcune Compagnie a danno delle altre ed il sistema, nel suo insieme,
da alcuni anni mostra segni di inadeguatezza rispetto alle aspettative degli Agenti
e degli Assicurati. Le disposizioni delle Mandanti in ambito CARD, sono spesso
incoerenti con la miglior tutela dei diritti dei danneggiati e creano a volte situazioni
di conflitto di interessi a carico dell’Intermediario. Anche per queste ragioni, il
Sindacato ha in atto un’analisi approfondita su vari aspetti del sistema CARD e sui
riflessi che tale sistema comporta sulla qualità del servizio erogato alla clientela in
caso di sinistro.

Ancora, in materia di RCA: il 17 giugno 2020 è stato pubblicato il Decreto del
Ministero dello sviluppo economico (MISE) n. 54, recante la definizione del
contratto base r.c. auto (introdotto dal d.l. 17/12/ 2012, n. 221; v. G.U. del
17/06/2020, s.g. n. 152). Il Decreto fa riferimento all’art. 132-bis, comma 1, del
Codice delle Assicurazioni (CAP), introdotto dalla c.d. legge “concorrenza” 2017,
secondo cui gli intermediari prima della sottoscrizione di un contratto di
assicurazione r.c. auto sono tenuti a informare il consumatore, in modo
trasparente ed esaustivo, sui premi offerti da tutte le imprese di cui sono
mandatari relativamente al contratto base, e all’art. 132-bis, comma 3, del CAP,

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COMITATO CENTRALE - Snachannel
secondo cui l’IVASS adotta disposizioni attuative in modo da garantire l’accesso e
la risposta per via telematica, sia ai consumatori che agli intermediari, per i premi
applicati dalle imprese per il contratto base r.c. auto.

Il suddetto provvedimento attuativo, la cui pubblicazione era attesa da tempo,
individua e definisce le condizioni del contratto base, relativo ad autovetture,
motocicli e ciclomotori a uso privato; sono altresì definite le condizioni aggiuntive
al contratto base, liberamente offerte dalle imprese, ossia le clausole limitative e
di ampliamento della copertura assicurativa r.c. auto, che incidono sulla
diminuzione o sull’aumento del premio. Ciascuna impresa determina liberamente il
prezzo del contratto base e delle condizioni aggiuntive. L’offerta del contratto base
deve utilizzare il modello elettronico predisposto dall’IVASS in applicazione del
citato art. 132 bis del CAP. Il modello elettronico costituisce lo standard
informativo comune su cui si basa l’offerta del contratto base che deve essere
fornita mediante i siti internet delle imprese, nonché mediante il servizio del nuovo
preventivatore pubblico IVASS/MISE. L’attività svolta dal Sindacato per impedire
alcune disposizioni, particolarmente gravose per gli Agenti e per i rispettivi
collaboratori, sono note a tutti anche perché regolarmente rese pubbliche
attraverso le circolari e gli articoli sul nostro Snachannel.

Ci auguriamo che il provvedimento, nella sua versione definitiva comprendente
                                                                                                                10
l’utilizzo del preventivatore Ivass da parte degli Intermediari, possa tener conto
delle osservazioni, indicazioni e critiche comunicate dal Sindacato. Colgo
l’occasione per ringraziare pubblicamente i Colleghi impegnati nella Commissione
RCA, impeccabilmente coordinata dalla vicepresidente Elena Dragoni, per
l’importante lavoro svolto.

La lettera del 5 febbraio scorso, di seguito riportata, non è che una delle più
recenti iniziative formali messe in campo dal Sindacato. Come potete leggere,
abbiamo chiesto, tra l’altro, il differimento dell’entrata in vigore del Provvedimento
e siamo in attesa di conoscere le determinazioni dell’Istituto di Vigilanza al
riguardo.

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Per quanto attiene agli altri Provvedimenti dell’Ivass, che stanno inondando la
distribuzione assicurativa nel nostro Paese in piena emergenza pandemica, cioè il
Provvedimento n. 97 ed il Regolamento n. 45, la posizione del Sindacato è nota.

