"PET THERAPY IN ITALIA OGGI, DOCUMENTI E DEFINIZIONI" - CAMILLA SILIPRANDI

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“PET THERAPY IN ITALIA
  OGGI, DOCUMENTI E
      DEFINIZIONI”

            CAMILLA SILIPRANDI
            Medico veterinario
            csiliprandi@izsvenezie.it
            3333722873
La parola “pet” significa “animale da compagnia”,
da accarezzare e “coccolare”. Da questo termine
abbastanza generico deriva la definizione di “PET
THERAPY” (Terapia con il pet). Oggi questo
termine è riconosciuto come poco corretto poiché
non tutte le attività svolte in tali ambiti hanno
valore terapeutico. E’ sostituito dalla definizione
più corretta di INTERVENTI ASSISTITI DAGLI
ANIMALI (IAA). Nonostante questa
prescisazione, in Italia, questi programmi sono
ancora conosciuti come PET THRAPY
LA STORIA…
• Prime “intuizioni” terapeutiche” o di aiuto
  alle terapie convenzionali arrivano dal
  mondo anglosassone: Storicamente la prima
  vera cura di malati con l’aiuto di animali,
  risale al 1792 presso la casa di cura di York
  Retreat (Inghilterra), dove William Tuke
  incoraggia i pazienti con disturbi mentali a
  prendersi cura di animali, intuendo la
  capacità di incentivare l’autocontrollo e
  l’influenza umanizzante di questi ultimi.
SUCESSIVAMENTE…
•   1867- un istituto per pazienti epilettici (Betheled) inserisce cani, gatti e altri
    animali nei suoi programmi terapeutici .
•   1875- un medico francese (Chessigne) prescrive l’equitazione a pazienti con
    problemi neurologici, ritenendola efficace per migliorare l’equilibiro e il
    controllo muscolare.
•   1942- a N.Y. In un ospedale per feriti da guerra con traumi emozionali si
    utilizzano animali da compagnia e d’allevamento, ritenendoli efficaci nel
    “normalizzare” i pazienti.
•   1952- Liz Hartel, una ragazza colpita nove anni prima dalla poliomelite, si
    classifica seconda nella gara di dressage alle Olimpiadi di Helsinki.
    L’avvenimento suscita un forte interesse e costituirà la spinta decisiva per la
    diffusione dell’ippoterapia in tutto il mondo.
•   1953-lo psicoterapeuta Boris Levinson scopre fortuitamente l’azione positiva
    di un animale su un bambino autistico e inizia le prime ricerche sugli effetti
    positivi degli animali da compagnia in ambito psichiatrico
1961- Nasce la “Terapia con gli animali” come la si
   intende oggi. Levinson per la prima volta enuncia
 teorie plausibili e verificabili che spiegano i benefici
della compagnia degli animali, e che egli applica nella
  cura dei suoi giovani pazienti. Inventa per la nuova
cura il termine di pet-therapy, termine che utilizza nel
suo libro The dog as Co-Therapist ( il cane come co-
                        terapeuta)
    1969- Levinson elabora la “Pet-Oriented Child
Psychotherapy” (psicoterapia infantile orientata con
  l’uso degli animali), che descrive in una sua nuova
                      pubblicazione.
Nel 2003 la tappa fondamentale..
• 2003- Accordo Stato Regioni del Ministro
  della Salute Sirchia, con la Conferenza del
  6 Febbraio ‘03, che definisce la finalità e
  scopi della pet-therapy , legittimando anche
  l’uso degli animali, i programmi di ricerca e
  la sperimentazione.
Dal 2003 si arriva direttamente
  al 2005 con due importanti
          Documenti:
• Il 21 ottobre 2005 viene approvato il
  documento del Comitato Nazionale di
  Bioetica (C.N.B.) su:
  “Problemi Bioetici relativi all’impiego di
  animali in attività correlate alla salute e
  al benessere umani” .
• Legge regionale del Veneto in materia di
  pet therapy e successive Linee Guida
Il C.N.B. definisce Pet-therapy:

• “… differenti attività, che suscitano
  interesse e speranze da parte dell’opinione
  pubblica e della comunità medica, svolte a
  vantaggio di esseri umani e attuate con
  l’impiego di animali”
Il C.N.B. ha preso in considerazione
quattro tipologie di rapporto uomo-animale
   per fini di benessere e salute umani:

