ELEZIONI DIRETTORE TRIENNIO 2019-2022 - Candidato Prof. Piero Di Egidio Linee programmatiche

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ELEZIONI DIRETTORE TRIENNIO 2019-2022 - Candidato Prof. Piero Di Egidio Linee programmatiche
ELEZIONI DIRETTORE
                     TRIENNIO 2019-2022
                   Candidato Prof. Piero Di Egidio

                    Linee programmatiche

CONSERVATORIO DI MUSICA “NICCOLÒ PICCINNI” – BARI
ELEZIONI DIRETTORE TRIENNIO 2019-2022 - Candidato Prof. Piero Di Egidio Linee programmatiche
PREMESSA

           Il presente programma elettorale è rivolto principalmente ai Colleghi elettori, ma è esteso,
           in forma di condivisione ideale, a tutta la comunità accademica del “Piccinni” stesso e a
           tutto il mondo esterno che vi si rapporta.

           E’ pertanto rivolto anche a tutti gli organi statutari, Presidente - con l’augurio che possa
           insediarsi quanto prima (alla data di stesura di questo programma non è ancora stato
           nominato) - e CdA, al Consiglio Accademico uscente, ai docenti a contratto (non titolari
           di elettorato attivo, ma che hanno comunque un ruolo importante nell’Istituzione), alla
           Consulta degli Studenti, alla Direzione Amministrativa e a tutto il Personale Tecnico/
           Amministrativo e ausiliario, ma soprattutto al vero cuore pulsante dell’Istituzione, ovvero
           gli studenti, dai più piccoli fino ai laureandi e ai laureati del secondo livello accademico,
           agli iscritti ai corsi singoli e naturalmente a tutte le famiglie e all’intera utenza, reale e
           potenziale.

           Nelle linee di quanto scriverò più avanti, è un programma aperto alla Città, agli Enti e alle
           Associazioni del territorio, all’Università e alle Scuole, alle altre Istituzioni AFAM italiane
           e straniere, a qualunque stakeholder sia interessato a connettersi, in ogni guisa, ad una
           Istituzione che ci si augura finalmente pulsante e perno basilare della formazione, della
           produzione e della ricerca musicale della provincia, della regione e di molta parte del
           territorio circostante (non dimentichiamo che il Conservatorio di Bari è il secondo in Italia
           per numero di docenti incardinati).

           Resta naturalmente un programma “cantiere”, ovvero suscettibile di integrazioni ed
           aggiustamenti, sia nel corso del confronto elettorale che nelle fasi successive, anche al
           contributo di ogni portatore di interesse che voglia interagire con proposte compatibili con
           le linee guida nella gestione accademica dell’Istituzione.

           La mia storia personale è fatta di ascolto, condivisione, capacità di aggregazione, libertà
           di pensiero, attenzione alle idee, alle richieste e ai suggerimenti di chiunque e soprattutto
           alla soluzione dei problemi, per i quali esiste SEMPRE una via d’uscita, utilizzando le armi
           della calma, della concertazione, della preparazione, della competenza, della lucidità di
           pensiero, e della assunzione di responsabilità.

           Vostro, Piero.

           “La mente umana è come un paracadute, funziona solo quando è aperta” (Frank Zappa)

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LE RAGIONI DI UN IMPEGNO
Spirito di Servizio, ovvero Competenza, Amore, Disponibilità

Come mai un docente da soli tre anni titolare a Bari si impegna nella disponibilità
all’incarico apicale?

Innanzitutto i “soli” tre anni sono tanti, per una mente vigile, per rilevare meriti e criticità
di una Istituzione, soprattutto nel momento in cui esse vengono messe a confronto
con quanto accade altrove, grazie ad una vita lavorativa da docente ordinario più che
trentennale, con ulteriore esperienza in svariati incarichi accademici e istituzionali (sono
stato Direttore, Vicedirettore, Consigliere di Amministrazione, Consigliere Accademico,
Coordinatore di Dipartimento e/o di scuola, RSA e RSU, sono attualmente Esperto ANVUR,
Presidente e Componente di Nuclei di valutazione, Commissario in esami, procedure
valutative e graduatorie, concorsi a cattedre, etc.)

Anzi sotto questo punto di vista l’esperienza e la competenza della vita lavorativa presso
altre Istituzioni, il confronto continuo e giornaliero con direttori e docenti di altre sedi, il
continuo e pluridecennale aggiornamento in merito alla legislazione del nostro sistema, i
ruoli di verifica e valutazione svolti da anni, sono un valore aggiunto, magari rispetto a chi
ha lavorato sempre e prevalentemente nel medesimo hortus conclusus .

Una candidatura non nasce solo dall’ambizione personale, che è sempre e comunque un
valore non commendevole e non denigrabile.

Una candidatura nasce dalla percezione - da parte di un gruppo non trascurabile, in
quantità e in qualità - di colleghi che evidentemente non ritengono tutelata e valorizzata
l’Istituzione e le sue peculiarità da altre proposte.

La mia candidatura nasce da tre elementi principali tutti a mio giudizio riassumibili nel
termine SERVIZIO, che è da 33 anni la mia stella polare nell’ amministrare la “res publica”.

Servizio per me significa soprattutto tre cose.

Competenza. La competenza messa a disposizione di tutti, nelle dinamiche burocratiche,
accademiche, di programmazione didattica e artistica, relative al reclutamento e ad ogni
momento della vita giornaliera del Conservatorio.

Amore. Amore per Bari e la Puglia, terra solare e meravigliosa che mi ha da sempre

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LE RAGIONI DI UN IMPEGNO

                           stregato, amore per un territorio ove il talento musicale sgorga come sorgente naturale,
                           ma soprattutto amore per un Conservatorio che ha delle potenzialità enormi non
                           sfruttate.

                           Disponibilità. Presenza assidua e continua, costante, attenta alle esigenze di tutte le
                           componenti con cui l’ufficio di direzione si interfaccia, che siano colleghi, allievi, genitori,
                           amministratori, amministrativi, coadiutori o semplici utenti, presenza oggi peraltro
                           facilitata dai nuovi media. Vuol dire inoltre promettere sin da oggi la garanzia di dedicarsi
                           per un triennio, con costanza e totale dedizione, h24 e 365 gg, alla vita dell’Istituzione,
                           anche se ciò dovesse comportare un allentamento o addirittura una sospensione di
                           un’attività artistico/professionale personale fortunatamente non effimera.

                           Vuol dire, naturalmente, come già sto facendo, trasferire in pianta stabile il proprio
                           domicilio - e soprattutto uno dei propri pianoforti, questa sì scelta personale di grande
                           valore simbolico - a Bari per poterci essere SEMPRE.

                           Servizio vuol dire anche una quarta cosa, ovvero essere un primus inter pares con gli oltre
                           duecento colleghi, non un’entità astratta o distante. Questo argomento, tuttavia, meriterà
                           un piccolo capitolo a parte, che seguirà più avanti.

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LO SCATTO DI CRESCITA
Un Conservatorio aperto al mondo, all’altrove

Una premessa. Fondamentale e ineludibile.

La terra di Puglia è una miniera di talento musicale.