Dopo una lunga interlocuzione con l’ANIA, presso la quale si è addirittura tenuto
un Tavolo con tutte le sigle associative del settore assicurativo e finanziario sul
Regolamento n. 45 ed in particolare sul “POG”, sono state rappresentate all’Ivass
le divergenti posizioni di SNA e di ANIA. Abbiamo più volte raccomandato
all’Istituto ed al Ministero competente il rispetto dei principi e dello spirito della
IDD, del Regolamento Delegato UE 2017/2358 nella messa a terra, in Italia, delle
relative disposizioni europee.

Non avendo potuto riscontrare, nonostante certa dialettica rassicurante, nelle
norme emanate dall’Ivass, un’oggettiva coerenza delle nuove disposizioni con
quanto da noi raccomandato, abbiamo confidato nella chiave interpretativa, che
auspicavamo a noi favorevole e nell’accoglimento, nella fase di pubblica
consultazione, di alcune nostre indicazioni normative.

Purtroppo invece, dal combinato disposto del Regolamento n. 45 così come
formalizzato nella stesura finale, con il Provvedimento n. 97 dell’agosto 2020,
derivano una serie di problematiche, tutt’oggi irrisolte ed in parte potenzialmente
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irrisolvibili, che compromettono gravemente l’operatività degli Agenti di
assicurazione professionisti, ne limitano la libertà imprenditoriale e ne
pregiudicano l’attività in chiave pro-concorrenziale.

Questo nuovo impianto normativo sommerge di oneri burocratici gli Intermediari,
ma anche i clienti-consumatori, destinatari di centinaia di pagine contrattuali, di
moduli e questionari, ridondanti quanto inutili, che rischiano di aggravare -anziché
diminuire- l’asimmetria informativa a danno di questi ultimi.

Il Provvedimento n. 97, inoltre, introduce l’obbligo di comunicazione alla/e
Mandante/i di tutti i rapporti di collaborazione orizzontale, compresi quelli con i
Brokers. Questa norma, lasciatecelo dire, ha dell’incredibile! Sia per i risvolti, noti,
in tema di possibili atteggiamenti ritorsivi da parte delle Mandanti, sia per le
oggettive difficoltà attuative, che rendono la norma in taluni casi inapplicabile.

È ancora il Provvedimento n.97 che dispone, tra l’altro: l’obbligo di formalizzare
per iscritto qualsiasi collaborazione; l’obbligo di trasmettere al cliente l’informativa
sulle remunerazioni di tutti i soggetti collaboranti; l’obbligo di comunicare alle
Mandanti le informazioni sui costi e gli oneri dell’attività distributiva; l’obbligo di
prevedere espressamente, nell’accordo di collaborazione orizzontale (tra
Intermediari), il rispetto delle disposizioni in materia di POG; l’obbligo di
inserimento negli Allegati 4 e 4-bis dell’elenco delle collaborazioni orizzontali, ecc.

Visto l’infelice esito dell’interlocuzione con l’Ivass, SNA ha presentato ricorso al
TAR contro alcune disposizioni del Provvedimento e domanda di sospensiva.
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Come potete leggere, è fissata per oggi l’udienza per la discussione della domanda
di sospensiva!

E’ fissata invece per il prossimo 8 giugno la discussione nel merito del ricorso.

Nel frattempo, abbiamo altresì interessato l’Antitrust, con un esposto che
evidenzia i contenuti anti-concorrenziali di alcune disposizioni delle nuove norme
Ivass.

Abbiamo infine interessato la politica, ed il Ministero competente. Ad oggi però, al
di là delle frasi di circostanza e delle espressioni di vicinanza, dal Governo non
sono arrivati segnali incoraggianti e solo tra le fila dell’opposizione si è mosso
qualcosa.

L’Esecutivo Nazionale ha conseguentemente deliberato una prima azione di
protesta, consistente nell’invio di lettere, appositamente predisposte dal
Sindacato, compilate, sottoscritte e trasmesse da ciascun Agente, all’Ivass ed al
MI.SE. Già pochi giorni dopo l’inizio della protesta, abbiamo avuto modo di
constatare un’adesione massiccia all’azione sindacale!
                                                                                                                19
L’interessamento della politica si è fatto più intenso, il Ministero ha avuto una -
seppure breve- interlocuzione con il Sindacato, ma dall’Ivass non è pervenuto
alcun segnale di apertura, né intenzione di ripensamento, né segno di
comprensione per la situazione di diffusa illegalità che le nuove disposizioni hanno
provocato nel settore.