• La convivenza con un animale di un essere umano
  malato nella propria abitazione o casa di cura;
• 2. L’addestramento e l’impiego di un animale
  che aiuti una persona disabile nella sua vita
  quotidiana;
• 3. Le terapie assistite con animali;
• 4. Le attività assistite con animali.
TAA e AAA
        Terapie Assistite e Attività
         Assistite dagli Animali
  AAA
• Sono interventi di tipo educativo- ricreativo e di supporto psico-relazionale,
  finalizzati al miglioramento della qualità della vita, di varie categorie di utenti
  (bambini, diversamente abili, pazienti ospedalizzati, pazienti psichiatrici,
  anziani, detenuti) e realizzati mediante animali in possesso di adeguate
  caratteristiche.
  Queste attività possono essere svolte in diversi setting.
  TAA
• Sono interventi individualizzati sul paziente, utilizzati a supporto delle terapie
  tradizionali (co-terapie), per la cura della patologia di cui egli è affetto e sono
  praticati mediante animali appositamente educati. Esse sono finalizzate al
  miglioramento di disturbi della sfere fisica, motoria, psichica, cognitiva o
  emotiva. Sono progettate sulla base delle indicazioni sanitarie e
  psicorelazionali fornite dal medico e/o dallo psicologo di riferimento del
   paziente e prevedono obiettivi ed indicatori di efficacia.
Il C.N.B. auspica per il futuro
          della pet-therapy
.   A. che si faccia ricerca per individuare i reali benefici per la salute e il
    benessere umani delle pratiche che coinvolgano gli animali, in
    particolare nelle attività di A.A.A. e T.A.A.
•   B. che si faccia ricerca per individuare eventuali alterazioni del
    benessere negli animali, al fine di non esporre gli animali stessi ad
    utilizzi che li possono portare a condizioni di malessere.
•   C. che non impieghino animali selvatici.
•   D. che si operi per il miglioramento della qualità per gli animali
    coinvolti utilizzando animali prelevati da canili, da rifugi o
    abbandonati, adeguatamente selezionati e addestrati.
•   E . Possibilità di mantenere un rapporto con il proprio animale nel caso
    di un ricovero in una struttura residenziale.
• F Che si affidi alla responsabilità di comitati etici la valutazione dei
  protocolli e dei progetti di ricerca e della loro modalità d’attuazione, in
  cui si preveda il coinvolgimento degli animali in attività diverse dal loro
  tradizionale impiego.
• G. Che si favorisca l’uso di tecniche di addestramento cosiddette
  “gentili”..
• H. Che si insista sulla necessità da parte dei medici della massima
  attenzione verso questo genere di pratiche con riguardo ai loro possibili
  effetti e in particolare al loro rilevante carattere psicologico ed
  esistenziale.
• I. Che nell’impiego degli animali si valutino non solo i benefici, ma
   anche i rischi che possono riguardare allergie e infezioni.
SI RICORDA INOLTRE CHE…
• La terapia con animali non può essere un
  metodo rigido e invariabile, da imporre al
  paziente con trattamenti uguali per tutti in tutte
  le patologie, in quanto:
  “L’animale può fornire un valido aiuto come co-
  terapeuta, aumentando la motivazione e
  l’interesse al trattamento, diminuendo i sintomi di
  stress, incrementando la concentrazione e
  l’attenzione incrementando la concentrazione e
  l’attenzione, risvegliando emozioni, stimolando i
  sensi e i sentimenti”.
NEL 2005 IL VENETO
PROMUOVE COME PRIMA
  REGIONE IN ITALIA
Legge regionale in materia di Pet
therapy (3/05).
Questa norma permette ad alcuni Enti e
Università di avviare Progetti per la
definizione di protocolli e modalità
operative condivise da quanti sul territorio
già operano.
• Viene realizzata una mappatura di tutte le
  Associazioni e Enti pubblici che dichiarano
  di aver già avviato Progetti di AAA/TAA
  fino al 2006
• Contemporaneamente un Comitato tecnico
  scientifico elabora il Documento “Linee
  guida regionali in materia di Pet
  therapy”
OGGI
• Documenti di riferimento per chi opera:
- Documento CNB 2005
- “Linee guida in materia di Pet therapy” (VENETO)
•La modalità di lavoro riconosciuta è quella dell’EQUIPE
  MULTIDISCIPLINARE (sia per le AAA che le TAA)
  all’interno della quale sono chiare le competenze:
Responsabile per la salute umana (medico, psicologo,
  educatore professionale, fisioterapista, operatore)
Medico Veterinario responsabile del benessere dell’animale
  coinvolto, in collaborazione stretta con il Coadiutore
  dell’animale, responsabile del monitoraggio dell’animale
  durante i programmi
STRUTTURE CHE POSSONO
      OSPITARE PROGETTI DI PET
                  THERAPY
• SANITARIE (TAA/AAA): Strutture quali
  Ospedali, RSA, Centri diurni, Centri
  riabilitativi….
• NON SANITARIE (AAA): Centri cinofili,
  Fattorie sociali e Fattorie didattiche, Centri
  equestri
CENTRO DI REFERENZA NAZIONALE
    PER GLI INTERVENTI ASSISTITI
              DAGLI ANIMALI
• Istituito nel settembre 2009 presso l’Istituto
  Zooprofilattico delle Venezie
• Mandato istituzionale di:
- Ricerca
- Formazione
- Collaborazione fra Medicina umana e
  Veterinaria
PROGETTI AVVIATI
• ANZIANI, MINORI…
• VALIDAZIONE DI PROTOCOLLI PER
  LA CERTIFICAZIONE DELLA COPPIA
  CANE CONDUTTORE
• FORMAZIONE
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