Lo è nell’humus, lo è nella tradizione (basta pronunciare le parole “banda”, “ottoni”,
“pianisti pugliesi”,“Riccardo Muti”, “prime parti nelle orchestre di tutto il mondo”), lo è nella
volitività musicale e culturale della sua gente.

Il Conservatorio di Bari è indiscutibilmente, per numeri, centralità, tradizione e risorse
umane, il centro nevralgico formativo e artistico di questo territorio.

Eppure la percezione diffusa è che il Conservatorio di Bari sia simile ad un garage in cui
giacciono delle Ferrari quasi colpevolmente inutilizzate.

Ci sono numerosi docenti di primissime qualità professionali. Abbiamo allievi di livello
straordinario. Ma quanti di loro NON partecipano assiduamente alle attività artistiche del
Conservatorio?

Ma quanti docenti di valore NON partecipano assiduamente alle attività artistiche del
Conservatorio?

Quante opportunità - per fare un solo esempio - di suonare da solisti con l’Orchestra
Sinfonica NON sono state date in questi ultimi anni a docenti e soprattutto allievi che
onorano il “Piccinni” dappertutto?

Serve uno scatto di fantasia, serve un moto di rinnovata unità e consapevolezza
delle proprie qualità. Senza nulla togliere ai colleghi e agli allievi che già con merito e
preparazione partecipano alle attività dell’Istituzione, è necessario il coinvolgimento di
TUTTI, con modi e sistemi che consentano ad ognuno di esprimere i propri talenti, che
non sono solo quelli squisitamente esecutivi, musicologici, teorici o compositivi, ma anche
organizzativi, aggregativi, critici, comunicativi, magari in settori talora ben distanti dalla
disciplina di titolarità.

Contestualmente è necessario anche che le attività specifiche vengano curate da chi
ha competenze specifiche (esempio l’Orchestra affidata nella pianificazione e nella

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LO SCATTO DI CRESCITA

                        programmazione anche con l’apporto di chi “fa orchestra” come attività primaria, e lo fa
                        con grande riconoscimento di merito altrove).

                        Serve elasticità mentale, voglia di ascoltare i desiderata di tutti, senza la conventio ad
                        excludendum che purtroppo si è spesso percepita nel recente passato.

                        Il Conservatorio di Bari ha nei propri ranghi la possibilità di estendere a tutti la
                        partecipazione.

                        Ci sono – ripeto - risorse umane di qualità e anche le risorse finanziarie possono essere
                        meglio spese con una economia di scala (di questo scriverò più avanti in un paragrafo
                        dedicato alla programmazione artistica).

                        SERVE UNO SCATTO IN AVANTI, in una situazione quasi ingessata nella quale viviamo,
                        mitigata - ripeto ancora una volta - dalla grandissima qualità dei nostri docenti e allievi
                        che riescono a sopperire anche alle carenze di sistema.
                        Se il collegio dei docenti vorrà onorarmi della responsabilità della direzione, la mia
                        promessa e il mio impegno saranno quelli di valorizzare l’impegno, la competenza e
                        soprattutto il talento di TUTTI, senza rendite di posizione, senza canali preferenziali,
                        senza gruppi più o meno palesi di “consiglieri occulti”.

                        Lo scatto in avanti per diventare davvero “guida di eccellenza” nell’AFAM italiano passa
                        per il necessario coinvolgimento di tutti.

                        Allo stesso modo, il Conservatorio non può restare un hortus conclusus, dove l’eccellenza
                        della produzione e della didattica restano troppo spesso all’interno delle mura di Via
                        Michele Cifarelli.

                        Serve un’apertura all’esterno, al mondo, all’altrove che - almeno questa è la percezione
                        attuale - oggi non c’è, o quantomeno è molto minore di quanto potrebbe.
                        I successivi paragrafi, argomento per argomento - produzione artistica, rapporti con Enti
                        e Associazioni, Erasmus, attività di convegnistica e di ricerca, web tv - avranno tutti,
                        come linea di condotta e stella polare, questo assunto: UN CONSERVATORIO APERTO AL
                        MONDO.

                        Un Conservatorio in cui si esca da una logica di “piccolo cabotaggio”, senza alcuna paura di
                        affrontare qualunque sfida in mare aperto.

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LA DIGNITÀ DEL DOCENTE: TRASPARENZA E SEMPLIFICAZIONE
Autorizzazione e comunicazione: il mio primo provvedimento

Qualche giorno fa, colloquiando amabilmente con un collega di lungo corso e di lucidissima
intelligenza, condividevamo l’idea che, progressivamente, nel Conservatorio di Bari negli
anni vi sia stata quasi una “autocloroformizzazione” del personale docente rispetto ad
alcuni diritti primari del proprio status lavorativo. Nel senso che progressivamente, quasi
senza accorgersene, ci si è adattati a situazioni che non hanno simili altrove.

Il docente ha dei doveri, e questi doveri devono essere tutti assolti, “senza se e senza ma”.
Tuttavia il docente ha anche dei diritti e il primo di questi è il diritto alla dignità del
proprio status lavorativo.

Tra le varie criticità percepite in questi anni nel Conservatorio di Bari, due appaiono
lampanti a chi “viene da fuori” e ha esperienze di lavoro in altre sedi.
Ma non sono le sole, sono solo le più evidenti.

La prima, di assoluta gravità: da circa due anni non vi è mai modo di leggere affisso,
o pubblicato sul sito o in altra sede, un Verbale di Consiglio Accademico o di CdA o di
altri organismi. Spesso e volentieri, per avere notizie di un progetto, di una richiesta, di
una iniziativa, bisogna far ricorso alla cortesia di uno dei componenti di detti organismi
(spesso persone estremamente disponibili, sia chiaro) che “riferisce” - talora in modo
forzatamente lacunoso - quanto accaduto e quanto deciso.

Il mondo non funziona in questo modo. È come vivere in un paese in cui si debba
rispettare la legge, ma lo Stato non si incarichi di far sapere ai cittadini quale sia le Legge
da rispettare, quali siano i provvedimenti da seguire o, eventualmente, cui opporsi. Una
situazione surreale.

È diritto di ogni docente, anzi di ogni soggetto attivo del Conservatorio, essere informato
nei modi corretti della vita dell’Istituzione.

Non possiamo confondere il diritto con la concessione o con la cortesia.
Non possono esistere docenti di serie A (informati) e di serie B (non informati).
L’accesso alle informazioni DEVE, sottolineo DEVE essere diritto di tutti.

La mia direzione sarà caratterizzata su questo aspetto da un semplice gesto.

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LA DIGNITÀ DEL DOCENTE: TRASPARENZA E SEMPLIFICAZIONE

                                                        Ogni verbale degli organismi suddetti sarà, appena approvato, inviato via mail a TUTTI
                                                        i docenti, e pubblicato con la maggior trasparenza e pubblicità possibile all’Albo e sul
                                                        sito.

                                                        Seconda criticità, che purtroppo sta rendendo il Conservatorio di Bari un unicum in tutta
                                                        Italia: l’attuale disciplina delle autorizzazioni e delle comunicazioni riguardo alle attività
                                                        artistico/professionali è farraginosa, penalizzante e anche non tutelante delle privacy.