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Provvedimento Ivass 97, presentato esposto del Sindacato
nazionale agenti all'Autorità Garante della Concorrenza e del
Mercato In evidenza

                                                      CLAUDIO DEMOZZI

MILANO - Il Presidente nazionale Sna Claudio Demozzi ha trasmesso all'Autorità Garante per la
Concorrenza e il Mercato un esposto in ordine al Provvedimento Ivass n. 97 del 4 agosto 2020 in
materia di collaborazioni orizzontali tra distributori assicurativi. Provvedimento destinato ad entrare in
vigore il 31 marzo 2021. A giudizio del Sindacato "gli effetti avranno un effetto gravemente limitante in        20
ordine alla concorrenza nella distribuzione dei prodotti assicurativi, andando direttamente ad incidere
sulle                        collaborazioni                          tra                       intermediari".
Il Provvedimento Ivass 97/2020, secondo il Sindacato, obbliga gli agenti assicurativi a comunicare alle
rispettive imprese mandanti la sottoscrizione degli accordi di collaborazione orizzontale e di affiggere
nella propria agenzia, oppure di pubblicare su un sito internet, l’elenco di tutte le imprese di
assicurazioni con le quali l’intermediario abbia rapporti di collaborazione orizzontale. "Si tratta - scrive
lo Sna - con ogni evidenza, di disposizioni illegittime in quanto in contrasto con la normativa primaria di
cui al D.L. 179/2012 convertito nella Legge n. 221/2012, che invece non prevede affatto simili obblighi
di comunicazione alle imprese preponenti (sia che si tratti di comunicazione specifica, oppure indiretta
attraverso affissione). E tali disposizioni emanate da Ivass non potranno che sortire l’effetto di
deprimere quella concorrenza ed ampliamento di offerta dei prodotti assicurativi che il D.L. 179/2012
mirava                                              a                                            consentire".
Evidente il rischio concreto di intromissione e condizionamento che le imprese assicuratrici potranno
esercitare sulle libere scelte degli agenti mandatari di collaborare con altri intermediari. "Di contro -
scrive il Presidente Demozzi - nessun ragionevole vantaggio può essere individuato da simili
disposizioni in favore della clientela, che potrà soltanto veder ristretta la propria cerchia di opportunità
ed                                           offerte                                          assicurative".
Nel frattempo, come si ricorderà, Sna ha presentato già ricorso innanzi al TAR del Lazio contro il
Provvedimento Ivass, chiedendone la sospensiva. L'udienza è fissata per il prossimo 8 giugno.
Detto che il Provvedimento Ivass 97 rischia di pregiudicare la libera attività in plurimandato, "non è
difficile - prosegue Demozzi - prevedere che l’obbligo di informativa in tema di collaborazioni nei
confronti delle imprese mandanti, consentirà a queste ultime di indirizzare le reti agenziali verso il
soddisfacimento dei propri interessi imprenditoriali, anche eventualmente in danno della clientela
finale".
Il Presidente nazionale Sna Claudio Demozzi chiede dunque all'Agcm di assumere iniziative al fine di
evitare che le "disposizioni provvedimentali promanate da Ivass e la loro applicazione da parte delle
imprese assicuratrici finiscano per tradursi in strumenti di restrizione degli ambiti concorrenziali
dell’attuale mercato assicurativo, adottando ogni più idonea iniziativa, anche di carattere istruttorio".
Luigi Giorgetti

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Provvedimento Ivass 97/2020, la politica scende in campo.

