L'ANZIANO E LE PROBLEMATICHE CORRELATE ALLA DEGLUTIZIONE - Enrico Alfonsi Istituto Neurologico Nazionale Casimiro Mondino' Pavia - RSA San Francesco
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L’ANZIANO E LE PROBLEMATICHE CORRELATE ALLA DEGLUTIZIONE Enrico Alfonsi Istituto Neurologico Nazionale Casimiro Mondino’ Pavia
Disfagia: problema epidemiologico in aumento ISTAT, 2006 ~ 20 % (> di 65 anni) nel 2020 Dati quasi sovrapponibili alle proiezioni U.S.A. (2020) ~ 16,4% (> di 65 anni)
Swallowing Authomatic phases Voluntary phase Pharyngeal phase Oral phase (preparatory) Oesophageal phase Oral phase (propulsive) Pharynx Epiglottis Tongue Esophagus Larynx
PRESBIFAGIA La presbifagia è l’insieme delle alterazioni deglutitorie presenti nel soggetto anziano (> 65?, > 75?) PRESBIFAGIA PRIMARIA PRESBIFAGIA SECONDARIA Alterazioni deglutitorie Alterazioni deglutitorie nell’anziano nell’anziano sano con malattie che interferiscono con la deglutizione MODIFICAZIONI ANATOMO- AUMENTATA PREVALENZA DI FISIOLOGICHE ETA’ MALATTIE CAUSA DI DISFAGIA CORRELATE CON L’ETA’
MODIFICAZIONI ANATO- FISIOLOGICHE 1. Edentulia 2. Allungamento del tratto vocale 3. Debolezza muscolare laringea 4. Riduzione dell’olfatto e del gusto 5. Ridotta sensibilità orale 6. Ridotta sensibilità laringea
MODIFICAZIONI BIOMECCANICHE 1. Diminuita forza linguale ISOMETRICA (con invariata forza deglutitoria) ridotta riserva funzionale 2. Fase orale prolungata AUMENTO DEI RISTAGNI 3. Ritardo di innesco del riflesso AUMENTO DEI 4. Ridotti tempi di apertura dell’UES FENOMENI DI PENETRAZIONE/ 5. Ridotta peristalsi faringea ASPIRAZIONE 6. Ridotta elevazione laringea (Schindler et al; in Deglutologia II ed, 2011)
COORDINAZIONE RESPIRAZIONE DEGLUTIZIONE Nel soggetto anziano aumenta la durata dell’apnea deglutitoria, la frequenza respiratoria aumenta durante la deglutizione, mentre la saturazione di ossigeno diminuisce Hirst et al; Dysphagia 2002; 17: 152-161
AUMENTO DELL’ATTIVAZIONE CORTICALE NELL’ANZIANO Older subjects recruite significantly larger regions of the supratentorial brain (Humbert et al; Neuroimage 2009; 44: 982-991)
SARCOPENIA Nell’anziano si osserva: - Riduzione della massa muscolare - Riduzione del numero delle RIDOTTA FORZA fibre muscolari MUSCOLARE - Riduzione delle dimensioni delle fibre muscolari
SARCOPENIA
COME PROCEDERE? Nell’anziano sintomatico (tosse ai pasti, senso di corpo estraneo, etc) a. Valutazione clinica (BSE) b. Valutazione strumentale (FEES, VFS) [opzionale:EMG non invasiva della deglutizione] c. Scelte dietetiche d. Consigli riabilitativi Nell’anziano con storia di complicanze (malnutrizione, polmoniti ricorrenti) a. Informazione ai medici di famiglia ed internisti (pneumologi, geriatri, internisti,…) per attivare lo schema deglutologico
PUNTI APERTI Quanto procedere in approfondimenti diagnostici per distinguere fra presbifagia primaria e secondaria? Quale programma riabilitativo? Compensatorio? Riabilitativo sensu strictu? (posture, manovre,) (esercizi muscolari) (modificazioni dietetiche)
POSSIBILITA’ RIABILITATIVE Training di rinforzo muscolare hanno dimostrato: - miglioramento dell’apertura dell’UES con 6 settimane di esercizi isometrici/isotonici (Shaker exercize) - Miglioramento della forza linguale con 8 settimane di esercizi isometrici(Masako exercize) Shaker et al, 1997; Am J Physiol 272: G1518-22 Robbins et al, 2007; Arch Phys Med Rehabil 88: 150-8
ANZIANO FRAGILE Stato di ipostenia e suscettibilità alla malattia - perdita di peso - sarcopenia Aumentato rischio di - debolezza polmonite ab ingestis e - poca resistenza ricoveri multipli (bounce- - lentezza back) - attività ridotta Bergman et al, 2007 Ney et al, 2009; Nutr Clin Pract 24: 395-413
