Carmela Trezza Coordinatrice PICC team Onco-Ematologia Pagani - LE BUONE PRATICHE DEGLI ACCESSI VASCOLARI - OPI Benevento
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
LE BUONE PRATICHE DEGLI ACCESSI VASCOLARI Presidio Ospedaliero S.Pio Benevento Carmela Trezza Coordinatrice PICC team Onco-Ematologia Pagani
OBIETTIVI DEL PROTOCOLLO SIP • Minimizzazione dell’insuccesso • Minimizzazione dell’incidenza di puntura arteriosa • Minimizzazione dell’incidenza di puntura accidentale del nervo • Minimizzazione del rischio di trombosi • Minimizzazione del rischio di infezione
SIP 2017 ! Nuovi concetti relativi al lavaggio delle mani, alla tecnica asettica e alla massima precauzioni di barriera ! Rapeva ! PICC zone insertion method (ZIM) ! Tunnellizzazione ! Colla ! Ottimizzazione della scelta dei suturless device ! Membrane semipermeabili trasparenti ad alta traspirabilità ! Utilizzo dell’ecografia per la verifica della punta in caso di impossibilità ad effettuare ECG (CEUS)
Antisepsi della cute con clorexidina gluconato 2% in alcool isopropilico70% Se possibile in applicatori monodose sterili per singolo paziente
• Massime precauzioni di barriera • (KIT DI IMPIANTO)
Rapid Peripheral Vein Assesment " La scelta del lato e la scelta della vena rappresentano un passaggio essenziale per un impianto efficace e a basso rischio di complicanze " Per una scelta ottimale, è fondamentale una accurata esplorazione ecografica di entrambe le braccia " Non esiste una scelta predefinita, ma ogni paziente presenta caratteristiche anatomiche e cliniche che impongono una scelta ragionata volta per volta
RaPeVA • Un protocollo ben definito e sistematico delle vene del braccio e della zona sopra/sotto claveare è assai utile per scegliere lato vena e livello
RaPeVA • Prima di scegliere la vena da incannulare, è opportuno esaminare bilateralmente le vene profonde del braccio e le vene centrali almeno fino alla vena anonima ove esplorabile: ! per escludere anomalie anatomiche, trombosi venose pregresse o in atto, altre patologie ! per scegliere la vena più facile da pungere Le vene dovrebbero essere sempre valutate senza laccio emostatico
Nervo e arteria # Il metodo più efficace per evitare un danno accidentale del nervo mediano è la diretta identificazione del nervo prima e durante la venipuntura mediante ecografia # L’ecografia permette anche di distinguere l’arteria ed evitarne la puntura # E’ fondamentale un training adeguato e una strumentazione ecografica adeguata
2. Vene Brachiali VARIANTI ANATOMICHE - Posizione reciproca art – vene da paziente a paziente - Coiling periarterioso nello stesso paziente - Confluenza basilico- brachio-ascellare variabilissima (da pericubitale a periascellare) - Anastomosi reciproche multiple (con scomparsa o persistenza delle collaterali)
3 3 1 2 Vena basilica nel suo decorso verso l’alto
4 3 4 1 fascio nervo- vascolare 2 (arterie + vene brachiali + nervo mediano)
Nervo Mediano Brachial Veins Median Nerve Bundle Basilic Vein Brachial Artery
Nervo Mediano • Aspetto a nido d’ape in scansione trasversale • multipli spot ipoecogeni = fibre nervose • parete/setti iperecogeni = perinevrio + epinevrio
5. Sonda sottoclavicolare (scansione asse corto) • Vena ascellare • Vena cefalica
5 4 5 3 1 Vena cefalica 2
6 5 4 3 6 1 Vena 2 ascellare in sede sotto claveare
6. Sonda sottoclavicolare (scansione asse lungo) ! Vena ascellare ! Vena cefalica
7 6 5 7 4 3 Vena succlavia 1 in sede 2 sopraclaveare + vena giugulare interna + vena anonima
1. Sonda a metà collo • Vena giugulare interna + arteria carotide
2a. Sonda alla base del collo • Vena giugulare interna + valvole
2b. Sonda alla base del • collo Vena giugulare interna + vena giugulare esterna + arteria succlavia
Tilting
Vena Anonima
RaPeVA e Trombosi • Per minimizzare il rischio di trombosi PICC – correlata è bene scegliere una vena il cui diametro sia almeno il doppio o il triplo di quello del catetere da inserire (raccomandazioni INS e AVA)