Interrogazione dell'on. Galeazzo Bignami (FdI) al Ministro dello Sviluppo

Economico In evidenza

                                                       ON. GALEAZZO BIGNAMI

MILANO - L’on. Galeazzo Bignami (FdI), ancora una volta ha mostrato una particolare vicinanza agli
agenti di assicurazione, con la presentazione di un’importante interrogazione a risposta scritta
                                                                                                                  21
al Ministro per lo Sviluppo Economico. L’atto parlamentare è stato depositato il 16 aprile e riguarda
le modifiche al Regolamento Ivass n. 40, introdotte con il Provvedimento Ivass n. 97 del 4 agosto
2020. Bignami pone in evidenza l’obbligo imposto agli agenti di comunicare le collaborazioni orizzontali
alle imprese mandanti, di provvedere alla pubblicità dell’elenco delle imprese con le quali si opera e di
rilasciare al cliente una dichiarazione di coerenza della polizza alle sue esigenze.
“Le nuove disposizioni - si legge nell’interrogazione - risulterebbero in contrasto con la normativa
primaria di cui al decreto-legge n. 179 del 2012 convertito dalla legge n. 221 del 2012 che, per quanto
attiene alle «collaborazioni tra intermediari», non prevede alcun obbligo di comunicazione alle imprese
preponenti, sia in forma diretta che indiretta tramite affissione o pubblicazione su sito internet”.
Si tratta di prescrizioni che, secondo l’on Bignami, “rischiano di minare la libertà professionale e
concorrenziale degli agenti, favorendo di fatto l'intromissione ed il potenziale condizionamento delle
imprese assicuratrici sulle loro scelte di collaborazione con altri intermediari”. Sono le medesime tesi
sostenute con convinzione dal Sindacato nazionale agenti, che aveva presentato al T.A.R. del
Lazio un ricorso contro il provvedimento 97/2020, per il quale è stata fissata una nuova udienza il 27
aprile. A proposito del ricorso al T.A.R., l'on. Bignami non tralascia di rilevare che, nella sua memoria
difensiva, l’Ivass “ha esplicitamente dichiarato di aver inserito le norme inerenti l'obbligo di
comunicazione alle compagnie mandanti delle collaborazioni in corso tra agenti su espressa richiesta di
UnipolSai".
L’interrogante illustra anche le possibili conseguenze per i consumatori, i quali vedrebbero ridotte le
proprie possibilità di scelta, di fronte a un’offerta influenzata dai condizionamenti che le imprese
potrebbero esercitare sulle collaborazioni che, secondo la legge istitutiva, erano concepite come libere
proprio per garantire la pluralità dell’offerta e lo stimolo alla concorrenza. L'on. Bignami chiede al
Ministro “se non intenda adottare ulteriori iniziative, per quanto di competenza, di carattere normativo,
al fine di assicurare la massima possibilità di scelta in relazione all'offerta dei prodotti in questione,
a                               tutela                              degli                              utenti".
Roberto Pisano

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Provvedimento Ivass 97 e
Regolamento Ivass 45, iniziativa
senza precedenti promossa da Sna.
Valanga di lettere di protesta
all'Istituto di vigilanza e al MiSE                                                                In evidenza

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                                                       ON. GIANCARLO GIORGETTI

MILANO - E' un'iniziativa senza precedenti quella promossa da Sna per tentare di contrastare le
disposizioni imposte dal Provvedimento Ivass 97 e dal Regolamento Ivass 45. Il Sindacato ha
invitato i propri iscritti e la categoria tutta a trasmettere in queste ore una lettera di protesta all'Istituto
di     vigilanza e        al Ministro    dello      Sviluppo     Economico on.       Giancarlo      Giorgetti.
Nel modulo allestito da Sna ogni agente è chiamato a sottolineare 1) di ritenere estremamente gravose
le nuove disposizioni imposte dal Provvedimento n. 97/2020 Ivass e dal Regolamento 45/2020 Ivass,
anche alla stregua di quanto esplicitato nelle recenti FAQ emanate dall'Istituto di Vigilanza; 2) di
ritenere tecnicamente inapplicabili, parte dei suddetti obblighi, quanto meno sulla base della
interpretazione letterale delle disposizioni medesime, soprattutto nell'attuale periodo di emergenza
sanitaria.
"Il sottoscritto - scrive ciascun agente di assicurazione - si adopererà comunque con il massimo
impegno e diligenza per adempiere alle regole legittimamente vigenti e tuttavia significa sin da ora che
alcuni adempimenti di carattere prettamente burocratico, non fanno che aggravare l'attività
intermediativa, senza che da ciò consegua alcun concreto vantaggio per l'utenza; di contro le nuove
disposizioni rendono ingiustificatamente più complesso e costoso l'esercizio della intermediazione
assicurativa e non potranno che avere un effetto depressivo sui volumi di crescita dei prodotti
intermediati                            dalla                       scrivente                        agenzia".
Lo Sna auspica quindi una significativa modifica e semplificazione di tutte le nuove disposizioni
imposte.
Luigi Giorgetti