                                                        Farraginosa perchè, soprattutto in merito alle comunicazioni, il dover protocollare
                                                        singolarmente OGNI attività comporta una maggior quantità di burocrazia, per i docenti e
                                                        per gli uffici.

                                                        Lo stesso numero di protocollo del Decreto elettorale (n°4738 del 9 aprile 2019) lascia
                                                        desumere una media di 1500 protocolli al mese, ergo - eliminando le domeniche - almeno
                                                        60 al giorno, numeri assolutamente non conformi a quanto avviene altrove e ad ogni
                                                        logica di snellimento amministrativo.

                                                        Penalizzante perché il limite dei trenta giorni non consente di poter svolgere delle attività
                                                        che - a volte - vengono proposte con una tempistica inferiore. (Certo, non è mancata in
                                                        passato la disponibilità a venire incontro a fattispecie di questo tipo, ma anche qui non è
                                                        possibile che il diritto si trasformi in concessione).

                                                        Lesiva della privacy in quanto lasciare a un coadiutore una richiesta con indicate date,
                                                        luoghi e compensi di una attività professionale non credo sia cosa corretta. E non perché vi
                                                        sia stato qualcuno che abbia fatto uso improprio di tali informazioni, tutt’altro, ma perché
                                                        appunto non è corretto per principio che dati così sensibili siano accessibili.

                                                        Se i colleghi riterranno di aver fiducia in me e affidarmi la responsabilità della direzione
                                                        per il 2019-22, prometto fin d’ora che il 2 novembre 2019, come primo atto simbolico del
                                                        mio incarico emetterò una nota (ovviamente concordata preliminarmente con gli uffici)
                                                        con la quale semplificherò radicalmente, nei modi, nella modulistica e soprattutto
                                                        nella tempistica - che sarà molto ridotta rispetto ad oggi e prevederà la possibilità di
                                                        accorpare varie attività professionali in un’unica richiesta - l’attuale disciplina delle
                                                        autorizzazioni e soprattutto delle comunicazioni, nella linea di quanto avviene in quasi
                                                        tutte le altre Istituzioni italiane.

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LA DIGNITÀ DEL DOCENTE: TRASPARENZA E SEMPLIFICAZIONE
Non vado oltre, anche se vi sarebbero altre numerose criticità, meno eclatanti, da
segnalare.

Insomma, in breve DIGNITA’, TRASPARENZA e SEMPLIFICAZIONE.

Aggiungo due piccoli ma non insignificanti corollari a questo paragrafo, proposte
operative che credo possano essere di facile realizzazione, che vanno anch’esse nella linea
dell’attenzione verso i docenti.

La prima riguarda il badge. Non sono un fanatico della sua esistenza o della sua
eliminazione.

Non lo ritengo determinante, ma se proprio deve esserci, allora proporrei la
personalizzazione del badge, con nome, qualifica e foto, come avviene in molte altre
Isituzioni. È una piccola cosa, ma anch’essa significativa della dignità e dell’orgoglio di
essere parte del “Piccinni”, trasformando ciò che alcuni leggono come una ingiustizia in un
momento positivo.

Inoltre, come ho visto fare in molte altre Istituzioni, la verifica dell’effettivo svolgimento
del servizio andrà affidata a un docente dedicato (anche lo stesso che gestisce l’orario),
ovviamente con una funzione obiettivo giustamente riconosciuta, e solo in caso di palesi
irregolarità la pratica andrà trasferita agli uffici. Anche questo è un piccolo segnale
di attenzione verso una fattispecie che viene percepita da alcuni colleghi come una
vessazione.

La seconda è la possibilità, per evitare spiacevoli episodi di microcriminalità accaduti in
passato nelle zone limitrofe al Conservatorio, di attivare una convenzione col vicino
parcheggio di Villa Romanazzi Carducci.

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UN NUOVO STILE

                 Una direzione senza porte chiuse, un direttore primus inter pares

                 La mia sarà una direzione h24 (reale e virtuale) in cui troverete tutti sempre la porta
                 aperta (sarà chiusa solo se ovviamente il mio/i miei interlocutori dovranno parlare di
                 questioni riservate), la disponibilità totale, la reperibilità continua, la risposta immediata,
                 la capacità di confrontarsi sempre e comunque e a mettersi a disposizione per risolvere
                 i desiderata di tutti, la competenza e l’ascolto, il non dimenticare niente e nessuno, la
                 voglia di “girare per le classi” non certo per controllare la didattica dei colleghi - essa è per
                 me sacra e garantita dalla Costituzione - ma per vivere il Conservatorio, la presenza - per
                 quanto possibile non possedendo il dono dell’ubiquità - a manifestazioni, convegni, saggi,
                 concerti, a vivere la città e il territorio a relazionarsi con essi in tutto.

                 Sarà una direzione creativa, aperta, solare, dove si fatica, si lavora, si pensa, si collabora, si
                 crea, ma soprattutto SI SORRIDE al mondo (non dimentichiamo che abbiamo la sorte di
                 svolgere il lavoro più bello del mondo).

                 Sarà una direzione di emozioni e di concretezza, di apertura al mondo, di curiosità e di
                 competenza ma soprattutto, sarà una direzione di servizio e non di vetrina.

                 Non dimenticherò mai che il direttore è un primus inter pares, uno dei duecento docenti
                 che – TEMPORANEAMENTE - ha un incarico di responsablità, gestione e coordinamento,
                 ma che resta sempre un collega.

                 E nulla più.

                 Un direttore identico ai propri colleghi, ai quali chiederà nella funzione dei rispettivi ruoli
                 competenza, collaborazione, collegialità, trasparenza, apertura mentale, partecipazione.
                 E ai quali ricambierà competenza, collaborazione, collegialità, trasparenza, apertura
                 mentale, partecipazione.

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LA SQUADRA
Le caratteristiche professionali e l’impegno del direttore non possono che rispecchiarsi
anche nei collaboratori, “la squadra”.

Ci sono molte cose da fare, ci sono molti incarichi da delegare, ci sono competenze già
utilizzate con grande efficienza nel “Piccinni” (l’organizzazione delle aule e dell’orario
docenti ne è un esempio, da tutti e da me riconosciuto) da non perdere, ma ci sono anche
molte competenze artistiche, professionali, organizzative e di gestione inutilizzate, che
attendono solo di potersi evidenziare ed emergere.

Tutti saranno coinvolti, se lo vorranno, nelle attività di formazione, produzione e ricerca
oltre i doveri contrattuali, con adeguato riconoscimento delle professionalità di tutti e
senza rendite di posizione (penso alla necessaria turnazione nelle produzioni orchestrali,
ma è solo uno dei tanti esempi), nonché nel coadiuvare la direzione.

Quanto a quei collaboratori che vorranno ricoprire i ruoli di massimo impegno, sarò
disponibile ad ascoltare i desiderata, la disponibilità di tutti, anche di coloro che in
campagna elettorale dovessero aver legittimamente preferito uno dei miei competitors,
ovvero i competitors stessi, se lo vorranno, saranno i benvenuti in squadra.