RaPeVA e ZIM Per ottimizzare il nursing del sito di emergenza del PICC, la vena dovrà essere punta ad appropriata distanza sia dal gomito che dall’ascella Ciò permette la minimizzazione del rischio infettivo e trombotico
Dawson’s Zone Insertion Method Terzo Terzo Terzo distale medio prossimale Evitare la zona rossa • Se si è scelta la zona gialla è necessario tunnellizzare
Red Zone
Green Zone (ideale)
Yellow Zone
Zona Gialla Tunneling
Diametro interno vaso Calibro vaso: ¾ piu del cvc Entro 2 cm di profondità
Tecniche di venipuntura ecoguidata Puntura out of plane Puntura in plane Visualizzazione Vene del braccio (basilica, brachiali, Vena giugulare interna asse corto cefalica,ascellare) Vena femorale, e vena safena Vena ascellare e vena cefalica in sede sottoclaveare Visualizzazione Vena anonima e vena asse lungo succlavia sopraclaveare Vena giugulare esterna nel tratto profondo Vena ascellare e vena cefalica in sede sottoclaveare
Parallelo al piano Perpendicolare al piano
Impianto del PICC: Skills • Studio approfondito del sistema venoso dell’arto sup. pre impianto • Conduzione della manovra in rigorosa asepsi • La tecnica di venipuntura ecoguidata di vene profonde • La tecniche di Seldingher modificata • La metodica di controllo della progressione del catetere nel sistema venoso • La verifica del posizionamento centrale della punta • La metodica di fissaggio appropriato del catetere sulla cute
Tecniche di Tip Location INTRA PROCEDURALI POST PROCEDURALI ECG intracavitario Radiografia del torace Fluoroscopia Ecocardiografia Ecocardiografia TT-TE TC,RM,angiografia
METODO ANTROPOMETRICO AUMENTANO IL RISCHIO DI MALPOSIZIONAMENTO RICHIEDONO RX TORACE
Tip Location, perché? Malposizionamento della punta TROPPO ALTA TROPPO BASSA TROMBOSI VENOSA ARITMIE FIBROBLASTIC SLEAVE PERFORAZIONE ATRIALE PERFORAZIONE CAVALE DANNO TRICUSPIDALICO MALFUNZIONE Huygens, Acute Care 1985 Petersen, Am J Surg 1999 Collier, Angiology 1988 Luciani, Radiology 2001 Korones, J Pediatr 1996 Puel, Cancer 2003 Robinson, Arch Intern Med 1995 Cadman, Clin Radiol 2004 Collier, JACS 1995 Caers, Support Care Cancer 2005 Booth, BJA 2001
LA POSIZIONE CORRETTA “Safe placement of CVCs: where should the tip of the catheter lie?” Fletcher & Bodenham- BJA 2000
TEE THE GOLD STANDARD FOR CVC TIP LOCATION TEE quasi sempre applicabile, estremamente accurato e preciso sia per “TIP LOCATION” e “TIP NAVIGATION”, ma • Ha una minima fattibilità e • Non favorevole costo-efficacia. QUANDO: 1. CARDIOCHIRURGIA Lamperti M et al. Intensive Care Medicine 2012 2. ICU Jul;38(7):1105-17
ECOGRAFIA TRANSTORACICA APICALE 4 CH SOTTOCOSTALE 4 CH SOTTOCOSTALE BICAV $ ALTAMENTE $ RIDOTTA FATTIBILITA’ ACCURATO (FINESTRA ACUSTICA) $ SICURO $ NON SEMPLICE $ COSTO-EFFICACE Lamperti M et al. Intensive Care Medicine 2012 Jul; 38(7):1105-17
Eco intra procedurale
Il metodo dell’ECG - guida ECG intracavitario (II DERIV) • Modificazioni onda P durante progressione dell’elettrodo intracavitario dalla periferia al cuore •GIUNZIONE ATRIO-CAVALE: - onda P massimale •NON APPLICABILE IN FA o PMK
ECG guida: Equipment ELETTRODO INTRACAVITARIO (GUIDA METALLICA; SALINA) 2. COMMUTATORE 3. MONITOR (QUALUNQUE TIPO)
ECG guida: Accuratezza • In che % di casi la ‘P atriale’ corrisponde alla CAJ? Koong S. Anesth Analg 2004: 100% • Pelagatti C. JVA 2011: 91% • Gebhard R. Anesth Analg 2007: 96% • Ender J. JCTVA: 99% • Capozzoli G JVA 2012: 99% • Pittiruti M. JVA 2012: 99% • Rossetti F. JVA 2014: 99% Importanza aspetti tecnici: ◦ Garantire la migliore connessione elettrica possibile ◦ Posizione appropriata degli elettrodi sul paziente ◦ Monitor dedicati