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Una seconda azione di protesta deliberata dall’Esecutivo Nazionale e condivisa
all’unanimità dal Comitato dei presidenti di GAA nella riunione del 17 aprile scorso,
è la chiusura delle Agenzie, indetta proprio per oggi.

Uno sciopero che non ci permetterà certo di risolvere immediatamente la
situazione, ma che, accompagnato dai messaggi all’utenza pubblicati sugli spazi a
pagamento che abbiamo acquistato presso alcuni quotidiani nazionali (La
Repubblica, Il Corriere della Sera, Il Sole24Ore) e dalle iniziative mediatiche di
sostegno che stiamo mettendo in atto, sensibilizzerà il grande pubblico, i nostri
clienti, le stesse compagnie, le Autorità tecniche e politiche sull’insostenibile
aggravio normativo e burocratico che l’Ivass ha rovesciato sugli Intermediari in
piena emergenza epidemiologica!

Siamo una Categoria che intende svolgere serenamente il proprio lavoro, nel
rispetto della Legge. Respingiamo al mittente qualsiasi tentativo di porre tutti noi,
o parte di noi, fuorilegge o di impedirci quelle libertà imprenditoriali che ci siamo
duramente conquistati in decenni di battaglie civili e sindacali!

Dimostriamo con ogni mezzo che continuiamo a credere nella nostra figura
professionale, che respingiamo ogni tentativo di bancarizzazione della
                                                                                                                26
distribuzione assicurativa italiana!

La chiusura delle Agenzie, comporta inevitabilmente qualche disagio per l’utenza,
ma le stesse Associazioni dei Consumatori sono al nostro fianco! Comprendono e
condividono le nostre posizioni! Al riguardo, sento il bisogno di ringraziare
Confconsumatori e Konsumer che, prima delle altre, hanno espresso la loro
solidarietà agli Agenti di assicurazione italiani, con atti concreti.

La chiusura delle Agenzie di oggi, è anche e soprattutto il grido di dolore di una
Categoria professionale, imprenditoriale, che viene troppo spesso mortificata nelle
sue aspirazioni, da quegli agglomerati finanziario-assicurativi che sono
comunemente, non a torto, definiti poteri forti e da Istituzioni impermeabili,
sempre più vocate all’autoreferenzialità, che sembrano aver ormai perso ogni
rapporto con la realtà esterna e la complessità dei problemi cha la caratterizzano.

La pronta risposta degli Iscritti, di tutti i quadri dirigenti, dei presidenti di GAA,
così come l’entusiasmo e lo spirito partecipativo che da subito abbiamo potuto
constatare attraverso i filmati, le foto, i messaggi ricevuti, non solo ci confortano,
ma ci dicono chiaramente che abbiamo assunto la decisione giusta, che queste
nostre considerazioni sono ampiamente condivise e che, come recita il titolo di un
articolo di Snachannel: il vaso è colmo!

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Comitato dei Gruppi Agenti: il vaso è colmo, bene le iniziative Sna.

Il 27 aprile le agenzie di assicurazione scioperano contro l’Ivass.