L’importante sarà partire innanzitutto dal mettere in campo la massima disponibilità
possibile, con la voglia di mettersi in gioco nella mia stessa maniera, totale, condivisa,
trasparente, competente, disponibile all’ascolto.

Entusiasmo e competenza, senza naturalmente voler disperdere quel patrimonio di
esperienza che alcuni di noi, per aver svolto incarichi apicali o comunque di servizio in altre
realtà o in questa, potranno apportare.

Una squadra fresca e numerosa, con - mi auguro - una forte presenza di indispensabile
competenza e sensibilità femminile sin dai ruoli di maggior visibilità e peso.

In questo senso ovviamente, vorrei evitare che vi siano colleghi con doppio incarico, proprio
per favorire una maggior pluralità di presenza nella vita quotidiana della struttura.

             PROGRAMMA ELETTORALE PROF. PIERO DI EGIDIO                                             11
UNA DIDATTICA EFFICIENTE ED EFFICACE

                                       Le Istituzioni AFAM sono, ai sensi della Legge 508/99, “sedi primarie” di alta formazione,
                                       ricerca e produzione musicale.

                                       È però indispensabile ricordare che la formazione, la didattica, restano da sempre la
                                       vocazione iniziale e fondamentale delle nostre Istituzioni, la loro ragion d’essere.

                                       Gli studenti sono il nostro tesoretto. Ed è ancora più importante ricordarlo nel momento
                                       in cui, su base nazionale, si ha notizia di una fase di razionalizzazione delle Istituzioni che
                                       sicuramente non toccherà Bari (ricordiamo, secondo Conservatorio in Italia per numero
                                       di docenti) ma che deve comunque invitare a conciliare, come sempre, il mantenimento di
                                       numeri adeguati con l’eccellenza della formazione.

                                       GLI ALLIEVI SONO IL NOSTRO PRIMO IMPORTANTISSIMO TESORO.

                                       Gli ultimi anni sono stati abbastanza importanti, nella dimensione nazionale e anche
                                       sovranazionale, per ridefinire corsi di studio e programmi. Nello specifico, la creazione dei
                                       corsi propedeutici e la “messa a ordinamento” dei bienni hanno creato la filiera definitiva
                                       di sistema (alla quale ci auguriamo di poter quanto prima aggiungere un livello ancora
                                       superiore, mai tanto atteso, e soprattutto capire “cosa” accadrà prima dei propedeutici)
                                       con cui confrontarci in futuro.

                                       A fronte pertanto di un percorso finalmente - dal 2019/20 - definito con chiarezza (la
                                       filiera Nuovi propedeutici/Trienni/Bienni ordinamentali), sebbene restino ancora nelle
                                       Istituzioni (e ci resteranno ancora per un pò) spezzoni di preaccademico e persino di
                                       ordinamento tradizionale, è dovere dell’Istituzione, a fronte della richiesta fatta ai discenti
                                       di una frequenza e di un impegno chiari, consapevoli e certi, dare certezze e sicurezze.

                                       Quest’anno, non lo si può negare, anche a causa di nomine ritardate su cattedra da
                                       graduatorie nazionali, ma non solo, siamo giunti al punto che ancora a fine marzo/inizio
                                       aprile molte attività didattiche ed organizzative fossero in un regime di “provvisorietà”.

                                       Il “Piccinni” non sta dando a tutti i suoi iscritti una didattica efficiente ed efficace,
                                       almeno nella parte normativa.

                                       Allo stesso modo leggiamo che le campagne per le nuove immatricolazioni negli altri
                                       conservatori, in particolare quelli limitrofi, sono già in corso. Dal “Piccinni” nessuna
                                       notizia.

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UNA DIDATTICA EFFICIENTE ED EFFICACE
Questa deve restare una spiacevole gravissima eccezione, perché a novembre di ogni
anno l’organizzazione didattica DEVE ESSERE chiara e definita per tutti.

Il sito internet, finalmente attivo giusto in tempo per la scadenza elettorale sebbene
non sia stata pubblica evidenza della sua nuova attivazione, non è solo uno strumento
di promozione della propria identità e delle attività culturali promosse dal Conservatorio.
È in primis uno strumento di lavoro messo a disposizione di docenti e studenti, anche
per condividere informazioni di servizio in tempo reale, quali assenze dei docenti,
spostamenti, calendario quotidiano delle attività, esami, possibilmente aula lezione,
anche per evitare viaggi a vuoto degli studenti pendolari.

Il tutto naturalmente a cura di uno o più responsabili che - doverosamente retribuiti
secondo accordi contrattuali - ne abbiano la cura continua e lo aggiornino con costanza
quotidiana.

Allo stesso modo esso deve rappresentare il portale di accesso per chiunque voglia
iscriversi o comunque informarsi sulle attività formative del Conservatorio. Pertanto
è necessario che normative, piani di studio, modulistica, informazioni, siano pronte e
disponibili.

Propongo inoltre il recupero del periodo ottobrino per il completamento del monte/ore,
venendo incontro alle esigenze, legittime e giustificatissime, che molti colleghi hanno
segnalato.

È mia intenzione inoltre rivedere sensibilmente il metodo di costituzione delle classi che,
in alcuni settori, ha portato a frizioni e rigidità tra colleghi assolutamente non edificanti.
Meno discrezionalità e più oggettività.

Mi fermo qui per decoro. Invito semplicemente i colleghi, se lo riterranno, a rileggere
quanto scritto nel programma elettorale precedente 2016/2019 in materia, in particolare
nella sezione “Una didattica all’avanguardia” (riassumo in breve, per comodità: nuovo
sito web in inglese e cinese, implementazione servizi on-line, miglioramento comunicazione
con gli studenti, attivazione Master di secondo livello e corsi di specializzazione, istituzione
titoli congiunti) e a valutare se detto programma sia stato attuato.

Solo due parole sull’offerta formativa del Conservatorio.

             PROGRAMMA ELETTORALE PROF. PIERO DI EGIDIO                                                    13
UNA DIDATTICA EFFICIENTE ED EFFICACE

                                       Un programma elettorale del direttore, già vasto di suo, non entra nel dettaglio
                                       dell’offerta formativa, competenza comunque delle strutture accademiche dedicate.
                                       Eventuali modifiche ed aggiornamenti dei percorsi accademici non sono certo da proporre
                                       in questa sede, fermo restando che, come detto, la mia disponibilità all’ascolto e alla
                                       innovazione sono conclamati. Quello che presento è solo “un esempio tra tanti” di ciò che
                                       si potrebbe realizzare.

                                       L’offerta accademica del “Piccinni” è vasta e copre in maniera molto ampia lo spettro dei
                                       possibili percorsi didattici attivabili (per esempio non esiste il pop, vocazione per la quale
                                       sicuramente in questo momento il Conservatorio di Bari non sente il bisogno, e tanto è
                                       anche il mio pensiero), con specifico riferimento alla attivazione di bienni che coprano le
                                       esigenze didattiche di strumenti specifici della tradizione strumentale, attualmente non
                                       presenti nella offerta formativa (ad esempio, il “Flicorno sopranino e soprano” e il “Flicorno
                                       tenore e baritono”).