ANZIANO FRAGILE
LA GESTIONE DELL’ANZIANO FRAGILE Il rischio di complicanze polmonari è aumentato dalla fragilità e la polmonite ab-ingestis può essere un evento fatale a. BSE b. Esame strumentale (in caso di dubbio nihil per os) c. Scelte nutrizionali d. Supporto riabilitativo e. Pulizia del cavo orale
DUBBI RICORRENTI 1. La gestione dell’anziano che aspira - niente per bocca vs counselling vs riabilitazione Non esistono evidenze né linee guida per questo dubbio (anche se frequente) - Imperativa in tutti i casi l’ottimale igiene del cavo orale - niente per bocca in caso di complicanze dimostrate e ricorrenti - counselling e manovre di compenso in caso di assenza di complicanze e follow-up - riabilitazione solo in caso di anziano attivo
LA GESTIONE DELL’ANZIANO FRAGILE Il rischio di complicanze polmonari è aumentato dalla fragilità e la polmonite ab-ingestis può essere un evento fatale a. BSE b. Esame strumentale (in caso di dubbio nihil per os) c. Scelte nutrizionali d. Supporto riabilitativo e. Pulizia del cavo orale
DUBBI RICORRENTI 2. La gestione del paziente con ristagni - modificazioni dietetiche vs follow-up vs trial riabilitativo Non esistono evidenze né linee guida Modificazioni dietetiche solo se accettate Trial riabilitativo solo nel paziente molto collaborante
PROBLEMATICHE RICORRENTI 1. La famiglia che si oppone al regime niente per bocca La ‘compliance’ del care-giver è l’obiettivo primario Favorire sempre l’assunzione di tracce di alimenti a fini edonistici In caso di opposizione assoluta al regime NPB, informare delle possibili complicanze, firma dell’avvenuta informazione, counselling sui primi segni di complicanze e la gestione del paziente
CONCLUSIONI La presbifagia è una condizione dall’elevata prevalenza La presbifagia può contribuire in modo significativo a complicare la storia clinica dell’anziano fragile La presbifagia richiede diffusi programmi di prevenzione nelle strutture di lungo degenza e negli ospedali che gestiscono i «bounce-backs»
SCHEMA ORGANIZZATIVO DEL “DAY SERVICE” SULLE DISFAGIE NEUROLOGICHE Prima valutazione dei pazienti con disfagia: 3 pazienti esterni Martedì mattino: dalle ore 9.00 alle ore 12.30 ( 3 pazienti esterni e 3 pazienti ricoverati) In ciascun paziente: •Somministrazione delle scale cliniche generali di valutazione della disfagia (SWAL-QOL e SWAL-CARE) •Visita neurologica e raccordo anamnestico •Valutazione EMG per lo studio della deglutizione oro-faringea esame elettrocinesigrafico con ago-elettrodo sul cricofaringeo analisi automatica PUM del cricofaringeo esame elettrocinesigrafico con tecnica non invasiva
SCHEMA ORGANIZZATIVO DEL “DAY SERVICE” SULLE DISFAGIE NEUROLOGICHE Martedì pomeriggio: dalle ore 14.00 alle ore 17.00 ( 3 pazienti esterni e 3 pazienti ricoverati) •valutazione clinica ORL con studio endoscopico della deglutizione orofaringea •elaborazione finale di una scheda diagnostico-terapeutica che verrà inviata per Posta Ordinaria al paziente con le indicazioni terapeutiche o con quelle per ulteriori accertamenti diagnostici : →Eventuale completamento- solo per i casi selezionati dalle valutazioni preliminari dei Dr. Alfonsi, Tassorelli e Bertino- con esame Videofluoroscopico , da prenotare il martedì mattina della settimana successiva, presso la nostra Radiologia: Dr. D’Errico con supporto Anestesiologico –Rianimatorio del Dr. Pagani →Eventuale indirizzo per trattamento logopedico: Policlinico S.- Matteo- Istituto Mondino (programmare visita)