Nel mirino Provvedimento 97 e Regolamento 45 In evidenza

MILANO - Durante la videoconferenza on line del Comitato dei Gruppi Agenti di venerdì scorso (16
aprile, ndr), i Presidenti intervenuti in rappresentanza della quasi totalità del mercato assicurativo
                                                                                                                 27
italiano, hanno pronunciato espressioni forti per descrivere la situazione venutasi a creare dopo
l’entrata in vigore del Provvedimento 97 e del Regolamento 45 dell’Ivass. “Condiviso il pericolo,
bisogna alzare il livello della risposta” ha detto Dario Piana Presidente del Comitato, “È arrivato il
momento di reagire e di mettere in atto azioni comuni tra Sna e Gruppi Agenti”, gli ha fatto
eco Salvatore Palma, Vicepresidente del Comitato. Le voci pervenute dalla platea sono state
altrettanto chiare: “Basta adottare la strategia del giunco abituato a piegarsi in attesa che passi la
piena. Se è vero che rappresentiamo l’80% del ramo danni, dobbiamo comportarci da soggetto
dominante”. E ancora: “la strada giusta è individuare pochi punti fermi sui quali costruire la nostra
indipendenza         dalle      imprese,       imparando      a     parlare      la    stessa       lingua”.
È stato persino rivolto un ironico complimento a Ivass perché, “nello scenario generale di scarsa
efficienza dell’apparato pubblico, l’Autority dimostra di essere capace di inventare ogni giorno nuovi
sistemi            per             complicare            la           vita          degli          agenti".
Molto ferme anche altre posizioni secondo le quali “Il vaso è colmo, nel 2020 siamo stati dichiarati dal
Governo attività essenziale e abbiamo dimostrato ampiamente di esserlo davvero”, ma l’Ivass “dimostra
ogni giorno di più di non essere sufficientemente super-partes e di volere lo scontro con la nostra
categoria”.
Sarebbe importate, hanno sostenuto in molti, il coinvolgimento dei consumatori che potrebbero firmare
in agenzia un documento di protesta contro l’inutilità della carta che sono costretti a firmare quando
sottoscrivono una polizza, anche di scarsissima complessità. Concorde è stato inoltre il plauso rivolto
allo Sna per l’attività svolta finora e il pieno sostegno alle azioni future. È necessario abbandonare, è
stato detto, “la teoria del pullman sul quale salire quando si ha bisogno, per poi scendere alla prima
fermata utile. Se vogliamo superare l’attuale fase di stallo, dobbiamo fare un patto di ferro e starci tutti,
senza tentennamenti, perché se le compagnie adottano iniziative inique, significa che pensano di
poterselo       permettere.        Sta       a     noi      dimostrare       che     non       è       così”.
Dato l’arroccamento dell’Istituto di Vigilanza su posizioni di assoluta intransigenza e di indisponibilità al
dialogo, soprattutto sui temi di maggiore cogenza per la categoria degli agenti, il Sindacato Nazionale
Agenti, in coerenza con lo stato di forte preoccupazione manifestata dall’intera categoria, ha avviato già
dai mesi scorsi una serie di azioni tese a impedire che la burocrazia sommerga sotto una montagna di
carte inutili e dannose il rapporto di trasparenza che lega gli agenti ai rispettivi clienti.