                                       Il Conservatorio di Bari ha al suo interno forze ben capaci di poter integrare queste realtà
                                       accademiche nel proprio monte/ore, sia per le discipline teoriche che ovviamente per
                                       quelle esecutive.

                                       Particolare attenzione poi vorrei porre anche verso i linguaggi musicali popolari, etnici, che
                                       nella terra di Ernesto De Martino e Matteo Salvatore sono storia, a tutti gli effetti.
                                       Lo sono in senso assoluto, lo sono nei rapporti con la tradizione medievale e
                                       rinascimentale profana, ma anche con tutte le successive commistioni moderne,
                                       soprattutto jazzistiche. Il tutto, naturalmente, con solide basi di preparazione armonica e
                                       soprattutto di una chiara sistematizzazione musicologica.

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GLI ALLIEVI
Senza nulla voler togliere al ruolo di produzione e di ricerca che la legge 508/99 e le norme
Statutarie e Regolamentari assegnano all’Istituzione, gli allievi restano il primo vero
motivo di vita della stessa.

La formazione è la nostra mission originaria.

Diceva Aristotele: “Noi siamo quel che facciamo costantemente e pertanto l’eccellenza non
deve essere un atto, ma un’abitudine”.

In questa linea deve esistere un patto tacito Istituzione / studenti: l’Istituzione deve
pretendere e, al contempo, l’allievo deve fornire il fondamentale rispetto della qualità,
degli obblighi formativi e dei doveri accademici, delle percentuali di frequenza stabilite
ope legis, etc.

Le stesse cose devono essere “speculari” e, pertanto, gli studenti DEVONO pretendere,
e l’Istituzione deve garantire, qualità, rispetto dei propri doveri, accesso all’offerta
formativa.

L’Istituzione può e deve fornire anche altro: aiuto, tutela, indirizzo verso la soluzione di
problemi che a volte appaiono a prima vista insormontabili e che invece, con competenza e
buon senso, si possono risolvere talora facilmente.

(Dispiace peraltro anche qui che - nella cronica mancanza di trasparenza e accesso alla
documentazione che affligge il “Piccinni” - non siano a disposizione gli esiti dei questionari
sulla qualità del servizio redatti dal Nucleo di Valutazione. Sarebbero indispensabili per
valutare quali siano le sacche di criticità e quali i settori di soddisfazione).

Voglio un Conservatorio che “non si metta di traverso” rispetto alle sacrosante esigenze
degli studenti, con eccessi burocratici o mancanza di volontà per trovare soluzioni, ma che
sia il più possibile vicino alle loro esigenze, laddove esse siano plausibili.

La mia linea di condotta è questa, e ovviamente prevede la massima collaborazione e il
massimo ascolto delle esigenze degli studenti, tutti, sia singolarmente che attraverso gli
organismi di loro tutela, in primis la Consulta.

             PROGRAMMA ELETTORALE PROF. PIERO DI EGIDIO                                            15
GLI ALLIEVI

              Rinnovo pertanto sin d’ora la mia disponibilità all’ascolto e all’incontro, sia in questa fase
              preelettorale, sia successivamente.

              Due provvedimenti però si possono anticipare da subito e prometto che saranno da me
              presi in tempi brevissimi in caso di elezione.

              Si tratta di due “sportelli di ascolto” per la soluzione di ogni criticità che gli studenti
              dovessero trovare nel corso della loro vita accademica, a cura degli studenti stessi ma con
              la determinante collaborazione di uno o più docenti appositamente delegati e formati.

              Il primo, più dettagliato, per gli studenti italiani.

              Il secondo, per eventuali esigenze più “basiche” dedicato soprattutto agli studenti cinesi
              che ormai, volenti o nolenti, sono una realtà sempre più importante e numerosa nelle
              nostre strutture.

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LA PRODUZIONE ARTISTICA
Valorizzare, programmare, semplificare ed economizzare

La produzione artistica accresce il ruolo culturale e sociale del Conservatorio sul
territorio.

Questa non è solo una logica e quasi scontata affermazione di principio indiscutibile, ma
DEVE essere una stella polare della gestione direttoriale.

Come ho scritto sopra, il “Piccinni” è una fucina di docenti ed allievi di qualità musicale
invidiabile.

La scuola pianistica barese, com’è noto, è una delle più prestigiose e numerose in Italia.

Dell’eccellenza degli ottoni, e più in generale degli strumenti a fiato, ho già scritto sopra,
ma anche in tutti gli altri settori (un dipartimento invidiabile di jazz, uno di canto che
riesce addirittura a produrre opere, archi, musica elettronica, musica barocca, discipline
compositive, musicologia, etc.) vi sono straordinari esempi di professionisti di primissimo
livello e di allievi che portano alto il nome del “Piccinni”.

Per non parlare della qualità professionale dell’Orchestra e dei grandi e piccoli ensembles.
Tutte queste realtà DEVONO essere tutelate e valorizzate.

L’ampia produzione artistica, favorita dalla possibilità di utilizzare le due sale
dell’Auditorium, oltre ad altri spazi più ridotti, da qualche mese si vede riassunta in un
manifesto mensile, che a volte è addirittura stato pubblicato in ritardo rispetto allo
svolgimento di alcune attività.

Bene, ma non basta.

Quello che viene pubblicato ogni mese non è un progetto artistico articolato e
coerente, ma è semplicemente la sommatoria, direi l’addizione, dei progetti redatti dai
dipartimenti o dai singoli ed approvati dal Consiglio Accademico. Non vi è un fil rouge,
un filo conduttore, una ratio che sovraintenda agli spettacoli stessi.

Vi è semplicemente un qualcuno che calendarizza (vivaddio) le manifestazioni in modo che
non si sovrappongano date e orari.

             PROGRAMMA ELETTORALE PROF. PIERO DI EGIDIO                                               17
LA PRODUZIONE ARTISTICA

                          Non vi è un “marchio di fabbrica”, c’è forse una riconoscibilità grafica, ma non vi è una
                          IDENTITA’ CULTURALE E ARTISTICA del “Piccinni”.

                          Non entro nel merito delle singole manifestazioni che sono spesso, come detto, frutto
                          della progettazione dipartimentale, ma francamente non aver quasi mai visto in
                          questi ultimi anni concerti dei migliori allievi (per non dire di alcuni docenti di livello
                          internazionale) con l’Orchestra Sinfonica, come è d’uopo dappertutto, mi pare una linea
                          culturale e soprattutto accademica totalmente inaccettabile.

                          Ci sarebbe molto da dire poi sulla predisposizione delle location.

                          Mi è capitato, come credo sia capitato a tutti, di assistere a serate per le quali sarebbe
                          bastata la Sala Piccola, e invece erano state inopinatamente posizionate in Sala Grande,
                          con relativa maggiorazione delle spese, sebbene quel che più infastidisce è il “senso di
                          vuoto” che pervade il pubblico quando la Sala è occupata al 10 o al 20% della capienza.