SCHEMA ORGANIZZATIVO DEL “DAY SERVICE” SULLE DISFAGIE NEUROLOGICHE →Visita dal Nutrizionista →Eventuale decisione per l’applicazione di PEG: Policlinico S. Matteo presso “Team Diagnostica Gastroenterologica OSM” ( programmare visita e/o intervento di PEG) →Eventuale valutazione gastroenterologica per sospette cause esofagee o gastriche + eventuale programmazione valutazione endoscopica e/o manometria esofagea: Gastroenterologia Policlinico S. Matteo (programmare visita e/o valutazioni strumentali: manometria esofagea ) →Eventuale completamento diagnostico per sospette cause esofagee o gastriche con valutazione endoscopica gastro-esofagea: Diagnostica gastroenterologica Policlinico S. Matteo (programmare valutazione diagnostica) →Eventuale trattamento con tossina botulinica presso il laboratorio di elettromiografia del nostro Istituto (programmare trattamento nel giorno del laboratorio per la terapia con tossina botulinica) →Eventuale rivalutazione dal Nutrizionista” (programmare visita) • Relazione finale integrata con descrizione del percorso diagnostico-terapeutico. Suggerimenti finali ed eventuali valutazioni periodiche in “Day –Service “.
TRANSCRANIAL DIRECT CURRENT STIMULATION (tDCS)
tDCS AND SWALLOWING EFFICIENCY Alfonsi et al. SIN, 2011 (preliminary results)) Effects on swallowing efficiency by anodal stimulation of the motor cortex. No effects by cathodal and shame stimulation EMG Bolus area volumes
Codice del progetto:RF-2010-2319745 Presbifagia: Analisi dei criteri diagnostici e identificazione di potenziali trattamenti innovativi (-Stimolazione trans-cranica elettrica a corrente continua :tDCS -Stimolazione magnetica trans-cranica ad elevata frequenza :theta burst eccitatoria ) Alfonsi Enrico Neurophysiopathology Unit Istituto Neurologico Nazionale (IRCCS) Casimiro Mondino, Pavia (Principal Investigator) Filippo Brighina Biomedicine and Clinical Neuroscience (BioNeC), University of Palermo Alberto Priori Fondazione IRCCS Cà Granda Ospedale Maggiore Policlinico, Milan University of Milan Medical School Domenico Antonio Restivo Department of Internal Medicine, Neurological Unit, Ospedale Nuovo Garibaldi, Catania Antonio Schindler Department of Clinical Sciences L. Sacco, Faculty of Medicine, University of Milan;
Obiettivi principali: Migliorare la conoscenza sul cambiamento dalla presbideglutizione fisiologica alla presbifagia. Definire meglio i criteri clinici e strumentali per la diagnosi strumentale tra presbifagia primaria e secondaria. Definire la comparsa, i profili clinici e i meccanismi fisiopatologici della disfagia in persone anziane usando sia procedure diagnostiche convenzionali che nuove, che includono l’esame della deglutizione al letto del paziente (bedside swallowing exam, BSE), la valutazione nutrizionale e i marker nutrizionali di laboratorio, la valutazione clinica di un logopedista, questionari, la fibroendoscopica della deglutizione (FESS) e la valutazioni elettrofisiologica della deglutizione. Determinare la sensibilità, la specificità e i valori predittivi di tutti gli strumenti diagnostici usati nello studio dei disturbi della deglutizione nelle persone anziane. Stabilire l’impatto di diagnosi e gestione precoce della presbifagia. Valutare se trattamenti innovativi come la rTMS/TBS o la tDCS possano migliorare i sintomi della presbifagia primaria e secondaria.
Obiettivi secondari: Misurare gli effetti di differenti opzioni di trattamento sul rischio di aspirazione, sui sintomi e sui segni della disfagia, sullo stato nutrizionale, sull’idratazione e sulla soddisfazione del paziente riguardo la qualità di vita e la qualità della cura in ogni disturbo esaminato. Caratterizzare e quantificare l’onere finanziario della presbifagia sui pazienti e sulle loro famiglie. Per informazioni e richieste d’inserimento nel trial sperimentale: enrico.alfonsi@mondino.it
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