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Il Sindacato ha promosso così una progressione di iniziative, dall’esposto al Mise, alle pressioni sul
mondo politico di tutto lo schieramento parlamentare, al ricorso presentato al T.A.R. del Lazio con la
richiesta di annullamento delle nuove norme e alla successiva istanza di sospensiva del Provvedimento
97 rivolta sempre al Tribunale Amministrativo, dalla pagina di protesta che sarà pubblicata sui
quotidiani a maggiore diffusione nazionale, all’esposto all’Antitrust. E la risposta delle rappresentanze
aziendali è stata, come dicevamo, unanime nell’appoggiare senza riserve le iniziative di protesta
adottate finora Sna e tutte quelle che riterrà di mettere in atto nel futuro.
A partire dalla giornata di chiusura delle agenzie proposta da Claudio Demozzi, Presidente nazionale
Sna, per il giorno 27 aprile, data in cui sarà discussa la richiesta di sospendere l’entrata in vigore delle
nuove norme Ivass, è stata accolta con assoluta convinzione da tutti i Presidenti presenti che hanno
garantito              il         pieno             sostegno             dei           rispettivi          iscritti.
“Siamo una categoria che intende operare nel pieno rispetto delle direttive di settore e non lascia
spazio ai furbi e tantomeno ai truffatori – ha detto Demozzi - ma non intendiamo essere messi fuori
legge da un Regolamento e da un Provvedimento portatori di implicazioni anticoncorrenziali e liberticide
che contengono norme poco chiare, inapplicabili e in alcuni casi persino in contraddizione con altre
disposizioni adottate in precedenza dall’Ivass stessa”. Nel corso dell’incontro un ampio spazio è stato
inoltre riservato al tema del progetto definito da Allianz Area 51, ad indicare la volontà del colosso
tedesco di entrare con quota di maggioranza nel capitale sociale delle agenzie che si rendano
disponibili                     a                     entrare                    nel                     progetto.
“Si tratta del tentativo di mettere a rischio l’identità degli agenti - ha affermato il Presidente Demozzi - e
rappresenta potenzialmente un pericolo per tutto il mercato che potrebbe risultare attratto da questa
scelta, solo per il momento riservata ad Allianz”. La proposta portata alcuni anni fa sul tavolo di
trattativa per il rinnovo dell’Accordo nazionale agenti da Ania, consistente nel “distinguere gli agenti in
due tipologie, da un lato i super-integrati definiti partners e dall’altro gli indipendenti denominati                 28
distributors - ha spiegato Demozzi - è stata posta fuori dalla porta del negoziato da Sna che difende
con determinazione la figura unica, ma sembra rientrare dalla finestra nel progetto Allianz che, in
queste ‘agenzie/gerenze-miste- monomandatarie’, farà piazza pulita non soltanto di plurimandato e
collaborazioni, ma anche della facoltà per gli agenti coinvolti, ridotti a soci gestori in minoranza, di
ricevere     le      tutele    patronali    del      Gruppo     aziendale      e     sindacali     dello    Sna”.
La sensazione percepita durante tutto l’incontro è stata quindi che venerdì abbia preso avvio una nuova
stagione nella quale la categoria degli agenti, ragionando finalmente come entità collettiva che vale
l’80%       del         mercato      danni,       sia      pronta       a      comportarsi        come       tale.
Roberto Bianchi

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Sciopero delle agenzie di assicurazione il 27 aprile.
L'associazione Konsumer di Fabrizio Premuti: un danno ai
consumatori, ma difficile dar torto agli intermediari In evidenza

                                                FABRIZIO PREMUTI

                                                                                                                29

27 aprile 2021, sciopero generale delle agenzie di assicurazione.

L'annuncio ufficiale del Presidente nazionale Sna Claudio Demozzi in

una lettera alla categoria In evidenza

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Mentre accade tutto questo, si apre un altro fronte: la costituzione dell’arbitro
assicurativo. Ancora, in piena emergenza pandemica! il Sindacato, naturalmente,
è prontamente intervenuto. Dopo numerosi incontri, studi, approfondimenti con i
Legali e tecnici, abbiamo preso formalmente posizione evidenziando i limiti, le
criticità, la contrarietà del Sindacato ad alcuni passaggi del provvedimento.

La nostra posizione al riguardo, in sintesi, è ben rappresentata nella lettera del 1°
aprile u.s. che di seguito riportiamo e che smentisce i commenti, irrispettosi se
non diffamatori, di alcuni Iscritti che proseguono la loro solitaria azione di
screditamento del Sindacato e del suo vertice, diffondendo notizie false sulla
ipotetica inattività dell’Esecutivo Nazionale su questo argomento. A costoro dico
solamente che la vita ci ha insegnato che per lottare, davanti al nemico, non
bisogna guardarsi l'un l'altro, ma guardare insieme nella stessa direzione.