                          Ancor di più dispiace è il fatto che, in assenza di un calendario “ragionato”, ci siano
                          talora manifestazioni di valore assoluto che - mal posizionate quanto a orario e data -
                          finiscono per attrarre molto meno pubblico di quanto si potrebbe richiamare, a causa di
                          sovrapposizione con altri eventi all’esterno.

                          Un esempio tra tutti: le manifestazioni inerenti i gruppi di dimensioni importanti -
                          Orchestra, Orchestra di Fiati, Big Band – andrebbero in qualche modo istituzionalizzate,
                          calendarizzate con congruo anticipo avendo sin da subito una organizzazione a largo
                          respiro e una produzione strutturata.

                          Insomma, come spesso accade, il “Piccinni” risulta scollegato con il resto del territorio
                          e questo va a suo esclusivo svantaggio.

                          Inoltre ritengo che una programmazione, sempre delegata alle proposte delle strutture
                          didattiche ma centralizzata riguardo alla organizzazione, potrebbe portare ad un
                          consistente risparmio in spese di progettazione, stampa, pubblicità e tipografia,
                          consentendo economia di scala, il che consentirebbe o di risparmiare risorse, o di avere
                          budget migliori o di effettuare più manifestazioni o comunque di pagare meglio gli artisti.

                          Anche la modulistica e la modalità progettuale vanno rivedute, nel senso di quell’aspetto
                          di semplificazione della vita di tutti nell’Istituzione che non può non essere un obiettivo
                          condiviso.

   18                                  PROGRAMMA ELETTORALE PROF. PIERO DI EGIDIO
I RAPPORTI CON L’AMMINISTRAZIONE: LA CONCERTAZIONE
L’ Amministrazione è il vero e proprio ganglio determinante della struttura.

Lo scrivo subito a scanso di equivoci: non è pensabile lo svolgimento di qualunque attività
(che sia artistica, didattica, di ricerca, di rapporti con Enti e Associazioni come - ad esempio
- la produzione di concerti decentrati) senza un rapporto di concertazione e di chiara
collaborazione con gli Uffici amministrativi.

Non ritengo assolutamente possibile una gestione di una Istituzione complessa senza
un rapporto franco, chiaro, quotidiano e di mutuo scambio di vedute con gli Uffici
amministrativi.

CONCERTAZIONE: questa è la parola d’ordine.

Solo per fare un esempio: se c’è da realizzare l’iniziativa “x”, è nella fase di concertazione
che andranno definiti i confini, le risorse, le modalità, le voci di spesa dell’iniziativa stessa.
Solo dopo questa fase, sarà compito delle singole strutture dedicate decidere “chi fa cosa”.

La mia esperienza quasi ventennale di ruoli apicali in altra struttura è SEMPRE stata
informata al criterio della concertazione.

Quindi è giusto chiedere trasparenza, correttezza dei rapporti e certezza di modi e tempi
agli uffici. Allo stesso modo, anche la componente docente e il direttore, che ne è primus
inter pares, dovrà porsi con le medesime trasparenza, correttezza e certezza.

Insomma, un patto chiaro di rispetto e concertazione, sulla base di trasparenza e
correttezza reciproci.

Mi corre l’obbligo di segnalare che nei miei tre anni di presenza barese ho sempre avuto
rapporti correttissimi e collaborativi con tutto il personale non docente (dal Direttore
Amministrativo all’ultimo dei coadiutori), e credo di aver mostrato uguale correttezza e
collaborazione.

La linea di condotta non può che essere questa.

              PROGRAMMA ELETTORALE PROF. PIERO DI EGIDIO                                                         19
L’AUDITORIUM

               Sull’Auditorium credo di dover spendere poche parole.

               Non perché sia un argomento da eludere, tutt’altro, ma perché sicuramente sarà oggetto
               di riflessione, di discussione e di programmazione nei prossimi mesi, anche nei rapporti
               con gli Enti sovraordinati. Molte decisioni, in proposito, saranno obbligatoriamente prese
               in altri ambiti.

               Non ho comunque timore a esprimere la mia opinione.

               In primo luogo (così come non ho timore a criticare, allo stesso modo non ho remore ad
               elogiare) dò atto all’attuale direzione, e ovviamente alle strutture amministrative, di
               aver portato a soluzione una vicenda che si stava mostrando come l’ennesima italica
               inefficienza.

               Pertanto, complimenti per aver riportato alla fruizione pubblica un bene di grande valore
               e che pochi in Italia hanno simile. Come spesso avviene per le opere pubbliche importanti,
               una volta risolto il problema (grosso) della costruzione o della ristrutturazione, sorge
               quello - ancor più impegnativo - della gestione quotidiana.

               L’Auditorium è del Conservatorio.

               È bellissimo e permette al “Piccinni” di esprimere al meglio le proprie potenzialità e la
               propria produzione artistica.

               È uno spazio pubblico importante e DEVE essere primariamente dedicato alle attività del
               Conservatorio. Ho già segnalato in precedenza che va usato con cautela, in particolare per
               quelle manifestazioni in cui non si riesca a raggiungere un numero decoroso di presenze
               nella Sala grande.

               Non è da escludere però - nella linea di una programmazione chiara, dell’apertura al
               mondo esterno, del coordinamento delle attività, della trasparenza e della collaborazione
               - prevedere, laddove sia possibile, un’apertura all’esterno, a quegli stakeholders
               interessati.

               Il tutto naturalmente con regole chiare e trasparenti, rispetto reciproco e soprattutto
               spese sorvegliate. C’ è un esempio virtuoso in Italia: l’Auditorium del Conservatorio di
               Milano. Non solo è un polmone vitale del Conservatorio stesso, ma è addirittura portatore
               di risorse economiche aggiuntive. Può rappresentare un esempio da emulare.

 20                         PROGRAMMA ELETTORALE PROF. PIERO DI EGIDIO
LA LOGISTICA, I SERVIZI E LE ATTREZZATURE
La prima criticità da risolvere

Nel programma 2016-19 dell’attuale triennio di direzione, si leggevano le seguenti
priorità:

- Superamento complessità burocratiche
- Messa in sicurezza e ammodernamento delle strutture e degli spazi
- Ampliamento spazi per la didattica
- Abbattimento barriere architettoniche
- Adeguamento acustico generale
- Rinnovo e ripristino beni strumentali, attrezzature didattiche, etc.
- Adeguamento servizi di biblioteca
- Incremento strumenti di studio per il prestito agli studenti
- Aule per didattica innovativa
- Ottimizzazione della dotazione tecnologica del Conservatorio per digitalizzare le carriere
scolastiche, i piani di studio, le certificazioni etc.
- Miglioramento wi-fi

Ognuno dei colleghi può farsi un’idea, ahimè, di quali di queste parti del programma
siano state realizzate.

La mia non è una critica (mi attendo già la risposta: “la questione Auditorium ha portato
via la gran parte delle risorse, sia economiche che di tempo speso per la soluzione dei
problemi”) ma un’amara considerazione.

Non posso pensare che “non si siano volute realizzare”.
Vuol dire che non “le si è potute realizzare” o “non si è stati capaci”.

Tutti questi obiettivi elencati devono essere ancora in gran parte raggiunti.