Improving applicability of IC-ECG (atrial fibrillation) Using specialized “digital” ECG monitors The area under the T-Q segment (atrial “energy”) might be related to the cavo-atrial junction tip location But it is different during examination in the same tip position !!! (different duration of the T-Q segment)
ECG guida: costo efficacia • Metodo e training low cost • Applicabile là dove la RX può essere controindicata • (gravidanza, obesità patologica, nursing home, Hospice, ecc.) • Verifica immediata • No ritardi di inizio terapia • Risparmio: Rx, riposizionamento, sostituzione VAD ogni 100 PICC, potenziale risparmio di € 7000 Prevenzione di 10% malposizionamenti € 200 x 10= € 2000 100 RX torace evitati - € 50 x 100= € 5000
PROTOCOLLO ISP 2 - 2017 • Esplorazione ecografica sistematica di tutte le vene del braccio (dal gomito all’ascella)e delle vene maggiori della zona sottoclaveare e sopraclaveare, seguendo il protocollo RaPeVA (Rapid Peripheral Vein Assessment) • Igiene delle mani, disinfezione cutanea con clorexidina 2% in soluzione alcolica e utilizzo delle massime protezioni di barriera (mascherina e berretto non sterili, guanti sterili, camice sterile, ampio campo sterile sul paziente e coprisonda lungo per la sonda ecografica) • Scelta della vena più appropriata in termini di profondità e di calibro, a seconda del calibro del catetere pianificato (rapporto 1:3 tra diametro esterno del catetere e diametro interno della vena), utilizzando il sistema ZIM: se il sito di venipuntura ideale è situato nella zona gialla di Dawson, tunnellizzare il PICC in modo da ottenere il sito di emergenza nella zona verde • Apposizione di colla in cianoacrilato al sito di emergenza + fissaggio con sistemi sutureless (preferendo i sistemi ad ancoraggio sottocutaneo nei pazienti ad alto richio di dislocazione) + copertura con medicazione trasparente semipermeabile con buona traspirabilità (alto MVTR – moisture vapor transfer rate).
PROTOCOLLO ISP 2 - 2017 • Chiara identificazione ecografica della arteria brachiale e del nervo mediano prima di procedere alla venipuntura (e utilizzo quindi di ecografi che permettano la chiara identificazione del nervo) • Venipuntura ecoguidata out-of- plane in asse corto utilizzando appropriati kit di microintroduzione (ago 21G ecogenico, microguida in nitinol soft straight tip,microintroduttore- dilatatore di buona qualità) • Controllo e direzionamento del catetere (tip navigation) mediante ecografia della regione sopraclaveare (visualizzazione del catetere nella vena succlavia e nella vena anonima), particolarmente nei casi in cui vi siano ostacoli alla progressione o quando non si apprezzano modifiche dell’onda P all’ECG intracavitario • Controllo della posizione centrale della punta (tip location) mediante il metodo dell’ECG intracavitario, nella variante modificata per i pazienti in fibrillazione atriale, eventualmente corroborato dalla tip location mediante ecocardiografia transtoracica (CEUS: contrast enhanced ultrasonography)
La Tip Navigation • Fornisce informazioni sulla traiettoria del catetere; • Può aiutare l’operatore ad indirizzare la guida metallica o il catetere nella giusta direzione; • Non sostituisce la ‘tip location’, ma può essere utile nel ridurre le malposizioni laddove non si utilizzino metodi di ‘tip location’ intraprocedurali (es. Rx torace).
PRIMA CONCLUSIONE TIP NAVIGATION • Non esiste attualmente un’evidenza forte che la tip navigation sia necessaria; • Al contrario un metodo di tip location è sempre necessario.
SECONDA CONCLUSIONE TIP NAVIGATION • Nella maggior parte dei casi l’Ecografia è il metodo di tip navigation più semplice,accurato ed economico; • Al momento la reale costo-efficacia di molti dei dispositivi di tip navigation manca ancora di dimostrazione clinica convincente.
TERZA CONCLUSIONE TIP LOCATION • L’IC-ECG è attualmente, per la sua applicabilità, accuratezza, semplicità e costo- efficacia, la metodica di scelta per la tip location
Grazie
Puoi anche leggere