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Roma 01 aprile 2021

                                                               Spett.le MI.SE.
                                                               Ministero per lo Sviluppo Economico
                                                               Dgmccnt.div04@pec.mise.gov.it

                                              e, p.c.          spett. Ministero della Giustizia
                                                               archivio.legislativo@giustiziacert.it

Oggetto: Osservazioni in merito allo schema di decreto del Ministro dello sviluppo economico, di concerto con il
Ministro della giustizia, recante l’istituzione dell’Arbitro assicurativo ex art. 187.1 del Codice delle Assicurazioni
Private. (Osservazioni ai fini AIR)

In riferimento all’oggetto ed in riscontro alla Vostra comunicazione d.d. 18/3/2021, esponiamo le nostre osservazioni
sullo Schema di Decreto recante l’istituzione dell’Arbitro assicurativo.

a.        L’art. 187 ter del D.lgs. n. 68/2018 , prevede che sia le imprese assicuratrici, sia gli intermediari di
assicurazione, anche a titolo accessorio “aderiscano ai sistemi di risoluzione stragiudiziale delle controversie con la
clientela, relative a prestazioni e servizi assicurativi derivanti dai contratti di assicurazione”.
l’art. 187 ter demanda poi al Ministero dello Sviluppo economico di concerto con il Ministero della Giustizia e su
proposta di IVASS, i criteri di svolgimento delle procedure di risoluzione delle controversie.

         Lo stesso art. 187 ter, tuttavia, al fine di non creare inevitabili contrasti con l’art. 24 della Costituzione
b.
(secondo cui tutti possono agire in giudizio a tutela dei loro diritti ed interessi legittimi), stabilisce che il sistema      31
dell’Arbitro Assicurativo non deve pregiudicare “il ricorso ad ogni altro strumento di tutela previsto dall’ordinamento”.

c.        È chiaro che il primo quesito da affrontare riguarda l’eventuale “obbligatorietà” dell’Arbitro Assicurativo.
Infatti, l’arbitrato, proprio al fine di non ledere quel diritto costituzionale in precedenza richiamato, è obbligatorio
soltanto per coloro che (nelle materie in cui si verta su diritti disponibili) decidano di sottomettervisi, rinunciando alla
tutela giurisdizionale ordinaria, mediante sottoscrizione di una apposita clausola compromissoria.
Prevedono al riguardo gli art.li 807 e 808 c.p.c. che il compromesso arbitrale venga stipulato per iscritto a pena di
nullità.
Dunque, occorre comprendere la portata giuridica dell’art. 2 num. 2 della bozza di regolamento, ove si afferma che
“all’arbitro aderiscono le imprese e gli intermediari come definiti all’art. 1 comma 1 lett. g ed h”, ed ancora, che
“l’adesione non necessita di ulteriori comunicazioni all’IVASS”.

d.        Sussiste dunque un primo profilo di evidente contrasto tra la norma dell’art. 187 ter D.lgs. n. 68/2018,
che fa salva la facoltà di ricorrere ad ogni altro strumento di tutela previsto dall’ordinamento e l’adesione
“obbligatoria” individuata nella bozza di Regolamento Ministeriale. Invero, il successivo art. 12 al punto 4, prevede
l’estinzione del procedimento o l’improcedibilità di esso “nel caso di sopravvenuta sottoposizione della controversia
all’Autorità Giudiziaria o a un Giudizio Arbitrale”.

e.       Evidentemente la norma, sia pur in un modo involuto e contraddittorio, individua nella adesione all’arbitro
assicurativo una mera facoltà per le imprese o per gli intermediari, posto che sembrerebbe che gli stessi possano in
qualsiasi momento del procedimento interromperlo, facendo ricorso all’Autorità Giudiziaria Ordinaria o, addirittura,
alle procedure arbitrali previste nei contratti assicurativi.
Non è chiarito, comunque, quale sarebbe il meccanismo di stipulazione della clausola arbitrale e/o di adesione
all’Arbitro Ass.vo , da parte degli intermediari.

f.       Va poi ulteriormente rilevato che l’art. 3 al comma 6, ritiene testualmente che “qualora la controversia sia
sottoposta all’Autorità Giudiziaria ovvero ad un Giudizio Arbitrale, conciliazione, mediazione, o negoziazione assistita
nel corso del procedimento innanzi all’Arbitro, quest’ultimo diventa improcedibile”.

g.     Tale impostazione sovverte un noto principio per il quale la scelta tra arbitrato e giudice ordinario
debba avvenire in limine iudicii e, cioè, prima che sia iniziata la procedura relativa. Mentre invece, in questo modo, lo
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