Aggiungerei la urgenza e la indispensabilità di una dotazione tecnologica di base per il
corretto ed adeguato svolgimento di lezioni collettive, individuando almeno 4-5 Aule con
adeguato numero di posti a sedere (almeno 15) dotandole di tecnologie alla portata delle
disponibilità dell’Istituzione, ovvero: schermo 55 pollici o simile / 2 casse audio di media
potenza / dispositivi di collegamento HDMI.
In questo modo ogni docente potrà utilizzare il proprio PC senza bisogno di altra
tecnologia, restituendo al personale ausiliario a fine lezione il telecomando dello schermo.

             PROGRAMMA ELETTORALE PROF. PIERO DI EGIDIO                                                  21
LA LOGISTICA, I SERVIZI E LE ATTREZZATURE

                                            Il Conservatorio “Piccinni” ha sacche di malfunzionamento - aule ai limiti della fatiscenza,
                                            strumenti malridotti, isolamento acustico inadeguato - alle quali è necessario porre
                                            rimedio IMMEDIATAMENTE.

                                            Ho visto gli occhi pieni di stupore, ovviamente in senso negativo, di ospiti Erasmus che
                                            visitavano la struttura e probabilmente la confrontavano con la loro. Idem credo sia
                                            capitato a tutti noi visitando altri Conservatori, stranieri ma anche italiani.

                                            Questa è probabilmente la prima emergenza del “Piccinni”, alla quale dedicare forze,
                                            risorse e intelligenze: urge SUBITO una “OPERAZIONE DECORO” che interessi in
                                            particolare, almeno con una ripulitura e una tinteggiatura, gli ambienti della Villa
                                            storica.

                                            Il mio impegno sarà ovviamente totale, nella linea di quanto lucidamente e chiaramente
                                            presentato già tre anni fa e, purtroppo, realizzato solo in minima parte.

     22                                                  PROGRAMMA ELETTORALE PROF. PIERO DI EGIDIO
RICERCA E PUBBLICAZIONI - RAPPORTI INTERNAZIONALI ED ERASMUS
Solo due parole su quella che la Legge 508/99 definisce come una delle mission
fondamentali del nostro settore, ovvero, assieme a formazione e produzione, la ricerca nel
campo musicale.

È cosa nota come da 20 anni, in ogni Conservatorio italiano, questo settore stenti a
decollare.

Da una parte una resistenza senza pari del mondo universitario, dall’altra una normativa
che ancora non mette in opera, nemmeno sotto forma di sperimentazione, corsi di studio
“oltre il biennio” (dottorati et similia), rendono poco attuabile questa prescrizione di
Legge.

Ma alcune cose si possono fare. Atti di convegni, pubblicazioni a stampa inerenti quei
progetti artistici che abbiano previsto anche una parte di ricerca, audiovisivo degli stessi
eventi, progetti di ricerca condivisi con altre Istituzioni - anche estere - o autonomi sono
obiettivi comunque realizzabili anche in mancanza di un quadro normativo nazionale.

Altre Istituzioni da anni realizzano queste fattispecie.

E’ INTOLLERABILE che il “Piccinni” non abbia una produzione dedicata.

Il mio intento, in questo anche alla luce del mio passato e presente di musicologo, sarà
quello di riparare immediatamente a tale vulnus.

Il percorso di internazionalizzazione del “Piccinni” - ne va dato atto a chi se ne occupa - è
positivamente in atto, in particolare riguardo alle collaborazioni Erasmus.

È ovviamente un settore che va assolutamente potenziato, sia riguardo all’incremento
della mobilità di docenti e studenti, di attivazione di titoli congiunti, di ampliamento dei
partenariati e soprattutto di possibilità di accedere a fondi europei (in questo ho una
esperienza pregressa dedicata) che ci sono, sono spesso consistenti e talora non spesi per
negligenza o mancanza di informazione.

Ovviamente sarà mio obiettivo aumentare quanto più possibile la presenza del
“Piccinni”nel settore.

             PROGRAMMA ELETTORALE PROF. PIERO DI EGIDIO                                                       23
LA “TERZA MISSIONE”

                      Nelle schede di valutazione ANVUR che mi capita di redigere e valutare nel mio incarico
                      di “esperto di sistema”, una delle più importanti è quella della “Terza Missione” comune
                      alle Università e al nostro settore. Per “terza missione” si intende, oltre agli obiettivi
                      fondamentali della formazione, della ricerca e della produzione musicale, tutto quanto il
                      Conservatorio mette in atto per favorire l’applicazione diretta, la valorizzazione e l’impiego
                      della conoscenza per contribuire allo sviluppo sociale, culturale ed economico della Società.
                      Questa è un’altra delle criticità immediatamente da risolvere della nostra Istituzione.
                      Come ho scritto più volte, la percezione del “Piccinni” sul territorio è spesso è volentieri
                      quella di un hortus conclusus medievale, un “giardino delle delizie” autosufficiente ma
                      anche autoreferenziale che non si rapporta, o lo fa in modo alquanto insufficiente, col
                      “mondo fuori”.

                      Lo “scatto in avanti”, il “rapportarsi col fuori” del quale ho ripetutamente scritto in queste
                      pagine, DEVE necessariamente attivarsi anche e soprattutto in questo settore. Non
                      bastano gli Open Day, peraltro poco pubblicizzati anche ai docenti stessi, a favorire una
                      interazione tra il mondo esterno e il “Piccinni”. Serve molto di più.
                      La mia intenzione è quella di aprire un canale ufficiale (reale e telematico) con docenti
                      appositamente dedicati, e conseguentemente riconosciuti quanto alla loro professionalità,
                      una sorta di “Commissione per la divulgazione della musica”, che operi sia in sede che
                      in periferia. Consci che, nella divulgazione della musica, un ruolo decisivo è svolto dalle
                      Istituzioni che operano sul territorio nel campo della formazione, della ricerca e della
                      produzione, va appunto potenziata l’apertura verso il territorio (anche in una logica “di
                      rientro” di reperimento di allievi) con attività soprattutto in decentramento.

                      Pertanto è indispensabile il coinvolgimento delle scuole di ogni ordine e grado in primis,
                      sia come soggetti “ospiti” del “Piccinni” sia come destinatari di apposite iniziative (lezioni/
                      concerto, incontri con docenti ed allievi, concerti dedicati, prove aperte, presentazione degli
                      strumenti musicali, conferenze, etc.) che da una parte riaffermino il ruolo del “Piccinni”
                      come vertice della piramide formativa del territorio, ma che nel contempo ne facciano
                      chiaramente avvertire la presenza, la disponibilità, quasi una sorta di “sovraintendenza”
                      rispetto a tutto il mondo formativo musicale del territorio.

                      Sia nell’esperienza di Teramo, per molti anni, sia in quella della mia docenza a Pescara,
                      ho avuto l’onore della delega per questo settore, confrontandomi quotidianamente con il
                      mondo formativo del territorio. E’ mia intenzione riaffermare fortemente questo legame
                      Conservatorio/territorio che non può che essere foriero di mutuo e forte scambio positivo
                      per entrambi.

  24                               PROGRAMMA ELETTORALE PROF. PIERO DI EGIDIO
UFFICIO STAMPA E COMUNICAZIONE - WEB TV - BIBLIOTECA
Un Conservatorio aperto al mondo, sempre più presente nello scacchiere dell’Alta
Formazione Artistica e Musicale nazionale e internazionale, un Conservatorio vivo e
attivo non può non dotarsi di un Ufficio stampa e comunicazione che dia adeguata eco
mediatica alle attività realizzate, che curi con attenzione e precisione i rapporti con gli
organi di stampa al fine di tutelare gli interessi dell’Istituzione.

Allo stesso modo il rapporto con i principali social, che - piaccia o meno - sono un primario
mezzo di comunicazione e condivisione, dovrà essere sempre più chiaramente aperto.

Nel corpo docente abbiamo colleghi con professionalità adeguate che potranno
sicuramente occuparsi con qualità e pregio del predetto obiettivo.

Vado oltre con un’idea che credo abbia dei costi sostenibili e congrui in relazione ai benefici
attesi.

Si tratta della creazione di una WEB TV, che trasmetta con tecnologie professionali
tutte le manifestazioni del Conservatorio, fungendo sia da cassa di risonanza di queste,
rilanciate pertanto sia in diretta che in differita su YouTube, sui social e ovunque lo si
ritenga (previo autorizzazione concessa dagli interessati, ça va sans dire) fungendo
quindi anche da banca dati definitiva di ogni manifestazione stessa, che pertanto
verrà conservata nel tempo, offerta in modo gratuito alla disponibilità delle emittenti
televisive locali che vogliano coprire servizi tg dedicati utilizzando le immagini di
proprietà della web tv del “Piccinni”.

Pensate, per fare solo un esempio, al recente partecipatissimo concerto per il
quarantennale della scomparsa di Nino Rota, che è stato fruito solo da chi ha potuto
essere presente “fisicamente”: quanti altri avrebbero potuto apprezzare questo
concerto con la trasmissione della serata in diretta o in differita, proposta su vari canali
mediatici?

Questa fattispecie di diffusione delle attività artistiche del “Piccinni” - che per la verità
alcuni colleghi, e io tra essi, già adottano meritoriamente “in proprio” - DEVE diventare
best practice istituzionale (sempre naturalmente ove approvata dal diretto artista
interessato).

Naturalmente la web tv potrà essere anche uno strumento di supporto alla didattica,
alla struttura amministrativa, alla comunicazione istituzionale per ogni evenienza in

             PROGRAMMA ELETTORALE PROF. PIERO DI EGIDIO                                                       25
UFFICIO STAMPA E COMUNICAZIONE - WEB TV - BIBLIOTECA

                                                       materia (per esempio raggiungere in modo rapido e funzionale gli studenti in occasione
                                                       delle varie scadenze).

                                                       Vado ancora oltre.

                                                       Con metodi naturalmente da organizzare con apposite e condivise regole, la web tv può/
                                                       deve essere anche uno strumento di valorizzazione delle attività artistico/professionali
                                                       dei docenti e degli studenti del “Piccinni” anche FUORI dal diretto svolgimento interno.

                                                       Pensate al risalto che si può dare a un concerto particolarmente prestigioso di un collega
                                                       in una sede internazionale rilevante o alla partecipazione di un allievo a un importante
                                                       Concorso Internazionale, dato che ormai è prassi di queste manifestazioni rilanciare
                                                       mediaticamente le prove concorsuali su canali dedicati.

                                                       Quanto alla Biblioteca, questa deve diventare un centro di supporto logistico per i docenti
                                                       e per gli studenti, sia per le normali funzioni d’uso (spartiti, partiture, libri di teoria
                                                       musicale, testi musicologici per le necessità didattiche e di studio di tutti gli insegnamenti
                                                       attivati presso il Conservatorio), sia per le funzioni di ricerca (fondi storici, manoscritti
                                                       musicali, testi musicologici destinati soprattutto a studi specialistici di studiosi e
                                                       ricercatori).

                                                       A tal fine occorre supportare i responsabili della biblioteca nel favorire innanzitutto una
                                                       migliore fruizione oraria della biblioteca, predisponendo una o più postazioni informatiche
                                                       che garantiscano la possibilità di accesso ai servizi, gratuiti e a pagamento offerti
                                                       dalla rete: a partire da IMSLP- Petrucci Music Library, che di fatto ormai è un supporto
                                                       fondamentale per ogni musicista, a JSTOR, biblioteca digitale statunitense fondata nel
                                                       1995 e ai dizionari della Oxford Music (New Grove, Dizionario dell’opera, etc.)

                                                       E’ inoltre fondamentale accreditarsi stipulando convenzioni con le principali biblioteche
                                                       universitarie mondiali, europee e soprattutto americane.

                                                       Tra il materiale di supporto dovrà essere predisposta una stampante/fotocopiatrice a
                                                       schede, a disposizione di allievi e docenti.

       26                                                           PROGRAMMA ELETTORALE PROF. PIERO DI EGIDIO
LAST BUT NOT LEAST…..
Nel leggere questo programma molti dei colleghi avranno pensato “… ma la donazione del
Sultano dell’Oman?”

Come nel mio stile, non intendo evadere la domanda, né a me stesso né a chi mi legge.
Anche in questa storia si riflettono alcune delle criticità che emergono nell’attuale vita del
“Piccinni”.

La storia della donazione del Sultano viene da lontano, da almeno 4 mandati di direzione.
Ha attraversato almeno tre direttori e dovrà essere affrontata anche dal prossimo.

 “Voci di corridoio” affermano che in tempi relativamente brevi questi denari
torneranno nella piena disponibilità del “Piccinni”.

Se così sarà, sarò il primo a complimentarmi e a darne atto a tutti i soggetti (l’attuale
Direttore in primis e la struttura amministrativa) che avranno contribuito al
raggiungimento di tale obiettivo.

Voglio fidarmi appunto di queste “voci”, non avendo altre certezze informative, ed
essere ottimista. Ma mi impegno anche a fare chiarezza sull’intera questione, perché
non possiamo accontentarci di voci di corridoio in una vicenda importante che ci riguarda
direttamente.

Cosa fare di questi denari? Utilizzarli per gli scopi per cui sono stati donati, ovvero il
beneficio per gli studenti di oggi e di domani.

E per me beneficio vuol dire due cose:
1)    Borse di studio -per reddito e/o per merito- e comunque utilizzo a favore degli
studenti capaci e meritevoli.

2)    Ove non si riuscisse con altri mezzi - per i quali comunque garantisco il mio sforzo
quotidiano per la ricerca di fondi - un utilizzo parziale per quelle criticità (logistiche e di
dotazione) indifferibili. Beneficio per gli studenti vuol dire anche farli studiare in luoghi
decorosi e salubri, con strumenti musicali e strumentazioni di adeguato livello.

Io credo che comunque bisogna prendersi la responsabilità di scegliere, decidere e fare.
Non è il tempo di tirarsi indietro e “galleggiare”, e non è mia intenzione farlo.

              PROGRAMMA ELETTORALE PROF. PIERO DI EGIDIO                                               27
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